banda http://blografando.splinder.com

venerdì 9 novembre 2007

I difensori della famiglia italiana: Fini sarà di nuovo papà a dicembre,

Laconica dichiarazione dell’avvocato Bongiorno: «Confermo»
È incinta la fidanzata del leader di An, la show girl Elisabetta Tulliani.

(Virginia Piccolillo - Il Corriere della Sera) Nuova fiamma trentacinquenne e bebè in arrivo per Gianfranco Fini. La notizia destinata a far rumore nelle cronache rosa di Palazzo Montecitorio è già ufficiale. Anticipata dal giornale Diva e donna di Silvana Giacobini e rilanciata da Striscia la notizia ha già ricevuto il crisma dell’ufficialità da una laconica dichiarazione dell’avvocato e deputato di An, Giulia Bongiorno: «Confermo». Proprio lei il 16 giugno scorso aveva dato notizia della separazione consensuale avvenuta tra il leader di An e la moglie Daniela Di Sotto. Scatenando ipotesi e sospetti di nuove liason.

I maligni tornarono a sussurrare anche del rapporto politico preferenziale instaurato con l’ex ministro Stefania Prestigiacomo. Ma un’altra bionda ora irrompe sulla scena, e le voci che circolavano trovano conferma. Si chiama Elisabetta Tulliani. Ha capelli lunghi, labbra volitive, occhi nerissimi. A descriversi ci pensa lei stessa in un sito internet. «Brillantemente laureata in Giurisprudenza» «decide allora di diventare docente universitario di Diritto penale internazionale, durante questo cammino però la passione per lo spettacolo diventa prevalente, ed intraprende così il suo percorso artistico». E dal 2004 si dedica alla tv. Conduce rubriche e servizi per i programmi Robin Hood, Unomattina, Unomattina Estate. Conduce con Barbara Chiappini in Tintarella di Luna, e con Giancarlo Magalli una serata per Alighiero Noschese. In Mattina in famiglia ha una rubrica: Ricette e Cucina. Giornalista pubblicista collabora con Il Tempo. E dice di sè: «Insieme alla moda, alla musica e all’arte, ed alla sua professione di avvocato, che svolge quotidianamente con grande passione e coinvolgimento, è lo sport che ricopre un ruolo di primissimo piano». Nel 2002 le fu attribuita anche una storia con l’ex presidente del Perugia Luciano Gaucci. Fini che ha già superato i 55 anni ha una figlia, Giuliana, di 21 anni. La notizia giunge a pochi giorni di distanza dal matrimonio di un altro leader della Cdl, Pierferdinando Casini con Azzurra Caltagirone. Una cerimonia nella quale è circolata con insistenza la voce di una nuova maternità della figlia del costruttore romano.

---
Uno scoop di "Striscia la notizia" svela la mamma del futuro bebé di Fini. Si chiama Elisabetta Tulliani, fa l'avvocato ma lavora anche in tv.
Il leader di An di nuovo padre un figlio dalla showgirl-avvocato.

(La Repubblica) È stato uno scoop di "Striscia la notizia" a svelare che Gianfranco Fini sarà di nuovo padre. La rubrica "spettegulesss" ha dato ieri sera la notizia che la nuova compagna del leader di An, Elisabetta Tulliani, avvocato e giornalista televisiva, ballerina e ex docente universitaria, è incinta. Nella stessa trasmissione, la diretta interessata e il portavoce di Fini hanno tuttavia smentito la notizia. Più tardi, invece, a confermare il fatto, ("per evitare pettegolezzi") è stata l'avvocato Giulia Bongiorno, lo stesso legale che cinque mesi fa aveva assistito il leader di An nella causa di separazione con la moglie Daniela Di Sotto. "La notizia la confermo", ha dichiarato Giulia Bongiorno.

Nel servizio di "Striscia la notizia" Elisabetta Tulliani è stata presentata come "noto avvocato romano, principessa del foro". Nel sito della presentatrice c'è la biografia della nuova compagna di Fini. Elisabetta Tulliani ha rinunciato alla carriera di docente di diritto penale per la sua passione artistica. La sua carriera televisiva inizia con la rubrica "La domenica sportiva l'altra", è stata inviata di "Unomattina", e nell'estate dell'anno scorso ha avuto il ruolo di co-conduttrice del


varietà di Raidue dal titolo "Tintarella di luna". Quest'anno invece è stata conduttrice dello spazio "Ricette cucina". I suoi impegni televisivi non la distolgono tuttavia dal suo impegno professionale di avvocato che, recita sempre la sua biografia sul sito internet, "svolge quotidianamente con grande passione e coinvolgimento".

Sphere: Related Content

No profit ? Non so. Gli incomprensibili bilanci di chi fa beneficenza.


(Panorama) Che si tratti di un ente pubblico o un ente no profit il risultato non cambia: bilanci e rendiconti appaiano alla maggior parte dei cittadini come una nebulosa incomprensibile. Eppure in mezzo a quelle tabelle, numeri e tecnicismi c’è scritto come vengono spesi i nostri soldi.

E così dalla categoria “portatori d’interesse” si passa troppo spesso in quella meno convenzionale di portatori di disinteresse. Di chi deve garantire la trasparenza e spesso anche di chi ne subisce la mancanza. La conferma arriva da uno studio, presentato oggi, elaborato dall’ordine dei commercialisti di Milano e dall’università Bocconi.
“Ci giungono segnali sempre più frequenti” spiega il presidente dell’Ordine, Luigi Martino “che sottolineano come il cittadino non abbia conoscenza di come vengono spesi i denari dei tributi dagli enti pubblici e i denari volontariamente elargiti in beneficenza agli enti no profit. Questa sete di informazione diventa sempre più pressante se consideriamo che nel 2006 l’incidenza della spesa pubblica sul Prodotto Interno Lordo (PIL) ha superato la soglia del 50% ed è ulteriormente cresciuta nel 2007; sempre nel 2007 la pressione fiscale apparente è salita al 43% del PIL; rispetto alla Francia e alla Germania, l’Italia ha il più basso livello di PIL per abitante e la più bassa crescita dello stesso negli ultimi 6 anni”.
E alla fine, conclude Martino, “si sta soffocando l’iniziativa privata”. Se il confronto con gli enti pubblici anglosassoni posiziona l’Europa nel “paleolitico” della trasparenza, ben più complicato è il settore no profit.

L’indagine dello Sda Bocconi si è concentrata su 153 Onlus (destinatarie del 38 per cento delle preferenze dei contribuenti italiani) e 40 aziende no profit. Nel primo caso soltanto il 33 per cento delle organizzazioni pubblica il bilancio sul proprio sito web e solo il 23 per cento mette online documenti di rendicontazione integrativi. In controtendenza gli enti principali che pubblicano sia il bilancio di esercizio che il bilancio sociale.
Nel settore delle aziende no profit risulta che più del 60 per cento ha un’attività di rendicontazione da almeno quattro anni mentre il 23 per cento è alla prima edizione. Alla fine la trasparenza dei bilanci negli enti no profit appare più come un esperimento che un metodo consolidato. Mentre in quelli pubblici un obiettivo di lunga data ancora lontano dal raggiungimento.

Sphere: Related Content

Teatro a Roma: Attori come prostitute.

Locandina Dignità Autonome di prostituzione

(River blog) Un lettore mi segnala uno spettacolo teatrale singolare, partito il 3 novembre, alla Fonderia delle Arti, a Roma. Si chiama Dignità autonome di prostituzione” e va in scena, ogni sera, alle 21.17 (non ho scritto male).
Gli attori e le attrici, una sessantina, si “lasciano scegliere dal pubblico”. Non c’è il palco, e ogni spettatore si può portare l’attore in una stanza. ”Il pubblico/cliente paga quello che contratta prima o quello che matura dopo la performance. Pillole del piacere, ognuna della durata di 10 minuti al massimo, in un confronto a due, un triangolo o chissà…(anche in macchina)”.

Ho conosciuto una sola volta un attore che si faceva pagare. Ne valeva la pena.

Sphere: Related Content

Transgender: In Italia ogni anno 80 cambi di sesso l'anno in ospedali pubblici.

Società italiana di Andrologia, il percorso prima della sala operatoria dura 2 anni.

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Sono circa 80 gli interventi di cambio di sesso che si eseguono ogni anno nelle strutture pubbliche italiane. "Un numero in lenta ma costante crescita, con una netta prevalenza per le operazioni da uomo a donna", rivela Dario Fontana, professore del Centro interdipartimentale per i disturbi dell'identita' di genere presso l'ospedale Molinette di Torino. Numeri diffusi in occasione del XXIV Congresso nazionale della Societa' italiana di andrologia (Sia) dal titolo 'L'andrologo e la salute maschile tra natura, ambiente e cultura', in corso ad Ancona.

Sphere: Related Content

L'esilarante filosofo del nulla: La rovina dei giovani d'oggi? I capelloni, la minigonna e il grammofono. Parola di Stefano Zecchi.

(Stefano Zecchi - Il Giornale) Cosa sta succedendo nelle scuole, nelle Università? Al crimine commesso dagli studenti di Perugia oggi ci aggiungiamo la strage compiuta da un ragazzo finlandese che ammazza otto suoi compagni di liceo, dopo aver annunciato la strage attraverso il suo blog. E non è così difficile prevedere che tra qualche giorno si aggiungeranno a questi delitti altri delitti in analoghi scenari con analoghi protagonisti: scuole, studenti, insegnanti.
A leggere i verbali dei giovani arrestati a Perugia c’è da rabbrividire. Sesso, orge, casualità dei rapporti, indifferenza per gli affetti: niente ha significato, qualsiasi relazione, azione, decisione si invischia in un nulla di senso come se la vita fosse niente, come se l’amore fosse una parola banale per imbecilli, come se l’amicizia fosse una cosa tra le cose che si liquida con un sorriso e una pacca sulla spalla.
E poi questa presenza devastante di Internet, della comunicazione tramite il computer che, sia pure con modalità diverse, si insinua tra le pieghe del crimine di Perugia, ed è presente in tutta la sua drammaticità nella strage compiuta dal ragazzo finlandese. L’ossessione di esibire, di documentare per lasciare una testimonianza, come nel caso del liceale che ammazza otto persone della sua scuola, oppure i messaggi trasversali, ambigui, protetti dall’anonimato della comunicazione informatica, di uno degli assassini di Perugia.
Voler essere ciò che non si è in grado di far apparire ai propri coetanei o ai propri insegnanti, perché non si riesce ad affrontare la realtà, perché non si riesce ad accettare gli obblighi e le necessità che essa impone. Una spaventosa fragilità: è l’impressione che mi danno questi giovani che entrano prepotentemente nella cronaca quotidiana. E che, francamente, io che faccio ormai l’insegnante da una vita non vorrei neppure conoscere. Non per mettere come uno struzzo la testa nella sabbia per non vedere e non sentire, ma perché la scuola, l’Università non hanno responsabilità. La vera responsabilità della scuola è di non sapere, volere, potere premiare chi merita, ma i giovani criminali di cui stiamo parlando non hanno il nulla al posto del cervello per colpa della scuola, non hanno un pezzo di pietra al posto del cuore per colpa della scuola.

Non mi stancherò mai di ricordare la cosa più ovvia e più dimenticata: dietro a ogni giovane c’è una famiglia. Questi criminali non sono degli Ufo che arrivano da chissà quale misterioso pianeta, hanno una famiglia. Perché non andiamo a vedere come sono cresciuti, che educazione hanno avuto? Certo, quando i riflettori della cronaca illuminano i drammi di questi giovani, la famiglia che c’è alle loro spalle appare generalmente con un’immagine perfetta, talvolta perfino esemplare. E noi non possiamo conoscere (forse non ne abbiamo neppure il diritto) come stiano realmente le cose.
Però con una lucida consapevolezza sappiamo quanto la nostra cultura, almeno da quarant’anni, abbia aggredito con sistematica pervicacia l’idea stessa della famiglia tradizionale e abbia irriso come uno stupido e antiquato pregiudizio l’idea che la famiglia sia il fondamento della società, il luogo di educazione dei propri bambini che un domani, con i valori ricevuti in famiglia, si confronteranno con i valori di altri giovani. Se un ragazzo trova genitori disattenti o assenti per i più diversi motivi, da quelli dovuti alle necessità di lavoro a quelli più egoisticamente futili, cosa porterà nella società, a scuola? Perché non ci ricordiamo che, soltanto un fatto ormai quasi consueto, come la separazione dei genitori, lascia una ferita profonda nei figli, anche se papà e mamma cercano di affrontare il divorzio con intelligenza?
E poi la fragilità, dicevo. Chi ha occasione di parlare con i ragazzi, si accorge di quanto siano fragili di fronte al minimo insuccesso (sia esso un amore non corrisposto, sia dovuto al profitto scolastico), e come il fallimento delle aspettative diventi un motivo per non credere più a niente, per chiudersi in un nichilismo che è diventato la vera malattia spirituale del nostro tempo. Chi dovrebbe dare a un giovane la forza di rialzarsi dopo una sconfitta, se non la sua famiglia? Se non il padre, soprattutto, che deve essere il modello e l’argine della crescita del proprio figlio? I padri non ci sono: è la prima figura sociale che è stata falciata nella sua autorevolezza e nella sua funzione da una cultura modesta e crudele che ha negato il valore della famiglia.

Sphere: Related Content

Tutti a Bormio con lo Scig. Con una bizzarra polemica.

(Queerway) Ho deciso di pubblicizzare questa iniziativa, e dopo vi spiegherò perché ne vale la pena.

Da anni l’asociazione SCIG, sciatori gay, organizza week-end, giornate e settimana bianca sulla neve per ritrovarsi con gli amici gay e gay friendly sciando su montagne sempre diverse. Un gruppo di ragazzi che, senza fine di lucro, mossi solo dalla passione per lo sci, si è impegnato e continua ad impegnarsi per rendere i momenti del tempo libero un’occasione per conoscere altre persone, tessere amicizie e divertirsi.

Allora, DAL 6 AL 9 DICEMBRE 07 “ANDIAMO A BORMIO”. E se non sei appassionato della neve puoi goderti le splendide terme (quelle storiche e quelle moderne) e visitare la zona, piena di interessanti luoghi turistici e mete gastronomiche.
Dunque questa è pubblicità. Pubblicità di un evento non a scopo di lucro.
Più precisamente è un tentativo, tutto personale, di diminuire gli effetti di una concorrenza che sa di “sleale”. Forse sleale è la parola sbagliata. Perciò fatevi voi un’idea.

L’altro giorno ho ricevuto una mail e sotto c’era il banner di un uomo seminudo sulla neve (ovviamente un bonazzo che non ti dico). Clicco e vedo che Arcigay (Milano) organizza insieme ad una agenzia turistica una iniziativa identica: stessi giorni, stesso “stile”. Per fortuna in un altro posto…
Ci ho messo un po’ per capire. All’inizio ho pensato che fosse ingiusto.
Poi mi sono chiarito che il discorso è sempre lo stesso: è illusorio credere che l’Arcigay, perché associazione gay, possa veramente sostenere le iniziative gay.
Arcigay, in realtà, riesce a sostenere le iniziative delle persone che rientrano nel loro entourage. Persone, fino a prova contraria in gamba e sicuramente con un ottimo spirito imprenditoriale. Devo dire che, se non conoscessi lo Scig da anni, avrei voglia di andarci a questo loro week-end sulla neve.
Però un conto è promuovere l’immagine gay basata sulle foto di uomini seminudi. Un conto è attrarre le persone per la voglia di fare sport insieme a mettere insieme le persone, gay e gay friendly, costruire qualcosa, anche semplici conoscenze, che può durare nel tempo e può avere un senso che dura più di un week-end.

Perciò se l’Arcigay riesce a farsi pubblicità - quella vera, quella a pagamento - nelle riviste, nelle bulk-mail e in siti internet, almeno una segnalazione sullo Scig la metto volentieri.

E, tanto per ribadire il concetto, non sto affermando che è ingiusto fare due iniziative simili allo stesso momento. Solo che è giusto comunicare le nette differenze tra le due, e valorizzare entrambe: una è una iniziativa ludico-sportiva, genuina, fondata anche sui valori GLBT. L’alta è una inizitiva commeriale che i valori GLBT li “sfrutta” per fare soldi.
Una volta che il pubblico conosce le differenze, a me sta bene tutto.

Piuttosto mi preme riuscire, almeno un po’ a far cadere questo mito che Arcigay è dalla parte dei gay solo perché ha questo nome.

Questo è un atteggiamento religioso. La realtà è un’altra. Arcigay, sopratutto a Milano, ma sicuramente anche a Roma, ha un grosso fiuto dove può fare soldi. E questo, senza ombra di dubbio, è un pregio. Per essere dalla parte dei gay si deve avere una certa mentalità, una certa attenzione a quell che si fa, alle decisioni che si prendono, a come le si comunicano. Altrimenti poi alcuni gay restano quantomeno confusi…

Per informazioni sul weekend clicca qui. Se sei più vicino al Veneto altre iniziative le trovi qui.

---
Ndr. Non capiamo la critica: Scig non fa parte forse di Cig/Arcigay Milano visto che tra l'altro ha sede nella stessa sede? Bho...

Sphere: Related Content

Antonio, Energie Underware, la nuova collezione autunno inverno 2007-2008.

Energie Underware, la nuova collezione autunno inverno 2007-2008
(Menchic) L’uomo secondo Energie. Il suo intimo secondo Energie, la marca di abbigliamento italiano che propone la sua nuova collezione di underware 07/08 per l’uomo moderno, atletico e versatile.

Slip blu, slip sexy, slip minimalisti. Sul sito ufficiale della casa di moda tutte le immagini della nuova collezione mentre qui, su Menchic, alcune anticipazioni.

energy1.jpg

energy2.jpg

---
Ndr. Dalli e dalli, chi cerca trova...
Eccolo Antonio il bel modello nella sua pubblicità pere Energie.
Ed ecco l'articolo di River-blog postato poco fa.

Sphere: Related Content

L'Italia in tavola, reazionaria.

Italia_Tavola(Gustoblog) Una pubblicazione fresca di stampa per i tipi della Mondadori: L’Italia in tavola di Edoardo Raspelli, 2007, 523 pagine, euro 20. Un libro sulle ricette sparse italiane, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, con oltre 400 ricette di piatti tradizionali scritte da diversi cuochi di fama.

Edoardo è giornalista, cronista di gastronomia e conduttore televisivo. Ha voluto curare la pubblicazione all’insegna della ‘cucina della nonna’, che “disprezza le mode e le provocazioni gastronomiche alla Ferran Adrià, che afferma che ai fornelli molto spesso il cosiddetto “progresso” fa rima con “ce… “.
Scopriamo qualche chicca: gli agnolotti piemontesi, la pastiera napoletana, la focaccia ligure, le orecchiette pugliesi, il castagnaccio toscano, la cassata siciliana, il baccalà alla vicentina, la coda alla vaccinara e tante altre ancora, dalla ola al forno all’oca in tegame, dall’insalata di baccalà all’acquacotta ed alla zuppa di cicoria. Mamma mia!

Sphere: Related Content

"Manzi" in salsa americana.

I "manzi" sono quelli del sito "All American Guys" e questo sotto è il nuovo promo.
Con tutta quella "carne fresca", anche il più incallito vegetariano diverrebbe carnivoro.
Un carnivoro gay, s'intende.
---

Sphere: Related Content

Hip-hop e sesso a rischio: nessuna correlazione.

(David Frati - Pensiero Scientifico) Assolto l’hip-hop: pur con i suoi testi scabrosi, i video affollati di ragazze seminude, gli atteggiamenti machisti dei suoi divi più celebrati questo genere musicale non influisce su comportamenti sessuali a rischio tra i teenager. Lo dimostra una ricerca pubblicata sulla rivista Culture, Health and Sexuality.
“C’è sempre stata la convinzione che l’hip-hop fosse una musica diseducativa e facesse comportare le persone in modo sbagliato”, spiega Miguel A. Munoz-Laboy, professore di Scienze Sociomediche alla Columbia University e leader del team di ricercatori autori dello studio. “Dobbiamo però capire come la gioventù percepisce la propria cultura senza farci influenzare dai nostri giudizi di adulti”. I ricercatori hanno intervistato più di 1400 teenager, indagando sui generi musicali preferiti e sui comportamenti sessuali. È emerso sì che gli adolescenti esposti a testi di canzoni sessualmente espliciti hanno una probabilità doppia di avere esperienze sessuali precoci, ma contrariamente a quanto atteso la musica e la danza non sono risultati tra i fattori più influenti su questa precocità. Molto più influenti abuso di alcol, assunzione di droghe e farmaci, voglia di emulare gli amici.

Fonte: Parker-Pope T. For clues on teenage sex, experts look to hip-hop. The New York Times 06/11/2007.

Sphere: Related Content

Milano Love Design, per raccogliere fondi per l’Airc.


(Panorama) Lo slogan adottato, «Il cuore del design batte per la ricerca», la dice giusta. Lo scopo è quello di raccogliere fondi per la ricerca in una «tre giorni» dedicata alla solidarietà. Dal 16 al 18 novembre, presso il Museo della Permanente di Milano, AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e ADI (Associazione per il Disegno Industriale) aprono le porte a coloro che intendono acquistare (o solo curiosare) gli oltre 1.000 oggetti di design esposti. Questo shopping benefico è stato possibile grazie alle donazioni delle aziende del settore che daranno la possibilità al pubblico di acquistare a un prezzo fortemente scontato.

«La ricerca oncologica ha bisogno di tutti ed è rivolta a tutti», sottolinea Bona Borromeo, presidente AIRC Comitato Lombardia: «la nostra associazione finanzia circa il 40% della ricerca oncologica e i progetti di ricerca che ci vengono proposti sono sempre di più ma molto spesso non riusciamo a finanziarli tutti. La ricerca ha un immenso bisogno di fondi». In mostra (e pronti anche per i regali di Natale): sedie, luci, poltrone famose, vasi, portaoggetti, raffinati casalinghi, apparecchi high-tech, biancheria per la casa, accessori e tanti altri imperdibili oggetti. Inoltre, tutti i visitatori avranno la possibilità di partecipare a un’asta in cui potranno aggiudicarsi una Fiat 500 Lounge personalizzata Love Design.

Sphere: Related Content

Divorzio, un diritto scritto nella Bibbia.

Un teologo evangelico ribalta l’interpretazione dei passi che proibiscono la separazione dei coniugi.

(La Stampa) Il divorzio è proibito dalla Bibbia? Non secondo i cristiani evangelici: anzi, il Libro dei libri lo permetterebbe esplicitamente, proprio con i due passi di Matteo che finora sono stati considerati alla base dell’inscindibilità del matrimonio.

A proporre l’inedita interpretazione è il reverendo David Instone-Brewer, autore di uno studio pubblicato nel numero scorso di Christianity Today, popolare mensile evangelico: Instone-Brewer si è concentrato in particolare sul passo in cui i farisei chiedono a Cristo se per un uomo non sia lecito divorziare dalla moglie in alcun caso e ha proposto un’interpretazione alternativa proprio di queste ultime parole. Ne deriva una traduzione in cui l’espressione potrebbe indicare non tanto che il divorzio non è permesso in nessuna circostanza, ma che non è legittimo il divorzio “per una causa qualsiasi”: Cristo non avrebbe inteso negare il divorzio, quanto esprimersi contro l’abbandono del coniuge senza valide ragioni. Il teologo avrebbe anche individuato sia nel Vecchio, sia nel Nuovo Testamento almeno quattro casi in cui il divorzio è ammesso: commettere adulterio, trascurare il coniuge dal punto di vista emotivo e sessuale, abbandonarlo o sottoporlo a violenze fisiche e psicologiche danno al marito o alla moglie il diritto di chiedere l’annullamento del vincolo matrimoniale.

Le convinzioni millenarie dei cattolici, che almeno formalmente rifiutano il divorzio, si baserebbero quindi su un’errata interpretazione, ma le tesi di Instone-Brewer hanno catalizzato l’attenzione e fatto discutere anche per le possibili implicazioni politiche: tre dei più importanti candidati repubblicani alle presidenziali - Giuliani, Thompson e McCain - sono divorziati e i repubblicani negli ultimi decenni hanno spesso fatto affidamento sui voti della comunità evangelica.

Sphere: Related Content

Blair: Un cattolico amico dei gay.

(Rainews 24) La conversione dell'ex premier al cattolicesimo è "questione di settimane". Il cardinale Cormac Murphy O'Connor, arcivescovo di Westminster, e primate della Chiesa di Inghilterra e Galles, accoglierà Tony Blair 'oltre Tevere', assicura l'autorevole rivista cattolica 'The Tablet'.

Secondo la direttrice, Catherine Pepinster, la cerimonia avverrà nel corso di una messa privata nella residenza ufficiale del cardinale, alle spalle della cattedrale di Westminster, nel centro di Londra. Nel suo percorso spirituale, Blair è stato accompagnato da un cappellano dell'aeronautica, John Walsh, e dal segretario del cardinale, Mark O'Toole.

Blair è di fede anglicana, ma da anni si vocifera del suo passaggio alla Chiesa cattolica, a cui appartengono la moglie, Cherie Booth, e i quattro figli. Pressato dagli obblighi costituzionali, quando era a Downing Street non ha mai voluto affrontare in via ufficiale il tema, anche se spesso ha frequentato insieme alla famiglia la messa domenicale ed è arrivato anche alla Comunione (passo, quest'ultimo, che gli aveva attirato gli strali del cardinale Basil Hume).

Nonostante le simpatie cattoliche, durante gli anni al governo Blair ha appoggiato una serie di leggi invise al Vaticano: dalle coppie di fatto alla ricerca sulle cellule staminali, passando per il diritto all'adozione riconosciuto agli omosessuali. Sotto il suo governo, la Gran Bretagna è entrata in guerra contro l'Iraq e la legge per l'aborto non è stata resa più stringente.

Lo stesso Blair, peraltro, è in questi giorni nell'occhio del ciclone sulla stampa cinese, che lo attacca per aver accettato un compenso di 237mila sterline per visitare un complesso turistico di lusso a Dingguan, nella provincia meridionale del Guangdong. Il gruppo Guangda a cui appartiene l'investimento immobiliare avrebbe anche offerto all'ex premier una villa in regalo, dal valore di 38 milioni di yuan. Troppo, per il Guanzhou Daily e per l'organo ufficiale dei giovani comunisti: il discorso pronunciato da Blair a Dongguan, attaccano, è vuoto, totalmente privo di contenuti. "Non c'era nulla di nuovo in quello che ha detto, il discorso allora valeva la grande somma di denaro che è stata pagata da esponenti dell'amministrazione e compagnie?", si legge nell'articolo in cui si prendono di mira i sempre più numerosi inviti a celebrità straniere in Cina. A pagamento, naturalmente.

Sphere: Related Content

Ancona, ricattato un medico dopo una relazione gay. Arrestato un rumeno.

(Ansa) Aveva una relazione gay con un medico di Falconara marittima, sposato e padre, e ad un certo punto ha minacciato di rendere pubblica la cosa se il medico non gli avesse consegnato 500 euro. Il professionista ha avvisato i carabinieri, e il presunto ricattatore, Nicolae V. un romeno di 41 anni che si mantiene facendo le pulizie in vari ambulatori, e' stato arrestato con l'accusa di tentata estorsione. Oggi il gip di Ancona Alberto Pallucchini ha convalidato l'arresto, riservandosi di decidere invece sulla custodia in carcere o gli arresti domiciliari.
Davanti al magistrato, il romeno ha negato tutto: quei soldi, ha detto, erano gli arretrati che il medico mi doveva per le pulizie; con lui non ho mai avuto rapporti omosessuali.
Diversa la versione del sanitario, il quale ha raccontato ai carabinieri di aver conosciuto Nicolae V. per caso, tempo fa.
Tornava in auto da un matrimonio e, stanco, si era fermato per riposarsi davanti al parco di via Panoramica, ad Ancona. Mentre dormiva ha sentito bussare al finestrino: era il romeno, che gli ha offerto una prestazione sessuale. Sono andati insieme nell'ambulatorio del medico, e da quella sera gli incontri sono continuati, anche perche' nel frattempo lo straniero ha cominciato a fare le pulizie dello studio. Le sue richieste di denaro pero' si sarebbero fatte sempre piu' insistenti, accompagnate dalla minaccia di rivelare tutto alla moglie del sanitario. Che alla fine, esasperato, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri.
Nicolae V., difeso dall'avv. Sergio Novelli, chiedeva che il gip non convalidasse il fermo, o comunque, di essere liberato o posto agli arresti domiciliari. Pallucchini decidera' a breve.

Sphere: Related Content

Chiesa: Con la castità i religiosi danno esempio di libertà. Sicuro?

(Zenit.org).- Il Cardinale Franc Rodé (foto a fianco), prefetto della Congregazione vaticana per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, ritiene che i religiosi, con la loro scelta della castità, diano oggi al mondo uno straordinario esempio di libertà.

“La vita consacrata è una scelta di libertà”, afferma in un’intervista concessa questo giovedì all’edizione italiana de “L’Osservatore Romano”, quotidiano della Santa Sede.
“Perché san Francesco ha scelto questa strada?”, chiede il porporato sloveno, e risponde: “Per essere libero. Non ha fatto una scelta nichilista, ma una scelta di libertà”.

Secondo il Cardinale, chiamato a questa carica da Giovanni Paolo II nel 2004, “in una società dove la castità nel celibato è un ideale possibile, anche il matrimonio e la sessualità vengono liberati”. “Sono convinto – confessa – che la castità liberi la sessualità, anche quella delle persone sposate”.
Davanti al secolarismo che sembra aver provocato una profonda crisi nella vita consacrata in alcune parti del mondo, il Cardinal Rodé presenta come risposta il “magistero quotidiano” di Benedetto XVI, “le cui ‘parole d'ordine’ sono libertà, gioia, bellezza, speranza”.
Oggi i consacrati “sono soprattutto gli uomini e le donne della speranza”, perché “incarnano una dimensione che spesso l'umanità di oggi non ha più il senso della trascendenza, dell'eternità”, ha osservato.

Sphere: Related Content

"Oskar": La prima sit-gay italiana arriva in tv. Ma dove andra in onda resta un mistero.

"Gli amici di Oskar", prima fiction italiana a tematica gay, sbarcherà finalmente in tv. L'episodio pilota (guarda il trailer in basso) datato 2002 ha riscosso grande successo in vari festival nazionali e internazionali e il 10 Novembre verrà effettuato un casting a Torino per selezionare, appunto, gli attori della serie.

Una tiritera che da giorni sta martellando tutti i siti gay dai più importanti ai più piccoli.

E fin qui ci siamo ma è un mistero assoluto (o almeno ci è finora sfuggito) su chi produce questa gay-sit tenuto conto che a suo tempo fu snobbata da Gay.tv.

Ci vogliono tanti soldi per fare un buon prodotto quindi ci dev'essere un produttore particolarmente forte e non quattro ragazzotti di buona volontà e, seconda domanda: dove verrà messa in onda (tv generalista? fastweb? il satellite? digitale terrestre?).

Queste che sono le cose più importanti restano avvolte nel mistero.

Saremmo felici di pubblicare un'eventuale risposta da parte degli "Amici di Oskar" altrimenti è lecito pensare che si tratti dell'ennesima buona campagna stampa per vendere un prodotto che a tutt'oggi non c'è suscitando però l'eventuale interesse di un compratore.

Se ciò fosse siete bravi ma alquanto scorretti, se ciò non fosse date risposte ai nostri quesiti. Grazie.
---

Sphere: Related Content

Ici, Chiesa e sinistra: Soltanto dodici come gli apostoli.

Riporto (da un post di Cadavrexquis) i nomi dei dodici senatori che hanno votato a favore dell’emendamento alla Finanziaria 2008 presentato da Accursio Montalbano, Roberto Barbieri e Gavino Angius, «che propone di escludere dall’esenzione ICI i locali di proprietà di ONLUS o di confessioni religiose destinati anche parzialmente ad attività commerciale»:

  1. Roberto Barbieri (Misto - Costituente Socialista)
  2. Emilio Nicola Buccico (An)
  3. Mauro Bulgarelli (Iv-Verdi-Com.)
  4. Furio Colombo (Ulivo)
  5. Antonio Del Pennino (D.C. per le Autonomie - Partito Repubblicano Italiano - Movimento per l’Autonomia)
  6. Lucio Malan (Forza Italia)
  7. Accursio Montalbano (Misto - Costituente Socialista)
  8. Magda Negri (Gruppo per le Autonomie)
  9. Antonio Paravia (An)
  10. Fernando Rossi (Misto-Mpc)
  11. Giuseppe Saro (D.C. per le Autonomie - Partito Repubblicano Italiano - Movimento per l’Autonomia)
  12. Franco Turigliatto (Misto-Sc)
A questi nomi va aggiunto quello di Gavino Angius (Costituente Socialista), presentatore dell’emendamento che non ha poi potuto votare, in quanto presidente dell’assemblea.
Sarebbe giusto, penso, che l’elenco fosse diffuso il più ampiamente possibile

Sphere: Related Content

Lecco: Violenta bambino di dieci anni arrestato davanti all´oratorio.

(La Repubblica, edizione di Milano) È stato arrestato per violenza sessuale aggravata con l´accusa di aver abusato di un bambino di dieci anni, martedì scorso. L´uomo, un quarantanovenne originario della provincia di Biella, è stato fermato a Lecco dove sono avvenuti i fatti. La violenza, resa nota ieri, si è consumata a Lecco nei pressi della basilica di San Nicolò, e sempre ieri il giudice delle indagini preliminari ha convalidato il provvedimento restrittivo disponendo la custodia cautelare in carcere.
I fatti si sono verificati nell´oratorio della basilica. Il bambino si stava preparando a giocare a calcio con altri ragazzini della sua età, quando è stato avvicinato vicino ai bagni ed è stato costretto a sottostare alla violenza dell´uomo. Secondo l´accusa il quarantanovenne dopo la violenza è scappato, ma prima ha anche minacciato il piccolo intimandogli di non muoversi e di non raccontare nulla ai genitori. Il bambino invece è fuggito e ha avvertito uno dei religiosi che si trovavano nell´oratorio della basilica. È scattato così l´allarme: il pedofilo è stato bloccato dallo stesso sacerdote e da altre due persone, e quando è arrivata la polizia è stato consegnato agli agenti. Di fronte al giudice, il quarantanovenne non ha negato i fatti, ammettendo le sue responsabilità. Nel tentativo di trovare una giustificazione a quanto successo ha affermato di essere ubriaco al momento della violenza e ha raccontato che in gioventù aveva anche lui subito molestie.

Sphere: Related Content

Vladimir, predichi bene ma razzoli male. Le contraddizioni della sinistra.

(Valerio Pieroni blog) La simpatica deputata di Rifondazione Comunista, Wladimir Luxuria, dopo un lungo silenzio, ci ha di nuovo deliziato riguardo un altro dei suoi problemi prioritari (il primo fu quello del bagno a Montecitorio, ricordate?).

In pratica ad una folla di giornalisti, accorsi da tutta la penisola al suo grido di dolore, ha accusato pubblicamente il Vescovo di Foggia in quanto gli avrebbe negato il permesso di salire sull’altare per fare da testimone di nozze ad una sua parente.

A parte il fatto che un bel Chissenefrega ci starebbe bene, prendo spunto da questa storia per sottolineare ancora una volta l'ennesima provocazione anticlericale. Perchè la deputata pretende di fare da testimone all’interno di un rito religioso in cui lei stessa non crede e che nemmeno rispetta? Il Prelato quindi ha tutte le ragioni per questa suo diniego. Luxuria è forse cattolica? Ha idea di cosa voglia dire essere testimoni di nozze? Il matrimonio infatti è un sacramento, non uno dei tanti party a cui lei partecipa.

Le regole della Chiesa sono chiare, ma nessuno è obbligato a seguirle, come invece pretende giustamente lo Stato per quelle sue. Veramente non capisco una tale arroganza e una tale ipocrisia. Ora ci vorranno cambiare pure le regole previste per i Sacramenti? sarebbe un po' come se i cattolici si mettesero a ficcare il naso all’interno delle organizzazioni dell'Arcigay.

Sono quindi solo delle pretese inconsistenti e prive di ogni logica. L’onorevole andasse a strepitare e a rompere le scatole da un'altra parte e per problemi un po' più seri, tipo l'ingiustificata esenzione ICI per i locali commerciali della Chiesa Cattolica (che mi offende in quanto fedele e cittadino contribuente) che lei stessa ha votato.

E poi hanno il coraggio di accusarci a noi di ingerenza...

Sphere: Related Content

Dal buio si può imparare: La danza riscopre lo "Sguardo oltre" i limiti.

(Il Messaggero) «Nessuna menomazione fisica può impedirci di guardare oltre o di oltrepassare i propri limiti». Con questa convinzione la compagnia di danza “Il Cerchio e il Centro” di Roma, diretta da Rossana Longo, ha ideato uno spettacolo che mira a recuperare la profondità delle sensazioni, in grado di superare valicare ogni barriera. Un cammino sperimentale nell'arte della danza che si propone di analizzare e di esprimere tutte le percezioni che i non vedenti sentono con maggiore intensità e chi, invece, è dotato di una vista normale a volte sottovaluta.

«Il cieco ha strumenti diversi di conoscenza e percezione di sé e del mondo che lo circonda. Sta a lui saperli usare al meglio riempiendo il vuoto lasciato dalla non vista con il pieno di tutti gli altri sensi. In che modo e con quali risultati, dipende dalla singola persona e dalla sua capacità di mettersi in gioco», ha detto Jerry Longo, un uomo diversamente abile che insieme a Antonella Cappabianca ha ispirato il lavoro della coreografa Rossana Longo. Da queste due persone con una grande «capacità di guardarsi dentro e saper guardare oltre», la direttrice della compagnia di danza ha preso spunto per portare sul palco un'esibizione che gioca sulla realtà multisensoriale e fa riscoprire un intenso legame tra i vedenti e i non vedenti. Chi può usare i propri occhi dimentica molto spesso gli altri sensi dai quali si possono ricevere segnali altrettanto importanti e intensi.

I ballerini de “Il Cerchio e il Centro” si esibiscono, sulle musiche di Roberto Colavalle e con le coreografie di Rossana Longo, in “Lo sguardo oltre”, al teatro Arvalia, in via Majorana, 139, venerdì 9 e sabato 10 novembre, alle 21.15, mentre domenica 11 novembre alle 18. Lo spettacolo sarà replicato, venerdì 23 novembre, alle 21.30, al teatro comunale Traiano , in corso Centocelle 1 (Civitavecchia). La compagnia devolverà il ricavato all’Unione Italiana Ciechi di Civitavecchia.

Sphere: Related Content

Anche letterato: Sabato presentazione del nuovo libro di Luca Volontè.

Con il patrocinio del Comune di Sansepolcro, l'On. Luca Volonté presenterà il suo nuovo libro sabato 10 novembre alle ore 17.00, presso la Sala del Consiglio Comunale.

'Furore Giacobino', appunto l'ultima opera di Volonté, si inserisce nel puro stile dei pamphlet politici.
Una difesa appassionata e a tutto campo dell'identità cattolica, della libertà di espressione e di parola della Chiesa di Roma che l'autore sente minacciata e combattuta come non mai.
Come ai tempi del terrore rivoluzionario francese, appunto. Da qui il titolo, volutamente provocatorio, di questo agile volumetto.

Luca Volontè, capogruppo dell'Udc alla Camera dei Deputati, volto giovane della politica italiana, voce spesso scomoda delle istanze del cattolicesimo militante sui grandi temi della morale e delle scelte di valori, ha raccolto in queste pagine due anni di articoli da lui firmati per alcuni fra i maggiori quotidiani italiani, da 'Libero' al 'Riformista', da 'II tempo' a 'II Giorno'.

Articoli dichiaratamente a tesi, risposte nette senza equivoci né cedimenti, a quelli che Volonté considera attacchi al cuore del cattolicesimo portati da una corrente di pensiero che, secondo l'autore, mescola vecchio giacobinismo, anticlericalismo di facciata e nuovi interessi.

Sphere: Related Content

Laura Pausini vince "Grammy Latino" e lo dedica a Pavarotti.

(Agi) Laura Pausini continua a mietere successi internazionali. Dopo aver ricevuto la settimana scorsa a Montecarlo il suo terzo World Music Award, la cantante romagnola ha vinto a Las Vegas il Latin Grammy per il miglior album femminile, "Yo canto". L'edizione 2007 degli Oscar della musica latinoamericana e' stata dominata dal merengue e dalla bachata del dominicano Juan Luis Guerra, che ha portato a casa cinque statuette con la sua band 440. Anche Portorico sugli scudi con due premi ciascuno per il gruppo Calle 13 e per Ricky Martin. La Pausini ha celebrato il successo con un commosso ricordo di Luciano Pavarotti, a due mesi dalla scomparsa del maestro, e ha detto di sentirsi sempre piu' un'interprete "latina". "E' stata un'avventura incredibile essere amata e riconosciuta dalla comunita' latinoamericana da quando avevo 20 anni - ha raccontato - ora ne ho 33 e mi sento latina dalla testa ai piedi, sono molto orgogliosa di questo premio". Lo scorso anno la Pausini era diventata la prima cantante italiana a vincere un Grammy con il miglior album pop latino andato al suo "Escucha".
---
Laura Pausini, Io Canto

---
Laura Pausini ai Music World Awards

Sphere: Related Content

Kylie Minogue in esclusiva da Fabio Fazio.

(Queerblog) La più grande icona gay di tutti i tempi, eletta dal sondaggio della compagnia inglese Onepoll, ovvero la minuscola popstar australiana Kylie Minogue è in Italia. E sarà ospite domani a “Che tempo fa“, la trasmissione condotta da Fabio Fazio.

Il salotto di Fazio è stato scelto dalla scintillante Kylie in esclusiva come unica tappa italiana per presentare e promuovere il suo nuovo singolo “2 Hearts”, in vendita nei negozi proprio da oggi. Il singolo, come avevamo già detto, anticipa l’uscita del nuovo album “X” per il quale dovremo aspettare il 23 novembre.

Appuntamento quindi domani con la dolce fatina della musica pop su Rai3 alle 20.10 circa. Nella foto Kylie, in stile vecchia Hollywood, per la campagna H&M estate 2007 di cui è stata musa e testimonial . Si può non amarla?

Sphere: Related Content

Bruxelles, una proposta dei socialisti: “Meno tasse sui condom".

I socialisti chiedono un taglio dell'Iva per favorire la lotta alla diffusione dell'Aids. I popolari nicchiano.

(Marco Zatterin - La Stampa) Troppe tasse sui condom, o profilattici, o preservativi, o come volete, ci sono tanti nomi quanti partiti politici. Il gruppo socialista del Parlamento europeo, il secondo più numeroso all'assemblea di Strasburgo, ha lanciato ieri una petizione per arrivare a presentare il primo dicembre, Giornata mondiale per la lotta all'Aids, un appello ai governo perché riducano l'Iva su quello che probilmente è il sistema anticoncenzionale più diffuso e affermato del pianeta.

La normativa europea prevede che su questo delicato articolo ci sia un'imposta minima del 5 per cento e attribuisce agli stati la facoltà di decidere autonomamente il livello dell'imposta. In alcuni paesi, notano i socialisti, si arriva al 25 per cento (vedi Svezia e Danimarca).

Il vicepresidente della compagine, Jan Marinus Wiersma, spiega la mossa ricordando che, secondo la World Health Organisation (Organizzazione mondiale della Sanità), la diffusione del virus HIV sta crescendo nelle regioni europee. Nel vecchio continente, solo nel 2005, sono stati diagnosticati 26.984 nuovi casi. Quasi tutti di matrice eterossessuale.

L'idea non piace allo schieramento rivale dei socialisti, il Partito popolare europeo, le cui convinzioni cristiane impediscono di sostenere apertamente la contraccezione. Vale per l'Italia come per la Scandinavia. Tutto il mondo è paese anche se poi ti muore un parente per l'Aids.

Certo non è questa la soluzione del problema e fa venire i brividi l'idea che si debba discutere se un profilattico sia di destra o di sinistra.

Ma chi avesse voglia può andare a firmare qui:
http://www.socialistgroup.eu/gpes/petition.do?lg=en

Sphere: Related Content

Inghilterra: Un omofobo in commissione uguaglianza? Perchè no!

(Queerway) A volte certe scelte politiche sembrano voler prendere delle direzioni contrarie alle intenzioni che le hanno prodotte. Ma questo succede perchè siamo in Italia e siamo abituati a fare congetture e dietrologia cresciuti come siamo con il motto: "A pensar male si fa sempre bene!".

Siamo talmente abituati alle scelte politiche dei nostri rappresentanti che, per quel che ci riguarda, l'elezione all'interno di una Commissione per l'Uguaglianza e per i Diritti Umani di un cristiano conservatore sarebbe, per noi italiani, il segno che si vuole impantanare il lavoro della commissione stessa e piegare le decisioni della commissione ai voleri della Chiesa. Gli esempi che potrebbero avvalorare i sospetti sono tanti e quindi possono facilmente avvalorare il sospetto.

Nella più civile Gran Bretagna, invece, una scelta del genere rappresenta la normalità e la possibilità di avere all'interno della Commissione per l'Uguaglianza e per i Diritti Umani una rappresentanza di tutte le posizioni che possono essere coinvolte nella lotta contro le discriminazioni, comprese quelle che riguardano l'orientamento omosessuale.

Nella Commissione per l'Uguaglianza e per i Diritti Umani istituita di recente in Gran Bretagna, infatti, è stato nominato, tra gli altri, il reverendo Joel Edwards che è a capo della Alleanza Evangelica, un gruppo religioso che si è recentemente opposto all'introduzione di nuove regole per la lotta e la "condanna" delle discriminazioni contro le persone omosessuali e ha lottato perchè non venissero adottate nuove misure finanziarie a favore dei gay.

A giustificare la scelta di una nomina tanto controversa la Commissione ha dichiarato di voler incoraggiare una diversità di opinioni tre i membri della commissione stessa assicurando, in ogni caso, che la presenza del reverendo Edwards non impedirà il lavoro a favore della lotta alle discriminazioni ma stimolerà il dibattito tra le posizioni contrapposte così da poter raggiungere una mediazione condivisa: "Non ci possono essere eccezioni quando si parla di uguaglianza".

Certo è che in Inghilterra una soluzione del genere è percorribile. In Italia, ammettiamolo, no. Chi può immaginare un dibattito tra la Binetti o Calderoli o Volontè in una Commissione con Grillini che esprimono le loro posizioni per arrivare ad una soluzione condivisa? Nella migliore delle ipotesi la Commissione sarebbe bloccata per anni senza arrivare mai ad una conclusione di alcun tipo: altro che scelte condivise.

Viviamo in un paese dove le posizioni solo pregiudiziali assai prima dell'analisi delle stesse, figuriamoci se sarebbe possibile mediare tra posizioni differenti per arrivare ad una terza posizione che potrebbe "addirittura" essere nè di sinistra nè di destra.

Sphere: Related Content

Gay e lesbiche che vogliono fare figli.

(Queerblog) Ve la racconto così come mi è successa. L’altra sera un mio amico, gay, mi manda un sms: “Quando puoi chiamami, ti devo parlare seriamente”. Quando ti arriva un messaggio così ti prende un colpo. Sarà successo qualcosa di grave, penso. Lo richiamo. E lui mi dice candidamente: Io voglio fare un figlio. Ho 33 anni, faccio un lavoro che mi piace e mi gratifica, ma cosa resterà di tutto quello che sono? Niente se non faccio un figlio. Tu che sei più addentro di me alla comunità glbt, conosci una coppia di donne che vorrebbe un seme? Oppure un’associazione, un forum su internet dove poter discutere e incontrare gente omosessuale che come me ha desiderio di diventare genitore?

Ed eccola lì l’urgenza di molti italiani trentenni o poco più, professionisti affermati, omosessuali o lesbiche, vogliosi di dare vita e amore, ma prigionieri di un paese che anche in questo non ci supporta. Costretti ad arrangiarsi o a espatriare per realizzare un sogno d’amore.

Io conosco solo le Famiglie Arcobaleno, che però sono già genitori omosessuali. E per quelli che vogliono diventarlo? Allora chiedo a voi: conoscete forum in rete in cui si parla di questo? E voi cosa ne pensate? Meglio fare “in casa” un figlio tra gay e lesbiche così il bambino ha entrambi i genitori oppure meglio ricorrere alla fecondazione assistita all’estero? La differenza è, ammettiamola, anche economica. Ma non solo. Quanti di voi stanno riflettendo su questo? E a quali conclusioni siete arrivati? Io sono contornata da amici che ci stanno pensando e che stanno cercando la soluzione migliore…

Di recente diversi amici e conoscenti hanno fatto il grande passo. Una coppia di amici gay, insieme dai tempi dell’università, dopo essersi dedicati alla carriera (uno giornalista, l’altro pubblicitario) ora aspettano due gemelli. Per farlo sono volati negli States dove inseminare un ovulo e affittare un utero è legale. E nel farlo sono stati seguiti in tutto e per tutto da un centro specializzato privato (quindi costoso). Una ragazza lesbica single aspetta anche lei un figlio. Una coppia di lesbiche sta decidendo se farlo con un amico gay o rivolgersi anche loro ad una banca del seme in Europa (tipo questa qui, o questa, o questa). L’argomento è stato poi il fulcro del bel libro di Cristiana Alicata Quattro”.

Insomma, voi volete fare figli? E se sì avete pensato come? Ci piacerebbe sapere come la pensate e capire quanto questa esigenza che, in base alla mia esperienza sento diffusa, lo sia davvero e in quanti di voi. Credo che questo sia uno degli argomenti più delicati e controversi della comunità glbt.

Sphere: Related Content

Milano: Liceo Parini, i ragazzi al preside; "Preservativi gratis a scuola".

La risposta: "Richiesta volgare". Al Vittorio Veneto invece c´è il distributore.

(Franco Vanni - La Repubblica, edizione di Milano) Distributori di preservativi nei bagni della scuola. Possibilmente gratuiti, o a prezzo ridotto rispetto a farmacie e supermercati. Lo hanno chiesto gli studenti del liceo classico Parini al preside Carlo Pedretti. La proposta è stata fatta durante l´assemblea in aula magna per la presentazione delle liste studentesche in vista dell´elezione dei rappresentanti d´istituto. Un´assemblea calda, in cui gli studenti hanno anche chiesto che sia rivisto il regolamento "anti ritardatari", che impedisce di entrare a scuola alla prima ora dopo l´inizio della lezione e fissa a 15 il numero massimo di ritardi in un anno.
A chiedere l´installazione dei distributori di preservativi sono stati i ragazzi del "Collettivo Rebelde", lista di sinistra legata al centro sociale Cantiere. E si è detta d´accordo, pur con qualche perplessità, anche "Alternativa Aperta", lista moderata maggioritaria nella scuola. L´idea, accolta in assemblea da generale consenso ma anche da risolini imbarazzati, è stata bocciata dal preside, che risponde: «È una proposta sciocca e volgare, non installeremo alcun distributore. Se gli studenti, come dicono, lo metteranno di loro iniziativa autotassandosi, lo farò togliere».
Una reazione che trova stupito Michele D´Elia, preside del Vittorio Veneto, storico liceo scientifico milanese. Nella sua scuola il distributore di preservativi è nell´atrio da anni. «Da noi - dice D´Elia - la macchinetta non ha mai destato scandalo. Anzi, è una misura di sicurezza contro le malattie. Gli studenti la usano e viene regolarmente ricaricata. Era al suo posto già prima che io fossi nominato preside. Non capisco dove sia il problema, alcuni miei colleghi dovrebbero aggiornarsi».
L´idea di vendere preservativi al Parini era stata annunciata nei giorni scorsi da Zabaione, il giornalino degli studenti. Impossibile non correre con la memoria al 1966, quando l´allora giornale dei pariniani, La Zanzara, pubblicò l´articolo «Che cosa pensano le ragazze d´oggi», che destò scandalo poiché sosteneva che verginità e purezza morale fossero questioni da tenere distinte. L´allora direttore del giornale Marco De Poli, che oggi ha 59 anni, si schiera con gli studenti «che avanzano una richiesta ragionevole», ma capisce le ragioni del preside, suo coetaneo, «che vuole evitare che il Parini sia di nuovo la scuola dello scandalo».
Per stamattina, intanto, gli studenti dei collettivi delle scuole di tutta Milano si sono dati appuntamento alle 9 in largo Cairoli per manifestare con lo slogan "Pacchetti sicurezza no grazie, diritti sicuri subito".

Sphere: Related Content

Con Panorama il sexy Jonathan Rhys-Meyers diretto da Woody Allen.

.Dal 9 novembre a 13,10 euro in più con Panorama.

Prima visione - Match point

match-point.jpgThriller strepitoso, raffinato, appassionante, ambientato nel mondo dell’alta società londinese. Un vero capolavoro di suspense e sensualità firmato dal maestro Woody Allen che dirige Jonathan Rhys-Meyers e la sexy Scarlett Johansson..

Chris è un giovane maestro di tennis che trova lavoro in un esclusivo club londinese. Stringe ben presto amicizia con il ricco Tom che lo introduce nell’alta borghesia. Fascinoso e intelligente, Chris colpisce al cuore la sorella del suo amico, Chloe che, dopo averlo aiutato a trovare un lavoro di prestigio nella società paterna, lo sposa. Intanto Tom gli presenta Nola, la sua bellissima fidanzata americana trasferitasi in Inghilterra per fare l’attrice. Tra i due scocca la scintilla della passione ma la relazione è destinata a non spegnersi come la solita scappatella coniugale. Diviso tra l’attrazione per Nola e la sicurezza economica con Chloe, Chris tenta di districare la matassa in cui si è andato ad infilare scegliendo una via d’uscita tragica e pericolosa.

Match point in film in 7 minuti
---

---
Un'intervista della Cbs a Jonathan Rhys-Meyers
I due spot pubblicitari per Hugo Boss Parfumes di Jonathan Rhys-Meyers.


---

Sphere: Related Content

Ricardo Kakà Pallone d'Oro, manca solo l'ufficialità.

Ricardo Kakà , futuro vincitore del Pallone d'Oro 2007(calcioblog) Sono già giunti a France Football i voti validi per l’elezione del giocatore vincitore del Pallone d’Oro 2007. La consegna del prestigioso riconoscimento avverrà a Parigi il 2 Dicembre prossimo, ma, nonostante l’annuncio ufficiale della rivista francese arrivi di solito una settimana prima della premiazione, le voci che vorrebbero vincitore il brasiliano del Milan Ricardo Kakà sono sempre più insistenti.

Pare proprio che le scontate previsioni che lo davano come favorito assoluto stiano trovando ulteriori conferme ora che la “raccolta dei voti” si è conclusa. La concorrenza dei tanti campioni inclusi nella lista dei 50 candidati, quest’anno più agguerrita almeno sulla carta grazie all’inclusione di giocatori che militano in club non europei, sarebbe stata sbaragliata da Kakà senza grosse difficoltà.

A guardare il rendimento nel 2007 sarebbe certamente un riconoscimento più che meritato per il 25enne centrocampista, capocannoniere dell’ultima Champions League e trionfatore con il Milan nella Finale di Atene, un premio che giungerebbe al momento “giusto”, quando Ronaldinho (vincitore nel 2003) vede insidiata la sua leadership nel Barcellona da quel Lionel Messi che ha tutto il tempo per conquistare il premio di France Football e non paiono esservi altri candidati credibili.

Kakà dovrebbe quindi succedere a Fabio Cannavaro, vincitore nel 2006 grazie soprattutto alle straordinarie prestazioni nel Mondiale di Germania conquistato da Capitano dell’Italia, proprio Domenica 2 dicembre, a meno di 24 ore di distanza dalla conclusione del big match del sabato fra Milan e Juventus e 10 giorni prima dell’assalto rossonero alla Coppa del Mondo per Club 2007 a Tokyo con il Boca Juniors come rivale principale.

Il mese di Dicembre dovrebbe quindi iniziare benissimo per Kakà, con la prospettiva concreta di renderlo un mese memorabile per la sua già brillantissima carriera.

---

---

Sphere: Related Content

Eva Henger a teatro con un inedito di Carmelo Bene.

Al Brancaccio «In fin di voce» ispirato al martirio di Maria Goretti. L'ex pornostar: mi misuro con un genio, che paura.

(Emilia Costantini - Il Corriere della Sera) A cinque anni dalla morte di Carmelo Bene, spunta un inedito mai messo in scena. Lo recita Eva Henger, l'ex pornostar ormai consacrata al cinema, alla tv e ora anche al teatro. Una serata- evento al Teatro Brancaccio (sotto la neodirezione artistica di Maurizio Costanzo) sabato prossimo, con la regia di Enrico Maria Lamanna. L'idea è stata di Giancarlo Dotto, biografo e assistente del grande attore-autore scomparso. In fin di voce si intitola lo spettacolo, ovvero: «prove di redenzione e lampi di osceno nel nome della Beata Maria Goretti e secondo il non meno Beato Carmelo Bene». Il testo finora mai rappresentato, «Ritratto di Signora», riguarda proprio il martirio della giovane violentata e uccisa nell'agro pontino nel 1902.

Ammette Eva: «Non conoscevo questa storia terribile, ma spesso a Roma avevo sentito la battuta — e la ripete, lei ungherese, in stentato accento romanesco —. "Aho! Ma che te senti Santa Maria Goretti?"». Castigatissima in un'immacolata camicia da notte, in scena Eva deve anche mettersi una pettorina che la fa sembrare in topless e si preoccupa: «Non sembrerò nuda? ». La tranquillizza il regista che, tra candele, specchiere e vecchi bauli colmi di abiti teatrali, non la lascia sola: dal buio, oltre alla voce tonante del maestro, emergono testimonianze di Lydia Mancinelli e Cosimo Cinieri sul «loro» Carmelo; su un megaschermo, le immagini dell'attore nei momenti salienti della sua storia artistica. Non è un caso la scelta della Henger: «Conobbi Carmelo nel '94 — racconta —. Ero appena arrivata in Italia e, tramite il mio agente Riccardo Schicchi (poi marito, ora ex, ndr), fui contattata per incontrarlo: aveva visto una mia foto, scattata in una manifestazione erotico- culturale. Voleva propormi il ruolo di Ofelia nel suo Hommelette for Hamlet ». Un incontro stampato in maniera indelebile nella memoria di Eva: «Conoscevo a stento l'italiano e mi chiedevo "perché mi avrà chiamata?". Soffro d'ansia da prestazione e non mi ritenevo all'altezza del compito. Ci incontrammo in un teatro: quando lo vidi, ebbi paura». E poi? Risponde: «Non se ne fece nulla: non avevo i documenti in regola ».

E la paura non è svanita: «È aumentata — avverte —, debuttare in palcoscenico con l'inedito di un genio, non è cosa da poco... Non ho mai visto recitare Carmelo dal vivo, ma solo il video del suo Amleto e ne sono rimasta folgorata». Non era nuovo, Carmelo, a questo genere di contaminazioni. Spiega Dotto: «Per la sua Salomè, volle Veruschka. Amava forgiare attrici senza passato. Il "femminile" era la sua perenne ossessione: l'aver sempre mancato la donna, diceva, mi ha condannato a frequentarle in modo ossessivo. Tutte le mie mogli, il mio harem, la mia delizia, la mia croce». Una di queste «croci», fu Raffaella Baracchi, ex miss Italia poi prestata al cinema di Tinto Brass, che aveva debuttato in teatro, nuda e con poche battute da dire, nella Cena delle beffe di Carmelo: lui poi la sposò ma, in un attacco d'ira, la picchiò brutalmente mentre era incinta della loro unica figlia. «Una brutta storia — commenta Eva —, la violenza sulle donne è inaccettabile, ma Carmelo, si sa, odiava il prossimo in generale. Io, però, non l'avrei sposato e, se la Baracchi lo ha fatto, vuol dire che avevano qualcosa in comune, no?». Violenza e castità è il binomio in cui si districa l'evanescente presenza scenica di Eva che vuole definitivamente chiudere con il passato: «Amo il teatro». E azzarda un desiderio: «Un personaggio che mi piacerebbe interpretare? La Signora delle camelie...».

Sphere: Related Content

Nar, il coffee table porta libri.

(Designerblog) “Nar” che in turco significa “melograno”, è un coffee table molto speciale progettato da ünal & böler studio.
Traendo spunto proprio dal melograno, frutto caratterizzato da un’infinità di semini gustosi e simbolo di fertilità, anche Nar può contenere, in modo inusuale, tanti libri che sono portatori di idee e stimoli creativi per rendere più fertile la mente.
I libri vengono “appesi” e sfruttano lo spazio in senso orizzontale diventando così parte integrante del tavolino che è chiamato a svolgere una duplice funzione.
(via pan-dan)

Sphere: Related Content

Ambiente, il «partito» di Asor Rosa contro le giunte di sinistra.

Una rete di 162 movimenti civici si riunisce domani a Firenze sotto la presidenza del docente di letteratura italiana.

(Paolo Conti - Corriere della Sera) Alberto Asor Rosa la chiama «crisi di un sistema ». Cioè della catena economico- elettorale che per decenni ha saldato, nella Toscana guidata dalla sinistra, i vertici politici alla base nel nome dello sviluppo del territorio. Ora si è aperta una frattura. Sempre Asor Rosa: «C'erano le scelte degli amministratori. E intorno a quei progetti si coagulavano inevitabilmente molti interessi. Ma si garantiva una certa vivibilità. Ora c'è la nuova economia. Che ha un prezzo inaccettabile, un territorio non più salvaguardato com'era tradizione». Insomma la
Toscana Infelix, l'ha definita tempo fa lo stesso Asor Rosa.
Ed ecco la frattura. Da una parte le giunte di centrosinistra, da quella regionale fino alle tante comunali, impegnate in uno «sviluppo» senza precedenti visto come motore di nuova occupazione. Dall'altra la «Rete toscana dei comitati per la difesa del territorio » che domani, sabato, si riunirà a Firenze alle 10 al teatro dell'Affratellamento in via Gian Paolo Orsini. Presiederà Asor Rosa, paladino della battaglia per la salvaguardia di Monticchiello, e che ora pilota una galassia di 162 comitati. Si difende di tutto: dalle piazze storiche in pericolo (Fucecchio, Prato, Fiesole) al territorio interessato dall'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano passando alla lotta contro gli insediamenti da 12.000 metri cubi a Casole D'Elsa per arrivare a chi si oppone alla trasformazione dell'antico borgo di Castelfafi in un resort di lusso da parte di una multinazionale tedesca. Qualcuno ha già tirato in ballo un parallelo con i Girotondi.
Vento di destra? Paolo Baldeschi, docente di Urbanistica a Firenze, relatore del documento politico, sorride: «Sono e resterò un uomo di sinistra.
Ma la regione Toscana non fa quel che dice. Qui siamo pieni di buone intenzioni: la legge di governo del territorio, il piano di indirizzo territoriale... ma mancano i controlli e così molti comuni agiscono nella piena illegalità. L'unica via è il ricorso al Tar o alla Procura. E questo è tragico. Gli oneri di urbanizzazione possono essere impiegati anche nella spesa corrente. E così i comuni diventano "drogati di edilizia". Massacrando un territorio irripetibile, come quello toscano, un patrimonio dell'umanità ». Claudio Greppi, architetto e urbanista, docente di Geografia a Siena realizza la mappa delle emergenze: «Ho sempre navigato nei mari della sinistra, il Pci non mi tesserò perché ero "eretico"... Ma qui l'ideologia non c'entra. Se a San Casciano Val Di Pesa il Comune pensa di concedere il permesso di edificazione di un megacapannone coperto di ben tre ettari per la costruzione di camper, significa che il calo di cultura di gestione del territorio è drammatico. La legge regionale del 1995 concesse piena autonomia ai Comuni. Che ora agiscono senza controlli». Della vicenda di Casole Val D'Elsa ( www.casolenostra.org), un complesso da 12.000 metri cubi per 16 palazzine bloccato dalla procura di Siena cinque mesi fa dopo l'emissione di 17 avvisi di garanzia, si occupa il fisico Roberto D'Autilia, ex elettore Pci e ora Ds: «Hanno anche disboscato un ettaro di terreno, la Forestale ha spedito una multa da 100 mila euro. Le giunte Ds della cittadina hanno permesso un insediamento mostruoso.
Un tempo la sinistra regalava alla politica i Ranuccio Bianchi Bandinelli che mai avrebbe messo mano al territorio. Oggi genera solo piccoli politici, facili prede di pescicani e speculatori». Nel gruppone c'è anche un ex consigliere comunale Pci di Fiesole, Cosimo Mazzoni, avvocato e docente di Diritto civile a Siena. Che ora presiede il Comitato per Fiesole ( www.comitatoperfiesole. org), ostile al parcheggio sotterraneo a piazza Mercatale voluto dalla giunta di centrosinistra «e ai sei cantieri spalancati nel centro storico. Nel nostro fascicolo lo abbiamo chiamato "lo sviluppo insostenibile"».
Insomma, altro che vento di destra. Infatti lo «scisma» allarma la sinistra toscana al governo. Molti Comitati si sono trasformati in liste civiche alle elezioni amministrative. Come ha raccontato Violante Pallavicino, coordinatrice delle politiche dell'informazione dei Comitati, in un articolo sul sito http://eddyburg.it irisultati sono stati sorprendenti: «13% alla lista di Pistoia, 27% a Monterotondo Marittimo, 20% a Rignano sull'Arno, 6% a Regello ». Il fenomeno è in espansione. I Comitati toscani hanno già dato vita all'appello «Salviamo l'Italia» (firmato da Andrea Zanzotto, Andrea Camilleri, Mario Rigoni Stern). Un modo per far compiere un «salto nazionale» all'iniziativa » La Toscana, insomma, fa scuola. Infatti anche le Marche si stanno organizzando con una rete analoga (col supporto dell'attivissimo Comitato per la Bellezza di Vittorio Emiliani) e tra gli animatori ci sarebbe l'ex presidente della Cassazione Ferdinando Zucconi Galli Fonseca. Il presidente della regione Toscana, il ds Claudio Martini, ha assicurato ad Asor Rosa una replica al documento politico che verrà votato sabato. Lo scisma rientrerà davanti a un tavolo di consultazione sul territorio toscano?

Sphere: Related Content

Le unioni di fatto nel matrimonio e la Cdl va all´attacco della Treccani.

(Alessandra Longo - La Repubblica) Andate alla voce "matrimonio" della Treccani e scoprirete che mentre il Parlamento italiano è ancora incartato tra ex Pacs, ex Dico, ora Cus (Contratti di Unione solidale), la Grande Enciclopedia Italiana ha già fatto i conti con la realtà, e con il dibattito europeo, decretando che il «riconoscimento giuridico» e la tutela delle unioni di fatto rispondono, «in uno Stato laico e democratico, a basilari principi di equità sociale». Apriti cielo, secondo il centrodestra, anche la Treccani è passata col nemico. È bastato che le agenzie di stampa riportassero ampi stralci della recentissima voce curata da Alessandra De Rose, per la settima appendice all´Enciclopedia (aggiornamento in due volumi diretto dal filosofo Tullio Gregory), ed ecco partire un imbarazzante fuoco di sbarramento proveniente soprattutto dalle trincee di Forza Italia e dell´Udc.

I curatori l´hanno spiegato chiaramente: non avevano, e non hanno, nessuna intenzione, parlando di coppie di fatto, «di intaccare in alcun modo l´istituto del matrimonio e il principio del favor matrimonii», la loro è una autorevole presa d´atto dei tempi che cambiano. Il matrimonio, visto dalla Treccani (ma anche da tutti i laici di questo Paese), non è l´unica «modalità prevalente di vita di coppia», come lo è stato fino alla metà del XX secolo. Col passare degli anni, leggiamo sulla Treccani, «la posizione di monopolio» è andata incrinandosi. Semplicemente si sono affermate forme «di costituzione della famiglia» diverse. La Treccani fornisce le cifre: le unioni di fatto sono passate dall´1,8 per cento (biennio ´94-´95) al 3,6 per cento del totale delle coppie nel 2001. Dati oggettivi, fenomeno sotto gli occhi di tutti come lo è, sottolinea l´Enciclopedia, la constatazione che solo pochi Paesi, tra cui l´Italia, sono indietro nel cammino di riconoscimento pubblico della famiglia di fatto con l´equiparazione giuridica alla famiglia di diritto, ossia quella fondata sul matrimonio. Analisi peraltro cauta che considera «lontana e, forse, considerate le condizioni sociali e culturali, neanche opportuna, l´introduzione di istituti "sconvolgenti" come il matrimonio tra gay».
Eppure, Isabella Bertolini, fedelissima del pluriammogliato Berlusconi, strilla indignata: «Anche la Treccani è diventata strumento di propaganda!». Le danno man forte Luca Volontè, capogruppo Udc alla Camera, che parla di «una scelta fuori luogo fatta dall´Istituto diretto dal professor Francesco Casavola» e il forzista Maurizio Lupi, convinto di trovarsi di fronte ad una tipico caso di «genuflessione al laicismo». Barbara Pollastrini, ministro per le Pari Opportunità, in riunione con i suoi collaboratori, legge le dichiarazioni e si limita ad un commento amaro: «Ancora una volta la cultura e la società sono più avanti della politica e delle istituzioni, nell´analisi del senso comune, nella visione della società. Dobbiamo essere noi a colmare questo ritardo». Rina Gagliardi, senatrice di Rifondazione, sorride dell´indignazione degli avversari, di quel sospetto di una Treccani addirittura "comunista": «L´Enciclopedia fa il suo dovere, registra la realtà. Certo, alle gerarchie ecclesiastiche e ai teodem piacerebbe che rimanesse ferma al Medioevo».
È sera quando, negli uffici dell´Enciclopedia, arrivano telefonate, richieste di commento. Sconcerto, imbarazzo, fastidio.
Il professor Gregory liquida il surreale polverone: «Noi al servizio della propaganda? Respingo queste accuse al mittente. Noi garantiamo sempre il massimo livello scientifico e siamo sempre e solo al servizio della cultura».

Sphere: Related Content

Interviste: Antonio, muscoli e contorsionismi.

fila

(River blog) Antonio, il protagonista dell’ultima campagna di Energie, ha 23 anni ed è nato in provincia di Reggio Emilia (”nebbia d’inverno e umidità alle stelle d’estate”, spiega). Ha studiato fino a conseguire un diploma, prima di iniziare a lavorare come modello. Ma, soprattutto, a coltivare la sua passione: la break dance. Ha già posato per molti marchi noti: D&G, Diesel, Tacchini, Sixty, Nike. Consapevole della sua bellezza (non che ci voglia granché), riesce però a scherzarci sopra e a gestire la consistente mole di complimenti e di strizzatine d’occhio che gli piovono addosso dal mondo gay. E a non montarsi la testa, come capita invece a molti ragazzi che si sono affacciati, anche da poco, nel mondo della moda.

- Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Scattare con fotografi che hanno una gran apertura mentale… creare qualcosa di nuovo ed originale.

- Lavori in un ambiente circondato da gay. Spesso giri in mutande. Che effetto ti fa ?
A me non fa nessun effetto girare in mutande, magari prova a chiedere agli altri…

- Quante persone ci hanno provato nel 2007? Va bene anche la risposta “tante”.
Vada per tante allora… non sono mai stato bravo in matematica.

- Che vuoi fare da grande, a parte rischiare di spezzarti l’osso del
collo con la break dance?

Finché posso continuo a rischiare di spezzarmi l’osso del collo. Lo faccio davvero molto volentieri. Quando sarò troppo vecchio e/o con troppi arti fratturati, magari penserò ad una soluzione alternativa. Potrei sempre andare a fare il contorsionista al circo o dare lezioni di streching ad impiegati bancari col mal di schiena!

- La cosa che preferisci nel sesso?
Purtroppo dopo la foto in slip pubblicata sul tuo blog la mia ragazza ha pensato bene di tagliarmelo e darlo in pasto ai paguri del fiume Po. Quindi non posso più rispondere.

- Meglio girare nudi in casa al riparo dai vicini o sul terrazzo in
modo da essere visti?

Dipende. Se la tua vicina è Angelina Jolie e Brad è fuori casa per lavoro, direi meglio il terrazzo. In caso contrario vada per il salotto!

energie%20bn%20modificata

- Preferisci cani o gatti?
I cani. Ho un maltese di 2 anni, che si chiama Edward.

- Faresti mai la pubblicità per un preservativo, dimostrando come si indossa?
Se me lo mettesse Angelina Jolie sì.

- Reciteresti con Rocco Siffredi?
Eh no scusa, mica voglio sfigurare!

- Come ti immagini a 50 anni?
Più peli e meno capelli, magari una famiglia e un cane che si chiama Edward II.

- Slip o boxer?
Assolutamente slip: se dovessi rotolarmi sul pavimento con i boxer suonerei i miei testicoli come maracas.

- Fetish particolari?
No… per il momento.

- La richiesta più strana che ti abbiano fatto a letto?
Mi trombi con due gambe dietro la testa?

anuk_300

Qui tutte le sue foto.

Sphere: Related Content

Quando le multinazionali strumentalizzano le rivendicazioni dei diritti: L'era della pubblicità,

“Di mattina mi sveglio, salto sotto la doccia, guardo il mio simbolo, e questo mi dà la carica per tutta la giornata. E’ per ricordarmi tutti i giorni quello che ho da fare: Just do it” (Carmine Colletion, sulla decisione di farsi tatuare lo Swoosh della Nike sull’ombelico, dicembre 1997)

(Zacinto mia) A partire dall’inizio degli anni Novanta si è creata una linea di demarcazione tra gli umili venditori a prezzi bassi e i costruttori di marchi ad alta componente concettuale. Dalla vittoria dei costruttori di marchi è nata una nuova convinzione: i prodotti che si svilupperanno in futuro saranno quelli presentati non come “merci”, ma come concetti. Il marchio come esperienza, come stile di vita. Ecco la quintessenza del branding della Nike. Identificandosi con gli atleti e con lo sport inteso nella sua essenza, la Nike ha smesso di vestire lo sport per iniziare a praticarlo. E, una volta entrata nel gioco insieme ai suoi atleti, la Nike ha potuto contare su giovani tifosi sfegatati, che ne hanno fatto la loro ragione di vita, invece che su semplici clienti. Il risultato tangibile delle loro azioni è un esercito di cloni adolescenti che marciano “in divisa” per le strade del centro commerciale globale. Pur avendo adottato un’immagine multietnica, la globalizzazione indotta dal mercato non auspica la diversità ma il suo contrario. I suoi nemici sono gli usi e i costumi nazionali, i marchi locali e i giusti distintivi di specifiche aree geografiche. La scena è ormai dominata da gruppi di interesse sempre più ristretti, che invadono ogni campo della nostra vita pur di farsi pubblicità ed incrementare i loro profitti.

Quando un marchio sponsorizza un evento culturale, si arroga il diritto di spingere la cultura ospite in secondo piano per rendere protagonista il marchio. Non si tratta di sponsorizzare la cultura, ma di essere la cultura. E perché no? Se i marchi non sono prodotti, ma idee, atteggiamenti, valori ed esperienze, perché non possono essere anche cultura? La stessa cosa accade nel campo dell’editoria e del giornalismo: le aziende non si limitano a chiedere agli editori di diventare loro agenzie pubblicitarie di fatto, promuovendo i prodotti in articoli e servizi fotografici; vorrebbero addirittura che lavorassero per loro aiutandoli ad ideare le pubblicità da inserire nelle loro riviste.

Molte aziende hanno chiesto alle scuole statunitensi, private di fondi pubblici, di trasmettere nelle loro aule alcuni minuti al giorno delle loro pubblicità. Non c’è alcuna possibilità di oscurare le allegre tiritere o di regolare il volume delle trasmissioni; gli studenti sono obbligati ad assistervi, in cambio le scuole posso utilizzare le apparecchiature audiovisive e ricevere dei computer gratis.

Ciò è accaduto anche nelle università, dove il corpo accademico ha supinamente accettato la pubblicità di farmaci in evidente contrasto con i risultati delle ricerche condotte nelle stesse università (la University of California pubblicizzò il farmaco Synthroid prodotto dalla Boots nonostante uno studio condotto dalla professoressa Dong dimostrò che costava molto di più di un farmaco tradizionale e produceva gli stessi risultati sugli ammalati), calpestando in tal modo i principi della libertà di ricerca e di parola. Tale critica dovrebbe essere estesa anche agli attivisti del movimento studentesco, assente dal peraltro misero dibattito sulla conquista degli atenei da parte delle aziende.

Le multinazionali dei marchi hanno strumentalizzato la rivendicazione dei diritti da parte di categorie discriminate come gli omosessuali e gli immigrati per ottenere maggiori profitti (Diesel mostrava l’immagine di due marinai che si baciano, Virgin Cola presentava un matrimonio gay, Gap riempiva le sue pubblicità di arcobaleni razziali rappresentati da modelli-bambini magri e sparuti). La politica della diversa identità si è fatta spesso assorbire dalla grande industria del branding, finendo per alimentarla. Il fatto che concetti come la diversità sessuale e razziale venissero elevati a nuove superstar della pubblicità e della cultura popolare creava comprensibilmente una crisi di identità dell’identità. Alcuni, che avevano lottato per l’affermazione della propria identità, iniziarono addirittura a rimpiangere i vecchi tempi in cui erano oppressi, ma almeno non vedevano i simboli del loro radicalismo in vendita nei grandi magazzini.

USATE PRODOTTI DI MARCHIO? QUANTO PENSATE CHE QUESTO INFLUENZI LA NOSTRA CULTURA E IL NOSTRO MODO DI VIVERE?

Sphere: Related Content