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domenica 17 agosto 2008

Inghilterra, Il controspionaggio cerca disperatamente 007 gay.

(Agi) In Gran Bretagna cade uno degli ultimi tabu' formali: i servizi segreti sono alla ricerca di agenti ufficialmente gay. Superato lo shock causato dai molti doppio giochisti dei puritani anni 50 come i cosiddetti 'Cinque di Cambridge' (Guy Burgess e Anthony Blunt lo erano di sicuro), inseriti a vario titolo nel cuore di Whitehall e che per anni passavano informazioni a Mosca, il controspionaggio, conosciuto con la sigla 'MI5', ha chiesto aiuto a un'associazione gay per trovare nuovi agenti nella comunita' omosessuale. Lo scrive oggi il Sunday Times, citando l'associazione omosessuale Stonewell che ogni anno pubblica una guida per aiutare i neolaureati gay a cercare un lavoro. Per la prima volta quest'anno e' stato inserito anche l'MI5 nella lista dei datori di lavoro definiti "gay-friendly".
Fino ai primi anni '90 le inclinazioni omosessuali erano ancora un ostacolo ufficiale per alcuni incarichi delicati perche', vista la morale anche di solo 15 anni fa, si considerava i gay tendenzialmente piu' vulnerabili al ricatto rispetto agli eterosessuali. Ora nel mondo post 11 settembre e per il Regno Unito post '7 luglio 2005' l'MI5ha un disperato bisogno di moltiplicare le sue forze: nel 2001 'Thames House' poteva contare su 1.500 dipendenti che entro la fine del 2008 dovrebbero quasi raddoppiare fino a 3.500 aprendo oltre che ai gay a britannici musulmani o asiatici, indispensabili per infiltrarsi nelle cellule terroristiche. Al momento non risulta che anche i cugini del MI6, i datori di lavoro di James Bond secondo Ian Fleming, abbiano seguito l'esempio del contrspionaggio.

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Madonna festeggia i 50 anni con stile insieme a Guy Ritchie al Volstead Club di Londra.

Mentre arrivare a 50 anni per la maggior parte delle persone è un momento deprimente, Madonna è stata tutta sorrisi all’arrivo al Volstead Nightclub insieme a Guy Ritchie per celebrare il 50esimo compleanno della cantante. Indossando stivali attillati, un vestito di chiffon parzialmente trasparente e il suo braccialetto della Kabbalah, la Regina del Pop ha posato per i paparazzi sorridendo mentre si stringeva a suo marito e insieme si dirigevano all’interno del locale londinese alla moda. E ci sono sicuramente motivi per celebrare visto che il Guinness World Records mostra che Madonna è l’artista femminile piu di successo di sempre, con 120 milioni di album venduti e 40 milioni di singoli, un totale complessivo superiore a quello di ogni altra artista donna. Ancora non pronta a rallentare, e sembrando senza età, e in perfetta forma, la cantante si sta preparando per il suo Sticky And Sweet world tour, che è previsto in partenza dal Regno Unito alla fine di questo mese. Non perdete le foto di Madonna e Guy Ritchie al Volstead Club per il 50esimo compleanno di Madonna.

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Sfida tra Obama e McCain nel tempio degli evangelici.

Barack Obama si è espresso a favore delle unioni civili dei gay.

(Rai news24, nella foto McCain e Obama con Warren) Un confronto a distanza. Quasi un’anteprima delle 3 sfide tv già programmate per i due candidati alla Casa Bianca. Ma – in qualche modo – a giocare in casa è stato John McCain. Gli evangelici, infatti, tradizionalmente votano a destra.

Ma il pastore Rick Warren ancora non ha dato indicazioni di voto. Così per Obama è stato un tentativo di aprire una breccia in un elettorato favorevole al suo avversario.

Obama e McCain sono stati intervistati separatamente per un'ora ciascuno. Il tutto in diretta tv su Cnn e Fox News.

Pungolati da Warren, i due sfidanti hanno fatto ammissioni sulla propria vita privata. Obama ha confessato: "Ho avuto una gioventù difficile. A volte ho usato la droga".

Il repubblicano McCain invece ha riconosciuto che il maggior fiasco morale della sua vita è stato il fallimento del suo primo matrimonio.

Era prevista solo una stretta di mano ma McCain e Obama si sono abbracciati sul podio davanti a migliaia di spettatori e alle telecamere prima di alternarsi sotto il fuoco delle domande del predicatore californiano. Sul tema caldi delle nozze gay, entrambi i candidati si sono detti d'accordo: "Matrimonio e' l'unione di un uomo e una donna". Obama però si è detto contro un emendamento costituzionale per avallare questa definizione e si è espresso a favore delle unioni civili dei gay.
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Nozze gay: Ellen Degeneres ha sposato la compagna Portia de Rossi.

(Apcom) L'attrice statunitense Ellen de Generes avrebbe sposato la compagna Portia de Rossi in quello che sarebbe il matrimonio gay di più alto profilo da quando la California ha legalizzato le unioni omosessuali, nello scorso mese di maggio: è quanto riportano le riviste People e Us Magazine.

Secondo le fonti la 50enne DeGeneres e la 35enne De Rossi, sua compagna da quattro anni, si sarebbero sposate ieri notte in una cerimonia privata nella loro villa di Beverly Hills.
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“La stretta di mano ad un gay è contagiosa”.

(River-blog) Questa perla di saggezza arriva da una rivista araba, “Al-Salam”, diffusa nei ristoranti e nei locali pubblici di Berlino. In un articolo, dal titolo “Il batterio che mangia la carne”, si sostiene che chi dà la mano ad un gay, rischia di prendersi qualche brutta malattia. Per sostenere tale tesi, vengono anche pubblicate foto di malattie alla pelle. Di fatto, tutti i gay sarebbero portatori di un batterio: ai musulmani, quindi, viene consigliato di non dar loro la mano. L’articolo non è passato inosservato, e l’associazione Lsvd, che si batte per i diritti dei gay, si è rivolta alla polizia. “Abbiamo presentato una denuncia, perché si tratta di un crimine”, ha detto il portavoce dell’associazione. La polizia, adesso, dovrà valutare se procedere per diffamazione o istigazione all’odio.

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El Pais. La filosofia berlusconiana.

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La traduzione di un articolo del quotidiano spagnolo "El Pais" dal titolo "Verso la berlusconizzazione dell'Europa".

"Il giornalista Indro Montanelli, che era di destra, si sbagliò a pronosticare che l'elezione di Berlusconi sarebbe stata utile. “Quell'uomo è una malattia: solo si cura con un vaccino. Una buona iniezione del Cavaliere come primo ministro per immunizzarci”. Nonostante, il popolo italiano lo ha votato non due, ma tre volte. “Il popolo” ammira quest'uomo. Montanelli si sbagliava anche ad insistere che “gli italiani non sono capaci di andare a destra senza il manganello”, facendo riferimento al fascismo. Questa destra berlusconiana non ha bisogno di manganelli, ha le televisioni.

Se la demagogia è la degenerazione della democrazia, accettiamo che l'Italia berlusconiana è il regno di tutte le demagogie possibili. Crisi economica, spazzatura a Napoli, crimine organizzato, corruzione ai livelli più alti. Però il nuovo governo italiano ha identificato immediatamente le cause di tutti i mali del Paese: gli immigrati e i bambini rom. Spero che le decisioni conseguenti non si prendano con il fine di raddrizzare l'Europa, come ha dichiarato il Cavaliere, che l'ha incontrata cambiata dopo due anni di assenza. “Un Europa senza Tony Blair, Aznar, Chirac e me stesso ha perso personalità e protagonismo ed è retrocessa”. Più chiaro di cosi è impossibile.

Quando Silvio Berlusconi promette di raddrizzare l'Europa, ciò significa, nel suo vocabolario, che in Italia si sono già raggiunti gli obiettivi proposti. Aveva una ricetta per il Paese e l'ha applicata. Desiderava un Paese senza norme, senza spirito critico, con individui addormentati in una passività carente di significato. E lo ha raggiunto in due decenni. Un progetto nato con la creazione del suo impero mediatico. Con il controllo dei mezzi di comunicazione, gli è stato facile ottenere il consenso che numerosi politici sognano. Quando Berlusconi parla di Europa, le sue parole si prendono alla leggera. Di fatti, con il suo colorito linguaggio, fa sembrare tutto meno serio di quello che è. Razzismo, xenobofia e maschilismo si trasformano in opinioni, in scherzi. E' la stessa tecnica che si utilizza da sempre nei suoi media: abituare la gente a quel tipo di discorsi fino a farli diventare normali. Si cerca di evitare gli ostacoli. La democrazia deve perdere tutta la sua forza. Si deve ammalare. Bisogna eliminare qualsiasi possibilità di difesa, che a volte si appoggia esclusivamente nell'uso di un linguaggio cortese, rispettoso verso il prossimo. E' il linguaggio che Berlusconi e chi gli sta attorno definiscono con disprezzo “politicamente corretto”.

Per questo, quando Berlusconi parla di raddrizzare l'Europa, bisogna prenderlo sul serio. Si è reso conto delle difficoltà di adattare l'Italia alle regole del gioco europeo e, in vista di ciò, ha deciso di adattare l'Europa al modello italiano. Adattare la realtà alla sua misura. Se ha funzionato in Italia, perché non tentare di “esportare” il modello in tutta Europa? In fondo è un grande imprenditore. E sta cercando imitatori. Chi credete che sia Sarkozy, se non un alunno della scuola di Berlusconi? Quello è il sogno del Cavaliere: un Europa a sua immagine e somiglianza.

La questione della immigrazione potrebbe essere un buon esempio per dimostrare che l'Europa sta diventando ogni giorno più berlusconiana. Il berlusconismo è un modo di analizzare il mondo, un autentica filosofia. Invece di affrontare il problema con serietà, basta lanciare alcuni slogan. Per gli immigrati irregolari, leggi rigorose. Il carcere, per esempio. Vogliamo spiegare al popolo la paura che può infondere l'idea di alcuni anni in prigione ad una persona che è disposta a morire per sfuggire dalla fame e dalla persecuzione?

Per far fronte alla caduta libera della sua popolarità, Sarkozy propone la creazione del bunker europeo: blindare l'Unione per lasciare fuori l'immigrazione indiscriminata. Una delle quattro priorità per i sei mesi di presidenza francese dell'Unione Europea. Il suo “contratto d'integrazione” è, in questo senso, un capolavoro, l'apoteosi della demagogia. Una dimostrazione del berlusconismo ad alto livello. L'idea che qualcuno possa integrarsi solo per aver firmato un contratto è un prodotto di un immaginazione che non sa, ne cos'è l'immigrazione ne cosa significa la povertà. Molti anni fa, quando collaboravo con la chiesa di Tànger in Marocco, fui testimone da una quantità di persone disposte a convertirsi al cattolicesimo in cambio di un visto per entrare in Spagna. Se la gente è disposta a cambiare religione, perché non dovrebbe firmare un foglio di carta?

In situazioni estreme, le persone sono disposte a firmare tutti i contratti possibili, e accettare infinite umiliazioni, ma è evidente che questo non risolve la situazione sull'immigrazione ne il disagio della popolazione locale. In un mondo globalizzato, affrontare la questione dell'immigrazione con slogan e demagogia può aumentare la popolarità di chi la utilizza, però non aiuta a risolvere nulla.

Solo con una visione aperta del mondo e accettando la realtà attuale potremmo sconfiggere il vero male: la povertà. Chiudere le porte dell'Europa è una fantasia, una grande bugia. Al contrario, il berlusconismo, che sta invadendo il vecchio continente, è una realtà consolidata; il problema è “la sua capacità di mentire così commovente– come diceva Montanelli – perché il primo a credere alle sue bugie è proprio lui”.

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Tel-Aviv, crescita economica e turismo gay.

(Daniele Stefanoni - Babilonia) Secondo una indagine condotta dal portale francofono di turismo glbt TouristiquementGay, Israele con la sua capitale Tel Aviv hanno scoperto i vantaggi del turismo gay-lesbo e stanno diventando sempre più attrattivi per questo specifico settore di pubblico.
Secondo Thomas Roth, presidente di Community Marketing, i turisti omosessuali rappresentano ormai circa il 10% del turismo totale verso Israele, con crescite esponenziali di anno in anno se si tiene conto che solo 10 anni fa erano solo poche centinaia. Tra le tipologie più frequenti, spiega David Katz, agente di viaggio di Gerusalemme intervistato dal portale di viaggi, sono soprattutto cristiani evangelici i gay che scelgono Israele per le vacanze.
Resta tuttavia ancora molto difficile la presenza omosessuale in senso lato, come gli scontri occorsi durante l’ultimo Gay Pride tra dimostranti e oltranzisti religiosi hanno dimostrato.

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Vieni avanti, Frattini.

Foto di albissola.com da flickr.com
(Marco Travaglio - L'Unità) Se non fosse per un paio di esternazioni polemiche delle opposizioni, l’assenza di Franco Frattini al vertice dei ministri degli Esteri europei sarebbe passata del tutto inosservata. Com’è noto, mentre i colleghi discutevano della guerra russo-georgiana, il cosiddetto capo della nostra diplomazia rosolava su un atollo delle Maldive. Ma nessuno dei colleghi aveva avvertito la sua mancanza. Non che sottovalutino il peso internazionale dell’Italia: è noto che il regime fasciostalinista di Putin ha nel nostro governo il più servile alleato. Il fatto è che, nonostante i due anni trascorsi da Frattini alla Farnesina e i tre alla Commissione europea, nessuno sa chi sia. Quando lo vedono aggirarsi per i corridoi dell’Europarlamento con l’aria assente, tipica dei suoi momenti di massima concentrazione, lo scambiano per un rappresentante della Folletto e lo congedano con un glaciale: “Giovanotto, abbiamo da fare e gliel’abbiamo già detto mille volte: nessuno qui ha bisogno di un aspirapolvere”. E quando tenta di sedersi al tavolo al posto dell’Italia, c’è chi gli infila una banconota da 5 euro nel taschino e lo accompagna alla porta. Figurarsi se l’altroieri qualcuno ha notato che Frattini non c’era e ha intimato: “Ragazzi, sia chiaro: finchè non arriva lui, non si decide nulla”. Al posto dell’Italia s’è seduto un anziano signore occhialuto e con la gobba, Enzo Scotti, che tutti hanno scambiato per Andreotti congratulandosi per il continuo ricambio generazionale della classe politica italiana e soprattutto perché il governo Berlusconi ha trovato un ministro che sa dov’è l’Ossezia.

Intanto Frattini chiamava e richiamava dall’atollo, senza riuscire a prendere la linea. Quando finalmente ce l’ha fatta e ha detto dov’era, una gentile segretaria gli ha spiegato che lo sportello viaggi del Parlamento europeo era chiuso. Lui ha obiettato: “Ma sono un ministro degli Esteri Nato”. Allora la signorina non ci ha più visto e l’ha liquidato in malo modo: “Sì, e io sono un ministro degli Esteri morto”. L’unico che l’ha preso sul serio è Johnny Raiotta, che gli ha regalato cinque minuti di Tg1 per spiegare che “le moderne tecnologie (cioè i telefoni, peraltro inventati oltre un secolo fa, ndr) accorciano le distanze”, per cui lui può fare tranquillamente il ministro degli Esteri dell’Italia dalle Maldive e, telefonando dalla spiaggia, “contribuire in modo decisivo a formare la posizione dell’Europa”. All’insaputa dell’Europa, s’intende. Più che un ministro, è il vuoto pneumatico, l’aria che cammina. Non per nulla - informa il sito della Farnesina - “pratica gli sport invernali, già maestro di sci alpino ed ha profonda conoscenza della montagna e della realtà naturale e geomorfica alpina” ed è stato presidente della “Commissione Scuole e Maestri di Sci”: nessuno è mai riuscito a pronunciare meglio di lui concetti profondi come “corpo a valle”, “piega le ginocchia”, “scendi a uovo”, “fammi lo spazzaneve”. Li esprime con la stessa aria pensosa, il ditino poggiato sul mento, le sopracciglia aggrottate, con cui ai vertici internazionali, le rare volte in cui lo fanno entrare, contribuisce in modo decisivo a formare la posizione dell’Europa: di solito, proponendo di aprire le finestre per cambiare un po’ l’aria. Con quella fronte inutilmente spaziosa, Frattini sembra fatto apposta per la penna di Fortebraccio.

Ogni tanto, alla Farnesina, si ferma un’auto blu e non ne scende nessuno: è Frattini. Fu così già nel reparto maternità della clinica di Roma dove nacque nel 1957, ovviamente all’insaputa dei genitori e dell’ostetrica. In fondo è bello avere agli Esteri un ministro ignoto ai più, soprattutto a se stesso: almeno lui evita le figuracce che fanno i suoi colleghi. Non dice mai nulla, ma lo dice benissimo. E, soprattutto, è sempre all’oscuro di tutto. Nel 2004 apprese a Porta a Porta che, in Irak, avevano ammazzato Fabrizio Quattrocchi (alla Farnesina lo sapevano da due ore, ma si eran dimenticati di avvertirlo) e dai tg che avevano assassinato in Arabia Saudita il cuoco Antonio Amato. Dopo questi trionfi il Cainano lo spedì alla Commissione europea, dov’era stato appena bocciato Buttiglione per le sue idee sulle donne e i gay: impossibile che bocciassero anche Frattini, visto che lui di idee non ne ha mai avute. È come il ficus: non disturba, non sporca, fa la sua figura, dove lo metti sta. E, last but not least, ha “profonda conoscenza della realtà geomorfica alpina”. Ma ora, alle Maldive, si fa una cultura anche in materia di barriere coralline. Uno statista completo, alpestre e marino. Si potrebbe lasciarlo tranquillamente lì, a telefonare dall'atollo, per cinque anni. Almeno finchè qualcuno non l'avvertirà che è il ministro degli Esteri.

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La bisessualità potrebbe essere legata ai geni. Viene ereditata dalla mamma.

Lo suggerisce uno studio italiano pubblicato dal Journal of Sexual Medicine.

(Il Corriere della Sera) Una nuova ricerca scientifica potrebbe rivoluzionare gli studi sugli orientamenti sessuali. Anche la bisessualità, come già ipotizzato per l'omosessualità, potrebbe infatti avere una base genetica. Lo suggerisce uno studio italiano pubblicato dal Journal of Sexual Medicine, secondo cui sarebbe una combinazione presente nel cromosoma X, e quindi ereditata per via materna, a determinare l'orientamento.

LA RICERCA - Lo studio parte dall'osservazione, fatta qualche anno fa dal gruppo di ricerca di Andrea Camperio Ciani dell'università di Padova, che le mamme di omosessuali tendono a fare più figli. Questo fenomeno, che spiega anche come mai un eventuale gene dell'omosessualità riesca a «sopravviver» anche senza riproduzione, è stato legato proprio alla presenza di un set genetico nel cromosoma X. I ricercatori questa volta hanno intervistato 239 uomini sulle loro preferenze sessuali e sulla loro famiglia. Il risultato è stato che sia mamme e nonne di bisessuali che di omosessuali hanno in media più figli. «Più che un 'gene gay' - spiega il ricercatore al settimanale New Scientist - si tratta di una serie di fattori genetici che promuovono l'attrazione verso gli uomini sia nei maschi che nelle femmine».

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Berlino, Vandali danneggiano monumento vittime gay del nazismo.

Il monumento, che si trova nel parco Tiergarten, a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo, consiste in una stele di cemento grigia alta 3,6 metri e larga 1,9 metri.

(Ansa) Il memoriale di Berlino dedicato agli omosessuali perseguitati sotto il nazismo e' stato vandalizzato, meno di tre mesi dopo la sua inaugurazione lo scorso 27 maggio. Lo ha reso noto oggi la polizia della capitale.

Il monumento, che si trova nel parco Tiergarten, a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo, consiste in una stele di cemento grigia alta 3,6 metri e larga 1,9 metri. Su un lato, c'e' una piccola apertura attraverso la quale si puo' vedere un video in bianco e nero di un minuto e mezzo che mostra le immagini di due uomini mentre si baciano.

I vandali, ha spiegato la polizia, hanno rotto il vetro di questa apertura e hanno danneggiato il recinto che circonda il memoriale.

Negli anni della dittatura nazista, tra il 1933 e il 1945, si stima che circa 54 mila omosessuali furono condannati e 7.000 furono uccisi nei campi di concentramento.

Commissionato dal governo nel 2003 su iniziativa della Federazione tedesca lesbiche e gay (Lsvd), il memoriale e' costato 600mila euro ed e' stato realizzato dalla coppia di artisti danese-norvegese Michael Elmgreen e Ingar Dragset

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