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mercoledì 10 ottobre 2007

Fioroni e famiglie (anche gay) uniti contro il bullismo.

(Dire) Un fronte comune per contrastare i fenomeni di violenza e bullismo nelle aule scolastiche. Ad unire le loro forze, il ministero della Pubblica istruzione e le associazioni dei genitori che oggi, in occasione della VI Giornata europea dei genitori e della scuola, hanno firmato un apposito protocollo.

Un documento sottoscritto anche dall'Associazione dei genitori dei ragazzi omosessuali e da quella dei papà e delle mamme separati. Il protocollo impegna famiglie e ministero a mettere in campo iniziative per evitare fenomeni di violenza tra i ragazzi all'interno delle scuole. Viale Trastevere, in particolare, favorirà la diffusione, anche in orari extrascolastici, di percorsi-pilota per la valorizzazione delle diversità. Le associazioni dei genitori, dal canto loro, offriranno la loro esperienza ed assistenza per progetti di contrasto ai fenomeni di bullismo.


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Napoli: controlli troppo zelanti nei locali gay. Chiusure e calo degli incassi.

Troppo zelo nei controlli sulle serate dei locali gay: lo denuncia il consigliere comunale dei Ds Emilio Di Marzio.

"Cittadine e cittadini omosessuali - dice Di Marzio - mi segnalano che è in atto una persecuzione mirata contro lo svolgimento di serate gay a Napoli del gruppo maggiormente organizzato e conosciuto".
Secondo il consigliere, "i locali in cui si svolgono lo serate omosessuali sembrano oggetto di una strana congerie di controlli incrociati che appaiono finalizzati unicamente alla chiusura dei locali medesimi dietro le piu' diverse motivazioni".

"Non è dato sapere - conclude la nota - se si tratta di un momento in cui 'casualmente' si susseguono così zelanti verifiche a locali, che hanno tutti la medesima clientela, oppure se c'è un sospetto accanimento che potrebbe essere riconducibile persino a fenomeni di concorrenza sleali nell'ambito dello stesso mondo gay-lesbo".


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Cambridge, studentesse si prostituiscono per pagarsi gli studi.

(Peace report) Secondo un'inchiesta del quotidiano studentesco dell'università di Cambridge, centinaia di studentesse del prestigioso ateneo lavorerebbero come prostitute, escort o spogliarelliste paer pagarsi gli studi. La retta annuale è di 3.070 sterline, 4.500 euro circa, libri, vitto e alloggio esclusi, una cifra che non poche faticano a racimolare, finendo per essere attratte dal miraggio dei soldi facili.
Qualche numero: fino a 50 sterline di guadagno netto all'ora, 1.000 a settimana, per una prostituta, 100 sterline a esibizione per una lap dancer. Preoccupazione per i risultati dell'inchiesta ha espresso il segretario della commissione dei tutor universitari, che ha precisato di non avere modo di verificare se i dati siano veritieri, aggiungendo che "Non ci dovrebbe essere nessuna ragione per cui gli studenti si trovino in una situazione del genere.
Tuttavia, le università sono consapevoli che possano avere difficoltà finanziarie e danno tutto il sostegno possibile".

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Canino: "Il Papa parla male dei gay, ma si veste come loro. Proteste di Forza Italia.

Ospite nella puntata di ieri di Very Victoria, Fabio Canino insieme alla conduttrice ha scherzato su papa Benedetto XVI. Critica Maria Burani Procaccini di Forza Italia.

Ospite della puntata di ieri di Very Victoria era Fabio Canino. Il conduttore gay insieme alla padrona di casa Victoria Cabello ha scherzato su Papa Benedetto XVI che "parla male dei gay, ma si veste come loro" e che "con la tunica rosa sembra barbie Papa".

Forza Italia nella persona della senatrice Maria Burani Procaccini ha criticato la trasmissione di Mtv. "Allusioni pesantissime e particolarmente offensive del Santo Padre e dei cattolici che rappresenta" ha detto la responsabile nazionale famiglie e minori di Forza Italia.

"Vorrei che l'Agcom aprisse un'indagine. Non è tollerabile dileggiare in questo modo e fuori da qualsiasi contesto di critica legittima chi rappresenta oltre un miliardo di fedeli nel mondo. Si tratta di un fatto di asssluta gravità - ha concluso Burani Procaccini - per il quale ci attendiamo le scuse da parte dell'emittente televisiva ed una sanzione dall'Autorità".



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Tempo di primarie, Adinolfi risponde alla comunità Glbt.

Alle richieste del mondo GLBT, Adinolfi risponde un si poco convinto solo per i temi legati alla transessualità.

(Lampi di pensiero blog) Un tempo, in Italia, in autunno oltre alle foglie, cadevano anche i governi. Ormai siamo diventati più adulti e l’autunno porta nuovi fiori, come quelli di nespola. I germogli lasciano il posto ai fiori e il Partito Democratico veste l’abito buono delle primarie.

Ma c’è chi si pone degli interrogativi e si chiede quale sarà l’impegno del partito democratico per eliminare le discriminazioni che esistono tra cittadini, partendo dall’educazione, dalla lotta alla violenza e dalla necessità del riconoscimento dei fondamentali diritti di cittadinanza? Questo tema è stato sollevato da GayToday, aggregatore di blog della comunità GLBT, che ha raccolto fra i lettori le cinque domande più significative da porre ai canditati del Partito Democratico.

A una manciata di ore dall’apertura dei seggi, è arrivata solo la risposta di Adinolfi. Rimando al sito per i dettagli delle sue risposte. Qui mi limito a riportare le sintesi.

1. Omofobia

Domanda: TQuali saranno le linee d’azione che seguirà il PD per combattere le discriminazioni di genere e per orientamento sessuale in ogni ambito della vita sociale?

Nessuna azione viene indicata. Solo un richiamo ai diritti sanciti dalla Costituzione.

2. Matrimonio

D. - Secondo Lei il PD potrà schierarsi apertamente a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso, come battaglia di civiltà?

Propone un referendum tra gli iscritti del Pd sul tema del matrimonio omosessuale. E si atterrebbe al suo esito.
Secondo lui, il mondo GLBT ha perso un’occasione; avrebbe dovuto esprimere un proprio candidato alla segreteria del PD.

3. Omogenitorialità

D. - Esistono in Italia migliaia di figli di coppie di gay e di lesbiche. Come propone di tutelare i figli di queste coppie? Come pensa di riconoscere i diritti/doveri dei genitori non biologici? E’ favorevole o contrario all’adozione, nazionale ed internazionale, di minori da parte di coppie di persone omosessuali?

Al tema non si dà riconoscimento: è troppo fragile la personalità di un bambino per negargli il diritto ad avere una mamma e un papà.

4. Fecondazione eterologa

D. - Sarebbe pronto a rivedere la legge 40 (procreazione assistita), tenendo conto anche delle istanze dei gay e delle lesbiche?

Si, nell’ambito della revisione periodica prevista dalla legge 40 stessa. Ma si aspetta maggiore forza (forza organizzata, intendo, dunque forza politica) per avanzare elementi concreti di modifica. Ind, altro richiamo alla necessità di organizzazione del mondo GLBT.

5. Transessuali

D. - Proporrebbe un provvedimento che faciliti, con le dovute cautele e verifiche, la necessità di cambio di identità anagrafica per i cittadini transessuali?

Si. Indi, ulteriore richiamo alla necessità di smettere di delegare e un suggerimento a farsi “direttisti”, azionare le leve della partecipazione pressante e “antipatizzante”.

Tralascio di sottolineare i neologismi vacui e l’argomentare radicato su posizioni preconcette, prive di fondamento scientifico, soprattutto sui temi più delicati, che coinvolgono la psiche e lo sviluppo individuale.
A chi legge le proprie conclusioni.


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Un Pacs ogni quattro matrimoni.

I dati resi noti dal Ministero degli Interni.
In Francia sempre più coppie scelgono questa unione: oltre 77 mila nel 2006. Soprattutto eterosessuali.

(Il Corriere della Sera) Un successo, stando ai dati. A otto anni dall'introduzione dei Pacs in Francia, sono sempre di più le coppie d'Oltralpe che formalizzano la loro unione attraverso i Patti Civili di Solidarietà (la scheda). La crescita, secondo i dati forniti dal ministero della Giustizia transalpino (leggi il rapporto in pdf) e ripresi da "Le Monde", è del 20% annuo. Tanto che nel 2006 sono oltre 77.000 coppie, al 93% eterosessuali, che hanno scelto questa opzione. Ormai per ogni cento matrimoni celebrati, vengono siglati 25 Pacs. Nel 2000 erano 5.

COPPIE GAY - Contrariamente a quanto paventato dai suoi oppositori, in totale solo il 12% delle coppie che ha firmato un Pacs sono formate da persone dello stesso sesso (e nel 2006 la percentuale è scesa al 7%). Dopo il picco dei primi anni, con oltre il 40% dei Pacs firmati, le coppie gay che lo siglano sono ora in calo. La percentuale delle separazioni delle coppie eterosessuali dopo sei anni è molto simile a quello delle coppie sposate: il 18,9% contro il 18,2%. L'età media di coloro che hanno contratto quel tipo di rapporto è diminuita rispetto ai primi anni e si è stabilizzata a 32,6 anni per gli uomini e a 30,4 per le donne. Questa età resta più alta per i partner dello stesso sesso. Le differenze territoriali sulla frequenza dei Pacs si sono attenuate, ma Parigi non fa testo perché ha un tasso di Pacs per abitante nettamente più alto che negli altri dipartimenti.

VANTAGGI - Il successo del Pacs, spiega il quotidiano francese, è dovuto «alla sua flessibilità, alla sua apertura alle coppie omosessuali e anche ai vantaggi fiscali che comporta». In Francia esistono tre tipi di unioni: le unioni libere, che non comportano diritti né doveri; il Pacs, firmato davanti al cancelliere del Tribunale e che impone alle parti un «aiuto mutuo e materiale» e può essere sciolto con una semplice dichiarazione; il matrimonio, firmato davanti al sindaco, che obbliga a un dovere di «fedeltà, di soccorso e di assistenza», stabilisce la presunzione di paternità nei confronti dei figli nati durante il matrimonio e non può essere sciolto che al termine di una lunga procedura giudiziaria. (nella foto Bertrand Delanoe, Sindaco gay di Parigi )

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Polonia: Niente diritti.

La Polonia verrà esentata dal carattere obbligatorio della Carta dei diritti fondamentali, il testo che sostituirà la Costituzione Europea. Il governo conservatore ha ottenuto dai suoi 26 paesi partner che solo la parte "sociale" del testo, legata al diritto al lavoro, abbia un valore giuridico superiore al diritto polacco. Gli articoli che riguardano i diritti individuali e politici delle minoranze sessuali non saranno obbligatori.
La presidenza portoghese dell'Unione Europea ha pubblicato la versione finale del testo, stabilendo: "La Carta non estende la facoltà della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (...) di valutare che le leggi, i regolamenti o le disposizioni, le praticyhe o le azioni amministrative della Polonia o del Regno Unito siano incompatibili con i diritti, le libertà e i principi fondamentali che essa riafferma". In altre parole, la Polonia ha ottenuto una deroga e non verrà obbligata ad applicare sul suo territorio la legge europea riguardante i diritti umani (amche gli inglesi godono di una deroga, ma per altri motivi).

A questo grave scacco della difesa delle minoranze sessuali non è estranea la pressione del presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha sollecitato i suoi partner europei ad adottare il testo, forzandoli ad accettare le condizioni dell'attuale governo polacco. E questo malgrado il fatto che in Polonia siano previste elezioni anticipate il 21 ottobre prossimo, solo pochi giorni dopo l'adozione ufficiale della Carta (18 e 19 ottobre).
Dopo quest'ultima data, per la prima volta sarà possibile far parte dell'Unione Europea senza riconoscere i diritti delle minoranze sessuali.

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Germania, in vendita chiese senza fedeli: presto diventeranno moschee.

(Andrea Tarquini - La Repubblica) L’Europa delle cattedrali, come la chiamava Robert Schuman, uno dei padri dell’Unione, potrebbe divenire anche l’Europa delle moschee. Questo è almeno il timore esasperato di alcuni media ed esponenti religiosi in Germania, dopo che due luoghi di culto della Chiesa neoapostolica (una confessione cristiana indipendente) a Berlino sono state vendute a comunità musulmane e stanno per essere trasformate in centri islamici. “Il Dio dei cristiani non è il Dio dei musulmani”, protestano alcuni sacerdoti. “Sempre più chiese trasformate in moschee”, grida Bild in prima pagina. Il portavoce dell’arcivescovo di Berlino, Stefan Foerner, non esclude che qualche chiesa cattolica in futuro venga venduta ai musulmani. Le cui organizzazioni vogliono più che raddoppiare il numero delle moschee. Il caso delle due chiese vendute fa sensazione. Sorgono a Neukoelln e a Tempelhof, due quartieri a forte presenza di musulmani, che in Germania sono in tutto 3,4 milioni. L’organo, il pulpito e altri simboli cristiani stanno per essere smontati.

Mancano fedeli, vocazioni, e soldi per i cristiani. Per cui circa diecimila chiese cristiane potrebbero essere chiuse. Mentre cresce il numero delle moschee. Oggi quelle con cupola e minareto in territorio tedesco sono 154, spiega Salim Abdallah, presidente, dell’Istituto centrale tedesco degli archivi islamici. “Abbiamo censito 184 progetti per costruirne di nuove”. E Colonia litiga da mesi sulla costruzione di un’enorme moschea. […] Non tutti sono per la linea dura: meglio vendere le chiese ai musulmani che a supermarket o casse di risparmio come è accaduto, dice la pastore Elisabeth Kruse. E Padre Michael Renneborg, la cui chiesa a Moabit (quartiere con un 50 per cento di musulmani sul totale dei residenti) è vuota da anni, non avrebbe “nulla in contrario” a vendere la sua chiesa agli islamici. Ma i suoi fedeli, pur sempre meno impegnati, sono contrari.

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Caro diario, ti parlo di sesso.

(Queerblog) Una studiosa australiana vuole scrivere un libro su come le coppie contrattano l’offerta sessuale e ha dunque invitato coppie omosessuali a tenere dei diari in cui annotare gli alti e bassi del desiderio, chi inizia l’approccio e la riuscita o meno dei match. La notizia la trovate qui.

Partendo dal presupposto che in genere è la donna con un “sex drive” minore a determinare la frequenza del sesso all’interno di una coppia, Bettina Arndt vuole capire cosa succede a letto quando si mettono insieme due donne e, di riflesso, quando si accoppiano due uomini, la cui carica sessuale è normalmente considerata maggiore.

L’uomo è una bestia, si sa, e il gay è una troia assatanata. Quindi due gay che fanno sesso in teoria dovrebbero fare scintille. Poiché invece la donna è più psichica, due lesbiche cosa potranno mai combinare tra le lenzuola, se non dormire pacatamente? In parole povere, questo sembra essere l’assunto che sta alla base della ricerca della Arndt.

Sarebbe interessante sapere come va il sesso di coppia tra voi lettori e lettrici di Queerblog. Siete gay allupati che fanno i numeri da circo? Siete lesbiche annoiate prossime alla frigidità? Di solito la realtà è un po’ più complessa di come ce la vogliono mostrare. Dite la vostra qui, oppure scrivete alla Arndt.

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Secondo i lettori di Gaywave è Francesco Arca il vero sirenetto dell’estate 2007.

(Gaywave) Grazie a tutti voi che avete partecipato eleggendo il sirenetto di questa estate. Il nostro sondaggio ha avuto un gran successo e decretato così chi per i lettori di Gaywave è l’uomo simbolo di quest’ultima stagione balneare.
Vince su tutti Francesco Arca, ex tronista di Maria De Filippi, salito alle cronache hard per il suo coinvolgimento nell’affare sesso e cocaina di vallettopoli. e adesso fidanzato innamorato dell’attrice Laura Chiatti.
Lo segue in classifica Luca Cordero di Montezemolo, immortalato nudo in barca con le sue grazie al vento. Lui, industriale e uomo d’affari serio e compito, in quelle immagini davvero sexy.

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Ancora sul Maharaja gay: Un articolo della Bbc.

Ha suscitato una notevole curiosità sapere che in India un Maharaja ha fatto coming-out. Per saperne di più abbiamo recuperato questo vecchio articolo della BBC che vi proponiamo.
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(Bbc) Centinaia di persone di tutti gli strati sociali si sono radunate in India, davanti al palazzo reale di Vadodara, nel Gujarat , per festeggiare il compleanno del principe apertamente gay Manvendra Singh Gohil, che ha compiuto 42 anni.
Il principe gay è una figura di spicco nel movimento per i diritti civili lgbt indiani, e ha invitato lui stesso gay e lesbiche alla sua festa di compleanno durata due giorni, nel corso della quale si sono esibiti artisti e musicisti gay.
L'omosessualità è ancora illegale in India e punibile con la prigione, secondo la vecchia legge britannica. Il principe, dichiarato in famiglia ormai da anni, ha parlato pubblicamente della sua omosessualità solo l'anno scorso, concedendo una intervista al giornale Times of India.

La sua famiglia, temendo rappresaglie, lo ha disconosciuto e privato dell'eredità e del titolo. Ma il mese scorso suo padre, uno degli uomini più ricchi dell'India, ha ammorbidito il suo atteggiamento, arrivando fino a giustificarsi con la stampa per il condizionamento subito dalla tradizione; subito dopo ha restituito il titolo al suo unico figlio, riconciliandosi con lui.

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Don Sante non molla: «Non vado via».

«Resto il parroco morale . la mia unica colpa è essere innamorato di una donna». Il prete-fidanzato annuncia che non intende lasciare Monterosso nonostante il Vescovo lo abbia allontanato.
(Il Corriere della Sera) Don Sante non molla. «Non lascio Monterosso» è stato l'annuncio fatto da padre Sguotti, nella sua casa di Lovertino, in provincia di Vicenza. L'ex parroco del paese di Monterosso, allontanato dalla parrocchia su ordine del vescovo per una serie di indiscrezioni della stampa che lo indicano come padre di un bambino, torna sulla vicenda. «La mia unica colpa - dice in conferenza stampa- è essere innamorato di una donna e di voler bene ad un bambino».

PADRE? - Alle domande dei cronisti se il figlio sia suo e se la donna di cui è innamorato abiti nella casa a fianco alla sede della nuova Chiesa, Don Sante risponde con un evasivo «non lo so». Ma continuando a parlare del futuro della sua ex parrocchia Don Sante non usa mezzi termini: «Non vorrei essere nei panni del Vescovo quando le carte sul mio conto arriveranno a Roma. Ci vorranno due o tre anni ma alla fine avrò ragione. Nel frattempo sarò il parroco morale della chiesa di Monterosso».


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Tommasino sette bellezze e il burka della Rosi Bindi.

(Turi Vasile - Agenzia Radicale) Confesso che di Tommaso Padoa Schioppa non conoscevo neppure il nome; colpa della mia ignoranza perché ho poi appreso che si tratta di un personaggio importante nel campo dell'economia e che gode credito anche all'estero. Incorreggibilmente però non posso trascurare alcuni sintomi che a me paiono rivelatori, condizionato come sono da antiche sentenze del tipo: "Dimmi come parli e ti dirò chi sei".

In questo senso l'illustre Ministro dell'Economia farebbe bene a star zitto, se ne avvantaggerebbe la sua autorità. La sua uscita: "Le tasse sono bellissime!" ha fatto ridere molta gente. Un mio autorevole amico che, a differenza di me, sa molte cose, lo ha battezzato "Tommasino Sette Bellezze". Parlando seriamente egli poteva trovare cento espressioni più pertinenti per tessere l'elogio delle tasse; evidentemente egli ha della Bellezza un codice estetico del tutto personale. Un'altra sua espressione che ha fatto senso è l'aver chiamato "bamboccioni" i giovani cresciutelli che non si decidono a spiccare il volo dalla casa paterna - non per bamboleggiare e farsi servire da mammà, ma perché non hanno prospettive, sia per colpa della società e sia, in altri casi, per mancanza di personale iniziativa o per colpevole inerzia che nasconde non un giocattolo ma la depressione, malattia esistenziale.


Tasse e gioventù sfiduciata sono argomenti seri, non si possono liquidare con espressioni improprie che contrastano con il linguaggio che ci aspetteremmo da uno scienziato e da un uomo di Stato.


Come non ci aspetteremmo il parere favorevole di Rosi Bindi, altro pezzo importante della compagnia di giro che ha come capocomico Romano Prodi, al burka, presuntuosamente mascheramento religioso, in realtà conseguenza di un feroce maschilismo e di una gelosia fanatica.

Tuttavia, se proprio Rosi Bindi tiene seriamente alla sua tolleranza, le consigliamo di indossare lei il burka, per dare l'esempio e per evitarci quello spettacolo dei suoi duri lineamenti atteggiati a un sorrisetto che non è quello della Gioconda ma espressione di una superiorità non si sa su che cosa fondata.


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Roberto Faenza porta sul grande schermo "I Vicerè" di Federico De Roberto.

E’ uno dei film più attesi della stagione I Vicerè che il regista Roberto Faenza ha tratto dal romanzo di Federico De Roberto, con la collaborazione alla sceneggiatura di Filippo Gentili, Andrea Porporati e Francesco Bruni.
Il film, prodotto da Elda Ferri per Jean Vigo e la spagnola I.C.C S.A. in collaborazione con Rai Cinema e Rai Fiction, verrà montato in due versioni: una per il grande schermo, la seconda, più lunga, che verrà poi trasmessa in due puntate su Raiuno.

«Un paese che propone tre versioni dei Promessi Sposi», ha dichiarato Faenza, «non può continuare a trascurare I Vicerè. Credo che il romanzo di Federico De Roberto sia adattissimo a raccontare i limiti del paese in cui viviamo, la sua capacità di fingere trasformazioni che lasciano tutto uguale, sì, proprio come diceva la celebre frase del Gattopardo
Il cast è di grande richiamo: protagonisti sono infatti Alessandro Preziosi (Consalvo) e Cristiana Capotondi (Teresa), reduce dal successo di La notte prima degli esami. Con loro Lucia Bosé nei panni di Donna Ferdinanda e Lando Buzzanca: «Interpreterò il principe Giacomo. Un personaggio che con me non ha nulla a che fare perché lui è avido e superstizioso. Ma nel fondo di ognuno di noi ci sono questi sentimenti, e io andrò a scovarli.»

Il film è stato girato nell'estate 2006, in buona parte a Catania (dove è ambientato il romanzo) e nel palazzo Chigi di Ariccia, già utilizzato da Luchino Visconti per alcune scene del Gattopardo. I costumi sono firmati dal a Milena Canonero, premio Oscar per Barry Lyndon e Momenti di gloria, la scenografia è di Francesco Frigeri. Maurizio Calvesi è il direttore della fotografia.

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I segreti di corte? Nelle borse di Elisabetta.

In un libro che uscirà il 15 ottobre Il contenuto di uno degli accessori più amati dalla Regina.
Mentine, cruciverba e un beauty case di 60 anni fa. Ma l'accessorio è anche un «codice» per lo staff reale.

(Simona Marchetti - Il Corriere della Sera) Il contenuto delle borse delle donne stuzzica da sempre la curiosità dei maschietti, che proprio non riescono a capacitarsi del perché le loro compagne debbano andare in giro con mezza casa stipata nella tracolla, ovviamente griffata. Se poi la borsa in questione appartiene a una delle donne più potenti del mondo come la Regina Elisabetta, allora il desiderio di dare una “sbirciatina” diventa assolutamente irresistibile. Ne sanno qualcosa Phil Dampier e Ashley Walton che hanno dato alle stampe What’s in the Queen’s Handbag: And Other Royal Secrets (ovvero, «Cosa c’è nella borsa della Regina e altri segreti reali») che uscirà il prossimo 15 ottobre, nel quale viene rivelato non solo il contenuto della borsetta reale, ma anche l’uso che ne viene fatto.

MENTINE E CRUCIVERBA - Sua Maestà considera, infatti, il fedele accessorio (ne ha circa 200, fatte dalla casa londinese Launier) un modo efficace per comunicare con il suo staff. Quindi, se mai vi capitasse di trovarvi a un pranzo reale, state bene attenti a dove viene messa la borsa, onde evitare imperdonabili gaffe. Per tradizione, una regina non va in giro con denaro contante, tanto meno carte di credito o assegni, per non parlare delle chiavi della macchina o del passaporto (che non ha), ovvero gli oggetti “irrinunciabili” per la quasi totalità delle donne. Eppure la handbag reale è tutto fuorché vuota, perchè Sua Maestà – che non esce mai senza il gancio in metallo a forma di “S”, che aggancia lei stessa al bordo del tavolo, così da tenere la borsa sospesa dal pavimento - non può assolutamente fare a meno della sua collezione di portafortuna; delle foto di famiglia (la preferita è uno scatto del Principe Andrea al ritorno dalle Falklands); delle mentine e delle caramelle al cioccolato per i suoi adorati corgis; di un paio di cruciverba che i camerieri le ritagliano appositamente dal giornale e del beauty case in metallo che Filippo le regalò come dono di nozze 60 anni fa. Non bastasse, qualche volta si porta dietro persino una macchina fotografica, con la quale scatta lei stessa le foto.

UN CODICE PER LO STAFF - Come detto, però, per la Regina la borsa non è solamente un porta-oggetti, ma diventa anche un codice cifrato per quelli che le stanno intorno: così, se posarla sul tavolo sta ad indicare che il pranzo o la cena finiranno nel giro di pochi minuti, appoggiarla a terra è indice di una conversazione poco interessante e con quel gesto Elisabetta II chiede l’intervento della dama di compagnia, che si materializzerà al suo fianco in una manciata di secondi.

PRANZI LIGHT - Il libro svela, però, anche qualche piccolo segreto di Buckingham Palace: dal trattamento a cinque stelle riservato ai cani reali (dormono in ceste di vimini sollevate dal pavimento, in una stanza fuori dalla camera da letto della Regina, che occasionalmente permette loro di dormire con lei) al cameriere preferito di Sua Maestà (Paul Whybrew, noto come “Big Paul”, lavora a Palazzo da 30 anni e fu lui a salvarla nel 1982, quando Michael Fagan si introdusse nella sua stanza, e quel gesto eroico ha cementato la loro amicizia). Quanto alle preferenze gastronomiche, Elisabetta II inizia sempre la sua giornata con una tazza di Earl Grey e qualche biscotto Marie, mentre la colazione vera e propria è a base di toast e marmellata, sempre con l’immancabile tè. La Regina consuma, inoltre, due o tre bottiglie di acqua gassata Malvern, mentre l’alcool è riservato alle occasioni speciali e in questo caso la scelta va al Mateus Rosé. Decisamente “light” i pranzi, con pesce o pollo, verdure fresche e insalata, mentre alle 5 è l’ora degli scones fatti in casa e dei sandwich al cetriolo, che devono essere rotondi e tagliati della misura giusta per non contraddire un’antica credenza che vuole che chiunque presenti alla Regina del cibo appuntito stia cercando di abbattere la monarchia. Sua Maestà adora i cibi semplici, come roastbeef e “fish and chips”, banditi, invece, dai menù reali aglio, cipolla, salsa di pomodoro e curry, oltre a more e lamponi perché i semini le vanno nei denti. Pretese da nulla se paragonate a quelle del Principe Carlo, che è così ossessionato dal cibo biologico da farselo spedire direttamente da Highgrove in qualunque posto si trovi.

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Sportivi: Sergio Parisse.

Sergio Parisse rugbista argentino naturalizzato italiano. Ex sirenetto dei Dieux du Stade, un metro e novantasei, un quintale abbondante, e...due glutei di puro marmo.





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Giornata contro la pena di morte.

(Famigliafantasma blog) Oggi è la giornata mondiale contro la pena di morte.
Vogliamo ricordare che ancora sette nazioni nel mondo prevedono la condanna a morte per atti omosessuali:

• Iran
• Mauritania
• Saudi-Arabia
• Sudan
• United Arab Emirates
• Yemen
• Nigeria (in 12 province del nord, sotto la legge della Sharia)

In altre nazioni non è la legge, ma è la prassi a dare licenza di uccidere gli omosessuali a chiunque, dovunque e in qualunque momento: è il caso dell’IRAQ o di altre nazioni.

Sono stati importanti, non roba da terzo mondo. Sono nazioni che di fatto, senza che ce ne accorgiamo, modificano (in peggio) la nostra vita di “occidentali emancipati”.

Per riflettere, vi riporto alcune parole* di Philipp Braun, Co-Segretario Generale dell’ILGA:
Il valore e la dignità di ogni essere umano è al centro della filosofia dei diritti umani Universali. Ogni persona è unica ed è proprietaria del diritto più prezioso, il diritto alla propria vita.
La sola esistenza della pena di morte è in contraddizione con la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, e ridicolizza il valore e la dignità della vita umana. Ma ancora più barbarico è condannare a morte degli esseri umani perché amano persone del loro stesso sesso.
Urge che le nazioni Unite si adoperino per rivalutare il valore e la dignità di ogni individuo. Già nel 2003 e nel 2004 le Nazioni Unite hanno votato una risoluzione contro le condanne a morte per atti non violenti, come appunto il sesso tra adulti consenzienti. Il diritto alla vita è universale e assoluto. Non può essere negoziato, condizionato o giustificato.

Questo post è dedicato a Mahmoud Asgari, 16 anni, e Ayaz Marhoni, 18 anni

* La traduzione è personale e frettolosa. Non è letterale ma riflette con onestà il messaggio di Mr. Braun.



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A Bologna Il sociale nella blogosfera.

On line il blog del Progetto "Quartieri Solidali 2": la rete al servizio della comunità.
(Flavia Corradetti - Bandiera gialla) Informare sulle iniziative, sull’andamento del progetto e raccogliere opinioni: questi gli obiettivi alla base del lancio del blog http://quartierisolidali.blogspot.com/. Il Progetto Quartieri Solidali, nato nel 2005/2006 nel territorio imolese all’interno di una progettualità promossa dal CSV Volabò, mira a contrastare le varie forme di disagio giovanile mettendo in rete le risorse presenti sul territorio e creando così coinvolgimento e partecipazione attiva di tutta la cittadinanza.
Alla base del progetto vi è l’intenzione di dare risposte concrete e efficaci per accrescere la capacità di dialogo e confronto costruttivo tra le differenti parti in gioco (giovani e adulti, pubblico e privato, organizzazioni sociali, comunità). La finalità si può dunque riassumere nella volontà di soddisfare i bisogni emersi nel corso dell’indagine sul territorio imolese e al tempo stesso attivare nuove iniziative del “fare assieme”che vedono sempre la collaborazione tra Istituzioni e cittadini.
La rete di soggetti e associazioni coinvolte è molto varia e quindi portatrice di contributi ed esperienze diverse: capofila del Progetto è l’associazione ALZHEIMER, in rete con altre realtà come AIDO, AVIS, A.U.S.E.R. e Caritas, solo per citarne alcune.

Altra esperienza significativa nell’ambito dei blog sul sociale è rappresentata da “Asfalto- il blog delle persone senza dimora di Bologna” (http://viadelporto.splinder.com/). On line dal luglio 2006, Asfalto nasce per iniziativa del laboratorio di informatica del Centro diurno di via del Porto 15. Alla domanda “perché un blog?”, i fondatori rispondono: “Perché crediamo che ogni storia sia degna di essere raccontata, soprattutto se fatto con verità e ironia. Perché il blog è uno strumento che ci dà la possibilità di fissare ciò che invece svanisce”. Un progetto coraggioso, uno spazio senza filtro dove commentare e confrontarsi senza pregiudizi sui temi più svariati: vita di strada, emarginazione e dipendenze….ma anche su temi “leggeri” come amore e amicizia.

Due esempi di come la rete possa offrire visibilità e spazi d’azione e confronto a tutti i soggetti che operano nel sociale: è così che il blog da diario personale o di approfondimento giornalistico può diventare strumento nelle mani della comunità, per esercitare una vera cittadinanza attiva.

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Lesbiche e festa cinema.

Le assassine legate da un amore lesbico che uccidono il perbenismo in tv andranno "in onda" per la prima volta il 20 ottobre alla Festa del Cinema di Roma.

(Ansa) Episodio pilota del serial prodotto da Fox International Channels Italia e voluto dal direttore Mario Sesti nella sezione Extra, Donne assassine ha per protagoniste Marta e Veronica, interpretate da Donatella Finocchiaro e Sabrina Impacciatore: una (quasi) suora e un'attrice (quasi) fallita, due femminilità agli antipodi che dimostrano la ricchezza di sfumature dell'essere donna.
Un patrimonio di psicologie e contraddizioni che spesso la televisione, abituata a declinare il femminile solo nei ruoli di figlie, mogli e madri, dimentica. "I committenti di Fox - dice Paragnani - volevano da noi un prototipo televisivo che avesse la qualità di un prodotto cinematografico. Serial come "Lost" o "24" dimostrano di non aver nulla da invidiare al cinema, in termini di regia e interpretazione. E con Fox è stato un amore a prima vista: ho iniziato a lavorare al progetto di una sit-com, anche sull'onda del successo di "Boris", e poi a Donne assassine: naturalmente gli standard qualitativi imposti dalla rete sono altissimi, però è grazie a committenze come queste che oggi il grande cinema si vede in televisione". "Nel mio film - continua il regista - si parla di un amore lesbico, e di un delitto efferato che coinvolge una donna di Chiesa. Tutti tabù che nessuna rete in chiaro sarebbe disposta a infrangere. molto tempo che lavoro per il piccolo schermo, e l'esperienza mi ha insegnato che la tv generalista rifiuta il concetto di autorialità. Più che una critica, è una constatazione: i prodotti televisivi italiani si somigliano tutti, sempre alla ricerca di un tocco di mélo, persino nelle sit-com". Secondo Paragnani "la femminilità in tv è sempre rassicurante: la donna è soltanto madre, o moglie, in qualche caso amante. C'è tutto un mondo, di donne omosessuali, o di sessualità represse, di altri modi di vivere la propria femminilità, che la tv e il cinema hanno rimosso. La sfida del mio film - spiega - è anche questa: proporre a una platea televisiva fatta per lo più di donne (così dicono le statistiche) una storia fuori dagli schemi. E i primi test-screening sono incoraggianti: il pubblico femminile dimostra di apprezzare il film proprio perché racconta senza censure un tipo di sessualità escluso dall'immaginario collettivo descritto dalla tv".

(La Gazzetta del Sud) Anche una "forte" opera lesbica alla Festa del Cinema di Roma. Si tratta della puntata pilota di una nuova serie, all'insegna della qualità, prodotta da Fox International Channels Italia. La serie, che porta il titolo "Donne Assassine", è dedicata a casi di ribellione femminile e la puntata pilota "Marta e Veronica", diretta Herbert Simone Paragnani è ispirata alla vera (e tragica) storia d'amore tra una suora e un'attrice. Questo episodio pilota (50') è stato selezionato dal direttore Mario Sesti e inserito nella sezione "Extra" della Festa di Roma (sarà proiettato il 20 settembre ore 20:00 al teatro Studio). Le protagoniste di questo cruento fatto di sangue sono Donatella Finocchiaro (foto sopra) e Sabrina Impacciatore, la prima interpreta una quasi suora e la seconda un'attrice ormai disillusa, due tipi di donne molto diverse ma che si ritroveranno legate da una passione travolgente che la società perbenista e ipocrita del periodo non poteva accettare.

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Rosa e verde per i nudi di Spencer Tunick a Miami Beach.

In 600 nudi a Miami Beach, nell’Hotel Sagamore, per Spencer Tunick.
(La Stampa) Il fotografo americano ha ripreso i partecipanti su materassini (rosa per le donne, verdi per gli uomini), volutamente in stile vacanziero e allegro, secondo gli stereotipi che associamo al luogo. Le immagini verranno presentate alla fiera dell’arte di Basilea.

Come d’abitudine i partecipanti erano volontari, quasi tutti del sud della Florida, non retribuiti. Unico compenso: una replica in edizione limitata della cartella.



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Centocelle: il parroco raccoglie firme contro le lucciole.

(abitarearoma.it) Stavolta a prendere l’iniziativa è stato un parroco, ovvero Gianfranco Palmisano sacerdote della chiesa di San Felice da Cantalice, nel quartiere Centocelle-Alessandrino. Messa via ogni benevolenza, il “don” è passato alle maniere forti e, domenica scorsa, sul sagrato della chiesa, ha indetto una raccolta di firme per chiedere a Veltroni e al prefetto Mosca di allontanare le prostitute da via Palmiro Togliatti.

Il risultato? In poche ore la petizione ha raccolto oltre mille adesioni. Il motivo di tanto “successo” è contenuto nella lettera che i cittadini della zona hanno intenzione di spedire alle autorità.
Ecco qualche stralcio."Portare i bambini nell’unica area verde della zona, il Parco Madre Teresa di Calcutta, è diventato un rischio: qui non si può camminare senza imbattersi in preservativi usati, fazzoletti con relativo materiale organico e bottiglie di alcolici."(...)

E poi
Tutti i giorni siamo costretti ad assistere a spettacoli indecenti e atti osceni. Sono state addirittura sorprese persone che consumavano all’aperto.

La raccolta di firme proseguirà, sempre nel piazzale della chiesa, anche domenica prossima. E se la protesta dei firmatari non dovessero aver seguito? I cittadini fanno sapere di essere pronti a gesti clamorosi. Staremo a vedere.



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Francia: Pacs,quasi 80mila nel 2006.

Coppie omosessuali scendono al 7%.

(Ansa) Il numero dei Pacs, i Patti civili di solidarieta', e' piu' che triplicato in Francia fra il 2000 e il 2006. Dai 22.276 si e' passati ai 77.362 dell'anno scorso. Le coppie omosessuali che rappresentavano un quarto dei Pacs nel 2000 sono scese al 7% nel 2006. Per la prima volta il ministero della giustizia francese ha reso noti i dati sul numero e sulle caratteristiche dei Pacs in Francia, dall'anno della loro istituzione, nel dicembre 1999, al 2006.




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Coppie di fatto: Ennesimo rinvio per il pdl Zanca in Emilia-Romagna.

(Queerway) Ancora bloccata la legge Zanca in Emilia-Romagna sulle coppie di fatto. I consiglieri dei Ds e della Margherita hanno votato l'ennesimo rinvio dello stop chiesto per "approfondimenti" riguardo al provvedimento che intenderebbe "armonizzare" il termine "famiglia" inserendo in esso il criterio della convivenza.
Lo stop naturalmente mira a posticipare la discussione della legge regionale a dopo le primarie del PD. Il tema, infatti, è di quelli che possono spaccare la coalizione di centro sinistra che governa in viale Aldo Moro ed è uno dei temi più "scottanti" del nascente partito democratico. A dichiarare lo stop preventivo in vista delle elezioni delle assemblee costituenti sono gli stessi esponenti del PD:
"Non si è voluto creare un incidente d'immagine per il Pd".

A lanciare il salvagente alla maggioranza la lettera del consigliere di Forza Italia Gianni Varani che chiedeva il rinvio della discussione del Pdl perchè impossibilitato a partecipare alla seduta. Una chiara conferma "carenza di cultura laica" a detta dello stesso Mezzetti (Sd) che denuncia anche che "le forze di riferimento del Pd fanno volentieri a meno di affrontare questo tema". Lapidario il commento del capogruppo Sd e firmatario del provvedimento: "Stanno cercando l'albero a cui impiccarsi".

Al coro delle critiche si aggiunge il dipietrista Paolo Nanni (terzo voto contrario al rinvio):
"Mi spiace di non essermi comportato da gentleman nei riguardi di Varani. Ma i tanti cittadini legati da vincoli affettivi e che vogliono un futuro alla luce del sole, non possono più attendere".

Nella discussione la Quercia cerca di rispedire le accuse al mittente e insieme alla Margherita cerca di smorzare i toni e il consigliere Gian Luca Rivi mette in evidenza che "il Pd è un progetto nazionale" e perciò non può in nessun caso "essere condizionato" dal progetto di legge Zanca.Sembrerebbe quindi non esserci alcun intento tattico a rinviare la discussione a dopo le elezioni del PD (!?), tanto che il leader della Margherita si dice pronto a discutere il pdl presentato da Zanca ribadendo che nella seduta che ha votato il rinvio c'era "condivisione" sulla richiesta di rinvio di Varani considerato anche l'azzurro ha un "interesse politico" sull'argomento (aveva dichiarato: "Il mio sarà un no al pdl senza se e senza ma").

Interesse politico contrario all'approvazione del provvedimento stando anche alle dichiarazioni di Giovanni Leporati, consigliere provinciale FI, che aveva apertamente criticato la giunta di Castel Maggiore: "Lo statuto comunale che mette sullo stesso piano, in ordine ai servizi del Comune, la famiglia naturale e le unioni di fatto, non ha senso perché non c'è nessuna legge nazionale che regola la materia. Bisogna vedere se è costituzionalmente legittimo che l'ufficio anagrafe stili tale registro. Dietro l'angolo, non vorrei ci fosse l'idea di introdurre la famiglia alternativa, cioè omosessuale".

Il punto è tutto lì, il problema vero è il timore che vengano riconosciuti diritti alle coppie omosessuali. Problema che vede schierati, in realtà, dalla stessa parte gli esponenti della destra all'opposizione e degli esponenti cattolici della maggioranza e del nascente PD.
Ancora una volta sui diritti da negare agli omosessuali l'unico punto di dialogo tra parti contrapposte della società!



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Nuovi poteri al ministero dell'educazione.

(Paolo Rodari - Il Riformista) È una vera e propria riforma culturale quella che Benedetto XVI intende iniziare (l’annuncio pare venga dato oggi o al più tardi domani) con la nomina del nuovo segretario della congregazione per l’educazione cattolica - dalla Spagna arriva l’attuale segretario generale della conferenza episcopale del paese, ovvero monsignor Antonio Martinez Camino - e con un cambio di competenze tra questa congregazione e quella per il clero.
Continua...







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La7, piccolo è bello.

(Culture metropolitane)Non ho nessun dubbio, La7 è la rete televisiva che fa la migliore informazione, o per essere più precisi è una delle due reti che fa informazione in Italia.
Tante trasmissioni, molto diversificate tra loro, condotte da bravi, ed in alcuni casi bravissimi, giornalisti. Giuliano Ferrara su tutti, poi Antonello Piroso, Gad Lerner, Daria Bignardi, Ilaria D’Amico.

Di Giuliano Ferrara, per esempio, non condivido nulla, non sono mai d’accordo con lui ma gli riconosco di essere un grande giornalista e di saper fare informazione ed in particolare informazione politica. Per esempio ieri sera nella sua trasmissione quotidiana, Otto e mezzo, c’era Lamberto Dini. Domande incalzanti e secche e quando le risposte erano evasive di nuovo domande incalzanti. Questo è successo ieri ma succede tutte le sere indipendentemente dall’ospite di turno. In queste trasmissioni si capisce di cosa si parla e alla fine capisci cosa pensano gli ospiti. Non si urla, non ci si accapiglia. Si fa infomazione e alla fine qualcosa rimane.
Un’altra trasmissione che amo molto è Omnibus condotta da Antonello Piroso, capace di mettere a proprio agio qualunque ospite e nello stesso tempo mantenere una distanza tale che gli permette di essere incisivo e, soprattutto, credibile. Anche in questo caso uno stile sobrio e pur avendo spesso interlocutori che si possono ascoltare e vedere in altre trasmissioni e su altre reti, qui non litigano, non urlano e si spiegano. Merito del progetto editoriale e della conduzione che non concede nulla al suprefluo e allo spettacolo.

La scorsa settimana ho letto della trasmissione di Ilaria D’Amico, Exit, che non ho visto, e che parlava di preti e dei loro rapporti con il sesso con testimonianze in video che nessuna altra rete avrebbe trasmesso, penso per esempio alla Rai e a Mediaset.

La trasmissione di Gad Lerner, L’infedele, è quella che seguo di meno perché i temi che affronta m’interessano di meno. Ma anche la sua è una trasmissione costruita molto bene. Tanti ospiti, tante opinioni diverse e tanta possibilità di ascoltare ragionamenti piuttosto che insulti o slogan.

E poi Le invasioni Barbariche di Daria Bignardi. La seguo sempre, quando posso. Una trasmissione scritta bene e con un bel progetto editoriale che forse ha la sua pecca più grande proprio nelle interviste che conduce la Bignardi. Lei è molto brava ma non sempre è impeccabile nel “corpo a corpo” con l’intervistato. Spesso ne subisce il fascino e soprattutto le domande, molte volte, non sono adeguate. Un passo ed un ritmo doverso invece mostra negli altri spazi della trasmissione dove la scelta degli ospiti è spesso originale ed azzecata e dove la Bignardi si trova decisamente più a suo agio e da il meglio di se.

In queste trasmissioni di cui ho parlato, l’eventuale scoop non è mai fine a se stesso, anzi a dire la verità di scoop ce ne sono pochi. E ce ne sono pochi perché la struttura delle trasmissioni è ben pensata e non ha bisogno di particolari strategie per farsi notare ed ascoltare.

Ah, dimenticavo l’altra rete, che a mio avviso fa una buona informazione è Sky. Le news di Sky Tg24, su canale 500 con la possibilità di sceglierti l’approfondimento che più t’interessa in qualunque momento della giornata, sono forse, in assoluto, il miglior telegiornale che si trasmette in Italia.


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