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venerdì 1 agosto 2008

Italia 1. Summer Dreams, oggi ancora censura: Tagliato il bacio gay tra Nils e Alex. Il video.

(Blog a puntate) L’episodio si chiama il bacio. Ma di baci sulle spiagge di Summer Dream – Coeur Ocean in questa puntata non ne vediamo. Come mai questo titolo? Bè il bacio in questione è quello che la censura (ancora!) ha tagliato tra Nils e Alex. Si, si! Avete letto bene: i due si baciano dopo che Nils le ha prese da un gruppo di maneschi arrabbiati perché lui ha vinto la partita a beach volley. Nel filmato in basso trovate la scene tagliate ma in francese

E Alex preoccupato lo ha aspettato fuori la medicheria. “Come ti senti?” chiede Alex. “Sono stato meglio” risponde Nils. E sguardi hot parte il bacio. Ma tra i due è odio e amore. Infatti, prima di iniziare la sua partita, Alex fa il bello davati a Pierre e Mattéo denigrando il povero Nils. Ma i due mangiano la foglia: conoscono troppo bene Alex per non capire che è attratto da biondino.

Riassunto dell’episodio. Partitone di beach volley. Alex (Shafik Ahmad), Pierre (Raphaël Goldman) e Mattéo (Mickaël Trodoux) sono in spiaggia per partecipare al torneo. Alex vede Nils impegnato in una gara e gli grida: “Ognuno ha i suoi casini bello!”

Daphne (Caroline Guérin) consola Cinthya (Cyrielle Voguet) che piange perché Mattéo l’ha mollata. E le chiede come mai, e cosa sia accaduto e se la colpa non è del suo caratteraccio. Ammette, Cinthya, che certo un po’ di responsabilità è anche la sua e del fatto che non abbia detto immediatamente alla mamma (Patricia Malvoisin) di stare con Mattéo e che anzi , in fondo ha provato anche vergogna.

Daphne, dall’alto della sua ingenuità le consiglia di parlare con la madre e di confidarle cosa prova per Mattéo e del perché non voglia che si intrometta nella sua vita sentimentale. Verrebbe da dire, ma guarda da quale pulpito arriva la predica. E infatti Etienne (Mathieu Tribes), dal canto suo prosegue nel disegno malvagio nei confronti della cerbiattina Daphne.

Intanto, va in un agenzia di viaggi e si fa dire il prezzo del biglietto per Buenos Aires e guarda insistentemente una ragazza con un bambino. Il biglietto costa circa 1200 euro. Ringrazia a se ne va. Etienne chiama Daphne al telefono e che ha bisogno di vederla immediatamente, mentre Cinthya fa le prove del discorso che intende fare alla mamma.

Etienne dice a Daphne che deve partire nel giro di un paio di giorni per Buenos Aires e le confessa che è in un casino e che non ha soldi e che ha perso il lavoro, e che per quindici giorni con questa storia ha prso tutti in giro. E che un suo amico per toglierlo dai guai lo ospiterà a Buenos Aires in un ranch e gli offre anche un lavoro: così la molla dicendole che non ha altre soluzioni. E completa l’opera dicendole: “ Ti amo”. Daphne non si da per vinta e gli chiede: “ Ma com’è possibile che tu non possa ricominciare qui? Io ti seguirò ovunque tu vada”.

La mamma si scusa con Cinthya dicendole che forse ha forzato troppo le cose ma era nelle migliori intenzioni poiché per lei vuole solo la felicità. E le fa un dono: una collana di perle che fu regalata a Julia
(non si sa chi sia) per i suoi 18 anni. Ma riprende il discorso John e dunque tutte le buone intenzioni vanno a farsi benedire.

La partita sulla spiaggia prosegue. Nils è in bagno e incrocia Alex. “ Ma allora mi segui?” dice il biondino. Daphne confida a Cinthya i suoi dubbi sulla partenza per l’Argentina. Ma Cinthya che neanche immagina quale piano ci possa essere dietro, consiglia la cugina di seguire il suo cuore. E dunque va da lui a dargli la bella notizia: lo seguirà in Sud America. Intanto sulla spiaggia la partita prosegue.

Alex e Mattéo sono stati battuti e la finale la gioca la squadra di Nils, ma qualcuno della squadra avversaria iniza a rompere le scatole sulla presunta irregolarità dell’arbitro. (scene tagliate dei ragazzi che gareggiano). E infatti, un tizio sulla spiaggia si lamenta con Alex perché danno troppi punti a Nils e al suo compagno. Alex inizia a sentirsi toccato nel vivo e risponde male difendendo Nils.

Daphne prova a rintracciare al telefono il padre per comunicargli la sua decisione di partire. Nel retro delle cabine lo scocciatore aggredisce con un pugno Nils ma interviene Alex. Purtroppo Nils è ferito ad un sopracciglio ed entra in infermeria per farsi medicare (scene tagliate).

John ha deciso di lasciare Ile Ré e va a salutare Cinthya e molto carinamente le chiede se va tutto bene.Cinthya reagisce in maniera positiva. I due si sono capiti. Ma la mamma si arrabbia con lei perché John è andato via. E’ la resa dei conti tra le due. Cinthya gliele canta e anche pesantemente: “ Ti sei messa in mezzo. Lo hai fatto scappare tu. Non io. Nessuno può decidere dei miei amori. I sentimenti non si pagano” . E le restituisce la collana di perle. La mamma reagisce malissimo e la caccia via di casa dicendole che da ora in poi si dovrà arrangiare da sola e che non riceverà neanche un centesimo. Cinthya va al camping con le sue valigie. Ma non ci sono più bungalow e non le resta che affittare una tenda.

Alex aspetta che Nils sia medicato e si avvicina (taglio) e gli chiede. “ Come va?” e Nils risponde: “ Sono stato meglio” e si baciano (taglio).

Pierre va al bar dove oramai lavora con Victoria. Daphne lo cerca e gli chiede se lavori li e gli accenna al fatto che intende “cambiare aria”, ma non gli dice né perché ne con chi. E Pierre senza conoscere i dettagli le dice.” Fai quello che senti”. Cinthya, intanto se la spassa al camping e gioca a bocce con gli altri ospiti.

Etienne e Daphne si incontrano nell’agenzia di viaggio. E inizia la pantomima della prenotazione dei biglietti per Buenos Aires. Lui non ha soldi e Daphne si offre di pagargli il biglietto considerandolo un prestito. Lui fa finta di mortificarsi ma accetta e mentre l’operatrice inizia a prepararli arriva una telefonata sul cellulare di Etienne: è Virginie.
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Fiction e Mediaset. La censura taglia i turbamenti omosessuali di Alex.

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Sesso: scoperto gene transex, fa sentire la donna un uomo.

(Adnkronos Salute) Scoperto il gene che fa sentire le donne un uomo. La variante associata al transessualismo femminile è in un gene che codifica un enzima chiamato citocromo P17, che sovrintende al metabolismo degli ormoni sessuali. La presenza della mutazione si traduce in una concentrazione più alta del normale di ormoni sessuali, sia maschili che femminili, nei tessuti. Con conseguenze nello sviluppo cerebrale sin dalle prime fasi di vita.

Il transessualismo, in genere, viene considerato una condizione frutto di un complesso di interazioni: geni, ambiente e fattori socioculturali. Ma ora i ricercatori dell'università di Vienna affermano convinti di essere riusciti a trovare "la base genetica che fa sentire le donne appartenenti all'altro sesso". Lo studio è pubblicato su Fertility and Sterility.

La variante genetica transex è stata scoperta incrociando i patrimoni genetici di 49 transessuali donna-uomo, 102 transessuali uomo-donna e 1.669 persone con identità sessuale, fisica e mentale corrispondente. Così facendo, i genetisti austriaci hanno scoperto che la modificazione genetica è molto più comune tra gli uomini. Ma nel sesso maschile le percentuali non differiscono tra chi è transex e chi no. Al contrario, la mutazione nelle donne è presente nel 44% delle transessuali e nel 31% di quante si sentono bene nel loro corpo.

Queste differenze spiegherebbero, ipotizzano gli scienziati, la condizione di quelle donne che si sentono in un corpo sbagliato e invece vorrebbero essere uomo. "Colpa della variante genetica che fa aumentare la concentrazione degli ormoni sessuali, compreso il testosterone. E degli effetti che questi squilibri hanno sul cervello anche nelle primissime fasi di vita", concludono.

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Dalla Chiesa: Alle feste del Pd certi temi non si trattano. Non si puo' discutere di gay o di Bolzaneto.

Pd, alla festa di Firenze solo censure per Dalla Chiesa editore.
(Velino) - "Ho perfino pudore a dirlo. Ma sapete che cos'e' successo alla premiata festa nazionale del Pd di Firenze? Che hanno respinto al mittente tutte e quattro le proposte di presentazioni di libri di Melampo. Tutte gentilmente prese in considerazione, visti i buoni rapporti sempre esistiti tra le vecchie feste dell'Unita' e la casa editrice (di cui il sottoscritto e', con Lillo Garlisi e Jimmy Carocchi, bocconiani ottimi, uno dei fondatori). Ma, nonostante la gentilezza, tutte inesorabilmente rigettate". A protestare - in veste di co-fondatore della casa editrice Melampo - e' Nando Dalla Chiesa. Il quale sul proprio blog puntualizza: "Questioni di qualita'? No, di titoli, semplicemente di titoli. Proponetecene altri, ci e' stato garbatamente suggerito. Si', insomma, il problema sono gli argomenti trattati. Il che, ne converrete, e' piu' inquietante. Volete dunque sapere quali sono i quattro titoli 'sconsigliati' e di fatto messi al bando? Il primo: 'Come diventare gay in cinque settimane', scritto da Claudia Mauri, giovane e spiritosissima giornalista gay. E qui la questione, va da se', sono i gay (ormai il comitato che decide 'che cosa si puo'' e' misto, ex diessini ed ex margheriti). Il secondo titolo impossibile e' quello di Mario Portanova: 'Inferno Bolzaneto'. Qui pare che la ragione sia che ci sono altri dibattiti sulla "sicurezza", mahà Il terzo e' quello di Franco Stefanoni: 'Il Finanziere di Dio. Il caso Roveraro'.

Dice: e perche' dovrebbe far paura il giallo dell'assassinio di Roveraro, finanziere cattolico? Boh, forse perche' il sottotitolo parla di affari, misteri e Opus Dei. Ah, l'Opus Deià Quarto titolo: quello di Giampiero Rossi e Simone Spina, 'I boss di Chinatown'. Qui non mi raccapezzo. Rapporti diplomatici con la Cina? Altri libri sulla materia?".

Il succo della vicenda, prosegue Dalla Chiesa, e' che alla festa nazionale del Pd "non si puo' discutere di gay, di Bolzaneto, di affari e misteri d'Italia. Scusate, e allora dove se ne discute? Ma questa e' un'abdicazione a pieno titolo della politica. Di una politica che non vuole tra i piedi nulla di sgradevole, nulla di aspro, nulla di compromettente. Anche quando non le si chiede di 'dare una linea' (capirei l'imbarazzo), ma di discuterne almeno. Mi si spiega allora che esiste a fare un partito progressista? E com'e' possibile che un giornale come il Guardian dedichi (vedi l'ultimo 'Internazionale') pagine e pagine alla Diaz e Bolzaneto mentre il maggiore partito progressista d'Italia, nel piu' grande evento politico-culturale dell'anno, decide di non parlarne? E poi perche' questa paura quando il libro in questione si limita a riportare l'atto di accusa dei magistrati genovesi, muovendosi tutto all'interno di una ricostruzione istituzionale? Insomma, domanda delle domande: quando promettiamo di essere piu' garantisti - chiede Dalla Chiesa - lo diciamo solo pensando alle immunita' di B? C'erano una volta le feste dell'Unita'. Ed erano il luogo della liberta'.

Quelle del Pd sembrano destinate a diventare il luogo della censura. Della selezione dei temi, di cio' che si puo', di cio' che e' opportuno, di cio' che non e' disdicevole e non crea imbarazzi. Ma s'e' mai vista una cultura senza imbarazzi?". L'ex sottosegretario all'Universita' segnala che "l'altra sera a Catania, in una piazza Bellini gremita, Beatrice Luzzi ha recitato 'Poliziotta per amore', anche in ricordo del commissario Beppe Montana ucciso dalla mafia. E dentro, nel testo (scritto da Dalla Chiesa, ndr), ci sono eccome i passi su Genova. Ma il questore e il prefetto e il colonnello dei carabinieri e molte poliziotte erano alla fine visibilmente commossi per tutto l'impianto dello spettacolo.

Ecco: davvero - conclude l'ex sottosegretario - alla festa del Pd non si puo' parlare di cio' che alla gente per bene in divisa non genera ne' irritazione ne' rigetto?".

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Cinema L'amore gay tra Adriano e Antinoo. Daniel Craig nel ruolo dell'imperatore.

Daniel Craig vestira' i panni dell'imperatore romano Adriano nel nuovo film di John Boorman, come riporta l'edizione irlandese del Daily Star. La pellicola sara' concentrata soprattutto sull'amore omosessuale tra Adriano e il giovane greco Antinoo, interpretato nella pellicola da Charlie Hunnam (in foto).
Le riprese della pellicola, che sara' ispirata al romanzo "Memorie di Adriano" di Marguerite Yourcenar, prenderanno il via la prossima primavera e si terranno in Marocco, Spagna e Roma.

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Christopher Isherwood e di Don Bachardy. La più bella coppia gay nella Hollywood degli anni '50.

Christopher Isherwood and Don Bachardy: Chris & Don.

«Chris e Don, a love story» di Guido Santi e Tina Mascara. Trent'anni di differenza di età e una vita da inseparabili. La storia di Christopher Isherwood e di Don Bachardy, in questi giorni nelle sale Usa, viene raccontata attraverso un materiale inedito, decine di ore di pellicola a colori, girata da loro stessi o dagli amici. Ecco allora le feste con Anthony Perkins e Montgomery Clift, i tuffi in piscina con Stravinskji, l'incontro a Tangeri con Paul Bowles.
(Luca Celada - Il Manifesto) Quando Christopher Isherwood arrivò a Los Angeles nel 1939 in cerca, come scrisse all'epoca, «di una nuova patria artistica», finì nel mondo solare e slavato delle colline hollywoodiane, le spiagge di Santa Monica lontane anni luce dalla fuliggine dell'Europa sul baratro della guerra. Trovò una Hollywood nel pieno fermento pre-maccartista, piena di intellettuali attirati, i più solo temporaneamente, dalle sirene dello «studio work» e la promessa dei soldi fatti col cottimo delle sceneggiature, da Fitzgerald a Faulkner a Brecht. Ma Isherwood - già acclamato per il suo Goodbye Berlin, che proprio da Hollywood verrà poi adattato nel Cabaret di Bob Fosse - fu l'unico a non denigrare i movies e anzi ad ammettere di aver appreso, dal lavoro di sceneggiatura, sintesi ed economia del linguaggio, una scrittura cinematografica. Lo apprendiamo in Chris & Don, a Love Story, l'esauriente ed emozionante documentario di Guido Santi e Tina Mascara uscito nelle sale americane, un film lontano dalla pura biografia che narra di Isherwood e di Don Bachardy, il giovane adolescente di cui nel 1950 si innamora su una spiaggia di Pacific Palisades e con cui instaura una storia di amore e di creatività che - sullo sfondo di una Hollywood glamour e intrigante - dura una vita intera e più.

Il documentario si avvale di un vero tesoro scovato da Santi e Mascara: decine di ore di pellicola 16mm a colori inedita, girata dalla stessa coppia e dai loro amici hollywoodiani. Il materiale ci regala le scene più preziose del film: irrorati di luce californiana, diafana come una ballata di Chet Baker, ecco Chris e Don sul bordo della piscina con Igor Stravinskij, in riva al mare con EM Forster, alle feste con Anthony Perkins e Montgomery Clift. Don e Chris in crociera per Londra che si fermano a Tangeri in visita a Paul Bowles, sul set di John Ford a Monument Valley e ancora in straordinarie immagini mai prima viste, sul set de La Rosa Tatuata, ospiti dell'amico Tennessee Williams, con Anna Magnani e Burt Lancaster a Key West. Materiale di inestimabile valore filologico e storico, tra l'altro, per la scene gay (o queer che era il termine favorito all'epoca) di cui Isherwood e Bachardy divennero gli alfieri, la coppia più «out» in una Hollywood ancora profondamente «in the closet».

Un'omosessualità vissuta apertamente, quindi in modo rivoluzionario, da Isherwood e dal giovane amante con cui instaura il rapporto di padre/compagno, maestro/amico, soffuso di tenerezza, che è un filo conduttore del film e della storia. Ecco i viaggi: Londra, Parigi, Venezia; gli amici importanti, Truman Capote, Somerset Maugham, Aldous Huxley e i salotti letterari in cui Isherwood plasma l'amante-ragazzo, che giunge ad assumere i gusti, i manierismi, perfino l'accento di Cambridge, una «effettiva clonazione», come nel film rammenta John Boorman, uno dei tanti amici della coppia a portare la loro testimonianza.

Più che guidare, i registi invitano il nostro sguardo in una storia letteraria, eccezionalmente intima, raccontata da Bachardy, oggi pittore affermato della generazione di David Hockney (autore del celebre ritratto della coppia seduti sulle poltrone di vimini nella loro casa di Santa Monica). Affabile e brillante, confessa alla cinepresa i propri ricordi con struggente lucidità, rievocando una vita artistica vissuta appieno e un amore ugualmente appassionato. Nella città adottiva di Los Angeles abbiamo incontrato Mascara e Santi, quest'ultimo genovese, formatosi all'Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi prima di studiare cinema alla Usc.

Qual è stato l'elemento cruciale per il successo del film?
Nel fare un documentario è importante un rapporto di fiducia con il soggetto, con le persone che partecipano al lavoro. Con Bachardy il fatto di aver instaurato un'amicizia ci ha sicuramente aiutati perché il film è Don Bachardy. È lui a narrare la sua storia, la sua relazione con Isherwood. E anche le difficoltà che questa comportava, come quando, appena ventenne, doveva ancora trovare la sua vocazione di artista. Si è dato interamente al film e se il documentario ha dei momenti emozionanti è perché Don è stato estremamente generoso con noi e non ha mai cercato di evitare le domande, anche indiscrete, che gli abbiamo rivolto. Credo che il film - per quanto sia comunque un documentario d'amore - non sia sentimentale, non vuole essere un testamento sdolcinato. È anzi abbastanza onesto nell'affrontare gli alti e i bassi di un rapporto che in realtà è come tutte le altre relazioni affettive, al di là dell'orientamento delle persone, uomo-donna, donna-donna o uomo-uomo.

Avete usufruito di uno straordinario repertorio...
Un giorno, dopo una cena, mentre raccontava dei loro viaggi, Bachardy mi ha mostrato tutto questo materiale girato... Era stato realizzato durante il viaggio intorno al mondo che avevano fatto nel 1955. Era in un cassetto, nella bella casa davanti all'oceano, un materiale prezioso che nessuno aveva visto. Temevo che si fosse ormai ossidato, invece era perfetto e dentro c'erano personaggi come Igor Stravinskij, Anna Magnani, Burt Lancaster, Maugham, Forster, attori e scrittori di Hollywood. A quel punto, siamo stati quasi obbligati a procedere col progetto.

Poi c'è la tematica omosessuale.
Bisogna ricordare che negli anni '50, loro sono stati apertamente gay, non hanno mai nascosto la loro relazione, cosa allora piuttosto inconcepibile. Ci affascinava la dinamica di questa coppia omosessuale in quegli anni, oltretutto c'era quella differenza di età fra loro due... Infine, erano artisti inseriti in una realtà intelletuale di Hollywood che loro stessi hanno documentato con i film che abbiamo usato.

In effetti, tutto sembra un film...
Werner Herzog ha sempre detto che i documentari sono film narrativi mascherati. In realtà, sono solo un pretesto per raccontare una storia e in fin dei conti è proprio quello che abbiamo fatto.

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Guy Ritchie: "Madonna? Altro che bomba del sesso a letto è un flop!"

Un amico della celebre coppia rivela le confidenze dell'ormai ex marito della regina delle hit. Il regista trascorrerà alcune settimane di vacanze con i figli, poi si darà alla pazza gioia con gli amici in giro per le località più in.

(Quotidiano.net) "Madonna? A letto è un flop". Lo rivela un amico della coppia, Guy Ritchie/Madonna, al 'Metropolitan Post'. Chiodo schiaccia chiodo, anzi 100 ne schiacceranno uno, ma molto particolare. La famosissima pop star Madonna, stando alle ultime rivelazioni non sarebbe poi questa bomba del sesso che ha sempre voluto far credere. Forse proprio per questo Guy Ritchie ha scelto di trascorrere con cinque amici la propria vacanza.

Per l'ormai ex marito della cantante italo americana, è la prima volta. Secondo il periodico 'Metropolitan Post', il regista inglese passerà parte delle vacanze con i figli, che gli sono stati affidati per un breve periodo, mentre per le altre due settimane, in cui sarà libero da 'impegni' familiari, l'imperativo sarà darsi alla pazza gioia. E quale meta migliore se non l'Italia per ritrovare sè stesso? Ritchie conosce bene questo paese anche perchè è stato ospite, a Figline Val d'Arno, dell'amico Sting, che ha avuto un ruolo importante nel cercare invano di far riconciliare la coppia.

Ma dove farà tappa il gruppo di single e separati? Sembra che l'ex marito di Madonna noleggerà uno Yacht Benetti di ben 30 metri. La prima sosta, secondo una notizia ufficiosa, sarà Portofino. Data per certa la presenza di Ritchie in Costa Smeralda, per la festa del 'Fiat Playa' a Punta Marana, il 14 agosto, a cui presenzieranno anche diverse bellissime del calibro di Valeria Mazza, Manuela Arcuri e Melissa Satta. Dopo la Sardegna secondo i ben informati l'allegra comitiva si sposterà nella splendida cornice di Porto Vecchio, in Corsica.

Secondo alcune voci il regista terminerà la sua vacanza rigenerante a Ibiza. Tempio della perdizione house e delle feste notturne più scatenate e disinibite. Sembra, insomma, che Guy non voglia proprio dare ascolto alla psicologa di coppia, che con la moglie hanno frequentato in questi ultimi mesi, annegando, invece, in sane bevute e sesso sfrenato per superare il 'lutto' da separazione dalla cantante. Secondo il 'Metropolitan Post', che ha raccolto le confidenze di un amico intimo dell'ex marito della cantante, il regista avrebbe ammesso: "se tornassi indietro non sposerei mai più una diva. Madonna è una donna straordinaria, ma come moglie non è un granché".

"Il suo egocentrismo, la sua mania per la perfezione e il suo narcisismo rendono qualsiasi relazione impossibile. Negli ultimi tempi - continua l'indiscrezione - era diventato insostenibile vivere con lei. Forse la mia ex moglie non accetta il fatto di aver quasi raggiunto mezzo secolo e continua ad atteggiarsi come una ragazzina". E quanto alle prestazioni intime l'amico rivela: "Madonna Bomba del sesso? È più immagine che sostanza".

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Parità tra i sessi: l'uomo con i collant.

Parità tra i sessi: l'uomo con i collant(Pinkblog) Immaginate il momento…appuntamento romantico, lui ti fa ridere, ti ricopre di attenzioni, ti inonda di complimenti, lui ti piace molto e decidi che si, stasera farai sesso con lui.

Baci, carezze e via si comincia a cercare i primi centimetri di pelle sotto i vestiti. Slacci i pantaloni e cosa vedi? (rumore della puntina che graffia il vinile). Lui porta i collant! Ora è vero che il calzino corto che scherza con la caviglia non si affronta, ma cosa fareste se il vostro uomo dei sogni portasse i collant?

Su E-mancipate, tanti modelli, immagini e tanto di istruzioni del caso per indossare al meglio il collant. Quindi come vi comportereste faniculle?

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Festa del Cinema di Roma: ciak, si taglia.

(06blog) Arrivano i tagli per la Festa del Cinema. Anzi, per la Festa internazionale del film. Cambiato il nome, cambieranno anche le date dell’evento: difatti, dalla stagione 2009 la rassegna sarà anticipata alla settimana dal 15 al 23 ottobre. E per quell’ edizione la Festa subirà una forte cura dimagrante. Lo ha annunciato Luca Barbareschi, deputato del Pdl e membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione Cinema per Roma.

Il neoparlamentare si augura “che si possa tagliare almeno il 20%, puntando a sfoltire soprattutto su consulenze e uffico stampa”, e non dispera sul fatto che per la riduzione dei costi “si possa fare qualcosa anche adesso”. Barbareschi non ha perso l’occasione per scagliare una frecciata agli ex organizzatori della kermesse: “Si deve lavorare per dare credibiltà al Festival, che è partito come una bolla gonfiata dalla politica”.

Intanto il neopresidente della Fondazione Cinema per Roma, Gian Luigi Rondi, ha sottoscritto un accordo quadriennale con Bruno Cagli, presidente dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, per l’uso di spazi di servizio dell’Auditorium, compresa la sala Santa Cecilia, che con i suoi 2700 posti è la più capiente della struttura polivalente progettata da Renzo Piano. L’accordo è stato firmato alla presenza del ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi.

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Multe ai clienti delle prostitute: da settembre si potrà rischiare fino a 500 euro.

bootana(02blog) Dopo Verona anche Milano promette guerra ai clienti delle prostitute in strada. Già il ministro Carfagna aveva annunciato un disegno di legge sulla prostituzione per colpire anche i clienti. Il decreto sicurezza approvato giovedì scorso “permette infatti ai Comuni di variare gli importi dei verbali da 50 a 500 euro in base alla gravità degli illeciti che si vogliono punire.

Il vicesindaco De Corato sostiene che questo provvedimento è l’unica soluzione: “L’aumento delle sanzioni oggi è l’argine più efficace che il Comune può porre al malcostume con multe più salate, chi si ferma in auto per caricare prostitute e viado sarà scoraggiato a farlo”. L’obiettivo per De Corato è arrivare a firmare un’ordinanza a inizio settembre per dare più poteri ai vigili. Ma la prostituzione non è l’unica preoccupazione dello Sceriffo, dato che, per sua stessa ammissione, le multe potrebbero essere estese anche al consumo di alcol nei parchi. Si accettano proposte.

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Barbara D'Urso: "Sesso sfrenato mentre leggo l'Auditel. E ho dato un nome alle mie tette".

La conduttrice si confessa prima della nuova stagione in tv. La showgirl napoletana racconta le sue fantasie: «Chi dice che sono rifatte forse non le ha viste attentamente».

(Il Corriere del Mezzogiorno) Vuole tutto e tutto insieme. Il desiderio proibito di Barbara D'Urso è una mattina di sesso fantastico mentre legge i dati Auditel con i picchi d'ascolto delle sue trasmissioni. La 51enne conduttrice televisiva, napoletana verace, si è raccontata a tutto tondo sulle pagine di «Libero». Una D'Urso che non è infastidita dai numerosi flirt che le vengono attribuiti. Gossip che, invece, la divertono. Al momento, la «donna bionica» delle reti Mediaset, che in autunno condurrà ben tre programmi, afferma di non essere innamorata. «Ho tanti corteggiatori - ha detto - Alcuni, due in particolare, mi fanno innervosire. Ogni anno si mormora che frequenti il super manager e produttore di turno». Pettegolezzi non soltanto sulla sua vita privata, ma anche sul suo fisico.

Occhi puntati sul seno della conduttrice che, secondo molti, è stato oggetto di un intervento chirurgico. «Se osservassero bene - rintuzza - avrebbero visto che il mio seno sballonzola. Se hai le tette rifatte, non si muove niente». Rifatte o no, quel che è certo è che le tette della D'Urso hanno un nome. Sarà certo una stranezza, la conduttrice le ha volute battezzare: «Paola e Chiara».

Barbara senza veli, anzi senza peli sulla lingua. Ma prima di iniziare la triplice avventura, la D'Urso è in procinto di partire per la necessaria e rigenerante vacanza. Vacanze rigorosamente raggiungibili in nave o in auto. La bella D'Urso, infatti, non prende l'aereo. Mete del 2008, la Sardegna e poi una settimana in corciera nel Mediterraneo con i figli.

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La telenovela estiva gay. Cavaretta racconta il suo "amore" per Convertini.

Beppe Convertini è gay? Parla il suo ex compagno.

(Affari italiani) L’amore durato cinque anni, le bugie, le lacrime e, dopo una paparazzata di troppo, la fine della storia. Giovanni Cavarretta ha rivelato a Gay.it i dettagli della lunga storia con l’attore Beppe Convertini. Una storia basata sull’amore da una parte e sulla finzione dall’altra.

"Pur di presenziare agli impegni di lavoro mi trascurava - racconta Cavarretta - Sono rimasto solo molte volte nonostante fossero già programmati i nostri appuntamenti di coppia da tempo, alberghi prenotati e così via. Ho sempre sperato, però, che qualcosa cambiasse. Poi è successo un episodio in cui ha superato il limite."

L’ultima paparazzata che ritraeva l’attore in compagnia femminile non gli è andata proprio giù: "Avevamo una appuntamento molto importante, mia nonna è in ospedale e sta molto male. Avevo bisogno di lui. Poi la telefonata: "non posso venire per impegni di lavoro", mi ha detto." E invece "era al mare a farsi fotografare con tutte quelle ragazze."

A proposito dell’outing e delle foto insieme a Convertini, Cavarretta non ha rimorsi: "Beppe ha fatto un calendario insieme a Sara Ricci, - nel 2003 sua fidanzata ufficiale - e ricordo che all' epoca dissero in un'intervista: "Abbiamo fatto l'amore sotto un riflettore e abbiamo goduto molto", testuali parole. Non ho capito il bisogno di mettere in piazza la loro storia, è una scelta che non condivido. Ma alla luce di quel calendario e di quella storia resa pubblica mi chiedo: perché avremmo dovuto vergognarci della nostra storia?"

Alla domanda se è possibile che la loro storia riprenda, Cavarretta risponde: «La nostra relazione nasceva dall'amore, che bisogno c'era di nascondersi? Si tratta di essere onesti con gli altri ma soprattutto con se stessi. Non ha senso piangere in continuazione perché si è costretti a nascondersi e poi tornare a fingere appena arriva una telefonata di lavoro. Pensa che lo scorso otto marzo avevamo già prenotato una vancanza. poi gli hanno chiesto di presenziare a un centro commerciale per la festa della donna. Ha mollato tutto ed è andato. Giuro che quei soldi glieli avrei dati io. Non sapevo che la sua immagine fosse solo questa, l'ho capito tardi. Bisogna essere abbastanza uomini per dire: la mia vita è un'altra e non ho nulla di cui vergognarmi. Chi mette le bombe per strada dovrebbe vergognarsi, non i gay.»
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Ndr. Non so perchè ma sento odore di patacca, di falso e di sciaccallaggio mediatico... e fanno specie quelle foto con il logo di Gay.it, peraltro diffidato. Ma... staremo a vedere. (Aspis)

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Rutelli e la crisi economica che rischia la città di Roma.

(06blog) Parla di “mannaia” Francesco Rutelli nell’ambito di una conferenza stampa convocata col preciso obiettivo di illustrare la “crisi economica che rischia la città di Roma” a proposito della legge finanziaria: “Altro che Governo amico quando sarà approvata la manovra finanziaria sarà una mannaia sulla capitale”. Nel mirino del senatore del Pd, finiscono così, i tagli previsti dalla manovra di Tremonti che, denuncia, “colpiscono in particolare i settori strategici per lo sviluppo della capitale, come l’economia della conoscenza, i beni culturali, le università, la ricerca, il turismo e le grandi aziende”.

“Ad esempio nel prossimo quinquennio - spiega Rutelli- ci saranno 200 mln di euro in meno per i tre atenei statali di Roma. Gli interventi per i beni culturali si ridurranno di un terzo. Il bilancio degli enti di ricerca come il Cnr, subiranno tagli per circa il 30%. Preoccupanti anche i riflessi sul settore del turismo, per la prima volta in calo. Per quanto riguarda, invece, le grandi aziende sono previsti tra i 5 mila e i 7 mila posti in meno per Alitalia-Air One, un numero imprecisato per la fusione Unicredit-Capitalia, e altri esuberi per Telecom. Il sindaco Alemanno dica con quanti posti di lavoro in meno ci dobbiamo misurare dal prossimo autunno”.

Roma, inoltre, fa notare l’ex sindaco, dovrà confrontarsi coi i mancati introiti dell’Ici frutto della scelta di Governo di abolire la tassa sulla prima casa: “La valutazione del governo - dice - sembra sottostimare la perdita del gettito Ici sulla prima casa, oggetto di compensazione per i comuni. Roma rischia di avere quasi 300 milioni di euro in meno”. A cui vanno sommati, c’è da dire, i 1200 milioni di euro che il Comune, secondo quanto stabilito dal Patto di stabilità interno, dovrà risparmiare per il triennio 2009-2011.

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Chi li ha visti? Che fine han fatto i politici trombati? Da dove ricavano il nuovo stipendio?

Erano ministri e segretari, potenti e onnipresenti in tv. La disfatta della sinistra li ha travolti. Ora fanno i nonni, si danno al pilates o ai libri. Senza più uffici né auto blu.
(Marco Damilano e Denise Pardo - L'Espresso) Di questi tempi l'isteria rossa ha un sintomo, lo scatolone da trasloco, e un nome, la sindrome Besancenot, dal nome di Olivier, mesto trotzkista francese, politico quando ci sono le elezioni, postino, quando regolarmente le perde. Prima di Chianciano, regolamento dei conti rifondaroli, Paolo Ferrero stava già sviluppando gli anticorpi del morbo. Poi la salvezza: l'elezione a segretario di un partito a pezzi come il cofano della sua Mercedes, comprata di terza mano e a rate (ovvio), divelto dopo un corpo a corpo con un palo sulla strada del Festival dell'economia di Trento.

Così ora, Ferrero, che a Roma abita con tre compagni e una compagna, nel senso di fidanzata, in un appartamento simil casa del popolo, ha il ruolo. La scampa lui. Ma la sindrome si abbatte su Franco Giordano. Ecco l'ennesima vittima. Ad aprile, aveva perso il seggio da deputato come tutto il politburo della sinistra radical-arcobaleno. A maggio, l'altra mazzata: dimissioni da segretario di partito. Adesso, l'apocalisse, l'addio ai benefit della falce e martello che aveva mantenuto nonostante la perdita dell'amata carica: la segretaria, l'addetto stampa, il portaborse, la macchina (l'unica del partito) con autista, il compagno della vigilanza, la mazzetta dei giornali ad personam. E, ora l'odiato Ferrero installato nella nobile poltrona. Perdipiù con una pregevole opera di Mario Schifano alle spalle. E lui, Giordano, a spasso come un co.co.co. a curare l'orto di Massa Martana. Il cataclisma berlusconiano e veltroniano delle elezioni continua a farsi sentire. È il neo liberismo applicato al Parlamento, un fenomeno mai visto in Italia prima, dove la politica assicurava il posto fisso. Il 13 aprile ha spazzato via tutto. Nessun protezionismo, nessuna cassa integrazione, ma invece una massa di precari messi in mobilità dagli elettori e dai loro partiti, sottratti alla catena di montaggio dei pastoni dei tg, dei take d'agenzia, e degli estenuanti turni notturni da Bruno Vespa.

Ai giardinetti, ai giardinetti! Vincenzo Visco, ex Dracula delle tasse, si dedica intensamente ai suoi addominali. Dai 740 ai muscoli alla Rocco Siffredi: tutti i giorni a fare Pilates, la ginnastica Usa, con la sua personal trainer su e giù sull'apposita panca. Dopo anni di potere ininterrotto, Palazzo Chigi, Authority, Viminale, Giuliano Amato si è fatto mettere la linea veloce di Internet nel posto che ha meno frequentato negli ultimi decenni: casa sua. Al Tennis club di Orbetello, fino ad aprile, nei week end era impossibile trovare un campo libero per palleggiare vicino al ministro dell'Interno, nota racchetta. Ora, per le prenotazioni non c'è più nessun problema. Amato c'è sempre. Ma adesso è soltanto il presidente onorario del circolo.
Oliviero Diliberto i voti non li ha persi. Solo che a votarlo mica sono gli italiani. Ma gli studenti del suo corso di diritto romano all'università di Roma, lezioni e udienze ogni lunedì e venerdì "Sono al terzo posto nella hit parade dell'indice di gradimento di tutta la facoltà", si pavoneggia lui, beato chi si accontenta.
A Ceppaloni, invece, l'anticamera di Clemente Mastella è vuota come un night di giorno. L'uomo che ha mandato tutto il governo di centro sinistra a casa, sverna nella villa avita, macina vasche nella piscina a forma di vongola e si è messo a dieta. Con un metro professionale da sarto, misura compiaciuto il dimagrimento del prosperoso collo, si confronta con la fedele colf e rilascia amene dichiarazioni sul cinguettio degli uccellini. Nella giornata dei desaparecidos della politica, è calato un silenzio che è un urlo di dolore. Una mortificazione. Quella che notarono mille anni prima, gli imberbi Pier Ferdinando Casini e Marco Follini ricevuti dal dinosauro doroteo Mariano Rumor. "Hai visto? Ci ha dedicato un'ora" gongolava Follini. E Casini, già allora ben più smagato: " Deve essere al punto più basso. Il telefono non ha mai squillato".

Cosa non si fa pur di restare a galla Un libro, un'autobiografia, un pamphlet. Franco Grillini, leader del movimento gay, ne sta preparando uno sui suoi sette anni in Parlamento ("echeggiando i 'Sette anni in Tibet' del mio adorato Brad Pitt"). Intanto gira l'Italia a presentare quello appena uscito: 'Ecce omo'. Gli manca il seggio. Ma non la fantasia per affrontare la giornata. Dirige il giornale telematico 'Gay news'. Vuole rilanciare l'associazione giornalisti gay. Riaprire la gay tv, mentre si fa vedere in Parlamento come lobbista, inutile specificare per chi. Soprattutto, ha presieduto la giuria Mister Gay Italia 2008, dove Mister Bergamo ha stracciato Mister Veneto e Mister Pegaso alla presenza, avvisa il sito grillinesco, di un'autorità internazionale. Nientepopodimeno che Morten Ruda, presidente di mister Gay Europa. Quanto di meglio per presentarsi tra dieci mesi come candidato sindaco di Bologna contro Sergio Cofferati.

In quanto a iniziative di peso, Willer Bordon, mica è da meno. Con bandana rossa al collo, ammicca sexy dal suo eccitante sito. C'è la Willer newsletter, avvincente. C'è Willer Bordonanche Willer su YouTube, per chi avesse bisogno di altre dosi. In carne e ossa, gira l'Italia. Per presentare un libro? Macché. Willer è un tipo molto più sofisticato. Ha scritto una prefazione. Neanche da solo. Ma a quattro mani con la forzista Gabriella Carlucci. Per inciso, il libro l'hanno partorito altri. Titolo evocativo: 'Il mercante e l'artista', (e chissà chi è l'artista della coppia) sulla fondamentale tax shelter per il cinema. Ma è solo un assaggio, aspettando il Willer evento previsto per l'autunno. L'astuzia massima. La straordinaria abilità, acquistata in vent'anni di piroette politiche, dell'omelette rivoltata. In192 pagine Bordon spiega 'Perché sono uscito dalla casta'. Chi? Bordon? Certo." In un Parlamento che non fa il suo lavoro non si può restare. Per fare politica occorre uscire dalla politica, questa è la mia scelta di vita". Ma non è stata la politica a mollare lui?
Faccio alla Gore In realtà, i neo precari dovrebbero pensare in grande. Fare il salto, iscriversi almeno al British council. E studiare da Al Gore, trombato alle presidenziali del 2000 contro George W. Bush, sfigato in politica, capace di trasformare la disfatta in un conto miliardario nobilitato persino dal premio Nobel e dall'aura di guardiano della Terra. Cosa c'è di meglio che costruire una fondazione, un think tank, un pensatoio, insomma un posto dove andare la mattina e un qualcosa da scrivere su un biglietto da visita? Molto democratic, oltretutto. E compassionevole. È la formula Prodi che il Professore sta portando nella sua 'Fondazione per la pace e la cooperazione fra i popoli', ambizioso progetto che lo piazza nel club degli statisti senza trono, i Blair, gli Chirac tutti costretti a ingolfare le agende di vertici dei paesi africani e indù dopo anni felici a gestire il potere.

Ora bisogna gestire la fase desaparecido, il terribile pericolo della dissolvenza. E soprattutto il rischio che il 9 agosto, giorno del compleanno dell'ex premier, il castello di famiglia di Bebbio, da anni pellegrinaggio di cronisti e clientes, e del clan parentale al completo, oltre un centinaio, costretto a omaggiare Romano il Grande, mostri invece del solito pienone, vistose e desolanti defaillance. Intanto, annunciato da un inquietante count down da Cape Canaveral su Internet in inglese, sì, in inglese ("2 days, 20 hours, 30 minutes, 11 seconds") è appena decollata la fondazione Università Verde dell'ecocreatura, ex ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio in combutta con Gianfranco Amendola. Un'iniziativa di cui effettivamente il paese sentiva la mancanza. Al Pecoraro, il Gore di Salerno, felice come un pomodoro biologico fino al giorno della sconfitta, ora ha una nuova gravità. Camicia bianca, volto preoccupato, lancia l'allarme clima, la fondazione e anche la tv sat: "Bisogna costruire l'humus culturale per rigenerare l'ambiente e salvare il pianeta". Traduzione dal pecorarese: "Aiuto, rischio l'estinzione, riportatemi nel mio habitat: Montecitorio e Porta a porta".
Il fuorisede rosso Almeno Pecoraro è riuscito a far eleggere alla guida dei Verdi Grazia Francescato, la sua candidata. Fausto Bertinotti invece è virtualmente senza partito dopo l'elezione di Ferrero. Di più. Senza neanche una stanza in viale del Policlinico, sede di Rifondazione, al pari di Giordano, e dei suoi fedelissimi Gennaro Migliore, Alfonso Gianni. Per carità, una fondazione ce l'ha pure lui, almeno fino alla fine della legislatura. Quella della Camera che gli spetta come ex presidente. Quasi una beffa della sorte per l'ex sindacalista, l'amico del sub comandante Marcos e di Chávez, seduto ora su una poltrona da Bucciarelli Ducci. Intanto, Craxi fa la fondazione Craxi. Bobo non perde tempo e valorizza ancora una volta il marchio. Dopo aver annunciato che la suddetta nascerà in autunno e porterà il nome del capostipite Bettino, l'ex sottosegretario agli Esteri del governo Prodi è volato da mamma ad Hammamet. Non senza aver rilasciato ai giornali pirotecniche dichiarazioni che soprattutto grazie a lui: 1) l'Italia è stata riammessa nel Consiglio di sicurezza dell'Onu; 2) ha ottenuto la moratoria sulla pena di morte; 3) Milano si è presa l'Expo. E anche che molte aziende sarebbero ghiotte di avere una sua consulenza. L'agenzia di viaggi 'Socialisti disoccupati nel mondo' ha avuto il suo bel da fare. Lui in Tunisia. Enrico Boselli, il segretario che passerà alla storia per aver condotto i socialisti alla scomparsa dal Parlamento, in Messico, tra Acapulco e lo Yucatan. Un lungo tour, dopo mesi passati a ciondolare in tuta con la borsa della palestra a Piazza Euclide a Roma, nel cuore del quartiere Parioli. E il partito o quel che ne resta? Ufficialmente nelle mani del neo segretario Riccardo Nencini, in realtà è pilotato da Gavino Angius. Travestito da amorevole nonno con secchiello e paletta sulle coste sarde a giocare con le nipotine, o nei parchi romani a spingere l'altalena, l'ex capogruppo al Senato dei Ds, un tempo polifonico dichiaratore analogico, digitale e satellitare, coltiva il progetto di traghettare i socialisti nel partito democratico in vista delle elezioni europee. Per dare man forte all'amico di sempre: Massimo D'Alema.

L'ultima spiaggia Giardinetto per giardinetto, l'europarlamento almeno è un parco dignitoso. Ma per i desaparecidos è soprattutto l'ultima spiaggia. L'ultima scialuppa per scappare dalla vita da pensionato sia pure di lusso: saranno fuori dal potere, ma il conto in banca non è certo rosso, con vitalizi che variano dai tremila ai diecimila euro al mese. E con i partiti che continuano indisturbati a intascare rimborsi elettorali milionari fino al 2011 e al 2013. Spiccioli, si fa per dire, da investire l'anno prossimo alle europee. Si parla d'Europa ma si combatte in Irpinia. Tutti ad aspettare l'8 agosto, giorno di gaudio e notte di San Ciriaco. Già si preparano i doni, caciocavalli sopraffini, bottiglie del vino Don Ciriaco, mazzi di carte personalizzati per le amate partite a tresette. Quel giorno come da tradizione, come se il tempo fosse pietrificato, l'ottantenne De Mita dopo la cena spiega agli indigeni adoranti la stagione che verrà.

Questa è la prima volta dal 1963 che è fuori dal Parlamento. Dallo schiaffo del loft, non si è più visto in Transatlantico. Si è ritirato nel feudo di Nusco, ma non è stato con le mani in mano. Desaparecido sì, ma non fesso. Le giornate le trascorre curando il 'territorio': asl, comunità montane, l'acquedotto dell'Alto calore. Come un giovane disobbediente, ha fatto saltare la giunta provinciale di Avellino. E un bel pezzo di Pd campano, a partire dal capogruppo regionale Mario Sena, aspetta un suo cenno ora che è passato all'Udc. Un attivismo che tra un cinguettio e l'altro, tiene Mastella con il fiato sospeso. Ha annunciato che è pronto con il partito di Casini a rientrare in politica da soldato semplice a Bruxelles. Però dannazione, tra lui e il seggio europeo, la storia ha infilato il suo antico maestro. La cosa sta in mano a Ciriaco che deve decidere se candidarsi lui o fare finalmente il bel gesto da padre nobile e consegnare lo scettro del comando a un delfino. Se dopo anni di incomprensioni e litigi, fosse Clemente sarebbe un finale strappacore. Una happy end e un segno di speranza per la lunga schiera del neo precariato del potere politico, anime in pena finite nel purgatorio di giardinetti, blog e traslocatori.

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La madre è gay, espulsa da scuola.

(Sdamy) La madre convive da 22 anni con una partner con cui cresce altre 2 figlie.
Una ragazza di 14 anni è stata allontanata da un istituto cristiano in California.
«La famiglia non rispetta le nostre politiche»

LOS ANGELES - Shay ha due mamme. La prima è la madre biologica, che l’ha partorita 14 anni fa, l’altra è la compagna con cui la donna ha una relazione da ben 22 anni. Ma avere due lesbiche come genitori è costato alla ragazza l’espulsione dalla scuola cristiana che frequentava. Il comportamento della madre, secondo il preside, non è in linea con le politiche e con la morale dell’istituto.

E’ successo ad Ontario, in California, alla Ontario Christian High School, istituto fondato nel 1944 da una dozzina di famiglie aderenti alla chiesa cristiana riformata che per le prime lezioni hanno avuto a disposizione un garage per automobili. Da allora di strada ne è stata percorsa parecchia e oggi la scuola, il cui motto è «Noi cresciamo i leader cristiani», è frequentata da circa mille studenti. Shay Clark, iscritta al primo anno della high school (l’istituto comprende anche una scuola materna e le equivalenti delle nostre scuole elementari e medie) e componente delle cheerleaders che sostengono le squadre sportive della scuola impegnate nei tornei studenteschi è stata allontanata dalla scuola dopo che un richiamo per il comportamento della ragazza, «colpevole» assieme ad una compagna di squadra di avere parlato con il pubblico durante una partita di football in cui era impegnata come supporter, ha fatto venire alla luce l’omosessualità della madre, Tina Clark.

Ed è a lei che è arrivata la lettera del preside Leonard Stob che annunciava l’espulsione della ragazza: «La vostra famiglia - si legge in un brano della missiva, riportato dal Los Angeles Times - non è in linea con le nostre politiche di ammissione». Politiche, ha precisato Stob, che prevedono che i genitori non siano coinvolti in pratiche «immorali o incompatibili con lo stile di via cristiano come ad esempio la convivenza senza matrimonio o all’interno di una relazione omosessuale».

La donna è stata invitata a presentarsi a scuola per raccogliere tutte le cose della figlia e a liberare armadietti e altre proprietà dell’istituto. A Tina - che da 22 anni convive con Mitzi Gray, con la quale cresce altre due figlie di 9 e 19 anni - è stato anche inviato un assegno di 3.415 dollari, pari alla retta pagata per metà dell’anno scolastico.
Tina e Shay hanno deciso di non ricorrere contro la decisione dell’istituto - che nella home page del suo sito Internet pubblica ogni giorno un verso tratto dalla Bibbia (e lo rende disponibile anche in versione audio) e che fa del trinomio chiesa-scuola-famiglia il punto di forza dei propri programmi educativi - e dalla prossima settimana la ragazza inizierà a frequentare una scuola pubblica.

Bisogna “arrendersi” al fatto che i tempi sono cambiati e siamo sempre più lontani da quella che è la classica famiglia composta da padre, madre e pargoletti. Oggi, tutti reclamano i propri diritti di persone, motivo per cui, sono di normale amministrazione i nuclei composti da mamma con figlio, papà con figlio, due mamme con figlio, sino al paradosso della famiglia Beatie, dove ad avere un bimbo nella pancia è il marito!

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Il cinema d’agosto è gratis: rassegne in tutta Italia.

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Cinema all’aperto nel supercarcere dell’Asinara per “Pensieri & Parole: dal libro al film”.

(Panorama) “Un festival di qualità e interamente gratuito, perché la cultura cinematografica non si deve pagare”, così si dichiara l’”Est Film Festival di Montefiascone (Vt). E all’esordio di agosto è ancora possibile godersi i suoi sgoccioli. Così il primo del mese si può dapprima assistere alla presentazione (ore 12, Rocca dei Papi) del dvd de Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti, film vincitore di “Est Film Festival 2007″, con backstage e immagini inedite, quindi alla proiezione di Dilettoinletto di Marco Carniti (ore 17.30, Rocca dei Papi) e L’uomo giusto di Toni Trupia (ore 22, Piazzale Frigo). Per chiudere il 2 agosto (ore 17.30, Rocca dei Papi) con le premiazioni e la visione dei film vincitori e incontro con i registi.

Ma tante sono le manifestazioni estive dove godersi del buon cinema potendo dimenticare il portafogli a casa.
Nell’Estate romana non potevano mancare rassegne cinematografiche all’aperto e free. Nel quartiere Tor Marancia con “La cittadella del cinema 2008” i film si gustano in uno spazio verde munito di stand e punti di ristoro. Tra i titoli, sono diversi i film che hanno animato la recente stagione cinematografica: Il Petroliere (2 agosto, 21.30), Amore, Bugie & Calcetto (5 agosto), Non è mai troppo tardi (6 agosto), Giorni e nuvole (8 agosto), Io sono leggenda (9 agosto).
Chi va matto per la settima arte, in Capitale non può perdere “Cinema… che follia“, al parco del Santa Maria della Pietà dal 7 al 24 agosto, rassegna che accosta film più recenti a titoli del passato tramite il filo conduttore della follia, elemento di disagio umano oppure raffinatezza della sceneggiatura per presentare la rottura del senso comune. Ecco così, tra i vari, Febbre da cavallo (8 agosto, ore 21), Caramel (9 agosto), Persepolis (12 agosto), Il sorpasso (15 agosto), Good bye Lenin (21 agosto), Dall’altra parte del cancello (22 agosto).
A Milano ogni sabato alla Triennale Bovisa è da cinema gratuito all’aperto, fino a settembre, con “Doppia Visione 2008″ (qui il programma in pdf) al profumo d’Oriente: da La Tigre e il Dragone di Ang Lee (9 agosto, ore 21) a Still Life di Jia Zhang-ke (16 agosto) o Il matrimonio di Tuya di Wang Quan’an (30 agosto).

All’interno de “Le isole del cinema“, “Pensieri & Parole: dal libro al film” offre l’occasione speciale di trasformare il supercarcere dell’Asinara in una sala cinematografica. Gratuita. Le stille finali il 2 agosto con Caos calmo di Antonello Grimaldi (ore 21) e il 3 agosto con Lupo Mannaro di Antonio Tibaldi, dal libro di Carlo Lucarelli (ore 21).
A Trieste “Cinema all’aperto” offre non solo le proiezioni (alle 21), ma anche i pop-corn per tutti (qui il volantino in pdf). Da annotare: 5 agosto Hairspray - Grasso è bello, 19 agosto La tigre e la neve, 26 agosto Emma sono io.

Nei dintorni di Empoli, cinema gratis presso il giardino della scuola elementare di Ponte a Elsa (ore 22). In programma Pirati dei Caraibi ( 2 agosto), Thank you for smoking (23 agosto), Garfield 2 (30 agosto), Scoop (6 settembre).
Napoli invece, con “Un’estate al Madre”, rassegna di danza, cinema e musica in programma al Museo Madre, regala a chi rimane in città venti film d’autore tutti prodotti nel 1968. Ma solo di sabato. Da Storia immortale di Orson Welles (9 agosto, ore 21.30) a Flash di Paul Morrissey, prodotto da Andy Warhol (16 agosto), fino a Fando y Lis di Alejandro Jodorowsky (30 agosto). Qui il programma completo in pdf.

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La fuga del Pd.

(Miriam Mafai - La Repubblica) Dunque la Camera ha votato. E ha deciso di sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale contro la decisione della Corte di Cassazione che aveva finalmente consentito alla richiesta del padre di Eluana Englaro di sospendere l´alimentazione e l´idratazione forzata della figlia in stato vegetativo permanente da ormai sedici anni.
La Camera ha votato e il pg di Milano ha fatto ricorso contro la sentenza, dunque la povera Eluana dovrà ancora restare attaccata a quel sondino, invecchiare così nel buio profondo di una morte non ancora ufficialmente certificata.
Da più di dieci anni giacciono di fronte alla nostre assemblee elettive proposte di legge intitolate dal cosiddetto "testamento biologico" grazie al quale ognuno di noi avrebbe il diritto di decidere della fine della sua vita, quando e come e perché staccare quel sondino e quelle macchine che possono tenerti immobilizzato, per anni, in quello spazio di morte che non è più la morte naturale di una volta, ma l´orrore di una zona intermedia in cui è una macchina che pompa il sangue, ti alimenta artificialmente per un tempo che può durare per anni. Per Eluana sono passati già sedici anni.
L´orrore di questa condizione inumana non conta nulla di fronte al voto dei nostri parlamentari. Non conta nulla nemmeno la sentenza della Cassazione che finalmente aveva acceduto alla richiesta del padre di Eluana.
Non conta nulla nemmeno il fatto che le nostre assemblee elettive, non siano riuscite nel corso degli anni passati a esaminare ed approvare una delle molte proposte di legge sul "testamento biologico" che metterebbero ognuno di noi al riparo da questa violenza esercitata sui nostri corpi alla fine delle nostra vita.
Ma quello che più mi ha colpito nella seduta di ieri della Camera dei deputati, di fronte a quel voto, è stata il silenzio dei parlamentari del Partito Democratico.
Il loro rifiuto di assumere una posizione e di esprimersi con un sì o con un no. Il loro ripiegare su un´astensione che appare una fuga dalle responsabilità.
Il caso Englaro è di fronte alla pubblica opinione e alle assemblee legislative da quasi dieci anni. Non è certamente colpa del Partito Democratico se una legge equilibrata sul testamento biologico non è stata ancora discussa e approvata. Basterebbe ricordare a questo proposito l´instancabile azione svolta da uno scienziato come Ignazio Marino, eletto senatore nelle file del Pd.
Questa battaglia continuerà, penso, al Senato, dove è stata recentemente presentata una proposta di legge sottoscritta da cento senatori del Pd, dell´Italia dei Valori e del Pdl.
Ma ieri, alla Camera, il Partito Democratico ha preferito non prendere parte alla votazione. Non mi convince la spiegazione che ne è stata fornita in aula. Sappiamo tutti che convivono nel Pd sentimenti e parlamentari laici e cattolici. Sappiamo tutti che una mediazione tra queste diverse culture richiede attenzione, intelligenza e prudenza. Ma ci sono casi e momenti in cui la prudenza rischia di apparire indifferenza o pavidità.
Attorno al caso di Eluana Englaro, alla sua tragedia e a quella del padre, attorno a un caso drammatico che investe la coscienza di tutti noi, era lecito attendersi una posizione limpida ed equilibrata dei deputati del Partito Democratico. Non c´è stata. È una brutta giornata, questa, per chi crede nel Partito Democratico e nella laicità del nostro Stato.

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