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lunedì 12 maggio 2008

Ad Ancona fischi a Beppe Grillo.

(Sky tg24) Show a sorpresa di Beppe Grillo, stamattina, all'Università di Ancona, dove il comico genovese è intervenuto a un seminario sulla globalizzazione con il nobel Joseph Stiglitz. Grillo ha confermato i suoi attacchi al mondo dell'informazione, al viceministro Visco e all'oncologo Veronesi, ma è stato anche contestato da una parte del pubblico.
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A Roma arriva Sgarbi cacciato da Milano. "Potrei fare il direttore artistico della città"...

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(Diacoblog) On. Sgarbi, sembra chiusa la partita con Alemanno. Allora, di cosa si occuperà?
“Veramente non c’è niente di chiuso, ma domani vedrò il Sindaco di Roma. Anche oggi ho parlato on Alemanno al telefono. Le ipotesi sono diverse. Diciamo che potrei essere una “sorta” di Direttore artistico della città, concentrandomi maggiormente sulla conservazione dei Beni Culturali”
E’ vero che ha chiesto direttamente a Berlusconi un posto nel nuovo governo, ma gli uomini di An hanno posto il veto?
“Non so chi abbia posto il veto, io ho incontrato e parlato con Berlusconi, Fini, Bossi, Bonaiuti e Bondi. So di essere un soggetto che non offre garanzia di totale obbedienza, ma ho semplicemente pensato che le mie competenze sarebbero state perfette per il Ministero della Cultura, in una veste esclusivamente tecnica”.
Il 7 Giugno ci sarà il Gay Pride a Roma. Da alcuni dirigenti del centrodestra è stata avanzata un’idea agli organizzatori: tutti in piazza con la giacca e la cravatta. Concorda?
“Anche di questo voglio parlare domani con Alemanno. Roma non può rischiare, come è successo a Milano, di diventare una città omofoba. Credo, però, che questa volta si debba chiedere agli organizzatori di non trasformare il Gay Pride in una manifestazione contro la Chiesa e contro il Papa”.
La scorsa settimana, dopo la puntata di “Anno Zero”, aveva minacciato di querelare Marco Travaglio. Ha dato mandato al suo avvocato?
” Certo che ho dato mandato, ma la querela non è relativa alla puntata di “Anno Zero”. L’ho querelato per alcune cose scritte su un giornale”

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Autodifesa di Francesca Grossi dopo la sospensione dall'Arcilesbica.

Io son tra color che son sospesi.
Pubblichiamo il comunicato stampa di Francesca Grossi in risposta alla sua sospensione da Arcilesbica per aver sottoscritto una lettera che invitava al dialogo con il Sindaco di Roma.

Roma - Tra Alemanno e il Gay Pride prova di disgelo, così il Corriere della Sera di sabato 10 maggio. Alle compagne di Arcilesbica sembra non sia piaciuta la mia iniziativa di disgelo e di firmare la lettera aperta al Sindaco di Roma Gianni Alemanno insieme al Presidente di Arcigay Aurelio Mancuso, a Imma Battaglia Presidente del Di Gay Project e al Presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo, fino a concludere in perfetto stile dirigistico che la sottoscritta agisce in “malafede” e decretare testualmente che “Francesca Grossi e' diffidata dall'usare il nome dell'associazione, fino a chiarimenti e decisioni degli organismi preposti dallo statuto per il reintegro o l'espulsione”.

Mi confortano le offerte di asilo politico che mi vengono in queste ore da esponenti del resto del movimento lgbt, che mi esprimono solidarietà, così come sono determinata a proseguire nella mia iniziativa, convinta come sono che l’avanzamento dei diritti delle lesbiche e delle persone lgbt, non sia un fatto privato da gestire con comitati di disciplina – da tempo subisco ormai un vero e proprio ostracismo, se non censura all’interno di Arcilesbica, sin da quando ho visto di buon grado l’apertura nei confronti del movimento romano del candidato Sindaco Rutelli – ma un fatto pubblico, che apra un serio confronto su quale sia la politica più efficace da portare avanti per un progresso culturale e politico dei diritti lgbt. In una fase politica, culturale e sociale come quella romana, in vista di una manifestazione così importante come il Gay Pride, si può scegliere di cedere ad un clima di scontro, oppure in modo più responsabile cercare un dialogo democratico – essendo noi per primi a proporlo - che valorizzi, seppure in un confronto serrato, le istanze e le ragioni di cui il movimento lgbt è portavoce. Perché innanzitutto in gioco ci sono i diritti da conquistare anche e soprattutto per coloro che non fanno parte del movimento e che in queste ultime elezioni, gay, lesbiche, trans, hanno visto espulsi i diritti civili dall’agenda politica - tranne che per la rappresentanza che ne hanno dato alcuni qualificati candidati – e, nella gran parte se hanno votato lo hanno fatto, ma su altre questioni.

Per quanto riguarda Roma, ribadisco le ragioni che mi hanno portata a firmare la lettera aperta definita “di disgelo” al Sindaco Gianni Alemanno, insieme con i dirigenti di Arcigay e Di Gay Project, ribadendo che da lesbica, conosco bene cosa sia la cultura della diversità e del pregiudizio. Innanzitutto per questo, credo, che con la prima carica istituzionale della città di Roma, non solo sia mio diritto cercare di dialogare, ma sia mio dovere e ovviamente se necessario scontrarmi. Quindi, alle compagne di Arcilesbica, non posso che dire che il metodo e la sostanza delle decisioni prese nei miei confronti sono sbagliate e augurare loro di ripensarci e di non continuare ad assumere atteggiamenti di censura che poco hanno a che fare con il lavoro responsabile che ho portato avanti in questi anni. Se ci sarà un incontro con il Sindaco o con un suo incaricato mi recherò ugualmente, in qualità di sospesa Presidente del Circolo di Roma di Arcilesbica, insieme con i dirigenti di Arcigay e Di Gay Project, sperando di dovermi confrontare in modo costruttivo o critico con il Campidoglio, e non di scontrarmi con le persone con cui ho condiviso un percorso. Fermo restando che l’attivismo politico, quando ci si crede, si può fare anche se sospese o addirittura espulse, sebbene in nuovi luoghi.”

Francesca Grossi

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Polemiche in Usa per utilizzo di terapie "blocca pubertà" per bimbi trans.

(Ansa) Bloccare la puberta' per aiutare il proprio bambino a convivere con l'inclinazione a identificarsi nell'altro sesso: la nuova frontiera dell'endocrinologia - una terapia che blocca lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari prima dell'inizio dell'adolescenza - fa discutere gli Stati Uniti. ''Se impedisci alle gonadi, vale a dire le ovaie nelle ragazze e i testicoli nei maschietti, di produrre steroidi sessuali, puoi letteralmente fermare ogni differenza tra i sessi'', spiega Norman Spack, uno specialista del Children's Hospital di Boston e uno dei pionieri negli Stati Uniti per questo tipo di controversa terapia. Reazioni indignate sono arrivate dalla destra religiosa: il gruppo MassResistence che in Massachusetts si batte contro gli eccessi della bioetica e i diritti civili dei gay ha parlato di ''abuso su minori'' e ''esperimenti medici degni dei nazisti''.

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Censura del Cardinale Martino. Basta pornografia e violenza nei mass-media.

Comunicazione sia sempre a tutela persona umana.
(Apcom) Il cardinale Raffaele Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace, condanna i messaggi che "promuovono l'odio e il conflitto fra individui e gruppi, l'oscenità e la pornografia, la descrizione morbosa della violenza, il dileggio della religione" contenuti nei mezzi di comunicazione e richiama invece al principio etico della comunicazione, ovvero "la persona umana e la comunità umana sono il fine e la misura dell'uso dei mezzi di comunicazione sociale".

Intervenendo questo pomeriggio a un convegno su 'Media, persona umana e sviluppo' promosso dall'Università Europea di Roma, il cardinale Martino ha richiamato a un "uso appropriato dei mezzi di comunicazione e delle nuove tecnologie mediatiche" che "possono costituire dei potenti fattori di promozione umana". "Tuttavia - ha aggiunto il capo del Dicastero vaticano - si deve anche riconoscere che i mezzi di comunicazione e le nuove tecnologie mediatiche possono avere valenze negative", tra queste appunto l'odio, la violenza, l'oscenità e la pornografia. "Bisogna essere sempre a favore della libertà di espressione", ha detto Martino, sottolineando tuttavia che "anche la libera espressione deve osservare principi come la verità, la correttezza e il rispetto".

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La riforma dei radicali per la famiglia: Matrimoni gay e adozione ai single.

"Diritto di famiglia sia adeguato ai tempi ed europeo".
(Apcom) Matrimonio tra persone dello stesso sesso, registro delle unioni civili, possibilità per i single di adottare bambini, eguaglianza piena fra figli legittimi e naturali. I Radicali riprovano dall'opposizione ad ottenere quello che non non sono riusciti ad avere nei due anni al governo, ovvero una vera e propria riforma del Diritto di famiglia, per renderlo "europeo e adeguato ai tempi". Sette proposte di legge, per ora firmate dalla pattuglia di parlamentari radicali e da qualche collega del Pd: Ileana Argentin, Paola Concia, Franca Chiaromonte, Roberto Giachetti. Ma l'obiettivo, pur difficile, è quello di raccogliere firme 'bipartisan', visto che per Marco Cappato "è possibile, anche con una maggioranza di centrodestra, portare avanti queste riforme".

La prima Pdl del pacchetto mira direttamente al matrimonio omosessuale, grazie alla modifica dell'articolo 91 del codice civile per sancire che "la diversità di sesso tra gli sposi non è condizione necessaria per contrarre matrimonio". Prevista tuttavia una norma transitoria per non applicare alle coppie omosessuali le disposizioni sulle adozioni, in attesa di una direttiva specifica. Sulle adozioni si interviene però con un'altra Pdl, che estende anche ai single la possibilità dell'adozione 'piena', senza le limitazioni a casi particolari previste oggi. Gli interventi normativi proposti riguardano l'estensione ai figli naturali di tutti i diritti previsti per i figli legittimi, il diritto per la madre di trasmettere il proprio cognome ai figli, il divorzio 'breve'.

Ancora, si vuole estendere ai figli naturali tutti i diritti, compresi quelli in materia di successione, e riconoscere alla madre il diritto a dare il proprio cognome (come primo cognome) ai figli, mentre oggi prevale quello del padre. E poi il divorzio 'breve', e infine l'istituzione del registro delle unioni civili per persone di sesso diverso e dello stesso sesso, "per dare forma e sostanza giuridica alle decine di migliaia di coppie di fatto".

Altre due proposte di legge arriveranno sabato prossimo, in occasione della Giornata contro l'omofobia e la transfobia: il "Tavolo di lavoro permanente per la riforma del diritto di famiglia", altra proposta dei Radicali, presenterà altre due Pdl: la prima contro le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere, e la seconda con "Norme in materia di correzione dell'attribuzione di sesso", un testo che, sulla falsariga delle recenti leggi già in vigore in Gran Bretagna e Spagna, mira al riconoscimento giuridico dell'identità di genere indipendentemente "dall'intervento chirurgico di riattribuzione dei genitali".

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Si riunisce il "governo ombra".

(Sky tg24) Alla Camera si riunisce per la prima volta il "governo ombra" di Walter Veltroni. Per i vertici del Pd si tratta di un'iniziativa, sul modello anglossasone, volta a vigilare sull'operato dell'Esecutivo e presentare proposta alternative.
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Calcio: Materazzi sbaglia il rigore scudetto e un tifoso interista di Pisa getta il televisore dal balcone.

(Nove da Firenze) E' successo anche questo nella giornata dei colpi di scena. Un tifoso dell'Inter di Pisa ha buttato dalla finestra il suo televisore di 28 pollici dopo il rigore sbagliato da Materazzi durante Inter-Siena, un penalty che avrebbe regalato all'Inter il 3-2 e quindi la vittoria dello scudetto con una giornata di anticipo. Dopo l'errore del difensore nerazzurro, con la Roma tornata a -1 dalla vetta, l'uomo ha preso la sua tv e l'ha lanciata dal secondo piano di una palazzina di via San Benedetto, alla prima periferia di Pisa. Il televisore è esploso nell'aiuola condominiale. L'uomo è stato denunciato dalla polizia per lancio pericoloso di oggetti.

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Sinistra Arcobaleno, Vendola in campo. Il governatore si contrapporrà a Ferrero per la designazione.

Verso la candidatura alla leadership: "Ma resta presidente".
(Piero Ricci - La Repubblica, edizione di Bari) Nichi Vendola è pronto a scendere in campo per rifondare la sinistra dopo la scoppola elettorale che l´ha esclusa dal Parlamento. Oggi il governatore pugliese parlerà. Al comitato politico nazionale di Rifondazione comunista ufficializzerà il suo impegno a sostegno della mozione degli ultimi due ex segretari, Fausto Bertinotti e Franco Giordano. «Se la comunità mi chiederà una disponibilità, io sono pronto a riflettere», ha detto ieri Vendola vestendo i panni di leader ‘in pectore´ se al congresso vincesse la "mozione" vicina all´ex presidente della Camera. Il governatore pugliese potrebbe essere il candidato alla segreteria, ma questo non è necessario che avvenga ora: il congresso si celebrerà a fine luglio. C´è tempo per riflettere e magari tirare la volata per qualche giovane, come fece in Puglia quattro anni fa con Nicola Fratoianni.
Il governatore, a margine dell´ultima giunta regionale, dicono sia stato abbastanza «rassicurante», escludendo un coinvolgimento diretto nella segreteria del partito perché gli preme, ora, far vincere una linea di rifondazione della sinistra che dialoghi col partito democratico e salvi Rifondazione da «secche identitarie». Sarebbe, questo sì, un padre nobile del nuovo corso. E forse qualcosa in più, visto che da governatore di una regione come la Puglia può essere l´applicazione di quel dialogo col Pd. In questo scenario, Vendola, piuttosto che dimettersi da governatore, sarebbe pronto a ricandidarsi per succedere a se stesso. E la partita, per quanto si sia fatta in salita dopo l´esito delle elezioni politiche di un mese fa, non è persa in partenza dal momento che le indiscrezioni sul fronte opposto non escludono un battaglia campale, tutta interna al Pdl, tra il capogruppo di Forza Italia, Rocco Palese che non smette mai di marcare a uomo il governatore Vendola, e la neo senatrice Adriana Poli Bortone, esclusa dalle nomine ministeriali.
Per Vendola, le prossime saranno comunque settimane difficili. Cruciali. Non solo per le sorti del "suo" partito ma anche del "suo" governo. Nel Pd in molti battono il chiodo della verifica. E il pressing sul governatore sarà più intenso dopo il 16 maggio, quando il Pd riunirà la direzione generale. Il partito di maggioranza relativa è impegnato nell´elezione del suo capogruppo. Ma pare che si temporeggi perché si vuole legare la nomina a un possibile rimpasto di giunto. C´è una parte del partito, quella jonico-salentina, che spinge per ridurre il peso degli assessori tecnici nell´esecutivo: tra Silvia Godelli, Marco Barbieri, Angela Barbanente e lo stesso Massimo Ostillio, il Pd cerca spazio. Se riuscisse a piazzare nell´esecutivo il tarantino Michele Pelillo che viene dalla Margherita lettiana, nulla osta per l´ex diessino Antonio Maniglio alla guida del gruppone Pd. Ma questa non sarebbe l´unica ipotesi. C´è quella più impegnativa che porterebbe non alla sostituzione di assessori ma alla loro riduzione attraverso l´accorpamento di deleghe. I servizi sociali con la sanità, ad esempio. Oppure le opere pubbliche con i trasporti. E l´assetto del territorio con l´ambiente. Finora il presidente non s´è pronunciato su nulla. «Ma non è detto che non stia riflettendo», chiosa più d´uno nel centrosinistra

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A Roma. "Dissonanze" dall'elettrodance.

(Sky tg24) A Roma si è svolta l'ottava edizione di "Dissonanze", il festival italiano della musica Techno. Tra gli eventi anche un assaggio di musica in un luogo poco abituato alla modernità: l'Ara Pacis.
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Polemiche cattoliche. Gay Baby Boom. La fabbrica dei figli per gay.

Fabbricare figli per omosessuali è un grande affare da 150mila dollari a bambino e la grande stampa borghese ne fa ampia propaganda. I diritti dei minori passano in secondo piano davanti al dio denaro e ciò che è tecnicamente possibile diventa moralmente lecito.

(Kattolikamente) Il Corriere della Sera di Paolo Mieli una settimana fa ha dedicato due ampie pagine a favore dell'adozione dei bambini ai gay. La morale era che crescere con due genitori gay è meglio. In un articolo venivano sparate cifre ad effetto ("Figli di gay, centomila in Italia"), come ha notato un attento lettore questa cifra "sembrava indicare il numero di bambini cresciuti da coppie gay. Poi, leggendo bene, quei bambini risultano essere per la quasi totalità bambini con un genitore gay, nati in relazioni "normali" poi sfociate in divorzio. Ma ciò non offre alcuna indicazione su chi li cresca veramente". Fonte di queste cifre era l'Arcigay.

Mancando di qualsiasi senso di autoironia, si affermava anche che il pericolo per questi bambini è la famiglia tradizionale, magari sposata in chiesa. Contro cui si deve combattere. Invece loro, i gay, che realizzano i loro sogni grazie alla fecondazione artificiale, alcune volte mettendo su delle "cooperative" di due uomini e due donne omosessuali per crescere figli, li allevano meglio. Addirittura dicono di voler tutelare i loro diritti (dei bambini) con una associazione.

Ma come funziona la fabbrica di figli per gay? L'Agenzia France Presse, in un altro pezzo di propaganda, ci descrive come una coppia omosessuale, Michael Eidelman e A.J. Vincent, ha "investito amore, tempo e 150.000 dollari" per mettere su famiglia. Ognuno dei due uomini è padre biologico di un individuo di una coppia di gemelli. Questi sono stati concepiti grazie all'acquisto degli ovuli di una donna di Washington. Portati in gravidanza da una donna dell'Ohio, i bambini sono nati a Los Angeles dove la legislazione è molto permissiva.

Per arrivare a questo risultato, i due uomini sono ricorsi a Circle Surrogacy, una agenzia del Massachussetts. Senza alcuna vergogna, il presidente di Circle Surrogacy, John Weltman, riconosce che questo "è un affare molto proficuo". Infatti, aggiunge che "la nostra crescita in 12 anni è stata del 6.000%. Noi contiamo di raddoppiare i nostri profitti nei prossimi due anni e mezzo". La sua agenzia ha cominciato con il 10% di clienti omosessuali, che sono ora l'80% provenienti da 29 Paesi.

Il ricorso a quest'agenzie (ne esistono diverse, in particolare Northeast Assisted Fertility Group, a Boston) costa almeno 100.000 dollari : la "madre in affitto" riceve circa 25.000 dollari e la madre biologica, che fornisce l'ovulo, tra 4.000 e 10.000 dollari, mentre il resto serve a pagare l'agenzia, le spese mediche e legali.

Si assiste così ad un vero e proprio "gay baby boom" grazie alle "madri in affitto", che spesso sono lesbiche (il culmine della perversione). Ma l'inviato della Agezia France Presse si rallegra:

"Il gay baby boom è constatabile nei parchi come negli asili nido: famiglie composte da uno o più bambini e due padri non soprendono più a New York, dove il matrimonio omosessuale tuttavia è impossibile".

La conclusione del pezzo è che dunque urgente legalizzare questa pratica perchè ci siano ancora più coppie che possano diventare padri comprando bambini fabbricati senza madre per centomila dollari. In una società normale questo sarebbe chiamato "crimine contro l'umanità".

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Convegno. "Amore civile": Luigi Manconi indica la questione di fondo.

(Danilo Di Matteo - Agenzia radicale) Nell'ambito del convegno "Amore civile - nuove forme di convivenza e relazioni affettive", sabato scorso a Roma Luigi Manconi ha forse indicato il problema di fondo sollevato dalla pluralità delle costellazioni familiari che caratterizzano la società odierna: agli occhi dei più da una parte vi è la famiglia tradizionale fondata sul matrimonio, dall'altra la tendenza alla lussuria e al vizio.

La battaglia culturale che ci attende è dunque quella di far comprendere come la biografia e il vissuto di ciascuno possano portare a compiere scelte diverse tutte legate a principi e "valori" condivisibili e rispettabili. Dietro soluzioni alternative a quella canonica in genere non vi sono il vuoto e la dissolutezza, ma affetti, passioni, condivisione, amori, generosità, slanci, ideali. Da qui il senso dell'amore civile.

E più in generale, così come durante la giornata incontriamo il socialdemocratico, l'indifferente, il liberale, il comunista ecc., oppure il cattolico, il non credente, l'evangelico, l'ortodosso, il musulmano e via dicendo, o il medico, l'operaio, l'inoccupato, lo studente, altrettanto normale deve divenire il rispetto, nella sfera pubblica e in quella privata, di individui che compiono percorsi di vita diversi o con diverso orientamento sessuale e della loro vita di coppia e familiare. Per tutti noi, superfluo ricordarlo, la libertà trova il suo limite nel rispetto di quella altrui.

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A "Scalo 76" la playlist di Luca Argentero. Il video.

Uno dei volti cinematografici più ricercati dopo la sua interpretazione in Saturno Contro: ascoltiamo la selezione musicale di Luca Argentero. Puntata 19, del 3 maggio 2008.
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Paola Concia: «Una campagna contro l’omofobia e la discriminazione». Ma fa i conti senza la Binetti, sua compagna di partito.

(Maria Zegarelli - L'Unità) È l’unica omosessuale - dichiarata - che siede in Parlamento, dopo l’ultima tornata elettorale che ha lasciato fuori Vladimir Luxuria, transgender, Franco Grillini, Titti De Simone. Lei non ama vestirsi in modo esuberante, preferisce i grigi tenui, si concede a volte il rosso, foulard e sciarpe di ottimo gusto, capelli sale e pepe portati con disinvoltura, militante nel partito da sempre, attivista del movimento omosessuale italiano, in Parlamento ci è arrivata dopo una lunga gavetta. Ci è arrivata quando la maggioranza è in mano al centrodestra con un forte bilanciamento a destra e se la battaglia per il riconoscimento dei diritti civili è stata un fallimento con il centrosinistra, chissà cosa succederà adesso. Ma Paola Concia, 44 anni, è abituata alle sfide, ai lunghi allenamenti prima di ottenere il risultato. E’ una maestra di tennis. Quando è arrivata a Montecitorio, stile sobrio, sorriso, profilo discreto, molto entusiasmo, tra le prime a farle gli auguri nell’attuale maggioranza figurano la ministra Giorgia Meloni e Alessandra Mussolini. Sarà battaglia? «I diritti degli omosessuali - ne è convinta - non sono né di destra né di sinistra: sono diritti umani ai quali è chiamato a dare risposte chiunque vada al governo».

Domani sarà il giorno del suo debutto in aula: parlerà a nome del Pd per celebrare la giornata contro l’Omofobia che si svolgerà il 17 maggio, ma sabato non ci saranno lavori d’aula e quindi si anticipa. Emozionata? Sì. «Domani presenteremo una mozione che impegna il governo in una campagna contro l’omofobia e la discriminazione nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle Forze Armate. Chiederemo alla maggioranza e al governo di presentare disegni di legge al riguardo perché su questi temi non possono esserci divisioni». Insieme a Barbara Pollastrini e Gianni Cuperlo è tra i primi firmatari di una proposta di legge contro la violenza sulle donne - presentata la scorsa settimana - che contiene norme anche contro l’omofobia. Al Senato la stessa iniziativa è stata presa tra gli altri dal costituzionalista Stefano Ceccanti.

Con la ministra ombra Vittoria Franco, invece, sta lavorando alla legge sulle coppie di fatto. Non saranno Dico, né Pacs, né Cus. «Stiamo pensando anche ad altri istituti giuridici, come la partnership inglese e tedesca ad esempio», racconta Concia. Con le ministre Meloni e Garfagna vuole un incontro «perché in questo paese bisogna iniziare a far passare un messaggio culturale fondamentale: l’omosessualità deve essere considerata "normale"». Una sfida che Concia dovrà condurre anche nel suo stesso partito perché la posizione di Paola Binetti, Emanuela Baio Dossi e i teodem in generale è abbastanza chiara al riguardo: oltre il riconoscimento dei diritti individuali degli omosessuali non si può andare.

Al sindaco di Roma ha porto un invito: accompagnarla al cinema per vedere insieme il film «Improvvisamente l’inverno scorso», menzione speciale della giuria al Festival di Berlino, girato attorno alla quotidianità di una coppia gay alle prese con una legge sui diritti che non c’è. «Ancora aspetto di conoscere la sua risposta», racconta la deputata Pd, che tuttavia non dispera. Il film arriverà il 15 maggio. Lei è un treno in corsa, «anche se molto tempo lo dedico a studiare, perché un conto è lavorare fuori dal parlamento un conto è starci dentro». Nel cassetto c’è il testo di legge sulla responsabilità genitoriale per i bambini che vivono con genitori gay. «E’ una legge che tutela i minori - avverte sapendo che anche questo è un campo minato -. Oggi ci sono 100mila bambini in Italia in questa condizione. Se muore il genitore naturale il bambino viene sottratto al convivente sopravvissuto anche per anni è stata una figura affettiva di riferimento».

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Da gnoccatravel a escortsuperstar. Oggi la squillo della porta accanto la trovi in rete. E tutte senza sfruttatori.

L'ultima frontiera della prostituzione: escort imprenditrici di sé stesse. Lavorano in appartamenti, non hanno sfruttatori. E per trovarle c'è la Rete La squillo della porta accanto così rinascono le case chiuse.
(Paolo Berizzi - La Repubblica) A vederlo così, con le candele profumate all'essenza di sandalo, il piccolo acquario all'ingresso, i mobili Ikea, le riviste femminili e di fitness sparse su una mensola in marmo, la porta schiusa della cucina che lascia scorgere un pacchetto di cereali e una bottiglia d'acqua, il bilocale dell'amore potrebbe essere la casa studio di una matricola universitaria o di una ragazza all'inizio della nuova vita da single. Poi entri nella camera da letto, e capisci. Accanto al tatami con materasso in lattice, ordinati sul ripiano di una cassettiera in legno chiaro, ci sono due frustini, dei falli di gomma - uno argento - un paio di cinghie di pelle nera borchiate, un ventaglio di piume bianche e canarino. Creme, unguenti. Anche qui, candele dappertutto. Un vaso di vetro a forma cilindrica pieno di preservativi.

Benvenuti nell'ufficio di Jane, 35enne colombiana, e di Matisse, nome d'arte, 25 anni, da Orzinuovi, Brescia, ex ragazza cubo nelle discoteche del Garda. Dieci clienti al giorno (200 euro a prestazione, una su due sadomaso) spalmati su due turni: pomeriggio e sera. "La mattina andiamo in palestra, facciamo le nostre cose". Il condominio è in via Vitruvio, comodamente raggiungibile, anche a piedi, dalla stazione Centrale. Zona ad alto tasso di "case matte", che poi sono soprattutto mono o bilocali incastrati in mezzo a schiere di appartamenti "normali". Se e quando la polizia scoprirà l'ufficio di Jane e Matisse, ci sarà almeno un vicino di casa che dirà "mi ero accorto già da un po'". Perché nell'immaginario collettivo, quando si pensa a una casa di tolleranza, c'è sempre un androne o un cortile dove il traffico di uomini è incessante. Dopo cinquant'anni e una legge (Merlin), i bordelli vivono una nuova primavera. Sono solo "spacchettati". Sempre più diffusi, sempre più frequentati.

E' un franchising in mostruosa espansione. Una rete commerciale che ogni giorno fa nuovi proseliti e allarga le sue filiali. Nei salotti buoni delle metropoli, negli interstizi dei centri storici, nelle balere di periferia, nelle masserie di campagna. Di ipermercati e botteghe del sesso è pieno. Per tutti i gusti e per tutte le tasche. A Milano c'è una tale concentrazione immobiliare di case a ore che le strade te le immagineresti ormai vuote. E invece sono piene anche quelle: lucciole, viados, travestiti, ragazzi di vita, soprattutto romeni. "La domanda di sesso a pagamento è altissima, sempre più alta - dice Francesco Messina, capo della squadra mobile di Milano dove pochi giorni fa è stata scoperta una rete di appartamenti, decine, che insospettabili agenti immobiliari affittavano a prostitute auto-organizzate - Sono solo cambiati i posti, e il modo di arrivarci". Già.

Nella nuova toponomastica del sesso a pagamento e a domicilio ci sono indirizzi che non contemplano targhe di marmo: o almeno non subito. Per raggiungerli, che sia una casa "attrezzata", un hotel con stanze riservate, un centro estetico, una sauna, un eros center camuffato da spa, bisogna prima affacciarsi, e bussare, in Rete.

Basta cliccare su www. gnoccatravel. com, che non sarà un tocco di classe, ma che nella sua efficacia non disorienta. Oppure su RosaRossa. com, o Chiamami. it. I possessori di portafogli a fisarmonica, ma qui si sale in alto, nell'agenda del blackberry hanno impostati i siti delle peripatetiche per pochi: www. bluescort. com, www. escort superstars. com, www. pianetaescort. com. Sono i "non luoghi", le piazze di annunci a pagamento dove reclutare bellezze mozzafiato da convocare per notti e fine settimana da mille e una notte (e da 3mila euro). Si naviga in Internet per arrivare ai nuovi bordelli.

Sono 100-130 mila, secondo stime recenti, le prostitute "censite" in Italia. Cinquantamila sono immigrate, 3 mila minorenni, 5 mila quelle ridotte in schiavitù. Il 65 per cento dice di lavorare ancora in strada (ma spesso mentono per evitare perquisizioni e sequestri); il 29% in albergo, le altre ricevono in appartamento.

Nei moderni lupanari milanesi appena scoperti dalla polizia i clienti pagavano fino a 2mila euro per un'ora di sesso. Uno di questi appartamenti è già entrato negli annali della trasgressione metropolitana. Un bilocale in via Mercadante, sempre zona stazione Centrale. Una sottile parete di plexiglas trasparente che separa la camera da letto dal bagno attrezzato con vasca e palo da lap dance. Per i più esigenti era questa la nuova frontiera da superare: dare libero sfogo alle fantasie sul letto king size - possibilmente poligamico - e nello stesso tempo godersi lo spettacolo che andava in scena nel bagno palcoscenico.

"Oggi le prostitute sono sempre più organizzate - dice ancora Messina - La maggior parte utilizza gli appartamenti. Il numero dei clienti è in costante aumento, e per soddisfare le richieste si moltiplica l'offerta". Basta coi viaggi a Cuba, o nella vicina Lugano. Basta coi voli del sesso low cost. Milano come Budapest e Praga. Si resta in città perché la città offre posti sicuri dove comprare l'amore. Con una corsa all'immobile.

C'è stato proprio un mutamento sociale della prostituzione. Per strada si vendono quelle che stanno sotto protezione, le albanesi, le rumene, le slave, le nigeriane. Ma chi si affranca dal pappone, chi vuole guadagnare e riesce a autogestirsi, affitta casa, e lì lavora.

Sembra di essere tornati agli anni 50. Semplice: 1,50 lire. Doppia: 2,50. Un quarto d'ora: 3,10. Mezz'ora: 5. Un'ora: 7,20. Asciugamano e sapone: 0,5. C'era una volta il bordello, c'erano una volta i suoi tariffari.

Placche di metallo appese all'ingresso della casa dell'amore. Prezzi in vista, sulla parete in alto, come ancora se ne vedono in alcuni bar. Entravi, ti accomodavi nel salottino, e quando l'uomo reclamava il suo diritto alla felicità, oplà, sceglievi. Due parole con la maitresse, e via in camera. C'è stata un'epoca - secondo alcuni molto felice - che i "casini" erano luoghi da vivere. Si stava lì delle ore, si passava il tempo. Lupanari sì, ma "sociali". Oggi quella socialità maschile è stata cancellata. Ci si ferma solo il necessario, si entra e si esce alla chetichella. E le prostitute, imprenditrici di se stesse, maghe della Rete, guadagnano anche cinquemila euro alla settimana.

In via Cagliero, dalle parti di viale Abruzzi, e cioè un pezzo di Amsterdam a Milano, in una casa-vetrina è stata trovata morta una cinese quarantenne: anche lei come le altre si prostituiva in questo appartamentino che pareva un piccolo tempio della pornografia. Yang li, 47 anni, adescava in strada. Le sue colleghe, quelle delle case vicine, la prendevano in giro. "Che fai ancora sul marciapiede?". Ormai Venere convoca o viene convocata direttamente a domicilio, e quasi sempre tramite Internet. È da lì che parte tutto. La mercenaria di lusso; la studentessa che vuol pagarsi le rette all'università; la moglie al di sopra di ogni ragionevole dubbio; la squillo dell'Est che arriva, si ferma due anni, lavora in proprio e poi ritorna nel suo paese; le splendide sudamericane che concentrano il lavoro estivo in Costa Smeralda e a Saint Tropez e quello invernale a Saint Moritz e Gstaad: per tutte o quasi la parola d'ordine è cercare di togliersi dalla strada. Lavorare in casa.

"I clienti li trovo tutti sul sito, è il modo più sicuro per lavorare e per selezionare - racconta Scescé, nome d'arte, argentina di Buenos Aires, 35 anni e due figli che studiano in Svizzera (sì, in Svizzera), sempre in viaggio con il suo borsone Gucci dove, in mezzo a biancheria intima, creme da 100 euro, scarpe griffate, spunta l'attrezzatura necessaria per una seduta fetish.
Libere da papponi o da maitresse truccati da agenzie di modelle o da saloni di bellezza, le lucciole oggi si chiudono nelle quattro mura.

Come le studentesse ungheresi ventenni che si vendevano in un appartamento di Porta Romana, a due passi dal Duomo, e si pagavano gli studi alla facoltà di Economia. Facevano tre clienti al giorno Beba, Ana, Monica e Petra, 84 anni in quattro, da Budapest. Settecento euro d'affitto - da dividere - e 1.200 euro al giorno (ciascuna) di incasso. Il locatore era un agente immobiliare del centro di Milano, che ogni mese, regolarmente, intascava in nero 1.500 euro. Le casalinghe del sesso sono una categoria trasversale, liquida come il mercato della lussuria. In un appartamento di corso XXII Marzo, non lontano dal Tribunale, due trans e due donne sudamericane assicuravano spazi alternativi a uomini facoltosi di mezza età, molti professionisti, imprenditori, normali studenti. Tutti soddisfatti, manco a dirlo. Anche di non dover più accostare l'auto ai marciapiedi di via Melchiorre Gioia e viale Abruzzi.

È un commercio cross-mediale quello delle ragazze e delle donne di vita. Dalla carta stampata (non c'è quotidiano di annunci economici dove non si trovino le "inserzioni dell'amore", ma il "vangelo" sono le riviste di settore come "Chiamami", cartaceo e anche on line) ai siti per adulti, passando per le strisce notturne delle emittenti televisive locali che, dietro il paravento dell'intrattenimento telefonico, offrono la possibilità di un incontro. Rigorosamente al riparo da occhi indiscreti. Grazie al web la legge Merlin è aggirata e le ragazze di vita hanno conquistato la libertà di una specie di tele lavoro.

"Di portali dove le donne invitano a casa è pieno - spiega Domenico Vulpiani, direttore della polizia postale - Dopo il contatto online, scatta l'incontro, a volte solo un modo utilizzato dalla lucciola per valutare il cliente e gestirne il passaggio successivo, sempre in appartamento". Il gioco è fatto. Suonare il citofono. Quelle stanze da collegio universitario diventano piccole aziende dal fatturato d'oro che offrono oasi di piacere nel cuore della metropoli stressata.

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Verona. La capitale nera. Skinheads, ultras picchiatori, militanti secessionisti ed estremisti cattolici sono alleati in nome della intolleranza.

A Verona in questo clima maturato l'assassinio del giovane Nicola Tommasoli.
(L'Espresso) Le vittime erano scelte a caso, bersagli su cui scaricare la violenza. Ragazzi che del nazismo conoscono solo gli slogan e il richiamo alla forza, come si potrebbero incontrare in qualunque curva. Ma è difficile trovare un'altra città italiana dove le ideologie che predicano intolleranza e antisemitismo siano così radicate, unendo in un'unica trama fili neri che vengono dal passato più oscuro. Estremisti cattolici e militanti secessionisti, skinhead e ultras picchiatori. Tutti che si sentono, più o meno direttamente, rappresentati dai modi sbrigativi del sindaco Flavio Tosi che ha fatto di Verona uno degli avanposti della sicurezza fai-da-te e delle ronde popolari.

La morte di Nicola Tommasoli adesso costringe la città a fare i conti con il suo presente. E con una storia recente che si vuole dimenticare a tutti i costi. Perché quando si parla di violenza fine a se stessa, di ragazzi bene che uccidono per noia, vagheggiando ideali hitleriani, è difficile non citare Ludwig, la sigla del terrore che nascondeva due ventenni veronesi, figli di professionisti. Lo scorso 23 aprile Marco Furlan ha lasciato il carcere ed è stato affidato ai servizi sociali: è stato condannato a 27 anni per 15 omicidi, è rimasto in cella per meno di 12. Il suo complice, Wolfgang Abel, è in una casa di lavoro in Abruzzo per scontare 'una pena accessoria'. Non sono ancora formalmente liberi, ma la coppia che rivendicava i delitti scrivendo "la nostra fede è nazismo, la nostra democrazia è sterminio" non ha certo scontato una pena esemplare. E adesso Verona si trova di nuovo davanti allo stesso choc, con assassini giovanissimi e una vita distrutta senza un perché.

Nicola Tommasoli è stato ucciso da una gang di cinque ragazzi: facce da adolescenti, canti da Hitlerjugend. Uno di loro, Raffaele Dalle Donne, è già un capetto: ultrà dell'Hellas Verona, con a carico un Daspo, il provvedimento di allontanamento dagli stadi; indagato con altri 16 picchiatori per una serie di pestaggi avvenuti fra il 2006 e il 2007.
Colpivano sempre in centro a Verona, contro chiunque fosse diverso da loro. Anche Guglielmo Corsi è altri due del branco erano assidui della curva sud. "Non militanti di gruppi neonazisti organizzati, anche se praticano le stesse ideologie e usano gli stessi simboli", precisa la Procura.

Simboli che non sono alieni ai sostenitori del sindaco. Con Tosi si sentono rappresentati gli estremisti di destra della Fiamma tricolore, Forza nuova, Veneto fronte skinhead e gli integralisti cristiani. Questi ultimi non sono una presenza folcloristica. Ci sono gruppi come il Sacrum Imperium di Maurizio Ruggiero e Famiglia e civiltà di Palmarino Zoccatelli; varie altre sigle che spuntano secondo necessità, come Comitato Principe Eugenio, Comitato per le Pasque Veronesi, Gruppi di famiglie cattoliche. Zoccatelli è anche responsabile del Sindacato Libero e del blog 'Traditio, sito ufficiale delle associazioni cattoliche tradizionaliste di Verona'. A unirli sono soprattutto i nemici comuni. Come il procuratore capo di Verona Guido Papalia e altri magistrati, spesso attaccati dalla Associazione per la giustizia e il diritto Enzo Tortora, sempre diretta da questo gruppo.
Le mosse di Tosi sembrano avere premiato i volti più puliti di questo estremismo politico-religioso, quelli impegnati nella destra sociale. Anzitutto ha nominato capogruppo in Comune della sua lista personale Andrea Miglioranzi, 35 anni, skinhead, iscritto alla Fiamma tricolore, già attivista del Veneto fronte skinheads e componente della banda Gesta Bellica che dedicava canzoni a Erik Priebke, 'il capitano' e a Rudolf Hess, 'vittima della democrazia'. Miglioranzi è stato il primo a scontare tre mesi di galera per istigazione all'odio razziale. Appena eletto sindaco, Tosi lo voleva nell'Istituto storico per la resistenza, ma ci fu una sollevazione e non se ne fece nulla.

L'alleanza nera esce allo scoperto il 15 dicembre dell'anno scorso. Pochi giorni prima era stato ferito un attivista di estrema destra da aggressori tuttora sconosciuti. La Fiamma tricolore di Miglioranzi e Piero Puschiavo organizza la manifestazione di solidarietà. Vi aderiscono Forza Nuova, Fronte veneto skinhead, in testa al corteo si vedono Piero Puschiavo con Tosi e quasi tutta la giunta comunale. Il disagio dei moderati del Popolo della libertà è interpretato da Elio Mosele, presidente della Provincia: "A quel corteo io non avrei partecipato". Poche ore dopo, passata la mezzanotte, tre partecipanti alla manifestazioni pestano a sangue tre parà della Folgore, con frasi "terroni, andate via da qui, puzzate". Sì, destra contro parà, perché meridionali. Due dei picchiatori erano già indagati per l'assalto al figlio del consigliere del Pdci Graziano Perini, che ha subito tre aggressioni e ha la casa sotto protezione dalla polizia. Giusto per capire il clima.

La saldatura fra Tosi e l'integralismo cristiano avviene con Maurizio Ruggiero del Sacrum Imperium. Ogni giorno Ruggiero va al gruppo consiliare della Lega Nord in comune, dove occupa un ufficio, e fra un incontro politico e una messa in latino propone una "marcia sulla Sinagoga", perché il cardinale e segretario di Stato "Tarcisio Bertone ha moltiplicato gli atti di zerbinaggio verso gli israeliti" e "ha dato sfogo alla sua vena più clownesca sulle montagne del Cadore, dove ha fatto visita a Benedetto XVI". Legato a Tosi e Ruggiero è anche l'altro integralista Palmarino Zoccatelli, consulente del sindaco nella commissione di valutazione dei dirigenti del comune. Ruggiero e Zoccatelli nel 2005, in occasione degli arresti contro i presunti estremisti neri autori dell'accoltellamento a San Luca di Verona, utilizzano le sigle Giustizia giusta e Associazione Enzo Tortora per protestare contro i pm. "La custodia cautelare in carcere è assurda, una forma di coercizione psicologica. La magistratura di Verona è persecutoria nei confronti della destra". Miglioranzi e Zoccatelli annunciano la visita in carcere ai cinque arrestati per il raid e comunicano alla stampa che all'iniziativa partecipa Flavio Tosi.

Ma in città la comunanza tra tradizionalismo cristiano e destra reazionaria è consacrata da quasi 15 anni di militanza. Già nel '94 la magistratura avvia un'indagine per presunta violazione della legge Mancino: in quel momento tornano gli slogan contro Papalia cari agli Autonomi del '77. Ma a pronunciarli sono le teste rasate. E il clima, ancora oggi, non è cambiato. Poche settimane fa Nicola Greco, presidente della corte d'appello di Venezia, dichiara: "A Verona sono stati registrati atti di matrice criminale con una deriva xenofoba che vedono coinvolti giovani e giovanissimi".

Le leve del neonazismo sono anche il lato oscuro degli ultras dell'Hellas Verona. E anche in questo caso il sindaco non disdegna. Due anni fa Tosi, allora assessore regionale, presenta Alberto Lomastro come nuovo iscritto della Lega, proveniente da Forza nuova. Tutti in curva sud conoscono Lomastro: durante una partita appese al cappio un manichino di colore.

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A me Travaglio starebbe antipatico… però... Il video dell'intervento da Fazio.

(Stefano Minguzzi) …però non si può tacere del linciaggio mediatico al quale è stato sottoposto dal partito di Schifani, il presidente del Senato accusato di collusione con alcuni esponenti mafiosi, e purtroppo anche da alcuni esponenti del PD.

I fatti. Travaglio nella trasmissione di Fabio Fazio sostiene in maniera sinceramente maleducata ed irritante (che però non sono reati) che Schifani non è degno di essere presidente del Senato in quanto ha parecchie amicizie con persone condannate per mafia. E si chiede se qualcuno ha pensato di chiedergliene conto prima di farlo diventare la seconda carica dello Stato.

A me pare ineccepiblie. E’ ineccepibile che un giornalista tiri fuori un fatto del genere: è di una rilevanza tale che non riportatlo alla pubblica opinione sarebbe censura.

Se mi pare scontata la presa di posizione tutta a favore di Schifani del PdL, che ha preso da Forza Italia, più che da Alleanza Nazionale, la linea da tenere in materia di giustizia, mi lascia senza parole che Angela Finocchiaro non trovi di meglio che accordarsi. Cara Angela, occupati della tua sconfitta in Sicilia causata anche dalla campagna elettorale fatta più a Roma che sul territorio.

Il PD non deve fare l’errore di sentirsi obbligato a dialogare con la maggioranza. Il dialogo è produttivo quanto è sincero e libero, non quando diviene una costrizione. In quel caso si è portati ad insabbiare, nascondere, tergiversare e piegare la realtà ai propri fini. Temo che ancora una volta una generazione che dell’”interesse pubblico” e del dialogo maggioranza-opposizione ha tradizionalmente sempre detto peste e corna oggi non sia la più adeguata a gestire questa fase.

Qualcuno dovrà pur lasciar la mano, no?
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Pangea day. Dal satellite a Youtube in difesa dei diritti umani.

Tanti filmati proiettati in contemporanea in 180 nazioni con un unico obbiettivo: unire il mondo attraverso il potere dei film.

(La7) "Dancing Queen" è stato realizzato in India con un cellulare, e partecipa all'evento nato da un'idea della documentarista americana Jehane Noujaim sotto l'egida della TED Conference di New York (Technology, Entertainment e Design Foundation).
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Inghilterra. Si sposa a 18 anni dopo aver avuto 50 amanti.

(La Repubblica) Si sposa la diciottenne dai 50 amanti. Cheryl Tunney, che aveva sconvolto la Gran Bretagna annunciando in tv di aver fatto sesso con 50 uomini molti dei quali contattati su Internet, non ha pero' smesso di dare scandalo: il promesso sposo ha piu' del doppio della sua eta'. Ma la cosa non sembra preoccuparla: "non avevo mai pensato di poter essere cosi' felice" ha detto, "lui e' cosi' diverso da quelli che conoscevo sul web". Wayne Farrell, carpentiere trentanovenne, non sembra essere preoccupato dal passato della navigata fidanzata. Da quando lo ha incontrato, ha assicurato la ragazza al 'News of the world', non ci sono stati altri uomini e i tempestosi giorni che si e' lasciata alle spalle sono ormai un capitolo chiuso. Nel programma della Bbc, 'Sesso... con papa' e mamma', la ragazza aveva sconvolto la madre e gli spettatori confessando di essere stata a letto con 50 uomini, perlopiu' perfetti sconosciuti rimorchiati su Internet. "Dopo essere apparsa in tv la mia vita e' diventata un inferno e la gente mi insultava per strada. Ma mi ha aiutato a capire quali rischi ho corso a far sesso ovunque e con chiunque: potevo anche essere assassinata" ha detto. L'importante, a dare ascolto a Cheryl, e' tenerla lontano dal computer. "Non ho mai tradito Wayne" ha assicurato, "e per questo credo che la nostra sia una storia seria, destinata a durare. Ma non voglio andare piu' su Internet perche' ho paura che, se mi si presentasse l'occasione, cadrei di nuovo negli errori del passato".

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C'è confusione sotto il sole di Roma... ArciLesbica non sottoscrive la lettera a Alemanno.

A proposito della lettera inviata ad Alemanno dalle associazioni Lgbt romane, riceviamo e pubblichiamo:

Comunicato stampa
L'associazione ArciLesbica dichiara la sua totale estraneita' alla lettera aperta diffusa oggi e indirizzata al sindaco di Roma, sottoscritta oltre che da Aurelio Mancuso, Imma Battaglia e Fabrizio Marrazzo, anche da Francesca Grossi come presidente del circolo ArciLesbica di Roma.

Attualmente Francesca Grossi e' sospesa da ArciLesbica, ribadiamo pertanto che l'associazione ArciLesbica non sottoscrive la lettera al sindaco Alemanno.

La Presidente
Francesca Polo

Le Segretarie
Paola Brandolini
Giovanna Cametoni
Debora D'Amico
Cristina Gramolini
Eva Mamini
Anna Maria Palumbo
Julia Pietrangeli

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Alemanno, la destra e le persone Lgbt.

(Illuminismo) Trovo che la lettera indirizzata dalle associazioni LGBT ad Alemanno sia un'iniziativa sacrosanta.
E' ora che la sinistra capisca che "per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno"... se poi quel qualcuno bazzica con la Binetti, non si vede proprio su quali basi si possa far credito.
A questo punto per noi persone LGBT è meglio buttarsi a destra.
Sia ben chiaro: io per primo sono consapevole che le persone LGBT oggigiorno c'entrano con la destra italiana tanto quanto la Binetti con la sinistra: assolutamente nulla, né per storia né per cultura.
E infatti avrebbero lo stesso ruolo della famigerata numeraria: portare questioni concrete dentro uno schieramento politico che non vi si è mai confrontato.
Solo che la Binetti porta idee medievali che prevedono l'oppressione della maggioranza sulle minoranze, mentre le persone LGBT portano un messaggio di inclusione, quindi la merce che noi dare alla desta è di ottima qualità e altamente pregiata, profondamente liberale, mentre la Binetti e le sue pari portano un messaggio di odio e di razzismo che ricorda - questo sì - il fascismo, il comunismo e ogni altro totalitarismo del secolo passato.

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