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giovedì 8 novembre 2007

Congresso, varata la legge che tutela i lavoratori gay.

Ma i transgender rimangono esclusi dal provvedimento.

(La Stampa) La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, a maggioranza democratica, ha votato un provvedimento che difende i lavoratori gay e mette al bando la discriminazione sul luogo di lavoro in base all'orientamento sessuale. La legge è passata con 235 voti a favore contro 185 contrari, numeri che tuttavia non consentono di scongiurare un possibile veto del presidente George W Bush. Per impedirlo, infatti, sono necessari i due terzi dei voti. "Questo è un giorno storico - ha dichiarato la Presidente della Camera Nanci Pelosi - Non c'è posto per la discriminazione in America".
Ma l'"Employment non-discrimination act" non ha mancato di sollevare polemiche tra le associazione che difendono i diritti degli omosessuali. Sebbene, infatti, il provvedimento metta fuorilegge la discriminazione dei lavoratori "gay, lesbiche e bisessuali", non include i transgender. I transessuali erano in realtà nominati nel disegno di legge originale, ma sono stati esclusi per consentire al provvedimento di avere maggiori possibilità di essere votato anche dai parlamentari democratici più moderati e conservatori.
La nuova legge, almeno secondo un sondaggio commissionato da Abc News e Washington Post, non dispiacerà all'opinione pubblica americana: il 55 per cento degli intervistati si è detto, infatti, favorevole alle unioni civili tra omosessuali in grado di garantire alle coppie gay gli stessi diritti di quelle eterosessuali unite in matrimonio, come copertura assicurativa, eredità e reversibilità della pensione. I risultati dell'indagine mostrano un notevole incremento rispetto ai dati del 2006, quando solo 45 americani su cento si erano dichiarati favorevoli alle unioni gay, e fa segnare un vero e proprio record: il precedente primato era stato registrato nel 2004 (51 per cento).

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Il Vaticano chiede di difendere donne e minori immigrati dagli abusi sessuali. Anche dai preti pedofili?

Durante la conferenza dei Ministri europei della Giustizia.

(Zenit.org).- La Santa Sede ha levato la propria voce per chiedere di difendere giuridicamente gli immigrati, in particolare le donne e i minori, che spesso diventano vittime impotenti di abusi sessuali o delle reti della prostituzione.

La rivendicazione è stata presentata dalla guida della delegazione vaticana, l’Arcivescovo Manuel Monteiro de Castro, Nunzio apostolico in Spagna, nel corso della conferenza dei Ministri europei della Giustizia svoltasi il 25 e il 26 ottobre nell’isola di Lanzarote, nell’arcipelago delle Canarie.

Il rappresentante papale, nel suo intervento, pubblicato questo giovedì dalla Sala Stampa della Santa Sede, ha chiesto di garantire l’accesso alla giustizia agli immigrati e ai minori “perché siano rispettati i loro diritti e si possano prevenire o far scomparire eventuali forme di discriminazione”.

Il Nunzio ha denunciato che in Europa “queste persone, in un modo o nell’altro, subiscono forme di esclusione, di disuguaglianza di trattamento, sia nel mondo del lavoro che in quello dell’educazione e della formazione, o nell’assistenza sanitaria”.

Secondo monsignor Monteiro, “gli abusi, compresi quelli sessuali, che interessano i minori e gli immigrati, soprattutto le donne, pongono numerosi problemi di carattere morale e giuridico”.

“Si tratta di circostanze particolarmente penose se si tiene conto del fatto che riguardano persone indifese, i più deboli e che vivono lontano dal loro Paese, quasi sempre senza averlo scelto”, ha constatato.

In particolare, “il traffico di esseri umani colpisce soprattutto le donne ed è in aumento laddove sono deboli o negate le possibilità di ricongiungimento familiare, di miglioramento delle condizioni di vita o semplicemente di sopravvivenza”, ha denunciato.

“Queste situazioni facilitano l’azione criminale di trafficanti che offrono false speranze a vittime ignare di ciò che le aspetta, destinando donne e ragazze ad essere sfruttate praticamente come schiave e offrendo allo stesso tempo un’espressione concreta alla cultura edonista che promuove lo sfruttamento sistematico della sessualità”, ha affermato.

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Autoreferenze: In 18 mesi oltre 27mila contatti per Help line.

(Dire) Sono soprattutto i problemi legati alla vita sociale, il sostegno psicologico e le discriminazioni sul luogo di lavoro i problemi segnalati alla Gay Help Line, il contact center anti-omofobia gestito dalle associazioni Glbt e realizzato, dal marzo 2006, dal Comune di Roma. Da marzo 2006 a settembre 2007, gli operatori volontari del contact center hanno risposto ad oltre 27 mila telefonate provenienti da tutta Italia: per il 38% dal Centro, per il 37% dal Sud e per il 25% dal Settentrione.

A rivolgersi alla linea sono stati principalmente gay (44%) e lesbiche (37%). Solo per il 4% gli utenti erano trans, mentre per il 15% si trattava di eterosessuali. E sono soprattutto i giovani a chiamare: per il 34% ragazzi fra i 18 e i 24 anni, per il 17% fra i 25 e i 29 anni, per il 23% fra i 30 e i 39. I minori di 18 anni rappresentano il 12% degli utenti, quelli con piu' di 40 anni il 14%. Il 46% dei contatti chiama per denunciare problemi legati alla vita sociale. Di questi il 49% ha problemi a scuola e il 29% in famiglia a causa della non accettazione del proprio orientamento sessuale. Il 7% segnala discriminazioni da parte della comunità religiosa. L'11% del totale dei contatti riguarda invece discriminazioni sul posto di lavoro mentre il 33% è alla ricerca di sostegno psicologico.

I dati riferiti alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili fanno riflettere: il 37% denuncia una scarsità di informazione e il 35% una scarsa prevenzione dell'Hiv. La quasi totalità degli under 20 dichiara di non aver mai utilizzato protezioni nei rapporti sessuali. Il rapporto su primi 18 mesi di attività del contact center, consultabile sul sito Internet, racconta anche di storie di violenza, abusi subiti da ragazzi e ragazze giovanissimi. Al contact center lavorano come volontari 70 operatori e 30 coordinatori ma, come spiega il presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo, "le richieste sono in continuo aumento anche perchè non ci limitiamo a recepirle, ma forniamo anche consulenze di medici specialisti e legali. Quello che manca poi è la formazione e l'educazione alla diversità soprattutto per gli studenti. In Spagna, ad esempio, già dalle elementari si seguono corsi sulle differenze di ogni tipo". Un servizio di "fondamentale importanza - secondo l'assessore capitolino alle Pari opportunità, Cecilia D'Elia - se i dati parlano di 210 persone uccise in tutta Italia per omofobia, 37 solo a Roma".

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Ndr. Ma dove viviamo? Possibile 50 telefonate al giorno d'aiuto? So tutti omofobi sti romani...?

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Il Re Lear dei giovani carcerati.

Dal 4 dicembre "Fool bitter fool", nuovo spettacolo della compagnia di minorenni diretta da Paolo Billi e aiutata da tanti sponsor. Shakespeare recitato al Pratello ha un folle al posto del sovrano. Il protagonista Florin nel frattempo è tornato libero ma ora è stato assunto per tre mesi come attore vero.

(Francesca Parisini - La Repubblica, edizione di Bologna) Florin è minorenne e straniero. L´anno scorso era tra i reclusi del Pratello impegnati nella messa in scena dello spettacolo che ormai da nove anni Paolo Billi dirige e realizza presso il carcere minorile. Florin quest´anno sarà il protagonista (dal 4 al 16 dicembre) nel nuovo progetto dal titolo «Fool bitter fool», liberamente tratto dal «Re Lear» di Shakespeare.
Con una novità non da poco. Florin nel frattempo è tornato in libertà ed è stato assunto per tre mesi nella compagnia di Billi. «Questo lavoro porta gli adolescenti reclusi a scoprire nuovi modi in cui relazionarsi agli altri - dice Giuseppe Centomani, dirigente del Centro Giustizia minorile dell´Emilia-Romagna - . È un modo per scoprire parti di se´, sentimenti ed emozioni nuove. Il palcoscenico diventa allora una sorta di palestra e una volta agganciati i ragazzi, il meccanismo non si può più fermare».
L´alchimia si ripete allora anche quest´anno, portando in scena una quindicina di minori reclusi, coinvolgendo altri ragazzi tra cui una liceale del Fermi, in collaborazione con progetti simili negli istituti penitenziari minorili di Milano e Palermo. Con l´alchimia, anzi nonostante questa, si ripropongono però le difficoltà di sempre.
«Non sappiamo se l´anno prossimo lo spettacolo si farà - avverte il regista - perché è difficile poter iniziare a lavorare se non si sa nemmeno se e quanti soldi si avranno a disposizione». Lo spettacolo quest´anno è costato 130mila euro, per metà coperti dal fondo europeo denominato Equal.
«Senza i privati non si sarebbe potuto fare», avverte però Billi. Tra questi la Fondazione Vodafone che ha stanziato 35mila euro. Per il resto, si attende il rinnovo della convenzione con le istituzioni locali, che questa volta dovrebbe essere unica e comprendere Comune e Provincia, impegnati fino ad ora rispettivamente in un finanziamento di 8mila e 3mila e 500 euro.
Per i prossimi anni il Comune sta anche cercando di coinvolgere il Ministero per i Beni e le attività culturali. Intanto, quest´anno l´appuntamento è dal 4 al 16 dicembre alle 21 (domenica alle 17, lunedì riposo). E come tutti gli anni è necessario prenotarsi personalmente all´Info Point di via del Pratello 23 dal lunedì al giovedì, dalle 9.30 alle 12.30 e il martedì dalle 15.30 alle 17.30. Ingresso a sottoscrizioni che verranno devolute alle attività teatrali del Pratello.
«Sarà un Lear senza King Lear, sostituito dalle sue spoglie, cui dà voce il Fool che sarà quindi due personaggi in contemporanea», ha raccontato Billi, tornando allo spettacolo che vedremo e che per la prima volta porterà in scena lo stesso regista. Il quale aggiunge: «I folli possono permettersi di dire la verità: è stata questa la chiave di volta che ha permesso ai ragazzi di entrare pienamente nel lavoro».
Lo spettacolo giunge al termine di un laboratorio di cinque mesi che ha coinvolto i ragazzi nella scrittura del copione, nella realizzazione dei costumi e delle scene dello spettacolo che quest´anno avrebbe dovuto debuttare ai Teatri di Vita, possibilità a cui si è dovuto rinunciare per motivi burocratici legati ai permessi per i giovani attori.

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La bicicletta per l'uomo può far male al sesso.

(Alessandro Andreazza - Sanihelp.it) L’aumento della diffusione della bici in attività sportive ed escursionistiche della domenica sta facendo aumentare gli infortuni e gli incidenti. È quanto risulta da uno studio presentato in occasione del XXIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia, in corso in questi giorni ad Ancona.
«Un colpo forte può provocare nell’uomo la rottura dell’arteria cavernosa con conseguente invasione di sangue nel corpo cavernoso»,spiega il Professor Aldo Franco De Rose della Clinica Urologia di Genova diretta dal Prof. Giorgio Carmignani.

Tutto questo si traduce in un’erezione prolungata e non dolorosa (priapismo ad alto flusso) che può durare anche per diversi giorni.

In genere gli uomini si rivolgono allo specialista dopo qualche tempo, sperando che il fenomeno regredisca spontaneamente. Ma non si tratta di un problema da sottovalutare. «A differenza del priapismo a basso flusso nel quale l’erezione è molto dolorosa e dove bisogna intervenire tempestivamente rivolgendosi ad un pronto soccorso, per questo tipo di priapismo si può attendere ma è bene comunque essere tempestivi». sottolinea De Rose.

Inoltre, i microtraumi provocati dal sellino possono ripercuotersi sul nervo pudendo o sull’arteria cavernosa provocando temporanei, (anche della durate di settimane) deficit erettivi come accade a ciclisti professionisti dopo lunghe gare.

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Il ritorno di Jude Law sul grande schermo italiano con "Sleuth".

(Cineblog) Sleuth - Gli insospettabili (Sleuth, Gran Bretagna / USA, 2007) di Kenneth Branagh; con Michael Caine, Jude Law. Nei cinema dal 9 novembre.

Nel 1972 Joseph L. Mankiewicz chiudeva la sua carriera registica con un singolare giallo da camera, in cui metteva a confronto due generazioni di attori, e di conseguenza due diverse capacità di approccio alla recitazione: da una parte avevamo Laurence Olivier e dall’altra Michael Caine, in un incontro/scontro che teneva incollati allo schermo per quasi due ore e mezza. Nel 2007, Kenneth Branagh decide assieme a Jude Law di riportare sullo schermo Gli insospettabili.

Scelta del regista: chi meglio di Branagh, il “regista del Bardo”, per portare al cinema una storia dall’impianto fortemente teatrale? Scelta del secondo attore: perché non richiamare Michael Caine, però questa volta nel ruolo che fu di Olivier nell’originale? Così, Jude Law si trova, dopo Alfie, a dover “risfidare” Caine, in un ruolo che in gioventù gli era appartenuto.
A Venezia avremmo scommesso su di lui per quanto riguarda l’Osella alla migliore sceneggiatura. Non ha vinto Harold Pinter, ma Paul Laverty: siamo felici ugualmente. C’è da dire che Pinter sfiora, per quanto riguarda i dialoghi, la perfezione: tra frecciatine a noi italiani (che non amiamo la cultura: tutto il Lido, con grosse risate e fortissimi applausi, approva), frasi ammiccanti e battute incalzanti, c’è da stare più che felici.

Tra l’altro, questa nuova versione di Sleuth dura quasi la metà dell’originale: sembrerà una scelta azzardata, e invece è questo che rende il film di Branagh un film godibilissimo e probabilmente uno dei suoi film migliori. I tempi si fanno più brevi, il che non significa che c’è meno cura per i personaggi e meno cura per le situazioni, tutt’altro: Sleuth parte da Gli insospettabili, di cui rispetta i primi due terzi, per andare altrove, per osare e per differenziarsi.
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Trailer

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Volontè contro le gerarchie.

(Aioros blog) La cosa più bella in tutta la breve vicenda di Luxuria testimone di nozze (che alla fine dei conti, comunque, c'aveva pure ragione) è il fatto che il vescovo di Foggia è tornato sui suoi passi, sì, ma soltanto dopo che il povero Luca Volontè si era pubblicamente schierato dalla parte che credeva essere quella Giusta.

In pratica, nel pomeriggio ancora nessun prelato aveva dato il suo parere sulla faccenda. Allora Volontè è salito mentalmente su un aereo, ha inspirato tantissimo ossigeno dalla mascherina, ha preso la rincorsa e si è lanciato con fiducia nel vuoto da ottomila metri:
"L'indignazione del signor Vladimiro Guadagno, noto per le sue dichiarazioni pubbliche contro la Chiesa, il matrimonio religioso, il celibato e la stessa differenza naturale tra maschi e femmine, è semplicemente delirante. Cosa avrebbe dovuto testimoniare Vladimiro? Forse avrebbe tentato una conversione degli sposi alle teorie di genere e al 'transumanesimo'? [A ottomila metri, in caduta libera, è facile fare confusione e credere che il transumanesimo abbia qualcosa a che fare con la transessualità, nonché con le transenne, con i transitori di carica e con la transustanziazione.] Luxuria e il circolo Mario Mieli, colti dal più tardo furore laicista, vorrebbero una Chiesa sottomessa ai loro desideri, che permetta loro di intromettersi nelle scelte del Vescovo e del matrimonio religioso. I sindacati omosessuali e transessuali, esponenti del più spinto anticattolicesimo italiano, non dimenticano solo l'autonomia tra 'Cesare e Dio', ma anche l'esistenza di una Chiesa già in perfetta sintonia e conformità con le loro idee: quella anglicana".
L'adrenalina era alle stelle.
Dopodiché è arrivato il vescovo e ha assicurato che Luxuria "potrà tranquillamente fare il testimone di nozze avendo compiuto 18 anni, poiché per la legge, per essere testimone, è sufficiente che una persona sia maggiorenne", riducendo il paracadute mentale di Volontè a brandelli.
L'urto mentale dev'essere stato tremendo.

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Gay helpline: Dopo la polemica con il Circolo Mieli, Comune di Roma e Arcigay presentano il servizio.

Dopo avervi proposto l'opinione di un blogger, ecco il "comunicatone" ufficiale del Comune di Roma.

Presentata in Campidoglio la nuova campagna di comunicazione di "Gay Help Line", il contact center cittadino di aiuto a gay, lesbiche, transessuali e bisessuali, contro l'omofobia e la trans-fobia. Un numero verde – 800 713 713 – e un sito web – www.gayhelpline.it –, nati il 18 marzo 2006 da un progetto di Arcigay Roma con il supporto del Comune e della Provincia di Roma.

Il servizio è gestito da un raggruppamento di associazioni, secondo diverse competenze: Arcigay Roma – Gruppo ORA, fornisce operatori telefonici, tutor, l'accoglienza e i consulenti base legali, medici e psicologici; CGIL Roma e Lazio (Ufficio Nuovi Diritti) garantisce il supporto legale e fiscale per le vertenze di lavoro causata da discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere; NPS Italia Onlus assicura supporto e consulenze medico-psicologiche per le persone affette da MST (Malattie Sessualmente Trasmissibili), oltre alla formazione degli operatori sui temi inerenti questo tipo di malattie.

Diffuso anche un rapporto del servizio svolto fino al 30 settembre 2007, con dati e statistiche. Ecco alcuni dati salienti: tra chi si è rivolto a Gay Help Line, il 4% era costituito da transessuali, il 37% da lesbiche, il 44% da gay, il 9% da bisessuali, il 15 % da eterosessuali, l'1% da parenti o amici.

Numerose le chiamate per essere supportati nel comprendere il loro proprio orientamento sessuale, o per chiedere informazioni sulle malattie sessualmente trasmissibili. Significativo anche il numero dei contatti per capire come affrontare l'omosessualità o transessualità di amici o parenti.

La maggior parte degli utenti (81%) chiama da un telefono mobile. Il 12% di chi si rivolge al servizio è costituito da minorenni, che spesso telefonano per denunciare casi di discriminazione o di violenza a scuola o in famiglia.

La sede di Gay Help Line è in via Goito 35 B. Il servizio risponde all'800 713 713. Fax 06-64501103, info@gayhelpline.it, www.gayhelpline.it.

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Incontro tra gay socialisti a Bologna. Il giorno dopo ci sarà l'incontro delle associazioni Glbtq nazionali.

Costituente gay e lesbica socialista.
Il 10 novembre a Bologna aperitivo inaugurale.


(Gaynews) L’Associazione Rosa Arcobaleno Emilia-Romagna “Reinaldo Arenas” ha promosso una riunione dei propri associati per il giorno sabato, 10 novembre – ore 17,30 – presso la Sala della Federazione provinciale SDI di Bologna, in via Fattori 8.

Si tratta di una iniziativa che coinvolgerà gli iscritti di Bologna e rappresentanze dell’Emilia-Romagna, di altre regioni e nazionali. Saranno presenti l’on. Franco Grillini (parlamentare socialista), Franco Franchi (segretario provinciale SDI), Marco Strada (assessore Provincia di Bologna), Paolo Zanca (vicepresidente Assemblea Legislativa Emilia-Romagna).

La relazione introduttiva sarà svolta da Mighelangelo Stanzani.
Moderatrice dei lavori: Evita Vitale.
Parteciperanno inoltre rappresentanze di altre associazioni.

Ufficio stampa SDI Bologna - www.sdi.bologna.it

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Un trans nella campagna per la Gay Help Line.

(River blog) E’ stata presentata stamattina a Roma la nuova campagna di comunicazione della Gay Help Line, il telefono di “assistenza” per gay in difficoltà (??).
Per la prima volta - così dicono i promotori di Arci Gay - viene fotografato anche un trans. Le locandine sono sobrie, e, grazie al cielo, non si rappresentano macchiette. Mi chiedo - e non ho una risposta - quanto serva alla “causa” omosessuale l’associazione/identificazione con i problemi (così simili ma così diversi allo stesso tempo) dei transessuali.

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Secondo incontro internazionale antiomofobia in Turchia.

Dal 17 al 20 maggio di quest'anno, si è tenuto ad Ankara, in Turchia, il secondo incontro internazionale antiomofobia. Oggi siamo in grado di proporvi il servizio Turkish Delight del telegiornalista Murat Cinar, con i sottotitoli in italiano.

Maggio 2007. Vado ad Ankara come ospite per presentare tre video per i quali ho lavorato con Daniele Salaris e Paolo Hutter nel 2006. Ad Ankara l'associazione LGBT "Kaos" organizza una serie di giornate col sostegno de "L'Ambasciata Olandese" per poter parlare dell'omofobia in Turchia e dare voce agli ospiti stranieri perché possano raccontare la loro realtà/testimonianza.

Durante questa manifestazione prendo la mia telecamera e pongo delle domande ai partecipanti ed agli ascoltatori: quale sono i loro problemi, cosa vuol dire essere un membro LGBT turco, cosa porterà loro l'Unione Europea?

Al ritorno dalla Turchia il portale cinematografico cinemagay.it, ladiversidad.com, gayapblog e l'unità si interessano di questo prodotto e così, poco prima del Pride 2007 di Istanbul, gli LGBT turchi riescono a farsi sentire anchè in Italia e fare un piccolo appello...

Murat Cinar
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Grillini fa scuola: Carrara, dichiarazione televisiva con outing gratuito. Caccia al gay velato.

Carrara, Bandoni la spara grossa: "Almeno due gay in consiglio" E già ieri mattina il chiacchiericcio, le allusioni, i sorrisetti hanno invaso non solo il Palazzo ma anche mezza città e anche oltre.

(La Nazione) Stavolta Alessandro Bandoni l’ha sparata davvero grossa: il giovane presidente dell’associazione che porta il suo nome, e che agisce a tutela delle minoranze sessuali, ha scatenato un putiferio affermando prima che «tra i politici carraresi ci sono diversi omosessuali non dichiarati, ne ho la certezza», e dopo — rincarando la dose — sostenendo che «un paio sono anche in consiglio comunale». Naturalmente è cominciata subito la «caccia», inopportuna e discriminante quanto si vuole ma tant’è... Del resto, non si può non registrarla. E già ieri mattina il chiacchiericcio, le allusioni, i sorrisetti hanno invaso non solo il Palazzo ma anche mezza città e anche oltre. Infatti, non è che Bandoni (23 anni, cuoco di professione molto quotato, gay dichiarato da quando ne aveva 19, candidato alle recenti amministrative con l’Ulivo per un seggio alla Circoscrizione 5 e risultato il primo dei non eletti per 5 voti, pur avendo raccolto ben 122 preferenze), non è che Bandoni — dicevamo — si è lasciato andare durante un caffè al bar con un paio di amici. Anzi: ha ha parlato in televisione, su Teleriviera, nel corso de «La Pulce nell’Orecchio», che ha un pubblico di migliaia di persone da La Spezia a Pisa, e poi ha ripreso l’argomento durante il «dopo Pulce», da Ciccio, davanti a una ventina di persone intervenute per proseguire il dibattito che in tv si era sviluppato sull’omosessualità. Tutto è nato a seguito dell’ormai consueta e temuta telefonata a sorpresa che, nel corso della fortunata trasmissione, il conduttore Massimo Binelli a un certo punto tenta di fare a un personaggio noto, in base all’argomento trattato.

E l'altra sera, prendendo spunto da un racconto tratto dal libro «Al largo di strane convinzioni», scritto dalla viareggina Elena Torre, ospite in studio, la discussione è scivolata sulla campagna antidiscriminazioni della Toscana, il cui manifesto del neonato con il braccialetto che riporta la scritta «homosexual» ha fatto molto discutere.

Bandoni, raggiunto mentre era in cucina tra i fornelli del noto ristorante marinello in cui lavora, «intento a preparare un filetto al pepe verde», oltre che nel gustoso piatto il pepe l’ha messo anche nella discussione. Prima ha dichiarato di approvare il messaggio: «L’orientamento omosessuale non è una scelta», che correda l’immagine del neonato, «perché – ha precisato – non si può scegliere di non essere omosessuali, si nasce omosessuali, come lo sono nato io». Poi, incalzato da alcune domande del conduttore, ha spiegato che «chi non ha il coraggio di accettare la propria inclinazione sessuale vive come un represso, e di gay repressi – sono sue parole – nella nostra città ce ne sono tanti, anche nel mondo della politica». E la «tirata» non sarebbe finita lì...

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Young & Design '08: un concorso dedicato ai giovani designer.

(designerblog) L’età media dei designer considerati giovani in Italia è di circa 40 anni. Un po’ altina direte voi.

Per cercare di modificare questo assunto e per dar spazio anche alla fascia di età dai 25 ai 40 anni, stanno prendendo vita tutta una serie di interessanti iniziative.
A questo proposito vi segnalo il concorso Young & Design ‘08 bandito da Rima Editrice e riservato ai designer nati dopo il 31/12/1970.
Per partecipare sarà necessario inviare una documentata presentazione fotografica (o grafica), corredata da un breve commento, relativa a mobili, cucine e complementi d’arredo di nuova progettazione.
Gli elaborati dovranno essere consegnati entro il 10 Marzo 2008 e concorreranno così all’assegnazione di quattro premi: 1° premio: 5.000 euro e targa; 2° premio: 3.000 euro e targa; 3° premio: 1.500 euro e targa.
E’ previsto anche un premio speciale per il progetto che meglio esprime il concetto di mobile della fantasia, ovvero i valori dell’espressività, liberi dal vincolo della produzione seriale.
Per maggiori informazioni vi rimando al sito di Rima Editrice.
(via design.tv)

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La sexystar dell'agriturismo accanto all’Excelsior di Firenze.

(Nove da Firenze) Una due giorni in compagnia di una giovanissima mozzafiato all’Excelsior di Firenze (via Pistoiese 185, prenotazioni al 329/1333483). Il club di San Donnino ospiterà infatti Venerdì 9 e Sabato 10 Novembre la nuova promettente leva della Sins Factory, già vista ripetute volte sul grande schermo anche in trasmissioni di approfondimento come “Maurizio Costanzo Show”, “Tutte le mattine” e “La Vita in Diretta”. Per la prima volta approderà sul palco del locale di Firenze per la gioia dell’affezionata clientela la 22enne MICHELLE FERRARI. Michelle Ferrari, giovanissimo talento del cinema hard tricolore, ha una spontaneità ed una carica vitale davvero inusuali. Nelle prime produzioni targate “Kamasutra” ha dimostrato avere una gran voglia di far bene questo mestiere. Il fatto di essere italiana e di avere una “vaga” somiglianza con Michelle Hunziker hanno contribuito ad accrescere molto l'interesse degli appassionati del settore nei suoi confronti. La particolarità che ha attirato i media nazionali nei confronti di questa ragazza bionda di La Spezia, è il fatto che di giorno conduce un agriturismo insieme alla madre ed alla sorella, di notte si esibisce in tutta la penisola nelle vesti di sexystar proponendo i suoi spettacoli al cardiopalma. Il suo C.V la vede avvicinarsi a 20 anni al mondo dell’hard. Presto entra in contatto con Marzio Tangeri, al quale si affida per la produzione dei suoi primi film.

Michelle è definita dagli addetti ai lavori una delle interpreti più solari, semplici e libere da pregiudizi del mondo dell'erotismo. La madre Alba afferma: “I figli non sono una bottiglia da riempire ma un fuoco da accendere!”. A presentare lo show della Ferrari ci sarà la bellissima e carismatica Barbara, la prima showgirl in assoluto a condurre uno spettacolo sexy in Italia. Suo marito Pierluigi Di Pasquale – gestore e mente creatrice della formula Excelsior - afferma: “Barbara è un’autentica innovazione, poiché riesce a ricoprire un ruolo complesso in modo intrigante e naturale, esprimendo tra l’altro anche la propria femminilità con eleganza”. Excelsior è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 20.30 alle 4 del mattino.

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Bari: Biblioteche, calano i visitatori ma è boom di consultazioni online.

Nove strutture della provincia barese hanno messo in rete 212mila titoli:da gennaio diecimila contatti.

Il Catalogo Dei 400mila volumi custoditi 150mila sono già stati inseriti sul web Sale lettura Inevitabile la diminuzione delle presenze per il trasloco nella Cittadella della cultura Provenienza Le richieste di prestiti arrivano da Giappone Stati Uniti Germania e Inghilterra La regione Da marzo è in rete anche la Teca del Mediterraneo con l´archivio regionale

(Francesca Savino - La Repubblica, edizione di Bari) La rete delle biblioteche baresi si estende ogni giorno. Dagli archivi cartacei ai cataloghi virtuali: negli ultimi dieci mesi sono stati oltre diecimila i visitatori del sito http://opac.bari.metavista.it. Un polo che sul web raccoglie i cataloghi di nove biblioteche della provincia, riunite attorno al nucleo centrale costituito dalla struttura provinciale De Gemmis e dalla nazionale Sagarriga Visconti Volpi.
«Con il nostro trasloco fisico e con la messa in rete dell´archivio, è in atto un cambiamento enorme e stiamo avendo grandi risposte. Ma questo non è che il rodaggio. I risultati li vedremo soprattutto sulla lunga distanza» commenta Angela Adriana Cavarra, direttore della biblioteca nazionale di Bari. Con le sue 150mila opere già in rete, la teca che da un anno si è trasferita nella Cittadella della cultura (l´ex Macello comunale) è la fonte principale per il polo bibliotecario. «Le ricerche sul sito dell´Opac, ventiduemila dallo scorso gennaio, partono dal Giappone e dalla Germania, dagli Stati Uniti e dall´Inghilterra. Con le altre teche, abbiamo raccolto finora oltre 212mila notizie bibliografiche per autori e opere custodite» spiega dalla biblioteca nazionale Gabriella Ulivieri.
«Le nostre informazioni già catalogate riguardano per ora 150mila dei 400mila volumi che abbiamo a disposizione. Ma non abbiamo intenzione di fermarci qui: grazie ai finanziamenti della Regione stiamo aggiornando le notizie e presto la nostra intera collezione sarà consultabile online». Dall´indirizzo internet dell´Opac della provincia di Bari, collegato direttamente al servizio bibliotecario nazionale, si può scoprire in pochi istanti quali opere siano reperibili nelle teche baresi. Per verificare la disponibilità, prenotare o prendere in prestito il libro bisogna invece contattare direttamente la struttura. «Con la possibilità di controllare il patrimonio bibliografico anche da casa, muta la qualità del servizio: ora abbiamo tantissime richieste di prestito da altre città». Lo spazio virtuale si estende mentre quello materiale si adegua ai cambiamenti.
«Nella biblioteca, qui in via Pietro Oreste, abbiamo avuto in media nei mesi da gennaio a giugno quarantatré visite al giorno – continua la dottoressa Ulivieri – Meno dello scorso anno, ma con il trasferimento era inevitabile una riduzione iniziale». È cambiata però l´utenza. «Passando davanti alle sale di lettura, non si possono non notare i giovani che trascorrono qui l´intera giornata. Sono molti più di un tempo: portano da casa i loro computer portatili e hanno a disposizione le postazioni informatiche, le banche dati in rete e i libri che consultano o richiedono qui. Una fruizione che ci rende orgogliosi».
La struttura della nuova sede influenza anche i servizi della biblioteca. «Ora possiamo aprirci a un´offerta culturale completamente nuova - spiega la Ulivieri - Essere un palcoscenico per le arti e lo spettacolo, con mostre, visite guidate, attività didattica, convegni, seminari, presentazione di libri e concerti. Sono stati più di quaranta gli eventi tenuti dall´inizio dell´anno, grazie alla disponibilità della sala conferenze che dividiamo con l´Archivio di Stato e del nostro auditorium».
La biblioteca nazionale di Bari ospita anche l´archivio regionale della produzione editoriale: in base a una delibera regionale dello scorso giugno è assegnata alla struttura una copia di tutto il materiale stampato in Puglia. Risale a meno di un mese fa invece la presentazione del progetto per un archivio digitale che raccolga gli ultimi cinquanta anni di musica pugliese. Entro il 2008 dovrebbe essere istituito e aperto al pubblico, nella sede della Sagarriga Visconti Volpi, attraverso una cooperazione fra ministero dei Beni culturali e Regione.
Al fianco della biblioteca nazionale, sul catalogo online barese ci sono anche 50mila notizie bibliografiche riferite ai fondi della struttura provinciale De Gemmis. «Da quando il polo bibliotecario è anche in rete non riceviamo più richieste di prestito via fax: sono le mail a contenere domande e ordini». Alle nove biblioteche che oggi costituiscono il polo dell´opac, presto se ne aggiungeranno altre trenta. «Sappiamo che sono già pronte, manca solo la firma per la convenzione e poi saranno in rete anche le altre strutture» spiegano dalla biblioteca provinciale.
Il sito del polo bibliotecario opac di Bari non è però l´unico archivio digitale di Puglia. Curato dalla Teca del Mediterraneo, la biblioteca del Consiglio regionale, dallo scorso marzo è online anche l´archivio multimediale www.bcr.puglia.it. Oltre alla possibilità di verificare presenza e disponibilità dei testi contenuti nella biblioteca del Consiglio e del fondo Teatro Piccinni, il sito offre anche accesso a banche dati, brani musicali e immagini. Un´esperienza di apertura al pubblico della quale il direttore Waldemaro Morgese ha parlato anche a Bologna martedì scorso, in occasione dell´inaugurazione del Compa, salone europeo della comunicazione pubblica, partecipando al seminario sui servizi delle biblioteche dei consigli regionali.

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Modena: Pinocchio finisce sotto processo.

Mostre, film, incontri e il burattino finirà pure alla sbarra. L’iniziativa è del circolo Alberione che da sabato a fine novembre andrà alla riscoperta del celebre burattino creato da Carlo Collodi. Gran finale: colpevole o innocente?

(Giulia Manzini - La Gazzetta di Modena) L’iniziativa è del circolo Alberione che da sabato a fine novembre andrà alla riscoperta del celebre burattino creato da Carlo Collodi Gran finale: colpevole o innocente?

Al via da sabato al centro culturale Alberione, in via Tre Febbraio, una maratona di mostre, spettacoli e letture incentrate sulla figura del più famoso burattino, Pinocchio, partorito nel 1880 dalla mente del fiorentino Carlo Collodi. «Pinocchio... e non solo per il naso» - questo il titolo dell’iniziativa - non è soltanto il protagonista della più nota e fortunata favola per bambini, ma è un personaggio reinterpretato alla luce della modernità più inquietante come la pièce «Pinocchio Borderline».

Scritto e diretto dall’attore e regista Claudio Calafiore, lo spettacolo sarà allestita domenica, il 14, 17, 20, 24 e 28 novembre all’Alberione, sempre con inizio alle 21. Non più la favola edificante con lieto fine, ma la storia di un giovane che vive ai margini della società dove imperano la droga, l’emarginazione, la pedofilia e la mafia.
Una inquietante chiave di lettura che sottende anche la mostra «Pinocchio: un naso lungo centovent’anni» del pittore siciliano Madè, allestita con il contributo della Fondazione Carlo Collodi, di Sandro Pipino presidente del Centro culturale Alberione, con inaugurazione sabato alle 11, sempre nella sede di via Tre Febbraio.
Tanti gli appuntamenti nel segno del burattino. A cura della Fondazione Collodi la mostra «Pinocchio around the world» presenta le immagini delle copertine della favola tradotta nelle varie lingue del mondo, che sarà visitabile sempre da sabato alle 11.
Il 13 novembre, alle 17,30 «Collodi giornalista e narratore» con il prof. Renato Bertacchini; alle 21 cineforum «Pinocchio» di Antamoro (1911) e il cartoon di Disney (1940), un classico del cinema di animazione.
Il 15 alle 21 il film «Le avventure di Pinocchio» di Guardone (1947).
Il 16 alle 21, al Sacro Cuore, concerto con il coro dell’Università di Modena.
Il 18 novembre, alle 17,30, in San Domenico concerto dei Pueri Cantores, gruppo corale di voci bianche.
Il 19, alle 21, il celebre «Pinocchio» di Comencini (1972) con la commovente interpretazione di Nino Manfredi nei panni del povero falegname sempre alla ricerca del suo bricconcello.
Il 21, alle 17,30 «Collodi... maledetto toscano» con il prof. Bertacchini.
Il 22 alle 17.30 «Pinocchio esoterico» con Paola Giovetti e, alle 21, «Le nuove avventure di Pinocchio» di Barron (1996).
Il 26, alle 17,30, Franco Nasi «Pinocchio Nero» di Balliani; alle 21, al Sacro Cuore, il super ospite barzellettiere Pippo Franco con «Pinocchio e dintorni» con il gruppo teatrale dell’Alberione e con il coro dell’Università.
Il 29, immancabile, alle 21, il «Pinocchio» di Benigni. Purtroppo, assente ingiustificato, il geniale e stralunato Pinocchio di Carmelo Bene...
Infine il 30 novembre alle ore 18 al teatro Sacro Cuore «Processo a Pinocchio» con il dott. Mauro Lugli come presidente di tribunale, Morandi nei panni della pubblica accusa e Bertacchini della difesa.

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Fuori il numero 10 di "Bak Magazine".

bak magazine(Designerblog) Il panorama dei magazine online dedicati a design e dintorni è fervido e vasto, e gli appassionati non potranno non gioire dell’ uscita del nuovo numero di Bak Magazine, ovvero circa 40 mega in pdf di interviste a gente very stilosa.

In questo numero si chiacchiera con Nicoletta Ceccoli (illustratrice) (mettiamo il made in Italy in evidenza), ma anche con talentacci come Mike Harrison (grafico) o Kent Williams (l’autore della bellissima copertina del numero).

Insomma io vi ho avvisati, non fatevi scappare questa bella opportunità di conoscere più da vicino artisti di grande talento perchè qui la roba è tutta al top.

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Ma gli uomini vanno in consultorio? Spunti grafici e appuntamenti al femminile.

feola snia palp test(Pinkblog) Sull’Internazionale, Francesco Feola tiene un originale diario grafico costituito da post-disegno: esprime cioè con una vignetta un pensiero o un commento su questo o quell’argomento.

Questa settimana la vignetta è particolarmente femminile: si collega direttamente all’appuntamento che il Collettivo Donne del CSOA Ex Snia di Roma organizza stasera, 8 novembre, per il ciclo “Le notti della Snia” e cioè una “jam session di parole e musica delle donne” con tanto di cena sociale e feminist selection per le danze. Nella vignetta, dal meraviglioso titolo “Palp Test” e di cui qui vi propongo una parte, un gruppo di donne parla di prevenzione e educazione sessuale: the question is… ma perchè solo le donne vanno in consultorio?
Feola la butta sul ridere (i delicatissimi “hi! hi! hi!” finali delle donne in circolo la dicono lunga) ma c’è da rifletterci seriamente… Vi rigiro la domanda, non dopo aver invitato i romani fra voi alla notte al femminile di oggi.

Image| Francesco Feola

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Gli attori di E.R. scioperano a Hollywood.

(Gossipblog) Come da tempo si vocifera nell’ambiente del cinema e così come anche hanno tempestivamente annunciato i nostri amabili colleghi di CineBlog, è iniziato lunedì scorso lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, promosso dal sindacato WGA (Writers guild of America), per la mancanza di un accordo sulle royalties per i nuovi formati (per maggiori dettagli leggete qui).

Agli sceneggiatori che hanno iniziato a picchettare per le strade di New York (come potete vedere qui) si cominciano ad alleare anche gli attori.

Ecco infatti le immagini di John Stamos e Maura Tierney, star della serie tv “E.R.” mentre manifestano di fronte agli studios della Warner Bros a Los Angeles. C’è da giurare che ne vedremo altri a rinfoltire la folla.

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Hiver 2007, l’intimo maschile diventa trasparente.

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(Manchic) MANstore propone una marca di abbigliamento di intimo maschile decisamente trasparente. Stiamo parlando della linea “Hiver 2007″ molto minimalista.


La nuova linea sarà disponibile nello store online Le Malè Aimeè a partire dal 20 novembre.
Per maggiori informazioni http://www.lemaleaime.com/

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Palla ovale senza confini: Nasce la Lega Catalana Rugby.

Iniziativa dell’Amatori Alghero e sei squadre spagnole.

(Sergio Ortu - La Nuova Sardegna) Sarà lo sport, ed in particolare quello della palla ovale, a costituire un altro elemento aggregante tra la Catalogna ed Alghero. Nasce infatti il torneo “quatre barres”, ovvero un campionato di rugby al quale parteciperanno l’Amatori Alghero e altre sei squadre catalane. L’interessante iniziativa è frutto dell’impegno di un gruppo di appassionati rugbysti algheresi che vivono intensamente la propria catalanità.
L’idea non è quindi solo quella di un campionato sportivo, ma di una manifestazione che costituisca un momento di incontro tra due realtà culturali e linguistiche molto affini tra loro. Un’idea che viene da lontano ma che negli ultimi tempi ha avuto un’accelerata. Prima una serie di contatti telefonici poi, la scorsa estate, un primo incontro in Catalogna per costituire la Liga catalana e fissare le linee guida dell’associazione e le modalità del campionato denominato “quatre barres” in ossequio alla quattro linee rosse della bandiera regionale.
A Barcellona c’erano tutti ad aspettare gli amici algheresi che, hanno avuto la sensazione di trovarsi a casa loro assieme a, Tarragona, Badalona, agli amici del Quimics, di Girona, di Torroella, e ai padroni di casa del Poble Nou che con simpatia e cordialità hanno fatto capire che l’atmosfera era quella giusta, per dare concretezza all’idea del campionato catalano.
La seconda mossa è stata quella di attribuire le cariche sociali del nuovo organismo e anche in questo caso ad Alghero è stato riservato un trattamento speciale: il presidente della Lega sarà infatti Gerard Martinez ma la poltrona di vicario è stata assegnata a Salvatore Marinaro, uno dei padri del rugby algherese. Il segretario sarà Gustau Navarro Barba e il presidente onorario Ricard Martinez.
Sono stati fissati anche i principi base sui quali si articola il progetto. Si è adottata una formula che ricalca quella del Sei nazioni: le squadre si incontreranno tra loro una sola volta, la partita che si giocherà in casa quest’anno verrà disputata in trasferta il prossimo. Per questo biennio dunque il torneo sarà ristretto alle sole sette società fondatrici, con possibilità di estensione per gli anni a venire.
Al vincitore del torneo “quatre barres” verrà consegnato un trofeo che deterrà solo per un anno, salvo poi essere riassegnato alla squadra vincitrice nell’anno successivo. E’ certo che l’idea riscuoterà successo tra gli algheresi e, se opportunamente sfruttata, potrà costituire occasione di crescita culturale ed economica, per una collettività abituata da sempre a vivere con entusiasmo le novità senza perdere di vista la propria identità culturale. L’inziativa dell’Amatori non precluderà alla squadra algherese di portare a termine il campionato italiano ma sarà un impegno in più e un modo per confrontarsi con una realtà che la Riviera del Corallo ha sempre sentito molto vicina.

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La Ministra Pollastrini a La Stampa: Dico o Cus, è urgente decidere.

Gentile direttore,
dell’ottimo servizio dedicato dal suo giornale (Galeazzi, il 5 novembre) all’iter del progetto di legge sui Dico ho apprezzato la puntualità della ricostruzione e la scelta di riaccendere i riflettori su un tema che non attiene alla sfera dell’«eticamente sensibile», ma alla dimensione rinnovata, e rinnovabile, dei diritti e doveri di cittadinanza e inclusione. Per questo da tempo sono convinta che il Paese abbia bisogno d’una legge saggia e umana che dia sicurezza e responsabilità a convivenze sia etero che omosessuali. E non solo per il richiamo contenuto nel programma dell’Unione, ma per il rispetto che dobbiamo alla Costituzione. Sia dove sottolinea (art. 3) l’uguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali», sia dove valorizza la famiglia fondata sul matrimonio (art. 29), sia dove si apre al più ampio riconoscimento dei diritti delle persone in tutte le formazioni sociali (art. 2), tra le quali - ha rilevato la Corte Costituzionale - rientra il fenomeno crescente delle stabili convivenze.

Significa investire dal punto di vista culturale, sociale, normativo sulla centralità della persona, delle sue prerogative, diritti e responsabilità. A questo siamo chiamati dalla Carta europea dei diritti. Da questa premessa ha preso corpo in gennaio la proposta dei Dico. Da una visione moderna dei diritti e doveri per le persone conviventi. Sono passati quasi 25 anni da quando il Parlamento, per la prima volta, si trovò a discutere del tema. Un quarto di secolo che ha visto la società, la cultura, il costume e la stessa composizione del Paese mutare in profondità. Le legislature non sono riuscite a produrre una legge equilibrata, nonostante le sollecitazioni e un livello di elaborazione giuridica di assoluto rilievo. Di fronte a un tale ritardo, resto dell’idea che il governo abbia avuto il merito d’indicare una soluzione capace di aggregare un consenso non scontato su una questione esposta a distanze anche radicali, e spesso trasversali agli schieramenti. La mia e della collega Rosy Bindi è stata sin dall’inizio una mediazione, certo migliorabile, ma senza la quale sarebbe adesso ancora più difficile trovare uno sbocco in Parlamento. Oggi è in campo una proposta che sta per approdare all’Aula di Palazzo Madama dopo un lungo dibattito nella Commissione giustizia presieduta dal senatore Salvi. Il quale, relatore del provvedimento, si è fatto promotore dentro il comitato ristretto d’una nuova formulazione - meglio conosciuta come Cus (contratto di unione solidale) - in parte diversa dalla proposta originaria dei Dico.

Non ne ho mai fatto una questione di sigla. Per me conta in primo luogo l’obiettivo finale. La possibilità che in questa legislatura finalmente l’Italia ottenga quella legge che in tanti invocano da anni. Ecco perché ritengo essenziale concentrarsi sull’ispirazione di fondo del progetto e sulle sue discriminanti. Due innanzitutto: una definizione ampia e completa dei diritti e dei doveri delle persone conviventi e la previsione di un atto pubblico che certificando l’unione, renda quei diritti esigibili nei confronti di terzi e dello Stato. I Cus riprendono punti significativi dei Dico e come prima firmataria di quella proposta, il mio impegno sarà nel ricercare soluzioni larghe e condivise, non riduttive o di basso profilo.

Continuo a credere infatti che questa sia la responsabilità che pesa sulla politica, su leadership e classi dirigenti che devono risponderne cercando ragioni e principi comuni. Ricordando soprattutto che anche «non decidere» vorrebbe dire colpire la dignità di molti cittadini e la qualità della loro cittadinanza. Ciò che ci muove è una visione della politica ispirata a principi laici e liberali. Che metta al centro la persona nel binomio inscindibile di diritti e doveri. Che non separi mai democrazia da economia per un’idea di crescita vincente. Che per questo investe sulla libertà e responsabilità di ciascuno come chance per costruire un nuovo civismo consapevole e maturo. Risorsa della quale l’Italia, soprattutto oggi, ha un enorme bisogno.

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I romeni sono un pericolo per i gay italiani?

(Queerblog) Difficile fare finta che il problema non esista, perché sarebbe come chiudere gli occhi di fronte ad un elefante. Invece la questione c’è, si vede, si respira da tempo, e se oggi è in primo piano è solamente a causa dei tragici fatti che in questi ultimi giorni riempiono le prime pagine dei giornali, ma che non sono altro che la punta dell’iceberg di una situazione che è andata via via aggravandosi.

Parlo del cosiddetto “problema sicurezza”, di cui i nostri politici si riempiono volentieri la bocca ultimamente. Lungi da me voler fare polemiche e dispensare giudizi su quanto avvenuto, c’è già chi si sta impegnando anima e cuore in questo. Piuttosto mi ha colpito l’intervento del direttore editoriale di gay.it, Daniele Nardini, che nei giorni scorsi ha duramente attaccato la comunità romena (e bisogna poi stare attenti a distinguere tra i cosiddetti Rom e i romeni, che sono due cose differenti), che frequenta gli ambienti omosex italiani, definendoli “un problema per i gay”. Parole pesanti, che hanno suscitato un prevedibile vespaio di critiche.

Duro il botta e risposta nelle pagine del sito tra il direttore e diversi lettori; c’è chi lo appoggia in toto e chi lo attacca duramente. Il rischio di cadere in facili generalizzazioni è dietro l’angolo, ma anche chiudere gli occhi di fronte a realtà evidenti nel nome del politically correct è un atteggiamento che inizia a stufare molta gente, come sottolinea un lettore del forum del sito web, che invita tutti a finirla con “questo buonismo da libro Cuore! Chi delinque deve essere punito e rispedito a casa sua e senza tante storie!”.

Nardini, va detto, certo non ci è andato leggero, delineando un quadro piuttosto tragico e deprimente della situazione, tratteggiando un ritratto dei romeni davvero desolante: i ragazzi della Romania sarebbero – secondo il direttore – “di solito, belli o carini. Sicuramente maschili. E loro lo sanno. Negli anni hanno imparato cosa piace ai gay, e cosa attrae quel tipo di clientela che oggi è la migliore per loro. Sociologia sessuale spicciola”.

Il riferimento ovviamente non è a tutti i romeni, ma solamente a quelli che vendono il proprio corpo e le proprie prestazioni sessuali ai gai maschietti di casa nostra, soprattutto delle grandi città. Ora, non credo che nessuno si possa aspettare di rimorchiare Peter Pan a Valle Giulia a Roma, ma, secondo il direttore, le precauzioni, già d’obbligo in queste circostanze, vanno raddoppiate quando ci si porta a casa un romeno.

I romeni sono davvero un pericolo così terribile per i gay italiani? Verrebbe da dire che logicamente frequentando dei luoghi di abbordaggio facile, dove le garanzie di per sé sono minori, ci si deve aspettare di poter fare brutti incontri, di qualsiasi nazionalità.

Forse ora i romeni sono sotto una lente di ingrandimento più spietata che ne stigmatizza ogni comportamento, magari domani toccherà ad un altro gruppo di immigrati? Oppure, come si chiede Nardini, “davvero quel popolo delinque più degli altri e in maniera più efferata?”.

Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con Nardini? Avete mai avuto una brutta esperienza con un giovane proveniente dalla Romania? Vi sentite più guardinghi ora? E il pericolo per i gay è maggiore che per gli etero?

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Editoria: Ragazzini 2008, il dizionario al passo con la lingua.

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Sono ormai numerose le voci del nuovo inglese prese dal mondo giovanile, dalla societa' e nuove tendenze: gay-friendly, anime, disneyfication. Ora e' possibile trovarle tutte nel nuovo Ragazzini 2008, il dizionario Zanichelli al passo dell'inglese che cambia, in un'edizione rinnovata nella grafica e nei contenuti.

La vecchia 500 o il 'maggiolone', gli americani le chiamerebbero 'hooptie'; il nostro tormentone estivo e' il britannico earworm; si sente 'gapper' chi si prende il periodo sabbatico. Anche la politica crea neologismi: fonte di polemiche in Gran Bretagna e' la costituzione di faith school, scuole di ispirazione religiosa, o il dibattito per l'identity theft, il furto d'identita'. Dallo slang giovanile e dalle nuove tendenze arrivano parole come Bff (best friends forever) e in edicola comprano i fumetti manga o guardano i cartoon Anime. Anche Topolino & co sono tornati in auge, ma non in senso positivo: Disneyfication e' il termine che indica la presunta tendenza globale a trasformare la realta' in un parco Disney.

Il dizionario e' anche in Cd-Rom, con oltre 200.000 parole. Il motore di ricerca permette la consultazione sia delle forme flesse di tutti i verbi inglesi, sia del plurale dei sostantivi, sia del comparativo e del superlativo degli aggettivi. Inoltre, consente di effettuare sofisticate ricerche sull'intero testo tramite sistema di interrogazione. Il cd-rom del dizionario offre la pronuncia sonora di tutte le parole inglesi.

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Bologna: extracomunitari al voto per una poltrona alla Provincia.

Una donna di colore al voto
(Panorama) Trecento posti per trenta candidati. Trentaquattro nazionalità rappresentate, con una netta prevalenza dei paesi dell’Africa centrale e del Maghreb.

Il 2 dicembre, la provincia di Bologna eleggerà il suo primo Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi.

Un nuovo organo consultivo, che non ha mancato di suscitare polemiche e vivaci dibattiti. La nuova assise si riunirà almeno tre volte l’anno (nei mesi di febbraio, giugno e ottobre) e il più importante tra i suoi compiti sarà quello di esprimere un parere non vincolante sul bilancio della Provincia, che comunque sarà tenuta a dare una risposta motivata alla sue obiezioni. Il Presidente della Consulta parteciperà poi a tutte le riunioni della giunta provinciale e avrà diritto di parola su tutti i temi trattati.
Alla tornata, gli immigrati non comunitari si sono preparati da tempo. I più solerti e attivi, sono stati i marocchini e gli albanesi (questi ultimi presentano anche il candidato più giovane: un diciottenne). Mentre non c’è traccia di cittadini romeni (che, prima di finire nell’occhio del ciclone per i fatti di Roma, proprio a Bologna furono al centro delle prime azioni di polizia volute dal sindaco Cofferati).

Non potevano mancare, anche in questo caso, le quote rosa: uno dei criteri per l’ammissibilità delle liste è infatti quello del “fifty/fifty”, ma le donne candidate sono poco più del 40%.
Una volta eletti, i rappresentanti provinciali resteranno in carica cinque anni. Toccherà a loro dimostrare se il nuovo organo, già tacciato di essere corporativista e poco rappresentativo, aiuterà o meno l’integrazione degli immigrati regolari e l’estensione di altri diritti amministrativi.

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Bondi a Cicchitto: la tenerezza dei tuoi sguardi. E Grillini si commuove.

Fabrizzio Cicchitto e Sandro Bondi, durante il vertice di Forza Italia
Viviamo insieme/ questa irripetibile esperienza/ con passione politica/ autentica… ci mancheremo/ quando verrà il tempo nuovo/ e ci mancherà/ anche quello che non abbiamo vissuto assieme… la mia fede è la tenerezza dei tuoi sguardi/ la tua fede è nelle parole che cerco.

Politica in versi. E il binomio porta subito a Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia e poeta prolifico. La poesia (sedici versi in tutto) è stata composta e dedicata ai 67 anni di Fabrizio Cicchitto, suo vice nel partito: un regalo particolare comparso sull’ultimo numero del settimanale Vanity Fair, dove Bondi tiene la rubrica “Versi diversi”.
Rime che ripercorrono la comune esperienza dei due dirigenti azzurri e che a quanto pare Cicchitto ha gradito in modo particolare. Bondi infatti questa poesia gliel’aveva già “donata” personalmente il 26 ottobre scorso, quando Cicchitto, per festeggiare il suo compleanno, aveva organizzato una cena con un trentina di amici. Dopo la torta, Bondi si è alzato è ha declamato i suoi versi davanti a tutti. Cicchitto, raccontano alcuni partecipanti alla serata, ha molto apprezzato il singolare regalo, considerandolo un gesto di “grande sensibilità” e il segno di “amicizia vera”.
Quanto al coordinatore azzurro, pure lui era parecchio soddisfatto. Bondi del resto non è nuovo a questi exploit letterari: per lui la poesia, come ha più volte spiegato, è una forma di distrazione dalla politica, quasi “un’evasione” dalla gabbia dei Palazzi. Di cui hanno beneficiato nel tempo altri esponenti dell’entourage forzista: da Michela Vittoria Brambilla (Ignara bellezza/Rubata sensualità/Fiore reclinato/Peccato d’amore), a Stefania Prestigiacomo (Luna indifferente/Materna sensualità/Velo trasparente/Severo abbandono); dalla moglie del Cavaliere (Bellezza del soccorso/sensuale ironia/vigore dell’amore/intrepida solitudine) alla signora Rosa, la madre (Mani dello spirito/Anima trasfusa. Abbraccio d’amore/Madre di Dio).
La vena poetica del politico non si è però limitata ai nomi noti (Veltroni, Ferrara, Berlusconi, Prodi sono finiti tra le rime dell’onorevole). Anche una anonima ma giovane commessa della Camera, “bella e gentile, di una bellezza sfuggente e dolente” ha fatto battere il cuore a Sandro Bondi. Come rivelato dallo stesso: “A lei misterioso arcano della vita e della femminilità, è ispirata questa poesia: Dolente fulgore/ mite regina/ misteriosa malia/ polvere di stelle.

La passione del coordinatore azzurro è sfociata, l’estate scorsa, in una raccolta, dal provocatorio titolo Perdonare Dio, per le Edizioni della Meridiana.
Tornando ai versi per l’amico Cicchitto, Bondi è riuscito nell’impresa di suscitare l’apprezzamento, non disinteressato né privo di ironia, di Franco Grillini, deputato di Sd nonché presidente onorario di Arcigay: “È bene che ci sia tenerezza tra uomini anche in Parlamento”.

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Sante Pollastri: il bandito anarchico che fu preso da Maigret.

Particolare della copertina

Negli anni Venti era diventato in Italia il nemico pubblico numero uno.

(Panorama) Ricercato dalla polizia di Nord e Sud, Sante Pollastri ha faticato per costruire la sua carriera. Ma alla fine ce l’ha fatta, diventando uno dei piu’ grandi banditi di tutti i tempi, sempre in bilico tra cronaca e leggenda. A ricordarlo nel corso degli anni, soprattutto per la sua amicizia con il ciclista Costanzo Girardengo, ci hanno pensato tempo fa una canzone di De Gregori, Il bandito e il campione, e piu’ recentemente Marco Ventura, con Il campione e il bandito, edizioni il Saggiatore.
Ora arriva in libreria per Meridiano Zero Il diavolo custode di Luigi Balocchi un romanzo che ripercorre la vita e le azioni di un uomo che fa parte a suo modo della storia del nostro Paese. Perché c’ è chi nasce angelo, chi diavolo. E chi tutt’e due, come Sante Pollastri.
Ma il libro non è una semplice biografia. Del resto, attingere ad una vita del genere significa gia di per sè mettere un piede nel romanzo. Sante Pollastri, classe 1899, originario di un luogo sinistramente noto come Novi Ligure, cominciò la sua carriera di ladro rubando carbone per proteggersi dal freddo. Anarchico orgoglioso, bandito nelle vite dei ricchi per dare ai poveri, non esitò a sparare nel 1926 in Lomellina uccidendo insieme alla sua banda due carabinieri. La carriera fu stroncata un anno dopo. Ma sempre in grande, cosi come aveva vissuto fino ad allora. A catturarlo, infatti, nella metropolitana di Parigi il 10 agosto 1927 fu il celebre commissario Guillaume. Proprio lui. Il funzionario della Sureté al quale Simenon si ispirò per il suo Commissario Maigret.

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Finlandia: strage stile Columbine in liceo. Nove morti.

 [i](Credits: Ansa)[/i]

(Panorama) Il fantasma di Columbine approda, passando per youtube, nel civile e tranquillo Nord Europa: un ragazzo di 18 anni, studente del liceo Jokela di Tuusula, nel sud della Finlandia, nel mezzo di una lezione ha estratto una pistola e ha cominciato a sparare, ha continuato a tirare nel fuggi fuggi generale uccidendo otto persone, sette compagni di scuola e la preside, prima di suicidarsi con la stessa arma. Il tutto annunciato poco prima da un truce e delirante video su youtube.
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Il tutto e’ cominciato alle 11:45 locali, le 10:45 italiane.
Il ragazzo, durante una lezione, estrae una pistola calibro 22 e inizia a spararsi attorno, all’impazzata. Comincia il fuggi fuggi e il killer si sposta nei corridoi. ‘’Improvvisamente la gente ha iniziato a correre e si sono sentiti colpi di arma da fuoco'’, racconta un’allieva testimone a un giornale locale. ‘’Ho visto persone ferite stese a terra nel corridoio.
Abbiamo iniziato a correre in preda al panico, Tutti cercavano di fuggire dalla porta piu’ vicina'’, racconta ancora l’allieva.
L’assassino e’ stato riconosciuto come suo alunno da un insegnante sopravvissuto, Kim Kiuru: ‘’Si spostava sistematicamente lungo i corridoi - ha detto - bussava alle porte e poi ci sparava dentro'’. ‘’Mi sembrava un incubo, un mio alunno mi stava correndo incontro urlando con la pistola in mano'’, racconta ancora l’insegnante.
Anche la televisione ha mostrato scene di paura, con gente attorno all’edificio presa dallo spavento, alunni che scappavano fuori e genitori che si affollavano intorno a loro.
L’incubo e’ durato circa quattro ore. ‘’ E’ tutto finito'’ ha detto alle 16:00 locali un funzionario del comune. Non si sa pero’ da quanto fosse cessata la sparatoria, ne’ se l’assassino si fosse gia’ sparato.
Nove le vittime della tragedia: cinque ragazzi, due ragazze, la preside del liceo, che conta circa 500 allievi, e lo studente-killer. Una decina i feriti, alcuni dei quali colpiti da schegge di vetro.
Il giovane e’ morto in serata nell’ospedale universitario di Helsinki, dove era stato ricoverato in condizioni critiche dopo essersi puntato l’arma alla testa e aver sparato un colpo, secondo fonti della polizia.
‘’E’ morto per lesioni al cervello. Da quel che so, si e’ sparato un colpo alla testa'’, ha confermato il capo del reparto traumatologico dell’ospedale, il dottor Eero Hirvensalo. Il copione sembra quello dettato dal giovane sudcoreano autore-suicida lo scorso aprile della strage al campus universitario di Virginia Tech, negli Stati Uniti, un massacro (32 morti) che nelle modalita’ segui’ le stragi nel liceo di Columbine del 1999 e quella del 2003 al ginnasio di Erfurt, in Germania.
Nel video, intitolato ‘’Jokela High Scholl Massacre'’ e diffuso su youtube poco prima dell’inizio della strage, a firma di ‘Sturmgeist89′ e con un sottofondo di musica hard rock, si vede prima la scuola, poi alcune foto in colore rosso di un giovane dai capelli corti che indossa una maglietta con la scritta ‘’L'umanita’ e’ sopravvalutata'’ e si mette in posa davanti alla telecamera con un’arma da fuoco - una Sig Seuer calibro 22 (9 mm) -, puntandola dritta in faccia allo spettatore e ‘’immortalandosi'’ per i posteri con una sorta di testamento, sulla falsariga di quelli dei kamikaze di al Qaida, della Jihad islamica o di Hamas.
Nel suo blog l’autore del video, che si firma ‘Sturmgeist89′’ (in tedesco: spirito di tempesta, piu’ l’anno di nascita) condensa il suo delirio di potenza e si definisce un ‘’esistenzialista cinico'’, si dice ‘’pronto a morire per la causa'’, cioe’ l’eliminazione di ‘’tutti coloro che considero indegni della razza umana'’. In un altro video lo stesso ragazzo compare mentre si esercita al tiro in un bosco innevato sparando a una mela con la stessa pistola, che chiama ‘’la mia amata Caterina'’. Altri video diffusi sul web da ‘’Strumgeist89′’ rendono omaggio a Unabomber e a Timopthy McVeogh, il terrorista di estrema destra che con una bomba a Oklahoma City nel 1995 uccise 168 persone. (ANSA-REUTERS-AFP)

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Alcune persone sono gay. Fatevene una ragione!

(Queerblog) Il titolo di questo post è lo slogan della nuova campagna anti-bullismo destinata alle scuole inglesi. I promotori dell’iniziativa, Stonewall e l’Anti-Bullying Alliance, vogliono lanciare in questo modo il loro messaggio di tolleranza zero verso l’omofobia.

Viene naturale il paragone con la chiacchieratissima campagna della Regione Toscana, dove si dice “L’orientamento sessuale non è una scelta”.

Al di là dei possibili richiami alla natura genetica dell’omosessualità, mi pare che entrambi gli slogan vogliano dire più o meno questo: essere gay è un fatto, una realtà, che vi piaccia o meno, quindi finiamola con i giudizi morali, le condanne e le ingiurie di cui nessuno ha bisogno. I gay esistono, punto e basta. Superate lo scoglio e andate oltre.

A mio avviso, però, lo slogan inglese è più diretto e categorico di quello italiano e non dà adito a interpretazioni personali né a speculazioni filosofiche. Soprattutto, non ci sono allusioni vittimiste e sfumature paternalistiche della serie: poverini, non è colpa loro, lasciateli in pace. Voi che ne pensate?

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Il 9 novembre è la giornata per la ricerca sul cancro.

(Benessere blog) Lo slogan della campagna di quest’anno è “L’ambiente da difendere è anche dentro di noi”. Numerosi studi hanno dimostrato che l’ambiente, sia esterno che interno all’organismo, influisce sotto diversi aspetti sull’insorgere delle patologie cancerogene. Fumo, radiazioni solari, cattiva alimentazione e patologie genetiche sono alcune delle cause che interessano la ricerca.

La cerimonia ufficiale si svolgerà il 9 novembre al Quirinale mentre le giornate del 10 e 11 saranno dedicate a incontri scientifici con i ricercatori impegnati in prima linea, in tutta Italia. In contemporanea anche approfondimento sulle reti RAI e la consueta, preziosa raccolta fondi. Tutte le informazioni e il programma dettagliato sul sito dell’AIRC.

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Assemblea Sinodo Battista Metodista Valdese: “Accogliere le persone omosessuali senza alcuna discriminazione”.

(Nev) Si è tenuta a Ciampino (Roma), dal 2 al 4 novembre 2007, la quarta sessione congiunta delle massime assemblee deliberative delle chiese battiste, metodiste e valdesi, note con la sigla “BMV”. Per 3 giorni 250 persone, riunite all'insegna dell'esortazione “Insieme perché – insieme per chi”, hanno discusso di ecumenismo, giustizia, violenza sulle donne, immigrazione ed anche di omosessualità. Quest'ultimo un tema caldo, dopo il complesso dibattito che si è avuto nelle chiese locali, ed in quella Battista in particolare, su quale accoglienza dare alle persone omosessuali e sull'istituzione delle benedizioni delle coppie gay, quest'ultimo tema aspramente dibattuto e su cui si è deciso di non decidere per salvaguardare «l'unità tra le chiese». Infatti all'interno delle chiese battiste italiane si agitava la paura concreta di una spaccatura tra le proprie comunità, riproponendo in ambito italiano quello che accade tra le chiese battiste a livello internazionale, fortemente divise sul tema dell'omosessualità.

In questo difficile frangente i delegati della 4ª sessione congiunta dell'Assemblea generale dell'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI) e del Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste hanno voluto approvare un documento con cui hanno voluto ricordare «il peccato della discriminazione delle persone omosessuali e delle sofferenze imposte loro dalla mancanza di solidarietà», condannando le violenze verbali, fisiche e psicologiche inflitte agli omosessuali ed invitando le chiese «ad accogliere le persone omosessuali senza alcuna discriminazione».

Alcuni documenti, commenti ed interventi tenuti all'assemblea-Sinodo di Roma sono consultabili su www.gionata.org ed anche su www.refo.it

(Comunicato a cura dei volontari del progetto Gionata su Fede ed omosessualità)

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Albachiara di Vasco diventa un film.

(Zapster) "Respiri piano per non far rumore, ti addormenti di sera e ti risvegli col sole". Inizia così una delle più popolari e belle canzoni di Vasco Rossi, "Albachiara": tutti i fans la conoscono, e il brano chiude in bellezza tra mille emozioni e cori i concerti del Blasco da moltissimi anni.

Ebbene, forse proprio in onore alla sua canzone più conosciuta, il rocker emiliano ha deciso di portare sul grande schermo, nelle vesti di produttore, un film ispirato ad "Albachiara"; la notizia circola da qualche giorno: secondo il settimanale Chi, ci saranno come protagonisti l'ex marito di Stefania di Monaco Daniel Ducruet, Raz Degan e Davide Rossi, figlio del cantante.

Le indiscrezioni raccontano di riprese già iniziate; ancora sconosciuta la trama del film, ma non è difficile ipotizzare che rispecchi fedelmente quella della canzone: Vasco dichiarò in alcune interviste che le parole del testo gli vennero fantasticando su una ragazza che incontrava sull'autobus quando andava a scuola ogni mattina.

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Giorgia: Stonata io? Soltanto con i tempi di oggi.

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TORNA GIORGIA CON UN ALBUM, IL DECIMO DELLA SUA CARRIERA, PIENO DI SORPRESE A COMINCIARE DAL TITOLO IN CUI SI DEFINISCE "STONATA":

A chi le ha chiesto in questi giorni se per caso avesse perso il perfetto uso della sua splendida voce, Giorgia ha risposto che si tratta solo di un modo di esprimere apertamente un suo stato d'animo, condiviso ormai da molti: "Questi tempi oscillano tra strani valori, e che ai quattro elementi naturali acqua, aria, terra e fuoco contrappongono soldi, potere, una politica di interessi personali e guerra ed io mi accorgo di condividere la stonatura con sempre piu' persone".

“Stonata” è un album che segue dopo quattro anni il fortunatissimo LADRA DI VENTO e contiene molte collaborazioni importanti: il duetto con Mina nel brano “Poche parole”, l’intervento di Beppe Grillo in “Libera la mente”, la partecipazione straordinaria di Pino Daniele alla chitarra nella ritmica latin-funky di “Anime sole”, nel pezzo “Adesso lo sai” a due voci con Emanuel Lo e il flauto di Elio (Elio e Le Storie Tese) nel brano“Invisibile traccia” .
GIORGIA si diverte a cambiare stile all'interno dello stesso disco e quindi ci offre lo stile black aggressivo di “Ora basta”, il suono vintage del Rhodes in “Chiara luce” e “Come sei”, l’arrangiamento R’n’B arabeggiante di “Mal di terra”, il reaggeton bianco di “La La Song”, la ritmica acida in “Libertango” con la fisarmonica di Gianni Davoli, il jazz contaminato con il pop di “Stonata” , il contributo di Diana Winter in “Vieni fuori” e quello dell’attore Danilo De Santis
nel brano“Gli amanti”.

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Enzo Bigi, un ritratto.

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Lo Spaccacuori: Recensione in Anteprima.

(Cineblog.it) Lo Spaccacuori (The Heartbreak Kid, Usa, 2007) di Bobby Farrelly, Peter Farrelly; con Ben Stiller, Michelle Monaghan, Malin Akerman, Jerry Stiller, Rob Corddry.

Eddie Cantrow ha 40 anni, è proprietario di un negozio di articoli sportivi, ed è ancora celibe.
La propria vita arriva ad un punto morto quando si ritrova al matrimonio della sua ex fidanzata.

Qui la sensazione che tutti abbiano trovato la propria dolce metà e si siano accasati è sempre più pressante, il padre malato di sesso e l’amico succube della moglie non fanno altro poi che alimentargli i dubbi esistenziali.

Fino a quando casualmente non incontra Lila, durante un’apparente aggressione.
I due si imbarcano velocemente in un’impetuosa storia d’amore, che li porta ad un velocissimo matrimonio.
Peccato che solo ora, durante la Luna di miele, Eddie scoprirà il vero volte della cara mogliettina, rimanendo infatuato di un’altra ragazza, Miranda, alla quale nasconderà da subito il proprio matrimonio, combinando dei casini indescrivibili!

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Canova e la Venere Vincitrice alla Galleria Borghese.

(06 blog) In mostra alla Galleria Borghese in questi giorni e fino al 3 febbraio la mostra “Canova e la Venere Vincitrice”. Un’esposizione dedicata interamente allo scultore in occasione del 250° anniversario della sua nascita e nel bicentenario della Paolina Borghese Bonaparte come Venere Vincitrice, che si colloca all’interno della 2° rassegna del programma ‘Dieci grandi mostre’.

Una mostra importante dal punto di vista artistico, visto che ripercorre la carriera dello scultore attraverso grandi marmi, disegni, tempere, monocromi, dipinti e bozzetti in creta e terracotta, ma anche con una valenza storica poichè si propone di creare una mappa delle complesse relazioni tra Canova, il principe Camillo Borghese e la famiglia Bonaparte.

Tutto questo grazie all’esposizione di oltre cinquanta opere provenienti dai più grandi musei del mondo: le Tre Grazie dall’Ermitage di San Pietroburgo, la Naiade dal Metropolitan Museum di New York, la Ninfa dormiente dal Victoria & Albert Museum di Londra, la Venere dal Leeds City Art Gallery, la Venere Italica dalla Galleria Palatina di Firenze, Amore e Psiche stanti dal Louvre di Parigi, il Ritratto di Principessa Leopoldina Esterhazy Liechtenstein dal Castello Esterhazy di Eisenstadt in Austria e la Tersicore dalla Fondazione Magnani Rocca di Parma. Per la prima volta in Italia la serie completa degli Amorini: Amorino Lubomirski (1786-88) dal Castello Lancut in Polonia, Amorino Campbell (1787-89) dall’Anglesey Abbey di Cambridge, Amorino Latouche (1789) dalla National Gallery of Ireland di Dublino e Amorino Yussupov (1793-97), l’unico alato, dall’Ermitage di San Pietroburgo.

Galleria Borghese
Indirizzo: piazzale Scipione Borghese 5
Durata: Dal 18 ottobre 2007 al 3 febbraio 2008
Orari: tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9 alle 19
Biglietti: 10,5 euro (prenotazione obbligatoria)
Info e prenotazioni: tel. 06 32810, www.ticketeria.it, www.mondomostre.it
website: www.canovaelavenerevincitrice.it

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Il Dalai Lama a Milano.

dalai_lama(02 blog) Il Dalai Lama, massima autorità temporale del Tibet, sarà a Milano dal 7 al 9 dicembre al Palasharp, con conferenza pubblica domenica 9 dicembre alle 15.

L’attuale Dalai Lama Tenzin Gyatso, premio nobel per la pace e residente in esilio in India a seguito dell’occupazione cinese del Tibet, sarà l’ospite d’onore della Grande Festa per la Pace, organizzata dall’Istituto studi di Buddismo tibetano Ghe Pel Ling. Sarà l’occasione per tre giornate di incontri e insegnamenti, incentrati sul tema della pace e della sua ricerca.

Il costo dei biglietti per le prime due giornate di lezioni e studi su testi del buddismo è di 100 euro, mentre per la conferenza pubblica del pomeriggio di domenica 9 di 20 euro. Tutte le informazioni dettagliate sul programma e sulla prenotazione dei biglietti sul sito Dalai Lama Miilano 2007.

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