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sabato 15 marzo 2008

Francesco Tricarico piace sempre più ai gay.

Puro come un "giglio": il nuovo Tricarico.
(Cadavrexquis) Giglio è il nuovo album di Tricarico, che secondo me è stata la presenza più originale dell'ultimo festival sanremese. L'ho comprato quasi a scatola chiusa, ma non mi ha deluso e, anzi, da allora non smette di girare nel lettore cd. Giglio è una fotografia del personaggio e del mondo di Tricarico. Undici pezzi in cui il cantautore rivela una sensibilità acutissima che si manifesta con un immaginario molto visivo, a tratti fanciullesco, usato però per trattare temi che non hanno nulla di rassicurante. Tutt'altro: l'ascoltatore ha l'impressione di avere davanti a sé un uomo che si muove nel mondo quasi come se non avesse più una pelle a separarlo dalle offese e dai dolori, un uomo che solo attraverso queste canzoni - all'apparenza così strane e allusive - riesce a difendersi e a lenire un po' le proprie ferite. Il canto di Tricarico è in realtà un "non canto", una sorta di incrocio tra Vasco Rossi e Lucio Battisti. Qualcuno è infastidito da questi "cantanti" che non sanno cantare - leggevo al riguardo un pezzo su La Stampa di ieri -, ma a me non pare il caso di infierire, perché quello che conta è l'interpretazione. Qui, come nell'esecuzione di Sanremo, si avverte che Tricarico è viscerale: canta cioè con la pancia, che ancora più dell'ormai svalutato e banalizzato cuore è la sede delle emozioni. Chi lo ascolta, avverte una nota di sincerità e, a sua volta, prova la stessa emozione del cantante.

L'album si apre con Oroscopo, un pezzo dall'andamento un po' jazz in cui si prendono i giro quei "maghi" che, sfruttando le debolezze degli ingenui e il loro bisogno di rassicurazione, fanno credere di saper leggere il futuro, mentre in realtà sono dei pozzi di cinismo. Eternità - il terzo brano dopo Vita tranquilla - riprende lo stesso tema della canzone sanremese: la ricerca della serenità nelle cose semplici e nella vita di tutti i giorni, un'esigenza tanto più forte quanto più profondo è l'abisso che minaccia la tranquillità dell'esistenza. Un'altra possibilità è una delle canzoni che, in maniera più esplicita, affondano il coltello nel disagio psichico. In questo caso - sostenuto da una musica nervosa e ritmata, che si scioglie quasi in un'invocazione ottimistica nel refrain - il tema è la "coazione a ripetere" causata da traumi antichi che spingono l'individuo a infliggere agli altri il male patito. Le altre due canzoni che si spingono sul terreno accidentato del disagio psichico sono Pomodoro e Fili di tutti i colori. La prima sembrerebbe, a un ascolto superficiale, una filastrocca infantile, sia per la melodia che per i testi. In realtà, prestando più attenzione alle parole, ho la netta sensazione che descriva il narcisismo patologico di chi non distingue tra sé e il mondo e finisce per "annegarci" dentro, proprio come il mitico Narciso davanti allo specchio d'acqua. Per raccontare questa esperienza, però, Tricarico usa una serie di immagini leggere, bambinesche, e le rafforza attraverso la reiterazione: "Com'è che se mi mangia una tigre non diventa lei Francesco? / Com'è che se mi bacia una ragazza non diventa anche lei un maschio?". La seconda - Fili di tutti i colori - sembra assurda, ma in realtà parla di autismo e lo fa adottando il punto di vista del bambino sottoposto a un test psichiatrico che deve stabilire se è "sano" o no. La canzone racconta, insomma, da dentro come ci si sente a subire una violazione della propria intimità. Il bambino non comprende il senso di questa indagine e protesta: "io... credevo che... tutti... fossero... come me". E il senso di rabbia si riflette nella musica: è il brano più violento di tutti, un punk-rock pieno di schitarramenti in cui s'innervano sbaffi e scariche elettriche che la movimentano ancora di più.

Mi ha divertito molto, quando ho comprato Giglio, scoprire che una canzone s'intitola Il mio amico - esattamente come quella della Tatangelo. In questo caso, però, l'amico di Tricarico non è gay. La "diversità" di cui canta lui è una diversità totale, su cui si posano due sguardi. Il primo è quello del cantautore, per cui l'originalità dell'amico ha del miracoloso e del prodigioso: "Ecco per esempio volava / E i muri i muri lui li attraversava / Poi in inverno di colpo / I fiori li faceva fiorire / Sapeva anche scomparire e i / gatti morti risvegliare". Quello che per lui è una ricchezza è invece, per gli altri, un difetto (ed è questo il secondo sguardo): se lo portano via, "gli hanno aperto la testa", lasciandogli le cicatrici. L'importante è averlo normalizzato e infatti ora "non sa più far niente / sembra un deficiente". E' uno dei pezzi più orecchiabili e cantabili di tutto l'album e presenta echi decisamente "celentaneschi" - soprattutto quando la melodia si scioglie verso la fine. E, parlando di influenze, la canzone "battistiana" per eccellenza è Cosa vuoi adesso? Lo è sin dagli accordi di chitarra iniziali e dai primi versi sul filo della memoria: "Io non dormo e resto sveglio e ricordo quando ero un ragazzo / La maglietta i pantaloi e le scarpe il giubbotto / Poi a scuola a guardare dalla finestra e a sputarsi addosso". Poi, però, quando deve descrivere la fatica di crescere, vivere e diventare uomo, la melodia diventa più energica e arrabbiata e si capisce che non è affatto quell'idillio battistiano che sembrava all'inizio: "Quante prove nella vita che bisogna sopportare / Quante prove nella vita che bisogna affrontare". L'album si chiude con Libero, che è proprio quello che promette il titolo: un inno alla libertà, che è soprattutto la possibilità di vivere fregandosene delle convinzioni: "Fare l'amore con lei davanti a tutti / Camminare nudo senza vergogna / Baciare un uomo e accarezzarlo". Non vorrei quindi dare l'impressione che Tricarico sia solo "tormentato". No, in tutto questo apparente disagio, c'è una grande vitalità e un forte desiderio di affermarla e di affermarsi ed è il suo lato fanciullesco che rivela, appunto, un incancellabile ottimismo malgré tout. Perché, come canta lui stesso, "in fondo nulla è solo brutto".

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Glaad awards 2008.

(dal nostro inviato Fabrizio Gentili) Sono uscite le nominations dei GLAAD awards. La premiazione avverrà lunedì 17 Marzo a New York. GLAAD, ovvero la Alleanza Gay & Lesbica Contro la Diffamazione, non solo monitora il mondo mediatico e mondano per promuovere una piu’ accurata ed inclusiva immagine delle persone atta ad eliminare l’omofobia e la discriminzione basata su identita’ di genere ed orientamento sessuale, ma tira fuori tutte gli agganci publicitari e conoscenze mondane e politiche per far vedere che dopotutto la comunità ha le stesse chances di essere mal rappresentata e forse anche un po’ ormai accantonata dai media come ogni altra categoria di individui. Il tono e’ sarcastico, visto la decisa presenza di personaggi gay nei media americani. Leggendo le nomine infatti non spiccano nomi di rilievo del firmamento holliwoodiano, e dii si fa ormai fatica a rimpiazzare altrettanti nomi successi.
Se da un lato mancano nomi eclatanti quali Heath Ledger(1979-2008), Charlize Theron, o la rassegna di attori ed attrici che si sono dichiarati gayfriendly, dall'altro invece si vede il consolidarsi di personaggi ed immagini dei maggiori network americani, ABC o Bravo e che in genere rappresentano in maniera adeguata, e non più come demoniaca, la comnuita LGBT.
Basti pensare al consolidato successo della prima, non so se forse unica, The L Word (Showtime), sulla comunita’ lesbica di LosAngeles, onnipresente ad ogni edizione nella categoria Serie Drammatica, assieme a Brothers and Sisters (ABC), in cui uno dei fratelli gioca appunto nelle nostre schiere.
Nella Serie Commedie, notiamo Le casalinghe disperate con l’introduzione quest’anno di una coppia gay nel vicinato, anche se per il momento hanno avuto poco piu di una baruffa e Ugly Betty, con la sempre piu’ complessa immagine del migliore amico gay (leggasi spesso fata turchina un po’ sfigata), sempre meno stereotipica(leggasi piu’ circoscritta), tra i favoriti di categoria il Sarah Silverman Show, con la coppia di vicini gay e il sarcasmo al un'apologetico (ndr forse un americanismo per intendere sfrontato e senza peli sulla lingua?) della comica che durante i VMA lo scorso anno non si lascio scappare i primi commenti di disgusto per la performance di Britney Spears.
Negli Show Reality l’ormai dichiaratamente ovvio Project Runway, in cui non solo Heidi Klum si affianca ad altri giudici con il graffiante stilista Michael Kors, ma fa da portavoce nella sfida di schiere di aspiranti stilisti, Tim Gun, gia’ direttore del programma di moda alla Parson New School di New York, ora mentore e guru style nel suo show; in questa edizione la maggior parte dei concorrenti e’ piu’ che dichiaratamente gay, visto che uno di loro si sa impegnato con un ex contendente di un altro show, Top Chef (ndr tra cucina e cucito sembrerebbero molte cose in comune). E ormai complimenti a Cgristian per una sfilata alquanto “Fierce!”( fi(ə)rs )
Insomma Bravo somiglia sempre piu’ ad un sito sociale alla myspace che ad un canale televisivo e sembra voler puntare sui “suoi gay” senza vergogna accaparrandosi una nomina anche per la nuova DList Diva Kathy Griffin, recentemente vincitrice di un Emmy per My Life on the D-List, in cui mostra tutto il suo amore per se stessa e l’intero entourage gay-lesbo necessario per la sopravvivenza nel mondo dello spettacolo, anche se solo nella D-List.
Di rilievo è l'attesa per il duello tra le due donne di colore piu’ potenti al mondo, secondo alcuni sondaggi anche piu’ potenti di Mel B e Condoleeza Rice: Oprah e Tyra, rispettivamente con tre e due nomine nella sezione Talk Show. A dimostrare appunto come LGBT sono ormai entrati nel mainstream televisivo e visibili come programmi normali e speciali allo stesso tempo(ndr scusatemi per la stucchevolezza).
Con Serate organizzate per New York, Hollywood Florida, Los Angeles e San Francisco ed ospiti che includono Judy Shepard, madre di Matthew di cui nel “Laramie Project”, Wilson Cruz, attivista e salito alla ribalta dopo il successo della soap gay tutta di colore "Noha’s Arc”, Janet Jackson e Rufus Wainwright riceveranno delle nominations per l’impegno e il coraggio dimostrato per il riconoscimento di pari dignita’ dei gay.
Una pacca sulle spalle, una tastata di culo e un’occhietto insomma gli ingredienti base per spettacoli in onore a chi non ci vuole poi cosi’ tanto male.
I piu’ grandi risultati ottenuti dagli awards sono soprattutto la grande querelle di esempi positivi e non falsettati che i giovani gay di oggi hanno a disposizione e quindi con piu’ prospettive di possibili quanto fantomatiche realta’ certamentemeno cupe di quelle offerte dai gironi danteschi a cui invece spesso erano e a volta ancora sono ispirate le immagini sui gay.
Con scrittori nuovamente a bordo, il vetriolo permeera’ i palchi e le sale tutte dei Glaad Awards parties per i prossimi due mesi. State sintonizzati!
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Le nominations:
Film - Wide Release
Across the Universe
(Revolution Studios)
The Jane Austen Book Club
(Sony Pictures Classics)
Stardust
(Paramount Pictures)

Film - Limited Release
The Bubble (Strand Releasing)
Dirty Laundry (Codeblack Entertainment)
Itty Bitty Titty Committee (Pocket Releasing)
Nina's Heavenly Delights (Regent Releasing)
Whole New Thing (Picture This! Entertainment)

Drama Series
Brothers & Sisters (ABC)
Degrassi: The Next Generation (The N)
Dirty Sexy Money (ABC)
Greek (ABC Family)
The L Word (Showtime)

Comedy Series
Desperate Housewives (ABC)
Exes and Ohs (Logo)
The Sarah Silverman Program (Comedy Central)
Ugly Betty (ABC)
The War at Home (Fox)

Individual Episode (in a series w/o a regular LGBT character)
"Boy Crazy" Cold Case (CBS)
"Do Tell" Boston Legal (ABC)
"Free to Be You and Me" Kyle XY (ABC Family)
"The Gangs of Camden County" My Name is Earl (NBC)
"Sin" Law & Order: SVU (NBC)

Television Movie, Mini-Series or Anthology
Daphne (Logo)
The DL Chronicles (here!)
The State Within (BBC America)

Documentary
Camp Out (Logo)
Cruel and Unusual: Transgender Women in Prison (WE tv)
For the Bible Tells Me So (First Run Features)
Freddie Mercury: Magic Remixed (VH1/Logo)
Small Town Gay Bar (Logo)

Reality Program
"Chase/Lane" Trading Spouses (Fox)
Kathy Griffin: My Life on the D-List (Bravo)
Project Runway (Bravo)
Who Wants to Be a Superhero? (SciFi Channel)
Work Out (Bravo)

Daily Drama
All My Children (ABC)
As The World Turns (CBS)

Talk Show Episode
"Born in the Wrong Body" The Oprah Winfrey Show (syndicated)
"Gay Around the World" The Oprah Winfrey Show (syndicated)
"Gay Athletes & Rappers: It's Not In to be Out" The Tyra Banks Show (syndicated)
"Growing Up Intersex" The Oprah Winfrey Show (syndicated)
"Transgender Kids" The Tyra Banks Show (syndicated)

TV Journalism - Newsmagazine
Born in the Wrong Body (MSNBC)
"A Church Divided" In the Life (PBS)
"Don't Ask Don't Tell" 60 Minutes (CBS)
"My Secret Self: A Story of Transgender Children" 20/20 (ABC)
"A Royal Scandal" Primetime: Family Secrets (ABC)

TV Journalism - News Segment
"The First Casualty" Anderson Cooper 360 (CNN)
"Gay Homeless Teens" Uncovering America (CNN)
"Gospel of Inclusion" Uncovering America (CNN)
"Sent Away to 'Change'" Good Morning America (ABC)
"Sex Change Controversy" Paula Zahn Now (CNN)

Newspaper Article
"Aging and Gay, and Facing Prejudice in Twilight" by Jane Gross (The New York Times)
"Girl/Boy Interrupted" by Lauren Smiley (SF Weekly)
"In a Progressive State, a City Where Gay Life Hangs by a Thread" by Andrew Jacobs (The New York Times)
"Line in Sand for Same-Sex Couples" by Teresa Watanabe (Los Angeles Times)
"What the Heart Wants" by Lane DeGregory (St. Petersburg Times)

Newspaper Columnist
Christine Daniels (Los Angeles Times)
Alfred Doblin (The Record [Bergen, NJ])
Mark Morford (San Francisco Chronicle)
Frank Rich (The New York Times)
Rebecca Walsh (The Salt Lake Tribune)

Newspaper Overall Coverage
The Boston Globe
Los Angeles Times
The New York Times
The Seattle Times
San Francisco Chronicle

Magazine Article
"Akinola’s Power Play" by Kerry Eleveld (The Advocate)
"Dying to Come Out: The War on Gays in Iraq" by David France (GQ)
"The Kingdom in the Closet" by Nadya Labi (The Atlantic Monthly)
"(Rethinking) Gender" by Debra Rosenberg (Newsweek)
"Special Report: Gays at War" by Marc Haeringer, William Henderson, Michael Rowe, Corey Scholibo, and Bernice Yeung (The Advocate)

Magazine Overall Coverage
The Advocate
CosmoGIRL!
Entertainment Weekly
Newsweek
Us Weekly

Digital Journalism Article
"Gay Newsmen - A Clearer Picture" by James Hillis (AfterElton.com)
"Gender and the Pulpit" by Lauren McCauley (Newsweek.com)
"Officially 'I Do'" by Tracy Stokes (BET.com)
"Oregon State Coach Fulfills Dream of Becoming Father" by Graham Hays (ESPN.com)
"Why the T in LGBT is Here to Stay" by Susan Stryker (Salon.com)

Digital Journalism – Multimedia
"The Advocate 40th Anniversary'" (Advocate.com)
"Fuera del Closet: Gay Hispanic Immigrants in Dallas" by Sergio Chapa (NewAmericaMedia.org)
"Landmark Moments in Gay Hollywood" by Mark S. Luckle (EW.com)
"Uncovering America: Fighting for Acceptance" (CNN.com)

Music Artist
Bloc Party, A Weekend in the City
The Cliks, Snakehouse
Melissa Etheridge, The Awakening
Rufus Wainwright, Release the Stars
Patrick Wolf, The Magic Position

Comic Book
American Virgin by Steven T. Seagle (Vertigo/DC Comics)
The Boys by Garth Ennis (Dynamite Entertainment)
Midnighter by Garth Ennis, Brian K. Vaughan, Christos Gage, Justin Gray & Jimmy Palmiotti, and Keith Giffin (Wildstorm/DC Comics)
The Outsiders by Judd Winick, Greg Rucka, and Tony Bedard (DC Comics)
Strangers in Paradise by Terry Moore (Abstract Studio)

Advertising – Electronic
"Change" Levis
"Goodbye" Orbitz
"Jewels" & "Time" Dolce & Gabbana
"Rejected" Chemistry.com
"Tu Pride - Jaime" MTV Tr3s

Los Angeles Theater
Act A Lady, by Jordan Harrison
Anything, by Tim McNeil
Avenue Q, book by Jeff Whitty, music and lyrics by Robert Lopez and Jeff Marx
Havana Bourgeois, by Carlos Lacamara
The Long Christmas Ride Home, by Paula Vogel

New York Theater – Broadway & Off–Broadway
100 Saints You Should Know by Kate Fodor
All That I Will Ever Be by Alan Ball
The Beebo Brinker Chronicles by Kate Moira Ryan and Linda S. Chapman
Some Men by Terrence McNally
Speech & Debate by Stephen Karam

New York Theater – Off–Off Broadway
1001 Beds by Tim Miller
BASH'd: A Gay Rap Opera by Chris Craddock and Nathan Cuckow, music by Aaron Macri
I Google Myself by Jason Schafer
Yank! book and lyrics by David Zellnik, music by Joseph Zellnik
The Young Ladies Of by Taylor Mac

Special Recognition
BET J
The Intelligence Report
Theater Rhinoceros

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Una terribile crudeltà. Il giovane Gay iraniano chiede asilo a Londra e l'ex compagno è giustiziato a Teheran.

Appello al governo britannico del 19enne Seyed Mehdi Kazemi dopo che la sua richiesta d'asilo non è stata accolta. Bloccata per ora la sua espulsione.

(Quotidiano Nazionale) Seyed Mehdi Kazemi, il gay iraniano di 19 anni (nella foto) che rischia la pena di morte se torna nel suo Paese d'origine, non si sente sicuro e chiede maggiori garanzie al governo britannico che ha intanto bloccato la sua espulsione.

Come riporta oggi l'Independent, il giovane iraniano, la cui richiesta d'asilo non è stata accolta dalle autorità britanniche, ha detto ieri che si sentirà sicuro solo se il ministro dell'Interno britannico, Jacqui Smith, gli garantirà personalmente il diritto di restare in Gran Bretagna.

Parlando da un centro di accoglienza a Rotterdam, dove si trova attualmente, Kazemi ha detto di temere per il suo futuro. Il giovane si era recato in Olanda per chiedere asilo lì, ma un tribunale ha detto che ciò non gli è consentito. Solo grazie alle crescenti pressioni interne e internazionali il governo di Londra ha bloccato la sua espulsione in Iran, dove l'ex compagno di Kazemi è stato giustiziato per il reato di sodomia.

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Torino. Agguati ai gay. Il branco in cella.

Arrestati in sei dopo l’ultima aggressione.
(Massimo Numa - La Stampa) Gli omosessuali che frequentano le aree vicino al cimitero Monumentale per i loro incontri con ragazzini stranieri che si prostituiscono per pochi euro, da qualche tempo erano spaventati. Un gruppo di giovanissimi, armati di chiavi inglesi e bastoni si divertivano a importunarli. Insulti e minacce. Anche rapine, soldi e cellulari. Mai una denuncia, una segnalazione alla polizia. A bordo di due auto, ormai conosciute dagli habituè della zona, incrociavano nella notte, per fare paura, per divertirsi alle spalle dei gay, specie quelli di mezza età, i più fragili, i più timorosi di sporgere denuncia.

Ma l’altra notte, quando i teppisti (dai 17 ai 22 anni, italiani e stranieri, tutti incensurati e di buona famiglia, studenti liceali e universitari) si sono avvicinati a un uomo a caccia di partner occasionali, con la solita scusa: «Hai una sigaretta?», credevano di inscenare il solito copione. Prima gli insulti, poi gli hanno preso il portafoglio e sfilato vie le banconote. Infine, molto divertiti, si stavano già allontanando, quando si sono accorti che la loro vittima, invece di spaventarsi, e senza alcun timore di esporsi, stava chiamando la polizia con il cellulare. Allora sono tornati indietro; sono scesi in sei, uno armato di una grossa chiave inglese a croce. Lo hanno minacciato e picchiato. Infine lo hanno rapinato del cellulare. La vittima dell’aggressione è stata soccorsa dagli agenti della volante Centro, coordinati dal dirigente, il vicequestore Vincenzo Di Gaetano.

La «Brava» dei teppisti è stata intercettata in corso Belgio e tutti sono stati riconosciuti e fermati, per rapina aggravata e lesioni. Altri due sono stati individuati nelle loro case, nella frazione di La Cassa. I più stupiti, alla fine, sono stati i genitori, che non riuscivano a credere che fosse vero il racconto dei poliziotti.

In cella sono finiti Mohamed Kalia, 20 anni, algerino, muratore precario; Ioan Craiun, coetaneo; Davide Pellegrino, 19 anni, entrambi studenti, così come il quarto, un marocchino di 17 anni. Gli altri due sono stati traditi da un Sms inviato loro dagli amici già catturati («Fermati dalla polizia, attenti») sul cellulari e quindi individuati più tardi a La Cassa. Sono altri due studenti: Daniele Raimondi, 20 anni e un coetaneo brasiliano, adottato da una famiglia torinese.

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