Segnalazione dei genitori alla serata Avulss. «I responsabili sono gli alunni più grandi».
(La Gazzetta di Mantova) Il bullismo: un fenomeno che esiste anche a Viadana. Fortunatamente non si sono verificati episodi gravi come quelli di Volta Mantovana, o magari non sono ancora venuti alla luce; ma ciò non significa che prepotenze, anche a sfondo sessuale, non esistano. E, per chi le subisce, esse sono sempre dolorose e cariche di ripercussioni. Alcuni genitori sono preoccupati, ed hanno segnalato episodi precisi alla dirigenza della scuola media cittadina, chiedendo un intervento. Il caso è emerso martedì sera in Meridiana, nel corso di un incontro pubblico sul tema "Bullismo".
All'incontro, organizzato dall'Avulss, è intervenuta come relatrice la psicologa scolastica Barbara Zanolli, di Roverbella. Tra il pubblico, numerosi genitori, insegnanti ed educatori, ed anche alcuni adolescenti.
Nel corso della serata due mamme hanno segnalato che le proprie figlie, bambine che frequentano la prima media, sono continuamente oggetto di molestie e pesanti scherzi a carattere sessuale. Autori sarebbero alcuni ragazzini di un anno più grandi. Le famiglie hanno già interessato della cosa la dirigenza scolastica, ed ora si sta studiando come intervenire.
Un'insegnante della scuola media è subito intervenuta facendo notare che l'anno scolastico è iniziato da poco. «Forse i bulli stanno solo annusando l'aria, per individuare le potenziali vittime. Ma il corpo docente è impegnato a stroncare sul nascere ogni rischio». Cosa, purtroppo, non sempre facile: i prepotenti spesso sono furbi, si scatenano nel cambio dell'ora o in spazi impossibili da controllare al cento per cento.
Le mamme, da parte loro, hanno assicurato di sentire l'impegno positivo della scuola. Circostanza confermata nel corso del dibattito anche da altri genitori: «L'anno scorso si erano verificati episodi di bullismo in terza media, ed il preside aveva convocato tutti i genitori per una serie di confronti franchi». Riunioni "forti", ma che gli stessi genitori riconoscono ora come momenti «di crescita e formazione, anche per noi; e sarebbe importante poterli proseguire».
La Zanolli ha commentato che gli educatori, gli adulti, «devono» intervenire in casi come questi, per tutelare chi non si sa difendere da solo ed evitare che le molestie subite creino danni profondi. «Fondamentale è l'alleanza scuola-famiglia: in fin dei conti, entrambi vogliono le stesse cose per i ragazzi. Il bullo non deve sentirsi in qualche modo giustificato, o coperto, dal silenzio; deve al contrario percepire una presenza adulta intorno a sè: qualcuno che commenti, critichi, discuta, faccia capire che certi comportamenti sono sbagliati, e che ci sono alternative».
Gli incontri sul bullismo proseguono per altre tre settimane; prossimo appuntamento, martedì 13 novembre alle 20.30 in Meridiana.
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