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giovedì 18 ottobre 2007

Stenico, “La 7″ e i preti gay: ma chi teneva la telecamera?

(Il blog di Luigi Accattoli) Incompetente in cineprese pongo un quesito a chi ne sa di più: come si interpretano le riprese del video con Stenico e il ragazzo che l’ha filmato, stante il fatto che in quel filmato il ragazzo è visibile per intero e a più riprese (vedi post del 13 e 15 ottobre del blog di Accattoli)?
Come è stato realizzato quel video pirata? Le immagini della piazza, dell’automobile, dell’ascensore e dell’ingresso nello studio sono rispondenti a quanto detto dai responsabili del programma “Exit” de “La 7″: il ragazzo ha filmato Stenico e altri tre preti con una telecamera nascosta nello zainetto.

Ma quando il ragazzo è sul divano ed è mostrato in campo lungo, mentre il prete appare di scorcio in primo piano? In quel momento da dove e a opera di chi avviene la ripresa? Forse il ragazzo ha posato lo zainetto su un tavolo, o una mensola, o una libreria avendo l’inimmaginabile agio di poter posizionare correttamente la telecamera, che va avanti da sola ed è semovente, dal momento che l’inquadratura un momento va sul televisore, un momento sull’angolo del divano e un terzo momento sull’intero divano?

Ma se anche così fosse, come si spiegano le immagini finali, nelle quali si vede il prete seduto che “tocca” e complimenta il ragazzo in piedi davanti a lui, subito dopo che lo si è visto con lo zaino in spalla, che si prepara a uscire? In quella coda del video, la telecamera da dove occhieggia? E se era fuori dallo zaino, posta su un qualunque sostegno, come ha fatto poi il ragazzo a recuperarla senza che il prete se ne avvedesse?

Sono domande a chi ne sa di più, compreso il ragazzo che certamente non vorrà farsi vivo, “La 7″ che si è presa la responsabilità di distruggere persone a essa sconosciute e Tommaso Stenico, che potrebbe avere un interesse difensivo a chiarire ciò che al riguardante appare incomprensibile.

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Ndr. Attenzione: non è Stenico, è “Panorama” che afferma esservi stato un accordo tra “La 7″ e il monsignore! “La 7″ ha smentito l’accordo e ha confermato l’autenticità del filmato. Stenico non ha parlato ma i suoi amici dicono che nonostante i guai che sta passando si è fatto una risata quando ha saputo della tesi di “Panorama”.

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Pornoattori accusati di omicidio: Per lui hanno ucciso.

“Una brutta storia” direbbe Enrico Lucarelli.
(Dal nostro corrispondente Richard Rossi Hawkins) Cinque i protagonisti: Bryan Charles Kocis, il morto, Harlow Cuadra, 25 anni, e Joseph Kerekes, 33 anni (tutti e due nella foto in alto), quelli che secondo l’accusa sono gli assassini e Sean Lockhart, in arte Brent Corrigan, il movente.
No, non è una storia di passioni o gelosie, si tratta di soldi o meglio della loro fonte di sopravvivenza, video gay porno. Sia Kocis che i due accusati erano produttori di gayvideo e secondo le indagini condotte dal Fbi, Caudra e Kerekes intendevano realizzare un film con il ventenne Sean Lockhart firmatario di un contratto in esclusiva con la Cobra Video di Kocis. Probabilmente Kocis aveva negato la liberatoria a Lockart e i due se ne sono risentiti, da qua l’idea di ucciderlo.

Controllando il pc di Kocis (a fianco), la polizia ha scoperto che la notte del 24 gennaio scorso, aveva dato appuntamente ad un modello, tale Drake ma che in realtà sembra si trattasse di Harlow Cuadra.
Nel corso del procedimento il medico legale nel suo rapporto alla polizia parla di straordinaria brutalità omicida.
Il cadavere infatti fu ritrovato semidecapitato, presentava più di una trentina di accoltellate su tutto il corpo che appariva parzialmente bruciato. Infatti dopo l’omiciodio la casa di Kocis fu incendiata, probabilmente l’intendimento dell’assassino era di fare piazza pulita di ogni traccia con il fuoco.

I due che nella vita formano anche una coppia omoaffettiva, furono immediatamente sospettati e la polizia si mise sulle loro traccie rintracciandoli in Virginia il 15 maggio. Tratti in arresto ed indagando a fondo e grazie al sequestro di tutti i loro beni compresi i conti bancari, sui due si è scoperto anche un giro di ricatti e di estorsioni a danni di “clienti”.
Infatti, anch’essi, come molti gaymodel abitualmente fanno in questo ambiente, si prostituivano.
Da qui il ricatto nei confronti soprattutto di uomini sposati, loro clienti occasionali.
Accusati di omicidio ed incarcerati il 17 luglio i due hanno immediatamente dichiarato di essere del tutto estranei ai fatti: innocenti.

Il Presidente del tribunale l’italo-americano Mark Ciavarelli, nel corso del dibattimento per la convalida delle accuse, ha rigettato la loro richiesta di essere assistiti dagli stessi avvocati d’ufficio autorizzando Joseph Kerekes a prenderne altri solo per la sua difesa.
Il Giudice che seguirà il processo Peter Paul
Olszewski Jr. ha fissato la data della prima udienza per il 24 marzo del 2008.
Il procuratore generale ha dichiarato che nei loro confronti chiederà la pena di morte.
Ma la storia non finisce qui, che fine ha fatto il bel Sean alia Brent Corrigan?(foto sopra).
Al momento ha rallentato la sua attività preso com'è a rilasciare interviste e dichiarazioni alla polizia, procuratori ed avvocati. Racconta del suo rapporto professionale e non con Bryan Charles Kocis... Ma questa è tutta un'altra storia che vi racconterò dopo averlo intervistato.



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Una famiglia distrutta da un prete pedofilo.

(Trotzky blog) Gli stupri perpetrati dagli uomini di chiesa si ripercuotono inevitabilmente sulla salute fisica e psichica degli adolescenti che li subiscono e sulle loro famiglie.
Le storie che riguardano minori che hanno perduto l'innocenza grazie alla sessualità repressa dei sacerdoti alle cui cure erano stati affidati finiscono sempre più spesso con la denuncia, il processo e la condanna del prete pedofilo e la possibilità per chi ha subìto lo stupro di rifarsi una vita.
Tale però non è il caso - riporta The Online Voice of McLean Country - di Eric Iliff, un giovane timido e profondamente religioso, nativo di Bloomington, una cittadina non lontano da Washington, brutalmente violentato da padre Timothy Blumentritt all'epoca in cui frequentava l'Accademia cristiano-ortodossa di San Vladimir a New York.
Il minore denunciò l'abuso agli amministratori della scuola, ma questi lo circuirono, proponendogli di firmare un accordo, per il quale,
in cambio della rimozione del sacerdote dal suo ufficio, avrebbe mantenuto il silenzio su quanto era accaduto.

Accortosi in seguito che l'accordo non faceva cenno ai motivi per i quali era stato stipulato, l'ingenuo Eric prenotò una camera in un albergo della sua città, portò con sé le foto dei suoi familiari e una copia della bibbia - segno che, nostante tutto, non aveva perduto la fede - scrisse due righe per i suoi genitori e si tolse la vita.
Questi, che erano all'oscuro di tutto, chiesero che fosse aperto un processo, per indagare sulle cause della sventura che si era abbattuta sul loro figlio, ma poi, cedendo alle pressioni del clero locale, lo avevano interrotto con la clausola che lo avrebbero potuto riprendere in qualsiasi momento e si erano chiusi nel loro dolore.

Adesso però, esortati da amici e parenti, essi stanno valutando se non sia il caso di andare fino in fondo, perché il prete che ha sbagliato risponda alla giustizia delle sue malefatte.
Il rettore dell'Accademia, sollecitato dalla stampa locale a rilasciare un commento sull'accaduto, ha risposto che preferiva pregare perché fosse fatta piena luce sulle motivazioni del suicidio del giovane.

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Milano: Violenza al Lambro, arrestati due egiziani.

Sarebbero responsabili anche di altri furti avvenuti nella zona.
Sono accusati di stupro e rapina ai danni di un diciottenne.
Uno dei due avrebbe commesso materialmente l'abuso, l'altro faceva il palo.

(Il Corriere della Sera) Stupro e rapina: di questo sono accusati due egiziani arrestati dalla polizia a Milano: uno avrebbe violentato uno studente diciottenne, dopo che questi aveva reagito alla richiesta di una sigaretta. Sono finiti in carcere Htem Darwish, 19 anni e Samh Gana Meslhe, di 21, entrambi senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora, con precedenti per reati contro il patrimonio. Lo stupro risale al 29 settembre ed è avvenuto al parco Lambro: solo ora, con l'arresto dei due responsabili, la polizia ne ha dato notizia.

LA DINAMICA - Il ragazzo passeggiava per via Crescenzago, nella periferia nord-est, quando è stato avvicinato dai due stranieri che prima gli hanno chiesto una sigaretta e poi lo hanno sollevato di peso trascinandolo nel vicino parco Lambro. Lì il 19enne avrebbe trascinato il giovane dietro una siepe costringendolo con botte e minacce ad avere un rapporto sessuale completo. Prima di darsi alla fuga, i due hanno derubato la vittima dei soldi e del cellulare. Ai due gli investigatori sono arrivati sulla base delle descrizioni dettagliate fornite dalla vittima: uno aveva i capelli tinti di biondo, il secondo basette particolarmente pronunciate. Secondo gli inquirenti la violenza è stata particolarmente brutale e la vittima ne è uscita scossa.
ALTRE RAPINE - Il 12 ottobre, sempre in via Crescenzago, vengono consumate altre due rapine ai danni di altrettanti studenti, un 31enne e un 27enne, ai quali vengono sottratti il portafoglio, il palmare, il lettore mp3, lo zaino e i cellulari. Stesso stile: prima la richiesta di una sigaretta poi le minacce con un coltello da cucina e un coccio di bottiglia. La ricerca dei due si fa serrata e in Questura vengono portati diversi sospettati per i confronti. Ma la svolta arriva la notte del 13 ottobre, quando una volante blocca Meslhe: è il ragazzo arabo con i capelli tinti di biondo che hanno descritto le tre vittime. Condotto in Questura e posto in stato di fermo, l’egiziano fa il nome di Darwish, detto «Tito», che domenica 14 è stato trovato, insieme a tre suoi connazionali, in un appartamento di via Padova 70. Qui vengono ritrovati anche il coltello da cucina usato per intimidire le vittime, la felpa indossata durante lo stupro e parte del bottino frutto delle rapine.
DE CORATO - Preoccupato il commento del vicensidaco De Corato. «Non sono per la castrazione chimica, però questa escalation di violenze e di stupri potrebbe spingere l'opinione pubblica in questa direzione. Alcuni esponenti politici l'hanno già chiesto». De Corato ha poi ricordato che il Parco Lambro «è stato bonificato da fenomeni di spaccio», un tempo presenti nella zona. «Non controllare più il numero dei clandestini che arrivano a migliaia - ha aggiunto - porta a xenofobia e razzismo. Bisogna evitare che ciò succeda. Altrimenti, soprattutto nelle periferie, sarà guerra fra poveri. E i poveri perdono la pazienza più facilmente dei ricchi».

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Auguri Zac!

(The Gossipers) Sembrava eccitato e contento il caro Zac Efron quando ieri è stato fotografato a prendersi un american coffee all’Aroma Cafè di Los Angeles.

Probabilmente stava pensando a come avrebbe festeggiato il suo 20esimo compleanno, che è appunto oggi, 18 Ottobre.

Auguri a questa giovane star in ascesa!

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Sudamerica: Bambini sotto tiro.

N.A.Di.R. informa: reportage UNICEF prodotto da Claudio Coronati sulla condizione dei bambini nei 5 Paesi centroamericani (Guatemala - El Salvador - Honduras - Nicaragua - Costa Rica) coinvolti nel conflitto regionale degli anni '80.
"Realizzai il documentario commissionatomi dall'UNICEF cercando di osservare la regola del basso costo, nel corso dell'esperienza mi sono imbattuto in un gruppo di professionisti italian, figli del neo-realismo, che dinanzi alal realtà non si risparmiarono nelle dichiarazioni rischiando in prima persona e di perdere il posto di lavoro e rinunciando a promesse delle più svariate nature. Come risultato ottenni la censura del documentario da parte dell'ONU e dell'UNICEF. Mi fu concesso di trasmettere il documento solo a Cuba ... perché ... quando si racconta la verità, a volte, si può fare male ...!"
Per vedere il filmato clicca qui.

Il materiale ci è stato gentilmente concesso a titolo gratuito da Claudio Coronati.
Visita il sito: www.mediconadir.it

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Incarichi per medici, analisti d'intelligence, traduttori.

Usa, 'cercasi reclute' in siti gay.

(Ansa) "Lo Zio Sam ti vuole". Per un errore la campagna di reclutamento del Pentagono e' finita anche sul sito per i gay GLEE. Gli utenti di GLEE.com - una sigla per 'Gay, Lesbian & Everyone Else' - sono rimasti sorpresi perche' le forze militari americane non consentono l'arruolamento di omosessuali dichiarati. Il Pentagono invitava a farsi avanti per incarichi di medici, analisti d'intelligence e traduttori di arabo nella nmarina, lavoratori sociali nell'aviazione.

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Festa del cinema di Roma, 1°giorno!

(Spetteguless blog) Festa bagnata festa fortunata!

Speriamo che questo antico detto valga anche per la Festa del cinema di Roma, inaugurata questa mattina sotto una fastidiosa pioggerellina (che il sottoscritto in motorino si è preso TUTTA!) andata come per magia a sparire, per lasciare spazio ai caldi raggi del sole, nel giro di poche ore.
Frenesia all’Auditorium, dove si respira un’aria elettrizzante, tra prezzi gonfiati (un cappuccio 1euro e 30... LADRI!) e centinaia di hostess e stuart pronti a chiederti “ha bisogno di qualcosa” ogni 3 passi fatti (la prossima che me lo chiede la uccido!)

Gay come se PIOVESSERO, mi sono innamorato già una decina di volte, tra cameraman, stuart, camerieri, addetti alla sicurezza e semplici spettatori, della serie che se non conosco qualcuno d'interessante in 10 giorni ME SPARO
Festa che nel giro di una mattinata ha regalato, dal punto di vista cinematografico, una graditissima sorpresa ed una mostruosa delusione.
La sorpresa, assolutamente inattesa e inaspettata, segnali della sala praticamente deserta (visto anche l’orario… le 9:30!) è arrivata da Have Dreams, Will Travel.
Scritto e diretto da Brad Isaacs, il film, appartenente alla categoria Alice per la Città, è semplicemente delizioso!
Siamo negli anni 60, nel mid-west americano, due bambini di 12 anni (nella foto), così diversi e così uguali, incrociano tragicamente le loro vite, segnandole per sempre.
I due fuggono, innamorati l’uno dell’altro si sposano, pur di riuscire a realizzare il loro progetto di vita, facendo in modo che non si trasformi in chimera.
Attraverso un road movie atipico, Isaacs disegna una pellicola emozionante, divertente, surreale, con due bimbi cresciuti troppo in fretta, vogliosi di diventare adulti bruciando tutte le canoniche tappe.
Strepitosi i due piccoli protagonisti, la saccente, matura e spesso irritante Anna Sophia-Robb e soprattutto Cayden Boyd, nuovo possibile Macaulay Culkin di Hollywood per quanto bravo ed espressivo, mentre perfetti tutti gli attori di “contorno”, da un imbolsito Val Kilmer a Matthew Modine, passando per Lara Flynn Boyle e Heather Graham.
Ottima la colonna sonora, ridondante la voce narrante del piccolo pratonista, il film riesce a far ridere ed emozionare al tempo stesso, con un finale probabilmente troppo “happy ending”, ma necessario a sottolineare come La vita faccia parte di un Progetto“, che solo noi possiamo fare in modo che si realizzi.
Applausi convinti dai temerari mattinieri che avevano creduto in questa piccola sorpresa, meritevole di un bel 7!
La mostruosa delusione arriva invece dal francese Le Deuxieme souffle.
Diretto da Alain Corneau, il film, in Concorso alla Festa, è un Gangster Movie che strizza palesemente, ed in modo decisamente fastidioso, presuntuoso e pretenzioso, al cinema di Hollywood e a quello di Hong Kong.
Daniel Auteuil e Michel Blanc sono il bandito e l’ispettore di polizia, Eric Cantona è il braccio destro del bandito mentre Monica Bellucci, bionda con ricrescita, è la donna amata e combattuta di Auteuil. I 150 minuti di pellicola sono semplicemente un supplizio!
Non passano mai e, cosa peggiore, moltissimi sono assolutamente supplementari alle effettive necessità.
Fosse durato un’ora di meno non se ne sarebbe praticamente accorto nessuno.
L’unica nota positiva della pellicola è la fotografia, con colori gialli, verdi e rossi accesi, in un profondo digitale che riporta a Collateral di Mann, strizzando l’occhio anche a Suspiria di Argento.
Ma a parte questo tutto potrebbe essere cestinato.
La storia è banale e scontata, la recitazione di tutto il cast è eccessiva, palesemente forzata, il taglio pulp che si è voluto dare al tutto è inspiegabile e fuori luogo, con queste pallottole che entrano nel corpo come coltelli nella marmellata con conseguenti spruzzi di sangue a schizzi, insopportabile l'uso smaccato del rallenty mentre la Bellucci passa tutto il tempo a dire “porquà?”, domanda che vorremmo tanto porre anche noi a tutti quei registi che si ostinano a farla “recitare”.
Il finale poi è semplicemente imbarazzante, per come è stato girato, ideato, pensato, interpretato e montato.

Perplessità a fine proiezione da parte di tutti per un film che fa partire il “concorso” nel peggior modo possibile.
Un 4 pieno non glielo toglie nessuno.
Questa sera sempre in Concorso arriva il primo film italiano, La giusta distanza di Carlo Mazzacurati, anticipato da My very best Friend di Isabelle Doval... per una prima giornata che sta andando via velocemente, anche perchè il sottoscritto deve dividersi con il lavoro, correndo come una trottola tra 1proiezione e l'altra... tra 10 giorni sarò diventato PAZZO... già lo so!

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Monsignor "Gola Profonda"?

Exit/Panorama: Monsignor Stenico ha elencato i preti omosessuali. Panorama ha potuto leggere in esclusiva una memoria difensiva inviata da Stenico al cardinale Hummes.

(Il Velino - via GayNews) Scrive Panorama nel numero in edicola da domani 1 settembre (?????): "Ci sarebbe una clamorosa svolta nelle indagini su monsignor Tommaso Stenico, l'alto funzionario della Curia vaticana che avrebbe adescato un gay su Internet per un incontro a luci rosse.

Il filmato trasmesso da La7 nel corso del programma Exit sarebbe falso.

Secondo le autorita' vaticane, Stenico era d'accordo con gli autori di Exit e nella stanza c'era un terzo uomo che filmava l'incontro.
Il prelato, secondo quanto scrive il settimanale, puntava a far scoppiare in maniera clamorosa lo scandalo dei preti omosessuali in Vaticano, a causa della sua mancata promozione a vescovo. A questo scopo aveva gia' redatto un dettagliato dossier con un elenco di nomi e di circostanze che chiamerebbero in causa un certo numero di sacerdoti e alcuni vescovi.
Un'autentica schedatura - continua il settimanale - che Stenico avrebbe realizzato nel corso degli anni approfittando del ruolo di capo ufficio della Congregazione per il clero e di psicologo presso il Centro di assistenza sanitaria (Fas) della Citta' del Vaticano. Per un certo periodo di tempo, il monsignore aveva anche aperto uno studio per l'assistenza psicologica ai sacerdoti in difficolta'.

Panorama ha potuto leggere in esclusiva una memoria difensiva inviata da Stenico al cardinale Hummes. Lungi dal cercare giustificazioni, il monsignore attacca e denuncia con forza il progressivo degrado morale e dei costumi che, a suo dire, si e' diffuso nella Curia vaticana".

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Palombarini in Cassazione.

Pur nel grande e dovuto rispetto alla Magistratutra non possiamo che esprimere soddisfazione per la nomina di Palmobarini a Procuratore generale aggiunto della Cassazione.
Giovanni Palombarini partecipò, ovviamente a titolo personale, alla manifestazione sul Pacs, "Un pacs avanti" del gennaio 2006.
In Piazza Farnese si tenne una grande, intesa, colorata e pacifica manifestazione che ebbe un forte impatto nazionale.
Nel fare gli auguri a Palombarini ci piacerebbe che tutta la magistratura avesse la sua sensibilità su questi temi.
Pur senza attribuire a Magistrati e alla Magistratura un ruolo di supplenza per l'incapacità del Potere legislativo di rispondere alle domande più urgenti dei cittadini, ci piacerebbe che la giurisprudenza italiana avesse più coraggio risolvesse i problemi di quella moltitudine di coppie di fatto che si rivolgono al Giudice per ottenere quei diritti che il Parlamento non vuole loro riconoscere.
Auguri quindi a Palombarini e a tutti i Magistrati di buona volontà.
Franco Grillini
Deputato socialista
Promotore forum libertà

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Propaganda: Italia come l'Iran? Secondo il Presidente Nazionale dell'Arcigay si.

(Adnkronos/Ign) - Questo è il massimo che potevamo fare in questo momento. Il giorno dopo il nuovo passaggio in Cdm del Protocollo sul Welfare, Romano Prodi difende il lavoro svolto e l'intesa raggiunta con le parti sociali che continua a scontentare la sinistra radicale. Prima di volare a Lisbona per il Consiglio europeo, il Professore ha incontrato a colazione, per più di un'ora, a Palazzo Chigi, i promotori della manifestazione del 20 ottobre sulla precarietà.

Il presidente del Consiglio, raccontano i partecipanti alla riunione, ha assicurato di aver fatto ogni sforzo possibile per trovare una soluzione che mettesse d'accordo tutti, uscendo dallo stallo attuale. Il leader dell'Unione si è detto preoccupato perché il corteo, promosso dall'ala radicale della coalizione, potrebbe essere strumentalizzato politicamente e interpretato dalla stampa come una manifestazione antigovernativa e contro la sua politica economica.

All'incontro di stamane c'erano i direttori di 'Liberazione' e 'Manifesto' Piero Sansonetti e Gabriele Polo, il presidente dell'Arcigay Aurelio Mancuso, Bianca Pomeranzi della rete femminista della Sinistra europea e Laura Spezia della segreteria nazionale della Fiom, che hanno voluto rassicurare il premier: ''La mobilitazione di sabato non è contro il governo, né contro il sindacato, anche perché in piazza ci sarà proprio quella parte del suo elettorato che più sostiene il governo e non auspica certo un ritorno del centrodestra alla guida del Paese''.

Spiega Mancuso: ''Il presidente Prodi non ha espresso un giudizio negativo sulla manifestazione, ma si è detto preoccupato che il corteo venga interpretato dai massmedia come una manifestazione antigovernativa. Non è così. Innanzitutto, non è una manifestazione organizzata dai partiti ma voluta e promossa dalla sinistra sociale italiana. Non c'è nessuna volontà da parte nostra di strumentalizzare, anzi. Noi chiediamo di affrontare il problema della precarietà con provvedimenti concreti e seri''.

I promotori del corteo del 20 ottobre hanno spiegato a Prodi le ragioni della loro protesta. Per Mancuso sono ''due le priorità, le questioni'', che provocano i malumori ''della sinistra sociale'': ''La precarietà e la questione della tutela dei diritti civili e delle libertà, a cominciare dai Dico. In particolare, sulle coppie di fatto, il presidente del Consiglio ha riconosciuto di aver fatto il possibile, ma su questo tema c'erano dei problemi sollevati da una parte della sua maggioranza che non ha potuto scavalcare. Il premier ha ammesso, quindi, che sulla tutela dei diritti mancano gli interventi'', precisando che la vicenda si è arenata in Parlamento, dove bisogna tener conto dei numeri esistenti.

''Precarietà e tutela dei diritti civili - insiste il presidente dell'Arcigay - sono due questioni centrali collegate fra di loro che vanno di pari passo e il governo deve fare di più''. Nel corso dell'incontro di oggi a Palazzo Chigi, Spezia della Fiom ha criticato il governo Prodi sul Welfare, sottolineando che ''le modifiche al Protocollo non hanno risolto il problema dei precari''.

Occorre, dunque, un cambio di marcia. Mancuso riferisce che il leader dell'Unione ha difeso il suo lavoro e il testo dell'accordo sullo Stato sociale: ''Il presidente del Consiglio ci ha detto di aver fatto ogni sforzo e questo testo era il massimo che si poteva ottenere nell'attuale situazione''.

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Ndr. La facile propaganda contro un governo in grave difficoltà è macroscopica ma il farne parte e remargli contro è ancora più macroscopico.
Il non saper misurare le parole e gonfiarne di enfasi i suoi contenuti è sempre stato un vezzo della vecchia sinistra e Aurelio Mancuso stando al comunicato dell'Arcigay sembra aver avuto un'ottima scuola.
Non sarebbe bastato dire a Prodi "Presidente quando mette i DiCo nella sua agenda? Se non prima tra tre anni scade il suo mandato, non crede sia ora di accelerare la sua discussione? Migliaia di suoi elettori sono stanchi di aspettare". Già perchè non si parla mai del peso elettorale del popolo Lgbt. E' noto che non solo a sinistra ma anche molti del centro-destra hanno votato le promesse dell'Unione fatte in materia di parità nei diritti sociali e civili.
Dal comunicato stilato dall'Arcigay l'Italia sembra una repubblica sudamericana degli anni '70 se non l'Iran. Counque, in compenso Mancuso il 20 ottobre va da privato cittadino alla manifestazione.
Vorremmo sapere se dietro al carro del Circolo Mieli o defilato, anonimamente in mezo alla folla...

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In scena un grande attore: Servillo e l’uomo in frac.

Una nuova versione per uno spettacolo di grande fascino. Correggio, prima nazionale domani sera al teatro Asioli. Sul palco anche Furio Di Castri, Danilo Rea e Javier Girotto.

(Gazzetta di Reggio) Domani sera (ore 21) al teatro Asioli di Correggio debutta in prima nazionale la nuova versione di «Uomini in Frac-Omaggio a Domenico Modugno», ripresa con modifiche dello spettacolo progettato da Peppe Servillo e Furio Di Castri e prodotto per Correggio Jazz 2005. Protagonisti della serata sono Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel, assieme a Fausto Mesolella e Mimì Ciaramella (chitarrista e percussionista della stessa band), insieme al meglio del jazz nazionale.
Sul palco anche Furio Di Castri (contrabbasso e direzione musicale), Danilo Rea (piano), Javier Girotto (sax), Cristiano Calcagnile (il batterista di Bollani); Mimmo Epifani, mandolinista salentino, provvede a fornire il coté folk. Della formazione ufficiale fa parte anche Gianluca Petrella (trombone), che non sarà presente a Correggio.
A proposito di Modugno, dice Servillo che «le sue canzoni sono ancora popolari e parlano al cuore della gente come quarant’anni fa. D’altra parte, in quanto capostipite dei cantautori, Modugno ha sposato modernità e tradizione con spregiudicatezza. E’ stato attore di teatro colto e di cassetta, ha lavorato per il cinema, ha scritto testi dai quali emerge il volto inquieto di un Italia che stava cambiando». E proprio questa teatralità di Modugno fa di Servillo il suo degno interprete. «Modugno è un monumento della canzone italiana - continua Servillo - il suo urlo a braccia aperte “volare” proietta l’Italia dentro il boom economico, dentro la modernità e nel mondo, rivoluziona la canzone, da allora in avanti non più figlia solo del “belcanto”; Modugno trasforma le melodie e il linguaggio, ma resta saldamente radicato nella tradizione popolare, ha un cuore antico e un linguaggio nuovo».
Ed ecco che arriva il jazz, che non ha paura dei classici; le sue modificazioni e trasformazioni di un repertorio vengono dalla conoscenza, dalla riflessione, dall’empatia: la poesia, il gioco, il paradosso dell’interpretazione jazz sono il risultato di una frequentazione affettuosa, non un tradimento. Perché non si può chiedere al jazz di essere filologico, di mantenere una distanza snob dall’originale. Che del resto qui non potrebbe esistere, visto l’elenco degli «Uomini in frac»: un cantante che più «teatrale» non si può, Servillo.
Di Castri che invita a seguire le piste inesplorate del continente Modugno, i colori esotici, gli echi delle bande, gli accenti folk; la solida chitarra di Mesolella; le ance di Girotto, tra melodia e Sud America; il pianoforte di Rea, intenso indagatore dei meandri melodici e armonici del repertorio italiano; la ritmica ricca e up-to-date di Calcagnile; il mandolino antico di Epifani.

Ingresso: posto unico 12 euro (prevendita all’Asioli, tutti i giorni 17/19). Info e prenotazioni: tel. 0522/637813

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Fisicatissimo, timidissimo, simpaticissimo: Cristiano Ronaldo.

Non solo un grande campione di calcio, Cristiano Ronaldo è diventato in poco tempo anche un'icona gay. Fisicatissimo, timidissimo, simpaticissimo ed altrettanto amicissimo di quel fichissimo di Beckam con cui ha passato le vacanze al mare questa estate.

Vi proponiamo i suoi due spot pubblicitari in cui dimostra di essere anche un discreto interprete. Presto una galleria fotografica con alcuni scatti "hot" dedicata al bel Cristiano.






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Stelarc: l’artista bionico che si fa impiantare un orecchio nel braccio.

(Panorama) Un orecchio impiantato in un braccio. No, non è la descrizione di un quadro di Salvador Dalì nè tantomeno la sintesi di un racconto dell’orrore. Ma arte pura.
Almeno secondo le inquietanti intenzioni del diretto interessato, Stelios Arcadiou, in arte Stelarc, che dopo aver fatto parlare di sè per aver filmato polmoni e stomaco dall’interno e per essersi presentato in performance ricoperto di aghi, torna di nuovo sotto le luci della ribalta. Stavolta per un’insolita opera che vede sempre il suo corpo come protagonista. Sessantunenne, il cipriota Stelarc ha avuto, comunque, coraggio da vendere. La protesi in cartilagine umana a forma di orecchio è stata coltivata in laboratorio a partire da alcune sue cellule precedentemente asportate. E non è stato facile trovare un chirurgo consenziente, anzi numerose sono state le proteste della categoria per la totale inutilità scientifica dell’operazione e anche di quei pazienti che a trapianti e a chirurgie di ricostruzione debbono ricorrere per la loro stessa sopravvivenza.
Ma alla fine l’ha spuntata lui, trovando la complicità dell’australiana Tissue Culture and Art , un’associazione di artisti con curriculum scientifico nei cui laboratori è stato possible coltivare le cellule alla base del nuovo orecchio.
Dopo le operazioni chirurgiche di Orlan, insomma, Sterlac sembra aggiungere un nuovo tassello ad una body art sempre più disumana.
Prossimo passo, promette Stelarc, un microfono nell’orecchio.

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Pennsylvania: Chiesta la pena di morte per due attori pornogay.

ULTIM'ORA
(Dal nostro corrispondente - Richard Rossi Hawkins, New York) Il procuratore capo dello stato della Pennsylvania ha chiesto la pena di morte nel corso del processo intentato contro i due attori di film porno Harlow Cudra e Joseph Kerekes, accusati di aver assassinato Bryan Charles Kocis, direttore della casa di produzione Cobra Video.

I due attori, che formano una coppia nella vita, secondo l'accusa avrebbero assassinato Kocis nella notte del 24 gennaio scorso per eliminare un concorrente. Harlow Cudra e Joseph Kerekes (nella foto) si proclamano innocenti.

****************Il servizio completo e dettagliato nella prossima corrispondenza.

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Roma sotto i riflettori per la Festa del cinema.

Biondo platino, come si confà alle amanti dei gangster, nel thriller "Le deuxième souffle" di Alain Corneau, mora sul tappeto rosso.
Sarà Monica Bellucci ad aprire la Festa del cinema di Roma.


(Panorama) Oltre 32.000 biglietti venduti, un villaggio del cinema tirato su per l’occasione: uno stand dopo l’altro a coprire un’area di 5600 metri quadrati, 21 grandi anteprime internazionali, 14 film in concorso, retrospettive, concerti, mostre. C’è di tutto, ovunque e in gran quantità: a Roma si respirerà cinema per dieci giorni, dal 18 al 27 ottobre.

Sui palazzi verranno proiettate enormi immagini di Roma dall’alto dell’artista Olivo Barbieri insieme a foto inusuali dei grandi attori italiani, alcune strade del centro saranno letteralmente impacchettate per l’occasione con installazioni pubbliche. Tutta Via Veneto, la strada della Dolce vita, sarà lastricata di ritratti a mosaico di Maurizio Galimberti, e nelle hall dei suoi alberghi si potrà entrare sui set allestiti intorno agli abiti di Fausto Sarli, ideati per dive come Monica Bellucci o Penelope Cruz.

Tra i divi che solcheranno il red carpet ci saranno 9 premi oscar: la luminosa Cate Blanchett, protagonista di Elizabeth, the golden age (il sequel di Elizabeth), Geoffrey Rush (di cui si ricorda soprattutto la straordinaria interpretazione in Shine, che gli valse la statuetta), Francis Ford Coppola che presenta Youth without youth, film girato 10 anni dopo il suo L’uomo della pioggia (The rainmaker). E poi ancora Sean Penn, Halle Berry, Tim Robbins, Robin Williams, Reese Whiterspoon , Gavin Hood.
Ma non è finita: ci saranno Keira Knightley, protagonista di Silk, kolossal tratto dal romanzo di Alessandro Baricco; Meryl Streep, interprete di Rendition di Gavin Hood (che vinse l’Oscar per Il mio nome è Tsotsi) e di Leoni per agnelli, film di Robert Redford con Tom Cruise (anche loro a Roma).
Il pubblico è invitato a una lezione di cinema tenuta nientemeno che da Bernardo Bertolucci e a conversazioni con Sophia Loren, Depardieu, Coppola.
I film più attesi sono le anteprime mondiali della sezione Première: Across the universe di Julie Taymor (Frida) imperdibile per ogni fan dei Beatles che si rispetti, con la sua colonna sonora che mette in fila 33 canzoni della band di Liverpool reinterpretate dagli attori.

Into the wild, quarto lungometraggio diretto da Sean Penn, è la storia vera di Christopher McCandless che, fresco di laurea, si incammina per le terre inospitali d’Alaska in cerca d’avventura. Il film è tratto dal best-seller di Jon Krakauer.

Youth without youth, il ritorno al cinema del grande Coppola, è una coproduzione indipendente franco-italo-rumena. Noir filosofico girato in Romania, nasce dall’interrogativo sul perché così spesso il picco del genio intellettuale e artistico si raggiunge in giovane età ed è poi così difficile da ritrovare.

Altro film molto atteso è il drammatico Things we lost in the fire, diretto dalla regista danese Susanne Bier, con Halle Berry e Benicio del Toro protagonisti.
Il trailer

Non mancano le anteprime italiane: Giorni e nuvole, film sul rapporto di coppia di Silvio Soldini, regista del grande successo di pubblico con Pane e tulipani.

A Dario Argento è addirittura dedicato un Black carpet e una notte d’argento, una maratona nera con le riedizioni di Suspiria e Inferno e l’anteprima dell’ultimo capitolo della trilogia La terza madre, presentato alla Festa del cinema di Roma.

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Il Monsignore gay sospeso dal Vaticano ha riaperto il suo blog.

ULTIM'ORA
Il sacerdote trentino sospeso dal Vaticano dopo l’intervento in una trasmissione televisiva sui preti gay.

(Trentino) Impennata di contatti per il sito internet con una preghiera: «Tutto si dilegua» TRENTO. Ha riaperto il suo blog con una preghiera in linea con quanto gli sta accadendo: «Nulla ti turbi, nulla ti rattristi, tutto si dilegua, solo Dio non muta». Così Tommaso Stenico - il sacerdote di Telve sospeso in Vaticano per un’intervista rilasciata a La7 (ma lui sostiene sia stata invece “rubata”) da cui emergerebbe una frequentazione con il mondo omosessuale - intende tornare alla normalità. Il suo sito internet è tornato alla normalità dopo alcuni giorni in cui era “spento” (l’indirizzo è www.tommasostenico.it) e idem per il suo blog, che può essere consultato all’indirizzo umanesimocristiano.splinder.com.
I contatti dei suoi siti internet da sabato - il giorno in cui è trapelato il nome del sacerdote trentino, già intervistato dalla stampa nazionale in seguito alla sua sospensione dal Vaticano - sono schizzati verso l’altro: si tratta di un blog da una sessantina di contatti al giorno ma che nei giorni scorsi è arrivato a dieci volte il volume di traffico abituale. In particolare nella giornata di martedì sono stati più di 500 i visitatori che hanno sfogliato le pagine del blog per farsi un’idea più approfondita sul sacerdote trentino travolto dallo scandalo. Della vicenda che ha occupato le cronache nazionali (e internazionali) sul blog non c’è comunque nessuna traccia diretta, se non quella preghiera iniziale (inviata il 16 ottobre) in cui si dice che “tutto si dilegua

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Austria, arriva la fiera dei divorziati.

(Il Corriere della Sera) Il sabato è riservato agli uomini, la domenica è il giorno delle donne - così si evita il rischio di incrociare il proprio o la propria ex. Si terrà i prossimi 27 e 28 ottobre in Austria la «fiera del divorzio», a detta degli organizzatori, la prima al mondo nel suo genere. «Neustart» (Nuovo inizio) è il motto della due giorni a Vienna dove i visitatori potranno consultare (anche in forma del tutto anonima) una vera e propria schiera di avvocati e moderatori in grado di consigliare la via migliore per una separazione indolore.

Sono una ventina gli espositori che si sono registrati finora. Oltre a legali, notai e divorzisti figurano anche agenti immobiliari, esperti di crisi di coppia, detective privati, rivenditori di auto, life-coach, esperti di sicurezza personale, consulenti per chi alleva i figli da solo, agenzie matrimoniali, professionisti in meditazione e party-service per le feste di divorzio. Inoltre, è presente uno stand specializzato in esami del Dna per i test di paternità e uno con consulenti di bellezza e fitness. Un altro invece è stato prenotato dall’arcidiocesi di Vienna. Ci sono poi anche agenzie di viaggi che offrono pacchetti per freschi divorziati. Come spiega l’organizzatore Anton Barz, che fino ad oggi ha coordinato la fiera degli sposi in Austria, la manifestazione è aperta non solo a chi si è lasciato col partner ma anche a coppie di sposi che sono ancora in perfetta sintonia, a quelle che sono in crisi, alle persone sole, ai genitori single, ai parenti e amici delle famiglie coinvolte e a semplici curiosi. «Per tutti abbiamo una consulenza attenta e risposte chiare e precise», ha detto Barz ai media.
L’Austria è ad oggi forse uno dei paesi che più di ogni altro avverte il problema visto che le statistiche, riferite al 2006, parlano di un 50 per cento dei matrimoni finiti col divorzio. A Vienna, per esempio, su 100 matrimoni ben 66 sono falliti ( 6.446). L’evento toccherà anche le città di Linz (il 17 e 18 novembre) e Graz (il 1 e 2 dicembre), dalle 10 alle 17, con ingresso libero. “Confidiamo nel fatto che questa fiera abbia più successo delle manifestazioni riservate al tema del matrimonio”, aggiunge Anton Barz. Gli organizzatori sperano infatti di farlo diventare un appuntamento fisso di almeno due edizioni ogni anno. A detta loro sarebbero già tantissime le agenzie e le società che si sono dette interessate a partecipare a questo genere di fiera, molte delle quali anche dall’estero. Le giornate, per di più, saranno arricchite da conferenze e dibatti, tutti naturalmente inerenti al divorzio.

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Ravenna/Spadoni: "No alle petizioni popolari per il registro delle unioni civili" .

(Ravenna notizie) La dichiarazione rilasciata in Consiglio Comunale da Gianfranco Spadoni, Gruppo Spadoni per Ravenna.
E’ legittimo che la società civile locale si organizzi liberamente per fare sentire la sua voce e per sensibilizzare i politici su alcuni temi forti, ma a me pare inopportuno e soprattutto assolutamente prematuro utilizzare lo strumento della petizione popolare per proporre l’istituzione di un registro delle unioni civili, soprattutto in questo momento.

In primo luogo perché si tratta di materia ancora arenata in Parlamento, che peraltro sta provocando confusione e fortissime tensioni negli schieramenti politici; inoltre, penso che in questo difficile periodo siano altri i temi sui quali dovrebbe esservi un interesse forte da parte di chi amministra, sia a livello nazionale, sia a livello locale. Lo Stato dovrebbe riconoscere e promuovere “il soggetto famiglia” agevolando quelle scelte che concorrono a produrre beni collettivi e risorse per la società.

Riconoscere, cioè, che la famiglia è una società che gode di un diritto primordiale e quindi nelle loro relazioni sono obbligati ad attenersi al principio di sussuidiarietà assicurando alle famiglie stesse tutti gli aiuti economici, sociali, educativi e culturali. E le risposte sino ad ora giunte dalla Finanziaria e dal bilancio del nostro Comune attraverso l’aggravio fiscale abbattuto violentemente sull’istituto familiare, rappresentano una palese contraddizione. E questo, appunto, era il terreno su cui intervenire per attuare prima d’ogni altra cosa, il pieno riconoscimento dei diritti doveri alle famiglie stesse.

La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società ed ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato; la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Risulta estremamente chiaro anche a chi non professa la dottrina cattolica che, poiché lo Stato parla di famiglia, solo se vi è una unione resa valida dal matrimonio, - sia esso religioso o civile -, bisogna escludere dalla categoria sia i single, sia le coppie omosessuali, in quanto la loro unione non è stata sancita né dal diritto naturale, né dal riconoscimento da parte delle autorità. La discussione potrebbe prendere una piega pericolosa e preoccupante.

Personalmente sono molto lontano dalle leggi sulla famiglia emanate dall’ Unione Sovietica negli anni 1917- 1918, riguardanti disposizioni e teorie che riconducono la realtà familiare ad un agglomerato amorfo di individui, negandone il fondamento naturale e facendone un mero fatto storico. Ma sono anche contrario a trasformare l’argomento in una vera e propria Crociata, sapendo bene come sia estremamente necessario il profondo rispetto dei diritti di ciascun cittadino a cominciare da quello relativo alla libertà individuale.

In questo panorama, sono profondamente rispettoso delle posizioni espresse dalle autorità ecclesiastiche, le quali, in presenza di questioni eticamente sensibili, devono fare sentire la loro voce in difesa dei valori cristiani, senza che questo metta in discussione la laicità dello Stato in relazione ai grandi temi attuali. Ritengo che in nome della coerenza, i cattolici impegnati in politica debbano dare una pubblica testimonianza soprattutto quando sono chiamati a prendere decisioni sui valori fondamentali".

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Ai Caraibi la prostituzione maschile fa impennare l’Aids.

(Panorama) Tra le mete preferite dal turismo sessuale europeo e statunitense, i Caraibi stanno diventando l’area del mondo in cui la lotta alla diffusione dell’Aids si sta facendo più ardua.
Lo mette in luce un libro scritto da Mark Padilla, professore di antropologia medica all’Università del Michigan, che rappresenta il più ampio studio finora disponibile sulla prostituzione maschile nell’industria caraibica del piacere, indagata attraverso il caso emblematico della Repubblica Dominicana e di 298 suoi lavoratori del sesso intervistati nel corso di tre anni.

L’economia caraibica è sempre più dipendente dagli introiti assicurati dal turismo, perciò molti ragazzi sfuggono alla disoccupazione nelle aree rurali dandosi alla prostituzione con una clientela tanto maschile quanto femminile proveniente dai Paesi ricchi.
Questa bisessualità sfruttata per raddoppiare le possibilità di guadagno è ancora più deleteria nella diffusione del contagio, perché molti uomini che esercitano la prostituzione non solo sono sposati con donne ovviamente tenute all’oscuro dell’attività che contribuisce al bilancio familiare (data la forte disapprovazione sociale che colpisce l’omosessualità, specialmente quella praticata per denaro, nella cultura latinoamericana), ma mostrano anche una scarsa propensione ai rapporti protetti, in particolare con le donne.
Padilla auspica quindi che i programmi di prevenzione tengano conto di una categoria finora negletta, che ha invece un ruolo chiave nella diffusione del contagio, all’interno di un’area che per numero di casi di Aids è inferiore solo all’Africa subsahariana.

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Scozia: Pene più severe per gli omofobi.

Al Parlamento scozzese una legge presentata dai Verdi che rende più pesanti le pene contro chi si macchia di crimini contro gay e lesbiche.

Il parlamento scozzese sta discutendo un progetto di legge che rende più pesanti le pene per chi si macchia di crimini contro gay e lesbiche. Il progetto, presentata dai Verdi, va ad integrare la legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale introdotte dal governo Blair nonostante l'opposizione delle gerarchie cattoliche.

La legge scozzese fa ancora più scalpore perchè la Scozia è un paese a maggioranza cattolica a differenza dell'Inghilterra. Le hate crimes laws sono state introdotte negli ultimi anni a causa dell'aumento di crimini contro le comunità gay e lesbiche. Anche negli Usa il parlamento sta discutendo il Matthew Shepard act che pero' vede il suo futuro minacciato dal veto del governo Bush.

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Isola dei Famosi: Coco abbandona per tornare da Malgioglio, in vista ci sono "baci a gallinella".

(Teledicoio) Isola dei Famosi, quinta puntata. Credo. Distrutta dal fuso orario, sballottata da un volo che ha attraversato due tempeste tropicali, la nostra amata Elisa, inviata a settembre in Honduras da Tele dico io, ovviamente a spese proprie, arriva a Malpensa nel trado pomeriggio di ieri. La nuova puntata dell'Isola sta per cominciare, e questa volta l'amata reporter dovrà seguirla dal divano di casa.

Elisa prende la navetta, arriva nel centro di Milano, prende precipitevolissimevolmente la metropolitana ma sbaglia direzione. Si sveglia al capolinea, riprende la metropolitana e questa volta azzecca la fermata. Arriva a casa distrutta ma non molla. E noi, tutti in coro, la ringraziamo. E-li-sa, E-li-sa, E-li-sa.

di Elisa (nostra inviata in Honduras)

Tornata di nuovo nella natìa lombardia, mi accingo a raccontarvi - come tradizione vuole - le gesta di famosi e meno famosi. Ma prima devo assumermi le mie responsabilità, confessando che - causa errore in metropolitana (cosa, invero, che mi accade spesso. E qui potremmo aprire una parentesi su quanto io somigli VERAMENTE a Paris Hilton...o per meglio dire..quanto io riesca ad essere babbea molto spesso!) - sono approdata di fronte alla tv solo alle 21:45. EBBENE SI! Ho perso l'inizio dell'Isola!!

Sono inginocchiata sui ceci ardenti (i carboni costavano troppo) mentre scrivo, certa che saprete perdonarmi. Anche perchè, da brava reporter nonchè infaticabile spia, ho telefonato ad un'amica che ero certa stesse guardando l'Isola e mi sono fatta raccontare l'inizio.

Così mi ha detto che: A) la Ventura è entrata in pista urlando (ma va??) "Mare forza novéééééé!!"..ne ignoro il motivo. B) Malgioglio reduce dall'eliminazione è arrivato in studio con veletta nera sulla testa e ciuffo ossigenato a nuovo..anche qui ne ignoro il motivo. C) Scoop iniziale su Karen e Vittorio. Ora, dato che lei mi stava raccontando mentre il programma proseguiva, non ho capito una mina di quello che mi diceva, e allora per onor di cronaca sono andata a controllare sul sito ufficiale, il Vangelo dell'Isola, dove hanno riportato questo appunto: "Dopo lo sfogo di Cristiano, si passa ad affrontare l'argomento più scottante della settimana: la tentata fuga di Vittorio e Karen.

Dopo una clip che racconta i turbamenti dei due non famosi che, dopo la puntata di mercoledì scorso, hanno tentato di lasciare l'isola a piedi, Karen va al confessionale per spiegare le sue ragioni. La concorrente non sa che sono usciti degli articoli e delle dichiarazioni di un suo ex che dice di avere una storia con lei... Simona, naturalmente, non ne fa parola, ma le dice di godersi l'esperienza sull'isola perchè al loro ritorno scopriranno che qui la vita è molto più dura che su Playa Uva!".....AZZ! Mi sono persa il super scoop! Mi sto maledicendo ancora per questo! Io ho acceso la televisione pochi secondi dopo, per essere precisi, quando Viviana e Claudio litigavano per..i laccetti del k-way del romano.

Per cosa poi? Per legarsi i capelli. Quest'ultimo asseriva che l'ex-poliziotta glieli avesse rubati, mentre lei, giustificandosi dicendo che ha servito lo stato per 20 anni, e difesa da Paone, negava, sostenendo di aver trovato i lacci per terra. I toni erano molto accesi, la Ventura ridacchiava in studio, io sulla poltrona un po' meno, data la bassezza della discussione.

Ho trovato Malgioglio decisamente rinato, in studio, seduto sul trono da regina d'Africa che gli hanno fatto. Stupisce come sempre con il suo sarcasmo: "Sono stato l'unica nota positiva dell'Isola, mi sono rovinato le mani e le dita con le loro barbe duuuure..ecc ecc", in pratica, non risparmia nessuno.

Si salta a Sandrino, a cui vengono "donate" di nuovo le due ballerine di salsa, ma solo dopo che la Ventura si è assicurata che il bancario non avesse davvero in valigia (come invece qualcuno sostiene) un farmaco per potenziare le prestazioni. Ma sono gli autori che le suggeriscono 'ste cavolate da dire..o è la sua mente al botulino?!?

La Maglia parla, definendo Cecchi Paone un "gigante del pensiero", ma io non riesco - giuro - ad ascoltare quello che dice, perchè le sue elucubrazioni mentali sono degne di far compagnia al botulino nel cervello di Simona Ventura. Segue l'addio di Coco: chiede di andare nel posto adibito alle nomination per parlare privatamente con la conduttrice, iniziando un lunghissimo monologo che riassumo con parole sue: "sono venuto per vedermi come sono, per tirare fuori il vero Francesco [...] nella vita è più importante la qualità della quantità".

Penso subito che il ragazzo voglia farsi pubblicità negli ultimi minuti di televoto, ma mi stupisce sostenendo di voler tornare a casa! La Ventura nel panico, anche se tenta di nasconderlo, mentre io sorrido. Questo tenero sorriso però, sparisce in un baleno alla frase dell'ex calciatore "Nel momento in cui tornerei a casa non mi sentirei sconfitto". Rido, poi le idee mi si chiariscono: ignoro quali problemi abbia veramente Coco, ma abbandonare l'Isola per farsi pubblicità e passarsi da buon samaritano fa ridere i polli. La Ventura asserisce di non volergli rifare il discorso per farlo rimanere ma..si gioca la carta "mamma".

Infatti la madre di Coco è in studio, tremante, sconvolta, emozionata (spero per problemi suoi, non perchè il figlio ha deciso di abbandonare!). Non mi dilungherò sul tema botulino, di cui par essere schiava anche la Coco-mamma, ma sul fatto che anche lei dice al figlio (come tutti i parenti dei "giocatori") "non abbandonare, sei forte, ecc ecc". Simona continua "non ho chiamato mamma per convincerti, Francesco.." (anche se secondo me se avesse potuto avrebbe addentanto un pezzo di scenografia) "non ti sto convincendo ma il pubblico vuole che tu rimanga" (applausi scroscianti in studio) "un giorno, come Albano, potresti rimpiangere questa decisione". Fatto sta che lui, risoluto, se ne va.

E la Maglia (ma non possono metterle una museruola?!?) ci dona una perla: "E' stato poco "calciatore", con questa decisione ne esce bene". Cosa vuol dirci con questa frase? Forse Sandro Mayer tenta di aiutarci? Si! Il giornalista ci dice che "con questo modo di porsi e questo discorso ha fatto uscire un bel personaggio". Bah. Per restare in tema melò, Malgioglio viene portato in separata sede dalla Ventura, su due sgabellini a lato studio, dove gli viene letta una lettera delle due sorelle: il richiamo alla De Filippi è imminente!

Rimembro qualche scena di "Amici" - programma che odio con tutta me stessa - dove i parenti mandano le lettere ai figli/nipoti in sfida. Correggetemi se sbaglio, ma la subdola tecnica della letterina strappalacrime, scritta dagli autori (e garantisco che dalla De Filippi è così) è cosa superata, anche se fa piangere tutto lo studio comunque, Malgioglio compreso.

Poi, dopo lo sfogo della Villa che, felicissima di essere stata eliminata, chiede alla Ventura di pregare i non famosi di parlare in modo meno volgare, si passa al mio personaggio preferito, la donna che vorrei come vicina di casa, sorella, migliore amica: Lisa Fusco.

Stasera indossa un pareo e un altro costumino rubato alla costumista delle Letterine, e tutta pailettata si avvinghia a Coco che se va. E non si stacca la soubrettina, manco fosse una cozza attaccata allo scoglio, tant'è che è proprio la Villa a farla staccare da Francesco, per poter lasciare la Ruina. In rapida successione la Ventura fa l'ennesimo cazziatone a Karen per la prova Leader, dove pare che Vittorio sia stato il vero vincitore e abbia invece ceduto alla non-famosa la "corona" dell'innominabile. Lei fa la gnorri, ma si capisce benissimo che se potesse, prenderebbe la Ventura per i capelli. La sorella e l'amico di Vittorio gli dicono di guardarsi le spalle, di riappropriarsi del gioco, di "allargare gli orizzonti", di darsi da fare. Cercano di dirgli in tutti i modi di scrollarsi di dosso Karen, ma sembra che lui non voglia proprio capire..eh beh...del resto, lui nomina Viviana perchè è stata la prima a dire in giro che lui e Karen avevano una storia.

Ma allora è vero??!? O no?!?! ..qui mi dovrò dare da fare per scoprirlo. Ma anche no, ne va della mia sanità mentale! La Fusco, che ha disotterrato gli zatteroni da guerra, sostiene di essere stata minacciata! Un altro sortefugio? Ebbene si! Dicono che è l'unica che non è dimagrita e quindi presto le ruberanno il cibo. Dicono. Poi, per qualche millesimo di secondo, mi fa tenerezza, cercando qualcuno in studio della propria famiglia. In effetti, in tutto questo tempo, la ragazza non ha mai avuto nessuno in studio che la salutasse, e allora la Ventura si impegna a far venire il suo fidanzato la prossima settimana.

Lei quindi, felice come una pasqua, manda "bacetti a gallinella" a un sacco di persone, nel senso che dice proprio la lista di nomi, compresa Orsolina la fruttarola, per poi scegliere chi nominare con un bel ambarabà ciccì coccò. E' una cabarettista!!! Canonico invece ringrazia la sua agente per la possibilità di fare l'Isola. Personaggio quasi inquietante nella sua banalità, ma non è una novità.. La puntata si conclude con la Villa che viene lasciata sull'Ultima spiaggia, felicissima di restare da sola. Mi chiedo se le manderanno i ballerini di salsa, la prossima settimana. Questo non ci è dato saperlo, per ora.. Ho spento il televisore prima della fine, perchè la puntata è stata così pregna di emozioni che non avrei potuto reggere un minuto di più!

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Platinette ribadisce l'outing di Tiziano Ferro.

(Queerblog) Noi di Queerblog non amiamo, come molti all’interno della comunità glbt, l’outing* (= dichiarare pubblicamente l’omosessualità di qualcuno che invece la tace). Perché possono essere infiniti e diversificati i motivi che spingono un omosessuale a non dichiararsi. E soprattutto le motivazioni sono assai dolorose in primis per la persona che è costretta a nascondersi.

Siamo altrettanto convinti però che il coming out* (= l’autodichiararsi pubblicamemte gay), soprattutto di personaggi pubblici, faccia bene alla società e sia di stimolo e conforto a tutte quelle persone gay che si sentono sole e isolate. Ciò non di meno non apprezziamo artisti che dell’essere omosessuali hanno fatto una bandiera e una forza e poi lo rinnegano in pubblico (un esempio su tutti Renato Zero).

Ma in questa sede parliamo invece di un artista, Tiziano Ferro, che ci piace tanto e che apprezziamo nonostante sia, come si dice in gergo, “un po’ velato”. Diciamo “solo un po’” perché nel tempo, con più sicurezza, successo e indipendenza da manager e produttori, si sta piano piano, a suo modo, aprendo e lasciando andare. In modo elegante, non plateale, ma incisivo, come abbiamo già detto qui. A fargli l’outing questa mattina durante il suo programma su Radio Deejay è stata Platinette che, in vena di gossip, ha detto:

Che Tiziano Ferro sia gay lo sanno tutti. Ma forse non tutti sanno che ha una passione per gli orsi, non nel senso animale del termine…

Non conoscevamo così a fondo i gusti di Tizianone (e chi siano gli orsi i gay lo sanno benissimo) ma dobbiamo ammettere che sì, soprattutto nell’ambiente gay, che Ferro sia gay si sa da tempo. E nonostante non lo dica pubblicamente è uno di quelli che ci piace lo stesso perché sa comunque come farsi voler bene e farci capire le sue motivazioni. Ci auguriamo comunque che magari un giorno Tiziano sia libero di esprimersi liberamente come meglio crede. Intanto apprezziamo la sua musica, come tanti altri suoi fan, etero, omo, teen, adulti etc etc… Tiziano ti vogliamo bene.

*N.B. Una volta per tutte facciamo chiarezza sulla differenza fra i termini coming out e outing che invece continuano ad essere usati a sproposito da tutti i media italiani.

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Milano, per i Radicali l’affitto costa come un caffè al giorno.

(Gianandrea Zagato - Il Giornale) Per una casa in affitto c’è sempre una pigione da pagare. Che può essere più o meno salata in base a quello che impone il mercato, se è o meno in zona centrale e se è o meno in uno stabile di pregio. Be’, quest’equazione non vale a Milano. Sotto la Madonnina vige un’altra regola. Prezzo stracciato se l’affittuario è un partito politico. Prezzo assolutamente fuori mercato e mai in linea neppure con quelli che il Comune applica già scontato agli altri inquilini eccellenti, da manager a politici passando per giornalisti. E, attenzione, gli stabili dove i partiti politici hanno trovato sede sono tutti in zone centrali o semi-centrali.

Sconcerto. Che per essere compreso fino in fondo dai non milanesi non ha neppure bisogno di essere tradotto con l’aiuto di una cartina stradale: c’è una sede di partito a un tiro di schioppo dal Duomo e quando non si è così fortunati il raggio dove si trovano è a meno di due chilometri da via Montenapoleone e relativo quadrilatero della moda. Se non ci credete prendete il tram 15 che da piazza Duomo arriva in corso di porta Vigentina. Sette fermate e, oplà, siete al civico 15 dove ha sede il Partito radicale. Stabile ben tenuto, giardino incluso e posti auto. La sede dei pannelliani è di ampia metratura. Quanto? Palazzo Marino che all’anagrafe del Demanio segnala i locali come «partito» nega questo dato ai cronisti. Ma frequentatori di una vita trascorsa tra quelle mura, oggi e ieri, stimano in un centinaio di metri la planimetria radicale. I faldoni del Demanio svelano però il quantum: 496,68 euro all’anno. Sì, avete letto bene: poco più di quaranta euro al mese, per gli amanti della precisione 41 euro e 39 cents. Che, calcolatrice alla mano, fa un euro e 37 centesimi al giorno. Giusto il prezzo di un caffè con brioche. C’è anche, sempre al 15 di Porta Vigentina, un esborso di quattromila e passa euro all’anno da parte di «altre associazioni».

Ma il viaggio tra le sorprese dell’affittopoli politica meneghina continua, stavolta a bordo del tram 3, da piazza Duomo a piazza XXIV Maggio ovvero nel cuore della movida. Sei fermate di tram con aria condizionata e ci si imbatte in un casello daziario del primo Ottocento. Bandiera della Padania al vento avvertono che lì ha sede la Lega, con un canone più pesante di quello pagato dai pannelliani ma comunque sempre invitante: 9.242 euro all’anno. Niente male, davvero. In zona l’affitto per cento metri quadri è stimato in duemila euro al mese nette. Ai compagni di Rifondazione basta però aggiungere millecinquecento e diciotto euro per ottenere dall’amministrazione di Letizia Moratti l’uso di alcuni locali in piazza Stovani. Ah, dettaglio. I 1.518 euro sborsati dai colonnelli milanesi di Fausto Bertinotti non sono, ça va sans dire, mensili bensì annuali. Regalino che non sappiamo quanto vi farà divertire mentre siete alle prese con l’affitto, le bollette e quant’altro vi trovate da pagare. Ma questa è la realtà di Milano, che si completa - parzialmente, con i dati incompleti forniti dal Comune - con una sede politica davvero d’oro e a soli trenta-passi-trenta dal Duomo. È quella dell’Udc di Pier Ferdinando Casini che, tra l’altro, nella giunta milanese conta un uomo di peso come l’assessore al Demanio Gianni Verga. Sede al civico 1 di via Silvio Pellico, con affaccio sulla piazza.

Quantum? «Non vi forniamo questo dato» è il leit motiv di una dozzina di richieste partite dalla cronaca agli uffici del Demanio di via Larga. Ma anche in questo caso c’è chi, dall’opposizione, dà i numeri: cinquecento euro al mese. Non male se si calcola che, qualcuno, per occupare quaranta metri quadri dall’altra parte della piazza ogni mese paga tremila euro.

Che aggiungere? Per essere baciati dalla fortuna bisogna essere dei partiti. Ma a Milano può bastare anche essere amici degli amici e un appartamentino salta fuori. O, magari, come accaduto a Stefano Ricucci la «concessione di una servitù» in cambio di 24mila euro. Servita per uno stabile al 2 di via Pellico, senza la quale quel palazzo non era vendibile. E questa è un’altra storia.

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Larry Craig non è gay nè bisex: agitava solo il piedino.

(Queerway) Larry Craig, che grazie al suo arresto all'interno di un bagno publico di un aereoporto continua a mettere in imbarazzo il Partito Repubblicano USA, dovrebbe prendere spunto da Monsignor Stenico. Tanto di strategie difensive ridicole se ne sentono tanto di questi tempi...
Il senatore americano infatti continua a seguire una stategia difensiva a tutto tondo della quale l'ultimo episodio è un'intervista rilasciata in prima serata sulla NBC.

Larry Craig e la moglie hanno ricevuto un giornalista dellla rete televisiva direttamente nel loro ranch dove il senatore, per l'occasione, si è lanciato in numerose dichiarazioni politiche.
"Sono un uomo semplice che serve il proprio paese da trent'anni [...] le accuse contro di me sono infondate [...] non avrei mai dovuto dichiararmi colpevole"
Larry Craig ha quindi negato di "essere gay o anche bisex" e si è lanciato in un salto mortale di autodifesa per giustificare il proprio "piedino" nelle toilettes dell'aereoporto. Il senatore, infatti, aveva (o avrebbe !?) fatto capire al poliziotto di "starci" proprio grazie ad un gesto del piede che manifestava la propria disponibilità all'abbordagio.

Parallelamente a tali dichiarazioni sta andando avanti anche la battaglia giudiziaria.
Larry Craig ha infatti presentato appello contro la decisione di un giudice che ha rifiutato la richiesta di annullamento del procedimento a carico del senatore nel quale Craig riconosceva la propria colpevolezza.
Secondo numerosi osservatori politici Larry Craig punta principalmente ad una rischiosa operazione di "ritorno" tra le grazie del Partito Repubblicano nel quale numerosi senatori ed esponenti di spicco hanno chiesto le sue dimissioni dal senato.
La vicenda, infatti, ha avuto grosse ripercussioni sulla vita politica di Craig e rischia tutt'ora (forse anche grazie alla stessa linea difensiva del senatore stesso!) di averne altre sull'intero Pertito in vista delle stesse elezioni dell'anno prossimo.

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Omosessualità, dibattito aperto.

Il settimanale diocesano Vita Trentina s'interroga sulla vita sessuale dei preti e sull'omosessualità a scuola, in televisione, in ufficio e in famiglia


Cosa ne pensi dell'omosessualità?

(Andrea Tomasi - L'Adige.it) Omosessualità nella Chiesa, ma anche a scuola, in televisione, in ufficio, in famiglia. Provate a chiedere ad un padre se teme che il figlio possa essere o «diventare» gay. E se gay è invece il maestro di scuola di vostro figlio? E se gay è il prete che opera in parrocchia? Come si comportano le famiglie? Domande a cui il settimanale diocesano Vita Trentina, da oggi in edicola e da domani nelle case degli abbonati, ha cercato di rispondere. SACERDOTI E SESSO. Il «caso Stenico» - il caso del monsignore trentino, sospeso dal Vaticano dopo che La7 ha mandato in onda il video di un incontro gay nel suo studio d'Oltretevere - ha sollevato il coperchio di una pentola che da tempo bolle dentro e fuori le stanze delle curie. «Auguriamo a don Tommaso Stenico di riuscire quanto prima a far chiarezza sulla situazione che l'ha travolto. I commenti che hanno circondato la notizia della sua sospensione dal servizio che presta in Vaticano ci offrono invece lo spunto per un approfondimento», si legge nell'editoriale del direttore don Ivan Maffeis . Il prete-giornalista parla del celibato e delle difficoltà della vita sacerdotale: «Gli orientamenti assunti e la scelta fatta a 25 anni - al pari di quella di chi un giorno si è sposato - vivono di una continua riconferma, minata da quegli "aggiustamenti interni" che, al di là delle intenzioni, costituiscono un compromesso al ribasso. Di questo degrado fa parte non soltanto una sessualità disordinata, ma anche un celibato vissuto con aridità affettiva, con quella rigidezza che diventa autoritarismo, con l'incapacità di gioire e di soffrire la vita della propria gente. Ma il problema è che non è facile oggi essere preti o, più semplicemente, che non è facile essere uomini?» CELIBATO E OLTRE. Maffeis parla della possibilità di discutere di matrimonio dei preti, ma prima punta i riflettori in un'altra direzione: «Nelle nostre comunità cristiane incontri parroci carichi di umanità, capaci di immedesimarsi con le vicende di tante famiglie; preti che conoscono anche la paura, i tentennamenti, le domande, ma che intuiscono come la vera solitudine sia più profonda della mancanza di una donna o di figli; sacerdoti che sanno con chiarezza come non sia l'essersi un giorno dati a Gesù Cristo a renderli meno uomini, ma semmai l'averlo con il tempo scambiato per qualcosa che non è più lui». GAY IN CHIESA. Dopo giorni difficili per il mondo ecclesiale, la redazione di via San Giovanni Bosco ha sentito un teologo morale, don Bruno Tomasi . Riportiamo una sintesi dell'intervista: domande su quel «segreto inconfessabile, annidato anche nella vita di alcuni ministri ordinati, che si chiama omosessualità». «Se ne parla in termini di comprensione e di tolleranza - risponde don Bruno - ma nel momento in cui essa tocca il vissuto di qualcuno si tende ancora a rifiutarla. Siamo bravi nel proclamare la nostra fiducia in valori astratti (...) Non ho alcun dubbio che, alla fine, se c'è un luogo nel quale l'omosessuale è accolto con la sua dignità, questo luogo è ancora la Chiesa». Ma nella Chiesa i gay sono veramente accolti? «Le persone che si presentano alla Chiesa con questo orientamento e anche con comportamenti omosessuali, vanno rispettate, ma insieme anche aiutate a comprendere come, dal punto di vista oggettivo, l'atto in sé rimanga grave». SE TUO FIGLIO È GAY. Vita Trentina ha affrontato anche il tema dell'omosessualità nella cosiddetta «società civile». Interpellata sull'argomento, la psicologa Luisa Lorusso ha spiegato che, nel contesto trentino, i gay sono ancora oggetto di discriminazione. Accade nel mondo degli adulti: si teme il diverso e a volte i genitori hanno paura che i figli possano essere o «diventare» gay. Succede che i genitori si allarmino se il proprio figlio frequenta una scuola dove c'è un maestro o un professore che manifesta tenerezza. Timori ingiustificati, si dice. Si mette in guardia da interpretazioni distorte di un modello di virilità, che ha radici profonde. Per contro, Lorusso fa notare che nel mondo degli adolescenti può esserci l'esaltazione della diversità: l'omosessualità viene descritta come un vestito che si mette e si toglie, a seconda del bisogno di distinguersi. In questo caso si parla di pseudo-omosessualità.
NON È UNA MALATTIA. La scienza non è in grado di dare una spiegazione certa. Essere gay - dice la dottoressa - non significa essere malati: «È dal 1974 che dal Dizionario Diagnostico e Statistico delle Malattie Mentali si è eliminata la voce "omosessualità"(...) L'omosessualità, dal punto di vista psicologico, è una normale variante del comportamento umano e si connota con il bisogno di amare, desiderare o costruire coppia con persona dello stesso sesso. È una condizione esistenziale, è qualcosa che appartiene alla vita. La paura dei genitori che un figlio si fermi ad uno stadio di transito può rendere insicuro il ragazzino dei passi che andrà facendo».

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