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venerdì 4 gennaio 2008

Napoli. «Tutto Sposi», affondo di Arcigay. Contro gli spot «discriminatori».

Il presidente Salvatore Simioli: mai come quest'anno le pubblicità della manifestazione sono particolarmente becere.

(Olimpia Rescigno - Il Corriere del Mezzogiorno) «TuttoSposi 2008» sarà la fiera del «matrimonio costituzionale». Così recita il sottotitolo di questa ventinovesima edizione. E l’Arcigay Napoli protesta. Gli organizzatori dell’evento - che vede quest'anno la showgirl Aida Yespica nei panni di madrina - hanno scelto di pubblicizzare la manifestazione 2008, con una campagna provocatoria e spot sulle reti di Berlusconi. Il tutto all’insegna dell’interpretazione eterosessista ed ideologica dell’articolo 29, dichiarandosi poi apertamente contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

«TROVATE BECERE» - Il presidente Arcigay di Napoli, Salvatore Simioli, non usa mezzi termini e commenta: «Le trovate per pubblicizzare la ‘sagra dello sposalizio’ non sono mai state così becere come quest’anno».
La polemica si spinge apertamente sul tema dei matrimoni omosessuali. «Se gli organizzatori – dichiara Simioli – temono un calo di profitti con l’estensione del matrimonio alle coppie non eterosessuali, si sbagliano di grosso. Se l’istituto matrimoniale fosse esteso anche alle coppie omosessuali come in Spagna, ci sarebbero conseguenze positive per tutti, sia per chi si batte affinché sia riconosciuto il valore degli affetti che legano gli aspiranti coniugi dello stesso sesso, sia per le aziende di "TuttoSposi" che scoprirebbero nuovi ed estesi mercati».

«DON RODRIGO DA CEPPALONI» - Nemmeno l’atteggiamento clericale viene risparmiato, tanto che Simioli commenta: «E aspettiamo ora che i paladini dell’ortodossia clericale, in testa il noto Don Rodrigo da Ceppaloni, esprimano il proprio disappunto per l’utilizzazione anche questa volta mondana del sacro matrimonio». Infine, conclude, con sottile ironia, in difesa delle coppie gay e lesbiche napoletane, che «sopravvivranno anche a questa "trovata", essendo attente più ai sentimenti che al catering: non possiamo infatti rinunciare al riconoscimento pubblico delle nostre relazioni, ma possiamo soprassedere al frac e ai confetti».

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Britney Spears litiga con l'ex marito, portata via in ambulanza.

La pop star non voleva restituire i figli in custodia al padre.
(La7) Nottata movimentata per Britney Spears. La pop star americana, che sta tentando di uscire da una profonda crisi dovuta all'abuso di alcol e droga, è da mesi al centro di una disputa con l'ex marito sulla custodia dei due figli. Nella notte, la Spears è stata portata via in ambulanza dalla sua villa di Los Angeles. Secondo quanto ha riferito la polizia intervenuta sul posto, la cantante 26 enne non voleva restituire i due bambini al padre, Kevin Federline, che ne ha l'affidamento temporaneo. La cantante sarebbe anche stata trovata sotto l'effetto di una "sostanza sconosciuta".
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Vita mai così cara dal 2003. Sindacati e consumatori contro il governo.

Una donna confronta il prezzo di alcuni prodotti alimentari in un supermercato. A seguito dei rincari nei prezzi, tre italiani su quattro hanno cambiato le abitudini alimentari variando la spesa (il 40% in modo drastico), aumentando l'attenzione per i prezzi. Secondo la Coldiretti se complessivamente la spesa alimentare è rimasta invariata (+0,1%), le quantità portate a casa dalle famiglie si sono ridotte dell'1,3%. Gli spostamenti più significativi, relativamente ai primi nove mesi del 2007, evidenziano un calo nei consumi di pane (-7%), pasta di semola (-4,3%), latte fresco (-2,2%), formaggi (-0,4%), vino (-8,4%), frutta (-2,6%), verdura (-2,6%), olio di semi (-5,9%), carne bovina (-4%) e suina (-4,6%), mentre aumenta la carne di pollo (+6,2%), le uova (+5,3%), yogurt (+4,2%), l'acqua (+1%) e l'olio extravergine (+1,8%).
(Panorama) Balzo record del carovita, oggi il più alto dall’ottobre 2003. L’inflazione è arrivata al 2,6%, dal 2,4% di novembre, salendo così ai massimi dall’ottobre del 2003. Lo comunica l’Istat nella stima preliminare precisando che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,3%. Dai dati risulta che la ripresa del carovita si deve principalmente al comparto dei generi alimentari e dei carburanti, con un picco di +12,3% su base annua per il pane e del 15,4% per il gasolio. Balzo in avanti anche per i prezzi di bar e ristoranti, in crescita del 3,5%.

Il segmento latte, formaggi e uova fa registrare un aumento su base annua del 5,7%, con il latte da solo che sale del 7,6%, sempre su scala tendenziale. La carne segna un aumento del 3,5% con un picco del 7,3% tendenziale per il pollame, mentre la frutta sale del 4,8%.
Passando al comparto energia, a dicembre nel suo complesso ha fatto registrare un aumento congiunturale dell’1,1% (rispetto a novembre) e tendenziale del 6,5% (rispetto a dicembre dello scorso anno). L’aumento congiunturale si deve alla componente non regolamentata (carburanti), che sale dell’1,8% su novembre e dell’11,7% sull’anno. Più in dettaglio i prezzi della benzina aumentano dell’1,5% su base mensile e dell’11,6% su base annua, mentre più consistente è l’aumento del gasolio, che cresce del 3,7% su base congiunturale e del 15,4% su base tendenziale. In aumento anche i prezzi dei combustibili per la casa (riscaldamento), con un +1% su novembre e un +13% su dicembre 2006. La componente regolamentata (luce, gas) è invece stabile sul mese e fa registrare un calo dell’1% sull’anno.
Sempre per quanto riguarda i beni, un effetto di contenimento dell’inflazione è venuto dai medicinali, che scendono dello 0,1% congiunturale e del 2,7% sull’anno, e dagli apparecchi telefonici, con un calo dei prezzi del 2,9% su novembre e del 7% sull’anno.
E gli aumenti hanno di fatto confermato le preoccupazioni di sindacati e consumatori sul ridimensionamento del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati e sul peso del debito pubblico. “Mentre il medico studia” ha detto il segretario della Cisl Raffaele Bonanni “il malato muore. I grandi tecnici che abbiamo nel governo stanno esponendo il Paese a rischi altissimi perché quando l’inflazione aumenta è un colpo al reddito di lavoratori e pensionati e nello stesso tempo aumentano anche gli interessi sul debito. Prodi deve sapere che abbiamo un problema di salario e pensioni ma soprattutto di politica di redditi in generale. Chiediamo che nell’incontro dell’8 si parli di questo e del sostegno da dare a lavoratori, pensionati e le loro famiglie”. Anche per Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, quello dell’inflazione a dicembre “è un dato grave anche da un punto di vista macroeconomico”. E dimostra come “le preoccupazioni del sindacato sono iperfondate. Il governo - afferma - bisogna che si dia la sveglia”. E perciò, sui salari, servono “risposte urgenti, rapide, non teoriche né a medio termine”. L’aumento dell’inflazione rischia di avere un impatto anche sui conti pubblici determinando “problemi seri in prima battuta sulla crescita e di conseguenza sul rapporto deficit-pil”.
Protestano contro l’immobilismo del governo anche le associazioni dei consumatori. L’Adiconsum, per esempio, ritiene “urgente” un provvedimento del governo su “controllo dei prezzi e adeguamento dei salari” per evitare un calo dei consumi. “Dal periodo estivo in avanti - afferma il presidente Paolo Landi - anche i dati Istat registrano un amento dell’inflazione: dal +1,7% di luglio al 2,8% di dicembre. Una tendenza che difficilmente si arresterà in conseguenza dell’ulteriore crescita del petrolio e quindi dei carburanti, del gas e della luce elettrica”.
Chiede invece che venga riconosciuto lo “stato di emergenza” sui prezzi il Codacons: con un caro-vita “a questi livelli e con le quotazioni record del petrolio, il numero delle famiglie in stato di povertà potrebbe raddoppiare, raggiungendo quota 5 milioni”, ha sottolineato il presidente, Carlo Rienzi.

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Prostituzione e criminalità. Sesso a pagamento: chiude lo Yab Yum di Amsterdam.

Oggi la decisione del Tribunale della capitale olandese, che sta ripulendo il quartiere a luci rosse.

(La Stampa) Lo Yab Yum di Amsterdam chiude. L'ha deciso il Tribunale della città, che ha ufficializzato oggi la temporanea sospensione delle licenze del locale, scattata lo scorso novembre per decisione delle autorità olandesi, che hanno sospettato l'utilizzo del club come base del crimine organizzato e del riciclaggio di denaro. Lo Yab Yum è uno dei night storici della città, meta preferita da molti nel quartiere a luci rosse, che il sindaco Job Cohen sta accuratamente smantellando.

Il primo cittadino vuole lavare la città dall'immagine di «capitale della droga e del sesso» che l'ha resa la meta europea più ambita per i turisti alla ricerca del proibito, e vuole combattere con ogni mezzo le attività del crimine organizzato legate al sesso a pagamento. Con l'obiettivo di ridurre di almeno un terzo i luoghi di incontro tra prostitute e clienti, le autorità cittadine hanno già chiuso non solo case di appuntamenti, ma anche numerose porno vetrine, avvalendosi di un'apposita legge che consente il ritiro delle licenze a locali sospettati di attività illecite. Per la stessa ragione, lo scorso gennaio, Cohen aveva lanciato un appello un po' insolito agli istituti finanziari del Paese: concedere prestititi alle donne in vetrina per favorire la battaglia contro le associazioni criminali. Il primo cittadino aveva chiesto alle banche di offrire dei crediti trasparenti alle prostitute, per fare in modo che non si rivolgessero più a società private che, dietro il prestito di denaro, molto spesso nascondono il riciclaggio.

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Ostracismo omosessuale. Intervista a Vittorio Lingiardi su "Citizen gay".

Vittorio Lingiardi è psichiatra, psicoanalista, docente della Facoltà di Psicologia 1 della “Sapienza”. Ha da poco pubblicato un libro dal titolo Citizen Gay. Famiglie, diritti negati e salute mentale (Il Saggiatore, Milano). Già nel titolo emergono alcuni temi centrali della sua riflessione.


(Associazione Luca Coscioni) L’omofobia è oscena come il razzismo, però è socialmente molto più accettata: da dove cominciare per invertire la rotta?
Penso che bisognerebbe partire proprio da una legge che riconosca le persone omosessuali nell’integrità della loro fisionomia giuridica e sociale. Come psichiatra, sono sicuro che un effetto collaterale positivo dell’approvazione di una buona legge sul riconoscimento delle unioni civili sarebbe un drastico prosciugamento della palude, psicologica e sociale, in cui prolifera l’omofobia. Non è evidente come l’omofobia, compreso il fenomeno in crescita del bullismo omofobico, si alimenti anche del mancato riconoscimento di un pieno diritto di cittadinanza alle persone omosessuali? Non vengono forse legittimati pensieri come: «Se la Chiesa considera queste persone indegne di formare una famiglia, e se lo Stato ne tollera la convivenza, purché senza celebrazioni e senza diritti e tutele, allora vorrà dire che in fondo, davanti a Dio e agli uomini, questi omosessuali non sono proprio cittadini come gli altri...»?

Finché l’omosessuale chiede di essere compatito è abbastanza “tollerato”; ma quando chiede e rivendica i suoi diritti la reazione cambia: è quasi considerata una pretesa tracotante, come se l’omosessuale fosse una persona che merita meno attenzione e meno rispetto dei cosiddetti “normali”. L’espressione “cittadinanza morale”, da lei usata, sembra possa funzionare anche come risposta a quanti hanno un atteggiamento di questo tipo.
Sia come atteggiamento psicologico alimentato dalla cultura sia come attitudine patologica, l’omofobia è nel DNA delle nostre tradizioni sociali, religiose e politiche. Non lo rivelano solo gli anatemi continui, ma anche le cautele, gli imbarazzi e talora anche quell’atteggiamento di “tolleranza” di cui lei parla. Nelle Lettere luterane Pasolini dice: «Io sono come un negro in una società razzista che ha voluto gratificarsi di uno spirito tollerante. Sono cioè un “tollerato”». Di nuovo, qui, il valore di una legge. Senza riconoscimento sociale, senza cittadinanza morale, è più difficile che una rappresentazione si consolidi nella mente come legittima e convalidata. Viceversa, nel suo costituirsi come «possibile» e «legittima», questa stabilizzazione toglierebbe alla realtà discriminata il suo contenuto «minaccioso» e implicitamente disincentiverebbe le azioni violente e persecutorie (bullismo, omofobia sociale). Inoltre ridurrebbe l’effetto dell’assimilazione della negatività sociale, cioè l’omofobia interiorizzata, causa della difficoltà ad accettarsi, dell’autodisprezzo, e di comportamenti inconsciamente autodistruttivi in una persona omosessuale. Sono argomenti molto semplici, alla base di qualunque percorso di integrazione delle differenze individuali, culturali, sociali.

I rapporti omosessuali possono essere considerati come un vero e proprio motore di evoluzione sociale, di egualitarismo, di parità: potrebbe essere proprio questo ad irritare i fautori della famiglia patriarcale (e non “naturale” o giusta, come direbbero in tanti)? Un attentato al potere maschile nel senso deteriore di sopraffazione?
Credo che uno dei motivi per cui l’omosessualità tout court (e ancor più un suo riconoscimento sociale) crea avversione, paura, diffidenza, derivi dalla preoccupazione per un disordine psicologico che diventa poi sociale. Una sorta di disagio all’idea che vi sia qualcosa di «femminile» in un uomo e di «maschile» in una donna. Da qui anche il bisogno di darsi una rassicurazione riguardo alla propria «mascolinità» o «femminilità». Un fondamento psicologico dell’omofobia, infatti, consiste in una polarizzazione difensiva dei ruoli di genere, che porta a temere/disprezzare i fantasmi di passività e dipendenza nell’uomo e di attività e autosufficienza nella donna. Si tratta di una difesa abbastanza primitiva, ancorata a un’idea ingenua e concreta dell’anatomia e della scena dell’accoppiamento – ma efficace nel lasciare le cose «al loro posto». Una donna che ama un’altra donna stravolge la regola patriarcale per cui è il rapporto con il pene che la penetra e la feconda a offrirle la possibilità di essere «completa». È una donna che tradisce la sua missione di madre e di moglie. Un uomo che ama un altro uomo evoca il fantasma della passività, si «femminilizza» e rinuncia alla sua «vocazione» patriarcale. In questo senso possiamo dire che le persone omosessuali implicitamente contribuiscono a decostruire gli stereotipi di genere. Il che però non significa che, come le persone eterosessuali, esse non possano esprimere in mille modi diversi i ruoli di genere e ciò che comunemente si intende per “maschile” e “femminile”. Rimane il fatto che una donna senza un uomo al suo fianco è facilmente ridicolizzata: è una suora, una zitella o una lesbica. E ridicolo o inutile è l’uomo che non si porta a letto una donna (un imbranato, un impotente o un finocchio). In entrambi i casi si tratta di uno spreco, una stranezza, una sovversione improduttiva. Il legame tra maschilismo e omofobia è evidente.

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Prostituzione,boom offerte studenti. Sondaggio:"Si vende uno su quattro".

(TGCom) Uno studente universitario su quattro offrirebbe le proprie prestazioni sessuali su internet in cambio di soldi. E' quanto emerge da una ricerca compiuta dalla rivista "Studenti Magazine" che per settimane ha controllato diversi siti di annunci on line. "Nella categoria incontri privati, un annuncio su quattro ha come inserzionisti gli studenti universitari. La città più prolifica in questo senso è Milano", rivela la statistica.

"Sul sito Studenti.it solo il 14% degli intervenuti ad un'indagine ha dichiarato apertamente di conoscere ragazzi che vendono il proprio corpo per pagarsi gli studi - si legge nella nota della rivista - le facce del fenomeno prostituzione maschile sono varie. C'è infatti quella eterosessuale, quella omosessuale e quella via web, i cosiddetti "camboy" che furoreggiano sui programmi di instant messaging e su svariati siti internet, gay e non".

Studenti Magazine è riuscito anche a scoprire il profilo del cliente medio. Da alcune risposte alle inserzioni e dalle interviste raccolte da Studenti Magazine è emerso che i clienti hanno tra i 40 anni e i 50 anni, non sono gay (anche quando chiedono sesso omosessuale) ed hanno una grossa disponibilità economica. Entrare nel mondo della prostituzione maschile è davvero facile; basta avere infatti una connessione ad internet ed un indirizzo e-mail.

Diverse le tariffe chieste ai clienti: si parte dai 50 euro fino ad arrivare ai 1000 euro per un fine settimana con uno studente accompagnatore eterosessuale. Dalla ricerca, come detto, è emersa la figura del "camboy", ovvero ragazzi che si spogliano in video camera, facendosi pagare tramite sistemi quali postepay, paypal, europay e il loro guadagno dipende dal loro impegno: c'è chi per mezz'ora chiede 10 euro e chi invece 50.
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Ndr. Come fa a non essere un "gay" uno che chiede "sesso omosessuale"?.

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The New Story: quando il web è un’arma a doppio taglio.

(Panorama) Sono in quattro, ma dal casino che fanno quando li raggiungiamo al telefono sembrano cento. The New Story, il quartetto milanese, al secondo album della carriera, Different Ways, sono impegnati in una serie di interviste telefoniche e quindi, per smorzare quell’aria che li rende troppo seri, si mettono a scherzare. Calibrare qualche domanda, pensiamo, sarà impresa titanica, ma non certo impossibile. Proviamo.

Dopo il successo del primo album eccovi al secondo lavoro. Ci raccontate com’è nato e se c’è un luogo in particolare che ha ispirato questo vostro disco?
È nato come sempre accade nella nostra sala prove. Che poi è il nostro rifugio. Ma come ogni buon gruppo rock nasce dalla nostra fortissima passione per la musica. Dietro c’è stato un lavoro abbastanza lungo, da gennaio a settembre del 2007.
La scelta di cantare in inglese arriva da lontano, visto che voi avete già e abbondantemente utilizzato proprio l’inglese.
Sì, questo è vero. Ci siamo trovati sempre a nostro agio con la lingua inglese, anche perché il nostro retroterra culturale arriva dall’ascolto di gruppi e artisti non italiani. In questo disco, invece, abbiamo deciso di inserire dei brani nella nostra lingua perché sentivamo un’esigenza che andava in questo senso.
Quali sono state le reazioni da parte dei fan a questo vostro piccolo cambiamento, ci riferiamo ai testi in italiano.
Devo dire molto positive, anche al di sopra delle nostre stesse aspettative. Per noi è stata una vera sorpresa visto che quando si cambia non è sempre facile avere un alto gradimento da parte del pubblico che sino a quel momento ti ha seguito con estremo interesse.
Per band giovani e formate da giovani, come siete voi, il mondo di internet legato a quello della musica cosa rappresenta?
È uno strumento importante per la diffusione della musica che in questo modo ha allargato il suo raggio d’azione. Certo, andrebbe regolamentato, ma su questo credo che siamo tutti d’accordo. Come siamo tutti d’accordo che può essere un’arma a doppio taglio. Se, infatti, da un lato di regala la popolarità anche in pochissimo tempo dall’altro lo scaricare senza pagare produce un danno alle band.

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Adorazione "perpetua" per le "vittime della grave condotta morale e sessuale del clero".

L'iniziativa illustrata dal cardinale Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero.
Una preghiera mondiale per la santificazione dei sacerdoti.
Un'iniziativa su scala mondiale di adorazione eucaristica "perpetua" per la riparazione delle mancanze dei sacerdoti e in modo particolare "per le vittime delle gravi situazioni di condotta morale e sessuale di una piccolissima parte del clero".

(Giampaolo Mattei - L'Osservatore Romano) Ad annunciare questa iniziativa di preghiera è il cardinale Cláudio Hummes (nella foto), prefetto della Congregazione per il Clero. "Chiediamo a tutti - dice - di fare l'adorazione eucaristica per riparare davanti a Dio quello che di grave è stato fatto e per accogliere di nuovo la dignità delle vittime. Sì, abbiamo voluto pensare alle vittime affinché ci sentano vicini. Ci riferiamo soprattutto a loro, è importante dirlo".
Per il cardinale è una priorità aprire "cenacoli eucaristici" suscitando un grande movimento spirituale di preghiera per tutti i sacerdoti e per la loro santificazione. "Sono davvero tante - spiega - le cose da fare per il vero bene del clero e la fecondità del ministero pastorale nel mondo di oggi. Ma la consapevolezza che l'agire consegue all'essere e che l'anima di ogni apostolato è l'intimità divina ci ha portato a promuovere urgentemente proprio una grande adorazione eucaristica, se possibile perpetua". Il cardinale Hummes presenta, nell'intervista a "L'Osservatore Romano", il senso, le motivazioni e le caratteristiche pratiche del movimento mondiale di preghiera per il clero.

Perché l'urgenza di promuovere proprio ora questa iniziativa per la riparazione delle mancanze dei sacerdoti e la loro santificazione?
Problemi ce ne sono sempre stati perché siamo tutti peccatori. Però in questo tempo sono stati segnalati fatti veramente molto gravi. Ovviamente si deve sempre ricordare che solo una minima parte del clero è coinvolta in situazioni gravi. Neppure l'uno per cento ha a che fare con problemi di condotta morale e sessuale. La stragrande maggioranza non ha nulla a che vedere con fatti di questo genere. Ma tutti i sacerdoti hanno comunque bisogno di aiuto spirituale per continuare a vivere la propria vocazione e la propria missione nel mondo di oggi. La Chiesa, poi, ha sempre pregato per la riparazione dei peccati di tutti. È questa, ad esempio, una delle caratteristiche della tradizionale devozione al sacro cuore di Gesù.

Qual è il contenuto dell'iniziativa?
Abbiamo pensato a due cose distinte: l'adorazione eucaristica, perpetua se si riesce, e la maternità spirituale per i sacerdoti. Se anche sono due realtà distinte, molte volte si uniscono proprio nell'adorazione eucaristica.

Avete inviato una lettera ai vescovi: che cosa avete chiesto?
Abbiamo proposto ai vescovi di promuovere nelle diocesi veri e propri "cenacoli" in cui consacrati e laici si dedichino, uniti fra loro e in spirito di vera comunione, alla preghiera sotto forma di adorazione eucaristica continuata. Anche in spirito di genuina e reale riparazione e purificazione. Con l'intercessione della Madre di Dio. È a partire dal ruolo svolto da Maria nella storia della salvezza che si intende, e in modo tutto particolare, affidarle tutti i sacerdoti, suscitando nella Chiesa questo movimento di preghiera che ponga al centro l'adorazione eucaristica continuata nell'arco delle ventiquattro ore, in modo che da ogni angolo della terra sempre si elevi a Dio una preghiera di adorazione, ringraziamento, lode, domanda e riparazione. Una preghiera incessante per suscitare un numero sufficiente di sante vocazioni al sacerdozio e, insieme, per accompagnare spiritualmente, con una sorta di maternità spirituale, quanti sono già stati chiamati al sacerdozio.

Perché proprio l'adorazione eucaristica?
Innanzitutto per il valore dell'eucaristia: è il centro stesso della vita della Chiesa, il punto più alto. Il Santissimo è adorato nei tabernacoli delle chiese di tutto il mondo; la gente riconosce che Gesù è presente realmente e lo può incontrare in modo diretto. Il sacramento dell'eucaristia ha un rapporto totale con il sacerdote che è ordinato prima di tutto per celebrarlo. Il sacerdozio è nato nell'ultima cena, proprio con l'istituzione dell'eucaristia, quando Gesù dice: "Fate questo in memoria di me". Così fare l'adorazione eucaristica in favore dei sacerdoti ricorda la natura stessa del sacerdozio.

Che suggerimenti avete dato?
Abbiamo indirizzato una nota esplicativa a diocesi, parrocchie, rettorie, cappelle, monasteri, conventi, seminari per incrementare la pratica dell'adorazione eucaristica continuata per tutti i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali. Sarebbe, ad esempio, opportuno che ogni diocesi chiedesse a un sacerdote di dedicarsi a tempo pieno allo specifico ministero di promozione dell'adorazione eucaristica. Abbiamo proposto anche la creazione di santuari eucaristici e l'individuazione di luoghi specifici da riservare appositamente all'adorazione eucaristica continuata. È importante, poi, che le iniziative per la formazione del clero siano permeate da un clima eucaristico.

Chi deve essere coinvolto in questa iniziativa?
Tutte le forze vive, a partire dai bambini che si preparano alla prima comunione. L'adorazione eucaristica, perpetua e non, è già molto sentita e praticata in tantissime comunità e parrocchie. È vissuta dalla gente: famiglie, giovani, bambini, anziani. Tutti. L'adorazione ha sempre avuto un'attrazione speciale nel popolo di Dio. La gente ne conosce il valore. Si sente anche fisicamente vicina a Gesù Cristo. Così la nostra proposta non riguarda solo le comunità religiose e contemplative, le persone consacrate, i movimenti e le associazioni, ma anche i fedeli delle comunità parrocchiali. Da parte del vescovo, del parroco o del superiore religioso ci vuole certamente uno sforzo organizzativo per far prendere coscienza, per stimolare un approfondimento spirituale che porti alla comprensione della questione del sacerdozio, della missione del sacerdote oggi nel mondo.

Le religiose hanno un ruolo particolare?
Sull'esempio di Maria, le anime femminili consacrate possono adottare spiritualmente sacerdoti e aiutarli, con l'offerta di sé, la preghiera e la penitenza. Questa iniziativa consente di prendere sempre maggiore consapevolezza del legame ontologico tra eucaristia e sacerdozio e della speciale maternità di Maria nei confronti di tutti i sacerdoti.

Che cosa significa essere madre spirituale per i sacerdoti?
La vocazione a essere madre spirituale per i sacerdoti è troppo poco conosciuta, scarsamente compresa e perciò poco vissuta, nonostante la sua vitale e fondamentale importanza. Indipendentemente dall'età e dallo stato civile, tutte le donne possono diventare madri spirituali per un sacerdote. In maniera particolare questo vale per le missionarie e le religiose che offrono tutta la loro vita a Dio per la santificazione dell'umanità. Dunque fare maternità spirituale significa essere persone che pregano per un sacerdote specifico e lo accompagnano così per tutta la vita. In forma anonima, normalmente. E questo, ce lo dice la storia, porta grandi frutti spirituali per i sacerdoti.

Che cosa significa essere sacerdote oggi?
È molto diverso essere sacerdote oggi in America Latina, in Africa o in Europa. Le differenze sono grandi tra il nord e il sud del mondo. In Europa, dove ci sono società più avanzate, c'è una cultura molto fredda in rapporto alla vita religiosa che non è apprezzata. C'è una cultura troppo laicista. In altre regioni invece c'è uno spirito religioso più forte. Ma ovunque c'è sempre molto lavoro da fare, sono necessari molti sacrifici da parte dei sacerdoti.

Come è visto oggi il sacerdote?
Dico sempre che i sacerdoti sono da venerare. Da amare. Da rispettare. Spendono tutta la vita, pur con i loro limiti, per Dio e il prossimo. Sono grandissimi benefattori dell'umanità. Predicano e coltivano il bene, aiutano le persone. Che cosa vuole la società di più? È un servizio che tutti dovrebbero riconoscere e apprezzare. In questo senso credo che la preghiera sia molto importante per sostenerli nella loro missione.

Lei è prefetto della Congregazione per il Clero dal 31 ottobre 2006. Può tracciare un primo bilancio del suo servizio e indicarci qual è il progetto, quali sono le strategie della Congregazione a lei affidata?
Al centro delle mie preoccupazioni e delle mie preghiere ci sono i sacerdoti, i diaconi, i catechisti. Per quanto riguarda i sacerdoti una delle sfide - non lo definisco problema - che abbiamo davanti viene dalla nuova cultura post-moderna che travolge tutto e che è molto critica, addirittura avversa, alla religione: è come se la fede dovesse sparire. Ma noi sappiamo che se perdiamo Dio perdiamo il senso delle cose.

La questione è: come aiutare i sacerdoti a vivere oggi la loro vocazione e la loro missione nella nuova società post-moderna? Come aiutarli a essere entusiasti testimoni di Cristo e a vivere il loro sacerdozio non da uomini tristi e scoraggiati ma gioiosi, coscienti e consapevoli di dare un contributo grande riproponendo Dio al mondo di oggi?
Siamo convinti che il mondo con questa cultura stia perdendo e non guadagnando. Non si stanno facendo progressi. È pur vero che questa cultura ci aiuta ad avere atteggiamenti critici su certi aspetti del fenomeno religioso. Ma siamo fermamente convinti che Gesù Cristo è il fatto più importante della storia. E dobbiamo annunciarlo e portarlo al mondo intero.

Quali sono le altre questioni importanti da affrontare?
La formazione permanente del clero; la spiritualità, l'interiorità, che oggi è decisiva più che mai; la selezione e la preparazione dei candidati al sacerdozio. Serve una selezione rigorosa e una formazione esigente per i futuri sacerdoti: sappiamo che questo è compito specifico della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Ci confrontiamo sempre su questi temi anche con i vescovi in visita ad limina e in ogni altra occasione possibile.

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Napoli. Manichini impiccati nella guerra della discarica.

(La7) La macabra protesta contro il governatore Bassolino e il sindaco Iervolino nel centralissimo corso Umberto I.
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Beneficenza: Domani a Ciampino in campo la Nazionale attori.

(Prima) Sabato 5 gennaio appuntamento con la solidarietà a Ciampino, con la Nazionale Attori in campo all'"Arnaldo Fuso" di Via Cagliari a sfidarsi con una rappresentativa dei volontari della Protezione Civile, della Croce Rossa e dei dipendenti Comunali.
L'incasso sarà devoluto all'Associazione malati di ipertensione polmonare arteriosa. Gli attori "Milo Coretti", il vincitore del Grande Fratello 7 e Marco Aceti ("Notte prima degli esami") hanno promosso l'iniziativa - insieme agli assessori alla Cultura e Sport, Mauro Testa, ed ai servizi sociali, Emanuela Colella - nelle scuole di Ciampino, raccogliendo molto interesse tra gli studenti e gli insegnanti.
Hanno confermato la loro presenza gli attori:
Marco Aceti (“Notte prima degli esami”), Giulio Base (“Caro Diario”, “Diritto di Difesa”), Francesco Benigno (“Palermo-Milano solo andata”, “Ultimo”, “Mery per sempre”), Philippe Boà (“Un caso di coscienza”), Danilo Brugia (“Centro vetrine”), Marcello Cirillo (“Domenica in famiglia”), Lorenzo Crespi (“Gente di Mare”, “Gente di Mare 2”, “Carabinieri”), Alessio Di Clemente (“Incantesimo”), Glauco Dolci (“Uomini e donne”), Edoardo Guarnera (“Bagaglino”), Giampiero Lisarelli (“Carabinieri”, “Il Branco”), Simone Lupino (“Sottocasa”), Maurizio Mattioli, (“Un ciclone in famiglia”, “Fratelli d’Italia”, “Fantozzi”, “Vacanze di Natale”), Milo Coretti (“Grande Fratello 7”, “L’allenatore nel pallone 2”), Davide Paganini (“Vento di ponente”, “Distretto di polizia”), Giorgio Pasotti (“Distretto di Polizia”, “L’ultimo bacio”, “Come te nessuno mai”), Riccardo Sardonè (“Ballando sotto le stelle”, “Incantesimo”, Ris”), Sebastiano Somma (“Un caso di coscienza”, “Sospetti”, “Madre Teresa”), Edoardo Velo (“Vivere”, “Un posto al sole”, “il generale Dalla Chiesa”). La nazionale sarà composta anche da altri attori che stanno inviando la conferma della loro partecipazione .
L’allenatore è Pino Wilson. Assistente Giuseppe Tamburini.L’incontro sarà diretto dall’ex arbitro di serie A, cittadino di Ciampino, Pier Paolo Rossi, coadiuvato da assistente della sezione arbitri di Ciampino.

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Chiesa, ordine e più ecologia. così Fini cambia pelle ad An. E Berlusconi: vediamoci il 10 gennaio.

Le tesi della conferenza di febbraio. Campagna sul diritto alla vita. Esame d'italiano per immigrati.

(La Repubblica) Al ritorno dai Caraibi Berlusconi tenterà di riallacciare i fili del gidialogo con gli ex alleati bruscamente tranciati con il lancio del suo "Popolo della libertà". È stato nel corso della telefonata di auguri per Natale, prima di partire per le vacanze, che il Cavaliere ha proposto a Fini e Casini un incontro congiunto alla ripresa. Il leader di An si prepara a incontrarlo, assieme al collega Udc, probabilmente il 10 gennaio, ma intanto va per la sua strada e mette le basi per dar vita ad "Alleanza per l'Italia".

Le porte restano aperte a una pacificazione. "Vogliamo avviare un confronto per costruire un nuovo centrodestra, l'unità della coalizione è un valore che va costruito coinvolgendo tutti che hanno valori alternativi alle sinistre" si legge a chiusura delle 19 pagine del documento che traccia le linee del nuovo progetto e alle quali hanno lavorato Ronchi, La Russa, Gasparri, Matteoli e Alemanno. Campagna per la famiglia in linea col Vaticano, stretta su immigrati e sicurezza in stile Sarkozy e svolta ambientalista caratterizzano il battesimo del "Partito degli italiani" in salsa An, che sarà varato in occasione della conferenza programmatica di Milano dall'8 al 10 febbraio. Nuovo partito ma ritorno ai "valori storici della destra".

Intanto, viene lanciata una "campagna in difesa del diritto alla vita e alla persona" che passa anche attraverso il no all'eutanasia, ai dico-pacs-cus del centrosinistra e alle norme anti-omofobiche. Papa Ratzinger non è mai citato nel primo capitolo, ma è il Pontefice la figura di riferimento alla quale "Alleanza per l'Italia" attingerà sul piano dei valori. E tanto basta per parlare di un consolidamento dei rapporti del partito di Fini col Vaticano sui temi etici, dopo le frizioni generate dall'adesione del leader alla campagna laica (poi sconfitta) in occasione del referendum del 2005 sulla fecondazione assistita.

Ma c'è anche un'adesione implicita alla politica di Sarkozy, soprattutto sul fronte della sicurezza e dell'integrazione. La linea della "nuova An" sulla legalità parte dalla proposta di un referendum per abrogare parzialmente la legge Gozzini (che prevede in alcuni casi la riduzione di un quarto della pena per i condannati), per approdare a un giro di vite sull'espulsione dei clandestini "in termini ancora più restrittivi", con inasprimento della Bossi-Fini. La chicca sta nella proposta di inserimento dell'esame della lingua italiana e del giuramento sulla Costituzione per il conseguimento della cittadinanza italiana da parte degli extracomunitari.

Quindi, la vera svolta, quella ecologista, un po' in Al Gore style, con tanto di richiamo al Protocollo di Kyoto. "L'ecologia può e deve diventare un motore dell'economia in una visione politica capace di coniugare ambiente e crescita economica" si legge a pagina 14 del testo approvato da Fini. Certo, tutto questo porta poi a un invito a ripensare l'uscita dal nucleare che "ci ha penalizzati", ma resta come principio di fondo l'affermazione secondo cui la "politica ambientale non può fare a meno di investire nella natura".

Infine le riforme. Alleanza per l'Italia ripropone l'"assemblea costituente" per lavorarvi e si impegna a una "petizione popolare per l'elezione diretta del premier-sindaco degli italiani". Sogna insomma "sistemi di democrazia diretta" come il presidenzialismo "all'americana". Non senza un'autocritica sulla riforma del federalismo varato dal governo Berlusconi che, ricorda la Carta di An, "obiettivamente non incontrò il favore di larghe aree del Paese in cui era avvertita la necessità di una maggiore presenza dello Stato, anziché un bisogno di federalismo".
Il 10 al tavolo di Berlusconi dovrebbe andare anche Casini, che ancora ieri però confermava tutto il suo scetticismo sulle ultime mosse. "Nessuno ha mai detto che deve farsi da parte - ha spiegato in un incontro pubblico a Cortina - Anzi, se ora si facesse da parte sarebbe sleale verso i tantissimi che hanno fiducia in lui. Ma al contempo, noi siamo altrettanto liberi di non stare in un partito padronale. In un partito azienda, la cui nascita la apprendo dai tg, io non ci vado".

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Epifania e 6 Gennaio a Roma: alcune proposte per la Befana.

(06 blog) I ragazzi di The Eyes, ci segnalano una serie di eventi raccolti nel loro blog, per festeggiare con una serie di proposte la prossima domenica della Befana. Ovviamente la maggior parte sono appuntamenti dedicati ai bambini, grandi protagonisti di questa festa.

Ecco quindi alcuni eventi dedicati all’Epifania nel Comune di Roma:

EVENTI PER SABATO 5 GENNAIO 2008:

- AUDITORIUM, PARCO DELLA MUSICA: Arrivano i clown. Dalla Russia, per la prima volta nel nostro Paese, la compagnia Licedei (“Saltimbanchi”) presenta “La famiglia”, caotica e poetica rappresentazione di una convivenza surreale, a base di esilaranti e funamboliche clownerie. Orario: Sala Petrassi, ore 18. Prezzo: Posto unico 20.00 euro. Info: http://www.auditorium.com

- TEATRO VASCELLO: la Compagnia Tetrahedrum presenta “Peter Pan”. Il progetto intende recuperare il più possibile l’opera originale di Barrie che, a nostro avviso, pur essendo stato composto ed inscenato nel 1904, mantiene inalterate freschezza e complessità. E’ nostra intenzione allontanarci dalle rappresentazioni stereotipate di derivazione disneyana che caratterizzano, con poche eccezioni, le repliche contemporanee. Ciò a partire dallo stesso Peter il quale si avvicina molto più al sempiterno giovane Dioniso, o ad un satiro silvestre, che non al ragazzetto in calzamaglia verde, lindo e pinto al quale siamo abituati.
Tecnica: attori e teatro delle ombre. Età consigliata: dai 4 anni. Prezzo: € 6,00. Info: http://www.teatrovascello.it

- TEATRO VERDE: Festa della Befana. Presso Circ.ne Gianicolense 10. Info: http://www.teatroverde.it

- …Aspettando la BEFANA: Apertura speciale del Museo di Zoologia per realizzare insieme ai bambini le ZooCALZE della Befana, giocare divisi in squadre nelle sale del museo allestite ad hoc e festeggiare con un buffet finale preparato dalla Befana del Museo di Zoologia. Orario: 19,00-22,00. Età: 7-10 anni. Prezzo: 24,00 Euro
Prenotazione obbligatoria alla Myosotis: 06 32609200; 320 2476948
Info: http://www.myosotisambiente.it

- EXPLORA! Il Museo dei bambini di Roma organizza il Concorso di bruttezza: MISS BEFANA! Sabato 5 e domenica 6 gennaio, ore 10.00/12.00/15.00/17.00. Attività inclusa nel biglietto d’ingresso (PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA)
Info: http://www.mdbr.it; tel 06/3613776

- TEATRO DEL LIDO: L’Allegra Banderuola presenta ”La befana vien di notte…” a cura di Catia Castagna. Ore 20.30, ingresso libero, spettacolo di Al chiaro di Luna “Pulcinella e la vera storia della Befana” di e con Massimiliano Massari, costumi Simona Traversa. Info: http://www.teatrolido.it

EVENTI PER DOMENICA 6 GENNAIO 2008:

- L´Associazione Musicale ROMAinCANTO organizza per sabato 6 gennaio 2008, alle ore 18,30, presso la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio (P.zza Santi Giovanni e Paolo - Roma) il tradizionale concerto per l’Epifania. Si esibirà il Coro dell´Aventino accompagnato dall´Orchestra ROMAinCANTO, diretti dal M° Fabio Avolio. Soprano solista: Min Ji Kim In programma: brani celebri della tradizione natalizia. INGRESSO GRATUITO. Info: http://www.romaincanto.com

- BIOPARCO: Nel giorno dell’Epifania la Befana in persona regalerà a tutti i bambini in visita al Bioparco una calza. Dalla mattina un gruppo di animatori mascherati da animali, insieme alla Befana, accoglierà i bambini all’ingresso del Bioparco intrattenendoli con giochi, quiz, storie. Dalle ore 12.00 elle 15.00 nella Sala degli Elefanti si svolgerò un concerto di musica per bambini e adulti a cura della “Lotta’s Band” con esibizioni intervallate da animazione e avverrà la consegna delle calze a tutti i bambini. Info: http://www.bioparco.it

Carbone in arrivo!

- …la Befana ha cambiato zona…! Domenica 6 gennaio 2008 Biblioteca Casa dei Bimbi (Municipio Roma X - Cinecittà est) via Libero Leonardi 153, 00173 Roma, tel. (+39) 06 45460381. A cura della Casa dei Bimbi in collaborazione con L’Associazione Culturale Allegramente.
Programma:
Ore 16-17
Accoglienza
“La Battaglia dei Coriandoli” e giochi, truccabimbi, letture animate
ore 17-18:
Spettacolo Teatrale “La fantastica storia del cioccolato”
ore 18-19:
Giocando-ballando aspettiamo la befana e i bambini potranno ancora divertirsi con giochi, micro magie e balli animati.
ore 19:
Arriva la befana! Cioccolata, Noci, Frutti e sculture di palloncini per tutti i bambini presenti.

- EXPLORA! Il Museo dei bambini di Roma organizza il Concorso di bruttezza: MISS BEFANA! Sabato 5 e domenica 6 gennaio, ore 10.00/12.00/15.00/17.00. Attività inclusa nel biglietto d’ingresso (PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA)
Info: http://www.mdbr.it/news/index.asp; tel 06/3613776

- AUDITORIUM, PARCO DELLA MUSICA ospita la tradizionale pista di ghiaccio a grande richiesta prorogata fino al 3 febbraio, dove sarà possibile pattinare tutti i giorni: grandi e piccini possono scivolare sulle lame con un allegro sottofondo musicale. Orari: Da mercoledì 2 a venerdì 4 gennaio dalle 10 alle 21. Prezzo: 1 ora 8.00 euro (compreso noleggio pattini). Info: http://www.auditorium.com

- Presso AUDITORIUM, PARCO DELLA MUSICA la mostra “Vignette dal mondo per i diritti umani”. Nascono dalle matite di 24 celebri vignettisti italiani e internazionali e ripercorrono i 30 articoli della Dichiarazione Universale i disegni satirici che compongono la mostra , con cui il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità ha celebrato la Giornata internazionale dei Diritti Umani del 10 dicembre e che apre le celebrazioni in Italia per il 60° anniversario della Dichiarazione firmata a Parigi nel 1948. L’esposizione, in programma fino al 10 gennaio, si ispira all’iniziativa “Disegnare per la pace”, concepita nel 2006 da Kofi Annan e dal vignettista francese Jean Plantu, editorialista di Le Monde, ed è organizzata in accordo con il Dipartimento Informazione delle Nazioni Unite. Ingresso libero dalle ore 10 alle ore 20. Info: http://www.auditorium.com

- AUDITORIUM, PARCO DELLA MUSICA: Arrivano i clown. Dalla Russia, per la prima volta nel nostro Paese, la compagnia Licedei (“Saltimbanchi”) presenta “La famiglia”, caotica e poetica rappresentazione di una convivenza surreale, a base di esilaranti e funamboliche clownerie. Orario: Sala Petrassi, ore 11. Prezzo: Posto unico 20.00 euro. Info: http://www.auditorium.com

- TEATRO VASCELLO: BIGLIETTO SPECIALE A 1,00 EURO PER I BAMBINI PER IL 1 e IL 6 GENNAIO 2008. Il TEATROFIA di Tenerife (Spagna) presenta “ECHANDO RAICES - METTERE RADICI”, spettacolo comico con mimi per adulti e bambini.
Teatro Vascello - Via Giacinto Carini, 78 Roma Monteverde. Info e prenotazioni: 06 5881021 - 065898031 - promozione@teatrovascello.it
Info: http://www.teatrovascello.it

- TEATRO VERDE: Festa della Befana. Presso Circ.ne Gianicolense 10. Info: http://www.teatroverde.it

- CASINA DI RAFFAELLO: Letture animate dei classici di natale (3-6 anni) e sul tema fantasy (7-13 anni). Orari per il 6 gennaio: 11.15; 12.15; 15.15; 16.15 e 17.15. Attività a pagamento 3 euro a lettura per bambino
Prenotazione obbligatoria sul posto fino ad esaurimento; disponibilità (max 20). Letture animate a cura della Ass. Mi leggi ti leggo. Info: http://www.casinadiraffaello.it

- LIBRERIA “IL BRUCALIBRO”: “I Misteri della Giungla”, laboratorio di narrazione animata per bambini dai 3 ai 7 anni, dalle ore 17.00 alle ore 18.30 a cura di Matteo Frasca (educatore presso l’Associazione Cemea del Lazio e il Centro Nascita Montessori). I bambini saranno coinvolti in un percorso creativo che li vedrà narratori di una fiaba costruita e condivisa insieme all’autore, dove poter raccontare gli eventi, le azioni, i caratteri dei protagonisti, gli “scenari” della storia attraverso:
- strumenti musicali
- marionette
- musiche popolari
- danze popolari della tradizione
Info: http://www.ilbrucalibro.it/

- TEATRO DEL LIDO: L’Allegra Banderuola presenta ”La befana vien di notte…” a cura di Catia Castagna. Ore 16.30, ingresso libero, spettacolo presso il cortile del teatro, Crop Circo in “Bebè e Callisto _ La donna barbuta” ; foyer del teatro Naufragarmedolce in ”Lumicino_una fiaba palestinese”; sala teatro Mago Mancini Show. Info: http://www.teatrolido.it

- “LA BEFANA IN CITTÀ”: La Befana scenderà dal cielo per tutti i Bambini del Mondo domenica 6 Gennaio 2008 che sarà anche la data di inizio del Carnevale. L’iniziativa è promossa dalla “Scuola di Pace” in collaborazione con il Forum delle Comunità Straniere in Italia, il Coordinamento Motociclisti e la Fattorietta. Il 6 Gennaio 2008 tutti alla Fattorietta in vicolo del Gelsomino 68 (traversa di via Gregorio VVI).
PROGRAMMA DELLA FESTA
Alle h. 11.00 - Appuntamento alla Fattorietta
alle h. 11.30 - Visita alla Fattoria degli animali
alle h. 12.00 - Animazione per i bambini
alle h. 13.00 - Pranzo per tutti i bambini offerto dalla Fattorietta, dalla Scuola di Pace e dal Forum delle Comunità Straniere in Italia
alle h. 14.00 - Arriva la Befana per la Gioia di tutti i bambini
Info: http://www.lascuoladipace.org

- TEATRO “LE MASCHERE”: La storia affascinante e segreta dei re magi e del loro viaggio leggendario, intrapreso per raggiungere Betlemme, sarà narrata dalla compagnia Raccontarcantando, con la regia di Maria De Martini, nel Concerto per la Befana, lo spettacolo in scena al teatro Le Maschere, proposto in occasione dell’Epifania il 5 e il 6 gennaio. Gaspar, Melchior e Balthasar, i tre re persiani guidati da una misteriosa stella, sono i protagonisti di questo lungo e magico viaggio, in cui grande risalto sarà dato alla musica. Per bambini dai 3 agli 11 anni. Teatro Le Maschere Via Saliceti 1/3 00153 Roma. Info: - 06 58 33 08 17. E-mail: info@teatrolemaschere.it. Ingresso: biglietto intero 7 euro; biglietto ridotto 6 euro. E’ indispensabile la prenotazione.

fonte: The Eyes

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Nelle foto entrano audio e video. Così il web salva il fotoreportage.

(Panorama) “Stiamo attraversando un periodo pieno d’incertezze. Ci chiediamo se saremo in grado di continuare a esercitare questo mestiere”. Al pari di molti suoi colleghi, Jean-Luc Luyssen, della prestigiosa agenzia fotografica internazionale Gamma, non sa più a che santi rivolgersi. Con un pubblico di lettori in netto calo e la fuga dei pubblicitari, la crisi della stampa sta mettendo a dura prova la vita dei fotoreporter e di chi, come Gamma o Sipa, ne garantisce la sopravvivenza. Per superare questi tempi di vacche magre, Brian Storm, giovane producer multimediale decide di dar vita a un progetto che potrebbe donare nuova vita al fotoreportage: abbinare agli scatti dei più grandi fotografi del mondo un corollario di audio e video. Nasce Mediastorm.org, l’ultima frontiera del fotoreportage che sta rivoluzionando, se non salvando, un professione che molti davano per spacciata.

Signor Storm, il fotogiornalismo è davvero così rischio?
Nessuno, tra professionisti della fotografia e del giornalismo, scatta foto e scrive articoli solamente per una questione di denaro. Il fotoreportage è una professione che suscita molta passione in chi la pratica, ti ci butti perché offre esperienze lavorative straordinarie. Detto questo, oggi i media tradizionali come la stampa, a cui i fotoreporter sono vincolati, non garantiscono più i profitti di dieci o quindici anni fa. Tra il calo di lettori e di pubblicità, la crisi del giornalismo cartaceo ha colpito in pieno la categoria.

Qual è la chiave per uscire dal baratro?
Primo: puntare tutto sulla qualità. Così come era successo nel rapporto tra la tv e la radio, internet non ucciderà la stampa, anche se la sta danneggiando con un giornalismo fai-da-te che vede cittadini-utenti diffondere gratuitamente dei contenuti spacciandoli per articoli giornalisti di alto profilo. Questo trend continuerà, e colpirà soltanto il giornalismo di basso rango. A ruota, è necessario per i fotoreporter fare leva sui nuovi mezzi di comunicazione disponibili per far combaciare un’ampia distribuzione dei propri servizi fotogiornalistici con un minimo di sicurezza finanziaria.

Paradossalmente, sarebbe quindi Internet l’antidoto per curare i sintomi della professione?
Non del tutto. Bisogna saper sfruttare i vantaggi che ti offre ciascun mezzo di comunicazione di massa, sia quelli tradizionali come il giornale, il video o la radio sia Internet. Ovviamente, questo spinge i fotoreporter a rivoluzionare il loro modo di lavorare. Oggi non ti puoi più accontentare di recarti in un posto e fotografare. Durante il reportage, è ormai necessario adoperare tutti i supporti tecnologici che ti consentono di arricchire il lavoro sul campo. Questo significa associare alle foto e ai testi del materiale audio e anche video. La stessa testimonianza del fotoreporter raccolta sotto forma sonora e diffusa su internet come sottofondo del servizio fotografico rafforza considerevolmente l’impatto delle immagini.

Ma si puo’ ancora parlare di fotografia?
Certo. Alla base di tutto, ci sono le foto, non immagini filmate. Prendiamo il servizio di Luis Sinco sui reduci americani dell’Iraq, Marlboro Marine. Sono convinto che la sovrapposizione degli scatti con le voci dei protagonisti offre al lettore uno sguardo ancor più cruento sul contesto devastante in cui questi soldati hanno combattuto. Piuttosto che limitarsi a fotografare i soggetti di una storia, l’audio consente di dare loro una voce. Dimenticarli diventa ancora più difficile.

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Donne e gay? Al volante sono uguali. «Gli omosessuali sono cattivi guidatori e non se la cavano molto bene con l'orientamento e la navigazione».

Lo studio del Queen Mary University di Londra.

(Il Corriere della Sera) Donne al volante, pericolo costante. Così vuole il detto popolare e sembra proprio vero, a quanto ha accertato un gruppo di psicologi della Queen Mary University di Londra. Non basta: a loro avviso, anche gli omosessuali sono cattivi guidatori e non se la cavano molto bene con l'orientamento e la navigazione. Lo studio è stato condotto tramite simulazioni al computer su 140 volontari e ha dimostrato che le donne (sia etero che lesbiche) e al pari delle donne i gay, sono risultati meno abili e più lenti degli uomini eterosessuali a recepire le informazioni legate agli oggetti nello spazio, soprattutto quando si tratta di uno spazio sconosciuto.

PSICOLOGI - Per lo studio gli psicologi londinesi hanno usato test creati per i simulatori di realtà virtuale della Yale University e hanno potuto così verificare con precisione la capacità di ognu nell'imparare e memorizzare orientandosi nella dimensione spaziale. In uno di questi test, i volontari dovevano ad esempio nuotare sott'acqua e trovare delle piattaforme nascoste, mentre in un altro dovevano attraversare otto percorsi virtuali, diramati da un unico centro e trovare la ricompensa presente solo in quattro di questi. «Gli uomini sono risultati più bravi - ha detto al quotidiano britannico Daily Telegraph Qazi Rahman, il professore che ha guidato l'esperimento - nell'orientarsi geometricamente, ad esempio se devono andare a sud o a nord. Hanno un miglior senso della direzione e non sono meno bravi delle donne nell'utilizzo dei punti di riferimento locali. Le differenze si notano al massimo quando si guida in un ambiente nuovo». Secondo il professore, le donne impiegano più tempo per raggiungere la destinazione, fanno più errori, sbagliano strada e hanno bisogno di significativi riferimenti locali.

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Iran, due giovani omosessuali chiusi in un sacco e gettati da un dirupo.

Una pena riservata agli omosessuali secondo i dettami d'amore della legge integralista voluta da Ahmadinejiad e soci.

(Hervè Joseph Lebrun - Lamanicatagliata.com) Lo riporta il quotidiano Qods, ripreso dal sito iran-resist.org: due giovani sono stati rinchiusi in un sacco e gettati da un dirupo nei dintorni della città di Chiraz. La condanna dei due giovani è stata confermata lo scorso 2 gennaio dalla Corte Suprema. I due giovani, Tayab e Yazdan, sono stati chiusi in un sacco prima di essere gettati da un alto dirupo. Con questa nuova esecuzione si manifesta l'alta compassione della sharia davanti agli omosessuali che, nel caso sopravvivano al salto nel vuoto, saranno impiccati.

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Lessico alimentare, ecco i libri di buon gusto.

(Manuela Grassi - Panorama) Un venerdì sera, al bar di un grande albergo milanese, si incrociano una scrittrice, un gastronomo, un industriale-enologo, una bella ricca e sfaticata. Un po’ per celia, un po’ per non morir di noia al primo incontro, la narratrice golosa lancia l’idea di una eccezionale sfida culinaria, post Pranzo di Babette: organizzare per il martedì successivo, quindi in pochissimo tempo, una cena per dieci creando un menu memorabile, accompagnato da vini squisiti, messo in scena come un’opera d’arte. Un avvenimento effimero, consumato in poche ore, da ricordare in un libro. La cena delle meraviglie di Camilla Baresani e Allan Bay (la scrittrice e il gastronomo), appena pubblicato dalla Feltrinelli, narra le gesta di quell’epica serata, i cavalier, le schiumarole, gli amori, e alimenta un genere piuttosto nuovo in Italia: la narrativa gastronomica.

Baresani, autrice di romanzi come Sbadatamente ho fatto l’amore e originale critica di ristoranti sul Sole 24 ore, si schermisce: “Non pensavo a La cena delle meraviglie come a un libro di narrativa, ma come a un reportage raccontato, anche se ci sono diverse invenzioni”. Tra i commensali c’era Roberta Schira, gastronoma e autrice del romanzo culinario Piazza Gourmand (Ponte alle Grazie), che rivendica come il primo nel suo genere in Italia (sta già scrivendo il secondo), ma poi fa ammenda ricordando Casalinghitudine di Clara Sereni. “Il cibo è l’argomento più interdisciplinare che esista” sostiene la vulcanica Schira, che riconosce in Ruth Reichl, l’ex critica del New York Times, autrice di gustosissimi libri autobiografici, la sua maestra. “Parla di storia, economia, geografia, psicoanalisi. La gente inoltre adora sentir parlare di cibo perché difficilmente ne padroneggia il lessico pieno di sfumature”.
Nel mercato anglosassone la letteratura sul cibo è fiorente. Pur essendo stato fondato nel 1923 da un intellettuale ulceroso e inappetente, Harold Ross, il settimanale americano The New Yorker vanta alcune delle più prestigiose firme. In Secret Ingredients. The New Yorker book of food and drinks, il curatore David Remnick definisce gli autori presenti nell’antologia “scrittori per i quali il cibo e il vino sono fonte di piacere, nutrimento, metafora, arte del ritratto, avventura, comicità e narrativa”. Spiriti per i quali la gastronomia è una sfida, come lo era per l’inventore della gastrosofia Jean-Anthelme Brillat-Savarin, che così si rivolse ad Adamo ed Eva: “Primi genitori dell’umanità… voi che perdeste tutto per una mela, che cosa non avreste fatto per un tacchino al tartufo?”.
Sfide vissute ad alto tasso di maniacalità. Bill Buford, già redattore del New Yorker, ha scritto Calore (Fandango), best-seller negli Stati Uniti e in Gran Bretagna: racconto epico delle sue avventure come schiavo di cucina dello chef Mario Batali. Nelle ultime pagine Buford minaccia di indagare al di là delle Alpi e chiarire se è vero che la cucina francese non esisteva prima che Caterina de’ Medici portasse in Francia i suoi cuochi.
L’amore per i vigneti della California, e in particolare per il Pinot nero, ha ispirato a Rex Pickett il romanzo Sideways (Hacca edizioni), che è stato un film di grande successo. Due amici on the road nella Santa Ynez Valley: “Non mi considero un connoisseur” dice Pickett a Panorama. “Ho cominciato a frequentare le degustazioni di vino il sabato pomeriggio nel mio quartiere a Santa Monica. All’epoca ero solo e senza un soldo e quella era una delle mie poche attività sociali. Così il vino è diventato parte della mia vita”.
On the road è anche Il mio giro d’Italia (Tea) dello chef inglese Jamie Oliver, calato sulla Penisola in furgoncino, a caccia di ricette ed esperienze antropologiche: il volumetto è pieno di “riflessioni sulla porchetta” piuttosto che “sul minestrone”. Un naso da formaggio, Edward Trencom, è invece protagonista del romanzo Delitti e formaggi di Giles Milton (a gennaio da Ponte alle Grazie).
Dice Camilla: “Dagli anglosassoni abbiamo appreso che si può parlare di cibo. Ma ricordiamoci che La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene dell’italianissimo Pellegrino Artusi è uno dei libri più belli che ci siano anche dal punto di vista linguistico”.
Scritto a fine Ottocento, quando la cucina angloamericana non era certo rinomata: “È vero” dice Allan Bay, autore di libri come Cuochi si diventa (Feltrinelli) e direttore della collana Il lettore goloso (Ponte alle Grazie), che unisce rigore e amore del racconto. “Il mensile americano Gourmet è nato solo nel 1940, ma Dio mio se hanno corso. In Italia la situazione è diversa, gli italiani hanno raggiunto il numero di calorie quotidiane necessarie pro capite soltanto nel 1962. E quando si è poveri sul cibo non si scherza. Il pranzo di Babette da noi non sarebbe stato concepibile”. Ricordiamoci che i golosi danteschi sono battuti da una “piova/ etterna, maladetta, fredda e greve…”.
C’è voluto il lavoro di persone come Peppino Cantarelli o Gualtiero Marchesi per divulgare l’idea che il cibo è una scelta culturale. E la gastronomia una scienza, dice oggi il fondatore di Slow food Carlo Petrini. “I piatti devono essere proposti seguendo una logica che è nella tradizione dell’alta cucina. Dobbiamo pensare a una specie di scala ascensionale dei sapori, dei pesi” asserisce Bay nella Cena delle meraviglie.
Nel linguaggio del menu, significa, per citare solo alcune delle 14 voci, aprire con ostriche crude e al gorgonzola; ascendere con un timballo di tagliatelle con ragù di pesce e carciofi (una versione principesca con maccheroni viene descritta nel Gattopardo), culminare con un “pollo farcito di Mastro Martino (padre quattrocentesco di tutti i gastronomi italiani) con salsa di fichi, cuori e fegatini”. “Ho scelto piatti della grande tradizione borghese ormai dimenticata dai cuochi moderni perché richiede lunga preparazione” spiega Bay. E calma, pazienza, nonché molti aiuti in cucina. “Una cena da Wwf” chiosa. Camilla Baresani ha apprezzato ogni cosa, avrebbe perfino fatto il bis di timballo, ma era finito, come tutto il resto. Non restava che scrivere: “Era stata proprio una cena delle meraviglie, persino nel ricordo”.

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Amici di Maria. Ispirazioni notturne: ritratto di Zanforlin.

(Per ricominciare) Dovrei dormire, ma in questa notte di Natale passata con la nausea influenzale mi è capitato sott’occhio una ricerca che ha condotto un utente su questo blog: cito testualmente (e assicuro che l’utente non ero io): “Luca Zanforlin ha un bel fisico”.

Mi sono un po’ meravigliato. Poi, ho improvvisamente ricordato il post che ho scritto qualche giorno fa su Luca Jurman e ho dovuto tacere, anche mentre parlavo con me stesso. Tuttavia, io scherzavo (insomma… fino ad un certo punto): qui, invece, è tutt’altro paio di maniche.

Mi sono stupito non perché Zanforlin sia un brutto uomo (per essere un ferrarese doc, classe 1965, fa la sua bella figura in blue jeans… anzi! mi propongo subito per un pacs-dico-relazionestabile), quanto perché, se proprio nel cast di “Amici” devo andare a cercarmi uno con un bel fisico, allora punterei sull’uomo più sexy del mondo (non secondo me, ma secondo un sondaggio americano), Marco Castellano, che si vede poco nel programma, ma quando si vede è un bel vedere.

Questa osservazione mi ha condotto a considerare i motivi per cui Zanforlin, detto anche volgarmente “Zanfo”, abbia tutto questo successo mediatico. Mi sono chiesto: se a condurre la fascia pomeridiana di “Amici” ci fossi io, avrei lo stesso appeal e qualcuno andrebbe a cercare su google “Rembò/Lewis C ha un bel fisico”?

Non saprei. Certo, la trasmissione sembra adatta a rimettere in piedi carriere traballanti. Quel che tocca la De Filippi, improvvisamente, diventa oro luccicante. Non a caso il prossimo anno, o fors’anche prima, “Buona Domenica” dovrebbe passare proprio alle sue cure, in una sorta di quasi ritorno in famiglia, visto che il marito l’ha condotta per diversi anni.

Ciononostante, “Zanfo” ha dalla sua un curriculum di tutto rispetto, a parte la laurea in Lettere. Quando lavorava a gay.tv, della quale era una sorta di collaboratore, anche se ritenuto la “punta di diamante” dell’intera rete, aveva già mosso più che i primi passi in tv, sempre su sponda Mediaset, collaborando a diverse produzioni, anche se non mai di grandissimo successo, fin dal lontanissimo e dimenticato (a ragione) ”Ore 12″ con Gerry Scotti (la storia lo ricorda solo per un caso di plagio del dirimpettaio programma di Guardì su Rai2, mentre il gruppo autoriale di Scotti faceva piuttosto il verso a “Facciamo un affare” con la Zanicchi). E’ in effetti proprio quest’ultima la donna con cui ha più collaborato in tv prima della De Filippi: per lei firma, a distanza di anni, due importanti show serali, ”Iva Show” e “Testarda io”. Ricordo brevemente il resto: ”Perdonami” con Davide Mengacci, sorta di prototipo del primo reality alla “C’è posta per te”; “Goccia nel mare”, con Mara Venier; “30 ore per la vita”, con Lorella Cuccarini e Marco Columbro; e poi tutta una serie di veri e propri reality, come “Brutto anatroccolo”, con Amanda Lear; “Meteore”, con Gene Gnocchi; “Bigodini”; “Tempo di Musica”; “Un’italiana per Miss Universo” e “Super”, con Elenoire Casalegno; “Pop Star”; “Le faremo sapere” (”Provini”); e infine “Chi c’è c’è”, con Silvana Giacobini.

Ora, è dalla terza edizione di “Amici” che collabora con la De Filippi, prima con un ruolo defilato (similmente al suo amico e predecessore Peppi Nocera), poi con una presenza in video sempre più forte, anche maggiore rispetto allo stesso Chicco Sfondrini, che la De Filippi aveva in qualche modo nominato suo sostituto per alcune dirette e soprattutto nel pomeridiano. Ora, Zanforlin è talmente conosciuto che rilascia interviste, gli vengono presentate figlie promettenti da madri premurose, ha scritto un bestseller dal quale è stato tratto un importante musical, legato naturalmente alla scorsa edizione del programma: insomma intorno a lui c’è movimento, forse anche troppo.

Chi lo ricorda a gay.tv non lo riconosce più. Non è passato solo del tempo: Zanforlin è sicuramente diventato più capace, più preciso, riesce a stare nei tempi, anche se non sempre ha la battuta pronta (e con i ragazzi decisione e capacità di risposta esplosiva sono doti necessarie per non fare brutte figure), ha comunque acquisito una certa dimestichezza. Tuttavia, sebbene abbia trovato una sua cifra attoriale adatta al programma (forse anche perché ha avuto il tempo di sbagliare e affinarsi), resta un presentatore debole: non ha il polso per capire il momento giusto (l’intuito animalesco per la conduzione tipico della De Filippi); non è in grado di essere abbastanza autonomo dal suo modello per emanciparsi e gestire il programma senza seguire la grammatica delle scelte defilippesche; spesso e volentieri, si trincera in una posizione corporea che esprime piuttosto difficoltà e chiusura, come quasi fosse una umbratile presenza, che senza piacere si mette davanti alle telecamere.

Ma, se nel caso di Sfondrini, che ebbe pure lui un tempo difficoltà davanti alla telecamera, ciò è perfettamente in accordo con il suo spirito schivo, per Zanfo non si può dire lo stesso. Davanti alla lucina rossa che si accende, Luca è, o almeno dovrebbe essere, a suo agio. Ama questo lavoro, forse perché è un po’ narciso (e sicuramente, se legge questo post, sarà contento che qualcuno lo trovi talmente sexy da cercarlo online).

Insomma, se nel ritorno dal satellite alla tv in chiaro ha perso quel tanto di naiveté che lo caratterizzava non in modo esaltante a gay.tv, ciononostante l’ha fatto senza acquistare del tutto il mestiere. Si intravvede, però, sempre ed ancora quella sua gentile sensibilità, quella sì defilippesca, che gli consente di mettersi sulla stessa linea d’onda dei ragazzi della scuola. Non avrà la stessa abilità della conduttrice nel comprendere istintivamente l’animo umano, ma certo ha la capacità di creare rapporti empatici, trovando il modo di far ragionare spesso tra le lacrime anche i più riottosi.

In altre parole, si vede che ci tiene. E questo è sicuramente il suo lato più umano e migliore.

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P.S.: devo ammettere che in queste fotografie, con il pizzetto, Zanfo è fascinoso. Adesso provo a fare anch’io quella ricerca su google…

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Azouz, 150 famiglie lo vogliono. Il suo legale chiede la scarcerazione.

(TGCom) Azouz Marzouk, il vedovo della strage di Erba recentemente arrestato con l'accusa di spaccio di droga, chiede di uscire dal carcere ed avere gli arresti domiciliari. Centocinquanta famiglie hanno risposto all'appello lanciato un mese fa da difensore del tunisino, che chiedeva di ospitare il suo assistito. E' stata scelta una coppia di Lecco con due figli.

E' stata dunque una vera e propria corsa ad accogliere Marzouk nell'ipotesi che gli arresti domiciliari gli vengano concessi. Centinaia le mail, telefonate e lettere indirizzate allo studio dell'avvocato Roberto Troenscovino che si è trovato a dover fare una selezione arrivando ad una "rosa" di 150 nomi, rigorosamente top secret. Rese note, invece, le motivazioni che hanno spinto a chiedere di ospitare il giovane Azouz. "Mi sento solo, e con Azouz posso condividere le mia solitudine" è una delle motivazioni più diffuse.

La famiglia prescelta sarebbe riuscita a convincere l'avvocato del tunisino ad avere la possibilità di ospitarlo scrivendo nella motivazione:"Abbiamo due figli, una ragazza che lavora e il secondo che va a scuola. Siamo abituati a discutere di tutto e Azouz potrebbe integrarsi nelle nostre abitudini di vita e, a modo suo, arricchire il dibattito. Poi ci darebbe l'occasione di dargli una mano e quidi di sentirci utili".

Lunedì prossimo l'istanza di scarcerazione sarà presentata, e se verrà accolta èpresto Marzouk arriverà nella sua "nuova famiglia".

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Le Orsoline guardano ad Amici e aprono una scuola per talenti. Tra i docenti Claudia Koll.

(Il Giornale) Le suore Orsoline si adattano ai tempi e agli interessi dei giovani, per questo a Roma nasce la Star Rose Academy, i cui corsi partiranno il 14 gennaio (dopo gli esami di ammissione sabato 12), con docenti di nome, che vanno dall’attrice Claudia Koll (direttrice artistica) alla cantante Tiziana Rivale, dal cantante regista Maximo De Marco (che ne è il direttore) al coreografo Mauro Mosconi. L’accademia sarà affiancata da un’Agenzia che cura l’immagine di personaggi affermati e di volti nuovi.

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Iowa, il cognome e i soldi non danno la felicità (e la Casa Bianca).

Il senatore afroamericano ha vinto in Iowa il primo voto per le primarie Usa in campo democratico superando Hillary Clinton. Tra i repubblicani Mike Huckabee ha totalizzato circa il 34 per cento, molti punti percentuali in più rispetto al magnate Mitt Romney.
(Panorama) Il senatore afroamericano dell’Illinois Barack Obama e l’ex Governatore dell’Arkansas Mike Huckabee hanno vinto i caucus (assemblee) dell’Iowa, il primo scrutinio primario in vista delle elezioni presidenziali del 4 novembre, rispettivamente in campo democratico e repubblicano.

Obama ha ottenuto quasi il 38% degli scrutini, davanti all’ex senatore della North Carolina John Edwards e l’ex first lady Hillary Clinton, ambedue appena al di sotto del 30%; mentre tutti gli altri candidati sono sotto il 2%. Visti i pessimi risultati i senatori Joe Biden (Delaware) e Chris Dodd (Connecticut) si sono ritirati dalla gara.
In campo repubblicano, Huckabee vince con un distacco di quasi 10 punti sul secondo, l’ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, un mormone, che potrebbe avere perso già oggi la corsa per la Casa Bianca, nonostante i milioni di dollari investiti nell’Iowa.
Se la cavano tutto sommato abbastanza bene il senatore dell’ Arizona John McCain e l’ex senatore del Tennessee (ed attore di Law & Order) Fred Thompson, ambedue al 13%.
Tra i democratici, i risultati ottenuti da Hillary sono deludenti, anche se l’ex first lady sembra avere il vento in poppa in New Hampshire, dove si svolgeranno le primarie l’8 gennaio, quelle che non di rado in passato si sono rivelate decisive.
I primi commenti a caldo giudicano positiva sia per McCain sia per l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani la sconfitta di Romney. McCain è tra i favoriti in New Hampshire (dove Romney potrebbe andare ora molto peggio di quando inizialmente previsto), mentre le prospettive per Huckabee non sono buone nel piccolo stato del Nord-Est.
Giuliani -che si trova in queste ore in Florida, lo Stato a cui punta per emergere nelle primarie del 29 gennaio- non si è impegnato a fondo nelle prime tappe, consapevole del fatto che i risultati non sarebbero stati buoni viste le sue posizioni relativamente aperte sui gay e l’aborto.
Parlando ai suoi elettori, Obama ha giocato la carta dell’unità tra Americani (ora divisi), mentre Hillary Clinton è apparsa un po’ meno pugnace del solito, probabilmente scossa dai risultati tutto sommato deludenti.
La senatrice dello Stato di New York, pronunciando un discorso dai toni meno battaglieri e meno trionfalistici che in passato, ha detto che non abbandonerà la corsa nonostante la sconfitta ai caucus.
‘’Sono pronta alla campagna, sono pronta a guidare perché in questa elezione è in gioco il futuro dell’America'’, ha detto l’ex first lady, mentre dopo essersi proclamato secondo, Edwards ha spiegato che a suo avviso ‘’ha vinto il cambiamento, ha perso lo status quo'’.

LEGGI ANCHE: Il dossier sulle primarie Usa - Guarda la GALLERY

Gli speciali del New York Times, della Cnn

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Firenze. Chiusa prima del tempo la mostra 'Arte e omosessualità'.

Malgrado le tante polemiche e le "sparate" di Vittorio Sgarbi che hanno accompagnato questa mostra tanto da rendere una mediocre e brutta esposizione di "arte varia" nel caso del 2007 in termini di arte, Arte e Omosessualità: da von Gloeden a Pierre ed Gilles ha chiuso i battenti prima del tempo. In anticipo rispetto alla data prevista (il 6 gennaio) la mostra, in esposizione presso la Palazzina Reale alla Stazione Fs di Santa Maria Novella, ha chiuso i battenti il 2 gennaio. Pare per il poco pubblico, almeno stando ai borderò relativi agli sbigliettamenti.

Fortemente voluta da Vittorio Sgarbi, che ne è anche l'deatore, rifiutata dal Sindaco di Milano, è infine approdata, ad ottobre, a Firenze, anche lì non senza polemiche in primis del solito Sgarbi attaccato però dall'assessore comunale alla Cultura Giovanni Gozzini che non aveva voluto concedere il patrocinio.

Vi riproponiamo la recensione della mostra pubblicata su The QueerWay.

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GayLib, Arcigay Roma e Fabrizio Marrazzo.

Negli ultimi tempi Arcigay Roma si è distinta per un'imbarazzante mancanza di serietà.
Il 15 novembre Marrazzo si stracciava le vesti per un 22enne suicidatosi per via della sua omosessualità, cosa smentita dalla famiglia, la quale aveva poi promesso battaglia.

Un mese dopo la giunta comunale di centro-sinistra, guidata da Walter Veltroni, bocciava il Registro delle Unioni civili ed Arcigay Roma si faceva notare per non aver partecipato alla protesta e per avere incassato quale "risarcimento" (così disse il consigliere Guidi di AN) una sede al Testaccio grazie ad una via preferenziale.

A questo punto la prudenza è d'obbligo: SE Fabrizio Marrazzo ha ricevuto minacce di morte al telefono, merita tutta la mia solidarietà.

Enrico Oliari, Presidente nazionale GayLib.

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Un sosia gay di Kakà in copertina e il giocatore minaccia querele.

Si chiama Lucas Pugliessa e compare senza veli sul G-Magazine. I legali della stella del Milan diffidano la rivista dal fare uso del suo nome.

(La Repubblica) Un sosia gay di Kakà in copertina, e il giocatore chiede i danni. L'attaccante del Milan ha già dato mandato ai suoi legali di querelare la rivista brasiliana G-Magazine, che si rivolge a un pubblico omosex: il magazine non può citare il nome di Kakà nel numero in uscita a febbraio. Diogo Kotscho, portavoce del giocatore, lo ha comunicato all'agenzia di stampa brasiliana Estado. Ma intanto la rivista annuncia un servizio fotografico in cui il sosia del calciatore compare senza veli. E, a ben guardare, la differenza fra i due è davvero minima.

Il ragazzo in questione si chiama Lucas Pugliessa, è originario di Sao Josè do Rio Preto, ha diciotto anni e lavora come modello dal 1997. "Fui scoperto in un negozio da un fotografo - racconta in un'intervista al magazine brasiliano online Atrevida - l'uomo parlò con mia madre dicendole che avevo un futuro in questa professione. In realtà volevo fare il calciatore e, se non lavorassi già, cambierei subito professione".

Come biasimarlo, dunque, se si limita a prestare la sua faccia (in questo caso anche il corpo) per evocare le grazie del più celebre conterraneo? D'altronde, come riferisce il giornale brasiliano O Globo, sono stati proprio i lettori del G-Magazine a chiedere, a gran voce, che la rivista pubblicasse foto - con indosso meno abiti possibile - della stella del Milan. Che sicuramente avrebbe rifiutato l'offerta. Se non si può avere l'originale, si ricorre al tarocco. In fondo, anche questa un'attestazione di stima.

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Danza. Andrè De La Roche protagonista de "Lo schiaccianoci" al Teatro Quirino di Roma.

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Dopo il successo dello scorso anno al Teatro Quirino, ritorna a Roma, questa volta al Teatro Italia dall'11 al 20 gennaio, la nuova versione del balletto "Lo Schiaccianoci" sulle musiche di Petr Il'ic Cajkovskij, diretto da Mario Piazza (che cura anche le coreografie) e che vedra' la partecipazione, insieme al Balletto di Roma, di Andre' De La Roche. Protagonisti, insieme al ballerino americano di origine corso-vietnamita, saranno Azzurra Schena, Hektor Budlla e Paolo Santilli, con l'elaborazione drammaturgica di Riccardo Reim e le scene e i costumi di Giuseppina Maurizi.

In questa nuova versione del balletto, dove spesso situazioni e psicologie vengono letteralmente ribaltate, lo Schiaccianoci, sorta di inquietante alter ego di Drosselmeyer, diviene il grumo di tutti gli incubi della piccola Clara, sinistro personaggio capace di assassinare il fratellino Fritz o di trasformarsi in una macabra Fata Confetto (simbolo dell'ingannevole "dolcezza" dei malvagi). Passando di spavento in spavento, Clara, novella Alice, si destera' quando ormai l'incubo sembra schiacciarla senza piu' scampo: ritrovera' i suoi cari, ma vedendoli ormai con occhi diversi; gli occhi di chi, forse ancora confusamente, comincia a comprendere che da quegli affetti bisognera' imparare a distaccarsi e a fare da soli.

Il tutto narrato secondo le regole e i "tranelli" dei nuovi giochi tecnologici: il sogno si sfrangia nell'incubo di un atroce videogame che ingloba e imprigiona la protagonista, annullando ogni confine tra reale e virtuale, dove non sono piu' tanto i giocattoli a prendere vita, bensi' il giocatore stesso a essere orribilmente trasformato in futile pedina. Ogni possibile "riscatto" andra' cercato dunque secondo tali regole, ma al tempo stesso con i mezzi da sempre a disposizione di ogni creatura umana, ovvero la fede in se stessi e nella nostra parte migliore, uniche vere 'armi' per affrontare lo spinoso cammino degli adulti, alla conquista della propria porzione di felicita'

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Riforma elettorale, tra schemi e tattiche i leader nel pallone.


(Panorama) Stai a vedere che la riforma delle legge elettorale è per i parlamentari italiani come la nazionale di calcio per i tifosi: ognuno ha la sua. E, inevitabilmente, non coincide con quella degli altri. L’ennesimo schema, per esempio, quello alla francese (cioè l’elezione diretta del presidente del Consiglio), avanzato dal vice di Walter Veltroni, Dario Franceschini, non è piaciuto non solo ai “cespugli di sinistra” dell’Ulivo, ma soprattutto ad alcuni esponenti del Pd, in primis al ministro degli Esteri Massimo D’Alema (”Così salta tutto” ha detto a Repubblica) né al presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Enzo Bianco (”Spero sia solo tattica. Altrimenti tutto quello che abbiamo fatto fino ad ora non è servito a niente”, intervistato dal Corsera). Insomma una bella grana, a poco più di una settimana dalla verifica nella maggioranza.

Il modulo Franceschini pare frutto di una logica stringente. Il numero due ha chiesto “Coraggio per passare all’elezione diretta di una persona che abbia la forza di decidere e di guidare il Paese. Che poi sia il presidente della Repubblica eletto, come votò la Bicamerale nel ‘97, o che sia un modello che si avvicini di più al sindaco d’Italia, si vedrà”. Insomma: da sindaco di Roma a quello della nazione il passo, secondo Franceschini (e Veltroni), sarebbe facile e breve.
Non lo è affatto proprio per il protagonista della Bicamerale, Massimo D’Alema che, da convinto sostenitore del modello tedesco (con preferenze), butta lì una domanda e una considerazione: se quello di Franceschini “è un fuoco d’artificio di capodanno allora non vale niente. Ma se è una cosa seria, allora salta tutto: le riforme, il centrosinistra e il governo”. A non convincere il vicepremier è la tempistica dell’intervento del ticket del Pd: “Perché, proprio alla vigilia della ripresa del dibattito tra i Poli sul modello tedesco, con consensi trasversali diffusi, si riscopre il modello francese?”. Tanto che, com’è ormai chiaro da più di un anno, su quel sistema non esiste una maggioranza politica, non solo tra i banchi trasversali del Parlamento, ma neanche tra le fila litigiose dell’Unione.

I timori di D’Alema sono tutti rivolti alla Cosa Rossa. Vero che la proposta di Walter e Dario piace ai presidenzialisti di An (”L’apertura al presidenzialismo va salutata con soddisfazione”, dice Italo Bocchino, responsabile per le riforme del partito di Fini), ai mastelliani dell’Udeur e ai radicali, ma rischia di inimicarsi La Sinistra-Arcobaleno. Da dove non si è fatta attendere una netta bocciatura. Trasporre a livello nazionale il modello romano non va giù alla Cosa Rossa, che proprio nella capitale da tempo sta pensando di aprire i file del suo scontento su sicurezza, decoro urbano, strade mal tenute, trasporti inadeguati, unioni civili. Gennaro Migliore, presidente dei deputati Prc, infatti non ha dubbi: per lui la proposta del Sindaco d’Italia è “Una vera follia impraticabile”.

In questo, il disagio del ministro degli Esteri coincide con quello premier Romano Prodi. Uniti come mai in passato, i due hanno oggi interessi convergenti: tenere in vita il governo, evitando che Veltroni rompa il patto con la sinistra; tenere in vita il dalemismo dentro il Pd, evitando che Veltroni si prenda tutto il potere.
Per il premier in vacanza, parla il deputato Franco Monaco: “Sorprende un po’ lo stop and go o lo zig zag in tema di riforme. È anche la conferma dell’esigenza, da noi più volte avanzata, di un confronto aperto”. Ancor più dura un’altra prodiana doc: Rosy Bindi, già avversaria del duo Veltroni-Franceschini alle primarie dello scorso ottobre. Il ministro della Famiglia ha addirittura chiesto di convocare immediatamente l’assemblea costituente del partito: “Le riforme istituzionali e la riforma elettorale sono cose molto serie. Continuare a lanciare proposte estemporanee con interviste e comunicati stampa non serve a nulla. Anzi rischia di gettare ancor più confusione in un percorso già tanto difficile”.

Difficile da realizzare ma anche da spiegare agli italiani. Che, in mezzo a questo caos di schemi e modelli, è facile prevedere che continueranno a dedicarsi alla nazionale di calcio.

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