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sabato 13 ottobre 2007

Roma: Con una mostra riapre l'Excobitorium della VII coorte.

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Rimarra' aperta fino a domenica sera la mostra ''Roma e i suoi re'', che ripercorre la storia del popolo romano fin dalla vicenda del suo 'nobile padre Enea' che, in accordo con i recenti ritrovamenti archeologici nei pressi di Lavinio, risulterebbe essere non totalmente frutto della fantasia di Virgilio. L'esposizione, che consiste in un'installazione di pannelli tematici realizzati a cura dei volontari dell'associazione Nuova Acropoli, presenta uno straordinario valore aggiunto: e' allestita nell'excubitorium della VII Coorte dei vigili del fuoco, una vera e propria caserma dei pompieri risalente al II secolo d.C.

''Roma divento' una grande metropoli -spiega l'archeologo Andrea Carandini- e con il suo milione di abitanti esigeva tutta una serie di servizi, che furono attivati dalle istituzioni pubbliche esattamente come successe nella Londra e nella Parigi del 1800. Le coorti dei Vigili del Fuoco erano sparse su tutto il territorio urbano, ma questa e' assolutamente unica per lo stato di conservazione in cui e' rimasta. Per questo meriterebbe ben piu' numerose aperture, oppure delle visite regolari in orari programmati''.

L'excubitorium si trova nel rione di Trastevere ed e' solitamente chiuso al pubblico. ''L'abbiano scelta noi perche' abbiamo visto che e' un luogo che si cerca di rivalutare'', riferisce Giulia Cardinale, responsabile nazionale dell'associazione Nuova Acropoli. ''Sono molti -continua- i luoghi della Roma Antica che potrebbero essere meglio conosciuti. Ed e' questo il proposito che anima la nostra organizzazione, la quale annovera appassionati di letteratura, storia e filosofia che preferiscono agire, piuttosto che assistere al progressivo disinteresse nei confronti delle nostre radici''.

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Vinci Mika!: MTV Pass ti regala gli ultimi biglietti.

Manca poco al tutto esaurito per i due show italiani di Mika, il 19 ottobre a Torino e il 20 a Bologna.

MTV Pass però ti regala un'incredibile opportunità: vincere gli ultimi biglietti rimasti per uno dei due concerti, a tua scelta.
Invia un SMS con scritto PASS 10P al 48254!
Riceverai la suoneria di Relax Take it Easy e la possibilità di vincere il concerto di Torino (19/10) e Bologna(20/10).

Un pass virtuale per un mondo reale.
Info: www.mtv.it/mtvpass

Dopo i successi di 'Grace Kelly' (brano più programmato dalle radio in tutto il 2007) e 'Relax', Mika vola di nuovo alto con il terzo estratto dall'album già oro 'Life in Cartoon Motion', dal titolo 'Love Today'.

Il mondo del pop ormai è suo e il pubblico italiano lo aspetta al varco!

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Mtv Italia: Arriva Vale tutto il primo quiz quotidiano.

Condotto dagli Zero Assoluto, in onda da lunedì alle ore 14.30.

(Apcom) - Arriva "Vale tutto", il primo game show quotidiano di Mtv Italia. Condotto dagli Zero Assoluto, al secolo Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi, andrà in onda sul canale televisivo a partire da lunedì 15 ottobre. Obiettivo del gioco - in onda dal lunedì al venerdì alle ore 14.30 - sarà quello di rispondere a nove domande in sessanta minuti avendo così la possibilità di aggiudicarsi i tre premi in palio. Teatro della trasmissione sarà la strada: il quiz è infatti itinerante e totalmente interattivo. Le comunicazioni tra conduttori, concorrenti ma anche spettatori avverranno attraverso un notebook.

A differenza degli altri game-show, il concorrente di "Vale Tutto" si ritroverà all'interno dello show mentre svolge una sua attività quotidiana: mentre è in viaggio sull'autobus per andare a scuola, quando pranza o si allena. Anche gli Zero Assoluto non saranno in un normale studio televisivo, ma commenteranno le varie fasi del gioco chiusi in un ascensore d'acciaio che salirà di un piano man mano che il concorrente risponde in modo corretto alle domande.

I concorrenti dovranno rispondere a domande inerenti il mondo della musica ma, come ogni quiz che si rispetti, avranno a disposizione degli aiuti. Come premio - si legge in un comunicato di Mtv Italia - la realizzazione dei loro desideri: in "Vale Tutto", infatti, i premi in palio sono scelti dagli stessi concorrenti sulla base dei propri sogni

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A Firenze il sogno di Letizia e Alessandro.

(Donatella Bertozzi - Il Messaggero) E’ un sogno che sta, finalmente, per avverarsi. Nel pomeriggio di domani, sul palcoscenico del Comunale fiorentino, Letizia Giuliani e Alessandro Riga, due talenti di prima grandezza, orgoglio del balletto italiano, cresciuti alla scuola di danza del teatro dell’Opera di Roma, tornano a danzare insieme, come nei giorni della scuola, protagonisti di un raffinato e popolarissimo capolavoro del balletto romantico: La Sylphide, del grande coreografo danese August Bournonville.

Maliziosa, dispettosa, ingenua e tragica la Silfide della Giuliani - da qualche anno splendida étoile della compagnia fiorentina, oggi diretta da Vladimir Derevianko - ha già letteralmente conquistato il pubblico ieri sera, al debutto, affiancata da un altro fuoriclasse italiano, Alessio Carbone, oggi primo ballerino dell’Opéra di Parigi. Ma quella con Riga è una partership che pare scritta nelle stelle.

«Era il nostro sogno - dice Paola Jorio, direttrice della scuola di danza del teatro dell’Opera, che li ha cresciuti entrambi - quando erano insieme a scuola, Letizia e Alessandro (lei di poco più grande di lui, ndr) erano la nostra coppia ideale. Noi tutti speravamo che potessero avere la fortuna, un giorno, di ballare insieme».

Ma la fortuna, fin qui non li aveva gran che assistiti. Lei, dopo un primo rodaggio nella compagnia dell’Opera, era stata voluta a Firenze da Elisabetta Terabust. E da Firenze ha più volte spiccato il volo, fino al successo internazionale per due stagioni al Birmingham Royal Ballet e più recentemente al Metropolitan di New York accanto ad Angel Corella, star dell’ABT, in una coreografia di Christopher Wheeldon, il coreografo più in ascesa del momento.

Riga, dopo una serie eccellente di debutti, ancora giovanissimo, in alcune creazioni di Beppe Menegatti per la compagnia dell’Opera, ha trovato fama e stabile accoglienza nella compagnia di Dresda, all’epoca diretta da Derevianko, che ha però lasciato preferendo, per ora, una difficile ma assai più soddisfacente carriera da free lance.

Ed ecco finalmente che Firenze li riunisce in un allestimento, il caso vuole, proprio del Teatro dell’Opera di Roma (che, grazie a Carla Fracci, ha acquisito qualche anno fa in repertorio una delle migliori versioni del balletto, celebre cavallo di battaglia della grande Maria Taglioni, nella coreografia originale, del padre Filippo). L’attesa è grande e oltre al pubblico fiorentino la sala si annuncia fitta anche di presenze romane.

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Nudo a New York (con cellulare).

(BlogFriends) Solo a New York: un uomo nudo ha passeggiato tra la folla di Times Square nell'indifferenza divertita dei passanti. E sempre solo a New York, il giovanotto di Brooklyn è stato immortalato mentre chiacchierava e mandava sms come se nulla fosse sul cellulare. Josh Drummer, commediografo di 26 anni laureato a Yale, è stato fotografatissimo prima di venir fermato dalla polizia che lo ha «beccato» privo anche di documento di identità.
L'Adamo di Times Square, la cui performance è apparsa sul 'New York Post', è stato quindi portato all'ospedale Bellevue per una valutazione del suo stato mentale.
Non è la prima volta che nella strade di New York, dove la gente è abituata a tutto, un uomo nudo riesce a passare quasi inosservato tra la folla.
Era successo l'anno scorso a febbraio, quando un giovane di colore aveva percorso di buon passo First Avenue prima di venir fermato all'ingresso delle Nazioni Unite quando aveva cercato di entrare senza documenti (dal sito www.nypost.com)

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An fa propaganda: «Single tartassati» La Russa guida la marcia romana.

Milano è la capitale dei single e la pattuglia dei 2500 partita per la marcia su Roma di An sarà grata a Ignazio La Russa per la battaglia sugli sgravi fiscali. Il capogruppo di An ha messo la questione in testa alla manifestazione «Meno tasse più sicurezza», lanciando l’idea di una destra che - sorpresa - combatte per aiutare il celibato. Oggi An sfilerà nella Capitale, da Piazza della Repubblica (...)

(...) al Colosseo. La Russa partirà alle 7 del mattino dalla Centrale con il treno speciale dei militanti che hanno qualche ragione in più per lamentarsi di Prodi. «Nulla di buono per l’Italia, tutto di cattivo per il Milano e per il Nord» è lo slogan.
Ecco il quoziente familiare riveduto e corretto sulle esigenze ambrosiane. È vero che bisogna «aiutare i giovani a sposarsi, le famiglie a crescere i figli, a tenere gli anziani a casa, ad arrivare alle fine del mese con lo stipendio». Ma nella città in cui il sorpasso dei single sulle coppie con figli è certificato dal Censimento (220mila contro 159mila) è impossibile non tenere conto dei tanti che, volenti o nolenti, vivono soli. «Per loro i costi sono molto più alti che per una coppia» spiega comprensivo La Russa. E la ricetta di An prevede di tenerne conto: «Sgravi per le famiglie numerose ma anche per i single». Meno tasse, insomma. E poi abolizione dell’Ici sulla prima casa e la sicurezza. «Nella difesa dei cittadini Milano è ancora più trascurata del resto d’Italia. Il governo non ha neppure ascoltato le legittime richieste del sindaco, Letizia Moratti».

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Gli stilisti della rivoluzione in mostra a Palazzo Strozzi

Dal 12 ottobre a Firenze l'esposizione "ControModa - La moda contemporanea". Duecento abiti per testimoniare il passaggio dalla sartoria alla couture globale.

Così alcuni designer cambiarono il concetto di stile, facendo sì che la moda fosse non solo interpretazione del proprio tempo, ma anche dispositivo capace di registrare i cambiamenti culturali e sociali. Le opere di Pucci e Moschino, Prada e Gigli, Armani e Margiela, Gaultier e Missoni, Versace, Dolce e Gabbana, Mugler, Miyake, Alaia, Yamamoto, Cardin, Westwood e molti altri dei più importanti creativi che hanno rivoluzionato la moda negli anni recenti danno vita a ControModa - La moda contemporanea, un'esposizione che apre i battenti venerdì 12 ottobre a Firenze, Palazzo Strozzi, dove resterà fino al 20 gennaio 2008.

GUARDA LE IMMAGINI

Duecento abiti provenienti dalla collezione permanente del LACMA, il County Museum of Art di Los Angeles, trovano spazio nelle grandiose sale del palazzo, capolavoro indiscusso dell'architettura rinascimentale. Quattro le sezioni della mostra - Costruzione, Forma, Materiali, Concetto - secondo un percorso che parte dalla trasgressione delle regole ferree della sartoria per arrivare alla nascita della moda globale.
Gli abiti esposti raccontano "come la costruzione della tradizione sartoriale con le sue tecniche meticolose venga abbandonata - spiega la curatrice della mostra, Maria Luisa Frisa - per sottolineare particolari un tempo nascosti: cuciture, orli sfilacciati, bottoni finti come nella giacca di Martin Margiela, tra le creazioni in mostra, indossabile al diritto e al rovescio". L'abito non serve più a nascondere i difetti e a far risaltare le qualità: la forma, quindi, può modificare le linee del corpo, avere una modello geometrico autonomo. Il corpo diventa una componente dell'abito, e non viceversa.

Infinite le possibilità create dagli sviluppi della tecnologia tessile. Precorritore dei tempi, Emilio Pucci con i jersey in seta stampata, fino alla carta di gelso utilizzata in un soprabito di Miyake, mentre Miuccia Prada unisce strisce di plastica alla seta. "Sicuramente è mutato il concetto di ciò che è ritenuto portabile - spiega ancora Frisa - mentre molti artisti contemporanei ricorrono al linguaggio della moda per esprimersi".

I designer presenti in mostra sono quelli, insomma, che hanno sovvertito le convezioni del bello e le regole del gusto. Che hanno dato vita a una poetica che ha portato la loro moda a superare i canoni di forma, proporzione e modello. "Quelli che hanno fatto dimenticare la definizione di moda come arte minore - dice Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione Palazzo Strozzi - definendone il ruolo primario nella cultura contemporanea. La moda è specchio dei tempi: non può essere separata né dall' identità italiana, né da quella fiorentina, che l'ha vista nascere".

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Omosessuali in Vaticano: Spy story a luci rosse.

(Queerway) Se qualcuno pensava che il Vaticano fosse un'organizzazione da quattro soldi, è arrivata l'ennesima smentita.
La macchina dei suoi "servizi segreti" deve essersi messa in moto immediatamente quando un paio di settima fa La7 ha inaguruato la stagione televisiva di Exit con un'inchiesta sui preti gay che frequentano le chat omosessuali per rimorchiare ragazzi e pertarseli a letto.

Una trasmissione pensata e meditata, tutta basata sull'"intrattabilità" dell'argomento e sull'esplosività dei pruriti omofobi (o omofili) della nostra bella Italia, in cui un gay fa notizia, un gay che parla dei propri gusti sessuali innalza lo share, un gay prete che racconta cosa gli piace fare a letto e che rimorchia in televisione fa gridare allo scandalo e può dare un sacco di notorietà e costituire un trampolino di lancio per una trasmissione televisiva.
La D'Amico (conduttirce di Exit) e i suoi lo scandalo lo avevano preparato bene, cercando anche di fare attenzione alla privacy. Nel programma un ragazzo si è prestato a farsi adescare in chat e incontrare i vari prelati con telecamere nascoste, volti oscurati e voci contraffatte.

Ma questi mezzucci mediatici pare non siano stati sufficienti a disarmare i potenti meccanismi dell'intelligence vaticana. E così la testa di uno dei prelati è saltata. D'altronde, cosa ci si poteva aspettare per uno che tranquillamente da' appuntamente all'inviato in un ufficio all'interno del Vaticano e che parla in televisione dei propri gusti sessuali gay-sado-maso e di come non si senta in "difetto" rispetto alla dottrina di quella chiesa che lui stesso ha il compito di divulgare?

Il protagonista (vittima) della vicenda pare essere un alto prelato, monsignore di circa 60 anni ben portati, titolare di rubriche giornalistiche su siti attenti alla vita della Chiesa e del Vaticano, tra i volti più noti dell'emittente cattolica Telepace dove per anni ha curato rubriche a carattere religioso. Il gagliardo sessuomane, inoltre, pare essere capoufficio di uno dei più importanti dicasteri pontifici, la Congregazione per il Clero, il "ministero" pontificio retto dal cardinal-prefetto Claudio Hummes, brasiliano, che sovrintende, tra l'altro, alla gestione degli oltre 400 mila sacerdoti presenti in tutte le diocesi del mondo e alla formazione religiosa di seminaristi e catechisti.

Tra l'altro, il monsignore colpevole di essere finito in televisione e di essere caduto in una trappola giornalistica per eccesso di voglia sessuale, pare sia anche uno di quelli bravi, fino a pochi giorni fa in "ascesa" nell'establishment vaticano, perché titolare di altri due importanti incarichi, alla Commissione speciale per la trattazione delle cause di dispensa dei sacerdoti e alla Peregrinatio Ad Petri Sedem, l'organismo responsabile dei pellegrinaggi in arrivo in Vaticano, nell'ambito del quale operava nella Consulta pastorale.

Che si sia trattato di vera e propria presunzione e delirio di onnipotenza da parte del prete omoamicale o di sfortunata coincidenza, fatto sta che subito dopo la messa in onda del servizio in Vaticano qualcuno ha riconosciuto la stanza dell'incauto sacerdote trasformata in improvvisato set e dove si sospetta possa essere avvenuto anche qualche "episodio" a luci rosse.
Riconosciuti nel filmato pure l'ascensore di accesso alla Congregazione del Clero e la porta di ingresso del dicastero, ripresi dalle telecamere mentre il prelato fa accomodare la preda che poi si rivelerà essere temibile cacciatore.

Dopo una più attenta verifica del servizio ed una veloce inchiesta interna, facilitata anche dal fatto che l'unico a tenere la chiave dell'ufficio era il capo ufficio incriminato, il monsignore è stato immediatamente sospeso dall'incarico e denunciato alle autorità giudiziarie pontificie che hanno subito aperto un fascicolo a suo carico.
Da tre giorni la porta dell'ufficio è chiusa a chiave, nessuno vi può entrare, il telefono squilla a vuoto, sia quello del posto di lavoro del monsignore che quello di casa. Non si sa se dopo la sospensione si arriverà al licenziamento, eventualità che dovrà essere presa in considerazione dal tribunale pontificio dopo un dibattimento previsto dalle leggi vaticane. Da qualche giorno, però, dell'alto prelato si sono perse le tracce.

Insomma, il caso mediatico e anche legale è anche partito e a dire il vero non si capisce molto bene si tratterà di una causa di lavoro, di una incriminazione per immoralità o di un vero e proprio procedimento di scomunica.
A margine, in modo un poco malevolo, mi viene da fare una provocazione: una di quelle ipotesi che non dico siano vere, ma che non sono sicuramente impossibili.
Premessa: uno ha un ufficio in Vaticano, è un volto molto noto della curia, e di tanto in tanto (ma in realtà con una certa frequenza) si porta dei ragazzi in ufficio per farci del sesso. Questi ragazzi, loro invece sconosciuti e probabilmente talvolta neanche troppo mascolini, vanno in giro per i corridoi, entrano in un ufficio che dovrebbe essere chiuso, e magari durante qualche sessione hardcore si fanno sfuggire qualche gridolino di troppo.

E ora ecco l'ipotesi: qualcuno questa faccenda la doveva sapere, e faceva finta di niente: un poco come le mie vicine di casa, che non sanno che io sto con il mio ragazzo (con il quale convivo).
Quindi il riconoscimento potrebbe non essere stato frutto di un attento lavoro di indagine: semplicemente qualcuno, vedendo la trasmissione, avrà pensato: ma quel cretino di Mons. X non poteva stare più attento?
Se le cose sono andate veramente così, il fascicolo assumerebbe tuttl'altro significato e rientrerebbe nella politica generale della Chiesa, la stessa politica della Crimen Sollicitationis sulla questione dei preti pedofili che il buon Ratzinger tanto ha sponsorizzato e sponsorizza ancora oggi: fa come ti pare, ma non farlo sapere e, soprattutto, non parlarne con nessuno.

Altro che problema morale: alla fine il processo vaticano sarà un procedimento per "violazione del segreto d'ufficio".

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Con il saluto romano: An, Fini conclude la manifestazione, "Torneremo presto al governo".

A Roma la manifestazione anti-Prodi, contro il fisco e per le città sicure.
"Siamo almeno in mezzo milione".

Il leader: "Ecco il popolo della libertà"
.
Al Colosseo anche saluti romani ed esibizione di simboli fascisti.
Il premier: "Corteo di insulti, una volta finiti sono tornati a casa".


(La Repubblica) Siamo noi il popolo della libertà", "torneremo presto al governo", "siamo noi l'alternativa alla casta": sono questi, alcuni degli slogan lanciati da Gianfranco Fini nel suo intervento di chiusura alla manifestazione di Alleanza Nazionale contro le tasse e per la sicurezza. Un doppio corteo - giunto poi al Colosseo, per il comizio finale - a cui hanno partecipato, secondo gli organizzatori, mezzo milione di persone. E tra loro, anche alcune decine di manifestanti che - quando è risuonato l'inno di Mameli - si sono esibiti nel saluto romano. E hanno poi esibito simboli fascisti: croce eltica, tricolore con effige di Mussolini e una bandiera della Decima Mas.

"E' una bella festa di popolo - ha commentato, dal palco, il leader di An - c'è davvero tanta voglia di esprimere dissenso nei confronti di un governo che non garantisce la sicurezza, la legalità e fa pagare le tasse troppo alte soprattutto rispetto ai servizi che offre ai cittadini". Insomma, "un corale atto d'amore di un popolo che a pieno titolo possiamo chiamare 'il popolo delle libertà'".

Diametralmente opposto il telegrafico commento di Romano Prodi. "Era una manifestazione prevalentemente di insulti - ha ironizzato il presidente del Consiglio - Hanno finito gli insulti e sono andati a casa".

Nel suo intervento, Fini ha ricordato che "non è tempo di personalismi, di frazionismi, è il tempo di stare dalla parte della nostra gente e di mandare a casa il governo Prodi. Noi - spiega il leader di An - vogliamo diventare il motore della Cdl e tornare al governo e penso che non manchi molto".

Ancora, il presidente di An ha sostenuto che "in una fase storica in cui tanti pensano che la politica sia una cosa sporca, una casta che rappresenta una palla al piede, dobbiamo avvertire l'orgoglio di rappresentare un'alternativa". Questo perché il suo partito fa politica "con passione, fede, impegno, cuore e ragione. Un atto d'amore per la nostra patria".

Poi, le ovvie critiche al governo. A cominciare dal fatto che "la sinistra non crede nella sicurezza e nella legalità" (annunciati anche emendamenti alla Finanziaria per destinare più risorse alla sicurezza). Il bonus di 150 euro per i cittadini più poveri viene definito "una volgare elemosina"; la sinistra viene definita anche "un'alleata della grande finanza"; il generale Roberto Speciale, ex capo della Guardia di finanza, è stato cacciato via da un esecutivo "che non rispetta la divisa". Tra le sue proposte, riduzione dell'Irpef e quoziente familiare; ma anche superamento della legge Gozzini, esclusione di ogni beneficio per i recidivi e maggior tutela per le vittime dei reati.

Poco prima, durante il corteo, accanto a Fini hanno sfilato decine di sindaci con la fascia tricolore, e uno uno striscione con la scritta "Meno tasse, città sicure. Via Prodi subito". Appena giunto nella piazza il leader di An è stato accolto da militanti e partecipanti al grido di "Lo vuole la gente, Fini presidente". Presente, oltre allo stato maggiore di An, anche Alessandra Mussolini.

Tanti gli slogan. Ad esempio, "Mortadella vai a casa". C'era anche un fantoccio raffigurante Romano Prodi ccon un copricapo giallo e con una fetta di Mortadella che esce dal taschino della camicia rossa. Tra i vari striscioni anche quello di alcuni militanti siciliani: "Per l'Italia che cresce più sicurezza e meno tasse".

Anche Michela Vittoria Brambilla ha seguito il corteo partito da piazza della Repubblica. "Una manifestazione per la quale dò 10 e lode ai miei amici di Alleanza Nazionale, che hanno organizzato questo grande eventi su due problemi declassati da Prodi: la sicurezza e il peso delle tasse sugli italiani", ha detto la creatrice dei Circoli della libertà che porta i saluti e gli auguri di Silvio Berlusconi, in viaggio in Russia. Ma per lei nessuna passerella sul palco: "E' una manifestazione di An", ha ribadito lei.

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Niente Zac Efron in High School Musical 3?

E’ credenza generale che Zac Efron tornerà ad interpretare il ruolo di Troy Bolton in High School Musical 3, le cui riprese cominceranno nel 2008 (il lancio nei cinema avverrà invece nel 2009), tuttavia è solo una credenza, e bisogna tener conto dei seguenti fattori.

La sceneggiatura di HSM è ancora da definire, la sua fidanzata/coprotagonista Vanessa Anne Hudgens è sinonimo di foto scandalo, e Efron è oramai una star per conto suo: ha partecipato - sbancando i botteghini - a Hairspray, ha ottenuto la copertina di Rolling Stones e potrebbe quindi tranquillamente rifiutare di partecipare ad High School Musical 3, primo film della serie a tentare l’avventura al cinema.

Pare che la richiesta di Efron per partecipare al terzo capitolo della saga si aggiri attorno ai 5 milioni di dollari, soldi che la Disney (volente o nolente, anche se di sicuro nessuna delle due parti abbia voglia di negoziare troppo a lungo) dovrà sborsare.
Precisiamo che attualmente parlare di abbandono adesso è solo una speculazione, anche se Efron vorrebbe ‘far crescere’ la sua immagine di ‘idolo per ragazzine’.
Resta anche da vedere se i fan - già in ansia per il possibile licenziamento della Hudgens - continueranno a seguire la serie: se un fatto vale più di mille parole, per il primo concerto di HSM cui hanno partecipato tutti i personaggi principali, molte fan hanno pianto per l’assenza di Zac Efron.

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Vaticano/Arcigay: Sorprendente atto di "carità cristiana" da parte di Aurelio Mancuso.

ULTIM'ORA
VATICANO/ ARCIGAY: CHIESA MAOISTA,NE PUNISCE UNO PER EDUCARNE 100 Monsignore capro espiatorio entrato nel tritacarne.

"Vorrei esprimere la mia personale solidarietà nei confronti di monsignor T.S. il quale è entrato suo malgrado nel tritacarne vaticano. Lui è solo un capro espiatorio. Tutti sanno, o han sempre saputo, che esiste un rapporto stretto tra omosessualità e l'organizzazione della chiesa cattolica". Lo afferma Aurelio Mancuso, presidente nazionale dell'Arcigay, che osserva: "il Vaticano ha sempre preferito ignorare che esiste questo problema". Problema che, puntualizza, "non è che esista l'omosessualità: è ignorare che esista o peggio condannarla pur praticandola".

"Troppi ipocriti pastori di fede lanciano pietre avendo con sé il peccato - aggiunge Mancuso - La chiesa vuol punire questo monsignore solo per educarne cento come nella più chiara logica maoista. Noi siamo a conoscenza di centinaia di reti di preti gay che vengono nei nostri locali o frequentano le comunità su internet.
Dall'inchiesta di "Exi"t non si scopre nulla di nuovo se non che ora si hanno le prove che tutto ciò esiste".

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Ndr: Questa motivazione, in pratica fa coppia con quella espressa dal Centro Teologico milanese...
Quello di Mancuso è un buonismo di stampo veltroniano. O meglio un "senzapallismo" alla Veltroni.

Un "gayo"compromesso storico? Staremo a vedere.

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Clero-Burlesque.

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Luca Argentero, come voltare pagina con stile.

Per chi l’ha sinceramente apprezzato nelle vesti di fidanzato gay a Saturno Contro, è finalmente il tempo del riscatto televisivo. Luca Argentero torna in tv per la prima grande prova da attore protagonista.
Non stiamo parlando, questa volta, di Carabinieri, che quantomeno gli ha fatto trovare l’amore (ha conosciuto sul set l’attuale compagna Myriam Catania, attrice nonché doppiatrice della famiglia Izzo).

Ma ne La Baronessa di Carini, dove lo vedremo recitare a tutto tondo al fianco di una veterana della fiction in costume come Vittoria Puccini (l’indimenticata Elisa Di Rivombrosa).

Argentero rivestirà ancora una volta un ruolo passionale, quello del giovane amante interpretato nella versione originale da Ugo Pagliai, e per valorizzare al meglio il suo ruolo è stato preso sotto l’egida protettiva di Lando Buzzanca, pronto a dispensare consigli sia a lui che alla sua compagna (nella finzione)

Quando si dice, una bella coppia per un grande monito artistico: quello di voltare pagina con stile.
Come fa - si chiederanno per fortuna ancora in pochi - uno che ha commesso “il crimine” di partecipare al Grande Fratello a diventare un attore credibile in televisione e anche al cinema?

Nel caso di Luca, serviva qualcuno che lo redimesse dal peccato e questo qualcuno, che ha graziato oltre lui i sottovalutati Ambra Angiolini (Non è la Rai) e PierFrancesco Favino (Amico mio), è Ferzan Ozpetek:

“Per me è stato come il presidente della Repubblica per un condannato a trent’anni di reclusione. Ma non mi pento di aver partecipato a un reality come il Gf. Se non l’avessi fatto oggi non sarei qui. La prima esperienza d’attore l’ho fatta in Carabinieri, fiction nota per introdurre ogni anno un paio di personaggi del mondo dello spettacolo, non attori professionisti; è successo con la Marcuzzi, con la Colombari, con Walter Nudo. Recitare lì è facile perché non ti chiedono di interpretare un personaggio, ma di essere semplicemente te stesso. Mi hanno cercato loro esclusivamente per la visibilità che ho avuto nel reality, non avevo mai recitato in vita mai”. (fonte Vanity Fair)

Finalmente uno che dice la sacrosanta verità. E, soprattutto, dà una conferma al motto “uno su mille ce la fa”, tra una Pierelli negata per la recitazione e un Francesco Arca prossimo al disastroso svezzamento nell’Arma.
Se poi oltre il talento c’è di più sta a voi giudicarlo...

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Crozza Italia torna domani sera su La7.

AdnKronos) Maurizio Crozza torna domani sera con la seconda edizione di Crozza Italia Live, alle 21.30 su La7. Sono previste nove puntate e un best of, con le quali il palinsesto della domenica torna finalmente ad arricchirsi. Nel video la presentazione della nuova stagione con la guest star Simone Cristicchi.
La prima puntata vedrà Crozza vestire i panni di Walter Veltroni, candidato alle primarie del Pd che si terranno proprio domani sera. Accanto a lui Ivan Scalfarotto, Piergiorgio Odifreddi e Laura Pepe, nonchè la moglie, Carla Signoris. Tutto da scoprire il one man show del comico genovese, che non ha mancato di suscitare con le sue parodie e i suoi sketch polemiche e reazioni: come non ricordare, ad esempio, l’ira del Vaticano che fece bloccare la parodia di Papa Ratzinger. Non ci resta che augurarvi buon divertimento.

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Opinioni: Preti gay e Vaticano: non dimentichiamo il gregge

E' guerra tra i preti!
Mentre i teologi del Centro studi Teologici di Milano accusano il "Papa tedesco" di utilizzare "metodi da Gestapo (e probabilmente non ne conoscono i metodi...) ed invocano una specie di "quasi perdono" per il Monsignore gay (vedi articolo), chiedendo di indagare più a fondo nelle alte gerarchie ecclesiastiche, i normali "fedeli" della Chiesa Cattolica invocano il pugno di ferro.

Nei vari blog e siti in giro per la rete, ci si può imbattere in opinioni di questo tipo:
Il caso dei preti gay svelato dalla trasmissione "Exit", e che coinvolge un prelato che lavora in Vaticano, oltre che orripilante (è orribile ascoltare preti che dichiarano beatamente e orgogliosamente la propria omosessualità), è occasione per la Chiesa di attenta riflessione. Tacere, come si è fatto nel passato, non aiuta.
Per questo la linea ferrea e chiara di Ratzinger va nella giusta direzione. Prudenza e carità non sono in contraddizione con fermezza e decisione. Un prete gay, per giunta orgoglioso di esserlo, non puó esercitare serenamente la propria missione. Ne va del bene del gregge, prima che del Vaticano.

E francamente sembrani più seri anche se ingenui.

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Esclusivo/ Il prete sbugiardato predicava contro le unioni di fatto.

ESCLUSIVO!
(River blog) Tommaso Stenico, questo il nome del monsignore che sarebbe stato sbugiardato dalle telecamere di Exit, predicava bene, benissimo, salvo poi incontrare ragazzi gay (come quello di Exit) cui confidava di non essere per niente casto. Ma River è riuscito a trovare un suo articolo, in cui attacca duramente le unioni di fatto. Un articolo che trasuda ipocrisia.

“Tu vuoi fare della tua vita quello che vuoi? - scrive Stenico riferendosi ad una coppia di fatto - Padrone di farlo! Ma chiedere alla Chiesa che approvi e che benedica quello che tu decidi di fare contro la dottrina di Cristo che la Chiesa deve tutelare immutata e immutabile… beh, mi sembra troppo! Pertanto la Chiesa non può … ammodernarsi … seguendo le facili e volubili mode del tempo. Non può accettare la convivenza perché gli uomini convivono. Le unioni di fatto sono caratterizzate precisamente dal fatto che esse ignorano, rimandano o perfino rifiutano l’impegno coniugale. La Chiesa non le può né benedire, né approvare. E questo la gente lo sa. Quello che sconcerta è la condanna che si fa alla Chiesa quando, rispettando la dottrina del suo Signore, non concede quello che non può concedere per un adeguamento alla mentalità corrente delle persone e di certa cultura. E non posso non domandarmi altresì, perché si ricorra alla Chiesa a chiedere quello che si sa che la Chiesa non può concedere, salvo poi contestarla e criticarla per il doveroso diniego. La Chiesa tradirebbe la sua missione e il suo ministero se, adeguandosi alla corrente mentalità degli uomini, stravolgesse quello che da Gesù Cristo ha ricevuto e nella sostanza deve mantenere immutato e immutabile nei secoli. Sbaglia la Chiesa? No, amici! Sbaglia chi vorrebbe piegare la Chiesa a tradire Cristo e adeguarsi ai gusti e ai sapori della moda”.

Il suo sito è inaccessibile da alcune ore. Lui si difende, dice che non è gay, che ha mentito per “redimere” quel ragazzo.

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Perche’ un gay dovrebbe andare a votare alle primarie del PD.

(Wordwrite blog) Fino a qualche mese aborrivo l’idea di questo partito democratico. Facevo parte della schiera di persone che non comprendeva quello che consideravo un suicidio della sinistra. Applaudivo Diliberto che chiamava i DS a guardarsi a sinistra per fare la Cosa Rossa e litigavo ogni giorno con chi si batteva per questo partito di vecchi, maschi, bianchi, eterosessuali.

Nel corso di questi mesi e’ accaduto che due donne del futuro PD, sulla base di questa maggioranza che va da Giordano a Mastella, non siano nemmeno arrivati al voto. Il governo e’ quasi caduto quando Andreotti ha lanciato un chiaro segnale omofobo. Questo governo non ha i numeri per fare passare i DICO, ma in questo governo c’e’ la Bonino della Rosa del Pugno, ci sono i socialisti, ci sono i verdi e i comunisti. Nessuno di loro ha minacciato di fare cadere il governo per i diritti di 4 froci e quindi considero TUTTO il centro sinistra responsabile di questo. Non Prodi. Non la Bindi. Non Fassino. Tutti, nessuno escluso.

E’ accaduto anche che su tutti i problemi del Paese piu’ importanti, nessuno, da sinistra, sia stato in grado di produrre ragionamenti dignitosi: energia, scuola, universita’. Si sentono gli eco dei no o vaneggiamenti sulla conversione ad energia solare di tutto il Paese. La politica non e’ un gioco, non e’ la gara a chi la spara piu’ grossa. La politica tiene i conti delle risorse e delle necessita’ del Paese e non puo’ dire no a tutto e nemmeno si’ a qualsiasi cosa. E’ vero che in questo momento il partito piu’ gay firnedly e’ la costituente socialista. E’ vero. Ed e’ bello che esista. Ma non basta. La battaglia da portare avanti deve essere trasversale e profonda: dal coming out quotidiano al dibattito politico sulla questione omosessuale, questione che non puo’ essere condotta solo da macchiette che fanno audience, ma da da persone di profilo completo (come Vendola per esempio).

Nessun diritto degli omosessuali passera’ senza il partito democratico(viviamo in democrazia…per sfortuna): questa consapevolezza deve essere il discrimine delle nostre volonta’: vogliamo morire sposati o incazzati?

Cosi’, tappandomi il naso sulla questione dei miei diritti e delle persone che con me fin dalla nascita condividono dolore e discriminazione, ho capito che se questo Paese ha una possibilita’ c’e’ l’ha in un grande partito progressista, leggero, non ideologico.

Lunedi’ i nomi vecchi di tanto burocrati riempiranno le fila della costituente del nuovo partito. E’ vero. Accanto a loro forse ci saro’ io, forse ci saranno tanti IMille (cervelli in fuga, giovani studenti, imprenditori, gente che prima di ora non aveva fatto politica e che non vuole farla per mestiere), ci saranno giovani che ho visto persino piangere in una riunione organizzativa perche’ avevano sperato di avere piu’ spazio. La meta’ saranno donne. Questa e’ la vera novita’ e malgrado io non sia affatto femminista ritengo che la femminilita’ (che non sono tacchi a spillo e fondo tinta) possa dare un’impronta diversa, grazie allo sguardo di ascolto e accoglienza che le donne hanno per natura. Le primarie hanno avuto e avranno il merito di avere creato molta aspettativa in giovani e donne.

In ogni collegio ci saranno almeno 5/6 liste. Di ognuna (tranne per i due outsider) e’ possibile che i capolista passino. Questo significa che a prescindere dalla battaglia per i candidati segretari, ognuno di noi puo’ scegliere delle persone migliori di altre.

Se lunedi’ questo partito non ci piacera’ sara’ anche colpa di chi a votare non ci e’ andato. Ma intanto sara’ cominciato (da lontano, lo so) un cammino inarrestabile. E’ certo che se questo partito riuscira’ con i suoi numeri ad emanciparsi da Dini e Mastella, nella prossima legislatura metteremo la prima pietra: una qualche schifezza di diritto, ma pur sempre un inizio. Il primo passo per il matrimonio.

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Le feste degli Orsi Gay.

(Gaywave) I party gay-bears che affollano l’autunno sono tanti, e tutti da seguire con attenzione. Essere bears, oppure orsi, significa essere maschi, poco feminili e poco inclini all’aspetto fashion di certe serate tutte lustrini e musica commerciale.
Ai party organizzati dai gruppi bears troverete musica elettronica e tecno, tanta gente in pieno stile “meccanico” o “muratore”, uomini muscolosi e piazzati. Insomma gay che per strada non direste mai che sono gay.
Da alcuni anni la filosofia bears ha preso sempre più piede e i raduni organizzati in giro per l’Europa sono diventati il must dell’ambiente gay internazionale.
Proprio in questi giorni si sta tenendo a Siviglia il GuadalkiBear, grande raduno europeo di 4 giorni nel Sud della Spagna. Ma se ve lo siete perso, nessuna paura.
Fino a Natale le occasioni di divertimento non mancano.
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Ecco un elenco dei party più belli con i riferimenti per partecipare;

Milano 20 ottobre - il gruppo degli orsiazonzo organizza al T-Bear di via Breda 158, il “Rizla+Party”.

Senigallia 20 ottobre - party “Pensiero Stupendo” organizzato dal gruppo Pesi Piuma, unico evento dell’autunno sulla costa est del nostro Paese.
Roma 31 ottobre - per la festa di Halloween, si tiene il party “The return of Woof”, organizzato dal gruppo bearsinrome.
Parma 10 novembre - al BadBear di via Montesporno 16 si terrà l’ “Extreme Saturday Party“.
Madrid 5-9 dicembre - Mad Bear 2007, l’evento forse più atteso. Qui di certo non si può mancare anche perché Madrid è riconosciuta come la capitale bear d’Europa.
Roma 2-6 gennaio - all’inizio dell’anno, ancora tramortiti dalla feste di Natale, tutti al IV Rome Bears Week, ci sarà da divertisri, come sempre accade in questi lunghi weekend organizzati nella capitale.

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Malgioglio esce dall’Isola: perchè è gay? Ma basta... è solo antipatico.

(BabiloniA) Malgioglio esce dall’Isola dei Famosi massacrato dal televoto.
«Non vedo l’ora di dormire nel mio letto», sdrammatizza lui, ma Alfonso Signorini, opinionista di vari talk Mediaset, sbotta di amarezza: «questa eliminazione lascia un retrogusto amaro, non vorrei si fosse votato contro la diversità, in Italia la diversità non paga».

Contrattacca Milo Infante, conduttore de “L’Italia sul Due”: «Malgioglio discriminato perché gay? Non penso proprio.
Non è piaciuto al pubblico perché ha trasformato la permanenza sull'isola in un villaggio-vacanze, rendendosi poco utile e lamentandosi spesso».

(nella foto Alfonso Signorini in una pubblicità, ridanciano e con un buco nella suola della scarpa...)

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La spiaggia taroccata di D&G.

Gli stilisti recintano una scogliera demaniale.
Dolce condannato a 40 giorni e una super multa.


(Alessandra Pieracci - La Stampa) L’angolo di Paradiso di Dolce e Gabbana, la villa dell’Olivetta, ha uno spicchio di troppo: quella scogliera esclusiva con un lembo di giardino e le scalette per rendere più comoda la discesa al mare è abusiva. Così è scattata una denuncia alla Procura di Chiavari per occupazione di suolo demaniale, ovvero la violazione dell’articolo 1161, rilevata dalla Capitaneria di Porto di Santa Margherita Ligure. E probabilmente seguirà la denuncia penale per invasione di terreno a fine di trarne profitto. Senza diritto La spiaggia «privatizzata» senza diritto è proprio di fronte all’Area Marina Protetta, ed è stata scelta come scenario per alcune delle foto-choc realizzate da Steven Klein per la mostra «Secret Ceremony», allestita nei mesi scorsi a Milano presso la Galleria Cardi, con gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana ritratti in versione «molto pasoliniana».

E proprio sulla spiaggia dell’Olivetta nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1944 i tedeschi fucilarono 22 prigionieri politici, gettandone al largo in mare i cadaveri zavorrati con pesanti pietre. La villa è quella che Silvio Berlusconi non riuscì a comprare, nonostante molti tentativi e insistenze: la proprietaria, la marchesa Trossi, a lui proprio non voleva cederla. Quando seppe che l’Olivetta era stata venduta, l’allora premier non la prese affatto bene, tanto da lasciarsi andare a uno sfogo con il Governatore della Regione Liguria di quegli anni, Sandro Biasotti, al termine di una riunione romana sulla questione della dismissione delle Acciaierie di Cornigliano. Ma se Domenico Dolce l’ha spuntata su Berlusconi, la villa gli è già costata un processo per abusivismo edilizio: durante la ristrutturazione, complessa per la necessità di portare a braccia la maggior parte del materiale (lavorò al cantiere anche una cooperativa costituita da ex detenuti), fu costruita una base in cemento di 32 metri quadrati per installare una piscina. Nessuno aveva richiesto il permesso per edificare. Fuori legge anche una baracca di cantiere di 57 metri quadrati invece dei 31 stabiliti. Alla fine lo stilista è stato condannato a 40 giorni di arresto, convertiti in una pena pecuniaria di 190 euro al giorno e oltre 10 mila euro di multa. La nuova irregolarità è stata scoperta dalla Capitaneria di Porto di Chiavari, che ha da poco iniziato un programma di verifica della situazione costiera, con un pattugliamento attento del demanio. Così gli uomini della Guardia Costiera si sono resi conto che trecento metri quadrati di spiaggia libera, pur di difficile accesso, erano stati attrezzati come una proprietà privata, un’esclusiva discesa al mare senza concessione. Gli evasori E se la Capitaneria controlla le coste, la Guardia di Finanza verifica gli yacht ormeggiati nel Tigullio e a Portofino.

E’ partita infatti una capillare indagine sulle società di noleggio per scoprire quanti proprietari di barche di lusso usino l’escamotage di una società di comodo con finto noleggio a se stessi per le agevolazioni fiscali, dall’eliminazione delle accise, ovvero le tasse sul carburante, ai contributi ridotti per l’equipaggio. Il primo ad essere stato scoperto è un imprenditore milanese proprietario di un Aldebaran di 42 metri, con 10 uomini di equipaggio: ha evaso oltre 415 milaeuro. Proprietario «diretto» sino al 2006, dopo l’introduzione della cosiddetta «legge charter» sul noleggio aveva creato una società con sede a Chiavari, affittandosi la barca. Scoperta l’imbroglio, gli uomini della Finanza hanno cominciato a cercare il megayacht, a volte ormeggiato a Portofino. Lo hanno intercettato alla fine al largo della Costa Smeralda. Fatto attraccare lo yacht al porto della Maddalena, sono stati sequestrati oltre 32 mila litri di gasolio. Altri controlli hanno portato alla denuncia del proprietario, notificata nei giorni scorsi alla Procura, per una frode che riguarda appunto la non imponibilità Iva, l’esenzione dal pagamento delle accise, la possibilità di portare a credito d’imposta le ritenute previdenziali e assistenziali, la tassazione solo sul 20% dell’utile dichiarato. I controlli della Finanza proseguono: la pratica del charter ad uso personale, a quanto sembra, è praticamente generalizzata tra i proprietari di megayacht.

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Usa, grandi aziende contro le discriminazioni.

Si può dire tutto degli Stati Uniti, ma non che quando decidono di fare una cosa non la facciano in grande e con profusione di mezzi. Lo stesso vale per le campagne a sostegno dei diritti civili.

Il caso più recente è la proposta ribattezzata Enda, Employment Non-Discrimination Act, cioè una legge sulla non discriminazione nei posti di lavoro, che aiuti a prevenire le discriminazioni basate su sesso, genere e orientamento sessuale.

A sostegno di questa campagna, il Congresso degli Stati Uniti si è visto recapitare una lettera firmata da una coalizione di piccole e grandi imprese, fra cui 52 grossi calibri dell’economia mondiale, che già al loro interno applicano norme non discriminatorie. È impressionante leggere l’elenco di queste aziende che si impegnano con il proprio nome e marchio a sostegno dei diritti civili. Lo fanno per ottenere un ritorno di immagine, è chiaro, ma menomale che lo fanno.

Si parla di nomi come Coca Cola, Bristol-Myers Squibb, Chevron, Google, Yahoo, Microsoft, General Motors, Gap, Nike; e colossi della finanza da Merrill Lynch a Morgan Stanley a Bank of America. Un po’ come se in Italia chiedessero una legge a tutela dei dipendenti lgbt tutti i grandi dell’economia, da Fiat a Eni, Enel, Telecom Italia, Vodafone, Trenitalia, Finmeccanica, Unicredit e l’intero gotha dell’economia.

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Giallo sull'outing tv del monsignore. "L'ho fatto per smascherare i veri gay".

In una lettera padre Tommaso Stenico finito nella bufera dopo un'intervista smentisce di essere omosessuale.
Sospeso dal suo incarico da una settimana.
Il prelato aveva detto di "non sentirsi in peccato".
Padre Lombardi aveva annunciato "Severità per un comportamento non compatibile con sacerdozio e Santa Sede".

(La Repubblica) "Mi sono dichiarato gay per smascherare chi lo è realmente". Smentisce di essere omosessuale l'alto prelato della Congregazione per il Clero, sospeso dalla Santa Sede dagli incarichi ormai da una settimana per avere confessato in tv i propri orientamenti sessuali.

Monsignor Tommaso Stenico (nella foto) , questo il nome del sacerdote finito nella bufera per una confessione sotto forma anonima per la trasmissione de "La 7" Exit, in una lunga lettera spiega di avere simulato la parte del prete gay e avrebbe fatto, in base alla sua definizione il "ladro tra ladri", per smascherare i veri omosessuali nel tentativo di "redimere le vittime" e, soprattutto, per dare il proprio contributo contro la campagna montante sull'omosessualità dei preti nella Chiesa cattolica.

L'alto prelato in questione, nei confronti del quale oggi il direttore della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi ha confermato che si interverrà "con la decisione e la severità richiesta da un comportamento non compatibile con il servizio sacerdotale e con la Santa Sede", ha confidato di avere messo nero su bianco la sua difesa, condita di "racconti dettagliati" per controbattere alle accuse,da trasmettere ai diretti superiori della Congregazione del Clero.

Nello specifico, l'alto prelato, nella lettera conferma "punto per punto" le accuse che gli sono state mosse e che lo hanno portato alla sospensione nell'attesa che l'inchiesta faccia luce sulle reali responsabilità, precisando di "non essere gay" e di avere simulato di esserlo per dare il suo aiuto alla Chiesa. L'alto prelato, comunque, da una settimana non è più nel suo ufficio, è stato sospeso, e, se le accuse troveranno conferma, rischia di tornare alla diocesi di appartenenza.

Padre Lombardi non ha voluto rivelare il nome del monsignore, anche se a fare nome e cognome di monsignor Stenico ci ha pensato il cattolico 'Petrus', sito nato e legato al pontificato di Ratzinger, che pubblica anche la foto del sacerdote. Il presule era un collaboratore di 'Petrus' ed il direttore responsabile del sito, Gianluca Barile, afferma di averlo licenziato già da martedì scorso (9 ottobre).

Secondo il direttore di Petrus, "è oltremodo scandaloso, vergognoso, ignobile, blasfemo, demoniaco che un sacerdote tenti di consumare un rapporto sessuale - lui che ha fatto voto di castità - non solo tra le pareti che lo hanno chiamato a santificarsi per il bene della Chiesa, ma addirittura nel luogo simbolo della Cristianità, il Vaticano, laddove Pietro è andato incontro al martirio e da dove continua a parlarci ogni giorno per bocca dei suoi sommi successori".

Il monsignore finito nella bufera ha sessanta anni ben portati e oltre a ricoprire l'incarico di capo ufficio della Congregazione del Clero è stato anche un volto dell'emittente cattolica "Telepace". Anche se era membro della Commissione speciale per la trattazione delle cause di dispensa dei sacerdoti e della Peregrinatio "Ad Petri sedem", l'organismo che cura l'accoglienza dei pellegrinaggi, non era certamente in ascesa: contro di lui giocavano l'esuberanza del carattere e una punta di esibizionismo che lo spingeva, ad esempio, a indossare un cappello a larghe tese al posto di quello da sacerdote o del semplice basco ormai prediletto da quasi tutti i preti.

Nell'intervista trasmessa da "La 7" (che ha raccolto le testimonianze di quattro persone che si presentavano come sacerdoti, ripresi con volti e voci contraffatte, con alle spalle edifici religiosi) il prelato aveva ammesso di essere gay, aggiungendo perfino di "non sentirsi in peccato" e di aver scelto l'anonimato "per non essere richiamato dai superiori vista l'attuale ferma opposizione della dottrina cattolica in materia di celibato sacerdotale ed omosessualità".

Nel filmato però erano riconoscibili l'ascensore di accesso alla Congregazione del Clero e la porta di ingresso del dicastero, ripresi dalle telecamere mentre il monsignore faceva accomodare l'intervistatore. Dopo una veloce inchiesta interna al dicastero diretto dal cardinale Claudio Hummes, facilitata anche dal fatto che Tommaso Stenico era l'unico a tenere la chiave dell'ufficio, sono arrivati i provvedimenti disciplinari.

Il sacerdote abita in un edificio di proprietà della Santa Sede proprio di fronte alle Mura Leonine, dove da tre giorni la porta dell'appartamento è chiusa e il telefono squilla a vuoto. Presto dovrà lasciare anche l'immobile. Dopo la sospensione sembra infatti certo che in tempi brevi arriverà anche il licenziamento, che dovrà essere deciso dal Tribunale Vaticano. Ma sulla sentenza ci sono pochi dubbi: con Benedetto XVI la linea è quella della "tolleranza zero" nei riguardi di tutti i sacerdoti che non rispettano il voto di castità, come hanno potuto sperimentare già diversi altri prelati allontanati dopo l'elezione di Ratzinger.

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Schwarzenegger blocca di nuovo le nozze gay.

Secondo tentativo, seconda bocciatura. Per la seconda volta in due anni Arnold Schwarzenegger, governatore della California, ha posto il veto a una legge che introduce il matrimonio fra persone dello stesso sesso. E anche in quest’occasione ha ripetuto che la decisione spetta al popolo della California e alla Corte Suprema dello stato.

Nemmeno stavolta, pare, in Parlamento ci saranno i voti sufficienti a superare il veto, che può essere cancellato solo da un’approvazone con il sì dei due due terzi dei parlamentari.

In tutto il paese, specie a San Francisco e Los Angeles, sono state organizzate manifestazioni di protesta contro l’ex attore di origine austriaca che, secondo molti osservatori, punta segretamente alla Casa Bianca

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Frederic Michalak per Biotherm Homme.

Il giocatore francese di rugby Frederic Michalak fa da testimonial per il prestigioso marchio Biotherm homme. Il giocatore è considerato uno dei giocatori più sexy del campionato francese di rugby e non si può non dar ragione a chi lo considera tale.
Vi proponiamo lo spot girato dal bel Michalak che si dimostra di essere, oltre che un ottimo giocatore, un discreto attore.


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La Spezia: Teatro Civico, boom degli abbonamenti .

Superato già il numero complessivo degli abbonati dell’anno scorso.

Boom di abbonamenti alla stagione 2007–2008 del Teatro Civico della Spezia. Il ricco calendario proposto dall’Istituzione per i Servizi Culturali e dal Teatro Civico ha fatto registrare nella prima settimana duecento adesioni, superando già il numero complessivo degli abbonati dell’anno scorso. La campagna abbonamenti andrà avanti sino al 30 Novembre. Il botteghino del Teatro è stato trasferito in Via Carpenino, nei locali dell’Urban Center, e rimarrà aperto per tutti coloro che volessero abbonarsi dal lunedì a sabato dalle 8,30 alle 12, il mercoledì aperto anche il pomeriggio dalle 16 alle 19. Per informazioni è possibile telefonare al n. 0187-757075. I prezzi degli abbonamenti sono i seguenti: primo settore platea € 120, secondo settore platea e prima galleria € 100, abbonamento speciale per giovani under 30 e circoli aziendali € 100 nel primo settore platea e € 80 per il secondo settore platea e prima galleria.
Il calendario dei dieci spettacoli in abbonamento comprende Ascanio Celestini, Giulio Bosetti, Ottavia Piccolo, Gianfranco Tedeschi, Antonio Salines, Carlo Cecchi, Gioele Dix, Alessandro Benvenuti a cui si aggiungono novità interessanti come “Il compleanno” di Harold Pinter con Giuseppe Battiston e Fausto Paravidino e una performance di musica e teatro proposto da Paolo Restani e Chiara Muti.

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Cdl: De Angelis, ok a leader gay o bisex ma sia cosa privata.

(AGI) “Un leader gay o bisex della CDL? Perche’ no, purche’ la cosa resti privata”. Ad aprire la strada a questa ipotesi e’ stato il senatore di An Marcello de Angelis, direttore della rivista Area.
“Proprio come ha affermato di recente il Presidente Cossiga, la Dc era piena di gay anche al vertici, che pero’ non passavano certo il tempo a pubblicizzare la cosa” ha ricordato De Angelis intervistato nell’ultimo libro di Klaus Davi pubblicato da Rizzoli, dal titolo ‘Fallocrazia’, in libreria in questi giorni.“Il fascismo - ha aggiunto l’esponente di An - non combatteva assolutamente gli omosessuali. L’omofobia del fascismo e’ stato di facciata. La destra non e’ omofobica. La vera questione e’ che bisogna tenere separata la sfera privata da quella pubblica. Quello che e’ un diritto inalienabile nella sfera privata puo’ diventare in quella pubblica una minaccia, un’offesa, un’aggressione verso la sensibilita’ altrui”.

Anche sulla questione del femminismo De Angelis ha le idee chiare : “un certo femminismo ha distrutto le donne. Ci sono moltissime donne in gamba e io mi batto per loro. Vorrei che avessero la giusta ricompensa. Sono pero’ un convinto antifemminista : quel movimento le ha trasformate in una lamentosa minoranza recriminazionista che ha creato una elite autoreferenziale autonominatasi portavoce delle donne”.

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Dai Pacs ai ''matrimoni con la scadenza'': le unioni tra coppie in Europa, mentre in Italia non se ne parla.

(Guidasicilia) Prima Pacs (Patti civili di solidarietà), poi Dico (Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi), poi ancora Cus (Contratti di unione solidale), infine il nulla. In Italia, dopo tutto l'impegno delle ministre Rosi Bindi (Politiche per la Famiglia) e Barbara Pollastrini (Diritti e Pari Opportunità) della legge sulle Unioni civili non se ne parla più. Eppure era scritto nel Programma di governo, e in molti hanno votato Prodi proprio perché il suo governo si sarebbe occupato di questa tematica, ma di mese in mese, di anno in anno, questo discorso scivola sempre in secondo piano e tra le priorità non spunta mai.Nel resto d'Europa invece, le politiche sulle unioni civili continuano ad andare avanti e continuano a funzionare. Per esempio in Francia, stando agli ultimi dati disponibili, i Pacs registrano un vero e proprio successo. A otto anni dall'introduzione dei Patti civili di solidarietà sono sempre di più le coppie d'Oltralpe che formalizzano la loro unione attraverso i Pacs. La crescita, secondo i dati forniti dal ministero della Giustizia transalpino e ripresi dal quotidiano ''Le Monde'', è del 20% annuo. Tanto che nel 2006 sono oltre 77.000 coppie, al 93% eterosessuali, che hanno scelto questa opzione. Ormai per ogni cento matrimoni celebrati, vengono siglati 25 Pacs. Nel 2000 erano 5.Inoltre, contrariamente a quanto paventato dagli oppositori dei Pacs, in totale solo il 12% delle coppie che ha firmato un Pacs sono formate da persone dello stesso sesso (e nel 2006 la percentuale è scesa al 7%). Dopo il picco dei primi anni, con oltre il 40% dei Pacs firmati, le coppie gay che lo siglano sono ora in calo. La percentuale delle separazioni delle coppie eterosessuali dopo sei anni è molto simile a quello delle coppie sposate: il 18,9% contro il 18,2%.
Il successo dei Pacs, ha spiegato Le Monde, è dovuto ''alla sua flessibilità, alla sua apertura alle coppie omosessuali e anche ai vantaggi fiscali che comporta''. In Francia esistono tre tipi di unioni: le unioni libere, che non comportano diritti né doveri; il Pacs, firmato davanti al cancelliere del Tribunale e che impone alle parti un ''aiuto mutuo e materiale'' e può essere sciolto con una semplice dichiarazione; il matrimonio, firmato davanti al sindaco, che obbliga a un dovere di ''fedeltà, di soccorso e di assistenza'', stabilisce la presunzione di paternità nei confronti dei figli nati durante il matrimonio e non può essere sciolto che al termine di una lunga procedura giudiziaria.
E se in Italia ''strutture d'Unione'' ne abbiamo due (senza contare quella difficile e non tanto riuscita dell'attuale governo), ossia il matrimonio cattolico e quello civile, e in Francia - come abbiamo appena citato - tre, in Germania c'è addirittura chi pensa ad una nuova metodologia matrimoniale, ossia quella del ''matrimonio con la scadenza''... già proprio come il latte.La proposta è stata fatta formalmente nelle scorse settimane da Gabriele Pauli, leader della Csu bavarese, uno dei maggiori partiti cattolici d'Europa, e candidata alla presidenza: mettere la ''crisi del settimo'' tra le tavole della legge tedesca. Frau Pauli (50 anni, due divorzi alle spalle) sostiene che l'unica ragione per cui molte coppie stanno unite è che così si sentono più sicure, non devono affrontare lo stress di una separazione né sostenere i costi di un divorzio. Ma vivono male. La sua idea, dunque, è quella di fare durare l'unione tra due cuori non fino a che morte li separi ma per un numero prestabilito di anni. Bene, dal momento che l'affaticamento maggiore di una coppia pare arrivi dopo 7 anni (in Germania come in Italia), ecco la soluzione: al settimo anniversario, il matrimonio scade per legge; se i due vogliono rinnovarlo, liberi di farlo, altrimenti è automaticamente dissolto, senza costi e chiacchiere. La proposta di Frau Pauli, che ha suscitato tanta curiosità, è stata però rigettata con sdegno dal suo partito e, come inutile, dagli esperti di politica e di sociologia.

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Corbin Bleu di High School Musical 2 in visita a Milano: ecco il video.

(Milano 2.0) Un'orda di fan ha travolto ieri pomeriggio il Mondadori Multicenter di Piazza Duomo, per accogliere calorosamente uno degli idoli delle giovani generazioni: Corbin Bleu, protagonista del fortunato High School Musical , giunto alla seconda stagione e in prossima uscita con il dvd della serie.

La fortuna seria prodotta dalla Disney Channel Original Movie racconta la storia di Troy e Gabriella, due compagni di scuola che fanno un'audizione per entrare nel musical della scuola, scontrandosi con la vanitosa Sharpay e il fratello Rayan.
Successo strepitoso e caso mediatico negli Stati Uniti, la fortuna è giunta fino in Europa e in Italia. La dimostrazione è stata proprio la trepidante attesa riservata all'arrivo Chad Danfort, il Corbin televisivo, a Milano.
Simpatico e disponibile, non ha negato foto e autografi a tutti i suoi ammiratori, scambiando anche qualche parola con le ragazze che con un tentennante inglese lo hanno riempito di complimenti. Beata gioventù.

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Orlando Bloom ha avuto un incidente.

Giovedì notte, Orlando Bloom è stato vittima di un incidente stradale nei pressi di Los Angeles. Erano circa le 2.15 (am) e Orlando si stava dirigendo verso casa insieme a un paio di amiche, dopo aver trascorso la serata al Green Door Nightclub di Hollywood.

Era al volante di una Toyota Matrix di proprietà di Dariusz Wolsky (direttore della fotografia de “I pirati dei Caraibi“), quando un’altra macchina gli ha tagliato nettamente la strada facendolo andare a sbattere contro una Porsche Cayenne in sosta. Per fortuna non ci sono state grosse conseguenze nè per Orlando, che se l’è cavata con vari ematomi sparsi, nè per una delle sue amiche. Purtroppo, però, la ragazza seduta al lato del guidatore ha riportato lesioni multiple, tra le quali un taglio in fronte e una micro-frattura al collo.
Come vedete dalle immagini la ragazza (che risponde al nome di Cher Coulter) è stata portata via in barella e totalmente immobilizzata per precauzione.

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A Milano in scena "Sarto per signora".

(Dietro le quinte) Per smentire la diceria che vuole che i giornalisti che assistono alle conferenze, poi non vedono gli spettacoli (ma quando mai?), ieri sera sono andata a vedere per voi "Sarto per Signora" , con Gaspare e Zuzzurro, al Teatro Manzoni di Milano.

E tutto quello che era stato annunciato in conferenza è stato rispettato. Lo spettacolo è "bello da vedere": una scenografia classica, luminosissima, con costumi azzeccati (le mise delle signorine erano particolarmente curate), per un testo brioso e ben congegnato.
Dopo un inizio un po' lento, in cui si costruisce l'intreccio, si prosegue in un crescendo di equivoci, a volte anche difficili da seguire, che sfociano nella gnosi finale.

Andrea Brambilla, il regista, ha detto bene, quando ha presentato lo spettacolo: lo ha trattato con deferenza, non cambiando nulla, con dei deliziosi "a parte", diretti verso il pubblico, che strappano risate ed applausi.
Un testo pulitissimo, visto che è rimasto com'era nel 1887: il marito che sorprende gli amanti, non li trova a letto, ma in un casto baciamano. Che bello!
Tutti bravi i protagonisti, con un Zuzzurro meno macchietta dei suoi soliti personaggi e un Gaspare più scemotto....ma Bassinet era poi davvero scemotto?
Davvero un piacere vederli insieme.
Ma bravi comunque anche tutti i comprimari, dove ogni personaggio è reso con una caratteristica eccellente, come il difetto di pronuncia della moglie del dottore o il cameriere un po' gay, con una grande sensibilità empatica.
Andateci, se volete vedervi un bel classico, ma di trama leggera.

Orari: feriali ore 20,45 - domenica e 1 novembre ore 15,30
Biglietto: Poltrona € 30,00 - da martedì a venerdì - € 32,00 sabato e domenica.

dal 9 Ottobre al 4 Novembre
TEATRO MANZONI Via Manzoni, 42, Milano - Infoline 02.7636901

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Padre Lombardi: Monsignore gay sospeso è tutto vero.

Intervenire con decisione e severità, comportamento inaccettabile.

(Apcom) - Padre Federico Lombardi (nella foto), direttore della sala stampa della Santa Sede, interviene sulla notizia riportata dal quotidiano 'La Repubblica' in merito a un monsignore sospeso per le sue tendenze omosessuali."Non posso smentire il fatto - dice padre Lombardi - naturalmente i superiori trattano il caso con dovuta riservatezza e rispetto per la persona interessata anche se ha sbagliato. Tuttavia - prosegue il direttore vaticano - devono intervenire con la decisione e la severità richiesta da un comportamento non compatibile con il servizio sacerdotale e con la Santa Sede". Il monsignore "è stato sospeso dall'incarico e dall'ufficio".

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Scritte offensive contro il Vaticano, denunciati sei minorenni a Napoli.

(Il Corriere della Sera) Nella foto una delle scritte per cui sei studenti minorenni di Napoli, quattro ragazzi e due ragazze probabilmente appartenenti ai gruppi anarchici, sono stati denunciati a piede libero per danneggiamento. I sei si sono staccati dal corteo studentesco contro la riforma Fioroni organizzato dagli studenti del capoluogo partenopeo per imbrattare i muri di Corso Umberto e di via de Pretis con scritte di vernice contro il Papa e il Vaticano.
«Occupiamo il Vaticano» e «Impicchiamo il Papa» alcune delle scritte che campeggiano sui muri del centro cittadino. La visita del santo Padre a Napoli è in programma per il prossimo 21 ottobre.

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Confessa in tv di essere gay.. Il Vaticano ospende alto prelao.

Riconosciuto attraverso le riprese della trasmissione "Exit".
Prese parte, coperto dall'anonimato, alla prima puntata.
Accusato di aver fatto entrare la troupe è stato anche denunciato alle autorità.

(Orazio La Rocca - La Repubblica) CITTA' DEL VATICANO - Scandalo all'ombra di S. Pietro. Le autorità vaticane tre giorni fa hanno sospeso dall'incarico e sottoposto a procedimento disciplinare un monsignore capoufficio di uno dei più importanti dicasteri pontifici, la Congregazione per il Clero, il "ministero" pontificio retto dal cardinal-prefetto Claudio Hummes, brasiliano, che sovrintende, tra l'altro, alla gestione degli oltre 400 mila sacerdoti presenti in tutte le diocesi del mondo e alla formazione religiosa di seminaristi e catechisti.

Motivo: l'alto prelato - un monsignore di circa 60 anni ben portati, titolare di rubriche giornalistiche su siti attenti alla vita della Chiesa e del Vaticano, tra i volti più noti dell'emittente cattolica Telepace dove per anni ha curato rubriche a carattere religioso - avrebbe preso parte, anonimamente, alla discussa prima puntata di Exit presentata da Ilaria D'Amico e andata in onda il primo ottobre scorso sull'emittente La7, che tra i reportage trasmessi ha presentato anche una inchiesta sull'omosessualità dei preti nella Chiesa cattolica.

Nel servizio, quattro persone che si presentavano come sacerdoti, ripresi con volti e voci contraffatte con alle spalle edifici religiosi con flash puntati pure sullo sfondo di piazza San Pietro, avevano confessato le loro preferenze sessuali, ammettendo senza troppi giri di parole di essere gay.

Uno dei quattro intervistati, stando a quanto hanno verificato i vertici della Congregazione per il Clero, sarebbe uno dei monsignori che ricopre la carica di capo ufficio nello stesso dicastero. Un alto prelato fino a pochi giorni fa in "ascesa" nell'establishment vaticano, perché titolare di altri due importanti incarichi, alla Commissione speciale per la trattazione delle cause di dispensa dei sacerdoti e alla Peregrinatio Ad Petri Sedem, l'organismo responsabile dei pellegrinaggi in arrivo in Vaticano, nell'ambito del quale operava nella Consulta pastorale.
Nell'intervista concessa ad Exit si vede che il monsignore fa accomodare spontaneamente nel suo ufficio il suo interlocutore al quale rivela con molta naturalezza la sua omosessualità, spiegando persino di "non sentirsi in peccato", ma di doverlo fare di nascosto per non essere richiamato dai superiori vista l'attuale ferma opposizione della dottrina cattolica in materia di celibato sacerdotale ed omosessualità.

Quasi un guanto di sfida sul piano della pastorale sociosessuale lanciato alle autorità pontificie dall'interno del Vaticano, nella convinzione di poter parlare liberamente perché protetto dall'anonimato.
Ma non tutto - a quanto sembra - è andato per il verso giusto, perché subito dopo la messa in onda del servizio in Vaticano qualcuno ha riconosciuto la stanza dell'incauto sacerdote trasformata in improvvisato set per registrare l'intervista, e dove si sospetta possa essere avvenuto anche qualche "episodio" a luci rosse.

Riconosciuti nel filmato pure l'ascensore di accesso alla Congregazione del Clero e la porta di ingresso del dicastero, ripresi dalle telecamere mentre il prelato fa accomodare l'intervistatore. Dopo una più attenta verifica del servizio ed una veloce inchiesta interna, facilitata anche dal fatto che l'unico a tenere la chiave dell'ufficio era il capo ufficio incriminato, il monsignore è stato immediatamente sospeso dall'incarico e denunciato alle autorità giudiziarie pontificie che hanno subito aperto un fascicolo a suo carico.

Da tre giorni la porta dell'ufficio è chiusa a chiave, nessuno vi può entrare, il telefono squilla a vuoto, sia quello del posto di lavoro del monsignore che quello di casa. Non si sa se dopo la sospensione si arriverà al licenziamento, eventualità che dovrà essere presa in considerazione dal tribunale pontificio dopo un dibattimento previsto dalle leggi vaticane. Da qualche giorno, però, dell'alto prelato si sono perse le tracce.

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Guerra e Pace dal 21 ottobre su RaiUno. In anteprima il video del backstage.



Il kolossal Rai Guerra e Pace andrà in onda su RaiUno a partire dal 21 ottobre. In attesa di seguire le gesta dei protagonisti del capolavoro di Tolstoj e per iniziare ad avere un’idea di quello che vedremo fra due settimane, godetevi il dietro le quinte con le interviste ai protagonisti, tra cui Alessio Boni, Violante Placido e Valentina Cervi.
Ne avevamo già accennato (con l’articolo di Fulvia che lanciava la news già ad aprile e con la “retrospettiva” sulla fiction storica), ma ora siamo davvero prossimi alla messa in onda della miniserie in 4 puntate da 100′ realizzata grazie ad una coproduzione europea che vede la partecipazione, oltre che di Lux Vide e RaiFiction per l’Italia, di Canal Rossia (Russia), Eos Film (Germania), Pampa Production (Francia), Baltmedia Projektor (Polonia) e Grupo Intereconomia (Spagna).Pare che le maggior riserve alla realizzazione del titolo - fortemente voluto da Agostino Saccà, direttore di RaiFiction - siano venute dalla tv russa, scettica nell’approvare un progetto italiano, girato in inglese e interpretato da attori di diverse nazionalità. Sembra che abbia ceduto solo dopo essersi garantita che i ruoli del generale Kutuzov, l’uomo che sconfisse Napoleone, e dello zar Alessandro fossero affidati ad attori russi. Anche con la Polonia l’accordo è stato sofferto: l’arrivo al potere dei gemelli Kaczynski, troppo nazionalisti per approvare l’investimento su un romanzo russo, ha fatto saltare la partnership con la tv di stato e pertanto si è “ripiegato” sulla tv privata Baltmedia Projektor, già coinvolta nella fiction Lux su Papa Wojtyla.
I costi si aggirano sui 28milioni di Euro, di cui 8 milioni e 600mila italiani. A far lievitare i costi le grandi scene di battaglia, girate in 35mm, ma a quanto pare non le più difficili per il regista Robert Dornhelm, particolarmente preoccupato dei danni che la scena del gran ballo a Palazzo Puskin avrebbe potuto provocare agli arredi e alle stanze della residenza imperiale. Le riprese, avvenute prevalentemente in Lituania e nei palazzi imperiali di San Pietroburgo, sono durate venti settimane con troupe da 160 elementi, ma per la sintesi dei numeri rimandiamo al promo, visibile qui.Nel cast, oltre ai già citati italiani, troveremo la francese Clémence Poésy (Natasha), tra gli interpreti di Harry Potter e il Calice di Fuoco e di Maria Stuarda per la Bbc, e il tedesco Alexander Beyer (Bezuchov), noto attore di serie tv e conosciuto al cinema con Munich.
Sul piano commerciale, gli accordi di coproduzione permetteranno la circolazione della miniserie nei Paesi investitori. Inoltre la Rai ha confermato di averne già venduto i diritti all’India e all’intero Medio Oriente (Iran escluso), durante l’ultimo Mipcom, e di avere in corso trattative con le tv scandinave, dell’America Latina e della Turchia.
A presto per i commenti finali e i risultati di ascolto.


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