Carrara, Bandoni la spara grossa: "Almeno due gay in consiglio" E già ieri mattina il chiacchiericcio, le allusioni, i sorrisetti hanno invaso non solo il Palazzo ma anche mezza città e anche oltre.
(La Nazione) Stavolta Alessandro Bandoni l’ha sparata davvero grossa: il giovane presidente dell’associazione che porta il suo nome, e che agisce a tutela delle minoranze sessuali, ha scatenato un putiferio affermando prima che «tra i politici carraresi ci sono diversi omosessuali non dichiarati, ne ho la certezza», e dopo — rincarando la dose — sostenendo che «un paio sono anche in consiglio comunale». Naturalmente è cominciata subito la «caccia», inopportuna e discriminante quanto si vuole ma tant’è... Del resto, non si può non registrarla. E già ieri mattina il chiacchiericcio, le allusioni, i sorrisetti hanno invaso non solo il Palazzo ma anche mezza città e anche oltre. Infatti, non è che Bandoni (23 anni, cuoco di professione molto quotato, gay dichiarato da quando ne aveva 19, candidato alle recenti amministrative con l’Ulivo per un seggio alla Circoscrizione 5 e risultato il primo dei non eletti per 5 voti, pur avendo raccolto ben 122 preferenze), non è che Bandoni — dicevamo — si è lasciato andare durante un caffè al bar con un paio di amici. Anzi: ha ha parlato in televisione, su Teleriviera, nel corso de «La Pulce nell’Orecchio», che ha un pubblico di migliaia di persone da La Spezia a Pisa, e poi ha ripreso l’argomento durante il «dopo Pulce», da Ciccio, davanti a una ventina di persone intervenute per proseguire il dibattito che in tv si era sviluppato sull’omosessualità. Tutto è nato a seguito dell’ormai consueta e temuta telefonata a sorpresa che, nel corso della fortunata trasmissione, il conduttore Massimo Binelli a un certo punto tenta di fare a un personaggio noto, in base all’argomento trattato.
E l'altra sera, prendendo spunto da un racconto tratto dal libro «Al largo di strane convinzioni», scritto dalla viareggina Elena Torre, ospite in studio, la discussione è scivolata sulla campagna antidiscriminazioni della Toscana, il cui manifesto del neonato con il braccialetto che riporta la scritta «homosexual» ha fatto molto discutere.
Bandoni, raggiunto mentre era in cucina tra i fornelli del noto ristorante marinello in cui lavora, «intento a preparare un filetto al pepe verde», oltre che nel gustoso piatto il pepe l’ha messo anche nella discussione. Prima ha dichiarato di approvare il messaggio: «L’orientamento omosessuale non è una scelta», che correda l’immagine del neonato, «perché – ha precisato – non si può scegliere di non essere omosessuali, si nasce omosessuali, come lo sono nato io». Poi, incalzato da alcune domande del conduttore, ha spiegato che «chi non ha il coraggio di accettare la propria inclinazione sessuale vive come un represso, e di gay repressi – sono sue parole – nella nostra città ce ne sono tanti, anche nel mondo della politica». E la «tirata» non sarebbe finita lì...
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