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sabato 10 novembre 2007

Cinema: American Gangster, la storia (vera) del più grande narcotrafficante Usa


(Panorama) “Non è un italiano, è un nero”, dice ai detective l’avvocato Richie Roberts, interpretato da Russel Crowe. E negli Stati Uniti degli anni Settanta doveva sembrare una battuta davvero divertente sentir dire che il più grande trafficante di droga d’America fosse un afroamericano di Harlem, e non un siciliano. American Gangster, il nuovo film di Ridley Scott, è la storia vera di Frank Lucas, ovvero Superfly, come era soprannominato l’uomo che realizzò da solo quello che la mafia americana non era riuscita a fare in cento anni: mettere in piedi il più grande traffico di eroina. Superfly faceva arrivare la “roba” dall’Asia nascosta nelle bare dei militari di ritorno dal Vietnam.

Per interpretare Lucas il regista e produttore britannico ha scelto Denzel Washington (già pluri-premio Oscar con Glory - Uomini di gloria e Training Day). E sulla sua strada, a dargli la caccia, l’altro premio Oscar (con Il gladiatore, sempre alla regia di Scott) Crowe, ovvero l’avvocato Roberts, appunto, che riuscì a fornire alla polizia anche i nomi dei poliziotti corrotti e coinvolti nel traffico di droga.
Ecco il video, con il resoconto della premiere newyorchese antemprima, con oltre sette minuti di immagini tratte da American Gangster, nelle sale dal 18 gennaio 2008:
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La trama:
Da semplice autista di uno dei boss di Manhattan, Lucas divenne un leader, capace di essere sia gentiluomo che killer, e di accattivarsi le simpatie delle personalità più in vista all’epoca. Una cosa lo legava però a Roberts: un rigoroso codice etico, che collocava i due ai lati opposti della legge.
Per Scott una nuova pellicola che conferma la sua celebre versatilità, tanto da essere stato autore in passato di film come Alien, cult del cinema di fantascienza, e Blade Runner, capostipite del filone cyberpunk, o del drammatico Thelma & Louise e dello storico Le crociate.

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Pattinaggio artistico, mondiali: Per italia 11 ori su 12.

Giornata di chiusura con il botto per i colori italiani ai campionati dei mondo di pattinaggio artistico a rotelle di Gold Coast, in Australia.

(La Repubblica) Gli azzurri hanno iniziato alla grande nella finale delle coppie danza nella quale Marco ed Emanuela Bornati hanno dominato la scena, dimostrando ancora una volta la loro attuale superiorità sugli avversari. Con un punteggio finale di 405.200 hanno nettamente preceduto la coppia statunitense Turley Menard e i compagni di squadra Mirko Pontello e Melissa Comin de Candido, campioni del mondo uscenti. Al quarto posto la terza coppia italiana, Gabriele ed Enrica Gasperini. Nella finale del libero maschile, due italiani ai primi due posti. Vincitore e dominatore assoluto Roberto Riva (nella foto), alle sue spalle il compagno Andrea Barbieri che ha preceduto l’ottimo argentino Arriola.

Sesta posizione per Pierluca Tocco, che ha confermato il suo pieno diritto alle prime posizioni del ranking mondiale. La vittoria nel libero è valsa a Roberto Riva anche l’oro nella combinata davanti al tedesco Von Kanel e allo spagnolo Gasset Paris. I mondiali senior si chiudono dunque con un bottino incredibile: per gli azzurri 11 titoli su 12 gare, con il corollario di sei argenti e cinque bronzi.

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Il figlio della pupa. Goliardate, sms e battutacce sulla nuova paternità di Fini..

Dopo l'ufficialità della notizia della nuova paternità del leader di An, da destra a sinistra si moltiplicano gli sfottò, i commenti, le e-mail e gli sms goliardici. Particolarmente sarcastici i seguaci di Storace.

Da destra a sinistra, sul nuovo amore di Gianfranco Fini - l'ex fiamma di Gaucci sta per renderlo papà - le battutacce si sprecano. E se Grillini, ironicamente, si dice sicuro che ora il leader di An appoggerà il suo ddl sui figli di fatto, i seguaci di Storace propongono un bonus per le coppie divorziate che vogliono avere un figlio.

ADESTRA IMPAZZA L'SMS Tra i militanti di 'La destra' è esploso un terremoto di sarcasmo: sms e le e-mail goliardiche e ironiche nei confronti del leader di An. C'e' chi chiede ai politici de La Destra "iniziative e proposte di legge per aiutare con un bonus le coppie divorziate che intendono avere un figlio" e chi mormora di volere mettere all'entrata del palazzo dei congressi, dove oggi si svolgerà la costituente del partito di Storace, dei salvadanai "per raccogliere fondi in favore di donne messe incinte dalla casta".
Si sprecano anche le battute piu' forti tipo "Almeno Sottile non le metteva incinte... ma forse sara' vero amore", "un nuovo problema tutto italiano: preservativi troppo...fini" e ancora "per la prima volta una cazzata di Fini porta a casa un risultato".

GRILLINI: FINI MI APPOGGERA'... "Ora mi aspetto l'appoggio di Fini". Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay impegnato nella battaglia alla Camera per parificare i diritti dei figli legittimi e naturali, coglie la palla al balzo, "la notizia, riportata dai quotidiani, dell'imminente paternita' del presidente di An", e rilancia il ddl del governo sulla filiazione. "Un ddl - dice Grillini - scomparso dall'ordine del giorno, dopo che ho presentato, circa due mesi fa, un emendamento per superare le differenze tra figli nati nel matrimonio e fuori". Un tema che trova "nell'opinione pubblica grande condivisione", che si somma ad un'altra "follia", quella dei tempi per il divorzio, 3 anni: "sono troppi, secondo me andrebbe reso contestuale alla separazione in caso di consenso".
Un tema attuale, vista l'eco della notizia della gravidanza della fidanzata di Fini. E infatti Grillini lo porta ad esempio. "Fini - fa notare - dovra' aspettare tre anni per risposarsi, essendosi separato da poco, e il figlio dovra' aspettare 3 anni per avere genitori sposati".

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La7, giovani ebrei contro "Le invasioni barbariche": un autogol.

"Serve trasmissione riparatrice per confutare le tesi razziste".

(Apcom) La puntata di ieri del programma televisivo 'Le Invasioni Barbariche' (La7), condotto da Daria Bignardi, nel quale si è parlato del fenomeno dei gruppi di estrema destra con filmanti ed interviste raccolte nelle sedi degli skinhead e di Forza Nuova, è stato "un clamoroso autogol": ne è convinto Daniele Nahum, presidente dell'Unione giovani ebrei d'Italia.

"Durante la trasmissione - si legge in un comunicato - abbiamo assistito ad uno spettacolo poco edificante. E' stato mandato in onda un servizio dove giovani legati all'estrema destra mettevano in dubbio la veridicità dell'olocausto e rincaravano la dose con tesi omofobiche. Il quadro era completato, in studio, dallo sguardo compiaciuto del segretario di Forza Nuova Roberto Fiore che, dal canto suo, rincarava la dose con tesi xenofobe senza alcun contraddittorio. Sottoscriviamo pertanto la richiesta di ArciGay di chiedere settimana prossima una trasmissione riparatrice dove le minoranze pesantemente attaccate abbiano la possibilità di confutare le tesi razziste rilevate durante la trasmissione. Da parte mia rimane immutata la stima per il programma 'Le Invasioni Barbariche' e per la sua conduttrice Daria Bignardi per il modo con il quale fa informazione. Consideriamo l'episodio un clamoroso autogol".

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Un gesuita proclamato aguzzino seriale.

(Trotzky) I cleropornopedofili non cessano mai di stupirci per la loro capacità di escogitare modi sempre nuovi atti a dare sfogo alle loro pulsioni sessuali lungamente represse.
Un noto gesuita – riporta il Survivor’s Network of those Abused by Priests - è stato incriminato da una Corte Federale del Wisconsin per la sua attività di aguzzino seriale dei minori che di solito lo accompagnavano nelle sue missioni all’estero.
Una madre ha confidato ai giudici che il figlio viveva con l’aguzzino da quando era venuto meno suo marito. Un testimone ha citato le lettere che gli erano state inviate dai generali gesuiti, nelle quali gli veniva intimato di desistere dall’intraprendere viaggi notturni con minori, e ha tracciato il profilo di un prete che molestava senza requie tutti i ragazzi affidati alle sue cure. Altri testimoni hanno riferito che il gesuita insisteva perché le sue vittime gli parlassero delle loro trasgressioni sessuali, poi ispezionava i loro genitali con una lente di ingrandimento, con il pretesto che voleva assicurarsi che non si erano fatti male, e infine le violentava.
Un giovanotto, che aveva già presentato un ricorso contro di lui e il suo ordine, ha aggiunto che, per eccitarlo, gli mostrava un album di foto pornografiche, poi gli massaggiava i genitali, lo trascinava su un divano e lo costringeva a fare sesso orale con lui.
l’Illinois purtroppo non prevede la possibilità di processare i pedofili che hanno abusato delle loro vittime molo tempo prima, cosicché, anche se era già stato condannato più volte per stupro, non hanno potuto imprigionarlo, in quanto non era residente in quello Stato.
La condanna che ha ricevuto per gli ultimi episodi è stata rinviata in attesa dell’esito dell’appello interposto per un processo precedente. Nelle more del giudizio gli è stato concesso di vivere in una contea limitrofa. Nel frattempo il riprovevole figuro non ha desistito dalla sua predisposizione congenita a comportarsi in modo non conforme alla legge, violando per la terza volta la consegna degli arresti domiciliari.
Riflettendo su queste notizie, si è indotti a chiedersi se i cleropornopedofili non siano costretti da una qualche pulsione insopprimibile a tornare sul luogo del delitto, per rivelare la loro psicopatia ed essere costretti a farne pubblica ammenda.

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I vincitori di Amici - Federico Angelucci.

federico amici(Tvblog) Questo post necessita di una premessa per l’innegabile ritardo, che va motivato. Avevamo attivato con fiducia, alla vigilia della settima edizione di Amici, un sondaggio che decretasse democraticamente e meritocraticamente il vincitore più bravo delle precedenti edizioni.

Poi è subentrato un po’ di sconforto, non per ragioni di preconcetto nei confronti di Federico Angelucci, ma perché la sua vittoria è stata indubbiamente pompata da qualche click di troppo. Nel giro di poche ore nei soliti forum deliranti si è sparsa la voce… e il risultato è che Federico, da ultimo nelle preferenze dei nostri lettori, si è tramutato repentinamente nel primo della classe. Ne prendiamo atto, gli strascichi del fandom sfegatato sono ancora recenti e non si può negare che il ragazzo sia riuscito ad ammaliare le folle come un vero animale da palcoscenico.
Per il resto, lasciamo parlare la sua scheda, dimostrando di non avere nulla di personale nei suoi confronti (come qualche malelingua ha insinuato) a tal punto da “negargliela”.

amici di maria vincitore tvblog










federico angelucciIl cantante Federico Angelucci ha vinto la sesta edizione di Amici Di Maria De Filippi, riuscendo a surclassare in finale la brava Karima Ammar e la discussa Agata Reale. Nel corso dell’anno - scolastico e televisivo - non è mai passato inosservato, per la sua dialettica irrefrenabile, il piglio critico nei confronti delle dinamiche autoriali e la versatilità nelle varie discipline. Federico, infatti, aveva già studiato danza e ha dimostrato di avere delle ottime capacità nella recitazione, soprattutto nei musical del serale. Il piccolo grande neo del suo percorso ad Amici, qui ampiamente rilevato a suo tempo, riguarda l’approccio polemico e rissoso nei confronti della trasmissione, che ci ha spesso distratti dal suo effettivo potenziale artistico. Di qui la definizione di ‘modello negativo’ coniata dal sottoscritto, che senza sminuire le qualità di Federico in sè volevano stigmatizzare la pericolosità di alcuni suoi atteggiamenti divistici.
Allo stato attuale, Federico Angelucci prosegue la sua carriera nello spettacolo a gonfie vele, seppur legato esclusivamente al brand della trasmissione (unica eccezione quella di un cameo da doppiatore nella versione italiana di Goldrake, in cui presta la propria voce al personaggio di Hiroshi, nell’episodio 44 reperibile in dvd).
Dopo essersi aggiudicato il ruolo di co-protagonista nel musical Io Ballo, al fianco del suo amato-odiato professore di danza moderna Garrison, lo vedremo presto nel ruolo di personaggio clou di A un passo dal sogno, la versione teatrale del libro metatelevisivo scritto dagli autori di Amici.
Da un punto di vista prettamente discografico, in quanto vincitore di Amici Federico si è aggiudicato la possibilità di incidere un cd con pezzi inediti. Dopo il grande successo di vendita, soprattutto online, dei due singoli promossi ad Amici, Amore e Mistero e Mai come te, ora si appresta a lanciare un disco commercialmente ineccepibile. Si dà il caso, infatti, che oltre a sue canzoni ci siano quattro brani dei concorrenti di questa edizione, tra cui la sigla-cover di Uno su mille, con il preciso intento di fondere due target di acquirenti diversi, dai fan dell’Angelucci ai telespettatori del programma.
Scioglieremo la prognosi su Federico non appena lo vedremo camminare davvero con le sue gambe.

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Il movimento si riunisce per decidere dove sfilare con il circo? Speriamo decida anche altro.

Pride Nazionale
Dall'editoriale di GayToday:


Domenica prossima, 11 Novembre, a Bologna si incontreranno le associazioni del movimento GLBT. Secondo alcuni sarà la seconda, tanto attesa, edizione degli Stati Generali del movimento, per altri un semplice passaggio di consegne tra il coordinamento Roma Pride 2007 ed il futuro coordinamento Bologna Pride 2008. Incerta è anche la consistenza dell’adesione all’incontro, non si sa quante e quali associazioni della galassia GLBT abbiano sottoscritto l’appello e quante effettivamente parteciperanno.
Non è nel nostro stile dare notizie vaghe, non chiare. Abbiamo comunque ritenuto doveroso informarvi perché, comunque vada, partecipato o meno che sarà, l’incontro di domenica riguarda prima di tutto noi, comunità GLBT, e non i rappresentanti delle associazioni. Formalmente ed ufficialmente tutti, o quanto meno tutti quelli che hanno partecipato al grande Pride romano, dovremmo sapere che è da tempo noto che per l’anno prossimo la nostra manifestazione più importante si terrà a Bologna.
Il successo del Pride dipende da noi, singoli gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, che vi partecipiamo. È indubbiamente necessario che sia voluto ed organizzato unitariamente dalle associazioni, ma non si può pensare che basti il loro accordo per decretare il suo successo.
Ci piace pensare che si sia ancora in tempo per rivalutare, anche alla luce degli ultimi avvenimenti politici, la scelta fatta lo scorso gennaio. Ci piace pensare che sia ancora possibile poter esprimere il nostro dissenso contro un compromesso unitario, senza per questo essere accusati di essere disfattisti e faziosi. Ci piace pensare che domenica prossima sarà ascoltata anche la nostra voce, pur piccola, ma, siamo convinti, non isolata e fuori dal coro.
Vogliamo essere chiari e schietti, perché questo, lo abbiamo ripetuto più volte, è il nostro stile: un Pride nazionale a Bologna o in qualsiasi altra città che non sia Roma ci sembra inefficace, non produttivo, dal punto di vista politico e mediatico! Questa nostra convinzione non nega o esclude l’importanza che ci sia un Pride lì dove serve, lì dove c’è bisogno di dimostrare la nostra presenza, lì dove c’è bisogno di dare forza alla comunità del luogo, piccola o grande che sia, anzi siamo convinti che organizzarne uno per ogni necessità sia doveroso per il movimento e siamo pronti, nel nostro piccolo, a sostenerlo. Ma, come abbiamo detto, non sono sedi che si escludono e quindi rimane fermo il convincimento che lo sforzo unitario debba essere ogni anno concentrato sulla manifestazione nazionale e che questa manifestazione nazionale, quasi per antonomasia con il suo carattere, debba essere a Roma.

Questa è la nostra ferma opinione, ma ci piacerebbe ascoltare l’opinione di ogni nostro singolo lettore (di GayToday ndr). Perché il nostro obiettivo primario è fare informazione dal basso e, attraverso questa, avvicinare il mondo associativo a quello della società civile GLBT italiana. Attraverso internet tutto questo non è impossibile e quindi vi esortiamo a votare il sondaggio in homepage, a commentare e/o sottoscrivere questo editoriale, a scriverci un’email o fare tutto ciò che ci possa permettere di ascoltare le vostre opinioni, singole ma non per questo non importanti, con l’impegno di presentarle alle associazioni.

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Abbiamo una banca”, stavolta è vero.

Compagni, che volete di più?

(Galapagos - Il Manifesto) E’ nata ieri una grande banca democratica. Nel senso di Partito democratico: l’azionista di riferimento sono i Ds. La nuova banca nasce con l’acquisto da parte del Monte dei Paschi di Siena dell’Antonveneta. Ricordate il «facci sognare» - ancorché ironico - con il quale telefonicamente D’Alema accolse la notizia fornita da Consorte che l’Unipol era in procinto di comprare la Bnl? Quell’affare fallì e le code giudiziarie non mancano. Però il sogno si è realizzato. Ora anche la sinistra ha una sua superbanca e per di più inattaccabile perché, dicono gli esperti, il Monte dei Paschi non è «contendibile»: l’azionista di maggioranza (la Fondazione Montepaschi) ne ha un controllo quasi assoluto fino a quando il comune di Siena rimarrà (auguriamoci a lungo) nelle mani della sinistra senese targata D’Alema.
C’è da scommettere che questa volta nessuno oserà aprire bocca. Il riferimento non è al centro-destra che sicuramente avrà da ridire, ma a quella parte del Pd che in occasione del tentativo di scalata della Bnl da parte dell’Unipol da ridire ne ebbe parecchio. Anche se l’Italia è piena di banche popolari «bianche» per il colore (il biancofiore) di riferimento politico passato.
Con l’acquisizione di Antonveneta da parte di Rocca Salimberni (la sede del Montepaschi) il sistema bancario italiano diventa un sistema «chiuso» dominato da un oligopolio nel quale tre sole banche controllano oltre il 60% del credito totale. Chi crede nella bontà della libera concorrenza avrà da dolersi. Ma, ci dicono, il sistema bancario deve necessariamente crescere, perché chi è piccolo viene inevitabilmente «mangiato» dalla concorrenza. Il problema è che un po’ tutto sta diventando grande e oligopolistico: l’energia, il settore chimico e farmaceutico, la distribuzione sempre più grande e nelle mani di pochi gruppi, per lo più stranieri. E’ la globalizzazione, ci dicono. Sarà, ma un po’ schifo lo fa.
Quattro anni fa l’Antonveneta era una bella banca appetibile. Aveva molti occhi addosso. Anche quelli del Montepaschi. Ma non se ne fece niente. E Antonveneta finì nel mirino di Fiorani e dei furbetti del quartierino dai quali, prudentemente, Montepaschi si tenne alla larga, al contrario di Antonio Fazio, ex governatore di Bankitalia che faceva il tifo per l’italianità della banca. Come è finita è noto: qualcuno in galera, Antonveneta acquistata dall’olandese Abn Amro. Ma dopo pochi mesi il cacciatore è diventato preda e alcune settimane fa l’Abn (e quindi Antonveneta) è finita nella mani di tre banche, tra le quali il gruppo spagnolo Santander che l’ha ricevuta in dote. Insomma, siamo al mercante in fiera. Ma la cosa peggiore è il progressivo allontanamento delle banche (sempre più impegnate a giocare con gli hedge fund) dal territorio.Speriamo non accada per l’Antonveneta, radicata nel Nord Est, un po’ di destra e xenofobo, ma vitale.
Insomma, compagni: abbiamo una grande banca, una assicurazione (Unipol) e siamo al governo. Che vogliamo di più dalla vita?

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L'Arci batte cassa: "Per l'accoglienza servono risorse".

(Gaia Rau - L'Unità) Tossicodipendenze, carceri, problemi di salute mentale, immigrazione. Il disagio aumenta di pari passo alla complessità della società e alimenta una percezione di pericolosità davanti alla quale troppo spesso l'unica risposta è quella dell'emarginazione e della criminalizzazione.

La seconda giornata del seminario sul Welfare organizzato dall'Arci a Torino si apre con una riflessione sul disagio sociale in tutte le sue forme, e sulle risposte che le istituzioni sociali e politiche sono chiamate a darvi. Risposte che devono necessariamente essere concrete, positive, e che devono guardare alle cause di questo malessere tanto quanto ai suoi effetti.

Ancora una volta il riferimento è alla cronaca più recente, alla tragedia di Tor di Quinto, all'inferno dei campi rom e al conseguente dibattito sulla sicurezza. Forme odierne di sofferenza che, per Maria Grazia Giannichedda, presidentessa della fondazione Franco Basaglia, ricordano da vicino la situazione che si creò con la chiusura dei manicomi in seguito alla legge 180 del 1978.

«Non si può chiedere a un territorio di affrontare, di ospitare una situazione problematica, se non si danno al tempo stesso delle risorse e delle motivazioni per farlo». La Giannichedda ricorda la chiusura del manicomio di Trieste, la paura scatenata dall'incontro della città con una realtà sconosciuta, oscura, la difficoltà di intervenire a fianco dei malati e al tempo stesso dei cittadini, di creare un incontro tra questi due mondi così diversi per permettere una forma di convivenza, di interazione. «A quel tempo ci siamo posti il problema della sicurezza, abbiamo dovuto prenderci la responsabilità di quello che facevamo, consapevole che la libertà di quelle 1200 persone aveva dei costi sociali».

Con i rom è un po' la stessa cosa. «Non servono politiche compassionevoli, miserabiliste, ma bisogna investire delle risorse, creare delle politiche sociali che siano anche politiche di sviluppo, facendo cose concrete». La presidentessa della fondazione Basaglia cita a questo proposito esempi di integrazione riuscita, dal caso delle periferie disagiate come Tor Bella Monaca, a cui il teatro diretto da Michele Placido ha restituito nuova vitalità, all'esperienza dell'Esquilino. «A livello locale abbiamo un patrimonio di pratiche che dimostrano che la convivenza è possibile, anche in aree di potenziale conflitto, basta creare dei luoghi, portare delle risorse, dei contenuti».

Filippo Miraglia, responsabile nazionale Arci per l'immigrazione, fa l'esempio delle migliaia di persone che risiedono in Italia per motivi di asilo politico. «Lo Stato dà loro il diritto a rimanere nel nostro Paese, ma poi non dà nessuna risposta in termini di accoglienza». Così - continua - «queste persone si riversano in realtà di disagio abitativo preesistenti, come i campi rom, e le situazioni problematiche si moltiplicano».

Quello della concretezza, delle pratiche sociali è dunque l'unico Welfare possibile, l'unico che possa affrontare le sfide della contemporaneità e delle nuove forme di malessere. Anche perché altrimenti si rischia di cadere nell'errore di pensare che l'unica soluzione possibile sia quella della criminalizzazione. E per un'associazione come l'Arci- continua Miraglia - «non è possibile rimanere neutrale di fronte alla criminalizzazione del disagio».

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Dal 20 al 23 novembre il Premio Videoclip Italiano

(Soundsblog) Dato che in questo blog parliamo spesso di Videoclip con la nostra rubrica ad hoc, vale la pena di spendere due parole per una manifestazione che si terrà a Milano dal 20 al 23 novembre prossimi: il premio Videoclip Italiano. Si tratta di una rassegna che da sette anni, a cura dell’Università Iulm di Milano premia i migliori video di produzione nostrana, sia tra quelli noti che tra quelli emergenti. Una manifestazione che unisce la musica pop e rock ad incontri e dibattiti di carattere culturale. Sulla rete c’è una recensione su Unimagazine e su Uds.

Ad aprire la rassegna sarà Eros Ramazzotti della cui creatività si parlerà in un incontro all’università Iulm ed al quale verrà conferito il premio speciale per la comunicazione videomusicale. Altri ospiti saranno Silvia Salemi e Giorgio Pasotti, uniti in un progetto videomusicale. Inoltre, sarà proiettato in anteprima mondiale di Joy Tour 2007, il primo dvd del pianista Giovanni Allevi, in vendita dal 30 novembre, che racconterà le fasi delle riprese. Saranno premiati i video nelle sezioni mainstream (video noti al grande pubblico), concorso indie (per i clip a basso budget, alternativi e sperimentali), targa Audition (band emergente on stage). Il giudizio sarà affidato ad una giuria di giornalisti ed operatori del settore.

Guarda i dettagli sul sito ufficiale e poi guarda il video di “Falla girare” di Jovanotti, vincitore dell’edizione 2006 nella sezione mainstream.

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Tunisino gay rischia l’espulsione dalla Francia .

Un omosessuale tunisino di 29 anni potrebbe essere espulso dalla Francia lunedì prossimo.

Lo riferisce il sito del magazine francese “Tetu”, al quale la notizia è giunta direttamente dal compagno del ragazzo senza permesso di soggiorno.

K. che è in Francia da tre anni, fuggì dalla Tunisia perché alcuni suoi colleghi di lavoro avevano denunciato la sua relazione con un uomo alle autorità. Nel paese nordafricano, lo ricordiamo, gli atti omosessuali sono sanzionati penalemente.

Arrestato lo scorso 20 ottobre, il giovane gay è ora detenuto nel centro di Mesnil-Amelot, in attesa dell’espulsione. Gli resta una sola speranza: che l’l'Office français de protection des réfugiés et apatrides (Ofpra) accolga la sua richiesta d’asilo.

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È morto lo scrittore Norman Mailer.

Aveva 84 anni. Autore di «Il nudo e il morto». Fu punto di riferimento della cultura hippy e della rivolta contro la guerra in Vietnam.

(Il Corriere della Sera) È deceduto lo scrittore americano Norman Mailer. Lo ha reso noto il suo agente letterario. Lo scrittore aveva 84 anni. Mailer era nato il 31 gennaio 1923 a Long Branch, nel New Jersey, ma passò la sua giovinezza nel quartiere newyorkese di Brooklyn. Il successo arrivò nel 1948 con il romanzo «Il nudo e il morto», basato sulle sue esperienze nella seconda guerra mondiale nel Pacifico, e negli anni Sessanta, come fondatore del giornale del Greenwich Village, divenne una sorta di portavoce e punto di riferimento della cultura hippy. Fondamentale nel 1967 la sua opera «Perché siamo in Vietnam?». Più tardo (1985) il libro «I duri non ballano», dal quale due anni dopo egli stesso ne trasse un film con Isabella Rossellini.

PULITZER - Insieme a Truman Capote e Tom Wolfe è considerato il padre di un genere letterario: la commistione tra il romanzo e il giornalismo. Infatti Mailer vinse anche due premi Pulitzer. Si occupò anche di biografie, in particolare quelle di Pablo Picasso, Marilyn Monroe e Lee Harvey Oswald, l'assassino del presidente Kennedy.

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Simone Sibillano, il protagonista di "Jesus Christ Superstar" bello e bravo.

Si Chiama Simone Sibillano ed oltre ad essere un bel ragazzo è anche bravo. Attualmente è impegnato nel Musical Jesus Christ Superstar della Compagnia della Rancia proprio nel ruolo di Jesus.

In una intervista, Simone racconta la responsabilità e i sentimenti che si provano ad interpretare un ruolo così grande e parlava inoltre delle sua precendeti esperienze che l'hanno visto sul palcoscenico a recitare assieme a Massimo Ranieri, Tato Russo, Michael Altieri, Andrè De La Roche, due musical per il Vaticano, ecc. Un curriculum molto ricco per un interprete giovane che ritroveremo anche ne Il Conte di Montecristo il musical.

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Giovani aspiranti omicidi che fanno le prove su YouTube: YouTube Generation.

Stragi annunciate, biografie virtuali di carnefici e vittime: nel cuore della Rete dove si perdono sempre più spesso i giovani. Non c'è fatto di cronaca che non abbia aggancio su Internet.

(Gabriele Romagnoli - La Repubblica) Esistono gli universi paralleli. Non c'è bisogno di dimostrazioni scientifiche, è sotto gli occhi di tutti, a distanza di un clic. Molto di quel che accade è già avvenuto prima. E dopo essere accaduto può essere replicato all'infinito. La realtà è una profezia che si autoavvera. Nonché, spesso, uno spettacolo di seconda visione. Un momento incidentale tra la prova generale su You tube e le infinite riproposizioni in altri siti. È la messinscena di una sceneggiatura chiamata blog. Ha, con questi universi paralleli, un rapporto di dipendenza, a parti invertite. Non è la realtà a condizionarli, ma viceversa. Qualunque cosa esiste solo se può essere mostrata. E se la tv non viene da noi, noi andiamo alla tv. Non c'è ormai fatto di cronaca che non abbia un aggancio con questi mondi: l'assassino ha mostrato come preparava la strage su You Tube, la vittima è apparsa, la sera dell'omicidio, su Facebook, la polizia ha trovato indizi nel blog.

Quali sono le ragioni che spingono un numero crescente di persone, sempre più giovani, verso questo altrove? La risposta, probabilmente, si chiama "SEM", acronimo che comprende Solitudine, Esibizionismo, Mercato. Tutte e tre le componenti esistono da tempo, ma nell'universo parallelo si coalizzano. Prendiamo il blog. In fondo è la versione contemporanea del diario. Il diario è, inevitabilmente, solitudine. Lo si scrive in prima persona, in una stanza chiusa, soli contro il mondo, confessando, analizzando, per abitudine adolescenziale, suggerimento del terapista, ossessione di documentare, almeno a se stessi.

Nella sua espressione primitiva il diario era segreto: un quaderno con il lucchetto, riposto in un cassetto chiuso a chiave, in una stanza nella quale era proibito l'ingresso. Violarne l'intimità era considerato peccato mortale, del genitore o del partner. Nella solitudine odierna si compilano blog. L'esibizionismo spinge a metterli in rete, a disposizione di chiunque. Tutti possono sapere non soltanto le opinioni politiche di Tizio. com, ma anche le peripezie sentimentali e sessuali di Caia. org. Se, in una qualsiasi sala chiedete di alzare la mano a chi è stato almeno una volta ripreso dalla televisione vedrete metà delle persone sollevarla. Le altre tengono un blog. È la rivincita degli esclusi. Di più: è la speranza di accedere al mercato. Gli editori solcano la rete in cerca di blog da trasformare in libri. I casi non mancano. E non si limitano al giovane che mandava dispacci da Bagdad in guerra, comprendono anche la ragazzina che racconta le sue esperienza sadomaso. Da sola che era, attraverso l'esibizionismo è arrivata al mercato.

Il blog sta a You Tube come la carta stampata alla televisione. Quel che uno scrive sul blog può essere inventato, quel che mette su You Tube è filmato, documentato. Nessuno può negarlo. E allora, davvero, esiste solo se è su You Tube. Solitudine, Esibizionismo, Mercato, si diceva.

Solitudine: intorno ad Ancona vivevano ragazzini incapaci di un vero rapporto con i genitori e i compagni. Esibizionismo: mettevano on line le loro attività sessuali, con o senza il consenso dei partecipanti. Scoperti, dicevano al magistrato: "Non mi sono divertito a farlo, ma a farlo sapere". Mercato: le ragazzine consenzienti spiegavano: "L'ho fatto sperando che qualcuno mi notasse". E le offrisse un qualunque spazio retribuito.

Il mondo parallelo abbatte la Solitudine e crea rapporti altrimenti impossibili. Il massacratore della scuola finlandese era in contatto attraverso You Tube con un quattordicenne americano arrestato in ottobre, sospettato di aver preparato una simile strage. Nella realtà è difficile trovare qualcuno che condivida le stesse passioni e/o perversioni, nell'altrove basta indicarle al motore di ricerca. Ci si possono scambiare filmati dei propri gatti che si masturbano o dell'uso del mitragliatore contro soggetti inermi. Non c'è limite. Si abolisce ogni distanza, scavalca ogni differenza. Se è vero che note attrici passano ore su My Space cercando il compagno d'avventura che potrebbero trovare altrettanto facilmente nella realtà, il fatto straordinario è che un ragazzo comune, mettendo il proprio filmato sul web può finire a chattare e poi incontrare una star che aveva visto soltanto al cinema. Perché nell'altrove tutti diventano star. Esiste, anche, un mercato parallelo, che consente a uno sconosciuto di procurarsi più contatti di un divo, uscire dalla solitudine e, tramite l'esibizionismo, approdare al mercato.

L'universo parallelo è circolare. Tutto si ripete all'infinito senza possibilità di distinzione, perché non esistono un prima, un poi, un luogo limitato. L'emulazione è il metodo, il perfezionamento lo scopo. Non ci sono valori né disvalori. La realtà è film, quindi ingiudicabile. Può succedere, come è successo, che due ragazzi mettano un pacchetto di caramelle Mentos in una bottiglia di Coca Light, la gettino per terra e, causa la reazione chimica all'interno, la facciano schizzare in aria come un razzo. E che questo gesto privo di ogni significato o apparente soddisfazione venga ripetuto e documentato innumerevoli volte e dovunque. O che altri due ragazzi decidano di fare una carneficina e mostrino i loro piani, i bersagli, i ridicoli slogan a supporto, con una fastidiosa colonna sonora d'accompagnamento. E che anche loro vengano imitati, davanti a una telecamera, nella realtà: c'è ancora differenza? Perfino il terrorista islamico mette sul sito il proprio testamento prima di farsi saltare o dello sgozzamento del nemico sequestrato. Anche nella sua cultura la realtà deve essere esibita per esistere, convincere, conquistare posizioni nel mercato delle idee.

La generazione You Tube non è pericolosa perché usa questo mezzo, ma perché manda un messaggio: "Guardami, sono solo, non ho niente da dire, ma dedicami la tua attenzione, ascoltami, leggimi, comprami o ti sparo e poi, forse, mi sparo".

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Pervert paradise: I segreti della festa fetish internazionale di Wasteland. Dove il pudore è sconosciuto

Schiavi ultra-sexy che trainano bighe coi denti, guerrieri bellissimi e scolpiti o robusti gladiatori. Code di cavallo altissime, bracciali d'avanbraccio, trucco a tema e sandali di pelle stretti sui polpacci. Immancabile il boia: latex nero e volto coperto. Una sfilata di maschere fetish (dal modello antica Roma ai modernissimi eroi del cinema d'azione, passando per lo stile Medievale) che si concedono per una notte tutto quello che è proibito alla luce del giorno. Sesso trasgressivo, pratiche sado-maso, desideri nascosti o anche solo uno spettacolo originale, da gustarsi solo con la vista.

Tutto questo è Wasteland, la madre delle feste fetish, che ogni 6 mesi attira gente da tutta Europa e farà tappa il 10 novembre ad Amsterdam, dove è nata alcuni decenni fa. Niente a che vedere con le pallide imitazioni di certi locali.
Di solito sono antiche ville padronali ad ospitare il raduno. Allora c'è solitamente una sala al pian terreno dove si balla, si beve godendosi lo scenario. Per chi ha voglia di 'praticare' poi, ai piani di sopra, ci sono le red rooms, più soft, e le black rooms, stanze in cui davvero tutto è concesso, dove si fa sesso libero, di gruppo, si pratica il sadomaso, il bondage e molto altro.
Là si vedono streghe che godono nel farsi marchiare a fuoco, uomini che si lasciano coprire di cera ardente o calpestare da pungenti tacchi a spillo. Qualsiasi tipo di rapporto sessuale, praticato con l'attrezzatura necessaria: corde, tavoli da stiramento, sedie, gogne, cavalletti e gabbie. La cosa più soft è qualche modernissima infermiera, poliziotta o suora sexy che frusta il suo/suoi compagni di 'gioco'.
I percorsi sono guidati da avvisi e segnalazioni.
Fuori dalle stanze nere ci sono cartelli molto evidenti. E vige l'obbligo di protezione.
In tutti i casi sono in molti ad andare a Wasteland solo'da spettatori'. Sì, perchè di un vero spettacolo si tratta. Molti costumi, indossati perlopiù dagli habituè, sono rarissimi e arrivano a costare anche milioni di euro. Come gli 'uomini cavallo', dei realistici centauri, curati nel minimo dettaglio. Il valore estetico va oltre ogni possibile disappunto: è altissimo. L'evento attira milioni di persone da ogni angolo d'Europa. E se hai dei timori... Non aprire quella porta

Guarda il sito di Wasteland per scoprire dove, quando e 'perché':
http://www.wasteland.nl/home

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Trieste rende omaggio a Strehler:da oggi la mostra e arriva Milva.

Anniversario. Al Rossetti e dal 14 dicembre a Palazzo Gopcevich.

(Arianna Boria - Il Piccolo) Un Giorgio Strehler trentacinquenne che gesticola, che fuma, che beve un caffè. Uno Strehler rilassato, quotidiano, vestito «comunemente» in giacca e cravatta, così diverso dal personaggio teatrale, in dolcevita nero, profilo imperativo e nido di capelli bianco-azzurrini (il celebre cachet del barbiere di via Rovello, di fronte al vecchio Piccolo Teatro...), immobilizzato per sempre nell’iconografia ufficiale delle pose di teatro. Sono tre le immagini, inconsuete, confidenziali, che danno la chiave di lettura del percorso scelto dall’amministrazione comunale per ricordare il maestro, a dieci anni dalla morte, avvenuta a Lugano nella notte di Natale del 1997.
Uno dei triestini più celebri al mondo, eppure ancora così estraneo alla sua città, alla quale fu sempre legato da un rapporto incostante e umorale, lo stesso con cui Trieste lo ricambiò. «Co’ te son via, te vol sempre tornar. Ma co’ te son qua, no te vedi l’ora de scampar via», diceva il regista. Che alla fine, però, scelse di riposare proprio qui, nel cimitero di Sant’Anna, dove è sepolto nella tomba di famiglia accanto alla mamma, Alberta Lovrich, apprezzata violinista, e al nonno Olimpo, musicista e impresario teatrale.
S’intitola «Strehler privato. Affetti, caratteri, passioni», la mostra che si aprirà il 14 dicembre, a Palazzo Gopcevich, visitabile fino al 2 marzo 2008. Testimonianze dei risvolti meno conosciuti della vita privata di Giorgio Strehler, dei suoi interessi, delle sue passioni, delle sue letture, delle sue debolezze, ma anche dei rapporti con gli attori, i politici, i grandi intellettuali, i colleghi registi, i drammaturghi del suo tempo. Documenti, oggetti, fotografie, corrispondenze, che escono per la prima volta dal Fondo Strehler custodito a Palazzo Gopcevich, nell’ambito del Museo teatrale Schmidl, parte della donazione dell’archivio privato del regista fatta dalle sue eredi, la moglie Andrea Jonasson e l’ultima compagna, Mara Bugni, al Comune di Trieste nel 2005.
All’omaggio al regista collabora il Teatro Stabile Rossetti, dove domani, alle 18, si aprirà la prima sezione della mostra, che valorizza con immagini, locandine, programmi di sala, gli undici spettacoli strehleriani rappresentati a Trieste, prima all’Auditorium e poi al Rossetti. Un arco temporale che va dal 1968, quando andò in scena «Io, Bertolt Brecht», fino al marzo scorso, quando Ferruccio Soleri portò al Politeama il celebre «Arlecchino servitore di due padroni».
Al taglio del nastro di domani parteciperà Milva, uno dei personaggi strehleriani. E di qui a fine anno, come ha già fatto Franco Branciaroli, protagonista di «Vita di Galileo», lo spettacolo d’apertura della stagione di prosa del Politeama, altri attori leggeranno brani di Strehler, nei prossimi giorni Massimo Dapporto, e, in dicembre, Giulia Lazzarini, che darà voce a «Elvira o la passione teatrale», una delle lezioni del maestro.
I due momenti dell’omaggio triestino - al Gopcevich e al Rossetti - sottolineano anche l’integrazione del Fondo Strehler con l’archivio dello Stabile, che il museo Schmidl ha recuperato anni fa dalle insalubri soffitte del teatro, ha catalogato e custodito. Un’operazione di «salvataggio della memoria» oggi più che mai importante e significativa per il ricordo del maestro.
Non sono molte le celebrazioni in cantiere in Italia per il decennale della scomparsa del regista triestino, il cui lascito creativo e intellettuale sembra ancora ingombrante: «La storia della bambola abbandonata» rappresentata al Piccolo Teatro di Milano, e fortemente voluta soprattutto da Andrea Jonasson, qualche iniziativa già svoltasi a Torino e altre programmate a Roma sotto Natale. «A dicembre - anticipa l’assessore alla Cultura del Comune di Trieste, Massimo Greco - concludiamo le iniziative dell’anno con due mostre, su Strehler e su Ettore Sottsass, due protagonisti del secolo appena chiuso. Qual è il filo che li lega? Curiosamente entrambi hanno operato a Milano, pur avendo forti influssi centro-europei. Attraverso queste due personalità, impegnate in settori così distinti, la politica culturale triestina ha occasione di riflettere e di riprendere i legami con le proprie specificità, sia geografiche che intellettuali».
L’allestimento a Palazzo Gopcevich è curato dal critico teatrale Roberto Canziani, con il coordinamento del direttore dei Civici musei di storia e arte e del museo «Schmidl», Adriano Dugulin. Sei «ambienti» ricostruiscono il mondo affettivo e creativo di Strehler, invitando il visitatore a entrare in sintonia con l’uomo, oltre che con l’artista.
All’inizio del viaggio due momenti indicano come «leggere» l’allestimento: la risposta data da Strehler in un’intervista a Dacia Maraini, dove l’infanzia a Trieste viene identificata con la felicità («Eri un bambino felice? ”Molto felice. Ho avuto un’infanzia piena di musica. Mi addormentavo sentendo in una stanza vicina mia madre che suonava il violino”. Fin quando è durata questa felicità? ”Fino verso i nove anni. Poi con il trasferimento a Milano, con l’ingresso a scuola, è avvenuto lo strappo. E’ finita la mia felicità”»), e la silhouette fotografica in grandezza naturale del regista reclinato su uno dei bauli dell’Arlecchino, ideale ingresso nel suo mondo artistico.
Le letture di Strehler occupano il primo spazio. I libri di lavoro, Brecht, Goldoni, accanto agli Urania di fantascienza, genere che prediligeva. Quelli «del cuore», volumi antichi e forse acquistati sulle bancarelle parigine, volumi di formazione teatrale, Craig, Stanislavskij, Reinhard, volumi legati a particolari episodi, come le liriche di Montale con annotazioni manoscritte di Strehler, da cui spunta un dattiloscritto con il discorso da pronunciare in occasione della morte del poeta.
C’è poi il mondo del lavoro quotidiano, che suggerisce l’atmosfera in cui doveva essere immerso, a casa e nel suo studio al Piccolo Teatro. Accanto alle penne, ai nastri magnetici, ai copioni, si vedranno le testimonianze delle sue fitte corrispondenze, dei rapporti internazionali che intratteneva con il Metropolitan di New York, con il National Theatre di Londra, con personaggi come Herberth von Karajan e Glenda Jackson. Stretto il legame con Bertolt Brecht che, dopo la morte del drammaturgo tedesco, continuò con la moglie, l’attrice Helen Weigel (fu proprio lei ad annunciare a Strehler, con un telegramma, la morte del marito, avvenuta il 14 agosto 1956).
In quest’ambito, insieme ai materiali che accompagnano la lavorazione delle «Smanie per la villeggiatura» e del «Flauto magico», si potranno ammirare una serie di studi fotografici in bianco e nero, scattati da Luigi Ciminaghi, fotografo di riferimento del Piccolo Teatro, in preparazione di uno spettacolo goldoniano, forse le «Baruffe chiozzotte» o il «Campiello»: paesaggi lagunari, scorci di Chioggia e Venezia, calli e piazzette.
Strehler privato, ma in una dimensione «non mortuaria, bensì fantasmatica», spiega Canziani. Le teche dedicate agli affetti costituiscono un reliquario delicato, appena appena ironico, sicuramente non funebre. Scopriamo così le cartoline al padre, le lettere alla mamma in tournée (nell’aprile del ’29: ”Cara mammi, scusami, è vero sono un grosso pigrone, malgrado questo, ti penso sempre e desidero che tu torni presto...”.), quelle scritte alla prima e alla seconda moglie, Rosita e poi Andrea. E gli oggetti legati alle superstizioni di Strehler, un tratto poco conosciuto: volumi esoterici e libri della cabala, portafortuna e pendagli, un oroscopo che si fece confezionare a Parigi... In mostra ci sarà anche l’esame grafologico della scrittura del regista, fatto elaborare apposta per quest’occasione da un esperto nazionale.
Molti i personaggi che si affollano nelle lettere e che aiutano a ricostruire la ricchezza e la complessità di un mondo di rapporti, intellettuali ma anche politici, «civili»: da Mastroianni a Visconti, da Abbado a Moravia, da Montale a De Filippo, da Nenni a D’Alema, alla Iotti a Krizia... Il 3 ottobre 1989 Federico Fellini, col quale intrattenne un legame fortissimo, di stima reciproca, di affetto, scherzi e confessioni, gli invia una breve nota: ”Carissimo amico mio, la letterina che mi hai scritto per invitarmi al tuo spettacolo mi ha toccato, commosso e la mortificazione il dispiacere nel doverti deludere sono brucianti, ma non posso, Giorgio caro, questa sera non mi è possibile... Dovremmo vederci però almeno qualche volta. Verrò a Milano alla fine di ottobre, ti riconoscerò perchè sei sempre molto bello. Un bacione. F.”
Alla mostra si affianca una pubblicazione, con contributi scientifici di Roberto Alonge, Paolo Puppa, Barbara Sturmar, quest’ultimo centrato su un progetto cinematografico di Strehler dedicato a «La coscienza di Zeno»¸ che mai vide la luce e per il quale il regista avrebbe voluto Mastroianni o Peter O’Toole (Strehler fu scioccato dalla brutale risposta del produttore Carlo Ponti, che lo snobbò con un ”Vedi secondo me non va bene: perchè non è sexy, capisci? Manca la ”donna”. Un film è la donna! La femmina”).
Nel libro, infine, un ricordo del regista e scrittore Furio Bordon, che raccorda, ancora una volta, l’uomo e l’artista Strehler: «... i suoi spettacoli erano così affascinanti, perchè la bellezza formale era sostenuta da un’inventiva inesauribile e costante, che nel pubblico rinnovava in ogni momento la sorpresa, la commozione, il divertimento. Strehler bruciava di allegria, di vitalità: al di là della sua corda raziocinante, aveva una concezione del teatro ludica, infantile, voleva creare meraviglia ed emozione, voleva far ridere e piangere, come nella tradizione della nobile guitteria teatrale...».

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Il design svedese sbarca in Giappone.

(Designerblog) Il design svedese ha fatto colpo sui rigorosi giapponesi tanto da aggiudicarsi addirittura una mostra dedicata alla creatività che viene dal nord.

Il Marukube di Tokyo ha deciso di allestire la mostra UNG, dedicata proprio ai più promettenti giovani talenti svedesi.
Tra i vari progetti esposti salta subito all’occhio Bourgogne, una romantica seduta a forma di fiore oversize progettato dal designer Mikael Ling, un esempio della qualità e dello stile che contraddistingue il lavoro dei progettisti nordici.

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Mondiali di Nuoto a Roma nel 2009. Si disputeranno al Foro Italico.

(06 blog) Tor Vergata o Foro Italico? E’ finito il ballottaggio per stabilire l’impianto sportivo più adatto a disputare i Mondiali di nuoto del 2009. Ieri a Fina ha, infatti, comunicato di voler utilizzare le piscine del Foro. A sciogliere il dilemma, i rappresentanti della Federnuoto internazionale che in visita nella Capitale hanno parlato del Foro Italico come di “un posto stupendo”.

Il milionario progetto realizzato dall’architetto Calatrava per Tor Vergata non verrà comunque abbandonato: con ogni probabilità ospiterà una o entrambe le cerimonie di apertura e chiusura dei Mondiali Capitolini. Ora resta da chiarire la questione economica perché per rendere il Parco del Foro Italico una sede moderna per la rassegna iridata, saranno necessari diversi interventi. Il comitato Roma 2009 vorrebbe che il Coni si occupasse delle opere permanenti, ma per far tramontare le polemiche una volta per tutte, chiarisce.

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Appello del cineasta Parvez Sharma: "L'occidente non faccia film su di noi".

"E' una moda, ma gli occidentali non hanno la sensibilità giusta".

(Apcom) - Basta film sull'Islam girati da occidentali: lo dice il cineasta Parvez Sharma, indiano di nascita, musulmano, cresciuto fra Gran Bretagna e Stati Uniti. E autore di un documentario su cosa voglia dire essere gay e musulmani, presentato ieri sera in prima europea allo Sheffield International Documentary Festival.

Il suo film si chiama "A Jihad for Love" e intervista gay musulmani di tutto il mondo, spaccati fra la fede e l'omosessualità. Per Sharma, scrive oggi The Independent, realizzare questo documentario è stata un'esperienza profondamente personale. "E' stato importante non trattare l'Islam come un monolito. Mentre è così che molti in Occidente vogliono vederlo".

E aggiunge, "Troppi film sull'Islam sono mediati da occhi occidentali. Oggi tutti saltano sul carro musulmano", soprattutto dopo l'11 settembre. Questione di moda. "Ma pochissimi di quei film rendono giustizia all'Islam. Peccano di scarsa comprensione". Mentre, lamenta, i registi musulmani, e soprattutto di documentari, sono pochi. "E' cruciale avere voci musulmane nell'arte, e nel settore dei documentari, perché raccontino le storie dei musulmani come le vedono loro. Il clima, oggi, esige che i cineasti musulmani si alzino in piedi a raccontare".

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Omicidio di Perugia: "E' stato un delitto ludico-sessuale".

(Apcom) - L'omicidio di Meredith Kercher è un crimine ludico-sessuale, un delitto a sfondo sessuale nato da un gioco pericoloso. E' l'opinione del criminologo Vincenzo Mastronardi, rilasciata ad Apcom sul caso della studentessa inglese uccisa a Perugia.

Il gip di Perugia Claudia Matteini ha oggi convalidato i fermi dei tre sospettati: l'americana Amanda Marie Knox, coinquilina della vittima, Raffaele Sollecito, il laureando in ingegneria fidanzato di Amanda e il barista zairese Patrick Diya Lumumba. E nell'ordinanza, spiega Mastronardi, si rintracciano precise tipologie criminali.

Nell'ordinanza del gip si legge: "Volevano provare una nuova sensazione". Quindi, è l'ipotesi accusatoria, la lesione mortale al collo di Meredith potrebbe essere stata inizialmente una minaccia, qualcosa che poi, perso il controllo, si è trasformata nel delitto. E le cause, scrive il giudice, sarebbero collegate alla volontà di "provare una qualche nuova sensazione", soprattutto da parte di Amanda e Raffaele Sollecito.

Nuove sensazioni, proprio ciò che ricercano allo spasimo quelli che gli esperti dell'Fbi, spiega Mastroanrdi, inseriscono tra gli stupratori nella categoria dei 'taking risk', "coloro che devono provare a tutti i costi una sensazione di rischio, un brivido eccessivo, un jumping portato alle estreme conseguenze", dice il criminologo.

Una ricerca folle che il branco alimenta, sottolinea Mastronardi. Se infatti colui che cerca nuove emozioni, non riesce a soddisfarle in modo singolo, spesso si rivolge al branco ed è il branco che lo sostiene. Un conduttore e dei gregari.

Lumumba, era desideroso di avere rapporti "con una ragazza che gli piaceva e lo rifiutava", si legge ancora nell'ordinanza del gip. Un'altra delle situazioni tipiche che possono spiegare lo stupro, "un rifiuto che se si scontra con un narcisismo maligno, che cerca a tutti i costi l'affermazione personale, può portare anche all'omicidio".

Un crimine ludico-sessuale quello di Perugia, quindi, secondo l'analisi di Mastroanardi, un gioco molto pericoloso che è sfuggito di mano. Non sempre in questi casi si giunge all'omicidio, spiega il criminologo ricordando una casistica Usa secondo cui solo nel 20% dei casi l'atto sessuale aggressivo si trasforma in omicidio. "Ma - continua Mastronardi - se c'è di mezzo la droga le cose si complicano. Non è escluso, dal punto di vista della casistica, che anche qui l'uso di droghe abbia fatto sfuggire di mano la situazione".

A leggere le cronache che ricostruiscono la dinamica del delitto, stupisce la ipotizzata partecipazione di una donna, la giovane americana. In linea teorica non c'è affatto da stupirsi, spiega il criminologo, perché sono già stati evidenziato casi di violenza gruppo e di stupro di gruppo in cui a partecipare anche con ruoli attivi c'era una donna, e la motivazione è sempre la stessa: "appetizione sessuale".

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November porc: una staffetta del gusto tra le nebbie.

(Gustoblog) Il nome richiama il mitico spider porc di simpsoniana memoria… November porc è un evento goloso che per tutti i fine settimana di novembre animerà la Bassa Parmense: Sissa, Polesine, Zibello e Roccabianca accoglieranno spettacoli ed attrazioni con mercati di prodotti tipici, musici e artisti di strada e stand gastronomici accoglieranno i visitatori per un mese all’insegna del buon mangiare.

Nel prossimo weekend l’evento sarà a Polesine parmense, sulle rive del Po. Sabato pomeriggio aprirà il mercato dei prodotti tipici e in serata si potrà cenare con i piatti tipici della Bassa (tra cui lepre in salmì e piedini di maiale con polenta), i panini e la birra del Mc Porc.

Domenica, alle 15,30, ci sarà il taglio del gigantesco ‘prete dalla pentola’: gli eredi dei vecchi Barbùter (Barcaioli), seguendo un preciso rituale, solleveranno il grande salume che, una volta accertata la buona riuscita della cottura, sarà affettato e distribuito agli affamati…

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Barbareschi polemico: "la Bellucci bona e mediocre". Dov'è la notizia?

(Excite magazine) Durante la conferenza stampa che si è svolta ieri in Viale Mazzini per la presentazione della fiction "Nebbie e delitti", l'attore Luca Barbareschi, ha tirato le somme sulla situazione del cinema italiano e ha dato i voti ad alcune sue colleghe attrici.

L'attore, con lo spirito grintoso e critico che lo ha sempre contraddistinto, è arrivato subito al punto: "l'Italia non è certo il Paese della meritocrazia. Al cinema le bravi attrici faticano ad ottenere la parte, altre invece non hanno problemi".
E guai a nominargli la Monica nazionale: "Monica Bellucci è una gran bella gnocca ma non è certo una brava attrice. Vederla aprire il Festival del cinema a Roma è stato proprio il segno di questo sistema".

"Giovanna Mezzogiorno ", ha proseguito Barbareschi, "sì che è una gran brava attrice, anzi la migliore in Italia. E penso molto bene anche di Laura Morante e di alcune giovani come Nicole Grimaudo e Gabriella Pession. E ci metto anche la mia ex Lucrezia Lante della Rovere, che però in quanto mia ex deve pagare pegno e faticare ancora di più per lavorare".

Barbareschi regista e attore con una carriera di trent’anni fatta di cinema, teatro e tv, aveva polemizzato con Fabrizio Del Noce, per questioni di pubblicità, e aveva criticato duramente il suo modo di dirigere Rai Uno, e ancor prima con Cattaneo.

Per il resto, per fortuna, Barbareschi è appagato: "ce l’ho fatta. Ce l’ho fatta. E con i miei metodi". Partirà venerdì su Raidue la nuova serie tv di "Nebbie e delitti" con Natasha Stefanenko e Mariano Rigillo.

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Liechtenstein: per Vescovo Haas omosessualità grave peccato.

(Ticino news) "L'omosessualità è un grave peccato, e il suo riconoscimento uno scandalo": lo sostiene il capo dell'arcidiocesi del Liechtenstein Wolfgang Hass, già alla guida di quella di Coira, in un'intervista rilasciata al quotidiano "Liechtensteiner Vaterland". L'attacco del prelato fa riferimento alla mozione adottata in ottobre dal parlamento del principato relativa al riconoscimento delle unioni registrate fra omosessuali.

Le relazioni omosessuali contraddicono "l'ordine della creazione e quello della redenzione", sostiene Haas, secondo cui "praticare l'omosessualità è un grave peccato e il suo riconoscimento giuridico rappresenterebbe uno scandalo". C'è ora solo da sperare - afferma l'arcivescovo - "che il governo non segua la tendenza in voga in altri paesi e non ceda alle pressioni internazionali"

Lo scorso 24 ottobre il parlamento del principato ha accolto con 19 voti contro 6 una mozione che invita il governo a legiferare in materia. I promotori dell'atto parlamentare, esponenti della Freie Liste, hanno fatto espressamente riferimento alla normativa svizzera, in vigore dall'inizio dell'anno: potrebbe essere introdotta con pochi adattamenti anche nel Liechtenstein, hanno argomentato i deputati. Il legislativo aveva già accolto un'iniziativa parlamentare analoga nel dicembre 2001, ma non erano seguiti passi concreti.

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Itinerai 3: Appuntamenti con il Novello.

Chianti(Travelblog) Ecco alcuni appuntamenti sul novello trovati in internet. Per i più importanti, quelli del Movimento del Turismo del Vino, rimando sempre al loro link. Tra quelli che vi presento ce ne sono alcuni che vi portano in piccole realtà italiane, piccoli comuni che vale la pena visitare.

Ravenna: Giovinbacco in festa, dal 9 al 12 novembre
Lanuvio: Festa della Svinatura e del Vino Novello 2007, dal 17-18 novembre
Brindisi: Salone del vino novello e delle produzioni tipiche, clou nella giornata dell’11 novembre
Castiglione in Teverina: San Martino Funghi e Vino, dal 9 all’11 novembre
Terni: Capitale del vino novello, fino all’11 novembre
San Paolo Civitate: Festa del novello
Caserta: Sagra del vino e della cucina tipica procidana, 9 e 10 novembre
Genova: Critical Wine, alimentazione resistente, sabato 10 e domenica 11 novembre

Foto | Dan Taylor

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Mostre: A Milano gli "Annisettanta" alla Triennale.

(Il Giornale) Tremila metri quadrati, due piani, ventisei stanze, 250 parole d’ordine chiave, 157 giorni salienti.
La Triennale di Milano celebra il «lungo decennio del secolo breve» con la mostra Annisettanta (fino al 30 marzo) curata da Gianni Canova. Una rassegna più simbolica e storica che una mostra, in quanto sono pochi gli oggetti esposti - sia sotto il profilo del design, del costume, dell’arte, dell’architettura, della moda - ma è molto documentaristica. L’architetto Mario Bellini ha saputo articolare un percorso labirintico diviso in ventisei stanze-sezioni che ripercorrono e fanno rivivere i diversi linguaggi, le mode e le parole chiave di quegli anni: viaggio, conflitto, corpo, corteo, musica, cibo, videogiochi, radio, televisione, giornali, politica, grafica, fumetto, bar, colori, simboli, cinema, architettura e arte. Insomma, la storia e le storie che attraverso documentazioni video o materiale cartaceo spingono il visitatore a comprendere quanto gli anni del «Tuca Tuca», dell’eskimo, di Moro e Pasolini, dello stilista Fiorucci, o dei grandi campioni sportivi come Panatta, Lauda, Monzon, Thoeni, Borg abbiano creato un mito vivo ancora oggi. Di questo parere è anche il presidente della Triennale, Davide Rampello che ricorda il naturalista Georges-Louis Leclerc, il poeta Piero Loi, Raffaele Crovi e la Rai, senza dimenticarsi degli anni delle stragi e dei rapimenti di Vallanzasca o i casi Montanelli, Tobagi, Calabresi, ma anche le piste eversive di destra.
Lungo i corridoi bianchi che suddividono i padiglioni della mostra troviamo alcune frasi di Fabrizio De Andrè, come la celebre «Si sono presi il nostro cuore sotto una coperta scura...». E poi parole dei Genesis, Led Zeppelin, Paul McCartney, Black Sabbath o dei Pink Floyd tutte raccolte nel «Laboratorio dei suoni» - The Vinil Room - da Pedrazzi e Thorgerson. E poi uno sguardo ludico ci è offerto dai primi videogiochi degli anni ’70 nonchè dai vari modelli di radio, mangianastri, filodiffusori, registratori e delle prime televisioni a colori... E a proposito di colori: c’è il grigio del piombo e il rosso del sangue, come di piombo e di sangue furono quegli anni, ma anche tutti gli altri, i colori delle copertine dei rotocalchi, del cinema, dei fumetti e dei mille oggetti di design. (foto di zannaza69)

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A proposito di anni settanta. Cinema, Gli otto secondi che non abbiamo mai visto.
Il film di Bertolucci arriva nelle sale negli anni ' 70 dopo molti problemi con la censura.
In questo video, il grande Tatti Sanguinetti, storiografo della censura, ci mostra gli otto secondi che non avevamo mai visto nè sentito di uno dei film più discussi della storia del cinema.
Il contenuto di questo brano non è adatto ai minori
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Ultimo tango a Parigi
Italia, Francia 1972
Drammatico 130'
regia
Bernardo Bertolucci.
cast Marlon Brando, Maria Schneider, Maria Michi, Giovanna Galletti, Gitt Magrini, Catherine Allégret, Luce Marquand.
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Partodemocratico: Veltroni nomina i primi ruoli-chiave del partito. Non c'è ne una donna ne un rappresentante Lgbt.

Goffredo Bettini sara' il coordinatore della fase costituente del Pd. Roberto Roscani e Piero Martino sono, rispettivamente, portavoce del segretario e capo ufficio stampa del partito. Vinicio Peluffo e Antonello Giacomelli sono stati nominati da Veltroni e Franceschini a capo delle proprie segreterie politiche e, in quanto tali, parteciperanno ai lavori dell'esecutivo.
Infine, Alberto Losacco sara' direttore della struttura nazionale del Pd. Questi i primi incarichi-chiave assegnati oggi dal segretario del Pd, Walter Veltroni, nel corso della prima riunione dell'esecutivo, che si e' svolta successivamente all'inaugurazione della sede del partito.

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Itinerari 2: Fine settimana d'arte e musica a Torino.

(Travelblog) Fine settimana da passare a Torino, dove sono in programma diversi eventi interessanti per passare una giornata in mezzo all’arte e poi la notte in mezzo a dj internazionali di elettronica e house.

Il festival Club to Club, quest’anno gemellato con Barcellona, presenta una bella serata già questa sera mentre domani tra i diversi show ci sarà anche quelllo di Jeff Mills (sperando che non suoni guardando l’orologio, come l’ultima volta per Bacardi qui a Milano). Per chi non ha interesse ai workshop tecnici di Club To Club, la giornata è da passare in mezzo all’arte contemporanea di Artissima, mentre per la nottata un’alternativa ai club sono i musei aperti per la Notte delle Arti Contemporanee (qui il programma con gli orari degli appuntamenti).

L’itinerario da seguire per una passeggiata in città è quello per la decima edizione di Luci d’artista, che fa centro in piazza Vittorio Veneto con Regno dei Fiori di Nicola De Maria.

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Teatro, siena: Giuliana De Sio è Mrs, Robinson ne "Il laureato".

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Da vero e proprio cult del cinema americano, "Il laureato" diventa uno spettacolo tetrale, in scena al Teatro Politeama di Poggibonsi il 12 e il 13 novembre, con Giuliana De Sio e per la regia di Teodoro Cassano. Tratto dal romanzo di Charles Webb, lo spettacolo inaugura la stagione di prosa del Politeama.

Il copione de "Il laureato" rimanda all'omonimo film in cui Anne Bancroft, l'indimenticabile Mrs Robinson, interpretava la ricca e borghese amante del giovane Benjamin, che sul grande schermo aveva il volto di Dustin Hoffman. Da poco sui palcoscenici italiani, la versione teatrale di Terry Johnson, si ispira a quella cinematorgrafica, e ripropone quelle stesse atmosfere del 1968 e il tono anarchico dell'opera, che combina umorismo e satira dei costumi sociali e sessuali.

Benjamin Braddock, appartenente ad una facoltosa famiglia americana, ritorna a casa dopo la laurea. I genitori organizzano una grande festa in suo onore ma lui, durante la quale inizia la sua realazione clandestina con la signora Robinson, moglie del capo di suo padre. Relazione interrotta solo dall'arrivo di Elaine, figlia dei Robinson, di ritorno dal college: i due ragazzi, infatti, si innamorano, contrastati dalla madre di lei che minaccia Benjamin di raccontare tutto a sua figlia.

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Leather Club Roma: Gli appuntamenti di novembre e il "Catacombs party".

Il Leather Club Roma
Il Leather Club Roma è un club per gay interessati al leather, rubber, uniform e al fetish. L'interesse per tutto cio' è indicato da un dresscode che rende possibile l'incontro tra persone interessate allo stesso genere di feticismo Il Leather Club Roma organizza parties al leather bar Sphinx ogni secondo sabato del mese (esckuso il periodo estivo).

Lo scorso 15 ottobre in un articolo vi abbiamo parlato del concorso Mr Rubber Italia 2007, tenutosi a Roma. Vi avevamo promesso le fotografie del Vincitore. eccole. Aproposito il vincitore si chiama Nicola ed è un milanese.


I nostri prossimi incontri:

Giovedi 15 Novembre (New!)

22-2 LEATHER NIGHT - gradito dresscode
Location: SPHINX Piazza. Fanti 40 ROMA
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Sabato 17 Novembre

22-4 LEATHER Xplosion - richiesto dresscode
(Organizzazione: Moto Leather Club Veneto www.mlcv.it )
Location: TRAP Via Castangna 66 Zona industriale Dogana- Brescia
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Sabato 24 Novembre
22-4 FETISH NIGHT MLCV- richiesto dresscode
(Organizzazione: Moto Leather Club Veneto www.mlcv.it )
Location: HOTDOG CRUISING via Turazza 16 PADOVA
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Giovedi 29 Novembre (New!)
22-2 LEATHER NIGHT - gradito dresscode
Location: SPHINX Piazza. Fanti 40 ROMA

Per il quinto anno il Leather Club Roma organizza the hottest leather/fetish evento in Italia
CATACOMBS!!!
E' possibile acquistare l'intero pacchetto (Package) comprendente i biglietti per la partecipazione agli eventi di Catacombs (eccetto il Bluf Party) attraverso il nostro BOOKING ONLINE SYSTEM

Ecco il propramma:
Venerdi 7 Dicembre
19-22 CENA SUL TRAM -- Ceneremo godendoci le bellezze di Roma - POSTI LIMITATI - PRENOTAZIONE ON LINE

23-4 CATACOMBS WELCOME PARTY - richiesto dresscode
Location: SPHINX Piazza. Fanti 40 ROMA
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Sabato 8 December
16-19 BLUF PARTY - richiesto dresscode solo leather - uniform
Location: SPHINX Piazza. Fanti 40 Roma
23-4 CATACOMBS NIGHT- richiesto dresscode
Location: SPHINX Piazza. Fanti 40 ROMA
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Sunday 9 Dicembre
11-15 FAREWELL BRUNCH
Location::.SUMMO GAUDIO Piazza dei Siculi, 5-6-7 Roma
E' possibile acquistare l'intero pacchetto (Package) comprendente i biglietti per la partecipazione agli eventi di Catacombs (eccetto il Bluf Party) attraverso il nostro BOOKING ONLINE SYSTEM

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Berlino, Gay e crusing: Grandi pulizie al Tiergarten.

Il Parco di Tiergarten a Berlino è il luogo di maggior "consumo e cruising" gay nella capitale tedesca. Ed oggi pomeriggio alcuni volontari si troveranno tra i cespugli non per "consumare" ma bensì, armati di guanti, sacchi e pattumiere, per pulirlo raccogliendo minuziosamente preservativi e cartacce varie.

"Schöner cruisen"
(potremmo tradurlo in "battere pulito o battere meglio"...) è la parola d'ordine adottata dall'associazione berlinese anti-omofoba Maneo e l'iniziativa è stata lanciata dopo le lagnanze degli agenti del parco per il grande quantitativo di resti (preservativi, fazzolettini, ecc.) lasciati in giro dopo aver consumato dei rapporti sessuali.
Bastian Finke ha spiegato che l'iniziativavoleva essere più che altro un atto simbolico da parte dei gay berlinesi per un "cruising responsabile" nonchè un contributo per migliorare il clima anti-omofobico in città.

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Tecnologie: Usa, arrivano le lezioni di sesso sull'iPod.

(Bruno Ruffilli - La Stampa) Non c’è solo musica negli iPod degli studenti americani, o nelle memorie digitali di quelli tra loro che hanno in tasca anche l’iPhone. Tra gli adolescenti sta spopolando una serie di video da scaricare sui due popolari gadget della Apple: un corso di educazione sessuale fatto in casa, che parla di sesso con un linguaggio e scene che suscitano attenzione tra i teenagers e preoccupazione nelle scuole.

Il titolo della serie, The Midwest Teen Sex Show, ha contribuito al successo dei video, facendoli balzare in alto nella classifica di iTunes, il sito della Apple che nutre di musica e immagini milioni di persone. Gli episodi della serie si scaricano come podcast, cioè video portatili da guardare in autobus, a scuola o in qualsiasi altro momento della giornata. Oltre 50.000 persone si sono già registrate per ricevere regolarmente il corso di educazione sessuale e il passaparola online ne ha fatto un fenomeno arrivato all’ attenzione anche del Wall Street Journal.

L’insegnante di sesso nei video è Nikol Hasler, 28 anni, madre di tre figli, sessualmente attiva da quando aveva 11 anni. «Il fatto che avessi due bambini prima ancora di avere l’età per poter bere legalmente - ha spiegato - credo indichi che so qualcosa sul sesso». Insieme a un ex compagno di scuola con la passione per la videocamera, Guy Clark, e a una modella reclutata con un annuncio online, Britney Barber, 25 anni, i tre autori girano episodi espliciti e provocatori in casa di Nikol, in Wisconsin, o nell’abitazione della mamma di Guy, in Illinois. L’episodio dedicato al controllo delle nascite offre esempi significativi dell’approccio che sta conquistando folle di seguaci. La scena iniziale mostra Nikol circondata dai bambini piccoli che urlano e litigano. «I metodi anticoncezionali - spiega la mamma-docente al proprio pubblico - ti servono per non trovarti in queste condizioni. Questi tizi qui vogliono essere nutriti almeno una volta al giorno e richiedono un sacco di tempo. Quindi, cominciamo a parlare della pillola...». Altri episodi mettono in guardia, senza mezzi termini, dall’andare a letto con persone troppo più grandi. «Magari pensi che sia una cosa bella avere un fidanzato adulto - dice Nikol - ma è un fallito, perchè se la fa con ragazzine come te. Se sei nei primi anni delle superiori e lui è ben oltre l’età da liceo, è un pedofilo. E la pedofilia è una malattia. Andresti a letto con uno con il cancro? No».

Valanghe di commenti, molti anche irritati, accompagnano sul sito di Nikol e Guy questo tipo di approccio, dimostrando l’ampio seguito che i due si sono creati. Ma il fenomeno lascia perplessi anche gli attivisti di Planned Parenthood, l’organizzazione filo-aborto che figura tra i link suggeriti sul sito dei due educatori sessuali. «Hanno un metodo d’avanguardia per raggiungere i teenagers e parlare della loro salute - ha detto Amy Bryant, che gestisce il sito dell’ organizzazione dedicato agli adolescenti - ma i contenuti di quello che dicono non hanno alcuna supervisione medica». Preoccupati sono anche molti esperti scolastici in educazione sessuale, secondo i quali il linguaggio ironico rischia di far prevalere l’aspetto d’intrattenimento sul messaggio. La popolarità del corso in podcast, però, apre la strada a un probabile nuovo mercato, nel quale sono pronti a lanciarsi anche i sostenitori dell’approccio opposto, quello dell’astinenza sessuale.

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