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mercoledì 23 luglio 2008

Carfagna: "Testamento biologico? Io dico no: è un viatico per l'eutanasia".

Polemiche dopo il toccante video messo online da un malato di Sla di 48 anni: "Nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale".

(Quotidiano.net) Dopo il video choc con il testamento biologico lanciato su YouTube da Paolo Ravasin, malato di Sla, si acuisce il dibattito sulla necessità di un provvedimento che regoli la materia per dare la possibilità alle persone di decidere la propria sorte.

Ma di testamento biologico non vuol sentir parlare - ad esempio - il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, che avverte: "Una legge del genere non può che vedermi in disaccordo. Ho paura, infatti, sia un viatico per l'eutanasia".

"La mia personale opinione - spiega Carfagna - è che la vita va difesa dal principio fino alla fine. Comprendo le difficoltà dei malati terminali e dei loro familiari, ma questo è il mio punto di vista".

IL DISPERATO APPELLO DI RAVASIN
Paolo Ravasin, malato di Sla, con fatica, parla,
davanti a una telecamera che lo inquadra e a un microfono che dà suono alla sua voce legge il suo testamento biologico, tenuto di fronte ai suoi occhi da altre mani: "Nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalità naturale".

E' il video di Ravasin, 48 anni, presidente della Cellula Luca Coscioni di Treviso che si apre sulla homepage dell'associazione. La voce è debole, ma la sua "volontà è ferma, convinta e documentata": no all'accanimento terapeutico, no all'alimentazione forzata, no all'ospedale, aiutatemi solo a non sentire dolore, "accetto unicamente i farmaci necessari a trattare i sintomi dolorosi derivanti".

E sottolinea: "sono stato adeguatamente informato e quindi sono pienamente consapevole delle conseguenze a cui mi espongo mediante tale rifiuto", ma è questa la "mia insuperabile manifestazione di volontà".
Un video come Piergiorgio Welby, malato di distrofia che due anni fa affidò alle immagini il suo appello per l'eutanasia al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

La voce di Ravasin, a causa anche del tubo endotracheale che lo aiuta a respirare, è metallica, uno sforzo dietro ogni parola, e pausa, singulti; lo sguardo semi abbassato nella tensione di parlare; un lungo piano sequenza fissa il suo volto, steso a letto, con scritte in sovraimpressione che riprendono il contenuto delle parole.

IL TESTO DEL TESTAMENTO BIOLOGICO
Ecco il testamento biologico di Ravasin: "Io
Paolo Ravasin nato a Ceggia, in provincia di Venezia il quattro aprile 1960, attualmente ospite presso la Casa Soggiorno Villa delle Magnolie a Monastier, in provincia di Treviso e sono stato adeguatamente informato, nel corso di approfonditi colloqui con il dottor Agostino Paccagnella (06.02.08) e il dottor Guido Zerbinati (06.02.08 e 13.02.08) alla presenza del dottor Camillo Barbisan Presidente del Comitato di Bioetica dell'ULSS 9, dell'evoluzione della mia malattia e della conseguente indicazione ai relativi trattamenti".

"In particolare - prosegue - per quanto riguarda la possibilità di nutrirmi ed idratarmi. La mia ferma, convinta e documentata volontà in proposito è la seguente: nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalità naturale. Tale rifiuto è da ritenersi efficace anche nella circostanza in cui perdessi qualsivoglia capacità di esprimere e ribadire la mia volontà".

"Inoltre - continua a leggere Ravasin - a partire dal momento in cui non fossi più in grado di nutrirmi e idratarmi attraverso la mia bocca rifiuto la somministrazione di qualsiasi terapia medica destinata a trattare la malattia di cui sono affetto e oltre altre patologie sopravvenienti intese come complicazioni. Accetto unicamente i farmaci necessari a trattare i sintomi dolorosi derivanti, in particolar modo, dalla disidratazione nella modalità di somministrazione che il mio medico - dottor. Guido Zerbinati o i suoi sostituti - riterrà appropriata".

"Affermo di essere stato informato
- sottolinea il malato - e quindi sono pienamente consapevole delle conseguenze a cui mi espongo mediante tale rifiuto che tuttavia considero quale mia insuperabile manifestazione di volontà. Infine oppongo il mio rifiuto ad ogni trasferimento in strutture ospedaliere".

"Non essendo in grado di sottoscrivere materialmente tale documento a causa della mia infermità - conclude Ravasin - attribuisco al medesimo il valore di espressione della mia autentica volontà attraverso una videoregistrazione nel corso della quale ho letto la lettura di questo testo al quale ho dato oralmente il mio assenso e che viene sottoscritto dai testimoni presenti".
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Malaysia. Intrighi a palazzo a base di sesso e sodomia.

Il paese applica la legge islamica e condanna l’omosessualità con pene che possono raggiungere un tetto di venti anni di carcere.
(Panorama) E’ stato rilasciato su cauzione il leader dell’opposizione Anwar Ibrahim, arrestato di sodomia, in un Paese come la Malesia, che applica la legge islamica e condanna l’omosessualità con pene che possono raggiungere un tetto di venti anni di carcere

Come è successo nel 2007, anche quest'anno in Malaysia l’estate rivela gli intrighi di una classe politica apparentemente impazzita. Dopo l’arresto è stato rilasciato su cauzione il leader dell'opposizione Anwar Ibrahim, arrestato di sodomia, in un Paese come la Malaysia, che applica la legge islamica e condanna l'omosessualità con pene che possono raggiungere un tetto di venti anni di carcere. Ibrahim sarebbe stato arrestato a seguito delle accuse lanciate due settimane fa da un ragazzo che si è presentato alla polizia come un suo ex-aiutante.

Ibrahim ha protestato affermando di essere vittima di un complotto orchestrato dal Primo Ministro Abdullah Badawi. Nel 1998 si trovò ad affrontare un processo simile, dopo che venne messo in circolazione un libello contenente i “50 motivi per cui non dovesse essere eletto presidente”. Tra questi, il fatto di essere un omosessuale e un adultero. Passò un lungo periodo in carcere, subendo percosse e vessazioni di ogni tipo, e fu condannato nel 2000 a nove anni per sodomia e sei per corruzione, verdetto che venne tuttavia ribaltato nel 2004. Oggi come allora, l'obiettivo del Premier Badawi è quello di mettere il suo concorrente fuori gioco ed evitare di dovergli cedere la guida del Paese dopo aver visto scemare in maniera significativa i voti a suo favore nelle elezioni dello scorso marzo. Inizialmente, infatti, Badawi aveva dichiarato che, a seguito della sconfitta elettorale, avrebbe quanto meno lasciato la guida del paese al suo vice, Najib Rakaz, ma pochi giorni fa ha ritrattato, affermando di voler rimanere ai vertici della vita politica malese fino al 2010.

Caso Shaaribuu. Allo stesso tempo, gettare benzina sul fuoco su un caso di sodomia (con l'aggravante della recidiva, che indigna ancora di più le frange tradizionaliste) aiuta il Premier a far passare sotto silenzio le ultime rivelazioni sul caso di Altantuya Shaaribuu. Altantuya è una modella mongola di 28 anni che venne brutalmente uccisa nell'ottobre del 2006 in Malaysia. Il fatto che sul corpo della ragazza, esplosa a causa della deflagrazione di una bomba in circostanze misteriose, siano state trovate solo schegge di ossa in una radura nella giungla ha rallentato notevolmente la chiusura delle indagini. Quando poi fu scoperto che la giovane modella aveva una relazione con Abdul Razak Baginda, braccio destro del vicepremier Razak, le prove raccolte furono definitivamente insabbiate. Il caso Altantuya è tornato alla ribalta pochi giorni fa, quando il detective Balasubramanian Perumal ha improvvisamente e “senza motivo” chiesto di cancellare la prorpia deposizione secondo la quale anche il vicepremier avrebbe avuto una relazione sentimentale con la modella. Dopo questa decisione, l'investigatore, la moglie e i tre figli sono scomparsi.

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Venezia. Sarà Tinto Brass il presidente del Queer Lion 2008.

Torna anche quest’anno il premio dedicato al miglior film con tematiche glbt.
Sarà il maestro del cinema erotico a guidare la giuria del premio collaterale dedicato al miglior film con tematiche omosessuali alla prossima 65.Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Il premio verrà consegnato dall'On. Paola Concia. Inoltre: vetrina di film gay al Venice Market.

Queer Lion anno secondo. Dopo il successo della scorsa edizione, torna anche quest’anno il premio dedicato al miglior film con tematiche glbt (gay, lesbo, bisex, transgender), organizzato dall’associazione CinemArte, con una giuria d’eccezione capitanata dal regista veneziano e maestro dell’immaginario erotico cinematografico, Tinto Brass.

Brass capitanerà una giuria composta da Massimo Benvegnù, giornalista e critico del quotidiano "Il Riformista" e del settimanale "Amsterdam Weekly", ed il collaboratore di "Variety" e direttore dell’agenzia "European-films.net", l’olandese Boyd van Hoeij. I lavori saranno coordinati da Daniel N. Casagrande, presidente di CinemArte.

Grande novità del 2008 sarà la partecipazione di CinemArte al Venice Market, il mercato internazionale dei film e dell’audiovisivo, con una propria selezione di opere a tematica gay. Nelle sale all’interno del Palazzo del Cinema verranno proiettati quattro titoli (tre anteprime europee, una anteprima mondiale) per dare visibilità ad opere che altrimenti rischierebbero di rimanere di nicchia.

Primo titolo in programma è lo statunitense "Ciao" di Yen Tan. Scritto dallo stesso Tan insieme all’italiano Alessandro Calza, il film racconta dell’improvvisa scomparsa di Mark, e di come questo evento cambi la vita a Jeff, il suo compagno, e ad Andrea, un italiano con cui chattava su Internet.
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Ciao.

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Secondo titolo "The Lost Coast" di Gabriel Flemming, che ci mostra Mark, Jasper e Lily, poco più che ventenni, amici dai tempi della scuola, cinici e disincantati, girovagare nel quartiere di Castro a San Francisco per le celebrazioni di Halloween.
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The Lost Coast.

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Si intitola "Antarctica" di Yair Hochner, il terzo titolo al Venice Market presentato da CinemArte, è una storia ambiziosa proveniente da Israele, in cui una galleria di personaggi è alla continua ricerca di un cambiamento, di qualcosa che riaccenda loro la luce della speranza, sino ad un finale spiazzante.

L’anteprima mondiale è affidata al maestro francese del cinema queer, Philippe Vallois, già regista della pellicola cult "Johan" del 1975. "Esprit es-tu là?" è ambientato a metà degli anni ’90, protagonista un giovane scrittore, vittima dell’Aids, che vuole assicurarsi, dall’aldilà, che il suo compagno riceva una macchina fotografica dotata di poteri soprannaturali.

Il verdetto della giuria presieduta da Tinto Brass sarà reso noto venerdì 5 settembre, ed il giorno successivo, in sala Perla, all’interno del Palazzo del Casinò del Lido di Venezia, verrà consegnata dalle mani dell’On. Paola Concia la targa, con il leoncino dalle ali striate con i colori della bandiera del Gay Pride, al regista del film vincitore.

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Grosseto. Nasce l’Apgedo, l’Associazione Provinciale Genitori di Omosessuali.

Si è costituita a Grosseto l’Associazione Provinciale Genitori di Omossessuali, che lavorerà insieme all’Agedo Nazionale, della quale ne condivide i contenuti.
L’associazione è nata perché abbiamo sentito il bisogno di dare, e tendere una mano a quelle famiglie che vivono l’orientamento sessuale e l’identità di genere del proprio figlio con disagio e vergogna, dare un aiuto a quelle persone che sono costrette a vivere il proprio orientamento sessuale in modo nascosto perché non capiti, perché rifiutati, perché emarginati, perché oggetti di continue angherie e prese di giro da colleghi di lavoro e dai compagni di scuola.
L’Apgedo nasce anche per far conoscere alla provincia di Grosseto il mondo dell’omosessualità visto da un altro punto di vista,.. quello dei genitori.
Sono molti gli obbiettivi che l’associazione si pone di portare avanti, anche sapendo di incontrare mille difficoltà. L’auspicio del presidente Marco Buzzetti e del vice presidente Francesca Parodi e della segretaria Teresa Renzetti è quello che noi tutti un giorno, possiamo vivere la nostra vita a prescindere dall’orientamento sessuale, dalla identità di genere, dal colore della pelle, dalla condizione sociale, dalla religione e tante altre. Perché prima di tutto siamo persone e come tali, nel rispetto reciproco, dobbiamo condividere questo bellissimo condominio che è il Mondo.
Per tutti quelli che condividono le idee dell’Apgedo e volessero aderire iscrivendosi anche per il solo fatto di contribuire ad un progetto, possono contattarci al n° 3284746860 o venire preso la nostra sede in via Ravel n° 17 Grosseto
Sarà attivato uno sportello di accoglienza in date ed orari da definire, il numero di cellulare sarà destinato come punto di ascolto, per coloro che vogliono solo parlare con noi.

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In Cina la comunita' gay sta venendo allo scoperto. Nuova tolleranza?

''Negli ultimi anni la Cina e' diventata piu' tollerante sul tema dell'omosessualita''', secondo quanto scrive oggi l'agenzia di stampa 'Nuova Cina', che in vista delle Olimpiadi ha dedicato uno speciale approfondimento alla comunita' gay di Pechino.
Secondo il reportage, gli stranieri che arriveranno in citta' per i Giochi, scopriranno una societa' ''aperta e tollerante''. Un esempio di questa evoluzione dei costumi e' la discoteca ''Destination'', una delle piu' in voga a Pechino. Ogni week-end sotto la sua insegna luminosa si raduna una piccola folla, che fa la coda per entrare. Una folla composta al 90% di uomini. Destination e' infatti una discoteca gay, e non e' l'unico locale di questo tipo aperto negli ultimi anni nella capitale cinese. Dal 2001 la Repubblica Popolare ha cancellato l' omossesualita' dalla lista delle ''malattie mentali'' e, almeno nelle grandi citta', la comunita' gay sta venendo allo scoperto. Cosi' come sul web, dove sono nati siti, forum e chat dedicati esclusivamente a gay e lesbiche. Secondo gli ultimi dati del ministero della Salute, nel 2004 vivevano in Cina dai cinque ai dieci milioni di omosessuali. Zhang Beichuan, professore dell'universita' di Qindao, sostiene che oggi sarebbero molti di piu': almeno 20 milioni di gay e 10 milioni di lesbiche. ''Walter'' Li, un assiduo frequentatore del Destination conferma che la situazione degli omosessuali in Cina e' effettivamente migliorata, ma che ci sono ancora molte resistenze all'interno della societa': ''Se la compagnia per cui lavoro scoprisse che ho un fidanzato mi licenzierebbe''.

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Fede e politica. Monsignor Bettazzi: "La mia coscienza mi dice di disobbedire". A favore delle unioni omosessuali.

(Adista) "In Italia il Concordato è stato fatto durante una dittatura, per salvare la propria libertà. Per questo, penso che oggi il modello ideale per il nostro Paese potrebbe essere quello americano: negli Usa non si fanno concordati, ma leggi che valgono per tutte le religioni". Con queste parole, lo scorso 4 luglio, mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, ha espresso la sua posizione sui rapporti tra la Chiesa cattolica e lo Stato italiano, regolati sin dal 1929 dai Patti Lateranensi (poi recepiti dall’art. 7 della Costituzione), che concedono alla Chiesa cattolica un ruolo del tutto privilegiato rispetto alle altre confessioni religiose. Bettazzi interveniva all’interno di un dialogo con il filosofo Carlo Augusto Viano, sul tema "Così vicina, così lontana. La Chiesa, la sua base e il potere politico", organizzato nell’ambito di una rassegna dal titolo: "Di santa ragione", 6 serate di discussione su filosofia, religione, politica e scienza promosse da Procope Studio e dalla rivista Micromega, svoltesi a Bologna dal 1° al 10 luglio scorsi. In questa sede il vescovo emerito di Ivrea, che prese parte alle ultime tre sessioni del Concilio Vaticano II e fu tra le personalità di spicco della Chiesa cattolica nel dialogo con il mondo comunista, ha sottolineato con forza il primato della coscienza individuale: "Fondamento della vita morale è la coscienza e ci possono essere delle situazioni in cui la mia coscienza mi dice di disobbedire". Fedele a questo principio, Bettazzi si è quindi espresso a favore delle unioni omosessuali: "Per tanto tempo abbiamo detto che il fine primario del matrimonio è la procreazione, fino al punto di negare il sacramento a chi è impotente, ma io credo che il fine del matrimonio sia l’amore. E se ci sono due persone dello stesso sesso che si amano, pur non chiamando la loro unione matrimonio, dobbiamo aiutarle a stare insieme".

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Banche. Ora in cassa ci troveremo i vibratori.

Unicredit si butta sui sexy shop. Rileva il 10% della catena Beate Uhse.
(TGFin) Unicredit entra nei sexy shop e lo fa attraverso la controllata tedesca Hypo Vereinsbank. Il gruppo di Piazza Cordusio ha infatti acquistato il 10% delle azioni della società Beate Uhse, la catena di sexy shop più diffusa al mondo e quotata sul listino di Francoforte dal 1999. La notizia è stata diffusa dal quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung.

Alessandro Profumo ha fiutato l'affare. Visto l'andamento poco entusiasmante dei mercati finanziari, l'a.d. del gruppo bancario ha pensato di diversificare gli investimenti puntando sull'hard, uno dei pochi settori che, nonostante la congiuntura economica sfavorevole, non conosce crisi. E Beate Uhse ne è l'esempio: con oltre 330 punti vendita è diventato il gruppo leader dell'erotico non solo nel Vecchio Continente, ma nel mondo, e registra fatturato e ricavi in costante crescita.

Reuben Rotermund, membro del consiglio d'amministrazione e figlio della fondatrice, scomparsa nel 2001, cercava dal 2007 un acquirente per la sua quota. Attualmente il valore in borsa si aggira sull'euro per azione. E Unicredit ora si è fatta avanti.
Il maggior azionista della società resta l'olandese Consipio Holding Ag, con il 30%, mentre la Rotermund Holding Ag, con sede nel Lichtenstein, conserva il 7,43% delle azioni.

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Sesso: Il Viagra funziona anche con le donne, lo dice una ricerca.

Il Viagra funziona anche nelle donne. Assumendo la pillola blu, le disfunzioni intime tipiche delle pazienti in terapia contro il "male oscuro", come la difficoltà nel raggiungere l'orgasmo o la scarsa lubrificazione vaginale, sembrano scomparire. Lo dimostra uno studio condotto da esperti dell'università americana di Albuquerque, nel New Mexico. Alla metà delle donne sottoposte a sperimentazione è stato detto di assumere per 8 settimane il Viagra: il risultato ha visto superare i problemi dalle donne che avevano preso il Viagra, le quali hanno sperimentato una migliore funzionalità sessuale rispetto alle altre. Gli effetti collaterali sono stati pochi e leggeri mal di testa, vampate, indigestioni.

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Notizie gay va in vacanza.

Una parte della redazione è in vacanza pertanto il numero degli articoli pubblicati sarà ridotto.
Ritorneremo in pieno organico da fine agosto. Continuate a seguirci e buone vacanze a tutti.

La redazione.

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Minori. Affido condiviso a coppia con padre gay. Sentenza storica a Bologna.

(Persona e danno) “Il semplice fatto che uno dei genitori sia omosessuale non giustifica – e non consente di motivare – la scelta restrittiva dell’affidamento esclusivo”. Con queste parole il tribunale di Bologna ha disposto l’affidamento condiviso di una bambina ad entrambi i genitori, uno dei quali, il padre, dopo anni di matrimonio aveva compreso e coraggiosamente affrontato la propria reale identità sessuale.
Da controparte, per la verità, solo generiche affermazioni circa la presunta inadeguatezza e disinteresse del padre nei confronti della figlia, tese, invero, a mascherare una non troppo velata diffidenza, un non troppo celato pregiudizio.

Altre e di ben altro tenore sono, tuttavia, le valutazioni che il giudice è chiamato a compiere onde, eventualmente, derogare alla regola generale sancita dall’art. 155 c.c. e disporre l’affidamento monogenitoriale della prole.
La contrarietà all’interesse del minore non può certo ritenersi insita nella identità omosessuale del genitore, così come non può esserlo nelle “opzioni politiche, culturali, religiose, che pure sono di per sé irrilevanti ai fini dell’affidamento” (Trib. Napoli 28.06.2006, GM, 2007, 178), poiché “l’omosessualità, infatti, e beninteso, è una condizione personale, e non certo una patologia, così come le condotte – relazioni omosessuali non presentano, di per sé, alcun fattore di rischio o di disvalore giuridico, rispetto a quelle eterosessuali” (idem).
Il tribunale partenopeo, alle cui argomentazioni si è richiamato anche il giudice bolognese nel decreto che pubblichiamo, compie affermazioni la cui importanza non può passare inosservata, poiché, tra le altre cose, invita gli operatori del diritto a mettere da parte “stereotipi pseudoculturali, espressione di moralismo e non di principi etici condivisi” badando solo ed esclusivamente, nel decidere dell’affidamento di un minore, all’interesse di quest’ultimo.

E’ quanto ha fatto il tribunale emiliano, ritenendo nel caso concreto che entrambi i genitori fossero idonei a svolgere il loro ruolo, pur invitandoli ad affrontare insieme il delicato momento della presentazione alla figlia dell’identità sessuale paterna.
Ma il giudice bolognese ha compiuto un ulteriore passo, autorizzando nel medesimo decreto il padre a condurre con sé la bambina in vacanza, in una località osteggiata dalla madre in quanto, a suo dire, frequentata esclusivamente da gay e, quindi, pericolosa per l’equilibrio della minore che avrebbe potuto assistere a scene “non adeguate” (sic!). Quasi a dire che la condizione di omosessualità possa far perdere all’individuo qualsiasi freno inibitore, qualsiasi remora a compiere gesti ambigui e “perversi” e, addirittura, in presenza dei figli.
Bene, questo tipo di pregiudizi e mediocri moralismi non devono trovare spazio in tribunale, ove l’idoneità del genitore in rapporto alla tutela dell’interesse dei figli è l’unica questione da affrontare nel decidere dell’affidamento e della frequentazione.
Il padre gay, quindi, salvo non dimostri di essere persona per altre ragioni inadeguata - non diversamente che un eterosessuale - è non solo genitore meritevole di ottenere l’affidamento condiviso della propria figlia, ma è perfettamente in grado di “rispettare le esigenze e i diritti della figlia, di condurla in ambienti e di garantirle orari e stili di vita adeguati alla sua età” e di “assumere pienamente la responsabilità genitoriale, compito cui è chiamato alla pari della madre”. Il rispetto di tali esigenze è il solo obiettivo del giudizio di idoneità genitoriale, ed esso riguarda tutti i genitori, omo o etero-sessuali che essi siano, in qualunque posto si trovino a vivere e a trascorrere le vacanze.
Il decreto del tribunale di Bologna presenta i tratti di una tappa rispettosa e discreta ma inesorabile nel segno del progresso della società.
Per quanto riguarda l’ affermazione della “neutralità e naturalità” della condizione omosessuale possiamo forse dire che il diritto, o per meglio dire, la giurisprudenza si mostra anticipatrice ed in vantaggio rispetto ad una società tuttora ancorata a (falsi) moralismi e (vera) insincerità, che si focalizza sul “diverso” per distogliere la mente dal “reale”. In ciò appoggiata, sia concesso, da una Chiesa talvolta invadente e che spesso dimentica il proprio stesso insegnamento, per cui la natura umana altro non è che il riflesso di quella “divina”, da cui è creata a propria immagine e somiglianza.

Tornando alla “terra”, si segnalano le pronunce della Corte di Appello di Brescia 5.06.07 e della Cassazione 25.7.07, n. 16417, la prima che nega che il tradimento omosessuale del coniuge sia dotato di una lesività e offensività intrinseca tale da giustificare di per sé oltre all’addebito della separazione anche il risarcimento del danno alla moglie tradita, la seconda che definisce (finalmente) l’omosessualità come “condizione dell’uomo degna di tutela in conformità ai precetti costituzionali” e manifestazione del “diritto alla realizzazione della propria personalità”. Come fa ben sperare anche il decreto del tribunale di Bologna, la strada è aperta, bisogna solo avere le scarpe giuste per percorrerla.
E, se “soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità” (P. Neruda, Ode alla vita), possiamo credere che la felicità del padre “protagonista” del provvedimento in commento sarà davvero grande, come pure quella di tutti gli omosessuali (e “diversi” in genere, si passi il brutto termine) che della pazienza, ogni giorno, fanno la loro fedele compagna.

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Grande attesa a Londra per la mostra sull'imperatore Adriano.

Adriano: L'impero, il conflitto. Attesa per una delle mostre più imponenti degli ultimi dieci anni.
(Deborah Ameri - Il Messaggero) Sarà il neo sindaco conservatore Boris Johnson, grande appassionato di storia romana, a inaugurare quella che già viene definita una delle mostre più imponenti degli ultimi dieci anni: “Adriano: l’impero e il conflitto”, che apre i battenti domani al British Museum (fino al 26 ottobre).

Quella sull’imperatore romano, che governò il primo impero globalizzato della storia, è uno dei grandi eventi, attesissimi a Londra, che segue il successo riscosso in primavera dall’esercito di terracotta cinese.

«La vita di Publio Elio Adriano, che resse l’impero dal 117 al 138 d.C. è quanto mai attuale spiega il curatore Thorsten Opper Appena salito al potere ritirò le truppe dalla Mesopotamia, l’attuale Iraq. Un argomento caldo in questo periodo, il che rende la sua figura molto vicina a noi».

È proprio il parallelo che la stampa britannica ha tracciato tra Adriano e Barack Obama, il candidato democratico alla presidenza Usa, ad aver attirato l’interesse del pubblico. Sono già stati venduti 12mila biglietti e a Londra è ufficialmente Adriano-mania. La Bbc ha mandato in onda in prima serata un documentario, seguitissimo, sull’imperatore, curato dallo storico Dan Snow. E c’è grande attesa per il film che il regista inglese John Boorman sta per girare in Marocco sulla vita del condottiero, basato sul romanzo Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar del 1951.

Proprio parti dei manoscritti originali e delle note dell’autrice aprono il percorso della mostra londinese. Ieri gli operai stavano ancora collocando gli ultimi dei 180 reperti, che provengono da 31 musei sparsi per il mondo e che sono stati raccolti sotto la cupola della Reading Room, la sala di lettura del British, una sorta di versione vittoriana del Pantheon, fatto costruire da Adriano. Il percorso dell’esibizione celebra l’uomo, lo statista, il soldato. Per la prima volta vengono esposte parti di una statua alta cinque metri, appena scoperta a Sagalassos in Turchia. Sono inediti pure i marmi lavorati ritrovati da poco nella sontuosa villa di Tivoli. Alcuni oggetti lasciano per la prima volta i musei di Israele: si tratta dei reperti della grande rivolta giudaica del 132 d.C. Per esempio una lettera scritta da Shimon bar Kokhba, il capo dei rivoluzionari ebrei.

È un approccio globale alla vita dell’imperatore, passato alla storia come il Graeculus (il piccolo greco), amante dell’arte, dell’architettura e perdutamente innamorato di Antinoo, nonostante il matrimonio con Vibia Sabina.

Opper rivela anche che una delle statue più note di Adriano, drappeggiato in sofisticati abiti greci, sarebbe in realtà un falso. «La testa dell’imperatore è stata posta sul corpo di qualcun altro, forse un notabile di Cirene, dove la statua è stata ritrovata», spiega.

L’amore omosessuale dell’imperatore è un altro dei temi chiave. Dopo la morte di Antinoo, annegato nel Nilo in circostanze misteriose, Adriano ricopre l’impero di sue immagini, fonda una città e la chiama con il suo nome, gli dedica più statue che a sé stesso e lo celebra come un Dio. «Un lato dell’imperatore che lo rende umano e, ancora una volta, molto attuale», conclude Opper.

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Isola Lesbo perde causa contro gay.

Residenti offesi: "Usano nostro nome".
(TGCom) Nessun danno d'immagine e morale per gli abitanti di Lesbo, un piccola isola greca dell'Egeo. I residenti avevano fatto causa ad una comunità di gay femminile perché avrebbe monopolizzato il nome dell'isola per identificare la loro l'identità sessuale. Il tribunale ha deciso che il termine "lesbico" non è un elemento che definisce lo status e la personalità e che dunque gli abitanti di Lesbo non hanno alcuna ragione di sentirsi insultati.

A presentare la querela erano stati tre residenti dell'isola di Lesbo: due donne, assieme all'editore della rivista culturale Davlos, Dimitris Lambrou, avevano citato in giudizio la maggiore organizzazione nazionale per i diritti degli omosessuali, 'Olke-Unione Greca Gay e Lesbiche'. Il primo round l'hanno perso, se vorrano continuare la battaglia potranno presentare appello.

Tra il VII e il VI secolo a.C. l'isola di Lesbo fece da sfondo alla vita Saffo, la poetessa che cantava l'amore tra le donne; e con il passare dei secoli, gli aggettivi 'saffico' e 'lesbico' sono entrati nel vocabolario del movimento gay.

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Il video di Madonna che fa sesso con Rodriguez non trova un compratore.

Un video che ritrae Madonna fare sesso con Alex Rodriguez dei New York Yankees: sarebbe questo lo scottante filmato in possesso di un cameraman che ora sta cercando di vendere la registrazione ai media per un milione di sterline.

Secondo quanto sostiene il cineoperatore in una serie di email inviate alla stampa, il video sarebbe stato girato di nascosto due mesi fa in un appartamento di proprietà di una persona che Madonna conosce tramite la Cabala e che la pop star e 'A-Rod' avrebbero utilizzato per i loro piccanti incontri.

Il cameraman, anche lui amico del proprietario dell'appartamento, afferma di aver scoperto che i due si incontravano là e di aver installato la telecamera nascosta con l'obiettivo puntato sul sofà. In un comunicato diffuso ieri, gli avvocati di Madonna hanno dichiarato di essere "al corrente" delle dichiarazioni del cameraman ma non hanno fatto ulteriori commenti.

La regina del pop, secondo quanto riporta oggi il Daily Star, dal canto suo avrebbe affermato di essere soltanto amica del campione di baseball e di averlo aiutato a cercare casa a New York. Secondo il tabloid tuttavia, anche se il video esistesse per davvero, il suo proprietario potrebbe trovarsi con un pugno di mosche ed infatti, fin'ora nessun acquirente si è fatto avanti.

Secondo gli esperti legali infatti, il video-operatore potrebbe essere incriminato per invasione della privacy e per essersi introdotto illecitamente nell'appartamento per installare la videocamera. Madonna, il cui nuovo tour inizierà a Cardiff il 23 agosto, si è vista costretta a negare più volte che il suo matrimonio con il regista inglese Guy Ritchie è in crisi. La star ha promesso che nonostante la tounee sarà presente alla prima di Rock Rolla, il nuovo film del marito, e al suo compleanno, una festa a tema irlandese, il 10 settembre.

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Bologna. Piercing vietato nei genitali. Esplode la polemica.

Bologna, le nuove regole del Comune. La giunta comunale ha varato il nuovo regolamento, l'ultima crociata di Cofferati.
(Alessandro Cori - La Repubblica) Nella città del sindaco Sergio Cofferati, dopo l'ordinanza che vieta la vendita di bevande alcoliche da asporto oltre le 22 e quella anti-bivacco - "incubo" degli universitari che la sera affollano il centro storico - anche il piercing sulle parti più intime diventa un tabù. Non solo per i minorenni, ma per tutti.

La giunta comunale ha varato il nuovo regolamento per le attività di estetista, acconciatore, tatuaggi e, appunto, piercing. Domani, salvo sorprese, il provvedimento sarà approvato. In riferimento ai piercing, si legge nel testo, "i minorenni avranno bisogno del consenso informato dei genitori" (escluso il solo piercing all'orecchio dopo i 14 anni). Divieto assoluto invece, a qualsiasi età, "su parti anatomiche la cui funzionalità potrebbe essere compromessa da tali trattamenti o in parti la cui cicatrizzazione sia particolarmente difficoltosa".

L'assessore al Commercio della giunta Cofferati, Maria Cristina Santandrea, ha chiarito più volte che il divieto riguarda sicuramente le parti intime, ma secondo alcuni tatuatori la norma è ambigua. "Non c'è nessuna ambiguità - assicura infatti l'assessore senza però scendere nel dettaglio - perché le parti intime sono evocate in questa norma in modo molto chiaro. Questo perché è stata recepita un'oggettiva motivazione medica, non è che ci siamo fissati. Del resto abbiamo agito d'intesa con le associazioni di categoria e basandoci sul regolamento d'igiene e salute pubblica. Sono sicura che la nostra decisione verrà adottata presto anche da altri comuni".

A definire meglio su quali parti anatomiche sarà vietato effettuare un piercing ci penserà comunque l'Azienda Usl e ieri, intanto, il nuovo regolamento non ha mancato di sollevare qualche perplessità tra i consiglieri comunali. Il presidente onorario di Arcigay, Sergio Lo Giudice (Pd), ha ricordato che ci sono parti del corpo, come lingua e capezzolo, che potrebbero rientrare tra quelle "la cui funzionalità potrebbe essere compromessa" ma che allo stesso tempo sono tra le più scelte dai giovani.

"Escludere la possibilità di fare un piercing in luoghi controllati dal punto di vista sanitario e per mano di professionisti - è la preoccupazione di Lo Giudice - significa creare una fascia di mercato illegale". Ma la giunta, per bocca dell'assessore alla Sanità Giuseppe Paruolo ribadisce le linee guida del regolamento: "Tatuaggi e piercing si possono fare, ma devono essere effettuati in un contesto sanitario controllato e sono esclusi alcuni tipi di piercing particolarmente problematici dal punto di vista sanitario". Ricordando, infine, che c'è "una scuola di pensiero" secondo la quale chi incappa in problemi sanitari per aver eseguito pratiche sui cui rischi è stato ben informato, poi non dovrebbe pesare sul sistema sanitario pubblico.

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