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giovedì 27 marzo 2008

Amici di Maria. L’Adoc contesta il televoto: “pronti a fare esposto”.

(River-blog) Era da un po’ che non mi occupavo di Amici. Sarà che la sera crollo e che il sabato, causa assenza di L., non mi va più di seguire la trasmissione. Ne scrivo di nuovo perché l’Adoc, l’associazione dei consumatori, ha diffuso ora un duro comunicato sulla regolarità del televoto dell’ultimo serale. A parlare, per l’associazione dei consumatori, è il presidente, Carlo Pileri. La sua presa di posizione non va sottovalutata: a vigilare sulla regolarità della trasmissione Amici c’è un’altra associazione di consumatori, il Codacons. Ergo: se l’Adoc è scesa in campo, deve essere successo qualcosa di grave.

Il televoto è stato chiuso immediatamente dopo il ballo di Francesco Mariottini della squadra dei blu che, inspiegabilmente, si è esibito sempre per secondo lasciando meno tempo per il televoto a favore dei blu. Inoltre l’ultima prova non è stata annunciata come tale prima del suo svolgimento ma solo al momento di chiudere il televoto. Queste scelte degli autori certamente possono aver falsato il televoto, che comunque continua a non essere verificato da nessuno, benchè noi l’abbiamo chiesto come Adoc da molto tempo“. Ma si contesta anche l’esito delle votazioni: “E’ statisticamente quasi impossibile che la percentuale finale sia spesso del 49% a 51% per una delle due squadre – continua Pileri - ancora una volta c’è l’alternanza perfetta delle vittorie. Appare assolutamente non verosimile: pertanto chiederemo un intervento deciso dell’Autorità delle telecomunicazioni e valutereremo con i nostri legali se esistono i presupposti per fare un esposto alla Magistratura”.

Interpellato poco fa da river-blog, l’Adoc - sempre per bocca del suo presidente - rincara la dose: “Stiamo seguendo da tempo il fenomeno del televoto, che al contrario di altri paesi, come la Gran Bretagna che prevede limiti di sms dallo stesso numero di telefono, non è sottoposto a nessun controllo e a nessuna regola. La puntata di Amici di Maria de Filippi di ieri sera ha ancora una volta messo in evidenza come una attenta regia dello show e dei tempi del televoto possa creare problemi di credibilità sui risultati parziali e finali“. L’esposto, sottolinea l’Adoc, si farà quasi certamente: ”Abbiamo chiesto ai nostri avvocati di predisporre un esposto affinchè sia fatta chiarezza sui regolamenti della trasmissione“. Infine una proposta agli autori: “L’Adoc propone per la puntata finale la costituzione di una commissione di controllo formata da 10 telespettatori decisi dalle associazioni dei consumatori“.

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Vaticano. Trans rimane 'incinto', la condanna del Cardinale Barragàn: "Cambiare sesso è contro la natura".

(Papanews) "Non si può cambiare l'uomo in donna e viceversa. L'essere transessuale non va d'accordo con la morale cattolica e cristiana. E' anzi contro la natura umana. L'identità umana è uomo o donna, ma niente di intermedio". È netto il giudizio del Cardinale Javier Lozano Barragàn (nella foto), Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, una sorta di ‘ministro della salute vaticano', commentando il caso del transessuale statunitense Thomas, 'incinto' di 5 mesi. "Una cosa è la biologia, una è la morale - afferma il porporato vaticano - secondo la biologia se questa persona era donna, è rimasta donna e a livello biologico può anche rimanere incinta e procreare. La natura segue il suo corso, indipendentemente dalle decisioni culturali". Per Barragàn, "si tratta di una cosa di tipo culturale. Questa persona - osserva - ha adottato abitudini di un uomo, ma fisicamente è rimasto donna". "Quello che ci preoccupa è la morale. E non si può cambiare il sesso dell'uno e dell'altro. E' contro la natura umana e l'identità umana - conclude Barragàn - è o uomo o donna, ma niente di intermedio".

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Il sesso, il Grande Fratello e l'Italica Morale.

(Tvblog) Sesso al Grande Fratello. Per due volte. Consumatosi fra il cumenda e la dottoressa Lina Carcuro. E scrivo dottoressa non a caso, perché la dottoressa rischia di essere radiata dall’ordine dei medici (sic).

Perché sui suoi amplessi con il cumenda (ormai, non ha più un nome) - veri, mediati, mediatici che siano - si sono pronunciati prima i signori dell’Ordine dei medici, poi, come se non bastasse, anche i signori dell’Aduc (l’Associazione degli utenti e dei consumatori), che non hanno niente di meglio da fare che occuparsi del sesso altrui.

Ora. A me poco importa se sia sesso vero, mediato o mediatico. Mi importa persino poco che sia sesso. Questa edizione del Grande Fratello non mi fa impazzire, e non fa impazzire gli italiani. Ma quel che mi interessa, le reazioni dell’Ordine e quelle dell’Aduc, che non possiamo certo immaginare organizzate come una campagna pubblicitaria - utilizzate, dopo, questo sì. E ci mancherebbe altro! Bisogna farlo, il G.F. è uno show e si alimenta di tutti i meccanismi dello show, con ogni diritto -, anzi, che immaginiamo essere spontanee.

E’ troppo, su un blog televisivo, predicare il fatto che una persona possa far sesso senza che consumatori o ordini di sorta abbiano qualcosa da ridire in merito? Anche se questo sesso viene consumato in televisione? Io credo di no. Credo che non sia troppo. Credo che sia il caso di smetterla con questa ridicola italica morale.

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Usa. Transex rivela di essere al quinto mese di gravidanza.

La moglie ha subito un'isterectomia e non può avere figli.
(Apcom) Un uomo dell'Oregon, Thomas Beatie, è al quinto mese di gravidanza. Beatie è un transessuale: è nato donna e si è poi sottoposto a un intervento chirurgico per cambiare sesso, senza però ledere i suoi organi riproduttivi.
"Sono un transessuale - scrive lo stesso Beatie in un articolo pubblicato dalla rivista gay 'The Advocate' - legalmente un maschio, sposato legalmente a Nancy. Gli interventi di cambiamento del sesso non richiedono la sterilizzazione, per questo decisi di sottopormi alla ricostruzione del seno e alla terapia di testosterone, ma di tutelare i miei diritti riproduttivi. Volere avere un figlio naturale non è un desiderio nè maschile nè femminile, ma umano. Ho sempre voluto avere dei bambini. Tuttavia, a causa di una grave endometriosi avuta 20 anni fa, Nancy ha subito un intervento di isterectomia e oggi non può portare in grembo un bambino".

Se la gravidanza proseguirà senza problemi, la coppia darà alla luce una bambina attorno al prossimo 3 luglio. "La nostra situazione solleva incognite legali, politiche e sociali - conclude - abbiamo da poco conosciuto la contrarietà di persone sconvolte dalla nostra situazione. I medici ci discriminano, allontanandoci per via delle loro fedi religiose. Professionisti della Sanità si rifiutano di rivolgersi a me in quanto uomo o di riconoscere Nancy come mia moglie. Amici e familiari non sono di alcun sostegno; gran parte della famiglia di Nancy non sa neanche che sono un transessuale".
Per avere un figlio, Beatie ha fatto ricorso all'apporto di una banca del seme.

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Infibulazione: Il sesso negato ha 20.000 vittime in Italia.

(Fausta Maria Rigo - Fragmenta) Una cosa di cui pochissimi parlano, proprio perché in genere non se ne sa molto, è l'infibulazione. Tendiamo ad immaginarlo come un problema lontano, assolutamente rimosso dalla nostra realtà. Non è affatto così, in Italia ci sono più di ventimila donne infibulate, questo stando ai numeri ufficiali. Inoltre ci sono molte comunità che la praticano quotidianamente. Il dato sconcertante è che spesso sono proprio le donne a chiederla per non sentirsi indegne o diverse. A Roma c'è un centro che si occupa di questo, è molto conosciuto e si trova all'interno dell'ospedale San Camillo. Ho parlato con la Dottoressa Giovanna Scassellati, che opera in questo e in altri campi come ginecologa. La Dott.ssa Scassellati è molto famosa anche per le sue battaglie a favore della Legge 194 come per le sue infuocate interviste. Le sue risposte, in questo caso, mi hanno lasciata a dir poco stupita, è vero ne sapevo veramente poco.

Mi può spiegare quanti tipi di infibulazione ci sono?
Ci sono quattro tipi di infibulazione, veramente ce ne sono anche di più, in alcuni casi, invece delle incisioni, si usano sostanze come corrosivi. Comunque quando noi parliamo di infibulazione intendiamo il grado tre. Il primo grado che si chiama sunna consiste nella asportazione del clitoride, il grado due si asportano anche le piccole labbra, nel grado tre si asportano piccole e grandi labbra chiudendo tutto. Queste ultime pratiche hanno degli effetti particolarmente negativi perché prevedono l'asportazione di porzioni dove normalmente risiedono ghiandole come quelle di Bartolini. Il tessuto rimane di tipo cicatriziale. L'infibulazione viene praticata da ostetriche o donne anziane dei villaggi. Il problema è che nei villaggi c'è una vera tradizione, le donne non infibulate vengono discriminate.

A che età viene fatta di solito?
L'età cambia in continuazione, diciamo che oramai è una pratica vietata dalle grandi organizzazioni mondiali, quindi in questi paesi lo fanno clandestinamente. Però è una cosa che le donne sanno di dover fare. Una ragazza non infibulata non trova marito, nessuno la vuole, perché la credenza che la donna debba essere infibulata è radicata nei secoli.

Quali sono i problemi più gravi causati dall'infibulazione?
Nel caso del livello tre, la donna è cucita quasi completamente, quindi soffre di grandi disturbi per il trattenimento delle mestruazioni. Inoltre sono frequentissime le infezioni urinarie, possono avere cisti, cheloidi cicatriziali.

Scusi se la interrompo: abbiamo capito che l'infibulazione è la negazione del piacere, ma come fanno, se sono completamente cucite a generare dei figli?
Questo è un problema successivo. Da ragazzine loro devono essere infibulate altrimenti vengono considerate impure. Uno dei motivi si pensa che risalga al tempo in cui la maggior parte delle tribù viveva nuda. L'infibulazione era considerata igienica per le donne. Dava loro la possibilità di non preoccuparsi della sporcizia che poteva entrare, la terra, o la sabbia del deserto ad esempio, è chiaro che questa è un'idea errata, sappiamo benissimo che la vagina è chiusa naturalmente, non ha alcun bisogno di essere cucita. In verità dietro a tutto questo c'è un'idea radicata di controllo della sessualità e della donna come proprietà dell'uomo. Durante i saccheggi che avvengono tra le tribù, avere delle donne infibulate assicura che queste non vengano violentate e che successivamente non generino figli di altri.

Ecco, come fanno queste donne a partorire?
In Italia noi medici abbiamo cominciato ad avere pazienti infibulate attorno agli anni Ottanta. All'inizio le facevamo partorire col parto Cesareo. Poi abbiamo cominciato a chiederci se ci fosse un altro modo: avevamo paura che queste donne, magari tornando in Africa potessero avere difficoltà con i secondi parti, così come può succedere a quelle che hanno subito parti Cesarei. Nei loro paesi si deve essere in grado di partorire più che altro naturalmente dato che di ospedali ce ne sono pochissimi. Tenendo conto che in media gli africani fanno dai cinque ai nove figli. Da qui l'esigenza di trovare una soluzione per fare partorire queste donne nel modo più naturale possibile.

Come è iniziata la sua ricerca in questo campo?
Ho fatto una ricerca su tutto quello che si era fatto, prima in Italia e poi ho cominciato a leggere i testi stranieri. In particolare, ho trovato del materiale interessante su degli studi fatti dal dottor Gordon di Londra. Sono partita e sono andata a verificare di persona. In effetti questo dottore, in un ospedale di Londra, è stato uno dei primi ad accogliere e studiare i casi delle donne infibulate in modo da poterle aiutare. In Inghilterra l'emigrazione africana è iniziata da molti anni e comunque, prima di questa, c'erano le colonie britanniche, quindi questo problema è sentito da tempo. La tesi del dottor Gordon era che a queste donne andava insegnata una modalità di iniziazione differente dall'infibulazione.

Vuole dire che Gordon tentava di sostituire l'infibulazione con una pratica meno truculenta?
Esatto. Il problema è che non era per niente facile. L'idea della menomazione è molto radicata, è sentita in maniera molto forte. Non sarà per niente facile che si smetta totalmente di praticarla. Ricordo che ad un congresso, una donna rivendicò con vigore il diritto a continuare questa pratica su chi la volesse. Disse che lei andava fiera di essere infibulata perché lo era sua madre e sua nonna prima di lei. Per alcune di queste donne riconoscere quanto questa cosa sia sbagliata equivarrebbe ad accettare che la propria madre ha agito male nei loro confronti. Non è facile accettare che tua madre ti abbia fatto consapevolmente una cosa sbagliata, preferiscono negare la realtà. Il cammino è lungo, la maggior parte delle donne africane non conosce la anatomia vera di una vagina, non sanno come sarebbe se non fossero state mutilate. Perché questa cosa viene fatta loro quando sono bambine. Inoltre un altro problema sono gli errori. Questi che praticano l'infibulazione, operano con strumenti di fortuna, lamette sporche ad esempio, che oltre a portare infezioni possono sfuggire di mano e fare un disastro. E infatti questo succede, i risultati sono devastanti quando non sopraggiunge addirittura la morte. Il clitoride è irrorato da un'arteria che si chiama appunto clitoridea. Se questa arteria viene incisa è difficile fermare il flusso, si muore dissanguati. E i casi purtroppo sono tanti.

Nei Paesi occidentali ovviamente questa pratica è vietata, secondo lei c'è gente che infibula clandestinamente?
Guardi, non lo so. Noi non ne abbiamo idea anche se sospettiamo di sì, ovviamente negli ospedali pubblici c'è un controllo massiccio, però chissà cosa succede in alcuni studi privati. Sicuramente ci sono molte comunità che spingono perché questa cosa venga accettata in Italia. Mi pare che a Firenze un ginecologo somalo avesse proposto di sostituire questo rito con una iniziazione fatta con una iniezione di liquido fisiologico. Per me è una totale sciocchezza, una cosa comunque inaccettabile.

Ci sono donne infibulate che chiedono di essere operate per tornare ad una normale funzionalità del loro corpo?
Certo, soprattutto quelle che, essendo completamente cucite, non riescono ad avere nessun rapporto. Un po' di tempo fa ho avuto una paziente che era addirittura una dottoressa. Ultimamente le mie pazienti, anche essendo chiuse, hanno ancora il clitoride, evidentemente si tende a non menomarle completamente, ma forse è soltanto perché, come le ho detto, è molto rischioso asportare il clitoride non essendo medici e non avendo attrezzature adatte. Quello che nessun medico italiano fa, è richiuderle dopo i parti, sono moltissime le donne africane che lo chiedono. Noi non possiamo, né vogliamo farlo, eppure non è facile convincerle di quanto sia dannoso.
Tra l'altro, le donne infibulate dovrebbero essere aperte molto prima del parto, diciamo alcuni mesi prima, per evitare una infinità di problemi legati anche al cambiamento di dimensioni dell'utero, oltre a quelli di una ferita aperta così grande. Sarebbe meglio partorire con la ferita già rimarginata. Noi consigliamo sempre loro di operarsi prima, ma solo di rado lo fanno, e così rischiano anche la vita
.

Quindi questo è un problema profondamente culturale.
Esatto, calcoli che i dati ufficiali parlano di diciannovemila donne in questo stato in Italia, invece i numeri sono di gran lunga più alti. Il problema non è affatto da sottovalutare. Per adesso Roma e Firenze hanno dei centri che si occupano, prima di tutto, di informare queste donne e di aiutarle a decidere come vivere soprattutto la gravidanza. Quello che dico è che ce ne dovrebbero essere molti di più, come minimo in ogni regione italiana, come avviene negli altri Paesi. Noi abbiamo, oltre ai ginecologi, psicologi e assistenti sociali che lavorano con noi.

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L'organizzazione del Gaypride bolognese attacca Il Cardinale Caffarra: "Si faccia i fatti suoi!".

La Curia replica: su questi temi il nostro pensiero è noto. Lo Giudice: "Via Altabella non è un obiettivo, chiediamo una legge sui Dico".

(Micol Lavinia Lundari - La Repubblica, edizione di Bologna) Mancano ancora tre mesi alla data del 28 giugno, quando a Bologna tornerà dopo tredici anni il Gay Pride, ma è già polemica. Con un attacco al cardinale Carlo Caffarra gli organizzatori provocano un terremoto politico. Imbarazzo nella giunta Cofferati, anche perché l´assessore all´Istruzione Milli Virgilio ieri era presente alla conferenza stampa nella quale Marcella Di Folco del Mit - movimento identità transessuali - ha avuto parole durissime contro la Curia: «Il cardinal Caffarra? Che si faccia i fatti suoi. Non ha il diritto di dire che il suo è un amore di serie A e il nostro uno di serie B». Via Altabella fa sapere che su questi temi «la dottrina della chiesa è nota», ma non aggiunge altro per non dare ulteriore risalto alla vicenda. La Di Folco è a capo del comitato organizzativo della sfilata di lesbiche, gay, bisessuali e trans che attraverserà Bologna e promette di portare in città almeno 30mila persone. Seduto allo stesso tavolo anche Sergio Lo Giudice, consigliere comunale del Pd e presidente onorario dell´Arcigay, che qualche ora dopo dichiarerà, a proposito delle critiche al cardinale, «di non ricordare quella frase, e comunque non si trattava di un attacco, ma di una risposta alla provocazione di una cronista. Non è certo la Curia l´obiettivo primario della festa del 28 giugno, ma le istituzioni della Repubblica che hanno il compito di legiferare. Il mio scopo è quello di ottenere riforme su un piano giuridico, normativo e di lotta ai pregiudizi sociali».

«Ribadirò a Caffarra quello che indirizzai a Biffi tredici anni fa, perché nulla è cambiato» insiste invece Marcella Di Folco che ironizza sull´atteggiamento della Chiesa rispetto alla diversità sessuale, tirando in mezzo anche monsignor Ernesto Vecchi: «Ha detto bene, (i preti, ndr) non sono omofobi visto che tra loro si vogliono bene». A smorzare i toni, parlando della manifestazione più che dei messaggi, diretti o trasversali, che verranno lanciati, ci prova Lo Giudice (nella foto), che è anche presidente della commissione per i diritti di gay e lesbiche del ministero delle Pari opportunità. «Questo appuntamento vuole essere un momento di rottura degli schemi in sé, la provocazione si limita a questo. Vuole essere un´occasione di visibilità festosa per persone che storicamente sono rimaste invisibili. Né muri imbrattati, né degrado, né sporcizia. E i partecipanti del Pride non sono soltanto quegli individui vestiti di piume e pailettes che finiscono sempre sui media: loro costituiscono solo una piccola parte del nostro movimento, che è fatto di persone comuni e molto diverse fra loro». Sono trentacinque le organizzazioni che hanno stilato il programma del Pride 2008. Si tratta di una battaglia fra il politico e il civile, insiste Lo Giudice, «che vuole riaffermare con orgoglio la laicità dello Stato, la pari dignità e i pari diritti civili e sociali di tutte e di tutti». Una battaglia combattuta sul campo di Bologna, città che «per anni fu un nostro punto di riferimento» e che ora, come ha affermato Di Folco, «oggi si confronta duramente con una Curia e con forze di destra e di centrodestra che per affermare la propria identità contrastano i movimenti, primo fra tutti quello Lgbt».

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Amici di Maria. Serale di ieri . puntata riuscita male, falsata o pilotata?


(Amici il blog) Buona sera a tutti , vista la puntata di ieri sera abbastanza ricca di colpi di scena ho deciso di esaminarla e di fare luce su alcuni punti fondamentali che hanno reso la serata poco comprensibile sotto molti aspetti che potrebbero o (possono) farla sembrare falsata o pilotata per qual dir si voglia.

VOTI AI RAGAZZI
: " BIANCHI "

Roberta : 7 (brava ma non al top delle sue performance)
Susy : 7.5 (bravissima nel musical , veramente una scoperta)
Pasqualino : 6.5 (bravo nel canto , bravo anche nel musical )

Media di squadra : 7

VOTI AI RAGAZZI : " BLU "

Marco : 5.5 (esibizione niente male ma farebbe bene a tenere la bocca chiusa)
Marta : 6 (esibizione buona e gradevole , meno acida del solito)
Francesco : 7.5 (finalmente si è sciolto o per lo meno ci prova , bravo!)
Cassandra :7.5 (esibizioni fatte bene , molto bene , peccato avrebbe potuto dare ancora molto al programma)

media di squadra : 6.75

COMMENTO ALLA VITTORIA

BIANCA
la vittoria è stata meritata ma non pulita al 100% , essendo fan bianco devo sottolineare per forza la non chiarezza autoriale nel definire o meglio nell 'avissare che la nona prova sarebbe stata l'ultima.
Nessuno si sarebbe aspettato che con 25 minuti di tempo ancora a disposizione non ci fossero state più prove. Per forza c'era qualcosa sotto.
La percentuale irrisoria che ha dato la vittoria ai bianchi 51% a 49% nel caso di una decima sfida sarebbe potuta restare a favore bianco o diventare a favore dei blu , quindi sotto c'è una vittoria premeditata dei bianchi.

COMMENTO ALL' ELIMINAZIONE DI CASSANDRA

Eliminazione non meritata anche se sotto certi punti di vista quasi annunciata.
La colpa della sua eliminazione non può essere data a Susy o a pasqualino perché loro in qualche modo iniziano a sperare un'ipotetica vittoria quindi il loro ragionamento è stato lo stesso dei blu nel caso di giuseppe ( meglio marta che cassandra in finale più papabile alla vittoria della prima).

L'unica colpa è attribuibile alla commissione che nonostante il 4 posto (quindi non salva per un pelo , caso molto simile a quello di simo) ha deciso di non salvarla . Ed è quì che casca l'asino : Chi non ha salvato cassandra? O per lo più centra Zanfo con sua eliminazione?. Restando nel primo caso Secondo me tutti e 3 i prof di canto l'hanno salvata anche perchè non avrebbero avuto motivo di non farlo , i 4 di danza non l'hanno salvata , rimangono i 3 di recitazione e il personal trainer.

ELIMINAZIONE PROGRAMMATA?

Questo secondo me è il caso di eliminazione più programmato nella storia di amici. Tornando indietro allo scorso lunedì nonché giorno di pasquetta , i superstiti blu stavano provando il nuovo musical per la prossima settimana "dirty dancing" e il caso volle che la parte di protagonista fosse affidato a marta. Quì possiamo vedere un scelta pulita o maligna da parte della mari. Infatti se vediamo la questione in modo pulito viene spontaneo da dire . Marta non HA mai avuto una parte da protagonista quindi diamole la . Sotto l'aspetto maligno invece vediamo la Mari che dice a steve : Ho dato la parte di protagonista a Marta perchè non sappiamo se Cassandra ci sarà , cioè non sappiamo chi uscirà la prossima settimana.

COMMENTO ALL'ABBRACCIO FRA CASSY E ROBERTA

L'ascia di guerra è già stata sepolta , per una volta l'amicizia è riuscita a scavalcare gli rvm di zanfo & co. L'unico cruccio che non riuscirò mai a togliermi dalla testa sarebbe stato quello di vedere cassandra e roberta in squadra insieme.

VOTO FINALE ALLA SERATA :
esibizioni 7
+ astensione da polemica 8
+ chiarezza della serata 5
+ eliminazione cassandra 3
--------------------------------
= voto finale 5 non sufficiente

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Scandalo in Danimarca. Sesso con una 15enne, via il deputato.

«Condotta immorale», il parlamentare si dimette. Pubblico «mea culpa» di Jeppe Kofod, stella dei socialdemocratici.

(Maria Serena Natale - Il Corriere della Sera) «Ho dato prova di scarso giudizio ». Stringe i denti. «Ho tenuto una condotta moralmente inappropriata». Serra i pugni. «Sono il solo responsabile dell'accaduto». China il capo. «Mi dispiace profondamente». Mr. Gentleman se ne va. È la caduta in diretta del più amato (e lanciato) dei socialdemocratici danesi.

Colletto sbottonato e occhi tristi dietro le lenti da primo della classe, Jeppe Kofod si dimette dalla carica di vice presidente della Commissione Affari Esteri del partito per aver avuto rapporti sessuali con una ragazzina di quindici anni. «Venerdì scorso ero stato invitato a parlare nel corso di una riunione dei giovani socialdemocratici e durante la festa ho intrattenuto una relazione moralmente inappropriata», ha ammesso appena quattro giorni dopo il deputato di Copenhagen, 34 anni, studi ad Harvard, single. Passione e redenzione nella liberal-protestante Danimarca, dove la legge garantisce il diritto di avere relazioni sessuali dai quindici anni in poi (se la ragazza era consenziente Kofod non rischia alcun procedimento giudiziario) ma covano conflitti non risolti, recepiti e spesso amplificati nei riti della politica. «Il partito ha deciso di far cadere la testa di uno dei suoi personaggi di più alto profilo per evitare un scandalo di proporzioni ancora maggiori — spiega al Corriere Pjanre Steenseeck, editorialista del Berlingske Tidende, il più antico quotidiano nazionale —. In questi anni "Mr. Gentleman" Kofod si è conquistato la stima di colleghi ed elettori lavorando sodo e tenendo una condotta esemplare. La reazione collettiva all'episodio è stata di una violenza inaudita. Ieri i giornali gridavano allo scandalo, ma il tema che da domani tutti dovremo affrontare, è la pervasività di un puritanesimo del tutto scollegato dalla modernità. Non è stata violata la legge, ma il paradossale codice morale dei danesi, tra i primi negli anni Settanta a legalizzare la pornografia, chiama vendetta».

È la condanna della Danimarca che medita sull'oscura forza del peccato con i film di Lars von Trier e del più giovane Per Fly (la cui ultima opera, Gli innocenti, indaga proprio il senso di colpa e la fragilità di qualsiasi leadership morale attraverso la storia d'amore tra un professore di Scienze sociali e un'ex studentessa), ma che sa anche dubitare di se stessa. Il Paese che va fiero del proprio Welfare e di livelli di disoccupazione tra i più bassi d'Europa, convinto di un euroscetticismo tenace che continua a preferire la corona all'euro e nel 2005 ha portato alla bocciatura referendaria della Costituzione Ue.

Nel 2001 i danesi hanno posto fine a cinquant'anni di pressoché ininterrotto governo socialdemocratico e si sono affidati ai liberali di Anders Fogh Rasmussen («il primo ministro più bello d'Europa — scherzò nel 2002 l'allora premier Silvio Berlusconi —, anche più bello di Cacciari. Penso di presentarlo a mia moglie...»); per confermare, con il terzo mandato consecutivo decretato dalla vittoria alle elezioni dello scorso 13 novembre, la fiducia alla sua coalizione liberal-conservatrice rafforzata dall'appoggio esterno dell'estrema destra. Dopo aver visto montare la ferocia dello scontro inter-religioso per la pubblicazione delle vignette sul Profeta Maometto, riedite in febbraio in seguito all'arresto di tre estremisti che pianificavano un attentato al disegnatore Kurt Westergaard, il regno di Margherita II sembra sull'orlo di una crisi di nervi.

Jeppe Kofod ha già ceduto. Tornerà, prevedono gli analisti; non subito, ma tornerà. Nessuna dichiarazione, finora, dai socialdemocratici, qualche pacata apertura dalla maggioranza, disposta a considerare l'eccessiva durezza della pena. Alla France Presse il portavoce personale ha dichiarato: «Kofod sta riflettendo sul suo avvenire politico».

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