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domenica 20 aprile 2008

Milano. Chiuso ennesimo finto centro massaggi per sfruttamento della prostituzione.

(AdnKronos) ''Nuova operazione della Polizia Municipale contro lo sfruttamento della prostituzione nel quartiere Paolo Sarpi. La seconda in due mesi, dopo l'intervento in via Lomazzo. Grazie alle segnalazioni di Vivisarpi, e' stato scoperto un altro 'bordello' cinese che operava sotto forma di centro massaggi in via Giordano Bruno 17''. Lo comunica il vice sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.

''L'operazione - spiega De Corato - e' stata effettuata dagli agenti del Nucleo Tutela Trasporto Pubblico che, dopo aver ricevuto segnalazioni dall'associazione Vivisarpi oltre che dai residenti della zona, hanno fatto scattare le indagini fino all'irruzione di ieri pomeriggio''.

Per giorni, infatti, sin dall'inizio di aprile, i vigili hanno effettuato appostamenti in via Bruno, interrogando i clienti del centro e scoprendo cosi' che l'attivita' svolta all'interno non era quella dei massaggi, bensi' prestazioni sessuali a pagamento. Contesto accertato direttamente dai vigili a seguito dell'irruzione nei locali, avvenuta ieri pomeriggio intorno alle 16.

Il gestore del 'centro', un cinese di 27 anni, e' stato arrestato con l'accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione, aggravata dal fatto che il reato era commesso nei confronti di piu' donne. Sei le ragazze cinesi - tra i 25 e i 30 anni, di cui due clandestine - trovate all'interno del centro e denunciate in stato di liberta'. I vigili hanno sequestrato anche un personal computer e somme di denaro per un totale di circa 3.000 euro.
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Vedi anche:
Milano: Sexy massaggi, record dei locali cinesi.
Milano sempre più BDSM: Scoperti centri sadomaso.

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Storia di una centrale mai nata. Forse.

(Maddalena Balacco (loska) - Giornalettismo.com) Quando l’ambientalismo (o presunto tale) non si ferma davanti a niente diventa un movimento che cavalca anche l’ignoranza pur di ottenere - alla fine dei conti - una poltrona. L’incredibile cronaca di un’occasione persa “Quando ci sarà la centrale a Biomasse, tutto il verde di questa vallata non esisterà più”. E’ questo quello che pensavano in molti a Stigliano, Matera, quando otto anni fa la Gavazzi Green power aveva chiesto e ottenuto i permessi per installare nell’entroterra del piccolo paese lucano una centrale che producesse energia elettrica a partire dalla combustione di biomassa. Contro la decisione dell’ amministrazione comunale di allora si alzò un coro di no, sostenuto da un più o meno organizzato fronte (uno dei tipici “Fronte del No” imperanti ormai in tutta Italia) che denunciava l’Armageddon ambientale prossimo venturo (insinuando come sempre in questi casi, connivenze varie ed eventuali su chiunque fosse di parere contrario). Un muro contro muro terminato nel classico “niente di fatto” all’italiana. Con sorpresa finale.

SO DI NON SAPERE - Una storia, quella della centrale a biomasse, che dura appunto da ben 8 anni e tre giunte comunali. Correva infatti l’anno 2000 quando forte dell’ok ricevuto dal comitato interministeriale (Ambiente, Industria, Sanità e Agricoltura) l’impresa energetica di Carlo Gavazzi si è presentata nel piccolo paese lucano chiedendo il via libera dal comune e la relativa licenza edilizia. Le contrattazioni prevedevano tutta una serie di punti che secondo l’allora sindaco erano di sicuro interesse per l’entroterra: a partire dalle royalties di “risarcimento ambientale” sull’energia prodotta (che sono arrivate al 7% fra Comune e Regione) fino all’accordo sulla costruzione di un impianto sportivo nella zona adiacente a quella industriale. E ancora, proprio per tutelare l’ambiente, l’installazione nei paesi vicini di rilevatori che indicassero la composizione dei fumi d’emissione e il sovvenzionamento di uno studio ambientale eseguito da un ente scelto dal Comune e non dall’impresa (l’Enea). La ricaduta economica prevedeva, tralasciando l’indotto edilizio per la costruzione dell’impianto (affidata a ditte locali), 50 posti di lavoro interni all’impresa e l’utilizzo di 70 autocarri per il trasporto della biomassa, che sempre per gli accordi intrapresi con la Gavazzi sarebbe stata prodotta in loco, sfruttando i terreni non coltivabili altrimenti. Niente male per un paese di 5mila anime circa, che, se avesse sfruttato l’occasione all’epoca, si sarebbe certamente candidato a motore dell’economia locale. Anche perchè molte altre imprese, attratte dalla possibilità di ottenere teleriscaldamento a prezzi bassi grazie alle emissioni della centrale, si dicevano pronte ad investire in loco. E poi? E poi è arrivato il “lupo verde”.

THE DAY AFTER TOMORROW! - La stessa Enea, durante l’esposizione dello studio, aveva espresso alcune perplessità sull’approvvigionamento, a cui però proprio l’accordo Comune/azienda aveva dato una prima sommaria risposta. Ma questo non è bastato a fermare il fronte del No: un insieme organizzato di cittadini ha iniziato ad avanzare le ipotesi più fantasiose sulla centrale e su cosa sarebbe accaduto una volta impiantata. “Bruceranno spazzatura!”; “La legna non basterà, arriverà dall’Est e con lei animali che distruggeranno il nostro ecosistema” erano i leit motiv della campagna ambientalista, che molto si basava su una diffusa ignoranza delle materie in oggetto. Basti pensare che un ricercatore (?) del Cnr cercò di dimostrare quale fra biossido di carbonio e anidride carbonica fosse più velenoso, sorvolando sul fatto che sono entrambi Co2, semplicemente in due nomenclature chimiche differenti. La popolazione, però, si allarmò non poco e lo strillare del fronte, appoggiato da alcuni rappresentanti di Verdi e Rifondazione in giunta regionale, provocò la chiusura all’impianto tout court, e di conseguenza l’annullamento sia dei rischi eventuali che dei sicuri benefici. Una prova di egoismo, sembrerebbe, soprattutto a fronte del fatto che la gran parte dei rappresentanti del NO ha poi colto la palla al balzo per candidarsi alle elezioni comunali successive e vincerle.

CONTI SOMMARI - La storia sembrerebbe concludersi così, con un niente di fatto che ha permesso ad un paese di perdere, economicamente parlando, sia gli introiti strutturali derivanti dalla costruzione della centrale (edilizia, idraulica, e simili), sia la possibilità di impiegare alcuni disoccupati. Intanto altrove le centrali nascevano e nascono, e sono sottoposte a severi controlli che ne seguono il lavoro costantemente. Mentre il bilancio per Stigliano si è chiuso così: niente energia verde, niente introiti del Cip6, niente clienti per le piccole imprese agroalimentari già presenti in loco… insomma niente di niente. Eppure, altrove, la storia continuava: la Gavazzi Green power, infatti, aveva già acquistato il terreno per la centrale e - onde evitare rilevanti perdite - decise di ricorrere al Tar. Che non solo le ha dato ragione, ma constatando il silenzio del governo regionale a distanza di anni dalla sentenza, ha nominato un Commissario (dalla direzione nazionale del Ministero dell’Ambiente) il quale sostituendosi ipso facto alla potestà regionale autorizzò la centrale a massimo voltaggio. E arriviamo ad oggi: la Gavazzi torna alla carica, prevedendo - permessi alla mano - di iniziare comunque i lavori entro maggio/giugno 2008. Dal Comune rimandano la palla alla Regione e anche questa volta i cittadini “faranno le barricate”, ma per permettere che la centrale venga costruita, perchè si sono resi conto che “si è chiesto cos’era la fame a quelli che erano sazi”. Mentre gli altri, la maggioranza ovviamente, per otto anni la fame l’ha patita alla faccia dell’aria buona (che non c’è) e del panorama per i turisti in agosto.

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Amici di Maria. Mediaset in nome del business li oscura ma... non tutti. E compare il nome di Confalonieri.

Mediaset sta cancellando dalla rete i video di Amici.
Cliccando sulla foto in alto potete leggere a nome di chi è stato effettuato l'oscuramento dei video.
A questo indirizzo trovate ancora qualcosa. Affrettatevi prima che scompaiano in nome del business di Mediaset. No da parte nostra inseriamo questi due video con la speranza che non siano stati nel frattempo oscurati anch'essi...
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Il sesso "bizzarro" diventa un festival. BizzarroFilmFestival: 30-31 maggio e 1 giugno 2008 ad Alfonsine (Ra).

(Cineblog) Nelle giornate del 30-31 maggio e 1 giugno 2008 si terrà presso il Cinema Gulliver in Piazza della Resistenza 2, ad Alfonsine (RA), la Quinta Edizione del BizzarroFilmFestival, unico Festival di Cinema Indipendente in Italia dedicato esclusivamente ai “corti” che trattano i temi della Trasgressione, del Feticismo, dell’Erotismo, del Bizzarro e della Diversità Esistenziale, in un contesto particolarmente sensibile ai Contenuti della Cultura Underground ea Forme Audio-Visive Sperimentali.

Il Concorso del Festival si compone di due Sezioni:
The Light Side of the Moon: Sezione che raccoglie i corti che trattano il tema Bizzarro inteso nel suo senso più Generale; The Dark Side of the Moon: Sezione che raccoglie i corti che trattano il tema Bizzarro nel suo senso più Estremo di Trasgressione Erotica.

Possono partecipare al Concorso esclusivamente opere realizzate non prima del 2006. Le eventuali opere di alto valore artistico realizzate in data antecedente saranno incluse in via eccezionale nella sezione non competitiva, riservata agli Eventi Speciali, denominata “Rassegna”.
Sono ammesse le categorie: Soggetto, Animazione, Sperimentazione, Videoclip Musicali, Reportage.

Le opere devono avere una durata massima di 20 minuti, tuttavia l’organizzazione si riserva di ammettere opere di durata superiore particolarmente meritevoli. Sarà accettato esclusivamente il formato DVD – R (è inoltre gradita una copia in formato file .dv). Gli autori sono invitati a fornire foto di scena in formato digitale e notizie bibliografiche per la stesura delle schede e del
catalogo.

Le opere verranno pre-visionate dallo staff del BFF che ne deciderà o meno l’idoneità alla manifestazione. Qualsiasi materiale ritenuto non inerente al Festival, o con contenuto esclusivamente pornografico, sarà respinto.

La non idoneità al tema del Festival non comporterà la restituzione dell’opera e della relativa quota di iscrizione. Ogni autore risponde personalmente del contenuto della propria opera. E’ possibile presentare la propria opera con un “nome d’arte”, ma nella scheda d’iscrizione andranno obbligatoriamente compilati i dati personali che saranno trattati secondo le norme previste dal D. lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali).
Si ricorda che il Festival è un evento pubblico e come tale va considerato.
Premi e collaborazioni
La Giuria del Festival assegnerà ai corti di entrambe le sezioni i seguenti premi:

PREMIO “Bizzarro d’Oro” al 1° Classificato
PREMIO “Bizzarro d’Argento”al 2° Classificato
PREMIO “Bizzarro di Bronzo” al 3° Classificato
TARGA “Bizzarro d’Autore” per la Migliore Colonna Sonora Originale
TARGA “Bizzarro d’Autore” per la Migliore Interpretazione Maschile
TARGA “Bizzarro d’Autore” per la Migliore Interpretazione Femminile

Inoltre il Pubblico in Sala assegnerà il PREMIO “Bizzarro del Pubblico”.

Sono due i Premi Speciali, legati a importanti partnership instaurate quest’anno dal BFF. Una giuria nominata dallo staff della community tematica “Bacarosadico” assegnerà il premio THE DARK SIDE OF THE MOON alla migliore opera presentata nella omonima sezione (Al vincitore sarà consegnata una realizzazione dall’alto valore artistico e commerciale gentilmente offerta dall’incomparabile Maestro di Fruste Adam Kadmon - Concilium Bizzarro 2007).

Mentre il Cineclub Kamikazen sceglierà il videoclip più bizzarro e trasgressivo tra una corposa selezione di opere provenienti dalla recente edizione del P.I.V.I. - Premio Italiano per il miglior Videoclip Indipendente, premiandolo con la TARGA “Bizzarro d’Autore Videoklip”.

Tale premio speciale sancisce la partnership con il Festival di musica indipendente più importante in Italia, il M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti di Faenza, e con l’associazione gemella dedicata alla promozione dei videoclip Videocoop.

Dead-line
Il termine ultimo per partecipare al concorso è fissato per il 16 maggio 2008.

Sul sito del festival trovate tutte le informazioni.

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Sindaco di Roma. Rutelli dice no ai voti socialisti di Grillini. Nessun apparentamento.

(Max Forte) E alla fine Rutelli ha scelto. Come per Alemanno, ha scelto di non apparentarsi con nessuno. Ha scelto di non volere i voti del Ps di Grillini. Ha scelto il sicuro voto moderato tagliandosi fuori dalle beghe gay in cui è stato suo malgrado coinvolto. Probabilmente ha fatto la cosa giusta e questo lo si evince dal comunicato diramato dall'ex onorevole Franco Grillini. Ovviamente il comunicato di Grillini esprime il suo personale...

Continua su Il voto gay.

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