banda http://blografando.splinder.com

giovedì 17 gennaio 2008

Papa: Lettera a Gesuiti, riaffermate totale adesione a dottrina. Morale sessuale, famiglia e pastorale sull'omosessualità.

(Asca) In una lettera inviata lo scorso 10 gennaio, papa Benedetto XVI chiede alla Congregazione Generale dei gesuiti, riunita per eleggere il prossimo 'papa nero', di riaffermare, ''nello spirito di sant'Ignazio, la propria totale adesione alla dottrina cattolica, in particolare su punti nevralgici oggi fortemente attaccati dalla cultura secolare''. In particolare, il pontefice chiede alla Compagnia di Gesu', i cui teologi negli ultimi anni sono spesso finiti sotto indagine da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, di ribadire la propria fedelta' al magistero su alcuni temi precisi: ''Rapporto fra Cristo e le religioni, taluni aspetti della teologia della liberazione e vari punti della morale sessuale, soprattutto per quel che riguarda l'indissolubilita' del matrimonio e la pastorale delle persone omosessuali''.

Sphere: Related Content

A.A.A. Cercasi banchiere gay.

(Giuseppe Morello - Affari italiani) Si fa fatica ad attribuire alle banche d’affari motivazioni etiche, risulta per questo inspiegabile la scelta di istituti come Credit Suisse, Goldman Sachs, Lehman Brothers, Merrill Lynch e Ubs di reclutare nell’area asiatica personale gay.

La cosa, ovviamente, non ci dispiace per nulla, anche perché contribuisce a sfatare il mito per cui essere gay comporta carriere professionali obbligate: parrucchieri, stilisti, ballerini, arredatori e poco altro. Il fatto però resta curioso, perché le banche non si sono limitate a dire “assumeremo i migliori senza discriminazioni”, ma si sono messe specificamente alla ricerca di gay e lesbiche.

È il caso di Lehman, che ha organizzato un evento all'Università di Hong Kong per reperire personale, invitando esclusivamente gay e lesbiche.

Ora, siccome è vero che gli omosessuali non hanno nulla in meno rispetto a chi pratica una sessualità “classica”, è anche vero che non hanno nulla in più. A meno che i manager delle banche non ragionino per banali luoghi comuni pensando che i gay “sono più sensibili”, che “sono più sinceri degli eterosessuali” e che magari saranno più gentili con i clienti e addobberanno lo sportello con deliziosi ninnoli colorati.

Forse gli stessi manager prendendo la decisione hanno concluso la riunione dandosi cameratesche pacche sulle spalle mentre ripetevano la vieta battuta: “Prendiamoli, è gente che sul lavoro si fa il culo”? E giù tutti a ridere. Resta comunque bizzarro che l’omosessualità, un tempo fonte di discriminazioni, in questo caso diventi addirittura un privilegio. Meglio così: consideriamolo una sorta di risarcimento.

Sphere: Related Content

Eastern Jewel, l’Oriente senza concubine.

[i](Credits: [url=http://www.flickr.com/photos/eelssej_/405327013/]kalandrakas (on vacation)[/url] by Flickr)[/i]

(Panorama) È appena uscito in Gran Bretagna il nuovo romanzo di Maureen Lindley: The Private Papers of Eastern Jewel, edito da Bloomsbury, e sarà tradotto in Italia, nel corso del 2008, da Neri Pozza.

È il 1914, Eastern Jewel ha otto anni ed è la figlia del principe Su e dell’ultima delle sue concubine, quando qualcosa impressiona a tal punto i suoi occhi di bambina dal mettere improvvisamente fine alla pace gioiosa dell’infanzia e dare inizio a una tumultuosa storia di coraggio e ribellione, la storia di una eroina complicata, che rifiuta di accettare il ruolo docile e servizievole che la società cinese del Ventesimo secolo le impone. Curiosità (anche sessuale) e voglia di avventura conducono la protagonista (ispirata al personaggio realmente esistito di Yoshiko Kawashima) in un lungo viaggio attraverso la Cina fino al Giappone, in un percorso che la porta a un profondo cambiamento interiore e anche fisico, che la rende un personaggio controverso, fatto di luci e ombre. La prima a rimanerne affascinata è stata l’autrice, che Panorama.it spiega com’è nato il romanzo. “Ho notato Eastern Jewel nel film di Bertolucci L’ultimo imperatore” dice Maureen Lindley “mi ha conquistata e ho iniziato a fare ricerche. Gli storici l’hanno dipinta come una donna contraddittoria e non esattamente positiva, ma io desideravo trovare il mondo per raccontare perché e come un personaggio del genere è arrivato a vivere una vita assolutamente inimmaginabile anche per noi, occidentali.

Come hai scovato il carteggio segreto di Yoshiko?
La mia avventura è cominciata dalla Biblioteca Britannica, dove ho trovato soltanto i riferimenti occasionali in libri come Penombra nella città proibita, l’autobiografia dell’insegnante privato della famiglia reale, Reginald Johnston. In queste brevi note si parla di lei senza concederle un briciolo umanità, questo non ha fatto altro che rendere la sfida dello scrivere questo romanzo più interessante: rendere un personaggio intrigante, non positivo, ma affascinante.

Che cosa l’ha conquistato di questo personaggio?
Il suo coraggio, la sua mancanza di autocommiserazione, la sua lealtà a quelli che ama. È emozionante, piena di lati oscuri, ma anche inebrianti per la loro straordinarietà e potenza.

Perché leggere questo libro?
Perché è una storia eccitante, il cui protagonista non è il solito eroe o eroina orientale che oramai conosciamo: non è né una concubina né una geisha ma un personaggio unico. La sua è una storia di manipolazione sessuale e presa di coscienza che si svolge in un tempo che i nostri nonni e i nostri genitori hanno vissuto, un tempo che tutti noi conosciamo almeno un po’. Eastern Jewel aveva 6 anni quando è affondato il Titanic, ha vissuto la prima e la seconda guerra mondiale ed è stata data in moglie ad un principe mongolo al tempo in cui Lawrence Oliver faceva il suo debutto al Birmingham Repertory. La narrazione è ovviamente impregnata di un’atmosfera orientale, ma credo che Eastern Jewel dovrebbe prendere posto tra quelle famose eroine, di cui adoriamo leggere. Un po’ come Mata Hari, anche lei merita di essere conosciuta da un pubblico più vasto rispetto a quello che noterà le due o tre righe che i testi accademici le hanno riservato fin’ora.

Sphere: Related Content

Cofanetto Polo Ralph Lauren per anniversario.

Cofanetto Polo Ralph Lauren per anniversario(Fashionblog) Se siete Polo dipendenti con questo speciale baule non potete che rimanere soddisfatti. Si tratta dello speciale cofanetto, o meglio baule come ho detto prima, che contiene ben 40 t-shirt polo Ralph Lauren, lanciato in occasione del 40esimo anniversario.

40 Polo di colore diverso con una grafica speciale, creata appositamente per questa serie in edizione limitata. Il baule costerà 5000 dollari.

Via! Embellezia

Sphere: Related Content

Un'amicizia "virile". Coco:"Cecchi Paone? E' splendido". "Tra noi è nata una bella amicizia".

(Cristina Varvello - TGCom) "Ho scoperto una persona splendida. E' bello ascoltarlo, parlargli, interagire con lui. Gli sono molto affezionato". Così Francesco Coco a Tgcom parla dell'amicizia nata con Alessandro Cecchi Paone. L'ex calciatore poi precisa:"Tra noi c'è feeling. E' una persona sensibile, siamo molto affini e non mi interessa se qualcuno abbia fatto dell'ironia sulla nostra amicizia: si può essere amici con tutti".

Raggiunto a Panama dove si trova per motivi di lavoro, l'ex naufrago dell'Isola si racconta a 360°. Dalla sua storia con Manuela Arcuri suo grande amore, con cui confessa di non avere mai avuto defaillance, all'esperienza in Honduras da cui è nato il feeling con l'amico Alessandro Cecchi Paone.

Come è stata l'esperienza all'Isola dei Famosi?
Quando ti trovi sull'isola hai davanti due possibilità: o prenderla bene e vivere quell'esperienza positivamente, oppure male e quindi viverla negativamente. Io ho scelto la prima e fino a quando sono rimasto lì sono stato bene.

Con quale dei suoi compagni d'avventura si è trovato meglio?
Sono stato bene con tutti, ma se devo fare un nome è sicuramente quello di Alessandro Cecchi Paone. Ho scoperto una persona splendida. E' bello ascoltarlo, parlargli e interagire con lui. Gli sono molto attaccato. E' sensibile. Siamo molto affini: entrambi siamo senza barriere, vediamo il mondo a 360°.

Non le ha dato fastidio che qualcuno abbia ironizzato sulla vostra amicizia?
No, io non diversifico se mi affeziono a una persona do il 100%. Non mi interessa se uomo donna o altro. Tra noi c'è feeling. Si può essere amici con tutti.

Tornando all'Isola: se si trovasse su una torre con Cristiano Malgioglio e Debora Salvalaggio chi butterebbe giù?
Sicuramente Debora: è giovane e allenata e quindi non si farebbe nulla. A parte gli scherzi. Non posso che dire Debora. Cristiano l'ho mandato in nomination e un altro "sgarro" non me lo perdonerebbe.

In questo momento è innamorato?
No, sono libero e tranquillo.

Si dice sempre che lei abbia regalato il suo cuore a Manuela Arcuri. In che rapporti siete oggi?
Coltiviamo il rapporto umano. Ci sentiamo, ma senza esagerare. Ma c'è voluta pazienza. All'inizio, appena ci siamo lasciati, è dovuto passare parecchio tempo prima che ricominciassimo a sentirci. Poi abbiamo capito che è importante rimanere in buoni rapporti. Anche se, essendoci stato amore, non si può dire che siamo amici.

Ma esiste la possibilità che si riaccenda la passione?
L'ho sempre detto: mai dire mai. Io lascio sempre la porta aperta, anche se oggi non ci sono le basi perché questo avvenga.

Sphere: Related Content

Caserta c’è online: sul web tutte le carte dell’inchiesta Mastella.

Una schermata del quotidiano on line

(Panorama) Tutti i nomi, i cognomi, gli arresti, gli appalti, le nomine: tutte le “carte”, con i dettagli dell’operazione Mastella, sono sul quotidiano on line Casertace.it. “Il terremoto che ha decapitato l’Udeur della Campania ce lo aspettavamo da tempo” dice a Panorama.it Gianluigi Guarino, direttore della testata giornalistica on line nata un mese e mezzo fa, e che ora sta raccontando in tempo reale fatti e retroscena della vicenda giudiziaria. “Si tratta dell’epilogo di una storia tipicamente campana e molto locale” spiega Guarino “che non avrebbe avuto questa eco mediatica se non avesse al centro il ministro della Giustizia. La gestione delle nomine nell’ambito della Sanità, come emerge dall’inchiesta, è un’abitudine che ha una lunga tradizione da queste parti. E ora finalmente vede la luce grazie al lavoro della magistratura”.

Un lavoro che voi state pubblicando alla lettera, con tanto di accuse, nomi e cognomi e indirizzi…
Si tratta di atti pubblici, dunque pubblicamente disponibili ad ogni cittadino.
Mastella è furente, anche per la fuga di notizie
Mastella sembra invece colui che ha più beneficiato di questa fuga di notizie. Tanto per cominciare ha avuto il tempo di scrivere un bel discorso commovente e di recitarlo in Parlamento prima che gli fosse formalizzato un atto d’accusa. E poi si registrano una serie di coincidenze che fanno insospettire come il fatto che Camilleri, consuocero di Mastella, si sia ricoverato appena due giorni prima che anche per lui scattasse la richiesta di arresti domiciliari…
Al di là delle coincidenze, vuol dire che Mastella sapeva in anticipo?
Già nella prima mattinata di ieri, la villa di Ceppaloni era presa d’assalto dai cronisti beneventani: un fatto che non si deve certo al fiuto di segugi dei tanti colleghi. La notizia era ampiamente circolata. Io faccio il giornalista da anni su questo territorio, sono stato direttore del Corriere di Caserta, conosco bene il modo in cui si diffondono le informazioni da queste parti.
Qual è ora la percezione generale da parte dell’opinione pubblica campana?
Per chi è attento ai particolari non c’è grande stupore. Se si vuole delimitare tutta la vicenda, la si può leggere compresa tra un fidanzamento e una separazione: quelli avvenuti tra Clemente Mastella e Sandro De Franciscis, attuale presidente della provincia di Caserta. Era stato eletto deputato nel 2001 con la Margherita, poi era passato con Mastella, e poi ha cambiato di nuovo alleanze, riavvicinatosi al Pd. La rottura ha scardinato gli equilibri nell’ambito della Sanità. Chi faceva le nomine in quota Mastella è passato a De Franciscis. Il bubbone è scoppiato per le nomine per l’ospedale di Caserta. Mariano Maffei, che guida la Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), è parente di De Franciscis. E l’inchiesta ora punta dritta verso Napoli. Insomma, una vicenda tutta campana, in perfetta tradizione.

I DOCUMENTI: on line le carte dell’inchiesta su Casertace.it

Sphere: Related Content

Bari. Petruzzelli, la scelta del rosso chiaro divide. L´annuncio del direttore Martines accende il dibattito.

Ma su un punto c´è convergenza di opinioni: l´unico vero problema è riuscire a riaprirlo. Borri: "Meglio com´è ora". Godelli: "L´avrei voluto bianco" Sisto: "Non facciamone una questione estetica".

(La Repubblica, edizione di Bari) Il Petruzzelli rosso chiaro? Più che il colore, conta riavere il teatro. Addetti ai lavori e rappresentanti delle istituzioni non hanno dubbi: è importante scegliere la tonalità giusta, ma ancora di più rispettare le date di consegna. Dall´incendio del 27 ottobre ´91 è infatti passato troppo tempo. Il professor Dino Borri, urbanista, si schiera con i sostenitori dell´attuale colore. «Il rosso carico e deciso degli ultimi cinquant´anni è il colore che mi piacerebbe rivedere - dice - Il teatro ha trascorso un´ampia parte della propria vita presentandosi con la facciata rosso scuro. Tutti lo ricordano così ed è normale che tutti vorrebbero rivederlo così. Certo, c´è il teatro Liceu di Barcellona, che ha una storia in tutto simile a quella del Petruzzelli, anche per il fatto che fu distrutto da un incendio nel 1992, ma ricostruito in quattro anni, non è tinto. Credo che non convenga cambiare. In ogni caso l´importante è che il Petruzzelli sia restaurato. Se poi il colore deve proprio mutare, mi auguro che non sia rosa shocking».
Al partito del rosso, nonostante una storia politica vissuta sempre sotto la bandiera rossa, non si iscrive l´assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli. «Non ho partiti da 17 anni - scherza - In questa vicenda sono fra coloro che aspettano di vedere il risultato. Certo, il mio gusto estetico mi avrebbe portato a scegliere il bianco. Però, aspetto di vedere il risultato». Onofrio Sisto, vicepresidente della Provincia e della fondazione Petruzzelli, invita a non commettere l´errore di ridurre tutto ad uno scontro fra i sostenitori del rosso e quelli del bianco. «La questione è troppo seria per essere affrontata in modo così semplicistico - avverte - Abbiamo fatto uno sforzo immane per ricostruire il teatro, curando tutto nei minimi dettagli. La stessa cosa dobbiamo fare per il colore: bisogna prestare attenzione alle indicazioni dei progettisti. Non è una questione puramente estetica, ma un problema storico-artistico».

Sphere: Related Content

Patacche. Con la “porta frocia” al via il Giubileo gay.

(River-blog) Parte domani quello che è stato ribattezzato il “Giubileo gay”, in occasione del tradizionale appuntamento del venerdì con Muccassassina: “un anno giubilare, di gioia, un anno gay“, spiega il comunicato stampa dell’evento (di cui però non c’è notizia sul sito ufficiale della discoteca). Momento clou della serata sarà la solenne apertura della “porta frocia”, per mezzo di un simbolico martello rosa, impugnato dalla presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. Ogni venerdì, da domani, Muccassassina sarà le location per una serie di appuntamenti di un Anno Gay: ci sarà il giubileo delle travestite, quello delle lesbiche camioniste, quello delle baffo-checche, degli orsi. Perchè quest’anno? Nel 2008 ricorre il 25esimo anniversario del Mario Mieli.

Non mi piace. Penso che la terminologia religiosa (due a caso: porta sacra e giubileo) debba rimanere fuori dalle rivendicazioni della comunità omosessuale.

Sphere: Related Content

Alla Sapienza "Layca frocessione" con bacio gay per il finto Papa. Il video.

Continuano le proteste alla Sapienza.
(Ansa) Un finto papa col volto mascherato e' entrato nella citta' universitaria della Sapienza. Alcuni dei rappresentanti dei collettivi studenteschi che questa mattina hanno dimostrato il loro dissenso verso il Papa e la visita di Veltroni e Mussi all'universita', hanno attraversato i viali travestiti da finto papa e papesse, cardinali e suore.

Davanti alla fontana, sotto la statua della Minerva, di fronte al Rettorato, il finto papa si e' scambiato un bacio gay con uno degli altri ragazzi travestiti.
Sotto gli scatti dei fotografi, i ragazzi hanno raggiunto l'istituto di Fisica per altre foto ricordo mostrando gli striscioni.
---
STUDENTI A 'FROCESSIONE', BACIO GAY TRA FINTO PAPA E 'PAPISSIMA'.
(Adnkronos) - Un bacio tra 'Papa star' e 'Papissima' ai piedi della statua della Minerva, fuori al Rettorato de 'La Sapienza'. E' una delle provocazioni del gruppo di studenti che tra poco prenderanno parte al corteo della 'Frocessione', che sono entrati nella Citta' universitaria. Gli studenti hanno messo in scena sketch e parodie sulla Chiesa, fin quando i due 'blasfemi' si sono
baciati. Ad accompagnare la scenetta un gruppo di 'suore' e 'clericali' che successivamente si sono spostati fuori alla Facolta' di Fisica dove e' ancora affisso lo striscione 'Non habemus Papam'.
---

Sphere: Related Content

Modelli per le Accademie di Belle Arti. Nudi per quattro soldi.

Nelle Accademie sciopero delle modelle: “Ci trattano come bidelle dell’arte”.

(Francesco Olivo - La Stampa) Immobili sì, ma invisibili no. Le modelle, e i modelli, delle accademie e dei licei artistici si ribellano: oggi niente pose. Lo sciopero è stato indetto dai Cobas per protestare contro il precariato ormai diffusissimo anche in quegli ambienti e per ottenere un riconoscimento professionale che oggi viene negato. Per secoli sono state figure fondamentali per pittori e scultori, ma negli ultimi tempi sono passati di moda e, anche nelle accademie, l’ingresso delle nuove tecnologie sta cambiando tutto. Fanno un lavoro duro, al freddo, sempre nudi, con stipendi di appena 900 euro, quando va bene. La maggior parte di loro vive con contratti a progetto, da 25 euro lordi l'ora. Per i più fortunati, invece, il contratto è annuale, da personale non docente, in pratica dei bidelli dell'arte. Oggi saranno alla Sapienza per l'inaugurazione dell'anno accademico, sperando di poter incontrare il ministro Mussi, al quale hanno inviato una lettera con le loro rivendicazioni.

«Il nostro lavoro non viene riconosciuto, posiamo anche per otto ore al giorno e ci trattano come materiale didattico - racconta Antonella Migliorini, 42 anni, fiorentina, modella vivente di lungo corso - eppure facciamo una professione difficile con una lunga tradizione alle spalle, che richiede fantasia e grande resistenza fisica. Le accademie e i licei non ci considerano, spesso violano la nostra privacy, gli artisti vogliono fotografie, ai direttori degli istituti interessiamo soltanto quando arrivano le telecamere della Rai, ma non siamo pornostar».

La storia di Antonella comincia 17 anni fa sulla spiaggia di San Vincenzo, nel livornese, quando una signora chiede di poterla ritrarre per un disegno. Lei accetta e dopo poco finisce a posare in un liceo artistico di Firenze. «Di solito, però, si inizia con una specie di esame fatto da una commissione di insegnanti. Dicono di valutare le capacità delle persone, ma alla fine scelgono le più carine». Si fa tanta gavetta anche per posare, «non c’erano i soldi per pagarmi, così la preside dell’artistico passava nelle classi e chiedeva ai ragazzi “volete la modella o i pennarelli nuovi?”, per fortuna gli studenti mi preferivano alla cancelleria. Così sono andata avanti per tre anni a diecimila lire l'ora. Poi si è liberato un posto e mi sono guadagnata un contratto annuale».

E’ un mestiere particolare quello dei modelli, a una certa età si smette, «sì, nelle accademie siamo tutti abbastanza giovani, ma è un errore, gli studenti non devono imparare soltanto a ritrarre Venere, esistono anche Cristo e San Girolamo, no?». I modelli viventi, proprio in quanto semiclandestini subiscono tante discriminazioni: «Una volta nel 1996 ci fu un caso di tubercolosi in una classe, furono immediatamente disposte analisi per studenti e professori, il direttore mi chiamò e mi disse “faccia lei”. E’ una condizione umiliante, pensi anche al rischio di intossicazione che si corre con le vernici, la Asl fa verifiche su tutti tranne che su di noi, che viviamo sempre a contatto con i pennelli».

Il fatto di spogliarsi per mestiere può causare qualche imbarazzo: «I ragazzi, a dire il vero, sono sempre rispettosi, mai una battuta oscena o un doppio senso volgare. Delle volte, però, non si fa attenzione a chi entra nelle classi, qualche anno fa si è presentata una comitiva di giapponesi, trenta persone che scattavano foto, mi sono subito coperta». Di equivoci ne succedono tanti: «E’ capitato che una ragazza posasse coi tacchi a spillo e le calze a rete, forse pensava di andare a fare la lap-dance in discoteca. In realtà, è un mestiere molto duro, quando lo si sceglie bisogna saperlo, arrivano tante persone pensando di rilassarsi e si ritrovano per ore fermi, in aule enormi, gelide e sudice, sono in molti a essere scappati dopo mezz'ora». Chi fugge, forse, lo fa anche per la precarietà di un settore, che non riesce a raggiungere un riconoscimento dallo Stato, il vero problema è che non esiste alcuna garanzia sul ricollocamento nel mondo del lavoro una volta che si smette di posare.

Della questione promette di occuparsi Nando Dalla Chiesa, sottosegretario all'università con delega alla formazione artistica: «Ci incontreremo presto, anche con il ministero della pubblica istruzione, voglio approfondire la vicenda». Le complicazioni burocratiche non frenano l'ottimismo di Antonella, «Il futuro? La laurea in Storia del teatro, mi mancano pochi esami. Mi piacerebbe insegnare, ho l'abilitazione per le scuole di infanzia, per qualche anno continuerò a posare, ma poi basta, mi rivesto per sempre».

Sphere: Related Content

Calcio. Legrottaglie: "Non faccio sesso da due anni".

Nicola Legrottaglie si confessa nel numero di Sportweek in edicola sabato. Il difensore della Juve, che sta disputando una stagione di grande livello, svela il segreto della sua rinascita: "Sono rinato grazie alla fede. Da due anni non ho rapporti sessuali". Il difensore fa parte degli Atleti di Cristo, un movimento (vi appartiene anche il neo pallone doro Kaka) nato in Brasile nel 1984, fondato proprio da due giocatori di calcio, João Leite e Baltazar. Legrottaglie è un beniamino del pubblico omosessuale che lo scorso anno lo ha inserito nella lista dieci calciatori italiani più belli.

Sphere: Related Content

Dopo Milano la modauomo si sposta a Parigi.

(Fashionfm)Si sono appena spenti i riflettori sulla 4 giorni di kermesse milanese di Milano Moda Uomo AI2008/2009, che già l´attenzione del "popolo della moda" si sposta Oltralpe.
44 (importanti) sfilate in 4 giorni, da oggi, 17 gennaio, a domenica 20 (per la prima volta immediatamente dopo la Week milanese, senza quindi la consueta pausa della Haute Couture): è questo l´impegnativo appuntamento di Parigi per la moda menswear per il prossimo autunno/inverno
I soliti noti della moda francese ci sono (quasi) tutti: da Vuitton a Gaultier, da Givenchy a Lanvin, da Hermès a Dior Homme... passerelle sulle quali corrono con passo deciso sorprese, ritorni e novità esaltanti. Ma Parigi è anche la seconda patria degli idolatrati designer giapponesi - da Yamamoto a Watanabe, fino a Comme des Garcons -, dei sempre di tendenza belgi, dal redivivo Dries Van Noten ad Ann Demeulemeester, e del signore evergreen della moda inglese, Paul Smith.
Novità di quest´anno: Yves Saint Laurent salta un turno. Non sfila infatti a Parigi il menswear per l´autunno/inverno 2008/2009 della maison durante questa settimana del pret à porter maschile. La clamorosa decisione è stata presa dal direttore creativo Stefano Pilati: al posto della sfilata, un incontro più intimo ed informale con la stampa selezionata ed i buyers, nel corso del quale poter parlare della collezione, guardandola da vicino e toccandola con mano.
Per una sfilata "tradizionale" che viene a mancare, un debutto da tenere d´occhio: quello sulle passerelle menswear di Bruno Pieters.
Di seguito il calendario delle sfilate. Da domani, on line su www.fashionfm.it, le foto delle sfilate e le interviste ai protagonisti.

Giovedì 17
GASPARD YURKIEVICH
ROMAIN KREMER
LOUIS VUITTON
JEAN PAUL GAULTIER
NUMBER (N)INE
YOHJI YAMAMOTO
DRIES VAN NOTEN
GIVENCHY

Venerdì 18
JUNYA WATANABE MAN
BLAAK HOMME
DAMIR DOMA
KRIS VAN ASSCHE
KIMINORI MORISHITA
RYKIEL HOMME
COMME DES GARCONS HOMME PLUS
UTE PLOIER
KENZO
BRUNO PIETERS
JOHN GALLIANO
WALTER VAN BEIRENDONCK

Sabato 19
JEROEN VAN TUYL
MIHARAYASUHIRO
JUUN J
HENRIK VIBSKOV
ANN DEMEULEMEESTER
ATTACHMENT
ERIC LEBON
SHAWN COLLINS
EMANUEL UNGARO
PETAR PETROV
HERMÈS
RAF SIMONS

Domenica 20
U-NI-TY
LANVIN
AGNÈS B.
WINTLE
ARMAND BASI
MASATOMO
TILLMANN LAUTERBACH
PAUL SMITH
WOOYOUNGMI
DIOR
FRANCESCO SMALTO
BERNHARD WILLHELM

Sphere: Related Content

Sabato al New Demodè di Modugno il tema è il "Black & white".


Per la prima volta nella storia di NOVANTAGRADI la prossima serata sarà di sabato sera.Cominciamo l'anno nuovo, sempre in collaborazione con VALENTINI'S FAMILY, sabato 26 Gennaio 2008 al NEW DEMODE' (Via dei Cedri Modugno BARI).
Il tema della serata è "BLACK & WHITE" caratterizzato dall'animazione della serata.
In consolle Enzo Bonerba Dj e Sante Dj
Ospiti:
PHEEL Singer from Joy T. Vannelli Project
On Stage:
CLAYTON from Billy & Les Folies de Pigalle
ANASTASIA from Guendalina
In occasione della serata faremo una grande festa per il nostro Amico/Vocalist MR.JP*, CI MANCHERAI!!! (si trasferisce a Bologna l'amica nostra)
Start h.00.00, ridotto in lista entro le 00.45
Costi: 13 € ridotto con alcoolico incluso
15 € intero con alcoolico incluso
Per info e riduzioni 3403523807 - 3475053583

Sphere: Related Content

Speciale Milano moda e modelli. La pacifica rivoluzione del piumino firmata Moncler.

La collezione 2008-2009 dei piumini Moncler da uomo
(Panorama) Schierato e ordinato in file di otto per dodici, l’esercito dei rivoluzionari del piumino è pronto a invadere l’autunno-inverno 2008-2009. In occasione di Milano Moda Uomo, un centinaio di ordinary boys belli, giovani e forti, presi dalla scuola e dall’università e “trasportati” al Palazzo della Triennale di Milano, ha presentato con glaciale pazienza la grande innovazione: l’urban duvet. Con la pacifica firma di Moncler.

La classica giacca a vento imbottita e trapuntata, già scivolata dalle piste da sci alle piste d’asfalto, compie un’altra significativa evoluzione stilistica: non cambia la forma, ma la superficie. Che diventa tessuto dalla pregiata mano inglese: shetland, british tweed, spigati, lane asciutte e secche mescolate a morbido cashmere, tutti resi più tecnici per garantire il massimo comfort, una vestibilità aggressiva e la necessaria trasversabilità. Proprio quello di cui ha bisogno il guardaroba maschile: un capo multiuso da portare addosso con convinzione soprattutto in città, quando a chiamarlo all’ordine non sono discese e seggiovie, ma serie riunioni di lavoro. “La trasformazione è tangibile e visibile nel sorprendente Moncler d’Angleterre (quello dei cento ragazzi, ndr) – spiega Remo Ruffini, presidente della griffe. “Il piumino non cambia la forma, ma la superficie. Per dare una visione inedita e una direzione precisa alla funzione d’uso”. E ha ragione, perché l’esperienza che si prova incontrando il nuovo piumino è polisensoriale: bello da vedere, piacevole da toccare, perfetto da indossare.
Ancora una volta, quindi, un nome, una garanzia. Anche per quell’esercito di oche del Sud della Bretagna e del Perigord da cinquant’anni sempre ben disposte a dare piume e piumette per l’interno del più famoso duvet della storia. Che per la prossima stagione del grande freddo viene declinato in tantissimi modelli, anche con gli abituali tessuti tecnici, con le celebri superfici laquée e con i nuovi colori segnaletici: dai classici K2, Hymalaya ed Everest, ai più modaioli bomber, ai vintage anni Sessanta/Settanta, agli Aviator con interno in alcantara, ai metropolitani blazer a tre bottoni. Una nuova era sta per cominciare.

Sphere: Related Content

Pedofilia: Confessa il prete svizzero indagato in Francia. Ha confermato alla polizia giurassiana di aver molestato sessualmente il nipote di 12 anni

(Ticino news) Un prete svizzero di 67 anni sospettato di pedofilia in Francia ha confermato durante un'audizione davanti alla polizia giurassiana di aver molestato sessualmente un minorenne nel 1992. La vittima era il nipote di 12 anni, ha indicato la giustizia giurassiana.

Il sacerdote ha precisato di aver avvicinato intimamente il ragazzo in una sola occasione dopo il suo arrivo in Francia nella regione di Grenoble, ha precisato oggi il procuratore generale della Corte d'appello di Lione, Jean-Olivier Viout.

Ascoltato dalla polizia giudiziaria giurassiana lunedì l'uomo ha poi dato il suo accordo affinché il verbale venisse consegnato al procuratore generale della Corte d'appello di Lione. Il 67enne avrebbe anche riconosciuto di aver commesso molestie in Svizzera.

Il prete era già stato implicato in altri casi di pedofilia in Svizzera tra il 1968 e il 1972.Nel 1989 aveva lasciato la Svizzera e vissuto in Francia dove dapprima aveva ottenuto un ministero a Grenoble (F). Nel 2002, la Diocesi di Ginevra, Losanna e Friburgo, venuta a conoscenza della situazione, ha allertato la curia di Grenoble della pericolosità dell'uomo. Quest'ultimo ha negato i fatti, ma è comunque stato trasferito a Lione (F), secondo informazioni date alla stampa da Nicolas Betticher, portavoce della diocesi romanda.

La giustizia francese potrebbe decidere di archiviare il caso o chiedere un mandato d'arresto internazionale a causa della gravità dei fatti. Le autorità francesi avevano inoltrato giovedì scorso una domanda di assistenza giudiziaria per procedere ad un'udienza del prete, dopo che questi aveva ammesso in interviste al giornale "Tribune de Lyon" di aver commesso un abuso sessuale in Francia.

La polizia giurassiana sta indagando per sapere se l'uomo abbia commesso abusi in Svizzera non ancora prescritti. Trasmetterà quindi le sue conclusioni al Ministero pubblico che potrà, all'occorenza, aprire un procedura e chiedere l'arresto del sospettato.

Il prete risiede da due anni al convento dei cappuccini di Montcroix a Delémont. L'uomo, che aveva lasciato la Svizzera dopo un caso simile terminato con un indennizzo alla vittima, ha vissuto per oltre una decina d'anni in Francia ed è poi tornato in Svizzera nel 2005.

Sphere: Related Content

George Michael, autobiografia shock. Popstar ha firmato maxi contratto.

(TGCom) Tutta la verità su George Michael e direttamente scritta da lui. La popstar britannica ha firmato un maxi-contratto per una autobiografia la cui pubblicazione è prevista nell'autunno 2009. Il contratto con la HarperCollins è stato definito "uno dei più grossi mai stipulati per un libro nel settore editoriale in Gran Bretagna". Il libro è già stato definito come uno dei "più incandescenti mai scritti".

L'accordo è stato raggiunto da Belinda Budge, direttrice di Harper NonFiction UK, e dal manager di George, Andy Stephens. Di episodi gustosi sulla vita di Georgios Kyriacos Panayiotou, vero nome di George Michael, ce ne sono molti, a partire dal famoso arresto per atti osceni del 1998 dopo il quale fece coming out sulla sua omosessualità. Sarà interessante sentire una volta per tutte la versione che fornirà lui stesso di questo e di molti altri episodi e scandali legati alla sua vita sessuale e ai problemi con la droga. "Ma la gente non è stupida - ha detto Stephens - e ha iniziato a capire che la verità è molto più interessante delle storie che si inventa la stampa".

La casa editrice ha già di fatto iniziato a creare un clima di attesa definendo, in un comunicato, il libro come "una delle più incandescenti autobiografie di celebrità, ancora non raccontata". Non è stata rivelata la cifra del contratto non è stata rivelata ma il manager della popstar ha comunque spiegato che "George ha promesso una biografia senza segreti, e così sarà".

Sphere: Related Content

Big Think, quando i video servono a condividere le idee.

http://flickr.com/photos/rkottonau/161053228/
(Panorama) Reading di poesia. Lezioni di storia dell’arte e di drammaturgia. Filosofi che discutono sul rapporto tra fede e ragione. Politici a confronto sulle sfide della democrazia. Ma anche confronti su amore e felicità, vita e morte, gli scenari del futuro. Tutto rigorosamente in versione video e con il massimo grado di interattività. Così come web 2.0 comanda.
Stiamo parlando di Big Think, portale di video-sharing fresco di lancio che è stato subito battezzato come il “You Tube per intellettuali“. Niente immagini sgraffignate dalla tv, esibizioni di pseudo-cantanti o video confessioni di adolescenti chiusi tra le quattro mura della cameretta. Ma solo opinioni ben documentate di esperti intervistati sui temi più caldi dell’attualità culturale.
“Le interviste sono solo un elemento di partenza - spiegano gli ideatori - servono a dare la scintilla alla discussione fornendo un esempio di cosa i leader di oggi pensano su grandi argomenti”. Poi sta agli utenti allargare l’orizzonte e rendere più dialogica la discussione. Attraverso i commenti e non solo. Anche proponendo nuove idee o rispondendo a quelle già pubblicate sotto forma di video-risposta.
Nato dall’incontro tra Peter Hopkins, ex studente di Harvard, e Lawrence H. Summers, segretario del Tesoro Usa durante il secondo mandato di Bill Clinton (la storia di questo incontro è ben raccontata dal New York Times), Big Think intende fare da cassa di risonanza per le migliori idee sulle grandi questioni globali. “Ho sempre creduto che le persone della mia età sono assetate di maggiori contenuti intellettuali”, dice Summers. “L’idea dietro il nostro progetto - spiega il giovane Hopkins - è che bisogna sedersi per qualche minuto e ascoltare le persone che sanno qualcosa in più”.
Chissà se riusciranno in questa impresa anche con i nativi digitali abituati al mordi-e-fuggi di YouTube.

Sphere: Related Content

Tendenze. La moda nasce in strada e finisce in Rete. È boom dei siti che si occupano di «street fashion».

E molti blogger frequentano le sfilate milanesi in cerca di ispirazione.

(Daniele Lorenzetti - Il Corriere della Sera) La rivoluzione dei blog? Sta contagiando anche il mondo della moda. Sono infatti in costante aumento i siti di «street fashion» che scovano stili e tendenze con un occhio all'uomo della strada. Il loro momento d'oro sono le settimane del pret-à-porter (quella della moda maschile è in corso in questi giorni a Milano), quando il popolo dei fashion victims, eccentrico, bizzarro, provocatorio, invade come uno sciame le capitali del settore. Sono loro, gli stylist, i buyer e i giornalisti da "Il diavolo veste Prada" gli arbitri che osservano, annotano, inventano la moda che verrà. Le foto dell'abbigliamento "di strada" da tempo si sono fatte largo anche sulla stampa "seria": prima le riviste di tendenza, come The Face o I-D, ora persino il New York Times, ospitano una rubrica apposita, e periodiche gallerie di personaggi.

IN RETE - Ma il vero boom si sta compiendo su Internet: una controrivoluzione della moda dal basso che scalza egemonie consolidate, promuove stilisti emergenti e ancora ignorati dal circuito dell'informazione. Tra i siti più popolari c'è quello del fashion blogger Matthew L. Gates, che insieme a tre amici, fotografa gli abiti delle persone per strada a San Francisco, fuori dai locali e poi le posta in www.streetfancy.blogspot.com. Nato nel mese di agosto 2006, «Street Fancy» riceve più di 11.000 visite al mese, soprattutto da studenti d'arte in cerca di ispirazione. Tra i pionieri del nuovo anche facehunter.blogspot.com; ma il catalogo è lunghissimo, da Londra a Helsinki, da New York a Shanghai. Forse il più celebre fashion blogger è Scott Schuman, inventore di The Sartorialist (www.thesartorialist.blogspot.com). La pellicola di Shumann è morbida, elegante, e i suoi soggetti come proiettati in un mondo da sogno. Con la sua bravura questo newyorkese dagli occhi azzurri e l'aria impeccabile, giacca sartoriale e foulard di seta, si è conquistato un incarico da freelance per GQ Magazine e style.com e ora è un divo del settore. A Milano lo si vede appostato al di fuori delle location per immortalare il popolo delle sfilate. «Mi piace scovare personaggi che mescolano stili diversi - dice fuori dal defilé Ferragamo - Cosa penso dello stile milanese? C'è un grande lusso, un senso di estrema qualità e design, una morbidezza e assenza di aggressività... è, come dire, semplicemente bello...».

LA SFIDA - Ma se il Sartorialist è entrato nell'elenco dei 100 blog più influenti del 2007 della rivista Time, ha subito trovato emulatori. Fosco Giulianelli, italiano residente a Stoccolma, ha lanciato il network www.thefashionist.se e presidia pure lui l'uscita delle sfilate milanesi. E adesso, al di là dei blog di moda, anche i siti di social networking come MySpace e Share Your Look stanno lanciandosi nel settore. Su ShareYourLook.com, gli utenti pubblicano regolarmente le foto degli abiti che indossano: per sfidare il conformismo «total look» delle griffes e avvicinarsi almeno un poco al famoso quarto d'ora di celebrità.

Sphere: Related Content

Torna Bonsai Aid Aids 2008.

(Dire) Anche quest’anno l’Anlaids (Onlus), Associazione Nazionale per la lotta contro l’Aids organizza “Bonsai Aid Aids” e come ormai da tradizione, si svolge nei giorni di Pasqua in circa 3.000 piazze italiane oltre che nelle strutture Ospedaliere e Centri Commerciali.Nei giorni 21 – 22 – 23 marzo, i volontari dell’Anlaids saranno nelle piazze, collocati in riconoscibili punti d’incontro, per distribuire gratuitamente materiale informativo sulla malattia e sulla prevenzione dall’infezione Hiv e per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi umani e sociali delle persone sieropositive e malate di Aids.

Inoltre offriranno un autentico Bonsai Cinese, albero vivo che richiede amore e cure costanti e che è diventato simbolo dell’Anlaids, in quanto la piccola pianta richiede le stesse cure e attenzioni di cui hanno bisogno le persone affette dal virus Hiv. La manifestazione, che gode dell’Alto Patronato delle Presidenza della Repubblica e del patrocinio della Fondazione per la Comunicazione Sociale Pubblicità Progresso, giunge alla sua sedicesima edizione e fin dalla sua nascita, grazie al contributo dei moltissimi volontari, ha permesso di raggiungere grandi risultati.

Grazie a “Bonsai Aid Aids” l’Anlaids continuerà a finanziare i progetti dediti alla lotta contro l’Aids come:

  • L’istituzione di Dottorati sulla ricerca
  • La concessione di Borse di studio per giovani laureati e ricercatori
  • La prevenzione nelle scuole con l’organizzazione di concorsi per progetti mirati e incontri di formazione con studenti e docenti
  • La prevenzione, grazie alla distribuzione di materiale informativo appositamente creato, nei luoghi di aggregazione giovanile, tra la popolazione straniera, nelle carceri e nelle caserme
  • L’acquisto di apparecchiature medico-scientifiche e diagnostiche per centri ospedalieri e universitari
  • La gestione di case alloggio per persone malate di Aids o sieropositive
  • L’aiuto e finanziamento a centri medici in Paesi africani colpiti dall’Aids.

Per informazioni al pubblico : Anlaids – tel. 06.4820999, mail: anlaids@anlaids.it. Sito Internet: www.anlaids.it

Perchè “Bonsai Aid Aids”
Nel 1993 nasce la prima Campagna Nazionale “Bonsai Aid Aids”.Un piccolo albero vivo adottato quale simbolo per sconfiggere l’Aids. L’uomo malato è fragile, bisognoso di cure e di tante piccole attenzioni quotidiane; come un bonsai non può essere lasciato a se stesso: perchè viva occorre seguirlo, curarlo con amore, dedizione e competenza. L’ entusiasmo dei volontari e della gente davanti al bonsai, vuol significare prendere coscienza del problema, chiedere informazioni, non sentirsi “intoccabili” ma coinvolti.

Sphere: Related Content

Omosessuali in Italia. 35 anni di movimento: 0 risultati.

(Lampi di pensiero) Nel 2007 si è celebrato il 35 anniversario della nascita del movimento italiano per il riconoscimento e l’affermazione delle istanze e dei diritti delle persone che vivono un’affettività ed una sessualità soggetta a discriminazioni sociali, giuridiche e politiche.

Ho intenzionalmente abbandonato la “putrida” definizione di GLBT(etuttoilresto) poiché comincio a rifiutare questo approccio per categorie di minoranza. Questi problemi non sono solo della comunità glbt(etuttoilresto), ma di tutti coloro che a causa della propria affettività e della propria sessualità soffrono discriminazioni giuridiche, sociali, economiche e politiche. Giusto per fare un esempio, faccio riferimento ai diritti di affettività e sessualità per gli anziani, i portatori di handicap, gli intersessuali (altrimenti noti come middlesex), unigenitorialità, ecc. E’ quindi, spero, abbastanza chiaro che tali diritti e tali istanze appartengono solo in parte alla comunità glbt(etuttoilresto), poiché sono (o dovrebbero essere) in maggioranza appannaggio di tutti coloro che tali discriminazioni le soffrono indipendentemente dall’essere omosessuali, trans o bisessuali.

Ebbene, si diceva, 35 anni sono trascorsi e, andando al sodo, il movimento glbt italiano non ha ottenuto nessun risultato degno di rilievo sul piano economico e giuridico. Nessuno. Diversamente, sul piano sociale e del costume si possono registrare favorevoli progressi, seppur non si possa parlare di piena emancipazione, poiché la piaga dell’omofobia diffusa non ha ancora cessato di provocare vittime.

Per riassumere il senso delle affermazioni tranchantes che ho fatto, è opportuno vedere quali sono i principali fronti aperti e i relativi risultati:

  • riconoscimento dei diritti di unione (matrimoniali o meno): è rimessa ai singoli Comuni la possibilità di istituire registri delle unioni affettive con alcune conseguenze sul piano pratico e giuridico (non sostanziali);
  • introduzione dei reati contro la persona per motivi di discriminazione sessuale: non ce n’è traccia e non si prevede a breve che la materia sia regolamentata;
  • genitorialità per le coppie omosessuali o per i singoli: non c’è;
  • matrimonio omosessuale: la questione sembra definitivamente archiviata con un no che appartiene a quasi tutto l’arco costituzionale;
  • supporto delle persone transessuali nel cambiamento di sesso: regolato, anche se con notevoli rigidità e inapplicabilità di soluzioni più leggere.

Questo è il succo. Vuol dire che il movimento ha fallito? No, semplicemente che deve continuare a muoversi, a costruire presenza politica e rivendicazione. E lo dovrebbe fare seguendo questo direttrici:

  • Coscienza e consapevolezza: non solo visibilità, ma comprensione del fondamentale ruolo sociale che possiede chi “non è nel coro”, quello di essere propulsore del cambiamento. Una volta si sarebbe detto “rivoluzionario”, oggi questa parola spaventa, ma il concetto è lo stesso. La società si muove se si innesca una dinamica di opposti che si confrontano, altrimenti si avvita su sé stessa e diventa conservatrice ed egoista e perde il senso del futuro.
  • Solidarietà e cultura: lavorare per costruire una rete di solidarietà materiale e per costruire un interscambio culturale fra le numerose realtà territoriali costituisce un elemento essenziale di umanità. Senza solidarietà non si fa la politica, senza la cultura non si sa dove si va e alla fine non si cambia nulla.
  • Vision: il movimento si deve costituire nazionale e con una prospettiva internazionale. La pur importante dimensione locale deve necessariamente trovare una sua collocazione estesa, coordinata e partecipata a livelli territorialmente più estesi. La politica dei Comuni non può determinare cambiamenti sostanziali, ma solo particolari e comunque difformi sul territorio, acuendo, piuttosto che risolvendo, la disparità fra uguali.
  • Inclusione: i referenti sociali del movimento non possono essere solo i soggetti che appartengono storicamente all’area glbt(etuttoilresto). Occorre continuare ad estendere la rete e a rivolgersi a chi fa parte delle categorie interessate.
  • Lobbying: molti parlano della necessità di fare lobbying. E’ innegabile che questo possa portare grandi risultati: il principale avversario che abbiamo (il tradizionalismo cattolico e religioso in genere) ne è un eccellente esempio. Ma non si parte dal lobbying, ci si arriva quando si può contare su una massa di persone che costituisce un referente economico o politico in grado di “muovere” denaro, voti o consenso. Tutto il resto sono chiacchiere.

Senza la pretesa di essere profetico, queste potrebbero essere delle “linee strategiche di azione” da cui far discendere programmi e attività coordinate e condivise. Magari sono discutibili, emendabili, da riscrivere, ma questo è un punto di partenza. O si discute da questi elementi oppure ci saranno altri 35 anni di risultati 0.

Sphere: Related Content

Amici di Maria. Interviste, Barbagallo: “Vorrei una mia compagnia di danza”.

(River-blog) Luca Barbagallo è il ballerino eliminato dalla scuola di “Amici”, in una sfida con l’esterno Mattia de Salve. Un’uscita controversa, che a lui non è mai andata giù. Luca, per chi non se lo ricordasse, è il ragazzo che durante un’esibizione indossò dei tacchi a spillo. Una scelta provocatoria, e sicuramente coraggiosa. A me non dispiace la sua schiettezza, e il fatto che dica, senza troppi peli sulla lingua, di considerarsi un talento (a differenza di altri allievi che si comportano da primedonne, covando in silenzio il loro sentirsi novelle Carla Fracci). Tra l’altro il suo curriculum è ricco di esibizioni e premi. River lo ha intervistato.

Partiamo dall’esperienza nella scuola. A distanza di qualche settimana dall’esclusione - che sicuramente ha bruciato - come la definiresti? Positiva in ogni caso?
L’esperienza di Amici è sicuramente forte sotto il punto di vista emozionale. Non ci sono però parole per descrivere la mia “insoluta” uscita dalla scuola. Non ti nego che una volta iniziata l’esperienza avrei voluto portarla a termine come tutto quello che faccio nella vita in genere. La trasmissione nasce come un talent-show e hanno buttato fuori un Talento. Mi dispiace per loro e per tutte le persone che mi avevano regalato il primo posto in classifica, il giorno stesso della sfida, spendendo tanti soldi per me.

La persona che ti ha deluso di più dentro alla scuola.
Lo staff di Amici è eccezionale. Tutti si sono comportati bene nei miei confronti facendomi sentire a casa. Trovo poco sensibile il trattamento un po’ freddo che mi hanno offerto il giorno della sfida. Ringrazio però tutti i professori di danza per aver preferito me!

Mattia de Salve, alla fine, è stato eliminato. Contento? Te lo aspettavi?
Mattia è un bravo ballerino che, pochi giorni dopo la sua uscita, è già tornato sugli schermi televisivi. Sicuramente non doveva entrare al mio posto (non trovo sia giusto neanche il paragone tra me e lui), ma ti posso dire che nella sua seconda sfida contro Vincenzo meritava di restare, ha ballato decisamente meglio! Alla mia eliminazione, tanti giornali hanno parlato della mia strana ed insolita uscita dal programma e questo mi ha fatto piacere; ho letto tante email dove dicevano e si lamentavano per l’accaduto! Il pubblico italiano non è stupido ed ha visto poca giustizia, quindi un po’ mi aspettavo la sua uscita.

Francesco Mariottini è stato un mese circa senza fare nulla (o quasi), per via dei problemi fisici. Non ti sembra strano?
Francesco è un ballerino stupendo. E’ un piacere guardarlo in tv, quindi anche se fosse rimasto fermo due mesi è giusto che un buon elemento rimanga nella scuola!

Partiamo ora dalla vita fuori dalla scuola. Progetti immediati?
Voglio avere presto la possibilità di creare una mia Compagnia di Danza e poter mettere in atto le mille composizioni coreografiche che mi frullano in testa. Oltre ad essere un danzatore riconosco ancor di più un talento innato come coreografo… tanti primi premi nei concorsi internazionali mi danno conferma e tante personalità artistiche nel mondo della danza mi spronano a farlo.

Se dovessi tornare indietro, rifaresti i provini di Amici?
Non vivo mai di rimpianti, trovo inutile farlo, quindi rifarei tutti i fantastici e divertenti provini e auguro ad ogni persona di poter vivere le mie stesse emozioni. Mi ero prefissato di voler entrare ad Amici, ci sono riuscito, e ne sono contento! Il Talento l’ho portato via con me quindi, Amici rimane uno splendido ricordo adesso continuerò a volare in alto con la mia danza!

In una intervista a Eva3000 Mattia De Dalve ha detto che nella scuola va avanti solo chi fa polemica. Sei d’accordo?
Forse Mattia avrà parlato così dettato dalla rabbia. Nella vita quotidiana esistono le polemiche, lì sembrano amplificate perchè i ragazzi sono 24 ore su 24 insieme davanti alle telecamere. Mi sembra umano litigare: anche io con Vale Mele litigavo sempre ma perchè eravamo diversi caratterialmente e non perchè facendo polemica salivamo in classifica. Personalmente sono stato al 3° al 4° e al 1° posto in classifica e non perchè litigavo ma per il mio talento.

Con chi sei rimasto in contatto?
Sento sempre le mie dolcissime Marina e Simonetta; Gennaro il pazzo…Pasqualino e Cassy tramite messaggi… Spero che al di fuori degli impegni riesca ad andarli a trovare tutti quanti.

Chi vincerà la trasmissione secondo te?
Spero Marina, perché è una grande in tutto! Il vincitore finale, però, è difficile da prevedere come del resto è stato con la mia uscita.

Sphere: Related Content

Camerun, tre gay condannati a 6 mesi di lavori forzati.

Sentenza dopo 6 mesi in carcere. Il legale: manca la flagranza.

(Ap) - Sei mesi di lavori forzati. E' la sentenza emessa dal tribunale di Douala nei confronti di 3 camerunensi arrestati lo scorso agosto con l'accusa di essere omosessuali, crimine che nel paese africano può costare fino a tre anni di carcere. E' il l'avvocato difensore a rendere nota la sentenza, annunciando di aver già presentato appello perchè i suoi assistiti sono stati condannati senza essere stati colti in flagranza.

"Nessuno di loro è stato arrestato in flagranza di reato, non possono essere condannati per qualcosa che non hanno fatto", afferma l'avvocato Alice Nkom. I tre hanno atteso il processo in cella, per sei mesi.

Sphere: Related Content

Milano. Gay Street, il Tar boccia il «coprifuoco» del Comune.

(Il Giornale) I locali gay che disturbano la quiete dei cittadini non possono essere costretti a chiudere in anticipo. Lo ha deciso la magistratura amministrativa, dando ragione alla protesta dei titolari che non avevano accettato la decisione del Comune. Il Tar ha infatti accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento comunale che ha imposto l’anticipazione alle 22 dell’orario di chiusura dei due pubblici esercizi di via Sammartini per motivi di ordine pubblico.
La notizia è stata accolta a palazzo Marino con stupore misto a preoccupazione. «Prendiamo atto dell’ordinanza del Tar - dice Riccardo De Corato, vice sindaco e assessore alla Sicurezza -. Ma di questa decisione, che lancia un preciso segnale, devono tenere conto anche i cittadini, i comitati di quartiere, i Consiglieri comunali come Montalbetti, che ritengono il Comune sempre responsabile e sempre in grado di poter intervenire per problemi di sicurezza causati dai locali notturni». Una considerazione amara sull’impossibilità per Palazzo Marino di rispondere alle richieste dei milanesi che si lamentano per rumori, schiamazzi, sporcizia sotto casa fino a tarda notte. E non solo in via Sammartini.
Il vicesindaco tiene a sottolineare che all’origine della chiusura anticipata non c’era alcuna volontà di colpire quei due locali perché frequentati da una clientela prevalentemente omosessuale. «L’ordinanza del Tar - assicura De Corato - non ha rilevato profili discriminatori. Tanto è vero che altri pubblici esercizi, tra via Ponte Seveso e via Sammartini, erano stati interessati lo scorso dicembre da provvedimenti simili e sempre a causa di problemi d’ordine pubblico, tra cui spaccio, frequentazione da parte di pregiudicati e schiamazzi».
Il Tar, invece, ha ritenuto che i problemi di pubblica sicurezza non fossero direttamente ascrivibili ai due locali sotto accusa e ha motivato la decisione anche sulla base del possibile danno economico subito con la riduzione dell’orario di chiusura. «Nel caso degli esercizi in questione - sintetizza De Corato -, nonostante la documentazione fornita dalla questura che certificava problemi d’ordine pubblico, il Tar ha preferito dare ragione ai due locali.
Eppure, secondo il Comune, la documentazione che dimostrava la necessità dell’intervento era molto circostanziata. Nelle carte dell’ordinanza vengono citati i numerosi interventi effettuati dalla Polizia per problemi causati dai frequentatori dei due locali.
«Continue denunce per liti, risse e uso di sostanze stupefacenti. Sono stati questi motivi - spiega De Corato - che ci hanno spinto a varare il provvedimento di chiusura anticipata i cui benefici erano stati subito apprezzati dalla Questura».
«Non si può più dire, dunque, - prosegue il vice sindaco - che il Comune non faccia nulla per difendere i cittadini da schiamazzi e problemi di ordine pubblico causati dai locali notturni. Perché secondo il Tar questi non sono direttamente addebitabili a loro. E dal momento che non possiamo mettere un vigile o un carabiniere davanti a ogni locale, i nostri provvedimenti risultano di fatto limitati».

Sphere: Related Content

Burlesque! per la rivista GQ è il miglior spettacolo di genere in Italia.

(Teatro.org) Mercoledì 23 gennaio 2008, alle ore 21, al Teatro del Navile in via Marescalchi 2/b ( ang.via D'Azeglio 9 – Piazza Maggiore) Bologna, proseguono gli appuntamenti dell'avanspettacolo anni '50 con Burlesque! Lo spettacolo prodotto dal circolo Arcigay «Il Cassero» e dall' «alberTStanley».

Londra, New York e Bologna, questa è la triade del burlesque, dove furoreggiano pin-up, imbonitori, numeri d'avanspettacolo e curiosità mai viste; così questo mese la rivista GQ indica proprio lo spettacolo scritto da Luca de Santis come il riferimento italiano da non perdere.

A Bologna è ormai un appuntamento cult sulla bocca di tutti: chi ancora non ha fatto l'esperienza di un'intera serata negli anni '40, con sirene antiaerei, rifugi strettissimi e cinegiornali d'epoca rivisitati? Un vero spettacolo di burlesque come quelli che imperversavano nei sobborghi di New York negli anni '50, che non risparmia col suo occhio satirico né religione, né arte contemporanea, né storia, né politica.

La piccola compagnia di Burlesque! presenta ogni due mercoledì un repertorio comico sempre diverso: una Virginia Woolf depressa dall'insistente musica di Philip Glass, l'evangelista Matteo per nulla concorde con le scelte di scrittura dei suoi tre colleghi, Elisabetta I Tudor che nel suo diario si lamenta perché ancora vergine, le madri di Michelangelo, Leonardo e di Botticelli che chiacchierano tra loro all'uscita dell'asilo, questo è solo un assaggio dell'avanspettacolo più intellettuale e divertente della città.

Leonardo Feltrin è il caustico imbonitore della serata in nerissimo fez e tacchi vertiginosi, David White è l'istrionico attore, Lysandra Coridon l'irresistibile pin-up, il tutto accompagnato dalla voce di Wilbi e dalle note di un solitario pianoforte.L'occhio di bue si accende, la musica swing risuona nel foyer, gli attori sono già in
fermento: c'è solo il tempo di prendere la propria bombetta, il proprio boa di struzzo, un bicchiere di vino e sedersi in platea.

BURLESQUE!
è uno spettacolo scritto da Luca de Santis, regia di Ennio Ruffolo,
contributi video a cura di Fabio Fiandrini

Sphere: Related Content