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lunedì 1 settembre 2008

Emilia Romagna. Forza Italia in regione: Fermate quella legge che riconosce le coppie omosessuali.

(Dire) Tutto da rifare. E se non e' possibile modificare il progetto di legge sulla famiglia che tra una decina di giorni sara' discusso dalla commissione Sanita' della Regione Emilia-Romagna, allora bisogna fermarlo. Insomma, il consigliere regionale di Forza Italia, Gianni Varani (nella foto) lancia un vero e proprio appello "alla parte migliore e piu' ragionevole del Partito democratico" affinche' non prosegua sulla strada del riconoscimento delle relazioni omosessuali. Strada imboccata, secondo l'azzurro, solo per accontentare le minoranze della coalizione e convincerle a votare un testo sulla famiglia.

"Il tentativo di offrire uno scambio implicito- scrive Varani in una nota- ovvero una legge regionale per la famiglia, obiettivo importante, purche' si accettino verbalmente e legislativamente le coppie tra generi, e' un implicito ricatto politico, rappresenta un cedimento serio sul piano ideale e politico, e finisce per incrinare famiglia e legami sociali".

Dunque, prosegue il consigliere, "quel progetto di legge cosi' com'e' ora, e' sbagliato, e' fuori dalle competenze regionali e fuori dai sentimenti popolari prevalenti. Va cambiato o fermato".

Anche perche', ammonisce il forzista, "non e' seguendo Zapatero, o su altri fronti Di Petro, che il Pd trovera' l'anima che oggi non ha". Come dire: "Il laicismo e certo radicalismo, per chi voglia governare per il bene comune, non pagano: l'han detto se non altro le urne". I temi chiave, invece, conclude Varani, "oggi sono l'equita' fiscale per la famiglia, il sostegno all'educazione dei figli, l'accrescere le possibilita' di scelte dei servizi sociali e scolastici".

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Giovedì Federica Pezzoli incontra gli iscritti dell'Arcigay di Roma.

Giovedì 4 Settembre 2008, dalle ore 19 in poi, Federica Pezzoli, candidata presidente dell'Arcigay di Roma, incontrerà presso "La Perla del Colosseo" via di San Giovanni in Laterano, 81, in un incontro pubblico con tutti i componenti della Lista di Federica Pezzoli (Presidenza, Vice Presidenza, Direttivo, Colleggio dei Revisori dei Conti) illustrerà, oltre il proprio documento politico, anche le modalità per poter partecipare al Congresso provinciale dell'Arcigay Roma del 13 settembre prossimo.

Il locale è un nuovissimo disco-pub a pochi passi da San Giovanni dedicato alla comunità LGBT e aperto fino a tarda notte. E' inoltre previsto un piccolo rinfresco offerto da Federica e la sua squadra. Sarà quindi un'occasione per conoscere i candidati alla dirigenza di Arcigay Roma e trascorrere una piacevole serata.

Comitato Elettorale Federica Pezzoli Presidente di Arcigay Roma
Email: comitatopezzolipresidente@gmail.com
Ufficio stampa tel. 329.96.32.071

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Venezia. Ozpetek: Criticato per aver sostituito gay con una donna e non convince.

Il regista parla del suo ultimo film 'Un giorno perfetto'.
(Apcom) Ferzan Ozpetek parla del suo ultimo film 'Un giorno perfetto', criticato da alcuni perché troppo distante dal suo stile abituale. "Qualcuno si è arrabbiato perché ho sostituito un gay con una donna. Ho fatto questa scelta perché non mi sembrava facesse bene all'ambiente gay. Mi sembrava banale. Invece - ha dichiarato al settimanale 'Grazia', in edicola domani - mi interessava il rapporto tra le due donne (interpretate da Isabella Ferrari e Monica Guerritore, ndr) e mi attirava il fatto che parlassero di uomini. Le due donne hanno una comunicazione particolare tra di loro".

Il film parla di una feroce storia d'amore che separa e unisce i due innamorati. Ozpetek confessa di aver vissuto una situazione simile. "Mi ha ricordato l'ossessione che ho avuto per una certa persona. Per fortuna durò solo sei mesi. E poi mi interessava il tema della violenza sulle donne. Quando in un paese le cose non vanno bene - spiega - lo capisci da come vengono trattate tutte le donne".

Ma Ozpetek non ama le donne "quando vogliono il potere maschile e diventano dure" e conclude: "In realtà le donne riescono sempre a cambiare le cose. Per questo escono sempre vincitrici nei miei film".
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Non proprio Un giorno perfetto per Ozpetek al Lido.
(Pasquale Colizzi - L'Unità) I colpi sono rimasti in canna: il tiro al piattello del titolo italiano, lo sport estivo preferito dai giornalisti in trasferta al Lido, deve passare il turno. Arriva il primo titolo di casa nostra in concorso, Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek: nessuno spargimento di sangue ma l'attesa per l'apripista dei nostri autori in questa edizione è andata delusa. Sappiamo che ripartirà la questione: meritava di essere invitato in una competizione di cinema internazionale?

Il regista italo-turco si confrontava con un film su commissione (del produttore Domenico Procacci), tratto dallo stesso romanzo di Melania Mazzucco, sceneggiato da Sandro Petraglia. Con interventi del regista, che ha aggiunto donne (Angela Finocchiaro e Monica Guerritore, in due piccolissimi ruoli) ed eliminato un professore gay. Insomma un tentativo di allontanarsi dai grandi ensemble sentimentali a cui ci aveva abituato e la prima prova con una storia d'amore che fu passionale e che ritroviamo in una sola giornata, quella definitiva della violenza.

Alla proiezione mattutina per la stampa c'è stato uno stentato applauso, poi in conferenza stampa uno più caloroso (potenza delle claque organizzate?). La storia: Isabella Ferrari, una donna separata, che vive con i figli dalla madre (piccolo ruolo per Stefania Sandrelli), è intimorita, e a ragione, dal marito Valerio Mastandrea, che fa la scorta di un politico laido e inguaiato con la giustizia (Valerio Binasco). Il ragazzo per cui aveva provato una forte passione si è trasformato in una ossessione: rivuole lei, i suoi figli, la vecchia vita. Gli altri personaggi sono un contorno, anche poco efficace.

La storia gira come in un tipico affresco italiano sotto il cielo della capitale: genitori infelici (e figli infelici), politici corrotti, piccole evasioni. L'ambiente è medio borghese o benestante ma poco cambia. Quanto alla violenza, che esplode improvvisa e sanguinaria, Ozpetek e Petraglia tentano di farla respirare nell'ambiente. Ma spiegano altrettanto poco, rendendola così poco comprensibile. Due i momenti clou. Uno è l'aggressione di un marito respinto alla moglie intimorita. La scena nel canneto lungo il Tevere è venuta in mente al regista "pensando a Rocco ei suoi fratelli. Nel libro era ambientata in macchina, un luogo brutto dove è difficile girare".

Isabella Ferrari racconta di "aver rimosso molto di quei momenti". Davanti aveva un Valerio Mastandrea fuori di se, che però l'ha guidata: "Ho avuto fiducia in quello che stavo facendo solo guardando negli occhi l'attore straordinario che avevo di fronte". L'interprete romano, che ha affrontato un duro programma in palestra per risultare l'uomo muscoloso che il libro descriveva, è stato forse quello più efficace: "Non giudico il mio personaggio, la sua spinta violenta", ha spiegato. Poi smorzando i toni abbastanza seriosi dell'incontro ha aggiunto: "Un film è una cosa seria ma cerchiamo di prenderlo nella giusta maniera".

Come si colloca il film di Ozpetek in mezzo ai titoli già visti in concorso? Su cinque proposte, forse nessuno per ora può aspirare ad un premio: Takeshi Kitano ha già vinto e appare in attesa di idee migliori, Christian Petzold ha costruito un triangolo troppo gelido, Arriaga è stato del tutto professionale, Barbet Schroder col suo horror giapponese ha esplorato un genere con molti rischi e Plastic City di Yu Lik-wai traborda dai confini che si era preposto. Ma tra tutti, quello italiano è un "prodotto tipico" che non serve Tarantino per farci comprendere quanto debole.

E infatti, al netto di premi e incassi italiani, ci sono possibilità di esportarlo? Il produttore Procacci va cauto ma fa l'esempio di Respiro, il suo migliore risultato all'estero, che però partiva in sordina: "Difficile fare previsioni". Quanto all'aver commissionato il film, pratica invisa a molti autori italiani che vogliono sempre dirigere proprie storie, ha risposto: "Forse gli autori stanno cambiando, adesso accettano di girare testi non loro, come nel caso di Gomorra o Caos calmo. Ma non abbiamo inventato niente di nuovo".

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Arcigay incontra La Repubblica e ci prende un caffè assieme.

(Redazione) Dopo le velenose e strumentali polemiche tra l'Arcigay nella persona del suo Presidente Aurelio Mancuso e il quotidiano La Repubblica, nate dopo l'incidente spagnolo che ha visto lo steward italiano Domenico Riso perire assieme al suo compagno ed al figlio di quest0ltimo, le due parti si sono incontrate.

Ne da l'annuncio l'ufficio stampa di Arcigay. Con un comunicato confezionato in modo squisitamente formale e di maniera (vedi sotto), Arcigay non da conto delle argomentazioni relative all'incontro spiegando che in pratica è stato uno (...) "scambio di vedute sull’attuale situazione sociale e politica riguardante le persone LGBT del nostro paese". (...)

Sembra di capire che nella sostanza si sono trovati per bere un caffè perchè incontrarsi per fare un excursus sulla attuale situazione sociale e politica relativa al mondo Lgbt è aria fritta e non significa nulla dato che nulla è cambiato negli ultimi tempi. Con tutta la polemica tirata in ballo dall'Arcigay, dal suo presidente e chi ha fatto da eco, ci aspettavamo di più e non dei comunicati insignificanti. E poi non veniteci più a raccontare che non c'è stata strumentalizzazione.
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Arcigay incontra La Repubblica.
Arcigay, nelle persone del suo presidente Aurelio Mancuso e del suo segretario Riccardo Gottardi, ha incontrato oggi pomeriggio a Roma il direttore di Repubblica, Ezio Mauro.

L’incontro tra la più grande associazione omosessuale italiana e l’autorevole quotidiano ha permesso uno scambio di vedute sull’attuale situazione sociale e politica riguardante le persone LGBT del nostro paese.

Il direttore, nel sottolineare che i diritti civili sono uno dei temi costitutivi della linea editoriale di Repubblica, ha riconfermato la grande attenzione e la vicinanza di tutta la redazione alle idee, ai vissuti e alle iniziative del movimento LGBT italiano.

Dal canto suo, Arcigay ha sottolineato come alla particolare fase politica italiana si debba rispondere anche attraverso un rinnovato e positivo rapporto con i principali mass media nazionali.

Infine Ezio Mauro ha ricordato come La Repubblica sia uno dei quotidiani più letti dalla popolazione omosessuale.

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Il concerto in casa spopola grazie al web e a Salotti live.

Simone Cristicchi

Simone Cristicchi.

(Panorama) L’artista suona con intensità un brano del suo repertorio. E il pubblico lo ascolta in rigoroso silenzio. Applaudendo con calore quando anche l’ultima nota è stata eseguita. La cornice dell’evento, però, non è la sala di un teatro, come sarebbe lecito presupporre, bensì il salotto di una casa privata. La nuova tendenza, infatti, è quella di organizzare concerti di musica d’autore tra le mura domestiche. La trovata si chiama Salotto Live e l’idea è nata circa un anno e mezzo fa dall’intuizione di Paola Infelice, 33 anni architetto, e Claudio Ripoli, 35 anni assicuratore che hanno trasformato la tradizione degli house concert americani in un evento in salsa nostrana. La prima città ad avere ospitato questi concerti in versione casalinga è stata Firenze, ma l’iniziativa ha preso piede anche a Milano e Roma. Dai conosciutissimi Simone Cristicchi e Gianmaria Testa, all’originale Marco Parente , passando per giovani di talento come la ventiduenne Diana Winter e il gruppo rock I Cosi, l’elenco degli artisti che hanno già aderito è lungo. Quanto all’organizzazione, la formula è piuttosto semplice. Qualcuno mette a disposizione gratuitamente la propria abitazione, lo staff di Salotto Live contatta i musicisti, allestisce un catering e si impegna a farsi carico delle spese di pulizia per far tornare alla normalità l’appartamento dopo l’happening. L’indirizzo rimane segreto sino a qualche ora prima ed è comunicato attraverso un sms a chi si è prenotato sul sito. Il costo? Ai partecipanti viene chiesto un contributo che va dai 10 ai 20 euro. E di presentarsi muniti di una bottiglia di vino. Naturalmente da bere in compagnia, ascoltando buona musica.

Guarda il video del concerto con Marco Parente che si è svolto a Firenze. Riprese video: Maurizio Trapani e Alessandra Iavagnilio
Intervistatrice: Vittoria Bacci.
www.salottolive.it/images/salottolive.mov

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Diversa: Da Buenos Aires a Venezia un pezzo Lgbt.

Il Festival internacional gay lésbico trans de Argentina a Circuito Off.
Corti, tango e queer party.
Mercoledì 3 settembre 2008 - Isola di S.Servolo - Venezia

"Diversa" è il Festival internacional de cine gay, lésbico y trans de Argentina, il più importante in Sud America e uno degli eventi culturali più prestigiosi di Buenos Aires: sarà il festival ospite di Circuito Off, il Venice International Short Film Festival che si tiene nell'isola di San Servolo la prima settimana di settembre.

Il 3 settembre infatti verrà presentato un panorama di cortometraggi argentini e sudamericani: dieci lavori dai linguaggi plurali - fiction, sperimentali, videoart, documentari - testimonieranno la nuova onda creativa e il fermento culturale, sociale e politico che stanno attraversando oggi il continente e che tanto interesse e dibattito suscitano anche in Europa.
In questo contesto di sperimentazione, sono attivissimi anche i movimenti e la scena artistica Lgbt, impegnati a ridisegnare immaginari, linguaggi, culture e diritti di libertà, dopo i decenni terribili delle dittature e la dolorosa transizione degli anni Novanta. Quella che andrà in scena a Circuito Off sarà una visione sorprendente, capace di coniugare la prestigiosa tradizione cinematografica e l'innovazione immaginifica delle nuove generazioni.

L'evento è prodotto da Circuito Off e dall'Osservatorio Lgbt del Comune di Venezia, e ha ottenuto il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica di Argentina in Italia, che ha sottolineato come l'iniziativa "rappresenti un ulteriore mezzo per la diffusione della cultura argentina in Italia e, in particolare, della cinematografia indipendente e che tale attività contribuirà a rinsaldare i legami storici e culturali che da sempre contraddistinguono le relazioni tra i nostri paesi".

A presentare l'iniziativa sarà la direttrice Gabriela Waisman: fondatrice dell'associazione Prisma,
impegnata contro le discriminazioni e per i diritti civili, nel 2004 ha dato vita al Festival Diversa, che si tiene ad ottobre a Buenos Aires, per poi proseguire itinerante nel continente. E' regista e produttrice televisiva ed è ha partecipato come giurata al Teddy Award del Festival di Berlino nel 2005.

Le proiezioni sono programmate alle ore 19.15 e alle ore 01.00.
La serata-evento dedicata all'Argentina sarà anche musicale: il dj-set di SuperSabino si aprirà alle ore 20.20 con il tango queer, che vedrà esibirsi decine di coppie nell'affascinante "Night-set" del Festival, in collaborazione con scuole di tango e milongas veneziane.
Il Tango sarà presentato appunto nella sua versione "queer", dove cioè i ruoli del ballo cambiano
ripetutamente nel corso dei brani musicali, le coppie si ricompongono secondo generi e desideri di ciascuno.
Considerato il simbolo della cultura machista latina, il Tango Queer rovescia stereotipi e gerarchie sessuali e torna alle origini, parlando anche alla nostra memoria, quando i migranti affollavano i locali fumosi nei barrios più poveri di Buenos Aires e si lasciavano andare alle note di quello che è considerato il più malinconico e il più sensuale dei balli.

A concludere, saranno di scena dalle ore 23.30 due fra i migliori dj emergenti della scena musicale italiana per il "Diversa Queer Party": sono Mreux & Milkiwy con le loro sonorità funky ed un'elettronica minimale e raffinata, già protagonisti di importanti manifestazioni europee, come la Love Parade di Berlino, il Flex a Vienna, la Street Parade di Zurigo. Con loro, Vj Burly, visual artist che miscela icone cinematografiche, frame di vecchi film e design virtuale.

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Napoli: Ragazza lesbica sfregiata da un ultras.

In piazza Bellini l'anno scorso un episodio analogo: le associazioni manifestarono. Un giovane si toglie le mutande e insulta alcune ragazze gay. Poi ne ferisce una con un bicchiere.

(Amalia De Simone) Le ha tagliato la faccia colpendola con un bicchiere dopo averla insultata e molestata spogliandosi dei jeans e delle mutande: "lo vuoi il pisello? Lo vedi lesbica di merda?". È successo ad una ragazzina non ancora ventenne rea di aver rivolto un gesto affettuoso alla sua innamorata in una delle più note e affollate piazze della movida napoletana. Un episodio gravissimo di omofobia che arriva, quasi come fosse un vergognoso rituale di fine estate, a "celebrare" l'anniversario della sassaiola contro i gay da parte di un gruppo di ragazzi simpatizzanti di un'organizzazione di tifosi del Napoli, avvenuta proprio un anno fa. Allora l'episodio scatenò polemiche e ben due manifestazioni pubbliche contro l'omofobia. Non è bastato. L'onta della discriminazione e dell'intolleranza sporca ancora una volta piazza Bellini, la bellissima agorà amata dagli stranieri
che da anni riunisce davanti ai decumani diverse realtà di studenti, musicisti, magistrati, scrittori, intellettuali, gruppi di tifosi e tradizionalmente anche gay, grazie ad una serie di iniziative culturali e di socializzazione di arcilesbica.
Erano le due della nottata tra venerdì e sabato: la piazza, secondo il racconto di alcuni testimoni, era ancora viva, e tra i tanti giovani c'era una tavolata di una decina di amici. tra loro, anche due ragazze inequivocabilmente innamorate che partecipavano alla serata occhi negli occhi. Un abbraccio di troppo ha inspiegabilmente infastidito un giovane che sostava con alcuni amici nei pressi delle rovine archeologiche. "Era fuori di testa, si vedeva lontano un miglio
- ha raccontato un ragazzo presente in piazza con la sua comitiva - si è staccato dal suo gruppo e come una furia si è avvicinato a quelle ragazze. Io lo vedevo di spalle: si è abbassato i pantaloni e le mutande e ha cominciat ad urlare insulti e volgarità". "Qualcuna si è alzata dal tavolo spaventata - aggiunge un'altra testimone - e lui ha provato addirittura ad inseguirla.
Poi alcune ragazze del gruppo hanno risposto alle provocazioni e lui, completamente invasato, le ha aggredite fino ad afferrare un bicchiere e scaraventarlo contro una di loro chiamandola "lesbica di merda". La ragazza, giovanissima, sanguinava: aveva un taglio profondo tra il naso e la fronte e un altro sopra la bocca. A quel punto sono intervenuti alcuni amici dell'aggressore che, capita la gravità della situazione, hanno cercato di calmare le acque, hanno immobilizzato il loro amico e lo hanno portato via". Secondo i presenti in piazza, la vittima dell'aggressione avrebbe voluto allertare le forze dell'ordine ma sarebbe stata dissuasa da alcune persone che le avrebbero chiesto di non creare scompiglio in zona e suggerito inoltre che non sarebbe stato opportuno "mettere i suoi affari in piazza". Non è chiaro quindi se successivamente le ragazze si siano rivolte alla polizia. "L'assenza di denuncia è uno degli elementi più sconcertanti di questa vicenda. - commenta la presidente di Arcilesbica Napoli Giordana Curati - È grave che anzichè supportare queste ragazze, i presenti le abbiano scoraggiate soprattutto se è successo per ragioni "commerciali". Sarebbe stato utile anche un esposto in forma anonima: la polizia ha già in passato monitorato la piazza per episodi analoghi. Siamo rimaste qui cercando un incontro e senza provocazioni. A questo punto ci facciamo carico noi dell'associazione di denunciare questo gravissimo fatto all'opinione pubblica. Cercheremo le vittime dellaggressione perché l'arcilesbica esiste anche per essere al fianco delle ragazze omosessuali che si trovano a dover affrontare situazioni più grandi di loro.
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La ragazza sfregiata a Napoli da un ultras. Le dichiarazioni di Arcilesbica.

Ecco l'omofobia legittimata "La politica è responsabile".
La deriva omofoba arriva alla vigilia di una manifestazione (già programmata) di Arcilesbica, arcigay, I Ken e Mit contro l'intolleranza e l'ignoranza.
«Sono molto preoccupata - confessa la presidente di arcilesbica Giordana Curati - e mi inquieta questa diffusa convinzione dell'inutilità della denuncia.
Un atto come quello capitato venerdì non può restare impunito. soprattutto perchè i "personaggi" della piazza li conoscono tutti e quindi l'autore di questo episodio che sfiora la molestia sessuale oltre che le lesioni, può essere individuato. In genere sono ragazzi che a loro volta vivono situazioni di marginalità e disagio. Inoltre va detto che all'assenza di qualsiasi forma di intervento politico per l'integrazione si sono aggiunti tanti interventi pubblici contro i gay che
hanno creato anche un senso di legittimazione a compiere violenze del genere. Eppure
la ministra per le pari opportunità in una delle sue prime uscite disse che l'omofobia non esiste"».

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Calcio. L'Inghilterra è campione del mondo grazie alla Nazionale gay.


Gli Stonewall Lions hanno conquistato il “Gay World Football Championship”, replicando il successo del 2002 e del 2006, dopo che un mese fa si erano aggiudicati anche “l’European Gay Football Championship”.

(Simona Marchetti - La Gazzetta dello Sport) C’è un’Inghilterra del calcio che vince, anzi stravince, e conquista addirittura il titolo mondiale, dopo aver vinto anche quello Europeo. Il miracolo si è compiuto lo scorso weekend al Matchroom Stadium di Londra grazie alla squadra degli Stonewall Lions FC che, battendo gli argentini del Safgay, si è aggiudicata il “Gay World Football Championship”, replicando il successo del 2002 e del 2006, dopo che un mese fa aveva portato a casa anche “l’European Gay Football Championship”.

MEGLIO DI BECKHAM E CO. - Insomma, ben altri risultati rispetto alla nazionale etero di Beckham & co., che nell’ultima amichevole contro la Repubblica Ceca ha messo in mostra tutto tranne che gli attributi che pretendeva il tecnico Fabio Capello, senza contare che i Tre Leoni non vincono un titolo che è uno dal lontanissimo 1966. “Spero che la formazione di Capello riesca ad avere un pizzico della magia degli Stonewall Lions – ha detto Peter Tatchell, storico attivista per i diritti gay, al sito ukgaynews.org.uk –. Di certo, con questa vittoria, gli Stonewall hanno vendicato la triste prestazione offerta dalla nostra nazionale contro i cechi. Ancora una volta, le squadre inglesi hanno dimostrato di essere le migliori al mondo nel campionato per gay ed è stato davvero grandioso vincere il trofeo”.

40 LE SQUADRE PARTECIPANTI - Organizzato dall’International Gay & Lesbian Football Association (IGLFA) e con l’appoggio della Football Association, il torneo ha visto la partecipazione di 40 squadre, provenienti da Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, Irlanda, Islanda, Danimarca, Sudafrica, Repubblica Ceca, Svezia, Giappone e Australia. Alla fine, se la sono giocata i Lions contro i colleghi argentini, stracciandoli con un perentorio 5 a 0 (il punteggio più alto mai registrato in una finale dal 1997, anno in cui si è disputato il primo campionato a Washington DC). “Questo torneo incoraggia gli omosessuali a farsi coinvolgere maggiormente nel calcio – ha concluso Tatchell – sfidando il machismo e l’omofobia che è spesso associata a questo genere di sport. Del resto, i calciatori gay stanno facendo moltissimo per abbattere stereotipi e pregiudizi che ancora esistono e diventando ambasciatori dell’uguaglianza omosessuale, migliorano anche l’accettazione di gay e lesbiche”.

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Paola Barale scrive sul suo sito di Raz Degan e Katia Smutniak.

(Gossipblog) E’ proprio Paola Barale, direttamente dal suo blog, a parlare della rottura con l’ex Raz Degan. Il titolo del post è Capita nelle migliori famiglie. Molti i commentatori:

Ciao ragazzi, come va? Io bene, anche se ho avuto tempi migliori… Ho appena saputo che domani su “CHI” usciranno delle foto dove Raz si bacia con la Smunietk (ma come si scrive?)… Me lo aspettavo, prima o poi, perchè sapevo che sarebbe stato inevitabile. Passo indietro: fine maggio 2008.. Io e Raz di comune accordo decidiamo di lasciarci, nonostante il grande legame, ma quando un rapporto che ti ha spostato i limiti arriva al suo inevitabile capolinea, è giusto che non venga logorato da falsi sentimenti.

Ho evitato di parlarne, perchè una separazione, se pure condivisa, è pur sempre un dolore. Voi che mi conoscete sapete quanto io tenga a proteggere la mia vita privata soprattutto nei momenti di difficoltà. Un tempo lo chiamavano pudore… Per voi la notizia è fresca, per me no… capita anche nelle migliori famiglie. Il futuro? tutto da inventare… e questo mi piace.. Non pensatemi triste, io e Raz siamo comunque vicini, ma in un modo diverso. Nulla si cistrugge, tutto si trasforma…
A presto.
Baci
P:

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Elezioni Usa. La rentrée dell'ex sindaco Giuliani nei repubblicani.

Le sue posizioni in materia di aborto e di convivenza tra gay sono più vicine ai democratici.

(L'Unità) Per Rudy Giuliani, l’ex sindaco di New York, è come resuscitare dopo la terrificante campagna elettorale per le primarie repubblicane in vista della Casa Bianca, giudicata una delle peggiori della storia Usa. Giuliani, 64 anni, è stato scelto infatti da McCain, come oratore principale, il «keynote speaker» della Convention che si apre oggi. L’ex sindaco della Grande Mela prenderà la parola domani (a meno che ci siano cambiamenti di programma quando il tema della giornata sarà «La Riforma». Ma più che il tema della relazione, conterà la sua presenza, perché si tratta per lui di un ritorno nella cerchia che conta davvero nel partito. Giuliani è sempre stata una figura atipica tra i repubblicani, visto che le sue posizioni in materia di aborto e di convivenza tra gay sono più vicine ai democratici.

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Torna a casa il gay brutalizzato in carcere, ha ottenuto i domiciliari.

È lametino il detenuto calabrese di 40 anni, omosessuale e sieropositivo, orfano dei genitori, che sarebbe stato stuprato, picchiato e minacciato durante la sua detenzione nel carcere di Catanzaro, dov'era stato trasferito dopo essere stato chiuso per tre giorni in quello lametino dopo il suo arresto per furto di tubi di rame.
Secondo quanto è trapelato, sarebbe stato ripetutamente violentato dai compagni di cella che, non appena scoperta la sua sieropositività, l'hanno picchiano più volte minacciandolo anche di ucciderlo.
Anche per questo l'uomo è stato messo in isolamento in una cella con topi e scarafaggi. Poi è stato trasferito nel carcere di un'altra regione e per alcuni giorni - incredibilmente - rinchiuso in un reparto riservato a detenuti condannati per reati sessuali.
Ora il quarantenne gay si trova agli arresti domiciliari ed ha trovato la forza di raccontare tutta la sua drammatica vicenda a Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili, che da anni è impegnato in battaglie di legalità, che non ha esitato a denunciare la violenza che il carcerato lametino avrebbe subito durante la sua detenzione.
Una storia che il leader di Diritti Civili ha definito "una barbarie indegna di un Paese civile, un dramma e un'inaudita violenza". Un episodio, aggiunge Corbelli, "di una brutalità e disumanità inaudite".
È la vicenda triste di un uomo arrestato lo scorso 17 luglio dai carabinieri perché trovato insieme ad un complice mentre rubava tubi di rame.
Un passato costellato da piccoli episodi criminali commessi in evidente stato di bisogno. A Lamezia lo conoscono in molti. E perfino dagli inquirenti non è definito come un criminale incallito, ma come un soggetto che spesso commette degli errori, ma quasi sempre per necessità.
Dopo la sua "brutale disavventura" è tornato a casa dove si trova agli arresti domiciliari in attesa che qualcuno l'aiuti ad venir fuori finalmente dal suo dramma, consumato tra sofferenza e disperazione.

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La politica entra nei reality con Luxuria all'"Isola" e Adinolfi alla "Talpa".

La Talpa: rimandata al 9 ottobre. E Mario Adinolfi ha detto sì.

Era ormai nell’aria un rinvio della terza edizione de La Talpa. Il reality più tormentato della tv non inizierà più, come previsto, mercoledì 17 settembre, ma giovedì 9 ottobre. Nessuna concorrenza con Carràmba, dunque: La Talpa riceverà il testimone da Primo e Ultimo, il nuovo quiz show grottesco condotto da Teo Mammucari, e sarà l’unica offerta di intrattenimento del giovedì sera contro le fiction di RaiUno e Canale 5 e Anno Zero su RaiDue.

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Manipolazione? Silvio riscrive la storia.

Una enciclopedia in videoclip rilegge gli eventi del mondo. andrà in tv e sul web. Al lavoro una società collegata a fininvest. Alla guida il vj Andrea pezzi. sullo sfondo un discusso guru.

(Peter Gomez - L'Espresso) Gli uffici dove gli uomini di Silvio Berlusconi provano a riscrivere la storia sono in via Maroncelli, in un cortile della vecchia Milano. Qui ormai da un anno lavorano a pieno ritmo e nel segreto quasi assoluto una quarantina di persone. Sono i dipendenti e i collaboratori di Ovo, una srl partecipata al 47 per cento da Trefinace, una società lussemburghese che fa capo alla Fininvest. Ovo ha un obiettivo, anzi una missione, creare Ovopedia la prima enciclopedia in videoclip del mondo: un'opera colossale da migliaia e migliaia di voci che tra qualche mese entrerà nelle case degli italiani via satellite, e forse sul digitale terrestre, e sul Web.

Responsabile del progetto, molto apprezzato dall'ideatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, è un ragazzo simpatico e carino di 35 anni: l'ex vj Andrea Pezzi che presiede la società e la controlla al 53 per cento attraverso Nova Fronda, un'altra srl il cui nome si richiama direttamente al singolare credo psico-filosofico di Antonio Meneghetti, un ex frate francescano dal burrascoso passato giudiziario che negli anni '70 ha fondato l'ontopsicologia, una disciplina che ha come scopo la "formazione del leader, inteso come intuizione attiva di soluzioni per il collettivo".

Nel febbraio del 1998 l'Associazione di Ontopsicologia si è guadagnata quasi una pagina in un corposo rapporto del ministero dell'Interno su "sette religiose e i nuovi movimenti magici in Italia".

Ma all'ex frate sentir dipingere la propria organizzazione come una psicosetta nella quale "verrebbero attuate metodologie dirette a modificare il carattere e la personalità dell'adepto, al punto di ottenere il totale condizionamento e devozione nei confronti del fondatore", proprio non andava giù. Così Meneghetti ha intentato causa al Viminale ed è riuscito a ottenere un risarcimento civile per danni d'immagine di alcune decine di milioni di lire.

Setta o non setta, resta il fatto che Meneghetti, considerato da Pezzi "un uomo straordinario e quasi magico", propaganda teorie storico-politiche sconcertanti (vedi articolo a pag. 48). Dichiaratamente filo russo e anti americano, nei suoi scritti e nelle sue conferenze l'ex frate sostiene la necessità di "relativizzare l'olocausto ebraico", perché "bisogna ricordare che gli ebrei non sono l'unico popolo che ha sofferto e pagato". "Io ho visto", spiega, "alcuni ebrei, ma anche molti italiani, molti tedeschi, molti russi e molti austriaci, morire. Ognuno ha perso, la guerra è bestiale. Tutti abbiamo perso, tutti siamo stati cattivi, tutti siamo stati partigiani".

Così Adolf Hitler, ma pure Josif Stalin, secondo Meneghetti, vanno studiati dal punto di vista del loro essere interiore, senza mai dimenticare che "la realtà è come una partita di scacchi, in cui il vicitore fa le leggi, scrive la storia e definisce la morale". "Se avessimo potuto indagare l'obiettiva motivazione interna di un leader", dice Meneghetti, "con sorpresa di molti si sarebbe notato che le fonti culturali di un Hitler sono nella dottrina dei Dalai Lama del Tibet. Lì sono i fondamenti ispirativi che giustificano il suo modo di fare, che sostanzialmente non era un voler occupare gli altri, ma voler purificare e salvare il mondo".

Simili teorie hanno una ricaduta diretta sulla linea editoriale di Ovo. In via Marroncelli, infatti, non è il solo Pezzi a frequentare i corsi a pagamento (2.500 euro) di Meneghetti, ribattezzati 'residence lideristici' e indirizzati - in Italia, in Russia e in Brasile - a "professionisti, imprenditori e politici di qualsiasi estrazione". Con lui sono seguaci del 'professore' anche il direttore editoriale Simone Ciaruffoli, un ex autore di 'Camera Cafè', la sit-com in onda su Italia 1 e l'ex direttore di produzione Andrea Andreini, proveniente dalla tv satellitare de 'Il gambero rosso', mentre in redazione circolano in numero copioso vari manuali e libri di ontopsicologia. Il risultato è per molti versi inquietante. 'L'espresso' ha potuto visionare in anteprima alcune delle videoclip finora prodotte.

In quella dedicata 'All'ascesa del nazismo', accanto a un montaggio incalzante tipico dei video musicali, accompagnato da una colonna sonora decisamente furba e coivolgente, la storia della presa del potere da parte delle croci uncinate è presentata senza indugiare in alcun tipo di giudizio storico, etico o morale. Hitler diventa così solo un leader dal fortissimo "carisma personale e dalle straordinarie virtù di oratore", mentre la questione del 'Mein Kampf', ovvero della Bibbia del nazismo, viene liquidata senza far cenno al razzismo e limitandosi a dire che nella sua opera il Führer "afferma che l'attuale declino della Germania dipende da un complotto dei comunisti e degli ebrei volto a seminare discordia e indebolire l'economia del paese".

È un po' quello che sostiene Meneghetti riferendosi all'Italia. Già nel 1997, l'ex frate scriveva: "Gli Stati Uniti - con l'appoggio del denaro ebraico (la stampa, ndr) - attraverso la 'demonizzazione' del leader hanno determinato il frammentarismo del potere del leader naturale della nostra nazione". E poi continuava dicendo che, se papa Wojtyla "va a pregare nella Sinagoga, ciò succede perché gli ebrei hanno aiutato una situazione bancaria (i debiti dello Ior, ndr)".

Insomma, viste le posizioni del 'professore', non stupisce che Hitler, stando a quanto riferiscono una serie di fonti interne a Ovo, nella biografia a lui dedicata secondo i vertici della società dovesse essere definito "un personaggio controverso", ovvero con la stessa frase che chiude il video su Stalin. Anche in questo caso viene messa in evidenza "la forza d'animo" del dittatore comunista e dopo un passaggio sui milioni di morti da lui causati "per mantenere l'ordine", la clip si conclude con queste parole: "Figura controversa del '900, l'uomo d'acciaio lascia dietro di sé un impero".

Non è un caso. Agli autori dei testi di Ovopedia, in gran parte giovani con pochissima o nessuna esperienza nel campo dell'informazione storica e scientifica, viene fornito un format preciso, che ha come comune denominatore: "La volontà".

In Ovobio, la sezione dell'enciclopedia interattiva in videoclip dedicata agli uomini che nel loro campo hanno lasciato il segno, si ordina di "mettere in luce la volontà del personaggio di raggiungere i suoi obiettivi e l'intelligenza nel saper applicare questa volontà". Mentre nel piano dell'opera Meneghetti compare tra gli "intellettuali e i mistici" cui dedicare una videoclip, accanto a figure come Aristotele, Freud, Sartre e Sant'Agostino.

Ma perché il premier ha deciso di finanziare personalmente Ovo attraverso la cassaforte di famiglia Fininvest e di inserire un suo uomo, Paolo Mazzoni, nel consiglio di amministrazione della società? Rispondere alla domanda non è semplice. Qualche dato di fatto però aiuta a capire. Già nel 2006 Meneghetti ha potuto presentare il suo libro più importante ('La psicologia del leader') alla quarta convention dei circoli giovani di Dell'Utri, mentre Pezzi nel 2005, grazie alla fortissima sponsorizzazione dell'ex assistente personale del Cavaliere e attuale parlamentare Deborah Bergamini, ha ottenuto un programma su RaiDue, 'Tornasole', in cui Meneghetti, suscitando lo sconcerto del critico televisivo del 'Corriere della Sera', Aldo Grasso, è stato tra gli ospiti d'onore. Tra gli obiettivi del 'Tornasole' c'era quello di rompere la presunta egemonia culturale della sinistra. Gli ascolti sono stati deludenti, ma quello è stato comunque un primo passo.

Poi, mentre Dell'Utri (in ottimi rapporti con Meneghetti) cercava d'intervenire sul mondo degli intellettuali con il settimanale 'il Domenicale', annunciando la scoperta dei falsi diari di Mussolini e spiegando, subito prima delle elezioni, che il Pdl "avrebbe revisionato i libri di storia, ancor oggi caratterizzati dalla retorica della Resistenza", la Fininvest si è data da fare per trovare il modo di raggiungere i giovani.

La tv interattiva di Pezzi è sembrata il sistema giusto per fare guerra a Internet
(anche perché il progetto della web tv non è stato ancora scartato), ormai divenuto il primo media nella fascia d'età compresa tra i 16 e i 26 anni. Ovo ha così cercato, finora inutilmente, di trovare spazio sulla piattaforma di Sky, ha concluso un accordo con Vodafone per fornire contenuti multimediali (Ovoday) e ha bussato al mercato delle televisioni via cavo americane. In programma c'è la produzione di 2 mila clip all'anno, al costo di circa 3 mila euro l'una, cui va aggiunto il denaro per acquisire le immagini dagli archivi. Un business insomma da 7 o 8 milioni di euro ogni 12 mesi, che nel 2007, con le produzioni effettive cominciate a settembre, ha portato la società a una perdita di quasi 2 milioni.

Marcello dell'UtriIl progetto però è più complesso. È prevista una sezione chiamata Ovonews che si dovrebbe dedicare all'approfondimento delle notizie del giorno e una di satira politica chiamata Ovospirit. Nelle riunioni in cui Pezzi e gli altri accoliti del 'professore' discutevano con la redazione i nuovi traguardi, i vertici di Ovo hanno molto insistito sulla necessità di mettere nel mirino Antonio Di Pietro che, secondo Meneghetti, durante Mani Pulite sarebbe stato un burattino nelle mani degli americani, utilizzato per distruggere le imprese italiane.

Ancora fermo è invece il capitolo di Ovowise, dei mediometraggi dedicati al pensiero politico dei grandi leader contemporanei raccontato da loro stessi. Per il primo video, in calendario c'erano 30 minuti dedicati al premier, Silvio Berlusconi. Ma il budget era basso, poco più di 35 mila euro, e la casa di produzione straniera a cui Ovo si era rivolta ha detto no.

Ma in fondo non è un problema. Pezzi è ormai ospite fisso di molte manifestazioni di Forza Italia. Con Berlusconi vanta un rapporto personale. A convincere il Cavaliere ad allargare i cordoni della borsa ci penserà lui. Perché, in fondo, anche ad Ovo o si fa la storia, o si muore.

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Beccato dai paparazzi. Kevin Spacey se la spassa con un ragazzo.

Gira che ti rigira. alla fine è stato beccato dai soliti paparazzi ficcanaso.Sono anni che si spettegola sulla sua presunta omosessualità ma lui non ha mai ufficialmente confermato nulla ma senza neppure negare. L'oggetto della paparazzataè Kevin Spacey, due volte Premio Oscar, per I soliti Sospetti e American Beauty, fotografato in un pub croato dove è permesso di tutto, con molta libertà. Qui, il nostro Kevin, è stato "colto in flagrante" a divertirsi con un ragazzo sulle proprie ginocchia (foto sotto), con tanto di sbirciatina nemmeno troppo velata al "culetto" del giovane. Ovviamente il pettegolezzo che circola sulla sua presunta omosessualità è ripartito a razzo, grazie a questo scoop fatto dal sito croato 24sata e naturalmente, ha fatto il giro del mondo... Tutte le "paparazzate" hardcore.

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Michael Stipe impreca contro George W. Bush.

Michael Stipe

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(Panorama) “Non posso stare in silenzio mentre guardo quell’uomo e il suo staff infangare la memoria di Martin Luther King, uno dei miei eroi. Stanno dissacrando il suo operato portando avanti la guerra in Iraq. Lo trovo patetico e ho voluto esprimere tutto il mio disprezzo attraverso la musica”. Così è nato l’ultimo singolo dei REM, Man-Sized Wreath (tratto dall’album Accelerate), scritto proprio da Stipe, che si è ispirato alla controversa linea politica dei repubblicani attualmente insediati nella Casa Bianca. I versi d’apertura del brano sono un riferimento esplicito all’amministrazione degli ultimi otto anni di governo americano e recitano così: “Accendo la tv e cosa vedo? Un’ostentazione di gesti vuoti, messa in scena per me”. Poche ma chiare parole che fanno da monito per tutti quelli che rifiutano di prendere coscienza dell’orrore causato dai conflitti armati e dall’intolleranza. Nello stesso tempo, Michael, che si è schierato fin dall’inizio delle presidenziali al fianco di Barack Obama, ha rivolto un appello a mezzo stampa ai suoi concittadini, augurandosi che il 2 novembre vinca il candidato democratico: “Barack è un uomo eccezionale. La sua campagna pone questioni critiche sulle lobby e gli interessi nascosti dietro la guerra. L’America in questo momento ha bisogno di lui”.
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R.E.M. - Il video ufficiale di Man-Sized Wreath.

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