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venerdì 18 gennaio 2008

La dura vita del gigolò. Donne, coppie e i gay?

Sorrisi, carezze, sesso e soldi: quando di mestiere si fan godere le donne. La storia di un blogger, delle sue clienti e dei loro mariti.

(Libero blog) Ci tiene a specificare che il suo non è proprio un mestiere e che non si tratta di tariffe ma di offerte volontarie. Romano, 32 anni, nella vita fa altro, «un lavoro normale» dice, ma la sera soddisfa le signore insoddisfatte. Ha un blog, nel quale parla di tutto un po', anche dei suoi incontri. Ogni tanto si innamora, ogni tanto dice no a qualcuna. Lo abbiamo contattato per un'intervista, per farci raccontare cosa vogliono le donne e com'è la vita di uno gigolo.

Quanto può fruttarle una serata?
Dipende. Io non chiedo una cifra, non si tratta di tariffe ma di offerte volontarie, che possono variare, dai 50 euro ai mille o duemila.

E in base a cosa variano?
Dipende dalle persone che incontro, se una cliente è fissa, quanto può spendere... Non lo faccio per i soldi. Sono le donne a offrirmi il denaro e a stabilire la cifra. Almeno, la maggioranza di loro si comporta così. Le casalinghe, invece, domandano quanto voglio e mi chiedono lo sconto. Invece una donna manager, o che comunque non ha problemi di soldi, fa lei il prezzo e ti chiede pure se è poco.

L'offerta più generosa che le è stata fatta?
Una donna è arrivata a regalarmi 5mila euro per un intero week end, un'americana che vedo una volta l'anno. Quando mi sono svegliato e ho trovato l'assegno non credevo ai miei occhi, subito pensavo fossero 500 euro e invece erano 5mila.

E i conti del ristorante e dell'albergo...
Sono spese di cui non mi occupo io, pagano le signore. Trasporto, ristorante, albergo, viaggi...

Come la contattano?
Il più delle volte grazie al passaparola. Ogni tanto metto anche degli annunci, alcune arrivano a me tramite il mio blog. Ma la maggioranza sono donne che sono state con me e lo raccontano alle amiche che, incuriosite, mi cercano.

Qual è la cosa che le chiedono più frequentemente quando la chiamano?
Vogliono passare una serata diversa dal solito, con una persona tranquilla, che si dedica solo a loro.

Ci descriva una serata tipo
Ci sentiamo al telefono, prendiamo appuntamento, ci vediamo, decidiamo se andare a cena o al cinema, poi facciamo una passeggiata per Roma, magari visitiamo qualche altro locale e infine decidiamo di andare in albergo. Poi dipende dalle situazioni, ci sono serate in cui si va diretti in albergo perché magari la signora ha solo due ore disponibili…

L'età media?
Varia, va dai 25 ai 45 anni. Ci sono anche le 50enni, ma sono più rare. Con loro poi scatta il problema bellezza: se non mi piacciono e non le trovo attraenti, devo declinare.

Ventiquattro anni, che giovane!
Si trattava di una festa di laurea, le amiche della ragazza le avevano regalato me.

È una cosa frequente?
Capita spesso che io sia un regalo: feste di compleanno, addio al celibato... Ovviamente si consuma in privato, mai pubblico.

E le ragazze omaggiate da questo regalo a sopresa poi quindi consumano davvero?
Più sono giovani più hanno difficoltà a fare sesso. Ma solo all'inizio. Le ventenni sono più difficili rispetto alle 30enni, bisogna creare l’atmosfera, metterle a loro agio, ma alla fine dieci su otto hanno consumato.

Al di là delle laureande, le altre sono single o coniugate?
In linea di massima sono sposate. Dei loro matrimoni mi raccontano tante cose, soprattutto che i loro mariti le trascurano o le tradiscono sul posto di lavoro o comunque hanno l'amante. E loro, prima di decidere se divorziare, vogliono sperimentare il sesso clandestino.

E poi lo dicono al marito?
No, quasi mai. Ci sono state varie clienti che ho frequentato per anni interi prima che il coniuge si accorgesse che la moglie era cambiata o aveva qualcun altro. Ricordo un caso: quando il marito ha saputo che c'era un altro, è tornato a farle la corte e noi abbiamo interrotto i nostri incontri.

Si è mai innamorato?
Molte volte.

Come si è comportato?
Non accettando più il loro denaro e poi diluendo i rapporti. Mi sono innamorato di due o tre donne e in quei periodi non ho più frequentato nessun'altra.

Lei non è sposato?
No, ma un giorno mi sposerò, quando mi innamorerò di una persona che mi faccia perdere veramente la testa. Non farò lo gigolo per tutta la vita.

Che cosa le chiedono le donne?
All'inizio la compagnia, poi ci sono quelle che vogliono andare dritte al sodo, in generale mi chiedono il rapporto sessuale classico. Molte vogliono le coccole.

L'incontro che le è rimasto più impresso?
Una storia durata due anni con una ragazza di Milano, che conviveva con un altro ma che faceva di tutto per venire a Roma e ogni volta che l’azienda la mandava qua mi veniva a trovare e quando avevo tempo anche io facevo di tutto per andare a Milano da lei.

E vi siete innamorati?
Eh sì. Siamo anche stati a una festa insieme, c'era anche il suo convivente, ovviamente all'oscuro di tutto, e l'abbiamo fatto di nascosto, durante il party. Una sveltina, insomma. Di lei mi sono completamente innamorato.

Lei prima diceva che arrivare al sodo con le 30enni è più facile, perché?
Sanno quello che volgiono e vanno dritte al punto. Sono più disinibite. Ma con un distinguo: parlo di donne manager, perché la casalinga invece rimane sempre un po' timida e titubante.

Diceva anche che non lo fa per soldi. Per cosa allora?
È iniziato tutto quando avevo 20 anni e ho conosciuto una donna più grande di me. Lei mi fece una battuta, mi disse: «Perché non fai l'accompagnatore?». Mi presentò un'amica e poi un'altra ancora. Accettai di incontrarle per farle un piacere e poi è diventato un hobby. Conosci tante persone diverse, che fanno lavori diversi, che provengono da culture diverse... Mi piace.

Parlano molto le donne?
Sì e io piaccio molto perché sono un buon ascoltatore, con me si può parlare di tutto e si confidano parecchio. Molte volte mi telefonano anche solo per chiacchierare. Con alcune di loro sono proprio amico adesso.

Lei utilizza aiutini, tipo il Viagra?
Fortunatamente è tutto frutto del mio corpo e della mia mente. Non prendo pasticche, pratico vari sport, forse quello aiuta.

Ma le sarà capitata una cliente che proprio…
Mi è capitato più volte. In quei casi si chiude un occhio, anzi due. Altre volte rinuncio volentieri se non ce la faccio, se è proprio brutta. Io lo dico da subito appena ci vediamo, perché non voglio far spendere soldi inutilmente a nessuno anche se è imbarazzante.

E cosa dice, scusi?
Dico: «Sarò sincero e anche se non è galante ti devo dire che non c’è sintonia, che non mi attrai». Una cosa del genere, molto schietto.
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Ndr. Una intervista che non aggiunge nulla alla categoria, quindi inutile, leggete il suo blog, è interessante oltre che più piccante...

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"Amici di Maria". Polemica contro Pasqualino. Confusione nella classe dopo la sfida. I video.

(TGCom) Ancora polemiche ad Amici. Questa volta l'obiettivo delle critiche è Pasqualino, che dopo aver vinto la sfida contro Marco viene attaccato dai veleni di altri compagni. L'accusa è di aver investito i proventi di una serata in cui si è esibito per comprarsi dei voti. Pasqualino prova a rispondere, prima invitando gli altri a farsi votare anche loro, poi cercando di giustificarsi dicendo che l'evento in questione era privato.

Dopo aver preferito, seppur di poco, la performance di Pasqualino a quella di Marco (che, secondo Grazia, ha fatto finalmente dei miglioramenti), che hanno cantato un brano di Venditti e uno di Robbie Williams, la giuria viene sommersa dalla confusione che la polemica iniziata dallo sconfitto porta nella classe. Marco, infatti, si chiede come mai, essendo così amato dal pubblico, sia sempre in una posizione precaria di classifica, e si risponde da solo, sostenendo di "non avere i soldi per farsi votare". Roberta poi aumenta la polemica, svelando che Pasqualino avrebbe investito i guadagni di una serata per scalare la classifica.

Pronta la risposta di Pasqualino, che sostiene di aver preso parte ad un evento privato, esclusivamente dedicato a parenti e amici in un locale chiuso per l'occasione. I ragazzi non ci stanno, e lo incalzano, dicendo di aver visto in giro per la città cartelloni e volantini che pubblicizzavano la sua performance. A questo punto interviene Chicco: "Non va bene che ci si organizzi a scopo di lucro, quindi vorrei sentire tutte le voci". Pasqualino si giustifica sostenendo di non essere stato a conoscenza dell'organizzazione dietro all'evento, ma Marco non gli crede e la risposta dell'imputato non si fa attendere: il vincitore della sfida sostiene che la polemica sia frutto solo dell'invidia degli altri concorrenti, e conferma che comunque la serata incriminata non gli ha fruttato neanche un euro.
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Nozze in vista per Alberto di Monaco? Messa così a tacere la sua presunta omosessualità.

(Fpi) Da anni si allena per Pechino 2008 e ora che ci è vicina non è sicura di partecipare. Chissà che Charlene Wittstock, campionessa di nuoto sudafricana, non stia pensando, come riporta il quotidiana La Stampa, di lasciarsi del tempo libero per organizzare il matrimonio con il suo fidanzato Alberto di Monaco.

Nozze in vista dunque? Nessuno può dirlo, ma di certo la Wittstock, legata al principe ormai da tre anni, rispecchia numerose delle caratteristiche che secondo Alberto la sua donna ideale dovrebbe possedere: innanzitutto è bionda come la mamma, Grace Kelly, e come lei è di orgini alto-borghesi.

Quel che più conta però è che è accanto a lui proprio nell'anno del suo cinquantesimo compleanno: cosa da non sottovalutarte se si considera che il principe, in una intervista di qualche tempo fa, aveva dichiarato: "A 50 anni sarò sposato e avrò un figlio".
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Alberto di Monaco in visita a Ventimiglia.

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Scandalo nel calcio israeliano. Sesso e call girl, allenamenti a luci rosse.

(Il Messaggero) Sesso durante gli allenamenti, o addirittura nell'intervallo di una partita. Call girl in albergo la notte prima di match importanti e risse. E' bufera nel calcio israeliano per un libro dal titolo inequivocabile: Sodoma e Gomorra 2. A scrivere il volume di rivelazioni - che uscirà a giorni - è stato un ex-dirigente della federazione.

Shaul Eisenberg, questo il nome dell'autore, ha deciso di raccogliere tutti gli episodi piccanti da lui osservati da vicino e catalogati durante decenni di carriera, con il risultato di coprire di fango atleti e dirigenti. Nel libro si descrivono infatti festini con donnine allegre in concomitanza di partite decisive, una rapida prestazione sessuale di un giocatore durante l'intervallo di una partita della Nazionale e anche una rissa furibonda a Mosca fra due dirigenti della stessa federazione che fra l'altro furono sentiti urlare: «Ora muoio, ora muoio...».

Su Eisenberg, prima ancora che il volume sia arrivato negli scaffali delle librerie si è già riversata una valanga di critiche. La stampa lo rimprovera di aver seccamente smentito in passato, da portavoce, informazioni che divulga adesso, da scrittore. Come si spiega il mio lungo silenzio su fatti così gravi? «Allora - si è giustificato l'autore - non ero mica pagato per difendere la morale».

Iniziata la carriera come cronista sportivo, Eisenberg è stato portavoce della nazionale e della federcalcio israeliane e anche uno dei dirigenti della squadra di basket dell'Hapoel Tel Aviv. Oggi i suoi ex colleghi lo definiscono «traditore» e «opportunista». «È un idiota», lo ha bollato Gavri Levy, un altro ex dirigente della federazione. Eisenberg, da parte sua, si è sottoposto alla Macchina della verità e ne è uscito a testa alta.

Le rivelazioni apparse finora sulla stampa non hanno nomi e gli appassionati del ramo devono dunque lavorare di deduzione per mettere a fuoco i protagonisti. Eisenberg mette a loro disposizione luoghi e date. Era il 13 novembre 1999, rievoca, quando Israele perse 5-0 con la Danimarca. In seguito la stampa scrisse che la sera prima di quel disastro alcuni giocatori si erano divertiti con due call-girl. Le call-girl erano davvero nell'albergo, conferma Eisenberg, ma le aveva invitate uno dei dirigenti della squadra. Alcuni burloni dissero al medico della Nazionale che il dirigente stava malissimo. Il dottore si precipitò allarmato verso la sua stanza, sfondò la porta e - secondo Eisernberg - lo trovò in estasi avvinghiato alle due giovani donne.

Nel libro si racconta poi che nel 1984, durante gli allenamenti in Svizzera, una quindicina di giocatori del Maccabi Natanya ebbero uno dopo l'altro rapporti sessuali con una ammiratrice locale. Aggiunge che nel giugno 1993 la nazionale perse per 5-0 a Stoccolma: nell'intervallo (quando i padroni di casa erano in vantaggio di due reti) un giocatore si appartò per alcuni minuti in una stanza degli spogliatoi per fare sesso con una amica occasionale. L'atleta in questione, Felix Halfon, ha poi precisato alla stampa che l'episodio avvenne, ma a partita conclusa. «In una calza tengo sempre un preservativo», ha voluto puntualizzare il calciatore.

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Auto storiche. Inizia in Piemonte la stagione dei raduni.


(Panorama) Pronti si parte. Questo weekend, sul ghiaccio della pista «Ice Rosa Ring» di Riva Valdobbia in Valsesia, inizia la grande stagione 2008 dei raduni di auto storiche. Un mondo di veri appassionati che, nonostante divieti anti-inquinamento e aumento dei costi gestionali, tiene botta. Tra i circoli più antichi e attivi c’è quello che organizza questo evento, denominato, vista la stagione e la quota, Ice&Ice: si tratta del Veteran Car Club di Torino, fondato nel 1961, un migliaio di soci e che ebbe primo presidente Umberto Agnelli. Ice&Ice nato nel 2000 e ospitato sinora sulle piste di Pragelato e Sauze di Cesana, quest’anno si trasferisce a Riva Valdobbia, a pochi km. da Alagna, ai piedi del Monte Rosa, che offre un impianto molto valido, per questo genere di manifestazioni, con un pista di ben 800 metri, larga 8 metri su tutto il tracciato.

Tra le auto impegnate: Citroen Traction Avant (foto sopra) Talbot Lotus, Lancia Delta 4WD, Fiat 128 Coupè, Autobianchi A112, Opel Kadett, Fiat 850 spider, VW Maggiolino (foto sotto) e Fiat 500 di vari tipi; l’anno scorso a Sauze, proprio la 500 rossa di Gagliasso-Assente, si aggiudicò la prova e lo stesso equipaggio quest’anno, cercherà il bis, ma non sarà facile, vista l’agguerrita concorrenza. Parteciperanno una trentina di equipaggi, che nel pomeriggio avranno a disposizione la pista, per prendere conoscenza del tracciato, sul quale domenica, si cimenteranno in una gara di regolarità su tre giri. L’attuale Presidente del Club è l’Avv. Roberto Loi, che ricopre anche la carica di Presidente ASI, Automotoclub Storico Italiano, la Federazione che raggruppa 250 Club e conta oltre 125.000 soci.

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Cinema. "Riparo" una bella storia dal festival gay di Torino.

Un anno di attesa per poterlo portare nelle sale italiane.

(Giovanni Minerba*) Finalmente ce l´ha fatta, da oggi è nelle sale italiane. A Torino al Greenwich Village. Era l´estate 2006, quando lessi un bellissimo articolo di Maria Pia Fusco su Repubblica, erano appena finite le riprese di un film che già si presentava intrigante. Un film italiano, un regista interessante, un bel cast, una bella storia. Vedendolo qualche mese dopo il risultato fu Riparo di Marco S. Puccioni; prodotto da Mario Mazzarotto (Intelfilm), Gustavo Solis Moya, produttore associato per la Francia e Raicinema. Dopo Berlino e Torino «Da Sodoma a Hollywood» 2007, ha partecipato ad almeno una cinquantina di festival in giro per il mondo, collezionando premi, anche per le due interpreti Maria de Medeiros e Antonia Liskova. Puccioni, anche sceneggiatore del film, con Monica Rametta e Heidrun Schleef, trova un risultato efficace nelle intense interpretazioni delle due protagoniste. «È un film politico - dice Maria De Medeiros - con un aspetto pasoliniano e la generosità e i buoni sentimenti che l´Europa può spendere nei confronti del Sud del mondo. Per me Riparo è stato un vero regalo».

Un anno di attesa per poterlo portare nelle sale italiane, fino a quando il produttore ha creato una nuova casa di distribuzione, la Movimentofilm, che si appoggia per questa prima esperienza distributiva a Circuito Cinema e al network digitale Microcinema, «con la speranza - dice Mazzarotto - di offrire una valida alternativa per produzioni non allineate». È curioso quindi che il film sia già uscito in Spagna, prossimamente in Francia e Usa. Il film affronta temi di assoluta attualità, come l´immigrazione, il lavoro e l´integrazione, storia anche vagamente fassbinderiana, ma soprattutto affronta con «normalità» il tema dell´amore, in questo caso di una coppia lesbica. Probabilmente è proprio quest´ultimo tema che ha tenuto bloccato il film per tutto questo tempo, e forse anche la schizofrenia che vive il nostro cinema «indipendente». E non c´è neanche da meravigliarsi se Puccioni ci dice: «Ho registrato molta difficoltà, da parte delle nostre attrici e delle loro agenzie, a prendere in considerazione questi personaggi. Era come se una storia simile non interessasse a priori…».

* direttore Festival «Da Sodoma a Hollywood».

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Cafonerie. La soap opera dell’Eliseo ci ha proprio deluso.

(Vera Montanari - Grazia) Non ho niente contro gli uomini affettuosi, anzi. Sono una specie così rara, soprattutto quelli “adulti”, che vanno apprezzati, incoraggiati, addirittura protetti. Però l’ennesima foto di Nicolas Sarkozy mano nella mano con Carla Bruni mi ha provocato un irresistibile moto di fastidio. E anche di delusione. Ma come, il mito della nuova mascolinità e della nuova politica, il duro con l’anima che stava cambiando le regole del gioco, è diventato nel giro di pochi mesi il più banale ed esibito dei fidanzatini di Peynet? Lungi da me qualsiasi moralismo, ma il signore ha un grosso ruolo istituzionale, e simbolico, e la separazione da Cécilia risale a meno di tre mesi fa. Probabilmente deve avere pensato, da buon politico, che un “trimestre bianco” era più che sufficiente per, come dicono gli psicologi, elaborare il lutto. E vai con le visite ufficiali, con tanto di “suocera” al seguito che rilascia interviste; vacanze cosiddette private, super documentate, con il figlio di lei, portato in groppa da lui, i fotografi che si avventano, la mamma che gli copre (un po’ tardivamente, no?) la faccia…

e poi le polemiche per decidere il ruolo della fidanzata nella delegazione ufficiale, la stanza insonorizzata all’Eliseo per lavorare al nuovo disco in tutta tranquillità, lo stesso anello per lei e per l’ex moglie…

Via, monsieur le president, un po’ di criterio, di buon senso, di buon gusto… Almeno per rispetto a noi, stupide romantiche, che abbiamo ancora negli occhi la foto di fronte all’Eliseo, con i cinque figli schierati a festeggiare il papà presidente. Ora, lasciamo perdere i grandi, ma cosa avrà pensato il piccolo Louis vedendolo che fa praticamente da padre, sotto gli occhi del mondo, ad un bambino sconosciuto, un quarto d’ora dopo la separazione da sua madre? Psicologi e pedagogisti temo avrebbero qualcosa da eccepire. Durante la conferenza stampa di settimana scorsa, il presidente ha contrattaccato: «Ho voluto rompere con le ipocrisie e le menzogne. Questa è una storia seria. Quanto al matrimonio, ci sono forti probabilità che ne sarete informati a cose avvenute». Matrimonio? Ma cos’è, una scommessa con gli amici, una gara televisiva? Riuscirà il nostro eroe a innamorarsi, sposarsi, fare dei figli (i giornali danno la Bruni già per incinta) entro tre mesi dal primo incontro e dalla separazione? Insomma, il mitico Sarkozy ci sembra un po’ scomposto, tra il cinquantenne in crisi da andropausa e l’adolescente in piena tempesta ormonale. Solo Fiorello può risollevarci: confidiamo stia già preparando la versione first lady, tanto intimista, tanto chic, di Carla Bruni…

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Elio è Frankenstein in un tour "mostruoso".


TOUR: 28 gennaio – 5 febbraio 2008
28 gennaio Milano, Teatro Ciak
29 gennaio Bologna, Teatro delle Celebrazioni
30 gennaio Torino, Teatro Colosseo
4 febbraio Bergamo, Teatro Creberg
5 febbraio Genova, Politeama Genovese

“Perché Frankenstein? Non è un caso: il “mostro” nella musica è rimasto l’unico spazio di libertà, il mostro come figura dell’ultimo anarchico possibile“, Elio a Radio3

Stravagante, eccentrico, esilarante, imprevedibile showman Elio, voce leader delle Storie Tese, protagonista d’eccezione nei panni del mostro. Ancora una volta Elio varca con abilità i i confini del suo genere e saprà stupire il pubblico con l’opera neogotica Frankenstein!! Pan-demonium per chansonnier ed ensemble di Heinz Carl Gruber. Scritta dal compositore e direttore d’orchestra austriaco tra il 1976 e il 1977, con la metrica tipica delle poesie per bambini, è una rielaborazione del personaggio creato dalla fantasia di Mary Shelley in un mix di ironia caustica e humor nero, tra Berg e Stravinsky, i Beatles e il Kabarett di Weimar. I mostri-incubi infantili sono un doppio velato dei mostri della politica che la fanno sempre franca, tra i quali fa capolino solo brevemente lo “scienziato folle”, il testo-matrice risale d’altronde ad anni di forte coinvolgimento sociale.

«Da divertirsi, è garantito, ce n’è per tutti: per il pubblico e per me. Canto, recito poesie, fischio, suono un po’ di strumenti strani come il kazoo, la melodica, il fischietto a coulisse», ha dichiarato Elio aggiungendo anche che nel singolare elenco sono compresi anche pianoforte per bambini e accessori che meritano la caccia di un abile trovarobe.

La seconda parte del concerto vedrà un divertente omaggio a Kurt Weill e Bertol Brecht, con una scelta di Songs da L’Opera da tre Soldi e Happy End, oltre ad una selezione di alcuni grandi successi di Elio e le Storie Tese. Ad accompagnare Elio sarà il Nextime Ensemble diretto da Danilo Grassi. Produzione e organizzazione a cura di Studiomusica.

Il trailer dello spettacolo:

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Per informazioni: Studiomusica 059 245486 www.studiomusica.net

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Bafta, le nominations. "Espiazione" guida la corsa agli Oscar inglesi.

(Mtv) Non solo Stati Uniti: la Awards Season vanta un paio di appuntamenti interessanti anche in Inghilterra. È per esempio il caso degli Orange British Academy Film Awards (BAFTA per gli amici).

Ebbene: "Espiazione" si conferma come una delle pellicole più calde del momento, portando a casa la bellezza di 14 nomination, comprese quelle nelle categorie di maggiore prestigio.

Ecco allora chi si candida per cosa.

MIGLIOR FILM

  • "American Gangster"
  • "Espiazione"
  • "Le Vite Degli Altri"
  • "No Country For Old Men"
  • "There Will Be Blood"

MIGLIOR FILM INGLESE

  • "Espiazione"
  • "The Bourne Ultimatum"
  • "Control"
  • "La Promessa Dell'Assassino"
  • "This Is England"

THE CARL FOREMAN AWARD (premio speciale per un regista, sceneggiatore o produttore al suo esordio cinematografico)

  • CHRIS ATKINS (regista/sceneggiatore) - "Taking Liberties"
  • MIA BAYS (produttore) - "Scott Walker: 30 Century Man"
  • SARAH GAVRON (regista) - "Brick Lane"
  • MATT GREENHALGH (sceneggiatore) - "Control"
  • ANDREW PIDDINGTON (regista/sceneggiatore) - "The Killing Of John Lennon"

MIGLIOR REGIA

  • "Espiazione" - Joe Wright
  • "The Bourne Ultimatum" - Paul Greengrass
  • "Le Vite Degli Altri" - Florian Henckel von Donnersmarck
  • "No Country For Old Men" - Joel Coen ed Ethan Coen
  • "There Will Be Blood" - Paul Thomas Anderson

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

  • "American Gangster" - Steven Zaillian
  • "Juno" - Diablo Cody
  • "Le Vite Degli Altri" - Florian Henckel von Donnersmarck
  • "Michael Clayton" - Tony Gilroy
  • "This Is England" - Shane Meadows

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

  • "Espizione" - Christopher Hampton
  • "Lo Scafandro E La Farfalla" - Ronald Harwood
  • "Il Cacciatore Di Aquiloni" - David Benioff
  • "No Country For Old Men" - Joel Coen/Ethan Coen
  • "There Will Be Blood" - Paul Thomas Anderson

MIGLIOR FILM NON IN LINGUA INGLESE

  • "Lo Scafandro E La Farfalla"
  • "Il Cacciatore Di Aquiloni"
  • "Le Vite Degli Altri"
  • "Lussuria"
  • "La Vie En Rose"

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE

  • "Ratatouille"
  • "Shrek Terzo"
  • "I Simpson: Il Film"

MIGLIOR ATTORE

  • George Clooney - "Michael Clayton"
  • Daniel Day-Lewis - "There Will Be Blood"
  • James Mcavoy - "Espiazione"
  • Viggo Mortensen - "La Promessa Dell'Assassino"
  • Ulrich Mühe - "Le Vite Degli Altri"

MIGLIOR ATTRICE

  • Cate Blanchett - "Elizabeth: The Golden Age"
  • Julie Christie - "Away From Her"
  • Marion Cotillard - "La Vie En Rose"
  • Keira Knightley - "Espiazione"
  • Ellen Page - "Juno"

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Javier Bardem - "No Country For Old Men"
  • Paul Dano - "There Will Be Blood"
  • Tommy Lee Jones - "No Country For Old Men"
  • Philip Seymour Hoffman - "Charlie Wilson's War"
  • Tom Wilkinson - "Michael Clayton"

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Cate Blanchett - "Io Non Sono Qui"
  • Kelly Macdonald - "No Country For Old Men"
  • Samantha Morton - "Control"
  • Saoirse Ronan - "Espiazione"
  • Tilda Swinton - "Michael Clayton"

MIGLIOR MUSICA

  • "American Gangster" - Marc Streitenfeld
  • "Espiazione" - Dario Marianelli
  • "Il Cacciatore Di Aquiloni" - Alberto Iglesias
  • "There Will Be Blood" - Jonny Greenwood
  • "La Vie En Rose" - Christopher Gunning

MIGLIOR FOTOGRAFIA

  • "American Gangster" - Harris Savides
  • "Espiazione" - Seamus McGarvey
  • "The Bourne Ultimatum" - Oliver Wood
  • "No Country For Old Men" - Roger Deakins
  • "There Will Be Blood" - Robert Elswit

MIGLIOR MONTAGGIO

  • "American Gangster" - Pietro Scalia
  • "Espiazione" - Paul Tothill
  • "The Bourne Ultimatum" - Christopher Rouse
  • "Michael Clayton" - John Gilroy
  • "No Country For Old Men" - Roderick Jaynes

MIGLIOR SCENOGRAFIA

  • "Espiazione" - Sarah Greenwood/Katie Spencer
  • "Elizabeth: The Golden Age" - Guy Hendrix Dyas/Richard Roberts
  • "Harry Potter E L'Ordine Della Fenice" - Stuart Craig/Stephenie McMillan
  • "There Will Be Blood" - Jack Fisk/Jim Erickson
  • "La Vie En Rose" - Olivier Raoux

MIGLIORI COSTUMI

  • "Espiazione" - Jacqueline Durran
  • "Elizabeth: The Golden Age" - Alexandra Byrne
  • "Lussuria" - Pan Lai
  • "Sweeney Todd: The Demon Barber Of Fleet Street" - Colleen Atwood
  • "La Vie En Rose" - Marit Allen

MIGLIOR SUONO

  • "Espiazione"
  • "The Bourne Ultimatum"
  • "No Country For Old Men"
  • "There Will Be Blood"
  • "La Vie En Rose"

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI

  • "The Bourne Ultimatum"
  • "La Bussola D'Oro"
  • "Harry Potter E L'Ordine Della Fenice"
  • "Pirati Dei Caraibi - Alla Fine Del Mondo"
  • "Spider-Man 3"

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA

  • "Espiazione" - Ivana Primorac
  • "Elizabeth: The Golden Age" - Jenny Shircore
  • "Hairspray" - Nominees TBC
  • "Sweeney Todd: The Demon Barber Of Fleet Street" - Ivana Primorac
  • "La Vie En Rose" - Jan Archibald/Didier Lavergne

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D'ANIMAZIONE

  • "The Pearce Sisters" - Jo Allen/Luis Cook
  • "Head Over Heels" - Osbert Parker/Fiona Pitkin/Ian Gouldstone
  • "The Crumblegiant" - Pearse Moore/John McCloskey

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

  • "Dog Altogether" - Diarmid Scrimshaw/Paddy Considine
  • "Hesitation" - Julien Berlan/Michelle Eastwood/Virginia Gilbert
  • "The One And Only Herb Mcgwyer Plays Wallis Island" - Charlie Henderson/James Griffiths/Tim Key/Tom Basden
  • "Soft" - Jane Hooks/Simon Ellis
  • "The Stronger" - Dan McCulloch/Lia Williams/Frank McGuinness

THE ORANGE RISING STAR AWARD (votato dal pubblico)

  • Shia LaBeouf
  • Sienna Miller
  • Ellen Page
  • Sam Riley
  • Tang Wei

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A Napoli la musica è il genere di Vladimir.

(Napoligaypress) Sabato 19 si inaugura la settima edizione di Nuovi Sentieri, la rassegna di teatro contemporaneo sotto la direzione artistica di Danele Russo che si svolge al Teatro Bellini fino al 27 aprile.

Ad avviare la rassegna un recital dell’On. Vladimir Luxuria: “La musica è il mio genere”. Luxuria torna per una sera al primo amore e, accompagnata al pianoforte da Gabriele Francesco, canterà brani di De Andrè, Mina, Bertè, Guni Russo e tanti altri.

Appuntamento sabato alle 21.00 nella Sala Auditorium del Teatro Bellini.
Per i soci I-Ken ingresso a 10€ (per info vai sul blog dell’associazione)

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Bellezze: Il blog di Raz Degan.

(Gossipblog) E’ partito il 19 dicembre 2007 il blog di Raz Degan. Nel blog Raz, con la collaborazione del suo staff, affronta tematiche di natura sociale e personale, ma non solo: a brevissimo sarà possibile seguire da vicino tutti i suoi impegni lavorativi (su tutti il prossimo film ispirato alla canzone “Alba Chiara” di Vasco Rossi)

Che ne dite? Cosa ne pensate di un film su AlbaChiara? E di Raz Degan?

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MAXXI: nel 2008 l'apertura. Ma il museo sarà più piccolo del progetto originale.

(06 blog) Il MAXXI, ovvero il Museo delle arti del XXI secolo progettato da Zaha Adid, verrà aperto con ogni probabilità entro il 2008. La meravigliosa struttura archiettettonica che aprirà i battenti nel quartiere Flaminio, e che diventerà il più importante museo dell’arte contemporanea a Roma e in Italia, non sarà però corrispondente al progetto originario, visto che alcune delle ali disegnate dall’archietta di Baghdad non saranno costruite.

Che il MAXXI, almeno al 2008, non sarebbe stato aperto rispettando la sua interezza progettuale originaria lo si sapeva da tempo. La scoperta dell’interessante foto con cui si apre il post, però, mi ha spinto a scrivere questo aggiornamento al fine di illustrare meglio quale sarà la forma finale del più grande museo delle arti contemporanee di Roma, luogo fisico che riunirà gran parte delle colezioni oggi sparse per la città in aggiunta alle tantissime nuove opere che l’attuale direttore del nascente museo, Pio Baldi, ha iniziato ad acquisire in giro per il mondo. La foto è chiara: in giallo si evidenzia la struttura così come aprirà tra pochi mesi. Il restante grigio mostra invece tutte quelle parti disegnate dalla Adid ma che per ora non vedranno la luce

La foto fa capire chiaramente quanto era già possibile intuire con una zommata satellitare su Google maps. In pratica pezzo dopo pezzo, causa mancanza di fondi, il progetto iniziale dell’archistar irachena è stato rimaneggiato previa autorizzazione della stessa Adid, che immaginiamo, però, non sia stata molto contenta… Il risultato sarà comunque un meseo straordinario, sia per le collezioni permanenti che conterrà che per la sua forma esteriore. Ed a maggior ragione se si pensa che il MAXXI è stato a rischio chiusura lavori per un paio di anni. Peccato, però, che il Ministero dei Beni culturali, l’istituzione che ha finanziato l’opera, non abbia trovato in questi anni le risorse necessarie per il completamento di tutto il progetto iniziale.

Foto: Skyscrapercity

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"Nel mondo d'oggi Maometto sarebbe considerato un pedofilo".

(Simona Varrazzo - Il Giornale) «Nel mondo d'oggi Maometto sarebbe considerato un pedofilo». Non usa mezzi termini Susanne Winter durante la campagna elettorale per le elezioni locali che si terranno tra due giorni in Austria. La Winter è la candidata del Partito austriaco delle libertà (Fpö), sigla conservatrice guidata dell'ex cancelliere Joerg Haider.

La donna corre per il Municipio di Graz, capoluogo della Stiria, seconda città per numero di abitanti del paese, luogo natale, tra l'altro, del governatore della California Arnold Schwarzenegger.
Tutto è cominciato domenica scorsa durante un comizio dell'Fpö proprio a Graz. Nel suo intervento la Winter ha messo in guardia da quello che ha chiamato «tsunami islamico», riferendosi al sempre maggiore numero di extracomunitari seguaci di Allah che vivono in Austria. «Fra venti o trent'anni - ha detto -, la metà della popolazione austriaca sarà musulmana».
Posizioni riconfermate lunedì in un'intervista al quotidiano Österreich: «Devono tornare da dove sono venuti, al di là del Mediterraneo». E sempre su Maometto, ha dichiarato che è noto che questi «scrisse il Corano sotto l'effetto di attacchi epilettici». Quanto alle accuse di pedofilia la Winter ha fatto un riferimento al matrimonio del Profeta, riportato dalla tradizione, con una bambina di neppure 10 anni ricollegandolo al mondo di oggi: «Del resto gli abusi sessuali su minori sono ancor oggi molto diffusi nel mondo islamico».

Frasi così gli austriaci non ne avevano mai sentite e immediate sono state le proteste. La procura generale ha avviato un procedimento penale per verificare se sussista il reato di incitamento all'odio, mentre per il presidente della Comunità islamica in Austria, Anas Schakfeh, i musulmani che vivono nel paese «sono indignati».
Non si è fatta attendere neanche la risposta dei fondamentalisti islamici. Martedì su YouTube è comparso un filmato in cui la candidata veniva minacciata di morte come blasfema. Il filmato dura poco più di 4 minuti e mostra il crollo delle Torri Gemelle l'11 settembre. Mentre scorrono le immagini una voce, in tedesco, avverte la Winter a stare attenta: «Potrebbe accadere la stessa cosa nel tuo paese».
La frase è rivolta alla donna, che viene chiamata per nome. Il portavoce del ministro dell'Interno austriaco, Rudolph Gollia, ha detto che sono stati alzati i livelli di guardia in tutta l'Austria, aggiungendo che alla candidata è stata assegnata una scorta massiccia. Le autorità, ha proseguito Gollia, stanno verificando la provenienza del video.

Domenica l'Fpö non è dato tra i favoriti per la poltrona di primo cittadino. La sfida sarà tra il Partito del popolo austriaco (Övp) dell'attuale sindaco, Siegfried Nagl, e il Partito socialdemocratico (Spö), guidato dall'ex governatore della Stiria, Franz Voves.
Le dichiarazioni della Winter però hanno toccato un tasto dolente. La questione degli immigrati di fede islamica è uno dei temi più dibattuti in Austria. A fine agosto fece discutere un'intervista in cui Haider - oggi governatore della Carinzia e leader dell'Alleanza per il futuro dell'Austria (Bzö) - propose una «normativa a livello nazionale per regolamentare la costruzione di moschee, minareti e centri islamici».
Allora quelle parole furono viste come una provocazione. Il 12 settembre vennero arrestati a Vienna dei sospetti terroristi, due uomini e una donna, di origine araba ma con passaporto austriaco. I tre furono accusati di aver diffuso un video con minacce di attacchi contro l'Austria e la Germania per il loro impegno in Afghanistan.

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Governo, è crisi. Ultimatum dell'Udeur: L'Unione voti la relazione di Mastella contro i magistrati o è crisi .

(Adnkronos/Ign) ''Lunedì approveremo solo un documento che sostenga la relazione di Mastella (nella foto con la moglie). Chi non la sostiene si assume la responsabilità di metterci fuori da qualsiasi rapporto con la maggioranza''. Mauro Fabris auspica che il centrosinistra tenga un atteggiamento unitario sulla relazione sullo stato della giustizia depositata dall'ex guardasigilli Clemente Mastella. ''Se la maggioranza non vota una mozione di totale condivisione di quanto ha detto il ministro in Aula, una formula del tipo 'ascoltata la relazione del governo, si approva...', allora - ammonisce il capogruppo del Campanile alla Camera - non c'è più una maggioranza non solo dal punto di vista numerico, ma politico, e i nostri voti non si contano più".

A chi gli parla di pregiudiziali, Fabris replica secco: ''Le pregiudiziali le mette Di Pietro...''. Gli scenari futuri dipenderanno ''dagli atti alla Camera e al Senato, voteremo situazione per situazione'' perché non c'è più un vincolo di maggioranza. Parlando di legge elettorale, Fabris ricorda che ''ancora prima che si scatenasse la tempesta mediatico-giudiziaria contro di noi, lunedì avevamo già detto che l'alleanza dell'Unione era finita, perché il Pd preferiva il rapporto privilegiato con Berlusconi. Il Pd -insiste- si è assunto la responsabilità di far saltare l'Unione. Poi è successo quello che è successo...''.

Inoltre, l'Udeur presenterà oggi una interrogazione parlamentare per chiedere a Romano Prodi, in qualità di Guardasigilli ad interim, come intende intervenire presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Intanto, Mastella da Ceppaloni torna ad attaccare il procuratore Mariano Maffei. "Essere giudicati da uno come lui è malagiustizia - sottolinea -. Per carità, massimo rispetto per tantissimi magistrati ma essere giudicati da gente come lui fa paura ad un cittadini". "E' sconvolgente - incalza Mastella - che un giudice incompetente arresti le persone ammazzando così famiglie. Io posso difendermi pubblicamente attraverso voi giornalisti, però gente come questa comporta drammi umani nelle famiglie. Un giudice che è diventato una macchietta su Youtube...".
Mastella osserva che però fin tanto che queste sono le leggi, a lui, a sua moglie e a tantissimi altri cittadini "continueranno a capitare cose come questa. Tocca alla politica modificare questi inconvenienti senza, ovviamente, attaccare la magistratura ma raddrizzando una situazione che così non va e lo dico io che sto ricevendo tantissima solidarietà proprio dai magistrati perché se c'è una cosa per cui mi sono battuto da ministro della Giustizia è stato proprio - sottolinea - cercare di ricucire un rapporto tra politica e magistratura".

Mastella annuncia poi che domenica sarà con la sua famiglia e i parlamentari dell'Udeur in piazza San Pietro per testimoniare il proprio sostegno per quanto accaduto all'Univesità' 'La Sapienza'. Inoltre, anticipa che presenterà un'interpellanza a Prodi e al ministro degli esteri Massimo D'Alema: "Il gruppo parlamentare dell'Udeur - spiega Mastella all'ADNKRONOS - farà un'interpellanza facendosi promotore della richiesta di scuse al Santo Padre".
E domani alle ore 14 la presidente del Consiglio Regionale della Campania Sandra Lonardo Mastella, moglie dell'ex ministro della Giustizia, agli arresti domiciliari da tre giorni, si presenterà al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per essere interrogata dai magistrati.

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Per la cassazione un perseguitato gay nel suo paese può restare in Italia.

Anche se espulso, ma solo se omosessualità nel suo Stato è reato.

(Apcom) - La Cassazione spezza una lancia in favore dei diritti dei gay: gli extracomunitari espulsi e, nonostante questo, rimasti in Italia, non sono punibili penalmente a patto che nel loro paese l'omosessualità sia un reato e non "soltanto la manifestazione esteriore di impudicizia sessuale". E' quanto si evince dalla sentenza n. 2907 depositata oggi dalla prima sezione penale della Suprema Corte.
E' il caso di un marocchino che non aveva ottemperato all'ordine di allontanamento disposto dal questore perché, aveva detto, aveva paura di essere perseguitato nel suo paese a causa della sua omosessualità. Poi, aveva avuto guai con la giustizia in quanto aveva violato l'articolo 14 della Bossi-Fini rimanendo in Italia. Il Tribunale di Modena aveva deciso di assolverlo perché, aveva spiegato, "attese la condizione di omosessualità dell'imputato e la possibilità di essere perseguitato nel proprio paese - Marocco - avendo riguardo alla legislazione ivi vigente, sussistesse un giustificato motivo dell'inosservanza addebitata allo straniero".

Contro questa decisione ha fatto ricorso ai giudici del Palazzaccio la Procura di Bologna ottenendo una riapertura del caso (ricorso accolto con rinvio) per due motivi: i giudici emiliani, a parere del collegio di legittimità, non avevano accertato che il 35enne straniero fosse, non soltanto nato in Marocco, ma avesse la cittadinanza marocchina a tutti gli effetti. Non solo. Poi avrebbero dovuto accertarsi che in quello Stato l'omosessualità è un vero e proprio reato e comporta "il rischio di una grave persecuzione". Insomma, l'ordine di allontanamento del questore è inesigibile se "lo straniero sia cittadino del Marocco di guisa che, come tale, ed in ragione della propria appartenenza a comunità sociale e familiare, egli potrebbe fare ritorno soltanto in quel paese; che alla stregua della previsione del Codice penale di detto paese sia penalmente sanzionata proprio l'omosessualità come pratica personale e non soltanto la manifestazione esteriore di impudicizia sessuale". Insomma ora la Corte di Bologna dovrà valutare tutti questi elementi prima di decidere se giustificare o meno la violazione posta in essere al marocchino che, incurante dell'ordine del questore, è rimasto in Italia.

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Usa 2008: Huckabee, unioni gay sono bestialità.

A caccia di voti nella destra religiosa e tra i conservatori del partito repubblicano, l’ex pastore battista Mike Huckabee conferma le sue posizioni senza compromessi su matrimoni gay e aborto.

(Agi) E ripete che, se sarà eletto, cambierà la Costituzione per proibire l’aborto e stabilire che la vita comincia al momento del concepimento. “Da che mondo è mondo, il matrimonio è una relazione che lega per la vita un uomo e una donna. Se cambiamo questa definizione, dove arriveremo? Non credo che sia una visione oltranzista dire che abbiamo intenzione di sostenere il matrimonio”, ha detto l’ex pastore battista, in un’intervista alla rivista on-line “Beliefnet”. “Penso piuttosto che sia estremista dire che vogliamo cambiare quel che si intende per matrimonio, così da poter contemplare (la relazione) tra due uomini, due donne, un uomo e tre donne, un uomo e un bambino, un uomo e un animale”.

E ancora: “La Bibbia non è stata scritta per essere cambiata, a differenza della Costituzione”. “È di nuovo la logica della Guerra Civile”, ha continuato. “La schiavitù andava bene in Georgia, ma non nel Massachusetts. Ovviamente oggi diremmo, ‘non ha senso. La schiavitu e’ un errore, punto e basta. Non può essere giusta in un posto e sbagliata in un altrò. Lo stesso vale per l’aborto”. Alla vigilia delle primarie repubblicane in South Corolina (si vota domani, sabato), Huckabee -un conservatore populista che pesca voti tra la destra evangelica e che ha già vinto i caucus nell’Iowa- è secondo nei sondaggi, dietro al senatore dell’Arizona, John McCain.

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Rugby. Sei Nazioni 2008: Le partite della Nazionale Italiana allo stadio Flaminio di Roma.

(06 blog) Partirà il 2 febbraio il torneo delle sei nazioni di rugby, e saranno due le partite casalinghe della Nazionale Italiana che come sempre si svolgeranno allo stadio Flaminio di Roma.

La prima, in programma il 10 febbraio, vedrà un’Italia dai volti nuovi affrontarsi con un’Inghilterra ricca anch’essa di esordienti. La seconda, prevista per il 15 marzo vedrà gli azzurri impegnati contro la Scozia.

Vista l’enorme richiesta dei biglietti ormai praticamente esauriti, per entrambi gli appuntamenti è stato deliberato l’ampliamento del settore curve/parterre con l’ausilio di supporti mobili.

I biglietti relativi sono in vendita da oggi al prezzo di 25€ per Italia – Inghilterra e di 22€ per Italia – Scozia. Per completezza d’informazione pubblichiamo qui sotto il calendario di tutto il torneo. Buon divertimento!

Prima giornata
Sabato 2 febbraio
IRLANDA – ITALIA (h. 14.00 locali, 15.00 in Italia)
INGHILTERRA – GALLES (h. 16.30 locali, 17.30 in Italia)
Domenica 3 febbraio
SCOZIA – FRANCIA (h. 15.00 locali, 16.00 in Italia)

Seconda giornata
Sabato 9 febbraio
GALLES – SCOZIA (h. 14.00 locali, 15.30 in Italia)
FRANCIA – IRLANDA (h. 17.00)
Domenica 10 febbraio
ITALIA – INGHILTERRA (h. 15.30)

Terza giornata
Sabato 23 febbraio
GALLES – ITALIA (h. 15.00 locali, 16.00 in Italia)
IRLANDA – SCOZIA (h. 17.00 locali, 18.00 in Italia)
FRANCIA – INGHILTERRA (h. 21.00)

Quarta giornata
Sabato 8 marzo
IRLANDA – GALLES (h. 13.15 locali, 14.15 in Italia)
SCOZIA – INGHILTERRA (h. 15.15 locali, 16.15 in Italia)
Domenica 9 marzo
FRANCIA – ITALIA (h. 16.00)

Quinta giornata
Sabato 15 marzo
ITALIA – SCOZIA (h. 14.00)
INGHILTERRA – IRLANDA (h. 15.00 locali, 16.00 in Italia)
GALLES – FRANCIA (h. 17.00 locali, 18.00 in Italia)

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I furbetti del vaticano.

(Enzo Cucco - Gayindependent) I quotidiani e i tg di oggi hanno dato una rappresentazione chiarissima, direi plastica, della paradossale situazione in cui versano i rapporti tra stato e chiesa nel nostro paese. Scelgo le tre cose che meglio riassumono la situazione: il discorso di Benedetto XVI alla Sapienza, le dichiarazioni di Ruini sull’Angelus di domenica prossima e le dichiarazioni della Signora Mastella.

Il discorso di Benedetto XVI è, al solito, straordinariamente lucido e utilissimo per comprendere cosa anima la chiesa cattolica oggi (visibile da almeno una quindicina d’anni, da quando cioè ha preso vita e si è diffuso quello che la CEI chiamò “Progetto culturale”, cioè una nuova presenza dei cattolici nella società moderna). La pacatezza degli argomenti esposti, ma soprattutto lo sguardo di lunga prospettiva che caratterizza questo pontificato sono i tratti salienti di un discorso che sia pur criticabile non è certo il ritorno della Santa Inquisizione, anzi …..
Avrebbe potuto dire qualcosa di diverso? Certo che no, anche perché al contrario di quanto pensa una bella banda di superficialoni italici la Chiesa attuale non è affatto la stessa di cento o duecento anni fa. Ma siccome si deve andare alla sostanza delle cose, oltre il fumo della polemica, non possiamo non affermare che il discorso del Papa non rappresentava (ripeto, non poteva essere diversamente) alcun attentato alla laicità o alla democrazia.

Contro la sostanza dei fatti si è srotolata sotto i nostri occhi una vera e propria sagra dell’ipocrisia, con da una parte un manipolo di cretini (la definizione è di Cacciari, e questa volta la condivido) che son tali non perchè protestano contro le parole del Papa, ma perché ne hanno chiesto la censura. Dall’altra la regia, magistralmente condotta, da parte della gerarchia cattolica, sia della polemica che del coupe du theatre di rinunciare alla presenza in Aula ed a quanto è seguito. Intendiamoci, io al posto di Benedetto XVI, pardon … diciamo del Cardinal Bertone, avrei deciso la stessa cosa, ovvero non avrei esposto il Papato non tanto all’aggressione, quanto alla possibilità di una contestazione palese del suo pensiero in una sede pubblica come l’Università nella Città più “Papalina” al mondo. Avrebbe sancito, questo si, lo stop ad una campagna di influenza sul pensiero scientifico e culturale moderno che questo Papato ha inaugurato in grande stile. Ma non si può negare che la scelta di lasciare il Papa a casa ha avuto quello straordinario effetto di far passare lo stesso come la “vittima”. Abbiamo dovuto leggere articoli e frasi letteralmente deliranti sulla presunta censura che il pensiero cattolico subirebbe nel nostro paese, quando la realtà è completamente diversa (i dati del Centro di ascolto radicale son li’ a certificarlo). La bugia più palese l’abbiamo letta nei pezzi dei vaticanisti che riportavano unanimi una interpretazione della scelta vaticana: la gerarchia avrebbe scelto in questo senso perché i vertici istituzionali italiani avrebbero tardato a prendere posizione a favore del Papa alla Sapienza. Che faccia tosta a ar filtrare questo argomento: i nostri politici hanno fatto la gara a chi dichiarava per primo e in modo più veemente la propria solidarietà al Vaticano, sia da destra che da sinistra, a cominciare dal Presidente della Repubblica.
La prova del nove che dietro la scelta vaticana ci sia un occhio attento a dimensioni della presenza cattolica nel nostro paese che poco hanno di pastorale, è contenuta nelle parole di Ruini che chiama i cattolici in piazza domenica. Intendiamoci, oggi le agenzie hanno precisato che non si tratta di una chiamata politica, ma solo di un raduno di solidarietà (… e il naso si allunga ….) ma a prescindere dal fatto che mi sembra perlomeno esagerato manifestare solidarietà con chi appare sempre e quanto vuole sui media italiani (meravigliosa la vignetta di Altan su Repubblica ……) rimane questo uso distorto, parademocratico, della mobilitazione sociale e politica da parte della chiesa delle “sue truppe”. Ne abbiamo avuto un fulgido esempio per il referendum sulla legge della fecondazione assistita, con la campagna per l’astensione, così come la più recente campagna di “moratoria sull’aborto” che non so se definire più ipocrita o irresponsabile.
Certo non era questo l’obiettivo che il “manipolo di cretini” si prefissava, ma la realtà dei fatti è diversa, ed è sotto gli occhi di tutti: una straordinaria opportunità per la gerarchia cattolica di “provare” la minorità, l’emarginazione, e infondere maggiore forza in quanti lavorano per una presenza più cogente dei valori cattolici nel nostro paese.

Infine abbiamo osservato l’ennesima indecorosa sarabanda dei politici italiani su questa materia: il meglio lo ha dato la Signora Mastella che ha dichiarato che lei e suo marito (e il loro partito) sono sotto inchiesta perché “cattolici” (sic!”) e che l’unica cosa che vorrebbe veramente fare pur essendo agli arresti domiciliari è quella di essere domenica in piazza all’Angelus (doppio sic!). Non posso che ammirare la straordinaria coerenza dei Mastella che (come sempre, anche in questo frangente) son trasparenti nella loro dimensione sfacciatamente strumentale nel brandire impropriamente l’arma della fede.

La chiesa cattolica ha ormai dimostrato un uso intelligente, a volte anche aggressivo, delle più spregiudicate strategie di comunicazione per imporre la propria agenda di priorità nel discorso pubblico. Una chiesa moderna, che conosce a fondo i meccanismi della nostra società e li usa in modo spregiudicato: sarà forse la mia deformazione professionale a dare così tanta importanza agli aspetti comunicativi della convivenza nella nostra società, ma vorrei che qualcuno mi spiegasse se sia concretamente possibile prescindere da questi aspetti e non domandarsi, noi per primi, se i fini giustificano i mezzi. E’ sufficiente predicare Cristo per giustificare le bugie?

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Omofobia. I blogger sono gay squattrinati che credono nel Diavolo. Parola di Radio Maria. La registrazione.

(Chiesa cattiva) Padre Livio si è accorto che le sue accuse di satanismo hanno fatto ridere la blogosfera e, non contento, rincara la dose. Il predicatore di Radio Maria sostiene che YouTube e i blog siano cose per gay e squattrinati, pieni di corna e di zolfo, che i blogger non credono in Dio, ma nel Diavolo.
E' proprio il caso di dirlo: ascoltare per credere!
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Ovalia, il lato erotico del rugby. La palla ovale dalla A alla Z: un dizionario infarcito di aneddoti, battute e citazioni tutte da ridere.

Il nuovo libro di Marco Pastonesi.

(Alessandra Muglia - Il Corriere della Sera) Se sei rugbista ti ci ritrovi, riga dopo riga, ed è puro godimento. Se sei un tifoso, leggendo resoconti e aneddoti, ti lasci andare a un: «Avrei fatto carte false per esserci». Rimpianto per un piacere mancato. Per chi è un emerito profano è un libro che fa venire voglia di prenotare subito almeno un biglietto per il Sei nazioni (ma forse è troppo tardi, mancano meno due settimane all'inizio). Un piacere annunciato. Tutto questo è Ovalia dizionario erotico del rugby di Marco Pastonesi, ex rugbista e penna della Gazzetta dello Sport, esperta, ironica e fantasiosa. Di quell'umorismo sorprendente che fa dire a Enzo Dornetti: «La prima volta che ho sentito la parola Viagra, pensavo fosse un pilone argentino» (citato alla voce «erezioni»). Ma battute a parte, che avrà mai di erotico questo sport da uomini duri e puri? «L'erotismo del rugby è dappertutto: nella forma ovale del pallone, nell'amplesso della mischia, nella urgenza dei placcaggi, nella felicità terrena della meta», scrive l'autore. Che arriva a definire il rugby «una specie di amore di gruppo, con tanto di orgasmo». Dove i «giocatori godono» nel darle e nel prenderle e gli spettatori fanno altrettanto mentre «sfogano il loro voyeurismo» (non a caso i ringraziamenti di Pastonesi vanno «al popolo del rugby, citato e non, ma sempre eccitato»). Dopo il fischio di fine partita la sensazione «di beata spossatezza» è «simile a quella che invade chi va in meta, augura buonanotte, si gira dall'altra parte e si addormenta». Capito?

PASSIONE DA RIDERE - Attenzione però, il libro non ha nulla di pruriginoso. Come avverte nella prefazione Fulvio Scaparro (proprio lui, lo psicoterapeuta): «L'erotico del titolo è inteso, secondo l'etimologia, nel senso di passione intensa e desiderio ardente». Una passione che non viene confinata in una voce (alla lettera «e» non si trova «erotismo») ma le pervade tutte: sono centinaia e si rincorrono infarcite di citazioni e aneddoti spassosi. E il riso ha poco a che fare con l'hard. Persino alla voce «sesso» (questa invece c'è) si trovano inanellate una via l'altra innocenti barzellette a sfondo sessual-rugbistico. Un assaggio: una donna avvicina in discoteca George Gregan, mediano di mischia australiano, e gli dice: «Vuoi dormire con me per 20 dollari?». E lui: «Sono molto stanco, ma 20 dollari mi farebbero comodo».

IGNORANTI E TERZO TEMPO - Risate e non solo. Scorrendo le 359 pagine del libro (edito da Baldini Castoldi, 17,50 euro) si familiarizza con fatti, personaggi, passato e presente (citate partite dal 1800 agli ultimi mondiali), gergo e regole della disciplina raccontata dalla A alla Z anche con spiegazioni a prova d’ignoranti (in senso letterale, non rugbistico: Pastonesi ricorda che quando si parla di “giocatore ignorante, fisico ignorante, partita ignorante» si fa «un complimento: significa duro, tosto, coraggioso»). Da nozioni ormai note ai più come «terzo tempo» (quello vero, non la versione annacquata che ha debuttato nel calcio sabato scorso), apprezzato dal rugbista Che Guevara e definito dal pilone inglese Jason Leonard «una tranquilla pinta di birra seguita da altre 17 pinte piuttosto rumorose». Fino a definizioni per addetti ai lavori come cap, factotum e Old, quelli che per raggiunti limiti di età possono cimentarsi in un «rugby versione light». Per il folklore consultare invece la voce «soprannomi»: come il Pelé del rugby appioppato a Serge Blanco, «estemo della Francia, bianco di cognome, nero di pelle, fulmineo di gambe».

OVALE E VALORI - Tanti si chiedono perché il pallone è ovale. Risponde Augustin Pichot, capitano dei Pumas: «Perché dentro ci sono più valori di un pallone rotondo». E dei valori della palla ovale si narra alla voce regole: «Avevo sei anni. Mi dissero: si corre avanti, si passa indietro. Per un bambino non è automatico. Poi capisci il senso. Cioè hai sempre bisogno di qualcuno che ti vanga dietro: in aiuto, in soccorso, in sostegno. E visto dall’altra parte: devi sempre aiutare, soccorrere, sostenere il tuo compagno» (Alessandro Troncon, una meta in Scozia-Italia al Sei Nazioni 2007). E infine alla voce calcio le differenze con il rugby. Sintetizza Vincenzo Cerami: «Il calcio somiglia all’Italia, il rugby allo sport».

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Orgoglio gay. La lunga marcia da Gilgamesh a Walt Whitman.

Fra mito negativo e integrazione: l'analisi di Aldrich in un saggio.

(Stefano Bucci - Il Corriere della Sera) L' omosessualità sembra sempre venire da un «altro» luogo. Gli antichi greci, ad esempio, sembravano averla in qualche modo inventata mentre i protestanti «riformisti» affermavano che quel vizio innominabile arrivasse direttamente dalla depravata Italia (in particolare dal «sodomitical papacy»). Nel definire l'omosessualità si ritrova così una diversità legata (oltre che ai gusti sessuali) anche ai concetti di casta, di censo, di luogo, di tempo.

La raccolta di saggi curata da Robert Aldrich (cattedratico australiano omonimo del regista di
Quella sporca dozzina) cerca proprio di superare il classico schema di diversità per dimostrare come l'omosessualità sia sempre esistita e come sia stata (più o meno) tollerata. E come le stesse violentissime persecuzioni dell'imperatore Giustiniano o della rivoluzione francese fossero la dimostrazione della debolezza di una società dove quell'omosessualità era profondamente radicata. Alla ricerca della quotidianità del gay: potremmo definire così questo compendio ricco di immagini e di riferimenti colti che affianca l'amore di Gilgamesh per il selvaggio Enkidhu e il «Gay Pride», i Due amici ritratti da Pontormo e Dirk Bogarde protagonista di Victim di Basil Dearden (primo film britannico a trattare esplicitamente il tema nel 1961), i Canottieri dipinti da Albert Janesch (omoerotismo nazionalsocialista) e l'amor virile di Walt Whitman, la colonia gay di Tangeri (quella di Orlovsky, Ginsberg, Bowles) e la seduzione della ninfa Callisto da parte di Diana (celebre è la raffigurazione che ne ha fatto Boucher).

Al di là dell'excursus intellettuale resta però la constatazione di quanto difficile rimanga il cammino verso l'integrazione (ancora oggi il rischio di lapidazione, sgozzamento o impiccagione resta altissimo). Mentre si affaccia una domanda: dove finisce il «gusto privato» e dove comincia la storia?
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«Vita e cultura gay. Storia universale dell'omosessualità dall'antichità a oggi»
a cura di Robert Aldrich, Cicero editore, pp.384, e 48

L'autore, Robert Aldrich insegna Storia europea all'Università di Sidney

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Grande Fratello, la trans esclusa: «Al mio posto presa una "operata"».«Ma anche io lo sono», dice .

L'attrice trans Francesca Vivaldi pronta a «sparare a zero».
«Da tre anni mi promettono la partecipazione al programma, ma poi niente».

(Cristina Argento - Il Corriere della Sera) «Non aprite quella porta senza di me». Francesca Vivaldi non ci sta. L'attrice trans era pronta a far parte dell'ottava edizione del Grande Fratello. Un sogno inseguito da tempo e mai raggiunto, considerando che «da tre anni a questa parte - racconta lei- mi viene promesso di riuscire a varcare la soglia della casa più spiata d'Italia e poi puntualmente non mi viene concesso».

A quattro giorni dal via all'ottava edizione la Vivaldi si toglie il sassolino dalla scarpa, visto che anche quest'anno, la partecipazione al Grande Fratello è destinata a restare per lei una chimera. «Un'ombra sembra abbattersi su di me» dice. Al suo posto, rivela, prenderanno una trans "operata" dal presunto nome Silvia, superando tutte le sue aspettative. «Ma anche io sono operata - dice Francesca - e anzi a breve mi sposerò».

In realtà la Vivaldi non riesce a buttare giù il rospo di questa ennesima esclusione e promette battaglia: «Questa volta - dice - sono pronta a sparare a zero, raccontando tutta la verità su amicizie e coinvolgimenti vari che hanno preceduto la mia conoscenza al grande pubblico». E alcuni di questi colpi sono già in canna. Uno è quello secondo cui dietro l'ultima esclusione dal GF ci sarebbero degli «screzi» tra la Vivaldi e un'autrice del programma di Canale 5, come racconta la diretta interessata, convinta tra le altre cose che la sua ormai superata «appartenenza alla scuderia di Lele Mora, il famoso agente delle star, abbia rappresentato un "rischio" per l'immagine del programma».


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Unioni civili. Luxuria: Governo rischia se non approva Cus. Era nel programma, si deve rispettare. Altrimenti fine sostegno Prc.

(APCom) - "La legge sulle unioni civili deve essere, per il governo, una priorità dei prossimi giorni". Lo chiede Vladimir Luxuria ricordando che questo "era nel programma presentato dall'Unione in campagna elettorale e che quindi viene considerato, anche dal suo partito, "un punto importante".

In un'intervista l'esponente di Rifondazione Comunista ricorda che da tempo "il partito a cui appartengo ha chiesto una verifica per capire se ci sono ancora quelle condizioni fondamentali per continuare a stare nella maggioranza. Noi abbiamo già fatto un compromesso al ribasso: a testimoniarlo - sottolinea Luxuria - è il lavoro della Commissione Giustizia del Senato presieduta da Cesare Salvi che, come è noto, ha fatto un lavoro molto diplomatico coinvolgendo anche senatori del centrodestra come Alfredo Biondi. Non chiediamo nè adozioni per le coppie omosessuali, nè matrimoni: quello che vogliamo - precisa - è che i diritti delle persone siano rispettati. L'impegno deve essere trasversale, di tutte le forze politiche, soprattutto considerando il fatto che, se il testo proposto da Salvi diventerà legge, ad usufruirne saranno anche gli elettori e i parlamentari del centrodestra. Deve essere chiaro: su questa questione - conclude - il governo rischia di tradire gli elettori e di perdere il nostro sostegno".

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Glbt: Gay, lesbiche, bisex e trans... marketing e comunicazione.

(Emmegipress) Le ricerche di mercato non riescono a stimare quanti sono i gay in Italia, considerando che per saperlo bisogna oltrepassare la cortina protettiva della privacy; però sembra che la popolazione «Glbt» (gay, lesbiche, bisessuali e transessuali) oscilla tra i 1,5 milioni e i 4 milioni di persone.

E nel resto del mondo ?

La comunità spagnola, supera di poco i 2,6 milioni; quella britannica è di 3,6 milioni di persone. Gli americani gay sono 19 milioni, con un potere d'acquisto intorno agli 800 miliardi di dollari l'anno (oltre 547 miliardi di euro). In tutto il mondo, invece, ci sarebbero almeno 45 milioni di gay su una popolazione complessiva intorno ai 6 miliardi d'individui.

Le marche che fanno pubblicità all'estero su misura e con protagonisti gay sono: Nokia, American Express, Fiat e ancora Lufthansa o Lancome, Volvo, D&G, gli alberghi Holiday Inn e Ikea.

Il paradosso del marketing è, però, il marchio di convergenza: pensato per o fatto proprio dalla comunità gay, ma sdoganato dalla società. Una conferma? Il numero di eterosessuali che conosce la canzone dei Village People, Ymca.

In Italia, comunque, c'è già chi ha iniziato a segmentare i prodotti, per dare a ogni marca il posizionamento che preferisce e aggirare così temute definizioni.

I clienti eterosessuali finiscono spesso per appropriarsi di stili di abbigliamento gay friendly, sia per emulazione sia per per assuefazione. Seguono i prodotti funzionali, come quelli di agenzie turistiche o d'incontri personali dedicati al target «Glbt», tagliati su misura per il segmento ma certe volte rifiutati perché segno di ghettizzazione sociale, e infine quelli simbolici. Come Gucci, Prada, Alessi, Bmw-Mini o Coca-Cola che spingono sull'idea di appartenenza, autoidentificazione, piacendo a entrambi gli schieramenti perché cavalcano i binomi lusso-esclusività, trash-eccesso oppure originalità-orgoglio da trendsetter.

In conclusione, quale risultati ci sono ? In Italia le aziende non fanno marketing, salvo casi sporadici. Il motivo ? Le loro iniziative all'estero non hanno raggiunto gli obiettivi economici attesi.

fonte: Brokeback MOTEL

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Stupratori o omofobi? Il centrodestra si prepara a opporsi al decreto che introduce il reato di omofobia.

(Flavia Amabile - La Stampa) E' più importante difendere le donne o gli omosessuali? Ora il centrosinistra sarà trascinato in questo crudele dibattito destinato a lacerarlo più di quanto già non lo sia.

Tutto nasce con la norma antiomofobia che a dicembre stava per fa saltare il governo. Per salvare Prodi e i suoi si decise di separarla dal decreto sicurezza in cui era stata inserita e di creare un provvedimento specifico in cui inserire la norma antiomofobia, i divieti contro tutte le discriminazioni ma anche il reato di 'stalking', le violenze ripetute contro le donne.

Due giorni fa la commissione Giustizia della Camera ha dato il via libera al provvedimento. Il prossimo passaggio sarà in aula a fine mese, dove l'opposizione ha già annunciato ogni tipo di battaglia, lasciando capire che il dibattito ruoterà proprio intorno a questa triste domanda: è più importante difendere le donne o gli omosessuali?

Una domanda che assume toni nemmeno più vagamente ricattatori nella versione di chi sta facendo di tutto per bocciarla perchè bocciare l'omofobia equivale automaticamente a bocciare lo stalking. Paola Binetti, del Pd, avverte: 'Ognuno si assumerà le proprie responsabilita'. E se lo dice lei vuol dire che i teodem della maggioranza faranno opposizione alla Camera.

I teodem faranno fronte comune con i partiti dell'opposizione. Lo dicono chiaramente Elio Vito e le parlamentari di Fi: 'La maggioranza si assumerà la responsabilità di allungare i tempi e continuare a negare alle donne la tutela cui hanno diritto'. Per la Lega parla Carolina Lussana: 'Le donne vedranno allontanarsi la possibilità dell'approvazione rapida di una legge quanto mai necessaria perché risponde ad un grave allarme sociale del Paese. Il risultato è che il centrosinistra, invece di corsia preferenziale per le donne, ha creato una lunga corsa ad ostacoli'.

E dunque buona corsa ad ostacoli per le donne che speravano di veder approvato l'unico provvedimento partorito da questo governo a loro favore.

E' una guerra non più sotterranea ormai, quella tra anticlericali e credenti. Non è chiaro chi stia vincendo perché non è detto che impedire al Papa di andare all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università La Sapienza sia stata una vittoria laica, ma è chiaro che ogni giorno di più le posizioni appaiono distanti e che i terreni di battaglia sono in continuo aumento. Delle unioni civili, oggi chiamate Cus, non si sente più parlare ma lo scontro è in corso comunque alla Camera. Al provvedimento partorito dal governo sono stati presentati oltre duemila emendamenti. Una trentina sono della maggioranza e ripropongono, identica, la spaccatura tra forze laiche e cattoliche all'interno del centrosinistra. Che cosa accadrà lo si capirà nelle prossime settimane quando, e se, il provvedimento arriverà in Aula.

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David ben dotato, misure da Guinness. Brutta gaffe della signora Beckham.

(TGCom) "Sono davvero orgogliosa di vedere il pene di David, alto 25 piedi (circa sette metri). E' grande, smisurato, enorme, potente". Victoria Beckham l'ha sparata grossa: alle sfilate milanesi commentando il cartellone pubblicitario che ritrae il marito in slip, la Spice ha esagerato con le misure e i giornali inglesi non hanno esitato a risaltare la dichiarazione della signora Beckham. David sarà anche dotato, ma non fino a questo punto!

La dolce metà della Posh posa a gambe larghe con camicia aperta e slip bianco in primo piano.

Il mega cartellone da qualche tempo campeggia in pieno centro a Milano e durante le sfilate della prossima collezione i giornalisti hanno chiesto un commento alla signora Beckham. Lei, senza rendersi conto, ha fatto un’incredibile gaffe aumentando eccessivamente le misure del marito. Sette metri sono davvero troppi e la figuraccia ha fatto il giro del mondo.

Del resto la stampa britannica, subito dopo aver visto le foto dell’attaccante del Los Angeles Galaxy in mutande per lo stilista italiano, aveva malignato sul fatto che le immagini fossero state ritoccate per aumentare le doti del calciatore. Questa volta a ritoccare le misure è stata Vic!
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Preservativi "Beckham" in tribunale.
Cina, produttore denunciato dai fan.

(TGCom) L'Associazione cinese dei fan del calciatore David Beckham ha denunciato un'impresa farmaceutica che ha commercializzato preservativi con un nome che suona esattamente come quello del campione inglese. Il profilattico in questione si chiama "Bei Ke Han Mu", che pronunciato in cinese ha lo stesso suono del cognome dello "Spice Boy". "Ha ferito l'immagine di Beckham che portiamo nei nostri cuori'', ha detto uno dei fan.
L'Associazione, con sede a Nachino, nella Cina meridionale, ha annunciato che querelerà anche l'Ufficio centrale per l'industria e il commercio di Pechino, che ha dato la sua approvazione alla commercializzazione di un prodotto con quel marchio.

''Non ci importa se vinciamo o se perdiamo in tribunale - ha sostenuto un altro fan - . Vogliamo richiamare l'attenzione su questa ingiustizia''.
La "querelle" nasce dal fatto che in Cina non ci sono leggi specifiche che regolano l'uso di nomi famosi nel commercio. Ma è anche la conferma della popolarità di Beckham fuori dai confini del mondo "pallonaro".

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Firenze e il trasferimento del capolavoro di Michelangelo. "Lasciate il David dov´è ora". Soprintendenti contrari al trasferimento.

La proposta di portarlo alla Leopolda piace invece all´assessore comunale Gozzini e a Giambrone del Maggio musicale. La direttrice dell´Accademia: "Deve rimanere nella Tribuna che gli è stata costruita intorno, quello è il suo contesto". Gli agenti di viaggio associati a Confindustria: "Va bene, purché non sia messo in un posto scomodo".

(Mara Amorevoli e Simona Poli La Repubblica, edizione di Firenze) Contrari tanti, favorevoli pochi, tiepidine le istituzioni, ostili le soprintendenze. L´idea lanciata dall´assessore regionale alla Cultura Paolo Cocchi di spostare il David di Michelangelo dall´Accademia al futuro Parco della musica della Stazione Leopolda non convince ma fa discutere. «In fondo è quello che volevo», spiega lo stesso Cocchi, «la mia idea è un invito al dibattito, un´offerta per intavolare un discorso sul turismo sostenibile e il decongestionamento del centro storico. Su questi temi stanno lavorando molte regioni europee a vocazione turistica, che si pongono l´obiettivo di far crescere il numero dei visitatori evitando di concentrarli in pochi luoghi. La mia non è una provocazione: ho intenzione di mettere a disposizione delle risorse perché Comune e il ministero individuino un percorso, scegliendo alla fine la destinazione più idonea». Rutelli per il momento tace. Parla al suo posto il sottosegretario ai Beni culturali Andrea Marcucci: «Ritengo che al momento non sia possibile formulare alcun giudizio rispetto all´ipotesi di Cocchi», si limita a dire. «Prima di entrare nel merito di questa come di eventuali altre proposte, desidero comunque sottolineare che il ministero deve far valere in primo luogo le ragioni della tutela, della salvaguardia e della sicurezza dell´opera d´arte». Il sindaco di Firenze Leonardo Domenici concorda sulla necessità di affrontare la questione dell´alleggerimento di certe direttrici del centro di Firenze: «Nella sua lettera Cocchi individua nella tramvia il simbolo di un cambiamento contro la retorica dell´immobilismo e introduce il concetto di turismo sostenibile. Si può discutere di questo e di altro ma c´è un tempo per ogni cosa. Oggi non è questa la priorità. Anche Martini, che ho sentito per fissare presto un incontro tra la giunta comunale e regionale, concorda sul punto». L´assessore alla Cultura di Palazzo Vecchio Giovanni Gozzini ha più entusiasmo: «La Leopolda entro il 2011 sarà un´area completamente nuova, perché non arricchirla con un´offerta culturale importante?». E´ sulla stessa linea Francesco Giambrone, sovrintendente del Maggio musicale: «Decentralizzare i capolavori è un´idea molto intelligente e tanto più intelligente è creare un tessuto culturale artistico proprio dove sorgerà il nuovo teatro del Maggio». E il presidente della commissione cultura di Palazzo Vecchio Dario Nardella raccomanda di non aprire inutili polemiche: «Si raccolga, per quanto possibile, il senso costruttivo di questa proposta, che suscita interesse soprattutto per la parte in cui pone al centro il problema di una gestione dei flussi turistici meno congestionante per il centro storico di Firenze. Non si tratta di mandare a casa i visitatori ma di proporre un´offerta turistico-culturale più articolata nel territorio fiorentino».
Ma non la pensano affatto così funzionari della soprintendenza, storici dell´arte e direttori di musei. In primis Franca Falletti, direttrice della Galleria che è la "casa" del David: «Deve rimanere nella Tribuna che gli è stata costruita intorno, quello è il suo contesto, a pochi passi dall´Opera del Duomo dove è stato scolpito e da Piazza Signoria dove fu collocato. Capisco la necessità di creare altri poli di attrazione turistica a Firenze ma facciamolo con l´arte contemporanea». Dello stesso parere il direttore regionale dei Beni culturali Mario Lolli Ghetti: «La collocazione del David accanto ai Prigioni è storica, impensabile fare un passo indietro». Il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci sbotta: «E´ una realtà storica importante e splendente che non va toccata». Il critico Achille Bonito Oliva è perentorio: «Sarebbe un errore sottrarlo alla sua dimora, una beffa bella e buona». Cristina Acidini, soprintendente del Polo museale fiorentino boccia Cocchi: «Il David non si sposta per rilanciare un´area della città. Il suo trasferimento non può essere oggetto di una proposta estemporanea». Il trasferimento della statua è un´idea "antistorica" secondo Carlo Sisi, ex direttore della Galleria d´arte moderna di Pitti, «perché la Tribuna fu edificata per il David». Lo stesso dice Paola Grifoni, soprintendente ai monumenti: «Sono assolutamente contraria. Basta usare il passato, è segno che non siamo in grado di sviluppare il nostro futuro». James Bradburne, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi sostiene che «per il sovraffollamento turistico serve un piano strategico». Ecco il tema da discutere, precisa il direttore del l´Istituto e Museo di storia della Scienza Paolo Galluzzi: «E´ positivo tornare a ragionare sull´opportunità di distribuire in modo diffuso grandi segnali del patrimonio culturale». E se il presidente di Aia Federalberghi Paolo Giacalone ritiene che «spostare pezzi di città non serva a nulla se non ci sono vere alternative turistiche al centro storico», il presidente nazionale di Assotravel di Confindustria Andrea Giannetti dice sì allo spostamento «purché il David sia messo in un posto comodo per arrivarci».
Nell´aula del consiglio regionale il capogruppo di An Maurizio Bianconi domanda sbigottito «come mai prima di formulare una proposta del genere Cocchi non abbia sentito il bisogno di interpellare la soprintendenza». Il senatore di Forza Italia Paolo Amato, che si era incatenato alla porta degli Uffizi per protestare contro il trasloco in Giappone dell´Annunciazione di Leonardo, è scatenato: «Il David rimanga dov´è. Dove alloggia in piena sicurezza ed è ammirato da più di un milione di turisti ogni anno. La proposta di Cocchi è un´idea bizzarra, da rigettare, che mi auguro non abbia alcun seguito. Traslocare il capolavoro di Michelangelo non è altro che un´operazione promozionale a sfondo immobiliare, con il solo scopo di impreziosire il progetto del nuovo Auditorium del Maggio Musicale».

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Stefano Accorsi prete pedofilo a teatro. Il video delle prove.

In esclusiva su RepubblicaTv, il video servizio con le prove de "Il dubbio", che vedrà il ritorno dell'attore sul palco, dopo 12 anni di assenza. Diretto da Sergio Castellitto

Scritto da John Patrick Shanley e vincitore del Pulitzer nel 2005, Doubt - A parabole è incentrato sulla vicenda di un sacerdote sospettato di pedofilia, in servizio in una scuola parrocchiale di Brooklyn. Lucilla Morlacchi nei panni della suora superiora accusatrice. Alice Bachi in quelli di una giovane religiosa. Regia di Sergio Castellitto.

Lo spettacolo debutterà il 14 febbraio a Modena.

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