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giovedì 14 agosto 2008

Il Vaticano scarica Famiglia Cristiana: non parla a nome della Santa Sede.

(Panorama) Non a nome della Santa Sede, né a nome della Cei. Il settimanale Famiglia Cristiana parla per sé: la sua linea non è quella dei vertici cattolici italiani.Così il Vaticano misura la distanza dal settimanale dei Paolini e dai suoi numerosi scontri con il governo di Silvio Berlusconi. A scaricare il periodico cattolico è il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha precisato stamani che il settimanale dei Paolini “non ha titolo per esprimere né la linea della Santa Sede né quella della Conferenza episcopale italiana“.

Certo, precisa padre Lonbardi: si sta parlando di una “testata importante della realtà cattolica”, ma “le sue posizioni sono esclusivamente responsabilità della sua direzione”.
L’ultimo duro intervento di Famiglia Cristiana contro le scelte dell’esecutivo è di ieri, quando è stato anticipato l’editoriale di Beppe Del Colle in cui si augura che “non sia vero il sospetto” che in Italia sta rinascendo il fascismo “sotto altre forme”. Un corsivo che ha scatenato la polemica.

D’accordo con il Vaticano si dice il senatore a vita, Francesco Cossiga, che ha giudicato “chiara ed esemplare” la dichiarazione resa da padre Lombardi. La prende invece come un invito alla riflessione e all’esame di coscienza Pierluigi Castagnetti (area teodem del Pd), presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera: “Diciamoci la verità, cari amici cattolici del centrodestra e del centrosinistra, il bersaglio nemmeno tanto implicito di Famiglia Cristiana siamo noi. È inutile polemizzare su una parola, una immagine o una citazione degli editorialisti della rivista che, da tempo per la verità, ha deciso di essere coscienza critica del potere. Forse perché più pochi ancora lo sono”. Lo afferma . “Può darsi” prosegue Castagnetti “che la colpa, come dice Tremonti, sia del dilagante pensiero unico ’mercatista’, oppure della paura di parte del ceto politico di pronunciare parole e giudizi anticonformisti, sta di fatto che la cultura cristiana in questo paese sta rivelandosi sempre più come la cultura dell’alterità e della difesa dell’uomo. Altro che cattocomunismo”.
Ma non tutti tra i democratici la pensano così: “L’attacco concentrico a Famiglia Cristiana di alcuni esponenti della destra non risolve i problemi che sta attraversando il governo. Non passa attraverso l’accusa di comunisti a tutti quelli che contestano l’azione del governo la soluzione alle difficoltà crescenti denunciate dalle famiglie italiane. Semmai, Gasparri, Bondi e Giovanardi prendano atto che anche nel mondo cattolico c’è un forte pluralismo politico. E chi non la pensa come la destra non è necessariamente un cripto o un proto comunista”, affermae il parlamentare del Pd Giorgio Merlo.

Più che sui contenuti, invece, la critica del ministro dei Beni Culturali è sul tono “che non si addice al settimanale cattolico” e quanto alla sostanza sostiene che i paolini hanno preso “lucciole per lanterne”. Sandro Bondi in un’intervista a Repubblica attacca il settimanale cattolico che “continua ad esprimere opinioni su questioni politiche e sociali che riflettono una cultura che sbrigativamente viene definita catto-comunista. Non capisco perché il suo direttore neghi scandalizzato questa accusa”. “Il filo conduttore - rilancia Bondi - è sempre quello: la simpatia per i cattolici adulti (primo fra tutti Prodi, ndr) e l’antipatia viscerale per Berlusconi”. Famiglia Cristiana, inoltre, si esprime con un linguaggio da “intellettuali che hanno perso il rapporto con il loro popolo, credenti e parrocchie, ma anche lontani dalle esigenze concrete dei cittadini”.

Editoriale dopo editoriale, in realtà, è da mesi che il periodico diretto da Don Antonio Sciortino non lesina attacchi e tirate d’orecchio nei confronti della maggioranza. Prima contro la norma sulle impronte ai bambini rom (”una trovata indecente”, quella del ministro Maroni), poi la “finta emergenza sicurezza” e la querelle “sui cassonetti” contro il sindaco di Roma Alemanno. Senza dimenticare la dichiarazione durissima contro Berlusconi che, secondo il settimanale dei Paolini, sarebbe ossessionato dai giudici.


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"Troppo maschili" La sfida triste di Edinanci e Pam. Trans ed ermafroditi all'Olimpiade.

Discriminazioni e incomprensioni: dal '36 a oggi lo sport si dimostra più lento della società che cambia.

(Gaia Piccardi - Il Corriere della Sera) A Edinanci consigliarono il judo come terapia. Attraverso il successo nello sport, forse, un giorno sarebbe riuscita ad accettare se stessa. «Mi è sembrato di combattere con un uomo» disse l'azzurra Lucia Morico, che ad Atene sconfisse la brasiliana nello spareggio per il bronzo e oggi, a Pechino, rischia di ritrovarsela di fronte. Edinanci Silva (nella foto) è un ermafrodita che ha deciso di operarsi. 1, 2 o x? Edinanci ha scelto di essere donna ma lo sport olimpico, ogni quattro anni, s'interroga se sia giusto che chi ha la barba e il pomo d'Adamo s'iscriva a tornei da femmina. L'atletica deve ancora cominciare, e già monta la polemica contro Pamela Jelimo, 18 anni, keniana, regina annunciata degli 800 metri. Non può correre così, non è possibile, dicono. Non fa mai interviste perché si tradirebbe: ha la voce da uomo. Qui non ci sarebbe stato posto per Santhi Sundarajan, privata dell'argento ai Giochi asiatici, accusata di essere un maschio e ridicolizzata dalla stampa indiana: «Ha cromosomi anormali».

L'ermafrodita Alex, nel film argentino «Xxy» vincitore della Settimana della critica a Cannes 2007, scappa in Uruguay per non affrontare la realtà. Ma all'Olimpiade non si sfugge. La società che cambia è in piscina, sul tatami, al poligono del tiro, sotto il canestro e dentro le corsie dell'atletica, la disciplina più praticata nel mondo, quella con la casistica più ampia, prima, durante e le mostruose donne- uomo plasmate dal doping della Ddr. Andreas Krieger era nato Heidi e lanciava il peso oltre 21 metri. Un oro (Europei Stoccarda '86) e molti steroidi dopo, è stato costretto a cambiare sesso. Ha fatto causa ai criminali in camice bianco che l'avevano dopato. Ma nessuno gli ha ridato la sua vita.

Yvonne Buschbaum, bronzo nell'asta a Budapest '98, aveva conquistato il cielo e non la verità: «Ho vissuto come un uomo in un corpo da donna. Non ne posso più. Comincio una cura di ormoni. Essere trans è una scelta estrema, chiedo rispetto: i miei successi sono biologicamente puliti perché non mi sono mai dopata».

Nel novembre 2003, pressato dall'incalzare degli eventi, il Comitato olimpico internazionale aprì le porte dei Giochi ai transessuali. «Non ci saranno discriminazioni: il Cio rispetta i diritti dell'uomo» disse il direttore medico Patrick Schamasch. Patti chiari e amicizia lunga: operazione, documentazione medica che attesti il cambiamento di sesso, rispetto della carta olimpica. Puoi essere stato uomo, ma non puoi farti di ormone della crescita. Renée Richards, all'anagrafe Richard Raskind, campionessa di tennis negli anni 70, dissente: «I trans non dovrebbero partecipare ai Giochi». Però si battè per se stessa: nel 1976 la Federtennis Usa le negò la partecipazione agli Us Open, fece causa davanti alla Suprema Corte e la vinse. Parinya Kiatbusaba e Michelle Dumaresq sono campionesse transessuali di kickboxing e mountain bike. E Mianne Bagger, operata nel '95, gioca a golf nel pro Tour.

Ma il caso era aperto ben prima che il Cio decidesse di occuparsene. Nel 1936, a Berlino, la sprinter polacca Stella Walsh venne sconfitta dall'americana Helen Stephens, che fissò il nuovo record del mondo sui 100 metri in 11''4. Dopo la gara, la Polonia protestò: Helen è un maschio, non ha diritto alla medaglia. Il test della femminilità (una brutale ispezione corporale) provò che era tutto regolare. 44 anni dopo, l'autopsia del coroner sul corpo di Stella Walsh, trovato senza vita in un posteggio di un discount di Cleveland, dimostrò che la confusione delle idee, e dei sessi, viaggiava molto più veloce dello sport. A essere un uomo, era Stella. Tokyo '74: Ewa Klobukowska vince un oro e un bronzo nell'atletica. Fallisce il test della femminilità e viene bandita dalle gare. L'anno dopo diventa mamma.

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Pedofilia: in Australia arrestato sacerdote accusato di 30 reati.

Un prete cattolico di 65 anni, Sidney Denham, è stato arrestato a Sydney con l'accusa aver commesso 30 reati a sfondo sessuale su minori negli anni '70 e '80. Gli abusi - informa la polizia del Nuovo Galles del sud - sarebbe stati commessi contro 18 ragazzi di età fra 11 e 17 anni, nella scuola media S. Pio X di Adamstown e successivamente in due parrocchie rurali dello stato, nell'area di Newcastle, 160 km a nord di Sydney. Le indagini contro il prete sono partite dopo una prima denuncia presentata lo scorso aprile.

Padre Denham, a cui è stata negata la libertà su cauzione, andrà a giudizio il primo ottobre davanti al tribunale centrale di Newcastle.

Gli investigatori hanno ricevuto valida assistenza dalla diocesi di Newcastle della chiesa cattolica, ha sottolineato un portavoce della polizia. E domenica scorsa nella cattedrale di Newcastle, davanti a una congregazione di 500 persone che comprendevano vittime e loro familiari, esponenti politici e religiosi, il vescovo dell'arcidiocesi Michael Malone, applaudito dai fedeli, aveva chiesto perdono alle vittime anche, aveva detto, per i suoi propri errori nell'affrontare la questione.

Appena il mese scorso il pontefice, Benedetto XVI, aveva espresso le scuse alle vittime, concludendo la Giornata mondiale della gioventù a Sydney.

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Cina. Incastrato col pene in una panca traforata per una masturbazione. Arrivano i pompieri.

(Ansa) Un uomo di Kong Kong, descritto come ''solitario e disturbato'' si e' visto costretto a chiamare la polizia per liberare il suo pene rimasto incastrato in una panca d'acciaio traforata in un parco pubblico. Lo riferisce il quotidiano locale Apple Daily. Le Xing, di 42 anni, si stava masturbando nel cuore della notte nel parco LanTian, utilizzando uno dei fori di una panca quando il suo pene vi e' rimasto incastrato. In preda al panico ha chiamato la polizia, accorsa con alcuni medici. Dopo vari tentativi di soccorrerlo sul posto, i medici sono stati costretti a portare all'ospedale l'uomo con tutta la panca, lunga due metri e mezzo. Alla fine dell'intervento, durato in tutto quattro ore, i medici hanno dichiarato che se fosse rimasto incastrato per un'altra ora, avrebbero dovuto amputargli il pene.

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Il judoka sexy di Pechino.

(Gaia Piccardi - Il Corriere della Sera) Noi ragazze semplici sogniamo fidanzati normali. Non c’è nulla di attraente nelle spalle da Hulk e nel vitino da vespa dei nuotatori (e il più bravo di tutti, Phelps, ha la faccia da fesso di quello a cui a scuola sparavano addosso palline di carta con la cannuccia della Bic). I calciatori se la tirano, gli schermidori hanno le gambette secche da stambecchi (un minimo di polpaccio, diamine, ci vuole), i tuffatori sono magri e piccini, i pugili mediamente grossi, i pallanotisti triangolari, gli hockeisti su prato gobbi per deformazione professionale, i tennisti asimmetrici, i ginnasti formato tascabile, gli arceri hanno la pancetta, quelli del beach volley non sono niente male però poi ti portano la sabbia in casa. I velisti stanno a Quingdao e i fuoriclasse dell’atletica sono ricchi sfondati ma non ti offrono nemmeno un caffè. I cestisti sono difficili da valutare: chi riesce a guardarli negli occhi lassù, due metri sul livello del mare?

E allora i più sexy del villaggio olimpico rischiano seriamente di essere i judoka, né rachitici né imponenti, rassicuranti nella loro virile fisicità e super-affidabili se c'è da fare un trasloco. Signore bloggers, tenete d'occhio il francese Teddy Riner, nato in Guadalupa, oro annunciato nella categoria oltre 100 kg. Un Noah in vestaglia bianca e cintura nera. E poi non ditemi che non vi avevo avvertite.
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Presidenziali Usa, Obama e McCain a caccia del voto dei fedeli.

(Reuters) Barack Obama e John McCain, i due candidati alle presidenziali degli Stati Uniti, sabato cercheranno di accattivarsi il voto degli elettori religiosi quando, ospiti di uno dei più eminenti evangelici d'America, discuteranno del ruolo della fede nella sfera pubblica, dell'Aids, dell'ambiente e di altri temi.

Nonostante la separazione tra stato e chiesa, nella politica americana la religione ha grande importanza, e agli aspiranti alla Casa Bianca verrà sicuramente chiesto come intendano coniugare fede e ruolo presidenziale.

Al Civil Forum -- che sarà moderato da Rick Warren, noto pastore evangelico, presso la sua Saddleback Church nella Lake Forest, in California -- i candidati non si affronteranno direttamente, ma si alterneranno sul palco.

"E' abbastanza straordinario, è la prima volta che un pastore convoca i due probabili candidati... Combattono entrambi per il voto (dei religiosi)", ha commentato Michael Lindsay, docente di sociologia politica alla Rice University di Houston.

Il 25% degli americani è di fede evangelica. Per il Partito Repubblicano, gli evangelici -- avversi ad aborto e diritti degli omosessuali e strenui difensori dei valori familiari "tradizionali" -- costituiscono una base fondamentale.

Si calcola che nel 2004 l'80% degli evangelici bianchi votò per George W. Bush. Quest'anno, il movimento è meno compatto e più sfaccettato, anche se in larga misura è comunque schierato dalla parte dei repubblicani.

A giugno uno studio del Pew Forum on Religion & Public Life ha rivelato che il 61%dei protestanti bianchi evangelici sosteneva McCain, mentre Obama aveva dalla sua solo il 25%. Ma lo stesso istituto nel 2004 rilevò come Bush fosse sostenuto da una quota maggiore di evangelici, il 69%.

Altri sondaggi hanno individuato un forte supporto per Obama da parte degli evangelici neri e ispanici, e questo fa dei fedeli un "campo di battaglia" fondamentale per spuntarla alle elezioni di novembre.

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Judo: Morico sconfitta da ermafrodita brasiliana.

(Ansa) L'azzurra del judo Lucia Morico, bronzo ad Atene 2004, è stata battuta per ippon dalla brasiliana Edinanci da Silva in un match della categoria 78 kg. donne.

Edinanci ha dominato il combattimento infliggendo all'avversaria anche un koka e wazari.

Da Silva è un ermafrodita, e in caso di bronzo (deve vincere altri due combattimenti) sarebbe la prima volta nella storia dei Giochi moderni che un atleta di questa condizione dichiarata sale sul podio olimpico.

La judoka che combatte nella categoria dei 78 kg. si è operata prima dei Giochi di Atlanta '96, e non lo ha mai nascosto, anche se non le piace parlarne. L'anno scorso Edinanci ha vinto l'oro ai Giochi Panamericani di Rio.

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Australia: Record unioni civili gay.

Lo afferma il ministro della Giustizia.
(Ansa) Nel piccolo Territorio della capitale australiana Canberra (325 mila abitanti), unico fra gli stati e territori della federazione a riconoscere le unioni civili fra persone dello stesso sesso, il numero di coppie che si sono registrate ''sta superando ogni aspettativa''. Lo ha affermato il ministro della giustizia del Territorio, Simon Corbell, osservando che da quando la legge è entrata in vigore tre mesi fa, vi sono state 23 registrazioni e due cerimonie di ''impegno'', mentre il governo ne prevedeva circa 15 ogni anno.

''Con la primavera e con la Floriade dietro l'angolo - l'annuale festival dei fiori che si tiene fra settembre e ottobre per 30 giorni che attrae coppie e famiglie da tutto il Paese-, potremo vedere molte più registrazioni e cerimonie, prima della fine di quest'anno'', ha aggiunto Corbell.

La legge sulla Civil Partnership, approvata dal parlamento del Territorio lo scorso maggio, permette alle coppie dello stesso sesso di registrare legalmente la loro unione. Possono anche scegliere di celebrare una cerimonia cosiddetta di impegno. ''Il riconoscimento legale permette alle coppie un maggiore accesso a quei diritti in materia di pensione governativa, di situazione fiscale e di previdenza sociale, che le coppie eterosessuali danno per scontati'', ha ricordato il ministro.

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Canada. Condannato pastore battista per omofobia,

(Icnnews) Il Tribunale dei Diritti Umani di Alberta, Canada, ha condannato il pastore battista Stephen Boissoin ad una multa di 5.000 dollari più altri 2.000 per spese processuali per una lettera pubblicata nel Red Deer Advocate nella quale denunciava e paragonava l'attivismo dei gay nelle scuole pubbliche alla "prostituzione e pedofilia". Un attivista dei diritti umani ha giudicato la lettera offensiva ed ha presentato un esposto alla Commissione dei Diritti Umani dell'Alberta. Per il giovane pastore battista la multa è l'ultimo dei mali di un verdetto che non era inteso come una punizione ma come "un rimedio per migliorare gli effetti della discriminazione fin dove è possibile e per denunciare le azioni che erano il soggetto della querela volta ad essere uno strumento di educazione e si spera di prevenzione di simili azioni nel futuro".
Ad The Interim, il blog che ha pubblicato la notizia, il pastore Boissoin ha assicurato che il tribunale non riuscirà a tappargli la bocca.

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Puglia, "pizzo" a luci rosse tra gay.

Un quarantenne ha tentato di ricattare un amico protagonista di un video gay hard realizzato con il telefonino a fine luglio durante un rapporto omosessuale. I Carabinieri l'hanno arrestato dopo la denuncia.

(Gianpaolo Balsamo - La gazzetta del mezzogiorno) Voleva spillare soldi all'amico protagonista di un video gay hard. Un ricatto a sfondo sessuale nei confronti di un amico filmato con il telefonino a fine luglio durante un rapporto omosessuale consumato in auto è stato sventato dai carabinieri della caserma di Corato che, dopo aver fotocopiato le banconote oggetto del ricatto, hanno arrestato l'estortore con in mano parte il denaro pattuito per evitare lo scandalo: trecento euro.
Si tratta di un 40enne coratino che dovrà ora difendersi dall’accusa pesante di estorsione continuata ed aggravata.

La trappola è scattata l'altra mattina dopo che la vittima del ricatto gay, un altro 40enne del luogo, stanco delle continue richieste di soldi, ha denunciato l'estortore ai carabinieri, ai comandi del maresciallo Pietro Zona. Secondo quanto accertato dai militari, l'incontro amoroso «hard» sarebbe avvenuto tra i due uomini a fine luglio, alla periferia di Corato, in un luogo appartato e all’intero di un’autovettura.
Ma finito l'incontro, uno dei due 40enni, coniugato e con figli, ha cambiato atteggiamento e da amante è diventato ricattatore e, con toni non più dolci ma minacciosi, ha chiesto al partner occasionale soldi, videogame e cd musicali in cambio del silenzio sul rapporto appena consumato.

Non solo. Gli ha mostrato anche il videofonino con cui ha svelato di aver filmato il rapporto compromettente, impegnandosi a distruggerlo dietro pagamento del compenso.
La vittima, dopo una prima richiesta giunta via sms, avrebbe consegnato 500 euro al suo amico che, non contento, ha continuato nelle richieste.
«Dammi cento euro o spiffero tutto», «Portami 300 euro o rivelo il contenuto del filmato a tutti quelli che ti conoscono».

A quel punto non ha retto più e senza indugio si è rivolto ai carabinieri che, di concerto con il sostituto procuratore Antonio Savasta del Tribunale di Trani, hanno preparato una trappola all'estorsore. I militari hanno segnato il numero di serie delle banconote che la vittima doveva consegnare al ricattatore e, stabilito il luogo e il giorno dell'appuntamento tra le parti, si sono appostati a pochi passi dall’abitazione dell’«aguzzino» scelta come luogo dell'appuntamento.
Consegnati i soldi, sono piombati sul posto i carabinieri che hanno bloccato il presunto estorsore. L'uomo non ha opposto resistenza ed è stato ammanettato e condotto in camera di sicurezza mentre il denaro è stato subito sequestrato così come il suo telefono cellulare utilizzato per riprendere l’incontro sessuale gay. Accertamenti sono stati avviati dagli stessi investigatori dell’Arma per verificare la presenza, nella memoria del cellulare, di immagini o altri filmati compromettenti.

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L'Espresso: Federalismo, ora sono sette le regioni che pagano per tutti.

(Adnkronos) Sono sette le Regioni italiane con un residuo fiscale positivo, vale a dire la differenza tra cio' che lo Stato incassa dai cittadini di quel territorio e cio' che spende per loro. In tutte le altre il saldo e' invece negativo. A sottolineare il dato e' il settimanale 'L'Espresso', che nel numero in edicola domani pubblica cifre elaborate dall'Ufficio studi dell'Associazione degli artigiani (Cgia) di Mestre, in vista della preparazione del testo sul federalismo fiscale. In particolare la Lombardia risulta la Regione con il piu' alto indice positivo, visto che i cittadini versano al fisco 162 miliardi di euro e ne ricevono 124 in spesa pubblica, con una differenza quindi di 38 miliardi. A livello pro capite, la differenza e' tra 17 mila 097 euro versati e 13 mila 097 ricevuti, con un saldo di 4 mila. Subito dopo la Lombardia c'e' il Veneto, dove le entrate sono pari a 66,2 miliardi di euro e le uscite a 50,6, con un segno piu' di 15,6. A livello pro capite, i dati parlano di 13 mila 983 euro versati e 10 mila 691 incassati, con 3 mila 292 di attivo. Per quanto riguarda le altre Regioni: l'Emilia registra 67,5 miliardi incassati e 52,2 spesi (+ 15,3), pro capite 16 mila 138 euro versati e 12 mila 483 ricevuti (+ 3 mila 656); il Piemonte 61,8 miliardi versati, 55,8 di spesa (+ 6 miliardi), pro capite 14 mila 243 versati e 12 mila 868 ricevuti (+ 1.375); la Toscana 50,4 miliardi versati, 45,5 ricevuti (+4,9), pro capite 13 mila 937 versati, 12 mila 579 ricevuti (+ 1.358); il Lazio 84 miliardi versati, 80, 2 ricevuti (+ 3,8), pro capite 15 mila 841 versati, 15 mila 134 ricevuti (+ 707); le Marche 18,9 miliardi versati, 16,7 ricevuti ( + 2,2), pro capite 12 mila 390 versati, 10 mila 952 ricevuti (+1.438). La Provincia autonoma di Bolzano apre invece l'elenco delle Regioni dove cio' che lo Stato incassa dai cittadini e' inferiore rispetto a cio' che spende: 7,4 miliardi di euro incassati a fronte di 7,7 miliardi spesi, con un saldo negativo di 0,3. Pro capite la differenza e' tra 15 mila 473 euro incassati e 16 mila 38 spesi , con un meno 565 euro. Segue la Provincia di Trento, dove la differenza tra 7,6 miliardi versati nelle casse dell'erario e gli 8,1 impiegati in spese e' di 0,5, mentre pro capite la differenza e' tra 15 mila 165 di tasse e 16 mila 172 di spese, con un meno 1.007. Sempre di 0,5 miliardi di euro preceduto da segno negativo e' la differenza che si registra in Val d'Aosta, tra 2,1 miliardi di tasse e 2,6 di spese. Ma c'e' una particolarita': questa Regione e' infatti quella dove pro capite si registra la differenza piu' alta tra imposte versate (17 mila 261 euro) e spese statali (21 mila 453), pari a 4 mila 192 euro. Proseguendo con le altre Regioni, l'Umbria versa 10,9 miliardi e ne incassa 11,5 (- 0,6), pro capite 12 mila 672 euro, contro 13 mila 274 (- 602); il Molise versa 2,9 miliardi e ne incassa 3.5 (- 0,6), pro capite 9 mila 60 contro 11 mila 175 (- 2mila 115); il Friuli Venezia Giulia versa 18,5 miliardi e ne incassa 19,2 (- 0,7), pro capite 15 mila 366 contro 15 mila 942 (- 576);la Liguria versa 21,8 miliardi e ne incassa 22,7 (- 0,9), pro capite 13 mila 581 contro 14 mila 110 (- 529); l'Abruzzo versa 13, 2 miliardi e ne incassa 14,3 (- 1,1), pro capite 10 mila 126 contro 11mila (- 874); la Basilicata versa 4,9 miliardi e ne incassa 6,3 (- 1,4), pro capite 8 mila 375 contro 10 mila 686 (- 2 mila 311); la Sardegna versa 17,5 miliardi e ne incassa 19,9 (- 2,4), pro capite 10 mila 604 contro 12 mila 022 (- 1.418); la Calabria versa 15,9 miliardi e ne incassa 21,1 (- 5,2), pro capite 7 mila 956 contro 10 mila 554 (- 2 mila 598); la Puglia versa 32,1 miliardi e ne incassa 37,8 (- 5,7), pro capite 7 mila 902 contro 9 mila 306 (- 1.404); la Campania versa 46,9 miliardi e ne incassa 53, 5 (- 6,6), pro capite 8 mila 110 contro 9 mila 247 (- 1.137); la Sicilia versa 40 miliardi e ne incassa 53,3 (- 13,3), pro capite 7 mila 982 contro 10 mila 630 (- 2 mila 648). >Partendo da questi dati, scrive 'L'Espresso', il sistema di federalismo fiscale che dovrebbe essere presentato a settembre dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli prevede che per materie garantite dalla Costituzione come scuola e sanita' vengano stabiliti dei costi standard, finanziati trattenendo in ogni Regione una parte delle tasse versate in loco. Chi spendera' meno, avra' le risorse per estendere l'offerta, magari aumentando le cure garantite. Chi sprechera', avra' vita dura. Per evitare sperequazioni al momento dell'avvio del sistema, l'idea di Calderoli e' prendere le tre Regioni migliori e calcolare che fetta di tasse devono trattenere per sostenere la loro spesa. Si calcola la media fra le tre. Chi riesce a spendere meno, versa il resto in un fondo (detto perequativo) che verra' ripartito fra chi, al contrario, spende di piu'. Per pagarsi la propria sanita', alla Lombardia basterebbe trattenere una fetta del gettito Irpef del suo territorio pari a un'aliquota del 4,4 per cento; in Calabria, dove i redditi dei cittadini sono piu' bassi, si arriverebbe al 16,3. Le tre Regioni migliori -ipotizzate secondo le schema Calderoli- sarebbero Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. L'aliquota media fra le tre (il 5,3 per cento relativa all'Irpef) e' pero' inferiore a quella che sia l'Emilia che il Lazio dovrebbero trattenere per sostenere interamente la loro spesa sanitaria. Alla fine solo la Lombardia darebbe un contributo al fondo perequativo, pari a circa 1,2 miliardi. Tutte le altre Regioni, comprese quelle che generano sul loro territorio un gettito fiscale sufficiente a ripagare per intero le loro spese, andrebbero a debito con il fondo perequativo, rimpinguato dallo Stato per circa 11 miliardi l'anno, al quale dovrebbero chiedere denaro continuamente per pagare medici e infermieri.

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Pari diritti per tutti, “anche gli uomini liberi di indossare collant”.

Collant per uomini. by you.

(River-blog) Il progetto, neanche troppo scherzoso, si chiama E-Man-Cipate: una vera e propria campagna per far sì che anche gli uomini possano indossare i collant. Il sito elenca una serie di qualità dei collant per uomini: migliorano le performance sportive e sono un toccasana per i muscoli stanchi; stimolano la circolazione, soprattutto quando si deve stare seduti tutto il giorno. C’è anche una sezione fotografica, aperta ai contributi dei simpatizzanti.

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Il sexy calendario del Plymouth.


Come ci segnala Spetteguless, non sono famosi, non sono ricchissimi, ma viva i giocatori del Plymouth!!



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Mutilazioni genitali e gregarismo.

(Luigi De Marchi | nella foto l'abitazione della famiglia nigeriana) La morte di un bambino nigeriano (non si bene se per dissanguamento o per infarto) in seguito a un’operazione di circoncisione è scivolata sui giornali solo come un fatto di cronaca mentre, a mio parere, è un dramma carico di valenze sociali, culturali e perfino politiche che nessuno, a quanto so, ha denunciato o anche soltanto compreso.

Sul piano politico, va anzitutto denunciato la vergognosa discriminazione che, anche negli ambienti occidentali progressisti, subiscono i maschi rispetto alle femmine. Una discriminazione che, per parte mia, denuncio da molti anni e che non mancai di segnalare anche nel maggio 2004 quando la Camera dei Deputati approvò una legge che considera l’infibulazione (cioè la mutilazione delle grandi e piccole labbra e del clitoride, inflitta alle bambine musulmane di molte regioni africane) un reato penale da perseguire e punire, nel nostro paese, con pesanti pene detentive. Nei suoi 9 articoli la nuova legge prevede, infatti, la reclusione da 6 a 12 anni per chi pratica mutilazioni sessuali femminili e da 3 a 7 anni per altri tipi di lesioni agli organi genitali femminili. Ma, anche allora, commentavo: “Su questo tema resta comunque aperto un interrogativo drammatico che nessuno sembra porsi: “Perché la mutilazione genitale delle bambine è così giustamente condannata, mentre quella dei bambini, cioè la circoncisione, è così ingiustamente ignorata o assolta?” Beninteso, è ovvio che l’infibulazione comporta rischi fisici maggiori della circoncisione, ma anche questa, come dimostra il caso del povero bimbo nigeriano, può essere pericolosa.

Ma, per tornare agli aspetti politici della mutilazione genitale, va anzitutto segnalata lo scandaloso comportamento della sinistra nostrana in questo campo. Mi sembra evidente che l’approvazione della legge contro l’infibulazione doveva essere salutata con gioia non solo da ogni persona di buon senso e di buon cuore ma anche e soprattutto da chi considera la difesa intransigente dei diritti dell’uomo, della donna, dei bambini e delle bambine dovere sacrosanto di ogni paese liberal-democratico. Incredibilmente, viceversa, questa nostra sinistra infibulata nelle meningi e nelle palle, che si gargarizza dalla mattina alla sera con le belle parole sui diritti della donna, tentò invano di bloccare quella legge con un voto contrario che resterà come un’altra macchia vergognosa sulla sua già malconcia immagine. Naturalmente alcuni parlamentari dell’Ulivo e di Rifondazione hanno giustificato il loro voto contrario sostenendo che la dotazione finanziaria della legge era insufficiente ed altri che si tratterebbe d’una “condanna solo teorica”. Tutte balle. Tutti gli articoli del nostro Codice Penale potrebbero considerarsi “condanne solo teoriche” dal momento che il 90% dei crimini resta impunito. Si vergogni, dunque, una Sinistra che non sentì il dovere morale di varare una legge bipartisan su un tema così cruciale di libertà e dignità infantile e che, ancora una volta, scelse la via della polemica pretestuosa, sacrificando ai suoi miserandi giochini parlamentari i diritti di milioni e la salute di migliaia di bambine.

E, in questi giorni in cui Silvio Berlusconi ha rivendicato al suo Governo il merito di portare avanti “una politica di sinistra” ricca di tratti progressisti e riformatori, può essere utile ricordare i meriti del Centro-Destra e le latitanze della Sinistra anche sulla questione dell’infibulazione e raccomandare al nuovo Governo, dopo la tragedia del bimbo nigeriano, di estendere ai bambini maschi la tutela legale assicurata alle bambine nel 2004.

Non si tratta di problemi puramente sanitari. I danni peggiori delle mutilazioni genitali sono infatti di natura psichica e sociale. Sul piano psichico, già il fatto che il bimbo nigeriano possa essere morto d’infarto ci dà un’idea della spaventosa carica traumatica inerente alle mutilazioni genitali. E, analogamente, l’angosciante acquiescenza di tante donne islamiche verso le sopraffazioni maschiliste della loro cultura potrebbe avere nel trauma terribile dell’infibulazione una sua causa determinante.

Ma, del resto, ai fini della gregarizzazione sociale, il trauma può anche essere soltanto psichico. Già negli anni ’30 Wilhelm Reich sosteneva che, sebbene le mutilazioni genitali siano un formidabile strumento di gregarizzazione e sottomissione (così come lo è la castrazione negli animali domestici), il loro effetto è stato egregiamente sostituito dalla paralizzante colpevolizzazione che, con le umiliazion, le vergogne e i rimorsi, viene inferta alla psiche dei bambini e degli adolescenti mediante l’educazione sessuofobica. E queste analisi possono ottimamente spiegarci perché ogni sistema dogmatico (religioso o politico che sia) è sempre andato a braccetto con la repressione della sessualità naturale.

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Usa. Il quarterback omofobo vittima di una vendetta?

L'immagine del quarterback dei Cleveland Browns, Brady Quinn, è stata utilizzata a sua insaputa da un sito di incontri gay. Una sua immagine a torso nudo (foto sotto) è stata usata per parecchio tempo da Findman4man all'insaputa di Quinn che ritiene di essere stato vittima di una forma di vendetta per una vecchia storia. Una storia che risale a gennaio quando assieme ad un gruppo di amici insultò dei passanti gay fuori da un bar di Columbus cercando di causare una rissa.
Il legale di Quinn ha fatto rimuovere l'immagine minacciando una causa legale al sito. Il fatto ha suscitato un particolare rumore nell'ambiente sportivo e l'avvocato ha dovuto smentire che il suo cliente fosse gay.

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Mamma inglese da Facebook a sito porno.

Qualcuno ha usato abusivamente le sue immagini. L'ex marito tempestato di telefonate di aspiranti clienti.

(Monica Ricci Sargentini - Il Corriere della Sera) Mettere le proprie foto su Facebook, per rimanere in contatto con gli amici sparsi per il mondo, può essere molto pericoloso. Lo sa bene Becky Spraggs, 22 anni, tre bambini piccoli e una vita tranquilla nell’Hertfordshire, in Inghilterra. Occhi azzurri, capelli biondi, un viso carino, Becky si è ritrovata ammiccante su FetLife, un sito porno canadese. Accanto alla sua foto le immagini di una donna, del tutto simile a lei, impegnata in atti sessuali: «Voglio essere usata e abusata», il messaggio più che esplicito.

RICHIESTE SESSUALI - Nel profilo, pubblicato dal sito, Spraggs si diceva «pronta a tutto» pur di diventare un’attrice porno e invitava i suoi ammiratori a chiamare il suo agente su un cellulare. Il numero, in verità, appartiene a Paul Farrow, suo ex partner e padre dei suoi figli. L’uomo, in pochi giorni, è stato subissato di richieste sessuali. Dapprima ha pensato a uno scherzo di una ragazzina innamorata di lui, poi ha chiamato Becky. «E’ incredibile – ha detto la donna al Daily Mail – che qualcuno mi possa aver fatto una cosa del genere». Becky ha messo le foto su Facebook un anno fa pensando che soltanto i suoi 167 amici potessero vederle.

RISCHI - La ragazza ignorava che invece il suo profilo era accessibile ai tre milioni di persone iscritte al London network. Lo scorso 28 giugno le immagini sono apparse su FetLife. «Mi sento totalmente in balia degli altri – si è sfogata Becky -. Se penso che ho messo on line anche le foto dei miei bambini che facevano il bagno e che dei pervertiti potrebbero averle prese, mi viene un brivido lungo la schiena. La gente non capisce a che rischi si espone quando va su Facebook». La ragazza si è rivolta alla polizia che si è dichiarata incompetente e le ha consigliato di fare riferimento all’Internet Watch Foundation, l’organismo britannico che vigila sugli abusi compiuti sul web. Inutili le email di reclamo spedite al sito porno. «Non mi hanno nemmeno risposto», ha detto Spraggs.

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A destra fuoco di sbarramento contro Famiglia Cristiana. Il Giornale in prima fila.

Dite qualcosa di cristiano.

(Mario Giordano - Il Giornale) Se errare è umano e perseverare è diabolico, per Famiglia Cristiana ci vuole l’esorcista. Dopo aver sferrato un attacco contro il governo con toni che al confronto Bakunin è forlaniano, il settimanale ormai più pierino che paolino torna sulle barricate, a soli due giorni di distanza, con un secondo editoriale ancor più estremisticamente bislacco. E dopo aver usato una serie di delicati epiteti, ballando sul baratro del ridicolo («Paese da marciapiede», «presidente spazzino», «peggio dell’Angola», etc.), fa un deciso passo in avanti: scopre il «rischio del fascismo» e giudica l’azione del governo alla pari dei rastrellamenti nazisti nel ghetto di Varsavia. Non stiamo scherzando: se a Ferragosto in redazione non si concedono una pausa, con il prossimo numero forse scopriremo che Berlusconi è stato il mandante delle Fosse Ardeatine e Maroni un kapò ad Auschwitz.
Il direttore del settimanale, che una volta veniva letto come se fosse la voce del vangelo e adesso invece, al massimo, come se fosse la voce di Pecoraro Scanio, ha detto che sono un po’ in crisi con le vendite e che per questo stanno facendo molti tagli. Si sa, sono tempi duri per tutti. Ma se non si decidono a ripristinare l’aria condizionata in redazione sono guai seri: ad agosto il caldo fa sragionare. E così anche i più autorevoli editorialisti finiscono per scrivere su un settimanale cattolico articoli che apparirebbero un po’ forti anche per il manifesto e liberazione. Risultato: uno cerca in edicola una copia di Famiglia Cristiana, si trova tra le mani al massimo una coppia di fatto bertinottiana.
Vi sconsigliamo di comprare il papiro, ma vi riassumiamo il pezzo forte debitamente anticipato alle agenzie. Un articolo di Beppe Del Colle che, per rispondere al vespaio di polemiche suscitate dal primo violento ukaze, accusa i politici di fare dichiarazioni «superficiali e irresponsabili». E, per restare in tema, parla di «rischio fascismo» in Italia e, di fianco, pubblica la storica foto del bimbo ebreo di Varsavia, simbolo della persecuzione nazista, dicendo che è venuta in mente a tutti (proprio a tutti?) quando Maroni ha presentato il pacchetto sicurezza e le norme sui rom. C’è altro da aggiungere? Evidentemente non sono solo i politici a fare dichiarazioni «superficiali e irresponsabili». Anche i giornalisti si difendono bene.
Sarebbe fin troppo facile contrapporre ai vaneggiamenti del settimanale, l’analisi di Newsweek (periodico non certo amico del centrodestra italiano) che parla dei primi cento giorni del governo come «miracolo di Berlusconi». Non ne vale la pena. E non vorremmo nemmeno dare troppa importanza a un editorialista evidentemente vittima del solleone. Ma c’è una cosa che ci preoccupa: è il fatto che, di fronte agli indiscutibili risultati ottenuti dal governo e al disorientamento dell’opposizione, i toni incivili, finora prerogativa del trattorista di Montenero e dei suoi girotonti, sfiorino anche chi, per la sua stessa ragione sociale, dovrebbe rappresentare il volto più moderato e ragionevole del Paese. Non è in questione, naturalmente, il diritto di critica: è in questione la possibilità di un dialogo. Paragonare un governo al nazismo significa alzare un muro, una trincea, una barricata: con i nazisti si può forse parlare? Trattare? Discutere? No, certo. E questo è ingiusto, non solo nei confronti del governo. È ingiusto soprattutto nei confronti della famiglia cristiana, quella vera, che non merita che il suo nome venga usurpato da alcuni orfani del cattocomunismo, sempre meno capaci di fare chiesa e sempre più capaci di fare cappelle.

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Roma. Ater, affitti scontati agli "amici". E c'è anche l'Arcigay.

(Rita Smordoni - Il Giornale) Due righe e zac! Una bella sforbiciata. Nel maxi-emendamento approvato alla Pisana la notte del 4 agosto, grazie a un colpo di mano dell’ultima ora di ex esponenti Ds, è passata una norma che consente all’Ater di abbattere fino all’80 per cento gli affitti, per le associazioni non a fini di lucro, dei locali commerciali. Un maxi-sconto da far saltare i bilanci. Altro che saldi di fine stagione. A Roma associazioni culturali, polisportive, sezioni di partito, onlus, già assegnatarie di locali dell’Ater, o richiedenti, potranno beneficiare a quattro soldi di locali in vie residenziali e di alto reddito commerciale. Prati, Delle Vittorie, Testaccio, Salario, San Saba, Ostiense. È bastato un tratto di penna, una votazione nel cuore della notte.
La denuncia è del consigliere regionale Francesco Lollobrigida, An-Pdl. «Le strategie sulle politiche abitative di Piero Marrazzo e del neoassessore alla casa Di Carlo si sono mostrate nella loro piena essenza in quest’ultima manovra di assestamento. Mentre sempre più cittadini non riescono a ottenere un alloggio né a pagare la pigione, la maggioranza di centrosinistra ha ridotto dell’80 per cento gli affitti dei locali già assegnati o da assegnare ad associazioni senza fini di lucro. Tra queste, guarda caso, decine di sezioni di partiti di centrosinistra o associazioni “amiche”», rimarca l’esponente del Pdl.
Quali esattamente? Di Carlo l’altra notte faceva ampi cenni con la testa, ma teneva la bocca cucita. Lollobrigida preannuncia per settembre una formale richiesta a Marrazzo per avere tutto l’elenco: «Sappiamo già che dentro ci sono decine di sedi di Pd, Sinistra Arcobaleno, Idv di Di Pietro. Ma anche una sfilza di associazioni di discutibile utilità sociale. In lista ci sarebbe perfino un circolo del Psdi, estinto da anni. In quella sede chi c’è oggi?». La denuncia di Lollobrigida, che riguarda Roma, nel resto del Lazio c’è poco o niente, ricorda molto da vicino l’analoga denuncia di qualche anno fa dell’allora consigliere Andrea Augello. Sezioni e circoli Pds-Ds, Rifondazione, ex Dc. Sigle dimenticate da anni. Partito monarchico, associazione anarchici. Si sa, agli amici (specie se di vecchia data) è difficile sbattere la porta in faccia. Anni e anni di affitti arretrati, mai riscossi (e neppure richiesti) dai vertici dell’allora Iacp. Una montagna di quattrini, 10 anni fa in lire, oggi in euro.
Nei locali dell’Ater trovano (o troveranno) posto pure associazioni di centrodestra. Ma sono le classiche mosche bianche, si conteranno sulle dita di una mano. Complessivamente beneficeranno del «regalo» almeno 300 fra circoli di partito e onlus vicine alla sinistra. Parecchi locali si trovano in vie centrali. In media sul libero mercato varrebbero almeno mille euro al mese di pigione ognuno. «Complessivamente l’Ater perderà 3,6 milioni di euro all’anno», calcola il consigliere comunale Marco Di Cosimo, delegato del sindaco Alemanno per l’emergenza abitativa: «C’è per esempio l’Arcigay, che a dicembre 2007 ha avuto assegnato un megalocale a Testaccio (in via Nicola Zabaglia, ndr) di 450 metri quadri a circa 4mila euro al mese. Con lo sconto e in virtù dei lavori fatti dentro, adesso l’Arcigay pagherà 239 euro al mese per i prossimi 6 anni. Non male, nel cuore di Testaccio». «Lo scandalo consiste nel fatto che l’Ater è in crisi economica e piena di debiti - aggiunge Lollobrigida -. L’unica voce attiva sono i locali commerciali. In questo modo ora saranno “regalati” e verranno a diminuire le risorse in favore degli inquilini. Non una sola riga, al contrario, è stata dedicata in questa manovra agli impegni assunti con il comune di Roma meno di un mese fa».

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Roberto Bolle e Massimiliano Neri paparazzati da "Chi" a Pantelleria.


Paparazzati al sole di Pantelleria Il ballerino e il modello partenopeo stanno trascorrendo le vacanze sull'isola. Furono avvistati mesi fa a passeggio ai Quartieri spagnoli.

(Maddalena Bovenzi - Il Corriere del mezzogiorno) Sembrano due bronzi di Riace e, in realtà, non sono così lontani da un’ideale di perfezione e bellezza. Sono il ballerino più affascinante d’Italia e il modello italiano più famoso del mondo. Muscoli delineati, pelle lucente e slip nero, condividono la stuoia sulle spiagge di Pantelleria. Roberto Bolle e Massimiliano Neri si stanno godendo le vacanze al sole dell’isola siciliana. L’etoile della scala, Bolle ha 33 anni e dal 2003 è il primo ballerino del teatro milanese, e l’ex modello napoletano, Max ha sfilato e posato per Ferrè, Iceberg, krizia, versus, D&G, sono stati paparazzati dagli obiettivi di «Chi», mentre si divertivano a giocare e a fare lunghe nuotate nelle acque del Mediterraneo.
FERIE - Due corpi mozzafiato che non passano inosservati e che erano già stati avvistati insieme a maggio, per le strade dei Quartieri spagnoli di Napoli. I due amici stanno trascorrendo insieme le ferie, prima di dedicarsi agli innumerevoli impegni che li terranno occupati in autunno. Massimiliano è uno dei modelli italiani più famosi nel mondo, ma ha lasciato il mondo della moda e ha scelto di dedicarsi allo studio e alla ristorazione, così oggi è il proprietario di due ristoranti giapponesi. Roberto ha un’agenda fitta di incontri e non si fa mancare l’allenamento anche in spiaggia, mentre attende di gustare i piatti preparati dall’amico.
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Come per Kakà anche il sosia di Roberto bolle è un attore porno.

A grande richiesta alcune foto di Massimiliano Neri.

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Oprah Winfrey sposerà Ellen Degeneres e Portia deRossi?

(Gossipblog | Via: BackSeatCuddler) E’ ormai prossimo il matrimonio tra Ellen Degeneres e Portia de Rossi e sembra che Oprah Winfrey celebrerà il matrimonio. Oprah è una delle invitate ma Ellen vorrebbe tanto che fosse lei ad officiare la cerimonia. Vedremo. Sarà sicuramente uno dei matrimoni dell’anno!

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