banda http://blografando.splinder.com

martedì 9 settembre 2008

Imma Battaglia: Il movimento gay è sempre più autoreferenziale.

"Il primo e piu' urgente obiettivo politico oggi e' quello di colmare un vuoto legislativo".

(Ansa) ''Si torna un'altra volta a parlare di Gay Pride, dove farli, come farli, con chi. E scoppiano di nuovo le polemiche, come se tutta la politica sui diritti dei Gay si fermasse ai Pride che in Italia, purtroppo, sono sempre piu' spesso autoreferenziali e rappresentativi piu' di chi li organizza che delle aspettative di una popolazione Gay molto piu' matura degli oppositori''. Lo afferma Imma Battaglia, leader storica del movimento lgbt e presidente di Di'Gay Project.

Per questo, secondo Battaglia ''il primo e piu' urgente obiettivo politico oggi e' quello di colmare un vuoto legislativo e arrivare a definire una prima legge sui diritti lgbt''. In questo senso, spiega, ''la proposta Brunetta/Rotondi, come qualunque altra proposta che vada nel senso di definire un quadro normativo, va colta come una nuova opportunita', rendendosi disponibili a un confronto democratico e costruttivo''.

Sphere: Related Content

Roma, aggressione a una coppia gay denunciata dall'Arcigay ma qualcuno sospetta sia uno spot elettorale.

(Max Forte) Una notizie generica, piena zeppa di luoghi comuni per cui credibile nel clima neofascista romano (...Al grido di "froci via dall’Italia" e "fate schifo") però una decina di ragazzi che urlano a notte fonda gli inquilini delle abitazioni adiacenti la via di san Giovanni in Laterano li avrebbero sentiti e poi quel ribadire e propagandare continuamente da parte del presidente uscente dell'Arcigay di Roma "san Giovanni in Laterano, rinominata "Gay Street" perché ospita locali molto frequentati dagli omosessuali", non fa che rendere la notizia ancor più sospetta. Di sole da Marrazzo ne abbiamo prese parecchie, colpendo a destra e a manca, obbligando poi a ritrattare e chiedere scusa da parte di chi, credendogli ha stampato notizie da lui diramate.

Se i due ragazzi dopo l’aggressione hanno chiesto aiuto e denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, perchè è l'Arcigay a denunciare pubblicamente il fatto? Dobbiamo credere che i due, che girano mano nella mano per la gay street romana temono un coming-out e quindi preferiscono un outing anonimo da parte di Marrazzo?

Non sarà uno "spot elettorale"? Alla fine a Roma per decidere se mandare a casa o tenere Fabrizio Marrazzo mancani pochi giorni e chi ha una seppur minima cognizione del marketing sa che tutto è permesso, in amore, in guerra e in politica... Quando c'è di mezzo Fabrizio Marrazzo le cose non sono mai chiare fino in fondo e ci chiediamo il perchè? Ammetterete che di motivi per dubitare delle notizie fatte circolare da Marrazzo ne abbiamo parecchie ma quello che più ci stupisce è: Perchè questa notizia è stata diramata dall'Arcigay come titola Repubblica?

Tra l'altro ora che abbiamo scoperto che è apertamente appoggiato dal Pd, [1] [2] sicuramente per quel che ci riguarda non lo voteremo.

Sphere: Related Content

Cent’anni dalla nascita di Cesare Pavese, il solitario delle Langhe.

cesarepavese_strega
Cesare Pavese riceve il Premio Strega

(Panorama) “Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri”, scriveva nel diario Il mestiere di vivere. La sua risposta fu la letteratura.
Il 9 settembre ricorre il centenario della nascita di Cesare Pavese, il grande scrittore piemontese che pose fine alla sua vita a 41 anni, e la sua letteratura intrisa di riflessioni sulla solitudine, come sulla famiglia, sull’amore, sul sesso, sull’amicizia, sulla morte, è ancora di forte attualità. Come pure riecheggiano ancora vivamente i paesaggi che la accompagnano, le colline della sua infanzia, attorno al paese di Santo Stefano Belbo, sulle Langhe, dove è nato, ma anche il palpitare di Torino, città dove è cresciuto, dove si è laureato in letteratura, dove è stato arrestato per la sua complicità con i comunisti, dove ha lavorato per molti anni nella nascente casa editrice Einaudi, accanto a Leone e Natalia Ginzburg e Italo Calvino. Con i portici del centro storico, i quartieri della classe operaia, bar e ristoranti, il Po e ancora le colline vicino alla città.
Passando dalla poesia alla prosa, appassionato di letteratura anglo-sassone tanto da essere anche noto traduttore, dalla raccolta di versi Lavorare stanca (1936) al romanzo Paesi tuoi (1941) o La casa in collina (1949). Tra delusioni amorose e letterarie, ma anche fino al consacrato successo che assegnò il Premio Strega al capolavoro finale La luna e i falò, nel 1950.

A cento anni dalla sua nascita non potevano non rincorrersi le iniziative per ricordare Pavese. Soprattutto in Piemonte, dove la Fondazione Cesare Pavese, fino al 31 dicembre onora il “Centenario pavesiano” con un programma (qui in pdf) di eventi artistici che include “PPP Passeggiando per Pavese”, con l’installazione “L’uomo libro” realizzata proprio davanti alla Fondazione con centinaia di libri di Pavese, prestati dai lettori sparsi per il mondo. E il Grinzane dedica allo scrittore il suo post Festival.
A Milano, nel corso della rassegna “Estate nei chiostri”, per il ciclo “Caro docente“, all’Umanitaria Franco Mereghetti approfondisce l’opera a partire dal libro Lavorare stanca. Anche Poste Italiane lo celebra con l’emissione di uno speciale francobollo, che fa il suo esordio negli uffici postali il 9 settembre, del valore di 0,65 euro, stampato in 3 milioni e 500 mila esemplari. Disegnato da Rita Morena, riproduce un ritratto dello scrittore e, sullo sfondo, alcuni versi del manoscritto originale della poesia Hai un sangue, un respiro, una fra le più amate fra quelle pubblicate postume nella raccolta Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Gli ultimi versi di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi sono dedicati all’attrice americana Constance Dowling, sua delusione amorosa, che andò ad aggiungersi al disagio esistenziale che neppure il Premio Strega vinto da poco aveva risollevato. In una camera dell’albergo Roma, a Torino, occupata il giorno prima, il 27 agosto 1950 Pavese si suicidò ingerendo sedici bustine di sonnifero. Sulla prima pagina dei Dialoghi con Leucò che si trovava sul tavolino aveva scritto: “Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi”.

cesarepavese_ginzburg

Da sinistra Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Franco Antonicelli e Augusto Frassinelli negli anni ‘40 sulle colline delle Langhe

Sphere: Related Content

C'è un fermo per il gioco Bdsm con un trans morto a Bologna,

La vittima è un trans triestino che pare avesse già ottenuto dal Tribunale il nulla osta per cambiare sesso.
Bologna, morto durante gioco erotico: un fermo per omicidio preterintenzionale.
L'accusato, che ha chiamato i soccorsi quando si è reso conto della situazione, ha raccontato di aver accettato il gioco sadomaso solo per fare un piacere alla vittima.

(Adnkronos) C'e' un fermo per omicidio preterintenzionale per la morte di un travestito avvenuta ieri a Baricella, in provincia di Bologna, durante un gioco sadomaso finito male. Il pm Lorenzo Gestri lo ha disposto nei confronti di Michele Tropper, il 35enne titolare del contratto di affitto della cascina in cui nel tardo pomeriggio di ieri e' avvenuto il decesso. La vittima e' un trans triestino di 31 anni, che pare avesse gia' ottenuto dal Tribunale di Trieste il nulla osta per cambiare sesso, morto soffocato dopo essere stato legato con una catena a un albero del giardino di Tropper. E' stato lo stesso 35enne a chiamare i soccorsi verso le 18 quando ormai per il trans non c'era piu' nulla da fare.

Il fermo e' scattato verso le 4 di stamattina dopo un lungo interrogatorio. Tropper ha raccontato al magistrato di aver conosciuto la vittima in chat ed i averla frequentata per circa 5 mesi. Il 35enne ha detto di non aver mai fatto sesso con la vittima che ad un certo punto gli aveva parlato della sua voglia di praticare pratiche sadomaso. Tropper ha spiegato di aver accettato tali giochini per fare un piacere alla vittima. E cosi' ieri l'ha legata a un albero del suo giardino e le ha girato intorno al collo una grossa catena che ha tirato 4-5 volte finche' la situazione non gli e' sfuggita di mano uccidendo il trans per soffocamento.

Sphere: Related Content

Zac Efron in trattative per fare un musical con Andrew Lloyd Webber.

Dal Daily Mirror arriva l'indiscrezione che Andrew Lloyd Webber è in trattative con la star di "High School Musical" e "Hairspray", nonchè idolo dei teen-agers di tutto il mondo, Zac Efron, per il ruolo da protagonista nel musical "Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat" in programmazione a Londra all' Adelphi Theater. Efron subentrerebbe a Lee Mead ed il cui contratto scade a gennaio. Secondo il quotidiano Webber avrebbe detto che Zac ama molto il ruolo e gli farebbe molto piacere passare un periodo a Londra e in teatro.

Sphere: Related Content

Da ieri, torna Forum con nuovi giudici e si comincia con le effusioni vietate ai gay.

Forum (Tvblog) Si apre domani (ndr. ieri) la nuova stagione di Forum, alla cui conduzione ritroviamo Rita Dalla Chiesa affiancata dai suoi fedeli compagni di viaggio Marco Senise e Fabrizio Bracconeri. Dopo una stagione di ottimi ascolti - e la vittoria ai nostri Tvblog Awards nella categoria intrattenimento -, è confermato il doppio appuntamento giornaliero in diretta, dal lunedì al venerdì, la mattina su Canale5 alle 11.00 e il pomeriggio su Rete4 alle 14.00 come “Sessione pomeridiana”.

Qualche novità accompagnerà la nuova edizione, a cominciare dalla presenza di due nuovi giudici: il notaio Francesco Riccio, ex magistrato ordinario per 15 anni, e il Dott. Raffaello Ciardi, già Presidente Vicario del Tribunale di Roma e Presidente Titolare del Tribunale di Tivoli, che si aggiungono agli storici togati della trasmissione, il giudice Santi Licheri, l’avvocato Maretta Scoca, l’avvocato Beatrice Dalia e l’avvocato Stefano Marzano, nel dibattimento delle cause.

Da quest’anno Forum andrà in onda dallo studio T3 del centro di produzione Mediaset Elios di Roma, con una scenografia completamente rinnovata, a firma di Stefania Conti. Sul sito ufficiale, anch’esso rinnovato, sono aperte le nuove rubriche Forum MIAO – che, dedicata ai gatti, si affianca alla già esistente sezione Forum BAU, per portare sostegno e tutela agli amici a quattro zampe - e BATTICUORE, una rubrica-forum filodiretto con Rita Dalla Chiesa a disposizione di tutti i telespettatori che necessitano di consigli su questioni affettive.

Anche quest’anno il pubblico da casa potrà interagire in diretta con la trasmissione ed esprimere la propria opinione scrivendo via e-mail a forum@mediaset.it, un’iniziativa che nella precedente edizione ha incontrato il favore del pubblico se si considera che in alcune giornate si sono contate fino a 900 mail su una singola causa. Produttori di Forum sono RTI e la società Corima fondata da Marina Donato con Massimiliano Lancellotti.

Ndr. Nella puntata di lunedì, a Forum ha fatto la sua comparsa l'omosessualità (quì il video) dov'è stato portato un caso di un’anziana signora che ha chiesto che due ragazzi gay che si sono baciati sul pianerottolo, non possano più farlo. In conclusione, il giudice ha dato ragione alla signora ed inibisce le effusioni gay negli spazi pubblici del condominio.

Sphere: Related Content

Pride. Genova 2009 e Roma 2011. Aurelio Mancuso tenta una difesa e attacca i pride romani.

A Roma, la capitale politica del paese, non si possono solo tenere Pride, che sono delle feste allegre e colorate, c'è bisogno di manifestazioni realmente rivolte alla politica. Il problema che non c'è la volontà di organizzarle, visto che solamente Arcigay negli ultimi anni, ha proposto iniziative di grande impatto anche mediatico, differenti dal Pride.

(Aurelio Mancuso) In un giorno solo i gay e le lesbiche italiane hanno saputo che vi è la proposta di tenere a Genova il Pride del 2009 e che a Roma si terrà nel 2011 l'Europride. Azioni decise da associazioni lgbt, che in modo a qualcuno apparso unilaterale, si sono assunte il compito di stabilire date e luoghi. Perché accade così? Non c'è un modo vero di stabilire una volta per tutte chi ha la titolarità di indirre i Pride? Negli ultimi due anni si è provato attraverso le riunioni del movimento, ovvero la chiamata di tutte le articolazioni presenti sul territorio, a stabilire insieme luoghi, piattaforme, organizzazione dei Pride. Non ha funzionato per due ragioni di fondo. La prima è che da una parte c'è chi sostiene che i Pride nazionali debbano essere itineranti e dall'altra invece che bisogna sempre tenerli a Roma; la seconda è che non vi è una condivisione profonda sugli obiettivi politici e le pratiche. Quindi, comprendo i commenti sul mio blog e le perplessità espresse da più parti, ma fino a che non si condividerà un metodo sarà difficile procedere rispettando per esempio molte realtà locali che svolgono un lavoro storico molto importante e, che giustamente si sentono mortificate. Liquidare tutto con la solita manfrina della volontà egemonica di Arcigay e dall'altra con l'inconsistenza politica e numerica di alcune realtà locali che fanno molto rumore, ma poca sostanza, può essere per tutti noi consolatorio e non ci porta da nessuna parte. Arcigay non sarà mai d'accordo che il Pride nazionale si tenga esclusivamente a Roma, non perché c'è il Mieli o per una questione di concorrenza, ma perché ritiene che in questo paese il Pride nazionale svolga un ruolo sociale molto importante che aiuta, come abbiamo visto negli anni, intere comunità a crescere a cambiare le società dove operano. Questo toglie prestigio al Pride di Roma, al movimento romano? Affatto. L'errore di fondo, a mio modesto avviso, è che si carichi il Pride di elementi politici impropri. Se la nostra unica risposta politica annuale è il Pride, allora hanno ragione i nostri avversari quando indicano in quella manifestazione elementi che non centrano nulla con la presenza sociale degli e delle omosessuali italiane. A Roma, la capitale politica del paese, non si possono solo tenere Pride, che sono delle feste allegre e colorate, c'è bisogno di manifestazioni realmente rivolte alla politica. Il problema che non c'è la volontà di organizzarle, visto che solamente Arcigay negli ultimi anni, ha proposto iniziative di grande impatto anche mediatico, differenti dal Pride. Allora dobbiamo continuare a litigare sul dove si fanno i Pride o possiamo finalmente parlare del perché si tengono i Pride? Sulla titolarità di chi può indirre un Pride, voglio essere molto franco: non ce l'ha solo Arcigay nè solo il Mieli, ma neppure una pletora di associazioni raccolte alla bisogna per mostrare i muscoli (alcune delle quali nemmeno lgbt, e nate per l'occasione). Da tempo ho proposto una soluzione semplice e credo realmente democratica: si stacchi la gestione organizzativa dei Pride affidandola a un Comitato Organizzatore (come avviene in tutti i paesi del mondo) che finalmente possa lavorare con continuità e avendo a disposizione un calendario di Pride non improvvisato. Ci sia poi un luogo chiaro, convocato con regole certe e condivise, dove si assumono le decisioni rispetto alle città dove tenere i Pride nazionali (tenendo conto che Milano e Roma il pride lo fanno comunque tutti gli anni). E' tanto complicato? Per ora sì, perché prevalgono logiche di conflitto e il nodo su Pride nazionale sempre a Roma o no, non è per nulla sciolto. Quando è in atto un confronto del genere, si possono certamente formare partigianerie e, trovo infantile che vi sia qualcuno che si scandalizza, il fatto di essere gay, lesbiche, trans, non ci obbliga ad essere d'accordo e di prefiggerci gli stessi scopi. Cerchiamo però di trovare una strada condivisa. Non sarà facile, perché ci sono ferite recenti, che bruciano e sono difficili da rimarginare. In ultimo, solo per dovere d'ufficio, mi sembra che alcune rappresentazioni su Arcigay siano davvero impostate su pregiudizi, incrostazioni e non conoscenza. Quello che ha davvero importanza non è l'attuale presidente nazionale, ma che esista e continui ad espandersi una rete nazionale che è ormai presente in una cinquantina di città. Può non piacere, ma è un po' impolitico prescinderne o avere atteggiamenti di sufficienza. Come sono preziose esperienze locali, ma di valenza nazionale come il Milei, il Maurice, Digay Project ed altri, spero che non si pensi che Arcigay sia una variabile indifferente.
--

Ndr. E' offensivo! Ecco cos'ha scritto un lettore nel blog di Mancuso: "La visione del Pride come momento di festa completamente avulso dalle rivendicazioni politiche mi lascia senza parole. Ma allora il 28 giugno (guarda caso la data del Pride) a Stonewall si giocava ad un gioco di guerra virtuale?" Come si fa a non concordare?

Sphere: Related Content

Cern. L'esperimento dell'Apocalisse?

Al Cern di Ginevra parte l’esperimento alla ricerca della “particella di Dio”.

(Panorama) Se la storia dell’universo fosse un libro, il primo capitolo racconterebbe una gigantesca esplosione avvenuta quattordici miliardi di anni fa: il Big Bang. Domani i ricercatori del Cern inietteranno per la prima volta i protoni nel Large hadron collider (Lhc), un anello dalla circonferenza di 27 chilometri, a più di 100 metri di profondità. È una sorta di inaugurazione. L’obiettivo del progetto è di riprodurre nei prossimi mesi condizioni simili a quelle di pochi attimi successivi al Big Bang: nel circuito dell’Lhc, infatti, più di 100 miliardi di protoni saranno lanciati quasi alla velocità della luce e si scontreranno in quattro punti, sviluppando la più alta energia mai ottenuta in un esperimento. Analizzando le collisioni attraverso quattro gruppi di strumenti (Alice, Atlas, Cms, Lhcb), gli scienziati cercano le risposte sperimentali per alcuni interrogativi. Che potrebbero cambiare la comprensione di fenomeni fondamentali dell’universo, finora invisibili alle strumentazioni scientifiche.

Per la prima volta i ricercatori potrebbero essere in grado di osservare il bosone di Higgs che, secondo alcuni modelli teorici, assegna la massa alle particelle elementari. Tanto da essere definito “la particella di Dio”. “L’Lhc è circa dieci volte più potente dell’acceleratore di Chicago: secondo i calcoli potrebbe consentirci di osservarlo” dice Umberto Dosselli, vicepresidente dell’Istituto azionale di fisica nucleare. Ma altri quesiti attendono risposte. Da anni la comunità scientifica si interroga sulla materia e sull’energia oscura, che insieme costituiscono il 96% dell’universo: “Speriamo che l’energia elevata dell’Lhc, riproducendo le condizioni un millesimo di secondo dopo il Big Bang, ci permetta di capirne l’origine” precisa Dosselli. E ancora: nell’universo le dimensioni sono soltanto quattro (lunghezza, larghezza, altezza e tempo), come suggerisce anche il senso comune? Per la teoria delle stringhe, un modello che propone di unificare le quattro interazioni fondamentali, ne esistono altre. Che l’esperimento di Ginevra consentirebbe di rilevare.

Al progetto del Cern hanno lavorato più di 80mila scienziati con un budget di 6,4 miliardi di euro: è un team internazionale che ha partecipato alla costruzione dell’enorme circuito tra la Svizzera e la Francia. Dall’Italia arrivano 600 ricercatori: un terzo dei magneti superconduttori lungo l’anello sono stati costruiti proprio nella penisola. All’interno dell’Lhc, le due strumentazioni principali, Atlas e Lhcb, rileveranno qualsiasi interazione prodotta nell’acceleratore. Alice analizzerà gli ioni di nuclei pesanti, come il piombo, che saranno utilizzati in alcuni esperimenti al posto dei protoni: “Le energie locali derivanti dalla collisione saranno talmente elevate da generare il quark-gluon plasma, uno stato della materia che si pensa esista al centro delle stelle neutroni” chiarisce Dosselli. Ma nelle ultime settimane si è diffusa una preoccupazione alimentata dal passaparola sui mezzi di comunicazione: il mini “Big Bang” potrebbe generare un buco nero capace di inghiottire la Terra? Un’immagine suggestiva, degna di un film hollywoodiano. “Ha portato molta pubblicità” dice Dosselli “ma la probabilità è nulla: in natura i raggi cosmici ogni giorno generano 10mila miliardi di Lhc”.

Sphere: Related Content

Roma. Camminano mano nella mano, aggrediti due giovani gay.

(River-blog) Ancora un’aggressione, sempre nella Gay street. Nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 settembre, Federico e Cristian, entrambi di 28 anni, stavano andando verso i Fori Imperiali mano nella mano, quando sono stati aggrediti da un gruppo di 8-10 giovanissimi ragazzi, che, lanciando sputi, pietre e bottiglie, urlavano ‘Froci, via dall’Italia’, ‘Fate Schifo’. I ragazzi aggrediti hanno chiesto aiuto e hanno denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.

“Ancora una volta una terribile testimonianza di intolleranza verso le persone gay e verso l’amore omosessuale - afferma Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma - i due ragazzi aggrediti si tenevano per mano e questo è bastato a scatenare gli insulti e l’aggressione. Ci preoccupa molto il clima di violenza che si respira in città, per questo ci auguriamo che le Istituzioni collaborino con tutte le associazioni lesbiche, gay e trans per mettere a punto un serio piano per la sicurezza e contro l’omofobia”.
---

Gay aggrediti: la solidarieta' di Alemanno.
(Agr) Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha espresso solidarieta' ai due ragazzi gay aggrediti ieri sera ai Fori Imperiali. "Apprendiamo con sconcerto quanto avvenuto - ha detto il primo cittadino - nell'esprimere la nostra solidarieta' alle vittime di questa assurda violenza, vogliamo ribadire la piena condanna dell'amministrazione comunale e di tutta la citta' di Roma". Alemanno ha anche chiesto che i responsabili dell'aggressione siano consegnati alla giustizia in tempi brevi.

Sphere: Related Content

Genovapride. Si della Cgil "Momento di civiltà". Quando si è fiancheggiatori di un golpe.

(Max Forte) La Cgil tramite la Camera del Lavoro Metropolitana di Genova, nella giornata di oggi con un comunicato si dice: "Favorevole allo svolgimento del Gay Pride nazionale a Genova il prossimo anno". Il comunicato poi prosegue "(...) considera da sempre in modo positivo la sfida di liberta' e la determinazione alla base della Giornata dell'orgoglio gay, lesbico e transgender, nonche' i principi contenuti nel documento politico proposto dal movimento gay lesbo e trans'". Poi, nel sottolineare i principi di uguaglianza, autonomia e laicita' dello Stato, la Cgil del capoluogo ribadisce la necessita' 'di dar vita a reali riforme democratiche, civili e libertarie nello spirito della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, della Carta Costituzionale Italiana e della Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea'. Grazie alla sua tradizione democratica, la citta' 'sapra' accogliere questo importante evento, come momento collettivo di civilta' contro l'arretratezza culturale, l'omofobia e la transfobia, a sostegno di uno Stato laico e democratico, per l'affermazione del diritto individuale e dell'uguaglianza fra le persone attraverso leggi giuste, pari opportunita', avanzamento salariale, culturale e politico nel posto di lavoro'.

Ora, a parte la solita paccottiglia ideologica senza sostanza, la Cgil dimentica un fatto importante, che è quello relativo al movimento Lgbt nel suo insieme e la sua unità, inesorabilmente e definitivamente spaccati grazie all'arroganza dell'Arcigay che decide per conto proprio -non coinvolgendo neppure le sedi territoriali ma a livello centrale- come dove e quando indire il pride nazionale, patrimonio comune di tutto il popolo Lgbt del nostro paese.

Lascia perplessi che la Cgil, da sempre fortemente impegnata nel tenere salda l'unità sindacale dei lavoratori. non esprima dubbi circa la legittimità di questa scelta e da molti giudicata fortemente antidemocratica. Una scelta imposta con una sorta di "golpe" da parte dei colonnelli dell'Arcigay e avulsa da logiche democratiche e frutto di un "avventurismo" di stampo antico messo in atto da un unico attore del movimento Lgbt. Un dubbio a questo punto è legittimo: quelli della Cgil sanno che c'è dietro un atto di prevaricazione e prepotenza. Qualcuno glielo dica.

Sphere: Related Content

Prostituzione e nuovi media. Mi vendo sul blog.

Il boom della prostituzione on line adesso passa attraverso diari in Rete, forum e recensioni dei clienti. E sulla strada resta solo chi non ha un pc.

(Alessandro Gilioli - L'Espresso) Quelli che ancora oggi discutono se riaprire o no le case chiuse forse dovrebbero farsi un giro su qualche blog, tipo Ioprostituta, Dolce Alexia o Scopopagando. Probabilmente si accorgerebbero di quanto sia grottesco il dibattito italiano sulla legge Merlin - roba del 1958 - mentre la prostituzione è sempre di più da un'altra parte. In Internet, ovviamente, ma soprattutto nel Web 2.0: quello fatto di blog, interattività, scambi di pareri, recensioni e così via. Lontane dai postriboli con le luci soffuse, le sex worker di oggi sono cresciute a pane e computer: e quando vogliono praticare la professione, sanno come raccontarsi, chiacchierare e infine offrirsi attraverso le nuove forme di comunicazione in Rete.

Prendete Rita, la blogmaster di Ioprostituta: definisce il suo sito "una piattaforma di discussione su questo mestiere" in cui parla di sé e della sua vita, commenta le notizie uscite nei giornali sulla prostituzione, ma chiede anche ai clienti opinioni sulle loro esperienze con le lucciole. Poi naturalmente Rita non è solo lì, visto che paga 150 euro al mese per pubblicare le sue foto con il numero di cellulare sui siti specializzati di annunci e si dice assolutamente soddisfatta di questo sistema: "Internet", spiega "mi porta in media 3-4 clienti al giorno, gente più istruita e generosa di quella che si trova con le inserzioni sui quotidiani. Nessuno sfruttatore e meno pericoli, perché non rispondo mai alle chiamate anonime".

Dopodiché anche in Rete non è che le offerte - e la clientela conseguente - siano tutte uguali: anzi, cambiano moltissimo a seconda della ragazza e del suo target. Lo testimonia Chanel, 28 anni, padre francese e madre ebreo-iraniana, una laurea in legge alla Sorbona, un anno di studi alla scuola di moda Marangoni, un sito fatto tutto da sola (Escort4elite.com) più una presenza fissa sulle bacheche di Escortsuperstar e Arcaton: "Stare sul Web è una potenzialità e insieme un rischio", dice: "Se sei intelligente, metti le foto giuste e fai una politica commerciale centrata, arriveranno clienti di livello elevato. Se però sei ingenua è il disastro: le ragazze che postano immagini con il frustino si riempiranno di sadomaso, quelle con foto volgari troveranno gente più ignorante. È normale". Lei, Chanel, appartiene di sicuro alla fascia più alta: prende 6 mila euro per passare quattro giorni sulla barca di un cliente, con il Blackberry sempre acceso per gestire la schedule. Raramente accetta più di due o tre uomini a settimana e paga 500 euro al mese per pubblicare i suoi annunci on line.

Ex fotomodella, divorziata, ha due figli che vivono in America e un attico con vista lago a Desenzano: "La Rete è un sistema eccellente per essere autonoma", dice, "ma non è il paradiso: anche lì c'è gente che ti chiama e cerca di sfruttarti in qualche modo, sta a te dire di no. Gli stessi siti di annunci non sono tutti uguali: bisogna scegliere i più affidabili, altrimenti arriva di tutto".

Già, i siti: ce ne sono centinaia, e in effetti rappresentano realtà diversissime per linguaggi e frequentazioni. Ai livelli più basic ci sono quelli gratuiti o semigratuiti: alcuni non sono specializzati in annunci erotici ma hanno apposite e ricche sezioni, come Bakeca, Kijiji e Netgaphono. Altri fanno pagare alle inserzioniste cifre che vanno dai 100 ai 500 euro al mese offrendo talvolta ai visitatori servizi aggiuntivi di diverso tipo, come webcam, chat, forum e - soprattutto - recensioni: il cliente vota e descrive la sua esperienza con la sex worker che ha messo il suo annuncio lì, un po' come si fa per i libri e i cd su Amazon. È stata questa la fortuna di Escortforum.it, sito italiano (ma con sede in Svizzera) cliccatissimo non solo dai frequentatori delle ragazze ma anche da migliaia di navigatori che si divertono a leggere quello che gli uomini hanno scritto delle loro serate a pagamento. Vi si trova di tutto, scurrilità comprese, ma con una prevalenza di giudizi positivi, talvolta perfino romantici. Quanto poi queste review siano autentiche è uno dei tanti misteri del Web: Tiziana, trans quarantenne con un suo sito (Tizzitrans.com), le giudica ad esempio "totalmente prive di significato perché sono o fandonie inventate da millantatori oppure semplici iniziative pubblicitarie delle escort o dei siti". Tutto diverso il parere di Norageisha, 35 anni, di Roma, che paga 250 euro al mese per stare su Escortforum: "All'inizio sì, c'era un po' di confusione, ma adesso non si può mettere più di una recensione dallo stesso Ip, quindi la cosa è più seria. I giudizi su di me, ad esempio, sono tutti di clienti veri". Ci ride su Mara, prostituta occasionale con blog proprio (Maratettona.spazioblog.it): "Paradossalmente le recensioni negative portano più clienti di quelle positive, perché incuriosiscono.

A quelle piene di elogi, invece, non crede nessuno", dice. Quella di Mara è una storia molto lontana dal lusso levigato di Chanel: casalinga, quattro figli, abita in un paese vicino a Perugia dove il marito fa l'operaio e i soldi non bastano. Un paio d'anni fa, mentre stava chattando in Rete, ha ricevuto una richiesta di sesso a pagamento. Ha accettato e da allora ha iniziato a farlo con regolarità, due o tre giorni al mese, sempre lontano da casa: prima con annunci sui siti gratuiti, poi anche con il suo blog."Penso che prostituirsi attraverso la Rete sia il modo migliore: chi ti contatta è gente che sta in ufficio, professionisti, avvocati, dirigenti. Sono disposti a pagare più che per strada, anche se naturalmente vogliono un servizio migliore", dice. E ancora: "Io faccio tutto di mia volontà, senza sfruttatori, conoscendo prima il cliente per telefono. Certo, anche Internet ha i suoi lati negativi: quando in paese hanno scoperto il mio blog, tutti ne hanno parlato e mi hanno mandato perfino gli assistenti sociali. Ma io non mi vergogno, anche perché non faccio niente contro la legge".

In realtà la questione della legalità delle vetrine on line sta nell'area grigia che in Italia caratterizza il mondo della prostituzione, con in più tutta l'aleatorietà logistica di Internet: molti di questi siti hanno sedi all'estero, altri invece girano su server italiani e sono oggetto di sporadiche operazioni di polizia. Il gestore di Topclassescort.net, ad esempio, si è fatto qualche settimana in galera e ora il sito risulta 'in ristrutturazione', mentre Oasi2000.com è stato chiuso ma è poi riapparso con l'indirizzo variato in Oasi2007.com. Ancora oscurato è invece Universoescort.com, il cui proprietario è stato arrestato. Insomma, un gran caos.

C'è poi la questione non secondaria della veridicità degli annunci: in quel gigantesco bazar che è la Rete abbondano le foto false o ritoccate, le offerte civetta di signorine inesistenti, e così via. A sentire le ragazze, poi, ci sono spesso piccoli imprenditori dell'on line che si fanno prendere la mano e a un certo punto decidono di gestire alcune ragazze in proprio, magari facendole venire dai paesi dell'Est e diventando così papponi a tutti gli effetti. Per contro, esistono anche siti 'garantiti' dalle sex worker più attente ai propri diritti (tipo Piccoletrasgressioni e Rosarossa) in cui è bandita ogni forma di sfruttamento.

Proprio l'emancipazione dalla malavita è l'obiettivo di Pia Covre, leader del Comitato per i diritti delle prostitute: "In questo senso i blog, i siti e il resto mi sembrano un fenomeno positivo", dice, "molto in crescita soprattutto tra le ragazze più giovani e istruite: conoscono la Rete quanto basta per organizzarsi da sole on line e poi lavorare in casa". Ma, aggiunge, "il Web non è la panacea e non si può escludere che alcune bacheche in Rete siano realizzate proprio dagli sfruttatori". Concorda Francesco Carchedi, sociologo e coautore di un recentissimo studio sulla prostituzione intitolato 'All'aperto e al chiuso' (Ediesse): "A volte Internet è solo un mezzo per chiedere più soldi che in strada. È una banale illusione di marketing: se stai on line, invece che sul vialone, tutto sembra più pulito e quindi puoi ottenere di più. Ma nessuno garantisce che la ragazza non vada anche sul marciapiede o che non abbia uno sfruttatore". Più ottimista Grazia Visconti, autrice di un'approfondita inchiesta sul campo ('Escort Life') appena uscita per l'editore Aliberti: "In realtà la maggior parte delle donne che si offrono on line fanno tutto da sole: sito, blog, annunci etc. Ed è proprio la possibilità o meno di gestirsi da sé che oggi divide verticalmente la prostituzione: da un lato ci sono le ragazze tecnologicamente più evolute, che quindi sono in grado di crearsi un giro d'affari sul Web senza bisogno di nessuno; dall'altro ci sono le immigrate dai paesi più arretrati, Africa in testa, che finiscono inevitabilmente sulla strada con uno sfruttatore alle costole".

Concorda Norageisha, "cortigiana" (così si autodefinisce) che proprio in chat ha trovato il primo cliente e adesso lavora soltanto con Forumescort.it: "Faccio tutto on line, e quelli del sito non li ho mai visti di persona. Con me sono sempre stati seri e gentili: se un giorno gli salta il server mi telefonano per farmi recuperare il mese dopo la pubblicità perduta". E così Norageisha (laureata in psicologia, un appartamentino alcova vicino a Cinecittà) grazie al Web riceve due o tre clienti a settimana - 500 euro per tre ore di massaggi, profumi e relax - mentre nel resto del tempo porta avanti progetti artistici di tutt'altro tipo, la sua vera passione.

Ma c'è anche chi in Internet proprio non ci vuole andare, come Electra Paradise, 27 anni, spogliarellista al Blue Moon di Roma ed escort occasionale: "A una ragazza che vuole fare questo mestiere consiglio di trovare i suoi clienti solo nei locali, come faccio io", dice: "Conosci la persona, gli parli, poi capisci se ti puoi fidare o no. Sul Web invece gira di tutto, come sui bastioni", dice. Eppure di Electra si parla, e parecchio, in Internet: basta andare sul forum on line di Bluemoonshows.it per leggere le recensioni ai suoi numeri esotici e, naturalmente, alla sua avvenenza. Così va la Rete, prostituzione o no: se anche tu la eviti, è lei che non evita te.

Sphere: Related Content

Beckham è un superdotato, ecco la prova!

((TGCom) I maligni quando lo avevano visto disteso in mutande sui cartelloni pubblicitari di Armani avevano detto: "Ma sarà tutta roba sua?". La moglie con una imbarazzante gaffe aveva confermato le misure da Guinness del marito calciatore. E ora anche una radio australiana ne ha le prove: David Beckham è superdotato. Un dj racconta un incontro ravvicinato con l'asso britannico e non ha dubbi sulle sue doti naturali.
Le immagini appese nelle grandi città di David avevano fatto scalpore. Un fisico scultoreo – i suoi addominali sono stati definiti da una rivista i più belli del pianeta – e una bellezza proverbiale, ma soprattutto a colpire erano state le dimensioni del campione che appariva disteso in posa da modello.

La moglie Victoria, durante le sfilate milanesi, si era lasciata sfuggire una dichiarazione “grossa”, quando aveva indicato le misure del marito in ben sette metri. Ora, però a fugare ogni dubbio, arriva il commento di un dj australiano che per caso si è trovato in bagno con Beckham.

Secondo l’edizione inglese di Metro, il dj Kyle Sandilands, dopo aver passato una notte in un club di Los Angeles, avrebbe condiviso il bagno con il campione. "Il bagno era decisamente piccolo e non ho potuto fare a meno di dargli un'occhiata – ha dichiarato Sandilands. - Per la prima volta in vita mia mi sono sentito davvero in imbarazzo. Ora posso giurarlo a tutti: quello che si vede nelle pubblicità non è opera di un ritocco al computer".

Sphere: Related Content

Genovapride. Gli organizzatori assicurano che non ci sarà la calata di tette e culi...

Serreli (Arcigay Liguria): "Non c´è da parte nostra alcun intento provocatorio".

(La repubblica, edizione di Genova) «Non sarà l´invasione dei barbari, non c´è alcuna minaccia. Semmai, siamo noi a subire minacce, sempre più forti: identificare il Gay Pride solo con alcune immagini della sfilata è come rappresentare tutte le tifoserie con gli ultras di Napoli o tutti i politici come corrotti o collegati alla mafia... Sarà una manifestazione colorata per Genova, che di colore ne ha bisogno perché così grigetta... «. E´ ironica Mirella Izzo, anima tenace di "Azione trans", una delle associazioni che organizzano il Gay Pride. «Spero che dia una scossa alla città. Sono timoroso, ma molto contento, la comunità gay genovese la chiedeva da tempo e lavoravamo per a questo obiettivo. E nessuno ha avuto da eccepire, vista la storia di Genova e la sua tradizione civile» precisa Francesco Serreli, presidente di Arcigay in Liguria. Dove conta seimila iscritti (2500 a Genova) e dove l´occasione delle giornate dell´orgoglio omosessuale, perché non solo di una sfilata si tratta, ma di una settimana o quasi di dibattiti, incontri, spettacoli, è attesa con molta trepidazione dal popolo gay. Che, a detta di Serreli, non vive una situazione facile nel capoluogo ligure. «No, non è facile, i genovesi sono molto chiusi, sentono molto la privacy - spiega - Negli anni sono nate tante associazioni, ma poi chiudono perché non è facile uscire allo scoperto, darsi da fare. E i gay sono molti, più o meno, nella percentuale del 10% della popolazione come si stima la media italiana, ma ci sono tante paure, molti di noi non sono dichiarati. E c´è anche poco interesse ad un impegno sociale e politico».

A Bologna, lo scorso 28 giugno, erano in 50 mila. E nei prossimi giorni Serreli, insieme agli altri promotori, incontrerà questore e prefetto per avviare le autorizzazioni; e poi, dopo aver valutato con i vertici nazionali delle associazioni i costi e le questioni logistiche, partiranno le richieste di patrocinio e anche di finanziamento agli enti locali; in particolare agli assessorati alla cultura e alle pari opportunità dei tre enti. Ma perché si è scelto proprio il giorno del Corpus Domini? C´è chi ipotizza una provocazione verso il presidente della Cei Bagnasco... «Ma per favore! Quella della data è una casualità, e se mai è un giorno celebrato ovunque dal movimento omosessuale» ribatte Mirella Izzo. «Vorrà dire che ci saranno due processioni e ognuno farà la sua - obietta Serreli - Insomma, se il Pride si è fatto a Roma con il Papa, dovevamo farci altri scrupoli qui?». Restano le polemiche, peraltro messe in conto dai promotori, sugli eccessi di un corteo spesso dissacrante. «Non credo che ci saranno spettacoli indecenti, ma ricordiamoci che spesso i fotografi cercano proprio quelli - avverte Mirella Izzo - Il 90% arriva in jeans e maglietta, altri si esprimono come vogliono. Ci dicono che non è questo che serve, che non si risolvono così le cose? E´ vero, ma per 364 giorni cerchiamo di farlo, e non ci riusciamo. Il corteo è una festa. E per tutta la città».

Sphere: Related Content

Il gaypride dell'Arcigay. Le opinioni di Repubblica e Corriere della Sera.

Genova pride. Il Pd frena, Bagnasco: "Liberi di sfilare".
La manifestazione fissata per il giorno del Corpus Domini. Il sindaco "Sì al pride ma non nel giorno previsto". L'Arcigay: non vogliamo dare fastidio alla processione, ci sono spazi sufficienti per orari e percorsi diversi.

(La Repubblica) L'annuncio che il Gay Pride nazionale 2009 si terrà a Genova il prossimo 13 giugno spariglia le carte nella città ligure. A sorpresa, contro la manifestazione insorge il Partito Democratico che offre la sponda ad An in un'alleanza trasversale con l'Udc, mentre la curia genovese si divide perché, a complicare la vicenda, c'è la questione della data scelta per la Gay Parade, la sfilata su carri allegorici del mondo gay, trans e transgender: il 13 giugno. Stesso giorno in cui si svolgerà la processione del Corpus Domini, l'appuntamento religioso più sentito dai genovesi.

Da Gerusalemme getta acqua sul fuoco il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei che al Tg3 della Liguria dichiara: «Il Gay Pride si è già svolto a Roma nell'anno del Giubileo e non sono contrario alle manifestazioni del pensiero quando avvengono con modalità corrette senza recare offesa. Quanto al problema della data, si troverà un accordo». Parole che vanno di traverso a una delle figure più influenti della curia sotto la Lanterna, monsignor Marco Granara, rettore del santuario di Nostra Signora della Guardia: «Attendo una presa di posizione da parte della Chiesa e del governo della città. La processione del Corpus Domini è delicatezza e spiritualità, il Gay Pride una carnevalata. Se l'hanno fatto apposta è una doppia provocazione».

«Nessuna provocazione», assicura Aurelio Mancuso presidente di Arcigay. «Nemmeno c'è venuto in mente che a Genova risiede il cardinale Bagnasco. Abbiamo scelto la città perché lì non si è mai svolto il Pride o altre nostre manifestazioni nonostante un'importante comunità gay. Non vogliamo dare fastidio alla processione, ci sono spazi sufficienti per studiare orari e percorsi diversi».

Dalle pagine del quotidiano genovese Il Secolo XIX il capogruppo di An in consiglio regionale Gianni Plinio invoca l'intervento del sindaco Marta Vincenzi: «Vieti questa oscena carnevalata d'insulti». Stesso augurio espresso dall'Udc.

Ieri Plinio ha dato vita al comitato «Gay Pride-No grazie»: «Da qui a giugno c'è tempo per formare un fronte trasversale per impedire questa blasfemia ». Il comitato ideato dall'esponente del centro-destra potrebbe trovare un insperato appoggio da parte di una vasta area del centro-sinistra. A partire dal presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto della Margherita («Una manifestazione provocatoria »), continuando con il Partito Democratico: «Rispetto le persone ma ostentare esageratamente situazioni diverse come si fa durante il Gay Pride è un fatto negativo. Data la concomitanza con il Corpus Domini, il minimo che può fare il sindaco è spostare la data della sfilata omosessuale», dice il vicepresidente della giunta regionale Massimiliano Costa.

Ancora più deciso il senatore Pd Claudio Gustavino: «Come genovese non posso essere orgoglioso che il Gay Pride si svolga nella mia città». Che a dirlo sia un uomo del centro-sinistra suona strano: «Essere del Pd non significa aver abolito il buon senso. Far sfilare transessuali e travestiti è solo una provocazione. Se fossi il sindaco...».
---

Il sindaco Vincenzi: si farà ma non nel giorno previsto.
(Roberto Rizzo - Il Corriere della Sera)
Marta Vincenzi donna di sinistra e sindaco di Genova, sul Gay Pride del 13 giugno 2009 si è scatenata la bufera e la città attende la sua risposta.
«Genova dimostrerà di che pasta è fatta».

Lo dica.
«Questa è una città aperta, pronta ad accogliere tutte le iniziative che si svolgono nella legalità».

Dunque?
«Il Gay Pride 2009 si farà. Altre città prima della mia hanno ospitato la manifestazione, non vedo qual è il problema».

Innanzitutto la data scelta, sabato 13 giugno, giorno della processione del Corpus Domini.
«In effetti, il Corpus Domini è una ricorrenza di popolo molto sentita dai miei concittadini, non solo dai cattolici praticanti. Ora si tratterà di concordare con gli organizzatori del Gay Pride se non è il caso di spostarlo di un giorno. Posticiparlo la domenica può essere la soluzione giusta. Per me è importante che non ci sia contrapposizione tra le due manifestazioni, mi impegnerò perché non accada».

Ha già incontrato l'Arcigay?
«Non ancora, spero di farlo presto. Voglio che il Gay Pride si svolga in piena armonia e sia l'occasione per informare e dibattere sul tema dei diritti individuali».

Il cardinale Bagnasco non pone veti ma monsignor Granara ha già dichiarato la sua contrarietà.
« Confido nell'intervento di Bagnasco per cogliere l'occasione che offre questa vicenda: definire un rapporto di correttezza tra Chiesa e iniziative civili e laiche».

Anche una parte del Pd genovese è nettamente contrario.
«Io penso che nessuno può permettersi di dare giudizi su come la gente deve manifestare, ripeto, nel rispetto della legalità».

Il capogruppo di An in consiglio regionale ha appena dato vita a un comitato che si batterà contro il Gay Pride genovese e le ha scritto una lettera per invitarla a riflettere.
«Non ho ancora ricevuto alcuna lettera, ho letto quanto ha dichiarato ai giornali. Gli esponenti del centro-destra in Regione hanno l'abitudine di scrivermi, tutti scrivono al sindaco. Significa che sono un punto di riferimento, mi fa piacere. E da sindaco assicuro che il Gay Pride 2009 si svolgerà a Genova».
---

Intervista rilasciata a Radio radicale dal sindaco di Genova Marta Vincenzi avente come tema il Pride dell'Arcigay.

Sphere: Related Content

Margherita Hack censurata dalla stampa su Napolitano.

Oggi, lunedì 8 settembre, Margherita Hack ci ha inviato la seguente lettera:
"A Micromega: lo scorso luglio ho mandato una lettera aperta a Napolitano a Corriere, Stampa, Repubblica, Unità e Piccolo di Trieste. Che io sappia nessuno l'ha pubblicata.

Lettera aperta al Presidente Napolitano

Caro Presidente,
ho sempre avuto grande stima per Lei e per la sua lunga militanza democratica. Perciò non capisco come abbia potuto firmare a tambur battente una legge indegna di un paese democratico come il lodo Alfano. Lei dice che la sua firma è stata meditata, e forse intendeva dire che lo considerava il male minore. Ma io, e come me molti italiani che hanno ancora la capacità di indignarsi di fronte alle violazioni della Costituzione da parte di una destra arrogante, non capiscono come sia possibile varare una legge apertamente incostituzionale. La Costituzione afferma che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, e quindi anche senza essere giuristi, non si capisce come quattro cittadini siano più eguali degli altri (e migliaia meno eguali, come i clandestini, che, se delinquono subiscono un aggravio di condanna). Scandalizza l'impudenza di Berlusconi, che appena varata la legge esclama: finalmente libero dalla persecuzione della magistratura. Non si configura in questa frase un oltraggio alla magistratura?
Per quanto ne so, Lei aveva trenta giorni di tempo per firmare, poi avrebbe potuto rimandare alle camere la legge per sospetta incostituzionalità, e solo dopo il secondo riesame avrebbe dovuto comunque firmarla.
Io credo che per amor di pace non si debba essere troppo acquiescenti con una destra antidemocratica. E' già successo una volta, ottantasei anni fa."

Margherita Hack

Sphere: Related Content

Genovapride. Mons. Granara: "Si urla ma non si risolvono i problemi".

"L'omosessualità è un problema serio che però, affrontato in questa maniera, non so fino a che punto vada a favore o contro gli omosessuali". Monsignor Marco Granara, rettore del Santuario di Nostra Signora della Guardia e presidente della commissione diocesana "Emergenza famiglia", entra nel merito del Gay Pride annunciato per il prossimo 13 giugno a Genova. "Per affrontare un problema - ha detto monsignor Granara - bisogna pensarlo in profondità, con grande delicatezza e con rispetto e non urlarlo con manifestazioni trasgressive". "Con manifestazioni come queste" - ha aggiunto il rettore della Guardia - "si urla ma non si risolvono i problemi".

Sphere: Related Content

"Via la pornoprof", lo chiedono i docenti cattolici alla Gelmini.

(Agi) Il ministro Gelmini "inizi a licenziare le 'porno prof' e i docenti che fumano spinelli prima di licenziare gli 87mila insegnanti che hanno avuto a scuola un comportamento sempre irreprensibile". Alberto Giannino (nella foto), presidente nazionale dell'associazione culturale Docenti Cattolici (ADC) interviene nella polemica sulla introduzione del maestro unico e afferma che il ministro della Pubblica Istruzione, che "intende mettere in mezzo alla strada nei prossimi tre anni ben 87mila insegnanti e 40mila commessi scolastici, privilegia nella sua politica, la logica del profitto, e non gia' quella della solidarieta. Questo atteggiamento significa concepire la scuola come un'azienda di produzione dove, in un momento di grave recessione economica Brunetta, Tremonti e Gelmini guardano solo all'efficienza, ai tagli, e ai bilanci. Ci sara' un autunno molto caldo - spiega Giannino - perche' nessuno e' disponibile a sacrificare famiglie che non arrivano alla fine del mese.
Piuttosto, se la Gelmini vuole piu' soldi per la scuola, faccia pressioni sul collega Tremonti perche' finalmente si accertino gli evasori fiscali totali e parziali attraverso la Guardia di Finanza che in Italia, con i loro soldi, equivalgono a una Finanziaria". "Ma costoro, come al solito, la faranno franca e questo Governo non pare essere interessato alla caccia degli evasori fiscali. Allora si colpisce la scuola - sottolinea il persidente dell'ADC - le vittime di mobbing e bossing, le persone malate, e quelle piu' deboli e i docenti che vengono sottoposti al Consiglio di Disciplina per motivi banali in quanto non allineati con il Dirigente scolastico e il sindacato giallo della loro scuola".
---

Ndr. Ad Anna Ciriani la nostra solidarietà e sappia che su queste pagine c'è sempre spazio per lei.

Sphere: Related Content

Kylie Minogue: 'Potrei diventare gay'. E' incerta sul suo orientamento sessuale?

Kylie Minogue non sta vivendo un momento felice in amore: molti hanno parlato del suo ritorno di fiamma con Oliver Martinez ma la cantante australiana ha sempre smentito. Di recente, poi, ha dichiarato che potrebbe cambiare orientamento sessuale... Troppo delusa dagli uomini?

Pare che Kylie sia rimasta particolarmente affascinata dalla figura di Tallulah Bankhead, icona bisessuale del grande schermo scomparsa nel 1968 all'età di 66 anni: "Avrei potuto diventare gay per lei. Era così affascinante, una donna di una bellezza esotica. Ha vissuto una vita piena, forse anche troppo. Voglio avvicinarmi il più possibile al suo modo di essere. Dio sa che non posso diventare un uomo ma per una persona così potrei cambiare orientamento sessuale". Ha dichiarato la pop-star...

Sphere: Related Content

I 50 miglior film a tematica gay.

(Filmzone) Il sito afterelton.com ha stilato una classifica dei 50 migliori film a tematica gay.

Al primo posto troviamo l’amatissimo “I segreti di Brokeback Mountain”, con l’attore scomparso a Gennaio Heath Ledger, la sua ex compagna Michelle Williams, Jake Gyllenhaal e l’attrice reduce da Venezia 65 Anne Hathaway.
Il commovente film di Ang Lee, che vinse tre Academy Awards, quattro Golden Globes e il Leone d’Oro a Venezia, fece scandalo per l’innamoramento e le scene di sesso fra due cowboy gay.
Joe Aguirre e Ennis Del Mar sono due ragazzi del Wyoming, che per guadagnare un po’ di soldi, accettano di guardare il bestiame, su, fra le montagne di Brokeback. Fra i due nasce presto una tenera amicizia che si trasforma in sentimento e poi in passione. Ma l’America rurale degli anni sessanta non ha pietà per chi ama in modo tanto diverso. I due ragazzi si dicono allora addio e ognuno costruisce un’apparente vita normale.
Il loro legame è però troppo forte e dopo alcuni anni, spinto dalla nostalgia, Joe cerca Ennis, nonostante siano entrambi sposati e con prole, per far ritorno al loro posto segreto, fra le montagne. L’amore del passato non si è mai assopito, ma neanche i pregiudizi di un mondo ancora lontano dal rispetto e dalla libertà…

Ecco i primi 10 film a tematica omosessuale scelti dagli utenti:

1. I segreti di Brokeback Mountain, di Ang Lee (2005)
2. Beautiful Thing, di Hettie MacDonald (1996)
3. Shelter, di Jonah Markowitz (2007)
4. Latter Days, di Jay Cox (2003)
5. Maurice, di James Ivory (1987)
6. Trick, di Jim Fall (1999)
7. Vite nascoste, di Simon Shore (1998)
8. Big Eden, di Thomas Bezucha (2000)
9. Il Club dei Cuori Infranti, di Greg Berlanti (2000)
10. Priscilla, la regina del deserto, di Stephan Elliott (1994)

Tra i film più noti al grande pubblico troviamo al 18esimo posto “Rocky Horror Picture Show”, al 26esimo “Philadelphia”, al 31esimo “Belli e dannati”, al 36esimo “In & Out”, al 38esimo “Velvet Goldmine”, al 43esimo “Transamerica“e “La mala educación” al 47esimo.

Sphere: Related Content

Sesso estremo. Ragazzo diciannovenne vestito da donna trovato impiccato.

Soffocato in un gioco erotico.

(Il Corriere della Sera) Un gioco erotico l'ha portato alla morte. L'hanno trovato legato a un albero con dei legacci intorno al collo, gli stessi che, secondo una prima ricostruzione degli investigatori, potrebbero averlo soffocato. Era vestito da donna il ragazzo di 19 anni che ieri sera è rimasto vittima delle fantasie erotiche in un giardino a Passo Segni, frazione di Baricella, nella Bassa Bolognese. A chiamare i soccorsi è stato un uomo di 35 anni, che aveva in affitto l'abitazione con la piccola area verde, e che avrebbe fornito l'identità della vittima.

Ancora da chiarire le circostanze che hanno portato alla morte l'uomo. I carabinieri l'hanno trovato bloccato a un albero, con le mani ammanettate e indosso gli abiti da donna. L'ipotesi più accreditata è che i due stessero praticando un gioco di sottomissione che prevedeva di legare l'uomo vestito da donna, mentre il partner si allontanava per dedicarsi ad altro. Ma quando è tornato nel giardino l'ha trovato morto.
---

Un trans 19enne legato a un albero di una cascina vicino a Baricella.
Muore soffocato durante un gioco erotico.
(Luigi Spezia - La Repubblica, edizione di Bologna) Ad avvertire i carabinieri e il 118 è stato un trentacinquenne che era nella casa con la vittima Un ermafrodita diciannovenne è morto soffocato forse durante un gioco erotico in una cascina nella campagna di Baricella. L´allarme è stato dato dall´uomo che era con lei, un 35 enne, che verso le 16.30 ha chiamato il 118 e poi i carabinieri. Il trans, originario di Trieste, era legato, vestito, con due giri di catena intorno al collo ad un albero che si trova proprio accanto a una cascina in via Guidetti nella località Passo Segni, nella campagna tra Malalbergo e Baricella.

A fornire la versione del gioco erotico finito in tragedia è stato l´uomo, Michele Tropper, originario di Vigarano Mainarda, ai carabinieri che sono intervenuti insieme al magistrato di turno Lorenzo Gestri. Secondo il racconto fornito agli investigatori, il trans si era fatto legare e poi l´uomo si era allontanato, secondo un "rituale" concordato, ma al suo ritorno il giovane era privo di vita.

Qualcosa dev´essere andato storto e la catena intorno al collo gli ha tolto il respiro sino ad ucciderlo. Sul luogo ieri sera sono stati fatti intervenire anche i vigili del fuoco che hanno illuminato la zona con una fotoelettrica. Sulla vicenda gli investigatori hanno mantenuto un riserbo molto stretto cercando di verificare i particolari del racconto di quanto sarebbe accaduto nel pomeriggio. Una sequenza di fatti difficile da ricostruire anche perché il trentacinquenne è in stato di choc ed ha fornito versioni contrastanti e confuse.

Sino a ieri sera però veniva ascoltato come persona informata dei fatti e non come imputato, segno che gli inquirenti considerano abbastanza attendibile la sua versione. La cascina nella campagna di Baricella, non lontano dalla stazione, si raggiunge attraverso una strada sterrata lunga alcune centinaia di metri ed è completamente isolata.

Anche per questo nessuno dei vicini ha sentito niente e non vi sono testimoni di quanto è accaduto nel tragico pomeriggio. Il trans, che Tropper aveva conosciuto in chat, ma che aveva già incontrato, era ospite del 35 enne dall´altroieri e con ogni probabilità aveva dormito insieme a lui al primo piano della casa dove abita anche il padre invalido. Il cadavere è stato trovato legato a un grande albero, un larice, vestito con una maglietta nera e una minigonna all´interno di un giardino recintato che confina con la rimessa.

Il sindaco di Baricella ha saputo della tragedia durante il consiglio comunale e si è subito informato di quanto accaduto. «Siamo sconvolti, non posso pensare che nel nostro paese possa essere accaduta una cosa del genere».

Sphere: Related Content