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domenica 13 aprile 2008

L'Italia vota. Affluenza piccolo crollo. Alle 19 ha votato il 47,3%, - 4,28%.

Ha votato il 47,37% degli aventi diritto contro il 51,65% delle ultime elezioni. Seggi aperti fino alle 22.

(Il Corriere della Sera) Alle 19 l'affluenza per le elezioni politiche è stata del 47,377%. Lo comunica il sito del ministero dell’Interno. Il dato è in calo rispetto alle politiche del 2006, quando alla stessa ora aveva votato il 51,657% degli aventi diritto. Alle 12, sempre secondo i dati forniti dal Viminale l'affluenza ai seggi a mezzogiorno è stata del 16,36% degli aventi diritto contro il 17,63% alla stessa ora nell'ultima tornata elettorale.

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In cantiere High School Musical 4: ci saranno i fidanzatini Zac Efron e Vanessa Hudgens?

(Dietro le quinte) Su CastleRock News , trovo una notizia che farà felici tutte le fans di Zac (Efron, off course). Si sta infatti pensando al 4° episodio di High School Musical!

Però attenzione: non si sa se tutto il cast sarà riconfermato!
E poi vi confermo: Zac è ancora insieme a Vanessa, nonostante le foto audaci di lei che circolavano sul web.
"A due settimane dall'inizio delle riprese di High School Musical 3: Senior Year, che si svolgeranno nello Utah, la Disney ha già messo in cantiere un quarto episodio del fortunato franchise interpretato da Zac Efron. Lo ha confermato Rich Todd, presidente della Disney Channel, che però non ha rivelato ulteriori dettagli sul nuovo film, che attualmente è in fase di scrittura.

Nell'annunciare il nuovo progetto, Todd si è detto certo che non tutti gli attori dei precedenti episodi torneranno nel quarto film, ma spera di poter contare sulla presenza di alcuni di loro. Si presume che alcuni nuovi personaggi che entreranno in scena nel terzo film, avranno un ruolo più importante nella pellicola successiva, ma di sicuro per i giovanissimi fan del franchise - in modo particolare le ragazzine - l'importante sarà ritrovare il protagonista, Zac Efron, nel ruolo di Troy Bolton.

In questi giorni Efron è impegnato sul set di Me and Orson Welles, il prossimo film di Richard Linklater, e nelle scorse settimane ha concluso le riprese di Seventeen Again, una teen comedy nella quale affiancherà Matthew Perry e Michelle Trachtenberg. Subito dopo le riprese del film di Linklater, Efron girerà il terzo capitolo di High School Musical, nel quale affianca Vanessa Anne Hudgens, con il quale è fidanzato. Ai numerosi pettegolezzi sulla sua presunta omosessualità, nei mesi scorsi Zac ha replicato con indifferenza: "Se la cosa peggiore che certa gente può dire di me è che io sia gay, per me non ci sono problemi"

L'uscita di High School Musical 3 nelle sale americane è prevista per il 24 ottobre".

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Cinema. Jake Gyllenhaal sarà Prince of Persia?

Jake Gyllenhaal prince of persia(Cineblog) Orlando Bloom non sarà Prince of Persia. Dopo i rumors degli ultimi giorni, che davano addirittura per fatto l’accordo tra il Legolas jacksoniano e la Disney, con 40 milioni di dollari sull’unghia per girare i 3 film, proprio lo staff di Bloom ha voluto seccamente smentire il tutto. Mezza rete, tra i quali noi, aveva segnalato la notizia, con l’altra mezza che invece oggi dice di non averla segnalata perchè aveva intuito la bufala (si, certo come no…), e così il tormentone Prince of Persia prosegue.

Stamattina un altro nome è uscito fuori dal cilindro del toto-prince, ovvero Jake Gyllenhaal. A quanto pare l’offerta a Gyllenhaal sarebbe arrivata dallo stesso Jerry Bruckheimer, che solitamente difficilmente sbaglia un colpo. Anche perchè bisogna sbrigarsi, Prince of Persia: Sands of Time è previsto nelle sale per il prossimo 16 giugno del 2009.

E qui arriva il solito domandone: Jake Gyllenhaal come Prince of Persia? Favorevoli o contrari… e la sit-com continua… Fonte: Slashfilm

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Claudia Cardinale, Settant'anni per La 'Ragazza con a valigia' combattente per i diritti omosessuali.

(Adnkronos/Ign) Martedì la 'ragazza con la valigia' Claudia Cardinale compie settant'anni. L'attrice è stata protagonista di più di 60 film, a partire da quello di Valerio Zurlini del 1961, appunto "La ragazza con la valigia", dove abbandonata da un ragazzo ricco, si scontra con il fratello minore, interpretato da un giovanissimo Jaques Perrin, fino a "And now...ladies and gentleman" di Claude Lelouch, ultima sua apparizione cinematografica del 2002.

Molti i film con il regista e suo compagno da 35 anni, Pasquale Squitieri: tra questi, "I guappi", "L'arma", "Claretta" e "Atto di Dolore". Cardinale, nata come Claude Josephine Rose Cardin a La Goletta, in Tunisia, il 15 aprile 1938 da genitori di origine siciliana, lavora con grandi registi: tra loro Sergio Leone in "C'era una volta il West" e Mauro Bolognini in "Il bell'Antonio" a fianco di Marcello Mastroianni, che nella celebre scena la spinge sull'altalena, colpevole solo di amarla 'troppo e poco'.

Nel 1958, Claudia Cardinale si trasferisce a Roma con la famiglia, dove decide di frequentare il centro Sperimentale di Cinematografia, che poi abbandona per andare incontro ad una carriera di insegnante che non realizzerà... Dopo aver frequentato la scuola di Paul Cambon in Tunisia, dove aveva preso parte a un piccolo film, il debutto ufficiale è 'made in Italy' con il capolavoro di Mario Monicelli del 1958, "I soliti ignoti": con lei sulla scena Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Renato Salvatori.

La bellezza mediterranea e il timbro di voce rauca conferiscono a Claudia Cardinale una personalità che viene apprezzata dal pubblico e dagli addetti ai lavori, ma non da subito: nei primi film era doppiata, anche a causa della sua dizione che risentiva del francese parlato in Tunisia.

A partire da "Un maledetto imbroglio" di Pietro Germi, l'attrice va alla ricerca di nuovi ruoli per liberarsi dall'etichetta di 'bella e basta'. Arrivano gli anni '60, che si aprono con "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti: nel film, insieme a Claudia Cardinale, Alain Delon e Annie Girardot. Dopo i film di Bolognini, che vuole l'attrice anche in "La viaccia" e in "Senilità", gli anni '60 proseguono con il 'duello' tra Federico Fellini e Luchino Visconti che si contendono l'attrice nei loro rispettivi film targati 1963: "Otto e mezzo" e "Il gattopardo".

Alla fine se la 'aggiudicano' entrambi, accettando di averla sui set a settimane alterne e costringendola a continue tinture per i capelli, dato che nel film di Fellini è bionda e in quello di Visconti è bruna...

Nello stesso anno Claudia Cardinale interpreta "La ragazza di Bube" di Luigi Comencini e va in trasferta a Hollywood, dove e' la principessa Dala a fianco di Peter Sellers e Capucine in "La pantera rosa " di Blake Edwards; l'anno dopo è insieme a Rita Hayworth in "Il circo e la sua grande avventura", un film di Henry Hathaway e nel '66 e' protagonista in "I professionisti" di Richard Brooks.

Il '68 è l'anno della svolta, grazie al film di Sergio Leone, "C'era una volta il West", che la vede a fianco di attori americani del calibro di Charles Bronson, Henry Fonda e Jason Robards. La forza del film e le musiche di Ennio Morricone contribuiscono alla sua popolarità. Lo stesso anno Claudia Cardinale torna in Italia, dove recita in "Il giorno della civetta", film sulla mafia di Damiano Damiani, con il quale lavora anche in "Goodbye e Amen" nel '77. Il '69 esce "Nell'anno del Signore", il film di Luigi Magni in cui Claudia Cardinale lavora con tre grandi scomparsi: Nino Manfredi, Alberto Sordi e Ugo Tognazzi.

Gli anni '70 vedono Claudia Cardinale impegnata in ruoli da postneorealismo: lo dimostra "Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata", film di Luigi Zampa con Alberto Sordi: la storia è contenuta nel titolo, ma lei è nella parte di una prostituta calabrese, e Sordi, nel film Amedeo, solo più avanti scopre la sua 'non illibatezza'.

Poi è in "L'udienza" di Marco Ferreri. Film 'outsider' nella carriera dell'attrice e' "Le pistolere" del '71, leggero western al femminile diretto da Christian-Jaque, nel quale Brigitte Bardot e Claudia Cardinale si sfidano a colpi di pistola.

Seguono i film con Pasquale Squitieri, che diventa il suo compagno in questi anni dopo la fine del matrimonio con il produttore Franco Cristaldi. Gli anni '80 sono quelli che vedono Claudia Cardinale protagonista di alcuni film d'autore: nell''81 gira con Werner Herzog "Fitzcarraldo" e "La pelle" di Liliana Cavani, al fianco di Burt Lancaster e ancora Mastroianni. Nell''84 e' poi in "Enrico IV" di Marco Bellocchio.

Negli anni '90 l'attrice si trasferisce a Parigi e torna a girare con Blake Edwards in "Il figlio della pantera rosa", dove stavolta non più Sellers, ma Roberto Benigni è nei panni dell'ispettore Clouseau. L'attrice prende spesso posizioni politiche liberali, sostenendo ad esempio la causa degli omosessuali, dei diritti delle donne e contribuendo a numerose cause umanitarie.

Tra le sue ultime comparse nello spettacolo, Claudia Cardinale è tornata al teatro due anni fa con "Lo zoo di vetro", diretto da Andrea Liberovici e tratto da Tennessee Williams. Il debutto risale al 2000 con Maurizio Scaparro in "La Venexiana", a 62 anni. Nel 2002 l'attrice riceve l'Orso d'oro alla carriera al festival di Berlino, ma non è tutto: il resto è nell'autobiografia, "Moi Claudia, toi Claudia".

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Roma. Aspettando "Dissonanze".

(06blog) E anche quest’anno Roma diventa elettronica grazie a Dissonanze, evento musicale di culto che vede i suoi palchi affollarsi dei nomi più vivaci della scena musicale mondiale. Ovviamente il comune denominatore qui è appunto il sound elettronico, quindi sperimentatori, manipolatori di fonti sonore, ma anche dj set in grado di far ballare tutta la notte il pubblico che come lo scorso anno accorrerà in massa al richiamo del festival.

Il 9 e il 10 maggio al Palazzo dei Congressi dell’Eur avremo la possibilità di fare una vera e propria indigestione talmente tanti sono gli artisti presenti. Tra i più noti posso citare Carl Craig, nome di culto della techno mondiale, o i Model 500 (anche qui siamo in zona Detroit, a buon intenditore…), ma vi conviene guardare direttamente il programma.

Oltre al Palazzo dei Congressi e alle sue tre sale, sono coinvolti nel progetto anche l’Auditorium che ospita la Array Dance Company, e l’Ara Pacis che apre le danze alle 19.00 per entrambe le giornate.

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Votazioni A Roma, affluenza in crescita. Quasi due punti in più. Una brutta sorpresa per Rutelli?

Dato in aumento di quasi due punti percentuali.
Sale di quasi due punti percentuali l'affluenza alle 12 alle elezioni per il rinnovo del Comune di Roma, dove si sfidano, per gli schieramenti principali, Francesco Rutelli per il Pd, Gianni Alemanno per il Pdl, Franco Grillini per la Sinistra Arcobaleno, Mario Baccini per la Rosa per l'Italia, Luciano Ciocchetti per l'Udc. L'affluenza alle ruene rilevata a mezzogiorno è del 14,59%, rispetto al 12,94% della tornata precedente.

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Roma a Teatro, "Troia's Discount" al Piccolo Eliseo.

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) Al Piccolo Eliseo Patroni Griffi va in scena dal 15 al 20 aprile "Troia's discount", rivisitazione in chiave contemporanea di un episodio dell'Eneide scritta da Stefano Ricci, che firma anche la regia, e Gianni Forte. Lo spettacolo, prodotto dal Nuovo Teatro Nuovo in collaborazione con il Festival internazionale Castel dei Mondi di Andria e Asti, fa parte del progetto Eliseo Lab - esplorazioni per un nuovo teatro, la rassegna dedicata alla nuova drammaturgia nata con il contributo del comune di Roma.

Troia's discount e' una ballata sui fantasmi dell'oggi, dove la violenza, il sesso, il sudore e le ferite, sono una discesa agli inferi ispirata ai miti classici, ma anche a Pasolini. E' un atto d'accusa e un urlo blasfemo, che parla di eros e omosessualita' senza reticenze ne' ipocrisie. E' la sfida linguistica con cui hanno voluto cimentarsi Ricci e Forte, gia' noti come sceneggiatori di fortunate serie televisive quali I Cesaroni e Hot, ma anche drammaturghi capaci di scelte difficili e provocatorie.

Le vicende raccontate da Virgilio nell'Eneide offrono agli autori lo spunto per dipingere un desolante paesaggio contemporaneo. Eurialo e Niso sono ragazzi di borgata, di una qualsiasi periferia di oggi, che assaltano un centro commerciale illuminando con i bagliori di un incendio la notte metropolitana. La loro fine sara' tragica, mentre un coro di tre figure femminili, Creusa, Lavinia e una Didone "en travesti", fa da commento alla storia. Sono le tre donne di Enea, clienti come noi di un centro commerciale dove i ricordi di quello che eravamo e di quello a cui abbiamo rinunciato, vengono sepolti sotto tonnellate di beni di consumo.

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Cartoons on bay premia la serie gay.

Chiusa oggi XII edizione festival internazionale animazione.
(Prima) Cartoons on the Bay, organizzato da Rai Trade in collaborazione con Rai e Rai Fiction, ha assegnato a Salerno gli “Oscar” dell’Animazione Televisiva Internazionale. Le 40 opere in concorso sono state visionate dalla Giuria una di esperti dell’animazione che hanno selezionato i vincitori. Per ‘la spinta ad allargare i confini sociali, tenendo conto degli stereotipi con uno stile ricco di umorismo e irriverenza’, Miglior Serie Televisiva dell’Anno è Rick & Steve: la coppia gay più felice del mondo della canadese Cuppa Coffee Studios. Acqua in Bocca , firmato da Rai Fiction, invece, ha fatto incetta di premi: giudicato Miglior Serie Televisiva destinata a tutte le Età sia dalla Giuria Internazionale che da quella degli Giuria Abbonati Rai. Altri tre premi ai prodotti italiani: Gladiatori (Rai Fiction), ambientato nell’antica Roma, come Miglior Serie Azione e Avventura, A Bicycle Trip, il cortometraggio del Centro sperimentale di Cinematografia - Dipartimento Animazione piemontese, che rappresenta la scoperta degli effetti dell’LSD del Dottor Albert Hofmann, e Uffa Che Pazienza (Rai Fiction) tratto dai fumetti di Andrea Pazienza è stato giudicato Miglior Serie TV per Bambini dalla Giuria Abbonati Rai.

Il Premio Unicef per il Miglior Programma Educativo e Sociale è stato assegnato a BBC Chunnilal spot in stop motion indiano che promuove il test dell’HIV. Dall’Asia anche il coreano Wanted giudicato Miglior Special Televisivo del 2008. Due riconoscimenti anche per il cortometraggio del National Film Board of Canada Sleeping Betty: menzione speciale per la migliore animazione e Premio Giuria Carta Giovani >26. Ellen La Gnu di No Room for Gerold è invece il personaggio dell’anno 2008.

I Bunjes, dello studio tedesco Film Bilder, si sono aggiudicati il premio Miglior Serie Europea mentre la Miglior Colonna Sonora è quella di Tak and the Power of Juju della Nickelodeon, che ha vinto anche il Premio Giuria Abbonati Rai per la sua categoria. Miglior Sceneggiatura a I Miei Amici Tiggro and Pooh della Walt Disney Television Animation. Gli altri Premi di categoria sono stati assegnati agl’inglese Buddy & Elvis come Miglior Pilota di serie, John and Karen, Miglior Cortometraggio e Frankenstein’s Cat come Miglior Serie Tv per Bambini ed il canadese My Friends Rabbit (Nelvana).

“Ho apprezzato, in questi quattro giorni, l’intensità della discussione sui contenuti – ha detto il Presidente di Rai Trade Renato Parascandolo - Questo Festival è la dimostrazione dello sdoganamento in Italia del genere animazione, proprio grazie a questo evento che ha ormai dodici anni. Mi ha colpito il premio assegnato al cartoon sull’Aids, segno che con questo linguaggio è possibile non solo divertire, ma anche informare”.

Di “festival globale” ha parlato Alba Calia, vice Presidente di Rai Trade: “Negli anni Cartoons on the Bay ha visto non solo crescere, ma cambiare il tipo di presenze. Quest’anno il boom di coreani e cinesi ha dimostrato che il Festival è diventato maggiorenne e lavoreremo ad una nuova impostazione, per esempio con un’attenzione maggiore ai nuovi linguaggi”.

“Continuare nel rinnovo della tradizione sarà sempre il nostro obiettivo – le fa eco Carlo Nardello, Amministratore delegato di Rai Trade – Oggi è un motivo di orgoglio per noi essere accanto alla Walt Disney Company ed aver vinto due premi assegnati dalla giuria internazione, che è esterna e obiettiva”.

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L'affluenza cala, le apprensioni aumentano.

(Polisblog) Il dato delle 12 conferma le attese, segnalando un’affluenza in calo dell’1% circa rispetto alle precedenti elezioni del 2006. Si parla del 16,36% contro il 17,63%, quindi non certo un tracollo, ma il dato di flessione è confermato se non addirittura maggiormente sottolineato dal calo dei votanti per le amministrative, laddove siano in corso, ovvero nei capoluoghi di provincia di Brescia, Sondrio, Treviso, Massa, Pisa, Roma, Viterbo, Udine e Pescara. Ricordiamo inoltre che si rinnoveranno anche i consigli regionali di Friuli Venezia Giulia e Sicilia.

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Il bacio gay di Massimo Poggio nel film "All’amore assente".

(The Queerway) Arriva il secondo film di Andrea Adriatico, con una bella scena omoerotica interpretata dall'attore Massimo Poggio, che recita nel film assieme a Eva Robin's, Milena Vukotic e Francesca d'Aloja.

Spogliato dai panni sobri della fiction televisiva, Massimo Poggio - già interprete in Cuore sacro e La finestra di fronte di Ozpetek - debutta al cinema nel ruolo di un affascinante investigatore privato in All'amore assente, il secondo film di Andrea Adriatico, affermato regista che aveva presentato a Berlino il primo film italiano su una coppia gay: Il vento, di sera.
Una campagna elettorale di cruciale importanza, una pioggia fitta e la sparizione di un giovane gosth-writer - portaborse di un politico di successo - sono gli ingredienti dell'Amore assente, thriller politico-esistenziale in cui c'è spazio per un nucleo sentimentale esplicitamente gay: interpreti delle scene d'amore omoerotico sono Massimo Poggio e Maurizio Patella (già protagonista di Orgia, sempre con la regia di Adriatico, qui nei panni del collega di lavoro innamorato di Poggio).
Il film nasce dalla sparizione del ghost-writer di un politico impegnato in un'incerta campagna elettorale (Filippo Plancher), intorno alla cui scomparsa indaga un misterioso detective privato (Massimo Poggio).

Nella storia sono coinvolte le figure della moglie Iris (Francesca d'Aloja), della madre (Milena Vukotic) e del padre (Tonino Valerii) e di un collega di lavoro (Maurizio Patella).
Fanno parte del cast anche Eva Robin's, nei panni di una fascinosa taxista e Corso Salani, già protagonista del precedente Il vento, di sera.
Presentato in prima mondiale in un prestigioso festival del cinema europeo, il London Film Festival, il film esce a Bologna dall'11 al 13 aprile a Teatri di Vita (www.teatridivita.it).

Le proiezioni continueranno a Firenze dall'11 al 17 aprile allo Spazio Uno (dove sabato 12 saranno presenti il regista e il protagonista in un incontro aperto al pubblico) e a Foggia il 21 aprile presso il Cinema Falso Movimento.
Le prossime proieizioni saranno a Genova, Palermo, Roma, Milano, Torino.
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La carica dei blog contro i critici letterari.

(Filippo Maria Battaglia - Panorama) Più che una vivace contestazione, sembra essere un plotone di esecuzione. Sui blog nostrani, l’accoglienza riservata a recensori e critici letterari non è di certo tra le più accomodanti. E negli ultimi mesi (anche grazie all’uscita di certi libri che hanno fatto discutere) il dibattito sul loro ruolo e sui loro vizi ha scatenato lettori e scrittori di ogni sorta.

A suonare la carica, qualche tempo fa, è stato Letteratitudine, il blog di Massimo Maugeri, che pubblicava un post di Antonella Cilento. La scrittrice napoletana, commentando un convegno sul ruolo della critica letteraria nostrana, si domandava polemicamente: “Ci chiediamo anche come mai una folla di autori di buona qualità quando vengono editi - e non sono soggetti al lancio hollywoodiano riservato a quei due o tre titoli all’anno che fanno il fatturato dei molossi editoriali italiani (cagnetti, in verità, rispetto all’editoria tedesca o inglese per non parlare di quella americana) - debbano chiedere la carità ai recensori per essere letti e spesso malamente riassunti sui quotidiani”.
E continuava, rincarando la dose: “Perché debbano anche essere disprezzati dai critici che si mettono la maiuscola davanti, con ragione vista la loro storia, sfruttati da editori che danno anticipi ridicoli?”. “Perché debbano, in definitiva, scrivere per essere numeri di poco conto in case editrici i cui uffici stampa e editori e addetti ai premi li guardano come accattoni e, contemporaneamente, liquidati come ignoranti da critici che non li leggono?”.
Ma l’exploit della Cilento non è stato affatto isolato. Da mesi, la querelle sulla “lobby dei critici” dà vita a commenti di ogni tipo su tantissimi altri blog. Quello di Rossana Campo, pubblicato da Feltrinelli, ha ospitato ad esempio un post piuttosto fuori dalle righe: “Ah parliamo un po’ dei critici letterari. Ho letto un pezzo sull’Unità di Maria Serena Palieri che dice: “Se il critico è d’animo un po’ disonestuccio, cosa fa? Legge un po’ all’inizio, un po’ alla fine, se è furbo procede al carotaggio (campioni di testo prelevati qua e là) e poi giù a scrivere… Provate questo giochino: ritagliate le recensioni di un libro, andate in libreria e verificate quali usano in blocco la descrizione del libro che dà la quarta di copertina…’. Be’, coi miei libri lo vedo spesso, diciamo che a occhio e croce mi sembra il sistema di otto recensioni su dieci, quando va di culo…”.

Viva il blog e abbasso i critici, dunque? La risposta non pare poi così scontata, ed infatti basta pochissimo per far decollare polemiche infinite. Una delle ultime occasioni di contesa è stata un’intervista rilasciata da Jonathan Franzen al Corriere della Sera, ripresa polemicamente dal blog eremoletterario. Lo scrittore stanuitense se la prendeva con un “maledetto blogger che mi ha rovinato la serata del Book Award, sbattendomi in faccia un microfono e mitragliandomi di domande volgari”. A finire sul banco degli imputati era quindi “la mancanza di critici letterari tradizionali, che agivano da filtro, per farci scoprire libri di vero valore”. “Molto meglio avere 50 inflessibili recensori di quel tipo - concludeva l’autore delle Correzioni - piuttosto che 500 mila strilloni incompetenti”.
Punto e a capo, e ci ritroviamo così di nuovo all’interrogativo di partenza: quanto sono onesti e affidabili critici e recensori? Il dibattito resta aperto, in attesa di ricevere l’ennesima dichiarazione di qualche “blogger-scrittore” che si sente “sin troppo sottovalutato”.

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Italia, 7 milioni con problemi sessuali , lui lo vuole più lungo e lei la vuole pià stretta.

Esperti riuniti a Berlino: 4 milioni di maschi soffrono di eiaculazione precoce. Tre milioni colpiti da disfunzione erettile. In crescita le richieste di intervento.
Italia, 7 milioni con problemi sessuali e in 20.000 vogliono il pene più lungo.
Anche tra le donne aumenta il ricorso al chirurgo per correggere difetti "nelle parti intime".

(La Repubblica) Sono sempre di più gli uomini e le donne italiane che decidono di risolvere i propri probelmi sessuali rivolgendosi al chirurgo. In particolare, per quanto riguarda i ragazzi, in ventimila ogni anno si affidano al bisturi per risolvere problemi di misure. Discorso simile, ma con motivazioni diverse, anche per quanto riguarda le signore, che chiedono interventi alle "parti intime".

Gli uomini. Notizie poco piacevoli per gli uomini italiani, quelle che arrivano dal congresso annuale della Società europea di urologia che a Berlino ha riunito oltre diecimila esperti da tutto il mondo. Secondo i medici, oltre 4 milioni di maschi nostrani soffrono di eiaculazione precoce, mentre 3 milioni colpiti da disfunzione erettile con rapporti che non superano i 3 minuti: un disturbo in aumento, soprattutto tra i giovani, quasi sempre di origine psicologica: si pretende troppo e questo non fa che accrescere l'ansia da prestazione, innescando meccanismi che degenerano nella eiaculazione precoce. Ed è in aumento anche l'infertilita: in Italia colpisce 1 coppia su 5 (il 15% di quelle in età fertile) e si prevede che nel 2015 la proporzione arriverà a 1 su tre.

Le richieste. I ragazzi contattano l'urologo sempre prima e sempre più frequentemente. Due le richieste principali che arrivano allo specialista: prolungare in tempi dell'amore e avere un organo sessuale migliore, ovvero sottoporsi ad un intervento chirurgico per l'allungamento del pene. I numeri parlano chiaro: "Sono oltre 20.000 - afferma il presidente della Società italiana di urologia, Vincenzo Mirone - i giovani tra i 18 e i 30 anni che ogni anno chiedono allo specialista di potersi sottoporre ad un intervento per l'allungamento del pene".

Le misure. Ma il vero problema è che, nel 90% dei casi, si tratta di richieste immotivate. Normalmente - spiega Mirone - un pene in erezione misura tra i 9 e i 18 centimetri, ma i ragazzi che vengono nei nostri studi si sentono handicappati se il proprio organo misura, ad esempio, 12 centimetri. Lo specialista avverte che in questi casi il medico deve rifiutare l'intervento e spiega "che si ricorre alla chirurgia solo nel caso in cui le dimensioni in erezione siano inferiori a 9 centimetri".

Le donne. Ma anche tra le donne le richieste di intervento chirurgico sono in aumento. Non bastano più seni rifatti, lifting del viso, dell'addome, dei glutei, la liposcultura delle cosce e ginocchia. Ora l'ultima moda della chirurgia estetica al femminile si chiama labiaplastica: la riduzione, cioè, delle piccole labbra. Per molte donne infatti le eccessive dimensioni producono fastidi e dolori in molte attività sportive o semplicemente nel rapporto sessuale. Lo studio sulle nuove tendenze della chirurgia estetica viene da "Laclinique", il primo consultorio estetico che da quest'anno ha creato una divisione di chirurghi per supportare le richieste di natura "intima". Un intervento del genere costa dai 3.500 ai 4.500 euro.

Ma non finisce qui. Al secondo posto della classifica degli interventi più gettonati sulle parti intime, e la richiesta è aumento, figura l'asportazione del grasso sul "monte di venere", che crea dislivelli evidenti rispetto all'addome mettendo in imbarazzo la donna e spesso anche il partner. L'intervento affianca la lipoaspirazione dell'addome e il costo si aggira tra i 3 e 4 mila euro. Raddoppiate anche le richieste di ricostruzione dell'imene. Molte donne, infatti, si rivolgono prima al proprio ginecologo e proprio al chirurgo plastico o estetico per "rivivere una seconda volta", attraverso un semplice intervento che restituisce la verginità anatomica. Costo intorno ai 5 mila euro, realizzabile anche in day hospital.

L'ultima frontiera. Infine per le donne che hanno partorito e che vogliono tornare "normali nelle parti intime" il trend indica la "vaginal tightening cosmetic", cioè il restringimento della vagina per incrementare la sensibilità durante il sesso. In questo caso si tratta di un vero intervento in anestesia generale, la paziente deve rimanere una notte ricoverata e il costo è di circa 6 mila euro. I rapporti sessuali torneranno "floridi" dopo uno-due mesi.

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Elezioni Usa. Diritti degli omosessuali: La svolta americana.

(The Queerway) Nella corsa alla Casa Bianca sono rimasti ormai solo pochi contendenti e tra i principali protagonisti in gara quelli maggiormente "in vista" sono i due Democrats Clinton e Obama e il repubblicano McCain. Finora la sfida, per quel che riguarda i diritti degli omosessuali, sembrava appannaggio dei democratici viste anche le ferme posizioni conservatoristiche dell'uscente Bush e del suo partito. Qualcosa, però, sembra stia cambiando.

Il Senato americano, infatti, ha visto bocciare l'emendamento contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso proprio grazie alle posizioni del democratico McCain che si è detto contrario a tale norma: "L'emendamento alla costituzione di cui si dibatte mi colpisce perchè è antitetico alla filosofia repubblicana. Usurpa gli stati della fondamentale autorità di cui hanno sempre goduto e impone rimedi federali a problemi che molti stati non ritengono di dover affrontare".

Nella sostanza, quindi, l'aspirante competitor repubblicano non si è detto propriamente a favore dei matrimoni gay ma si è apertamente schierato contro chi vuole vietarli per legge imposta a livello federale rimandando la discussione più a "livello locale".

Ma le cose in casa repubblicana sembra stiano cambiando anche nei vari stati e tra i governatori più conservatori su questioni simili.

Lo stesso governatore della California Arnold Schwarzenegger sembra, infatti, abbia cambiato idea sulle coppie formate da persone dello stesso sesso e si dice non più contrario ai matrimoni omosessuali.

Dopo aver più volte bloccato provvedimenti che aprivano al matrimonio omosessuale, ma aver ampliato lo spettro dei diritti delle coppie gay, lo stesso Schwarzy corregge il tiro e fa una sorta di auto-abiura. Si è detto pronto a combattere qualsiasi provvedimento volto a proibire i matrimoni tra persone dello stesso sesso, che potrebbe essere proposto per referendum. In poche parole la stessa posizione del suo candidato alla Casa Bianca.

A dichiararlo è stato lo stesso ex attore nel corso di un incontro dei Log Cabin Republicans, la maggiore organizzazione GLBT repubblicana: "Qualsiasi iniziativa legislatiiva o referendaria è una perdita di tempo''.

I conservatori più accaniti, infatti, dopo aver presentato l'emendamento bocciato dallo stesso McCain intendono indire un referendum che si dovrebbe tenere in coincidenza con le elezioni presidenziali di novembre per fare in modo che i matrimoni GLBT vengano esplicitamente vietati per legge.

La posizione ufficiosa del Repubbicans Party, quindi, sembra mutare in virtù delle libertà di scelta dei cittadini e dei singoli stati piuttosto che imporre dall'alto veti e divieti che avrebbero effetti tanto sui rapporti tra cittadini che tra i diversi stati membri dell'Unione.

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L'alfabeto elettorale.

Giuliano Ferrara durante le contestazioni a Bologna.

Dalle liti per un posto in lista alle donne orizzontali fino alle uova per Ferrara e alle risse nei comizi.

(Gianluca Nicoletti - La Stampa) Settanta giorni di campagna elettorale. Per alcuni noiosa, per altri entusiasmante, come ogni campagna. Alcuni temi toccati sono serissimi, altri fanno parte del Circo Barnum della politica italiana. In un modo o nell’altro passerà alla storia anche questa campagna.

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Molestava i ragazzi minorenni col cellulare. Quarantamila sms porno, allenatore in manette.

(Il Secolo XIX) Allenatore di squadre giovanili di calcio per hobby, adescava adolescenti con gli sms - i “messaggini” del telefonino - fingendosi una loro coetanea disinibita e li convinceva a spedirgli mms (gli sms con allegati) con immagini delle loro parti intime; poi, se loro non volevano più stare al “gioco”, li minacciava di spedire le immagini agli amici e di raccontare tutto ai genitori.

Per questo, un operaio genovese di 35 anni, Marco B., è stato arrestato dai carabinieri ed è da ieri sera nel carcere di Marassi. È accusato di violenza sessuale, pornografia minorile, detenzione di materiale pedopornografico e molestie continuate e aggravate.

Le indagini sono partite lo scorso agosto, dopo la denuncia di una mamma che aveva controllato per caso il cellulare del figlio: in cinquanta giorni di intercettazioni, i militari hanno accertato che l’uomo aveva scambiato con 98 ragazzi - dai 12 ai 16 anni - ben 40.000 sms e circa 2000 mms pornografici.

Secondo quanto reso noto dai carabinieri, per non meglio precisate «ragioni di lavoro», il pedofilo riusciva a ottenere senza particolari problemi il numero di telefono delle giovani vittime, scelte nel mondo dello sport giovanile; solo in un secondo tempo le contattava “da ragazza”.

I carabinieri (nelle foto mentre mostrano gli sms spediti dal pedofilo) hanno confermato che l’uomo - che arrivava a offrire ricariche telefoniche alle vittime che non potevano permettersi lo scambio di foto - non sarebbe riuscito a ottenere incontri con i ragazzini che aveva preso di mira, residenti a Genova e provincia.

Ecco il testo di uno dei messaggini spediti dal malvivente: «6 timido? 6 disposto a scambiare foto? 6 fida?»; subito dopo, incalzava: «Io ho quasi 14! Vuoi scambiare foto o sei timido? Dimmi te! Se vuoi ti mando foto mia nuda».

Infine, nonostante l’elevato numero di ragazzini raggiunti dal malvivente, i carabinieri fanno notare che appena sei genitori, in totale, hanno segnalato alle forze dell’ordine che qualcosa non andava; per padri e madri, insomma, il consiglio è quello di essere più assidui nei controlli.

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Lo sperma svizzero è di pessima qualità.

Abbiamo formaggi e orologi di lusso, ma uno sperma che lascia desiderare.
(QuotidianoStyle.com) A dire il vero i giovani volontari alla base dello studio del Fondo nazionale per la ricerca (FNS) sono al momento solo 770. Un risultato più realistico si potrà avere solo con almeno 3000 campioni, questo detto allo stato di avanzamento attuale dello studio i risultati sono a dire poco inquietanti.
I test si sono incentrati su numero, quantità e mobilità degli spermatozoi, ed è proprio una scarsa mobilità il principale problema dello spermatozoo svizzero. Con particolare incidenza nelle regioni alpine e in quella zurighese, mentre l'altopiano e il Giura se la cavano ancora.

L'inquietudine viene dal fatto che questo risultato si avvicina ai risultati ottenuti in Paesi dove il cancro ai testicoli è molto frequente, anche se non si hanno ancora prove della relazione fra i due dati statistici.

Sta di fatto che la qualità dello sperma non raggiunge i valori minimi fissati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità... poco da rallegrarsi.

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Voleva fare il pompiere. «Ballo sul cubo nelle discoteche gay»

L'olandese Anton Lieven fa il 'go-go boy' da 10 anni. Ed è pure un attore porno. Pensare che voleva diventare un pompiere. L'intervista.

(Giò Pezza - Mentelocale) Sopra un cubo, appesi a una sbarra, in cima a delle reti tirate sopra le teste di chi sta ballando.
Possono essere personaggi fuori dal normale, bravissimi ballerini che si lanciano in performances dal serio al trash, fino a rasentare il porno. I go-go boy. Anton Lieven è un ventottenne di Rotterdam che da più di dieci anni è un go-go boy di professione.

Anton, ti sei svegliato una mattina con l’idea che nella vita avresti voluto fare il ragazzo immagine delle discoteche?
«No. Alle elementari volevo fare il pompiere».

Beh, ci sei andato vicino...
«Guarda che il mio sogno l'ho realizzato veramente: ho vestito i panni del pompiere almeno una decina di volte. E pure in un porno. Da bambino certo non immaginavo che mi piaceva solo per la tuta. E per i colleghi».

Quando hai avuto la tua chiamata?
«Abbastanza presto. Avevo 15 anni quando ho cominciato a frequentare i locali gay di Rotterdam e dintorni. Da lì a fare un po' di amicizie e ottenere passaggi fino ad Amsterdam c'è voluto poco. Guardavo un po' come si muovevano gli altri e facevo di testa mia. Ero un po' il coglione della situazione: mi levavo la maglietta e mi gettavo sempre al centro dell'attenzione. Amo ballare da sempre. E la mamma mi ha dato un fisico non da ridere. Una sera in una discoteca di Amsterdam ho fatto amicizia con un go-go boy. Cioè. Non era proprio amicizia, ma diciamo che nella sua pausa ci siamo divertiti abbastanza...».

Ti ricordo che ci leggono in Italia. E dopo che è successo?
«Abbiamo un po' parlato e mi ha detto che di fisico c'ero e che non ballavo male. Dentro di me gongolavo! Ho cominciato in quella stessa discoteca e in due mesetti hanno iniziato a pagarmi. Da lì in poi mi hanno chiamato in giro per far serate sempre più lontano. Amsterdam, Gent, Colonia, Berlino, Lille, Nantes, Parigi, Lione, Londra, Barcellona, Copenaghen...».

Un po' come giocare a Risiko. E con tutta questa esperienza ne avrai viste abbastanza per raccontarci cosa vuol dire essere un go-go boy.
«Anzitutto ce n'è di tanti tipi. Dipende dalle serate, che vanno a generi musicali. Commerciale, techno ed elettronica, house, punk, disco. C'è un po' di tutto. Si sa per esempio che in Italia le serate e i locali gay sono più standardizzati: per esempio c'è più commerciale, più house e pochissima techno-elettronica, quasi zero punk. Io faccio un po’ di tutto, perché mi piace muovermi: ballare è la base. Nel mio cuore ho un’anima più techno-elettronica e questo influisce un po’ sull’atteggiamento».

Atteggiamento tuo?
«Sì, di chi vive la serata. Quelli che si fanno tutte le commercialate in genere sono le fighette tiratissime, uomini fashion tirati a lucido che vestono i panni della divinità che sta lassù in alto. Ma questo anche perché c'è gente di un po’ tutti i tipi che va a ballare musica commerciale, ed è anche ritrovo dei modaioli. Le serate più “diverse” sono invece quelle dove riesco a dare il meglio: si fanno coreografie e si entra più nel personaggio».

Tipo? Ci fai un esempio?
«Beh, all'inaugurazione di Rapido [serata techno-elettronica in giro per il nord Europa, n.d.r.] ad esempio c'era un grande palco circolare, tutto intorno alla pista da ballo. Abbiamo inscenato a più riprese una specie di corte dei miracoli con personaggi stile Tim Burton (ma più fetish e sanguinolenti). È anche vero che c'erano performance di scarificazioni ed altro a far da atmosfera (quelle ovviamente i go-go boy non le fanno). Eh eh eh! Una serata per famiglie insomma! No, beh, mica sempre cose crude. A volte faccio anche l'omino cosparso di olio e gli occhiali da sole che mostra i tatuaggi con arroganza!»

Bene. Ma il go-go boy... scusami il termine, ma molti lo considerano un po’ un “puttano”.
«Io non faccio sesso a pagamento. E se balli, balli e stop. Tutti i locali hanno i buttafuori e un servizio di sicurezza che impedisce a chiunque anche solo di sfiorarti. Non è un lavoro facile. Posso capire che molti abbiano pregiudizi, ma dipende sempre a che livello lo fai. Nei locali seri, si fanno tante prove, si comincia a lavorare a volte anche prima di mezzanotte e si finisce tranquillamente anche per le 10.00/11.00 del mattino dopo. Dipende dove sei. Comunque devi avere una grande resistenza per mantenere le energie per anche dodici ore filate. Si fanno pause, certo, ma non tutti sono in grado di mantenere il personaggio in un posto pieno di gente con musica assordante».

Certo, ma non è lavorando in discoteca che hai iniziato a fare l’attore porno?
«Sì, però quello è un altro lavoro che non c'entra niente. Un paio di conoscenze e via. So che per la gente “normale” le due cose possono essere facilmente messe insieme, ma recitare in film porno è una cosa per la quale potevo tranquillamente non essere tagliato. Poi ok: se metti insieme l'esercizio, il fisico e... eh eh eh...».

I tatuaggi. Sì... Ma dimmi: che rapporto hai quindi col sesso? Recentemente è stato sollevato lo scandalo in Inghilterra contro una nota casa di produzione di porno gay per la mancanza di controlli del test HIV sui propri attori e alcuni son rimasti infettati: cosa ne pensi?
«I controlli sono alla base. E questo non perché siamo gay, visto che ancora al mondo c’è qualcuno che associa le parole “gay” e “aids” con grande disinvoltura. La prevenzione è importantissima, non solo per l'HIV ma per un sacco di altre malattie. Una delle cose più importanti è dare il buon esempio ai più giovani. Io e altri colleghi abbiamo fatto molte campagne per la prevenzione e continueremo a farne. Il sesso è bello farlo e fa bene: per questo bisogna parlarne con naturalezza, spontaneità, come faresti al supermercato chiedendoti se un fustino di detersivo è meglio di un altro. Chi poi chi si scandalizza a sapere che la gente scopa? Scopiamo tutti: chi lo fa meglio, chi di più, chi si diverte. Chi non lo fa è per sua scelta o per problemi suoi».

Se tu avessi un figlio lo lasceresti fare il go-go boy se volesse?
«I figli decidono per se stessi. Go-go boy a volte si nasce: uno ce lo può avere nel sangue, basta che entri in discoteca e balli. Il problema è come balli, come sei, quanto carisma hai».

Un consiglio ai discotecari.
«Non imitate le mosse degli altri. Guardate, imparate e poi personalizzate: il ballo è una cosa tua, se sei te stesso quando balli vinci troppi punti in più rispetto a tutti quei ridicoli imbecilli che credono di essere delle dive. Se poi uno ci mette ogni tanto anche dell’autoironia è da sposare».

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Lucian Freud da record? Forse a maggio da Christie's.

(Atsblog) L’immagine di questa donna dipinta mentre riposa, potrebbe battere tutti i record di vendita mai realizzati da un artista vivente.
“Benefits Supervisor Sleeping” di Lucian Freud verrà battuta all’asta da Christie’s il 13 maggio a New York, e potrebbe raggiungere la cifra di 18 milioni di sterline. Si tratterebbe di un primato che toglierebbe il podio al lavoro “Hanging Heart” di Koons.

E’ la prima volta che il quadro appare ad un’asta pubblica e ritrae Sue Tilley, supervisore di un jobcentre mentre dorme nuda. La donna è stata per alcuni anni musa dell’artista.
La casa d’aste esporrà al pubblico il dipinto in una speciale esibizione a Londra, per poi venderlo a New York. Non ci resta che aspettare. Via | Telegraph

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Ghetti. E dopo il "Quartiere gay" di Penati, tocca al cimitero gay.


(Omoeros) Pensavo di averle sentite tutte ed invece la vita quotidiana ha sempre qualcosa di nuovo con cui stupirmi e, all'occorrenza, stupirmi fortemente per la trovata del giorno che riguarda ovviamente il mondo gay.

Da qualche tempo, se non sbaglio in Germania, è già attiva una casa di riposo esclusiva per persone omosessuali, e l'idea non è malaccio visto che almeno nella terza età una persona può vivere serenamente senza nascondere il proprio orientamento terrorizzata magari dal vecchietto arzillo della stanza accanto che rompe ancora con le sue idee fasciste. Invece è recentissima la notizia di un cimitero gay che a breve verrà inaugurato a Copenhagen!

In pratica un'associazione GLBT ha acquistato degli spazi presso il cimitero Assistens della capitale danese e vuole rivenderli per la sepoltura di persone gay che vogliono uno spazio tutto proprio per riposare in pace e per condividere lo spazio con altri individui della "stessa parrocchia". Il territorio santo gay verrà riconosciuto da un grosso triangolo in pietra che rappresenterà il marchio nazista con cui i gay venicano contrassegnati ed ogni tomba avrà un drappo arcobaleno come se fosse un dovere far notare come quella persona in vita fosse un omosessuale convinto e sincero. Insomma, a me sembra una grande buffonata ed un modo preciso e assurdo per ghettizzare ancora di più il mondo omosessuale: in questo caso sì che si dichiarerebbero non normali le persone gay visto che anche nella morte avrebbero bisogno di uno spazio privato e di tutti questi orpelli inutili.

Se l'associazione aveva bisogno di soldi e notorietà poteva scegliere un modo meno carnevalesco senza sfruttare il dolore delle persone.

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Bologna. Svastica e offese su manifesto del Bologna Pride.

(Dire) Ieri mattina una svastica ha fatto la sua comparsa su uno dei tanti manifesti della campagna "Bologna Pride 2008", affisso in piazza dei martiri nel capoluogo emiliano. "La cosa non ci stupisce- commenta Elisa Manici del Comitato Pride- eravamo in realtà preparati a gesti di questo tipo". E se la provocazione non stupisce gli organizzatori, tanto meno li intimorisce: "Siamo impegnati in una campagna per i diritti civili- continua Manici in una nota- non ci facciamo certo spaventare da pochi estremisti".

Il manifesto preso di mira è uno di quelli che pubblicizzano il Gay Pride del prossimo 28 giugno con quattro personaggi in stile manga, creati apposta per l'occasione. La svastica è apparsa su uno di essi: la figura del calciatore gay senza volto. Non un caso, secondo il Comitato, ma piuttosto il risultato di un "retro pensiero conscio o inconscio" che vedeva l'immagine come "inconciliabile con quella cultura 'machista' i cui frutti sono tanto il silenzio obbligato di molti sportivi relativamente al proprio orientamento sessuale, quanto le azioni provocatorie di alcuni bulletti”. Nonostante l'inconveniente il comitato ha anche fatto sapere di essere fiducioso "che la città nel suo complesso accoglierà positivamente il Pride".

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Giovanna Mezzogiorno, da trentenne irrisolta ad amante del Duce.

Giovanna Mezzogiorno, protagonista del film di Stefano Chiantini, in uscita il 18 aprile, distribuito da Mediafilm
L’amore non basta

(Simona Santoni - Panorama) Trafelata e confusa tra mille cose, l’università, il violino, il lavoro. Una trentenne irrisolta, che non ha pace in sé e che, pur amando, ha perso per strada, senza un perché, quel qualcosa senza nome che permette a una coppia di incontrarsi e stare insieme. Appare così la nuova Giovanna Mezzogiorno, abbandonati i panni colombiani di fine Ottocento di Fermina Ariza de L’amore ai tempi del colera. Ora è tornata in Italia ed è Martina, nel film di Stefano Chiantini L’amore non basta, che arriverà nelle sale il 18 aprile, dopo un’anteprima il 13 aprile come film di chiusura del MIFF di Milano.
Pellicola di una grazia particolare, è nata in maniera insolita, prodotta interamente da capitali privati di persone al primo incontro con il cinema o sostenitori della crescita artistica di Chiantini. Racconta la storia d’amore tra Martina, assistente di volo (per sua fortuna per Air One, e non per Alitalia), e Angelo, aspirante scrittore dolce e collerico, visionario e maniacale, interpretato da un poderoso Alessandro Tiberi. Relazione in crisi. Irreparabilmente? Il rapporto si trascina dolorosamente tra avvicinamenti e fughe, senza un reale motivo. Tra slanci profondi e altrettanta profonda incomunicabilità. Irresistibile la performance di Rocco Papaleo, nei panni di una presenza strana e divertente, in giacca e cravatta, che di tanto in tanto compare accanto ad Angelo. Quel dettaglio indispensabile che completa un abito.
Il trailer da Youtube:
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Giovanna Mezzogiorno, “attractive and sultry” (bella e torrida), come l’ha definita il New York Times, anche in questo film dà il cuore. Ed è entusiasta del risultato finale.

Giovanna, cosa ti ha spinto ad accettare il ruolo di Martina, con un regista giovane, anche cinematograficamente parlando, come Chiantini, e in una produzione un po’ particolare?
Un po’ particolare? Possiamo dirlo forte! Non recitavo da tanto. Dopo L’amore ai tempi del colera non ho lavorato per otto mesi perché ero distrutta. De L’amore non basta mi ha incuriosito che a farmi da tramite è stato Rocco Papaleo, vecchio e caro amico dai tempi di Del perduto amore. Ho grossa stima delle sue scelte: il fatto che lui mi introducesse a questo regista mi ha dato il la. Poi ho letto la sceneggiatura che mi è sembrata quanto meno originale, ha una visione non “ruffiana” dei rapporti. È un film che mi ha fatto anche ridere.

Com’è stato l’incontro con Chiantini?
Chiantini non avrebbe mai “osato” cercare attori affermati e contattarmi. È stato Rocco a far da tramite, quindi l’ho chiamato ed è venuto a casa mia. Lui era davvero contento. Il colpo di fulmine che c’è stato, prima, per la sceneggiatura, poi c’è stato per Stefano, che amo spudoratamente - sorride la Mezzogiorno -. È un regista con cui si è creato un ottimo legame, di intesa e collaborazione. Ho partecipato con entusiasmo. Il film è anticonvenzionale, molto autoriale. Chissà come andrà in sala.. Io ne sono molto felice e sono ottimista. È stato un lavoro veloce, girato in cinque settimane perché non c’era una lira.

La mamma infelice di Martina le dice “Sapersi accontentare è importante” e lei risponde “Ma forse lo è per te”. Anche Giovanna avrebbe risposto così?
Sicuramente, accontentarsi è una cosa che non bisogna fare. Detto questo, però, per costruire una relazione è chiaro che si deve scendere a compromessi, cosa che è segno di forza e non corrisponde a rassegnazione. Però Martina e Angelo non hanno il problema di doversi accontentare, a volte è per motivi inspiegabili che ci si allontana. Impercettibili. Fino ad arrivare, talvolta, a non conoscersi quasi più.

Veniamo al futuro. A breve uscirà The Palermo Shooting di Wim Wenders, e a maggio iniziano le riprese di Vincere di Marco Bellocchio, in cui interpreti Ida Dalser, l’amante segreta di Mussolini, a cui dà il volto Filippo Timi. Ti entusiasma l’idea di lavorare, per la prima volta, con Bellocchio? Ed è anche la prima collaborazione con Timi?
Lavorare con Bellocchio mi onora. E che mi abbia scelto, con provino regolare, mi riempie d’orgoglio. Sono contenta anche di trovarmi con Timi, che non conosco personalmente ma che stimo molto.

Hai già qualche anticipazione da darci su Vincere?
Finora ho letto solo la sceneggiatura e non so nient’altro del film. Ma ovviamente mi fido molto di Bellocchio e non ho particolari paure su come sarà il lavoro. Semmai ho paura di come lavorerò io.

Ma dopo Hollywood e le tante pellicole inanellate hai ancora paura?
Ho sempre paura. Sono molto ansiosa.

Progetti futuri? C’è ancora Hollywood o produzioni internazionali nei tuoi piani?
Per fortuna dall’America arrivano proposte. Alcune le ho rifiutate, altre sono da valutare, sopra la scrivania. Ancora niente di deciso.

Potessi scegliere, con chi vorresti lavorare?
Non ho preferenze, né mi piace esternarne. Certo è che mi piacerebbe lavorare ancora con Chiantini.

Cinema italiano: difficile trovare ruoli e produzioni interessanti? Tra l’altro nella lettera dei CentoAutori rivolta a deputati e senatori del prossimo governo, affinché non sepolgano la parola “cultura”, c’è la tua firma.
Sì, è una cosa che approvo e sottoscrivo. Non so quanto questa lettera sia utile, però mi piace pensare che almeno ci siamo battuti. Mi pare che l’aspetto culturale sia il meno valutato dai politici. Io in Italia lavoro bene, ma vedo che è molto difficile fare film, girarli, montarli, distribuirli. Girano pochi soldi. Il cinema italiano incassa poco, per colpa del pubblico. C’è mancanza di voglia di uscire per vedere un film, si pensa che tanto tra un anno sarà su Sky o in dvd. E qui non c’entra niente la politica, né la distribuzione.

Tu vai al cinema?
Sì, ma meno di quanto vorrei. Cerco di dare la precedenza ai film italiani, anche perché sono più da prendere al volo e restano fuori meno giorni rispetto agli americani.

Cosa pensi della nuova generazione di attori, Germano in primis?
Elio Germano è eccezionale, si sa, ormai non ha certo bisogno del mio consenso. E trovo che anche Alessandro Tiberi, non perché ha lavorato con me, sia un attore enorme. E ha una fotogenia bellissima, con varietà di espressione. Nell’ultimo film di Virzì mi è piaciuta molto anche Isabella Aragonese.

Alessandro Tiberi e Rocco Papaleo, tra i protagonisti del film di Stefano Chiantini, in uscita il 18 aprile, distribuito da Mediafilm

L’amore non basta
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elezioni_politiche(Reset) Sul blog di Beppe Grillo è comparsa la classifica dei partiti per numero di condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio (fonte: “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez):

- PDL 56
- PD 18
- UDC - Rosa Bianca 9
- Lega Nord 8
- Partito Socialista 3
- Sinistra Arcobaleno 3
- La Destra 2
- Aborto No Grazie 1

Continua su Il voto gay.

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