banda http://blografando.splinder.com

mercoledì 14 novembre 2007

Arcigay e Family Day: La risposta del Forum al ministro Bindi: ‘’Una vera censura’’.

La vicepresidente del Forum delle associazioni familiari risponde alle critiche del ministro della famiglia che aveva sostenuto: “Dopo il Family Day difendere la famiglia è più difficile”. E ribadisce il no al riconoscimento delle convivenze.

(Daniele Lorenzini - Korazym.org) Altro che più difficile per colpa del Family Day: in verità c’è stata una grande censura nei confronti delle famiglie, capaci di mobilitarsi in quella circostanza e di scendere in piazza per difendere il proprio essere una realtà tutelata dalla Costituzione. E’ questa la posizione espressa da
Paola Soave, vicepresidente del Forum delle Associazioni familiari, in risposta alla posizione del ministro per la Famiglia, Rosy Bindi, che alla presentazione del X rapporto sulla famiglia del Cisf, Centro internazionale studi sulla Famiglia, aveva affermato: “Dopo il family day la situazione è peggiorata ed ora è più difficile fare politiche per la famiglia”. “Al family day- ha sottolineato Soave - si è visto che esiste una società, composta da famiglie, capace di mobilitarsi e di chiedere politiche ad hoc”.

Ma che ci sia un’influenza negativa sul dibattito sulle politiche familiari, per colpa di un’approccio 'ideologico' del mondo cattolico, secondo la vicepresidente del Forum "è un problema strumentale sollevato dal governo a giustificazione del fatto che non vogliono occuparsi di politiche per la famiglia". La verità, ha proseguito Soave, "è che il dibattito è diventato più difficile perchè siamo un interlocutore scomodo e creiamo più problemi che altre controparti, come i sindacati o l'Arcigay". Abbiamo dimostrato, sottolinea Soave, "di esistere e di avere idee molto chiare. E' per questo che hanno deciso di censurarci".

Dure le critiche alla Finanziaria, del resto non difesa neppure dal ministro Bindi, che ha affermato di essere “insoddisfattissima” delle misure in essa contenute (dichiarazione che le è valsa da più parti la richiesta di dimissioni): “Di famiglia – ha affermato la vicepresidente Soave - non c’è niente in questa Finanziaria: le politiche familiari sono le grande sconosciute del nostro paese, che non investe nel futuro e nelle nuove generazioni. Non ci sono mai state deduzioni e detrazioni per chi ha figli, ed è arrivato il momento di parlare chiaro". Il Family day, dice, "è un gesto simbolico, non 'contro', ma per dire sì alle famiglie". E rispetto alla legge sulle convivenze, il Forum ribadisce che non c'è alcuna possibilità di convergenza con Bindi. "Non capisco- risponde Soave- perchè nel nostro paese bisogna omologare tutto. Il matrimonio è una cosa. C'e' un soggetto istituzionale di fronte al quale si produce un impegno, dà degli obblighi, in presenza dei figli, che chi non si sposa non ha. La convivenza è un'altra cosa". Sono, ha concluso la vicepresidente del Forum, "due realtà diverse, si tratta solo di regolarle in maniera diversa. La convivenza è un fatto privato e va regolato dal codice privato".

Sphere: Related Content

Sesso, maschi milanesi pigri e donne romane 'tigri'.

La 'mappa' in un sondaggio del Club per single 'Eliana Monti'. Il 'termometro' della passione tocca i valori massimi nel Meridione: i più focosi sono i palermitani, le più intraprendenti le napoletane. Ma fra uomini e donne c'è scambio di accuse 'incrociate': lui è passivo, lei aggressiva.

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Amori difficili, quelli sull'asse Roma-Milano. Non tanto per la distanza geografica fra i due partner, quanto per il loro diverso slancio sotto le lenzuola: pigri gli uomini meneghini, 'tigri' le donne capitoline. E' solo una delle curiosità emerse da un sondaggio su 400 ragazzi e ragazze fra i 20 e i 30 anni di Milano, Roma, Napoli e Palermo. L'indagine, realizzata dal Club per single 'Eliana Monti', traccia una mappa della sessualità lungo lo Stivale. In generale, da Nord a Sud affiora un divario crescente tra le aspettative di lui e lei, con donne sempre più disinibite e uomini via via più intimoriti dalle mille risorse dell'ex sesso debole. E come a rispolverare vecchi cliché, almeno secondo gli intervistati il 'termometro' della passione tocca i valori massimi nel Meridione: i maschi più focosi sono i palermitani, le femmine più intraprendenti le napoletane.

Il primo dato a saltare all'occhio è che le giovani milanesi si lamentano dell'eccessiva passività dei ragazzi residenti all'ombra della Madonnina, mentre i giovani romani ritengono le loro donne troppo aggressive. In assoluto, secondo il giudizio delle rispettive concittadine, gli italiani più 'freddini' sono appunto i maschi del capoluogo lombardo (bocciati in questo senso dal 65% delle milanesi), seguiti in lontananza da romani (23%), napoletani (22%) e palermitani (18%).

Quanto alle donne, le più 'calde' appaiono le napoletane: il 58% preferisce prendere l'iniziativa, seguite da palermitane (54%) e romane (48%). Un approccio attivo non sempre gradito dal sesso forte: indipendentemente dalla città di appartenenza, il 63% degli uomini resta all'antica e preferisce fare il primo passo. Ma il restante 37%, pur in minoranza, sembra essersi adattato abbastanza bene all'inversione di ruoli post-rivoluzione sessuale.

L'Italia dell'amore appare dunque confusa, con uomini e donne perplessi o addirittura spiazzati dal comportamento dell'altro sesso. A detta delle connazionali, infatti, i maschi della Penisola sono ormai incapaci di corteggiare bene (46% delle risposte al femminile), sono impacciati (38%) e troppo passivi (32%). All'opposto, dal punto di vista maschile l''altra metà del cielo' lascia a desiderare: le donne sono troppo aggressive (lo pensa il 42% degli uomini) e non sanno essere seducenti (lo dice il 48%, in particolare il 66% dei romani, il 44% dei milanesi, il 42% dei napoletani e il 40% dei palermitani). Insomma, in fatto di sentimenti lui e lei parlano spesso linguaggi diversi, e riuscire a rompere il ghiaccio è sempre più complicato.

"Il mondo femminile si dimostra più aggressivo - commenta Eliana Monti - Le donne usano sempre più spesso una forma di abbordaggio diretto, mentre gli uomini preferiscono le modalità tradizionali: cene a lume di candela e weekend romantici. Perfino andare al supermercato è ormai un'attività maschile: a fare la spesa ci va lui in 52 coppie su 100". Secondo l'esperta, le recriminazioni della donna sono pesanti: visti dall'occhio femminile, i maschi italiani hanno poca fantasia, sono egoisti, immaturi, frettolosi e insicuri. E così fioccano le crisi anche tra le coppie di fresca data, testimonia Monti. "L'uomo che tentenna e che lascia sempre decidere alla donna - prosegue - manca di carisma. Essere sempre passivi viene interpretato come una mancanza di personalità - avverte - e per quanto i ruoli stiano cambiando, l'uomo che pende completamente dalle decisioni di una donna non viene visto come possibile compagno", conclude.

Sphere: Related Content

Dal Cavaliere a Casarini, il 17 novembre tutti in piazza appassionatamente.

Una immagine del comizio che ha concluso la manifestazione del 21 luglio 2001a Genova, ripetutamente interrotta da aspri scontri tra anarchici e polizia lungo tutto il suo percorso
(Panorama) Non c’è cabala che tenga, pare. Il 17 novembre saranno tanti gli italiani a scendere in piazza. Di destra, di sinistra, del commercio e della scuola. Nel mirino il governo, manco a dirlo.

In ordine cronologico, iniziano gli azzurri di Forza Italia e gli altri della CdL, invitati dal Cavaliere (con tanto di lettera) dal 16 al 18 novembre, a mettere una firma (e versare un euro) negli oltre 10mila gazebo sparsi in tutta Italia e in quello virtuale sul sito www.rivotiamo.it. L’obiettivo è raccogliere 5 milioni di firme per rinnovare la richiesta del voto anticipato, portata avanti con convinzione da Silvio Berlusconi.
Poi sarà la volta della scuola: sull’onda del V-Day di Grillo, alcuni comitati studenteschi stanno organizzando, per venerdì 16 novembre, la replica del “V- Fioroni day” dello scorso ottobre. Il ministro dell’istruzione, stando agli studenti, avrebbe almeno quattro buoni motivi per lasciare la poltrona: la reintroduzione degli esami di riparazione, la mancata difesa dello statuto degli studenti, l’attuazione della riforma della maturità e la scarsa considerazione nei confronti della rappresentanza studentesca. Non contenti, il 17 novembre in occasione della Giornata mondiale di mobilitazione, i “bamboccioni” della scuola italiana scenderanno di nuovo in piazza, virtualmente uniti agli studenti di tutto il mondo, per chiedere “il libero accesso a tutti i percorsi formativi, un welfare studentesco che permetta a tutti di emanciparsi dalla condizione socio-finanziaria della propria famiglia, il diritto di tutt* gli student* a vedere i propri diritti riconosciuti per legge”.
A preoccupare però, più per l’ordine pubblico che per le conseguenze politiche, è il corteo della sinistra antagonista di sabato 17, a Genova (qui il percorso, in pdf), in favore della Commissione d’inchiesta sulle violenze del G8 del 2001 e contro le richieste dei magistrati di pene severe ai manifestanti accusati di devastazione e saccheggio. La giornata ha, purtroppo, più di un’occasione di richiamare frange violente di ultrà che, liberi da impegni “professionali” data la sosta calcistica, potrebbero saldarsi con i no global e inscenare una “vendetta” contro la polizia. La situazione è particolarmente “calda”, dopo la polemica innescata dalle dichiarazioni di Luca Casarini, leader dei Disobbedienti, sulla “comprensibile” reazione degli ultras all’uccisione di Gabriele Sandri (di fatto una sorta di invito al corteo) e dopo il tam tam dei tifosi sul web. Tanto che dal “muro” dei blucerchiati, il nervosismo è palpabile: “Non sappiamo ancora cosa faremo, ma non staremo a guardare”.

Luca Casarini, leader No global, ai tempi del G8 di Genova

E infatti ad agitare prefetto, questore e sindaco (di centrosinistra) del capoluogo ligure è un dubbio: troppi poliziotti potrebbero far pensare a una città blindata e potrebbero scatenare la rabbia; pochi poliziotti significherebbero lasciare la città allo sbando, qualora il corteo degenerasse. Quindi, che fare? Ma le preoccupazioni non impediranno ai “giottini” di sfilare: “Non c’è ragione per vietare la manifestazione che si richiama ai principi costituzionali”, fa notare il prefetto Giuseppe Romano. Ma soprattutto, la polizia dovrà anche avere la delicatezza di nascondersi: “Non ci saranno schieramenti in divisa e in tenuta anti sommossa”, conferma Giuseppe Romano. “Questo non significa non esserci”. I cosiddetti “obiettivi sensibili”, i luoghi simbolici e a maggior rischio di attacco, saranno presidiati e comunque il corteo non li toccherà.

Basta tutto ciò a tranquillizzare la città? La Digos ha le antenne puntate da giorni sulla nebulosa no global e su quella delle tifoserie più avvelenate per il caso-Sandri. In realtà sembra difficile che tifosi ultrà, per buona parte affiliati all’estrema destra, possano accodarsi a un corteo dei centri sociali. Anche se avere come obiettivo comune la “lotta” alle forze dell’ordine potrebbe saldare due mondi così distanti e tradizionalmente opposti.
Nonostante tutto, il sindaco Vincenzi si dice convinta che tutto scorrerà liscio: “Non bisogna urlare allarmi. La città verrà semplicemente ‘usata’ da un grande numero di persone. Piuttosto i genovesi evitino di usare l’auto privata”.
Solo questione di traffico, insomma. Ma per non correre nemmeno il minimo rischio, la maggior parte degli esercizi commerciali di Genova (come in altre città d’Italia) rimarrà chiusa proprio sabato 17 novembre, per lo sciopero nazionale indetto dalle organizzazioni sindacali di categoria.

Quanta gente in piazza, il prossimo 17.

Sphere: Related Content

Mr. Gay Argentina è una Star del gayporno.

Gli organizzatori argenti del titolo di Mr Gay hanno annunciato nei giorni scorsi che quest'anno il loro paese sarà rappresentato, alla consueta competizione per il titolo mondiale di Mr. Gay, da questa porno star di nome Jorge Schmeda.
L'annuncio ha lasciato esterefatti alcuni rappresentanti nazionali mentre altri non hanno commentato l'annuncio.
La competizione si terrà a Los Angeles nel gennaio 2008.
Vedremo la giuria come giudicherà questo bel ragazzo.

Sphere: Related Content

Commissione Giustizia: Molestie e omofobia, sei anni ai recidivi.

(qn quotidiano.net) Chi molesta con insistenza una persona o chi discrimina transgender o gay rischiera' il carcere fino a 4 anni. Passa in commissione Giustizia alla Camera la proposta su stalking e omofobia messa a punto (in veste di relatore) dal presidente Pino Pisicchio: nonostante l'accanita opposizione di An e Lega, sara' il 'testo base' su cui ora si lavorera' a colpi di emendamento.

La maggioranza, in realta', ha avuto gioco facile a respingere prima la richiesta aennina di sdoppiare l'articolato separando il reato di molestia da quello di omofobia e poi a dare l'ok al nuovo testo base, potendo contare sul voto a favore dell'Udc e sull'astensione forzista.

Ma quale nel dettaglio il contenuto della legge? Intanto, il nuovo reato di stalking: da sei mesi a 4 anni -ma la pena aumentera' fino a due terzi in caso di recidiva e fino alla meta' se a subire e' un minore- a chi 'reiteratamente, con qualunque mezzo' molesta o minaccia infliggendo alla vittima 'un grave disagio psichico' ovvero determini 'un giustificato timore' per la sicurezza (propria o di persona vicina) o comunque pregiudichi "in maniera rilevante il suo modo di vivere'. In via generale e' richiesta la querela, ma si procedera' d'ufficio se le minacce sono gravi.

Gli atti persecutori, inoltre, saranno aggravante sia in caso di omicidio sia di violenza sessuale. E in piu' abiliteranno alle intercettazioni telefoniche e agli incidenti probatori per acquisire la testimonianza anche di minori.

Contro i molestatori le misure non si fermano comunque al giro di vite punitivo. Se la persona offesa lo chiede (sempre che si ravvisi 'pericolo di reiterazione del reato'), scattera' la diffida formale, con la conseguenza che se l'indagato commette nuovi atti persecutori il carcere sale fino a 6 anni. E non solo: il giudice puo' vietare all'imputato di avvicinarsi ai luoghi frequentati d'abitudine dalla persona offesa o dai suoi familiari.

Quanto ai reati di omofobia, qui il 'testo base' adottato in commissione Giustizia ritocca la legge Mancino aggiungendo alla discriminazione gia' sanzionata per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi quella fondata sull''orientamento sessuale o sull'identita' di genere'. Un restyling che permettera' dunque di condannare chi discrimina o incita a discriminare omosessuali e transgender con la reclusione fino a 3 anni e chi contro loro commette o incita a commettere violenza con il carcere da 6 mesi a 4 anni.

Tra l'altro la circostanza pesera' come aggravante (con aumento della pena fino alla meta') e autorizzera' a procedere sempre d'ufficio.

Sphere: Related Content

Fabrizio Marrazzo fa propaganda: Il ragazzo suicidatosi a Roma era gay. Lo afferma Marrazzo, "A riferirlo sono gli amici".

(Apcom) - "Abbiamo appreso che lunedì Claudio, un ragazzo di 22 anni, studente di economia all'Università di Tor Vergata, sì è tolto la vita perché gay, secondo quanto hanno affermato oggi i suoi amici. La notizia ci addolora moltissimo ed esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia e agli amici di Claudio". Lo afferma Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma.

"Purtroppo - aggiunge Marrazzo - quanto è avvenuto è la conferma dell'insopportabile clima di omofobia del nostro Paese. La vita delle persone lesbiche, gay e trans sono rese difficilissime dai continui riferimenti all'omosessualità come qualcosa di inaccettabile, idea che troppo spesso i mezzi di comunicazione e la politica diffondono - continua Marrazzo - se Claudio, un giovane ragazzo di 22 anni ha scelto di privarsi della sua vita, abbiamo il dovere di riflettere e di capire".
"Gay Help Line 800 713 713, il numero verde antiomofobia, conferma che troppo spesso le persone omosessuali vivono un clima di isolamento sociale, sia nei grandi che nei piccoli centri urbani. La discriminazione - prosegue Marrazzo - si manifesta in battute, per i più, apparentemente innocue, fino ad arrivare alla violenza fisica e al pestaggio".
Una percentuale compresa tra il 30 e il 40% dei ragazzi e delle ragazze che hanno un'età compresa tra i 16 e i 22 anni ha pensato almeno una volta al suicidio per il proprio orientamento sessuale. "Per questo chiediamo agli enti locali, specie alla Regione Lazio, di potenziare la campagna di comunicazione di Gay Help Line, perché anche chi vive in città che non siano Roma - conclude - possa sentire le istituzioni e la società più vicina".

La notizia del suicidio.
---

Ndr. Ed anche in questo caso Fabrizio Marrazzo ci ha appeso sopra il cappello!
E' sempre più sorprendente la faccia di bronzo della casta dei nostri politici. Si perchè ormai dobbiamo ammetere che anche Fabrizio Marrazzo si è avviato verso una carriera politica. Lo dimostrano tutte le occasioni colte per le sue uscite con comunicati e proclami di vario tipo. Nemmeno un po dl rispetto per un ragazzo fragile che, gay o non gay (questo non è risaputo), ha scelto di suicidarsi. Non si è chiesto l'attivissimo Presidente dell'Arcigay di Roma che se il giovane fosse stato realmente gay possa essersi disgustato della società che lo circondava compresi tipi così cinici come il Marrazzo? Il suicidio ha mille sfumature e non va strumentalizzato per fare propaganda.

Sphere: Related Content

Danimarca: Aumentano ai pestaggi gay da parte di bande di giovani islamici.

(Il legno storto) In Danimarca ha vinto Anders Fogh Rasmussen .
A spoglio quasi ultimato, il blocco liberale e conservatore ha ottenuto 94 dei 179 seggi in Parlamento. Rasmussen avrà così il suo terzo mandato di governo consecutivo. E' una gran bella notizia. Ai tempi dello scontro sulle vignette su Maometto pubblicate il 30 settembre del 2005 dal quotidiano danese Jyllands-Posten, mentre i leader europei facevano a gara a prendere le distanze da quei disegni, Rasmussen annunciò che avrebbe resistito "di fronte all'attacco contro la libertà d'espressione che viene dal mondo islamico". La maggioranza degli elettori la pensa come lui e ha detto "no" al menu multiculturalista proposto dalla sinistra di Helle Thorning-Schmidt.

C'è un perché, e per capirlo basta leggere le cronache danesi. Dove l'estrema sinistra ha confermato la sua saldatura con il fondamentalismo islamico candidando, tra gli altri, Asmaa Abdol-Hamid : una palestinese di 26 anni convinta che i soldati (anche danesi) che combattono i terroristi islamici in Iraq siano come i nazisti (e non è un complimento, nonostante i noti legami tra i nazisti e certi leader islamici, come il Gran Mufti di Gerusalemme). Una integralista che si rifiuta di stringere le mani agli uomini (tutti) e alle donne (se non musulmane). E' stata portavoce delle associazioni fondamentaliste che denunciarono il Jyllands-Posten. Alcune di queste associazioni si battono apertamente per l'introduzione della sharia in Danimarca.

Come già avvenuto in Olanda, l'immigrazione islamica in Danimarca sta cambiando il volto del paese. Si intensificano i pestaggi sugli omosessuali compiuti da gang di giovani immigrati. Lo denunciano le stesse associazioni omosessuali.
Racconta sul suo blog il giornalista Bruce Bawer:
Benvenuti nella Nuova Europa. Da una parte c'è una generazione di teenager gay dichiarati, le cui famiglie e amici non gli hanno mai fatto sentire la loro omosessualità come un impedimento ad avere una vita piena, felice, innamorata e onesta, e che possono dirsi benedetti da un'autoconoscenza, da una fiducia in se stessi e da una consapevolezza del loro orientamento sessuale, e hanno un grado di pienezza sentimentale e spirituale che molti omosessuali di una o due generazioni fa difficilmente avrebbero potuto immaginare.

Dall'altra c'è un esercito, in continua espansione, di "polizia morale" (come la chiama Hans Rustad ), composto da giovani islamici determinati a terrorizzare questi ragazzi omosessuali, a obbligarli a vivere quelle vite spaventate e segregate che gli omosessuali viveano un tempo.

La Danimarca non ha statistiche sui pestaggi degli omosessuali, ma uno studio fatto nella città di Århus dalla Associazione nazionale danese di gay e lesbiche mostra che in quella città (la seconda più grande della Danimarca) c'è un alto rischio di essere aggrediti o molestati se sei omosessuale.

Il problema, ovviamente, non riguarda solo Århus. Ma tutta l'Europa.

Altre vittime "naturali", assieme agli omosessuali, sono gli ebrei.
Il rapporto sull'antisemitismo diffuso nel 2006 dall'Agenzia dell'Unione Europea per i Diritti Fondamentali ha ammesso, pur tra mille imbarazzi, che «in alcuni Paesi - ad esempio in Francia e Danimarca - (...) vi sono prove evidenti di uno spostamento delle responsabilità delle aggressioni dall'estrema destra verso i giovani maschi islamici».

Davanti a tutto questo, la sinistra danese, invece di stare dalla parte delle vittime, ha scelto di candidare quelli che difendono i teppisti. Niente di strano che gli elettori non islamici le abbiano voltato le spalle. Peccato che non durerà molto: i trend demografici indicano che i danesi si avviano ad essere minoranza nel loro stesso Paese entro sessant’anni. Indovinate chi prenderà il loro posto.

Da:http://aconservativemind.blogspot.com/

Sphere: Related Content

Riproponiamo l'articolo - Iran nuove esecuzioni contro omosessuali: Agire prima del boia, urgente.

(Querelle(s)) L’allarme è partito dall’Irqo, l’associazione queer iraniana con sede in Canada, ed è stato rilanciato dai gruppi francesi e inglesi: Makwan Moloudzadeh, un kurdo iraniano di 21 anni, potrebbe essere presto impiccato. La sua colpa? Quella di aver commesso, almeno secondo le autorità iraniane che l’hanno processato, il crimine di lavat-e iqabi, cioè rapporti anali.

Il giudizio è stato emesso in prima istanza il 7 giugno scorso dalla prima camera del tribunale penale di Kermanshah, nell’Iran dell’ovest. A portare alla sbarra Makwan Moloudzadeh è stato un altro ragazzo che lo ha accusato di averlo violentato. Durante gli interrogatori in carcere, Makwan avrebbe subito maltrattamenti, e solo in seguito a questi avrebbe confessato di aver avuto un rapporto sessuale con il suo accusatore. È importante notare che all’epoca in cui sarebbero avvenuti i fatti, cioè nel 1999, i due ragazzi avevano appena tredici anni.
Per tutti i minori di quattordici anni colpevoli di “atti omosessuali”, la legge iraniana prevede “solo” 74 frustate. Questa volta, però, e nonostante la ritrattazione scritta dei testimoni dell’accusa, il giudice, esercitando una sua facoltà, cioè l’affermazione di una convinzione personale che non necessita di prove (elm-e qazi), si è detto certo che tra i due c’è stata penetrazione. Da qui la condanna a morte per Makwan Moloudzadeh, una sentenza che la Corte Suprema non ha mancato di confermare il 1° agosto scorso. Makwan dovrà essere ucciso in pubblico, non lontano dalla propria abitazione.
Le varie fonti reperibili (che trovate, come sempre, alla fine di questo post) non precisano se sia una questione di giorni o di ore. Probabilmente nessuno lo sa, viste le scontate difficoltà frapposte dall’Iran alla circolazione di notizie di questa natura. È chiaro, però, che bisogna intervenire in fretta perché l’esecuzione della sentenza venga bloccata. L’associazione francese SOS-Homophobie, così come la sezione belga di Amnesty International, chiedono di fare pressione sulle autorità di quel paese, inviando loro delle e-mail (in persiano, in arabo, in inglese o nella vostra lingua), nelle quali:

- si preghi il responsabile del potere giudiziario di chiedere alla Corte Suprema di riesaminare il caso di Makwan Moloudzadeh, che era minorenne al momento del presunto delitto, secondo il Codice civile e il Codice penale iraniani;
- ci si mostri preoccupati all’idea che Makwan Moloudzadeh non abbia beneficiato di un procedimento equo, dal momento che il giudice si è basato su criteri soggettivi e arbitrari, contrari alla Convenzione sui diritti dell’infanzia, e che nessuno sembra aver tenuto conto, nella procedura d’appello, del fatto che i testimoni avevano ritrattato le loro dichiarazioni;
- ci si dichiari preoccupati all’idea che Makwan Moloudzadeh sia mandato a morte per fatti commessi quando aveva meno di diciotto anni, e si chieda alle autorità di impedire immediatamente l’esecuzione e a commutare la pena;
- si ricordi alle autorità che il Patto internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione sui diritti dell’infanzia, due trattati che l’Iran ha sottoscritto, vietano il ricorso alla pena capitale contro i minori di diciotto anni al momento dei fatti contestati, e che l’esecuzione di Makwan Moloudzadeh costituirebbe una violazione del diritto internazionale;
- si chieda alle autorità iraniane l’impegno ad abolire la pena di morte per i delitti commessi dai minori di diciotto anni, al fine di rendere il diritto iraniano conforme agli impegni presi da quello stato nei confronti del diritto internazionale;
- si faccia presente che riconoscete a tutti gli Stati il diritto e il dovere di processare le persone sospettate di aver infranto la legge, ma che vi opponete alla pena di morte in qualsiasi circostanza;
- si chieda il più generale rispetto per i diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.

Potete spedire le vostre e-mail di protesta a

Guida spirituale della Repubblica islamica d'Iran:
His Excellency Ayatollah Sayed 'Ali Khamenei
info@leader.ir
(Formula d'inizio: Your Excellency oppure Excellence,...)

Responsabile del potere giudiziario:
Ayatollah Mahmoud Hashemi Shahroudi
Ministry of Justice, Ministry of Justice Building,
Panzdah-Khordad Square
info@dadgostary-tehran.ir
(nel campo destinato all’oggetto, scrivere: "FAO Ayatollah Shahroudi". Formula d’inizio: Your Excellency)

Mettere in copia

Presidente del Majlis-e Shoura-e Islami (Assemblea consultiva islamica):
hadadadel@majlis.ir
(Formula d’inizio: Your Excellency,...)

Direttore della prigione centrale di Kermanshah:
markazi@kermanshaprisons.ir
ahead@kermanshaprisons.ir
(Formula d’inizio: Dear Sir,...)

Sphere: Related Content

Gay per soldi?


(Parole in libertà) Il ventinovenne "attore" che vedete sopra nella foto da me tagliata all'altezza giusta (ehm...) si fa chiamare "Clay Maverick" e, a modo suo, è una star nel circuito specializzato dei film per adulti (gay). Sembra che il giovanotto (per inciso, per nulla il mio tipo) abbia persino vinto dei premi per via delle sue performances, giudicate evidentemente del tutto fuori dal comune.

Fin qui nulla di strano: la cosa singolare è che il sig. Maverick ha candidamente confessato "Sono eterosessuale. Adoro starmene tra ragazzi sul set, mi piace l'atmosfera cameratesca che si crea. Il fatto è che non sono minimamente attratto dagli uomini, non mi piace neanche baciarli, anche se alle volte il sesso è solo sesso" (fonte).
Ma dico io! Nessuno di noi pensa lontanamente che i rapporti sessuali nei video siano veri (aspetti "meccanici" a parte), o che ci sia del vero desiderio. Tuttavia, una finzione di questa portata, oltre ad essere una contraddizione in termini, equivale a dire che Babbo Natale non esiste!! Voglio dire, secondo me questo toglie quel pur minimo appeal ad un genere che, tranne rari momenti (ed alcune "felici" intuizioni"), di appeal ne ha ben poco. Non trovate?
---

Ndr. E per essere uno a cui "non piace" ha un bel repertorio di film. Guarda qui.

Sphere: Related Content

I segreti di Guantanamo finiscono sul web.

(Panorama) Si chiama “Camp Delta Standard Operating Procedures (Sop)”, è il manuale di detenzione che descrive in modo dettagliato le procedure utilizzate a Guantanamo, il carcere speciale gestito dagli Stati Uniti sull’isola di Cuba, e da qualche giorno è disponibile sul web. Nonostante il documento sia esplicitamente “For Official Use Only”. Il rapporto (238 pagine, in formato pdf) è stato pubblicato da utenti anonimi su Wikileaks.org, un sito che si batte per la libertà di stampa e contro la censura e che secondo Wired News è una sorta di Wikipedia il cui obiettivo è portare alla luce documenti riservati. Il materiale, datato 28 marzo 2003, comprende la mappa del campo, le misure per manipolare psicologicamente i detenuti, i metodi per intimidirli con i cani e i quattro livelli di accessibilità per la Croce Rossa internazionale (dal “nessun accesso” fino all’accesso “senza restrizioni”). Il Pentagono, sostiene Wired News, non ha voluto commentare l’accaduto. Amnesty International chiede da anni la chiusura di Guantanamo, considerato un campo di detenzione dove vengono violati i diritti umani.

Sphere: Related Content

Joaquin Phoenix vuol fare del porno.

Joaquin Phoenix sta seriamente valutando l'0pportunità di realizzare dei remake porno di alcuni film da lui interpretati. L'attore. nominato più volte agli Oscar, ha infatti, dichiarato ad uno noto giornale di gossip americano che "Alcuni titoli dei miei film sembrano fatti apposta per dei film porno".
"Ho un amico che potrebbe tirar fuori veramente dei film straordinari. Pensate ad esempio a "Gladiator" in versione porno. Formidabile. E' un genio fottuto".

Recentemente, il regista Ang-Lee ha rivelato alla rivista americana "Departed" che nel 2005 Joaquin Phoenix era tra gli attori papabili, assieme a Mark Wahlberg, per il suo film premio Oscar "Brokeback Mountain", ma entrambi li riteneva inadatti alle scene di sesso gay preferendo quindi Jack Gyllenhaal ed Heath Ledger.

Sphere: Related Content

Si uccide, dopo aver salutato tutti sul blog. Forse era gay?

(River-blog) Lunedì sera. 21.10. Un ragazzo di 21 anni è sulla banchina della metro Furio Camillo. Il giorno prima ha scritto sul suo blog un messaggio straziante, e ha mandato alcuni sms agli amici più fidati. Messaggi d’addio. “Sappi che ti voglio bene”, ad un amico. O ai genitori, nel post scritto sul suo blog: “Vi amerò sempre, ma così starò meglio”. Poi il salto sui binari. La metro riesce a frenare. Lui però batte la testa. E’ la fine. Pochi giorni prima aveva pure passato un esame all’università di Tor Vergata. Studiava economia.
La storia mi arriva da M., un river-lettore amico del ragazzo, che, mi spiega, “stava vivevendo un periodo particolare”. “Tutti cercavano di stargli vicino, e nelle ultime settimane sembrava aver indossato una maschera - spiega M.- Come se i suoi problemi fossero finiti. Sembrava risorto… e invece nessuno ha capito nulla”.
Alle 17.46 di oggi, dopo due giorni, questa storia è ancora racchiusa in una notiziola breve di poche righe sparsa sui siti di informazione. Forse perché quel ragazzo era gay.
(Le foto sono quelle relative al suicidio del ragazzo alla stazione del Metro Furio Camillo in direzione Battistini)

Sphere: Related Content

Su Vanity Fair: Jude Law: «Chi cade poi risale».

«Ho provato imbarazzo e rabbia. È stato come toccare il fondo.

Oggi, però, ho la sensazione che la mia vita sia ricominciata». Pensate che stia parlando di un film?

di Paola Jacobbi su Vanity Fair n. 45/2007

...Nel film Sleuth - Gli insospettabili (in uscita il 9 novembre, ndr), lei pronuncia una battuta feroce e volgare sui giornalisti. Me la ripete?
«I giornalisti sono un mucchio di stuzzica-cazzi e bocchinari».

Scommetto che le ha fatto piacere essere «costretto» a pronunciarla per motivi di scena.
«Lo ammetto. Mi sono divertito».

... Perché, secondo lei, i mass media sono tanto interessati alla sua vita privata, compresi questi piccoli dettagli?
«Non ne ho la più pallida idea. E dire che ci sono così tanti attori e attrici in giro, più giovani di me, di cui occuparsi. Me lo dica lei, lei è i mass media».

Faccia un piccolo sforzo...
«D'accordo. Quando stavo divorziando da mia moglie c'erano dei rumors da seguire, poi quando stavo con Sienna tutti volevano sapere come andavano le cose, ma adesso?».

Ecco, appunto, adesso?
«Mi stanno addosso meno di prima. Però è bastato che una sera a Los Angeles uscissi a cena con Cameron Diaz perché scrivessero che siamo follemente innamorati. E che incontrassi un'amica in Germania perché fosse la mia nuova fidanzata (si trattava di Susan Hoecke, una ex Miss Berlino, ndr). È colpa mia se tra le mie amiche ci sono delle belle donne?».

Il punto più basso della sua difficile relazione con i media è stato il caso Daisy Wright?
«Sì».

Riassumo: era la baby-sitter dei suoi figli, tra voi c'è stato qualcosa, la ragazza ha spifferato tutto ai giornali e lei ha poi chiesto scusa pubblicamente alla sua compagna Sienna Miller. Come ha vissuto quel momento?
«È stato traumatico, deprimente. Ho provato imbarazzo ma anche rabbia, perché quella vicenda sembrava aver cancellato tutto ciò che di buono, per esempio nel mio lavoro, avevo fatto fino a quel momento. È stato come toccare il fondo. Ma, adesso, a oltre due anni di distanza, posso dire che questa vicenda mi è servita di lezione. Oggi mi sento stranamente libero».

Leggi l'intervista completa su Vanity Fair n. 45/2007

Sphere: Related Content

Dodici giocatori del Thun arrestati per stupro.

(Calcioblog) Soltanto due anni fa il Thun scriveva una delle favole più belle della storia del calcio.

La squadra della piccola cittadina (poco più di 40.000 abitanti) situata sulle rive dell’omonimo lago nel canton Berna riuscì a qualficarsi alla fase finale della Champions League.
Il loro approdo ebbe del miracoloso, gli svizzeri nei preliminari eliminarono prima la Dinamo Kiev e poi il Malmoe. Nel girone incrociarono Arsenal, Ajax e Sparta Praga e la loro avventura finì con l’ultimo posto nel gruppo.

Sono passati appena due anni da quando quel gruppo di sconosciuti conobbe la fama ma in questo periodo sono cambiate molte cose. Il Thun è al penultimo posto della classifica della Swiss Super League, ma questo è l’aspetto meno preoccupante perché nei prossimi giorni le cose potrebbero precipitare ulteriormente.
La stampa svizzera ha dato grande enfasi alla notizia di una serie di arresti per una brutta storia di abusi sessuali nei confronti di una minorenne. Tra le ventuno persone fermate 12 sono calciatori che militano o che hanno militato nel Thun.

La storia sarebbe accaduta secondo gli inquirenti all’inizio dell’anno. Si parla di ripetuti rapporti sessuali che hanno avuto come protagonista una ragazzina di 15 anni. A dire il vero la stessa procura ha precisato che si tratta di episodi in cui la ragazza era consenziente, ma la legge elvetica considera illegali i rapporti sessuali al di sotto dei sedici anni se la differenza d’età è maggiore di tre anni.
Una vera e propria doccia gelata per la dirigenza del Thun che per il momento ha preferito non sbilanciarsi. Il presidente Kurt Weder ha fatto sapere che tutta la società è costernata e in attesa di nuovi sviluppi preferisce non rilasciare altre dichiarazioni. Se le accuse si riveleranno fondate però le punizioni per gli atleti saranno esemplari.
Anche il portavoce della federazione elvetica, Pierre Benoit, si è mostrato disorientato e ha aggiunto che non si sa ancora che ripercussioni avrà la vicenda sul Thun e sul campionato intero, tutto questo a pochi mesi dagli europei che la Svizzera ospiterà.

All’orizzonte comunque non si intravede niente di buono. L’anno scorso una storia del genere ebbe per protagonisti due giocatori di hockey sul ghiaccio. Entrambi furono condannati, 30 mesi uno e 22 l’altro, per aver ottenuto prestazioni sessuali con giovani fans sfruttando la loro popolarità.
In attesa di ulteriori sviluppi una cosa è già ormai sicura, del sogno del Thun non resta più niente, se non ricordi che ogni giorno si sbiadiscono sempre di più.

Sphere: Related Content

Tornano i Gorillaz con Rock It, il nuovo video.

(Soundsblog) Musica, grafica, animazione: i Gorillaz sono grandi non solo per la loro musica ma anche perchè racchiudono in sè i migliori elementi della cultura pop all’interno di un progetto unico al mondo, quello di una band virtuale. A cinque giorni all’uscita di D-sides, l’album di remix e inediti in uscita il 19 novembre, la band ha pubblicato in anteprima su Myspace il video del primo singolo intitolato Rock It, che potete vedere qui sopra, e una manciata di nuove canzoni disponibili per l’ascolto. Il brano non è male, e il video è il solito piccolo capolavoro cui Jamie Hewlett - creatore insieme a Damon Albarn, disegnatore e deus ex machina del gruppo - ci ha abituati.

E a proposito di Albarn, chissà come vanno le cose in casa Blur? Dopo un tira e molla sulla reunion durato un anno fatto di si, no, forse, ci vediamo a pranzo, poi ti faccio sapere, ce la faranno i quattro a completare il nuovo album? Voi cosa ne pensate, riusciremo ad ascoltare una canzone nuova della Band nel 2008?
---

Sphere: Related Content

Britney Spears risulta positiva all'uso di droga.

(Gossipblog) Nuovi guai per Britney Spears. Dopo aver effettuato alcuni esami ordinati dal giudice che si occupa della custodia dei suoi figli, la cantante è risultata positiva all’uso di droga, in particolare di anfetamine. Naturalmente le persone che lavorano per Brit ci tengono a precisare che si tratta di un falso positivo. In un primo momento hanno affermato che l’errore era stato causato dal Provigil, un farmaco utilizzato per combattere la narcolessia. Ma, secondo i tipi di TMZ, una medicina del genere non avrebbe mai potuto causare un falso positivo. E allora di chi è la colpa? Secondo un portavoce di Britney, il nuovo imputato sarebbe una medicina usata per combattere l’asma, l’Albuterol. Ma anche questo, secondo gli esperti, non sarebbe comparso nelle analisi a meno che non lo si stesse cercando.
Narcolessia? Asma? Chi l’avrebbe mai detto che Britney se la passava così male.

Sphere: Related Content

Milano sempre più BDSM: Scoperti centri sadomaso.

(02 blog) La polizia ha scoperto che due centri per massaggi e dimagrimento milanesi, in realtà nascondevano al loro interno luoghi di prostituzione, in particolare specializzati nel sadomaso.

I gestori sono quasi tutti latinoamericani, e a quanto pare i centri in questione fornivano sia veri massaggi che prestazioni particolari.

Il centro è stato smascherato da due poliziotti che si sono finti clienti, pare che il ’servizio completo’ dei centri costasse intorno ai cento euro.

Sphere: Related Content

Santolini, Udc, accusa: La pollastrini cede alle pressioni delle lobby gay.

(Apcom) - "Affermare che Hina sarebbe forse viva se fosse già stato approvato il provvedimento sullo stalking è disgustoso tanto quanto il pretesto di un convegno sulla famiglia come luogo di violenze sulle donne". Lo afferma la responsabile Udc Famiglia e Politiche sociali, Luisa Santolini.

"Altro che Pari Opportunità - sottolinea in una nota - cedendo evidentemente alle pressioni delle lobby omosessuali e della sinistra radicale, il ministro Pollastrini strumentalizza la tragica vicenda della giovane pakistana dimenticando che nel testo base sullo stalking è stata inserita subdolamente anche una serie di provvedimenti sulle discriminazioni e le violenze per motivi anche di orientamento sessuale e identità di genere che poco hanno a che fare con il tema della violenza sessuale".

"Qualcuno insiste nel far finta di niente - sostiene l'esponente centrista - ma si tratta di un'evidente operazione ideologica. Mi chiedo - conclude Santolini - quale sia l'opinione di un rappresentante dell'area cattolica attualmente al Governo come il ministro Mastella".

Sphere: Related Content

Volontè Udc: La finanziaria discrimina 22 milioni di famiglie a causa dell'Arcigay.

"Escluso Forum Famiglie da consultazioni a favore dell'Arcigay".

(Apcom) - "L'esclusione del Forum Famiglie, a favore dell'Arcigay, dalla lista delle parti sociali consultate per la Finanziaria è l'ennesimo atto di manifesta discriminazione del Governo nei confronti delle 22 milioni di famiglie italiane": è quanto afferma, in una nota, il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volontè.

"Ancora un volta - prosegue Volontè - dobbiamo constatare, da parte di Prodi e Padoa-Schioppa, un disinteresse totale verso il 'milione' di cittadini sceso in piazza San Giovanni per il Family Day, sacrificato per rattoppare la maggioranza e tutelare realtà marginali di stampo anticlericale".

"Che Finanziaria può nascere dagli sproloqui di Mancuso e soci? Tra la Bindi ovviamente 'insoddisfattissima' dei provvedimenti per la famiglia presenti nella manovra e le eterne promesse di Prodi, in queste ore il Forum - conclude Volontè - raccoglie firme per un fisco giusto, che tuteli i contribuenti con un figlio a carico e quindi le vere famiglie italiane".

Sphere: Related Content

Licei: rivincita di destra e cattolici.

Elezioni studentesche. Battaglie contro gli esami di riparazione.
In primo piano anche liste antipolitiche e goliardiche.

(Annachiara Sacchi - Il Corriere della Sera) Una volta c'erano gli schieramenti: gli studenti comunisti, i militanti di estrema destra, gli autonomi. Tutto cambiato. Perché il vento dell'antipolitica soffia anche sui giovani. E sui licei. Di Milano e di Roma. Le elezioni studentesche si sono appena concluse: perdono quota i collettivi di sinistra, nascono liste goliardiche, vincono gli apolitici, risorge (in sordina) la destra. Con uno slogan simile per tutti, da Nord a Sud: «Vogliamo una scuola più accogliente». Addio battaglie tra i banchi e fervori rivoluzionari. Ora si combatte per l'auletta studio, per il corso sulla 626, per installare i pannelli solari, per dire no agli esami di riparazione. Poche campagne ideologiche. E molto individualismo.

Lo spiega Carlo Pedretti, preside dello storico liceo Parini di Milano, dove nel 1966 esplose il caso «Zanzara»: «Sono passati quasi 40 anni dal '68. E rispetto ad allora mancano le idee, i progetti, la prospettiva». Pedretti è durissimo: «I collettivi sono orfani della sinistra. Del resto questi ragazzi non sanno nemmeno chi è Marx». Termine colto per descrivere il disimpegno: «Vediamo un ritorno all'apolitia: di fronte allo spettacolo penoso dei politici, i giovani si ritraggono ».

Una scuola «dai profili confusi », dice il preside del liceo Vittorio Veneto di Milano, Michele D'Elia. Con la sinistra in crisi e tante liste nuove che si dichiarano apolitiche. Dietro cui, molto spesso, si nasconde la destra. Soprattutto a Roma, dove nella consulta degli studenti sono presenti Blocco studentesco (Fiamma Tricolore), Lotta studentesca (Forza nuova), Azione giovani (An). C'è anche «Vaffafioroni. org» che in poche settimane ha raccolto centinaia di adesioni e organizzato per venerdì una manifestazione a Roma, Perugia, Gorizia, Benevento, Brindisi, contro gli esami a settembre. «Siamo risentiti – spiega un volantino — contro un ministro che ci ha messo con le spalle al muro ma non fa nulla contro tutti quei professori incompetenti e impreparati».

Sphere: Related Content

Sex Toy, in Francia l’anello del piacere si compra al distributori automatici.

(Panorama) Un francese ha inventato il distributore automatico di “sex toy”: sembra una comune macchinetta per chewing-gum o palline, invece, introducendo due monete di due euro, si acquista un anello vibratore in silicone di colore fluorescente. L’idea è di un quarantenne di Tolosa, Josè Pecci, che ha fiutato le nuove tendenze per cui il sex toy non è più tabù.
Una quarantina di discoteche e night club della regione di Tolosa sono già stati attrezzati, il mese prossimo queste macchinette arriveranno anche a Parigi. ‘’Già si distribuiscono i preservativi, perché no i giocattoli per adulti?'’, dice l’uomo al quotidiano Le Parisien.
Il suo obiettivo è di vendere un migliaio dei suoi distributori automatici in tutta la Francia entro la fine del 2008.
I suoi clienti? Uomini e donne che balbettano arrossendo alla cassa dei sex shop o delle farmacie o che non osano entrarvi.
L’uomo è sicuro del successo della sua idea: ‘’Gli anelli vibratori non sono considerati oggetti volgari dalle giovani coppie - dice - ma come un qualcosa di piacevole. Una volta che le persone ci troveranno gusto, il loro uso diventerà naturale e banale come il preservativo'’.
Gli anelli vibratori già si possono acquistare su internet, ma costano almeno 10 euro l’uno. Josè Pecci li importa invece più a buon mercato dalla Cina, ma assicura sono ‘’100% ipoallergenici e garantiti senza latex'’.

Sphere: Related Content

Resoconti: Gender Bender 2007.

(Alessandra Cavazzi - Exibart) Si è chiusa anche questa edizione del Gender Bender. Senza gli scandali e il vociare dello scorso anno. Non si può dire che non abbia provato a scuotere la sensibilità puritana anche questa volta, ma forse gli effetti, volutamente o meno, non sono stati gli stessi. Quest’anno Gender Bendersi è guardato alle spalle, rovistando ancor più negli archivi dell’arte con la A maiuscola, nel tentativo di conquistarsi un sicuro posto fra le stelle dei festival culturali. Chapeau.
La serata dedicata al film di Sylvano Bussotti ne è un chiaro esempio. Per il festival, l’eclettico e ancora arzillo regista, coreografo, attore e compositore ha mostrato il suo lungometraggio più famoso, girato negli anni ‘60 in 16 millimetri, dal titolo RARA(film). Per l’occasione ha composto la musica di accompagnamento per violino, coro, batteria, piano, oltre che per una serie di oggetti con i quali era possibile riprodurre al meglio lo “strappo bussottiano”, cioè la mancanza di sincronia con le immagini. Per lo spettatore l’effetto è stato un tuffo nel passato, tra le immagini che sembravano dipinti, con i toni morbidi dell’acquerello, dei visi di attori noti di quegli anni, come Laura Betti e Franca Valeri, alternati, non senza chiara malizia, ai corpi femminei di giovani attori.
Per le arti performative, un crollo inaspettato. La coreografa Ann Livingston Young ha messo in scena in anteprima nazionale la sua opera Snow White. Opera danzata ma soprattutto cantata e urlata, liberamente tratta dalla fiaba dei fratelli Grimm. Sulla scena i protagonisti erano e dovevano essere donne (e inspiegabilmente un uomo, il cui ruolo è stato solo marginale) che hanno interpretato, spesso completamente nude, il ruolo dei personaggi, muovendosi liberamente su un palcoscenico raffazzonato e variando a ogni spettacolo il copione, immancabilmente tagliente e persino offensivo. Resta da capire se Young abbia voluto colpire il pubblico frastornandolo con canti stonati e con cosce e petti di donne in carne per sopperire una mancanza di idee veramente originali.

Il festival si è rifatto sfoderando a intervalli regolari gustose novità. Presentando per la prima volta una rassegna di film e documentari sugli anni dell’avanguardia del 1963-1983, scovati a volte in polverosi archivi museali da Walter Rovere, curatore dell’iniziativa e volto già noto del festival (chi può dimenticare la sua partecipazione alla performance di Katarzyna Kozyra?). La rassegna è stata suddivisa in aree tematiche (Body Art, Politica, Drag Ecstasy for everyone e Skin) nelle quali la ribellione sessuale ha maggiormente fatto scalpore, cioè quando il perturbante corpo nudo in carne e ossa di un uomo e di una donna venivano esposti in una galleria d’arte (Marina Abramovic alla galleria d’arte moderna nel 1977 in Imponderabilia) e quando la sessualità lesbica, gay, etero veniva portata sugli schermi senza malizia, con la naturalezza di chi vuole mostrare un aspetto della vita umana (Barbara Hammer nel suo cortometraggio sull’orgasmo femminile).
Il vero fiore all’occhiello del festival è stata la sezione cinema, che ha riservato anche inattese anteprime nazionali, come Miss Gulag di Maria Yatskova, Avant que j’oublie di Jacques Nolot, Lagerfeld Confidential di Rodolphe Marconi e Seven Easy Pieces di Marina Abramovic. Tutti film documentario, tutte testimonianze di individui che si mettono a nudo, svelando i lati meno noti del Paese in cui vivono e della società della quale si trovano a far parte, magari loro malgrado.Lo svelamento dei tabù del genere sessuale: ecco immancabilmente il minimo comun denominatore di tutte le edizioni. Ancora una volta, il festival ha offerto l’opportunità di rientrare in un’utopia in cui non ci sono differenze e pregiudizi e dove un altro mondo è possibile, come sembra suggerire l’assorto Adolf della locandina del festival, alle prese con le sue patate bollenti.

Sphere: Related Content

La targa di Seganti: Ho Controllato, è stata ripulita.

(Maledetta blog) Sono andata al "pratone delle valli", la targa è stata ripulita. Ora può essere stata pure la madre a farlo, non lo so, ma preferisco pensare che si sia mosso il Comune con insolita solerzia. Peccato che nel mentre ho notato che la targa toponomastica, quella di marmo, che venerdì era nuova immacolata (è stata messa solo a luglio scorso) è stata colpita con quella che deve essere stata una pietra a giudicare dalla traccia di terra più grande di un'arancia che la segnava, scheggiata sulle lettere che compongono il suo nome e spaccata a metà in verticale. Ma quello non deve essere stato un atto vandalico e per di più di stampo omofobico, no, quello no. Oggi tutti lanciano pietre, si sa, non servono motivi particolari, basta essere un po' incazzati. A tale proposito nel nostro condominio abbiamo indetto un'assemblea straordinaria urgente con all'ordine del giorno "misure cautelari di sicurezza"; abbiamo poi contattato una nota ditta che commercia in laterizi ed abbiamo ordinato un intero bilico di mattoni che verrà scaricato nel giardino condominiale da dove ognuno di noi potrà prendere il suo sacchetto quotidiano e portarselo in casa per poter effettuare i lanci di cui necessita. Ovviamente le quote verranno ripartite per i millesimi spettanti. Ognuno di noi potrà tirare a sua discrezione ove vorrà: sui bambini che escono da scuola urlando forsennatamente insieme ai loro genitori, sul carrozziere che fa i ritocchi di vernice in mezzo alla strada facendoci respirare la nebulizzazione dei vari colori, sul meccanico che ripara le auto fuori dall'officina accelerando fino quasi a farle esplodere, su quanti graffieranno le macchine, romperanno fanalini e tenteranno di andarsene seraficamente, su tutti quelli che si sentiranno arrivare da lontano roboando con le loro macchinone e moto, sui vigili urbani che rilevano contravvenzioni perché abbiamo parcheggiato sulle strisce pedonali, sul fornaio perché ci ha dato il pane troppo cotto, sulla vicina che torna dalla spesa perché il giorno prima ci ha sporcato i panni stesi innaffiando le sue piantine, sul marito che torna tardi dal lavoro così gli facciamo risparmiare le scale... Tutto, potremo fare finalmente tutto questo. Siamo un condominio che si tiene al passo con i tempi.

Sphere: Related Content

Fantasmi in Vaticano.

Dei fantasmi si ggirano in san Pietro. Chi saranno? Forse le vittime del Sant'Uffizio? Guardate questo servizio televisivo.
---

Sphere: Related Content

Food Porn.

Food_Porn(Gustoblog) Ci sono diverse situazioni internet in cui potete trovare l’accoppiata food porn. Primo, il sito Food Porn, sito che promuove accessori porno, filmati food pornfotografie food porn. Ma il bello viene con il Food Porn Watch: una recensione sempre aggiornata dei siti di cibo, con le ultime notizie dalle più recenti a quelle più vecchie.

A parte il resto, credo che la sezione più interessante sia proprio questa: qui è possibile conoscere e monitorizzare molti siti di cibo e di vino sconosciuti ai più. Per il resto, appunto, meglio lasciar perdere. Solo immagini all’insegna di termini come amateur, asian, hardcore, self-pleasuring e table dance!

Da segnalare altri due luoghi, sebbene minori, almeno per me: la vera e propria categoria food porn che ha Slashfood, il sito di gusto americano e il gruppo Flickr con ben 8526 membri.

Sphere: Related Content

Capodanno a Torino, capitale del design 2008.

(Designerblog) Se non avete ancora deciso dove trascorrere il capodanno, eccovi un suggerimento per un mega party all’insegna del design.

Infatti, in attesa di proclamare Torino Capitale Mondiale del Design 2008, ci sarà una festa di capodanno nella suggestiva Piazza Castello.
Tra le iniziative in programma Waiting for the early bus di Botto & Bruno, un’installazione in cui scenari urbani e paesaggi reali saranno trasposti in un mondo virtuale dai due torinesi di fama internazionale. La proiezione nel mondo virtuale continua con Design-ME un’installazione interattiva che permetterà alle persone presenti in piazza di interagire tra loro ed essere parte dell’installazione stessa.

Il verde di T2008WDC diventa lo strumento per diffondere punti di luce con Led Thorwies Workshop un piccolo manufatto tecnologico luminoso pronto a illuminare tutti gli angoli della città. Nel segno della continuità del gioco e dell’identità di T008WDC le sfere luminose di Zygote - Tangible Interaction si libereranno in volo sulla piazza assumendo, ad ogni tocco, tonalità di verde diverse.

Ma non finisce qui. Infatti, il divertimento continua con la distribuzione delle cosiddette Design leaves cartoline/stickers che riportano una definizione del concetto di design associata ad un prodotto di design di uso quotidiano.
Non mancate al party dell’anno!

Sphere: Related Content

Patricia Cornwell: ceno col diavolo ma so anche come domarlo.

Ben Baker - Redux

(Sonia Henry per Panorama) Un nuovo romanzo in arrivo in Italia (”Il libro dei morti”, Mondadori, in libreria il 4 dicembre) e un thriller appena pubblicato in Francia, “Tolleranza zero” (Editions des Deux Terres), che già era stato tradotto nel 2006 nel nostro paese con il titolo A rischio. Patricia Cornwell non sbaglia un colpo. Ogni storia è un best-seller e “Il libro dei morti” segna il ritorno di Kay Scarpetta, la detective resa famosa dagli altri romanzi, che stavolta verrà in Italia per smascherare un pericoloso assassino.

Nata a Miami, in Florida, nel 1956, giornalista di cronaca nera prima di diventare analista informatica presso l’ufficio di medicina legale della Virginia, autrice di una ventina di romanzi, Cornwell non è soltanto una delle scrittrici di thriller più affermate a livello internazionale. È anche un personaggio capace di spiegare il mistero del crimine. Come dimostra questa intervista rilasciata a New York.

Patricia Cornwell mi ha dato appuntamento da Esther, la sua agente, a due passi da Times square. È venuta dalla zona di Boston, dove risiede, con il suo elicottero personale. Vestita in rosso e nero, la scrittrice ostenta una sicurezza degna delle grandi ereditiere. Parla del thriller Tolleranza zero (già pubblicato in Italia, ndr), nel quale una donna procuratore, Monique Lamont, incarica il poliziotto Win Garano di indagare su un crimine irrisolto. Ma parla anche di genetica, di serial killer, dei propri timori e delle proprie speranze, persino della famiglia Bush, alla quale pare sia molto vicina.

La protagonista del suo romanzo, Monique Lamont, a volte può essere piuttosto antipatica…
Vede, vi sono molte Monique Lamont al mondo, donne di potere che, purtroppo, prendono il peggio degli uomini.

È forse il genere di donna che teme di diventare?
Ogni anno mi pongo tre obiettivi: diventare una persona migliore, diventare una migliore scrittrice ed essere più in forma, perché sono terrorizzata dall’idea di invecchiare. Mi do molto da fare per rimanere una persona decente, poiché ritengo che in ognuna di noi si annidi una Lamont. Sono affascinata da queste donne di potere, ma il mio maggior timore è diventare egoista come loro. È questa la natura umana, per cui dobbiamo impegnarci tutti per essere più generosi. A questo proposito, nel mio sito internet faccio la promozione di alcuni autori che reputo brava gente. Ci tengo a fare del bene. Sono materialista, ma posso assicurarle che do più soldi alle persone di quanti non ne spenda per una Ferrari.

“Se è vero che esiste un gene di Dio, allora può esistere anche un gene del diavolo” lei scrive in Tolleranza zero. Crede che la propensione a delinquere abbia una base genetica?
Non credo che si possa dar prova di una tale mancanza di umanità se non c’è una predisposizione genetica. Penso anche che siamo tutti potenzialmente capaci di fare cose terribili. Ecco perché bisogna stare molto attenti a non farsi prendere dall’odio.

Ha già incontrato dei serial killer?
Sì, e ne incontrerò altri, ma solo all’interno del carcere. Non bisogna lasciarsi coinvolgere troppo. Per dirla con un’espressione che si usa da noi e che mi piace, “se ceni con il diavolo, usa un cucchiaio con il manico lungo”. Io ne uso uno lunghissimo.

Non è forse più attratta dagli psicopatici che dagli investigatori che indagano su di loro?
Preferisco passare il tempo con coloro che risolvono i crimini piuttosto che con quelli che li commettono. Un mio caro amico, Bill Bass, considerato il maggior antropologo della East Coast, ha creato The Body Farm (La fabbrica dei corpi) a Knoxville. È un luogo incredibile; i corpi sono messi in una situazione che rappresenta il crimine: stato di decomposizione, amputazioni e così via. Tutto per far evolvere la criminologia. Vi sono centinaia di persone in lista d’attesa per donare il proprio corpo. È una buona cosa: in questo modo partecipano al progresso della ricerca, sul campo.

Una volta lei ha detto di alternare scrittura e ricerca: patologia applicata, a Quantico, sede dell’Fbi; scuola di investigazione sugli omicidi a Baltimora. È ancora così?
Per il momento porto avanti due progetti di ricerca in vista dei miei prossimi romanzi: uno, appassionante, che si svolge in Italia, con i carabinieri, per il prossimo Scarpetta, l’altro, a Watertown, nel Massachusetts (dove Win sarà inviato dalla Lamont), presso il dipartimento di polizia. Lavoro in coppia con un detective del quale sono diventata amica.

Che cosa pensa delle serie poliziesche televisive? Le hanno mai chiesto di scriverne una?
I telespettatori hanno troppo la tendenza a credere che questi telefilm rispecchino la realtà. Ma non è così, al contrario. Spesso offrono una visione parziale della giustizia. Mi è già capitato di vedere la polizia arrivare sul luogo di un delitto e scoprire che i vicini avevano già raccolto le prove in sacchetti per il congelatore, persino con le etichette… Influenzate da quanto vedono in televisione, queste persone ostacolano la giustizia, e ciò è un reato. Quando sono chiamate a fare i giurati, pensano che un caso possa essere risolto in un’ora. È pericoloso. È come chi pensa che Star Trek rifletta il modo in cui funziona l’aviazione. Sì, sono stata contattata per questo tipo di produzioni, ma non sono tagliata per questo genere di cose. Quello che mostro nei miei libri è tratto dall’odierna realtà scientifica. Se cominciassi a usare dei gadget o degli strumenti che non esistono, i miei lettori si sentirebbero presi in giro.

Occupandosi spesso della morte, sembra che lei abbia sviluppato una specie di epicureismo, come quello di chi ama la buona tavola e il buon vino. È così?
Sono un particolare tipo di ottimista. I miei amici mi chiamano “Signora scenario catastrofico”, poiché spesso immagino il peggio. Per esempio, in questo momento ho un cantiere in casa, perché sto facendo montare delle grandi porte-finestre, e rendo la vita infernale agli operai. Penso che, se si vuole crescere, bisogna mettersi in pericolo, talvolta. Mi piace farmi paura: prendo l’elicottero, guido macchine e moto molto potenti e sono consapevole del fatto che i miei mezzi di trasporto se ne infischiano se mi chiamo Patricia Cornwell.

Il suo primo libro era una biografia di Ruth Bell Graham, la moglie dell’evangelista Bill Graham, scomparsa l’estate scorsa. Lei ha fede?
Ho scritto questo libro solo perché Ruth era un’amica. Non sono religiosa, perché andrei sicuramente all’inferno. Scherzi a parte, a forza di vedere corpi senza vita, sono paradossalmente sempre più convinta che vi sia qualcosa oltre la morte, una specie di continuità, un’energia che va da qualche parte, ma dove non saprei.

Dicono che lei sia molto vicina alla famiglia del presidente americano. Cosa pensa del lavoro che sta facendo George Bush?
Molti pensano che io lo sostenga, ma non è vero. Bush è a capo del governo peggiore e più corrotto che gli Stati Uniti abbiano mai conosciuto. È vero, l’ho sostenuto all’inizio, perché sono amica della famiglia, ma la cosa è durata poco. Ha fatto più danni in questo paese di chiunque altro e ci vorranno generazioni per ricostruire il tessuto sociale, ricreare una struttura economica sana, riprogettare le infrastrutture statali e recuperare la credibilità all’estero.

(Testo: Le Figaro Magazine/Sonia Henry/Volpe)

Sphere: Related Content

Sondaggi: il Pd cala ma è ancora il primo partito. An tiene nonostante la Destra.

(Sfera pubblica) L’effetto primarie è già svanito: il Partito democratico accusa una lieve flessione negli orientamenti di voto (dal 30 al 29%), ma resta ancora davanti a Forza Italia (segnalata al 28,5%). La vera novità delle ultime settimane è la Destra, che supera di nuovo la soglia del 3%, senza sottrarre consensi ad Alleanza Nazionale. È plausibile che Storace sia riuscito a motivare l’elettorato di destra, spinto all’astensionismo dal moderatismo di Fini su alcune tematiche.

Cdl saldamente in vantaggio. Dal punto di vista delle coalizioni, lo scenario non cambia: la Casa delle Libertà ha un margine del 3%, anche senza l’Udc. Nemmeno la Finanziaria ha saputo risollevare il consenso intorno al centrosinistra: la strategia comunicativa (e politica) mirante a riavvicinare gli elettori sinora non ha sortito effetti per l’Unione.

Di Pietro giù. L’Italia dei Valori perde l’1% nei sondaggi: le posizioni ondivaghe, tendenti verso il centrodestra, stanno costando caro a Di Pietro, il cui elettorato è attentissimo alla coerenza in politica. Il voto sul ponte dello Stretto e le eccessive tensioni create nella maggioranza dall’ex pm sono state manovre poco gradite.

Destra al 3,4%. Sin dalla nascita del movimento la Destra, i sondaggi hanno rivelato l’ampio spazio politico a disposizione di Storace: dopo l’assemblea costituente il nuovo partito si attesta al 3,4%, senza però intaccare i consensi di An (ferma all’11%). Tuttavia, l’ex ministro della Salute ha già avviato una campagna comunicazione molto aggressiva, che può erodere voti ad Alleanza Nazionale.

Grande Centro al 5%. Il progetto del Grande Centro, tanto caro a Casini e Mastella, parte con una base del 5% (Udc al 4,2% e Udeur all’0,8%). Nella rilevazione, però, non è compreso il fattore-Pezzotta che con il suo “movimento bianco” può sedurre parte dell’elettorato cattolico di Pd e Forza Italia.

Sphere: Related Content

Saranno i blogger l’anima del podcasting?

http://www.flickr.com/photos/ouida/1227004702/
(Panorama) Sembrava dovesse diventare il nuovo tormentone dell’era digitale, tanto che nel 2005 il New Oxford American Dictionary arrivò addirittura a proclamarlo parola dell’anno: “podcast“, un termine che sta a metà strada fra iPod e broadcast, ma che riassume alla perfezione quel nuovo modo di comunicare fatto di contenuti video e audio che si scaricano da Internet per essere visti e sentiti in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo multimediale. Di fatto, però, dopo i fuochi d’artificio iniziali, il fenomeno sembra essersi un po’ placato. Secondo una recente ricerca, il numero degli utenti che scarica contenuti audio e video sul proprio iPod o su analoghi dispositivi portatili è salito nell’ultimo anno dal 10 all’11%. Una crescita piuttosto modesta, soprattutto se raffrontata all’esplosione dei formati digitali, la cui alfabetizzazione è passata nello stesso periodo dal 22 al 37%.

Eppure il numero di podcast aumenta eccome. A quattro anni dai primi esperimenti, questo modello di distribuzione dei contenuti ha conquistato molti angoli della Rete. Portali di informazione, radio, cantanti e celebrità: sono sempre di più i protagonisti del web che si affidano al podcasting per raccontare qualcosa all’utente di ultima generazione. Molti di questi contenuti sono reperibili su iTunes, ma una buona parte arriva anche da tutti quegli utenti che per passione diffondono online i propri elaborati multimediali. Nel nostro Paese si è appena concluso il Podcast Day, una sorta di giornata nazionale del podcasting indipendente, con un piccolo censimento dei fornitori di contenuti made in Italy. Basta dare una piccola scorsa alla lista stilata al termine dell’iniziativa per scoprire che sono soprattutto i blogger ad aver scelto questo modello di comunicazione: c’è chi li usa per condividere la propria passione per i fumetti, chi per spiegare ricette di cucina, chi per parlare di storia e chi persino per trattare di scetticismo paranormale. Insomma i blogger rappresentano un’autentica fucina di contenuti.

Se n’è accorto pure Revver, uno dei tanti concorrenti di YouTube, che proprio in questi giorni ha lanciato un’originale proposta per aumentare la base di utenti che sfrutta il suo servizio di video sharing. Si chiama WordPress Video Plugin ed è un modo piuttosto semplice per far guadagnare tutti quei blogger che distribuiscono video all’interno dei propri diari digitali. L’idea si basa sul più classico dei modelli di revenue sharing presenti in Rete: maggiore è il numero delle visite, più alto è il guadagno per il proprietario del contenuto. Basta scaricare l’apposito programmino fornito da Revver, e procedere al caricamento dei video; per ogni file caricato, Revver applicherà un messaggio pubblicitario. A quel punto bisognerà attendere il passaggio o il click di qualche visitatore del web per incamerare il gruzzolo. Non sarà uno stipendio ma forse può essere il primo passo perché quella del blogger sia riconosciuta come professione a tutti gli effetti.

Sphere: Related Content

Danza: Riparte E-novaction, per i giovani coreografi che si esibiscono da professionisti.

(Prima) Dal 12 novembre al 13 dicembre riparte E-NOVACTION la rassegna dove i giovani coreografi si esibiscono da professionisti. Mediascena Europa, Ente di promozione dello spettacolo dal vivo riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Lazio, intraprende un nuovo viaggio nella coreografia emergente facendo tappa a Roma, Napoli, Latina, Colleferro e Frascati.

Come ogni autunno E-Novaction crea una concreta occasione per i coreografi ed i giovani gruppi consolidando la sua posizione rivolta alla valorizzazione dei giovani artisti. Il successo di E-Novaction è dovuto soprattutto alle contaminazioni culturali e stilistiche che convergono sullo stesso spazio scenico integrandosi in un linguaggio nuovo e stimolante. La kermesse diventa un luogo di incontro tra coreografi e danzatori, tra insegnanti ed allievi; un’opportunità per esplorare le possibili espressività della coreutica. L'intento è soprattutto quello creare un’occasione di collaborazione e scambio culturale, mettendo a disposizione dei partecipanti strutture, allestimenti e staff organizzativo. Quest’anno saranno undici i giovani coreografi che presenteranno al pubblico le loro creazioni che spaziano dal contemporaneo al neoclassico, dal folklore al modern tribal.

Sphere: Related Content

In Toscana una legge contro la violenza di genere.

(Nove da Firenze) Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità (54 voti a favore su 54 votanti) la nuova legge regionale contro la violenza di genere. Il testo, che nasce dall'unificazione di due proposte di legge presentate inizialmente da Forza Italia (prima firmataria Anna Maria Celesti) e dai DS (prima firmataria Alessia Petraglia), punta alla creazione di una rete di relazioni fra tutti i soggetti, istituzionali e non, che si occupano di violenza di genere, promuovendo così procedure omogenee su tutto il territorio regionale. Due gli obiettivi principali: da un lato la prevenzione, dall'altro l'assistenza ed il sostegno alle vittime.

Sphere: Related Content

Bari: 200 euro per non divulgare "piccanti" segreti omosessuali. Arrestato.

(Prima) Ha costretto un 70enne a consegnargli 200 euro per non divulgare la notizia di un rapporto omosessuale avuto. E' accaduto a Mola di Bari dove i Carabinieri della locale Tenenza nella giornata di ieri hanno tratto in arresto un 59enne del posto, con le accuse di "estorsione" e “minacce”.
Agli inizi di ottobre l’anziano era stato avvicinato dall'uomo e convinto a recarsi presso la propria villa dove i due consumavano un rapporto omosessuale. Tale estemporaneo episodio, senza alcun seguito e da dimenticare, tuttavia è stato periodicamente rivangato con biglietti minacciosi che l’adescatore ha fatto recapitare all’anziano, uniti alla richiesta di 200 euro per non comunicare ai familiari particolari piccanti di quanto tra loro avvenuto. All’appuntamento concordato nella giornata di ieri per consegnare il denaro e porre così fine alla brutta avventura, sono intervenuti gli uomini dell'Arma, cui la vittima si era rivolta disperata in cerca di aiuto.

Bloccato subito dopo aver ricevuto la somma richiesta, il 59enne è stato tratto in arresto per estorsione. La successiva perquisizione presso la sua abitazione ha permesso agli operanti di rinvenire e sequestrare altre lettere minatorie del tipo inviate all’anziano oltre ad una cospicua quantità di materiale pornografico. Attualmente l’uomo è stato accompagnato presso la sua abitazione, per restarvi in regime di arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Sphere: Related Content