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sabato 12 luglio 2008

A Como ucciso un trans. E' caccia all'uomo.

(Il Giorno) Il cadavere di un transessuale, dell’età apparente di circa trent’anni e sudamericano è stato scoperto ieri mattina in una strada isolata di Cermenate (Como), ai lati della provinciale Novedratese, arteria nota per la presenza di prostitute. Dai primi accertamenti dei carabinieri, la morte sarebbe stata causata da percosse e la vittima sarebbe stata anche travolta da un'auto. Il decesso risalirebbe alla notte tra giovedì e venerdì. Sono state necessarie lunghe ore per giungere all’identificazione, ancora parziale, del transessuale. Si tratterebbe di un peruviano, Juan Carlos, in Italia da cinque anni la cui presenza sulla Novedratese era già stata notata e segnalata dalle forze dell’ordine come abituale. Oggi la magistratura darà l’incarico per l’autopsia dalla quale si attendono risposte più chiare sulle modalità del delitto.

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Il Papa chiedera' scusa per gli abusi sessuali di cui si sono macchiati i sacerdoti cattolici in Australia.

(Agi) Lo ha annunciato lo stesso benedetto XVI in volo verso Sydney dove partecipera' alla Giornata mondiale della gioventu'. La pedofilia, ha aggiunto il pontefice conversando con i giornalisti, e' "incompatibile" con il sacerdozio. Le dichiarazioni che fara' in Australia, ha anticipato il Papa, saranno simili a quelle che ha gia' fatto negli Stati Uniti in aprile, quando le scuse per gli scandali che sono costati alla Chiesa credibilita' e ingenti risarcimenti furono al centro della sua visita pastorale.

"E' essenziale per la Chiesa rappacificare, prevenire, aiutare e vedere la colpa insita in questo problema" ha detto Benedetto XVI, "deve essere chiaro che il vero sacerdozio non e' compatibile" con gli abusi sessuali "perche' i preti sono al servizio di nostro Signore".

Per il pontefice, e' il nono viaggio internazionale, il piu' lungo mai realizzato finora, perche' la distanza tra Roma e Sidney e' di 16.418 chilometri e il volo durera' 21 ore (ma e' previsto uno scalo a Darwin, per riposare). All'aeroporto Benedetto XVI e' stato salutato -tra gli altri- dal decano del collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano, e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta a nome del governo italiano. Il papa viaggia accompagnato da una delegazione formata dal segretario di Stato vaticano, cardinale Tarciso Bertone, e da vari porporati, oltreche' dal suo medico personale, Renato Buzzonetti; inoltre il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, uomini della sicurezza della Santa sede e oltre 40 persone tra giornalisti, fotografi e cameraman. Subito dopo l'arrivo a Sydney, Benedetto XVI si trasferira' nella residenza dell'Opus Dei chiamata 'Centro Kenthurst'. a circa 40 chilometri dalla citta', dove si riposera' fino a giovedi', il 17, quando comincera' ufficialmente il viaggio: una pausa per riprendersi dal fuso orario in cui potra', oltreche' passeggiare e pregare, anche suonare il piano. A partire da giovedi', poi, la fitta agenda di incontri: prima con le autorita' locali, poi i giovani, ma anche i rappresentanti di altre religioni e un gruppo ristretto di bambini in rappresentanza dei 5 continenti. Ma i momenti piu' importanti della XXIII Giornata Mondiale della Gioventu' saranno venerdi' 18, quando seguira' nella cattedrale di Sydney la 'Via Crucis' preparata da migliaia di giovani; sabato 19 quando si incontrera' con migliaia di bambini e domenica 20, quando officera' la Messa solenne che conclude l'incontro, prima di rientrare a Roma nella notte del 21 luglio. L'Australia e' un Paese fortemente laico dove i cattolici sono una minoranza. L'arcivescovo di Sydney , George Pell ha detto che anche se nel Paese c'e' "meno ostilita'" rispetto agli Stati Uniti, c'e' anche "meno entusiasmo". Oltre a chiedere perdono per gli abusi sessuali commessi da alcuni sacerdoti, papa benedetto XVI dovrebbe anche affrontare il rapporto intessuto negli anni dalla chiesa con gli aborigeni, con cui lo stesso governo australiano sta ancora facendo i conti. A questa Giornata Mondiale della Gioventu' assisteranno, secondo gli organizzatori, 250mila persone, delle quali meta' saranno giovani provenienti da 77 Paesi (25mila in arrivo dagli Stati Uniti, 10mila dall'Italia).

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E' morto Gianfranco Funari.

Era ricoverato da 5 mesi per gravissimi problemi cardiaci e polmonari.
Gianfranco Funari, cabarettista e showman televisivo, è morto sabato mattina nell'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da 5 mesi per gravissimi problemi cardiaci e polmonari. Aveva 76 anni. Da sempre amico del mondo Glbt, Funari lascia un vuoto significativo nel mondo televisivo del nostro paese.
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Addio a Gianfranco Funari.
(Panorama) Da cinque mesi era ricoverato da 5 mesi per gravissimi problemi cardiaci e polmonari: Gianfranco Funari è morto questa mattina nell’ospedale San Raffaele di Milano. Fu Aboccaperta, la trasmissione del 1984 su su Raidue, a dare al conduttore televisivo la grande popolarità. Nato a Roma nel 1932, aveva debuttato nel 1967 al Derby di Milano: la sua prima apparizione sul piccolo schermo è del 1980 nel programma Torti in faccia.
Verranno poi, in un crescendo di popolarità che ne fa uno degli animali da tv più apprezzati e controversi: Mezzogiorno su Raidue (1987-90) e, poi con Mediaset, Mezzogiorno italiano su Italia 1 (1991). Allontanato dal gruppo Fininvest per una polemica con Berlusconi, escogitò una soluzione inedita: la trasmissione Zonafranca, in onda su 75 emittenti locali. Nel 1993-94 tornò a Retequattro per presentare Funari news, Punto di svolta e L’originale. Dopo una breve e sfortunata parentesi come direttore del quotidiano L’Indipendente e il fallimento delle trattative con Rai e network privati, si ritirò su Odeon Tv per presentare L’edicola di Funari e Funari live. Nel ‘96 tornò a Raidue come conduttore del contrastato Napoli Capitale. Con la chiusura del talk show politico, Funari iniziò un lungo periodo di lontananza dal piccolo schermo fino al 2000, quando gli viene affidata su Canale 5 A tu per tu. Non ha molto successo e torna su Antenna 3 e Odeon tv.
Nel 2005 subisce un delicato intervento al cuore, ma non demorde. Tenta nuove trasmissioni, ma non decollano e fa l’ospite fisso da Mentana, Bonolis e Chiambretti dove dimostra, nonostante il tempo passato, di essere sempre l’autore di una comunicativa che non passa attraverso l’eloquio ma la mimica corporea. Nel 2007 l’ultima avventura tv, l’Apocalipse Show sui temi ambientalisti: avrebbe dovuto rivoluzionare il sabato sera di Raiuno e, invece, si rivelò un flop.

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Papa verso Sydney dichiara; "Essere prete è incompatibile con abusi sessuali".

Appello ai politici, dopo il G8: "Accettino sfida ecologica".
(Il Corriere della Sera) Benedetto XVI vola verso l'Australia a bordo dell'aereo che lo conduce a Sydney. Lì tutto è ormai pronto per dare ufficialmente il via alla 23/ma Giornata Mondiale della Gioventù. E ancora prima di atterrare Ratzinger coglie l'occasione per lanciare un duro monito contro i preti pedofil. «Essere prete - spiega il Pontefice - è incompatibile con gli abusi sessuali, con questo comportamento che contraddice la santità» dichiara Ratzinger rispondendo ai giornalisti che gli domandano se ha intenzione di chiedere scusa per gli abusi sessuali commessi da alcuni sacerdoti in Australia, come ha fatto recentemente negli Stati Uniti. Benedetto XVI non si tira indietro e ricorda che negli Usa è stato «portato a parlare degli abusi per la centralità del tema in America», aggiungendo che «anche in Australia sarà lo stesso».

LA SFIDA ECOLOGICA - Interpellato dai giornalisti sui risultati del recente G8 circa i cambiamenti climatici e l'ecologica, Ratzinger ha anche invitato politici e tecinici a «rispondere alla grande sfida ecologica», essendo all'altezza di tale sfida. Le questioni ambientali, ha detto il Papa, «saranno molto presenti» alla Gmg di Sydney «perché lo Spirito Santo è creazione e c'è una nostra responsabilità nei confronti della Creazione: non ho la pretesa di intervenire su questioni tecniche e politiche, ma la Chiesa deve dare gli impulsi essenziali perché la politica sia capace di rispondere a questa grande sfida» ha detto Ratzinger. «Dobbiamo riscoprire la nostra responsabilità - ha aggiunto - e trovare la capacità etica per uno stile di vita, necessario se vogliamo cambiare e risolvere e trovare soluzioni positive. Dobbiamo risvegliare le coscienze, vedere il grande contesto - ha concluso - ma le risposte le devono trovare la politica e gli specialisti».

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Sorrento. Donna entra nelle botteghe, si guarda intorno e "palpa" le zone intime degli artigiani.

Turista sexy improvvisa strip nelle botteghe sorrentine.
Una bella turista, sui quarant’anni e con il fascino della pelle scura. E’ diventata il “terrore” del centro storico. Entra nelle botteghe, si guarda intorno e “palpa” le zone intime degli artigiani improvvisando uno strip, poi chiede un’offerta in denaro. Un gesto che lascerebbe a bocca aperta chiunque. Forse anche il più incallito dei play-boy.
Da circa due settimane sta seminando il panico nelle storiche botteghe delle viuzze sorrentine. Nessuno sa come comportarsi, cosa dire o cosa fare. La turista compare all’improvviso. Sceglie un negozio, individua la “preda” e si fionda verso di lui. Poi l’avance, piuttosto cruda. La donna, senza perdere tempo, si concede l’emozione di una palpata. Una carezza che nell’immaginario collettivo riporta alla mente la commedia sexy all’italiana.
La 40enne è stata avvistata per la prima volta circa quindici giorni fa. Si aggirava per le strade del centro storico con eleganza e curiosità. Vestita in modo sportivo e con una sacca da viaggio in spalla. La classica turista che sceglie Sorrento per trascorrere le vacanze estive. Poi la prima sorpresa. E’ entrata in alcuni negozi per chiedere soldi. Giusto qualche moneta da un euro. Ma le cose, nel giro di qualche giorno, sono peggiorate. La donna ha cominciato a visitare le caratteristiche botteghe sorrentine. E non per racimolare qualche soldo. Ma per dare sfogo ad una sua piccola mania. Toccare le parti intime degli artigiani.
La voce si è sparsa in un batter d’occhio e ora la bella 40enne è diventata un incubo per i lavoratori. Da un momento all’altro potrebbe comparire in negozio e creare situazioni davvero spiacevoli. Il suo identikit è ormai noto a tutti. Affascinante, dalla pelle color ebano ed elegante nel portamento. Passeggia sempre da sola e mai in compagnia. Conserva il fare della turista curiosa. Si guarda in giro, è in cerca di monumenti e posa lo sguardo su ogni struttura o edificio che possa attira l’attenzione. Una donna normalissima, ma con la “passione” del palpeggiamento.
Le sentenze in merito, in Italia, si sprecano. Ma sono sempre gli uomini ad “accarezzare” le donne spingendosi al di là del limite. Per trovare un caso curioso è necessario spostarsi in Nord Europa. Recentemente, in Norvegia, è stata condannata un 23enne. La giovane aveva palpeggiato in maniera troppo vigorosa un uomo di 31anni. Alla vittima anche un risarcimento circa 5mila euro. In Scandinavia si tratta del primo caso di condanna del genere. La donna, a quanto pare, si era difesa sostenendo che l’uomo fosse consenziente ma la procura ha giudicato false le sue spiegazioni.
Sorrento, invece, deve fare i conti con la “donna delle carezze”. Si muove per il centro storico sempre di giorno.
Proprio per approfittare del caos. In quelle ore, infatti, le stradine di Sorrento sono letteralmente prese d’assalto da turisti provenienti da ogni parte del mondo. Impossibile dare nell’occhio o attirare l’attenzione. Poi si lascia alle spalle il frastuono e si dirige verso botteghe e negozi caratteristici. Passeggia davanti alle vetrine e, forse a caso, si intrufola nell’esercizio commerciale. Guarda negli occhi la “preda” per qualche secondo. Quasi a voler intimidire l’uomo che ha davanti. E con un gesto fulmineo “accarezza” le parti intime. Più di una volta è stata allontanata. Anche perché potrebbero nascere situazioni delicate e spiacevoli. Proprio davanti a clienti tedeschi, francesi o americani.

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Brescia. Pedofilia, don Marco Baresi a giudizio. Imbarazzo della Curia vecovile.

Le richieste della procura sono state accolte in pieno. Don Marco Baresi, il vicario del Seminario Vescovile accusato di aver abusato di un ex seminarista e di detenzione di materiale pedopornografico, sarà processato. La data, il 4 Novembre davanti alla 1° Sezione del tribunale di Brescia.
(Adelaide Pierucci - Epolis) Altra giornata di imbarazzo per la Curia. Il rinvio a giudizio è stato disposto ieri dal gip Carlo Bianchetti, al termine di un’udienza preliminare svoltasi in due giornate, mercoledì e ieri, e che è durata complessivamente un’ora e mezzo, Mercoledì ha parlato il pm Simone Marcon che ha ricostruito la sua accusa e chiesto il processo, seguito dal difensore del sacerdote, l’avvocato Luigi Frattini; ieri invece, la parola è passata al legale della parte civile, Pieranna Maria Civera. In pochi minuti poi il giudice ha sciolto la prognosi. All’uscita dall’udienza bocche cucite.

Per spuntare il rinvio a giudizio il pm ha tirato fuori quelli che riteneva i tre assi dell’inchiesta: la perizia psicologica sulla preunta vittima, un ex seminarista all’epoca dei fatti (il 2006) 14enne;
la ricostruzione dell’eccessivo attaccamento del sacerdote al ragazzo (avrebbe dormito anche una notte nella sua stanza); i riultati di un consulente che ha scandagliato il pc di don Marco, dal quale avrebbe fatto riemergere circa 600 file a fondo pedopornografico cancellati poche settimane prima, quando l’inchiesta era già in corso.

L’incubo vero e proprio, però, per don Marco si è aperto il 27 novembre scorso, quando gli uomini della Squadra Mobile, diretti dal vicequestore Carmine Grasi, con un’ordinanza di cutodia cautelare in mano, erano andati a prelevarlo nel Seminario Vescovile di Mompiano, dove alloggiava. Lui era rimasto zitto. Le uniche parole: "
La verità emergerà presto. Mi dà forza la fede". Gli agenti gli usano l’accortezza di evitare le manette e lo trasferiscono direttamente nel carcere di Canton Mombello in isolamento. Trentasei ore dopo la scarcerazione. L’avvocato aveva chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari. La lontananza dal "Maria Immacolata" fa decadere il pericolo di inquinamento delle prove e della reiterazione è la sua tesi, accolta.

Don Marco, 38 anni, originario di Chiari, così, torna in famiglia: finché la vicenda giudiziaria non sarà chiarita, viene deciso, non potrà tornare nel suo alloggio presso l’istituto di Mompiano, dove da anni insegna ai seminaristi del triennio. E’ là che sarebbero stati commessi gli abusi contestati. E’ là che gli invetigatori, su mandato del pm, gli hanno sequetrato il pc dove sarebbero emerse immagini pedopornografiche.

Per la Curia, dal momento dell’arresto in subbuglio, la carcerazione era sembrato un primo passo vero la liberazione. Il vescovo si era spinto a compattare i fedeli e a difendere il vicario con una lettera. Ma poi sono seguiti due appuntamenti giudiziari difficili: la bocciatura della revoca degli arresti domiciliari e ieri il rinvio a giudizio.

L’avvocato Frattini, tra i più stimati e riservati della città, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. La sua convinzione però è nota. Don Marco è un uomo irreprensibile e al Seminario vescovile nessuno ha mai avuto sospetti.

Una carriera intrerrotta ma la Chiesa resta con lui
Una carriera interrotta, quella di don Marco. Il sacerdote è finito nell’occhio del ciclone della giutizia quando nell’etate del 2007 i genitori di un ex seminarista lo denunciano per presunti abusi sessuali nei confronti del figlio 14enne. Don Marco, nel periodo scolastico lo avrebbe cercato con insitenza coinvolgendolo in effusioni sessuali. La Procura apre un’inchiesta. Il vicario viene formalmente indagato, ma la Curia sceglie di non sospenderlo, anche a livello cautelativo, dall’incarico.
Nell’ufficio del sacerdote viene sequestrato un pc. Il pm lo affida a un consulente per scoprirne i segreti. Ne salta fuori uno, imbarazzante. Dal portatile erano stati cancellati circa 600 file pedopornografici scaricati da internet. "
Non usavo solo io quel pc", si difende il sacerdote, senza riuscire a spiegare chi e come avesse potuto utilizzarlo. Il giorno dell’arresto, però, la Curia si compatta: "Un brutto equivoco. Don Marco è un sacerdote conociuto e stimato da tutti".

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Sul digitale terrestre non arriva Retequattro ma Rai4.

(Katerpillar) Il 14 luglio inizieranno le trasmissioni di Rai 4, il nuovo canale Rai per il digitale terrestre indirizzato ad un pubblico giovane e navigatore abituale di internet.

La nuova tv del digitale terrestre gratuito della Rai prenderà il via lunedì 14 luglio alle 21 con “Elephant”, il film di Gus Van Sant già Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2003.

Si tratta, spiega il presidente di Raisat Carlo Freccero, di “una rete per un pubblico giovane, che naviga su internet, sensibile alle suggestioni della moderna comunicazione”.

Rai4 ci, dice il presidente nella nota, si propone di “intercettare questo pubblico nuovo”, che ha come caratteristica principale l’utilizzo di internet, anche trasformando, in alcuni casi, “gli spettatori in autori, capaci di contribuire a creare alcuni dei programmi che andranno in onda con i materiali che propongono in Rete”.

Nella fase di partenza, Rai4 trasmetterà soprattutto serie americane cult, film e telefilm, cartoni animati, programmi musicali, oltre ai `fuoricampo’ di alcuni reality della generalista.

In seconda serata, il 14 luglio, “Day-Break”, seguito da “Alias” e da “Last Days”, sempre di Gus Van Sant, ispirato alla figura del leader dei Nirvana, Kurt Cobain.

Si prosegue poi con “21 grammi” di Alejandro Gonzalez Inarritu, “Million dollar baby” di Clint Eastwood, “Final destination” di James Wong, e “I diari della motocicletta” di Walter Salles.
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"Elephant"

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Catania. Patente sospesa perche' gay: due ministeri condannati a risarcire 100mila euro.

I titolari pro tempore dei ministeri della Difesa e dei Trasporti dovranno versare 100 mila euro come risarcimento danni a Danilo Giuffrida (nella foto), il 26enne nei cui confronti fu avviato l' iter di sospensione della sua patente dopo che alla visita di leva aveva rivelato di essere omosessuale per 'disturbo dell'identità sessuale". Lo ha stabilito il presidente della quinta sezione civile del Tribunale di Catania, Ezio Cannata Baratta. La vicenda prese avvio dalla visita di leva. Ai medici di Augusta Giuffrida dichiarò la sua omosessualità. L' ospedale militare informò la Motorizzazione civile che il giovane non era in possesso dei "requisiti psicofisici richiesti" e gli sospese la patente di guida in attesa di una revisione all' idoneità. Giuffrida, tramite l'avvocato Giuseppe Lipera, presentò ricorso davanti al Tribunale amministrativo regionale di Catania che sospese il provvedimento della Motorizzazione osservando che l'omosessualità "non può considerarsi una malattia psichica". Contemporaneamente presentò una domanda di risarcimento danni ai ministeri della Difesa e dei Trasporti ottenendo, in primo grado, il pagamento di 100 mila euro.

"I comportamenti tenuti dalle due amministrazioni appaiono in evidente discriminazione sessuale del Giuffrida e in evidente dispregio dei principi costituzionali". Lo scrive il giudice Ezio Cannata Baratta nella sentenza con quale condanna i ministeri della Difesa e dei Trasporti al pagamento di 100 mila euro di risarcimento danni a Dino Giuffrida, il giovane al quale fu sospesa la patente di guida perché alla visita di leva dichiarò di essere gay. Secondo il presidente della quinta sezione civile del Tribunale di Catania "i comportamenti dei due ministeri" avrebbero "cagionato un grave danno al Giuffrida costituito dalla grave sofferenza morale cagionata dall'umiliante discriminazione subita". "Il comportamento delle due amministrazioni - scrive il giudice nella sentenza - ha gravemente offeso ed oltraggiato la personalità del Giuffrida in uno dei suoi aspetti più sensibili ed ha indotto nello stesso un grave sentimento di sfiducia nei confronti dello Stato percepito come vessatorio nell'esprimere e realizzare la sua personalità nel mondo esterno". Il Tribunale ha anche condannato i due ministeri al pagamento di 10 mila euro di spese legali.

"Quella emessa dal Tribunale di Catania è la prima sentenza del genere: che punisce il danno esistenziale di una persona che viene discriminata dallo Stato perché omosessuale". Lo afferma l'avvocato Giuseppe Lipera, legale del giovane che ha ottenuto, in primo grado, 100 mila euro dai ministeri della Difesa e dei Trasporti al quale fu sospesa la patente perché alla visita di leva dichiarò di essere gay. "La quantificazione del risarcimento è irrilevante rispetto al danno subito dal mio assistito - aggiunge Lipera - per questo auspico che il presidente del Consiglio dei ministri convochi Giuffrida e gli chieda scusa a nome dello Stato e di tutti gli italiani".
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Ultime dalla chiesa: "Il preservativo non impedisce la diffusione dell'Aids".

In una nota della Sir le dichiarazioni rilasciate da Melbourne per la Giornata Mondiale della Gioventù da parte del Cardinale Maradiaga.
(Sir) “L’uso del preservativo non impedisce la diffusione del contagio dell’Aids e l’esperienza ce lo insegna”: fa questa considerazione il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, presente oggi Melbourne al Caritas Forum sulla cittadinanza globale. “Nel mio Paese, il Venezuela – aggiunge - sono stati distribuiti gratuitamente per vent’anni i preservativi, e l’epidemia è aumentata”.
Il cardinale sottolinea che molto positiva si è rivelata invece l’esperienza dell’Uganda “dove la Chiesa cattolica insieme alla Comunità di Sant’Egidio ha lanciato una campagna di educazione sessuale che ha effettivamente contenuto la diffusione del virus”. Il card. Maradiaga spiega che una sessualità veramente “umana” va vissuta in maniera “responsabile” evitando la promiscuità: “noi non siamo solo istinto, siamo uomini dotati di una ragione che va utilizzata”. “Il problema di oggi – conclude – è si vive una continua schizofrenia tra le diverse dimensioni della vita: ma alla fine la persona è unica e come Chiesa riteniamo che l’uomo vada considerato nella sua integralità”.

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