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venerdì 15 febbraio 2008

Rutelli sindaco di Roma? I gay con una petizione rispondono "Non candidatelo perchè non lo voteremo".

Per il Circolo Mario Mieli, Rutelli è la scelta peggiore per i gay.
Lettera aperta di Rossana Praitano del Circolo Mario Mieli contro la candidatura di Francesco Rutelli a sindaco di Roma:
Ho deciso di scrivere una lettera aperta, avendo bene in mente quale è il mio ruolo rispetto al contenuto, ma con qualche dubbio sull’individuazione dei destinatari. Ciononostante scrivo, con l’urgenza di esporre delle questioni che peseranno a prescindere dell’influenza reale sulle decisioni dei vertici dei partiti. La questione è semplice. Lo scenario per le prossime elezioni prevede per Pd e Sinistra Arcobaleno un divorzio nazionale e matrimoni locali, con l’evidente difficoltà di tradurre questa schizofrenia in programmi, candidati e campagna...
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La petizione online per non candidare Rutelli.

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Rutelli e la "prova-periferie". Buche, verde, sicurezza: ecco il tour dentro il cuore della città.
Domenica scade l´ultimatum che si è dato per decidere se correre a sindaco.
(Simona Casalini - La Repubblica, edizione di Roma) Come risponde un vicepremier e ministro dei Beni culturali uscente a un ragazzotto con giubbotto che dietro piazza dei Mirti lo punta dall´altra parte del marciapiede, chiede conferma agli amici che è lui, proprio lui, Francesco Rutelli, molla il braccio della ragazza col piercing, attraversa deciso la strada, gli si piazza a dieci...

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Fiera del sesso a Mexico city. Ospite d'onore l'autista dello schoolbus del sesso tra nani, spogliarelli e zoo sexy. Le prime immagini.

Eccole le prime immagini della Fiera del sesso di Mexico City dove è l'autista stallone dello scuolalbus argentino che fece tanto scalpore, l'ospite d'onore di una delle case di produzione di video porno e che presenta a Mexico city i suoi ultimi film.
Una grande bagarre di gente tra performances di tutti i tipi, spogliarelli, travestiti, nani presentatori, gay, ricostruzioni di ambienti tra cui uno zoo con uomini e donne nude "dipinti" da animali. Maggior attrazione e successo l'ha raccolto lo spazio dove tutti possono cimentarsi nel fare l'attore porno per un giorno, realizzando e vendendo all'interno della Fiera un suo film. Il "fortunato" dovrà essere sottoposto a visite mediche, poi sarà portato in un hotel con una partner, e filmato. Il giorno dopo il suo Dvd sarà in vendita.


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Adozioni: La Convenzione europea apre alle coppie omosessuali.

Ecco in anteprima una sintesi dei lavori preparatori della nuova Convenzione europea sulle adozioni, che sarà votata dal Consiglio d'Europa a maggio.

(Vita) È in arrivo da Strasburgo la nuova Convenzione europea sull'adozione di minori, che apre le porte all'adozione da parte di coppie di fatto, coppie omosessuali, single. La presenteranno il 19 febbraio alcuni europarlamentari, insieme a Maud de Boer Buquicchio, vice segretario generale del Consiglio d'Europa.

La Convenzione sull'adozione è un documento approvato dal Concilio d'Europa nel 1967; nel 2002 si decise di aggiornarla e ora la nuova bozza dovrebbe essere firmata nel Comitato dei Ministri del 5-6 maggio. La Convenzione (testo del 1967) prevede esplicitamente che «tutti gli stati contraenti si impegnano a garantire la conformità delle loro legislazioni nazionali» con i principi espressi nella Convenzione.
Vita ha potuto vedere una sintesi dei lavori fatti per modificare la Convenzione ed è quindi in grado di anticiparvi le direttrici del cambiamento.

Perché si cambia
In Europa ci sono molte leggi sull'adozione nazionale e internazionale, ma non sempre queste leggi hanno come prospettiva l'interesse superiore del minore.
Molte clausole della Convenzione del 1967 sono superate.
Il vice segretario generale del Consiglio d'Europa e un certo numero di europarlamentari sono convinti della necessità di creare una procedura comune per l'adozione internazionale tra tutti gli Stati membri e di incoraggire l'adozione internazionale là dove non c'è una soluzione nazionale. Su questo punto hanno preparato una dichiarazione congiunta che sarà presentata alla stampa il 19 febbraio a Strasburgo.

I punti fondamentali
L'obiettivo della rivista Convenzione europea sulle adozioni di minori è armonizzare le leggi nazionali degli stati membri, dando delle regole minime per l'adozione. Gli standard previsti dalla nuova Convenzione vanno oltre quelli del 1962 e vogliono andare incontro alle nuove esigenze e essere in linea con la giurisprudenza della Corte Europea per i diritti umani (esempio citato esplicitamente E.B. vs France, quello con cui la Corte europea sanzionava la Francia per aver rifiutato l'adozione a una coppia omosessuale).

Ecco i punti più innovativi:

  • l'età dei genitori adottivi è abbassata a 30 anni.
  • è sempre richiesto il consenso all'adozione del minore da parte del padre: nella versione precedente questo consenso era richiesto solo da parte del padre sposato, quindi solo per figli nati all'interno di un matrimonio.
  • è necessario il consenso del minore, se è in grado di esprimerlo. Il minore ha il diritto di essere ascoltato nel processo ch decide del suo status legale e i suoi desideri devono essere presi in considerazione.
  • mentre la convenzione del 1967 limita l'adozione alle coppie eterosessuali sposate, obiettivo della revisione della Convenzione è quello di estendere l'adozione alle coppie eterosessuali non sposate ma registrate presso un registro delle unioni civili là dove questa istituzione è riconosciuta dalle leggi nazionali. Inoltre consente agli Stati che lo desiderano di estendere le adozioni alla coppie dello stesso sesso sposate o registrate, così come alle coppie omosessuali che vivono insieme in una convivenza stabile.
  • infine la Convenzione sottolinea il diritto del minore adottato a conoscere le proprie origini; questo diritto però va accordato con il diritto dei genitori biologici a rimanere anonimi.

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Vigoressia: L'anoressia al maschile colpisce sempre di più.

(Tulife) Si chiama anche vigoressia o ancora reversal anoressia, speculare a quella femminile. E’ l’anoressia maschile, in agguato nell’età a rischio, tra i 12 e i 25 anni, periodo della formazione dei futuri uomini e donne. Non a caso si parla di patologia della famiglia, bersagliata com’è oggi dalle difficoltà della vita e dai messaggi contraddittori delle mode: librarie e televisive (diete e ricette di cucina…), stilistiche (fantasie dell’appeal, sex o non sex, fino a confondere i generi uomo/donna…), salutiste (magri e forti a ogni costo…) il rischio è quello di incorrere in un disturbo del comportamento alimentare, DCA , di cui l’anoressia fa parte.

Difficili statistiche.
Un disturbo che tuttavia nell’ultimo secolo non sembra essere aumentato stando a quanto afferma lo psicoterapeuta Roberto Ostuzzi, presidente dell’ANSISA, Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell’Alimentazione e autore, per Baldini e Castoldi, del libro “Figlie in lotta con il cibo” e del più recente “Un boccone dopo l’altro”. “Quello che è cambiato”, dice Ostuzzi, “è la tipologia dell’anoressia, che da mistica nel ‘700 è diventata ai nostri giorni più legata ai mutamenti socioculturali dovuti a importanti cambiamenti nell’organizzazione sociale e familiare”.
Non si contano tuttavia i pazienti anoressici, che nella sua forma al maschile oggi si confondono sempre più tra la normalità, sfuggendo ogni statistica. Ragazzi che scambiano il contenitore (il corpo) con il contenuto (le emozioni) con comportamenti molto spesso tollerati e compatibili con la vita “normale”.
Sì, perché, come spiega Ostuzzi, i ragazzi non sviluppano soltanto l’anoressia restrittiva tipica delle ragazze, che fa dimagrire fino al rischio della vita stessa. Gli ossessionati dalla forma del corpo, sono palestrati, che vogliono eliminare ogni filo di grasso ma anche corazzarsi di muscoli dietro i quali nascondere insicurezze, forgiando ex novo la propria immagine più d’impatto.
È proprio l’esiguità dei casi trattati che fanno dell’anoressia un fenomeno ancora poco studiato, considerato che in Italia viene curato in appositi centri specialistici solo dagli anni ‘80. La percentuale di casi è in un rapporto di circa 1 a 10 maschi/femmine, con una prevalenza dello 0,3-0,5% nelle donne in età a rischio, che significa 3-5 femmine contro un maschio ogni mille. L’incidenza invece è di circa venti ragazze/due ragazzi ogni centomila abitanti. La cura è la stessa, ma perché un ragazzo si ammala di una patologia tipicamente femminile?
Gli interrogativi si moltiplicano, come pure le ricerche sui fattori di natura neuroendrocrina e metabolica, che possono accompagnare, in determinate condizioni ambientali, questo deficit nella struttura di identità di sé. Molto spesso è in gioco la ricerca di definire la propria identità di genere, di attitudine, di inclinazione sessuale. Senza essere gay, sono ragazzi che possono avere delle incertezze, magari perché sono più magri e fragili o meno decisi dei coetanei. Inoltre, a differenza del corpo delle ragazze, biologicamente stimolo per la sessualità maschile, il corpo e l’identità maschile vanno al di là dell’aspetto puramente sessuale e puntano sulla sicurezza legata all’efficienza.

Fissati con la palestra.
La donna anoressica deve essere magra, l’uomo muscoloso. Per una forma di fobia delle forme praticano esercizio compulsivo, cioè tantissima ginnastica e hanno eccessive preoccupazioni per la dieta perché vogliono essere magri, e avere tutti i muscoli scolpiti. Sono disposti anche all’abuso di sostanze anabolizzanti.
A Villa Margherita a Vicenza, una casa di cura convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, che fa parte della rete assistenziale dei disturbi alimentari del Veneto, il 70% dei pazienti provengono da fuori Regione: su 120 ricoverati 6 sono uomini, circa il 4%. Cosa si cura e come nell’anoressia? “La cura individuale è rimetterli in contatto con il loro stato emotivo interno e verbalizzarlo. Si cura un disagio multifattoriale, con molte cause che si intersecano in maniera diversa nei singoli casi, ma sempre con una forte, ossessiva concentrazione sul cibo quale strumento per modificare il corpo nel tentativo di mettere a tacere il proprio dolore interno attraverso il controllo del guscio. Una ricerca di sicurezza effimera che renda più sopportabili le insicurezze interiori. In terapia familiare, in presenza di madre, padre, fratelli si discute insieme delle difficoltà, per capire quali possono essere i limiti o i cambiamenti da adottare per modificare una situazione che si è resa difficile”.

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Gay e Calcio: Guti del Real Madrid pizzicato dai paparazzi a "baciare" l'amico.

(Calcioblog) La “notizia” sarebbe da ascrivere normalmente al gossip, un personaggio pubblico non dichiaratamente omosessuale “beccato” in atteggiamenti ambigui con uno sconosciuto dello stesso sesso. In questo caso però il protagonista non è un “personaggio pubblico” qualunque, si tratta di Guti, all’anagrafe José María Gutiérrez, bandiera del Real Madrid. Il centrocampista offensivo delle Merengues è stato fotografato dai paparazzi della rivista scandalistica Cuore all’uscita di un ristorante in compagnia di un amico, e fin qui nulla di strano. Quello che rischia di sconvolgere il mondo del calcio è il “saluto” fra i due: un bacio sulle labbra difficilmente equivocabile.

Quello dell’orientamento sessuale è un tema tabù nel mondo “machista” (e spiccatamente omofobo) del Calcio: ad oggi non ci sono calciatori che hanno dichiarato pubblicamente la loro omosessualità. Come ovvio sono state moltissime nel corso degli anni le speculazioni e le “voci” in questo senso riguardanti diversi giocatori, tutti rumors tesi a calunniare più che ad aprire una finestra su una realtà che “statisticamente” non può ipotizzarsi totalmente assente nel calcio. L’unico “coming out” al momento è quello di Dominique Van Dijk, centrocampista in forza ai Go Ahead Eagles (Serie B olandese), mentre qualche parziale ammissione era arrivata anche dalla meteora nerazzurra Vampeta, brasiliano ex Corinthians.

Alla fine del 2005 si era diffusa la notizia di tre calciatori della Bundesliga, uno dei quali definito un “top player”, disposti ad uscire allo scoperto se si fossero trovati altri 8 colleghi disposti a fare lo stesso. Ora, grazie alla foto paparazzata, rischia di scoppiare un “caso Guti”. Il madridista, sposato dal ‘99 con Arancha de Benito, presentatrice tv, e padre di Aitor e Zaira, è stato già in passato oggetto di cori di scherno da parte dei tifosi avversari che puntavano il dito proprio sulla sua presunta omosessualità.
I soprannomi attribuiti al centrocampista nella sua carriera sono piuttosto eloquenti, da “Guti Fashion” a “Beckham spagnolo“. Facile immaginare quale sarà ora l’atteggiamento nei confronti di Guti dopo che il settimanale Cuore ha pubblicato “l’esclusiva sulla cena intima”.

Il biondo calciatore, in procinto di rinnovare l’ultimo contratto “a vita” con il Real Madrid, è sempre stato considerato un “sex symbol” e prima dell’uscita di queste foto i noti dissapori con la moglie erano attribuiti ad un flirt con Bibiana Fernández, attrice protagonista in molti film di Pedro Almodóvar, ma le ipotesi della stampa scandalistica hanno immediatamente virato sullo sconosciuto ragazzo ritratto insieme a Guti nella foto.

Quale sarà la reazione del calciatore? Siamo di fronte ad una possibile “rivoluzione” nei rapporti fra il mondo omosessuale, che ora è impegnato nell’organizzazione di surreali competizioni riservate ai gay, e quello del calcio?

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Invasione modaiola a Milano. In scena il prossimo inverno.

Oltre 100 sfilate, tra addii e new entries, e altrettante presentazioni dal 16 al 23. La la kermesse del made in Italy mette in scena la moda per il prossimo inverno.

(e.m.a. - Style.it) Fra qualche giorno Londra cederà il testimone alle passerelle di Milano: dal 16 al 23 febbraio 2008 sono previste 221 collezioni di pret-à-porter femminile. In pista big e astri nascenti del Made in Italy concentrati in un calendario molto nutrito di ben 103 sfilate, 84 presentazioni open day e 51 su appuntamento. Senza contare le illustri defezioni dall'agenda messa a punto dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, che da anni organizza e presiede questa manifestazione (anticipata di qualche giorno in questa edizione per via delle pressioni della stampa straniera). Fra gli off-schedule figurano nomi di spicco: da Dolce & Gabbana e D&G a Marni, Bestaff e Ermanno Scervino, mentre fra le assenze si contano Amuleti J, Anna Molinari, Alessandro De Benedetti e Moncler, questi ultimi due accomunati dalla decisione di disertare Milano per la Ville Lumière. Molto attesa e circondata da curiosità la collezione di Gianfranco Ferré che ha appena annunciato l'improvviso divorzio dallo stilista Lars Nilsson, nominato pochi mesi fa direttore creativo dopo la scomparsa del fondatore della Maison, mentre fra le new entry del calendario meneghino ci sono Mila Schön, marchio storico dell'alta moda tricolore affidato alla matita di Bianca Gervasio, e Bulgari che farà una presentazione. Accanto ai big del gotha fashion, come Armani, Missoni, Versace, Alberta Ferretti e Cavalli, Milano Moda Donna varerà il debutto di alcuni giovani leve selezionate da Massimilano Bizzi, ideatore di White, e da lui riuniti nel suo "White club" : dal norvegese Kristian Aadnevik all'italiano Sergio Zambon, stilista di Soft Core, fino a Mikio Sakabe, Steinunn e il duo Klevers Van Engelen.

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Città del Messico per la fiera del sesso tra critiche e grandi eccitazioni anche uno Sex-Zoo fatto di donne e uomini nudi.

(Comunicaweb.it) Ha preso il via a Città del Messico la V edizione della Fiera del Sesso e dell'Intrattenimento. L'evento si chiuderà il 18 febbraio, e ha già scatentato una guerra tra chi è un patito del genere e chi lo reputa solo un'espressione di cattivo gusto.
Porno-attori che si sfidano in un concorso, uno zoo umano, e un gioco dell'oca con penalità a sfondo sessuale.
L'evento è tuttavia cresciuto nel tempo. Nella prima edizione (2004) i partecipanti erano esclusivamente messicani, mentre adesso si prevede l'arrivo di almeno 100.000 visitatori che con 190 pesos (12 euro) potranno divertirsi in 27.500 metri quadri (la prima aveva a disposizione solo 4.500 metri quadri).
Tutte le novità saranno esposte; si potranno ammirare le ultime creazioni made in: Messico, Usa, Olanda, Germania, Grecia e Slovenia.
Ma la grande novità, nonché fonte di attrazione secondo gli organizzatori, è che chiunque potrà fare l'attore porno per un giorno, realizzando e vendendo all'interno della Fiera un suo film. Il "prescelto" dovrà essere sottoposto a visite mediche, poi sarà portato in un hotel con una partner, e filmato; il giorno dopo il suo Dvd sarà in vendita.
Accanto all'offerta di poter diventare attori/attrici porno per un giorno, ci sarà lo Show Amsterdam con tanto di ricostruzione del quartiere Rosa coi tipici ritrovi a carattere sessuale; il Sex Interactive; una versione hot del Gioco dell'oca. Infine un Sex-Zoo fatto di donne e uomini nudi coperti con disegni di body-paint.
Gli organizzatori della Fiera sottolineano che comunque non ci sarà sesso in diretta, prostituzione, accesso a minori o zoofilia così come lo asserisce la legge messicana.

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Polemiche a Rovigo. "La Giunta pensi a gay e lesbiche".

(Marco Signorini - Il Resto del Carlino) "Merchiori faccia come Cofferati a Bologna e crei il settore Politiche per le differenze». A lanciare la proposta è il gruppo Lgbt (Lesbico, gay, bisessuale e transessuale) Politropia che, seguendo l’esempio del capoluogo emiliano, chiede «un osservatorio contro le discriminazioni di donne e omosessuali".

"In questi giorni, a Bologna, il sindaco Sergio Cofferati ha dato il via libera al nuovo settore comunale Politiche per le differenze — osserva Politropia in una nota — inserendo nel bilancio dell’amministrazione 20 mila euro per promuovere un servizio, affidato a 5 dipendenti comunali, che coordini i progetti del Comune in materia di promozione delle differenze e lotta alle discriminazioni. E analoghi servizi sono già attivi nella regione Toscana, a Venezia e a Torino". E perché non a Rovigo, si domanda il gruppo Lgbt.

"Rilanciare l'attività della giunta vuol dire anche partire con una politica europea di lotta alle discriminazioni e riconoscimento delle diversità — spiegano infatti dall’associazione —. Per questo come gruppo Lgbt rodigino e comitato promotore di Arcigay nel Polesine, chiediamo all'amministrazione di seguire la strada del primo cittadino bolognese e di impegnarsi in un'azione chiara contro ogni discriminazione: di genere, di razza, di religione e di orientamento sessuale e identità di genere".

Parole chiare rivolte anche all'assessore alle Pari opportunità Giovanna Pineda e al neo assessore alla cultura e all'associazionismo Federico Frigato "perchè si possa lavorare insieme a un progetto per dotare il Comune di Rovigo di un servizio istituzionale anti-discriminazioni".

Ma dove trovare le risorse per farlo? Il Gruppo Glbt è preparato anche su questo e offre già una soluzione. "Si tratterebbe di un settore che potrebbe anche attirare nella nostra città parte dei fondi europei che Bruxelles stanzia ogni anno per azioni positive contro la violenza e il bullismo — conclude infatti Politropia —. Non basta infatti l'azione quotidiana delle associazioni e dei cittadini per combattere l'omofobia, le prevaricazioni, gli insulti nei confronti dei gay e delle lesbiche. In particolare dei più giovani e degli adolescenti che raramente trovano nell'ambiente scolastico un luogo in cui poter esprimere pienamente la propria personalità".

Insomma, nessun problema di risorse anche se l’assessore Pineda preferisce non mettere il carro davanti ai buoi. "Purtroppo esistono ancora molte forme di discriminazione che non riguardano soltanto l’orientamento sessuale delle persone — risponde infatti l’esponente di Rifondazione Comunista — e l’idea di un osservatorio per fronteggiare il problema non può certo lasciarci indifferenti. Certo, però, che Rovigo non è Bologna e 20mila euro per la nostra realtà resta una cifra difficilmente raggiungibile".
Per l’assessore, inoltre, sarebbe fondamentale coinvolgere l’intera provincia e tutti quei comuni che hanno sottoscritto la carta europea per la parità tra uomo e donna.

"L’articolo uno dello statuto della commissione per le pari opportunità — ricorda tra l’altro Pineda — condanna tutte le forme di discriminazione e limitare il discorso a gay e lesbiche sarebbe riduttivo. Dobbiamo impegnarci contro qualsiasi forma di abuso combattendo tutti gli atteggiamenti che hanno come obiettivo quello di isolare e mortificare chi è diverso. Proprio per questo — conclude l’assessore alle Pari opportunità — si deve investire su più informazione ed educazione, soprattutto negli istituti scolastici".

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Spagna. Matrimonio gay, riforma scolastica fino al dialogo con l'Eta, la chiesa attacca il governo Zapatero.

(Euronews) E' stato il culmine dello scontro tra vescovi spagnoli e governo socialista: la manifestazione a Madrid lo scorso 30 dicembre contro le riforme in materia sociale del governo Zapatero e a difesa della famiglia cattolica. Un tema centrale del pontificato di Benedetto sedicesimo.

"La cultura del laicismo radicale è un inganno, non è costruttiva. Causa solo disperazione, attraverso l'aborto, il divorzio veloce e ideologie che tentano di manipolare l'educazione dei giovani", aveva detto il cardinale di Valencia, Agustin Garcia-Gasco.

La chiesa aveva aperto le ostilità dopo l'approvazione della legge sul matrimonio tra omosessuali. A far infuriare la Chiesa è arrivata poi la riforma scolastica. Al centro del dibattito l'introduzione dell'educazione civica per insegnare gli alunni tra i dieci e i sedici anni il rispetto della diversità, il rifiuto del razzismo e dell'omofobia, la parità tra uomo e donna, i diritti e di doveri del cittadino. Per la Chiesa è un modo per rendere facoltativo il corso di religione nella scuola pubblica.

Il braccio di ferro ha avuto una svolta inattesa a fine gennaio: in piena campagna pre-elettorale la Conferenza dei vescovi ha chiesto ai cattolici di votare per i partiti che non hanno negoziato con l'Eta. "Una società che vuole essere libera e giusta non può riconoscere né esplicitamente né implicitamente un'organizzazione terrorista come rappresentante politico e non può considerarlo interlocutore politico", ha detto il portavoce della Conferenza Episcopale Juan Antonio Martinez Camino.

Dichiarazione che ha rotto un tabù: quello di chiedere il voto agli elettori agitando il tema delicato del terrorismo. "Con quel criterio" ha commentato il portavoce del partito socialista Diego Lopez Garrido, "non sarebbero stati eletti Adolfo Suarez, Felipe Gonzalez, José Maria Aznar, visto che tutti hanno dialogato con l'Eta, e alcuni di loro, come Aznar, hanno avuto un vescovo come intermediario".

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Il cardinale belga Danneels non è Papa per colpa del nipote porno star.

Secondo la stampa fiamminga a sbarrare la strada del soglio pontificio al primate del Belgio, potrebbe essere stato il mestiere di suo nipote, un noto attore di cinema porno, probabilmente il più famoso del Paese.

(Quotidiano.net) Finora si pensava che il primate del Belgio, il cardinale Godfried Danneels, non fosse stato eletto papa al posto di Joseph Ratzinger, durante il conclave dell'aprile 2005, per le sue posizioni troppo 'progressiste'; oggi, tuttavia, la stampa belga emette una nuova ipotesi: a sbarrare la strada del soglio pontificio al cardinale, afferma il settimanale fiammingo 'Dag Allemaal', potrebbe essere stato il mestiere di suo nipote, un noto attore di cinema porno, probabilmente il più famoso del Belgio.

Il nome di Danneels è uno di quelli che circolavano tra i 'papabili' dopo la morte di Giovanni Paolo II (che lo creò cardinale nel 1983), ma la scelta cadde su Ratzinger, andando in direzione opposta a quel che speravano il cardinale belga e i suoi sostenitori, imponendo una virata della Chiesa verso posizioni più conservatrici.

Il Dag Allemaal - ripreso, anche da alcuni quotidiani belgi francofoni - ha rivelato che la più grande pornostar maschile fiamminga, conosciuta con lo pseudonimo 'Byrne', è in realtà il figlio adottivo di Paul Breyne e Godelieve Danneels, rispettivamente cognato e sorella del cardinale Danneels.

Dries Breyne, questo il vero nome dell'attore, ha 36 anni, è nato a Lilla, città del Nord della Francia al confine con il Belgio, e fu adottato dai suoi nuovi genitori fiamminghi dopo essere stato abbandonato dalla madre. Risiede oggi a Praga, ma torna frequentemente in Belgio per partecipare alle riunioni di famiglia. "Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare - ha detto 'Byrne' ai suoi intervistatori fiamminghi - non c'è il minimo problema. I tempi sono cambiati e le mentalità si sono evolute: è finita l'epoca in cui la mia famiglia era imbarazzata per il il mio mestiere".

Nell'intervista comunque, Breyne ha escluso di poter essere la causa, sia pure indiretta, della fallita elezione di suo zio: "Non ha alcun senso, sono solo voci. Il mio mestiere di attore porno non ha influenzato alcun membro del conclave". D'altra parte lo stesso cardinale afferma oggi: "non sono responsabile per la mia famiglia".

Monsignor Danneels, 74 anni, arcivescovo di Malines-Bruxelles, è molto conosciuto per le sue doti diplomatiche, la sua intelligenza e le sue posizioni 'progressiste' su temi come l'uso del preservativo contro l'Aids, il celibato dei preti, l'attenzione ai diritti umani e alla lotta contro la povertà, l'attitudine riformatrice.

Una volta, a una bambina che gli chiedeva come avrebbe voluto chiamarsi se fosse stato eletto papa, rispose: "Giovanni XXIV, perché ho dei bellissimi ricordi di Papa Giovanni". Sull'uso del preservativo fece scalpore la sua dichiarazione in cui osservava che, se un sieropositivo ha rapporti sessuali, non prendere precauzioni nei confronti del partner equivale a violare il comandamento "non uccidere". Sul celibato di preti, invece, ha sostenuto che "è una regola della Chiesa che può cambiare".

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Berlinale, niente premi per il film italiano sui DiCo.

Svelati vincitori premi per migliori lungometraggi su temi gay.

(Apcom) È andato a "The Amazing Truth About Queen Raquela" di Olaf de Fleur Johannesson il premio "Teddy" 2008 per il miglior lungometraggio. Il riconoscimento del festival del cinema di Berlino è riservato ai film che trattano tematiche omosessuali.

Il "Teddy" al miglior documentario è stato assegnato a "Football Under Cover" di David Assmann e Ayat Najafi, un lungometraggio che riesce "a mostrare in modo sottile e spiritoso i ruoli sessuali nello sport nelle società islamiche", come si legge nella motivazione della giuria.

Uno dei tre nominati nella categoria dei migliori documentari era "Improvvisamente l'inverno scorso", il film di Luca Ragazzi e Gustav Hofer relativo alla legge sulle unioni civili (i "Dico"), che è rimasto a mani vuote.
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Trailer Queen Raquela.

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