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lunedì 5 novembre 2007

A Savona quattro pellicole sul cinema africano.

La provincia si Savona presenta la terza edizione della rassegna.

Al via la terza edizione della Rassegna dedicata al cinema africano organizzata dalla Provincia di Savona in collaborazione con CGIL Progetto Sviluppo, CISL Anolf, Cesavo e Spes SPA.

A partire dall’8 fino al 29 novembre presso il Filmstudio di Savona, saranno proiettati quattro film sulle diverse realtà del continente africano che toccheranno tematiche controverse e difficili e che saranno approfondite e discusse dopo la proiezione, con esperti e professionisti.

Giovedì 8 novembre alle ore 20,45 sarà proiettato il film “Barakat” di Djamila Sahraoui, Algeria/Francia 2006; il film vincitore del 16° Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina tenutosi a Milano a marzo 2006, tratta il tema della solidarietà tutta al femminile, tra donne che vogliono scrollarsi di dosso un ruolo che sta loro troppo stretto (Barakat! significa Basta).

Dopo il film ci sarà un incontro con la regista Djamila Sahraoui.

Giovedì 15 novembre
alle ore 20,45 sarà proiettato il film “La noire de..” (la sera nera di…) di Sembene Ousmane, Senegal 1966, considerato il primo film dell’Africa subsahariana, delinea il ritratto di una donna che cerca di uscire dalla sua condizione di sottomissione ed emarginazione, ma rimane immobilizzata in un percorso rituale che non le darà scampo.

Dopo il film seguirà un omaggio al regista Sembene Ousmane ed un dibattito con testimonianze di migranti a Savona.

Giovedì 22 novembre, ore 20,45 sarà proiettato il film “Taafe Fanga” (il potere del “pagne”) di Adama Drabo, Mali 1997, vivace commedia che narra come un giorno le donne si impossessarono del potere e invertirono i ruoli nella società. La confusione dei generi fino al travestimento, lo stravolgimento di tutte le abitudini quotidiane danno vita a gag irresistibili.

Dopo il film seguirà un commento a cura di Daniela Ricci, curatrice della Rassegna.

Giovedì 29 novembre ore 20,45 sarà proiettato il film “Dal Kongo al Congo” uno spettacolo multimediale scritto, diretto ed interpretato da Masengo ma Mongolo, artista del Congo Brazzaville Narra la storia della migrazione dei popoli neri africani in generale e del popolo Kongo in particolare, a partire dall'antico Egitto fino ai nostri giorni.

I film sono proiettati in lingua originale, prevalentemente in francese.

L’ingresso è gratuito.

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Polonia dopo le elezioni: dando un'occhiata ai giovani.

(Francesco Di Rosa - Agenzia Radicale) In Polonia torna di moda la normalità. Tusk ha annunciato l'accordo col PSL e si può cominciare a lavorare per la formazione del nuovo governo. Il presidente Lech - l'altro insidioso gemello - fa buon viso a cattivo gioco e si impegnerà a fondo per rendere la coabitazione invivibile. Si preparano comunque cambiamenti importanti nella vita politica dopo le elezioni che ci hanno mostrato, che la maggior parte della soscietà non voleva ascoltare piu' di scandali, lotte deliranti contro la corruzione e ricerche su chi ha collaborato con i comunisti. Cambiamenti di forma e di sostanza. E chissà che una politica normale non attragga le ancora constenti masse disinteressate a occuparsi di politica. Prima di tutti dobbiamo dire che la vittoria di Tusk segna un netto riavvicinamento della Polonia all'Europa. Il neo premier ha gia' precisato che la politica estera del paese sara' piu' europea e un po' meno americana, a dispetto di Kaczynski che voleva fare della Polonia la cinquantunesima stella americana.

Ma siccome la realtà va analizzata - oltreché con occhi e orecchie da cronista - anche attraverso le voci cittadini, cercando di sondare il terreno dove gli adolescenti poggiano i loro piedi, ecco cosa mi ha detto - nel corso di un'amabile chiacchierata - Ania, una studentessa della facoltà di italianististica di Varsavia: "Il mondo è cambiato e quelli che erano i problemi piu importanti nel 1980 non sono adesso cosi grandi come i problemi politici e economici dei quali i nostri politici non avevano tempo per occuparsi. Anche se e' difficile credere in tutte le promesse dei politici di Tusk io ho l'impressione che finalmente i polacchi abbiano deciso di scegliere la normalità. Il primo vantaggio delle elezioni è, che dall'area politica sono spariti i due politici dei quali i polacchi normali si dovevano vergognare e dei quali ridevano tutti gli importanti giornali europei: Andrzej Lepper e Roman Giertych. Mentre l' ultimo, capo della Lega delle famiglie polacche, anche se radicale, (è avvocato) è una persona, si puo dire, intelligente, il primo è veramente primitivo, e non mi pare, che avrà un futuro interessante fuori dalla politica. Si dice, che la vittoria del PO e' stata possibile grazie a mobilitazione dei giovani.

E' vero forse perche' proprio loro, lavorando all'estero, dovevano spiegare, come è possibile, che in Polonia, paese dell'Unione Europea, governano due fratelli, che non sanno che cosa e' la politica estera, e non accettano l'Unione... Io spero, che adesso Polonia diventera' piu' aperta ai cambiamenti- nella vità politica e economica. Che sarà piu libera dagli stereotipi, che la vita della chiesa non sarà parallela con la vita del stato. Spero che migiorera' la situazione economica dei giovani, degli insegnanti, dei medici, perchè mi spaventa, prima di tutto, il fatto che i medici migliori lasciano Polonia per vivere in un altro stato europeo, dove guadagnano bene. Ma purtroppo uno dei gemelli, Lech, avra' sempre il diritto di frenare i cambiamenti sognati".

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A Natale Mani tese e Feltrinelli insieme per il Sud del mondo.

L'associazione cerca volontari per impacchettare regali nelle librerie Feltrinelli.

Mani Tese, organizzazione non governativa che dal 1964 realizza progetti di cooperazione con il Sud del mondo, cerca volontari per il periodo natalizio.
Da venerdì 7 a lunedì 24 dicembre l'associazione sarà infatti presente nelle librerie Feltrinelli di Bologna e i volontari impacchetteranno i regali natalizi, raccogliendo offerte dai clienti che andranno a sostegno della campagna contro lo sfruttamento del lavoro minorile in cui Mani Tese è impegnata da molti anni.
Una scelta di volontariato semplice e concreta, che richiede poche ore del proprio tempo e permette di sostenere le popolazioni del Sud del mondo nel loro impegno per eliminare le cause che portano allo sfruttamento dell'infanzia.

Per ulteriori informazioni:
Mani Tese - servizio gruppi e volontariato
tel 02/407.51.65
volontari@manitese.it
www.manitese.it

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Arrestata supermanager del sesso.

Maxi-operazione della polizia in tutta Italia, dieci in manette. Una cinese di 47 anni, case chiuse anche a Piacenza.

(Libertà online) Ci sono anche due case chiuse piacentine nel lungo elenco di appartamenti utilizzati da prostitute cinesi che sarebbero stati gestiti in tutta Italia da una supermanager del sesso arrestata al termine di un' operazione di polizia denominata Tantra Connection, condotta dalla prima sezione della Squadra mobile della Questura di Verbania. Secondo quanto emerso dall'inchiesta dalla donna sarebbero dipese ben 59 case chiuse cinesi aperte in tutta Italia.
Le donne che si prostituivano sono tutte di età compresa fra i 20 e i 45 anni e provenivano prevalentemente dalla regione settentrionale del Liaoning (Cina).
Sempre in base alle risultanze dell'indagine le fila dell'organizzazione sarebbero state in mano a Sun Huamei, 47 anni, con residenza a Tianjin nella Repubblica popolare, ora accusata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La donna avrebbe reclutato le donne sul territorio cinese con la promessa di avviarle a un lavoro onesto e regolare in Italia. Poi le avrebbe invece immesse sul mercato della prostituzione.
Dieci le persone arrestate, altrettante quelle indagate. La donna aveva uno dei capisaldi dell' organizzazione nel Verbano-Cusio-Ossola dove la polizia ha scoperto ben 14 case d'appuntamento: due a Verbania Intra, e una ciascuna a Verbania Fondotoce, Verbania Pallanza, Baveno, Omegna, Ciriggio di Omegna, Stresa, Cornavasso, Carciano di Stresa, Crusinallo di Omegna, Arona, Gravellona Toce. Le altre 45 erano disseminate sull'intero territorio nazionale: Bologna, Valdagno, Bergamo, Lecco, Sondrio, Varese, Lodi, Parma, Messina, Milano, Vicenza, Pescara, Biella, Cesena, Oristano, Mantova, Nogara (Verona), Ferrara, Castelfranco Veneto, Carpi, Vercelli, Legnano, Cuneo, Grosseto, Rovigo, Vigevano, Gonzaga, Ravenna, Cremona, Busto Arsizio, Gallarate, Forlì, Piacenza, Savona e Ancona.
Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati 6.800 euro, ma è stato accertato che il profitto settimanale di ogni casa si aggirava tra i 6.000 e gli 8.000 euro.
Sun Humaei, che abitava nel quartiere cinese Paolo Sarpi di Milano, aveva anche assunto un ruolo determinante nella gestione dell'ingresso nel nostro territorio dei clandestini avviati al lavoro nero. L' operazione è scattata un anno fa ed è stata coordinata dai sostituti procuratori Nicola Mezzina e Fabrizio Argentieri. Sono stati adottati anche 15 provvedimenti di espulsione nei confronti di cittadini cinesi clandestini sul territorio nazionale. Secondo quanto si è appreso, le due case d'appuntamento piacentine si trovano una in centro città, l'altra alla periferia cittadina.

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Non c'è pace all'Isola dei Famosi, i naufraghi in albergo per una tromba d’aria.

(Televisionando) Non c’è davvero pace per i naufraghi di quest’Isola dei Famosi 2007. La minaccia di una tromba d’aria pericolosamente vicina all’arcipelago di Cayo Cochinos ha spinto la Produzione a trasferire gli isolani in albergo, in attesa che il tempo migliori. Dopo un mese e mezzo i concorrenti hanno dormito al caldo e si sono potuti guardare allo specchio. Intanto il nuovo leader è Victoria.
Smagriti e quasi irriconoscibili: queste le prime reazioni dei concorrenti davanti allo specchio, soprattutto da parte di Nicola e di Paul, impressionato dalla magrezza delle sue gambe, ormai pelle e ossa. Chi mantiene il solito buonumore è Claudio, che invece si dichiara soddisfatto della forma raggiunta, anzi si aspettava qualcosa di più.
Le signore sono più emozionate di ritrovare un letto comodo e delle sedie: Debora è quasi meravigliata di potersi finalmente sedere senza accovacciarsi sulla sabbia, mentre Miriana è intenta alla distribuzione delle camere. Pare che il ritorno alla “civiltà” porti con sè un certo “pudore sociale”, dato che Miriana suggerisce al gruppo di dividersi tra uomini e donne. Vicky, subito supportata da Nicola, si oppone, considerando tale scelta un po’ ipocrita, visto che per due mesi hanno vissuto in piena promiscuità. Del resto forse proprio la riconquista di un minimo di intimità giustifica il comportamento di Miriana, che vede in questa sistemazione un briciolo di quella “normalità” finora sacrificata alla sopravvivenza.
Ma Vicky non si perde d’animo, e ignorando i tentativi di Nicola, invita Vittorio a farsi vivo in nottata, nel caso in cui dovesse soffrire di freddo e di solitudine. L’antifona è chiara, ma la russa è realista, sa che dormirà da sola questa notte.

La Produzione provvede a “rifocillare” i naufraghi con un panino, accolto con assoluto entusiasmo. Stesso trattamento per Manuela Villa, che ha abbandonato l’Ultima Spiaggia per sistemrsi anche lei in albergo.
L’Isola ora è davvero deserta: i naufraghi hanno cercato di mettere al riparo le proprie masserizie, confidando nella clemenza del tempo. Non si sa quanto durerà questa situazione.

Intanto la leadership di Victoria scombina un po’ le carte in vista delle nomination di mercoledì, dal momento che è il giocatore più esterno alle strategie finora viste sull’Isola. Siamo curiosi di vedere chi nominerà. Intanto il televoto è stato chiuso dopo l’abbandono di Karen e il risultato è congelato fino a mercoledì: se il pubblico avrà deciso che ad abbandonare l’Isola dovrà esssere Miriana, il gruppo perderà un altro elemento. Qualcuno rimpiazzerà Karen? Per avere una risposta dovremo aspettare la prossima puntata. Seguiteci nella nostra consueta blogcronaca, mercoledì a partire dalle 21.00 su Televisionando

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Darryl Stephens, bello bravo e gay.

(Queerblog) Rassegniamoci: negli Stati Uniti è sempre più facile che un artista - cantante o attore - scelga spontaneamente il coming out e dichiari con tranquillità di essere omosessuale; qui invece siamo fermi ormai dagli anni Settanta al meritevole Ivan Cattaneo.

Tanto per soffrire un po’ di più, becchiamoci l’uscita dall’armadio di uno dei più sexy attori della tv a stelle e strisce, quel Darryl Stephens protagonista della serie Noah’s arc (ne parlavamo qui) e ammirato nel bel film Boy Culture, che ovviamente non è mai uscito nelle sale cinematografiche del nostro Bel (!) Paese.

Pur non parlando esplicitamente della propria sessualità, il bel Darryl come ci riferisce Towleroad ha accettato con orgoglio di apparire nell’album della rivista Out, fra i cento personaggi gay dell’anno. Speriamo di vederlo presto anche sui nostri schermi.


Un pò di video:

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A Firenze, shopping tour tra le botteghe artigiane: fuori dal solito giro.

Una sartoria fiorentina
(Panorama) Un’esperienza ludica, una terapia dell’anima, una deformazione professionale, persino un vizio da non perdere: scuse o no poco interessa, il fatto è che, soprattutto nel periodo prenatalizio, lo shopping si trasforma nell’attività “sportiva” più praticata. Se è vero che c’è sempre una buona scusa per girare per negozi, adesso a Firenze ce n’è una in più, che spingerà anche i detrattori del consumismo sfrenato a rivedere i propri piani d’acquisto grazie al progetto “Mestieri della Moda a Firenze”: un invito ad andare alla (ri)scoperta dei luoghi storici dell’artigianato e della tradizione locale.

Fuori dal solito giro delle grandi griffe, dentro una dimensione d’altri tempi, alla ricerca dell’eccellenza del made in Italy, quella fatta in un centinaio di botteghe e atelier da artisti e artigiani che affidano le sorti della propria produzione all’abilità manuale e al talento creativo: qui il concetto di “limited edition”, oggi tanto abusato dall’industria seriale e standardizzata per caricare valore aggiunto, è una realtà per collezioni di biancheria ricamata, abiti da sposa, gioielli, guanti e cappelli, tessuti, profumi, pizzi e merletti che da sempre custodiscono nel Dna unicità ed esclusività.
Un calzaturificio fiorentino

La guida “La moda a Firenze tra arte e artigianato” (presso Comune di Firenze, Ufficio del Turismo, Sistema Moda) e il nuovo portale Florenceartfashion interpretano il ruolo di Ciceroni moderni per aiutare a tracciare un viaggio dalle molte tappe, da fare da soli o in minitour organizzati partendo dal giro della mostra ControModa a Palazzo Strozzi, da prenotare al numero 055.2469600 oppure scrivendo a cscsigma@tin.it.

Ecco il calendario:

  • 6 novembre e 14 dicembre: Aprosio: gioielli; Elio Ferraro Gallery/Store: abbigliamento vintage.
  • 9 e 23 novembre: Antico Setificio Fiorentino: tessuti d’arte; Pietre e Gioielli di Petra Casini: monili.
  • 13 novembre e 21 dicembre: TAF: corredo e biancheria; Alisi: gioielli in oro e pietre preziose.
  • 16 novembre e 18 dicembre: Lucio Antonucci Atelier: abiti da sposa e da cerimonia;
    Ceri Vintage: abbigliamento.
  • 27 novembre: Atelier Loretta Caponi: biancheria ricamata; Il Gatto Bianco: gioielli in argento, pietre, acciaio.
  • 20 novembre e 7 dicembre: Morbar: abiti da sposa e da cerimonia; Angela Caputi-Giùggiù: gioielli.
  • 4 dicembre: Casa dei Tessuti; Alessandro Dari: gioielli.
  • 11 dicembre: Vertigo: gioielli in oro e pietre preziose; Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella: profumi ed essenze.

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Al via il "Premio Tenco"

Premio Tenco 2007, 32a edizione
8-9-10 novembre, Sanremo, Teatro Ariston

La straordinaria opera poetico-musicale di Luigi Tenco è quest’anno la “materia prima” dell’imminente “Rassegna della canzone d’autore” (8-10 novembre), che per la prima volta il Club Tenco dedica interamente all’artista a cui è intitolato. Tutti gli ospiti italiani che partecipano all’evento eseguiranno almeno una sua canzone, e sono stati appunto scelti anche e soprattutto in funzione della loro vocazione a reinterpretare in maniera originale questo repertorio. Sono sia personaggi a cui andava riconosciuto il fatto di aver già riscoperto Tenco di propria iniziativa, sia cantanti che non lo avevano mai eseguito e che sono stati quindi sollecitati a impossessarsene. Ciascuno a suo modo in entrambi i casi. Alle esecuzioni di Tenco si aggiungeranno comunque anche brani del repertorio di ciascun artista.

Dal palco dell’Ariston si potranno così riascoltare, anche senza l’indimenticabile voce del suo autore, una serie di canzoni che hanno fatto la storia della musica di qualità. Dal primo periodo di Tenco, allegramente rock’n’roll (Vorrei sapere perché), ai primi passi “d’autore” (Quando, Il mio regno, In qualche parte del mondo, La mia valle, Ti ricorderai); dai capolavori riconosciuti da tutti (Mi sono innamorato di te, Angela, Io sì, Ragazzo mio, Ho capito che ti amo, Vedrai vedrai, Un giorno dopo l’altro, Lontano lontano, Se stasera sono qui) a certe perle più nascoste nei suoi dischi (Ballata del marinaio, Ah l’amore l’amore, Quasi sera, Tu non hai capito niente, Se potessi amore mio, Se sapessi come fai, Un giorno di questi ti sposerò); dai pionieristici brani di protesta civile (Cara maestra, E se ci diranno, Io sono uno, Ognuno è libero ) all’originale forma delle ballate satiriche (Giornali femminili, Ballata della moda, Vita sociale); fino a casi particolari come la quasi sconosciuta versione originale di Ciao amore, ciao, cioè l’antimilitaristica Li vidi tornare, o i testi inediti recentemente musicati, con una singolarissima operazione, da Ada Montellanico ed Enrico Pieranunzi.

Questo in ordine cronologico il programma del “Tenco 2007”, organizzato dal Club Tenco con i contributi del Comune di Sanremo, della Regione Liguria e della Siae.


LUNEDÌ 5 NOVEMBRE
Osteria La Cave
Ore 19: per “TencoOff”, performance di Alessandro Grazian.


MARTEDÌ 6 NOVEMBRE
Kermesse Cafè
Ore 19: per “TencoOff”, performance di Giorgio Canali, seguito da Cristian G.


MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE
Wine Bar perBacco
Ore 19: per “TencoOff”, performance di Marco Berruti, seguito da Simone Guerrucci.


GIOVEDÌ 8 NOVEMBRE
Sala Incontri del Teatro Ariston
Ore 10: apertura al pubblico dell’installazione “Le voci del Tenco” di Marco Nereo Rotelli e della mostra fotografica “Facce ♪ note. Ritratti di Marina Alessi con la Giant Camera 50 x 60”. Entrambe saranno visitabili per tutti i tre giorni della Rassegna.

Roof del Teatro Ariston
Ore 12: “Song Drink, aperitivi d’incontro” con gli artisti che si esibiranno in serata, condotti da Antonio Silva e Enrico de Angelis e seguiti da un aperitivo.
Ore 15: “Song Drink, caffè d’incontro”, prosecuzione degli incontri con gli artisti, accompagnati da caffè e pasticcini.
Ore 16.30: “Incontri pomeridiani”, condotti da Sergio Secondiano Sacchi. Alle 16.30: “Ciao poeta. Omaggio a Sergio Endrigo” con Simone Cristicchi e Stefano Senardi; con proiezioni. Per “Spazio Luigi Tenco” alle 17 presentazione del volume del Club Tenco “Il mio posto nel mondo”, a cura di Enrico de Angelis, Enrico Deregibus e Sergio Secondiano Sacchi, modera John Vignola; alle 18 “Proprio quasi come Marilyn Monroe. Le canzoni dedicate a Tenco”, con Annino La Posta; con ascolti.

Piazza Colombo
Ore 18: per “TencoOff”, musiche e video coi Têtes de Bois sul camioncino Fiat 615 NI.

Pravda Cafè
Ore 18: per “TencoOff”, videoinstallazione a cura di "Provvidenti, Borgo della Musica", visibile per tutti i tre giorni della Rassegna.


Teatro Ariston
Ore 20.30: apertura della “Bancarella del libro”, con testi di argomento musicale, curata dalla libreria Garibaldi di Sanremo. La bancarella è presente in tutte le serate.
Ore 21: 32ª “Rassegna della canzone d’autore”, presentata da Antonio Silva, con (in ordine alfabetico e non di uscita): Giovanni Block, Giorgio Conte, Simone Cristicchi, Marianne Faithfull, Jacques Higelin, Elena Ledda, Massimo Ranieri, Shel Shapiro, Paola Turci.
Jacques Higelin riceverà il Premio Tenco al cantautore, Marianne Faithfull quello come operatore culturale, Giovanni Block il Premio SIAE/Club Tenco come autore emergente ed Elena Ledda la Targa Tenco per il miglior album dialettale (“Rosa resolza”, realizzato con Andrea Parodi).


VENERDÌ 9 NOVEMBRE

Roof del Teatro Ariston
Ore 12: “Song Drink, aperitivi d’incontro”.
Ore 15: “Song Drink, caffè d’incontro”.
Ore 16.30: “Incontri pomeridiani”.
Per “Spazio Luigi Tenco” alle 16.30: “Quante vite avrei voluto” con Piergiorgio Paterlini, Gianluca Ferrato e Marco Mattolini, autore, protagonista e regista dell’omonimo spettacolo teatral-musicale; con dimostrazioni cantate e recitate dal vivo e in video.
Per “America e Americhe” dalle 17: "E chi la chiama America", videoclip a cura di Roberto Molteni e Sergio Secondiano Sacchi; presentazione del cd “Ernesto Che Guevara, comandante”, con la partecipazione di Alberto Patrucco; proiezione del film “La vera leggenda di Tony Vilar” con l’autore e protagonista Peppe Voltarelli e il regista Giuseppe Gagliardi.

Piazza Colombo
Ore 18: per “TencoOff”,
musiche e video coi Têtes de Bois sul camioncino Fiat 615 NI.

Teatro Ariston
Ore 21: 32ª “Rassegna della canzone d’autore”, presentata da Antonio Silva, con (in ordine alfabetico e non di uscita): Ardecore, Edoardo Bennato, Sergio Cammariere, Carmen Consoli, Ginevra Di Marco, Ricky Gianco, Mauro Ermanno Giovanardi, Max Manfredi, Paolo Simoni, Skiantos, Peppe Voltarelli.
Gli Ardecore riceveranno la Targa Tenco per la miglior opera prima (“Chimera”).


SABATO 10 NOVEMBRE

Roof del Teatro Ariston
Ore 12: “Song Drink, aperitivi d’incontro”.
Ore 15: “Song Drink, caffè d’incontro”.
Ore 16.30: “Incontri pomeridiani”.
Per “Spazio Luigi Tenco” dalle 16.30: “Tenco e la seconda persona” con Umberto Fiori, “Tenco in classifica” con Mario De Luigi, “I vecchi amici” con Giorgio Calabrese e Gianfranco Reverberi.

Piazza Colombo
Ore 18: per “TencoOff”,
musiche e video coi Têtes de Bois sul camioncino Fiat 615 NI.

Teatro Ariston
Ore 21: 32ª “Rassegna della canzone d’autore”, presentata da Antonio Silva, con (in ordine alfabetico e non di uscita): Gerardo Balestrieri, Bonaveri, Teresa De Sio, Irene Grandi, Ada Montellanico, Morgan, Gino Paoli - Rosario Bonaccorso - Roberto Gatto - Enrico Rava - Danilo Rea, Massimo Priviero, Gianmaria Testa, Têtes de Bois.
Gianmaria Testa riceverà la Targa Tenco per il miglior disco dell’anno (“Da questa parte del mare”), i Têtes de Bois quella per il miglior disco di interprete (“Avanti Pop”) e Beppe Quirici il Premio “I suoni della canzone”.

Music-club L’Aighesè
Ore 24: per “TencoOff”, Martino Biancheri.

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Gli appuntamenti mattutini e pomeridiani sono ad ingresso libero.
Per i concerti serali gli abbonamenti (poltronissima € 78, poltrona € 60, galleria 1ª fila € 60) ed i biglietti singoli (poltronissima € 39, poltrona € 30, galleria 1ª fila € 30, galleria € 18) sono disponibili alla biglietteria del Teatro Ariston (ore 16-20). Prenotazioni anche al tel. 0184-506060.

Tutte le informazioni sulla “Rassegna della canzone d’autore” sono reperibili all’indirizzo: www.clubtenco.org
Per informazioni al pubblico: club@clubtenco.org

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Teatro: All'Out/Off di Milano "Eros e Polis".

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Saranno ''Eros'', spettacolo sull'amore con ''accompagnamento di musica e vino'' e ''Polis'', un'immersione nelle parole di poeti e scrittori di oggi e del passato che cantano la citta', le prime due tappe della futura trilogia, alla quale si aggiungera' ''Psiche'', che si propone di interpretare la vita attraverso la poesia.

Le piece ''Eros'' e ''Polis'' saranno messe in scena dalla compagnia Dionisi al teatro Out Off di Milano, da domani sino all'11 novembre, sotto la direzione di Valeria Talenti e con le musiche dal vivo eseguite ad Elvio Longato alla batteria, Rino De Patre alla chitarra e Flavio Ceriotti al contrabbasso. Ad aprire la ''doppia serata'' al teatro Out Off sara' ''Eros'', spettacolo dove la parola poetica sull'amore, affidata ai versi di Saffo, Neruda, Baudelaire, Boris Vian, si sposa in un felice binomio alla musica.

A seguire ''Polis'', spettacolo che vuole raccontare la citta' intesa come luogo d'incontro, fucina di civilta', palestra del pensiero, specchio del divenire umano, con le sue speranze e i suoi fallimenti. Dai versi della Genesi a quelli dei classici latini e greci fino a Neruda, Borges, Handke, Calvino, Kafavis e Pasolini, alternati alle canzoni di Gaber, Conte e Capossela per ''cantare'' la citta' e la evoluzione nel tempo.

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Beckham ventenne.


(Velies, parole in libertà) A poco più di vent'anni David Beckham non sembrava proprio il sex symbol assoluto che pare essere diventato di questi tempi (e non si depilava le cosce). A me è sempre piaciuto, ma mi rendo conto che c'è anche di meglio...

Un grazie a velies per il suo post.

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Ndr. Abbiamo in serbo una sorpresa per tutti i nostri lettori.
Qualche anno fa, il bel David ha posato nudo per un noto fotografo inglese. A giorni avremo le foto e le metteremo online. Non si tratta del soloito "didietro", questa volta si tratta del "davanti"...

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Thriller a Modena ai tempi di Luigi XVI.

Dopo tre anni Daniele Bondi pubblica il nuovo romanzo che ha già vinto un premio come inedito.
«Enigma del pentagramma» ambientato tra Parigi e il ducato estense.

(La Gazzetta di Modena) Esce in questi giorni, pubblicato da Graus Editore, il terzo romanzo dello scrittore Daniele Bondi, già vincitore di sette premi letterari e affermatosi anche come drammaturgo con gli spettacoli “Una torta per Modena capitale” e “Raimondo e Cristina”. Un romanzo che arriva dopo alcuni anni d’attesa e che rappresenta una novità nel genere: un thriller storico.
Si intitola “L’Enigma del Pentagramma” e presenta in copertina l’omonimo dipinto realizzato dall’artista pavullese, Giorgio Sebastiano Giusti. La trama del giallo è tutta incentrata su un efferato delitto che sconvolge il Ducato di Modena nella primavera del 1791. Il letterato Girolamo Tiraboschi, allora presidente della Biblioteca Ducale, si ritrova innanzi a una contessa morente, la quale, su uno spartito di Johann Sebastian Bach, gli ha lasciato un misterioso messaggio da decrittare. Facendo appello alla sua sconfinata erudizione, il professore riesce nel suo intento, scoprendo tuttavia che sulla stessa partitura sono riportati altri, e più oscuri, messaggi. Mentre Tiraboschi cerca di dare un nome e un volto all’assassino, si dipana sotto i suoi occhi un intreccio che assume via via dimensioni continentali. Siamo infatti nell’anno in cui i reali di Francia, ormai ostaggio dell’Assemblea Nazionale, cercano di fuggire da Parigi, guadagnare truppe, organizzare la controrivoluzione e risalire sul trono come ai tempi dell’ancien régime. Questo tentativo vede protagoniste le zie di Luigi XVI, le quali riescono a uscire dai confini francesi e a penetrare nel Ducato di Modena, dove, insieme ad altri conservatori reazionari, cercano di convincere il regnante, Ercole III D’Este e, per suo tramite, l’imperatore asburgico, Leopoldo II, ad inviare reggimenti a sostegno del nipote. I territori estensi fanno inoltre da palcoscenico alla grande rivincita di Cagliostro, il quale entra in Modena per ricercare la Pietra Filosofale e portare a termine l’arcana missione della sua vita. Una missione che si interseca con i destini di Luigi XVI e Maria Antonietta, con le trame controrivoluzionarie e col tentativo, da parte del professor Tiraboschi, di decrittare tutti i messaggi per risolvere l’enigma del pentagramma.
L’autore presenterà il nuovo libro - che ha già vinto il Premio Siracusa (categoria inediti - II Assoluto) - presso la Locanda Iolanda di Serramazzoni giovedì e a Modena presso il Salotto Culturale di Simonetta Aggazzotti venerdì.
Da’’Schiavi della libertà’’, il tuo secondo romanzo, sono passati 4 anni. Un parto lungo e faticoso questo tuo primo thriller... «E’ vero. Le ricerche storiche mi hanno tenuto impegnato per un anno abbondante, un altro l’ho impiegato per scriverlo e correggerlo, altri due per trovare un editore degno di questo nome...»
Sullo sfondo di questo giallo c’è un tema molto serio: quello della diffusione della conoscenza...
«Sì, una diffusione che ha costantemente incontrato molti ostacoli perché i potenti hanno sempre ritenuto che le masse ignoranti fossero meglio governabili. Un fenomeno che accadeva ai tempi di Socrate e, con la televisione-spazzatura, anche oggi».
E nell’Enigma del pentagramma è proprio l’erudizione che permette al letterato Girolamo Tiraboschi di risolvere tutti i misteri e individuare l’assassino. Da dove viene l’idea di un letterato-detective?
«Dalla piacevole riscoperta di questa notevole personalità della cultura che Vittorio Alfieri riteneva il maggior letterato d’Italia. Un ex gesuita seguace dell’empirismo e contrario ai sistemi metafisici. Un uomo mite, ma ricchissimo nella sua interiorità»

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Napoli: così la camorra si fa vedere in teatro.

(Panorama) Roberto Saviano (a fianco) ancora non immaginava le conseguenze del suo Gomorra: il premio come miglior opera prima, gli applausi e le polemiche, le minacce di morte, la vita blindata e sotto scorta. Ma quando ancora l’autore stava raccogliendo materiale e stava scrivendo le prime pagine del libro, i due autori teatrali Mario Gelardi e Ivan Castiglione si erano già interessati all’opera. E - in tempi non sospetti - avevano chiesto a Saviano di comporre una versione per la scene. Quell’adattamento di Gomorra è ora approdato in palcoscenico, prodotto dallo Stabile di Napoli, e rappresentato in apertura della programmazione 2007/2008. Con Ivan Castiglione sul palco a vestire i panni dello stesso Saviano e con Mario Gelardi come co-autore e regista. Lo spettacolo resterà in cartellone fino al 18 novembre 2007.

Nel frattempo, arriva in libreria La camorra sono io (Graus Editore). È un testo teatrale a firma di di Roberto Russo (già andato in scena al Teatro La Perla di Napoli) che distoglie lo sguardo dalle responsabilità criminali dei clan per indagare invece le spesso taciute corresponsabilità dell’intera società napoletana. Tra le vittime della faida di Scampia e i boss in ascesa, compare nell’opera di Russo anche “il Borghese”: l’uomo qualunque, che in una sorta di outing rivendica la propria ideale appartenenza a un modo di agire compiacente e omertoso, tipico del Sistema Camorra. Una visione amara, quella dell’autore, per dire che a Napoli non c’è innocenza, perché non esistono zone franche.
Il libro sarà presentato Mercoledì 7 novembre 2007 alle ore 18.00, alla Fnac di via Luca Giordano 59 a Napoli.

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E Dio creò l'uomo. Jamie Dornan, l'irlandese "incandescente".


Che dire di Jamie Dornan, un giovane modello irlandese, basta guardarlo per capire quanto la natura sia stata prodiga con lui e noi la ringraziamo. La ringraziamo per averci donato una tale bellezza e la ringraziamo ancora perchè certi mormorii lo danno per bisex.
Non abbiamo saputo resistere ed abbiamo deciso di mettere in testa all'articolo la foto che lo ritrae completamente nudo, come mamma l'ha fatto. Alcuni storceranno il naso accusandoci di ricercare audience a tutti i costi. Bhe chi se ne frega di queste chiacchere malevole, è un tale godimento guardarlo che il piacere va condiviso.
Vi mettiamo a disposizione una sua galleria fotografica ed un breve clip che lo vede fuggire da vampiri che desiderano succhiargli il sangue.



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Il cardinale Bertone polemico e a tutto campo. ''Non escludere Dio''

Le polemiche su padre Pio, l'immigrazione, il rapporto con l'Islam, la figura di don Benzi. Il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, torna a parlare a 360 gradi sui temi di attualità.

(Mattia Bianchi - Korazym.org) Le polemiche su padre Pio, l'immigrazione, il rapporto con l'Islam, la figura di don Benzi. Il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, torna a parlare a 360 gradi sui temi di attualità. Lo ha fatto con un discorso, in occasione del 40esimo anniversario della Omaec, l'Organizzazione mondiale che raccoglie gli ex alunni delle scuole cattoliche. Di fronte agli ex allievi di tutto il mondo, il cardinale ha spiegato che se si esclude Dio, si rischia di fare prevalere le ideologie sataniche.

"Abbiamo davanti un immenso carico di lavoro - ha sottolineato - e ci sono alcune sfide urgenti in questa fase di storia contemporanea alle quali dobbiamo rispondere. Abbiamo visto a quali atti di violenza può arrivare l'istinto umano" se non è supportato dalla fede in Dio. "Dio vuole che la città terrena diventi la città di Dio e non la città del male. Purtroppo - rileva Bertone - la diagnosi è la constatazione di una persistente diffusione di un dannoso ateismo unito al dilagante secolarismo che riguarda intere comunità. Ma se si esclude Dio non ci sono più cardini per salvare la vita umana". Con il rischio di arrivare ad una "massificazione delle coscienze tramite un uso distorto e mistificatore delle coscienze stesse". Ma così, ha ammonito il cardinale Bertone, si rischia di avere come risultato una "attrazione verso paradisi artificiali, ai mondi alienanti della droga, al consumismo".

Il cardinale ha poi commentato i fatti degli ultimi giorni, a cominciare dalle violenze legate all'immigrazione clandestina, con la richiesta di "fermezza" con chi non accetta le regole. "Abbiamo sentito tante voci che ci invitano a fare distinzione tra buoni e cattivi, tra il grano buono e la zizzania", spiega. "Io dico che è necessario cercare di valorizzare l'antica tradizione dell'accoglienza e che occorre essere fermi con chi non accetta le regole di cittadinanza". Quanto alle polemiche sulle stimmate di padre Pio, "la Chiesa è un soggetto che gode di grande credibilità". "Ho seguito il processo di canonizzazione di padre Pio - ha detto Bertone - e so con quale rigore si è studiato il caso nella congregazione per la Dottrina della Fede. Ora si pubblica, come fosse normale, la notizia che Padre Pio era un grande truffatore e truffava magari migliaia di persone. Si tratta tutto sul medesimo piano senza utilizzare criteri di verità".

Il cardinale ha quindi ricordato l'importanza di una "lettera di 138 esponenti musulmani" con la quale si chiede il dialogo tra la Chiesa Cattolica e l'Islam. Non solo ombre ma anche luci nel nostro panorama grazie ad un "avvertito risveglio della religiosita' e dei valori per costruire un futuro positivo a dimensione umana. Il cristiano - ha ammonito nuovamente Bertone -, non deve cedere alla sfiducia ma leggere i segni positivi come ricordava nel '98 Giovanni Paolo II". E ancora, una riflessione sugli anziani: ''In questi giorni -ha detto- abbiamo ricordato gli 87 anni di Enzo Biagi che sta male. E poi c'è il cardinale Ersilio Tonini, ultranovantenne un risorsa per tutti. In tv a volte è più competente di un giovane perché si aggiorna continuamente. Impariamo da questi esempi".

Non sono mancate infine anche alcune note personali, dall'annuncio di un viaggio in Argentina il prossimo 11 novembre ai ricordi della vita da studente. Senza dimenticare don Benzi. "E' venuto a Napoli il 21 ottobre, quando c'era il papa", ha ricordato Bertone - "ha rincorso la macchina dov'ero e mi ha dato una lettera nella quale affermava che sarebbe opportuno che anche per i sordomuti ci si preoccupi della partecipazione alle funzioni e di seguire i contenuti dei discorsi del papa attraverso personale esperto". Don Benzi, ha concluso Bertone, "si preoccupava di tutto e di tutti".

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Giovani stilisti, a voi la tuta del futuro.

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(Panorama) Prendete la tuta di Thayaht e fate volare la fantasia: ecco il tema di un concorso di moda rivolto ai giovani fashion desiger dell’Union Europea e promosso dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato. È lo European Tuta Award - La tuta sfida il futuro e ruota intorno alla reinterpretazione della tuta dell’artista Ernesto Michaelles, che amava però firmare le sue opere con lo pseudonimo bifronte Thayat (1893/1959).

Thayat, chi era costui, vi chiederete? Nipote di Hiram Powers, uno dei padri della moderna scultura americana trasferitosi a Firenze, Thayat fu tra coloro che meglio incarnarono lo spirito futurista: pittore e sculture, stilista e appassionato di teatro e di arti decorative, brevettò la tuta nel 1920 e fu subito un caso: progettata per i più poveri, perché poteva essere cucita in casa con pochi soldi, l’abito a forma di T divenne in realtà un capo che oggi definiremmo trendy, adottato perfino dalla Firenze più snob.

Lo European Tuta Award anticipa anche una mostra dedicata proprio alla tuta di Thayaht, ospitata dal 15 dicembre al 14 aprili 2008 presso la Fondazione Museo del Tessuto di Prato: all’interno di quel percorso espositivo troverà posto anche una selezione dei lavori migliori pervenuti al concorso, la cui premiazione avverrà nell’ambito del Pitti Immagine Uomo di gennaio. All’Award è stato anche riservato uno spazio all’interno del Festival della creatività, una kermesse ospitata dalla Fortezza da Basso di Firenze dal 25 al 28 ottobre.

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Sondrio: Un cadavere scoperto dopo 10 giorni. Omicidio a sfondo omosessuale?

(Ansa) L'uomo trovato morto stamani all'interno della sua abitazione si chiamava Riccardo Bellotti, 65 anni, pensionato dell'Enel.
Il cadavere e' stato trovato da un parente, che poi ha avvisato i carabinieri, all'interno della villetta nella quale l'uomo e' stato ucciso, probabilmente una decina di giorni fa.
Il luogo del ritrovamento e' situato nella frazione di Sacco, nel territorio comunale di Cosio Valtellino (Sondrio), non quindi Rasura come indicato in un primo momento, paese quest'ultimo confinante con quello nel quale risiedeva l'uomo ucciso.
In queste ore e' in corso l'autopsia, disposta dalla Procura di Sondrio, ma dai primi accertamenti e' emerso che il 65enne e' stato colpito alla testa con un corpo contundente e quando e' stato ritrovato aveva le mani legate con una cintura, sdraiato sul divano del soggiorno.
L'ambiente nel quale e' maturato il delitto, secondo quanto e' trapelato, dovrebbe essere quello degli omosessuali.

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Abbado a Bologna con l'orchestra Mozart.

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Claudio Abbado, al Teatro Manzoni di Bologna, dirigera' domani e mercoledi' 7 alle ore 20, il concerto dell'Ensemble da Camera dell'Orchestra Mozart,in un programma tutto dedicato a Giovanni Battista Pergolesi.

L'evento inaugurera' il progetto pluriennale "Pergolesi 2007-2010", che l'Orchestra Mozart dell'Accademia Filarmonica di Bologna promuove in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, in vista delle celebrazioni del terzo centenario della nascita del compositore. Claudio Abbado ha chiamato al suo fianco Giuliano Carmignola, che eseguira' il Concerto per violino, e il soprano Julia Kleiter, per il Salve Regina in Do minore, mentre Rachel Harnisch e Sara Mingardo saranno interpreti del celebre Stabat Mater per soprano e contralto.

L'iniziativa, che si fregia dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, del Ministero dell'Istruzione, del Ministero per le Politiche Giovanili e le Attivita' sportive, e' realizzata grazie ai contributi di Arcus e della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.Per l'esecuzione dei programmi pergolesiani, l'Orchestra Mozart si avvarra' del supporto musicologico e delle edizioni musicali della Fondazione Pergolesi Spontini, la quale ha avviato il progetto di un'Edizione nazionale delle opere del compositore. La Fondazione organizza dal 2001 il Festival Pergolesi Spontini, ed ha programmato l'esecuzione integrale delle opere del compositore entro il 2010.

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Coldplay in scadenza.

(Mtv) Potrebbe non mancare molto tempo alla release del nuovo, attesissimo album dei Coldplay.
Chris Martin ha pubblicato un post sul sito ufficiale della band rivelando che lui e i suoi si sono auto imposti una scadenza per completare il seguito di "X&Y" del 2005."La scadenza ci ha dato una nuova linfa in termini di songwriting", scrive Martin, "La pressione ci ha stimolato positivamente".
Le recording session del nuovo album, per il momento ancora senza titolo e data d'uscita, si sono svolte fra Spagna e Sud America, dunque ci si aspetta un sound più 'caldo' rispetto ai precedenti dischi.

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Le grandi manovre dell'Arcigay in vista della riunione dell'11 novembre a Bologna.

Incontro tra Aurelio Mancuso, Presidente nazionale di Arcigay e Marco Pannella, leader dei radicali.

(Radicali.it) Roma, 5 novembre 2007 Si è svolto oggi a Roma, presso la sede dei radicali in Via di Torre Argentina, un incontro tra Aurelio Mancuso, Presidente nazionale di Arcigay, neo-iscritto al Partito Radicale Nonviolento transnazionale, transpartito e Marco Pannella, leader dei radicali. Durante l'incontro sono stati discussi anche con Sergio Rovasio e Roberto Dartenuc, i temi di impegno comune: laicità, diritti civili, provvedimenti legislativi tra cui il matrimonio per le persone gay.
Aurelio Mancuso ha ringraziato Marco Pannella per il suo storico e immutato impegno rispetto alla dignità e i diritti delle persone lgbt, assicurando che Arcigay proseguirà con attenzione una relazione privilegiata con tutte le forze politiche e sociali che hanno sempre dimostrato impegno e coerenza rispetto a questi temi.
Marco Pannella ha dichiarato: "Come da quasi 40 anni, opero e vivo con compagni del movimento omosessuale; sono quindi, particolarmente lieto di avere ora potuto discutere e approfondire una comune progettualità storica e quindi naturale fra di noi con il Presidente dell'Arcigay e compagno Aurelio Mancuso".

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Omofobia e scuola. Appello a Fioroni contro escalation neofascista.

(Dire) Un appello al ministro della Pubblica istruzione Fioroni "affinché siano predisposte adeguate misure per far sì che non possano esserci, nelle scuole, propaganda e rappresentanza studentesca con idee di matrice evidentemente neofascista". E' stato lanciato questa mattina nel corso di un'iniziativa organizzata presso la Casa della Memoria dall'Associazione nazionale partigiani e da alcune associazioni studentesche, per denunciare le intimidazioni e le aggressioni da parte di gruppi fascisti verso gli studenti di alcune scuole romane. All'appello hanno già aderito Alessandro Portelli, storico e delegato del Comune alla memoria; Rosario Bentivegna, medaglia d´oro della Resistenza; Massimiliano Valeriani, consigliere comunale Pd; il filosofo Gianni Vattimo; il calciatore Cristiano Lucarelli; il senatore Giovanni Russo Spena (Prc); Mauro Bulgarelli (Verdi); Marco Rizzo (Pdci), i Cobas scuola e Arcigay Roma.

"Abbiamo aderito all'appello perché le persone lesbiche, gay e trans sono tra le prime vittime della propaganda neofascista - afferma Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - Crediamo che favorire una cultura dell'accoglienza e del dialogo sia tra le missioni principali della scuola. Ci preoccupa il comportamento di chi vuole disperdere questo patrimonio. Perciò chiediamo agli enti locali di intervenire per sostenere e rafforzare la cultura del dialogo". "Purtroppo nelle scuole regna il piu' delle volte un clima d'omofobia e di discriminazione, come ha dimostrato una recente ricerca effettuata dall'Arcigay ad Ancona secondo la quale il 45% delle persone lesbiche e gay ha subito discriminazioni verbali o fisiche a scuola - prosegue Marrazzo - Dati confermati dalle telefonate ricevute da Gay Help Line 800-713713, il numero verde antiomofobia, che renderemo pubblici nei prossimi giorni. Sarebbe utile realizzare quest'indagine anche nelle scuole romane, per poter capire come intervenire".
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L'iniziativa congiunta di Anpi e alcune associazioni studentesche "perché non ci siano liste di rappresentanza di evidente matrice neofascista".
Lettera-appello al ministro Fioroni "Basta propaganda fascista a scuola".
Al documento hanno già aderito numerosi politici e intellettuali fra gli altri, Gianni Vattimo, Alessandro Portelli e il calciatore Cristiano Lucarelli.

(La Repubblica) Basta con la propaganda nelle scuole per chi si definisce fascista. Questo il contenuto di una lettera inviata al ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, nel corso di un'iniziativa organizzata a Roma, presso la Casa della memoria e della storia, dall'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani e da alcune associazioni studentesche. Obiettivo, denunciare le intimidazioni e le aggressioni, da parte di gruppi di estrema destra, nei confronti degli studenti di alcune scuole romane. A questo proposito "chiediamo al ministro - si legge - di ricevere una rappresentanza che possa consegnare un dossier sulle attività di tali gruppi". Le lettera è stata inviata anche al Prefetto di Roma, Carlo Mosca, perché "è inaccettabile che in una città, che si vuole esempio di legalità, si possano aggredire degli studenti in pieno giorno". Gli episodi sono numerosi. Come il tentativo di infiltrazione da parte di "squadracce" nel corteo organizzato a Roma, lo scorso 12 ottobre, dall'Unione degli studenti. O alcuni casi nel 2006, dall'aggressione a due ragazzi al liceo Tasso (uno è finito all'ospedale, cinque punti di sutura alla testa) al volantinaggio davanti al liceo Newton degenerato in un agguato con catene (anche in quel caso due ragazzi in ospedale), alle scritte contro alcune ragazze lesbiche comparse davanti al liceo Aristofane e corredate da disegni di croci celtiche e svastiche. Nella lettera viene definito "inaccettabile" che "ai diversi livelli della rappresentanza studentesca si candidino gruppi dichiaratamente fascisti, che talvolta prendono persino le difese del Terzo Reich".
Un appello, quindi, "affinché siano predisposte adeguate misure per far sì che non possano esserci, nelle scuole, propaganda e rappresentanza studentesca con idee di matrice evidentemente neofascista". E al quale hanno già aderito Alessandro Portelli (storico e delegato del Comune alla memoria), Rosario Bentivegna (medaglia d'oro della Resistenza), il consigliere comunale del Pd Massimiliano Valerian, il filosofo Gianni Vattimo, l'ex calciatore del Livorno (ora gioca in Ucraina) Cristiano Lucarelli, il senatore del Prc Giovanni Russo Spena, Mauro Bulgarelli dei Verdi, Marco Rizzo del Pdci, i Cobas scuola e l'Arcigay Roma. Il presidente provinciale dell'Anpi, Massimo Rendina, esprime preoccupazione per "l'insorgere dei fascismi, non solo quello storico ma quello strisciante, che ha portato alle aggressioni di Renato Biagetti (accoltellato dopo un concerto a Focene, sul litorale romano, nell'agosto 2006, ndr) e recentemente a Torbellamonaca". Nel corso dell'iniziativa, uno studente ha ricordato le aggressioni compiute al liceo Tasso, nella capitale, da parte "di fascisti che rivendicano di esserlo apertamente". E ha lanciato la proposta di un'assemblea, il 30 novembre, al liceo Farnesina, dove lo scorso anno apparve per la prima volta il Blocco Studentesco, l'organizzazione legata alla Fiamma Tricolore. La consigliera comunale di Rifondazione, Adriana Spera, accusa le istituzioni di "troppa leggerezza sull'argomento" e contesta al Comune di Roma che, "ancora una volta", nell'organizzare l'annuale viaggio ad Auschwitz per le scuole, non siano stati invitati gay, rom e disabili. Ai ragazzi che torneranno da quel viaggio, il consigliere dell'Ulivo in Campidoglio, Paolo Masini, propone di ripulire i muri della città da scritte razziste e xenofobe. "Abbiamo aderito all'appello - spiega Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - perché le persone lesbiche, gay e trans sono tra le prime vittime della propaganda neofascista. Crediamo che favorire una cultura dell'accoglienza e del dialogo sia tra le missioni principali della scuola". Intanto Rendina ha fatto sapere che l'Anpi ha costituito un pool di avvocati, che avranno il compito di denunciare eventuali omissioni di atti d'ufficio da parte di autorità e istituzioni nei confronti di chi propaganda il fascismo, vietato dalla Costituzione e dalle legge Scelba e Mancino.

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Vaporidis ora è tra Amici. Ma prima sparava a zero...

nicolas vaporidis e cristiana capotondi(Tv blog) Su questi schermi si parla spesso di Amici, riconoscendone le grandi potenzialità di fenomeno mediatico e di massa. Ma senza mai nascondere le nostre riserve su alcuni meccanismi poco ortodossi, funzionali ad esasperare i toni e deviare l’attenzione dal vero scopo di una scuola artistica: la promozione del talento. Nella vita come in tv, dunque, si impone un pizzico di coerenza, sebbene la Ventura ci insegni il detto tutto speculativo “solo i cretini non cambiano idea”… Ci vorrebbe, insomma, un minimo di pensiero lineare che l’attore Nicolas Vaporidis “sembra” non avere, alla luce di una sua recente telepromozione ad Amici.

Il divo di Notte prima degli esami e la sua ex-fiamma sul set Cristiana Capotondi fanno di nuovo coppia fissa nel film Come tu mi vuoi, una sorta di variante sentimentale dell’Ugly Betty modaiola che tanto si sta inflazionando. Quale miglior vetrina generazionale del reality di Maria De Filippi per fare incetta di spettatori e sbancare gli incassi?
Eppure il popolare Vaporidis, fino a un anno fa, rilasciava al sottoscritto un’intervista in cui sparava nettamente a zero contro Amici…

Pensi che un talento, oggi come oggi, possa essere valorizzato da trasmissioni come Amici? Vi avresti partecipato per sfondare? “No. La televisione di quel tipo è mortificante per chi la fa e per chi la subisce. ci sono ragazzi veramente molto bravi in quel programma ma vengono mandati al macello da una logica televisiva che non li valorizza, perchè vive di liti in diretta, di polemiche, di sfide, di reality. Il successo non deve essere un’ossessione, arriva quando hai realizzato un progetto e non sempre accade. Amici non è un progetto, come il Grande Fratello o altre stronzate simili, non ti porta a nulla, solo a soffrire quando le luci si spengono e torni alla realtà…”.
Alla luce di questo ribaltone, io per primo, che ne apprezzai a suo tempo l’onestà, non mi sento tuttora di giudicarlo per aver “cambiato idea” (anche perchè si è limitato a fare la sua parte senza sviolinate o slanci particolari).
Tuttavia, dal momento che la dichiarazione mi è stata rilasciata personalmente, trovo corretto discuterne assieme. Un dietro-front del genere, forse, può insegnarci quanto la tv che vediamo sia fatta di compromessi, irritanti convenevoli e presenzialismi obbligati. Magari Vaporidis la sua idea la mantiene ancora, ma appartiene a un circuito dettato da regole ben precise, per cui non si può non piegare al sistema. Ci chiediamo mai quanto gli attori di blockbuster e fiction popolari, bravi o sopravvalutati che siano, mal tollerino di diventare figurine alla mercè dei salotti catodici?
Molti di loro sono allergici al gossip, c’è chi vorrebbe fare il suo film e rispondere unicamente sulla propria professione, ma poi si viene puntualmente subissati di domande sulla vita privata o su eventuali flirt in corso col partner di turno. E’ per questo che mi sento di essere ancora più indulgente nei confronti di Nicolas, provo a perdonare la sua incoerenza e a capire quanto sia stata forzata quella marketta.
Fermo restando che non è qui in discussione l’odiare Amici in sè, ma l’andare contro un proprio principio (se avesse odiato Buona Domenica o Porta a Porta, la “violenza” identitaria per vincoli contrattuali sarebbe stata la stessa).

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Vallettopoli: Sottile rinviato a giudizio.

Inchiesta vip, il processo a gennaio.

(Tgcom) Salvatore Sottile, ex portavoce del presidente di An Gianfranco Fini, è stato rinviato a giudizio e sarà processato per peculato per la vicenda dell'uso improprio dell'auto di servizio: in due occasioni avrebbe accompagnato la soubrette Elisabetta Gregorac (nella foto)i. A disporre il rinvio a giudizio è stato il gup Roberta Palmisano. Inoltre il giudice ha fissato al prossimo 16 gennaio l'inizio del processo davanti alla II sezione del tribunale di Roma.

L'inchiesta per la quale Sottile si troverà sotto processo costituisce una tranche di quella nata a Potenza ad opera del pm Henry John Woodcock, e nota come ''Vallettopoli''. Tre gli episodi contestati all'ex portavoce di Fini: tutti per l'utilizzo di un'autovettura blu della presidenza del Consiglio, ritenuto dagli inquirenti disinvolto e per usi personali. In due occasioni - secondo quanto riporta l'Ansa - Sottile avrebbe accompagnato la soubrette Elisabetta Gregoraci da via Sistina alla Farnesina; e in uno la moglie dello stesso Sottile dalla Stazione Termini a casa.

I pm romani Giancarlo Amato e Maria Cristina Palaia, titolari dell'inchiesta, nel febbraio scorso chiesero l'archiviazione per l'ex portavoce di Fini, poi ratificata dal gip, per la cosiddetta "concussione sessuale" di cui sarebbe stata vittima la Gregoraci. Per i pm infatti sarebbero state soltanto ''coccole'', affettuosità, quelle scambiate con la soubrette nell'ufficio della presidenza del Consiglio nel Palazzo della Farnesina.

Sottile sarà processato riguardo all'uso dell'auto blu che sarebbe stata messa a disposizione della promessa sposa di Flavio Briatore. Uno degli episodi contestati risale al 10 marzo del 2005, giorno in cui Elisabetta Gregoraci - che negò di aver fatto sesso con Sottile durante l'interrogatorio svoltosi in gran segreto nel luglio scorso nel 'bunker' di piazza Adriana a Roma per scongiurare la presenza della stampa - si recò nell'ufficio di Sottile al ministero degli esteri e fu accompagnata a destinazione dall'auto e dall'autista della presidenza del Consiglio.

Salvatore Sottile fu arrestato su disposizione del gip di Potenza Alberto Iannuzzi, e su richiesta del pm Woodcock. La misura fu poi trasformata in quella degli arresti domiciliari, poi revocati dal gup di Roma, Renato Laviola, quando gli atti dell'indagine passarono alla procura capitolina.

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"Message in the bottle" Gli artisti celebrano i 20 anni di lotta della Lila.

Parte da oggi, e online fino al 19 novembre - su http://www.ebay.it/ (sezione Beneficenza) l'iniziativa "Message in a Bottle".

Trattasi di 20 (e più!) messaggi D.O.C. per i 20 anni della LILA, Lega Italiana per la Lotta all'AIDS.


(Mtv) Per quattordici giorni (in due diverse settimane) saranno da conquistare bottiglie personalizzate da contributi a tema libero creati per l'occasione da artisti famosi. La bottiglia è quella tradizionale "del naufrago", trasparente e chiusa con un tappo ad hoc, impreziosita da un'etichetta individuale per ogni autore, contenente al suo interno un messaggio arrotolato, manoscritto e autografato, che può essere una citazione da un libro caro, una canzone, un disegno, un bacio impresso col rossetto...


Hanno aderito a questa iniziativa Alessandro Baricco, Claudio Bisio, Beppe Braida, Camila Raznovick, Andrea Camilleri, Caparezza, Lella Costa, Dolcenera, Cristina Donà, Tiziano Ferro, Elio e le Storie Tese, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Neffa, Nek, Negrita, Nomadi, Paola e Chiara, Marco Paolini, Laura Pausini, Platinette, Paolo Rossi, Subsonica, Gianmaria Testa e Mario Venuti.


Naturalmente, i proventi della vendita di beneficenza saranno devoluti alla Lila.

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Musica jazz, straight, no chaser - Incontrando Lorenzo tucci e il suo "Drumonk".

(Gianluigi Lauro - L'heure verte) Si può essere originali e innovativi nel compiere un’opera che è un omaggio ad un artista pionere del jazz moderno? La risposta non è certo semplice, e dipende in gran parte dagli interlocutori messi in gioco. Ma la rispota ci sembra assolutamente affermativa se le persone di cui stiamo parlando sono Thelonius Monk e Lorenzo Tucci, affermato batterista della scena italiana e europea. Batteria, in inglese Drum, e Monk: una lettera che li lega così irrazionalmente, ma sappiamo…l’irrazionalità spesso porta con sé il genio: Drumonk. Ci sarebbero tanti discorsi da fare su questo album, primo su tutti il fatto che si tratta di un omaggio ad un grande pianista, ma il piano è assente; e questo è forse un punto a favore di Tucci, perché rispetta l’idea dell’omaggio, ma non cade nella spiacevole situazione del creare qualcosa di poco originale. Poi, cosa forse ancora poco compresa dai jazzisti, la genialità del trio: a nostro avviso si tratta della formula più riuscita in questo genere di musica, che ha come base l’improvvisazione e il dialogo, quella “conversation” che forse solo questa scelta può garantire a pieno. Parlando più nello specifico della formazione , bisogna sottolineare che oltre al genio c’è anche la sicurezza di avere 3 grosse firme del jazz italiano moderno: oltre all’autore Lorenzo Tucci abbiamo Pietro Ciancaglini al contrabbasso e Fabrizio Bosso, ormai star trombettistica mondiale del jazz, a cui è affidato in sostanza il compito di sostituire il piano di Monk e di intrecciarsi alla perfetta e intensa linea ritmica tessuta dai due amici. La cosa più evidente nell’album è proprio la libertà di poter esprimersi e di comunicare: nessuno dei tre prevale sull’altro, ma sono tutti assolutamente superlativi.

Alcune perle dell’album (senza nulla togliere alle altre tracce): Tea for two, non monkiana, ma molto amata dal pianista; qui la tromba di Bosso si veste quasi di ironia nel delineare il tema della celebre canzone; il resto è affidato allo spirito latino di Tucci e alla mestria di Ciancaglini; Hackensack, cupa ma al contempo piena di emotività; la fulminea e saltellante Straight no chaser, dove la fanno da padroni Tucci e Bosso che si chiamano e richiamano; l’ipnotica e swingante Friday the 13th, dove Bosso sovra incide un assolo sul bellissimo tema; l’ultima traccia Nutty, che rispetta sempre quella soffice ironia monkiana; poi, la vera perla dell’album: Rhythm a Ning, completamente smontata e rimodellata dai tre: dopo un incredibile performance di Bosso sulla linea dispari creata dalla sezione ritmica, ecco arrivare un incredibile assolo di Tucci accompagnato da un perfetto ripetersi della linea di contrabbasso di Cianka; il risultato è che al termine della canzone bisogna un attimo fermarsi e applaudire. Qui proponiamo uno stralcio del concerto a cui abbiamo assistito il 26 luglio nella straordinaria cornice del castello Arechi di Salerno, di cui vogliamo sottolineare la componente aggiuntiva dell’improvvisazione live ma soprattutto l’estrema umiltà e la sincera simpatia di Lorenzo Tucci, con il quale ci siamo trattenuti a fine concerto a fare due chiacchiere e a cui vogliamo augurare con tutta sincerità il meglio che il futuro gli possa riservare.

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Andrea Parodi è tornato. E canta i soldati.

(Panorama) Si chiama Soldati il secondo album di Andrea Parodi. Il 32enne di Cantù che, negli anni e con tanta gavetta, si è ritagliato un spazio importante nella musica italiana. Ora è tornato a distanza di cinque anni dal suo esordio discografico: Le piscine di Fecchio. In questo album, il cantautore brianzolo, caro a Bocephus King, è riuscito a unire (come la critica unanimemente ha riconosciuto) la tradizione sonora italiana con quella americana, Dylan, Springsteen e Tom Petty, in particolare. Il tutto amalgamato da testi che sono diventati un concept dal quale vengono fuori storie di guerra e di vita tragica (fondamentale e commovente quella di Tania che, su commissione del ministero della cultura, va come ricercatrice del folklore in Bolivia per raccogliere informazioni per Che Guevara. Ed è qui che trova la morte ad appena 29 anni).

Ma oltre all’aspetto prettamente musicale c’è una particolarità che colora questo disco. Parodi è, infatti, un’artista a Impatto Zero, perché ha deciso di intraprendere una personale battaglia contro le emissioni CO2 nell’ambiente. Un ambiente che viene aiutato a rinascere puntando sulla creazione di nuove foreste nel Costa Rica. Se le nostre parole vi hanno incuriosito, vi diamo un motivo in più per comprare Soldati, visto che potrete così avere tra i vostri dischi anche uno che ha un elegante packaging completamente ecologico e stampato su carta riciclata Cyclus. E c’è di più. Tutte le emissioni di CO2 per la realizzazione dell’album sono anch’esse a Impatto Zero. Proseguendo su questa linea, anche il tour, nei suoi numerosi spostamenti (qui sotto le date), avranno un Impatto Zero.

TOUR:

6/11 Radio Voce Spazio
9/11 Napoli – FNAC
10/11 Aversa – Auditorium Bianca D’Aponte
12/11 Milano – Salumeria della Musica con Patricia Vonne
13/11 Ferrara - Circolo Arci Bolognesi con Patricia Vonne
14/11 Firenze – Be Bop con Patricia Vonne
15/11 Roma – FNAC – ore 18.00
15/11 Roma – Big Mama con Patricia Vonne - ore 22
16/11 Cantù (Co) – All’una&35circa con Patricia Vonne
22/11 Pesaro – Fuzz
23/11 Rimini – Centro Grottarossa
30/11 Arcola (Sp) – Pegaso
1/12 Savona – Raindogs
6/12 Roma – Big Mama
14/12 Pavia – Spaziomusica
15/12 Milano - Leoncavallo
21/12 Osnago (Lc) – Locomotiva

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Amsterdam, addio tolleranza ora ha paura delle banlieue.

Dopo l´omicidio di due poliziotti sale la tensione e va in crisi il modello multietnico Mobilitati anche i capi-famiglia islamici, ma con poche speranze di successo.

(Andrea Bonanni - La Repubblica) Amsterdam - Quella di Overtoomseveld è una piazzetta ordinata, al centro del quartiere di Slotervaart, periferico e popolare ma pieno di verde, di scuole e di spazi attrezzati. Dai balconi dei caseggiati che la circondano spuntano centinaia di antenne paraboliche, tutte orientate per captare il segnale della televisione marocchina. Sullo stesso lato della piazza sorgono, fianco a fianco, la moschea e il posto di polizia. La moschea è rivestita di mattonelle bianche e sormontata da cupoline turchesi.
La stazione di polizia è fatta di mattoni rossi, ha una porta scorrevole che dà su un ingresso vetrato con il pavimento di marmo, e un bancone che sembra la reception di un albergo. Qui, due settimane fa, Bilal, un giovane di origini marocchine con seri problemi psichiatrici e una lunga fedina penale, ha fatto irruzione e ha pugnalato due poliziotti. Una delle due vittime, prima di perdere conoscenza, lo ha abbattuto con un colpo di pistola.
Da quel momento l´Olanda è risprofondata nell´incubo dello scontro etnico che da tempo, ormai, ossessiona il Paese. Slotervaart, con il 95 per cento di popolazione musulmana, è lo stesso quartiere di Amsterdam dove viveva Mohamed Bouyeri, l´estremista islamico che esattamente tre anni fa uccise il regista Theo Van Gogh. Dopo la morte di Bilal, e nonostante un imponente spiegamento di polizia, per oltre una settimana la zona è stata teatro di disordini. Niente di grave, per la verità. Niente di paragonabile alla rivolta della banlieue parigina. Una sassaiola contro il commissariato. Una decina di automobili bruciate. Un po´ di fermi. Qualche arresto.
Ora la situazione, per quanto tesa, sembra tornata sotto controllo. Ma le autorità olandesi si sentono sedute sull´orlo di un vulcano e si muovono con estrema prudenza. La Polizia di Amsterdam rifiuta di parlare e si trincera dietro uno scarno comunicato. Il ministero degli Interni definisce gli incidenti di Amsterdam, seguiti a pochi giorni di distanza da analoghi disordini nella periferia di Utrecht, «episodi limitati che riguardano le autorità locali».
Ma, al municipio, il giovane vicesindaco Lodewijk Asscher, laburista, non sembra disposto a minimizzare. «Certo qui non siamo a Parigi. Non esiste la situazione di degrado delle periferie francesi, prive di infrastrutture e perfino di trasporti pubblici decenti. Negli ultimi anni abbiamo investito miliardi di euro nei quartieri come Slotevaart. E però la situazione di emarginazione sociale non è diversa da quella di molte città europee. In certe aree, metà dei bambini non riescono neppure ad arrivare alla fine del ciclo primario. Le famiglie non parlano olandese e non capiscono quali siano le logiche e le esigenze di una scuola moderna. Gli insegnanti si trovano ad affrontare un compito improbo, con ragazzi malnutriti, privi di appoggio nelle famiglie, spesso già dediti ad attività criminali prima dei dieci anni. Tre settimane fa, proprio a Slotervaart, un quattordicenne marocchino a scuola ha ucciso a coltellate un suo compagno».
Ma le nuove generazioni di amministratori socialisti sembrano aver appreso la lezione dell´ondata xenofoba che negli ultimi anni ha scosso l´Olanda. Anche qui, come nella Francia di Sarkozy, la parola d´ordine è: tolleranza zero. «Dobbiamo riappropriarci delle strade e degli spazi pubblici - spiega Asscher - dobbiamo adottare una linea dura verso i giovani criminali, che sono una ristretta minoranza, e far rispettare le regole dell´obbligo scolastico lavorando con le famiglie perché si prendano effettivamente cura dei figli: chi non lo fa, perde il diritto agli assegni famigliari. Dobbiamo tracciare una linea netta tra chi si sforza di progredire e di uscire dall´emarginazione, e chi invece non fa nulla per non restare indietro».
Se gli incidenti di Amsterdam non sono sfociati in una vera e propria rivolta, il merito è soprattutto di una nuova istituzione, che però affonda le radici nell´antica cultura patriarcale del Maghreb: i Buurt Vaders, “padri di quartiere”. «Sono stati loro - spiega Mustafà Akker, 30 anni, assistente sociale che nel quartiere è nato e lavora - che si sono mobilitati dall´inizio e hanno organizzato le ronde impedendo che la situazione degenerasse, parlando con i ragazzi, facendo valere la loro autorità, spesso richiamando le famiglie ad esercitare maggiore controllo».
I Buurt Vaders sono un gruppetto di venti-trenta “anziani”, padri di famiglia tra i quarantacinque e i sessant´anni, che hanno stabilito una rete di solidarietà e di controllo. Hanno un proprio locale dove si ritrovano, organizzano attività sociali e sportive per i giovani e cercano di ripristinare l´autorità delle famiglie quando le situazioni di disgregazione sociale minacciano di diventare incontrollabili.
Uno dei leader è Muhammed Farjani, 55 anni ben portati. Indossa il bournus sopra un completo occidentale con camicia e cravatta. Non parla olandese, ma un misto di spagnolo e francese, oltre all´arabo. «Quando sono cominciati i disordini abbiamo girato tutta la notte, tutte le notti, per una settimana. Senza armi, naturalmente. Solo con la forza della persuasione. Questi ragazzi li conosciamo tutti. Conosciamo le famiglie. Abbiamo parlato, e parlato. Ai giovani, ai loro genitori. Alcuni sono ragazzi davvero sbandati, duri, difficili. Alla fine la maggioranza ci è stata a sentire. E così si è evitato il peggio».
Insomma, la modernissima Amsterdam è riuscita, per ora, a superare la crisi grazie ad una rete di solidarietà e di valori antichi che le autorità municipali hanno avuto la lungimiranza di favorire e di aiutare. Una rete di sicurezza che nelle banlieue francesi non è mai entrata in funzione. Ma nessuno crede che i Buurt Vaders possano essere la soluzione al problema della mancata integrazione nell´Europa del terzo millennio. «La loro presenza ha evitato che la situazione sfuggisse al controllo - riconosce Lodewijk Asscher - Ma se vogliamo trovare una soluzione sul lungo periodo, dobbiamo lavorare sulla scuola e sulla tenuta dei nuclei famigliari».
E Ahmed Marcouch, 48 anni, marocchino di origine, ex poliziotto e da due anni eletto presidente dell´associazione di quartiere nelle file del partito laburista, conferma: «I Buurt Vaders sono come certi antibiotici: puoi usarli una volta, due volte al massimo per controllare situazioni di infezione acuta. Ma dopo un po´ la loro efficacia svanisce perché i germi patogeni sviluppano resistenza alla cura. Io non so quale possa essere la soluzione a questo dilemma. Ma non la possiamo trovare affidandoci a una cultura patriarcale che appartiene al passato, non certo al futuro di una società multietnica e multiculturale moderna».

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Vaticano, i cardinali sono senza casa e quelli che le hanno sono principesche.

Cardinali davanti al palazzo di Santa Marta
(Ignazio Ingrao - Panorama) Sua eminenza cerca casa. Il 24 novembre il Papa nominerà 23 nuovi cardinali e in Vaticano scoppia l’emergenza alloggi di rappresentanza. Ogni porporato residente a Roma, infatti, ha diritto a un appartamento composto da salone, sala da pranzo, studio, stanza da letto, stanze per gli ospiti, cappellina e, ove possibile, una dépendance per le suore alle quali è affidata la cura personale del cardinale. L’affitto è a carico della sede apostolica, mentre le altre spese sono coperte dal “piatto cardinalizio”.

L’argentino Leonardo Sandri, che sarà il primo dei nuovi cardinali, ha appena preso possesso di un grande attico all’ultimo piano del palazzo che ospita la Sala stampa vaticana, con affaccio mozzafiato su piazza San Pietro. È subentrato al cardinale Jorge Arturo Medina Estévez, tornato in Cile.
Vicini di casa, l’anziano cardinale statunitense William Wakefield Baum e il segretario della Congregazione per i religiosi, Gianfranco Gardin. Dalla parte opposta di via della Conciliazione c’è uno degli appartamenti cardinalizi più invidiati: quello del successore di Joseph Ratzinger, il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, William Joseph Levada. Dalle finestre sembra di toccare l’obelisco e la cupola di San Pietro.
Nello stesso palazzo vivono il cardinale portoghese José Saraiva Martins e l’italiano Renato Martino. Nella gara tra gli appartamenti con vista più bella vince però quello del cardinale indiano Ivan Dias. L’anno scorso è subentrato al cardinale Crescenzio Sepe nel palazzo di Propaganda Fide in cima al Gianicolo.
Protesta invece l’anziano cardinale Giovanni Coppa che vive nel palazzo dei canonici di San Pietro, accanto alla basilica. Un palazzo tranquillo, ascensore in radica e uscieri in livrea, dal quale si accede direttamente dentro la sacrestia di San Pietro. Dovrà abbandonare la sua casa perché non è abbastanza grande per il suo rango. Ma l’ottantaduenne prelato, in attesa della berretta cardinalizia, ha già chiesto di poter rinunciare al «privilegio» del trasloco. Invece rimarrà nel suo appartamento un altro neocardinale, Angelo Comastri, che risiede nella Palazzina dell’Arciprete nei giardini vaticani, insieme con il cardinale Giovanni Battista Re.
Non trova casa il nuovo presidente del Pontificio consiglio della cultura, Gianfranco Ravasi, attualmente ospite della Domus Santa Marta, destinata agli alloggi dei cardinali durante il conclave. Ravasi ha bisogno un alloggio abbastanza grande per la sua immensa biblioteca. Il suo predecessore, il cardinale Paul Poupard, non ha alcuna intenzione di lasciare il meraviglioso attico in piazza San Calisto, alle spalle di Santa Maria in Trastevere, dove vive da quasi vent’anni. Sullo stesso piano c’è il cardinale Roger Etchegaray, che vanta una straordinaria collezione di icone nella cappella privata.
Per far fronte alla carenza di alloggi di rappresentanza l’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa), guidata dal cardinale Attilio Nicora, ha deciso di trasferire gli uffici dei Pontifici consigli giustizia e pace e per la famiglia da Trastevere a via della Conciliazione. Saranno sistemati in un grande palazzo, appena ristrutturato, che nel 2003 il Vaticano ha acquistato dall’Ina-Generali per 60 milioni di euro. Al posto degli uffici di Trastevere verrebbero creati appartamenti destinati ai funzionari della segreteria di Stato, che attualmente vivono alla Domus Santa Marta, in Vaticano.
Il progetto ha provocato una mezza rivoluzione tra i prelati abituati a recarsi a piedi in ufficio, costretti in futuro ad attraversare Roma per raggiungere il Vaticano.
Contrario anche il cardinale Alfonso López Trujillo, presidente del Consiglio per la famiglia, che invece vive a Trastevere e non vuole il suo ufficio trasferito in via della Conciliazione.
Sarà trasformato Palazzo San Carlo in Vaticano: al posto del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali verranno creati quattro appartamenti di pregio. Uno sarà destinato al nuovo capo protocollo della segreteria di Stato, il nigeriano Fortunatus Nwachukwu, un altro al nuovo cerimoniere pontificio Guido Marini. E un terzo, il più bello, potrebbe andare all’assessore per gli affari generali, Gabriele Caccia.
Tra i cardinali emeriti che hanno il privilegio di risiedere ancora in Vaticano c’è Achille Silvestrini, che abita nella Palazzina della Zecca. L’appartamento più tecnologico è quello del prefetto emerito della Congregazione per il clero, Darío Castrillón Hoyos, in piazza della Città Leonina. Un’intera stanza è destinata a video, computer e internet per tenersi in contatto con l’America Latina.
Nel grande ed elegante appartamento del cardinale Pio Laghi invece c’è un pezzo di Casa Bianca: non si contano le sue foto in compagnia dei presidenti americani.
Per gli appassionati di antiquariato invece l’indirizzo è piazza San Giovanni in Laterano, in casa del vescovo ausiliare di Roma, Rino Fisichella, amante dei mobili antichi.

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