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giovedì 9 ottobre 2008

Aggiornamenti - www.notiziegay.com




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giovedì 11 settembre 2008

Notizie gay si trasferisce.

Si, ci trasferiamo di piattaforma.
Quì resterà l'archivio di un anno di lavoro, da settembre 2007 a settembre 2008.
Stiamo ancora lavorando, stiamo perfezionando e mettendo a punto le ultime finiture.

Il nuovo indirizzo web è


Ci trasferiremo in modo definitivo dallla prossima settimana, da oggi , tutti gli articoli vengono inseriti solo nel nuovo indirizzo.
Grazie.

Notizie gay
La redazione.

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mercoledì 10 settembre 2008

Napolitano: Non tutti si identificano nella Costituzione.

(Panorama) “Credo che in Italia sia ancora una questione aperta la piena identificazione che ci dovrebbe essere da parte di tutti nei principi e nei valori della Costituzione repubblicana che sono rispecchiati nella Costituzione europea richiamata nel Trattato di Lisbona”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde a una domanda dei giornalisti sulla caduta di tensione che c’è in vari paesi europei rispetto ai motivi originari che furono alla base della costruzione europea quale strumento per mettere fine agli orrori creati dalla guerra e dal nazi-fascismo.

Da Helsinki, nella sua seconda giornata della visita di Stato, il presidente prima di lasciare la Finlandia, ha risposto alle domande dei giornalisti. Quando gli è stato chiesto di chiarire l’affermazione secondo la quale rimangono nel nostro Paese ‘’questioni aperte per quello che riguarda la piena identificazione che ci dovrebbe essere da parte di tutte le componenti della società nei principi e nei valori della Costituzione Repubblicana”, Napolitano ha risposto : “Non ho detto che in Italia manchi più che in altri paesi la tensione per l’integrazione europea. Come ho ribadito tante volte in questi giorni, nella stessa chiave, ho ribadito per l’Italia l’esigenza di un forte moto di patriottismo costituzionale.
Penso che ci siano tutte le condizioni”, ha aggiunto,”perché si vada verso questo comune riconoscimento dei valori e dei principi della nostra Costituzione. Questo discorso”, ha chiarito, “non ha nulla a che vedere con quello che riguarda le possibili, necessarie e concertate modifiche della seconda parte della Costituzione. Quindi ho considerato con grande favore il fatto che nelle scuole primarie fra gli insegnamenti si introduca la disciplina ‘Cittadinanza e Costituzione”’.
‘’Mi auguro” ha concluso “sia l’inizio di uno sforzo maggiore della cultura, della politica, dell’informazione. Non so se nel celebrare il 60esimo anniversario della Costituzione si sia fatto abbastanza per mantenere gli impegni. Prima di chiudere l’anno non dobbiamo ancora considerarci pienamente soddisfatti”.

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Senilità. Senatore Berselli (Pdl) Boom omosessualità? Si, le ragazze la danno via troppo facilmente.

"C'e' il rischio che i maschi arrivino ad una sorta di overdose di rapporti sessuali con le donne".

(Agi) "Il recente boom dell'omosessualita' e soprattutto della prostituzione maschile con travestiti e viado, a mio avviso, e' dovuto all'eccessiva disponibilita' delle ragazze di oggi, al fatto che la danno via troppo facilmente".

Lo ha detto il senatore Filippo Berselli, (Pdl) intervistato da Klaus Davi. "Vorrei precisare - ha chiarito Berselli - che io sto dall'altra parte, dalla parte degli etero al mille per mille, ma spiego questo transito dall'eterosessualita all'omosessualita' come un fenomeno collegato al fatto che le ragazze sono troppo disponibili. C'e' il rischio che i maschi arrivino ad una sorta di overdose di rapporti sessuali con le donne e che quindi, forse, scelgano di passare dall'altra parte. Comunque, i ragazzi di oggi non hanno la carica sessuale che avevamo noi, forse perche' eravamo una generazione di repressi" ha proseguito Berselli aggiungere di avere "molti amici gay con i quali ho intrattenuto e intrattengo ottimi rapporti e che sono di una simpatia travolgente. Ma nessuno di loro mi ha mai fatto la corte. Non mi e' mai capitato". Berselli ha osservato che "anche nella PDL ci sono gay e lesbiche, come in tutti i contesti. Aggiungo, invece, che non credo esista nessuna lobby gay nella societa', o quantomeno non in senso di un gruppo che esercita un potere occulto. Altro discorso e', invece, per l'Arcigay gia' presieduta da Franco Grillini che aveva un senso come luogo di pressione all'interno del Partito Democratico". Quanto ai maschi che si travestono da donna per andare nei locali e nei prive', Berselli ha detto che "non saranno perseguiti se dovesse essere approvato il ddl Carfagna sulla prostituzione.

Vestirsi da donna - ha fatto notare Berselli - non e' un reato in quanto tale, ne tantomeno significa che si voglia necessariamente adescare qualcuno. Al massimo e' una carnevalata. Anche gli scambi di coppia nei parcheggi non verranno vietati, salvo che non si consumino rapporti sessuali nelle auto o in luoghi aperti al pubblico. A casa propria o nei motel le coppie scambiste possono fare, ovviamente, quello che vogliono".

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Imma Battaglia e l'aggressione a Roma. "Evitare strumentalizzazioni" ed invita Alemanno e Veltroni al village. E questo cos'è?

Un comunicato stampa ad opera di Imma Battaglia sull'ultima aggressione romana nei confronti di due gay, si legge che (...) “E dovere di tutti evitare strumentalizzazioni tutte politiche. L'episodo grave di aggressione va rapidamente perseguito e vanno trovati i colpevoli ma senza creare allarmismi che fanno male innanzitutto agli omosessuali, soprattutto a chi vive in condizioni sfavorevoli. (...) ribadisce inoltre che "Roma è città aperta ai gay". Fa poi una sorta di consuntivo sull'andamento della "gaya estate romana" e che la vede al centro con il suo gay village.

Ci domandiamo se per caso le parole di Imma Battaglia, che sembrano quasi minimizzare l'accaduto, non suonino invece come una sorta di "allarmismo del tutto commerciale" perchè preoccupati che la pubblicizzazione di queste aggressioni e l'idea che questa nuova Roma anti-gay "de destra" provochi una fuga di avventori al village ed in locali o luoghi gay della capitale.
La fine de comunicato poi ci lascia un pò perplessi, infatti ha tutte le sembianze di uno "spottone pubblicitario" e dice: (...) "E proprio su questi temi lancia un invito ad Alemanno e all’ex Sindaco Walter Veltroni a incontrarsi in occasione della chiusura del Gay Village, il villaggio estivo al Parco del Ninfeo all’Eur che ormai da anni rappresenta un luogo di incontro, di cultura e spettacolo del mondo gay, voluto e ideato da Imma Battaglia." (...).

Che ne dite... ce sbajamo?

Il comunicato.
ROMA: AGGRESSIONE AL COLOSSEO: IMMA BATTAGLIA “EPISODIO GRAVE DA PERSEGUIRE MA OCCORRE EVITARE ALLARMISMI E STRUMENTALIZZAZIONI. ROMA E' CITTA' APERTA AI GAY”.

E LANCIA UN INVITO: “ALEMANNO E VELTRONI OSPITI ALLA CHIUSURA DEL GAY VILLAGE, SEGNO DEL SUPERAMENTO DEGLI STECCATI E DI PROGRESSO DELLA POLITICA SUI DIRITTI DEGLI OMOSESSUALI”.

Sull’aggressione alla coppia gay al Colosseo, interviene Imma Battaglia: “E dovere di tutti evitare strumentalizzazioni tutte politiche. L'episodo grave di aggressione va rapidamente perseguito e vanno trovati i colpevoli ma senza creare allarmismi che fanno male innanzitutto agli omosessuali, soprattutto a chi vive in condizioni sfavorevoli.
I reati d’odio vanno perseguiti con rigore ma non ci sono gli elementi per dire che a Roma c’è una situazione di emergenza. Roma è città aperta ai gay.”

“La vivibilità della città di Roma per la comunità gay/lesbica e trans è certamente molto visibile, prosegue Imma. La Gay Street al Colosseo ne è testimonianza, è di buon livello, e come tutte le cose può essere migliorata ma non certo creando falsi miti.
D’altra parte quest’estate ci sono stati avvenimenti che confermano l’apertura della città di Roma e della politica. Infatti in via di San Gregorio nella nota manifestazione all’Ombra del Colosseo da sempre vicina alla destra, si sono tenuti due eventi gay “Fresh” sostenuti peraltro da Arcicgay e Coming Out.
Al Gay Village, poi, tutte le sere ci sono state migliaia di persone gay e non solo e non è successo mai nulla. Sarà un segnale anche questo?”

E proprio su questi temi lancia un invito ad Alemanno e all’ex Sindaco Walter Veltroni a incontrarsi in occasione della chiusura del Gay Village, il villaggio estivo al Parco del Ninfeo all’Eur che ormai da anni rappresenta un luogo di incontro, di cultura e spettacolo del mondo gay, voluto e ideato da Imma Battaglia. “Sarebbe bello se Alemanno e Veltroni venissero, sarebbe un segno del superamento definitivo di vecchi steccati ideologici oltre che, finalmente, il segno che al di là di certi vittimismi gay, anche la politica italiana sta progredendo!”

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"Ve ne dovete andare, le cose sono cambiate". La Roma di Alemanno rifiuta i gay?

"Sassi e urla: quest'Italia non vuole i gay". È l'ultima di una catena di episodi che si sono verificati negli ultimi mesi a Roma: ecco i precedenti.

(Massimo Lugli - La Repubblica) Camminavano per via dei Fori Imperiali, all´una e mezzo di notte, tenendosi per mano. Una passeggiata romantica conclusa in modo drammatico per Cristian e Federico, due ragazzi di 29 anni vittime dell´ennesimo episodio di violenza contro i gay nella capitale. Prima gli insulti: «Froci di m... «, «Fate schifo», «Ve ne dovete andare, in questo paese per voi non c´è posto». Poi una pioggia di pietre e di bottiglie scagliate dall´alto che, fortunatamente, non sono andate a bersaglio. In azione una decina di ragazzi, alcuni dei quali, secondo le vittime, non avevano più di 15 anni e che sono riusciti a dileguarsi.

E´ accaduto nella notte tra lunedì e martedì, a poche decine di metri dal Colosseo, l´ultimo capitolo di una serie di violenze omofobe, dopo l´assalto al circolo Mario Mieli ad aprile, il pestaggio del Dj Christian Floris a maggio e quello di una ragazza che lavora al "Coming out" a luglio. Immediate e sdegnate le reazioni di condanna per l´aggressione e solidarietà alle vittime dal sindaco Alemanno («Mi auguro che i responsabili siano consegnati alla giustizia al più presto») al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo («Un fatto inaccettabile che merita una risposta dura»), dalla Rosa Arcobaleno all´Arcigay, dal capogruppo del Pd Umberto Marroni agli assessori Umberto Croppi, Sveva Belviso e Cecilia D´Elia.

I due ragazzi sono entrambi bolognesi ma Federico lavora a Terni e Cristian, assistente ai disabili, era andato a trovarlo nei giorni scorsi. «Avevamo deciso di andare a Roma per passare una serata romantica - ricorda più amareggiato che spaventato per la brutta avventura - ho vissuto molti anni nella capitale e sono molto legato a questa città. Siano andati a bere qualcosa al "Coming out" e poi siano usciti per fare una passeggiata al Colosseo. Ci tenevamo per mano, niente di più. All´improvviso, da un rialzo che fiancheggia via dei Fori, un gruppo di ragazzi molto giovani ha cominciato a urlarci insulti di ogni tipo: "Fate schifo", "froci di m...", "chi è la femmina di voi due?" "Ve ne dovete andare, le cose sono cambiate".
Abbiamo tirato dritto ma quelli hanno iniziato a sputare e a tirarci dietro pietre e bottiglie. Per la rabbia ne ho raccolta una e gliel´ho scagliata addosso ma Federico mi ha trascinato via dicendomi di lasciar perdere. No, non ho notato teste rasate, slogan o abbigliamento che potessero far pensare a un gruppo di estrema destra». I due ragazzi non sono stati inseguiti nè aggrediti. Incolumi, Federico e Cristian sono tornati al "Coming out", hanno raccontato quello che era accaduto e, poco dopo, sono stati raggiunti dal presidente dell´Arcigay del Lazio che li ha convinti a chiamare il 112.
«I carabinieri sono stati gentilissimi e molto professionali - conclude il ragazzo - sono andati subito sul posto ma ormai quelli erano già scappati. Purtroppo è vero: in questo paese le cose stanno veramente cambiando e non certo in meglio».

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Procedura contro Sabina Guzzanti per vilipendio al Papa al "No cav day".


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L'iniziativa in base all'articolo 290 del codice di procedura penale e del concordato tra Italia e stato del Vaticano. Gli inquirenti hanno chiesto l'archiviazione per le frasi di Beppe Grillo su Napolitano.

(Quotidiano.net) La Procura di Roma ha chiesto al ministro della giustizia l'autorizzazione ad avviare un procedimento a carico di Sabina Guzzanti, per quanto dichiarato dall'attrice l'8 luglio scorso, in occasione della manifestazione "No Cav Day", svoltasi in piazza Navona. La showgirl è indagata per il reato di vilipendio.

L'iniziativa dei pm Angelatonio Racanelli, Sergio Colaiocco e del procuratore capo Giovanni Ferrara, è presa in base all'articolo 290 del codice di procedura penale e del concordato tra Italia e stato del Vaticano che equipara, e quindi protegge, che la figura del pontefice a quello del Capo dello Stato.

Gli inquirenti hanno poi chiesto l'archiviazione del fascicolo riguardante le frasi pronunciate da Beppe Grillo, nella stessa occasione, e che riguardavano il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Secondo l'interpretazione dei magistrati quelle del comico genovese erano delle battute in cui non erano contenute offese o frasi irriguardose, ma solo comiche.

La posizione di Grillo è stata valutata sotto il profilo della satira e del diritto di critica. Le parole, invece, della Guzzanti sono state valutate estremamente irriguardose nei nei confronti del Papa. L'autorizzazione al ministro è un passaggio necessario per instaurare il procedimento nei confronti dell'attrice, che comunque è stata iscritta sul registro degli indagati per l'ipotesi di reato di vilipendio. I magistrati in questi casi hanno proceduto d'ufficio.
Per quel che riguarda invece le parole della Guzzanti per Mara Carfagna, per avviare un fascicolo servirebbe una querela dello stesso ministro delle Pari opportunità. Ma ad oggi, a piazzale Clodio, non è stata ancora posta all'attenzione degli inquirenti una denuncia.

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Le donne sono predisposte alla bisessualità?

Secondo una ricerca condotta in Canada per le donne un nudo maschile è eccitante quanto un bel paesaggio. Risulta invece più eccitante un nudo femminile: siamo quindi predisposte alla bisessualità?

(Girlpower) E’ vero: un corpo femminile nudo è più armonioso a vedersi, più piacevole e dolce da guardare, anche per una donna eterosessuale. Ma che addirittura per una donna non lesbica, un corpo femminile nudo sia più eccitante di un uomo nella stessa condizione, proprio non me lo aspettavo. E’ quanto è risultato da una ricerca del Center for Addiction and Mental Health dell'Università di Toronto, volta proprio a scoprire cosa può risultare eccitante per una donna.

La ricerca ha evidenziato tendenze assolutamente inaspettate dell’inconscio e del conscio femminile: "Per le donne eterosessuali - afferma la dottoressa Meredith Chivers, che ha guidato la ricerca - guardare un uomo nudo che passeggia sulla spiaggia è eccitante quanto ammirare un paesaggio". Ma il fatto secondo me è che dipende da qual è il paesaggio. E forse anche dai soggetti presi in esame.

In pratica, un gruppo di signore è stato sottoposto alla visione di diversi filmati, erotici e non; nel contempo le signore sono state monitorate dal punto di vista dell’eccitazione genitale. Come? Con un apparecchio molto sofisticato chiamato foto pletismografo, si spera più affidabile della macchina della verità dei nostri canali televisivi. Dalle trascrizioni del suddetto aggeggio, è emerso quindi che una donna eterosessuale ammirante un bel fascio di muscoli che fa yoga senza veli, si eccita come quando contempla un paesaggio innevato dell’Himalaya. E allora cos’è che eccita queste donne così pretenziose? A quel che dice il misterioso foto pletismografo, sarebbero altre donne nude, che nella fattispecie dell’esperimento, fanno ginnastica (?!?).

donne-e-bisessualitaOk, cerchiamo di riordinare le idee: un uomo con una bella tartaruga sulla pancia e dei bicipiti da urlo, in affascinante atteggiamento da yoga e senza un brandello di tessuto addosso, è paragonato a una montagna innevata, perché considerato in un atteggiamento poco “erotico”; una donna qualunque che fa ginnastica è invece eccitante, perché in una situazione più accattivante. Qualcosa non mi quadra.

Tuttavia la dottoressa Chivers sembra convinta dei risultati della sua ricerca e sostiene che "alle donne ciò che importa veramente non è il sesso dell'attore nel video ma il grado di sensualità emanato dalla scena stessa. Le donne - precisa l'esperta - sono più stimolate da video di autoerotismo, ed ancora di più da scene grafiche di coppie, etero o gay, che hanno rapporti sessuali". Come a ripetere la solita frase da manuale “la donna ama il contenuto e non l’involucro”.

Inoltre lo studio confermerebbe certe convinzioni che ultimamente pervadono gli studi dei sessuologi americani, sulla presunta bisessualità latente o predisposizione naturale alla bisessualità, delle donne; la Chivers però tiene a sottolineare che concludere dal suo studio che ogni donna è predisposta alla bisessualità per natura, sarebbe riduttivo e fuorviante, in quanto la psicologia femminile è più profonda, sottile, individuale: "Concludere che tutte le donne siano bisessuali in base alle loro reazioni in questo studio, trascurerebbe la complessità e multidimensionalità della sessualità femminile". L'apparente flessibilità delle donne, secondo la ricercatrice dimostra semplicemente "una maggiore predisposizione alla bisessualità rispetto al mondo maschile".

Ammetto che il contatto fisico tra donne eterosessuali è più facile; ammetto che la donna non soffre di quello che per l’uomo è un grande problema e che si indica come omofobia; ammetto anche che vedere un bel corpo femminile, anche per una donna etero, può essere piacevole (oltre che scatenare crescenti invidie) e potrebbe addirittura suscitare fantasie bisessuali. Ma per favore non ditemi che un bronzo di Riace o un fisico asciutto ma tonico (a seconda dei gusti) non suscitano nulla in una donna etero e senza problemi con la propria sessualità, perché a quel punto si tratterebbe soltanto di ipocrisia.

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Luxuria: "Ho amato una donna!" Fotografata nuda per la grancassa pubblicitaria.

(TGCom) "Mi piacciono gli uomini, ma anni fa ho amato una donna, Sarah, con cui ho condiviso tutto": Vladimir Luxuria non smette di stupire e, prima di partire per "L’Isola dei famosi" non solo si fa fotografare per la prima volta senza veli, ma confessa al settimanale Chi la sua passione per una lei. Oltre al nome, Luxuria rivela la nazionalità, inglese, e una caratteristica fisica, la sua grande bellezza.

Una storia di coinvolgimento totale, quella raccontata dall’ex deputato di Rifondazione che proprio nei giorni scorsi ha ammesso di aver avuto delle avances anche in Parlamento.

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Il Papa a Parigi. Facciamo Breccia aderisce a Remballe ton Pape.

(Facciamo breccia) Remballe ton papeNei giorni 12, 13, 14 Settembre prossimi Joseph Ratzinger sarà per la prima volta in Francia, invitato da Nicolas Sarkozy. La visita si situa indubbiamente nell’ambito del progetto “radici cristiane dell’Europa” rispetto al quale, falliti i primi tentativi effettuati direttamente a livello di Unione Europea, il Vaticano sta proseguendo con la tecnica dell’”accerchiamento”. Le posizioni di Sarkozy, in particolare per quanto riguarda le politiche sociali (o “non-sociali”), si sposano perfettamente con la proposta “etica” del Vaticano di far gestire alla “famiglia” (cioè al lavoro gratuito delle donne) l’attuale crisi economica che si intende risolvere con l’eliminazione di tutti i servizi sociali.Se il tentativo egemonico vaticano ha mire globali (ricordiamo la recente visita di Ratzinger a Sidney) l’Europa è il “vecchio continente” da cui storicamente si è dipanata la colonizzazione cattolica, e dove si rende necessario per Ratzinger essere in posizione di forza. Ancora una volta i soggetti che si ribellano a questa crescente “ingerenza”, che è qualcosa di più della semplice imposizione di una delle tante religioni ma svolge un ruolo di controllo sociale che si va via via delineando con maggior chiarezza, sono proprio i soggetti che in questo nuovo panorama sono i più negati ed oppressi: donne, lesbiche, gay, trans. Ecco allora che se in Italia c’è Facciamo Breccia e No Vat, in Australia è nata la scorsa estate, in occasione della visita ratzinghiana la “No to Pope Coalition (http://www.notopope.com/)”, un coordinamento analogo al nostro che sosteniamo nell’ambito di un reciproco riconoscimento, in Francia nasce per l’occasione “Remballe ton pape!” (http://remballe-ton-pape.over-blog.com/) che lancia un appello per restituirci Ratzinger. Se da un lato ci dispiace che neppure ad Avignone lo vogliano più, dall’altro Facciamo Breccia saluta e appoggia con entusiasmo la manifestazione parigina REMBALLE TON PAPE del 12 settembre. Di seguito l’adesione di Facciamo Breccia a Remballe ton pape.

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Gianfranco Rotondi: "Ma io, cattolico, difendo i gay". E va dritto per la sua strada.

(Susanna Turco - Liberal) «Sono un politico di ispirazione cristiana che non prende ordini e non si fa spaventare dagli anatemi». Non perde l’abituale ironia e dice che alla fine avrà gli applausi «sia della Cei che dell’Arcigay», ma ci va giù duro, Gianfranco Rotondi. Nel giorno in cui Avvenire lo chiama in causa con un corsivo, accusandolo di incoerenza per l’annunciato progetto di legge sulle unioni civili, il segretario della Nuova democrazia cristiana dedica l’ora di pranzo a ribaltare l’argomentazione contro il quotidiano dei vescovi. Di più: arriva anche a toccare le ragioni personali per le quali non ritiene incoerente il suo agire, anche in difesa dei diritti dei gay: «Mi sono sposato in chiesa, ma tutto ciò che è al di fuori di questo patto eterno davanti a Dio, per me che sono cristiano, è interessante solo su questa terra», spiega. E aggiunge: «Per me occuparmi dei diritti dei gay è come parlare dei diritti dei divorziati e dei loro figli. Non tutti i peccati sono reati».

Non avverte su di sé l’incoerenza di cui l’accusa il quotidiano della Cei?
Avverto l’incoerenza giornalistica di Avvenire. Nei giornali le fonti si verificano sempre. Loro no: lanciano un anatema preventivo senza sapere cosa voglio fare. La mia sfida sarà preparare un testo nel quale anche il quotidiano della Cei si troverà d’accordo.

Ma i valori? Gli appelli di Benedetto XVI? La famiglia come nucleo portante della società?
Senta, io sono un indegnissimo erede di De Gasperi, Moro e Sullo, contro cui pii corsivi furono indirizzati per fermare l’alleanza coi partiti laici, il centrosinistra, la riforma urbanistica. E mi dispiace che siamo tutti caduti in miseria, ma il metodo rimane lo stesso: aderire ai principi, non obbedire ai corsivi. Così potrà crescere quella nuova classe dirigente auspicata da Benedetto XVI.

Ma si ricorda il putiferio che è venuto giù tra Pacs, Dico e Cus?

Il politico cristiano deve risolvere i problemi di tutti. Non mi invento io i figli delle coppie di fatto e i conviventi senza diritti.
All’epoca, il centrosinistra ha adottato una soluzione ideologica, dal presupposto inaccettabile: equiparare le convivenze alla famiglia. Non è certo il nostro obiettivo.

Intendete tutelare anche le unioni gay?
Ma perché mai i gay non dovrebbero aver diritto ad assistersi reciprocamente nella malattia o a succedere nel contratto di affitto? Fare una legge che, agendo sui diritti soggettivi, garantisca questo significa risolvere questioni pratiche. Questioni che la saggia Dc avrebbe chiuso con un compromesso e una leggina, magari a Ferragosto.

Due anni fa Prodi ha fatto un buco nell’acqua. Perché ricominciare?
Dirò una cosa molto dura, ma è ora di farlo. Sono un cristiano, mi sono sposato prima in municipio e poi in chiesa. La sera prima delle nozze a mia moglie ho detto pensaci bene, siamo cristiani, per noi è per sempre. Tutto quello che è fuori da questo patto eterno davanti a Dio, per me che sono cristiano, è interessante solo su questa terra; ed io, come legislatore, i diritti dei mortali li amministro solo su questa terra: quindi per me occuparmi dei diritti dei gay è come parlare dei diritti dei divorziati e dei loro figli. E un affare terreno, doveroso per chi, pur da cristiano, deve legiferare per tutti e tenendo unita la società. Come disse Rocco Buttiglione - incompreso - a Strasburgo non tutti i peccati sono reati e viceversa. È una distinzione che fonda la cultura liberale e spiega perché uno come me, che in quarant’anni non ha mai perso una messa, si affatichi tanto per le vedovanze fuori sacramento.

E’ ottimista sui risultati?
Brunetta ha un geniaccio tale che alla fine applaudiranno sia la Cei che l’Arcigay.

La proposta di legge a che punto è?
Nero su bianco non c’è ancora nulla. L’importante è che sarà a costo zero per lo Stato.

Non ci sarà la reversibilità della pensione?
Esatto: così abbiamo chiuso la polemica sull’ipotesi che si tratti di una famiglia alternativa. Vogliamo invece introdurre diritti nelle cure, nella successione nel contratto di affitto e nella proprietà della casa. Proponiamo una sorta di contratto unico valido davanti allo Stato, limitatamente alle questioni accennate e restando nell’ambito del diritto privato.

Chi sarà della partita?
Ci sono altri colleghi attenti al tema: questo corsivo di Avvenire è stato coli rapido perché si sa che cattolici eminenti e anche eminenze hanno approvato le mie dichiarazioni.

Come rassicurerà i cattolici?
Il testo nascerà da un dibattito culturale che partirà dal mondo cattolico. Sentirò anzitutto colleghi come Pezzotta, Binetti,Volontè ed altri. Ed è chiaro che l’iniziativa avrà successo solo se ci sarà più o meno l’unanimità. Altrimenti non partiamo neanche.

E perché un Parlamento di centrodestra dovrebbe venirvi dietro?
I veri conservatori sono quelli che al momento giusto sanno salvare il minimo indispensabile: altrimenti la rivoluzione li travolge.

Il Pdl travolto da masse di coppie di fatto?
Voglio dire che se lasciamo il problema irrisolto e, per un malaugurato accidente, il governo dovesse cadere... La Chiesa lo sa come risolverebbe il problema la sinistra tornata al potere?

Lo dica lei.
Alla Zapatero. Perciò, qua giù nelle retrovie c’è un manovale cristiano al lavoro.

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La destra minimizza. Ministra Meloni "Non si può dire che a Roma i gay siano in pericolo".

"E' una citta' tranquilla verso gli omosessuali".

(AdnKronos) Non si puo' dire che i gay a Roma siano in pericolo: questa e' una citta' che per tutta l'estate ha ospitato manifestazioni gay, che ha una strada a loro dedicata. E' una citta' tranquilla verso gli omosessuali. Dipingere Roma come insicura per i gay mi pare una forzatura". A parlare e' il ministro per le Politiche giovanili, Giorgia Meloni, che in un'intervista al 'Corriere della Sera' ha commentato l'aggressione della coppia gay a Roma.

"Voler dire che Roma sia intollerante mi sembra ingiusto verso Alemanno e anche verso i romani - ha aggiunto la Meloni - Io credo nella responsabilita' di chi amministra se ci sono degrado, abbandono, quartieri lasciati senza niente. Ma non e' questo il caso. E mai, mai c'e' stata disponibilita' da parte di Alemanno verso la violenza o la discriminazione di qualunque tipo".

"Non mi pare proprio che ci sia un ritorno ad un clima pesante - ha concluso il ministro - invece mi sembra che, come accade ovunque, esistono degli episodi terribili. Si eviti di trasformarli in elementi di contrapposizione politica, e di strumentalizzarli. Determinati episodi si devono combattere tutti assieme".

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Il "big bang" del Cern. Ok al primo esperimento.

E' riuscito il primo esperimento tentato dal Cern per ricreare le condizioni in cui si verificò il "Big Bang" che diede origine all'universo, e dunque alla vita stessa: dopo aver proiettato in successione, quasi alla velocità della luce, due diversi raggi protonici all'interno dell'acceleratore di particelle "Lhc", il "Large Hadron Collider", gli scienziati del Laboratorio Europeo di Ginevra sono riusciti a far completare ai fasci di particelle un giro intero del gigantesco tunnel dell'Lhc, lungo 27 chilometri e situato a 50 metri di profondità nei pressi della frontiera franco-svizzera.

L'esperimento: riprodurre il Big Bang - E' appunto questo il procedimento con il quale si punta a replicare l'infinita catena di micro-collisioni tra fasci protonici che produsse proprio il "Big Bang".
La gioia degli scienziati - L'evento, per rendere possibile il quale sono stati necessari quasi vent'anni di preparativi e l'investimento dell'equivalente di 9 miliardi di euro, è stato accolto con uno scroscio di applausi e grida di gioia da centinaia di ricercatori, assiepati nella sala di controllo. La più esultante era la responsabile del progetto, Lyn Evans: "C'è un raggio nell'acceleratore!", ha esclamato a un certo punto Evans, così reagendo alla comparsa sui monitor del tanto atteso segnale luminoso.
Il prossimo passo consisterà nell'ottenere che i protoni concludano la loro traiettoria all'interno del tunnel anche nella direzione opposta rispetto a quella finora seguita, onde accertare che il tracciato sia interamente percorribile. A quel punto si potranno sparare i fasci protonici in ambedue le direzioni simultaneamente, così da provocarne la collisione e la relativa emissione di energia. La scommessa consiste nel verificare la possibilità che si crei materia, e più specificamente che compaia un "bosone di Higgs", detto anche "particella di Dio", in grado di conferire massa alla materia stessa; così chiamata dal nome del fisico scozzese Peter Higgs, il primo a postularne l'esistenza nel 1964, è una particella ipotetica elementare, a tutt'oggi l'unica mai osservata in natura ma solo teorizzata.

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Gay aggrediti, la voce degli omofobi..

omofobia-200 by you.

(River-Blog) Diversi lettori mi hanno indirizzato alla pagina di Tgcom che tratta la notizia dell’ennesima aggressione gay avvenuta ieri a Roma. A fronte di moltissime persone - la maggioranza - che difendono (ma c’è da “difendere” una manifestazione d’affetto?) la coppia gay, altri commentatori regalano una serie di perle di omofobia. Mi fanno riflettere su quello che la “gente” pensi a riguardo. Non ho editato “k” ed errori ortografici.

simon: gli sta bene sono contro natura…
fred: mannaggia, peccato che non c’ero. incredibile questi finocchi in giro in atti osceni…
Alex: Che vadano a farle a casa loro queste indecenze, VERGOGNA!!! Se Adamo ed Eva erano maschio e femmina.
Luigi: Non si puo’ tollerare tutto , se vogliono fare ste cose che vadano a fale a casa loro dove non siamo obbligati a vederli ne noi ne i nostri bimbi.
massimiliano: è uno schifo vedere coppie gay baciarsi in pubblico ed è un trauma per i bambini.
Flavio: secondo me il gesto dei ragazzi è da criticare ma anke l’azione della coppia gay ke ha voluto in pubblico offendere il pudore delle persone etero k hanno dovuto assistere al bacio quindi non condanniamo solo i ragazzi (anke il loro comportamento è stato sbagliato)ma deploriamo anke la coppia gay ke poteva risparmiarsi il gesto pubblico.
Aleksandar: Secondo me anno fatto bene a insultarli. Io non sono Razzista ma questo mi sembra una stupidaggine, se sono gay vabbene ma non facciamoci vedere il pubblico, che si spaventano i bambini anche. Io consiglio di non farli andare da tutte le parti come con il fumo, niente gay in certi ristoranti.
marco: I gay se si voglione baciare lo devono fare in casa loro, è una cosa innaturale ed è giusto che non lo facciano in pubblico.
luna: E’ vero che siamo tutti liberi, ma è anche vero che bisogna rispettare anche gli altri e oggi mi sembra che queste persone facciano di tutto per sbandierare la loro sessualità, magari evitando di andare per strada a provocare si eviterebbero episodi spiacevoli. Con questo bisogna punire però tutti coloro che non rispettano la libertà altrui. Però cerchiamo di evitare provocazioni inutili.
max: Rispetto assolutamente le tendenze sessuali di chiunque, purché ci sia un pochino di pudore. qualche tempo fa, passeggiando per Verona con mio figlio di 3 anni, abbiamo incontrato 2 uomini in piazza Brà che si baciavano e si abbracciavano… uno “spettacolo” che non ho saputo spiegare a mio figlio. forse l’italia non è ancora pronta.. o forse non lo sono io… dovrebbero avere anche loro un po’ di rispetto per le persone etero.
Paolo: “Ma scherziamo? ma che cosa insegnamo ai nostri figli! far circolare per strada due omosessuali non fa altro che confondere gli ideali dei più piccoli. L’omossesualità vista a mio parere come una “una malattia”(non mi viene adesso il termine giusti), va curata o quanto meno non pubblicata per le strade nei locali pubblici…etc… Io non li condanno personalmente…..ma perlomeno manifestino il loro “stato” in privato e non dinanzi”.

Mi chiedo dove inizi l’istigazione all’odio. L’omofobia è un cancro contro il quale tutti, etero e omo, devono battersi. Nel nome della civiltà.

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Il caso t.A.T.u.: ma dove sono finite?

(Panorama) Le t.A.T.u sono tornate. Con il loro terzo album, disponibile da ottobre nei negozi russi. La versione inglese, invece, uscirà solo dopo la realizzazione del film You and I, racconto autobiografico ispirato alla vita delle due ragazze. Ma, cos’è successo alle emancipate signorine russe, dopo gli scandali che le hanno viste sbattute sulle prime pagine dei magazine di mezzo mondo?Cominciamo con un breve riepilogo della loro fortunata carriera da popstar. Era il 1999 quando Ivan Shapovalov, uomo d’affari russo, e il suo partner in business, Alexander Voitinskyi, decisero di creare un gruppo pop formato da teenager dall’aspetto ambiguo. Dopo giorni di casting vennero selezionate Lena Katina e Yulia Volkova, che rispondevano perfettamente all’immagine delle lolite un po’ lesbo. Anche il nome scelto per il gruppo, t.A.T.u, ovvero “Lei ama l’altra” (in russo), lasciava poco all’immaginazione.

Da quel momento, il duo ha cominciato a produrre cd e con l’album di esordio, 200 km/h in the Wrong Lane le t.A.T.u. divennero le prime cantanti a ricevere il Platinum Europe Award.
L’attenzione dei media, però, era tutta concentrata sulla storia personale di Lena e Yulia, dichiaratesi pubblicamente lesbiche e con una relazione solida alle spalle. Fino a quando non venne trasmesso dalle emittenti russe il documentario, Anatomy of t.A.T.u, dove le due ragazze dichiaravano di non aver mai flirtato né di essere mai state attratte da altre donne.
La disfatta fu immediata. Shapovalov fu licenziato e le t.A.T.u ammisero che, “Ivan era più interessato a creare scandali che non a farle crescere artisticamente”. Contemporaneamente il duo ammise di aver fatto uso di droghe, di sentirsi in colpa per le bugie dette e di confessarsi ripetutamente in chiesa per espiare i peccati… Nel 2004, poi, il colpo di scena: Volkova ha dato alla luce una bambina, Viktoria (Vika) Pavlovna Volkova, togliendo definitivamente ogni dubbio sul suo orientamento sessuale.

t.A.t.U.: il video di All the things she said

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Alberto Villa è consigliere nazionale Udc: "io cattolico e gay", Sì ai diritti per le coppie omosessuali.

(Giovanni Mari - Il Secolo XIX) Alberto Villa è membro del consiglio nazionale dell'Udc di Casini e Cesa. Tra il 2000 e il 2005 è stato a capo dello staff politico dell'assessore ai Trasporti Vittorio Adolfo (Udc) nella giunta ligure di centrodestra. Da poco ha lasciato la presidenza della Ferrovia Genova-Casella, dove ha unanimemente lasciato un buon ricordo. Ha coordinato le campagne elettorali di diversi "campioni" del Pdl, da Sandro Biasotti a Enrico Musso (oggi entrambi parlamentari). Ieri ha annunciato la sua presenza al Gay Pride nazionale di Genova, il 13 giugno 2009.

Villa, lei al Gay Pride. Sa che in molti a destra e sinistra, hanno chiesto di boicottare la parata?
«La veritàè che per quanto mi riguarda, da politico impegnato da sempre per Genova e la Liguria, sono contento. Il fatto che si scelga Genova come sede del Gay Pride suscita in me una grande soddisfazione. Perché questa cittàè sicuramente pronta a ospitare un evento del genere».

La sua tesi contrasta con quella di tutto il centrodestra, ma pure con parte di centrosinistra.
«Ma io sono omosessuale».

E come fa, allora, a essere membro del consiglio nazionale Udc?
«Ritengo che le tendenze e i gusti sessuali, come le altre "diversità", non incidano sull'impegno politico. E non mettono in contraddizione le idee che una persona esprime. Evidentemente, in particolare sull'omosessualità, all'interno dell'Udc non tutte le sensibilità sono come le mie. Ma secondo me questo è un arricchimento del partito e del dibattito politico in genere».

Certo che a sentire le dichiarazioni su gay e coppie di fatto...
«È per questo che gli omosessuali in politica possono essere utili. Anche per discutere di temi importanti come il matrimonio gay e le adozioni»

Matrimonio e adozioni.
«Il matrimonio è un istituto nato per le coppie eterosessuali, indiscutibilmente. Credo che per gli omosessuali sia giusto trovare una nuova formula: sono persone dello stesso sesso che si amano e che chiedono giustamente diritti da esercitare e doveri da rispettare. È ingiusto non riconoscere che esistano persone dello stesso sesso che vivono insieme e si amano».

E sulle adozioni ai gay?
«La natura ha voluto che i figli fossero solo per gli eterosessuali. Ma Dio ha creato anche noi omosessuali. Giusto darci un bimbo in adozione? Me lo chiedo anche io e quando penso agli orfanotrofi pieni di bimbi penso sia giusto. Ma il discorso è molto più ampio e complicato. Dovremmo andare a vedere cosa è successo in quei Paesi in cui l'adozione è possibile. Se ci accorgiamo che le cose funzionano bene, allora potremmo iniziare a discuterne».

Un gay può essere cristiano?
«Eccomi»

E cattolico?
«Eccomi, battezzato e cresimato».

Non negherà che la Chiesa ha posizioni rigide sull'omosessualità.
«Io penso che sull'omosessualità non dovrebbero neppure esistere le posizioni. Le diversità sono in ognuno di noi. Per mille anni c'è stata la discriminazione dei bianchi sui neri. Pensate se fossimo tutti uguali: no, le diversità arricchiscono. E se guardate bene anche nel centrodestra esistono posizioni differenti. Altro discorso se si tratta di posizioni strumentali».

Strumentali quanto vuole, ma le ultime dichiarazioni di alcuni Pdl sono state molto violente.
«Magari chi ha posizioni pubbliche così contrarie in privato dice altro. O sennò ci sono "i più realisti del re": se ascoltate le parole del cardinal Bagnasco si capisce questo fatto. Lui ha usato toni e parole molto diverse».

Il Gay Pride nella città del presidente Cei non è una provocazione?
«Credo che il Gay Pride si debba fare dove decidono gli organizzatori. Vero è che le manifestazioni devono essere a favore, non contro. Non dobbiamo sfilare "contro" ma "per". Per i diritti, e far vedere che i gay sono persone come le altre, che lavorano, che partecipano alla crescita della società e che vivono tranquillamente la loro diversità. Sarà una grande festa, colorata e viva come al solito. Se posso dirlo, Genova avrà anche forti ritorni economici».

Sfilerà con vestiti appariscenti?
«Vestito come al solito. In cravatta quando lavoro, in jeans nel tempo libero. Non devo dimostrare niente a nessuno. Tanti giovani gay hanno paura a uscire allo scoperto, soffrono perchè non possono dirlo ad amici e famiglie. Il Gay Pride aiuta tutti quei giovani che hanno paura di ciò che sono. È la cosa peggiore per un essere umano».

Ma i suoi colleghi Udc sanno?
«A livello locale si, mi sono dichiarato da tempo. La maggioranza deve ascoltare la minoranza. Solo in Italia, Grecia e Irlanda non c'è una legge sui diritti degli omosessuali. Andava bene il dibattito sui Pacs, stavo male, a quel tempo, perché la linea del mio partito era molto diversa dalla mia».

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Preti. Oggi Gesù andrebbe coi gay al Pride. Lo dice Don Farinella.

Gesù con i Gay non andrebbe alla processione del «Corpus Domini».

(Don Paolo Farinella - La Repubblica, edizione di Genova) Il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, nella sua prolusione al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini ha paventato il timore del silenzio imposto dall´esterno alla Chiesa. La mia presenza su questo giornale laico è la prova che oggi la Chiesa, intesa come realtà che va oltre la gerarchia, non è amputata nella sua libertà di espressione e di presenza sociale. Teoricamente parlando, nessuno più di un credente e, a maggior ragione, nessuno più di un prete dovrebbe essere laico perché la ragione del suo essere è fondata sulla «Signoria» di Dio che creando chiama il mondo e l´umanità alla responsabilità dell´autonomia. I problemi cominciano quando qualcuno vuol mettere il cappello della religione sul mondo e sull´umanità, credendo di essere l´interprete unico di Dio: è il clericalismo e il fondamentalismo che sono due sciagure per la Chiesa stessa e per il mondo. Nel libro della Genesi che narra in forma epica e mitica la nascita dell´universo e dell´uomo, al versetto 15 del capitolo 1, con una traduzione più rispettosa del testo ebraico, si legge che «Dio pose l´uomo nel giardino di Eden perché lo ascoltasse e gli ubbidisse». Qui è il dramma: nati per ascoltare il creato non abbiamo ancora finito di sventrarlo e snaturarlo; chiamati ad ascoltare il mondo, giungiamo alla pretesa di imporre la nostra voce come interprete unica della volontà di Dio. Il comandamento di «non nominare il Nome di Dio nel vuoto» è rivolto prima di tutto ai credenti e al clero di qualsiasi religione perché siano più attenti ad ascoltare che a parlare. Dalla cronaca della settimana scorsa rileviamo tre notizie: la badante ecuadoregna Isabel Rivera Gonzales di 34 anni sgozzata il 16 luglio non può tornare a casa perché nessuno paga il trasporto; una parte della sinistra allo sbaraglio insieme con la Fgci trova un rantolo per una manifestazione a favore della moschea e contro l´arrembaggio del leghista Borghezio che in estate ha occupato la Chiesa di San Giovanni di Prè contro la stessa moschea; a novembre saranno cancellati tre voli aerei da Genova: due per Roma e uno per Catania. Tre notizie, tre realtà, tre schizofrenie. Le prime due notizie sono collegate: gli immigrati sono tollerati, meglio se in nero, finché servono, quando non servono, anche da morti sono un peso e se pensano poi di pregare, beh, lo facciano chiusi in casa: la visibilità sociale invocata per i cattolici, vale anche per loro? La terza notizia significa che prima ancora di cominciare la nuova Alitalia mette in scena a Genova l´anteprima del futuro: i costi sono scaricati sulle tasse dei cittadini, mentre gli utili vanno, senza rischi, ai «coraggiosi» privati.

L´annuncio è ufficiale: il 13 giugno 2009 Genova vedrà tra le sue vie e carruggi la pittoresca parata del Gay Pride, in concomitanza con la festa cattolica del «Corpus Domini». Ho sempre provato un senso di pietà verso una manifestazione che di suo serve a ghettizzare di più i protagonisti che danno l´impressione di volere imporre la loro esistenza con la provocazione piuttosto che con la forza del diritto. Non credo che gli organizzatori abbiamo scelto la data del 13 giugno 2009 in modo consapevole per contrapporsi alla festa del «Corpus Domini». Sono convinto che sia una pura casualità di coincidenza. Ad ogni modo, ben venga questa coincidenza che mette a confronto due concezioni di «corpo»: un corpo che si fa pane per rispondere al bisogno di identità e di verità che c´è in ogni individuo e un «corpo» che si ostenta anche provocatoriamente e lascivamente perché si sente oppresso e giudicato.

Se Gesù venisse oggi, sono convinto che non si attarderebbe nelle chiese e non andrebbe alla processione del «Corpus Domini», ma con ogni probabilità si avvicinerebbe alle persone del Gay Pride e parlerebbe loro non con parole di condanna, ma con parole di consolazione: Venite a me voi che siete affaticati e stanchi di essere emarginati e giudicati, che fate fatica a trovare la vostra identità, non abbiate paura, venite a me e io vi ristorerò; il Padre mio, infatti, mi ha mandato perché nessuno vada perduto di coloro che mi ha affidato. Gesù ci ha insegnato che «il sabato è per l´uomo e non l´uomo per il sabato». Sogno che il 13 giugno, festa del «Corpus Domini» nelle chiese di Genova si possa pregare per i nostri fratelli e le nostre sorelle che partecipano al Gay Pride: possano essere rispettati nella loro dignità di persone e, con l´aiuto di Dio, lo Spirito li aiuti a trovare la dimensione della loro vita in una relazione affettiva capace di esprimere la profondità della loro anima. In questo si saldano intimamente il Vangelo e la Costituzione italiana, i due fari dell´antropologia cristiana.

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martedì 9 settembre 2008

Imma Battaglia: Il movimento gay è sempre più autoreferenziale.

"Il primo e piu' urgente obiettivo politico oggi e' quello di colmare un vuoto legislativo".

(Ansa) ''Si torna un'altra volta a parlare di Gay Pride, dove farli, come farli, con chi. E scoppiano di nuovo le polemiche, come se tutta la politica sui diritti dei Gay si fermasse ai Pride che in Italia, purtroppo, sono sempre piu' spesso autoreferenziali e rappresentativi piu' di chi li organizza che delle aspettative di una popolazione Gay molto piu' matura degli oppositori''. Lo afferma Imma Battaglia, leader storica del movimento lgbt e presidente di Di'Gay Project.

Per questo, secondo Battaglia ''il primo e piu' urgente obiettivo politico oggi e' quello di colmare un vuoto legislativo e arrivare a definire una prima legge sui diritti lgbt''. In questo senso, spiega, ''la proposta Brunetta/Rotondi, come qualunque altra proposta che vada nel senso di definire un quadro normativo, va colta come una nuova opportunita', rendendosi disponibili a un confronto democratico e costruttivo''.

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Roma, aggressione a una coppia gay denunciata dall'Arcigay ma qualcuno sospetta sia uno spot elettorale.

(Max Forte) Una notizie generica, piena zeppa di luoghi comuni per cui credibile nel clima neofascista romano (...Al grido di "froci via dall’Italia" e "fate schifo") però una decina di ragazzi che urlano a notte fonda gli inquilini delle abitazioni adiacenti la via di san Giovanni in Laterano li avrebbero sentiti e poi quel ribadire e propagandare continuamente da parte del presidente uscente dell'Arcigay di Roma "san Giovanni in Laterano, rinominata "Gay Street" perché ospita locali molto frequentati dagli omosessuali", non fa che rendere la notizia ancor più sospetta. Di sole da Marrazzo ne abbiamo prese parecchie, colpendo a destra e a manca, obbligando poi a ritrattare e chiedere scusa da parte di chi, credendogli ha stampato notizie da lui diramate.

Se i due ragazzi dopo l’aggressione hanno chiesto aiuto e denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, perchè è l'Arcigay a denunciare pubblicamente il fatto? Dobbiamo credere che i due, che girano mano nella mano per la gay street romana temono un coming-out e quindi preferiscono un outing anonimo da parte di Marrazzo?

Non sarà uno "spot elettorale"? Alla fine a Roma per decidere se mandare a casa o tenere Fabrizio Marrazzo mancani pochi giorni e chi ha una seppur minima cognizione del marketing sa che tutto è permesso, in amore, in guerra e in politica... Quando c'è di mezzo Fabrizio Marrazzo le cose non sono mai chiare fino in fondo e ci chiediamo il perchè? Ammetterete che di motivi per dubitare delle notizie fatte circolare da Marrazzo ne abbiamo parecchie ma quello che più ci stupisce è: Perchè questa notizia è stata diramata dall'Arcigay come titola Repubblica?

Tra l'altro ora che abbiamo scoperto che è apertamente appoggiato dal Pd, [1] [2] sicuramente per quel che ci riguarda non lo voteremo.

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Cent’anni dalla nascita di Cesare Pavese, il solitario delle Langhe.

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Cesare Pavese riceve il Premio Strega

(Panorama) “Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri”, scriveva nel diario Il mestiere di vivere. La sua risposta fu la letteratura.
Il 9 settembre ricorre il centenario della nascita di Cesare Pavese, il grande scrittore piemontese che pose fine alla sua vita a 41 anni, e la sua letteratura intrisa di riflessioni sulla solitudine, come sulla famiglia, sull’amore, sul sesso, sull’amicizia, sulla morte, è ancora di forte attualità. Come pure riecheggiano ancora vivamente i paesaggi che la accompagnano, le colline della sua infanzia, attorno al paese di Santo Stefano Belbo, sulle Langhe, dove è nato, ma anche il palpitare di Torino, città dove è cresciuto, dove si è laureato in letteratura, dove è stato arrestato per la sua complicità con i comunisti, dove ha lavorato per molti anni nella nascente casa editrice Einaudi, accanto a Leone e Natalia Ginzburg e Italo Calvino. Con i portici del centro storico, i quartieri della classe operaia, bar e ristoranti, il Po e ancora le colline vicino alla città.
Passando dalla poesia alla prosa, appassionato di letteratura anglo-sassone tanto da essere anche noto traduttore, dalla raccolta di versi Lavorare stanca (1936) al romanzo Paesi tuoi (1941) o La casa in collina (1949). Tra delusioni amorose e letterarie, ma anche fino al consacrato successo che assegnò il Premio Strega al capolavoro finale La luna e i falò, nel 1950.

A cento anni dalla sua nascita non potevano non rincorrersi le iniziative per ricordare Pavese. Soprattutto in Piemonte, dove la Fondazione Cesare Pavese, fino al 31 dicembre onora il “Centenario pavesiano” con un programma (qui in pdf) di eventi artistici che include “PPP Passeggiando per Pavese”, con l’installazione “L’uomo libro” realizzata proprio davanti alla Fondazione con centinaia di libri di Pavese, prestati dai lettori sparsi per il mondo. E il Grinzane dedica allo scrittore il suo post Festival.
A Milano, nel corso della rassegna “Estate nei chiostri”, per il ciclo “Caro docente“, all’Umanitaria Franco Mereghetti approfondisce l’opera a partire dal libro Lavorare stanca. Anche Poste Italiane lo celebra con l’emissione di uno speciale francobollo, che fa il suo esordio negli uffici postali il 9 settembre, del valore di 0,65 euro, stampato in 3 milioni e 500 mila esemplari. Disegnato da Rita Morena, riproduce un ritratto dello scrittore e, sullo sfondo, alcuni versi del manoscritto originale della poesia Hai un sangue, un respiro, una fra le più amate fra quelle pubblicate postume nella raccolta Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Gli ultimi versi di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi sono dedicati all’attrice americana Constance Dowling, sua delusione amorosa, che andò ad aggiungersi al disagio esistenziale che neppure il Premio Strega vinto da poco aveva risollevato. In una camera dell’albergo Roma, a Torino, occupata il giorno prima, il 27 agosto 1950 Pavese si suicidò ingerendo sedici bustine di sonnifero. Sulla prima pagina dei Dialoghi con Leucò che si trovava sul tavolino aveva scritto: “Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi”.

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Da sinistra Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Franco Antonicelli e Augusto Frassinelli negli anni ‘40 sulle colline delle Langhe

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C'è un fermo per il gioco Bdsm con un trans morto a Bologna,

La vittima è un trans triestino che pare avesse già ottenuto dal Tribunale il nulla osta per cambiare sesso.
Bologna, morto durante gioco erotico: un fermo per omicidio preterintenzionale.
L'accusato, che ha chiamato i soccorsi quando si è reso conto della situazione, ha raccontato di aver accettato il gioco sadomaso solo per fare un piacere alla vittima.

(Adnkronos) C'e' un fermo per omicidio preterintenzionale per la morte di un travestito avvenuta ieri a Baricella, in provincia di Bologna, durante un gioco sadomaso finito male. Il pm Lorenzo Gestri lo ha disposto nei confronti di Michele Tropper, il 35enne titolare del contratto di affitto della cascina in cui nel tardo pomeriggio di ieri e' avvenuto il decesso. La vittima e' un trans triestino di 31 anni, che pare avesse gia' ottenuto dal Tribunale di Trieste il nulla osta per cambiare sesso, morto soffocato dopo essere stato legato con una catena a un albero del giardino di Tropper. E' stato lo stesso 35enne a chiamare i soccorsi verso le 18 quando ormai per il trans non c'era piu' nulla da fare.

Il fermo e' scattato verso le 4 di stamattina dopo un lungo interrogatorio. Tropper ha raccontato al magistrato di aver conosciuto la vittima in chat ed i averla frequentata per circa 5 mesi. Il 35enne ha detto di non aver mai fatto sesso con la vittima che ad un certo punto gli aveva parlato della sua voglia di praticare pratiche sadomaso. Tropper ha spiegato di aver accettato tali giochini per fare un piacere alla vittima. E cosi' ieri l'ha legata a un albero del suo giardino e le ha girato intorno al collo una grossa catena che ha tirato 4-5 volte finche' la situazione non gli e' sfuggita di mano uccidendo il trans per soffocamento.

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Zac Efron in trattative per fare un musical con Andrew Lloyd Webber.

Dal Daily Mirror arriva l'indiscrezione che Andrew Lloyd Webber è in trattative con la star di "High School Musical" e "Hairspray", nonchè idolo dei teen-agers di tutto il mondo, Zac Efron, per il ruolo da protagonista nel musical "Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat" in programmazione a Londra all' Adelphi Theater. Efron subentrerebbe a Lee Mead ed il cui contratto scade a gennaio. Secondo il quotidiano Webber avrebbe detto che Zac ama molto il ruolo e gli farebbe molto piacere passare un periodo a Londra e in teatro.

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Da ieri, torna Forum con nuovi giudici e si comincia con le effusioni vietate ai gay.

Forum (Tvblog) Si apre domani (ndr. ieri) la nuova stagione di Forum, alla cui conduzione ritroviamo Rita Dalla Chiesa affiancata dai suoi fedeli compagni di viaggio Marco Senise e Fabrizio Bracconeri. Dopo una stagione di ottimi ascolti - e la vittoria ai nostri Tvblog Awards nella categoria intrattenimento -, è confermato il doppio appuntamento giornaliero in diretta, dal lunedì al venerdì, la mattina su Canale5 alle 11.00 e il pomeriggio su Rete4 alle 14.00 come “Sessione pomeridiana”.

Qualche novità accompagnerà la nuova edizione, a cominciare dalla presenza di due nuovi giudici: il notaio Francesco Riccio, ex magistrato ordinario per 15 anni, e il Dott. Raffaello Ciardi, già Presidente Vicario del Tribunale di Roma e Presidente Titolare del Tribunale di Tivoli, che si aggiungono agli storici togati della trasmissione, il giudice Santi Licheri, l’avvocato Maretta Scoca, l’avvocato Beatrice Dalia e l’avvocato Stefano Marzano, nel dibattimento delle cause.

Da quest’anno Forum andrà in onda dallo studio T3 del centro di produzione Mediaset Elios di Roma, con una scenografia completamente rinnovata, a firma di Stefania Conti. Sul sito ufficiale, anch’esso rinnovato, sono aperte le nuove rubriche Forum MIAO – che, dedicata ai gatti, si affianca alla già esistente sezione Forum BAU, per portare sostegno e tutela agli amici a quattro zampe - e BATTICUORE, una rubrica-forum filodiretto con Rita Dalla Chiesa a disposizione di tutti i telespettatori che necessitano di consigli su questioni affettive.

Anche quest’anno il pubblico da casa potrà interagire in diretta con la trasmissione ed esprimere la propria opinione scrivendo via e-mail a forum@mediaset.it, un’iniziativa che nella precedente edizione ha incontrato il favore del pubblico se si considera che in alcune giornate si sono contate fino a 900 mail su una singola causa. Produttori di Forum sono RTI e la società Corima fondata da Marina Donato con Massimiliano Lancellotti.

Ndr. Nella puntata di lunedì, a Forum ha fatto la sua comparsa l'omosessualità (quì il video) dov'è stato portato un caso di un’anziana signora che ha chiesto che due ragazzi gay che si sono baciati sul pianerottolo, non possano più farlo. In conclusione, il giudice ha dato ragione alla signora ed inibisce le effusioni gay negli spazi pubblici del condominio.

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Pride. Genova 2009 e Roma 2011. Aurelio Mancuso tenta una difesa e attacca i pride romani.

A Roma, la capitale politica del paese, non si possono solo tenere Pride, che sono delle feste allegre e colorate, c'è bisogno di manifestazioni realmente rivolte alla politica. Il problema che non c'è la volontà di organizzarle, visto che solamente Arcigay negli ultimi anni, ha proposto iniziative di grande impatto anche mediatico, differenti dal Pride.

(Aurelio Mancuso) In un giorno solo i gay e le lesbiche italiane hanno saputo che vi è la proposta di tenere a Genova il Pride del 2009 e che a Roma si terrà nel 2011 l'Europride. Azioni decise da associazioni lgbt, che in modo a qualcuno apparso unilaterale, si sono assunte il compito di stabilire date e luoghi. Perché accade così? Non c'è un modo vero di stabilire una volta per tutte chi ha la titolarità di indirre i Pride? Negli ultimi due anni si è provato attraverso le riunioni del movimento, ovvero la chiamata di tutte le articolazioni presenti sul territorio, a stabilire insieme luoghi, piattaforme, organizzazione dei Pride. Non ha funzionato per due ragioni di fondo. La prima è che da una parte c'è chi sostiene che i Pride nazionali debbano essere itineranti e dall'altra invece che bisogna sempre tenerli a Roma; la seconda è che non vi è una condivisione profonda sugli obiettivi politici e le pratiche. Quindi, comprendo i commenti sul mio blog e le perplessità espresse da più parti, ma fino a che non si condividerà un metodo sarà difficile procedere rispettando per esempio molte realtà locali che svolgono un lavoro storico molto importante e, che giustamente si sentono mortificate. Liquidare tutto con la solita manfrina della volontà egemonica di Arcigay e dall'altra con l'inconsistenza politica e numerica di alcune realtà locali che fanno molto rumore, ma poca sostanza, può essere per tutti noi consolatorio e non ci porta da nessuna parte. Arcigay non sarà mai d'accordo che il Pride nazionale si tenga esclusivamente a Roma, non perché c'è il Mieli o per una questione di concorrenza, ma perché ritiene che in questo paese il Pride nazionale svolga un ruolo sociale molto importante che aiuta, come abbiamo visto negli anni, intere comunità a crescere a cambiare le società dove operano. Questo toglie prestigio al Pride di Roma, al movimento romano? Affatto. L'errore di fondo, a mio modesto avviso, è che si carichi il Pride di elementi politici impropri. Se la nostra unica risposta politica annuale è il Pride, allora hanno ragione i nostri avversari quando indicano in quella manifestazione elementi che non centrano nulla con la presenza sociale degli e delle omosessuali italiane. A Roma, la capitale politica del paese, non si possono solo tenere Pride, che sono delle feste allegre e colorate, c'è bisogno di manifestazioni realmente rivolte alla politica. Il problema che non c'è la volontà di organizzarle, visto che solamente Arcigay negli ultimi anni, ha proposto iniziative di grande impatto anche mediatico, differenti dal Pride. Allora dobbiamo continuare a litigare sul dove si fanno i Pride o possiamo finalmente parlare del perché si tengono i Pride? Sulla titolarità di chi può indirre un Pride, voglio essere molto franco: non ce l'ha solo Arcigay nè solo il Mieli, ma neppure una pletora di associazioni raccolte alla bisogna per mostrare i muscoli (alcune delle quali nemmeno lgbt, e nate per l'occasione). Da tempo ho proposto una soluzione semplice e credo realmente democratica: si stacchi la gestione organizzativa dei Pride affidandola a un Comitato Organizzatore (come avviene in tutti i paesi del mondo) che finalmente possa lavorare con continuità e avendo a disposizione un calendario di Pride non improvvisato. Ci sia poi un luogo chiaro, convocato con regole certe e condivise, dove si assumono le decisioni rispetto alle città dove tenere i Pride nazionali (tenendo conto che Milano e Roma il pride lo fanno comunque tutti gli anni). E' tanto complicato? Per ora sì, perché prevalgono logiche di conflitto e il nodo su Pride nazionale sempre a Roma o no, non è per nulla sciolto. Quando è in atto un confronto del genere, si possono certamente formare partigianerie e, trovo infantile che vi sia qualcuno che si scandalizza, il fatto di essere gay, lesbiche, trans, non ci obbliga ad essere d'accordo e di prefiggerci gli stessi scopi. Cerchiamo però di trovare una strada condivisa. Non sarà facile, perché ci sono ferite recenti, che bruciano e sono difficili da rimarginare. In ultimo, solo per dovere d'ufficio, mi sembra che alcune rappresentazioni su Arcigay siano davvero impostate su pregiudizi, incrostazioni e non conoscenza. Quello che ha davvero importanza non è l'attuale presidente nazionale, ma che esista e continui ad espandersi una rete nazionale che è ormai presente in una cinquantina di città. Può non piacere, ma è un po' impolitico prescinderne o avere atteggiamenti di sufficienza. Come sono preziose esperienze locali, ma di valenza nazionale come il Milei, il Maurice, Digay Project ed altri, spero che non si pensi che Arcigay sia una variabile indifferente.
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Ndr. E' offensivo! Ecco cos'ha scritto un lettore nel blog di Mancuso: "La visione del Pride come momento di festa completamente avulso dalle rivendicazioni politiche mi lascia senza parole. Ma allora il 28 giugno (guarda caso la data del Pride) a Stonewall si giocava ad un gioco di guerra virtuale?" Come si fa a non concordare?

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Cern. L'esperimento dell'Apocalisse?

Al Cern di Ginevra parte l’esperimento alla ricerca della “particella di Dio”.

(Panorama) Se la storia dell’universo fosse un libro, il primo capitolo racconterebbe una gigantesca esplosione avvenuta quattordici miliardi di anni fa: il Big Bang. Domani i ricercatori del Cern inietteranno per la prima volta i protoni nel Large hadron collider (Lhc), un anello dalla circonferenza di 27 chilometri, a più di 100 metri di profondità. È una sorta di inaugurazione. L’obiettivo del progetto è di riprodurre nei prossimi mesi condizioni simili a quelle di pochi attimi successivi al Big Bang: nel circuito dell’Lhc, infatti, più di 100 miliardi di protoni saranno lanciati quasi alla velocità della luce e si scontreranno in quattro punti, sviluppando la più alta energia mai ottenuta in un esperimento. Analizzando le collisioni attraverso quattro gruppi di strumenti (Alice, Atlas, Cms, Lhcb), gli scienziati cercano le risposte sperimentali per alcuni interrogativi. Che potrebbero cambiare la comprensione di fenomeni fondamentali dell’universo, finora invisibili alle strumentazioni scientifiche.

Per la prima volta i ricercatori potrebbero essere in grado di osservare il bosone di Higgs che, secondo alcuni modelli teorici, assegna la massa alle particelle elementari. Tanto da essere definito “la particella di Dio”. “L’Lhc è circa dieci volte più potente dell’acceleratore di Chicago: secondo i calcoli potrebbe consentirci di osservarlo” dice Umberto Dosselli, vicepresidente dell’Istituto azionale di fisica nucleare. Ma altri quesiti attendono risposte. Da anni la comunità scientifica si interroga sulla materia e sull’energia oscura, che insieme costituiscono il 96% dell’universo: “Speriamo che l’energia elevata dell’Lhc, riproducendo le condizioni un millesimo di secondo dopo il Big Bang, ci permetta di capirne l’origine” precisa Dosselli. E ancora: nell’universo le dimensioni sono soltanto quattro (lunghezza, larghezza, altezza e tempo), come suggerisce anche il senso comune? Per la teoria delle stringhe, un modello che propone di unificare le quattro interazioni fondamentali, ne esistono altre. Che l’esperimento di Ginevra consentirebbe di rilevare.

Al progetto del Cern hanno lavorato più di 80mila scienziati con un budget di 6,4 miliardi di euro: è un team internazionale che ha partecipato alla costruzione dell’enorme circuito tra la Svizzera e la Francia. Dall’Italia arrivano 600 ricercatori: un terzo dei magneti superconduttori lungo l’anello sono stati costruiti proprio nella penisola. All’interno dell’Lhc, le due strumentazioni principali, Atlas e Lhcb, rileveranno qualsiasi interazione prodotta nell’acceleratore. Alice analizzerà gli ioni di nuclei pesanti, come il piombo, che saranno utilizzati in alcuni esperimenti al posto dei protoni: “Le energie locali derivanti dalla collisione saranno talmente elevate da generare il quark-gluon plasma, uno stato della materia che si pensa esista al centro delle stelle neutroni” chiarisce Dosselli. Ma nelle ultime settimane si è diffusa una preoccupazione alimentata dal passaparola sui mezzi di comunicazione: il mini “Big Bang” potrebbe generare un buco nero capace di inghiottire la Terra? Un’immagine suggestiva, degna di un film hollywoodiano. “Ha portato molta pubblicità” dice Dosselli “ma la probabilità è nulla: in natura i raggi cosmici ogni giorno generano 10mila miliardi di Lhc”.

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Roma. Camminano mano nella mano, aggrediti due giovani gay.

(River-blog) Ancora un’aggressione, sempre nella Gay street. Nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 settembre, Federico e Cristian, entrambi di 28 anni, stavano andando verso i Fori Imperiali mano nella mano, quando sono stati aggrediti da un gruppo di 8-10 giovanissimi ragazzi, che, lanciando sputi, pietre e bottiglie, urlavano ‘Froci, via dall’Italia’, ‘Fate Schifo’. I ragazzi aggrediti hanno chiesto aiuto e hanno denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.

“Ancora una volta una terribile testimonianza di intolleranza verso le persone gay e verso l’amore omosessuale - afferma Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - i due ragazzi aggrediti si tenevano per mano e questo è bastato a scatenare gli insulti e l’aggressione. Ci preoccupa molto il clima di violenza che si respira in città, per questo ci auguriamo che le Istituzioni collaborino con tutte le associazioni lesbiche, gay e trans per mettere a punto un serio piano per la sicurezza e contro l’omofobia”.
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Gay aggrediti: la solidarieta' di Alemanno.
(Agr) Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha espresso solidarieta' ai due ragazzi gay aggrediti ieri sera ai Fori Imperiali. "Apprendiamo con sconcerto quanto avvenuto - ha detto il primo cittadino - nell'esprimere la nostra solidarieta' alle vittime di questa assurda violenza, vogliamo ribadire la piena condanna dell'amministrazione comunale e di tutta la citta' di Roma". Alemanno ha anche chiesto che i responsabili dell'aggressione siano consegnati alla giustizia in tempi brevi.

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Genovapride. Si della Cgil "Momento di civiltà". Quando si è fiancheggiatori di un golpe.

(Max Forte) La Cgil tramite la Camera del Lavoro Metropolitana di Genova, nella giornata di oggi con un comunicato si dice: "Favorevole allo svolgimento del Gay Pride nazionale a Genova il prossimo anno". Il comunicato poi prosegue "(...) considera da sempre in modo positivo la sfida di liberta' e la determinazione alla base della Giornata dell'orgoglio gay, lesbico e transgender, nonche' i principi contenuti nel documento politico proposto dal movimento gay lesbo e trans'". Poi, nel sottolineare i principi di uguaglianza, autonomia e laicita' dello Stato, la Cgil del capoluogo ribadisce la necessita' 'di dar vita a reali riforme democratiche, civili e libertarie nello spirito della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, della Carta Costituzionale Italiana e della Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea'. Grazie alla sua tradizione democratica, la citta' 'sapra' accogliere questo importante evento, come momento collettivo di civilta' contro l'arretratezza culturale, l'omofobia e la transfobia, a sostegno di uno Stato laico e democratico, per l'affermazione del diritto individuale e dell'uguaglianza fra le persone attraverso leggi giuste, pari opportunita', avanzamento salariale, culturale e politico nel posto di lavoro'.

Ora, a parte la solita paccottiglia ideologica senza sostanza, la Cgil dimentica un fatto importante, che è quello relativo al movimento Lgbt nel suo insieme e la sua unità, inesorabilmente e definitivamente spaccati grazie all'arroganza dell'Arcigay che decide per conto proprio -non coinvolgendo neppure le sedi territoriali ma a livello centrale- come dove e quando indire il pride nazionale, patrimonio comune di tutto il popolo Lgbt del nostro paese.

Lascia perplessi che la Cgil, da sempre fortemente impegnata nel tenere salda l'unità sindacale dei lavoratori. non esprima dubbi circa la legittimità di questa scelta e da molti giudicata fortemente antidemocratica. Una scelta imposta con una sorta di "golpe" da parte dei colonnelli dell'Arcigay e avulsa da logiche democratiche e frutto di un "avventurismo" di stampo antico messo in atto da un unico attore del movimento Lgbt. Un dubbio a questo punto è legittimo: quelli della Cgil sanno che c'è dietro un atto di prevaricazione e prepotenza. Qualcuno glielo dica.

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Prostituzione e nuovi media. Mi vendo sul blog.

Il boom della prostituzione on line adesso passa attraverso diari in Rete, forum e recensioni dei clienti. E sulla strada resta solo chi non ha un pc.

(Alessandro Gilioli - L'Espresso) Quelli che ancora oggi discutono se riaprire o no le case chiuse forse dovrebbero farsi un giro su qualche blog, tipo Ioprostituta, Dolce Alexia o Scopopagando. Probabilmente si accorgerebbero di quanto sia grottesco il dibattito italiano sulla legge Merlin - roba del 1958 - mentre la prostituzione è sempre di più da un'altra parte. In Internet, ovviamente, ma soprattutto nel Web 2.0: quello fatto di blog, interattività, scambi di pareri, recensioni e così via. Lontane dai postriboli con le luci soffuse, le sex worker di oggi sono cresciute a pane e computer: e quando vogliono praticare la professione, sanno come raccontarsi, chiacchierare e infine offrirsi attraverso le nuove forme di comunicazione in Rete.

Prendete Rita, la blogmaster di Ioprostituta: definisce il suo sito "una piattaforma di discussione su questo mestiere" in cui parla di sé e della sua vita, commenta le notizie uscite nei giornali sulla prostituzione, ma chiede anche ai clienti opinioni sulle loro esperienze con le lucciole. Poi naturalmente Rita non è solo lì, visto che paga 150 euro al mese per pubblicare le sue foto con il numero di cellulare sui siti specializzati di annunci e si dice assolutamente soddisfatta di questo sistema: "Internet", spiega "mi porta in media 3-4 clienti al giorno, gente più istruita e generosa di quella che si trova con le inserzioni sui quotidiani. Nessuno sfruttatore e meno pericoli, perché non rispondo mai alle chiamate anonime".

Dopodiché anche in Rete non è che le offerte - e la clientela conseguente - siano tutte uguali: anzi, cambiano moltissimo a seconda della ragazza e del suo target. Lo testimonia Chanel, 28 anni, padre francese e madre ebreo-iraniana, una laurea in legge alla Sorbona, un anno di studi alla scuola di moda Marangoni, un sito fatto tutto da sola (Escort4elite.com) più una presenza fissa sulle bacheche di Escortsuperstar e Arcaton: "Stare sul Web è una potenzialità e insieme un rischio", dice: "Se sei intelligente, metti le foto giuste e fai una politica commerciale centrata, arriveranno clienti di livello elevato. Se però sei ingenua è il disastro: le ragazze che postano immagini con il frustino si riempiranno di sadomaso, quelle con foto volgari troveranno gente più ignorante. È normale". Lei, Chanel, appartiene di sicuro alla fascia più alta: prende 6 mila euro per passare quattro giorni sulla barca di un cliente, con il Blackberry sempre acceso per gestire la schedule. Raramente accetta più di due o tre uomini a settimana e paga 500 euro al mese per pubblicare i suoi annunci on line.

Ex fotomodella, divorziata, ha due figli che vivono in America e un attico con vista lago a Desenzano: "La Rete è un sistema eccellente per essere autonoma", dice, "ma non è il paradiso: anche lì c'è gente che ti chiama e cerca di sfruttarti in qualche modo, sta a te dire di no. Gli stessi siti di annunci non sono tutti uguali: bisogna scegliere i più affidabili, altrimenti arriva di tutto".

Già, i siti: ce ne sono centinaia, e in effetti rappresentano realtà diversissime per linguaggi e frequentazioni. Ai livelli più basic ci sono quelli gratuiti o semigratuiti: alcuni non sono specializzati in annunci erotici ma hanno apposite e ricche sezioni, come Bakeca, Kijiji e Netgaphono. Altri fanno pagare alle inserzioniste cifre che vanno dai 100 ai 500 euro al mese offrendo talvolta ai visitatori servizi aggiuntivi di diverso tipo, come webcam, chat, forum e - soprattutto - recensioni: il cliente vota e descrive la sua esperienza con la sex worker che ha messo il suo annuncio lì, un po' come si fa per i libri e i cd su Amazon. È stata questa la fortuna di Escortforum.it, sito italiano (ma con sede in Svizzera) cliccatissimo non solo dai frequentatori delle ragazze ma anche da migliaia di navigatori che si divertono a leggere quello che gli uomini hanno scritto delle loro serate a pagamento. Vi si trova di tutto, scurrilità comprese, ma con una prevalenza di giudizi positivi, talvolta perfino romantici. Quanto poi queste review siano autentiche è uno dei tanti misteri del Web: Tiziana, trans quarantenne con un suo sito (Tizzitrans.com), le giudica ad esempio "totalmente prive di significato perché sono o fandonie inventate da millantatori oppure semplici iniziative pubblicitarie delle escort o dei siti". Tutto diverso il parere di Norageisha, 35 anni, di Roma, che paga 250 euro al mese per stare su Escortforum: "All'inizio sì, c'era un po' di confusione, ma adesso non si può mettere più di una recensione dallo stesso Ip, quindi la cosa è più seria. I giudizi su di me, ad esempio, sono tutti di clienti veri". Ci ride su Mara, prostituta occasionale con blog proprio (Maratettona.spazioblog.it): "Paradossalmente le recensioni negative portano più clienti di quelle positive, perché incuriosiscono.

A quelle piene di elogi, invece, non crede nessuno", dice. Quella di Mara è una storia molto lontana dal lusso levigato di Chanel: casalinga, quattro figli, abita in un paese vicino a Perugia dove il marito fa l'operaio e i soldi non bastano. Un paio d'anni fa, mentre stava chattando in Rete, ha ricevuto una richiesta di sesso a pagamento. Ha accettato e da allora ha iniziato a farlo con regolarità, due o tre giorni al mese, sempre lontano da casa: prima con annunci sui siti gratuiti, poi anche con il suo blog."Penso che prostituirsi attraverso la Rete sia il modo migliore: chi ti contatta è gente che sta in ufficio, professionisti, avvocati, dirigenti. Sono disposti a pagare più che per strada, anche se naturalmente vogliono un servizio migliore", dice. E ancora: "Io faccio tutto di mia volontà, senza sfruttatori, conoscendo prima il cliente per telefono. Certo, anche Internet ha i suoi lati negativi: quando in paese hanno scoperto il mio blog, tutti ne hanno parlato e mi hanno mandato perfino gli assistenti sociali. Ma io non mi vergogno, anche perché non faccio niente contro la legge".

In realtà la questione della legalità delle vetrine on line sta nell'area grigia che in Italia caratterizza il mondo della prostituzione, con in più tutta l'aleatorietà logistica di Internet: molti di questi siti hanno sedi all'estero, altri invece girano su server italiani e sono oggetto di sporadiche operazioni di polizia. Il gestore di Topclassescort.net, ad esempio, si è fatto qualche settimana in galera e ora il sito risulta 'in ristrutturazione', mentre Oasi2000.com è stato chiuso ma è poi riapparso con l'indirizzo variato in Oasi2007.com. Ancora oscurato è invece Universoescort.com, il cui proprietario è stato arrestato. Insomma, un gran caos.

C'è poi la questione non secondaria della veridicità degli annunci: in quel gigantesco bazar che è la Rete abbondano le foto false o ritoccate, le offerte civetta di signorine inesistenti, e così via. A sentire le ragazze, poi, ci sono spesso piccoli imprenditori dell'on line che si fanno prendere la mano e a un certo punto decidono di gestire alcune ragazze in proprio, magari facendole venire dai paesi dell'Est e diventando così papponi a tutti gli effetti. Per contro, esistono anche siti 'garantiti' dalle sex worker più attente ai propri diritti (tipo Piccoletrasgressioni e Rosarossa) in cui è bandita ogni forma di sfruttamento.

Proprio l'emancipazione dalla malavita è l'obiettivo di Pia Covre, leader del Comitato per i diritti delle prostitute: "In questo senso i blog, i siti e il resto mi sembrano un fenomeno positivo", dice, "molto in crescita soprattutto tra le ragazze più giovani e istruite: conoscono la Rete quanto basta per organizzarsi da sole on line e poi lavorare in casa". Ma, aggiunge, "il Web non è la panacea e non si può escludere che alcune bacheche in Rete siano realizzate proprio dagli sfruttatori". Concorda Francesco Carchedi, sociologo e coautore di un recentissimo studio sulla prostituzione intitolato 'All'aperto e al chiuso' (Ediesse): "A volte Internet è solo un mezzo per chiedere più soldi che in strada. È una banale illusione di marketing: se stai on line, invece che sul vialone, tutto sembra più pulito e quindi puoi ottenere di più. Ma nessuno garantisce che la ragazza non vada anche sul marciapiede o che non abbia uno sfruttatore". Più ottimista Grazia Visconti, autrice di un'approfondita inchiesta sul campo ('Escort Life') appena uscita per l'editore Aliberti: "In realtà la maggior parte delle donne che si offrono on line fanno tutto da sole: sito, blog, annunci etc. Ed è proprio la possibilità o meno di gestirsi da sé che oggi divide verticalmente la prostituzione: da un lato ci sono le ragazze tecnologicamente più evolute, che quindi sono in grado di crearsi un giro d'affari sul Web senza bisogno di nessuno; dall'altro ci sono le immigrate dai paesi più arretrati, Africa in testa, che finiscono inevitabilmente sulla strada con uno sfruttatore alle costole".

Concorda Norageisha, "cortigiana" (così si autodefinisce) che proprio in chat ha trovato il primo cliente e adesso lavora soltanto con Forumescort.it: "Faccio tutto on line, e quelli del sito non li ho mai visti di persona. Con me sono sempre stati seri e gentili: se un giorno gli salta il server mi telefonano per farmi recuperare il mese dopo la pubblicità perduta". E così Norageisha (laureata in psicologia, un appartamentino alcova vicino a Cinecittà) grazie al Web riceve due o tre clienti a settimana - 500 euro per tre ore di massaggi, profumi e relax - mentre nel resto del tempo porta avanti progetti artistici di tutt'altro tipo, la sua vera passione.

Ma c'è anche chi in Internet proprio non ci vuole andare, come Electra Paradise, 27 anni, spogliarellista al Blue Moon di Roma ed escort occasionale: "A una ragazza che vuole fare questo mestiere consiglio di trovare i suoi clienti solo nei locali, come faccio io", dice: "Conosci la persona, gli parli, poi capisci se ti puoi fidare o no. Sul Web invece gira di tutto, come sui bastioni", dice. Eppure di Electra si parla, e parecchio, in Internet: basta andare sul forum on line di Bluemoonshows.it per leggere le recensioni ai suoi numeri esotici e, naturalmente, alla sua avvenenza. Così va la Rete, prostituzione o no: se anche tu la eviti, è lei che non evita te.

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