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martedì 1 gennaio 2008

Australia, taglia pene per errore. Incidente in cerimonia di iniziazione.

(TGCom) Un aborigeno 23enne in Australia occidentale si è trovato con il pene tagliato a causa di una circoncisione finita male nel corso di una cerimonia di iniziazione. A causa dei due profondi tagli provacatigli da un 50enne che stava eseguendo la pratica, il giovane ha perso mezzo litro di sangue. Il malcapitato è ora ricoverato in ospedale mentre l'improvvisato chirurgo è stato arrestato.

Doveva essere una cerimonia tribale di iniziazione, ma è finita nel peggiore dei modi. Il cerimoniere, forse a causa di un tremito di troppo oppure per effettiva imperizia, ha inciso con la lametta più del dovuto, e così per la vittima una circoncisione che doveva segnare il passaggio alla vita adulta si è trasformata in una semi-evirazione.

Il portavoce della polizia di Perth, Ian Hasleby, ha raccontato che i due si erano recati in un parco della città dove il capo tribale ha sbagliato per due volte la mira, causando una grave emorragia. Il giovane è riuscito a raggiungere a piedi la vicina stazione della metropolitana ed è stato assistito da alcune guardie ferroviarie prima di essere trasferito in ambulanza all'ospedale centrale di Perth, dove rimane in condizioni definite stabili. Il 50enne, il cui nome non è stato reso noto, dovrà comparire mercoledì prossimo davanti al tribunale locale, sotto accusa di lesioni illegali.

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Beppe Grillo contro i giornalisti, la Fnsi si ribella.

(Prima) Un discorso con due bandiere intorno alla gola, una "parodia" di quello di fine anno del presidente della Repubblica, che ora porta il comico genovese ad attaccare i giornali ed i giornalisti. E così Beppe Grillo, annuncia che il prossimo V-Day, il 25 aprile, avrà l'obiettivo di abolire i finanziamenti pubblici ai giornali. Nel suo 'messaggio di Capodanno', pubblicato sul blog, il comico dice che c'è un'"Italietta che è in coma da 15 anni. Dal 1992 è tenuta in cura farmacologica da parte dei media". "Bisogna cominciare a vedere - ammonisce Grillo - chi è il nemico: nel V-Day scorso, dell'8 settembre, non si sono incazzati tanto i politici, ma i giornalisti, questa casta di gente, la vera casta che c'è in Italia. Ve ne siete accorti, no? Migliaia di schiavi vergognosi, messi li a pecorina, a 90°. Una cosa indegna". Secondo il comico-polemista i giornalisti "si somigliano tutti, non li distingui più se non quello grasso da quello magro. Riotta è uguale a Mimun che è uguale a Belpietro che è uguale a Giordano che è uguale a Fede. Sono tutti uguali. Si distinguono le élite di questi grandi maggiordomi". Per Grillo il mondo dell'informazione "è una poltiglia dove si sono mischiate imprenditoria, politica, mafia e media. Vai in un consiglio d'amministrazione di un giornale e ci sono gli imprenditori, vai in un consiglio d'amministrazione di una banca e ci sono imprenditori, politici e giornalisti. Un giornalista può diventare deputato. Altro che conflitti di interessi, siamo andati oltre". "L'unico modo di far cambiare veramente questo Paese, secondo il mio punto di vista prima che diventi pazzo del tutto, è battere dove c'è la ragione della democrazia, dove dovrebbe essere tutelata: l'informazione. Scomparsi i grandi giornalisti come Biagi, Montanelli e altri, non ci rimane più nulla", sostiene Grillo. "Ecco perché - annuncia - farò il V-Day prossimo il 25 aprile: il giorno della Liberazione. Liberiamoci da questa informazione, liberiamoci da questa gentaglia. Gli togliamo i finanziamenti, vediamo di impostarla bene perché la mia vita ormai è su queste cose". "Il V-Day - ribadisce ancora nel suo blog Grillo - bisogna farlo su questo: togliere i finanziamenti ai giornali. Il 25 aprile del 2008 ci sarà una liberazione vera, in tutte le città succederà qualche cosa. Dovremo far succedere qualcosa, con i media in silenzio e ci mancherebbe che ne parlassero. Sarà la loro condanna. Vi do appuntamento al 25 aprile per avere un'informazione libera in un Paese finalmente libero e ricominciare dall'inizio. Liste civiche e cittadini informati, abbiamo bisogno di questo - conclude - non di politici". Non è mancata la reazione della categoria messa sotto accusa: i giornalisti. "Spiace che Beppe Grillo abbia bevuto del pessimo spumante nel brindisi di Capodanno. Altrimenti non avrebbe usato toni così grevi verso la generalità del giornalismo italiano". Così Franco Siddi e Roberto Natale, rispettivamente segretario e presidente della Fnsi, commentano in una nota congiunta il 'messaggio di Capodanno pubblicato sul suo popolare blog da Beppe Grillo. "Che l'informazione abbia notevoli problemi - sottolineano i due rappresentanti del sindacato dei giornalisti - non abbiamo aspettato Grillo per denunciarlo. Così come da tempo stiamo reclamando dalla politica (dal centrodestra ieri, dal centrosinistra oggi) quelle riforme che dovrebbero dare al lavoro delle redazioni condizioni di maggiore autonomia: il conflitto di interessi, la riforma dell'emittenza e della Rai, la riforma dell'editoria e del sistema delle provvidenze, la riforma dell'Ordine". "Se Grillo è interessato sul serio a cambiare il sistema, si può fare persino un pezzo di strada insieme. In caso contrario - concludono Siddi e Natale - non ci faremo intimidire dagli insulti".

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Armani, ci vuole un fisico bestiale. Lo stilista in vacanza ai caraibi nel mirino dei paparazzi.

I blogger americani commentano l'invidiabile forma del re della moda: «Incredibile che abbia più di 70 anni».

(Il Corriere della Sera) Eccolo, Giorgio Armani: a 73 anni sfoggia ancora un fisico invidiabile. Re Giorgio è stato beccato dai paparazzi sulle spiagge dei Caraibi dove trascorre le festività. Le sue foto in costume da bagno stanno facendo il giro della rete, riprese e commentate dai più consultati blogger d'Oltreoceano. È la notizia più letta quest'oggi sull'Huffington Post di Arianna Huffington che pone l'indovinello: "Indovina a chi appartiene il corpo di questo settantenne".

Il fisico atletico dello stilista italiano nel suo costumino bianco che si rilassa nella lussuosa St. Barts genera stupore ed apprezzamento anche dagli utenti del blog "justjared", che ha pubblicato le immagini: "Fantastico, ha un'eleganza che noi americani ci possiamo solo sognare", recita uno dei tanti messaggi. "Incredibile che abbia superato i 70 anni", scrive un altro. "E' meglio di qualche trentenne. Tom Cruise può solo invidiarlo".

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New Jersey stato paladino dei diritti in Usa, potrebbe scusarsi per schiavitù. Ha già approvato le unioni di fatto omosessuali.

Sarebbe il primo Stato del Nord a farlo.

(Ap) - Fra tutti gli Stati dell'Unione, il New Jersey ha fama di essere il paladino dei diritti civili: e potrebbe essere il primo fra gli Stati del Nord a scusarsi con la popolazione nera per l'epoca della schiavitù. Questo prevede una legge domani in discussione presso una Commissione parlamentare dello Stato.

Il New Jersey ha già approvato le unioni di fatto omosessuali e poche settimane fa è diventato il primo Stato ad abolire la pena di morte da oltre 40 anni. L'idea di porgere scuse alla popolazione nera è di un deputato democratico, e non piace affatto ai repubblicani: uno di loro, Michael Patrick Carroll, ha osservato che i suoi antenati vennero dall'Irlanda all'epoca della carestie di patate "e non ce l'ho con gli inglesi moderni; sono felice che i loro antenati fossero così crudeli, altrimenti sarei ancora a Inisfree", l'isola delle sue origini.

Quattro Stati del sud hanno finora offerto scuse in varie forme per l'epoca della schiavitù: Alabama, Maryland, Nord Carolina e Virginia. In Georgia un tentativo simile è stato bloccato dal leader della maggioranza democratica al Senato, nero, secondo cui la misura proposta era insultante perchè assolutamente inadeguata alla sofferenza della popolazione nera.

Il progetto del New Jersey esprime "profondo rammarico per il ruolo svolto da questo Stato nella schiavitù" e si scusa "per i danni inflitti dalla schiavitù negli Stati Uniti d'America". Secondo il testo, nello Stato "i resti della schiavitù sono per sempre davanti ai cittadini afroamericani: dall'aperto razzismo di certi gruppi a quello più sottile che si incontra nei servizi sanitari, nel mondo degli affari e degli acquisti immobiliari, nelle scuole migliori e nelle ammissioni universitarie, a causa dei fermi pretestuosi e di altre ingiurie".

La schiavitù della popolazione di origine africana divenne illegale in tutti gli Stati solo a conclusione della sanguinosa guerra civile, nel 1865, quando gli Stati del sud furono sconfitti dal Nord ed obbligati a rientrare nell'Unione. Tuttavia dalla fine dell'Ottocento agli anni Sessanta del Novecento, i neri vissero in condizioni di aperta segregazione negli Stati meridionali.

Oggi la popolazione nera del New Jersey rappresenta il 14,5 per cento degli abitanti dello Stato. Il New Jersey prima della guerra civile era fra gli Stati settentrionali con il maggior numero di schiavi, e fu l'ultimo Stato del Nordest ad abolire la schiavitù, nel 1846.

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Mastella, non una minaccia ma un'opera d'arte. Il clamoroso fraintendimento svelato dall'onorevole Locatelli.

Quello che sembrava un manichino incaprettato è in realtà la raffigurazione artistica di una delle vittime delle extraordinary rendition. L'artista Bianchini voleva mandare un messaggio a favore di un detenuto marocchino.

(La Repubblica) Non era una minaccia ma un'opera d'arte il manichino incaprettato destinato al Guardasigilli Clemente Mastella. Il cessato allarme arriva da Ezio Locatelli, parlamentare bergamasco di Rifondazione comunista. "Nessun pacco intimidatorio nei confronti del ministro della Giustizia Clemente Mastella è stato inviato da Bergamo. La notizia è destituita di qualsiasi fondamento" ha spiegato il parlamentare.

Il pacco era stato intercettato la mattina del 31 dicembre in un ufficio postale di Roma e aveva creato molto allarme: qualcuno aveva addirittura ipotizzato l'avvertimento di un detenuto.

"Si tratta in realtà di un pacco regalo spedito dall' artista bergamasco Giovanni Bianchini - ha aggiunto Locatelli - senza alcuna minaccia, e contenente un'opera d'arte". L'opera in questione è un pupazzo realizzato con dello scotch, che rappresenta le vittime delle cosiddette "extraordinary rendition", uomini arrestati dai servizi segreti americani e ora ingiustamente detenuti nelle carceri di mezzo mondo con l'accusa di terrorismo. E' la sorte capitata ad Britel Abu Elkassim, cittadino italo-marocchino, sposato con una donna italiana e residente a Bergamo. Il pacco fa riferimento proprio alla sua vicenda, e alla campagna di sensibilizzazione partita proprio da Bergamo per chiederne la liberazione.

"La notizia ci ha molto preoccupati - ha detto Maurizio Mazzucchetti, esponente locale di Rifondazione Comunista - Non riusciamo ancora a spiegarci come mai sia stato possibile un tale fraintendimento. Bianchini e' un artista noto, che ha già esposto le sue opere a Bergamo. Il suo è stato un gesto per lanciare un messaggio ed invitare alla riflessione".

Probabilmente la distanza fisica tra Bergamo e Roma è tale da non essere stata ancora coperta dalla fama dell'artista. Nell'indicazione del mittente c'erano la scritta in italiano "www.giustizia e libertà per Kassim.net" e un appello in arabo per la liberazione dell'uomo. Solo che questa è stata scambiata per una rivendicazione anzichè per la firma dell'artista e relativa campagna di sensibilizzazione.

Kassim è stato arrestato nel 2002 in Pakistan con l'accusa di essere un terrorista appartenente ad Al Qaeda. Nel 2004 è stato trasferito in Marocco, dove è in carcere, condannato a nove anni per i reati di associazione sovversiva e per tenuta di riunioni non autorizzate, e a novembre ha cominciato uno sciopero della fame. Nei giorni scorsi il sindaco di Bergamo Roberto Bruni si è appellato al presidente del Consiglio Romano Prodi e al ministro degli Esteri Massimo D'Alema per chiedere un intervento del governo italiano, facendo seguito alla richiesta di grazia presentata da tempo da parlamentari italiani ed europei a re del Marocco Mohammed VI.

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Anche nel 2008, occhi aperti contro la restaurazione. Vigiliamo per difendere la laicità dello stato.

(Insieme a sinistra) La moratoria contro la pena di morte ha rappresentato sicuramente un ottimo risultato, se non uno dei momenti più alti dell’attività dell’ONU.

Tuttavia, come spesso accade, le cose buone vengono strumentalizzate e piegate a scopi decisamente meno nobili.

Ad esempio questo abominevole appello di Giuliano Ferrara per una moratoria sull’aborto. E’ incredibile come ogni occasione sia buona per riesumare questa battaglia di restaurazione.

Si raggiungono, in questo editoriale di Ferrara, momenti di sublime, come quando afferma:

per ogni pena di morte comminata a un essere umano vivente ci sono mille, diecimila, centomila, milioni di aborti comminati a esseri umani viventi, concepiti nell’amore o nel piacere e poi destinati, in nome di una schizofrenica e grottesca ideologia della salute della Donna, che con la donna in carne e ossa e con la sua speranza di salute e di salvezza non ha niente a che vedere, alla mannaia dell’asportazione chirurgica o a quella del veleno farmacologico via pillola Ru486.

Oppure quando riesce a scrivere:

Il miliardo e più di aborti praticati da quando le legislazioni permettono la famosa interruzione volontaria della gravidanza riguarda persone legalmente innocenti, create e distrutte dal mero potere del desiderio, desiderio di aver figli e di amare e desiderio di non averli e di odiarsi fino al punto di amputarsi dell’amore.

Roba da Medioevo. Anche nella scelta delle parole: desiderio (nel senso di colpa), piacere, mannaia, distruggere e così via dicendo.

Inutile dire che la Chiesa ha raccolto immediatamente e con grande entusiasmo questo appello. Si può dire che non aspettava altro.

Ruini cinguetta:

Credo che dopo il risultato felice ottenuto riguardo alla pena di morte fosse molto logico richiamare il tema dell’aborto e chiedere una moratoria - afferma il vicario del Papa per la diocesi di Roma in una dichiarazione rilasciata al ‘Tg5′ delle 20 - quantomeno per stimolare, risvegliare le coscienze di tutti, per aiutare a rendersi conto che il bambino in seno alla madre è davvero un essere umano e che la sua soppressione è inevitabilmente la soppressione di un essere umano.

Poi affonda:

In secondo luogo si può sperare che da questa moratoria venga anche uno stimolo per l’Italia, quantomeno per applicare integralmente la legge sull’aborto che dice di essere legge che intende difendere la vita, quindi applicare questa legge in quelle parti che davvero possono essere di difesa della vita e forse, a 30 anni ormai dalla legge aggiornarla al progresso scientifico che ad esempio ha fatto fare grandi passi avanti alla sopravvivenza dei bambini prematuri. Diventa veramente inammissibile - conclude il porporato - procedere all’aborto ad una età del feto nella quale egli potrebbe vivere anche da solo.

Insomma, tanto per cambiare, mettiamo mano alla 194. Già, magari con gli stessi ottimi risultati della famigerata legge 40 sulla procreazione assistita.

Il nostro proposito per questo nuovo anno dovrà essere quello di non mollare, di proseguire con costanza e convinzione le battaglie per i diritti civili e per uno Stato che riesca, finalmente, ad essere laico.

Troppo spesso, tuttavia, dobbiamo lottare in difesa contro gli attacchi di una Chiesa sempre più arrogante e dei suoi improvvisati ed opportunisti compagni di viaggio.

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Da Roma ai Castelli: i paesaggi, le osterie e le genti di Fellini.


(Panorama) I Castelli Romani non sono la Romagna ma quando il Maestro girava nella sua Cinecittà paesi come Grottaferrata o Frascati ne rappresentavano un piacevole e vicinissimo surrogato. Qui il grande Federico Fellini ritrovava il gusto del cibo e del buon vino, l’aria frizzante e le facce che tanto ispiravano i suoi film. A neanche venti km dagli studios ancora oggi è possibile ritrovare quella quiete, anche se il Maestro non c’è più e di film come i suoi non se ne vedono poi così tanti in giro. Ci si può arrivare in auto o in corriera, che si prende al capolinea del metrò Anagnina, il paesaggio cambia via via, dal cemento della periferia al verde delle colline. Vi si può fare una scappata per una cena o un pranzo domenicale o trascorrervi l’intero weekend. Sulle orme di Fellini il primo posto da visitare, tappa obbligata per i cinefili, è “L’Osteria del Fico Vecchio” in Via Anagnina 257, che esiste dal 1547, ospitata in un’antica stazione di posta per il cambio dei cavalli. Il Maestro di Rimini adorava i suoi menù e l’ampia scelta di antipasti che ancora adesso fa invidia a tutti i Castelli. Il posto gli piaceva così tanto che chiese al proprietario, il signor Ciocca, di recitare, nel suo Intervista. Oggi l’Osteria è cresciuta e volendo ci si può perfino fermare a riposare per il fine settimana nell’attigua Locanda. A Grottaferrata viveva l’aiuto regista del Maestro, Maurizio Mein, un signore gentile e appassionatissimo di cinema.

Ma per capire come il grande Fellini senza dimenticare Rimini si fosse innamorato di questo angolo di Castelli basta fare due passi per l’Antico Corso del Popolo che si apre con l’ottocentesco Palazzo Santovetti, da non perdere l’ottimo cappuccino nel bar ospitato dall’antica cappella nobiliare, e che si conclude con la celebre abbazia greca di San Nilo, risalente al 1004. Il tempo su questa strada sembra essersi fermato, l’atmosfera si è mantenuta genuina, i volti sono uno spettacolo. Così come accade nella vicina Frascati e in tutti gli altri Castelli. Oggi il cinema di Fellini è finito con lui, la sua magia continua solo in celluloide. E da queste parti dove i muri sanno di sapori antichi.

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La stanza segreta da sesso di Britney Spears. Stimolatori, lubrificanti e "oggetti erotici" da tutte le parti...

Chiusa a chiave con doppia mandata, contiene sex toys di ogni genere, luci rosse, tendaggi scuri. La sua fantasia sessuale? Tra Cenerentola e Marilyn Monroe.

(Libero News) Mai fidarsi degli amici. Il solito "insider" ha fornito all'americano Star Magazine particolari piccanti sulla vita sessuale di Britney Spears. La sua villa californiana di Mullholland Drive, Los Angeles, conterrebbe una "sex room", una stanza dedicata al sesso, in cui Britney trascina amici e amanti per soddisfare tutte le proprie fantasie sessuali.

Chiusa a doppia mandata, tendaggi pesanti e scuri, luci rosse ovunque, carta da parati rosa e nera, lenzuola di seta nera, la stanza - stando alla fonte anonima e per niente discreta - è piena di sex toy di ogni genere: piumini per solleticare, frustini, manette ricoperte di pelliccia, testata del letto con sbarre in metallo, a cui poter esssere legati agevolmente, specchio sul soffitto, un grande barattolo di vetro contenente palette di legno per sculacciate e un armadio pieno di travestimenti di ogni genere, per impersonare vari ruoli. «Indossa spesso un'uniforme da studentessa di scuola di suore, un completino da cameriera e un abito da Cenerentola e uno da Marilyn Monroe - ha raccontato la talpa -. Britney è ossessionata dal sesso».

Non solo: le pareti sono ricoperte di foto di Britney nuda o seminuda, in pose sconce, molto sconce o sconcissime. «Se rimanesse tutto in quella stanza sarebbe accettabile - continua la fonte - ma in casa ci sono sex toy ovunque. In salotto, per esempio, sul tavolino tra i divani c'è un cesto pieni di giocattoli e stimolatori e lozioni lubrificanti. Ci sono oggetti erotici in ogni angolo della casa in cui Brit ama appartarsi. Le piace essere bendata, sculacciata, strapazzata, che le si strappino i vestiti di dosso».

In tutto questo, pare che l'igiene non sia il suo forte: sui divani bianchi ci sarebbero ricordini lasciati dai cani e segni indelebili di pannolini di bebè cambiati velocemente in salotto. «E quando Britney fa sesso - conclude l'informatore - poi non pulisce nulla, non raccoglie nulla, lascia tutto lì, "tanto viene la cameriera" dice». Un'altra mazzata alla povera Brit.

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Londra. L'Arcivesco di Canterbury tiene delle funzioni per i gay senza permesso.

Eucarestia segreta. Avrebbe dovuto avvisare il vescovo di Londra.

Apcom) - L'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams (primo prelato della chiesa anglicana), sfida le leggi canoniche e tiene una celebrazione eucaristica "segreta" per pastori gay e i loro partner senza chiedere il permesso al vescovo di Londra, Richard Chartres. Una violazione delle leggi canoniche secondo cui solo il vescovo può autorizzare funzioni nella propria diocesi. La notizia viene riportata dal Times on line che già in settembre aveva preannunciato la celebrazione della discussa funzione.

L'arcivescovo Williams - impegnato ad allontanare lo spettro di uno scisma all'interno della chiesa anglicana, a causa dell'investitura del vescovo gay Gene Robinson, avvenuta negli Usa nel 2003 - non ha celebrato la messa nella chiesa di San Pietro, a Eaton Square, secondo quanto era stato svelato tre mesi fa. Per tenere l'evento segreto, ha deciso di spostarlo nella chiesa di Ogni Santi, vicino alla Torre di Londra.

L'iniziativa, che rischiava già di irritare gli esponenti più conservatori della Chiesa anglicana, risulta ancora più audace per la mancanza di permesso.

Il Times è andato quindi a stuzzicare un portavoce di Lambeth Palace, la residenza dell'arcivescovo, che ha preferito non commentare l'affermazione del giornale, secondo cui il comportamento di Rowan Williams poteva essere considerato 'scortese'. A questo punto il Times ha chiesto il parere dell'ex arcivescovo di Canterbury, il 72enne conservatore Lord Carey, che ha risposto: "Sono sorpreso dall'apprendere che non è stato chiesto il permesso del vescovo di Londra, ma sono sicuro che Rowan ha agito con le miglior intenzioni mostrando il suo desiderio di tenere dentro la Chiesa le minoranze. Cosa avrei fatto io? Non avrei tenuto una funzione privata. Dopo tutto, per definizione, l'eucarestia è aperta a tutti i cristiani".

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Politici e blog: siamo alla frutta. Anzi alla torta di mele della Santanchè.

[i](Credits: Corbis)[/i]
(Panorama) I senatori sono più moderni e più internauti rispetto ai loro colleghi onorevoli della Camera. A dispetto delle lunghe sedute che si devono sorbire per non mancare un voto (magari decisivo, visti i numeri ristrettissimi) e a dispetto dell’età media che li dovrebbe vedere più in ritardo sulla modernità rispetto agli onorevoli, un senatore su quattro (83 su 322) ha un proprio sito internet o blog, mentre solo un deputato su cinque (126 su 630) è presente in rete.

Alla Camera per quanto riguarda la classifica per gruppi, il Partito democratico stacca tutti con 50 deputati con il proprio sito, segue Forza Italia con 26, Alleanza Nazionale con 14, l’Udc con 7, Rifondazione con 5, i Verdi con 4 e via via gli altri. Stessa storia a palazzo Madama, dove il Pd conta 27 senatori internauti, Forza Italia 15; Alleanza nazionale 1, l’Udc 7, Sinistra democratica 4, Rifondazione Comunista, Lega e il gruppo Misto 3, Autonomie e la Dc 2, l’Udeur e La Destra 1.
Spicca, per notorietà, il blog del ministro della Giustizia, Clemente Mastella, da dove arrivano bordate a Beppe Grillo e Antonio Di Pietro. Si coccolano i loro cyber-elettori il senatore estero Luigi Pallaro con un sito latinoamericano e Oskar Peterlini della SVP che ha la versione in italiano e tedesco. Premio vanità a Sergio De Gregorio: nella biografia scrive di essere stato il più giovane giornalista italiano.
Entrando in alcuni dei siti o dei blog dei parlamentari è facile notare l’autoironia, come in quello di Ignazio La Russa, che chiama il proprio blog Diciamolo, riprendendo la celebre gag di Fiorello su di lui.
Le foto con i figli, la moglie, il leader politico di riferimento o il Papa non mancano, anzi abbondano, nei siti dei nostri politici. I più moderni addirittura hanno anche dei video come Gabriella Carlucci (Fi) e Dario Franceschini (Pd) e Massimo D’Alema (Pd).
Altri come Francesco Caruso, che della disobbedienza ha fatto la sua cifra e che non identifica il proprio nome con il sito, mette in piazza i suoi conti: indennità parlamentare 5.419, 46 euro; diaria 4.003,11 euro; rimborso spese eletto/elettori: 4.190 euro, per un totale in entrata pari a 13.613 euro. A questa cifra detrae 11.900 euro a vario titolo, dalla quota di 8.100 euro che tutti i parlamentari del Prc versano mensilmente al partito, fino all’affitto (800 euro al mese) per la casa a Roma. Alla fine del mese gli restano in tasca 1.713 euro.
Premio per la creatività al giovane deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, che accanto alle solite foto, alla solita biografia, inserisce canzoni, poesie e satira. E dulcis in fundo cento sue vignette firmate ‘Baldo’. Baldelli, che quando era a capo dei giovani di Forza Italia è stato il primo a mandare un partito su internet, spiega a Panorama.it: “Stare in rete per chi fa politica è un modo per dimostrare trasparenza e dimostrare ai cittadini che li stiamo servendo. Io nel mio sito mostro la mia attività parlamentare, quella politica e anche un pezzo della mia vita di tutti i giorni”.
Infine Daniela Santanchè, il cui sito personale è on line da pochissimo, che è una vera e propria dottor Jekyll e mister Hyde. Nella rete si sdoppia: in metà sito è politica, nell’altra metà donna. Cliccando si può entrare nella sua casa e addirittura si possono copiare le ricette di Daniela, come la sua celebre torta alle mele, la tarte tatin.

http://www.danielasantanche.com

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Svizzera. Gay e lesbiche vogliono lottare contro l'omofobia nello sport.

(Ats- Ticinonline) Nel 2008 l'Organizzazione svizzera delle lesbiche (LOS) e quella dei gay Pink Cross concentreranno i loro sforzi nella lotta all'omofobia nello sport. Insieme alle associazioni sportive vogliono richiamare l'attenzione della popolazione su quanto sia diffusa la discriminazione degli omosessuali in questo ambito.

Gay e lesbiche svolgono attività sportive con lo stesso impegno e la stessa passione di uomini e donne eterosessuali, scrivono LOS e Pink Cross in una nota odierna. Ma in questo campo l'omosessualità viene ancora tabuizzata: la paura di essere esclusi o di non venir presi sul serio è tuttora grande.

Nello sport di punta lesbiche e gay devono addirittura temere di perdere il posto in squadra e i contratti con gli sponsor. "Per questo motivo non sorprende che in Svizzera non vi siano quasi sportivi di punta che dichiarano apertamente la loro omosessualità", affermano le due organizzazioni. Ma anche nello sport popolare c'è ancora molto da fare. "Ancora oggi un suicidio su quattro tra i giovani è ricondotto all'omosessualità dell'interessato": per il loro "coming out" giovani gay e lesbiche hanno anche bisogno di sapere che non verrebbero esclusi dall'associazione sportiva di cui sono membri.

Uno dei principali obiettivi nel 2008 è "rendere gli omosessuali visibili nelle manifestazioni sportive di massa". Sono inoltre previste tavole rotonde e serate di lettura in diverse parti della Svizzera.

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Il Tarcisio Furioso

(Maura Cossutta - Altrenotizie) L’intervista a Famiglia Cristiana del segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, è proprio un bel finale per l’anno che se ne va. Il cardinale racconta con grande naturalezza dell’incontro avvenuto qualche giorno fa con Veltroni, nuovo segretario del partito democratico, senza preoccuparsi di fare alcuna gaffe di natura istituzionale, così convinto che l’abitudine dei politici di casa nostra di andare a relazionare e a spiegare al Vaticano le mosse prossime venture sia tanto consolidata quanto doverosa. Anche i tempi dell’informazione, evidentemente, ormai li detta direttamente il Vaticano. Mentre né Veltroni né il suo moderno staff di comunicatori hanno pensato di dare notizia dell’incontro; nonostante - immaginiamo - non di colloquio privato si trattasse ma appunto di colloquio politico, ora il cardinale decide di raccontare persino i particolari. Non è dato sapere cosa abbia detto o risposto Veltroni, ma veniamo a sapere che di valori “non negoziabili”si è discusso. Quindi dei temi “caldi”, su cui la maggioranza di questo governo da tempo è in difficoltà. E mentre a gennaio Prodi attende la sua verifica, che anche su questi temi inevitabilmente verterà, il segretario del Partito democratico ascolta il cardinale dichiarare che “la posizione della Chiesa non è partigiana, ma corrisponde al diritto naturale”. Il cardinale parla a nuora perché suocera intenda e infatti subito la senatrice Binetti e il senatore Bobba reagiscono. Veltroni è avvertito. No Chiesa, no party.

L’uscita del cardinal Bertone non è ingenua, è stata pensata, programmata. Le gerarchie vaticane fiutano l’aria e con il tempismo di chi sa ben navigare nelle acque della politica italiana, fanno il “più uno”. Il cardinale entra a gamba tesa nel dibattito interno al Partito democratico, sapendo che Veltroni ne sarà pesantemente condizionato. Il messaggio è chiaro: da domani possono aprirsi scenari nuovi, il governo è ballerino, si apre l’ipotesi di un governo istituzionale, anche la possibile nuova legge elettorale può servire a stabilizzare quelle che sono state in questi ultimi anni prove di egemonia, di scompaginamento e riunificazione di schieramenti politici. Nulla è scontato, neanche il Partito democratico. Veltroni è avvertito. E, soprattutto, i parlamentari cattolici sono messi all’erta. Sui temi eticamente sensibili non si passa, embrione, omosessuali o coppie di fatto. “Valori non negoziabili” per la Chiesa significa un “aut aut” definitivo, senza appello. E il cardinale incontra Veltroni, ma anche Berlusconi: si gioca a tutto campo, senza distinzione né preconcetta preferenza, ponendo le condizioni per l’atteggiamento futuro della Chiesa nel panorama politico italiano. L’operazione neocentrista a stampo cattolico ritorna così come una variabile non solo possibile, ma già pronta, da far pesare ora, subito.

Il cardinale è però persona colta, sottile, comprende che occorre argomentare e così si lancia in un inedito revisionismo culturale e storico, per offrire una nuova lettura degli eventi. Oggi non si tratta di difendere la laicità, non si tratta di impedire l’invadenza della Chiesa negli affari interni di uno Stato. La laicità non è in discussione (e tant’è - tiene a ribadire il cardinale- sono gli stessi politici a chiedere gli incontri, a voler sapere il parere della Chiesa, e non viceversa), come non è mai stata in discussione anche in passato. Non è la Chiesa ad essere cambiata, semmai è questa politica che sta perdendo le sue origini, le sue stesse radici. E si dilunga così in un excursus sulla storia dei comunisti, del Partito comunista italiano, dei suoi massimi dirigenti, da Gramsci a Togliatti fino a Berlinguer. Loro sì che avevano capito e oggi “non avrebbero mai approvato le derive che si profilano”. Non si tratta quindi di laicità né di arrogante invadenza della Chiesa, ma si tratta di laicismo senza morale.

Il cerchio si chiude: i comunisti erano laici ma morali, questi dirigenti sono laicisti senza valori. Ma il cardinale ovviamente (altrimenti non di revisionismo storico si tratterebbe) non ricorda gli scontri, i conflitti, le scomuniche che proprio quegli stessi comunisti del passato hanno subito, né ricorda le battaglie per i diritti civili, la legge sul divorzio, la legge 194 e anche la riforma per la scuola pubblica che prevedeva una scuola privata ma “senza oneri per lo Stato”. Tutte conquiste che la Chiesa ha tenacemente osteggiato Il revisionismo del cardinale recupera la strategia del PCI dell’apertura ai cattolici, senza ricordare che ben distinta era la posizione verso le posizioni retrive delle gerarchie della Chiesa. Il revisionismo del cardinale recupera stravolgendola la storia della sinistra per dimostrare che oggi questa sinistra non esiste più, recupera la storia dei comunisti proprio quando il Partito democratico se ne è già definitivamente allontanato.

Il messaggio è chiaro e il cerchio si chiude: l’azzardo dell’inedito revisionismo sta nel fare i conti definitivamente con la storia del Novecento, segnata dal ruolo, dalla cultura, dai valori e dai principi della sinistra. Questa sinistra non esiste più e di fronte al becero laicismo e all’anticlericalismo tocca alla Chiesa salvare quel patrimonio di “laicità morale”. Allora, serve più rispetto per la Chiesa, perché la sfida sui temi eticamente sensibili è frontiera decisiva, che trova sguarnita di “moralità” la politica. Il laicismo e il minimalismo etico sono avversari di tutti, non solo dei cattolici, ma anche di quelli che una volta erano comunisti. E la posizione della Chiesa non è “partigiana, ma corrisponde al diritto naturale”, intendendosi così definitivamente superata la stessa stagione del pensiero giuridico democratico.

Le conseguenze stanno diventando aberranti: gli omosessuali devono essere “salvati” e quindi curati, l’embrione va difeso come “un bambino già nato”, il Movimento della vita deve “salvare” le donne che decidono di abortire, le coppie di fatto non possono essere riconosciute, la scelta all’orientamento sessuale non deve essere considerata un diritto umano. Soprattutto, la politica deve sempre fare un passo indietro di fronte alla parola della Chiesa, perché non può essere la politica a costruire e cercare lo spazio e le forme di una moralità pubblica ispirata al riconoscimento dei diritti di ognuno, ma è solo la Chiesa a poter indicare i valori non negoziabili su cui costruire l’ordine sociale.

Non sappiamo cosa abbia risposto Veltroni al cardinale, né soprattutto cosa farà e cosa sarà il Partito democratico. Ma mentre i silenzi continuano, le scelte si rimandano e l’indignazione neppure si affaccia, la Chiesa continua a fare politica, rilancia. Si sta aprendo nel nostro paese uno scenario possibile di un nuovo clericalismo, che nulla c’entra con il riconoscimento della parola pubblica della Chiesa (sancito dalla carta costituzionale, che - giova ricordarlo- è stata scritta anche dai comunisti), ma che sta diventando strumento della costruzione di un nuovo pensiero dominante, che già oltre Atlantico ha prodotto nefasti smottamenti del pensiero politico democratico. Se i valori non negoziabili della dottrina religiosa vengono subìti, significa che la politica dichiara fallimento: non sarà la politica a diventare più etica, ma soltanto la nostra legislazione. La Chiesa di don Milani o di Dossetti è sempre più lontana e non si intravede il futuro, ma solo un moderno medioevo.

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Roma. Al Teatro Vascello torna lo spettacolo "Marx a Roma".

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Dopo il successo dello scorso marzo, torna al Teatro Vascello di Roma, dal 4 gennaio al 24 febbraio, in occasione dei 190 anni dalla nascita di Marx e dei 150 anni dei ''Grundrisse'', lo spettacolo "Marx a Roma", tratto dal testo dello storico Howard Zinn "Da Marx a Soho", tradotto e adattato da Andrea Grignolio e messo in scena da Giancarlo Nanni.

La forma dialogante con il pubblico permette di creare un clima in cui Karl e Jenny Marx sono presentati non come personaggi ma come esseri umani. In questa nuova edizione Marx e' Graziano Piazza (Jenny e' invece interpretata da Francesca Fava), che da' del personaggio una lettura politicamente molto forte e moderna, interpretando a pieno l'autore, la cui ottica e' soprattutto quella dei diritti civili.

Howard Zinn riesce, in questa pie'ce all'apparenza stravagante, a unire un'attenta conoscenza della biografia di Marx a una brillante vena polemica. Il suo intento, scrive nella presentazione, non e' solo quello di illuminare ''il suo tempo e il posto che Marx vi occupava, ma il nostro tempo e il posto che vi occupiamo noi''. Gli ideali socialisti sono spiegati molto razionalmente, ma la critica all'America e' feroce perche' e' Zinn che parla attraverso Marx.

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Guerra di nervi sulle foto pedopornografiche di Stasi.

(Tiscali notizie) E' guerra di nervi tra i legali di Alberto Stasi e la famiglia di Chiara Poggi, per il cui omicidio il giovane risulta essere unico indagato. L'ultimo capitolo del giallo è il ritrovamento nel pc dello studente di materiale pedopornografico che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere ricollegabile direttamente con l'omicidio. Potrebbe cioè essere il movente: Stasi potrebbe aver ucciso Chiara dopo che questa avrebbe scoperto le foto delle volenze sui bambini. Ne sono convinti i genitori di Chiara e anche gli inquirenti sembrano propendere per questa pista.

La difesa di Stasi: nessun legame - Ma la difesa del ragazzo ha sempre respinto questa versione, sostenendo che il materiale proibito sarebbe stato scaricato da Alberto per errore e che le foto, essendo vecchie, non avrebbero comunque attinenza col caso. La famiglia Poggi invece non ha dubbi: nessun errore. Altrimenti perché salvare le terribili immagini nella chiavetta Usb? Rapporti ormai compromessi - I rapporti tra Alberto Stasi e la famiglia di Chiara, già ridotti a lumicino dopo la morte terribile della ragazza, sembrano essere irrimediabilmente rovinati. E i legali dei Poggi vanno dritti al punto: il materiale pedopornografico scaricato da Stasi, che potrebbe anche essere una delle cause che hanno portato al delitto di Chiara, non è frutto di un errore o del caso. Anzi, è stato trovato in Rete, scaricato e salvato su una chiavetta, infine divulgato attraverso e-mule. Versioni contrastanti, dunque: la verità non sembra essere stata ancora raggiunta.
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Ndr. Ma in che mani siamo? Non sanno gli inquisitori che molte volte si scarica un film con un nome e poi si ha la (spiacevole o piacevole, secondo i casi) sorpresa di ritrovarsi nel pc un altro film al 99% pornografico semplicemente perchè il suo titolo è falso (si dice "fake" in gergo). E tutto ciò accade guarda caso proprio con Emule, il programma ritrovato sul pc di Stasi. Non voglio fare l'avvocato difensore ma se queste indagini sono condotte in modo così superficiale stiamo proprio in buone mani. (Aspis)

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Kakà, icona gay: lo vogliono nudo. E prima di lui...

Il Pallone d'oro ha scalzato Beckham nelle preferenze.

(Laura Bandinelli - La Stampa) Un Pallone d’oro potrebbe anche decidere di posare senza veli, ma un futuro pastore evangelico proprio no. Riccardo Kakà di questi tempi è il giocatore più desiderato al mondo. Piace alle mamme, alle nonne, alle ragazzine e a sorpresa anche agli uomini.
Lo rivela un sondaggio fatto da una rivista brasiliana che si rivolge principalmente ai gay. Quest’ultimi oltre a votarlo hanno inondato la redazione di lettere contenenti una sola richiesta: vogliamo vedere delle sue foto senza niente addosso. Mamma Simone alla notizia è trasalita, la moglie Caroline, invece, prima ha sorriso e poi ha scosso la testa.

Kakà può apparire sui cartelloni pubblicitari griffato Armani, ma non gli è assolutamente consentito di esporre le sue grazie. È la sua stessa religione ad imporgli un atteggiamento decoroso e senza eccessi. Kakà non sgarra con le donne, figuriamoci con gli uomini. Prima di sposare Caroline Celico, infatti, diceva di voler di restare vergine al matrimonio. Dopo il fatidico sì ha aspettato quasi due anni prima di allargare la famiglia. E infatti nel periodo natalizio è arrivato l’annuncio del primogenito. Sarà un maschio e c’è da scommetterci, avrà un nome biblico. Kakà ringrazia Gesù dopo ogni gol e dedica a lui ogni successo. Quest’anno è capitato spesso perché ha vinto tutto: Champions League, Pallone d’oro, Fifa World Player, Mondiale per club e come ultimo riconoscimento è stato eletto miglior giocatore d’Europa anche dal quotidiano El Pais.

Il brasiliano quando prova ad immaginare il suo futuro non pensa a un campo da calcio, ma una chiesa dove diffondere il suo credo. Recentemente ha infatti confessato di voler fare il pastore e poco importa se un mese fa i fondatori della chiesa di cui è adepto sono stati arrestati negli Stati Uniti per associazione a delinquere. Kakà ha sempre versato alla «Renascer em Cristo» il dieci per cento dei suoi guadagni e non intende smettere.

In Brasile, l’argomento, crea molte perplessità e imbarazzi ma lui si dice sicuro delle sue frequentazioni. Per i gay non intende spogliarsi e così la rivista che ha pubblicato il sondaggio è stata costretta a correre ai ripari ingaggiando un suo sosia. Sul numero di febbraio quindi si potrà ammirare questo ragazzone, alto, moro e muscoloso. I calciatori piacciono molto agli uomini brasiliani. Qualcuno di loro, a differenza di Kakà, ha accettato anche di posare nudo. È il caso di Roger quest’anno in forza al Botafogo e dell’ex interista Vampeta. In Europa, invece, il bocconcino più appetibile è sempre stato David Beckham. L’ex galactico per beneficenza un anno fa non si fece problemi a farsi ritrarre come mamma l’aveva fatto. Adesso che gioca in America ha addirittura aumentato il numero dei suoi corteggiatori.
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Per completezza d'informazione vi segnaliamo che oltre a Roger e Vampeta, altri due calciatori brasiliani hanno posato nudi per GMagazine: Rafael Cordova e Wagner Limeira, di cui pubblichiamo le foto.

Rafael Cordova


Wagner Limeira

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Per il 2008 il New Hampshire legalizzerà le unioni civili tra omosessuali.

Da oggi sarà quarto Stato dell'Unione a consentirle.

(Apcom) - Con l'inizio del nuovo anno, il New Hampshire diventerà il quarto Stato americano a legalizzare le unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Stasera, allo scoccare della mezzanotte, 20 coppie pronunceranno il loro "sì, lo voglio" sulla scalinata del municipio, per salutare il 2008 e "approfittare" della nuova legge. Ma a dichiararlo, nel corso del 2008, dovrebbero essere tra le 3.500 e le 4.000 coppie omosessuali, secondo le stime dello Stato.

Il New Hampshire ai aggiungerà a Vermont, Connecticut e New Jersey, dove già si celebrano le unioni civili. L'unico Stato, invece, a consentire il matrimonio tra omosessuali è il Massachusetts.

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Manuel Rui Costa annuncia il suo ritiro.

(Calcioblog) La decisione ormai è defintiva: Manuel Rui Costa a giugno terminerà la sua onorata carriera da calciatore. Il portoghese ne ha dato l’annuncio in questi giorni sottolineando la sua soddisfazione per essere riuscito a chiudere proprio nella squadra dalla quale era partito: il suo Benfica.

Il fantasista portoghese nella sua lunga carriera ha raccolto molti successi. Calcisticamente è cresciuto nel Benfica, società che lo ha preso a soli 9 anni su suggerimento del grandissimo Eusebio. L’esordio tra i professionisti lo ha fatto con il Fafe, le buone prestazioni lo hanno fatto ritornare alla casa madre. Nei suoi primi anni da calciatore ha vinto un mondiale Under 20 e un campionato portoghese e una coppa di Portogallo.

Poi è arrivata la Fiorentina e i magici tempi in cui faceva coppia con Gabriel Batistuta. Nel periodo in viola ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa Italia. Poi il passaggio al Milan per cifra record di 85 miliardi delle vecchie lire. In rossonero ha giocato con continuità nei primi tre anni per poi lasciare spazio all’emergente Kakà.

A Milano non ha segnato tantissimo ma i tifosi rossoneri lo ricordano per lo straordinario numero di assist vincenti. In quei cinque anni ha vinto quasi tutto: una Coppa Italia e una Supercoppa Italia, un campionato, la Champions League del 2003 e una Supercoppa europea.

Poi come tutti sanno il ritorno in portogallo, al Benfica.

Nella stessa intervista rilasciata al quotidiano sportivo Record il Musagete, soprannome coniato da Pellegatti, ha comunque dichiarato che nel suo futuro c’è ancora il calcio. Ha detto di non riuscire a stare senza l’odore degli spogliatoi e quindi si vedrebbe bene in un ruolo dirigenziale, magari proprio a Lisbona.

Noi auguriamo buona fortuna a Rui Costa e lo ringraziamo per il gran calcio che in questi anni ci ha fatto vedere.

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Venezia. Un successo il bacio in Piazza San Marco.

(Ansa) E' stato un successone il bacio collettivo di circa sessantamila persone in Piazza San Marco: il progetto ''Love 2008'', ideato da Marco Balich, direttore artistico di ''Venezia Marketing ed Eventi'' per salutare l'arrivo del 2008. Allo scoccare della mezzanotte le coppie (alcune, per volonta' degli organizzatori, avevano il compito di dare il buon esempio), si sono abbracciate in un lunghissimo bacio appassionato e propiziatorio. C'erano coppie di di ogni eta', senza distinzione di sesso, religione, nazionalita' o etnia. E tutto sotto una pioggia di stelle filanti d'argento a forma di cuore, mentre su un maxischermo venivano proiettate celebri scene cinematografiche di baci. La serata di capodanno ha visto Venezia affollatissima di visitatori che si sono concentrati in particolare proprio in Piazza San Marco, richiamati dall'eccezionale avvenimento che, secondo i promotori, aveva lo scopo di dimostrare pace, amore, tolleranza e rispetto davanti al mondo. Per facilitare l'arrivo e il deflusso degli ospiti di Venezia, le Ferrovie dello Stato hanno attuato una dozzina di treni straordinari tra la citta' lagunare e Mestre, Padova, Castelfranco Veneto e Treviso.

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Il Papa: «La difesa della famiglia è il primo impegno per la pace».

(Il sole 24ore) La pace come «dono divino», da invocare oggi, all'inizio del nuovo anno, «per il mondo intero». Nella messa di Capodanno nella basilica
vaticana, in occasione della Giornata mondiale della pace e della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, Benedetto XVI ha messo la fine di ogni conflitto al primo posto tra gli obiettivi per l'anno che comincia. «Iniziamo l'anno invocando su di esso la benedizione divina - ha detto il Papa nell'omelia della messa concelebrata, tra gli altri, con i cardinali Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e RenatoRaffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace - ed implorando il dono della pace: per le nostre famiglie, per le nostre città, per il mondo intero».

Per l'odierna Giornata mondiale, ricorrenza istituita da Paolo VI nel 1968, Benedetto XVI ha pubblicato il messaggio sul tema «Famiglia umana: comunità di pace». «Tutti aspiriamo a vivere nella pace - ha detto il Papa - ma la pace vera, quella annunciata dagli angeli nella notte di Natale, non è semplice conquista dell'uomo o frutto di accordi politici; è innanzitutto dono divino da implorare costantemente e, allo stesso tempo, impegno da portare avanti con pazienza restando sempre docili ai comandi del Signore».

«Non c'è vero impegno per la pace se non si difende «la famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra uomo e donnà», che rappresenta «la principale agenzia di pace», ha sottolineato il Pontefice, puntando soprattutto sullo «stretto rapporto che esiste tra la famiglia e la costruzione della pace nel mondo». «La famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna - ha detto il Papa - è culla della vita e dell'amorè e la prima e insostituibile educatrice alla pace. Proprio per questo la negazione o anche la restrizione dei diritti della famiglia, oscurando la verità dell'uomo, minaccia gli stessi fondamenti della pace». Secondo Benedetto XVI, «poichè poi l'umanità è una "grande famiglia", se vuole vivere in pace non può non ispirarsi a quei valori sui quali si fonda e si regge la comunità familiare».

Papa Ratzinger ha anche ricordato alcuni significativi anniversari, tra cui i 60 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo dell'Onu: «Alla luce di queste significative ricorrenze - ha aggiunto citando un brano del suo Messaggio - invito ogni uomo e ogni donna a prendere più lucida consapevolezza della comune appartenenza all'unica famiglia umana e ad impegnarsi perchè la convivenza sulla terra rispecchi sempre più questa convinzione da cui dipende l'instaurazione di una pace vera e duratura». (M. Do.)

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Da gelataio a grande chef di Londra.

Paolo Veronese oggi è il responsabile del ristorante della Royal society of medicine.

(Ugo Salvini - Il Piccolo) Ha iniziato come semplice commesso in una gelateria del centro di Trieste, preparando coni dai gusti più diversi per i bambini. Adesso è il responsabile del ristorante della Royal society of medicine di Londra e coordina una dozzina di cuochi, nell’ambito di uno dei più prestigiosi centri di conferenze scientifiche della capitale inglese, dove le sue proposte a base di «jota» sono oramai famose. Il tutto nel rapido svolgersi di pochi anni.
È questo il veloce cammino professionale di Paolo Veronese, triestino «doc», che a marzo compirà 33 anni, figlio di Giuliano Veronese, ancora oggi apprezzato sindacalista.
«Mi sono diplomato come dirigente di comunità all’istituto Deledda – spiega – ma ben presto ho capito che l’enogastronomia e non la gestione di gruppi e associazioni sarebbe stata la mia passione della vita».
«Sentita la vocazione - continua Veronese -, mi sono iscritto al corso organizzato dalla Scuola internazionale di cucina Etoile di Sottomarina, in provincia di Venezia, concludendo il percorso con la specializzazione nel settore del pesce e dei molluschi, che anche adesso mi è molto utile. Subito dopo – aggiunge – sono diventato aiuto cuoco in un ristorante del Villaggio del Pescatore».
Prima di spiccare il volo per l’estero, Paolo ha completato la sua esperienza in ristoranti di prestigio della provincia come l’Harry’s grill di piazza dell’Unità d’Italia e alla «Risorta» di Muggia, lavorando accanto a esperti cuochi e imparando i segreti del mestiere.
«Nel 2004 – riprende – partecipai a uno stage lontano da casa, dedicato ai prodotti dolciari, che si svolse alla pasticceria Morandin di Saint Vincent e, nello stesso anno, ottenni il primo incarico internazionale di rilievo, diventando chef de partie al ristorante Domina di Lubiana».
Nel 2005 il definitivo salto oltre la Manica, con l’incarico di «demie chef de partie» al Carlton tower hotel di Londra, punto di riferimento di notevole valenza internazionale. «Iniziai subito la mia attività, dedicandomi anche allo studio dell’inglese – racconta – indispensabile per poter salire ancora nella mia carriera e per agevolare i rapporti con la clientela e con i colleghi, anch’essi arrivati da varie parti del mondo».
Nel 2006 l’assegnazione di due medaglie d’oro al concorso internazionale di cucina della capitale inglese. Nuovamente una parentesi breve ma importante in Italia, sempre come demie chef of partie, al ristorante Bulgari di Milano.
«Dal gennaio di quest’anno – precisa Veronese – il ritorno a Londra, con l’incarico alla Royal society of medicine, uno dei più conosciuti centri di ricerca medica di tutta la Gran Bretagna. In quella sede – prosegue Paolo, in questi giorni a Trieste per salutare i genitori, come fa ogni anno durante il periodo delle festività natalizie, e per far conoscere la sua città alla bella fidanzata spagnola – si svolgono con grande frequenza incontri e meeting ad alto livello, ai quali partecipano medici e ricercatori che vengono a Londra da tutto il mondo. È importante perciò saper soddisfare tutte le esigenze e i gusti di persone che arrivano dai più disparati angoli del pianeta».
Paolo Veronese però, in questo suo rapido tragitto dai bar triestini ai più importanti ristoranti internazionali, non ha mai dimenticato le sue origini. Origini enogastronomiche, s’intende, che ha saputo esportare nel resto del mondo: «Sono riuscito - racconta - a proporre, e con successo, abbinamenti col pesce che in Inghilterra non erano certo abituali. Per la jota poi – conclude – ricevo sempre notevoli apprezzamenti, come per gli abbinamenti col vino, in un Paese dove, fino a pochi anni fa, la birra era l’indiscussa regina della tavola. Fondamentale è saper cogliere le esigenze di una clientela che arriva dai Paesi più lontani e diversi come cultura enogastronomica».

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Maggiori controlli su internet per proteggere i minori dalla pornografia.

(Peace reporter) Il governo australiano è intenzionato a varare una legge che restringa l'utilizzo di internet, specialmente per quel che riguarda l'accesso a siti pornografici. L'iniziativa, bollata come anti-liberale dall'opposizione, mira a proteggere i minori dall'accesso a siti pornografici, che verranno catalogati dal governo e bloccati dai provider, e potranno essere sbloccati solo dietro esplicita richiesta da parte di un maggiorenne.

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Dalle Olimpiadi alle presidenziali Usa, ecco le date chiave del 2008.

Di Anna Jannello

GENNAIO
1. La Slovenia assume la presidenza dell’Unione Europea.
1. Cipro e Malta adottano l’euro come moneta nazionale: sono così 15 i paesi che aderiscono all’eurozona.
1. In Francia il divieto di fumare viene esteso a bar, ristoranti, alberghi.
1. Il Giappone assume la presidenza del G8.
1. Libia, Vietnam, Burkina Faso, Croazia e Costa Rica entrano a far parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu come membri non permanenti.
5. Elezioni presidenziali e referendum sull’entrata nella Nato in Georgia.
8. Elezioni parlamentari in Pakistan.
20. Elezioni parlamentari a Cuba.
20. Elezioni presidenziali in Serbia.
22. George W. Bush pronuncia l’annuale discorso sullo stato dell’Unione davanti a Senato e Congresso.
23-27. A Davos, in Svizzera, politici e imprenditori di tutto il mondo si incontrano al World economic forum. Tema: l’innovazione collaborativa.
28. I ministri degli Esteri dell’Unione Europea decidono l’invio di una missione di 1.800 civili in sostituzione dell’Unmik in Kosovo.

FEBBRAIO
3. Ballottaggio per le presidenziali in Serbia.
8. Elezioni del presidente in Repubblica Ceca: Camera e Senato eleggono il successore di Vaclav Havel.
17. Elezioni presidenziali a Cipro.
19. Elezioni presidenziali in Armenia.
21-22. A Parigi, forum mondiale dell’Ocse sulla concorrenza.
Prime elezioni nella storia del Bhutan: 400 mila cittadini del piccolo regno himalaiano scelgono i loro rappresentanti all’assemblea nazionale.

MARZO
2. Elezioni presidenziali in Russia. Dimitri Medvedev, presidente della Gazprom, è il candidato scelto da Vladimir Putin per la successione.
9. Elezioni generali in Spagna.
14. Elezioni parlamentari in Iran.
14. A Chiba, in Giappone, incontro dei ministri dell’Ambiente del G20 sui cambiamenti climatici e ambientali.
25. La torcia olimpica inizia il suo viaggio verso Pechino: 21.780 atleti si daranno il cambio lungo un percorso di 137 mila chilometri.
Elezioni presidenziali e parlamentari in Zimbabwe.

APRILE
7. L’Oms celebra la giornata mondiale della salute.
20. Elezioni generali in Paraguay.
24. Sessantesimo anniversario dell’indipendenza d’Israele.
Primo viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti.

MAGGIO
1. Elezione del sindaco di Londra.
16. Elezioni presidenziali nella Repubblica Dominicana.
25. Phoenix Mars Lander, navicella spaziale della Nasa, arriva su Marte.

GIUGNO
7-29. Europei di calcio in Austria e Svizzera.
12. Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
Entra in funzione il ponte sulla baia di Hangzhou, inaugurato nel giugno scorso. È lungo 36 chilometri e unisce Shanghai a Ningbo.

LUGLIO
1. La Francia assume la presidenza dell’Unione Europea.
7-9. Summit del G8 a Toya Lake in Giappone.
17. Papa Benedetto XVI è atteso a Sydney per la XIII Giornata mondiale della gioventù.
27. Elezioni parlamentari in Cambogia.

AGOSTO
8. Apertura dei XXIX Giochi olimpici a Pechino. Si concluderanno il 24 agosto.
25-28. Convention del partito democratico a Denver in Colorado.
31. Elezioni del presidente in Somaliland.
Ad Alessandria, in Egitto, conferenza della fondazione di Wikipedia.

SETTEMBRE
1-4. Convention del Partito repubblicano a Minneapolis, Minnesota.
16. Assemblea generale dell’Onu a New York.
A Hong Kong elezioni dei 60 membri del Legislative council.
Elezioni nazionali in Angola, le prime dal 1992, inizio della guerra civile.

OTTOBRE
15. Elezioni presidenziali in Azerbaigian.
Elezioni parlamentari in Slovenia.
Elezioni parlamentari in Lituania.

NOVEMBRE
4. Elezioni del presidente, del Congresso e di un terzo del Senato negli Stati Uniti.
15. Elezioni parlamentari in Nuova Zelanda.
28. Elezioni parlamentari in Romania.

DICEMBRE
Elezioni parlamentari e presidenziali in Ghana.
Unione doganale fra 19 paesi in Africa orientale e australe.

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Il discorso di fine anno di Beppe Grillo.


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