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sabato 21 giugno 2008

Svizzera. Bienne, migliaia di persone partecipano al Gay Pride.

(Swiss info) Migliaia di persone si sono riversate oggi nelle strade di Bienne (BE) per la decima edizione della Gay Pride. Sotto un sole cocente, una densa folla ha accompagnato la tradizionale sfilata di carri.

Circa 6000 persone hanno partecipato al corteo e 10 000 spettatori vi hanno assistito, secondo quanto indicato dai soddisfatti organizzatori e dalla polizia.

La Gay Pride, che si è svolta sotto il motto "Ensemble/Mitenand" ("Insieme"), era dedicata alla lotta all'omofobia nello sport ed è stata organizzata in tedesco e francese.

La manifestazione si è svolta in modo pacifico. Fra i partecipanti vi era anche Mister Svizzera Stephan Weiler, che ha lanciato un appello alla tolleranza: "in quanto eterosessuale, combatto contro ogni forma di discriminazione", ha detto.

Il consigliere di stato bernese Berhard Pulver - omosessuale dichiarato - ha dal canto suo sottolineato il ruolo della scuola per la lotta ai pregiudizi di cui sono vittime gli omosessuali. Il responsabile della pubblica istruzione ha espresso il desiderio che questo tema sia incluso nel prossimo programma scolastico nella Svizzera romanda.

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I preti, l'ignoranza e i gay. I consigli di Radio Maria.

"L'omosessualità è una delle tante malattie che contrae l'essere umano", parola di Padre Livio Fanzaga.
(Libero) Un omosessuale chiama Radio Maria e dichiara quali sono le proprie tendenze. Dice di essere un cattolico praticante e di avere pregato molto, dice anche che la sua famiglia è cattolica e che i suoi genitori sono stati figli spirituali di Padre Pio dal quale andavano a confessarsi. Dall'altra parte del filo c'è padre Livio Fanzaga, il fondatore della radio cattolica, quello che in occasione del no alla visita del Papa da parte di studenti e professori dell'Università La Sapienza di Roma li aveva definiti "gruppuscoli al limite col satanismo".

Ma tornando alla telefonata del ragazzo gay, ecco che il prete reazionario inizia a dare i suoi consigli: «Bisogna capire - spiega il prete-conduttore radiofonico - che tutti noi nasciamo malati, perché nasciamo col peccato originale. È una malattia spirituale, la natura umana nasce malata e certamente l'omosessualità non è nemmeno il peggiore dei mali. Ci sono tanti altri mali che sono anche peggiori: la violenza, la cattiveria, la volontà di uccidere. Sono quei mali che anche dopo il battesimo rimangono. Col battesimo ci vien tolto il peccato, ma rimane la concupiscenza che è la spinta al peccato».

Poi alla fine, senza giri di parole afferma: «L'omosessualità è una delle tante malattie che contrae l'essere umano». E continua: «Tu devi chiedere a Dio la grazia della guarigione. Io so benissimo che ci sono quelli che dicono "ah ma non si può guarire dall'omosessualità", io non la metto sul piano della medicina io dico che per grazia si può guarire, ma la grazia di guarire la devi chiedere alla Madonna». E per concludere, se qualcuno non avesse capito: «Gesù faceva resuscitare i morti e pensi che non ti possa guarire dall'omosessualità?».

Ascolta la trasmissione di Radio Maria

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Danza. Treviso capitale italiana della danza: al via lo Stage internazionale con i migliori maestri e coreografi.

(Affari italiani) Il meglio della danza internazionale si dà appuntamento a Treviso. Per la 22esima volta consecutiva lo Stage Internazionale di Danza approda in città dal 29 giugno al 12 luglio. Organizzato da Progetto Danza, associazione sportiva presieduta da Ornella Camillo e Anna Martinelli, lo stage si terrà, anche per questa edizione 2008, in uno spazio privilegiato com'è è quello de “La Ghirada”, la città dello sport voluta dal gruppo Benetton, dove l’associazione ha la propria sede operativa.

“La formula vincente del progetto – spiega Ornella Camillo - è un mix di tre ingredienti: prima di tutto la passione che è rimasta sempre intatta; poi la collaborazione di maestri, coreografi e ballerini di fama internazionale, e di grande esperienza tecnico-didattica, che di anno in anno ci confermano la loro fiducia venendo a danzare a Treviso; e infine la possibilità di poter essere ospitati in un centro unico in Europa, sia dal punto di vista degli spazi che dei servizi, quale è la Ghirada tanto da rendere la permanenza degli allievi qui una sorta di esperienza in college perchè c'è una foresteria dove possiamo ospitare gli studenti. Penso inoltre alla posizione strategica della sede dello Stage Internazionale: facilmente raggiungibile dagli allievi provenienti sia dall’Italia che dall’estero”.

Per l’edizione di quest’anno, tra i maestri che hanno confermato la loro presenza: Andrea Bortali, Simona Bucci, Gigi Gheorghe Caciuleanu, Bruno Collinet, Christopher Huggins, Kledi Kadiu, Alessandro Molin, Fabrizio Monteverde, Frédéric Olivieri, Carl Portal, Garrison Rochelle e Margarita Smirnova.
Abbinato allo stage si terrà anche il Concorso internazionale per danzatori coreografi con finale il 10 luglio presso il Teatro Comunale di Treviso assieme al primo ballerino dell'American Ballet, Danil Simkin, e danzatori del Ballet du Grand Theatre de Geneve, il Kirov Ballet dell'Opera di Vienna e del Royal Ballet di Londra.

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Milano. Lusso su misura: Tom Ford apre in via Verri.

Texano, 45 anni, porta fermento nella quattro giorni della moda maschile.
Il flagship al civico 3 pare la Fifth Avenue: una vetrina alta sei metri, cinque piani di tonalità diverse di grigio e specchi.

(Maria Teresa Veneziani - corriere.it) Che moda sarebbe senza perfidia? Tom Ford, segno della vergine, è meticoloso in ogni dettaglio. Per questo c'è chi vede qualcosa più del caso nella scelta del quarantacinquenne texano di inaugurare il tanto annunciato megastore di via Verri lunedì 23, nello stesso giorno in cui il gruppo Gucci sfila e festeggia la sua fragranza con cena e festa per 800 persone. Lo stilista di Santa Fe, a quattro anni dal divorzio dal Gruppo G che aveva portato al top in 10 anni di lavoro, torna da imperatore. E porta fermento nella quattro giorni della moda maschile che da domani al 24 prevede 50 sfilate con ricco contorno di garden party e cene.
L'economia mondiale va male e allora Tom Ford punta sul lusso massimo dell'uomo, che detiene ancora potere e portafogli. «Everything a man wants», titolava il Neesweek a proposito del primo negozio dello stilista aperto a New York. La mattina si fissa l'appuntamento, la sera si passa per le misure e i dettagli. Il bel Tom dice di essersi convertito al Taylor Made dopo aver bisticciato con i sarti londinesi di Savile Row che si rifiutavano di assecondare le sue richieste originali. Ci ha pensato lui, e non solo per i completi confezionati ad arte da Ermenegildo Zegna. «Vuoi scarpe, ciabatte, cravatte, t-shirt, vestiti, cappelli, gemelli con diamante? Da noi trovi tutto», ha spiegato.
In questi giorni, blindato tra lo show room di via Borgonuovo (dove l'insegna è quasi celata sullo stipite dell'ingresso) e l'hotel Bulgari, eletto dimora milanese, cura gli ultimi dettagli del flagship di Via Verri 3 che pare la Fifth Avenue: una vetrina alta sei metri, cinque piani, ognuno di una tonalità diversa di grigio e specchi. L'atmosfera è quella del club privé, dove puoi fermarti per un gin o un caffé. Un abito si paga attorno ai 5 mila euro e non è un caso. Mr. Ford dice che dopo aver contribuito a «democratizzare il lusso» negli anni '90, ora occorre alzare la soglia dell'esclusività. «Il lusso va malino, il superlusso va benissimo, che siano abiti, gioielli o barche», conferma Mario Boselli, presidente della Camera della moda. «Nello stile, gli uomini si dividono tra chi si affida alla confezione industriale e chi esige il «su misura», spiega Franca Sozzani, direttore editoriale della Condè Nast che festeggia i 40 anni dell'Uomo Vogue. Dove va la moda maschile? «Certo non va a cercare la moda. Al contrario della donna, l'uomo fa una ricerca personale, cura i dettagli e le rifiniture». Con uno spazio dedicato ai completi su misura maschile e alla camiceria femminile, in via Borgospesso 21, apre anche Twin Ddm, che sta per Daniele di Montezemolo. Cocktail lunedì 23, dalle 17 alle 22. Stessa sera in cui Tom Ford sfida con il suo party in via Mozart 9 la serata-evento di Gucci, al Diana. Ma a dare il via alle danze, già da domani sera sono Dolce & Gabbana con il cocktail alle 19.30 nel negozio di corso Venezia 15 e Donatella Versace che con la figlia Allegra invita i giovani rampolli. Domenica sera tocca a Prada, che nella sede di via Fogazzaro festeggia il nuovo profumo, a contendersi gli ospiti con Vogue. Martedì Giorgio Armani invita Clive Owen e Cayetano Rivera nel giardino di Villa Necchi Campiglio, belli tra tanta bellezza.

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Speriamo non sia femmina. In aumento gli aborti di gender in India.

Bambine lasciate morire perché sono considerate un peso.
(Apcom) Sopravvivere in India se si ha avuto la sfortuna di nascere femmine sta diventando un'eccezione: il numero di feti di sesso femminile abortiti e quello delle bambine lasciate morire alla nascita sta infatti crescendo sempre di più nel Paese. Di conseguenza, la quantità di maschi sta via via diventando sempre più alta rischiando di creare scompensi nella società indiana. A rivelarlo è un rapporto dell'organizzazione britannica ActionAid citato dalla Bbc.

In una zona del Punjab ci sono solo 300 donne ogni mille uomini tra le caste di alto livello. In situazioni normali la dovrebbe esserci 950 donne ogni mille uomini, mentre in India si sta ormai affermando la proporzione 800 ogni 1000 e la situazione è destinata a peggiorare. In particolare, è nei centri urbani più ricchi che il divario cresce, probabilmente grazie alle tecnologie che permettono di individuare il sesso del nascituro e quindi abortire nonostante una legge del 1994 vieti la selezione di gender.

Sulle donne viene esercitata una grande pressione affinché mettano al mondo figli maschi perché la femmina è vista come un peso. Secondo la rivista medica Lancet, negli ultimi vent'anni in India sono stati abortiti 10 milioni di feti di sesso femminile.

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Ruini. Finisce l'era del 'Cardinal sottile', al suo posto Vallini.

Wojtyliano di ferro, il porporato non 'va in pensione'.
(Apcom) Cambio di guardia del vicario del Papa per la diocesi di Roma. In attesa della nomina ufficiale, che arriverà nei prossimi giorni, il cardinale Agostino Vallini, attuale Prefetto del Tribunale della Segnatura apostolica, si prepara a subentrare al cardinale Camillo Ruini che lascia l'incarico dopo 17 anni e mezzo di servizio a fianco prima di Giovanni Paolo II e poi di Benedetto XVI. Intanto questa sera, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, il porporato emiliano ha presieduto una solenne messa per ricordare i 25 anni di consacrazione episcopale. Una celebrazione, che ha tutto il sapore di un congedo.

Ha fatto la storia della Chiesa italiana degli ultimi venti anni. Dopo aver lasciato la presidenza della Conferenza episcopale italiana, lo scorso anno, e aver passato il testimone al cardinale Angelo Bagnasco, il cardinale Ruini lascia anche l'incarico di vicario del Papa per la Diocesi di Roma. Ma non esce di scena. Rimane, infatti, presidente del Comitato nazionale per il progetto culturale, progetto da lui voluto nel 1994 a indicare la presenza della Chiesa nella vita culturale del paese, "terreno di incontro - come disse lui stesso - tra la missione propria della Chiesa e le esigenze più urgenti della nazione". Il porporato è anche Gran Cancelliere della Pontificia Università Lateranense.

Wojtyliano di ferro, Ruini ha segnato le tappe più importanti del ruolo della Chiesa dell'ultimo ventennio. Attento a tutte le tematiche della vita socio-politica italiana, il porporato emiliano ha impresso una svolta 'epocale' nella Chiesa, fino a entrare attivamente nei temi più 'caldi' della società e della politica italiana. Dai temi etici - quali l'aborto, la famiglia, il matrimonio e le unioni civili, l'eutanasia, la fecondazione artificiale - fino a quelli più strettamente politici, come dimostrano i suoi numerosi interventi nelle fasi delicate della vita politica del nostro Paese: dalle elezioni, alla legge elettorale, al referendum sulla Costituzione, fino alla devolution.

Ha 'incassato' vittorie personali come l'astensionismo al referendum sulla procreazione assistita, il successo riscosso al 'Family Day', o la giornata di solidarietà al Papa per la mancata visita alla Sapienza, che ha visto in piazza San Pietro decine di migliaia di persone. Da molti considerato un conservatore per la fedeltà ai principi fondamentali della dottrina cristiana, il 'cardinal Sottile' -come viene chiamato simpaticamente in Cei per la sua abilità di ragionamento, paragonabile a quella del filosofo Duns Scoto - non ha mancato tuttavia di aprirsi a vedute quasi progressiste. A cominciare dallo spazio verso i laici, dal dialogo avviato con la società e gli intellettuali, ma soprattutto ha segnato un'apertura verso le donne: dieci anni fa fu il primo Cancelliere dell'Università del Laterano ad avere 'osato' affidare il ruolo di Decano della facoltà di filosofia ad Angela Ales Bello, filosofa della scuola di Husserl, rompendo così una tradizione secolare: quel posto era sempre stato riservato ai maschi.

Nato a Sassuolo il 19 febbraio del 1931, Ruini sembra aver raccolto l'eredità di Papa Montini, portando più di una volta il suo ministero a sovrapporsi - molti dicono ad "interferire" - con la vita politica del Paese. Unico figlio maschio, il padre -medico - voleva che seguisse le sue orme. Ma la vocazione di Ruini nasce presto: già a 12 anni decise che voleva consacrarsi al Signore. Laureato in teologia e filosofia all'Università Gregoriana - profondo ammiratore di Tocqueville - è stato ordinato sacerdote nel 1954; dal 1957 al 1986 ha insegnato teologia dogmatica. Dal 7 gennaio 1991 è vicario di Giovanni Paolo II per la Diocesi di Roma, al posto del cardinale Ugo Poletti. Nel marzo dello stesso anno diventa presidente della Cei, ruolo che viene riconfermato nel marzo del 1996 e nel 2001 per un altro quinquennio. Grande tifoso del Bologna fin da giovane, a chi gli chiede la formazione bolognese del 1940 la sa ancora a memoria. Appassionato anche di ciclismo, tra Bartali e Coppi tifava decisamente per il primo, ma anche per lo svizzero Koblet. Amante dei libri di filosofia e di teologia, legge anche opere di fisica e la pagina che preferisce è il supplemento scientifico del 'Corriere della Sera'.

Ruini gode di un grande prestigio sia in Italia che all'estero. Parla 5 lingue (tedesco e francese alla perfezione), uomo dig rande cultura riconosciuta da tutti (è Gran Cancelliere della Pontificia Università Lateranense), molto attivo e attento verso le diocesi cardinalizie del Terzo Mondo che aiuta destinando una gran parte dell'8 per mille. Nel 2005, in occasione dei referendum abrogativi della legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita e la ricerca scientifica sulle cellule staminali, il porporato si fece portavoce dell'istanza ufficiale della Cei invitando i cattolici a non presentarsi alle urne con lo scopo di non raggiungere il quorum del 50%, in difesa del 'diritto alla vita'. Da quel momento la Cei è entrata sempre più nel mirino dei politici che accusano i vescovi di ingerenza e di violazione del Concordato. "Non possiamo tacere su questioni che riguardano la vita", ha sempre risposto Ruini. "Abbiamo il diritto e il dovere di intervenire", ha detto più volte il numero uno dei vescovi. Il giorno dopo i risultati del referendum, che fallì per il mancato raggiungimento del quorum, il cardinale Ruini commentò: "Sono favorevolmente colpito dalla saggezza del popolo italiano".

Nel settembre 2005 venne aspramente contestato e criticato da un gruppo di studenti del collettivo Farfalle Rosse, a Siena, che lo fischiarono e lanciarono slogan con la scritta "Libero amore in libero Stato", "Siamo tutti omosessuali", "Vogliamo fare Pacs in avanti nei diritti", "Un Pacs in avanti". Ruini ha più volte difeso a spada tratta il valore della famiglia, e respinto qualsiasi riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali e delle coppie di fatto. Interventi che hanno subito una escalation in seguito alla discussione del ddl sui 'dico'.

Ulteriori polemiche ha suscitato, nel dicembre 2006, la decisione del Vicariato di Roma di negare le esequie religiose a Piergiorgio Welby, l'uomo ammalato di sclerosi multipla che aveva manifestato pubblicamente la richiesta che venisse sospeso ciò che egli considerava accanimento terapeutico nei suoi confronti.

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Arabia Saudita arrestati 21 presunti omosessuali dalla polizia religiosa.

Inviata su ordine della Commissione per propagazione della Virtù.
(AP) La polizia religiosa avrebbe arrestato ieri ventuno presunti omosessuali e confiscato grandi quantità di bevande alcoliche durante un assembramento a Qatif, nell'est del Paese. Lo ha annunciato oggi il quotidiano saudita 'al Medina' secondo il quale la Commissione per la propagazione della Virtù e la prevenzione del Vizio avrebbe inviato sul posto le forze dell'ordine per procedere all'arresto degli uomini.

In Arabia Saudita l'omosessualità viene considerata un peccato contro l'islam e perciò proibita, come in molte altre nazioni di fede musulmana. Gli accusati vengono bastonati e puniti con pene detentive.

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In Ohio docente marchia a fuoco alunno perche' omosessuale.

Odia gli omosessuali: licenziato.
(TGCom) Episodio shock in una scuola dell'Ohio, dove un insegnante di scienze, immediatamente licenziato, ha marchiato a fuoco un alunno con una croce, predicando in classe contro gli omosessuali. Il docente, John Freshwater, era stato invitato più volte in passato a rimuovere la Bibbia dalla sua cattedra e di smettere di predicare agli alunni contro l'omosessualità. "La Bibbia afferma che l'omosessualità è un peccato", ripeteva ad ogni occasione.

"Essere gay è una scelta e tutti i gay sono peccatori'', ha detto più volte ai suoi alunni di terza media l'invasato insegnante di scienze. Alcune settimane fa Freshwater aveva usato un apparecchio che sviluppa calore, usato nelle lezioni di scienze, per marchiare a fuoco un alunno con una croce. La scuola media di Mount Vernon lo ha sospeso ed avviato una procedura di licenziamento.

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Sotto il fascismo in Italia sono tutti maschi. Un libro che parla di gay al confino.

"In Italia sono tutti maschi", di Luca de Santis e Sara Colaone, parla di fascismo, ipocrisia, amicizia, scandali dimenticati, ma soprattutto di due uomini lontani per età e comportamento, il cui incontro riuscirà e rievocare e forse esorcizzare i fantasmi del passato. Le loro vicende s'intrecciano in una graphic novel di ampio respiro, che da un lato ci fa sentire la voce dei testimoni e dall'altro ci mostra l'affanno e l'urgenza di chi a distanza di tempo cerca ancora di capire e di raccontare.

Un libro, una mostra e tanta voglia di raccontare
Le leggi razziali dell'Italia fascista non menzionavano provvedimenti contro gli omosessuali: non ce n’era bisogno, disse Mussolini, poiché in Italia gli uomini non potevano essere che maschi, attivi e virili.
La realtà fu ben altra.
Dal 1938 al 1943 molti omosessuali italiani furono mandati al confino nelle isole. Quasi trecento giovani “femminielli”, “arrusi”, “buchi” furono così sradicati dalla propria vita, bollati ufficialmente come nemici della Patria.
Cinquant'anni dopo, il documentarista Rocco si mette sulle tracce dell'ex confinato Antonio, per riportare alla luce quella storia dimenticata, ma si trova a fare i conti con tutto il dolore che i ricordi possono provocare.

In Italia sono tutti maschi, di Luca de Santis e Sara Colaone, parla di fascismo, ipocrisia, amicizia, scandali dimenticati, ma soprattutto di due uomini lontani per età e comportamento, il cui incontro riuscirà e rievocare e forse esorcizzare i fantasmi del passato. Le loro vicende s'intrecciano in una graphic novel di ampio respiro, che da un lato ci fa sentire la voce dei testimoni e dall'altro ci mostra l'affanno e l'urgenza di chi a distanza di tempo cerca ancora di capire e di raccontare.
L’introduzione al volume è firmata da Tommaso Giartosio e Gianfranco Goretti, autori del saggio “La città e l'isola. Omosessuali al confino nell'Italia fascista”.
In appendice, intervista a Giuseppe B., omosessuale confinato nel periodo fascista, a cura di Giovanni Dall’Orto, giornalista, scrittore e storico direttore del mensile “Pride”.

Due gli appuntamenti da non perdere:
• Incontro: Martedì 24 giugno 2008, alle ore 18:00, presso la Libreria MELBOOKSTORE (Via Rizzoli, Bologna) presentazione della graphic novel IN ITALIA SONO TUTTI MASCHI.
Intervengono gli autori Luca de Santis e Sara Colaone, e Massimiliano De Giovanni, autore della graphic novel MATTEO E ENRICO e docente di Teoria e Tecnica della Sceneggiatura all'Accademia di Belle Arti di Bologna.
• Mostra: Giovedì 26 giugno 2008, alle ore 18:30, presso l'Istituto Storico Parri (via Sant'Isaia 18, Bologna) inaugurazione della mostra di tavole e documenti dal volume IN ITALIA SONO TUTTI MASCHI.

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GayLib respinta dagli organizzatori del gaypride di Lubjana. Non sono graditi.

Rifiuto in relazione con la commemorazione, svolta stamani dagli attivisti del movimento, del politico olandese Pim Fortuyn.
(Ansa) La delegazione italiana dell'associazione GayLib (Gay liberali di centro destra) e' stata invitata a non partecipare al Gay Pride in programma oggi a Lubiana (Slovenia).

Lo ha reso noto all'ANSA il presidente dell'associazione, Enrico Oliari (nella foto), al quale e' giunta la comunicazione poco prima di superare il confine di Stato.

Il rifiuto nei confronti dei 'GayLib' sarebbe da mettere in relazione con la commemorazione, svolta stamani dagli attivisti del movimento, del politico olandese Pim Fortuyn, la cui tomba si trova nel cimitero di Provesano di San Giorgio della Richinvelda (Pordenone).

'Quando gli organizzatori del Gay Pride hanno appreso cio' che avevamo fatto - ha spiegato Oliari - ci hanno comunicato che siamo persone non gradite alla loro manifestazione. Noi abbiamo girato le auto senza ribattere, perche' non andiamo certo in ambienti antidemocratici dove le nostre idee non sono ben tollerate. Purtroppo - ha concluso - siamo stati discriminati dai nostri stessi fratelli, ma noi continueremo a batterci per le liberta' degli omosessuali, che sono anche di destra e non solo di sinistra'.

Fortuyn, gay dichiarato, fondatore dell'omonima lista di estrema destra xenofoba, fu assassinato nel maggio 2002 da un militante di sinistra. Fu sepolto in Friuli per sua volonta'.
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GAY LIB ESCLUSA DAL PRIDE DI LUBIANA PERCHÈ ASSOCIAZIONE DI CENTRODESTRA.
(Img press) L'Associazione radicale Certi Diritti esprime piena solidarietà all'Associazione Gaylib (gay liberali di centro destra) in seguito alla loro "esclusione" dal Gay Pride di Lubiana al quale la stessa associazione di omosessuali di centro destra aveva dato la propria adesione accettando in toto la piattaforma politica della manifestazione slovena. La comunicazione di non essere graditi al gay pride, ricevuta dal presidente di Gay Lib, è stata riferita all'Associazione Radicale Certi Diritti che pure ha aderito e preso parte alla commemorazione del politico olandese Pim Fortuyn celebrata questa mattina a Provesano. La presidente di Certi Diritti, Clara Comelli, ha voluto sentire gli organizzatori del gay pride sloveno per avere conferma di questa esclusione. Mitja Blasich, dell'Associazione Slovena Dih e membro del comitato organizzatore, ha confermato alla stessa le motivazioni espresse ad Oliari, riferendo anche che al gay pride di Lubiana sono state invitate tutte le autorità politiche slovene senza esclusione di sorta. Non si capisce perciò - sostiene Clara Comelli - che criterio politico sia stato adottato nell'escludere un'associazione gay italiana anche se schierata nel centro destra. L'essere filoberlusconiani e l'aver commemorato una figura come quella di Pim Fortuyn (sulla cui storia forse ci si dovrebbe documentare di più, prima di bollarlo come xenofobo), non rappresenta certo, secondo Certi Diritti, motivo valido per un'esclusione tanto grave. Difendere i diritti civili delle persone in generale deve restare una priorità cara a ogni persona libera e democratica, a prescindere dal contesto politico in cui si sceglie di agire le proprie rivendicazioni. Certi Diritti , che pure doveva essere presente al gay pride di Lubiana, ha deciso di non presenziare alla manifestazione ritenendo che fosse venuto a mancare lo spirito di libertà e tolleranza necessario.
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Ndr. Probabilmente a Lubjana l'hanno saputo di "sguincio" che arrivano quelli di GayLib con il loro gagliardetto e non dalla viva voce dei nostri eroi, per cui gli han detto di alzare i tacchi e tornarsene al cimitero. Sarà certamente così e che figura di m... (Aspis)

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Stravaganze italiane. Il Pd aderisce al Bologna pride ma non partecipa.

Il partito aderisce, i parlamentari bolognesi no.
(Il Corriere della Sera, edizione di Bologna) Qualcuno non intende passare un sabato di fine giugno in città. Altri ancora non hanno mai partecipato prima e non inizieranno proprio quest'anno. Qualcuno ha la casa al mare e non intende passare un sabato di fine giugno in città. Qualcun altro non aveva l'agenda sotto mano e ieri non se la sentiva di sbilanciarsi in risposte che poi si dovrà rimangiare. Altri ancora non hanno mai partecipato prima, figuriamoci se inizieranno quest'anno solo perché i vertici bolognesi del partito hanno fatto coming out, aderendo alla manifestazione e invitando amici e compagni a sfilare.

Fatto sta che, nonostante la Beverara abbia scelto di appoggiare il Gay Pride del 28 giugno e l'abbia messo nero su bianco in un documento votato dall'esecutivo, i membri bolognesi del Pd che siedono in Parlamento hanno già detto che non ci saranno. Quasi tutti perché impegnati in altro, qualcuno per staccarsi con forza dalle decisioni prese dai colleghi a Bologna. Ma anche tra gli esponenti locali, che hanno difeso la manifestazione e criticato quei Democratici (come i cattolici delle Acli) barricati dietro «chiusure immotivate», non c'è la fila per manifestare con gli omosessuali. Niente di simile, insomma, a quanto successo al Gay Pride romano di una settimana fa, quando in corteo i veltroniani c'erano con deputati e ministri ombra.

Per ora pare che l'unico che potrebbe partecipare al Gay Pride sia il coordinatore provinciale del Pd, Andrea De Maria. «Al di là del documento votato all'unanimità — spiega — in cui abbiamo aderito ai principi del Gay Pride, personalmente penso di andarci quando ci sarà il momento più significativo. Andrò come ho fatto altre volte».

Da Roma è un coro di «no». Più deciso e politico quello della deputata Donata Lenzi. «Non ci sarò, non ci sono mai andata, non vedo perché dovrei farlo ora — dice —: penso che sia ora che i partiti smettano di schierarsi ufficialmente su queste questioni». E se non fosse chiaro: «Non serve una posizione di partito, ma buone leggi». Perentoria la collega Sandra Zampa: «Non ci sono e non ho nemmeno aderito». Danno forfait

anche gli altri deputati made in Bologna: Salvatore Vassallo («Non sarò personalmente presente, ma non per attegiamenti discriminatori di nessun tipo») e Gianluca Benamati («Sabato sarò fuori Bologna, ma non avrei partecipato comunque »). Ma lo stop arriva anche dai senatori. Rita Ghedini spiega che non sa se sarà libera, anche se «certi diritti vanno salvaguardati », l'ex sindaco Walter Vitali dice di non voler fare dichiarazioni, mentre Giancarlo Sangalli giura di non avere «motivi di particolare ostilità, ma di non avere l'agenda con sè per vedere cosa starà facendo sabato».

Anche tra i Democratici di Palazzo d'Accursio non va meglio. Non ci saranno Caronna, Lombardelli, Natali, Mazzanti, Delli Quadri, Paruolo. Chi per impegni personali, come il matrimonio del migliore amico, chi perché di area cattolica.

Ma dal centrodestra il capogruppo di An in Comune e deputato Enzo Raisi spariglia le carte: «Se il Gay Pride fosse più sobrio e non fosse la giornata dell'ostentazione della propria sessualità, probabilmente parteciperei senza problemi».

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Gaypride. GayLib dice no a Bologna e preferisce un pic-nic al cimitero.

A PROVESANO OGGI MANIFESTAZIONE DEL GAY PRIDE.
Lo organizza Gaylib, i gay di centro-destra.
(Il Gazzettino) Sono molte le adesioni e le partecipazioni al Gay Pride della memoria organizzato dall'associazione GayLib (gay liberali di centrodestra) oggi, alle 11, presso la tomba di Pim Fortuyn, leader della destra olandese, omosessuale dichiarato, ucciso il 6 maggio di sei anni fa e sepolto nel cimitero di Provesano. Ha garantito la propria presenza anche l'assessore alle Identità Culturali della Provincia, il leghista Eligio Grizzo. «L'appoggio e la presenza di molti amici di centrodestra alla piccola manifestazione con cui GayLib intende celebrare quest'anno la giornate internazionale del Gay Pride rappresentano un segnale forte per chi vorrebbe ancora confinate al buio dell'indegnità le vite di tante persone e coppie omoaffettive» dichiara il presidente nazionale Enrico Oliari. Al termine della mattinata a Provesano la delegazione di GayLib si trasferirà a Lubiana in Slovenia dove sfilerà al Gay Pride ricordando gli orrori dell'omofobia nei paesi comunisti.
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Ndr. Una volta se si era di destra e si andava per cimiteri si andava al sacrario di Redipuglia. Eh si i tempi cambiano... (Aspis)

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Roma. The Hystercis: dove nascono le tendenze della moda italiana.


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(Yalltv) Circolo degli Artisti: Martina e Angela, due giovani stiliste italiane, hanno creato un evento che da due anni ospita i giovani stilisti italiani. Attraverso il loro sito selezionano bozzetti e vestiti fatti dai giovani creativi e i migliori stilisti vengono invitati a partecipare all'Hysterics indipendent fashion show. Oltre alle sfilate c'è uno spazio espositivo e un market dove poter acquistare oggetti e vestiti che presto faranno tendenza.

In questa occasione Angela e Martina hanno presentato la loro ultima collezione e hanno raccontato la loro storia. Tutto è nato per gioco, poi...

www.myspace.com/thehystericsfashionshow

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Milano protagonista della moda maschile....Al via Milano Moda Uomo 21/24 giugno 2008.

Sabato 21 giugno torna l’appuntamento Milano Moda Uomo, la più importante manifestazione mondiale dedicata al pret-à-porter maschile, organizzata e promossa da Camera Nazionale della Moda Italiana. Da sabato 21 a martedì 24 giugno i migliori stilisti del Made in Italy presenteranno le loro collezioni Uomo per la primavera/estate 2009 all’interno di un calendario caratterizzato anche dalla presenza di prestigiosi marchi internazionali.
Sotto i riflettori 93 collezioni di cui 46 sfilate per 45 marchi, 30 presentazioni e 18 presentazioni su appuntamento. Questa edizione di Milano Moda Uomo vede il debutto del marchio internazionale Ermenegildo Zegna nel calendario sfilate e di sette nuovi brand tra le presentazioni.
Nell’ordine delle migliaia gli addetti ai lavori accreditati a questa edizione di Milano Moda Uomo. Attesi in città oltre 10.000 operatori del settore provenienti da tutto il mondo. Per quanto riguarda i media, saranno 1100 i rappresentanti dei più importanti mezzi di comunicazione nazionali ed internazionali, giornalisti, fotoreporter e cameraman provenienti da 27 paesi che raggiungeranno il capoluogo lombardo per assistere alle presentazioni delle collezioni uomo.
Mario Boselli, Presidente CNMI, dichiara di essere "molto soddisfatto per la qualità e l'esclusività delle collezioni che confermano, ancora una volta, la supremazia mondiale della moda maschile italiana" ma sottolinea con rammarico che "per l'indisponibilità degli stilisti, il calendario si sviluppa su quattro giorni
anziché sui cinque tradizionali. Ciò penalizza il lavoro degli operatori - stampa e buyer - che hanno meno tempo disponibile da dedicare alle collezioni''
Cocktail e inaugurazioni di nuove boutique faranno da corollario alle sfilate nel quadrilatero della moda mentre feste e anniversari animeranno le serate milanesi. Da sabato 21 in Piazza San Babila e Piazza Croce Rossa si riaccenderanno i due maxi schermi che trasmetteranno, fino a martedì 24, le sfilate delle collezioni primavera/estate 2008, permettendo così ai cittadini e ai turisti di a turisti e i cittadini al mondo della moda.

COLLEZIONI: 93 di cui:
· 46 SFILATE per 45 marchi
· 30 PRESENTAZIONI per 30 marchi
· 18 PRESENTAZIONI SU APPUNTAMENTO

Nomi nuovi che presentano a Milano Moda Uomo:
· ACQUA DI PARMA
· D.A. DANIELE ALESSANDRINI
· DIESEL
· FEDERICA MORETTI HANDMADE
· LUCSO CAPRI
· SERAPIAN MILANO
· TWIN DdM
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