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martedì 12 febbraio 2008

Rugby. E' Sergio Parisse il "Re" del Sei Nazioni, lo dice il Times.


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Bravo e bello: «Monumentale contro i bianchi». Rugby, il Times incorona capitan Parisse. Per il quotidiano inglese l'azzurro è stato il miglior giocatore nel fine settimana del Sei Nazioni di rugby.

(Il Corriere della Sera) L'Inghilterra, dopo aver subito i suoi colpi e il suo orgoglio per tutta la partita, ha scoperto Sergio Parisse. Il capitano azzurro è stato scelto dal Times di Londra come miglior giocatore del'intero fine settimana di gare del Sei Nazioni di rugby: «Semplicemente monumentale».

LA RABBIA - Chissà se adesso il capitano azzurro storcerà ancora la bocca, come ha fatto domenica pomeriggio al Flaminio, alla fine del match perso per soli 4 punti contro l'Inghilterra, quando era uscito dal campo con l'«inutile» nomina a miglior giocatore dell'incontro. O forse, sbollita la rabbia per l'ennesima occasione sfumata, abbozzerrà un sorriso. Dopo la citazione per il match perso 16-11 in Irlanda la settimana scorsa, Parisse è finito di nuovo nel XV ideale del weekend del prestigioso quotidiano britannico. Secondo il giornale inglese, inoltre, Parisse è stato in assoluto il miglior giocatore della seconda giornata. «Tra i migliori in campo nella sconfitta di Dublino - si legge nella motivazione - è stato semplicemente monumentale contro l’Inghilterra. Ha conquistato palloni in touche, ha caricato costantemente la linea del vantaggio (anche con l’aggiunta di una destrezza nel gioco con i piedi) e ha messo sul campo tutto il suo cuore, guidando i suoi alla carica e controllando tutto il gioco. Il miglior giocatore del weekend».

IL XV IDEALE - La scorsa settimana nel XV del Times, oltre a Parisse, era stato inserito anche l’altro azzurro Mauro Bergamasco. Questo il XV del Times: 15 Cedric Heymans (Francia); 14 Aurelien Rougerie (Francia), 13 Tom Shanklin (Galles), 12 Gavin Henson (Galles), 11 Vincent Clerc (Francia); 10 Jonny Wilkinson (Inghilterra), 9 Jean-Baptiste Elissalde (Francia); 8 Sergio Parisse (Italia), 7 Martyn Williams (Galles), 6 Thierry Dusautoir (Francia); 5 Ian Evans (Galles), 4 Donncha O’Callaghan (Irlanda); 3 John Hayes (Irlanda), 2 Dmitri Szarsewski (Francia), 1 Marcus Horan (Irlanda).
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Dieux du Stade.

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Dieux du Stade - Making off.

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Mischia a Formentera con Parisse e Sbaraglini.

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Eccezionale scoperta. Aids: Individuata la molecola che lo diffonde.

(The instablog) Finalmente un nuovo spiraglio nella lotta all'Aids, è stata scoperta la molecola che lo diffonde.

Un gruppo di scienziati diretti da Anthony S. Fauci, hanno scoperto la molecola che diffonde il virus dell’Aids.
Un recettore umano che aiuta il virus ad attaccare il sistema immunitario dell’uomo e diffonde conseguentemente la malattia.
Una scoperta fondamentale che darà la possibilità di sperimentare nuove terapie e nuovi farmaci, per arrivare a sconfiggere definitivamente questa malattia mortale.

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San Valentino, coprifuoco a Bangkok: La maggior parte degli adolescenti vogliono perdere la verginità.

Questa paura sarebbe stata fomentata da un sondaggio, pubblicato la settimana scorsa.

Se i minorenni tailandesi pensavano di uscire per una serata romantica di San Valentino, la polizia locale gli ha fatto una brutta sorpresa. Le autorità hanno decretato il coprifuoco notturno nella città di Bangkok a partire dalle 22 perché preoccupata dalla folla di giovani e dai disordini che potrebberero essere causati dalla festa degli innamorati. Curiosamente uno dei timori è che la maggior parte degli adolescenti voglia perdere la verginità.

Questa paura sarebbe stata fomentata da un sondaggio, pubblicato la settimana scorsa, secondo cui i due terzi degli interpellati, tutti giovanissimi, vorebbero perdere la propria verginità nel giorno dedicato ali innamorati. Tutti i minorenni che saranno pescati in strada dagli agenti dopo le 22, ha ammonito il vice comandante della polizia di Bangkok, saranno riaccompagnati a casa o condotti al più vicino commissariato, dove attenderanno l’arrivo dei propri genitori.

“L’amore è una cosa bellissima ma non implica, a quell’età, l’attività sessuale - ha bacchettato l’alto dirigente di polizia - I nostri ragazzi farebbero meglio a concentrarsi sullo studio e sui lori doveri a scuola”.

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Coppie di fatto. A Padova primo anniversario "famiglia" gay iscritta all'anagrafe.

(Igi/Pe/Adnkronos) "Un passo importante, e' un salto anche se non ha alcun valore giuridico". E' quanto affermano Tommaso Grandis e Giorgio Perissinotto, rispettivamente 28 e 35 anni, responsabile amministrativo di alcuni locali notturni e magazziniere, in una intervista al 'Corriere della Sera' e che, il 3 febbraio del 2007 hanno ricevuto dal Comune di Padova per primi l''attestazione di iscrizione nell'anagrafe quale famiglia anagrafica costituita da persone coabitanti legate da vincoli affettivi', insomma un 'certificato di unione d fatto'.

"Ci aspettavamo che la cosa avesse un impatto a livello locale - dicono Grandis e Perissinotto - ...la prima coppia gay che si iscrive all'anagrafe...ma non pensavamo di finire sui giornali nazionali e di essere invitati in tutte le trasmissioni tv". "In questo modo siamo usciti dall'ambiguita', siamo una coppia normale. E questo e' quello che abbiamo cercato di dimostrare in tv. In piu' di una occasione ci hanno chiesto di baciarci pero' noi non abbiamo mai voluto. Di sicuro una cosa cosi' avrebbe fatto effetto, l'effetto sbagliato e noi invece volevamo dare un'immagine positiva". "Gli incontri con i politici - dicono riferendosi a momenti deludenti in cui si sono sentiti attaccati - ci hanno lasciato l'amaro in bocca".

"Almeno e' un certificato che possiamo mostrare - dicono Grandis e Perissinotto convinti dell'utilita' dell'attestato - Ad esempio in ospedale se ce ne dovesse essere bisogno. E poi cosi' non ci si deve piu' nascondere. Speriamo di avere stimolato un po' di coraggio anche in altre coppie gay. Purtroppo qui a Padova solo una decina finora hanno seguito il nostro esempio".

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Queerblog e la "Scalata gay al Corriere ".

Lo storico giornale di via Solferino apre gli archivi e si scopre che l'omosessualità non è più un tabù.

Da sedici anni a questa parte ne è passata di acqua sotto i ponti. E gli archivi del Corriere della Sera ne offrono una chiara testimonianza: lo storico quotidiano di via Solferino è il primo in Italia a consentire di effettuare ricerche nel proprio database a partire dal 2 gennaio 1992.

(Libero News) Queerblog si è messo a spulciare nella memoria digitale del Corsera: «ho notato una scalata - scrive - : la scalata al Corriere della Sera, appunto. Per la serie: siamo i gay "del quartierino"». In sostanza, tra il '92 e il '95 il termine politically correct era omosessuale (che vantava 1988 occorrenze contro le 884 di "gay"). Delle lesbiche si parlava (e si parla, a dire il vero) molto meno (362 volte), più o meno nella stessa misura in cui si parlava dei transessuali (399 volte).

Nel giro di tre anni, dal '96 al '99, evidenzia Queerblog, aumenta significativamente l'incidenza dei termini queer e Gay Pride (nominati il doppio delle volte). Il termine "gay" viene sdoganato e supera le occorrenze di "omosessuale" (2151 a 1689) e appare per la prima volta «il termine transgender (con 10 risultati), accanto al classico transessuale/i (388 volte)», scrive Queerblog.

In anni più vicini, tra il 2000 e il 2003, si parla parecchio di outing (74 volte, mentre l'espressione coming out, più corretta, ha 18 occorrenze) e, in concomitanza con il World Gay Pride, cresce «tutto il vocabolario gayo», mentre si registra «una leggera flessione del termine omosessualità (519)».

Transgender arriva a 101 occorrenze quando Vladimir Luxuria arriva in Parlamento, tra il 2004 e il 2007: in questi anni il termine gay viene citato 3139 volte, di omosessuali si parla 2311 volte e perfino le lesbiche escono dal cono d'ombra del tabù, con 471 citazioni. Tristi episodi di cronaca nera fanno salire il numero di occorrenze del termine omofobia (170) e in parallelo crescono ancora le espressioni coming out e outing, usato ormai in senso lato in relazioni alle situazioni più disparate.

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Io, gay di destra, mazziato da Berlusconi. No Cavaliere, il mio voto non te lo dò e saremo in tanti.

(Max Forte) Eccolo il Silvio e viene issato uno striscione eloquente: «Cavaliere, portaci alla vittoria» e il Cavaliere appare in una tenuta più informale, tutto blu, senza cravatta e con la camicia sbottonata e con la faccia perfettamente lisciata -sembra quasi stuccata- da un cerone bello spesso e compatto, Tutto è perfetto, luci, scenografia, sottofondo, al solito la regìa è perfetta, degna del teatro dove viene ospitata la manifestazione, il Nuovo di piazza San Babila. Quello tanto per intenderci di Remigio Paone e Franco Ghizzo, i due gestori storici, il primo quello della Wanda Osiris e della rivista, il secondo dei Legnanesi e dei musical all'italiana stile "Barnum" o "Grease". Ma lui, il Silvio in quanto a saper stare su di un palcoscenico non ha nulla da invidiare alla Wandissima o alla Mabilia.

Eccolo qui sorridentissmo (avrà settantaduedenti... si sà, il personaggio ama esagerare) pronto a lanciare nel vecchio firmamento politico italiano il suo nuovo Partito della Libertà (a dir la verità per la seconda volta in Piazza San Babila, ma la prima, il 18 novembre in "esterni").

C'era gente che veniva da tutte le parti, friulani, toscani, lucani, una babele di gente felice e urlante. Ci parla degli inevitabili compromessi politici della fusione tra An e Fi. Il Cavaliere esplode i mortaretti dei sondaggi prossime elezioni e si dà al 50% (anche senza Udc, La Destra e Udeur almeno per ora e notate che due giorni prima aveva detto il 57%...) e per il Pd lascia un 26%. E urla, dalla platea, dal foyer stracolmo, uno stadio degno del Presidente del Milan.

Poi una mazzata per me, gay e per quelli di GayLib, i gay liberali di centrodestra, non li facevo così temerari dal buttarsi pubblicamente con bandiere simbioli e volantini in una tana del lupo qual'è ancora oggi il nostro omofobo, volgare e ottuso centrodestra (io sono di destra per cui sparlo anche di me...).

Mentre io non mi aspettavo nulla dal Silvio a favore mio, cioè dei gay, probabilmente loro erano scesi in folto numero al Nuovo nella speranza di trovare terreno favorevole al reclamo di diritti (sacrosanti) anche per i gay arrivando addirittura a presentare una loro piattaforma per il riconoscimento dei diritti agli omosessuali appunto e che distribuivano alla gente (ho letto un volantino e a dire la verità non ho mai trovato nulla di più sgangherato e bislacco della loro proposta).
E invece... io come quelli di GayLib ci siamo dovuti sorbire il Cavaliere che letteralmente urlava nel microfono quasi avesse preso la presenza di GayLib come per una provocazione ed in modo del tutto gratuito ed ingiustificato: Noi, i nostri valori sono fondati sul cristianesimo e una famiglia è formata da un uomo e una donna.
Con buona pace per me, per quelli di GayLib qualche altro milione di omosessuali o coppie di fatto o per chi ha idee diverse dalla chiesa.

So che è dura aprire ai finocchi, si rischia di perdere l'elettorato cattolico ma un pò di coraggio e, soprattutto, di laicità che è tra i valori fondanti per un movimento o un partito che si richiama ai valori liberali e libertari. Il cattolicesimo non ha nulla a che fare con la libertà,
Scordati il mio voto Silvio e mi auguro così facciano anche tutti gli altri gay che si richiamano al centrodestra. Contabilità da serva forse ma perchè votarti se non mi dai niente?

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Ryan Phillippe: "Per 5 mesi ho pianto sul letto" ma dopo il divorzio rinasce.

(TGCom) Il divorzio da Reese Witherspoon aveva scosso Hollywood. Sembra che Ryan Phillippe avesse perso la testa (sul set di Stop Loss, in Italia il 6 giugno) per la collega Abbie Cornish e Reese è passata alle vie di fatto. L'attore che ha quattro film in uscita, si sfoga al magazine W: "Con Abbie siamo amici, il divorzio è stato terribile, per cinque mesi ho pianto sul letto. La mia vita è profondamente cambiata, adesso sono un genitore single ".

Non posso negare che quello che è successo - ha detto Ryan - ha sconvolto la mia vita privata. Ho voluto prendermi del tempo prima di ricominciare a lavorare soprattutto per concentrarmi sul mio ruolo di padre". L'attore apre anche il suo cuore sul divorzio con Reese Witherspoon, che attualmente è fidanzata con Jake Gyllenhaal, anche se i due si sono sempre trincerati dietro un 'no comment'. "Quando Reese ed io ci siamo lasciati - ha dichiarato l'interprete di 'Cruel Intentions' - ho passato uno dei periodi più bui della mia vita. Per cinque mesi non riuscivo ad alzarmi dal letto. Il processo di rinascita non è stato semplice, ma piano piano con il passare dei giorni ce l'ho fatta".

E adesso Ryan è più grintoso che mai, pronto a difendere il più possibile la sua privacy anche quando il magazine W gli chiede delucidazioni sul suo rapporto con Abbie Cornish: "Prima di tutto non voglio rispondere a questa domanda, ma l'unica cosa che posso dire è che quello che è successo non è così semplice come i tabloid hanno scritto all'epoca dei fatti. Ed è stato anche abbastanza imbarazzante per Abbie che il suo nome fosse saltato fuori in questo modo. Non penso proprio che una persona possa porre fine ad un matrimonio e portare al divorzio. Avevo già da tempo problemi con mia moglie, molto prima che conoscessi Abbie. Io e lei siamo solo molto amici", taglia corto il divo

Non manca una considerazione sui paparazzi che lo fotografano ovunque, anche con la figlia di otto anni Ava. "All'inizio i fotografi mi inseguivano - ha spiegato - perché ero il marito dell'attrice più ricca di Hollywood, adesso per altri motivi e perché sono famoso. Ma non è giusto che ci rimetta anche mia figlia Ava. Ha solo otto anni ed è anche infastidita dalla cosa perché i suoi amichetti vanno da lei con le riviste in mano facendole vedere che è apparsa sui giornali". Ryan Phillippe ha terminato di girare due pellicole "Stop Loss" diretto da Kimberly Peirce con Abbie Cornish e "Franklyn" di Gerald McMorrow con Eva Green. Attualmente Ryan è sul set di "Last Battle Dreamer" e "The Stanford Prison Experiment".
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Ryan Philippe nella sua scena sexy tratta da "Little boy blues".

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Il ritorno della Pornoprof. In un post il lungo elenco di ciò che le piace del sesso.

Su richiesta della Signora Anna Ciriani:

(...) vi chiedo gentilmente di rimuovere unicamente le parti in cui mi si addebita di dire cose da cui mi dissocio e di cui sono estranea, senza per nulla rinnegare quanto ho fatto in passato e quanto mi eccita fare nel mio privato.
Tra le motivazioni che mi impongono di richiedere la rimozione con ogni mezzo vi è anche in gioco il mio futuro professionale, visto che quanto è visibile in rete può essere un ostacolo alla mia riammissione nel ruolo di docente della scuola presso cui presto servizio.
Certa della Vostra comprensione vi ringrazio per quanto farete.
Senza alcun rancore concludo dicendovi che avrei molto piacere a collaborare con voi per quanto riguarda i temi della sessualità, magari rilasciandovi anche delle interviste verità sul mio passato e sul mio modo di vivere la sessualità e la discriminazione che questa comporta.
Pertanto cerchiamo di essere amici visto che lottiamo contro gli stessi pregiudizi.
In caso contrario mi vedrò costretta a rivolgermi alle autorità competenti, mio malgrado, per ottenere la rimozione di quanto non ho mai dichiarato.
Spero vivamente questo non debba mai avvenire anche perchè mi piacerebbe parlare del mio caso, per cui sono stata discriminata, anche nel suo interessante blog.(...)

Non conoscendo le parti di cui la Signora Ciriani chiede la rimozione, togliamo l'intero articolo, convinti di avere la vostra comprensione e confidando in una futura intervista come promesso.

La redazione.

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Operazione anti-pedofilia. Commercianti di giorno, orchi online di notte. Sviluppi.

Scaricavano e si scambiavano su internet foto e filmati di bambini violentati. Sposati e con figli rischiano fino a 3 anni. La polizia: «Scene con vittime di 2 anni».

(Roberto Bo - La Gazzetta di Mantova) Un lavoro, una moglie, dei figli. Un piccolo studio nelle rispettive abitazioni: scrivania, computer, Cd. Ma tra quei Cd anche fotografie e filmati che le forze dell’ordine hanno definito “raccapriccianti”. Di giorno commercianti al di sopra di ogni sospetto, di notte ‘orchi online’, navigatori su internet con un unico obiettivo: guardare e scaricare immagini e filmati dai siti pedopornografici. Due commercianti mantovani, uno di città, l’altro di Poggio Rusco, sono stati denunciati dalla Polizia Postale per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
L’operazione, denominata “Mercurio” e illustrata ieri mattina dal comandante della Polizia Postale di Mantova Giuseppe Farinella, è stata portata a termine tra Italia, Turchia e Portogallo e alla fine nella rete sono cadute 16 persone tutte indagate per lo stesso reato e per il quale rischiano fino a tre anni di galera. Tra i denunciati, a livello nazionale anche un chirurgo di Pordenone, un ufficiale della Guardia costiera e un architetto di Savona. I due mantovani finiti nei guai e dei quali la polizia non ha voluto rendere note le generalità sono entrambi commercianti: quello che vive ha Mantova ha 57 anni, è sposato e non ha figli, quello che risiede a Poggio Rusco ha invece 41 anni, coniugato con figli. In casa di quest’ultimo la polizia ha trovato un “ingente” quantitativo (si parla di decine e decine di Cd) di materiale pedopornografico sotto forma di fotografie e filmati. Immagini definite “raccapriccianti”, con protagonisti bambini sottoposti a violenze e sevizie da parte di adulti. Tra il materiale sequestrato nel corso dell’operazione a livello nazionale anche un filmato di dieci minuti in cui appaiono bambini di due anni violentati. Il blitz è scattato giovedì mattina all’alba prima che i due uscissero di casa per recarsi al lavoro.
Anche se la Polizia Postale di Mantova ha preferito non scendere nei particolari pare che la posizione più pesante sia quella del poggese.
Nel computer dell’imprenditore di città gli investigatori hanno infatti trovato solo alcune tracce del passaggio su siti proibiti. E’ verosimile che l’indagato abbia scaricato materiale non condiviso con altri. E’ certo comunque che sul motore di ricerca abbia digitato la parola “pedo”. Nella sua abitazione però non è stato trovato materiale di alcun tipo. In casa dell’altro indagato la polizia ha sequestrato parecchi Cd dal contenuto inequivocabile. Nello studio dell’uomo accanto al Pc gli investigatori hanno trovato parecchi Cd zeppi di materiale pedopornografico. Sotto sequestro nelle due abitazioni sono finiti anche gli hard disk dei computer.

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E' morto Angese, Sergio Angeletti per l'anagrafe. Un grande amico. Un grande artista.

(Jacopo Fo) Sergio e’ morto. Stroncato da una malattia che non aveva lasciato speranze.
Ma potremmo dire che e’ stato abbattuto mentre caricava a cavallo le trincee fortificate dei demoni. Sergio e’ stato un grande combattente per la liberta’.
Uno che ha sempre messo la sua dignita’ di fronte alle convenienze.
Uno dei piu’ grandi disegnatori italiani, giornalista e vignettista acuto, originale e geniale, al quale questo sistema di merda ha negato la possibilita’ di lavorare.
Le grandi testate per le quali disegnava lo hanno via via cacciato perche’ non riusciva proprio ad arruolarsi nel manierismo leccaculo dominante.
Dentro di me io piango il fratello che mi ha lasciato, ma sento che sia giusto innanzi tutto ricordare che era un combattente della liberta’ di pensiero, armato di un pennello sublime. E credo sia giusto dire che molto nella sua malattia ha pesato l'essere cacciato, esiliato, lasciato per anni senza lavoro.
Lui non ha mollato, ha continuato giorno dopo giorno a pubblicare le sue straordinarie storie su www.angese.it.
Giorno dopo giorno, nonostante nessuno lo pagasse per farlo. Incredibile costanza.
E' andato cosi’ avanti per anni. Tentando continuamente nuove strade, resistendo nel dialogo con un pubblico di amanti della satira che lo avevano scovato nella rete.
Sergio ha collezionato una quantita’ incredibile di porte sbattute in faccia. L'unico lavoro che gli era restato era uno spazio quotidiano sulla Nazione-Resto del Carlino, pagato una cifra vergognosamente bassa.
Uno spazio concesso quasi con fastidio, in una situazione nella quale qualunque sua proposta veniva bruciata sul nascere.
Sopravviveva in quello spazio perche’ non aveva altro e non voleva smettere di raccontare, comunque, a un grande pubblico.

Continua a leggere il ricordo di Jacopo Fo.

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Storace candidato sindaco a Roma.

(06blog) “Sto pensando di candidarmi al Campidoglio”. Se non è una discesa in campo ufficiale poco ci manca: Francesco Storace sarà probabilmente il candidato sindaco de La Destra per le prossime elezioni amministrative.

L’annuncio è stato battuto dalle agenzie poco più di un’ora fa e ripreso anche da Repubblica.it dopo un vorticoso giro di comunicati stampa ed un’intervista rilasciata ad “Otto e mezzo” su La7. Il leader de La Destra, dunque, sembra aver sciolto le riserve. Si candiderà in maniera alternativa al candidato mister X del Pdl e del sempre più probabile Rutelli per il Centro-Sinistra. Ma la sua è una candidatura che può portare l’ex governatore battuto da Marrazzo almeno ad un ballottaggio? A chi strapperà voti a Roma? Ai delusi dell’ormai sciolta An? Oppure non riuscirà a superare quei pochi punti percentuali attribuiti al suo partito? Domande e riflessioni che troveranno risposte solo ad aprile. Vedremo…

Per la cronaca: il capo del La Destra ha poi confermato anche la candidatura di Teodoro Buontempo per la Provincia di Roma.

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Saranno Divine e Jodie Foster le "icone" del Torino Glbt Filmfest.

(Tuzone) Da Sodoma a Hollywood” Torino International GLBT Film Festival si avvia verso la XXIII edizione dal 17 al 25 aprile: si tratta della terza volta sotto il tetto del Museo Nazionale del Cinema per la gestione e l’organizzazione: 23 anni di ricerca di un cinema che esplora e costruisce l’immaginario gay. Grazie a uno sguardo acuto e sensibile, anno dopo anno il Festival è cresciuto diventando una delle principali finestre e occasioni di dialogo per la comunità glbt e il grande pubblico. Il Festival ha inoltre il merito di aver fatto conoscere in Italia le prime opere di registi come François Ozon, Gus Van Sant, Derek Jarman, Todd Haynes. Ecco alcune anticipazioni su alcune delle molte sezioni del Festival.

Concorso Internazionale
Tre sezioni competitive: lungometraggi, corti e documentari. Tre giurie internazionali (una per sezione) assegnano il Premio Ottavio Mai al miglior lungometraggio e un premio alla miglior opera delle altre sezioni. Per ogni sezione competitiva è previsto anche un premio del pubblico.

Panorama
Tre sezioni non competitive (lunghi, corti e doc) con la più recente e interessante produzione in pellicola e in video.

La Retrospettiva: “ j-ender: big bang love in Japan”
Il Festival presenta per la prima volta in EUROPA una retrospettiva che percorre, lungo le trame del genere e dei generi, la storia del cinema giapponese dagli anni 60 a oggi e di riflesso la cultura del Sol Levante.

Omaggio a Divine
A vent’anni dalla morte di Divine, icona per eccellenza del camp, scomparsa prematuramente a soli 43 anni nel 1988 (e già omaggiata indirettamente con i film di John Waters nel 2005) il Festival la ricorda attraverso l’immagine-regalo di Francesco Vezzoli e con la proiezione di un film di Paul Bartel, Lust in the Dust (1985), dove appare in coppia con Tab Hunter: fu il loro più grande successo.

EUROPA Mon Amour: “Fantasmas do amor”
Un viaggio in Portogallo, terra di confine d’EUROPA, territorio d’amore e di desiderio imprigionato. La scoperta di un cinema-garage, pre-almodovariano e fuori legge nei lavori di Óscar Alves, realizzati tra la metà e la fine degli anni settanta; il cinema degli anni ottanta, con i film di Joaquim Pinto, tra cui Onde Bate o Sol (1989) con Laura Morante, uno dei titoli più significativi della cinematografia portoghese queer, e Na pedra no bolso (1988), uno dei più belli; i fiammeggianti ritratti notturni di Paulo Rocha nel suo A Raíz do Coração (2000); fino a João Pedro Rodrigues, a Torino con O Fantasma (2000), uno dei più amati-odiati dalla comunità gay, e Odete (2005).

Voice Over
La sezione, nata tre anni fa per promuovere il cinema più sperimentale, anti-narrativo e la video-arte, dà spazio a una serie di artisti e registi di fama internazionale, del passato e del presente, il cui lavoro analizza i vari aspetti e caratteri dell’identità queer.

Jodie: un’icona
Una serata dedicata al talento di Jodie Foster, attrice capace da sempre di incarnare un’icona lesbica pur non avendo mai interpratato film aesplicita tematica. Il documentario di Pratibha Parmar Jodie: An Icon racconta come questo sia avvenuto nel corso di più di trent’anni di carriera.

INFO:
www.tglff.com

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Polemiche corsi anti-bullismo e gay a Roma. Il Circolo Mieli risponde a L'Avvenire.

Un pessimo Avvenire.

Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli respinge con forza l’attacco del quotidiano cattolico L’Avvenire, effettuato senza alcuna cognizione di causa, ribadendo che il progetto preso così tanto attaccato vuole promuovere, tramite la libera espressione degli studenti, una riflessione sulle tematiche del bullismo per favorire lo scardinamento delle dinamiche che provocano gli innumerevoli ed incresciosi episodi e fornire spazi di ascolto per gli studenti. Peraltro già il titolo del progetto, “Smontiamo i bullismi” dovrebbe far riflettere della serietà con la quale il Circolo Mario Mieli affronta il tema del bullismo, del quale non ha assolutamente una visione da “parrocchietta” come le illazioni contenute nell’articolo dell’Avvenire vorrebbero far credere, ma un’assoluta visione a 360° il cui obiettivo è sensibilizzare studenti, insegnanti e genitori sulle difficoltà che i ragazzi incontrano durante la crescita in un contesto che generalmente non prevede o non accetta le diversità (non solo di orientamento sessuale, ma anche di religione, etnia e disabilità).

Il progetto non prevede quindi in alcun modo l’affermazione di una specifica visione “culturale” della sessualità umana né di alcuna posizione politica o ideologica, a differenza di quanto invece spesso avviene nelle attività e nelle strutture gestite da organismi collegati alla chiesa cattolica, che bene farebbero a metter più spesso in pratica il vecchio detto della pagliuzza e della trave.

E’ oltremodo doveroso per il Circolo Mario Mieli ringraziare gli Istituti che ancora una volta hanno accordato la propria fiducia alla nostra Associazione, che già in passato ha avuto modo di dar prova di serietà e professionalità nel corso di interventi in diverse scuole romane.

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Segreteria Politica – Andrea Berardicurti
06/5413985 – 348/7708437

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16 Febbraio 2008, a Milano "Diversità sessuale e teologia in America Latina".

La teologia latinoamericana da tempo si misura sulla Diversità sessuale attraverso la teologia della liberazione, i cui capisaldi sono il pensare Dio a partire dal povero (il cui volto viene identificato nelle vittime dell'esclusione morale) e riflettendo in maniera critica su certi modelli di chiesa che esclude.
Il Dossier Diversità sessuale e teologia in America latina , edito dalla rivista Confronti, che raccoglie queste nuove voci e l'esperienze di una teologia proveniente dalle periferie ecclesiali dell’America latina sarà presentato Sabato 16 Febbraio 2008 alle ore 17.00 presso Libreria Claudiana di Milano da Mauro Castagnaro (curatore del dossier), Anne Zell (pastora valdese) e dal Gruppo del Guado - Cristiani Omosessuali di Milano.

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Cattolicesimo e liste ebraiche sul web: Il giorno delle svastiche e dell’egemonia.

E’ il “giorno delle svastiche” in un “clima di dominio del religioso”.

(Pino Finocchiaro - Articolo 21) Così, Furio Colombo commenta sull’Unità il riemergere di fenomeni antisemiti ed antisraeliani. Nel blog contro i professori di origine ebraica, un’autentica lista di proscrizione di sapore nazista, così come nel boicottaggio a Torino degli scrittori israeliani cui ha fatto seguito l’apparizione di scritte antiisraeliane sui muri del Lingotto. Per Furio Colombo “fatti del genere accadono in coincidenza con un espandersi, niente affatto mistico, ma esclusivamente terreno, della chiesa cattolica come potere politico, capace di dare regole, di dettare leggi, di impartire ordini, di punire e premiare, per esempio con il voto”. Lo abbiamo raggiunto al telefono.

E’ un atto d’accusa che colpirà molti cattolici.
“Tutto quello che sta succedendo non avviene per caso. Smettiamola di immaginare che ci sia un antisemitismo che avviene così, automaticamente. Notiamo che avviene in un momento di egemonia della chiesa cattolica in cui si arriva a dire che gli ebrei devono essere convertiti. Quindi si stabilisce una terra benedetta e una terra sconsacrata. Nella terra sconsacrata ci sono le orde che fanno scorriere, perché si sentono tranquille, piuttosto che in terra consacrata.

Insomma per Furio Colombo, la distorsione è in coloro che colgono il messaggio nei termini “si può dare la caccia, cominciando dal disprezzo, a chi non è nella Chiesa”
“Si va oltre la frase ‘il vecchio nazismo non è morto’. C’è un rapporto non dico nuovo, che anzi nei secoli ha avuto un peso sempre notevole. “Nei periodi di egemonia della chiesa, quando non è il pensiero mite e amorevole del cardinale Martini a prevalere, ma sono pensieri di egemonia politica è naturale che dei balordi – certo, dei balordi, certo non gente che va in piazza San Pietro – si sentano incoraggiati a interpretare male il messaggio.

Ma il messaggio c’è.
“Il messaggio c’è. Il messaggio è o sei di qua, nella cultura nostra e obbedisci al Papa. O sei portatore di una cultura di morte. Questo si dice a tutti i laici. Ma è chiaro che in particolare riguarda i non battezzati. C’è un incentivo obiettivo tra il nuovo modo di interpretare la Chiesa come sovrana non solo delle anime ma anche degli stati. E il modo di comportarsi in cui si vanno a cercare dei capri espiatori. Questo vale sia per la lista del blog che per il salone del libro”.

Era già montata l’indignazione per il blog e il boicottaggio che al lingotto sono apparse le scritte contro Israele.
“Nel salone del libro prevalgono stereotipi e luoghi comuni di sinistra mentre per la lista dei professori prevalgono stereotipi e luoghi comuni di destra. Penso a quello che è stato detto, da Vattimo quando dice: perché non invitano grandi scrittori come Chomsky? Dimenticando che Chomsky è un grande scrittore americano. Qui stiamo parlando di scrittori israeliani. Perché confondere il fatto che Chomsky è ebreo? Cosa facciamo? Lo selezioniamo al di fuori della letteratura americana in quanto ebreo? Gli americani lo considerano un grande intellettuale americano. Come Philip Roth, come Norman Mailer, come Allen Ginsberg. Quindi è un incidente non da poco dire una frase così sbagliata. Frasi così sbagliate traducono però un periodo nel quale direttamente o indirettamente, consciamente o inconsciamente, ha molto peso la divisione che la Chiesa fa, tra terra consacrata e terra sconsacrata”.

In questo contesto non c’è il rischio che riemerga la banalità del male, l’anticultura?
“Nell’antisemitismo non c’è anticultura. L’antisemitismo è il prodotto di una sofisticata cultura che ha calcolato nei dettagli anche l’uso dei teppisti e della violenza stradale. C’è una terribile cultura che non può essere tollerata. Cultura dell’autoritarismo, del totalitarismo e del controllo totale. Ogni volta che si vedono segni di controllo totale queste cose emergono e ci fanno paura.

Insomma, quando la Chiesa scende in campo, si forma quella processione di “atei devoti” e “finti credenti” che non poco danno continuano ad infliggere al dialogo tra laici e credenti, al rapporto tra credenti-laici e gerarchie della Chiesa.
“C’è un rapporto tra la nuova aspirazione ad egemonia politica della chiesa cattolica e questo tipo di discriminazioni. La pretesa di controllo totale su quel che ricade nella terra consacrata e quello che è terra sconsacrata. Controllo sul pensiero. Nel come si deve intendere una famiglia. Nel dare indicazioni ai medici che vogliono selezionare embrioni come fossero nazisti che fanno eugenetica. E così via. Questo non dovrebbe incoraggiare coloro che per qualche altra ragione ce l’hanno con gli ebrei a rendersi conto che gli ebrei, come le donne, come i gay, sono su terra consacrata?”.

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L'Avvenire attacca il Comune di Roma sulle inizitive anti-bullismo.

A scuola di bullismo.

(L’Avvenire ) Il Comune di Roma ha deciso di patrocinare un’iniziativa anti-bullismo «a 360 gradi» che – «per ora», viene sottolineato – si svilupperà in 6 scuole superiori romane e si articolerà in 60 incontri «obbligatori» per insegnanti, famiglie e studenti delle classi prescelte.

Presentata così, la cosa meriterebbe solo applausi. Invece hanno subito preso a fioccare da più parti allarmi e riserve. E può sembrare strano, ma solo fino a quando non si colgono gli esatti e sconcertanti contorni dell’operazione. Basta, infatti, informarsi appena un po’ per scoprire che questa meritoria battaglia, col beneplacito dell’amministrazione capitolina, è stata appaltata al ’Mario Mieli’, un’organizzazione che si definisce «circolo di cultura omosessuale».

Gli «operatori» che verranno inviati nelle sei scuole di Roma sono stati, insomma, selezionati all’interno di una precisa e unica realtà militante, da anni polemicamente impegnata per l’affermazione della sua parziale visione «culturale» della sessualità umana. Perché? In base a quali criteri si è stabilito che la «non sopraffazione» e la «non discriminazione delle diversità» per diventare finalmente materie di studio e di formazione debbano finire per concidere, incredibilmente, con le posizioni sostenute in certi ambienti gay? La scuola non può e non deve diventare campo libero per imposizioni propagandistiche e scorribande pseudo-educative. Il bullismo del ’politicamente corretto’ non fa meno danni di ogni altro bullismo. E l’autentico rispetto per ogni persona ci impone di denunciarlo con la stessa determinazione.

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Shopping, impazzano i sextoys. Il sesso nel carrello.

Nella foto: Durex: una delle pubblicità dell'anello 'Play Vibrations'.

Dall'anello vibrante al gel lubrificante. I giochi erotici targati Durex sono in vendita anche in profumeria e farmacia. La nostra indagine

(Francesca Baroncelli - Mentelocale) Gli anelli, si sa, sono i migliori amici delle ragazze. Ma c'è chi, lo scorso di Natale, ha ricevuto in regalo dal proprio partner un anello fuori dal comune. Che vibra. Questo nuovo gioco erotico firmato Durex, che da anni produce i famosi profilattici, si presenta come un normale anello, solo che non si indossa al dito e, al posto del brillante, ha un piccolo motore che vibra regalando il piacere sessuale a lei e a lui. Insomma, Play Vibrations è un oggetto da usare in due. Chi l'ha provato grida al miracolo: "ha cambiato la mia vita sessuale", sostiene qualcuno; altri semplicemente trovano l'idea molto divertente.
In Italia la crisi di governo ha messo tutti di cattivo umore: meglio allora concentrarsi sui piaceri che ci sono rimasti. E il sesso è uno di questi.

Nelle farmacie i nuovi prodotti Durex impazzano: oltre all'anello c'è anche un gel per sexy massaggi che fa anche da lubrificante. E grazie ad uno spot tv pensato ad hoc in molti si sono incuriositi. Siamo andati a chiedere ad alcuni farmacisti genovesi un identikit degli amanti dell'amore trasgressivo.
Sono tutti d'accordo nell'affermare che si tratta per lo più di giovani - tra i 20 e i 40 anni - molto più disinibiti rispetto al passato, quando il semplice acquisto della scatola di preservativi creava qualche ansia: «i condom, i vibratori e i lubrificanti sono in bella vista sul bancone», afferma una farmacista «i ragazzi si servono da soli, senza vergogna».

Un giovane farmacista, invece, denuncia ancora qualche piccolo imbarazzo: «chiedono l'anello, ma lo fanno con qualche giro di parole». E pensare che i nuovi gadget erotici sono stati una richiestissima strenna natalizia: «la confezione regalo Lover play è andata a ruba».

Ma la vera sorpresa viene dalla catena di profumerie genovesi Sbraccia: nei tre punti vendita cittadini - in via Cipro, in via Canevari e in piazza Dante - l'anello vibrante e il gel lubrificante si trovano sugli scaffali accanto ai profumi, agli shampoo e ai bagnoschiuma. E noi ci siamo incuriositi: «li vendiamo da almeno un anno con successo», mi conferma Roberta, responsabile nel negozio Sbraccia di piazza Dante, che svela: «acquistare questi prodotti in profumeria è più semplice che farlo in farmacia: basta metterli nel carrello insieme agli altri prodotti e l'imbarazzo sparisce».

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I gay i partiti e le elezioni. Arcigay fa sapere... e non fa sapere.

(Daniele Nardini - Gay.it) Arcigay, intanto, fa sapere che l'1 e il 2 marzo terrà la propria Convention Nazionale a Bologna (ndr. Non è una "convention" ma una "Direzione nazionale" per l'esattezza ovverosia una riunione ristretta degli organi dirigenti e non l'assise dell'associazione quale dovrebbe essere una convention) , sede del Pride 2008, e in quell'occasione verranno resi pubblici gli orientamenti dell'associazione rispetto alle elezioni politiche ed amministrative. «Arcigay è la più grande, diffusa, socialmente e politicamente influente associazione nazionale gay italiana - dice il presidente Aurelio Mancuso -. Sarà interessante leggere i programmi di tutti i partiti ed alleanze che concorreranno alle elezioni politiche in modo da permetterci di assumere una posizione chiara rispetto alle loro posizioni.»

Inoltre il Nardini o non scrive o non sa che LiberaItalia, la manifestazione annunciata per il 15 marzo non ci sarà. Perché? Ma perchè c'è la campagna elettorale!

Questo annullamento a cui si è pensato bene di mettere la sordina è l’ennesima dimostrazione che un movimento Glbt italiano nei fatti non esiste, che quello che c’è non ha una strategia politica, a destra come a sinistra, che i personalismi e gli schieramenti delle singole associazioni valgono molto più di una mossa politica ben studiata. Come scrive Andrea Martini da cui prendiamo a prestito queste frasi: "E' l’ennesima dimostrazione che il silenzio è peggio delle parole che non ci piacciono".

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