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mercoledì 19 settembre 2007

Germania: Sindaco di Berlino "Il Paese è maturo per un cancelliere gay"

(AGI) - Berlino, 19 set. - Dopo aver conquistato le poltrone di borgomastro di Berlino con Klaus Wowereit della Spd, e quella di governatore di Amburgo con Ole von Beust della Cdu, in un domani non troppo lontano i gay tedeschi potrebbero vedere un loro esponente insediato niente meno che alla Cancelleria federale. Lo afferma in un'intervista rilasciata al settimanale 'Stern' proprio il borgomastro della capitale, secondo il quale i connazionali sono diventati ormai abbastanza tolleranti per accettare l'idea di un futuro cancelliere omosessuale.
"Credo che la cosa sia possibile", osserva sul periodico Wowereit, che potrebbe concorrere per la candidatura del suo partito alla guida del governo gia' in vista delle elezioni politiche del 2009. Un sondaggio pubblicato ieri ha reso noto che una larga maggioranza dei berlinesi sono soddisfatti del lavoro politico svolto dalla coalizione stretta dall'esponente socialdemocratico con la 'Linke' di Oskar Lafontaine. Sul piano nazionale, invece, solo il 19 per cento dei tedeschi si augurano di avere come cancelliere il presidente della Spd, Kurt Beck, che nei giorni scorsi aveva dovuto fare la voce grossa all'interno del proprio stesso partito perche' cessassero le critiche nei suoi confronti. Nell'intervista a 'Stern', Wowereit non nasconde la simpatia personale per Angela Merkel. "Come persona mi e' simpatica", spiega, "anche perche' su quella donna sono state rovesciate secchiate di sterco ma lei ha comunque tenuto duro, riuscendo a imporsi anche in un partito maschilista come la Cdu".
In un'intervista a sua volta concessa al settimanale 'Bunte', la signora Merkel ha invitato nel frattempo i politici tedeschi a essere d'esempio per i cittadini, e a mostrare coerenza tra il dire e il fare. Il cancelliere afferma che "ci deve essere concordanza tra quello che un politico sostiene, e cio' che manifesta attraverso il proprio comportamento".
Merkel critica inoltre i mass media tedeschi in quanto non spiegherebbero a sufficienza i fatti, e il contesto in cui essi si verificano. Il cancelliere aggiunge poi, nel caso in cui lei stessa fosse diventata una giornalista, si sarebbe concentrata "sulla spiegazione di temi complessi". E conclude: "A volte mi rattrista il fatto che nella nostra societa' ci sia tanta ignoranza o incomprensione sulle questioni importanti".

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Messaggio per l'emergenza Darfur dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

Clicca qui per aiutare
Ho appena ricevuto una richiesta di aiuto da un collega dell' Agenzia ONU per i Rifugiati, impegnato nel campo di Mukjar nella regione del Darfur in Sudan. Mi rivolgo a te per dare una risposta rapida e concreta a questa richiesta.
"La situazione in Darfur e' sempre piu' drammatica. Le persone continuano a fuggire dalla distruzione e dalle violenze. I guerriglieri Janjaweed continuano incessantemente a bruciare i villaggi e a uccidere a sangue freddo. Circa 500mila persone non hanno accesso all'assistenza umanitaria. Qui c'e' bisogno di tutto: cibo, acqua, cure mediche, tende." Quella in Sudan e' la piu' grande operazione umanitaria nel mondo: 4 milioni di persone necessitano del nostro aiuto. Con 79 euro, il costo di un kit di sopravvivenza, puoi salvare la vita di un'intera famiglia di rifugiati.
Clicca qui e scopri come puoi fare la differenza in pochissimo tempo! La rapidita' del tuo sostegno puo' cambiare il destino di una famiglia di rifugiati. Non perdere tempo! La tua donazione online, in tempo reale, si trasformera' immediatamente in un aiuto concreto. Grazie!

Chris Innes
Relazioni Esterne - Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR)
Per maggiori informazioni sull'Agenzia dell'ONU per i Rifugiati ed approfondimenti sulle operazioni in Darfur/Sudan visita il nostro sito www.unhcr.it

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"Stop agli aumenti per i parlamentari" E' scontro tra Fassino e Bertinotti

Il Giornale) Roma - Congelare gli aumenti automatici delle indennità dei parlamentari. Lo chiede il segretario dei Ds, Piero Fassino in una lettera inviata ai presidenti delle Camere, Franco Marini e Fausto Bertinotti. "Le chiedo - scrive Fassino - un intervento per il congelamento immediato di tutte le forme di incremento automatico dei trattamenti economici dei parlamentari e l’attivazione delle procedure per portare rapidamente all’esame del Parlamento nuove norme ispirate a rigore, sobrietà e trasparenza".

"Dobbiamo vivere una vita normale" "La credibilità di chi riveste incarichi pubblici - scrive il segretario della Quercia - dipende anche dalla sobrietà dei suoi comportamenti e dal condurre una vita normale, il più possibile analoga a quella degli altri cittadini. Tutto ciò che appare privilegio, disparità di trattamento, condizione di favore non può che irritare i cittadini e ridurre la loro fiducia nelle istituzioni e nella politica". "In questo contesto - sottolinea Fassino - non può che apparire incomprensibile a qualsiasi italiano il maturare continuo di incrementi automatici delle indennità dei parlamentari. Misura tanto più incomprensibile sia perchè la generalità degli italiani non usufruisce di analogo automatismo per il proprio reddito, sia perchè le indennità di cui gode un parlamentare sono sufficientemente cospicue da non necessitare davvero di tutele automatiche".

Cittadini indignati "Il fatto che questi automatismi - conclude Fassino - siano previsti da leggi vigenti, non riduce l’indignazione dei cittadini. Anzi, radica in loro il dubbio che i parlamentari, quando legiferano per sè, siano assai meno rigorosi di quanto dovrebbero. Dubbio che il Parlamento ha il dovere di fugare assumendo decisioni rigorose". Il segretario dei DS ha anche sollecitato i Presidenti dei gruppi dell’Ulivo Finocchiaro e Franceschini ad assumere iniziative in questa direzione.

Bertinotti risponde: "Aumenti già congelati" "La Camera dei deputati ha già congelato gli aumenti automatici delle indennità dei parlamentari, non erogando quelli già previsti dalla legge per l’anno in corso". È quanto scrive il presidente della Camera Fausto Bertinotti al segretario dei Ds. "Come tu sai, essendo deputato, questi aumenti non sono stati erogati. L’aumento previsto dalla legge come automatico, perché legato alla dinamica retributiva dei magistrati, è stato già sospeso per i parlamentari membri della Camera dei deputati".



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David Beckham e Robbie Williams coppia gay in "Desperate housewives"

(Il messaggero) - David Beckham e Robbie Williams nuova coppia gay, ma solo per la tv. Sarà questo infatti il ruolo che le due star potrebbero recitare in un episodio di Desperate Housewives, la famosa serie tv sulle casalinghe. Secondo quanto riportano tabloid inglesi e siti di gossip americani, il trentaduenne ex capitano della nazionale inglese e giocatore dei Galaxy di Los Angeles, e la popstar, 33 anni, sono stati invitati a recitare nella seire per formare una coppia omosessuale. L'ideatore della popolare trasmissione, Marc Cherry, si è detto convinto che i due sarebbero perfetti per il ruolo di due nuovi personaggi pronti a fare la loro apparizione a Wisteria Lane. «Inizialmente avevo in mente Tom Cruise - ha rivelato Cherry - ma poi, pensandoci bene, ho scelto David e Robbie». Per Beckham, che aveva già rifiutato una comparsata nei Simpson, potrebbe essere l'occasione per dimostrare agli americani che non gli manca il senso dell'umorismo.
La stella inglese, in attesa di capire se avrà un futuro come attore, intanto resta in panchina. Il calciatore ieri sera è stato infatti solo spettatore e al match (finito 0 a 0)dei Los Angeles Galaxy sul campo del Toronto, nella prima giornata della Major league soccer, il campionato di calcio nord americano. Il centrocampista inglese, sbarcato in California con un contratto multimilionario, è ancora fermo per un problema allacaviglia. Beckham ha ripreso ad allenarsi ma non è ancora in condizione di giocare. «Vorrei scendere in campo - ha detto Beckham - soprattutto per i tanti tifosi che mi aspettano. Visto l'infortunio che ho subito, però, devo essere prudente. Qui non si tratta di un paio di partite di esibizione: rimarrò qui per 5 anni, forse di più. La gente deve avere pazienza e non deve pensare che io sia venuto qui per il glamoure lo showbusiness. Sono qui per giocare a pallone, non per fare altro».
Beckham, in borghese, si è accomodato in panchina per guardare la partita. Delusione, quindi, per la folla record di 20.522 persone presenti sugli spalti. Tra di loro, anche il commissioner della MLS, Don Garber. Il numero 1 della Lega è volato in Canada soloper vedere l'inglese, ma anche Garber ha dovuto accontentarsi di vedere il calciatore in giacca e cravatta seduto in panchina.
«C'è molta attesa, vogliamo vederlo in campo. Vogliamo che i tifosi siano contenti di ammirarlo quando indossa le scarpe da calcio e colpisce il pallone», dice Garber. «Siamo tutti un po' frustrati, ma so che David è il più triste di tutti in questa situazione. Il contratto dura 5 anni e quando lui metterà piede sul terreno di gioco, la gente dimenticherà le poche partite che Beckham ha dovuto saltare».
Sabato prossimo i Galaxy faranno visita al DC United. Anche a Washington, però, Beckham potrebbe essere costretto a guardare dalla panchina. «Mi piacerebbe giocare almeno una parte del match, devo solo tenere le dita incrociate», ha detto.

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Secondo l'Arcigay Veltroni da risposte "sempliciotte"

(Diario). - Per una volta unite. Sono le principali associazioni omosessuali italiane, il circolo di cultura omo Mario Mieli (romano) e Arcigay (bolognese), concordi nel definire le parole di Walter Veltroni "superficiali e sempliciotte". Il sindaco di Roma, sollecitato dal circolo Mario Mieli ad esprimersi sulle tematiche omosessuali e transessuali, per fornire degli elementi di giudizio a quei gay, lesbiche e trans potenzialmente interessati al nascente partito, aveva infatti parlato con leggerezza delle tematiche gay, assicurando in sole sette righe, "aiuti per le feste". "Per le feste non abbiamo bisogno di prendere lezioni da nessuno- sottolinea Aurelio Mancuso, presidente Arcigay - da Veltroni non abbiamo bisogno di prebende, ma di risposte a problemi piu' seri".

Pur precisando che l'associazione bolognese non partecipera' ad alcuna campagna elettorale comeorganizzazione Mancuso non nasconde il fastidio per le parole di Veltroni, per le quali il Mario Mieli si era definito "incredulo e offeso". Nessuna intenzione pero' di chiedere spiegazioni: "Non vogliamo alcuna risposta dagli schieramenti politici e non appoggeremo alcun partito". Ci saranno certo, ammette il presidente Arcigay "dei nostri iscritti alle liste del Pd, ma appoggeranno il partito autonomamente".

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Gentilini: I gay io non li voglio per le strade».

(Marco Bonet - Il Corriere veneto ) TREVISO – «I gay io non li voglio per le strade». E due. E' trascorso a malapena un mese da quando Giancarlo Gentilini, auspicando una «pulizia etnica per i culattoni», scatenò un putiferio finendo sulle prime pagine di mezza Italia ed ecco che domenica il prosindaco di Treviso ha sentito nuovamente l'esigenza impellente di tornare sull'argomento, stavolta dal palco allestito dal popolo leghista in Riva degli Schiavoni per il tradizionale raduno veneziano del Carroccio. E però stavolta l'ossessione di Gentilini per l'orientamento sessuale di chi passeggia per le vie della «sua» Treviso rischia di portarlo direttamente dal palco al banco (degli imputati): «Daremo mandato ai nostri legali di agire in giudizio contro di lui – spiega Alessandro Zan, presidente di Arcigay Veneto – se sarà necessario siamo pronti ad arrivare fino alla Corte di giustizia europea». Intanto il Circolo Mario Mieli di Roma ha già raccolto oltre 50 querele per istigazione a delinquere, alcune delle quali provenienti dalla Germania e dalla Gran Bretagna. Da sempre in prima linea contro «luxurie, gay e lesbiche», Giancarlo Gentilini pare voler chiarire ad ogni occasione utile (per chi ancora nutrisse qualche dubbio al riguardo) che cosa pensa degli omosessuali. Tra i suoi sostenitori sono per lo più risa sguaiate e mezze ovazioni (anche se in privato, specie tra i colonnelli, non mancano i leghisti che si dicono stufi di sentire certe boutade) e però il variegato mondo delle associazioni gay non sembra intenzionato a sopportare oltre. Spiega Alessandro Zan di Arcigay Veneto: «Daremo mandato ai nostri legali di denunciare Gentilini per reato d'odio e, se sarà necessario, siamo pronti ad arrivare fino alla Corte di giustizia europea. Dopo le manifestazioni di piazza, dunque, perseguiremo ora le vie giudiziarie perché non è possibile tollerare oltre affermazioni xenofobe che ricordano le leggi razziali ed i momenti più bui della storia italiana».

A detta di Zan l'alibi secondo il quale «Gentilini è fatto così, che ci vuoi fare», non regge più: «O questo signore dimostra d'essere vittima dell'Alzeheimer oppure, se è capace d'intendere di volere, deve rispondere di quel che dice, come tutte le persone di questo mondo. Mi chiedo come potrebbe sentirsi suo figlio, se fosse omosessuale, ad aver un padre di questo genere, lui sì contro natura ». Un'iniziativa analoga è stata avviata anche dal Circolo Mario Mieli di Roma, che ha inserito tra le pagine del proprio sito web una querela contro Gentilini da scaricare, compilare con i propri dati ed inviare alla procura della Repubblica o, in alternativa, al commissariato di polizia o alla caserma dei carabinieri più vicini. Il reato contestato è quello di cui all'art. 414 del codice penale, ossia l'istigazione a delinquere, perché le affermazioni del prosindaco «sono di per sé idonee a provocare un eccitamento, una suggestione o, comunque, essere da sprone per far sorgere o rafforzare da parte di chi ascolta un progetto criminoso nei confronti delle persone omosessuali».

«Soltanto tra i soci del Circolo abbiamo già depositato oltre 50 querele – spiega Andrea Berardi Curti della segreteria politica – ma quelle scaricate sono molte di più, abbiamo notizia di moduli consegnati ai consolati di Londra e della Germania. E c'è tempo fino al 7 novembre».

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Gay e chiesa: fate ciò che dico non ciò che faccio

Ipocrisia? Doppia morale? Predicare bene e razzolare male? Chiamatela come volete, ma l’ultima vicenda (se confermata) che riguarda un uomo della chiesa cattolica - il vescovo ausiliare di Firenze Maniago - è sconcertante se messa a paragone dei ripetuti interventi cattolici sul tema dell’omosessualità.
Secondo i principali quotidiani italiani, il vescovo è accusato di aver partecipato più volte a festine e orge con uomini, in particolare prostituti; oltre a ciò Maniago è accusato di aver minacciato i testimoni delle sue avventure per ridurli al silenzio e di aver coperto don Lelion Cantini, l’anziano sacerdote da cui è partito tutto lo scandalo.
Ora sarà la magistratura a fare luce sulla vicenda e decidere se e in che misura ci possono essere risvolti penali nella storia del vescovo Maniago. Ma una cosa è certa: se davvero lui in prima persona, come altri esponenti della chiesa cattolica, ha partecipato a incontri a base di sesso, davvero la morale della chiesa è screditata una volta di più: “Fate quello che dico, non fate quello che faccio”.


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