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sabato 6 settembre 2008

Napoli. Individuati e fermati gli aggressori di Piazza Bellini.

Riceviamo un comunicato stampa da Arcilesbica Napoli che pubblichiamo.

LE VITTIME DI PIAZZA BELLINI E ARCILESBICA NAPOLI DENUNCIANO LE VIOLENZE.
Oggi, sei settembre duemilaotto, il commissariato di polizia presso via San Biagio dei Librai ha individuato e fermato, con l’accusa di tentata violenza sessuale, lo scellerato protagonista della violenta aggressione omofoba dello scorso ventinove agosto in piazza Bellini.
Il soggetto è stato segnalato alle forze dell’ordine in seguito alla coraggiosa denuncia delle vittime, rappresentate dall’avvocato Elena Coccia e sostenute dall’ associazione Arcilesbica Napoli, che ha a sua volta sporto querela per essere venuta a conoscenza dei fatti.

Esprimono soddisfazione per l’ottimo risultato ottenuto l’avvocato Coccia per l’associazione Giuristi Democratici e Arcilesbica Npoli per il Coordinamento Campano LGT, formato da i-Ken onlus e M.I.T. Napoli, nato proprio in seguito agli episodi di violenza omofoba verificatisi nell’agosto duemilasette sempre in piazza Bellini.

Un anno quasi esatto è trascorso dall’episodio di violenza omofoba che tanto scosse ed indignò la comunità omosessuale napoletana ed eccoci costretti a dover assistere ad una nuova ondata di brutalità dove, stavolta, si è infierito contro ragazze poco più che maggiorenni,profittando del medesimo “palcoscenico”: quella piazza napoletana che ancor oggi appare più come luogo votato al conflitto che alla socializzazione e all’incontro di gruppi differenti.

Un anno è trascorso, ma non inutilmente. E' stato infatti un periodo pieno d’iniziative finalizzate al coinvolgimento della cittadinanza nella lotta all’omofobia. Forte dell’azione portata dunque avanti, riconfermiamo oggi la nostra denuncia nei confronti delle Autorità statali e locali, che mancano di portare a realizzazione pratica uno “ stato sociale di diritto” in grado di garantire a tutti i cittadini, siano essi donne, immigrati, omosessuali o transessuali, pari diritti e pari dignità, a partire dalla libertà di aggregazione e dalla coesistenza di realtà sociali e culturali diverse.

Quest’atto di denuncia, oltre alla manifestazione di un grande coraggio personale, è forse anche il risultato di una politica per i diritti su cui molto abbiamo lavorato e lavoreremo e che rende il senso più profondo del nostro ruolo di associazioni; tuttavia, ciò non può impedirci –anche in un momento di soddisfazione- di ricordare come restino gravi le innumerevoli mancanze dell’organizzazione pubblica, che per prima dovrebbe apportare gli strumenti di sicurezza e integrazione necessari a che tra i cittadini –non solo omosessuali- fiorisca un senso di sicurezza e una cultura delle differenze.
In qualità di associazioni a tutela dei diritti civili non ci tireremo mai indietro di fronte a questi obiettivi ma siamo nelle condizioni di dovercene assumere tutto il carico, quando il perseguimento di questi dovrebbe essere prima di tutto compito dello Stato.

Insieme intendiamo continuare a lavorare per una società diversa da questa, in cui non esistano cittadini “minori” capro espiatorio dell’ignoranza e della violenza del branco. Una società dove il branco non esista. E dove la donna sia sempre persona. Ovunque. E non bastonata comunque.

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A proposito di "Un altro pianeta". Polemiche non cercate.

Abbiamo ricevuto questo commento all'articolo: "Venezia: "Un Altro Pianeta" di Tummolini miglior film gay. Ma ha vinto il marketing." a cui diamo volentieri una risposta.

Marco scrive:
Saremmo felici di sapere in cosa dovrebbe consistere questa fantomatica "operazione di marketing ideata e pianificata a tavolino"; l'applauso, durante la consegna dei premi collaterali, che ha accolto l'annuncio del Queer Lion a Un altro pianeta (applauso fatto da na platea di gay, etero, maschi femmine.. comunque TUTTA gente che il film lo aveva visto) metterebbe a tacere qualunque malalingua.
Sul fatto che il premio sia stato consegnato da un politico, è vero, se ne poteva fare a meno; ma non mi pare davvero una motivazione sufficiente per inficiare il lavoro di una giuria che ha lavorato in maniera seria, del tutto autonoma ed indipendente.
Quando i gay impareranno a lasciare la politica fuori della porta? ...e quando impareranno a non vedere trame e cospirazioni anche dove non ce ne sono?
Ah.. per inciso.. da cinefilo frequentatore di Venezia che a visto tutti e 15 i film concorrenti al Queer Lion: sì, il documentario su Valentino è molto bello; no, non meritava di vincere.
Marco
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Caro Marco,
una risposta a questo commento se la merita, soprattutto per stemperare la sua acidità.
Prima però vorrei farle una domanda: come mai utilizza il plurale?
Quel "saremmo felici" cosa significa? Chi siete? Quanti siete? Chi rappresentate e se nessuna risposta vien data a queste domande, perchè lei si esprime in questo modo? In fin dei conti rappresenta se stesso. Oppure parla per l'intero corpus Lgbtq italiano? E se ècosì non le sembra di essere un filo rindondante ma, soprattutto, immodesto?
Almeno noi il "pluralis" lo utilizziamo in quanto siamo una redazione e quindi rappresentiamo un gruppo di lavoro che concorda all'unanimità ciò che fa.

Ma prima di risponderle sgombriamo il campo da qualsiasi ambiguità, noi non crediamo che il regista abbia messo in moto scientemente qualsiasi operazione di marketing, a quello ci pensano gli uffici stampa e molte volte ci pensano i media stessi senza essere imboccati. Ne facciamo parte anche noi e sappiamo che mondo di furbacchioni è.

E ora entriamo nel dettaglio. Abbiamo cominciato a parlare di questo film in tempi non sospetti, ovviamente appena sono comparsi i primi pezzi sui giornali. Articoli, quelli sui giornali, che all'inizio calcavano l'onda, e molto, sul quanto poco fosse costato produrlo. Siamo onesti, il risparmio è un tema a cui gli italiani sono particolarmente sensibili per cui era ovvio che attirasse l'attenzione, eccome!

Un titolo che suonava del tipo "Come fare un film con mille euro" attraeva e di molto e soprattutto attraeva maggiormente quei giovani operatori del settore il cui sogno è fare un film e di colpo si ritrovavano ad avere un personaggio, anzi, in questo caso due, da idealizzare quali Tummolini il regista e Merrone l'interprete di "Un altro pianeta" film a bassissimo costo, secondo le loro dichiarazioni. E questo crea aspettative.

Punto secondo. Le stesse interviste di alcuni protagonisti, facevano intravedere che questo film avesse delle connotazioni di "low porn", altra materia che interessa agli italiani ed a cui i giornali danno particolare rilievo. E questo crea morbosità curiosità e, ovviamente, aspettative.
Chi abbia fatto intravedere la "materia porno" non è dato sapere ma, per onestà Antonio Merone dichiara: “Un equivoco nato da una chiacchierata con un giornalista -spiega , il protagonista- gli avevo detto che all’inizio del film c’era una scena di sesso forte”.

Concorderà che gli ingredienti ci sono tutti. E questo secondo lei non è "marketing" vuole chiamarle coincidenze o strumentalizzazioni operate da parte dei media? Faccia lei, ma i fatti sono fatti e probabilmente lei di marketing, ovverosia come vendere un prodotto, ci capisce poco o niente.

In quanto alla querelle sulla consegna del premio da parte di un politico, non può dirsi d'accordo con noi nel biasimarlo e poi criticare le nostre parole. Per quel che ci riguarda non ci siamo mai sognati di inficiare l'operato della giuria, tanto di cappello, ne tantomeno intravedervi dei complotti. Queste cose le ha tirate fuori lei, segno che "vedere trame e cospirazioni anche dove non ce ne sono" guardacaso è proprio lei e solo lei...
Possiamo muovere un appunto. Non le sembra particolarmente provinciale chiamare un premio "Queer Lion"? Ma lingua di Dante fa proprio così schifo?

Noi pensiamo che forse meritava di più il film su Valentino ma si sa ... de gustibus.
E lasciamo stare qualsiasi altra motivazione.

Notizie gay
Federico Salvati.

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Venezia. Il regista iraniano di "Khastegi" rifiuta il premio degli atei.

Il regista iraniano Bahman Motamedian, autore di Khastegi, ha rifiutato di ricevere il Premio Brian, assegnato dagli atei italiani al film più laico tra quelli presentati alla Mostra del Cinema di Venezia.
L’UAAR, nel ribadire il valore di un film che ha saputo trattare delicatamente il tema dell’identità sessuale in un contesto difficile come quello della società iraniana, non nasconde la propria amarezza: «è la dimostrazione che, quando si deve agire in un ambito fortemente intriso di religione, il rispetto e il dialogo possono venire meno, anche da parte di chi ha saputo esprimere questa sensibilità sul grande schermo».
La vicenda, concludono gli atei italiani, finisce per evidenziare una volta di più la necessità di affermare a ogni livello i valori della laicità e li incoraggia a proseguire il loro impegno. Per questo motivo, l’UAAR sarà lieta di assegnare il Premio Brian anche il prossimo anno.

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Milano. Venti di guerriglia urbana sull'apertura di "Cuore nero".

Dalle ore 15 i ragazzi del Torchiera tengono un presidio contro il circolo di estrema destra.

(Cronaca qui) Venti di guerriglia urbana aleggiano su Milano. Il pretesto è l’inaugurazione, oggi pomeriggio alle 17, della nuova sede di Cuore Nero, il centro sociale di ispirazione neofascista che sorgerà in via Pareto, quartiere Certosa, a soli 300 metri dalla cascina occupata Torchiera, frequentata da militanti “antifascisti”.

La base operativa sarà “Il sogno di Lohan”, ex negozio di lapidi mortuarie “regolarmente acquistato con il solo contributo dei simpatizzanti” - si legge in un comunicato. Dopo l’attentato dinamitardo che lo scorso anno distrusse il negozio, i rapporti tra le due frange militanti ora rischiano di diventare davvero esplosivi.

«Attenzione agli assembramenti di antifascisti in piazza Cimitero Maggiore» - si avverte sul sito ufficiale. I rivali del Torchiera, infatti, hanno annunciato un presidio contro l’apertura del circolo.

GUERRIGLIA URBANA
Gli scontri tra i due gruppi militanti hanno origini lontane. Nella notte del 16 marzo 2003 un giovane di nome Dax, frequentatore del centro sociale Orso (Officina di resistenza sociale), rimase ucciso dopo una lite violenta con alcuni militanti di estrema destra. Nel 2006 in corso Buenos Aires, un presidio nato per impedire il corteo di Fiamma Tricolore si concluse saccheggi e devastazioni. 26 persone, furono arrestate e 18 di loro condannati con rito abbreviato.

CUORE NERO
Cuore Nero nasce dall’idea di aprire un circolo culturale di estrema destra a Milano. Tra i suoi fondatori, Alessandro Todisco, ex irriducibile dell’Inter e Roberto Jonghi Lavarini. Il luogo prescelto non è casuale: l’ex negozio di lapidi è a due passi dal cimitero Musocco. Vicinissimo, non solo simbolicamente, al Campo X, dove sono sepolte le spoglie di un certo numero di SS, tra cui il comandante delle Brigate Nere Alessandro Pavolini.

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Il caso del vigile Caiazza su Clubbing: Troppi omissis e poche verità.

(Redazione) C'è molta confusione ed un fiume di parole sul caso del vigile Fabrizio Caiazza portato alla ribalta per la sua partecipazione, si dice in divisa d'ordinanza, ad un concorso di bellezza gay. Si fa fatica a capire il vero motivo per cui sia stato chiamato dinnanzi ad una commissione disciplinare. Non crediamo che Caiazza abbia partecipato a tale concorso in divisa è lui stesso il primo a negarlo e gli crediamo. Crediamo che sia ormai assennato e che quindi non abbia mai partecipato a tale concorso in divisa anche perchè il giovane vigile è già sotto inchiesta dinnanzi alla commissione disciplinare del Corpo dei Vigili Urbani di Milano per una precedente analoga leggerezza di cui è lui stesso a darcene conto in un'intervista rilasciata a Gay.it e di cui potete leggere l'estratto qui sotto:
Ora sfrucugliando meglio nel web abbiamo fatto una scoperta particolarmente importante a cui si è messa la sordina che potete vedere qui sotto. Guardate attentamente il nostro simpatico vigile cosa sfoglia:

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La foto menzionata nel servizio, pubblicata sul Calendario del Corpo dei Vigili Urbani di Milano 2008, e quindi di loro proprietà, è la stessa utilizzata anche per la copertina di "Clubbing" di maggio di cui parla nell'intervista a Gay.it lo stesso Caiazza e che ha portato quindi il nostro vigile ad essere convocato dinnanzi ad una commissione disciplinare.

Probabilmente ci sono dei corresponsabili di questo sgradevole fatto, in primis l'editore e il Direttore Responsabile di Clubbing, rei della stessa leggerezza di Fabrizio Caiazza che hanno pubblicato una foto di proprietà del Corpo dei Vigili Urbani di Milano per il loro calendario senza alcuna liberatoria o autorizzazione, anche perchè se fossero in grado di produrre uno di questi due documenti il nostro vigile non sarebbe al centro dell'inchiesta e non saremmo qui a parlarne.

Il vice-sindaco De Corato, ha dichiarato che l'omosessualità di Caiazza non centra nulla, e gli crediamo ma siamo meno propensi a credere che la sua obiettività restera ferma quando saprà della foto-copertina di Clubbing e che il direttore della rivista è Felix Cossolo, suo acerrimo nemico, e che sta raccogliendo firme pro lettera aperta al Sindaco del Comune di Milano e proprio contro un decreto da lui (il De Corato) fortemente voluto per la chiusura di alcuni locali in via Sammartini alle 22 perchè rei, secondo un'ordinanza forse esagerata, di tutti i mali possibili.

Vi chiederete perchè a questa notizia è stata messa la sordina, è nostra opinione che sia stata, diciamo, accuratamente nascosta per non pregiudicare la raccolta delle firme pro lettera aperta anti ordinanza e in secondo luogo per non evidenziare la terribile gaffe e lo "sgarbo" fatto da Clubbing e quindi dal suo editore e dal suo direttore responsabile al Comune di Milano.
Il perchè Gay.it non sia andato in fondo alla cosa non lo sappiamo, abbiamo solo scoperto che uno dei vice-direttori di Clubbing è anche il "direttore dei contenuti" di Gay.it, Daniele Nardini, lo stesso che firma l'intervista a Fabrizio Caiazza. Non ci permettiamo di arrivare a nessuna conclusione, polemica od opinione, vi diamo conto di un fatto.

Concludendo, siamo dell'opinione che Fabrizio Caiazza non debba essere lasciato solo (se occorre saremo in piazza con lui), se ci sono delle responsabilità che vadano equamente distribuite e che si ci sono delle scuse da fare, che vengano fatte da tutti gli attori di questa farsa ed in primo luogo che vengano fatte al Comune di Milano da cui dipende il Corpo dei Vigili Urbani . E' sconcertante che questo fatto non compaia sul sito ci Clubbing! Che storia imbarazzante inoltre per i firmatari della lettera aperta al sindaco Moratti e immaginatevi che sorriso a settantadue denti mostrerà De Corato...

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Pizzicati a far sesso in strada due anziani omosessuali.

Savona, le telecamere svelano il terzo episodio nel giro di otto giorni. Anziani a luci rosse allarme al Prolungamento. Classe 1926 uno e classe 1934 l’altro.

(Marco Raffa - Il Secolo XIX) Ci risiamo. Ancora una volta, e in pieno giorno, il tratto terminale della passeggiata Trento e Trieste si è trasformato in un’alcova a cielo aperto, obbligando una pattuglia di vigili urbani a intervenire con la massima urgenza per evitare imbarazzanti «incontri» tra i focosi protagonisti delle sedute di sesso spinto ed eventuali, incauti passanti. Ancora una volta è scattata una denuncia a piede libero per atti osceni in luogo pubblico, ancora una volta - dettaglio marginale ma forse non troppo - ad essere sorpresi in atteggiamenti inequivocabili sono stati due anziani savonesi, entrambi di sesso maschile (classe 1926 uno, classe 1934 l’altro) che evidentemente non hanno trovato di meglio, ieri poco dopo le undici del mattino, che appartarsi (si fa per dire) sotto il bastione del Priamar, vicino alla ringhiera che divide la passeggiata dalle sottostanti aree ex Italsider. A pochi passi c’è il cancello con il camminamento che porta al Priamar (e sono numerosi i turisti e i residenti in visita alla fortezza che scelgono di uscire da qui e scendere verso il Prolungamento). E il belvedere affacciato sulla spiaggia: non ci sono panchine, forse volutamente, ma è comunque un punto panoramico aperto al pubblico. Tanto aperto che ieri mattina un ragazzino in bicicletta e un anziano che, passeggiando, si era spinto fin quassù, hanno visto la scena e hanno fatto una precipitosa marcia indietro. Ancora una volta la telecamera di sorveglianza posizionata sul bastione del Priamar e collegata con la sala operativa della polizia municipale si è rivelata preziosa. Da qualche giorno questa «schermata» viene tenuta d’occhio con una certa attenzione. Anche ieri il dietrofront di ciclista e anziano hanno insospettito il vigile di turno che, zoomando (la telecamera, anche se dista una ventina di metri, è in grado di restituire dettagli di nitidezza «imbarazzante») ha centrato una scena tanto «hard» quanto, ormai, quasi consueta. Del resto non erano passate neppure ventiquattr’ore da quando, in circostanze identiche, nella tarda mattinata i vigili avevano «pizzicato» un’altra coppia omosessuale nel bel mezzo di un rapporto in piena regola: un tunisino di 43 anni e un savonese di 55, a loro volta denunciati per atti osceni in luogo pubblico .

Soltanto pochi giorni prima, il 28 agosto, più o meno nella stessa zona erano stati sorpresi altri due anziani, anche loro savonesi e classe 1926, intenti a masturbarsi reciprocamente e sempre in pieno giorno.

Difficile capire se si tratta di provocazioni (improbabili in anziani che hanno superato l’ottantina) oppure di coincidenze, o se viceversa questa zona sia storicamente luogo di incontri omosessuali e soltanto ora, grazie anche alle nuove tecnologie, si stia riuscendo a cogliere in flagrante i protagonisti delle avventure hard. «Anni fa si veniva qui con la fidanzatina per una passeggiata, per scambiare qualche bacetto e qualche carezza, con la scusa del belvedere affacciato sulla spiaggia - raccontano i savonesi con i capelli grigi - e magari dare un’occhiata a qualche ragazza in topless sulla spiaggia». Oggi la passeggiata può concludersi, invece, con immagini di sesso spinto tra anziani che potrebbero essere i nostri nonni.

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Ancora crimini omofobi in Inghilterra. Aggredito un adolescente gay.

Il diciottenne gay Michael Causer, aggredito il 25 luglio scorso presso Liverpool e morto per gravi danni cerebrali.

(da 365gay.com | via Eccezione) Lotta tra la vita e la morte in ospedale il gay ventenne aggredito da cinque adolescenti a East London mentre camminava in strada con una sua amica, dirigendosi verso un bar gay-friendly. Il gruppo ha gridato insulti omofobici al ragazzo, che poi è stato picchiato sulla testa con una bottiglia e accoltellato ripetutamente al torace e nella schiena.
Trasportato con urgenza al Royal London Hospital, è stato operato ed è in rianimazione. La polizia ha arrestato tre degli aggressori e ricerca gli altri due. Se la vittima non sopravvive, saranno incriminati per omicidio, altrimenti per tentato omicidio. E' la 47a aggressione omofobica a East London negli ultimi 12 mesi. I politici hanno invitato la numerosa comunità gay della zona alla calma, promettendo di rafforzare la vigilanza da parte della polizia. Intanto è stato rimandato all'anno prossimo il processo per l'assassinio omofobico del diciottenne gay Michael Causer, aggredito il 25 luglio scorso presso Liverpool e morto per gravi danni cerebrali. Per l'omicidio sono stati arrestati due diciannovenni, James O'Connor and Gavin Alker, mentre un altro diciannovenne, Christopher Douglas, è stato incriminato per intimidazione di testimoni in relazione all'assassinio. In memoria di Michael, un dj molto popolare, il Liverpool's Lesbian, Gay, Bisexual & Transgender Network ha istituito il Michael Causer Fund, che verrà usato per
assistere la sua famiglia.

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Napoli. La Iervolino stoppa ancora il registro delle unioni civili alla V municipalità (Vomero).

In piazza il 27 settembre per una manifestazione anti omofobia e anti camorra di tutte le associazioni omosessuali e transessuali napoletane programmata già da diverso tempo.

(Cristina Zagaria - La Repubblica, edizione di Napoli) Arriva il secondo stop del sindaco al registro delle unioni civili. La Iervolino blocca la V Municipalità e delude il mondo gay, che insorge. Le unioni civili riguardano tutti, coppie omosessuali ed eterosessuali, ma l´istituzione del registro per il mondo omosessuale è un simbolo e «anche i simboli hanno importanza, altrimenti possiamo cominciare a togliere i crocifissi dalle scuole e le immagini del presidente della Repubblica dagli uffici pubblici» tuona Salvatore Simioli, presidente provinciale di Arcigay.

La V Municipalità da un anno cerca di istituire il registro. A dicembre 2007 il sindaco Iervolino aveva scritto al presidente, Mario Coppeto, per bloccare l´iniziativa («non avete potere in materia»). A fine luglio, però, il parlamentino del Vomero, ignorando il parere contrario di Palazzo San Giacomo, aveva portato a termine la missione, votando la delibera. In questi giorni si stava appunto lavorando al regolamento attuativo. Ma è arrivato il secondo no della Iervolino. La lettera (protocollo numero 9024) è datata 21 agosto, ma Mario Coppeto l´ha vista solo due giorni fa, al rientro dalle vacanze e ieri se ne è discusso in consiglio di Municipalità.

Il linguaggio usato dalla Iervolino è tecnico. La lettera stringata. Appena dieci righe. «In relazione alla sua lettera, con la quale mi trasmette l´ordine del giorno, approvato all´unanimità dal vostro Consiglio, nella seduta del 23 luglio 2008, desidero farle rilevare che la materia non rientra nelle competenze delle Municipalità». Motivo? Per il sindaco sarebbe anticostituzionale. «Infatti l´articolo 117 della Costituzione (così come rivisto dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001 numero 3) prevede espressamente che la materia dello stato civile rientri nella competenza legislativa esclusiva dello Stato». Risultato? La Municipalità viene diffidata dal procedere: «Di conseguenza è preclusa qualsiasi possibilità di intervenire». Simioli ride: «Il sindaco accusa di incostituzionalità mezza Italia. A Bologna il registro esiste da dieci anni e anche in moltissime altre città». E il presidente Arcigay, che è anche avvocato, affonda il coltello: «I termini della questione utilizzati dalla Iervolino sono giuridicamente infondati, visto che il provvedimento non ha niente a che fare con l´istituzione di nuove figure di stato civile. La delibera della V Municipalità prevede semplicemente l´istituzione di un registro anagrafico come previsto dal Testo unico per gli enti locali (legge 267 del 2000), che dice che fermi restando i registri previsti dalla legge e dal regolamento anagrafico, il Comune può istituire uno o più registri per fini diversi ed ulteriori rispetto a quelli propri dell´anagrafe». E Simioli, togliendosi di nuovo i panni del legale, spiega: «Il registro non ha valore sul piano giuridico. Non é assolutamente equiparato al matrimonio. Però può essere riempito di contenuti. Per esempio, come è accaduto già in altre città d´Italia, il Comune potrebbe fare un provvedimento per l´assegnazione delle case popolari, includendo anche le coppie del registro delle unioni civili».

Mario Coppeto non si arrende. «Ho chiesto un incontro urgente al sindaco - dice - Voglio capire perché si ostina a bloccarci. Non credo che il Vomero risolverà i dibattiti sui Dico o sui Pacs, ma l´ordine del giorno è stato votato all´unanimità, vuol dire che c´è una parte dei residenti nella nostra municipalità che ha questo bisogno e noi non possiamo ignorarlo. È solo un segnale politico quello che vogliamo dare, non crediamo certo di poter modificare lo stato civile. E mi stupisce che questo segnale politico non sia condiviso dal sindaco».

Accanto a Coppeto i consiglieri Francesco Fabozzi (Prc) e Norberto Gallo (Decidiamo insieme). E Gallo, promotore del registro, è determinato ad andare fino in fondo: «Ovviamente il problema è politico - culturale e quindi riguarda il Pd, ma riguarda anche la volontà della Sinistra Arcobaleno rappresentata in giunta municipale da presidente e due assessori che a maggioranza potrebbero tranquillamente emanare il registro richiesto dal consiglio. Coppeto ha i numeri e la possibilità di istituire il registro anche senza il via libera del sindaco». Alla V Municipalità annunciano battaglia e l´Arcigay porterà la lotta per l´istituzione del registro civile al Vomero, in piazza, per la manifestazione nazionale del 27 settembre, in piazza Bellini, piazza simbolo di violenza e discriminazione contro gli omossessuali.

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I gay piddini snobbano i dibatti Lgbt? Provate a seguirli e capirete il perchè! Il video integrale.

Si è scritto e si è detto del deserto attorno ad un importante dibattito sui diritti Lgbt e sul futuro dei gay nel Pd nel corso della Festa Democratica di Firenze. Non si può fare miglior giustizia a questo evento mettendo in rete i video (messi a disposizione da Radio radical e che ringraziamo) che testimoniano ciò che i vari ospiti si sono detti. A parte la mediocrità politica, l'imbarazzo forse dovuto al vuoto attorno a loro, dobbiamo prendere atto come gay da chi siamo rappresentati nel Pd.
Una sorta di imbarazzante "Quartetto Cetra" di regime che non trova le parole giuste. Il panorama è a dir poco desolante, vi basterà seguire il dibattito e, da sadici, vi auguriamo di arrivare fino in fondo.

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Un giorno perfetto, per un film imperfetto di Ferzan Ozpetek.

Un giorno perfetto

(Panorama) C’era attesa per la prima di Ferzan Ozpetek alla Mostra del cinema di Venezia. E anche curiosità di vedere il regista di origini turche alle prese con una storia cruda e drammatica e a maneggiare un’opera non sua. Ed entrambe sono state deluse. Un giorno perfetto (nelle sale italiane il 5 settembre), tratto dall’omonimo libro di Melania Mazzucco, commissionato ad Ozpetek da Domenico Procacci, non tocca le corde richieste dalla storia drammatica interpretata da una poco credibile Isabella Ferrari e Valerio Mastandrea, ovvero Emma e Antonio.
La relazione tra i due, sposi separati, precipita vertiginosamente verso un baratro di angoscia e malattia, ma questa caduta libera non si respira e non si vive scorrendo la pellicola. Non c’è tensione, né i ripetuti primi piani corrono in soccorso a creare intensità. E anche la storia parallela del parlamentare incurante della sua famiglia, a cui dà il volto Valerio Binasco, rimane asettica e quasi incollata malamente. In un collage che non trova fluidità, a cui poco regalano i piccoli cammei della splendida Angela Finocchiaro, personaggio aggiunto da Ozpetek rispetto alla trama del libro.
Molto critica verso Un giorno perfetto anche la stampa tedesca. La Frankfurter scrive che il regista di origine turca “rappresenta le macerie di un grande amore con una tristezza kitsch a fronte della quale un lavoro teatrale di Strindberg sembra una commedia”. Con l’affondo: “Senza sufficiente motivo Ozpetek viene definito da anni la speranza del cinema italiano”.
Il trailer da YouTube:
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“È partito tutto da Domenico Procacci che mi ha mandato la prima sceneggiatura scritta da Sandro Petraglia, dicendo che aveva i diritti ed era un progetto che gli piaceva molto” . Così Ozpetek racconta la genesi del film. “Dopo averla letta ho subito accettato. Poi però ho avuto dei ripensamenti perché ho capito che era difficile raccontare una storia del genere. Ma mi ha talmente affascinato la passione che il personaggio di Antonio ha verso Emma, che quello è stato il movente per entrare veramente nel progetto”.

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Mtv, torna Trl con Santarelli e Pastore. Oggi ospite Marco Carta e l'8 Giusy Ferreri.

(Tvblog) Sarà Genova la città che darà il via alla nuova edizione (la decima) di Trl - Total Request Live. Da domani, 6 settembre, alle 14.00 il capoluogo ligure ospiterà Elena Santarelli, Carlo Pastore e tutto il carrozzone del programma di Mtv. A dare il bentornato al pubblico saranno dei personaggi di tutto rispetto: Marco Carta, che dopo la vittoria ad Amici colleziona un successo di piazza dopo l’altro e Domenico Nesci, protagonista di un altro reality ma questa volta oltreoceano, That’s Amore (del quale abbiamo parlato in più occasioni). Con loro, per gli amanti dei motori, Andrea Dovizioso.

Marco Carta si esibirà dal palco di Mtv sulle note delle sue hits Ti rincontrerò e Ti pretendo. Domenico Nesci, invece, direttamente dai set americani dei reality usa A Shot at Love with Tila Tequila e That’s Amore, racconterà al pubblico italiano la sua esperienza televisiva che l’ha portato a corteggiare una ragazza bisex in tv e a farsi corteggiare poi da 20 scatenate ragazze americane: ai telespettatori di TRL Domenico rivelerà tutte le notizie più “succose” relative alla sua compagna di reality, la webstarlette bisex Tila Tequila. Andrea Dovizioso poi, dai circuiti di MotoGp arriverà in Piazza Caricamento a Genova per salutare tutto il pubblico di Mtv Italia e tutti i numerosi ragazzi liguri presenti in piazza.

Per una settimana Trl rimarrà in quel di Genova in una sorta di staffetta che passerà poi il testimone all’Mtv Day 2008, che quest’anno si svolge proprio nella bella città di mare. Oltre ai tre ospiti già citati, si alterneranno sul palco di Trl molti altri artisti: l’8 settembre Giusy Ferreri e i Sonohra; mercoledì 10 settembre i Lost e venerdì 12 settembre Max Pezzali e i Dari.

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Francia e diritti gay. Fisco riconosce matrimonio olandese.

Consentita la denuncia dei redditi congiunta.

(Apcom) Il ministero delle Finanze francese ha riconosciuto come valido il matrimonio di due uomini olandesi, celebrato in patria, consentendo loro di presentare una dichiarazione dei redditi congiunta. I due, Peter Jan e Aad, si erano sposati in Olanda (uno dei tre paesi europei con Belgio e Spagna che consentono i matrimoni omosessuali) ma risiedono da anni in Francia dove gestiscono un agriturismo. E' stato il loro avvocato ad annunciare che hanno vinto la loro battaglia con il fisco francese.

"Questa decisione amministrativa della direzione generale delle Finanze, un anno e mezzo dopo la richiesta, è una piccola vittoria per un grande futuro" ha dichiarato l'avvocato Alain Leclerc.

L'avvocato ha aggiunto che la coppia ha tenuto a "rendere partecipi altri della loro vittoria, soprattutto attraverso i media olandesi" sottolineando che la battaglia "non era tanto sulle economie da realizzare, bensì una questione di principio". L'edizione del quotidiano Le Monde oggi pomeriggio in edicola ha rilanciato la notizia così come il mensile omosessuale Tetu.

La coppia finora non era riuscita a depositare una denuncia dei redditi congiunta. In Francia il matrimonio omosessuale non esiste; ci sono invece i Pacs (Patti civili di solidarietà) che garantiscono alcune tutele anche alle coppie gay.

Infine una decisione amministrativa dell'11 luglio 2008 riconosce la legalità del matrimonio contratto in Olanda e le conseguenze fiscali. Per l'avvocato Leclerc "abbiamo scardinato l'amministrazione fiscale".

Anche Alain Piriou, portavoce dell'interassociazione "Lesbienne gaie bi et transsexuelle" osserva che prima della coppia olandese "nessuno era riuscito a ottenere ragione" e osserva che le conseguenze dovrebbero essere logiche: se il matrimonio è legale per la denuncia dei redditi, il ministero dovrebbe riconoscerlo tale anche per la successione. Ma, osserva Piriou, "già dal 2007 i Pacs sono allineati dal punto di vista fiscale sul matrimonio". Le coppie gay "pacsate" insomma già godono in Francia di questi diritti fiscali. La novità è che il fisco adesso riconosce valido anche un vero e proprio matrimonio celebrato all'estero. Ma questo cambia radicalmente le cose?

Non secondo Piriou: "restano aperte le questioni dell'adozione e della pensione di reversibilità", due cose non consentite alle coppie unite dal Pacs. "Ma non mi pare che questa decisione apra una breccia giuridica per far avanzare la questione".

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Le tematiche Lgbt non interessano ai piddini. Ieri sera quattro gatti al dibattito con la Concia & co.

Ieri i gay alla Festa Democratica di Firenze hanno tenuto un'assemblea che ha visto una scarsissima partecipazione di pubblico. Oggi alcuni media si sono lanciati sulla questione interpretando un clima di contenimento della tematica omosessuale interno al Partito Democratico. Per capirne di più abbiamo chiesto il parere a chi ieri era tra i protagonisti dell'iniziativa, la deputata del Pd Paola Concia.

(Aprile online) Ieri l'assemblea degli "omosessuali del Pd", annunciata dal programma ufficiale della Festa Democratica di Firenze, si è tenuta nel caldo torrido delle tre del pomeriggio, alla presenza di una decina di persone in tutto. Un'occorrenza che non è sfuggita all'occhio vigile dei media, tra cui il Corriere della Sera che oggi titola: "l'amarezza dei gay: ha vinto Paola Binetti". Ma come sono andate veramente le cose? L'abbiamo chiesto a Paola Concia, deputata del Pd e membro del Coordinamento Politico Nazionale del partito, che ieri è stata tra i protagonisti dell'iniziativa

E' vero che ieri alla Festa del Pd ha vinto la Binetti, come dice il Corsera?
No, intanto Paola Binetti non era prevista, si trovava in Terra Santa (ride). E poi non ha vinto, come è noto. In realtà si è trattato di una polemica avviata da Franco Grillini, in occasione della presentazione del suo libro che si è tenuta a seguire ieri sera, che per queste ragioni (catto-omofobiche n.d.r.) ora sta in un altro partito. Di fatto la Binetti viene spesso tirata in ballo con l'effetto che le facciamo solo un gran favore...

...parlandone...
Beh, nel mio articolo su Repubblica non l'ho mai nominata, e di fatto non la nomino mai. Tra l'altro non fa parte del gruppo dirigente di questo partito, mentre io sono nel comitato politico nazionale, per cui se la mettiamo sul piano delle gerarchie...

C'è dunque stata una forzatura da parte dei giornali?
Sì. Per carità, è carino l'articolo del Corriere, ma sul 'ricicciare' della Binetti pesa l'ultima vicenda della Englaro che ha evidenziato una conflittualità. Io faccio comunicati tutti i giorni, ma non ho mai sentito che la Binetti parla contro di me. Se continuiamo a pensare che il problema sia la Binetti ci sbagliamo. I problemi sono i nostri, di ognuno di noi interno al partito e di tutto il partito che sui temi più difficili deve avere il coraggio di dire come la pensa. Io proprio di questo rimprovero il PD, di non pronunciarsi su alcune questione come la vita e la morte, i diritti di cittadinanza, la sicurezza. Come ha fatto Veltroni sul voto agli immigrati, così il partito deve dire coma la pensa sugli altri temi. Io nel PD mi sento a casa mia, sto contribuendo al suo percorso con grande difficoltà, però non mi ci sento ospite. Penso che tutti, a partire da D'Alema, Fioroni, Franceschini, insieme a Finocchiaro e Turco per citare delle donne, i big insomma, debbano avere il coraggio di avviare un confronto, di trovare una sintesi che sia il Pd-pensiero sui diritti degli omosessuali in questo paese, che non ci sono.

Ma tutto questo ha a che vedere col fatto che ieri avete tenuto un'assemblea destinata ad avere poco seguito a causa della torrida calura pomeridiana?
L'orario l'abbiamo deciso noi. Alle sei avevamo la presentazione del libro di Franco Grillini e volevamo fare una riunione prima.

Una riunione per la quale non avevate bisogno di una platea?
No, era un'assemblea per vederci e ragionare su alcune cose, per esempio su come strutturarci.

Al di là di ieri, perché c'è poca attenzione alle tematiche omosessuali all'interno del partito?
Perché è un argomento difficile sul quale ci vuole un di più di confronto e di lavoro, perché è un tema che noi provincialoni riteniamo difficile, mentre mi pare che Barak Obama sia stato assolutamente sereno sull'argomento, come Hillary, Bill Clinton, Al Gore: tutti ne hanno parlato. Noi invece non abbiamo il coraggio di guardare alle questioni per quello che sono e di trovare delle soluzioni. Bisogna mettersi intorno a un tavolo, affrontare il problema, parlarne con i nostri iscritti e fare poi delle proposte. Di fondo scontiamo una pessima gestione politica della questione dei diritti civili nella scorsa legislatura, ed è una responsabilità di tutti, dal PD a Rifondazione.

Una pessima gestione perché l'argomento è poco sentito o perché politicamente scomodo?
Perché si affronta male. Oggi in Italia dei diritti degli omosessuali non se ne sa parlare, se ne parla con grande difficoltà. Bisogna parlarne con naturalezza: noi (omosessuali n.d.r.) siamo cittadini di questo paese. Punto.

Come pensate allora di rilanciare questi temi?
A settembre è calendarizzata la mia legge contro l'omofobia, e voglio che il partito su questo mi sostenga. Questa non è la legge di Paola Concia, questo è il Pd che sostiene la legge contro l'omofobia. Poi dobbiamo rilanciare il dibattito su che cosa sono i diritti di cittadinanza nel 2008 e far capire che idea di società abbiamo. Gli altri paesi lo hanno affrontato con delle regole che tengono insieme la comunità e alle quali tutti devono sottostare. Per portare un esempio a noi vicino, in Inghilterra, Germania, Francia e Spagna destra e sinistra non si dividono sui diritti fondamentali. Per essi ci sono delle questioni che vanno al di là dell'appartenenza al partito. In Italia, dal momento che il Pd ha una cultura politica più avanzata rispetto al centrodestra, è da noi che deve partire una proposta.

Per arrivare quindi ad una soluzione bipartisan ...
E' una eventualità che non mi scandalizza affatto. Io sono convinta che i diritti non sono né di destra né di sinistra. Chiunque governi un paese deve dare dei diritti fondamentali ai suoi cittadini, e tra questi rientrano quelli degli omosessuali. Non si può stare al buon cuore di un governo anziché di un altro. Chiederò al Pd di rilanciare un'iniziativa politica su questi temi.

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L'amarezza di mons. Merisi per il sì dell’Europarlamento a contraccezione e aborto per la salute materno-infantile dei Paesi in via di sviluppo.

(Radio vaticana) Parlamento dell’Unione Europea ha approvato ieri una risoluzione in cui si sostiene il ricorso a contraccezione e aborto come mezzi per tutelare la salute materno-infantile nei Paesi in via di sviluppo. 394 i voti favorevoli e 182 quelli contrari. Il testo fa riferimento ad uno degli otto Obiettivi del Millennio definiti nel 2000 per la lotta a malattie, povertà e sottosviluppo nel mondo ed è stato presentato in vista della conferenza mondiale ONU del prossimo 25 settembre. Preoccupazione e amarezza sono state espresse da mons. Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi e rappresentante dei vescovi italiani presso la COMECE, la Commissione degli Episcopati della Comunità Europea. Adriana Masotti lo ha intervistato:

R. – Anche io sono molto amareggiato e sconcertato, perché su un tema importante come l’Obiettivo di sviluppo del millennio sul miglioramento della salute materno-infantile, accanto a cose positive, vi siano poi queste diverse sottolineature che noi riteniamo del tutto negative. Ed in particolare il fatto di parlare di aborto citandolo come diritto, in riferimento alla salute sessuale riproduttiva. Quindi per noi del tutto negativo, insieme poi con l’altro riferimento sul tema della contraccezione. Io dico che purtroppo nella mentalità corrente – e qui vediamo anche nel Parlamento europeo – è diffusa questa sensibilità che privilegia il tema della libertà individuale rispetto ad altri diritti che per noi vengono prima e che sono quelli generali sul tema della vita, della famiglia. Credo che occorra, quindi, impegnarsi di più per creare sensibilità su queste tematiche essenziali cosicché la gente e le coscienze si ribellino di fronte a queste prospettive.

D. – Per aiutare la salute sia delle madri che dei bambini forse ci sono altri interventi da programmare….
R. – Certo. Non si risponde ad un pericolo o ad una realtà di morte con altri temi che pure dicono morte. Io credo che la salute mateno-infantile in questi Paesi chieda altre attenzioni, altri priorità ed altre strade.

D. – Questa è una risoluzione decisa dall’Europa per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo. Ma non c’è anche un contrasto tra aborto, contraccezione e cultura di questi Paesi, a cui ci si rivolge?
R. – Anzitutto bisogna vedere la conseguenza pratica di queste indicazioni e di questa Risoluzione vista nel contesto delle direttive e delle competenze europee, in rapporto anche a quelle nazionali. Indipendentemente però dall’esito pratico e concreto, siamo certamente di fronte ad una prospettiva che dal nostro punto di vista non aiuta il progresso autentico e vero dei Paesi in via di sviluppo. Tante volte presso la COMECE si è detto che occorre fare in modo che da parte degli organismi, delle aggregazioni di ispirazione cristiana, ci siano un lavoro ed un impegno maggiore, affinché sul campo ed anche presso le istituzioni si dibatta e si facciano presenti i valori autentici e veri.

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