banda http://blografando.splinder.com

lunedì 26 maggio 2008

Le organizzazioni gay romane e il sindaco. La porta socchiusa di Alemanno.

Gaypride: Alemanno, no patrocinio, ma tavolo confronto.
(Agi) Il Comune di Roma non dara' il patrocinio al Gay Pride ma e' pronto a sostenere proposte contro la discriminazione sessuale e l'intolleranza. Lo ha affermato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al termine dell'incontro con le associazioni di gay, lesbiche e trans, durato circa due ore. "Credo che l'incontro sia andato bene - ha dichiarato Alemanno - ci siamo confrontati con franchezza e io ho spiegato i motivi per cui il Comune di Roma non dara' il patrocinio al Gay Pride: e' una manifestazione di identita' che fa rivendicazioni ben precise che per alcuni aspetti non condivido, come i matrimoni gay e le coppie di fatto. Rivendicazioni per cui c'e' il diritto di manifestare ma che non possono essere appoggiate da questa amministrazione". Alemanno ha aggiunto che invece sono state accolte proposte "di carattere formativo e culturale e di assistenza contro ogni forma di discriminazione"; a questo proposito sara' istituito nuovamente, presso l'assessorato alla Cultura, un tavolo di coordinamento tra l'amministrazione e le associazioni. L'obiettivo e' tradurre le proposte in fatti concreti. Tra le iniziative, quella di corsi di avviamento al lavoro per combattere il rischio di prostituzione, sfruttamento, disagio sociale che generano situazioni di illegalita'. L'impegno - ha concluso il sindaco - e' di difendere la liberta' della persona che e' sacra".

Sphere: Related Content

Europei 2008. Chivu rifiuta il premio in denaro del presidente della Steaua, noto per la dichiarata avversione verso gli omosessuali.

(Il Messaggero) Un calciatore che dice no ad un premio in denaro non si era mai visto. Se poi il protagonista della storia è Chivu, che appena un anno fa fece fuoco e fiamme per lasciare la Roma ed andare all'Inter che gli offriva un contratto migliore, la notizia è davvero i(nella foto), capitano della nazionale romena, ha rifiutato il premio in denaro offerto dall'uomo d'affari e presidente della Steaua George Gigi Becali.

Il dirigente aveva offerto di pagare di tasca propria 5,5 milioni a calciatori e staff tecnico della nazionale in caso di vittoria ad Euro 2008, o mezzo milione di euro per il passaggio della prima fase, in cui la Romania giocherà nel gruppo C con Italia, Olanda e Francia. Ma secondo Chivu «non c'è bisogno di promettere i soldi: noi giocatori siamo fieri di vestire la maglia della nazionale, lo facciamo perché siamo fieri di rappresentare il nostro paese, e ciò ci stimola abbastanza: non serve che qualcuno ci prometta un super-premio. E se proprio qualcuno di noi fra coloro che giocano ancora in patria pensasse ai soldi - ha aggiunto l'ex romanista - sa bene che il modo migliore per trovare un buon contratto all'estero è di disputare un buon Europeo, senza bisogno di promesse di altro tipo». Vedremo come finirà.

Anche Mutu d'accordo. La posizione di Chivu è stata condivisa dall'altra stella della Romania, il viola Adrian Mutu, e la proposta arrivata dalla sede della Steaua è già stata rispedita al mittente. Gigi Becali, i cui cugini Victor e Ioan sono i procuratori proprio di Chivu, è diventato ricco grazie ad affari immobiliari e nel mondo delle televisioni, poi grazie anche al calcio. Quando lo Steaua passò un turno della Coppa uefa 2003-04 a spese degli inglesi del Southampton Becali, cristiano ortodosso, promise di edificare una chiesa per ogni turno superato. In un'altra occasione ordinò ad un artista di Bucarest di rifare «L'ultima cena» di Leonardo da Vinci, però con i volti dell'allenatore e degli undici titolari al posto di quelli dei dodici apostoli, e il volto del presidente, quindi di Becali stesso, al posto di quello del Cristo.

L'ossessione di Becali. Attualmente Gigi è indagato per una vicenda di premi a vincere pagati alle squadre avversarie del Cluj, rivale della Steaua nella corsa per lo scudetto. Il patron della Steaua si è fatto notare anche per la dichiarata avversione verso gli omosessuali, al punto da vietare nello stadio della sua squadra l'esecuzione di tutte le canzoni dei Queen di Freddy Mercury, spiegando che da quel momento in poi in casa della Steaua si sarebbe sentita «musica religiosa e non satanica, o fatta da omosessuali». Quando è entrato in politica nel partito democristiano romeno ha annunciato l'intenzione di candidarsi per le Presidenziali del 2009 e che, in caso di vittoria, chiuderà gay e lesbiche in appositi ghetti.

Sphere: Related Content

Alcuni episodi di violenza: Il governo di destra può essere in parte responsabile?

(Paolo Borrello) Nelle ultime settimane alcuni episodi di violenza molto preoccupanti si sono verificati in diverse parti d'Italia. Il più grave in assoluto è rappresentato dalla morte di un giovane a Verona, poi gli assalti ai campi rom, a Napoli e a Roma, alcuni pestaggi nei confronti di transessuali e di gay, a Roma, e sempre nella capitale, nel quartiere Pigneto, la spedizione punitiva nei confronti di un commerciante bengalese.
Indubbiamente episodi di violenza simili si sono verificati anche nel recente passato. E' sufficiente rilevare che da tempo si assiste ad un maggiore attivismo di gruppi neofascisti, talvolta ultras di squadre di calcio, che si sono resi responsabili di numerosi atti di violenza, inaccettabili. E fra i gruppi neofascisti un ruolo importante è stato svolto da persone vicine e talvolta anche aderenti al movimento Forza Nuova.
Si ha la sensazione (più che la sensazione per la verità...) che nelle ultime settimane il numero degli episodi di violenza verificatisi sia aumentato. E' solo la percezione di un aumento della violenza (si ricordi che spesso in passato si è parlato che non si è accresciuto il numero di certi reati commessi ad esempio da immigrati ma che invece è aumentata la percezione da parte di ampi settori della società italiana di quei reati) o invece realmente sono aumentati quegli episodi di violenza che ho inizialmente citato? Io credo che effettivamente siano aumentati (tra l'altro non ricordo che si siano verificati, nel passato meno recente, assalti ai campi rom quali quelli avvenuti pochi giorni or sono).
E' del tutto evidente che, come nel caso dei reati commessi dagli immigrati, e dai rom soprattutto, le responsabilità penali sono individuali e pertanto non vanno accusati e perseguiti tutti gli immigrati di una determinata nazionalità oppure tutti gli appartenenti a una determinata etnìa, anche nel caso degli episodi di violenza considerati in questo post le principali responsabilità sono quelle individuali, degli autori di questi episodi di violenza che devono essere puniti, senza alcuna sottovalutazione del fenomeno.
Non ci si può fermare qui però. Io ho studiato statistica e devo notare che non si può fare a meno di rilevare l'esistenza di una correlazione appunto di natura statistica tra la nascita del nuovo governo di destra e la vittoria di Alemanno a Roma, da un lato, e la crescita degli episodi di violenza, dall'altro, nel senso che tale crescita si è verificata dopo la formazione del governo e la vittoria di Alemanno. Per dimostrare che esiste una vera e propria correlazione tra i due fenomeni occorre individuare una teoria che spieghi quella correlazione (e ciò è vero per ogni correlazione statistica), cioè il motivo in base al quale il primo fenomeno ha causato il secondo. Altrimenti la correlazione non ha senso e i due fenomeni possono essere puramente casuali. A me sembra che una teoria ci possa essere. Io credo che il governo di destra, il sindaco Alemanno (insisto con Alemanno perchè diversi di quegli episodi si sono verificati a Roma), abbiano creato un clima favorevole, un terreno fertile, affinchè quelle violenze si siano intensificate. Se si "mostrano i muscoli" nei confronti degli immigrati, dei rom, dei "diversi" di nazionalità italiana, è probabile che si dia la stura a persone che già da tempo manifestavano tendenze xenofobe od omofobe, per esempio. Anche il decisionismo semplicemente propagandistico (mi riferisco anche al pacchetto sicurezza del governo nel quale una parte dei provvedimenti sono semplicemente di natura propagandistica perchè difficilmente attuabili) può essere pericoloso, può spingere alcuni a perseguire gli stessi obiettivi dei governi nazionale e locali con altri strumenti, violenti e pericolosi.
A mio avviso quindi occorre maggiore prudenza da parte di quei governi.
Io non sottovaluto il problema della sicurezza in Italia. Riconosco che il precedente governo e il centrosinistra, nelle sue diverse componenti, lo hanno sottovalutato non attuando interventi concreti necessari per affrontare quel problema che giustamente viene riconosciuto come molto importante da consistenti settori della società italiana. Ma una cosa è attuare interventi concreti che per essere davvero efficaci, peraltro, non possono prescindere da una vera riforma della giustizia, che interessa non solo gli immigrati ma anche gli italiani, altra cosa è sparare nel mucchio, fare propaganda, incitare, più o meno esplicitamente, a darsi da fare da soli, ad esempio promuovendo delle ronde formate da singoli cittadini.
Queste sono almeno le mie valutazioni. Che ne pensate?

Sphere: Related Content

Le organizzazioni gay romane da Alemanno. Un buco nell'acqua?

Gaypride: Arcigay, da Alemanno no al patrocinio, peggiora immagine Roma.
(Asca) ''Durante l'incontro tra le associazioni gay e il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'Assessore alla cultura Umberto Croppi ci ha comunicato la scelta del Comune di Roma di non dare il patrocinio al Gay Pride del 7 giugno prossimo - afferma Fabrizio Marrazzo (nella foto), presidente Arcigay Roma -. Si tratta di una decisione che ci vede profondamente amareggiati: un segnale negativo sul tema dei diritti civili che rischia di peggiorare l'immagine di Roma nel mondo e che rompe con la tradizione delle precedenti amministrazioni di sostenere il Pride e il suo patrimonio di valori positivi''. ''Durante l'incontro - spiega Marrazzo - abbiamo discusso anche di come rispondere al clima omofobo di questi giorni e delle politiche che il Comune intende mettere in campo per contrastarla e per rispondere al bisogno di sicurezza che viene dalla comunita' lesbica, gay e trans. Su questi temi abbiamo rilevato dei segnali di apertura da parte dell'Amministrazione, che speriamo si possano trasformare in politiche e soluzioni concrete. Per questo abbiamo ribadito la nostra piattaforma: tutele e servizi per le coppie di fatto, eterosessuali e omosessuali; analisi sulle condizioni di vita delle persone lesbiche, gay e trans; sostegno e riconoscimento delle iniziative culturali; azioni formative nelle scuole e nella pubblica amministrazione; azioni mirate a supportare gli eventi sportivi contro la discriminazione. Ora - conclude - aspettiamo di vedere quali delle nostre richieste saranno attuate''.

Sphere: Related Content

26 maggio 2008, il giorno del record.

E con oggi oltre tre milioni di visite e ben sei di pagine viste. Grazie.

Si, grazie. Grazie a tutti voi per la preferenza.
A tutt'oggi, dal 15 settembre dello scorso anno, ci han fatto visita ben tremilioni (per la precisione 3.009.540) di lettori.
Tenuto conto che non siamo un portale di incontri gay, come ormai oggi si sono ridotti gay.tv e gay. it, è un risultato veramente sorprendente. Ovviamente i nostri visitatori non sono tutti referenti all'universo Glbt e di questo ne siamo fieri e fieri anche di non essere un ghetto o una riserva indiana.
Per vostra informazione, il giorno con il maggior numero di lettori, per la precisione 22.812, è il 5 maggio.

Sphere: Related Content

I gay, l'Arcigay e quegli appelli al governo ed alle istituzioni sempre di parte.

Qualcuno ci sa spiegare perchè in Italia non esiste un unico movimenti Glbt ma tanti movimenti quasi quanti sono i partiti nel nostro paese e cioè un'infinità?
Perchè ogniqualvolta i gay sono al centro di un atto discriminatorio ci giungono in redazione almeno una decina di comunicati a firma diversa? Perchè l'Arcigay che dovrebbe essere un organismo super partes è invece un megafono della sinistra più radicale? Perchè ad esempio GayLib ricopia i comunicati del movimento di sinistra (e probabilmente manco se ne accorge...) salvo poi rimangiarsi tutto e stilare un comunicatino molto di maniera ma con toni che credono essere di destra? Perchè l'ex on.le Grillini si fa i comunicati per i fatti propri come pure l'on.le Paola Concia? Perchè il Circolo Mario Mieli non perde l'occasione per tirare le orecchie all'Arcigay nazionale come a quella romana diretta dal presenzialista Marrazzo? Perchè, appena è possibile ognuno snobba le manifestazioni dell'altro. E' così difficile trovare un'unità di intenti? Probabilmente si, ci sono troppi soldi in gioco, questa e la verità, ed intanto godiamoci l'ennesimo quanto inutile comunicato dell'Arcigay. A ore seguirà certamente quello del Circolo Mieli, dei Gay Rosa arcobaleno, di Grilini, della Concia, di GayLib (questi arrivano almeno un paio di giorni dopo...) , ecc. ecc. Sembra quasi che ognuno tenda a rassicurare il propri pollaio fregandosene degli altri, ovviamente con toni e finalità diverse. Ma alla fine, gratta, gratta, sempre economiche o, comunque, molto personali...
---

(Adnkronos) - "Facciamo appello alla Presidente della Commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, ai capigruppo di maggioranza ed opposizione, affinche' sia nuovamente messo all'ordine del giorno il provvedimento su stalking ed omofobia, stralcio dell'intero pacchetto contro la violenza alle donne e alle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) presentato nella scorsa legislatura dal governo Prodi, che era stato licenziato dalla Commissione Giustizia". E' il testo della richiesta rivolta oggi agli organi competenti dai presidenti nazionali di Arcigay, Aurelio Mancuso, e di Arcilesbica, Francesca Polo. "Si tratta -sottolineano le associazioni nell'appello- di affrontare con urgenza e con gli strumenti parlamentari che permettono una rapida discussione e approvazione di due questioni urgenti, che possono dare una risposta concreta ed efficace all'ondata di violenza contro le donne e le persone lgbt. L'introduzione del reato di stalking sarebbe uno strumento efficace in mano alle forze dell'ordine e della magistratura per impedire sul nascere le molestie ripetute ai danni delle donne, che purtroppo sfociano quasi sempre in violenze sessuali". "L'estensione della legge Mancino -ricordano inoltre Arcigay e Arcilesbica- che si occupa delle aggravanti per i reati ad odio anche per l'orientamento sessuale (gay e lesbiche) e per identita' di genere (trans) aiuterebbe nei fatti migliaia di persone a non avere piu' paura e a denunciare le aggressoni, perche' finalmente tutelati da norme giuridiche ad hoc. Entrambe i reati sono codificati in quasi tutti i paesi europei ed occidentali e accompagnati da politiche di aiuto, sostegno e campagne di sensibilizzazione, hanno ottenuto ottimi risultati".

Sphere: Related Content

San Paolo: benvenuti al più grande Gay Pride del pianeta.

André Luis Ribeiro, noto nell’ambiente come Albertine, il trans brasiliano che ha tentato di estorcere denaro a Ronaldo.

Da San Paolo del Brasile

(Paolo Manzo - Panorama) Un esercito di Dark Queen e di gay di ogni classe sociale ed età, lesbiche baciandosi appassionatamente nella centralissima avenida Paulista, Andréia Albertine, una delle trans coinvolte nell’affaire Ronaldo, fotografata come neanche Vanda Osiris. Queste alcune delle “immagini” che domenica 25 maggio hanno caratterizzato la dodicesima edizione del Gay Pride di San Paolo, in Brasile, una manifestazione che dal 2004 è entrata di diritto nel Guinness dei Primati come la più grande parata omo del mondo. Quest’anno i partecipanti sono stati almeno 3,5 milioni ma gli organizzatori parlano di 5 milioni. In ogni caso l’ennesimo successo, che per l’occasione ha visto arrivare nella capitale economico-finanziaria del Sud America 327mila turisti, soprattutto brasiliani di Rio ma anche migliaia di stranieri. Le stime sono dell’associazione São Paulo Turismo legata al comune di San Paolo che sul Gay Pride investe molto assieme ad alcuni giganti dell’economia brasiliana tra cui l’azienda petrolifera Petrobras e la banca statale Caixa Economica Federal. Il motivo è semplice. Grazie ai turisti accorsi al Gay Pride 2008, organizzato intorno al tema “L’omofobia uccide – Per uno stato veramente laico”, quest’anno il comune di San Paolo ha fatto entrare nelle sue casse 189 milioni di reais (pari a circa 73 milioni di euro), creando 13.500 nuovi posti di lavoro. A beneficiarne maggiormente è stato il settore alberghiero al punto che domenica sera era quasi impossibile trovare un posto letto negli hotel del centro e di avenida Paulista. Anche per questo, assieme al sindaco Gilberto Kassab, tra le personalità politiche presenti in prima fila c’era anche la ministra del Turismo brasiliana Marta Suplicy, che oltre a ballare scatenata e a distribuire bandane con l’insegna del ministero, ha sottolineato come “il turismo gay sia un segmento significativo per l’economia”. Insomma, dopo Barcellona, Tel Aviv, San Francisco e Buenos Aires, anche San Paolo vuole diventare una città “gay friendly” anche perché, oltre alla lotta contro la discriminazione, la cosa, se ben gestita, conviene eccome.

San Paolo, il video su Youtube

Sphere: Related Content

A Milano, in piazza Trento, tra «femminielli» e bande.

Resiste il racket che fa prostituire i ragazzini. Il restyling zoppo di corso Lodi, lo scalo Romana occupato, le risse al «Polaris».
(Armando Stella - Il Corriere della Sera) Piazza Trento è un luogo «storico» della prostituzione maschile, un non-luogo di transito per autobus Atm e «femminielli». Finisce qui il quartiere affacciato su Porta Romana, chiuso a est e ovest da corso Lodi e via Ripamonti. E' stata la piazza della tratta dei minori, dello sfruttamento, dei sogni dei bambini che «A 14 anni smetto», per citare il titolo del libro scritto dal presidente del Tribunale dei minori, Livia Pomodoro. Le telecamere del Comune, negli ultimi mesi, hanno ridotto il fenomeno, ma la piaga resta ancora aperta.

Zona Lodi e il restyling zoppo del suo corso, i lampioni gialli curvi sull'aiuola, la pista ciclopedonale occupata da balordi ubriachi. Zona Lodi e gli scippi, i ragazzini spudorati e violenti che «scavallano» cellulari e portafogli. Zona Lodi e la sua ex stazione ferroviaria, lo scalo Romana, attualmente occupato da 200 immigrati, per lo più rifugiati politici.
E' un quartiere da sezionare, osservare, rimettere in sesto. Il mercato di via Crema aspetta da due anni un intervento di riqualificazione: il progetto è stato firmato, approvato a suo tempo dal consiglio di zona, dimenticato in un cassetto di Palazzo Marino. In attesa, restano le cataste di rifiuti e le bancarelle che ingombrano la strada.
Zona Lodi ha anche le sue bande, i «latinos» dei Latin Kings e i Chicago, ragazzi cresciuti con il mito sporco della guerriglia di strada. S'incontrano e si scontrano al «Polaris», discoteca di via Massarani. L'ultima rissa, a gennaio, finì a pugni e coltellate. Bollettino di polizia, due arresti.

Sphere: Related Content

Palermo. Padre prende a coltellate il figlio perchè gay.

(La Repubblica) Una questione "di onore e di vergogna". Insopportabile sapere di avere un figlio omosessuale per un pregiudicato 53enne di Palermo. Ha accoltellato il ragazzo di 18 anni durante una furibonda lite. I carabinieri del Nucleo radiomobile hanno arrestato il padre violento con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Adesso l'uomo si trova rinchiuso in una cella dell'Ucciardone.

E' accaduto a Palermo, in un appartamento di via Messina Marine, al culmine di giorni di tensione e dopo un ennesimo litigio. Questa volta, però, il genitore non si è limitato alle botte: "Non ci ho visto più. Troppo la vergogna e il disonore per questa storia", ha spiegato ai carabinieri. Il giovane, terrorizzato e ancora sotto shock, ha riportato ferite da taglio sull'avambraccio e sulla mano destra e un trauma cranico facciale; condotto all'ospedale Civico è stato giudicato guaribile in otto giorni.

Un episodio tanto simile a quello accaduto nei dintorni di Pesaro una decina di giorni fa. Allora fu la madre a sferrare un coltellata alla figlia di 16 anni che le aveva confessato di avere una relazione gay con una diciottenne. La lama si fermò contro la fibbia della ragazza ma per la madre scattò comunque la denuncia per tentate lesioni aggravate.

Pregiudizi apparentemente insusperabili sembra abbiamo armato entrambi i genitori. L'amore per i loro figli non è riuscito a cancellare l'ansia e la preoccupazione che li ha sommersi dopo il coming out dei loro ragazzi. Una recente ricerca europea datata 2003 e condotta dall'Istituto Cattaneo dell'Università di Bologna, fa sapere che ogni cento persone, dieci sono omosessuali. Ogni cento omosessuali, venti accettano la loro condizione; 80 non l'accettano e la sopportano; ventidue pensano al suicidio, cinque compiono tentativi di suicidio.

Il problema è radicato e la strada che conduce alla piena integrazione degli omosessuali lastricato da mille preclusioni. A Milano, da più di dieci anni, funziona un'associazione genitori di omosessuali che raggruppa attorno a coppie con figli gay, psicoterapeuti, consulenti famigliari e legali. Ma restano nelle famiglie infelicità cupe che sfociano spesso in raptus violenti o scelte suicide.
---

Sphere: Related Content

Roma . Chiede una prestazione a due trans e tenta di rapinarli.

Arrestato un romeno.
(Il Giornale) Un romeno di 23 anni è stato arrestato dai carabinieri della Stazione Roma Centocelle dopo aver tentato una rapina a due transessuali in via Pirotta. Il giovane ha chiesto una prestazione ai trans e al loro rifiuto si è scagliato contro uno di questi e lo ha colpito con una bottiglia di vetro cercando, al contempo, di sottrargli la borsa. I militari, di servizio in zona, hanno bloccato il romeno che si trova ora a Regina Coeli. Il ferito, medicato presso l’ospedale Vannini, ha avuto una prognosi di 4 giorni.

Sphere: Related Content

Franco Grillini. «Io, ex deputato lobbista gay».

(Giancarlo Perna - Il Giornale) Mi dice di andare da lui e quando suono al citofono, Franco Grillini se ne esce: «Quarto piano. Senza ascensore». Scavalco 88 scalini alti come muretti e il presidente onorario dell’Arcigay mi raccoglie col cucchiaino deponendomi su un divano.
Quando rinvengo, mi presenta un giovanotto che gli fa compagnia e spingendomi verso la finestra dice: «Guarda se non valeva la pena». A picco, di sotto, c'è la fontana di Trevi. Mai vista così dall'alto, con la vasca e le monetine che nuotano nell'acqua. «Da sindrome di Stendhal», dice l'ex deputato dello Sdi e mi trova d'accordo. Mentre l'amico si ritira in un'altra stanza lasciandoci soli, Franco allunga le bozze del suo libro in uscita il 4 giugno, «Ecce Omo. 25 anni di rivoluzione gentile».
«È la storia del movimento gay e la mia da quando sono omosessuale. Se avessi incluso anche la fase etero ci sarebbero voluti tre volumi», dice e apre la pagina con la sua foto da ragazzino. «Ero un giunco. Bellissimo, capelli biondo cenere, occhi azzurri. Oggi sono grassoccio, ho la metà dei capelli e gli occhi marroni perché faccio un trattamento contro il glaucoma che li scurisce», dice con rammarico.
«Eri anche un bimbo devoto e andavi dai preti prima di diventare un comunistone», gli dico per metterlo di fronte alla massa di peccati cui è andato incontro crescendo.
«Un angioletto fino a quindici anni. Poi un prete ci provò e ho capito che la Chiesa era fasulla. Sono stato un tombeur de femmes e fidanzato a lungo, prima di capire che mi piacevano gli uomini. Così, a furia di capire sono diventato ateo, comunista e gay», dice e mi guarda con due lenti grosse come fondi di bottiglia.
«Per completare le tue disgrazie, sei stato anche trombato», dico.
«Magari...», gorgoglia l'assatanato cinquantatreenne.
«Non fingerti gagliardo. Si vede a occhio che sei in lutto per l'uscita dal Parlamento», e gli faccio notare che è vestito color antracite, camicia, pantaloni e scarpe, come la tappezzeria di un carro funebre.
«Selvaggio che sei! È la moda, non un segno di tristezza. La mia era un trombatura annunciata e l'avevo elaborata prima».
«Te la sei voluta, uscendo dai Ds per candidarti con quel ciocco alla deriva dello Sdi di Boselli», osservo.
«Ho seguito la mia coscienza e i miei ideali. Non ero d'accordo col nascente Pd e non volevo stare coi teocrati cattolici che scambiano il Vangelo con la Costituzione».
«La sindrome dell'ex chierichetto», dico.
«Mi ha traumatizzato il governo di centrosinistra. Io di giorno alla Camera facevo una cosa in favore dei gay e la Binetti (teodem dell'Ulivo, ndr) me la disfaceva di notte al Senato».
«Hai lasciato i Ds, dopo una vita, poco prima della nascita del Pd. Eri contro?».
«Non contro il partito unico, ma contro la fusione a freddo. Operazione politica, senz'anima. Gliel'ho detto: è una cosa affrettata che non vi porterà elettori e io me ne vado. Non salverò il c..lo. Ma la faccia, sì. Per me gli ideali vengono prima dello stipendio e di un posto da parlamentare».
«Lo Sdi boselliano è un disastro. Ancorato a due soli temi, Dico e laicismo. Monocorde come il “No all’aborto” di Ferrara».
«Era un progetto onesto: rilanciare il socialismo che, con la nascita del Pd, è sparito. La fine anticipata della legislatura ci ha tolto il tempo di prepararci. Poi, ci siamo dati la zappa sull'alluce evocando la possibilità di candidare Mastella e la gente ci ha voltato le spalle».

«Boselli è Cavour?».
«Ha avuto la grinta di rifiutare l'alleanza con Veltroni che ci aveva offerto cinque deputati che però voleva scegliere lui. Al disotto della decenza. Meglio morire con dignità che nell'ignominia. Bravo Boselli».
«Per soffrire fino in fondo, ti sei perfino candidato a sindaco di Roma. Su due milioni di voti, ne hai presi 13.600. Da spararsi».
«È stata una testimonianza. Rutelli, che è il capofila dei teodem, è il responsabile di tutte le sconfitte gay, dalla bocciatura dei Pacs a quella della fecondazione assistita. Mi sono preso la soddisfazione di combatterlo».
«Ti hanno votato i gay?», chiedo.
«In massa. Anche se due organizzazioni omo, filoveltroniane, mi hanno combattuto».
Al ballottaggio hai votato Rutelli o Alemanno?
«Lo Sdi aveva offerto a Rutelli l'apparentamento. Ha risposto: “Con Grillini perdiamo voti”. Ho replicato: “Va’ a cagher”, e ho detto agli omo di votare secondo coscienza».
Alemanno?
«No. Delanoe, il sindaco gay di Parigi».
Dopo il flop di Roma, nel 2009 vuoi candidarti sindaco di Bologna contro Cofferati. Ti vuoi male?
«Roma è stata una testimonianza. A Bologna sarà una battaglia. È la mia città. Conosco tutti. Cofferati non è amato. Sarà una partita tutta diversa», e si stropiccia le mani, mentre un altro amico, che ha le chiavi, entra in casa, saluta discreto, e raggiunge il giovanotto che sta di là.
Nonostante la trombatura sei sempre a Montecitorio appiccicato a Paola Concia del Pd. Un amore?
«Niente flirt, siamo tutti e due omo».
Che ci fai allora alla Camera?
«Facevo il lobbista gay in aula, ora lo faccio in Transatlantico. Avvicino i deputati e gli chiedo di riproporre i miei progetti di legge per le coppie omo. In più, essendo direttore del giornale telematico, Gay news, raccolgo dichiarazioni».
Hai lasciato in Parlamento qualche amore?
«La Camera è stata per me al disopra di ogni tentazione. L'unica persona che mi ha suscitato qualcosa è un commesso sui 30 anni. Ma non gliel'ho mai fatto capire».
La Camera è antierotica?
«La tomba dell'eros. È tutto un correre per il potere, salvo me che rincorro ideali. Pettegolezzi tanti, fatti pochi».
Nei tuoi otto anni da deputato hai avuto avance?
«Solo da una collega che mi diceva delusa: "Che spreco, che peccato. Saresti stato l'uomo della mia vita". È così: i partner perfetti sono quelli impossibili».
La media degli omo in Parlamento è sempre, come hai dichiarato nel 2001, del 10 per cento, cioè doppia di quella nazionale?
«Nella legislatura 2006 ce ne erano di più. Ma sono nascostissimi. Nonostante la Carfagna dica che non ci sono problemi, la sfido a trovare un gay di destra che dichiari la propria omosessualità».
Più gay a destra o a sinistra?
«Perfetto equilibrio. I gay sono di tre tipi. Quelli che lo dichiarano, oggi solo la Concia. Quelli che non smentiscono la voce. Quelli che non tollerano neppure supposizioni. Più sono importanti, più sono segreti. Sono i gay del weekend. Il venerdì prendono l'aereo per New York o Parigi dove nessuno li conosce e si sfogano».
Se tacciono, tu come sai che sono gay?
«Col gaydar, il radar dei gay che ci dà la capacità di riconoscerci tra noi. Io ci metto due minuti, va detto però che sono psicologo di mestiere. Poi, c'è il pettegolezzo degli invidiosi che, per sputtanare l'avversario, ne spiattellano l'omosessualità. Infine, c'è chi si confessa. Una volta viene da me uno di Fi e mi fa: “Non dirlo, ho moglie e figli”. “Neanche lo sapevo”, faccio io. Dopo, mi chiede la lista dei locali gay di Roma. La confessione era una scusa per sapere dove cuccare».
Ora è in Parlamento Silvio Sircana, il trasgressivo portavoce. Rientra nelle tue categorie?
«Mi ricorda Ronaldo, anche se non è un bel calciatore come lui. Il mondo è bello perché è vario e in fatto di sesso la varietà supera l'immaginazione. A uno come me, Sircana non può che fare simpatia».
Che ne dici del nuovo Cav ecumenico?
«Al suo posto farei lo stesso per fregare l'opposizione. Vuole andare al Quirinale e fa la sirena. Ma l'inciucio è stucchevole quando si ha una maggioranza così schiacciante. Governi e si prenda le responsabilità».
L'alzata di scudi su Rom e ordine pubblico?
«Terribile. I pogrom antirom di Napoli, quelli di Roma contro i trans e immigrati, per non parlare del delitto di Verona perché la vittima aveva il codino. Anch'io ricevo da giorni e-mail di insulti. Mancano reazioni adeguate agli orrori. Si è ideologizzato il problema sicurezza, incentivando paura e violenza».
Carfagna non sponsorizza il Gay Pride e tu ruggisci: «Destra omofoba». Lesa maestà o sei seccato perché non caccia i soldi?
«Nessuno ha chiesto soldi. Vogliamo solo il patrocinio ai convegni collaterali del Pride. Da ministro delle Pari opportunità, la Carfagna ha il compito di combattere le discriminazioni».
Siete discriminati?
«Il fatto che i gay evitino di dichiararsi significa che in giro c'è omofobia. Anche se, a me, questa mancanza di coraggio gay fa girare i co...ni».
E se nei Pride si sculettasse meno?
«Se, su un milione di manifestanti, ce ne sono trenta che sculettano la tv riprende solo quelli. D'altra parte, se nessuno sculetta, la tv ci ignora. Alla fine, ce ne fottiamo».
Ora che farai?
«Presenterò il libro. Poi ne scriverò uno su di me, sette anni in Parlamento, echeggiando sette anni in Tibet del mio adorato Brad Pitt, poi mi candido sindaco a Bologna, poi ho altri due libri in cantiere, poi rilancio l'Associazione giornalisti gay, poi riapro la Gay tv chiusa l'anno scorso, poi... poi...».

Sphere: Related Content

Il letto bollente di Cristiano Ronaldo. Con Nereida una storia basata sul sesso e sui soldi.

Pedro Campane, miliardario spagnolo ex-fidanzato dell'attuale compagna di Cristiano Ronaldo, rivela in una intervista al "News of the World" particolari piccantissimi sulla procace modella spagnola.
(Daniele Fantini - Eurosport ) "Nereida è un animale selvaggio da camera da letto: è senza freni, le piace farlo in qualsiasi posizione". Parola di Pedro Campane, ex-compagno di Nereida Gallardo, la prosperosa modella spagnola ora fidanzata di Cristiano Ronaldo. Professione di Campane? Procuratore sportivo. Miliardario, ovviamente. Perchè, continua Campane, "Nereida ama i soldi più di ogni altra cosa". Una tigre da materasso assetata di denaro e celebrità. Perfect-fit per Ronaldo? Forse...

Le dichiarazioni del quarantenne procuratore spagnolo sicuramente non fanno piacere alla stella dei Red Devils che, conteso fra Manchester e Madrid, sta pensando di portare all'altare la ragazza per la quale ha perso la testa pochi mesi fa. I due si frequentano dallo scorso gennaio e il portoghese si dice ora pronto per portare la modella nella sua principesca magione da quattro milioni di sterline a Alderley Edge, nel Chesire. Vero amore tra i due? Secondo Campane è assolutamente da escludere.

"Nereida ha sempre desiderato diventare una WAG - prosegue il procuratore spagnolo - ha trovato Ronaldo, e onestamente non pensavo riuscisse ad arrivare così in alto, ed ha coronato così il sogno della sua vita: soldi, celebrità e successo. Se Ronaldo è fortunato? Beh, da parte sua ha trovato finalmente una donna splendida quanto focosa a letto, in grado di soddisfare tutti i suoi appetiti sessuali. Però...".

Però. Già, c'è un però. Campane spiega chiaramente le motivazioni che hanno portato alla fine della relazione. La causa? Fa sorridere: "troppo sesso". "E' fantastico frequentare una bellissima ragazza con la quale sei libero di andare a letto a comando. Ma arrivi a un punto in cui ti stanchi di una relazione basata soltanto sul sesso e sui soldi: ed è esattamente quello che è successo a me".

Campane prosegue aggiungendo qualche particolare piccante ricordando i due mesi di frequentazione con la Gallardo. "L'ho conosciuta a una festa sull'isola di Maiorca, all'epoca lei aveva 22 anni (oggi 24, ndr). Non è stato molto difficile conquistarla. Non ha inibizioni e le piacciono molto i soldi e le feste: sapeva che io potevo offrirle entrambe le cose. Quella stessa notte finimmo a letto insieme. Nei primi giorni le piaceva molto uscire con me, perché la portavo a molte feste con tanti VIP. Voleva essere sempre sotto i riflettori, sulla cresta dell'onda. Ma sono convinto che frequentasse anche altre persone oltre a me in quel periodo. Anche diversi calciatori: ce n'era uno che la scarrozzava in giro quando io non c'ero. Tutto bene, l'importante è che non facessero nulla in casa mia. Ricordo un giorno quando mi chiese di comprarle un completo intimo. La accompagnai in negozio e le chiesi di provarlo davanti a me: ci mise un attimo a spogliarsi davanti a tutti, senza nemmeno chiudere la tendina del camerino. Sa di avere un corpo fantastico, e le piace essere osservata. Nereida non saprà molto di calcio, ma sa benissimo come soddisfare un uomo".

Sphere: Related Content

Cannes, l'Italia festeggia.

(Sky tg24) Doppietta italiana al festival del cinema di Cannes. Gran premio della giuria a "Gomorra" di Garrone e premio speciale a "Il Divo" di Sorrentino. La Palma d'Oro è andata al francese "Entre les murs". Riconoscimento come miglior regista al turco Ceylan. Benicio del Toro, protagonista del film "Che" di Soderbergh, ha vinto il premio come miglior attore e la brasiliana Sandra Corveloni per "Linha de passe" di Salles quello per la migliore attrice.
---

Sphere: Related Content

Romania: La destra protesta contro i gay al grido di 'La Romania non e' Sodoma'.

La Chiesa ortodossa in passato sostenne proteste contro i gay.
(Ansa) Circa 200 militanti e simpatizzanti dell'estrema destra romena hanno manifestato oggi contro un corteo gay previsto nel tardo pomeriggio. I manifestanti, per lo piu' giovani, esibivano cartelli con scritto 'Marcia contro l'omosessualita' e per la normalita'' e 'La Romania non e' Sodoma'. Per il presidente di Noua Dreapta (Nuova Destra), Tudor Ionesco, quella gay e' una manifestazione che 'danneggia i buoni costumi'. La Chiesa ortodossa in passato aveva sostenuto le manifestazioni contro i gay.
---

Sphere: Related Content

Provincia di Rimini. Destra e sinistra bocciano il sostegno al gaypride nazionale

(La Voce di Rimini) La Provincia di Rimini non darà la propria adesione al Gay Pride di Bologna, in programma il prossimo 28 giugno. Nella seduta di giovedì sera, è stato infatti bocciato l'ordine del giorno di sostegno alla manifestazione presentato dal consigliere del Gruppo Misto Antonino Padalino, nonostante il consigliere Pd Funelli abbia esperito un tentativo di mediazione presentando un proprio emendamento.

Sphere: Related Content