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domenica 2 marzo 2008

GF8. Nella settima puntata la nuova stanza, Con "La Segreta"arrivano anche le "pene corporali".

Grande Fratello(Tvblog) Domani, lunedì 3 marzo 2008 alle 21:10 su Canale 5, andrà in onda la settima puntata di Grande Fratello, il reality Endemol giunto alla sua ottava edizione e condotto come sempre da Alessia Marcuzzi con gli interventi di Alfonso Signorini.

La puntata verterà sulla prima, o quasi, settimana di Mirko Sozio, il neo entrato nella puntata in onda eccezionalmente mercoledì scorso che subito ha riscosso l’interesse da parte delle ragazze della casa, prima fra tutte Christine, suscitando la malcelata gelosia di Francesco. A quanto pare l’entrata di Mirko ha scombussolato la vita di tutti i ragazzi e questo verrà mostrato da Alessia attraverso filmati inediti.

La grande novità della serata sarà un “premio” solo per alcuni concorrenti: scopriranno La Segreta, un locale buio e piccolo nel quale sarà molto difficile riposare con tranquillità anche a causa dei numerosi imprevisti che via via accadranno. Sarà l’unico locale mancante da qui alla conclusione del gioco o si prospetta qualche nuovo ambiente che si scoprirà nelle prossime puntate?

La prova della settimana è inusuale; ogni ragazzo ha dovuto esprimere nei giorni da giovedì a lunedì un’opinione cinica, spietata e soprattutto sincera su ogni singolo coinquilino. I cartoncini su cui è stato scritto il temibile giudizio è stato esposto su l’albero della zizzania. Durante la verifica in diretta lunedì, i concorrenti si confronteranno anche duramente e per coloro che saranno i più esposti negativamente, saranno previste anche pesanti “pene corporali”!

Nominate della settimana tre donne: Christine, Lina e Alice. Una di loro dovrà abbandonare la casa. Intanto ai danni di Francesco verrà organizzato da parte del padre un terribile scherzo… Che sia un modo per stemperare la tensione qualora la “sua” Christine dovesse essere l’eliminata?

Chiuderà come sempre la serata un nuovo turno di nomination che decreterà i candidati all’eliminazione nella puntata di lunedì prossimo.

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Aurelio Mancuso a tavola racconta a radio radicale l'incontro con tutta l'Arcigay. Non si candida, se non eletto perde il posto. Il documento finale.

L'intervista rilasciata a Radio radicale da Aurelio Mancuso, Presidente Nazionale dell'Arcigay al termine della Convention..
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ELEZIONI/ ARCIGAY NON SI SCHIERA SU PARTITI, VOTA CANDIDATI LGBT
No a Pdl e Destra. Pronta piattaforma per difesa diritti gay.
(Apcom) - L'Arcigay non esprimerà sostegno ad alcun partito politico in vista delle prossime elezioni politica ma "appoggerrà tutti i candidati del movimento Lgbt, come lobby sociale". L'indicazione emerge al termine degli stati generali di Arcigay, riuniti questo fine settimana a Bologna all'hotel I Portici'.

Arcigay, si legge nel documento finale- "conferma il suo non allineamento, e quindi nessuna indicazione di voto, nei confronti dei partiti delle alleanze che concorreranno alle elezioni politiche del 2008. Arcigay, recependo l'indicazione espressa dal presidente nazionale di estendere l'incompatibilità esistente tra segretario e presidente a ricoprire cariche elettive e di partito, ha deciso di approvare un ordine del giorno in cui l'incompatibilità si estende la medesima incompatibilità anche alla segreteria nazionale gia all'atto della accettazione della candidatura".

L'associazione ha però precisato "una netta e chiara indicazione di non votare alcun partito del centro destra e della destra estrema responsabili nel nostro paese del clima d'odio e di omofobia", che "tra l'altro si concretizza anche con atti di violenza fino ad arrivare all'assassinio di persone lgbt". La più grande associazione nazionale lesbica e gay del paese "indica inoltre di non sostenere i candidati e le candidate esplicitamente omofobi che, con dichiarazioni pubbliche o atti parlamentari, abbiano offeso la dignità delle persone omosessuali".

Arcigay, di contro, "ribadisce il proprio sostegno a tutti e a tutte i candidati lgbt espressione diretta del movimento fra cui Franco Grillini, Gianpaolo Silvestri, Titti De Simone e Wladimir Luxuria. Si attendono ancora risposte da parte del Pd in particolare sulle candidature di Sergio Lo Giudice, presidente onorario di Arcigay e consigliere comunale di Bologna, e di Andrea Benedino, ex portavoce del tavolo delle lesbiche e dei gay del Pd ed assessore al comune di Ivrea".

In ogni territorio, dove è presente l'associazione, i tavoli provinciali di Arcigay sottoporranno ai candidati dei partiti del centro sinistra e della sinistra, collocati in posizione eleggibile, la piattaforma rivendicativa del Roma Pride 2007. "Chi la sottoscriverà e si impegnerà a formare un intergruppo nel Parlamento italiano fra i sottoscrittori della soprascritta piattaforma avrà il nostro esplicito sostegno, sia a livello locale sia a livello nazionale".

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Wilhelm von Gloeden: fotografie, nudi, paesaggi e scene di (ogni) genere.

(Silvia Tomasi - Panorama) Cosa c’è di scandaloso nelle fotografie di nudi maschili del barone Wilhelm von Gloeden (1856-1931), tanto da causare un così forte diverbio fra Vittorio Sgarbi, che le ha volute a tutti i costi in mostra a Milano, e il sindaco Letizia Moratti stanca delle provocazioni del suo assessore alla cultura? La castità sessuale e la pudica naturalezza imbarazzata dei modelli.

“È sorprendente, le sue ingenuità sono grandiose come prodezze” aveva già scritto Roland Barthes nel 1978 in un intervento su von Gloeden presso il gallerista Lucio Amelio, dove Andy Warhol e Joseph Beyus avevano “ritoccato” alcuni nudi del barone tedesco. È inutile dirlo, non c’è niente di più turbativo della commistione fra ingenuità, nudità e bellezza di queste foto all’albumina dai colori grigi, ocra e seppia. L’appeal erotico di questi ragazzi siciliani dagli occhi da fauni ha qualcosa della luminosità sacra e della profanissima pruderie. Occhieggiano da queste immagini pastorelli glabri e nudi, con lisci muscoli non da apollinea statua greca, ma da asciutta natura contadinesca, bruniti di sole e ricoperti con qualche garza alla maniera dei pepli classici, mentre suonano la siringa o lo zufolo, abbelliti da tralci di foglie di viti o acanti.
All’incirca sono 130 gli scatti esposti per questa nutrita retrospettiva su Wilhelm von Gloeden. Fotografie Nudi Paesaggi Scene di genere, questo il titolo della rassegna, curata da Italo Zannier, aperta fino al 24 marzo, nella grande sala del Palazzo della Ragione, dove nel luglio dell’anno scorso aveva trovato spazio l’altra discussa mostra sgarbiana su Arte e Omosessualità. Il catalogo è di Alinari-24 ore.
Von Gloeden voleva creare poesia, luce e bellezza attraverso il mezzo fotografico, idealizzando immagini costruite con un fortissimo richiamo ad un mitizzato purismo classicista: i suoi modelli di giovani o giovanette nudi dovevano trovare il loro corrispettivo nella scultura greco-romana. Ma invece è proprio il difetto stilistico dovuto alla mancanza delle divine proporzioni classiche dei modelli che spesso mostrano le acciaccature della povertà, a toglier dalle foto qualsiasi rigor mortis neoclassico e ugualmente ogni intento pornografico. Sicuramente assente, poi, nelle numerose foto che von Gloeden dedicò al paesaggio siciliano o in quelle, ampiamente rappresentate in mostra, che documentano i disastri del terremoto di Messina.
Ma soprattutto, in von Gloeden, trionfa la magia d’un sogno bucolico, il ritornino all’immaginaria purezza d’un Eden primitivo, perseguita dal barone in questa Taormina incantata dove si è fermato dalla Prussia per motivi di salute e qui ha goduto dell’abbraccio pansessuale mediterraneo. Meno bene è andata dopo la morte dell’artista, avvenuta nel 1931. Gli ideali machisti del fascismo s’andavano imponendo; il compagno di von Gloeden, Pancrazio Bucini detto il Moro, fu arrestato nel 1936 per detenzione di materiale pornografico e dopo il processo distrusse gran parte dei negativi. Una cinquantina di quelle lastre (alcune bellissime e trattate con pigmenti colorati sono presenti in mostra accanto agli scatti in positivo) erano state acquistate dalle collezioni civiche del Castello Sforzesco ed a Sgarbi è apparso “insensato acquistare per i musei cittadini qualcosa che non si intenda o che non sia conveniente esporre”. La qualità della mostra gli dà ragione.

LA GALLERY

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Sanremo 2008. Tricarico beniamino dei gay vince il premio della critica. Polemica, si sapevano da martedì i vincitori. I video.

(Max Forte -All News) E' Francesco Tricarico il beniamino scelto dalla comunità Lgbt per Sanremo 2008. Suo il Premio della Critica intitolato a Mia Martini. Ha vinto con 30 voti il Premio della critica intitolato a Mia Martini - sezioni Campioni. Hanno votato 132 colleghi accreditati presso la sala stampa Ariston Roof. Voti validi 114, schede nulle 18. Al secondo posto Sergio Cammariere (28 voti), seguito da Frankie Hi-Nrg mc (11). Poi Max Gazze' (10 voti), Gio' di Tonno e Lola Ponce (5), Eugenio Bennato, Anna Tatangelo, Tiromancino, Mario Venuti (4), Toto Cutugno, Paolo Meneguzzi (3 voti), Finley, L'Aura (2 voti), Gianluca Grignani, Little Tony, Mietta, Fabrizio Moro (1 voto). Tricarico e' vestito dal marchio onlus Codiceasbarre delle detenute del carcere di Vercelli.
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SANREMO: ERA GIA' TUTTO DECISO? NOMI DEI VINCITORI GIA' NOTI DA MARTEDI' SCORSO
(Prima) Tutto era già scritto? Come al solito le ombre e i dubbi sul Festival si riaffacciano puntualmente. Questa volta le velate accuse arrivano dall'Associazione Telefono Antiplagio che già nei giorni scorsi aveva annunciato di conoscere i nomi dei vincitori, grazie ad una telefonata anonima. "Come dichiarato il 27 febbraio scorso - spiegano in una nota - confermiamo che l'anticipazione a Telefono Antiplagio del nome del vincitore del Festival di Sanremo ha avuto riscontro ed e' documentata, con data certa, su Youtube. La segnalazione pervenutaci riguardava anche il nome del vincitore della categoria ''giovani'' (i Sonohra) e le notizie sul plagio di Loredana Berte'. Telefono Antiplagio, per non condizionare l'organizzazione e le giurie, non aveva fornito ulteriori particolari, ma aveva dichiarato che avrebbe certificato le indiscrezioni. E infatti da martedi' 26 e mercoledi' 27 febbraio, su Youtube, sono riportati gli annunci di vittoria di Gio' Di Tonno & Lola Ponce, dei Sonohra, e le rivelazioni sul caso Berte': notizie talmente esplicite da far diventare superfluo ogni commento. Telefono Antiplagio si rifiuta di credere che a Sanremo fosse gia' tutto deciso e preferisce pensare ad un evento casuale".
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LOLA PONCE GIO DI TONNO E LOS VIVANCOS SANREMO 2008.

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SONOHRA - "L'Amore" [FINALE].

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Grecia. Il governo conservatore apre alle unioni di fatto eterosessuali. In futuro riconosciute anche quelle gay?

Pronto progetto legge.
(Alice - Apcom) La Grecia apre alle convivenze eterosessuali: il ministero greco della Giustizia ha elaborato una proposta di legge che riconosce le unioni di fatto tra persone di sesso opposto.

Malgrado la debole percentuale delle unioni libere nel paese ellenico - dove i matrimoni religiosi godono ancora di una grande popolarità, e quelli civili sono ancora l'eccezione - la proposta di legge punta a colmare una "lacuna" legislativa e riconosce gli stessi diritti alle coppie che scelgono di vivere fuori dal matrimonio, scrive oggi la stampa greca.

Secondo il quotidiano "Ta Néa", il progetto di legge del governo conservatore attualmente si rivolge alle coppie etero, ma in futuro potrebbe estendersi a quelle gay.

Nel febbraio 2005 il Comitato greco dei diritti umani, un organo ufficiale del consiglio del primo ministro, chiese al ministero della Giustizia di "legalizzare la convivenza tra persone dello stesso sesso", per mettere fine alle discriminazioni nei confronti dei gay, soprattutto in materia fiscale e di patrimonio.

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Benedino, Pd, si autocandida in parlamento quale rappresentante dell'Arcigay.

Si dimette da coordinatore tavolo lgbt. Va cambiato il rapporto.
(Apcom) "Lasciando stare le battute con l'analogia al caso Mastella, se mi venisse chiesto di scegliere fra l'appartenenza alla famiglia Arcigay e il mio ruolo del partito io sceglierei la famiglia". Nel corso degli stati Generali di Arcigay a Bologna, Andrea Benedino ha annunciato di voler lasciare il ruolo di portavoce del tavolo Lgbt del Pd. "Da oggi non mi considero più portavoce del tavolo lgbt del partito democratico anche se continuerò a portare nel Pd la mia voce di militante di Arcigay ma non sono disponibile a candidature di servizio", ha detto.

"Il rischio di azzeramento di rappresentanza di Arcigay nel prossimo parlamento è alto - ha affermato Benedino - per questa ragione occorre reagire. Un articolo, pubblicato qualche giorno fa su un quotidiano nazionale, è stato un attacco costruito ad arte contro la nostra associazione e il suo presidente Aurelio Mancuso. La risposta data il giorno dopo da Walter Veltroni non è che la conferma di quel che ho detto e non la smentita".
"Per la mia candidatura - ha concluso- è successo un fatto inedito rispetto al passato: 40 giovani dirigenti del Pd piemontesi provenienti dai Ds e dai Dl hanno firmato una lettera a mio sostegno. Il rapporto che ha Arcigay con i partiti deve cambiare perché cosi non può andare avanti".

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Sanremo 2008. Un ospizio di giovani dove vince la mediocrità.

I vincitori Voto: 0

1) Giò di Tonno/Lola Ponce

2) Tatangelo

3) Moro

(Gino Castaldo) Non è che a questo festival ci fosse tanto da premiare. Ma la vittoria dei due zuccherini e il secondo posto della Tatangelo riportano il festival ai suoi anni peggiori. Va detto che era prevedibile. L’andazzo si era capito da un pezzo. Ciò non toglie che siamo alle solite. Questi meccanismi di voto, compresa la giuria di qualità che di qualità non era, sono sconcertanti. Come diciamo da anni. In fondo l’anno scorso è vero che ha vinto Cristicchi ma secondo e terzo furono Albano e Mazzocchetti, quindi c’è mancato un pelo. In questo davvero il festival non cambia. Peccato.
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In apertura pensiero per le morti bianche . Parolaccia di Tricarico (e premio della critica).
Trionfano Giò di Tonno e Lola Ponce.
Vince la canzone «Colpo di fulmine», scritta da Gianna Nannini. Chiambretti a Pippo: è l'ultima volta insieme.

(Il Corriere della Sera ) Il festival di Sanremo 2008 è stato vinto da Giò Di Tonno e Lola Ponce, con la canzone scritta da Gianna Nannini, "Colpo di fulmine". Applausi scroscianti dal pubblico dell'Ariston. La coppia era tra i favoriti della vigilia e la canzone è stata scritta dall'artista senese per il musical "Pia de' Tolomei". «Io sono innamorata follemente del pubblico italiano e dell'Italia - ha detto la cantante argentina - e anche di questo uomo (ha detto rivolgendosi a Pippo Baudo, ndr) che ha fatto tanto, e continua a farlo, per la musica e per i cantanti». Alla fine, complimenti, baci e abbracci - intensi , sinceri e commossi - anche tra Pippo Baudo e Piero Chiambretti, mattatori di questo festival.

IL PODIO - Sul podio della 58esima edizione del festival sono giunti anche Anna Tatangelo, seconda con la canzone sull'amore gay intitolata «Il mio amico», e Fabrizio Moro, terzo con la canzone "Eppure mi hai cambiato la vita".

TOP TEN - Ecco i primi dieci classificati del festival di Sanremo 2008: 1) Giò Di Tonno e Lola Ponce (Colpo di fulmine) 2) Anna Tatangelo (Il mio amico) 3) Fabrizio Moro (Eppure mi hai cambiato la vita) 4) Toto Cutugno (Un falco chiuso in gabbia) 5) Finley (Ricordi) 6) Paolo Meneguzzi (Grande) 7) Sergio Cammariere (L'amore non si spiega) 8) Gianluca Grignani (Cammina nel sole) 9) Little Tony (Non finisce qui) 10) Eugenio Bennato (Grande Sud).
LA PAROLACCIA DI TRICARICO - Alla fine c'è scappata la parolaccia, proprio in extremis. «Str...», rivolto non si sa bene a chi, ma con il microfono ben aperto. L'epiteto è stato pronunciato da Tricarico, che ha chiuso la rassegna canora. Segnali di insofferenza il cantante li aveva mostrati già dalla prima sera e nella serata finale, la battuta di Piero Chiambretti sul fatto di essere sempre l'ultimo a cantare l'ha fatto arrabbiare davvero. Allo stesso Tricarico è andato il premio della critica intitolato a Mia Martini.

CAMMARIERE - Fischi del pubblico (e disapprovazione anche da parte di Baudo-Chiambretti) all'annuncio del settimo posto di Sergio Cammeriere. Per lui c'era stata anche una standing alla fine della sua esibizione parte della giuria di qualità, che si è alzata in piedi e ha assegnato al brano "L’amore non si spiega" una votazione di 97 su 100. Anche Fabrizio Moro era stato molto apprezzato dalla giuria di qualitá, ottenendo 94 voti.

DE ANDRE' -  Frankie Hi Nrg ha portato Fabrizio De Andrè sul palco dell’Ariston. L'incipit del suo brano ’Rivoluzione’ appartiene al cantautore genovese scomparso (nell'album ’Storia di un impiegato’ del 1973). Frankie Hi-Nrg, prima di cominciare a cantare, ha inserito il 33 giri in un giradischi e ha lasciato allo stesso De Andrè l'onore di dare inizio al brano. Alla fine polemica con Mughini e Fede, della giuria di qualità, sulla rivoluzione fatta con le canzonette. Commentando il voto basso assegnato, Mughini ha criticato il testo di 'Rivoluzione', mentre Fede non ha condiviso le tesi del brano. Mostrando in alto il disco di De Andrè, Frankie ha risposto: «Essere ciriticati da voi e un onore. C'è chi la rivoluzione l'ha fatta in buona fede».

OMAGGIO A SANDRA E RAIMONDO - Nella serata finale del festival, con i big in corsa per la vittoria, c'è stato anche il tempo per un omaggio a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Il pubblico dell’Ariston ha accolto con una standing ovation la coppia, premiata con il «premio alla creatività» dal presidente della Siae perché sono «l’esempio più calzante di come si possa fare comicità senza ricorrere alle trivialità».

MORTI BIANCHE - La finale di Sanremo era cominciata con un omaggio e un ricordo dei morti sul lavoro. «Questa sera ci sembra doveroso ricordare una tragedia che sta colpendo il nostro paese, i morti sul lavoro», ha detto Pippo Baudo, che ha ricordato la scomparsa, pochi giorni fa, di un operaio del porto di Genova.

I CANTANTI -  Era stato Paolo Meneguzzi ad aprire la serata finale. Il sorteggio, avvenuto nel pomeriggio alla presenza del notaio, ha messo ancora una volta in testa l’inteprete del brano ’Grande’, che si era esibito per primo anche nella puntata d’esordio della kermesse canora. Oltre al pubblico da casa, le canzoni sono state votate da una giuria di qualità composta da Eleonora Abbagnato, Gianni Boncompagni, Martina Colombari, Emilio Fede, Tiziana Ferrario, Fabrizio Frizzi, Gloria Guida, Giancarlo Magalli, Giampiero Mughini e Mariolina Simone.

ELIO - Dopo essere stato i protagonisti del Dopofestival Elio e le storie tese si sono esibiti sul Palco dell’Ariston con una rivisitazione di 'Piano pianissimo', tratto da `Il Barbiere di Siviglia’ di Gioacchino Rossini, naturalmente in chiave rock. A presentarlo la vj di All Music, Lucilla Agosti, che con lui ha presentato il Dopo festival. «Volevamo proporre questo brano in gara, ma ci hanno detto che era giá edito» hanno detto. La performance di Elio e compagni, tutti in constume settecentesco e con enormi parrucche in stile, è stata la più applaudita e convincente della serata finale. Gli Elii, come ormai sono stati ribattezzati al festival, si sono esibiti davanti ad una gigantografia dell'amico e compagno di gag arrchitetto Magoni , in look da candidato. A concludere la performance un momento commovente, quando Elio ha ricordato l'«amicone Fejez» scomparso prematuramente 10 anni fa, uno dei componenti della band, che era sul palco a cantare quando vennero a Sanremo con «La terra dei cachi».

CHIAMBRETTI: ULTIMA VOLTA INSIEME - Come da copione le battute di Piero Chiambretti hanno movimentato la serata sin dalle prime battute. Chiambretti ha scherzato con la folta giuria di qualità, ricordando a Gloria Guida il suo passato di star della commedia sexy ma la battuta più divertente l'ha riservata a Emilio Fede: «Non ha ancora votato, ma tanto sappiamo a chi va il suo voto». Poi rivolto a Baudo ha detto: «E' l'ultima volta insieme, questa coppia la dobbiamo scoppiare ed io ho già chiesto l'affidamento dei Finley».

VERDONE - Entrati in scena come i coatti Enza e Moreno, Carlo Verdone e Claudia Gerini hanno riproposto la coppia di personaggi più celebri del loro repertorio. Dopo aver discusso con una signora in platea per una poltrona occupata, Verdone-Moreno e la Gerini-Enza hanno eseguito Fortune Teller, un vecchio classico dei Rolling Stones, con Carlo Verdone alla batteria e la Gerini cantante. Il tutto con il supporto di un breve spezzone di Grande grosso e Verdone, il nuovo film del comico romano.
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