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lunedì 15 ottobre 2007

Eventi & Dintorni: I Transessualismi: narrazioni a più voci

Appuntamento venerdì 19 ottobre 2007 dalle ore 8,30 alle ore 18 a Napoli, all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici a Palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio 14, con il corso di formazione I Transessualismi: narrazioni a più voci, promosso dall'Azienda Sanitaria Locale (ASL) Napoli 1 e dall'Università degli Studi di Napoli Federico II, con le seguenti relazioni in programma:

Sessione mattutina: Riflessioni teoriche

  • Sviluppo del genere. Diventare uomo, diventare donna (Adele Nunziante Cesaro);
  • L'identità di genere in adolescenza: normalizzazione o narrazione ? (Immacolata Parisi);
  • I Transessualismi (Roberto Vitelli);
  • L'Endocrinologia ed il Transessualismo (Michele De Rosa);
  • La Chirurgia ed il Transessualismo (Vincenzo Mirone);
  • La Legislazione ed il Transessualismo (Elena Coccia);
  • Riflessioni conclusive (Bruno Sanseverino).
Sessione pomeridiana: Esperienze cliniche
  • "Chi sono io ?" Un'adolescente alla ricerca della propria identità (Fabiana Santamaria);
  • La psicoterapia nell'istituzione universitaria (Eugenio Zito);
  • Transfert e controtransfert nella relazione terapeutica con persone transessuali (Alessandro Chiodi);
  • Percorsi di formazione psicologica: il "Gruppo Orlando" (Carla Buccino, Francesca Gargiulo, Roberta Romeo);
  • Riflessioni conclusive (Giovanni Nolfe).

Per informazioni: telef. 3394277652 o 0812547062.

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Figuracce: E i gay litigano in nome del Pd.

Un violento scambio di lettere sui siti lgbt.

Uno può pensarla come crede, ma che il Partito Democratico sia un colosso saldo, granitico e ben piantato è solo una chimera. Scelto Veltroni come leader, con percentuali degne di un partito unito, la realtà è un'altra. Il futuro Pd andrà a sistemarsi molto più a centro dell'attuale governo Prodi, e creerà una spaccatura profonda fra chi ancora crede nella sinistra. Prendete i movimenti gay: domenica, il giorno stesso delle primarie, ecco un vivace scambio di lettere poi pubblicate sui due principali siti lgbt.
Ad aprire le ostilità il sito gay.tv con un titolo sparato sulla home-page: 'I candidati gay del Pd ci chiedono il voto. Con quale coraggio?'. Più chiaro di così...

Risponde dopo poco Alessio De Giorgi, direttore dell'altro sito, gay.it, e uno dei nomi del movimento lgbt presenti nelle liste del Pd. Anche lui, senza troppi peli sulla lingua, accusa il sito Gay tv per la 'piccola carognata' del titolo. Segue una lettera di risposta da parte di Giuliano Federico di gay tv e poi commenti vari.

L'intero epistolario potete trovarlo sui siti. Nulla di nuovo sotto il sole, quello che mi ha spinto a scrivere questo post è soltanto il pensiero di quel che accadrà, i miliardi di litigi che dovremo subire nei prossimi mesi, forse anni, prima delle elezioni, in nome dell'unità del Partito Democratico.

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Ndr: dimentica di dire o forse non sanno a La Stampa, che entrambi hanno partecipazioni azionarie l'uno dell'altro. Democrazia o stupidità? Ma, di questi tempi...

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Ian McKellen vuole essere di nuovo Gandalf.

(Televisionando) Via BBC News apprendiamo che Sir Ian McKellen ha detto che gli farebbe “molto piacere” riprendere il ruolo del mago Gandalf (già interpretato nella trilogia del Signore degli Anelli che gli è valso una nomination agli Oscar) nel prossimo film tratto dalla novella di JRR Tolkien “The Hobbit“.
“So ancora lavorare bene, ha spiegato l’attore che è attualmente impegnato a Los Angeles per interpretare il ruolo di Re Lear con la Royal Shakespeare Company, e sarebbe molto piacevole se mi chiedessero di fare questo film: mi spiacerebbe molto se non volessero il Gandalf originale”.
Causa controversie legali con la New Line Studio, tuttavia, l’attore non ritroverà il regista della trilogia del Signore degli Anelli: “Peter mi ha annunciato via email che non avrebbe diretto lo Hobbit, aggiungendo: ‘Ma anche se io non farò il regista, non significa che tu non dovrai interpretare Gandalf’. Mi sono sentito onorato leggendolo”, ha detto ancora McKellen. Secondo Entertainment Weekly, comunque, la ‘buca’ del regista non sarebbe così ’scontata’, visto che la contesa legale tra la casa di produzione e il regista sta finalmente per essere risolta: il giudice federale avrebbe comminato una multa di 125 milioni di dollari alla New Line, che sembra disposta a pagare senza battere ciglio, e le due parti - in mancanza di comunicato ufficiale, lo dicono le fonti bene informate - si sarebbero riavvicinate.

Lo Hobbit è il ‘prequel’ della trilogia del Signore degli Anelli, e sebbene non si sa ancora quando comincieranno le riprese, la New Line vorrebbe distribuirlo nelle sale entro il 2009. Nel romanzo di Tolkien viene presentata la prima avventura di Bilbo Baggins, il giovane hobbit (creatura di bassa statura con piedi molto grandi) che assieme a un gruppo di nani esuli guidati dal re Thorin Scudodiquercia e dallo stregone Gandalf il Grigio affronta una spedizione il cui scopo è recuperare un grandioso tesoro.
Alla fine Bilbo tornerà a casa con un anello magico dagli ignoti poteri, il cui valore e mistero verranno poi resi noto nella saga fantasy del “Il Signore degli anelli”.

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Ricky Martin come l'ha fatto mamma.



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Bullismo omofobico: firmato il protocollo con il Ministero.

(Yahoo notizie) Un accordo contro il bullismo e le violenze nelle scuole è stato firmato dal Ministero della Pubblica Istruzione e dalle associazioni di volontariato dei genitori, sotto forma di un Protocollo d'Intesa, il 10 ottobre scorso. Il Protocollo è stato sottoscritto dal ministro Giuseppe Fioroni e dal Forax, raggruppamento di associazioni italiane di genitori.

“Fra le novità di questo accordo è la presenza di Agedo (associazione genitori di omosessuali)- silegge in una nota della presidente di Agedo Paola Dell'Orto -, che ha partecipato all'iniziativa affinché venisse inserita una esplicita attenzione contro 'ogni forma di violenza e di bullismo nelle scuole, in particolare il bullismo omofobico'. Il Ministero si impegna infatti con questo protocollo a 'promuovere e sostenere progetti culturali e formativi che contribuiscano alla prevenzione e comprensione del fenomeno del bullismo, compresi atti di intolleranza razziale o religiosa, di violenza omofobica e di violenza giovanile in ogni sua forma fisica e psicologica'. Il Ministero si impegna inoltre 'a sostenere a livello nazionale, regionale e locale le attività promosse' a questo scopo. In particolare il Ministero favorirà 'la diffusione di percorsi pilota per la valorizzazione delle diversità nell'ottica di una considerazione della specifica identità unica e irripetibile di ogni studente'.”

Dal canto loro le associazione di genitori daranno vita a 'iniziative congiunte volte a prevenire e contrastare ogni fenomeno di violenza, di intolleranza fra i giovani, all'interno della istituzione scolastica', oltre a 'collaborare nell'elaborazione di progetti di formazione dei docenti'. Il Ministero si è impegnato a dare comunicazione dell'accordo a tutti gli uffici scolastici periferici. La firma di questo protocollo permetterà ad Agedo di intervenire nelle scuole con incontri educativi e formativi, per contrastare la crescente violenza omofobica.

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Interpol, caccia al pedofilo.

L'Interpol ha lanciato un appello pubblico in tutto il mondo per rintracciare un uomo comparso in centinaia di foto dai contenuti pedopornografici pubblicate sulla Rete.
L'uomo compare in circa 200 fotografie che lo ritraggono mentre abusa 12 bambini, probabilmente vietnamiti o cambogiani, e nel periodo tra il 2002 e il 2003.

Le foto sono state ritoccate per nascondere il volto dell'uomo, ma gli agenti della polizia tedesca hanno collaborato con l'Interpol per rendere visibile la faccia dell'uomo. L'organo internazionale della polizia ha detto che ha deciso di ricorrere ad un appello e pubblico perché, nonostante le ricerche in 186 paesi, l'uomo non è stato ancora rintracciato.

Le immagini dell'uomo sono state pubblicate sul sito dell'Interpol www.interpol.int e chiunque si trovi in possesso di informazioni sull'uomo è pregato di contattare la polizia locale o l'Interpol.

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Spogliarelli Amatoriali. I filmati di "Tutti Nudi" su All Music.

(Publiweb) l programma "Tutti Nudi" di All Music va in onda all'interno di The Club dopo mezzanotte. Il titolo di per sé risulta essere già particolarmente eloquente: i concorrenti devono sfidarsi a colpi di strip tease.
Non è uno
spettacolo erotico, si tratta soprattutto di un gioco per dimostrare al mondo intero quanto può essere sexy ed interessante un fisico qualunque.
Questo è lo spirito di "Tutti Nudi". L'obiettivo è quello di farsi votare dal pubblico da casa attraverso il solito sistema degli
SMS.
Su YouTube stanno spopolando i
video tratti dal programma che mostrano alcuni dei concorrenti più divertenti e brillanti di "Tutti Nudi". Eccone una selezione.



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L'Australia riconosce i diritti dei gay,

(Trotzky) L'ennesimo scontro a tutto campo tra il movimento di liberazione degli omosessuali e gli irriducibili omofobi fondamentalisti ha visto ancora una volta i primi come vincitori.
La mentalità occidentale nei confronti del sesso è profondamente cambiata, ma i rappresentanti delle religioni continuano a rifiutarsi di prenderne atto.
Anche gli omosessuali australiani - riporta il The Age, di Canberra - hanno vinto la loro battaglia per il superamento delle discriminazioni nei loro confronti. I media non parlano d'altro che del prossimo annuncio da parte del primo ministro, John Howard, della concessione ai conviventi omo dello stesso diritto alla pensione del partner di cui godono i conviventi etero e i cittadini sposati.
Non è ancora possibile accedere alla richiesta di istituire il matrimonio tra omosessuali, a causa della forte opposizione dei partiti cristiani e conservatori. Democratici e verdi tuttavia già si stanno dando da fare perché il governo adotti una politica di più ampio respiro, concedendo l'uguaglianza di trattamento per quanto riguarda le tasse e l'assistenza sanitaria. Da parte sua poi la Commissione per i diritti umani e le pari opportunità ha identificato numerose leggi da emendare in quanto discriminatorie nei confronti delle coppie omosessuali.
Gli attacchi dei fondamentalisti ai diritti umani non finiranno certamente né oggi né domani, ma abbiamo notato con piacere che la loro virulenza va scemando di pari passo con l'aumento della forza del movimento di liberazione degli omosessuali in ogni parte del mondo.
Solo in Italia la realizzazione dei diritti civili va a rilento, grazie alle posizioni incredibilmente antistoriche e antieuropee della nostra classe politica, ma l'Europa non tarderà a mettere in riga quei partiti che non si adegueranno alle sue raccomandazioni.

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Nasce un nuovo blog su The L Word.

(QueerBlog) Ve la ricordate Kelly McGillis, la bionda che faceva innamorare Tom Cruise nel film culto dei teen degli anni ‘80 “Top Gun”? Ebbene avremo modo di rivederla in tv nella V stagione di The L word.

Pare che interpreterà il ruolo di un avvocato militare (ma è fissata?) dai modi molto rigidi. A rivelarcelo sono le ragazze del Planet, un blog neonato scritto a quattro mani da due fedelissime fan della serie tv lesbica. Loro sono Pincers & BimbaFox e hanno chiamato il loro blog, dedicato a The L Word, proprio come il punto di ritrovo delle ragazze della serie:

Contiamo di riuscire ad offrirvi le notizie più aggiornate, le foto più attuali, gli spoilers confermati ed i gossip più stuzzicanti. Insomma, tutto ciò che nel bene e male gira intorno ad uno dei telefilm più discussi e controversi degli ultimi anni.

Video, anticipazioni, curiosità. Noi le terremo senz’altro d’occhio (ad esempio guardate questo promo inglese). Intanto buon lavoro e buon divertimento a voi tutte, accanite fruitrici dell’unica vera serie su di noi.

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Vaticano/Monsignor Stenico: Finalmente un ambiguo comunicato ufficiale. Reato contro il sesto comandamento.

Monsignor Stenico si dichiara gay in Tv, sospeso dalla Santa Sede.
Il sacedote è stato ripreso in un filmato mentre adescava un ragazzo.

(Zenit.org - nella foto il Cardinale Julián Herranz Casado) La Santa Sede ha sospeso dall'incarico e sottoposto a procedimento disciplinare monsignor Tommaso Stenico, 60 anni, Capo dell'Ufficio Catechistico della Congregazione per il Clero, che in un filmato andato in onda durante il programma “Exit” aveva dichiarato di praticare la propria omosessualità.

L'ulteriore conferma in proposito, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, arriva quest'oggi dal Cardinale Julián Herranz Casado, Presidente della Commissione disciplinare della Curia Romana e Presidente emerito del Pontificio Consiglio per l'Interpretazine dei Testi Legislativi, in una intervista rilasciata a La Repubblica (15 ottobre 2007).

Il porporato ha infatti affermato che il Vaticano “è già intervenuto, ed anche tempestivamente, con un provvedimento di sospensione”, anche se “per le decisioni finali, ci penserà il tribunale”.

In merito al caso Stenico, il Cardinale ha sottolineato la necessità di lasciare lavorare “in serenità” gli inquirenti che cercano di far luce su tutta la vicenda, “lontano dai clamori dei mass media, perché i processi non si devono fare sui gionali, ma nelle sedi istituzionali”.

Tuttavia, ha tenuto a precisare, “è la Santa Sede la prima ad essere interessata a fare subito pulizia al suo interno. Ma sempre nel rispetto dei diritti umani e dopo il pronunciamento delle autorità giudiziaria”.

A livello generale, ha spiegato, per quanto concerne “i reati commessi contro il sesto comandamento, riguardanti la sfera sessuale, il canone 1399 del Codice di diritto canonico prevede pene severissime, fino alla riduzione allo stato laicale per quell'eventuale sacerdote che pecca con un minore di 16 anni”.

“È lo stesso criterio che sarà applicato a monsignor Tommaso Stenico, già sospeso dal servizio, in attesa delle verifiche degli inquirenti e del pronunciamento del tribunale”, ha aggiunto.

“Quando qualcuno sbaglia, viene giudicato secondo il Codice di diritto canonico o i provedimenti previsti dal regolamento della Curia romana, ma esempre nel rispetto dei diritti, senza pregiudizi e con processi regolari”, ha continuato.

Il porporato ha inoltre dichiarato che da parte della Chiesa “sicuramente c'è tristezza. Ma c'è anche la consapevolezza che si tratta di casi eccezionali, oserei dire unici, che non intaccano tutta la comunità, perché nella Chiesa, nella Santa Sede, ci sono tantissime persone, laiche e religiose, fortemente impegnate a servire il Papa con serietà, determinazione, amore per la parola di Cristo”.

In effetti, ha riconosciuto, malgado “il clamore di casi isolati” “la Commisione disciplinare che presiedo è quasi disoccupata”.

Nell'intervista mandata in onda il 1° ottobre scorso durante la trasmissione condotta da Ilaria D'Amico su “La 7”, quattro persone riprese con volti e voci contraffatti e che si presentavano come sacerdoti, avevano confessato le loro preferenze omosessuali.

Nel filmato il prelato ha ammesso di essere gay, aggiungendo persino di “non sentirsi in peccato” e di aver scelto l'anonimato “per non essere richiamato dai superiori vista l'attuale ferma opposizione della dottrina cattolica in materia di celibato sacerdotale ed omosessualità”.

Il nome di monsignor Stenico è stato rivelato solo successivamente dal quotidiano on-line “Petrus”, diretto da Gianluca Barile, per il quale il sacerdote collaborava e che lo ha licenziato il 9 ottobre scorso in seguito alla sua apparizione in tv.

Nel filmato però erano riconoscibili l'ascensore di accesso alla Congregazione del Clero e la porta di ingresso del Dicastero, ripresi dalle telecamere mentre il monsignore faceva accomodare l’interlocutore.

Dopo una veloce inchiesta interna al Dicastero diretto dal Cardinale Cláudio Hummes, O.F.M., Arcivescovo emerito di São Paulo (Brasile), facilitata anche dal fatto che Stenico era l'unico a tenere la chiave dell'ufficio, sono arrivati i provvedimenti disciplinari.

Monsignor Tommaso Stenico, originario di Borgo Valsugana (Trento), dottore in teologia e laureato in psicopedagogia, è collaboratore di “Telepace,” docente di Catechetica e Psicologia, lavora da 25 nella Curia romana e da oltre 30 è psicologo e psicoterapeuta iscritto all’Albo degli psicologi del Lazio.

In sua difesa, in una intervista concessa allo stesso quotidiano “Petrus”, monsignor Stenico ha confessato che “l'episodio è avvenuto realmente", tuttavia ha precisato di non essere gay ma di aver “peccato di superficialità”.

Il monsignor ha infatti dichiarato di voler “scrivere e redigere un libro, una ricerca sul problema dell’omosessualità tra i preti”, e che per tale ragione aveva contattato questo ragazzo dopo aver fatto una ricerca su siti gay.

Il prelato ha sostenuto di aver accettato l'incontro con uno sconosciuto solamente per contribuire a smascherare eventuali sacerdoti infedeli, essendo preoccupato dalla montante campagna di stampa contro la Chiesa.

“In sostanza era solo un esperimento, uno studio sul tema, ed io sono caduto, ma spiegherò tutto ai miei superiori”, ha affermato.

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Milano di notte si accende con il «PGold».

Un genere che si allarga al pubblico etero e alle discoteche più tradizionali.

Drag Queen e crossdressing: parte dai Magazzini Generali la nuova stagione delle serate pervert, tra musica tecno e look transgender

(Ambra Craighero - Il Corriere della sera) C'è un nome, o forse sarebbe meglio dire un logo, che rimbalza dai salotti più chic ai locali underground di Milano: è il «Pgold», forma contratta di Pervert gold, la serata principe delle serate pervert (www.mondopervert.com) che da alcuni anni animano le notti più trasgressive del capoluogo lombardo e che in questa stagione ha come location i Magazzini Generali. Nate come serate semiclandestine in locali poco conosciuti e riservate inizialmente al solo pubblico gay, le serate pervert sono oggi un must per i giovani che si ritengono alla moda. Il salto di qualità è stato il «trasloco» nei templi milanesi del divertimento – discoteche come il De Sade, l'Hollywood o il Rolling Stone – e l'allargamento anche alla platea etero, che tuttavia appare sempre più affascinata dal mondo del transgender, che aleggia nell'atmosfera del pervert. Il tema di quest'anno è la «smorfia napoletana» che per serata di debutto ha avuto come sottotitolo: «La paura». Ogni anno viene individuato anche un particolare dress code: lo scorso anno era il nero e turchese; l'edizione 2007/2008 sarà tutta all'insegna del giallo e del nero.

IL FENOMENO OBI BABY – Sono tanti i frequentatori del mondo pervert e si danno tutti appuntamento ogni seconda domenica del mese per ballare musica tecno mixata alla console da dj italiani e stranieri. E tra loro il vero «front man» del PGold e delle altre serate del giro pervert (che hanno nomi come Sodoma, Electropunk, White trash...) è Cris Oby Baby, in arte «la Regina», ex studente dell'istituto tecnico Paci di Milano e ora disc jockey e animatore delle notti trans sotto i riflettori (Leggi l'intervista). I fan arrivano un po' da tutta la Lombardia per assistere alle performance di Obi e del suo staff di animazione, composto interamente da omosessuali. Comune il loro obiettivo: distruggere, dal palco o in platea, quella che viene considerata la «normalità». Non a caso anche persone che conducono una vita come tante durante il giorno, alla sera si presentano in discoteca e si trasformano. Volti truccati, abbigliamento estroverso: il Pervert è diventato ormai un fenomeno di costume.

E' ALTERNATIVA – Il Pgold è molto di più di una serata tra le tante, è l'antitesi del divertimento chic di serate milanesi fatte di calciatori e modelle. E' il trionfo della musica elettronica, della grafica, delle installazioni, delle performance, in cui gli spettatori si travestono con i colori suggeriti dagli ideatori e si presentano sfoderando un mix di energia e trasgressività diventando spettatori attivi, lontani parenti del genere jeans e camicia bianca. Lo staff del PGold è formato da quaranta persone, tutte rigorosamente gay; i più in vista sono gli animatori che sfoderano una scenografica e ridondante ricerca estetica, in quanto sono Drag Queen e Crossdressing uscite dal film cult Priscilla, la regina del deserto.

I TEMI - I temi sono differenziati di anno in anno. In passato si è passati dai sette peccati capitali, alle favole classiche, ai tarocchi, ai santi e peccatori, per arrivare, appunto, alla smorfia napoletana. La notte di Milano con il Pgold è un po' più vicina ai modelli londinesi che vanno per la maggiore e il risultato è un grande party che conferisce a Milano la corona della città «transgeder» del divertimento notturno italiano. La formula collaudatissma del Pervert Gold è curata nei minimi dettagli. Si parte con un vero e proprio progetto fotografico destinato alla realizzazione del flyer, (che spesso viene collezionato dai giovani) grazie alla idea di patinatura di colore oro specchiante. Il primo degli otto spettacoli della stagione è stato quello dedicato alla paura. Ma è solo il primo: il tema della smorfia racchiude infatti un intero percorso che si snoderà attraverso la musica e i temi legati oltre che alla paura, alle coincidenze,ai numeri, al simbolismo,alla magia. L'after party è in rete (www.myspace.com/obibaby) in un sito dove i «pgoldini» lasciano commenti estasiati dalla loro regina delle console.
(nella foto: Dj Obi Baby nel suo loft di Sesto San Giovanni - foto Ambra Craighero)

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Onlus che truffa.

Ristoranti, alberghi, santoni, club erotici. Oltre 3 mila finte organizzazioni non profit sono state scoperte in tre anni.
E altre frodi spuntano ovunque. per rubare fondi o evadere le tasse. Ai danni del fisco e dei veri volontari.

(Gianni De Vecchio e Stefano Pitrelli - L'Espresso) Entri in un locale, ha tutta l'aria di un normalissimo pub, e ti portano una tesserina da riempire coi tuoi dati. Una firmetta et voilà: ne sei diventato socio e nemmeno te ne accorgi, perché bevi e mangi spendendo più o meno lo stesso degli altri locali in zona. Ma ad accorgersene è il proprietario, che sui tuoi soldi non paga le tasse perché in realtà ha travestito il suo pub da Onlus, ossia Organizzazione non lucrativa di utilità sociale. È solo un esempio, come ce ne sono tanti, di associazioni che fanno da paravento ad attività assolutamente profit, spaziando da palestre a prezzi vantaggiosi mimetizzate come circoli sportivi; a cinema che si presentano come centri culturali o circoli ricreativi per persone sole, anziani o stranieri che lucrano sul bar. Altri mascherano l'assistenza prezzolata alla terza età, le agenzie matrimoniali e persino case d'appuntamenti.

Insomma, benvenuti nel lato oscuro del Terzo Settore, un sottobosco dove le eccezioni viziose abbondano. Vere truffe ai danni dello Stato o ai danni degli ignari cittadini che fanno loro donazioni. Oppure organizzazioni che l'etichetta Onlus la sfruttano semplicemente a fini elusivi. Perché il riconoscimento permette di godere di notevoli agevolazioni fiscali: una concessione che premia le tante associazioni sane, punto di forza del volontariato nel nostro paese. Le Onlus infatti non pagano l'imposta sul reddito, perché i proventi non sono soggetti all'Ires. Poi ci sono molte operazioni senza Iva e l'esenzione da altre tasse, minori ma ugualmente onerose. Insomma, un bouquet di vantaggi per sostenere chi ha un reale impegno sociale. Ma che diventa un'occasione prelibata per i malintenzionati. Un ristorantino travestito da Onlus può battere sul prezzo qualunque concorrente in regola, oppure (a listino invariato) far più profitti. Per non parlare, infine, del 5 per mille cui queste associazioni hanno titolo, e c'è il rischio che finiscano per attingervi, nonostante i controlli. Aggiungendo al danno la beffa.

Non è una questione secondaria: solo nell'ultimo triennio ne sono state smascherate più di 3.200. Le prime finte Onlus sono nate assieme alle vere, dieci anni fa, sfruttando l'ignoranza delle norme e l'impreparazione dei controllori. Nel '97, infatti, l'Agenzia delle entrate ancora non aveva gli strumenti per tenere d'occhio soggetti nuovi dal punto di vista giuridico, una realtà che richiedeva, sì, i soliti controlli fiscali, ma anche l'analisi di aspetti di civilistica, societaria e associazionistica. Negli ultimi tempi, però, l'aria è cambiata.

O dimostrano casi come quello di una Onlus dal nome suggestivo, Lo Spazio del Tempo, ufficialmente dedita all'assistenza socio-sanitaria. Scoperta dal Fisco, l'organizzazione in questione si è rivelata la facciata di un bed & breakfast senza nessun libro contabile, che tutto faceva tranne perseguire l'attività sociale indicata. La sfacciataggine era tale che il b&b aveva un proprio sito (oggi 'in rifacimento'), e andava comprando inserzioni pubblicitarie su riviste di settore. Rivelando, in una dinamica da dottor Jekyll e mister Hyde, anche il suo alias turistico: Villa del Sole.

Il giro di vite sulle finte Onlus comincia nel 2003, a sei anni dalla loro nascita, quando un decreto ministeriale finalmente fornisce al Fisco le armi di cui aveva bisogno, a partire dalla possibilità di cancellare le organizzazioni 'distratte' o fraudolente. I risultati non tardano ad arrivare. E quasi in progressione geometrica: l'eliminazione di Onlus che non hanno i requisiti ha presto oltrepassato quota mille all'anno (1.434 nel 2005 e 1.151 nel 2006), un bel salto rispetto al biennio precedente (101 nel 2003, 583 nel 2004). Sono dati forniti dall'Agenzia governativa per le Onlus, che opera a stretto contatto col Fisco fornendo pareri obbligatori ma non vincolanti sulle cancellazioni.

A detta di Stefano Zamagni, presidente dell'ente governativo che vigila sul Terzo Settore, l'emersione si spiega "non tanto con l'aumento dei casi di frode fiscale, ma con la migliore messa a punto del sistema di caccia agli enti di volontariato posticci". E anche con una migliore collaborazione fra 'cacciatori', dovuta ai "protocolli d'intesa firmati con la Guardia di finanza e l'Agenzia delle Entrate". Tanto che ora la macchina viaggia a pieni giri, con sommo dispiacere di chi per anni non solo ha carpito la buona fede dei cittadini, e i loro soldi, ma anche sottratto fondi a quelle organizzazioni che la solidarietà la fanno davvero. Per non parlare del danno d'immagine all'intera categoria, anche perché, conclude Zamagni, "una mela marcia può infettare un'intera cesta".

Mela marcia lo era anche una tale Federazione Mondiale Tutela dei Diritti e delle Libertà con sede legale a Torino, meglio nota con il ben più trasparente acronimo di Federsex. Cancellata dal registro nel 2005, era un'associazione che dietro alle mentite spoglie di ente assistenziale, ai limiti della legalità, e probabilmente giocando sui tenui contorni del concetto di 'persona svantaggiata', aveva come scopo effettivo il supporto e la consulenza per la gestione di club privé, ed era punto di riferimento per locali erotici.

Evidentemente non è un caso che, secondo i dati dell'Agenzia delle entrate, i soggetti iscritti all'anagrafe delle Onlus, dopo il boom iniziale del '97, siano andati regolarmente scemando negli ultimi anni: dagli oltre 18 mila del 2004, ai 17.387 del 2005, ai 16.459 del 2006. E questo anche perché dal 2003 il Fisco i controlli li fa prima dell'iscrizione. E sono molto rigidi, visto che più della metà delle richieste viene respinta: l'anno scorso su 3.843 domande ne sono state rigettate ben 2.063.

Ma quello delle Onlus che nascondono un'attività puramente commerciale è solamente una delle tipologie fraudolente. Altre truffe grandi e piccole vengono ordite attraverso la raccolta di donazioni, che è più informale e lascia meno tracce, da parte di finti enti solidaristici. Come quell'Associazione Salvadanai beccata a San Remo nel 2005, che sfruttava dei disabili per rastrellare 'fondi a scopo di beneficenza' con i salvadanai piazzati nei negozi. E poi lasciava gli spiccioli ai soggetti veramente bisognosi, pro forma, mentre i soci 'reinvestivano' il grosso dei proventi nell'acquisto di auto e beni di lusso. E non diversamente da quel Centro Cooperazione Sviluppo genovese assurto ai disonori delle cronache, che prometteva di "cambiare la vita di milioni di bambini" in Mozambico attraverso il sostegno a distanza, e invece era un'associazione per delinquere che intascava migliaia di euro e li spendeva in Mercedes e appartamenti. O, ancora, dall'associazione Amore del bambino, che a Milano raccoglieva denaro per far operare all'estero i bambini affetti da gravi patologie, e che aveva fagocitato 450 mila euro attraverso collette raccolte coi soliti salvadanai. Tutti casi che però, presto o tardi, sono stati smascherati.

Sarà, c'è da sperarlo, il destino di esempi come quello della famigerata Croce Verde Brixia, che ha truffato gli ospedali di Bergamo, Mantova e Cremona per un milione e mezzo di euro: più del triplo dei costi realmente sostenuti gestendo postazioni del 118 e occupandosi dei servizi di assistenza e trasporto malati. O di una truffa dal valore di 800 mila euro che in Toscana aveva visto sorgere non una, ma un'intera galassia di sigle (dieci in tutto, da Co.Mo.Va. a Euroinvalidi) con un unico denominatore comune: raccogliere abiti usati per profitto, e naturalmente chiedere contributi porta a porta, presso supermercati, negozi e abitazioni di privati. Interessante infine la mappa dei soggetti fraudolenti: in testa la Campania, con 456 bocciature, staccando di gran lunga il Lazio, 268, e la Sicilia, 156 casi. Le più virtuose risultano Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, entrambe con otto richieste a testa. E tuttavia è proprio in Emilia Romagna che è recentemente saltato fuori il caso di una sedicente guaritrice di Saludecio, in provincia di Rimini, che difende a spada tratta lo status di Onlus della sua associazione, L'Angelo. E rifiuta la richiesta dell'Agenzia delle entrate di rilasciare fattura per le sue prestazioni: "Ho ricevuto un dono Da dio, e i doni di Dio non si tassano". Nemmeno le Onlus.

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Fabio Cannavaro testimonial della Campania.

A Pompei gira spot per campagna di promozione della Regione.
(Ansa) Gli scavi di Pompei hanno avuto oggi un ''custode'' d'eccezione: il campione del mondo Fabio Cannavaro. Ha interpretato questo ruolo girando il primo ciak dello spot per la campagna di promozione voluta dall'assessorato al turismo e beni culturali della Regione. Il calciatore sara' testimonial della Campania in Italia e in 7 Paesi. Lo spot fara' parte di una piu' ampia campagna di promozione che prendera' il via a fine novembre e che proseguira' nel 2008.

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Vivienne Westwood l’ingovernabile della moda.

(Panorama) La sfilata di Vivienne Westwood che si è appena conclusa a Parigi si chiamava 56, ovvero i giorni di carcerazione preventiva che il governo britannico, in un controverso disegno di legge, ha proposto per rafforzare le misure anti-terrorismo. Sugli abiti della stilista rieccheggiavano così slogan di protesta per una moda che unisce ideologie, politica e creatività. Madame Viv non pecca certo d’incoerenza. La sua moda è stata fatta, sin dall’inizio della sua carriera, di dure provocazioni. E infatti sapete cosa si pensa in Inghilterra di una redhead, di una testa rossa dalla massa di capelli arruffati pel di carota?
Che sia ingovernabile. Bene, Vivienne Westwood, una delle più rivoluzionaria designer di moda, ne è una della massime rappresentanti, e la sua folata di capelli fiammeggianti, da celta caparbia e bizzarra, ha mandato in cenere tutte le convenzioni, buttato gambe all’aria qualsiasi regola del bon ton e della rigida, paludata eleganza. Nel rogo non ci è finita lei come strega, come accadeva spesso nel medioevo alle teste rosse, ma tutto ciò che era conformismo nel vestirsi. Ora continua a Milano il successo della mostra dedicata alla genialità e sregolatezza di Vivienne Westwood a Palazzo Reale: la rassegna rimarrà aperta fino al 20 gennaio, poi questa retrospettiva in omaggio alla sua carriera, ideata e curata dal Victoria & Albert Museum di Londra, migrerà ad altre sedi dopo aver già toccato Canberra, Tokyo, Bangkok e San Francisco.

Si entra a Palazzo Reale a Milano e nelle sale neoclassiche di fronte agli arazzi Settecenteschi “sfilano” in un buio fasciante abiti, scarpe, quelle ad esempio con le famosissime zeppe mock-croc, proprio quei trampoli con cui falcava la passerella Naomi Campbell quando all’improvviso cadde da quei sandali twin-tower; e poi video, sprazzi di sfilate e su tutto il volto della Westwood sbeffeggiante come solo lei sa essere a 66 anni, dopo oltre 35 anni di carriera e il titolo di Dama di sua Maestà, insignitole dalla stessa regina Elisabetta di Inghilterra. Eppure tutto inizia con un piccolo negozio, Let it rock , nella Londra degli anni 70, dove si danno appuntamento i futuri Sex Pistols: il Punk sta per nascere. Lo sviluppo di nuove idee musicali, che fa dell’insofferenza per qualsiasi regola il proprio motore fra scandali e spille da balia con cui ci si bucavano guance e orecchie, trova nei vestiti della Westwood e di Malcolm Mclaren, il suo nuovo compagno, il proprio manifesto: magliette di cotone nero che Vivienne modifica facendo strappi, nodi, buchi, arrotolando e scucendo le maniche. Lavorando sul tavolo di cucina, decorando con cerniere che scoprono i capezzoli, borchie, catene, motivi stampati a pressione usando come matrice una mezza patata, uno stile molotov.
“La maglietta Venus aveva il giro manica orlato con pezzi di pneumatici di motocicletta mentre una delle serie più sinistre (e più ricercate dai collezionisti) portava diciture applicate ricavate da ossi di pollo bolliti, finemente lavorati al trapano e cuciti sulle maglie.

Per prima cosa scrivemmo ‘rock’, poi ‘fuck’” afferma madame Viv “La moda non è altro che vita e io credo che l’apparenza sia tutto” continua la ragazzaccia, che così rovescia il proverbio ed è l’abito a fare il monaco. Attraverso queste sale dove scorrono le sue collezioni da quella iniziale dei Pirates, Nostalgia of mud, Witches alla riscoperta dei tessuti, i famosi tartan, alla sala dedicata proprio all’Art of fashion, dove splendidi abiti color di perla ambrata sono incastonati in sfondi grigi, ai trionfi barocchi di abiti da sera, tutto racconta come la più anticonvenzionale della fashion stilyst accetti ora il rigor mortis delle bacheche di Palazzo reale. Perché, afferma, ora l’atto più anticonvenzionale è riscoprire e studiare il buon gusto.

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Pd: All'Assmblea Nazionale passano alcuni candidati gay.

Tra questi Andrea Benedino, Alessio De Giorgi e Sergio Lo Giudice.
I dati sono costantemente aggiornati.

(Stefano Bolognini - Gay news) Dei trenta candidati glt alle primarie per il Partito Democratico, che nei giorni scorsi hanno diffuso un appello per spiegare il loro sostegno al nascente progetto politico, sei (su 2400 componenti l'assemblea), ma il dato sarà aggiornato nelle prossime ore, sono stati eletti all'assemblea costituente nazionale: Andrea Benedino, Alessio De Giorgi, Matteo Cavalieri, Maurizio Caserta presidente di Arcigay Catania, Sergio Lo Giudice e Carmela Antonino.

Sergio Lo Giudice (nella foto) , ex-presidente nazionale di Arcigay, ringrazia, sul suo blog, chi lo ga sostenuto: "Entro in questo partito per contribuire a farne un partito laico che sappia migliorare il livello di libertà da ogni dominio ed eliminare le cause delle discriminazioni. Il tempo mi dirà se ho fatto bene, ma oggi sono convinto che questo è il luogo da cui si può riformare in meglio questo paese".

Matteo Cavalieri, il più giovane della truppa glbt dichiara: "i dati definitivi saranno diffusi oggi, al 99% dovrei essere letto, sono soddisfatto, nel nel mio collegio abbiamo raggiunto quasi il numero di voti delle primarie per Prodi del 2005. Il cammino è appena incominciato, speriamo sia in salita. I temi che ci stanno a cuore saranno comunque posti all'ordine del giorno".

Passa all'assemblea Costituenete regionale del Lazio Alfredo Capuano e probabilmente Ennio Trinelli in Emilia Romagna e Marco Volante per la Lombardia.

Non passano Enrico Pizza, che, ci spiega "ero solo candidato di sostegno alla lista", Anna Paola Concia e Vanni Piccolo.

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Arriva "Scelgo te! Single, gay o impegnato?".

(Tiscali spettacol) Prende il via su SKY Vivo (SKY canale 109) Scelgo te! Single, gay o impegnato?, il nuovo dating show condotto da Selvaggia Lucarelli. Protagoniste del programma sono donne in cerca dell'anima gemella, e per trovarla hanno a disposizione una rosa di tre candidati molto diversi tra loro, selezionati dalla produzione.
Tre appuntamenti galanti, ripresi dall'occhio vigile delle telecamere, per conoscere e riconoscere l'altra meta' della mela.

Ma qualcosa può andare storto: solo uno dei tre uomini infatti è single e disponibile, il secondo è già impegnato e il terzo è gay. Riuscirà la "cacciatrice" a riconoscere l'uomo giusto e vivere con lui la vacanza da sogno messa in palio dalla produzione? E se inaspettatamente l'uomo impegnato si innamorasse al punto da lasciare la fidanzata, o il gay improvvisamente cambiasse gusti?
Il programma, che ha già riscosso grande successo negli Usa e in Spagna, è prodotto da SKY Vivo in collaborazione con Endemol Italia.

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Arcigay nazionale: uno scivolone da dimissioni.

Comunicato Arcigay - La sindrome di Craig.

Come Arcigay vorremmo ritirare la solidarietà precedentemente espressa nei confronti di Mons. Stenico, dopo le dichiarazioni emerse dalle agenzie di stampa in cui dichiara di non essere gay ma di averlo fatto solamente per 'redimere persone malate'

Il monsignore è evidentemente affetto dalla sindrome del senatore americano Craig e i fatti si giudicano da soli.


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Ndr: Evidentemente invece quelli dell'Arcigay soffrono della "Sindromne di Stoccolma". Uno svarione del genere in un altro paese che non sia l'Italia si sarebbe pagato con le dimissioni. Ricapitolando: Il Mieli contro l'Arcigay, Marrazzo censore dei comici, Gay.it contro Gay.tv, GayLib annuncia che scende in piazza con An ma in modo "personale" e non come associazione perchè l'omosessualità non è argomento in discussione nella Cdl, Mancuso annuncia che scende in piazza non come Arcigay ma come privato cittadino... ma è un caos... Insomma anche tra i gay c'è una casta.

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Prete di Napoli, maniaco sessuale conclamato, continua a fare il parroco.

Grazie ad un'interrogazione parlamentare del deputato della Rosa nel Pugno Maurizio Tugno, torna alla ribalta il caso un sacordote cattolico italiano, pedofilo e violentatore conclamato, coperto dalla chiesa.
L'indagine ha inizio il 19 dicembre 2006 quando Don Tommaso, parroco del quartiere Pianura di Napoli, viene denunciato dai genitori di una bambina di dieci anni per molestie sessuali. Don Tommaso era già stato arrestato ad Agrigento nel 1995 per aver ripetutamente violentato una donna con gravi disturbi mentali affidata alle sue cure.
Per questo reato il prete era stato condannato a un anno e dieci mesi di reclusione, con la sopsensione condizionale della pena. Dopo la condanna la Chiesa l'ha promosso a parroco ed il sacerdote ne ha approfittato per palpeggire quotidianamente in sacrestia la piccola vittima.
Nonostante sia recidivo, la chiesa non ha ancora preso nessun provvedimento disciplinare nei suoi confronti.

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Madonna regista.

Presentato agli addetti ai lavori il suo documentario sul Malawi.

Nuovo impegno di regista per Madonna.
La Regina del Pop ha realizzato un documentario 'sociale', il cui scopo è quello di accendere i riflettori sulla drammatica situazione del Malawi, uno degli stati africani più martoriati dall'AIDS, nonché terra d'origine del piccolo David Banda, il bambino adottato dalla star l'anno scorso.

"I Am Because We Are"
, questo il titolo del documentario, racconta anche dell'impegno dell'associazione Raising Malawi, attivissima nell'offrire aiuti umanitari in quella zona africana. Non è ancora chiaro in quale tipo di circuiti il documentario vedrà la luce, ma gli addetti ai lavori che l'hanno visto in anteprima l'hanno descritto come "toccante e incredibile".

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Card. Herranz: la Santa Sede è la prima a fare pulizia al suo interno.

"Preti gay, la Chiesa farà pulizia"
Il cardinale Herranz: caso Stenico, i nostri giudici già al lavoro
"I reati relativi alla sfera sessuale possono portare alla riduzione allo stato laicale"

(Orazio La Rocca . La Repubblica) «E´ la Santa Sede la prima ad essere interessata a fare subito pulizia al suo interno. Ma sempre nel rispetto dei diritti umani e dopo il pronunciamento delle autorità giudiziarie. E´ lo stesso criterio che sarà applicato per monsignor Tommaso Stenico, già sospeso dal servizio, in attesa delle verifiche degli inquirenti e del pronunciamento del tribunale».

Non perde tempo la macchina giudiziaria papale in merito alla burrascosa vicenda dell´alto prelato che nel programma televisivo Exit di La7 è stato ripreso mentre dichiarava di essere gay e tentava un approccio omosessuale con un giovane. Stenico - che si difende assicurando di essere caduto in una trappola nell´ambito del suo lavoro di psicoterapeuta, svolto anche «per difendere la Chiesa» - per ora è allontanato dall´ufficio, ma in Vaticano vogliono risolvere quanto prima il caso. Lo assicura il cardinale Julian Herranz, giurista e presidente della Commissione disciplinare del Vaticano.

Cardinale Herranz cosa pensa del caso Stenico?

«E´ un caso su cui per ovvii motivi non mi posso esprimere. E´ giusto far lavorare le autorità competenti, gli stessi inquirenti, che stanno cercando di far luce su tutta la vicenda. Ma è bene che lavorino in serenità, lontano dai clamori dei mass media, perché i processi non si devono fare sui giornali, ma nelle sedi istituzionali. Su questa storia, nel frattempo, il Vaticano è già intervenuto, ed anche tempestivamente, con un provvedimento di sospensione. Per le decisioni finali, ci penserà il tribunale».

Ci vorrà molto tempo?

«Non lo so. Ripeto, facciamo lavorare in pace i giudici competenti. Ma non va dimenticato che è la Santa Sede la prima ad essere interessata a fare pulizia al suo interno. Sempre se le colpe saranno provate in un adeguato processo».

A quali sanzioni potrebbe andare incontro monsignor Stenico?

«Non vorrei parlare di questo caso. A livello generale i reati commessi contro il sesto comandamento, riguardanti la sfera sessuale, il canone 1399 del Codice di diritto canonico prevede pene severissime, fino alla riduzione allo stato laicale per quell´eventuale sacerdote che pecca con un minore di 16 anni. Ma è un regola generale che non so se può riguardare il caso di cui si sta parlando».

Cosa si prova all´interno del Vaticano quando si viene a sapere che un alto prelato è accusato di gravi delitti o cede alle tentazioni sessuali?

«Sicuramente c´è tristezza. Ma c´è anche la consapevolezza che si tratta di casi eccezionali, oserei dire unici, che non intaccano tutta la comunità, perché nella Chiesa, nella Santa Sede, nelle varie congregazioni ci sono tantissime persone, laiche e religiose, fortemente impegnate a servire il Papa con serietà, determinazione, amore per la parola di Cristo. Quando qualcuno sbaglia, viene giudicato secondo il Codice di diritto canonico o i provvedimenti previsti dal regolamento della Curia romana, ma sempre nel rispetto dei diritti, senza pregiudizi e con processi regolari».

Come è lo stato di salute del Vaticano dal punto di vista della moralità?

«Benissimo, malgrado il clamore di casi isolati. Lo dimostra il fatto che la commissione disciplinare che presiedo è quasi disoccupata. Ripeto, il personale della S. Sede è altamente motivato. Qualcuno che sbaglia può esserci. Ma la Chiesa sa come intervenire».

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La pericolosità sociale dell’ipocrisia vaticana.

(Famigliafantasma blog) Vi avevamo avvisato: su La7 è andata in onda una trasmissione verità sui preti che fanno sesso promiscuo e occasionale con sconosciuti, in modo abituale.
Ecco il reportage, presente su Youtube.

PRIMO VIDEO
SECONDO VIDEO
TERZO VIDEO

Ve lo giro per due motivi: prima di tutto perché in questi video non si creano “mostri” in prima pagina. Non ci sono gogne mediatiche delle persone, tutte irriconoscibili. Semplicemente ci sono dei poveri preti che parlano e raccontano la miseria della loro vita, nel loro ministero, della loro ecclesia. E che dicono - se ce ne fosse bisogno - che il vaticano è un verminaio di omosessuali repressi, nascosti ed ipocriti. Le loro parole dimostrano che il problema non sono questi quattro preti: è lo sporco presente in vaticano. Sporco non perché omosessuale, ma perché nascosto e mistificato dall’ipocrisia.

Il secondo motivo è che uno di questi cleicali era un monsignore ben conosciuto: voce ufficiale di tante realtà mediatiche del vaticano, in primis Telepace ma non solo… Ebbene, è stato riconosciuto (attraverso le stanze in cui ospitava i suoi uomini) e rimosso dall’incarico da Claudio Hummes. Per fare pulizia, perché “ci vuole severità”. Come se avesse senso rimuovere un sacerdote su mille.

Ecco che il Vaticano lancia il suo messaggio, come al solito su un doppio binario.
Al mondo grida “Abbiamo ripulito il Vaticano da quel prete omosessuale e ipocrita”.
Al suo interno la morale che lancia è un’altra. Questa rimozione è un avviso agli altri 999 preti omosessuali che sono rimasti dentro: “Avete visto che fine fa chi non nasconde a tutti i costi la propria omosessualità? Avete visto come trattiamo chi non è falso fino in fondo ma si pone dei dubbi sulla liceià morale di tanta ipocrisia?” L’invito del Vaticano ai suoi preti è chiarissimo: ”Dividete il pulpito dalla vostra vita, e da noi avrete tutto il nostro appoggio a nascondere i vostri morti nell’armadio. Qualunque essi siano”.

La cosa più grave in tutto questo è che mentre gli omsessuali vengono rimossi solo in presenza di indizi secondari, i preti pedofili vengono coperti sempre e comunque, anche di fronte ad accuse evidenti.

Durezza con gli omosessuali, accondiscendenza con i pedofili.
Provo un grande schifo a riflettere su questa punto. Una Chiesa che dice che combatte l’omosessualità perché è convinta sia legata a doppio filo alla pedofilia.
Ed infatti sono sempre rimasto sconvolto dal fatto che la Chiesa, quanto meno gravemente confusa, ponga sullo stesso piano omosessualità e pedofilia, dimenticando che la prima è una lecita scelta tra persone consenzienti, la seconda il più grave atto immorale che una persona possa compiere, oltre che un reato gravissimo.
A giudicarla da questi aspetti, la Chiesa del 2000, oltre a diffondere ignoranza, è profondamente ipocrita e malevola. E socialmente pericolosa.
Ma la situazione, in realtà è ben peggiore: la chiesa tratta i pedofili con i guanti di velluto, mentre agli omosessuali riserva accanimento, ingiustizia e disonestà intellettuale.

Ed ora, se pensate che quello che dico sia vero, chiedetevi: perché un simile comportamento? A giovemento di cosa? O di chi?

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Anne Hathaway: "Ho fatto da testimone a mio fratello gay.

L’attrice, protagonista del film “Becoming Jane”, parla della sua famiglia e accenna ai problemi giudiziari del suo fidanzato.

Anne Hathaway, protagonista della fortunata commedia “Il diavolo veste Prada”, è tornata sul grande schermo con un film in costume, “Becoming Jane”, dove si racconta dell’unica storia d’amore vissuta dalla celebre scrittrice Jane Ausen. Nella vita vera, invece, la dolce Anne è fidanzata con l’imprenditore italiano Raffaello Follieri, attualmente nell’occhio del ciclone per una serie di operazioni finanziarie controverse. Lei, comunque, non se la prende troppo e afferma: “Ho fiducia nella giustizia, sono certa che i tribunali faranno chiarezza”. Brava, graziosa, gentile, la ragazza è alquanto discreta e posata, ben lontana dagli eccessi di Hollywood: “Non sono perfetta – confessa a Vanity – sono solo riservata. E, soprattutto, non voglio che la mia famiglia si vergogni di me”.

Anne, infatti, è molto legata ai suoi genitori e ai due fratelli, uno dei quali, gay, si è recentemente sposato con il compagno: “I miei sono tolleranti, e hanno sempre messo al primo posto la nostra felicità, non l’appartenenza a una categoria. E frequentano omosessuali fin dalla nascita. Letteralmente: il miglior amico di mia madre, quello che venne a trovarlo in clinica subito dopo il parto, è gay. E quando nel novembre scorso Michael ha sposato il suo compagno, gli ho fatto da testimone”.

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Il Giornale smaschera la farsa delle elezioni del Partito democratico.

(Emanuela Fontana - Il Giornale) «Cristian, ti aspetto qui». E Cristian va. Con la sua maglia rossa, gli occhiali da sole, il permesso di soggiorno in mano. Cristian lavora fino a notte, ma per votare cinque volte si è svegliato due ore prima. Cinque volte, che ridere: «Da morire!». Il gioco diventa una giostra. Sempre lo stesso giro: cinque file ai seggi, cinque seggi diversi, cinque coppie di schede. Cinque euro. Cinque ricevute. Cinque voti. Per Walter Veltroni. Tutta la vita? «No, soltanto cinque volte!». Alla fine indossa il grembiule e offre caffè e cornetto al cioccolato.

È un amico. Cristian Constantin Zaharia, 31 anni, in Italia da sei, rumeno, cameriere in un bar di Roma, ha votato cinque volte sotto i nostri occhi alle elezioni primarie del Partito democratico. Quattro dei suoi cinque voti per Veltroni sono quindi non validi. Cristian non ha fatto appostamenti, raggiri, trucchi, non c'è stata nessuna dichiarazione falsa. Ha mostrato sempre il suo documento d'identità con la residenza italiana, via del Fontanile Arenato, e ha votato per cinque volte con il suo nome e cognome, come dimostrano le ricevute che gli sono state rilasciate in qualità di «partecipante al processo costituente» del Pd. A seguire Cristian per i seggi delle primarie in effetti si muore dal ridere. Bastano due ore e quindici minuti. Si parte all'una dalla zona ovest di Roma, dai quartieri che abbracciano il grande parco di Villa Pamphilj, in direzione del Gianicolo, e poi più giù, verso San Pietro.

La giornata è splendida e le file ai seggi non sono fastidiose: ci sono sette, otto persone. Tanti stranieri, tantissimi filippini. Fuori da una sezione dei ds, a Bravetta, è anzi scritto, in stampatello: «Possono votare anche sedicenni e stranieri». Inizia così, a piazza San Giovanni di Dio, la giornata del «penta-voto» di Cristian. Mostra il permesso di soggiorno, anche se non gli serve più, perché è cittadino dell'Unione Europea. Versa l'euro alla cassiera, prende le due schede, va dietro a un manifesto elettorale, segna la sua croce e vota. Per la prima volta. Chi? «Veltroni-Zingaretti». Segretari nazionale e regionale.

Agli italiani chiedono il certificato elettorale, agli stranieri no, solo il documento. Sulla carta di Cristian è indicata la via, non dovrebbe votare in quella zona. Ma gli dicono solo due parole: «Un contributo». Si va avanti. Il quartiere è lo stesso, via Paola Falconieri, 84. È un circolo ricreativo. Su un tavolo sono accatastate pile di volantini su corsi di planoterapia e fiori di Bach. E questa volta a Cristian fanno una domanda: «Sai che non è la zona in cui dovresti votare?». Cristian spiega che non lo sapeva, e in effetti è così. «Okay, non ti perdiamo!», sospira una scrutatrice. Cristian non delude e vota per la seconda volta. Ci si sposta un po', ma non tanto, verso piazza Pio XI. Qui c'è ancora un gazebo, accanto a due bancarelle di pachistani che vendono magliette colorate. Neanche in questo seggio Cristian potrebbe votare. Glielo fanno notare. E il presidente dice a uno scrutatore: «Fallo votare però scrivilo a verbale». Lo scrutatore non scrive niente. Cristian vota per la terza volta. Lo salutano, e se ne va. Finalmente si trova una sezione dei ds nella zona di residenza di Cristian, a Bravetta, in via della Pisana. È il seggio dove è esposto l'avviso per i sedicenni. Qui non ci sono problemi. Il quarto voto è velocissimo. Piccola fila, euro, ricevuta, schede, croce sulla coppia Veltroni-Zingaretti. A questo punto si decide: se si vota dappertutto, lanciamo la monetina. Piazza del Risorgimento. C'è un grande gazebo vicino alla fermata dei taxi. Si sceglie perché davanti al gazebo c'è l'enorme calotta della cupola di San Pietro contro il cielo. È un bel posto per votare. E Cristian vota, per la quinta volta. È fuori zona, ma che importa ormai? Che ridere: «Un saluto a Veltroni e a Zingaretti, se vogliono un caffè forse un giorno gli dirò dove lavoro».

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Vaticano: Monsignore sospeso non perchè gay ma perchè ha creato uno scandalo.

(Alberto Giannino - ImgPress) Monsignor Tommaso Stenico, 60 anni, originario di Borgo Valsugana (Trento), dottore in teologia e laureato in psicopedagogia, collaboratore di Telepace e di Petrus, docente di Catechetica e Psicologia, autore di 42 libri, membro della Curia Romana nel ruolo di Capo dell'Ufficio Catechistico della Congregazione per il Clero, è stato sospeso dal suo prestigioso incarico. Non perchè gay, come è stato scritto da più parti, ma per la sua ortoprassi (comportamento) molto, ma molto discutibile. Egli, infatti, ha invitato un ragazzo conosciuto in una chat erotica dentro le mura del Vaticano per una prestazione sessuale. Non solo: mons. Stanico, che non sapeva di essere ripreso da telecamera e registratore,durante l'incontro con il giovane, ha fatto pure delle pesanti dichiarazioni contro il Magistero della Chiesa sconfessando apertamente il suo ruolo di ministro di Dio e di alter Christus.

Senza contare il contenuto della conversazione che definire triviale e scurrile è poco. Questo comportamento inqualificabile ha indotto i suoi Superiori a sospenderlo dall'incarico che ricopriva in Curia. Ora, ci sarà un processo canonico, dove lui potrà discolparsi e difendersi. Nel frattempo tutti attaccano la Santa Sede perchè, a loro, dire, l'avrebbe sospeso in quanto gay. No, monsignor Stanico, dopo le scandalose e offensive riprese televise del suo incontro ad "Exit" con questo giovane non poteva restare in Vaticano come se niente fosse. Egli, col suo comportamento, ha procurato delle ferite alla Chiesa che dice di amare (e noi gli crediamo), ha deturpato l'immagine della Sposa di Cristo che è "santa e immacolata,senza macchia e senza ruga" (San Paolo) ma anche peccatrice perchè composta da uomini e donne. Ha, infine, creato grave scandalo, sconcerto e disorientamento tra i fedeli della comunità cattolica per il contenuto forte delle sue affermazioni fatte in Tv di fronte a milioni di persone e per il suo scandaloso comportamento tenuto verso un giovane che era stato pagato per tendere un agguato a don Tommaso.

Monsignor Stanico, a sua difesa, dice che ha fatto tutto ciò per studiare i comportamenti dei sacerdoti nella sua qualità di psicologo, ma se l'avesse concordato con i suoi superiori gli crederemmo. Purtroppo, al momento, non risulta a nessuno questo suo studio personale e del tutto privato. La Santa Sede ha reagito con prontezza. Si potrebbe dire tolleranza zero, per usare un'espressione che oggi va di moda. Tolleranza zero, che noi condividiamo appieno, e cercheremo di motivare le ragioni spiegando in maniera esauriente ed asaustiva il ruolo e la funzione del sacerdote nella Chiesa e nella società. I sacerdoti, sia diocesani che religiosi, ci insegna il magistero della Chiesa, sono partecipi dell’unico sacerdozio di Cristo, sommo sacerdote, “costituito in favore degli uomini in ciò che riguarda Dio, affinché offra doni e sacrifici per i peccati” (Eb 5, 1). La loro presenza dà grande gioia e aiuto fraterno a tutto il Popolo di Dio. In loro riconosciamo il buon pastore, il servo fedele, il seminatore che esce per spargere il buon seme, il lavoratore nella vigna, il pescatore che getta la sua rete.

Loro sono gli amici intimi di Cristo: “Vi chiamo amici, non più servi, perché il servo non sa quel che fa il padrone” (Gv 15, 15). Come sacerdoti essi devono riconoscere il mistero della grazia nelle loro vite. Come afferma san Paolo, sono stati investiti di tale ministero “per mezzo della misericordia di Dio” (2 Cor 4, 1). Esso è un dono. È un atto di fiducia da parte di Cristo, che ci chiama ad essere “amministratori dei misteri di Dio” (1 Cor 4, 1). È una configurazione sacramentale con Cristo, sommo sacerdote. Il sacerdozio non appartiene ai chierici per fare quello che vogliono. Non possono reinventare il suo significato secondo il loro punto di vista. Esso deve essere fedele a Colui che li ha chiamati. Il sacerdozio gli è stato dato come dono. Ma in loro e attraverso di loro il sacerdozio è un dono per la Chiesa. Non separino mai la vita sacerdotale e il ministero dalla comunione piena e generosa con la Chiesa intera. Che cosa si aspetta dai sacerdoti la Chiesa? La Chiesa si aspetta che essi, e i loro fratelli e sorelle, i religiosi, siano i primi ad amarla, ad ascoltare la sua voce e a seguire le sue aspirazioni, così che le persone del nostro tempo possano essere di fatto servite. I sacerdoti, sono a servizio di Cristo, il Maestro (cf. Presbyterorum Ordinis,1, Conc. Vat. II). Una parte molto importante del loro ministero è pregare e insegnare il messaggio cristiano. Nel passo sopra citato, san Paolo descrive la propria attitudine a tale ministero: “Noi ripudiamo di falsificare la Parola di Dio; manifestando invece chiaramente la verità, ci raccomandiamo alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio” (2 Cor 4, 2). Non possono modificare la Parola di Dio. Devono sforzarsi di applicare la Buona Novella alle mutevoli condizioni del mondo e resistere, coraggiosamente e a tutti i costi, alla tentazione di alterare il suo contenuto, o reinterpretarla in modo da renderla confacente allo spirito dell’epoca attuale. Il messaggio che pronuncino non è la saggezza di questo mondo (cf. 1 Cor 1, 20), ma le parole della vita, parole che sembrano follia agli uomini mondani (cf. 1 Cor 2, 14) “Nel loro caso - afferma san Paolo - il dio di questo mondo ha accecato le loro menti, perché non rifulga ad essi lo splendore del Vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio” (2 Cor 4, 4).

E continua: “Perché ciò che noi predichiamo non è noi stessi, ma Cristo Gesù, il Signore” (2 Cor 4, 5). Non dovremmo essere sorpresi, quindi, se il loro messaggio di conversione e di vita non è sempre ben accetto. Facciano ogni cosa in loro potere per presentare la parola tanto fedelmente quanto possibile, credano nel potere della parola stessa, e non si scoraggino mai: “Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme in terra: dorma o vegli, notte e giorno, il seme spunta e cresce senza ch’egli sappia come” (Mc 4, 26-27). Tuttavia, in un altro senso, essi sanno come cresce il seme: “È Dio che lo fa crescere” (1 Cor 3, 7). In tal senso sono “gli operai di Dio” (1 Cor 3, 6). Quanto devono essere solleciti nella loro predicazione! Essa dovrebbe essere il proseguimento della preghiera. I sacerdoti sono partecipi del sacerdozio di Cristo. Sono suoi ministri, suoi strumenti. Ma è Cristo che nei sacramenti, specialmente nell’Eucaristia, infonde la vita divina al genere umano (cf. Presbyterorum Ordinis, 5). Con quale cura, con quale amore devono celebrare i sacri misteri! Il carattere sacro di ciò che ha luogo nelle loro celebrazioni liturgiche non deve essere oscurato. Tali celebrazioni devono essere un’esperienza di preghiera e di comunione ecclesiale per tutti coloro che vi prendono parte. Tutti noi siamo a conoscenza dei molti sforzi che si compiono per assicurare un rinnovamento ecclesiale secondo le direttive del Concilio Vaticano II. Continuino a sviluppare tra i laici un senso di responsabilità partecipata della vita liturgica ed apostolica delle loro parrocchie. Attraverso il loro sacerdozio spirituale, i laici sono chiamati a prendere il proprio posto nella vita della Chiesa secondo la grazia e il carisma dati a ognuno di loro. Essi devono condotti alla fede. Devono essere ispirati e incoraggiati a lavorare per il benessere e la crescita della famiglia ecclesiale. I sacerdoti incoraggino i giovani, specialmente, ad “aspirare ai doni più elevati” (1 Cor 12, 31). Lavorino vicino ad essi e mostrino loro, inoltre, la sfida e l’attrazione del sacerdozio e della vita religiosa.

Spendano la loro vita al servizio del Popolo di Dio; con la parola e il sacramento: questo è il loro difficile compito, la loro gloria, il loro tesoro. Ma è san Paolo di nuovo che ci ricorda: “Noi portiamo questo tesoro in vasi di creta” (2 Cor 4, 7). L’esperienza personale di ognuno di essi è che la loro gioia e la loro fertilità nella vita sacerdotale provengono da una completa accettazione della loro identità sacerdotale. Devono amare la loro vocazione e la loro missione. Ma devono anche essere visti ad amare il loro sacerdozio. Lasciate, amici sacerdoti, che le persone vedano che voi siete uomini di preghiera. Lasciate che vedano che voi trattate i sacri misteri con amore e rispetto. Lasciate che vedano che il vostro impegno verso la pace, la giustizia e la verità è sincero, incondizionato e audace. Lasciate che ognuno veda che amate la Chiesa e che siete un cuore ed una mente sola con essa. Ciò che è in gioco è la credibilità della vostra testimonianza cristiana! Poiché i sacerdoti nella consacrazione religiosa hanno portato la loro grazia battesimale a un grado di “totale donazione a Dio sommamente amato” (cf. Lumen Gentium, 44), essi sono diventati segno di una vita superiore, una “vita che vale più del nutrimento e il corpo più del vestito” (Lc 12, 23). Attraverso la professione dei consigli evangelici essi sono diventati un segno profetico del regno eterno del Padre. In questo mondo essi guardano “all’unica cosa necessaria” (Lc 10, 42), al “tesoro inesauribile” (Lc 12, 33). I sacerdoti la cui vocazione è un lavoro attivo nel servizio ecclesiale, devono congiungere tra loro la contemplazione e l’ardore apostolico. Per mezzo della contemplazione aderiscono a Dio con la mente e col cuore; con l’amore e l’ardore apostolico voi collaborate all’opera della redenzione e alla dilatazione del regno di Dio (cf. Perfectae Caritatis, 5). Nel loro servizio alla famiglia umana devono essere attenti a non confondere il “Regnum Dei” con il “Regnum hominis”, la liberazione politica, sociale ed economica con la salvezza in Gesù Cristo (cf. Giovanni Paolo I, Allocutio, die 20 sept. 1978: Insegnamenti di Giovanni Paolo I, p. 74). Il loro ruolo profetico nella Chiesa dovrebbe condurli a scoprire e a proclamare il significato più profondo di tutte le attività umane. Solo quando l’attività umana preserva la sua relazione con il Creatore essa preserva la sua dignità e raggiunge l’adempimento.

Le loro comunità sono state impegnate nel processo di rinnovamento auspicato dal Concilio Vaticano II. Essi stanno cercando di essere sempre più fedeli al loro ruolo che si svolge nella comunità ecclesiale secondo i loro particolari carismi. Partendo dall’ispirazione originale dei loro fondatori e seguendo il magistero della Chiesa, sono in una eccellente posizione per discernere i suggerimenti dello Spirito Santo riguardanti la necessità della Chiesa e del mondo attuale. Con un esteriore appropriato adattamento, seguito da una costante conversione spirituale, la vostra vita e la vostra attività, nel contesto della Chiesa locale ed universale, divengono una felice espressione della vitalità e della giovinezza della Chiesa. Essi tutti i giorni dovrebbero pronunciare le bellissime parole di san Paolo: “Ringrazio il mio Dio per mezzo di Gesù Cristo a causa di tutti voi, perché la vostra fede è magnificata in tutto il mondo” (Rm 1, 8). Ecco, questo dovrebbe essere il modello di sacerdote a cui noi guardiamo con fiducia e con speranza, al di là di episodi isolati che purtroppo fanno notizia. Mentre, il tanto bene che compiono quotidianamente i 400 mila sacerdoti cattolici sparsi in tutto il mondo, non viene mai (stranamente) citato dai media.

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Veltroni stravince le primarie del Pd: 75,7%. Alle urne oltre 3 milioni di persone.

(RaiNews24) Walter Veltroni segretario del Pd con il 75,7% dei voti. E' il risultato delle primarie secondo la sesta e definitiva proiezione della Ipsos.

In attesa dei risultati definitivi, a Rosy Bindi viene assegnata una previsione del 13,3% dei voti, mentre Enrico Letta otterebbe il 10,8%.

Si fermano allo 0,1% Mario Adinolfi e Piergiorgio Gawronski.

Lo spoglio
Per quel che riguarda i dati reali, quando sono stati completati gli scrutini nel 54,23% dei seggi, Veltroni è al 75,63%. Al secondo posto segue Rosy Bindi con il 14,04% e poi Enrico Letta con il 10,14%. A Mario Adinolfi va lo 0,13% dei consensi e a Piergiorgio Gawronsky lo 0,06%.

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La settimana teatrale a Milano.

Boston Marriage al Libero. Titanic «affonda» al Litta.
(Viviana Persiani - Il Giornale) Oggi, in data unica, allo Studio, va in scena Il miracolo inventato di Margherita Veneruso. Da questa sera al Teatro Libero, adibito a salotto ottocentesco si consuma una liason dangereuse al femminile con Boston Marriage di David Mamet; saranno Tommaso Pitta e Arturo Di Tullio a dirigere la compagnia protagonista di un vero gioco al massacro tra ricordi, equivoci e colpi di scena.

Emma Dante torna da domani al Crt Teatro dell'Arte presentando il suo testo Cani di bancata, lavoro che denuncia il parassitismo di certi individui mafiosi.

Al Teatro Nuovo, da domani prenderanno forma le coreografie firmate da Moses Pandleton e messe in scena dai Momix, protagonisti di Sun Flower Moon, spettacolo suggestivo di corpi e forme in evoluzione che, dopo 25 anni di vita, continua a rendere poetica la realtà quotidiana. Prosegue al Teatro Out Off la Quadrilogica di Antonio Rezza e Flavia Mastrella con la messinscena di Io, prevista per domani.

Da mercoledì al Teatro della Contraddizione la compagnia Fattore K presenterà Alla meta di Thomas Bernhard, spettacolo diretto da Federica Santoro con la collaborazione di Fabio Chesrtich.

Giovedì allo Smeraldo, debutta il suggestivo Bocca Tango, coreografia di Ana Maria Stekelman mentre al Palasharp, per la gioia dei bambini, sbarca il musical Scooby-Doo! Live on stage; dopo il successo riscosso anche negli Stati Uniti, l'eroe creato da Hanna & Barbera calcherà la scena attorniato dai suoi amici, protagonisti di nuove avventure divertenti, sempre pronti a smascherare il «cattivo di turno» e risolvere il mistero.

Da giovedì, il comico Giovanni Cacioppo, forte delle sue recenti trasmissioni televisive, ritorna sul palco di Zelig Cabaret per tre giorni all'insegna della risata.

Sarà la compagnia Astorritintinelli a inaugurare, giovedì la stagione teatrale del Teatro Litta con Titanic una fiaba del vecchio millennio. Sabato al Teatro Strehler, debutta Il revisore, di Gogol, regia di V. Fokin.

Sabato al Teatro Alfredo Chiesa Umberto Bernasconi metterà in scena Milàn... bella Milàn, voci e suoni della Milano che non c'è più. (nella foto Julio Bocca)

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Continua la baruffa tutta casalinga: Gay,tv e il partito democratico.

In risposta all`editoriale del direttore di Gay.it Alessio De Giorgi che non ha condiviso il nostro chiedere ai candidati LGBT del PD `con qualche coraggio ci chiedete il voto`.

In merito all’accusa mossa dal direttore di Gay.it Alessio De Giorgi di aver fatto una ‘piccola carognata’ titolando sul sito di GAY.tv I CANDIDATI GAY DEL PD CI CHIEDONO IL VOTO. CON QUALE CORAGGIO?’ desidero a nome di tutta la redazione fissare alcuni punti.
1. Ringrazio Alessio De Giorgi per essersi tuffato in una politica attiva che spero lo conduca a calcare scene nazionali, come tante volte gli ho suggerito privatamente, auspicando un suo impegno fattivo. E lo ringrazio
anche per aver messo mano alla tastiera e aver scritto il suo editoriale di critica al nostro articolo. La democrazia è esattamente questo. La democrazia non è figlia dei muscoli dei più forti, non è la maggioranza che schiaccia la minoranza, la democrazia, per dirla con il mio conterraneo Flaiano, non è correre in soccorso del vincitore.

2. Considero la definizione ‘piccola carognata’ dell’articolo del direttore di Gay.it un po’ eccessiva, ma conosco la tempra toscana dell’uomo e mi rifiuto di leggerla come una conformazione all’irrespirabile aria di censura che attanaglia la sinistra di governo di questo scorcio di decennio. A scanso di equivoci comunque, caro direttore: a GAY.tv critichiamo e chiediamo conto a nome dei nostri lettori, fornendo loro anche un sempre presente spazio di commento, ciò che reputiamo opportuno rispetto alla nostra coscienza di professionisti.
3. A GAY.tv non ci arroghiamo il diritto di difendere la causa LGBT, secondo noi non è nostro dovere decidere e imporre ciò che è più funzionale alla causa. Quello lo fanno le organizzazioni rappresentative, le associazioni, i deputati eccetera. GAY.tv è un organo di informazione, non di propaganda. È nostro dovere raccontare, far emergere incongruenze e chiedere conto del proprio operato a chi si espone nella rappresentanza delle istanze LGBT. Quando i gay sbagliano, a GAY.tv lo raccontiamo. Troppo facile criticare solamente fascisti e destra. Troviamo molto costruttivo e utile invece criticare chi, più vicino alla causa, continua a peccare di timore reverenziale e attaccamento al potere. La politica si fa altrove, noi siamo i controllori della politica. Soprattutto: cerchiamo di offrire ai nostri lettori gli strumenti per controllare la politica. Debbo essere sincero: non ci riusciamo sempre. Ma con altrettanta sincerità posso dire che sempre ci proviamo. Davvero.
4. GAY.tv ha fatto il suo dovere informativo. Abbiamo mandato messaggi dei nostri lettori a Walter Veltroni in persona, pubblicati in una pagina de L’Unità. Abbiamo fatto votare in un sondaggio i nostri lettori sulle preferenze. Abbiamo informato sul fatto che ci fossero le primarie e che ci fossero candidati LGBT. La proprietà di GAY.tv (che detiene anche una consistente quota di Gay.it) non ha mancato di fare una telefonata in cui si lamentava un’eccessiva pubblicità al Partito Democratico. Ma abbiamo mantenuto la linea, pensando e riconoscendo come eccezionale l’evento delle primarie del Partito Democratico. Questo grazie anche ad una proprietà che ci lascia completamente liberi.
5. Alessio De Giorgi farebbe cosa utile, da candidato LGBT al PD, erede di questo governo (non è forse il PD l’erede di questo governo in carica? Come negarlo? Pensate davvero che tutti gli Italiani siano disposti a farsi prendere in giro? Tanti sì, tutti no), a rispondere alle domande poste dalla lettera da noi pubblicata, che sintetizzo:
a. sul librone giallo di programma di governo steso insieme alla sinistra radicale, non c’è alcun diritto pubblico alle coppie di fatto (la Bonino esce sbattendo la porta, anche se poi finisce al governo e fa ancora oggi il ministro).
b. Coppie gay inesistenti nella politica di esenzione fiscale per i nuclei familiari che aggregano la società e favoriscono i meccanismi di solidarietà sociale.
c. Reintroduzione dell’imposta di successione per le coppie gay con aliquote massime, una specie di legge di strozzinaggio per scoraggiare la nostra affettività gaylesbo e la nostra propensione a costruire vite insieme.
d. Proposta di legge DICO, che è un topolino offensivo, dopo l’annuncio di due anni prima di Prodi rilanciato da una homepage di Gay.it che strillava ‘PRODI PER IL PACS’: i DICO sostanzialmente non riconoscono nessuna esistenza di una affettività tra gay e lesbiche degna di un riconoscimento di tutela quale vincolo sociale. Una legge fatta dalla sinistra che dice: il vostro amore non è degno di essere riconosciuto dalla nostra repubblica.
e. I DICO, rilasciati da un Consiglio dei Ministri, non vengono mai presentati al parlamento, grazie all’abile regia di uomini del Vaticano che ringraziano pubblicamente il segretario dei DS Fassino, che è il king maker del PD per cui Alessio De Giorgi e gli altri candidati LGBT ci hanno chiesto il voto. Grottesco davvero.
f. In commissione giustizia al Senato i DICO vengono ribattezzati CUS, per morire definitivamente, confermando la strategia della foglia di carciofo. Prodi promise i Pacs, con grande rilancio di una homepage di Gay.it, poi in tre anni le foglie volano una dopo l’altra e non resta nulla.

Può darsi che il titolo di GAY.tv in cui chiedevamo ‘con quale coraggio ci chiedete il voto’ sia denigrante del lavoro dei candidati LGBT del PD e giochi alla sfascio. Può darsi che nel PD lavorerete così bene voi candidati LGBT da costruire certezze che diventino leggi. Ne daremo notizia prima di tutti e gioiremo e riconosceremo i meriti, direttore. Stanne certo.

Giuliano Federico
redazione@gay.tv

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Ma Gay tv oltre a questa sbrodolata è in grado di indicarci un'alternativa o è "propaganda". E come mai si accorgono solo ora dell'inadeguatezza e delle incapacità politiche di quelli che si sono auto investiti quali rappresentanti dei Gay dando precise indicazioni di voto? Probabilmente anche loro, come molti, s'illudevano.
E poi, le adunate nelle piazze, non hanno alla fine sortito un effetto contrario a quello che gli organizzatori si proponevano lasciando sconfitti, impotenti, frustrati ed umiliati qualche migliaio di persone? E tutti quei personaggi che girano attorno e dentro al movimento che si richiama alla sinistra ed al centrosinistra che non perdono occasione per promuovere personali iniziative sgangherate (Circolo Mieli vs Arcigay Roma vs, Marrazzo contro Panariello, Mancuso/omofobia contro Malgioglio, ecc.) dimenticando di rappresentare molte persone. Un po di cautela e prudenza non guasterebbe, o è solo una ricerca di visibilità per future carriere politiche?
La misura è colma non è venuto il momento di fare pulizie anche negli angoli? Quanta strada c'è da fare ancora. E con lo sconquasso della politica italiana non sappiamo con chi si farà

La redazione di Notizie gay.
Federico Salviati.

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