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venerdì 11 luglio 2008

I boss gay ed un incomprensibile comunicato Arcigay. Colpo di caldo?

MAFIA: INGROIA, ANCHE TRA BOSS CI SONO OMOSESSUALI.
(Ansa) Ci sono ''boss mafiosi omosessuali, ma si nascondono e non escono allo scoperto''. E' quanto ha affermato il pm di Palermo Antonio Ingroia in un'intervista a 'Klauscondicio', il programma di Klaus Davi in onda su You Tube, sottolineando che questi boss non hanno ancora fatto coming out ''per paura di essere estromessi dall'organizzazione''.
''Se l'essere gay costituisce ancora un tabu' per la societa' italiana - dice Ingroia - figuriamoci in una societa' arcaica come quella mafiosa. Percio' questi boss vivono la loro omosessualita' clandestinamente e con paura perche', se scoperti, rischiano di essere estromessi''. Diverso invece il discorso per i mafiosi americani. ''Nelle nuove generazioni piu' aperte, come la mafia italo-americana - sottolinea ancora il magistrato - c'e' una maggiore tolleranza verso l'omosessualita' e quindi ci sono boss gay piu' palesi''.
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MAFIA: ARCIGAY, BOSS OMOSESSUALI SI DISSOCINO.
(Ansa) Il fatto, rivelato dal magistrato antimafia Antonio Ingroia, che di boss mafiosi e gay ve ne sarebbero in quantita' non stupisce Arcigay, ''anche perche' sarebbe davvero curioso il contrario''. ''Si tratta, e' bene precisarlo - spiega il presidente nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso - di omosessuali nella quasi totalita' dei casi assolutamente 'velati' e attenti a non farsi scoprire, anche perche' oltre ai boss diversi sono gli omosessuali tra i mafiosi con funzioni meno importanti. Il codice d'onore delle varie mafie prevede sanzioni dure, fino all'assassinio per chi viene scoperto omosessuale. Si tratta di una triste realta', inserita dentro un contesto criminale che tiene sotto scacco intere zone del paese. Per questo non possiamo in alcun modo considerarci 'onorati' dal fatto che anche dentro le organizzazioni criminali mafiose esistano omosessuali''.
Arcigay esprime la propria vicinanza e solidarieta' nei confronti della magistratura e delle forze dell'ordine impegnate in prima fila nel contrastare e sconfiggere il ''tumore'' della mafia. ''Come gay consapevoli, che si battono per il riconoscimento dei diritti civili, delle liberta', della legalita' - conclude Mancuso - possiamo solo sperare che questi omosessuali riflettano bene sulla loro condizione personale e decidano di dissociarsi''.
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Ndr. Con questo ennesimo comunicato, inopportuno e non richiesto, è ormai chiaro a tutti che la dirigenza dell'Arcigay necessità di un buon periodo in terapia intensiva. Ha bisogno di cure urgenti... (Aspis)

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iMille. Veltroni chiede aiuto ai quarantenni ma questi sono già vecchi.

'iMille' in assemblea: foto di gruppo, mossa, di una generazione.
(Apcom) I quarantenni chiedono spazio alla politica. I quarantenni del Pd, o almeno una loro significativa rappresentanza, si sono confrontati questa mattina tra loro e con il segretario Walter Veltroni in una tavola rotonda organizzata dall'associazione 'iMille' presso la sede nazionale del partito. Per Ivan Scalfarotto, tra gli animatori dell'iniziativa, la discussione di oggi è "la foto di gruppo di un pezzo di società che fino a oggi non ha potuto dare al suo Paese quanto avrebbe voluto, un pezzo di Italia che sa interpretare la società odierna".

Ma la foto di gruppo è anche piuttosto mossa, e risente un po' del dibattito interno al Partito democratico. Al consigliere comunale romano Paolo Masini, che fa appello al superamento del "correntismo esasperato", fa eco Pippo Civati, consigliere alla Regione Lombardia, che vuole farla finita "con gli ex. Tutte queste correnti, ne nasce una al giorno, sono un pericolo". Il deputato Sandro Gozi bacchetta il linguaggio: "Anche dopo la sconfitta continuiamo a parlare politichese". Mentre la docente universitaria Chiara Lalli sceglie un tema tutto suo: coppie di fatto e diritto ad essere genitori per gli omosessuali. Nel dibattito c'è chi lamenta lo scarso rapporto del partito con il territorio, e c'è il blogger Zoro, alias Diego Bianchi, un passato in Fgci, che racconta il suo stupore per l'entusiasmo della ministra-ombra Pina Picierno per il suo lavoro: "Noi volevamo cambiare il mondo, questi vogliono fare i ministri".

Duro l'intervento di Mario Adinolfi, che mette nel mirino la "mancanza di autocritica" dopo la sconfitta elettorale, e il fatto che "tutte le riunioni dopo il voto si chiudevano con ll'idea che 'abbiamo perso perché c'era il governo Prodi'". Il blogger-polemista attacca Veltroni (prima del suo arrivo in sala) e rilancia la necessità delle primarie che sono "sotto attacco". Ora, sostiene, "dobbiamo chiedere a Veltroni un processo di rilegittimazione popolare". E siccome quando arriva Veltroni, nonostante il proposito annunciato nel titolo della tavola rotonda di 'uccidere il padre', l'accoglienza è calorosa, Adinolfi, sul suo blog, si rifà a stretto giro di posta: "Con il padre - accusa - è finita a linguainbocca".

Gianni Cuperlo, uno degli ospiti della discussione, ammonisce i quarantenni a non cercare scorciatoie: "Il nostro problema non è più blog meno apparato, ma la rinuncia ad elaborare un pensiero del tempo: il pragmnatismo e le culture sacrosante della buona amministrazione e del risanamento sono diventate il tutto".

Il clima comunque non è quello di una rivoluzione, e Veltroni può fare serenamente il suo appello ai quarantenni perché lo sostengano nella sua battaglia: "Se la sfida è quella del coraggio e dell'innovazione non posso che chiedere il vostro aiuto". Una relatrice chiede notizie delle tessere, raccontando di aver stampato dei "rettangolini di simpatia" per tenere buoni i militanti. Il segretario la rassicura, annunciando che le tessere saranno pronte da martedì. L'assemblea de 'iMille' prosegue fino a domenica, con il presumibilmente gradito intermezzo della festa di sabato sera, o meglio della 'Obama night' organizzata dal circolo online 'Barack Obama'. Le conclusioni della tre giorni, invece, saranno affidate a Ivan Scalfarotto.

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"Milk" di Gus Van Sant con Sean Penn alla Mostra del cinema di Venezia.

(Adnkronos) Secondo le indiscrezioni riportate dal daily cinematografo.it, potrebbe essere 'W.' di Oliver Stone il colpo a sorpresa di Venezia 2008. Ancora in fase di rifinitura, il film sul Presidente Bush e' dato in uscita ad ottobre, il 17 negli States e il 22 in Francia. Scadenze troppo ravvicinate a quelle del Festival per non solleticarne gli appetiti, tenendo conto anche che la precedente comparsata di Stone al Lido (due anni fa con 'World Trade Center') era stata tutt'altro che memorabile. Quale migliore occasione per rifarsi, dunque? Nei panni dell'attuale inquilino della Casa Bianca vedremo Josh Brolin, mentre Elizabeth Banks sara' la first Lady Laura.

Nell'incrocio di date, fasi di lavorazione, impegni con altri festival, sensazioni e rumors, e' possibile immaginare un cartellone possibile della Mostra, a piu' di due settimane dalla sua ufficializzazione (la conferenza stampa di Venezia 2008 e' fissata il 29 luglio). Rimanendo agli yankee, oltre alla gia' prevista Kathryn Bigelow di 'The Hurt Locker', non dovrebbe mancare l'appuntamento Gus Van Sant che ha gia' finito di girare 'Milk', il biopic sul primo politico gay eletto negli States. Protagonista sara' Sean Penn che ritrova il giovane Emile Hirsch, da lui diretto in 'Into The Wild'.

Tra i papabili di origine americana c'e' anche 'The Road' di John Hillcoat (che pero' e' australiano), tratto dall'omonimo romanzo di Cormac McCarthy. Viggo Mortensen dovra' condurre suo figlio (Smit-McPhee) verso sud, direzione oceano, alla ricerca di un pallido sole e di una speranza di salvezza in un mondo post-apocalittico ridotto a cenere e neve. Nel cast anche Charlize Theron. Viggo Mortensen e' in ballo anche con un altro film, il western 'Appaloosa' che, dopo 'Pollock', segna la seconda esperienza in regia di Ed Harris, che compare anche tra gli interpreti.

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La "Festa del Cinema" di Roma cambia nome.

(Cinema italiano) La Festa del Cinema di Roma cambia nome. La 3. Edizione della manifestazione in programma del 22 al 31 ottobre 2008 diventerà il “Festival Internazionale del Film di Roma”. E’ questa la decisione presa dal nuovo presidente, Gian Luigi Rondi, a capo della kermesse romana dal 12 giugno scorso. Le sezioni della festa saranno: “Selezione Ufficiale” ("Official Selection"), suddivisa in “Anteprima” ("Premiere") e “Cinema 2008", “L’Altro Cinema” ("Extra"), “Alice nella Città”, “L’Occhio sul Mondo” (Focus). The Business Street si trasformerà in “Mercato del Film” ("Film Market") a tutti gli effetti, destinato a diventare un’importante vetrina per i buyers internazionali. Piera Detassis coordinerà il lavoro dei singoli responsabili delle sezioni del “Festival Internazionale del Film di Roma”.
La scelta di utilizzare i nomi italiani per definire il Festival di Roma e le sue sezioni nasce dalla volontà di dare una maggiore identità italiana alla manifestazione. Questo non vuol dire che non verrà dato spazio al cinema internazionale in generale, e americano in particolare.
I film in concorso nella Selezione Ufficiale riceveranno due riconoscimenti: Il Premio "Marc'Aurelio d’Oro" per il Miglior Film (75.000 euro), che sarà votato da tutti gli spettatori che prenderanno parte al Festival, e il Premio della Critica al Miglior Film (75.000 euro), assegnato da una giuria internazionale qualificata. La stessa giuria assegnerà il premio alla migliore attrice e al migliore attore.
Tra le prime anticipazioni della 3. Edizione del “Festival Internazionale del Film di Roma”, l’appuntamento con David Cronenberg e Michael Cimino. I registi saranno protagonisti di due dei diversi incontri della sezione “L' Altro Cinema”. In programma anche l'anteprima mondiale della mostra di Cronenberg, "Chromosomes", che raccoglie 50 inquadrature dei film del regista canadese.
Ci saranno, inoltre, tre omaggi ad altrettante grandi figure del cinema italiano: Alida Valli, Nino Manfredi e Dino Risi.

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I pompini del Re Sole.

(Noirpink) C'era una volta un pompino... La favola porno si è trasformata nella più cruda realtà. L'opinione pubblica, affamata di gossip, ha dato inizio al circo mediatico di intrattenimento che il popolino elettore di Berlusconi da sempre vuole. Cioè i pompini. Questa volta sociali. Chi in questo momento non sta praticando sesso orale alla democrazia e alla Costituzione? Il popolino voleva qualcosa di cui parlare al bar, bevendo cappuccio e mangiando croissants, magari vantandosi che "se lo ha fatto lui, lo posso fare anch'io" (frase recepita uditivamente da chi scrive al bar di Stazione Lambrate, Milano, alle ore 8.40 circa corrente giorno). Eccolo il pompino. Parliamo del pompino. Vero o presunto. Massì. E' questo quello che l'Italia vuole. Presto, lo sentiremo dire che lo ha fatto per noi.
E pazienza che ieri, al solito, la notizia che più doveva far parlare sia rimasta in silenzio. In Parlamento è passato il Lodo Alfano, che permetterà alle quattro più alte cariche dello Stato l'immunità giudiziaria, sospendendo i processi in corso. Che pompino alla Cosituzione, italiana ed europea. Evidentemente, non fa parlare molto perchè il popolino la Costituzione non l'ha mai vista in tv. Così, si forma il Re Sole.
Subito, si è deciso di modificare l'altra norma, quella blocca-processi, in modo tale da renderla meno "scandalosa", così l'invito al Pd: "ora votatela".
In Senato sarà un'altra passeggiata. Di sicuro verrà approvata prima dell'udienza Mills. La quale finirà a Napoli, a marcire assieme agli altri rifiuti.
E così, nasce il Re Sole. Al popolino piace il Re Sole. In fin dei conti, ricorda le atmosfere di Elisa di Rivombrosa, con le damigelle d'onore, il Re intoccabile. Al di sopra della legge.
Che bello, siamo in un film storico. Anzi, in una favola vera e propria. C'è il Re, il Cavaliere senza macchia e senza paura che però non se la fa con Veronica Lario, la principessa sola sperduta nella torre isolata tenuta prigioniera dal drago sputafuoco, c'è poi il giullare di corte che racconta barzellette e fa i giochi di prestigio con le monete dei forzieri, gli sceriffi di Nottingham (diventati due), che varano la Robin Tax e la cattura dei barbari che non hanno il permesso di soggiorno, ci sono i banditi ribelli, una volta al Castello, che litigano per decidere il nome da dare alla banda. E' proprio come una favola... Perchè cambiare?
Infine, quando il Re Sole si stancherà, si riposerà all'ombra del Quirinale. La strada è spianata. Il popolino lo acclamerà gridando "Silvio, Silvio", e lui ci delizierà facendoci assaggiare i suoi pompini.
E vissero tutti felici e contenti.

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Il comune di Villafranca vieta la festa glbtq.

(Carta.org) Doveva essere una festa dell’orgoglio lesbico, gay e trans quello di domenica nella cittadina di Villafranca, in provincia di Verona. Invece si trasformerà in un sit-in di protesta davanti alla sede del comune. Il circolo Pink – gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, diritti umani – di Verona aveva in programma una festa presso il circolo privato ArciKroen di Villafranca, ma – si legge in un comunicato dell’organizzazione – il comune si è messo di traverso. La giunta ha vietato la festa minacciando di chiusura il circolo che la doveva ospitare. «Teniamo a precisare che tutte ke richieste e le norme burocratiche erano state rispettate dall’ArciKroen – spiega il Pink–cosa peraltro confortata dal fatto che già altre feste erano state fatte nelle settimane precedenti e con le stesse modalità da attori diversi». I militanti del circolo spiegano, dunque, che si tratta di un atto di omofobia e discriminazione in piena regola. Il circolo invita tutti/e ad unirsi al sit-in, dalle 16, per «rispondere colpo su colpo ad ogni forma di limitazione delle libertà individuali e di discriminazione messa in atto da delle Istituzioni sempre più razziste».

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Firenze. Niente Ici, si taglia la cultura.

Palazzo Vecchio blocca un milione di finanziamenti alle associazioni.
(Ernesto Ferrara - La Repubblica, edizione di Firenze) E´ solo il primo passo in attesa che il governo restituisca parte degli introiti Mancano i soldi dell´Ici prima casa, Palazzo Vecchio è costretto a bloccare un milione di euro di finanziamenti già previsti alle associazioni culturali. Tremano decine di enti, fondazioni, orchestre e gruppi culturali, dal teatro Puccini alla fondazione Tempo Reale, dalla Scuola di musica di Fiesole a Fabbrica Europa. C´è chi rischia di perdere il contributo annuale di 2710 euro come la sezione dell´Anpi d´Oltrarno o il teatro Everest del Galluzzo e chi invece potrebbe veder sfumare un fondo che serve a coprire spese molto più sostanziose: dall´associazione Pupi e Fresedde del teatro di Rifredi che potrebbe perdere gli oltre 70 mila euro di convenzione annuale all´associazione del Teatro Puccini per cui sono a repentaglio 45 mila euro alla fondazione Tempo Reale di Maurizio Frittelli che da accordo per il 2008 dovrebbe incassare 62.500 euro. Il fondo più consistente a rischio è quello della compagnia del coreografo Virgilio Sieni: 90 mila euro.
E´ un caso senza precedenti per la cultura fiorentina. Al netto dei grandi capitoli di spesa come la Fondazione Palazzo Strozzi, il Gabinetto Vieusseux o il Maggio Musicale (tagli in finanziaria permettendo), stavolta rischia di mancare l´ossigeno a decine di realtà che animano il tessuto culturale fiorentino. Prima della pausa estiva l´assessore alla cultura Giovanni Gozzini avrebbe dovuto portare all´esame della giunta la delibera con il rinnovo dei finanziamenti annuali per le associazioni, ma la ragioneria comunale è stata costretta a bloccare il fondo che garantiva la copertura economica: colpa di quei 50 milioni di euro che sono venuti meno di un colpo alle casse pubbliche e che servivano a finanziare, tra gli altri, le associazioni culturali oltre ad una miriade di servizi, dal sociale allo sport.
Il primo terremoto intanto tocca alla cultura. «Siamo molto preoccupati - denuncia Dario Nardella del Pd, che presiede la commissione cultura - tante associazioni hanno già fatto investimenti nella ragionevole convinzione di vedersi rinnovati i finanziamenti, ma noi ci troviamo impossibilitati ad andargli incontro». Tutto sta al governo, che ha promesso di rifondere la somma persa. Ma secondo criteri e tempi di cui la giunta fiorentina non si fida: «Ancora di fatto non abbiamo ricevuto alcun rimborso. E´ tutto molto confuso. Nell´attesa noi abbiamo tagliato il tagliabile», dicono solo dagli uffici del bilancio.
Ecco parte della lista di chi rischia di restare nella mannaia: la fondazione Nozze di Figaro, secondo previsioni, per il 2008 avrebbe dovuto ricevere 15 mila euro, 16 mila Nice, 25.800 Musicus Concentus, 42 mila euro il Festival dei popoli, 63 mila euro la Scuola di musica di Fiesole, 31 mila l´Orchestra da camera fiorentina, 43 mila la Flog, 35 mila gli Amici della Musica, 58 mila Fabbrica Europa, 19 mila euro ai Chille de la Balanza. Si dovrebbe salvare comunque, perchè inderogabile, la convenzione da 149 mila euro con l´Ort.

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Lettera della Guzzanti al Corriere: "Critico chi voglio e la gente applaude".


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Caro Direttore, per tutti quelli scioccati dalla stampa di questi giorni, voglio rassicurare: non siete impazziti e non sono nemmeno impazziti i giornali. La questione è molto semplice, questo sistema fradicio e corrotto vede nell'eliminazione del dissenso l'unica possibilità di salvezza. Scrive Filippo Ceccarelli su Repubblica in relazione al mio intervento a piazza Navona: «Nulla del genere si era mai visto e ascoltato a memoria di osservatore». Questa cosa, Ceccarelli, si chiama libertà. Non hai mai visto una persona che chiama le cose col suo nome, anche quelle di cui tutti convengono sia assolutamente vietato parlare, come l'ingerenza inaccettabile del Vaticano nella vita politica del Paese e nelle vite private dei cittadini italiani. Caro Ceccarelli, hai fatto un'esperienza straordinaria.

Col tempo apprezzerai la fortuna di esserti trovato lì l'8 luglio. Quello che hanno visto i presenti e gli utenti di internet è una piazza ricolma di gente, che è stata in piedi per tre ore ad ascoltare e ad applaudire entusiasta. Gli interventi più criticati dai media sono quelli che hanno avuto indiscutibilmente più successo. Nel mio intervento, al contrario di quello che tanti bugiardoni hanno scritto, gli applausi più forti sono stati sulle critiche alla politica del Vaticano e le frasi più forti fra quelle sono state applaudite ancora di più. Questa manifestazione è stata il giorno dopo descritta come un fallimento, un errore, un autogol. Stampa e tv hanno tirato fuori il manganello e con i mezzi della diffamazione, della menzogna e dell'insulto stanno cercando di scoraggiare chi ha partecipato, a continuare. Alcune ovvie piccole verità: — A sinistra si lamentano del fallimento della manifestazione quando l'unico elemento di insuccesso è costituito dai loro stessi interventi. Se non avessero parlato in tanti di insuccesso a dispetto dei fatti, la manifestazione sarebbe stata percepita per quello che è stata: un successone. — Berlusconi e i suoi sono furiosi per quanto è accaduto e il sondaggio che direbbe che Berlusconi ci ha guadagnato lo ha visto solo Berlusconi. Quello che dice potrebbe non essere vero. — L'intenzione di espellere Di Pietro era già evidente da parte del Pd e non è per me e Grillo che i due si sono separati. Pare che Veltroni gli preferisca Casini. Non è una battuta. — Le parlamentari che hanno difeso la Carfagna sostenendo che io in quanto donna non posso attaccare un'altra donna, insultando me sono cadute in contraddizione. — Pari opportunità e Carfagna sono due concetti incompatibili come Previti e giustizia. — È falso che non si possa criticare il presidente della Repubblica. Si può e ci sono buone ragioni per farlo ad esempio impugnando il parere dei cento costituzionalisti sul Lodo Alfano. — È falso che non si possa criticare e attaccare il Papa. Si può e ci sono buone ragioni per farlo. Ho letto un po' dappertutto che il Papa sarebbe una figura super partes. Super partes non è uno che si schiera con tutte le sue forze su ogni tema, dalla scuola ai candidati alle elezioni, alla moda e alla cucina, con interventi spesso molto al di sotto delle parti, cosa su cui anche la Littizzetto, esimia collega, ha efficacemente ironizzato. — La reazione furibonda di tutto il mondo politico alle parole di alcuni liberi pensatori, dimostra che gli interventi fatti sono stati importanti ed efficaci. La repressione dei media rivela la debolezza politica di una classe dirigente che in entrambi i poli è nata a tavolino. Gli unici elementi che hanno una oggettiva radice popolare e sono rappresentati in Parlamento allo stato attuale, sono Lega e Di Pietro. E crescono. Berlusconi e Pd calano vertiginosamente. — C'è un partito finto, il Pd, nato senza idee, tranne quella di fondere due partiti per ingrandirsi con lo stesso criterio con cui si accorpano le banche per essere più forti. Questo partito votato controvoglia dalla maggioranza dei suoi elettori si è rivelato fin dai primi passi un soggetto politico artificiale, che somiglia più a un «corpo diplomatico» che altro. Molti dei vip che lo hanno sostenuto ora sono colti da attacchi isterici constatando che non sta in piedi. Dall'altra parte ci sono delle idee che vogliono essere rappresentate e discusse. Idee davvero alternative a quelle del centrodestra. La qual cosa, nel momento in cui si cerca di costruire un'alternativa, ha la sua porca importanza e fa sì che queste idee vengano considerate oggettivamente interessanti dall'opinione pubblica. Per quanto riguarda l'annosa questione: «Può un comico fare politica?», si tratta anche qui di una domanda che non esiste in natura. È ovvio e tutti sanno che chiunque parli a un pubblico fa politica. È ovvio che la politica in una democrazia la fanno tutti. Ma la vera domanda che si pone è: può un comico ottenere molto più consenso politico di un politico? Può il discorso di un comico essere molto più politico di quello di un politico? I fatti dicono di sì e tocca abbozzare. Potete anche continuare a menare le mani, ma sarebbe meglio fare uno sforzo di comprensione. D'altra parte parlo per me ma credo anche a nome degli altri, le nostre idee sono lì e si possono usare gratuitamente. Approfittatene.

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El Pais. Il Parlamento Europeo condanna Berlusconi per il piano di schedatura dei rom in Italia.

(Andreu Missé – El Pais via Italia dall'Estero) Il Parlamento Europeo ha finalmente reagito alla gravità della deriva che sta prendendo la politica d’immigrazione nella UE. L’Europarlamento ha approvato ieri una risoluzione contro la politica razzista e xenofoba del Governo italiano di Silvio Berlusconi per l’iniziativa di schedare con le impronte digitali gli immigrati di origini rom e sinti, inclusi i minori.

La risoluzione, presentata dal gruppo Socialista, Liberale, Verde e dalla Sinistra Unitaria, ha ottenuto l’appoggio di soli 336 voti. Il Partito Popolare Europeo (PPE) e l’estrema destra hanno votato contro (220) o si sono astenuti (77).

L’iniziativa parlamentare afferma che la raccolta di impronte digitali è “un atto discriminatorio diretto basato sulla razza e l’origine etnica, proibito dall’articolo 14 del Convengo Europeo per la Protezione dei Diritti Umani e dalle Libertà Fondamentali”. Aggiunge che “si tratta di un atto discriminatorio tra cittadini dell’UE di origine rom o nomade e altri cittadini”. Inoltre, si esige dalle autorità italiane che non utilizzino le impronte già raccolte. L’Eurodeputato socialista Javier Moreno ha detto che “la discriminazione del popolo rom non trova spazio nell’UE”. E ha precisato: “Il nostro obiettivo dev’essere quello di integrare la popolazione rom, non di perseguitarla, garantendo il suo accesso all’educazione, alla casa e all’assistenza sanitaria”.

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Anglicani. Vescovo Sydney: no preti gay e donne vescovo.

(Apcom) Siamo contrari alle donne vescovi ed è inaccettabile che omosessuali praticanti diventino preti": è netta la posizione del vescovo anglicano di Sydney, il reverendo Robert Forsyth, che proprio la prossima settimana incontrerà Papa Benedetto XVI, in occasione della sua visita in Australia per la Giornata Mondiale della Gioventù.

"Qui a Sydney non ci sono donne preti o vescovi, e siamo totalmente contrari. Così come diciamo no agli omosessuali dichiarati. È inaccettabile - dice in una intervista ad Apcom - che omosessuali praticanti diventino preti". Il reverendo Forsyth è appena tornato da una conferenza che si è svolta a Gerusalemme intitolata 'Global Anglican Future Conference', un convegno organizzato da oltre 280 vescovi per protestare contro la presenza, alla "Lambeth Conference", di presuli liberali americani favorevoli alle ordinazioni e alle unioni gay.

"Noi boicottiamo la Lambeth Conference - prosegue Forsyth - proprio per la questione degli omosessuali. Alcuni membri della Chiesa anglicana ammettono preti omosessuali che praticano, ma questo per noi è contro Cristo. È immorale, è contro ciò che vuole Cristo".

Proprio in questi giorni stanno arrivando in Inghilterra molti dei vescovi anglicani che dal 16 al 31 luglio parteciperanno alla 'Lambeth Conference', la riunione di tutti i primati anglicani del mondo che si svolge ogni 10 anni a Canterbury, sede storica dell'arcivescovo di Canterbury. La Conferenza si svolge quest'anno in un clima estremamente delicato e a una settimana dalla decisione presa dal Sinodo Generale della Chiesa di Inghilterra di avviare l'iter per ammettere all'episcopato le donne

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Anglicani. Gay e donne, due crisi diverse, il ruolo del Vaticano,

(Asca) La Conferenza di Lambeth, il decennale incontro plenario di tutti i vescovi della Comunione Anglicana, in programma dal 16 al 31 luglio prossimi, non poteva cadere in un momento piu' difficile e cruciale per il futuro di quella che e' la seconda Chiesa cristiana (dopo la cattolica) piu' numerosa al mondo, con circa 75 milioni di fedeli. Saranno numerose centinaia i vescovi che non risponderanno all'invito dell'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, leader morale e spirituale dell'anglicanesimo mondiale, anche se privo di poteri effettivi, che convoca la Conferenza. In disaccordo con la decisione, presa negli ultimi anni, dalle chiese anglicane di Canada e Stati uniti di ammettere vescovi dichiaratamente gay e benedire le unioni omosessuali, circa 300 vescovi dissidenti si sono ritrovati per una Conferenza ''parallela'' a Gerusalemme dal 23 al 29 giugno.

In quest'atmosfera di scisma imminente e' arrivata la notizia del voto del Sinodo Generale della Chiesa anglicana di Inghilterra, la scorsa settimana, di avviare l'iter per ammettere all'episcopato le donne, da oltre un decennio gia' ammesse al sacerdozio. Si tratta di un passo che rischia di influire negativamente soprattutto sul dialogo ecumenico tra anglicani e cattolici: se infatti le donne-vescovo sono gia' una realta' consolidata e non controversa in molte Chiese anglicane (a cominciare da quella statunitense, presieduta dal reverendo Katharine Schori), il voto del Sinodo inglese e' simbolicamente significativo perche' la Chiesa d'Inghilterra, guidata dall'arcivescovo di Canterbury, e' la Chiesa-madre di tutto l'anglicanesimo.

Inoltre, la consacrazione di donne vescovo provochera' probabilmente un esodo di decine o centinaia di pastori anglicani verso il cattolicesimo, come gia' avvenne nel '92 con l'ordinazione delle donne-prete. A guidare l'ondata dei transfughi potrebbe essere il vescovo anglicani di Ebbsfleet, il reverendo Andrew Burnham, che ha chiesto dalle colonne del giornale cattolico conservatore britannico Catholic Herald un ''gesto magnanimo'' da parte della gerarchia cattolica inglese nei confronti di chi volesse tornare nel seno di Roma.

Di fronte a questi sommovimenti, molti anglicani ora aspettano con ansia di capire quale sara' l'atteggiamento tenuto dal Vaticano. ''E' impossibile sapere ora cosa fara' Roma'', spiega il reverendo William Franklin, vicedirettore della American Academy di Roma. ''In ambienti cattolici, e anche sull'Osservatore Romano, si tende a confondere le due questioni, quella dell'ordinazione delle donne e quella del ruolo degli omosessuali nella Chiesa. Ma si tratta di due questioni separate''.

Sul piano mondiale, molto dipendera' dal clima che si instaurera' alla Conferenza di Lambeth e in particolare dal consenso che raccogliera' una proposta per tenere unite a livello mondiale le Chiese anglicane nota con il nome di Anglican Covenant. ''Teologicamente - spiega Franklin -, deve molto al percorso di avvicinamento tra Chiesa cattolica e anglicanesimo. Se il Covenant raccogliesse un vasto sostegno da parte di vescovi e Chiese nazionali, il rapporto con il Vaticano ne risulterebbe sicuramente migliorato''.

Le cose, pero', potrebbero anche andare diversamente. Di norma, di fronte alle divisioni interne all'anglicanesimo mondiale, la Santa Sede, pur criticando gli ''errori' teologici, ha sempre adottato un approccio prudente affermando di non voler interferire in questioni interne di un'altra Chiesa. C'e' pero' il precedente della Chiesa episcopaliana statunitense: in occasione delle sue divisioni interne, il card. Ratzinger scrisse una inusuale lettera di solidarieta' ai tradizionalisti.

E negli Stati Uniti e' in vigore una speciale misura canonica che permette il passaggio degli anglicani al cattolicesimo ''in blocco', anche per intere parrocchie. Molti tradizionalisti inglesi, sia cattolici che anglicani, sperano in un'estensione di questa misura anche all'Inghilterra. Ma sarebbe un provvedimento, secondo Franklin, che avrebbe effetti ''devastanti'' per l'intero anglicanesimo. ''Niente verra' deciso prima della Conferenza di Lambeth'', aggiunge.

Ma dopo la sua conclusione, il futuro dell'anglicanesimo dipendera' in misura significativa anche dal Vaticano.

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Sì, caro, stanotte ancora: Addio coppie in bianco...

sesso
(Foto di Ellen von Unwerth)

(Antonella Piperno - Panorama) Segnare il sesso in agenda, come un deprimente appuntamento dal dentista, spingerebbe chiunque a infilarsi sotto le lenzuola con un buon sonnifero per dimenticare il partner, però, non certo con la voglia di acrobazie erotiche. Ma gli americani sono avvezzi alle americanate e non deve stupire l’esperimento di due coppie, Charla e Brad Muller, autori del libro 365 nights, e Annie e Douglas Brown, che hanno appena dato alle stampe Just do it. Per rinfrescare il loro avvizzito ménage coniugale si sono imposti di fare l’amore tutte le sere per 1 anno, magnificando i risultati nei due libri. Sebbene i Brown abbiano gettato esausti la spugna al centesimo giorno, quando, nonostante un attacco di vertigini di lui, la moglie pretendeva comunque l’amplesso, giurano che la loro intimità sia rifiorita.
Liquidare l’esperimento con una risata sarebbe troppo facile. C’è poco da scherzare, le due coppie americane rappresentano un vasto universo di inappetenti in cerca di stimoli. Protagonisti di pellegrinaggi dai sessuologi, di passaparola tra amiche, di spese nei negozi di intimo e di affannose ricerche di pozioni magiche.
Non tanto il Viagra, che può risolvere problemi di erezione ma non agisce sul desiderio, quanto erbe africane, tipo lo yohimbe, raccomandato per la libido in Riaccendi il desiderio (Sperling & Kupfer) dai due autori, il ginecologo Andrew Goldstein e la psicologa Marianne Brandon, del Sexual wellness center del Maryland. La testimonianza di una paziente è quasi uno spot: “Beviamo ogni sera la tisana, è come se mi andasse in fiamme la vagina e mio marito fa l’amore come se avesse 15 anni in meno”.
Per fortuna anche tra le 40 coppie su 100 che, volendo dar credito a una recente ricerca di Mente & cervello, si astengono, e fra i tanti maschi il cui calo del desiderio (Rapporto 2008 sugli italiani a letto) è triplicato rispetto a 3 anni fa, non tutti si siano arresi alla pace dei sensi. Provocata, secondo una tesi, da stress e iperbombardamento di stimoli erotici.
A fronte degli 800 italiani iscritti al forum della castità Aven (Asexuality visibility and education network), la maggioranza delle coppie in crisi cerca di ritrovare l’appetito. “Le più preoccupate sono le donne, abituate ai loro ‘mal di testa’ ma oggi spiazzate da quelli dei mariti. Sono loro a trascinarli per un consulto implorando la prescrizione del Viagra” racconta Chiara Simonelli, vicepresidente della Federazione europea di sessuologia.
Arrivano dopo averle provate tutte, indossano baby doll, mandano i figli dai nonni per una cenetta a due… Simonelli consiglia “di uscire dall’ansia di dover sedurre. Perché il potere è nelle mani del non desiderante”. Franco Califano, maître à penser del genere con il suo Kalisutra (Castelvecchi), la pensa diversamente: il disinteresse maschile si deve alla rinuncia a gonne e calze autoreggenti a favore dei jeans. “Poggiare la mano su una coscia nuda ha tutt’altro effetto sulla libido che accarezzare una stoffa ruvida”.
Più che il reggicalze (”va bene, purché non diventi un travestimento) la sessuologa Marinella Cozzolino invita a ripristinare l’atmosfera giocosa: “Una donna che accoglie l’uomo a casa lamentandosi per la lavatrice rotta ha un effetto deprimente, così come il marito che le rovescia addosso le frustrazioni da ufficio”. Consiglia quindi “di scappare un giorno dal lavoro e andarsene al mare, o anche di fumarsi di nascosto insieme una sigaretta, interrompendo l’astinenza salutista: da complici”.
È un po’ il metodo di Simona Izzo e Ricky Tognazzi, sposati da 14 anni, insieme da 24: “All’inizio del nostro rapporto tenevo il conto dei nostri incontri sessuali, adesso la passione si è trasformata, lui non mi salta addosso urlando ‘ti voglio’ e io non gli dico certo ’sei il mio Tarzan’” scherza lei. Li stuzzica invece una giornata insieme a leggere, oppure una cena preparata da Tognazzi (”a rendere più afrodisiaca la bruschetta alla bottarga è il fatto che lui la prepari solo per me”).
Complicità cara anche a Michelangelo Tortalla, sessuologo del Progetto Amos, associazione cattolica di volontariato: ai fedeli inappetenti consiglia le cosiddette mansioni, esercizi per recuperare la tenerezza, con carezze sparse.
Per chi preferisce invece andare dritto alla meta non c’è che l’imbarazzo della scelta: dal “dirty talking” (il dirsi porcherie a letto), consigliato da Valeria Marini nel suo nuovo Lezioni intime (Cairo editore), a coadiuvanti come il rabbit pearl, vibratore a forma di coniglietto magnificato in Sex and the city e illustrato da Sesso a test di Silvia Bencivelli (Apha test). Fino al “gioco della prostituta”, con gli euro per la prestazione sul comodino, raccomandato dalla sessuologa spagnola (ed ex escort di lusso) Valerie Tasso nel suo Antimanual del sexo, esaurito in Spagna e in arrivo in Italia a novembre.
C’è chi si spinge oltre, verso i corsi di Bdsm (bondage, disciplina, sadismo e masochismo) organizzati a Roma con kit per esercitarsi a casa. Ha tratto molti vantaggi dal sadomaso la signora che firmandosi “concubina di mio marito” solleva il tono del capitolo “Sesso lesso”, dedicato all’eros matrimoniale, nel libro di Massimo Gramellini Cuori allo specchio (Longanesi): racconta di essere rinata quando il marito le ha regalato un paio di stivaloni alti, reggicalze e manette.
Non sono da scartare, però, le maratone del sesso, esasperazioni americane, puntualizza il sessuologo Emanuele Jannini, di un esperimento messo in atto dieci anni fa dal suo gruppo dell’università dell’Aquila e pubblicato dal New Scientist: “Due rapporti alla settimana scatenano la produzione di testosterone. È un meccanismo psicoendocrino, l’attività stimola il desiderio”.
Strategia antitetica rispetto alla “focalizzazione sensoriale”, adottata dai sessuologi di opposta scuola: sesso vietato per un mese a favore di cenette romantiche e carezze in zone neutre.
Chissà chi ha ragione. Ma forse bisogna prenderla con più filosofia, come la stilista Luisa Beccaria che, sposata da 25 anni con il nobiluomo siciliano Lucio Bonaccorsi, dice “che il desiderio va e viene come un’onda”. Bisogna sedersi sulla spiaggia e aspettare quella giusta.

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In Francia la destra di Sarkozy scheda i giovani gay e sieropositivi.

(Queerblog) Si chiama Edvige, ma non è un’attrice o una modella. Non è neppure l’ultima fiamma del presidente della République Nicolas Sarkozy (che pure ci ha abituato ad avventure galanti da prima pagina). È un acronimo che designa il nuovo software della polizia francese con cui saranno schedati anche i minorenni (a partire dai 13 anni) considerati pericolosi per l’ordine pubblico: di loro si potranno registrare e conservare anche informazioni sull’orientamento sessuale e sullo stato di salute.

Gay e sieropositivi, quindi, anche se 13enni rischiano di finire schedati negli archivi del ministero dell’Interno francese, nonostante il parere negativo della Cnil, l’autorità transalpina per la protezione dei dati personali. Fra i primi a lanciare l’allarme il mensile gay Tetu, che diffonde le proteste delle associazioni lgbt e dei sindacati.

Con quest’atto Sarkozy conferma - secondo i suoi detrattori - le proprie aspirazioni da piccolo duce e il disprezzo per i diritti dei cittadini e in particolare delle minoranze. Raccogliendo i dati sulla vita sessuale delle persone, compresi i minori, si criminalizza di fattto l’omosessualità, considerandola un fattore di rischio per l’ordine pubblico. Un passo inaccettabile e che non rimarrà senza risposta in un paese - la Francia - abitato da cittadini, abituati a conoscere rivendicare e difendere i propri diritti.

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Il sostituto Pm Ingroia: "Di boss mafiosi e gay ce ne sono eccome".


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Antonio Ingroia, sostituto procuratore della Dda di Palermo, risponde alle domande di Klaus Davi per "Klauscondicio", una trasmissione in onda su "You tube".

E la polemica è assicurata. Il magistrato critica il silenzio della Chiesa nella lotta alla mafia, il disimpegno del servizio pubblico e parla di boss omosessuali e della Confindustria.

Matteo Messina Denaro
"In questo momento è l'unico leader mafioso in Italia ed è anche il più difficile da prendere perché vive in un territorio, come quello trapanese, in cui gran parte della società é schierata con la mafia".

La chiesa
"Nella sua lotta alla mafia è troppo in silenzio, sta troppo zitta, da parte sua ci vorrebbe una maggiore assunzione di responsabilità. Non è solo la Chiesa ad essere silente, ma sono anche un po' tutte le istituzioni. In realta' solo un 30% della Chiesa siciliana è protagonista e attiva nella lotta alla mafia - aggiunge -. Il resto non è impegnato troppo passionalmente, e noi abbiamo bisogno di passione, di assunzione di responsabilità e di modelli".
"Abbiamo nostalgia e il rimpianto di prese di posizione come quelle di Papa Giovanni Paolo II. Abbiamo bisogno di preti coraggio come padre Puglisi. Abbiamo bisogno di quel tipo d'interventi perché abbiamo avuto tracce e certezze che quella presa di posizione del Papa polacco, così forte ed energica fece breccia nei giovani e perfino nei mafiosi".

La televisione pubblica
"La Rai non ha fatto quasi nulla o pochissimo, anche in questi due anni, nella lotta alla mafia. Al contrario, da qualche fiction tv, sono emersi alcuni messaggi equivoci, addirittura controproducenti per la lotta contro la criminalità. Colpisce per esempio che la serie Soprano in Italia sia stata di fatto oscurata. E' una serie che deride la mafia, non la celebra".

Boss gay
"Di boss mafiosi e gay ce ne sono eccome, ma si nascondono e non escono allo scoperto. Sono ben lontani dal fare outing. Questi boss mafiosi omosessuali non si sono mai dichiarati per un semplice motivo: hanno paura di essere estromessi dall'organizzazione. Se l'essere gay costituisce ancora un tabù per la società italiana, figuriamoci in una società arcaica come quella mafiosa. Perciò questi boss vivono la loro omosessualità clandestinamente e con paura perché, se scoperti, rischiano di essere estromessi. Diverso il discorso per i mafiosi americani. Nelle nuove generazioni, più aperte, come la mafia italo-americana, c'è una maggiore tolleranza verso l'omosessualità; e quindi ci sono anche boss gay più palesi".

Confindustria
"Spero che il presidente di Confindustria continuerà la battaglia alla mafia portata avanti da Montezemolo. Devo ammettere, però, che non abbiamo avuto segnali tangibili e incisivi. Bisogna sostenere gli imprenditori, ci deve essere una presa di posizione di Confindustria, in questo momento sarebbe di grande significato".

Le banche
"Non ci sono dubbi: un terzo del giro di soldi amministrato dalle banche in Italia ha una provenienza criminale, diretta o indiretta. Con questo non voglio assolutamente dire che le banche sono controllate dalla mafia, ma che amministrano questi soldi sicuramente sì". Da questo punto di vista è bene che l'Abi cominci a mettersi in fila dicendo: noi siamo consapevoli che al nostro interno ci sono delle collusioni, dei silenzi e delle coperture. Mettiamoci attorno a un tavolo, con magistrati, operatori ed esperti di anti-riciclaggio e troviamo gli strumenti per frenare il riciclaggio. Temo che su questo ci sia un eccesso di cautela".

41-bis (carcere duro per i mafiosi)
"Oggi per i boss è potenzialmente possibile commissionare omicidi e stragi, come può avvenire attraverso l'ora d'aria in comune, che si può svolgere con altri capimafia. Con un 41bis allentato può accadere che si incontrino 4-5 boss nel cortile, consentendo di fatto la ricostituzione di cupole in carcere".

Terrorismo islamico e mafia
"Fino ad oggi tra mafia ed estremismo islamico non c'è stata alcuna sovrapposizione. Ma nel flusso di immigrazione clandestino, a volte, si sono trovati soggetti facenti parte del terrorismo che utilizzano la Sicilia come terra di passaggio. Questo traffico era gestito da organizzazioni criminali miste, costituite sia da stranieri sia da italiani, ma non abbiamo un riscontro che siano mafiosi. In pratica, c'è un potenziale rischio di contaminazione fra terrorismo islamico e mafia, che però non è stata ancora messa in atto".
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A Chiaiano lancio di bombe contro i militari.

(L'Avvenire) Un nuovo lancio di ordigni rudimentali si è registrato questa notte a Chiaiano, a 24 ore di distanza dall'arrivo dell'esercito sul posto per consentire l'avvio dei lavori per l'allestimento di una discarica. Secondo fonti della Questura, almeno tre ordigni rudimentali realizzati con bombolette a gas da campeggio sono stati gettati contro il presidio militare, senza tuttavia causare danni o feriti. I militari sostengono di aver sentito più esplosioni, e stanno controllando i dintorni mentre sono in corso le indagini. La legge in materia di gestione dei rifiuti in Campania, che individua 10 siti dove creare altrettante discariche e li qualifica come aree di interesse strategico nazionale presidiate dall'esercito, è stata approvata in settimana dal Parlamento. La normativa prevede inoltre che chiunque si introduca abusivamente nelle aree destinate ad accogliere le discariche sarà punibile con l'arresto e il carcere fino a un anno, mentre saranno puniti con una pena da uno a cinque anni coloro che si faranno promotori di disordini. Oltre a Chiaiano le discariche saranno realizzate a Sant'Arcangelo Trimonte (Benevento), Savignano Irpino (Avellino), Macchia Soprana e Valle della Masseria a Serre (Salerno), Ferrandelle a Santa Maria La Fossa (Caserta), Terzigno (in località Pozzelle e Cava Vitiello), Pero Spaccone ad Andretta (Avellino) e Torrione a Caserta. Il progetto esecutivo per la discarica di Chiaiano dovrebbe essere completato entro 20 giorni, mentre i lavori veri e propri dovrebbero durare novanta giorni per accogliere i primi carichi di immondizia l'autunno prossimo.

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