banda http://blografando.splinder.com

giovedì 8 novembre 2007

Autoreferenze: In 18 mesi oltre 27mila contatti per Help line.

(Dire) Sono soprattutto i problemi legati alla vita sociale, il sostegno psicologico e le discriminazioni sul luogo di lavoro i problemi segnalati alla Gay Help Line, il contact center anti-omofobia gestito dalle associazioni Glbt e realizzato, dal marzo 2006, dal Comune di Roma. Da marzo 2006 a settembre 2007, gli operatori volontari del contact center hanno risposto ad oltre 27 mila telefonate provenienti da tutta Italia: per il 38% dal Centro, per il 37% dal Sud e per il 25% dal Settentrione.

A rivolgersi alla linea sono stati principalmente gay (44%) e lesbiche (37%). Solo per il 4% gli utenti erano trans, mentre per il 15% si trattava di eterosessuali. E sono soprattutto i giovani a chiamare: per il 34% ragazzi fra i 18 e i 24 anni, per il 17% fra i 25 e i 29 anni, per il 23% fra i 30 e i 39. I minori di 18 anni rappresentano il 12% degli utenti, quelli con piu' di 40 anni il 14%. Il 46% dei contatti chiama per denunciare problemi legati alla vita sociale. Di questi il 49% ha problemi a scuola e il 29% in famiglia a causa della non accettazione del proprio orientamento sessuale. Il 7% segnala discriminazioni da parte della comunità religiosa. L'11% del totale dei contatti riguarda invece discriminazioni sul posto di lavoro mentre il 33% è alla ricerca di sostegno psicologico.

I dati riferiti alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili fanno riflettere: il 37% denuncia una scarsità di informazione e il 35% una scarsa prevenzione dell'Hiv. La quasi totalità degli under 20 dichiara di non aver mai utilizzato protezioni nei rapporti sessuali. Il rapporto su primi 18 mesi di attività del contact center, consultabile sul sito Internet, racconta anche di storie di violenza, abusi subiti da ragazzi e ragazze giovanissimi. Al contact center lavorano come volontari 70 operatori e 30 coordinatori ma, come spiega il presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo, "le richieste sono in continuo aumento anche perchè non ci limitiamo a recepirle, ma forniamo anche consulenze di medici specialisti e legali. Quello che manca poi è la formazione e l'educazione alla diversità soprattutto per gli studenti. In Spagna, ad esempio, già dalle elementari si seguono corsi sulle differenze di ogni tipo". Un servizio di "fondamentale importanza - secondo l'assessore capitolino alle Pari opportunità, Cecilia D'Elia - se i dati parlano di 210 persone uccise in tutta Italia per omofobia, 37 solo a Roma".

---
Ndr. Ma dove viviamo? Possibile 50 telefonate al giorno d'aiuto? So tutti omofobi sti romani...?

Sphere: Related Content

Nessun commento: