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giovedì 8 novembre 2007

Luxuria: quel matrimonio non s’ha da fare se il testimone sono io. Ma la chiesa da l'ok.

Il deputato transgender di Rifondazione comunista, Vladimiro Guadagno (Vladimir Luxuria),
(Panorama) “Ancora una volta la Chiesa dimostra il suo volto discriminatorio e integralista, imponendo ai fedeli divieti illegittimi e razzisti”. Basta così? Neanche per sogno: “Il paradosso è che io, da politico, ho il privilegio di poter celebrare matrimoni civili, ma da trans ho un diritto in meno”.

È inviperita Vladimir Luxuria. Si dice dispiaciuta ma, soprattutto, si sente discriminata la deputata di Rifondazione Comunista a cui il vescovo di Foggia ha vietato di poter essere testimone di nozze di una cugina. E per questo reagisce “con stupore e rabbia al divieto imposto, in quanto transessuale”.
“È un fatto gravissimo” accusa Luxuria “che dimostra ancora una volta la lontananza dei vertici ecclesiastici dalla comunità cattolica, sempre pià aperta e tollerante. Per quanto mi riguarda, ho accettato la richiesta di mia cugina e del futuro marito senza opporre alcun problema riguardo alla scelta di sposarsi con rito cattolico. Sono una persona educata rispetto dei valori altrui e quindi mi sarei aspettata un atteggiamento altrettanto tollerante da parte del vescovo”.
Alle rimostranze dell’onorevole transgender, la chiesa risponde così: “La decisione di negare il permesso di essere testimone di nozze” dice don Francesco, parroco del santuario pugliese “non è stata presa in quanto Luxuria è omosessuale, ma in quanto non crede nei valori della famiglia, anche dal punto di vista politico”.
Spiegazione che non consola Luxuria. Il cui piglio si fa ancora più battagliero quando spiega cosa pensa di fare: “Mi sono informata e so che non è necessario essere cattolici per fare il testimone di nozze. Non ti chiedono né il battesimo, né la cresima. Puoi essere di qualsiasi religione, non controllano neppure la fedina penale. L’unico requisito richiesto è la maggiore età e io l’ho passata da parecchio tempo”, afferma ridendo.
La deputata promette, anzi minaccia, di andare fino in fondo in questa storia, presentando, a breve, una interrogazione parlamentare sulla questione. Poi il giudizio, duro, sulla Chiesa di oggi: “Ancora una volta questa è la Chiesa del bussate e vi sarà chiuso, non disposta al dialogo, al confronto. La faccenda” conclude l’onorevole di Prc “mi rattrista e non è certo isolata. Molti, meno in vista di me, ogni giorno, subiscono queste umiliazioni senza poter fare nulla. Quanto accaduto spero che possa contribuire a far calare il velo di ipocrisia che spesso circonda gli ‘affari’ della Chiesa”.
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Ndr. Nel frattempo l'arcidiocesi foggiana ha dato l'ok affinchè Vladimir Luxuria faccia da testimone alla cugina. Evidentemente la chiesa foggiana non aveva messo in conto il clamore che avrebbe suscitato la notizia.
Alla cugina di Luxuria auguri, alla faccia dei vari Volontè che se lo pigliano in saccoccia.

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