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mercoledì 27 agosto 2008

Elezioni Arcigay Roma. Federica Pezzoli apre il blog programmatico.

Si parte! Così dice il blog programmatico aperto dal Comitato Promotore per Federica Pezzoli Presidente di Arcigay Roma. Finalmente si accende una speranza, quella di riuscire a cambiare una linea da tempo deragliata, poco chiara, poco trasparente e poco democratica, con l'intento di recuperare amici, iscritti, militanti, auterovolezza e attenzione da parte della città. Ormai per evitare il disastro è necessario un improcrastinabile e urgente cambiamento anche pet evitare un'implosione. E' necessario un nuovo Consiglio Direttivo, attento alle diverse identità pensanti, volto all'esercizio di una democrazia parecipata contro ogni pensiero unico, com'è scritto nel documento steso dal Comitato.


Con il deposito alla sede dell'Arcigay romana del documento politico (che soprattutto dovrebbero leggere gli organi nazionali dell'Arcigay) e della Lista di candidati, la speranza di salvare il salvabile riprende vigore, riprende la voglia di fare e di sognare da parte degli iscritti, degli ex iscritti e di coloro che si iscriveranno probabilmente proprio grazie a questa spinta innovatrice. L'epoca degli equivoci e dei facili comunicati è finita, siamo in piena campagna elettorale e da parte nostra, per quel che è possibile, la collaborazione e l'aiuto saranno incondizionati e senza timidezze.

Arcigay roma. E' ora di cambiare e oggi si può: Federica Pezzoli presidente!

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Indossa T-shirt lesbica, allontanata dagli uffici pubblici.

Era andata all'agenzia delle entrate per prendere la carta sanitaria del figlio, ma è stata bloccata da un responsabile della sicurezza. Motivo? La maglia indossata dalla donna, una semplice t-shirt con scritto Lesbian.com.

La spiacevole situazione è capitata a Van Nuys, in California, alla 31enne Lapriss Gilbert. La donna ha dichiarato: "Come afroamericana e come lesbica ho sempre subito diverse discriminazioni, ma stavolta è stato davvero scioccante". La semplice scritta "Lesbian.com" è stata giudicata "offensiva".

L'ufficio per l'immigrazione ha preso le distanze dall'episodio: "Il gesto della guardia è stato inappropriato e inaccettabile", si è limitata a dichiarare Lori Haley, portavoce federale.

Secondo Lapriss, la guardia avrebbe motivato la decisione di allontanare la donna basandosi su un documento ufficiale ("The Rules and Regulations Governing Conduct on Federal Property"), che in realtà non indica alcun tipo di abbigliamento appropriato o non. Un testimone dell'accaduto ha raccontato che l'agente della sicurezza ha avuto anche un modo di fare molto brusco, mentre la "vittima" è sempre rimasta calma. Il caso è stato amplificato anche da Tanya Gilbert, madre della ragazza discriminata e da tempo attivista per i diritti degli omosessuali, che ha bollato come "incredibile" l'intera vicenda.

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La talpa 3, Barale vs Sperti: non lo vuole come opinionista. E la Pellegrini da forfait.

(Reality and show) Sul cast de La talpa 3 ci sono ancora molte incertezze. La redazione è consapevole che bisogna puntare su grossi nomi o su vip che abbiano fatto parlare di sè (possibilmente per motivi penali...) per poter competere con il gruppo - ben amalgamato e di forte impatto - che è stato selezionato per L'isola dei famosi. E così ha provato a convincere in ogni modo Federica Pellegrini, la fresca vincitrice della medaglia d'oro alle Olimpiadi di Pechino nei 200 sl e che a Ok Salute ha rivelato di essersi fatta un piercing al seno. La nuotatrice, però, secondo Diva & Donna, ha declinato l'invito e, dopo le vacanze in Sudafrica con il fidanzato Luca Marin, si dedicherà di nuovo agli allenamenti. Quello della Pellegrini, che fino al 15 settembre si gode le sue vacanze, è un no categorico ai reality. Secondo Chi, invece ...

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Fanno sesso sul marciapiede, fermati dalla polizia un italiano e una tunisina.

L'uomo italiano 29enne,la donna tunisina senza permesso soggiorno

(Apcom) Stavano consumando, in pieno giorno, un rapporto sessuale su un marciapiede in via Marsala: sorpreso dalla Municipale, l'uomo si è scagliato contro gli agenti che, per ridurlo alla ragione, sono stati costretti a fare uso del key defender in dotazione.

Il fatto è avvenuto ieri alle 18.40 in via Marsala, al numero 71, ed è intervenuta la Municipale del I gruppo: l'uomo, anche dopo essere stato colpito con il key defendere, ha continuato a cercare di colpire con calci e pugni tutti coloro che cercavano di calmarlo.

Sul posto sono intervenuti anche altri agenti dalla vicina postazione di Via Marsala 73, richiamati dalla confusione che si era creata sul posto, ma la situazione non è cambiata e mentre si cercava di ammanettarlo, per limitarne la sua furia, il 29enne è riuscito a sbattere ripetutamente contro il muro un vigile tanto da causargli lesioni personali giudicate guaribili in tre giorni dai sanitari dell'Ospedale "San Giacomo".

Una volta ammanettato è stato condotto all'interno degli Uffici dove ha continuato a minacciare di morte tutti i presenti e le loro famiglie.

Per sedare il furibondo 29enne è stato necessario ricorrere all'intervento del medico in servizio presso il Pronto Soccorso all'interno della Stazione Termini.

Ovviamente arrestato dovrà rispondere oltre che di atti osceni in luogo pubblico anche di resistenza, minaccia e lesioni a Pubblico Ufficiale. La donna, A.S. tunisina di 35 anni, senza fissa dimora e senza permesso di soggiorno, è stata denunciata.

I due, con molti precedenti penali e senza documenti di identità, sono stati accompagnati presso l'Ufficio Interregionale di Polizia Scientifica della Questura di Roma per l'identificazione.

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Kate Moss: “Io, nuda, protagonista di un video-hot”.

Kate Moss

(Panorama) Dopo le esibizioni nei clip di The White Stripes, Elton John e Marianne Faithfull, la modella britannica si esibirà in una performance hot nel video musicale della band, We Are (Not) Sex People. Il promo sarà filmato al The House of Cyn, in Streatham, South London, uno dei bordelli inglesi più famosi degli anni 70 e 80. Il ruolo che impersonerà Kate, sarà quello di madam Cynthia Payne, abile direttrice della casa a luci rosse. Prima di accettare, però, la Moss ha dovuto chiedere l’autorizzazione al suo attuale fidanzato, Jamie Hince, leader della band indie, The Kills, che non ha espresso parere contrario. “Jamie non è preoccupato, ma ci sarà un sacco di nudità. D’altronde noi tutti vorremmo essere dei grossi conigli che girano attorno a una Kate Moss senza veli”, ha affermato Dan Summers, il frontman del gruppo, We Are (Not) Sex People. Nonostante l’appeal che Kate esercita sugli uomini, con quel suo fisico da lolita, lei si dichiara, però, da sempre in conflitto con la sua apparenza, giurando che spesso avrebbe preferito essere un’altra persona: “Quando avevo 15 anni, mi guardavo allo specchio e dicevo: "Vorrei assomigliare a Cindy Crawford. Voglio un seno più grande!". Un dettaglio, a giudicare dal successo che la Moss riscuote a tutte le latitudini. Ma a lei non basta e impreca contro tutti i suoi ex (Pete Doherty, Billy Zane e Johnny Deep, solo per citarne alcuni…). Arrabiattissima, ci tiene a far saper che detesta l’universo maschile, sempre a caccia di belle donne, ma mai affidabile: “Gli uomini sono delle teste di c…o. Dei veri bastardi. Ragazze, non dovete mai fidarvi di loro!”.

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White Stripes - I Just Don’t Know What To Do With Mysel

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Omosessuale trentenne si suicida con il gas di scarico della propria auto.

Il suo corpo e' stato trovato, ieri sera, dentro la vettura, parcheggiata in via De Amicis (civico 86). Indagini sono in corso per ricostruire l'accaduto e soprattutto per chiarire i motivi all'origine del tragico gesto.

(Fabrizio Tenerelli - Riviera 24) Un omosessuale di 30 anni, A.A., di Sanremo, si e' tolto la vita con il gas di scarico della propria automobile, una Renault 4 di colore rosso. Il suo corpo e' stato trovato, ieri sera, dentro la vettura, parcheggiata in via De Amicis (civico 86), nella citta' dei fiori. Stando ai primi accertamenti, la molla del suicidio potrebbe essere scattata, in seguito a un litigio con il compagno. Sul posto sono intervenuti: carabinieri, vigili del fuoco, automedica 'Alfa 2' del 118 e Croce Verde di Arma. Per l'uomo, tuttavia, non c'era piu' nulla da fare.
Era gia' in 'rigor mortis' ed e' probabile che sia deceduto parecchie ore prima. Il riconoscimento del corpo e' avvenuto ad opera del compagno con cui viveva e di un'amica. Indagini sono in corso per ricostruire l'accaduto e soprattutto per chiarire i motivi all'origine del tragico gesto. Sembra, infatti che piu' di una volta il giovane avesse manifestato propositi suicidi, dopo aver litigato col convivente, di qualche anno piu' anziano di lui. Era da lunedi' che i suoi amici lo cercavano. Secondo quanto ricostruito, per suicidarsi avrebbe legato con del nastro adesivo un tubo alla marmitta, facendolo, poi, entrare nel portellone della vettura. Sembra, tra l'altro, che non abbia lasciato biglietti o lettere con cui spiegare il perchè del suicidio.
Il giovane lavorava attualmente nel campo della ristorazione del Moac, la mostra mercato dell'artigianato, in corso a valle Armea. Originario di vado Ligure (Savona), da anni abitava a Sanremo. A detta degli amici, che lo hanno visto l'ultima volta lunedi' sera, proprio alla fiera, il suicidio potrebbe essere maturato per una serie fattori concomitanti. L'uomo, infatti, aveva problemi economici dovuti alla mancanza di un lavoro stabile - alcuni mesi fa aveva smesso di lavorare, non in regola, per un negozio di Bordighera - inoltre, aveva recentemente perso anche la nonna alla quale era molto legato. Se a scatenare la molla del suicidio siano stati problemi economici, sentimentali o di altro tipo, dunque, e' ancora troppo presto per affermarlo.

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25mila euro di risarcimento al gay aggredito e chiamato 'frocio'.

(Apcom) Aggredito, picchiato, insultato e chiamato 'frocio' e ora "finalmente dopo sette anni", l'ex assessore comunale di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, Massimo Frana, è stato risarcito con 25mila euro e i suoi aggressori sono stati condannati a due anni di reclusione dal Tribunale di Reggio Calabria. L'ex assessore è stato messo al corrente solo ieri della decisione del giudice monocratico che ha depositato le motivazioni della sentenza il 18 luglio scorso: "Finalmente ottengo una sentenza esemplare che mi rende giustizia rispetto a quanto ho subito", ha commentato.

La vicenda - ricostruita da Arcigay - risale al 2001: nella notte del 17 settembre 2001, Massimo Frana si trovava a cena in compagnia di due amici in un ristorante di Reggio Calabria. All'uscita del locale un gruppo di persone ha iniziato ad insultare l'allora assessore con epiteti omofobici: "frocio di merda¿ frocio bastardo", per poi passare alla violenza fisica. Tempo dopo Frana e i suoi due amici hanno ricevuto la notifica di un decreto penale per il reato di rissa, con la condannata, insieme agli 'assalitori', ad una pena pecuniaria.

Con due procedimenti diversi il Tribunale di Reggio Calabria nel novembre del 2006, ha prosciolto l'ex assessore dall'accusa perché il fatto non sussiste e, il 14 dicembre 2007 ha condannato i suoi aggressori con la pena di due anni di reclusione per i delitti di lesioni personali gravi e di ingiuria. Nelle motivazioni, che sono state depositate il 18 luglio 2008, non solo è stato riconosciuto sussistente il delitto di lesioni aggravate - tenuto conto delle gravi conseguenze fisiche (tuttora perduranti) sulla vittima, costretta a periodiche visite di controllo medico dopo l'intervento di applicazione di una placca in pieno viso - ma il Tribunale ha condannato gli assalitori anche per il reato di ingiuria. Il Tribunale ha,infatti, seguito l'orientamento della Cassazione, secondo cui l'uso del termine "frocio" integra l'intento di derisione e di scherno verso la vittima, tale perciò da realizzare un'offesa all'onore o al decoro.

Il giudice monocratico ha inoltre condannato gli autori dell'aggressione al pagamento di una somma pari a 25mila euro a titolo di risarcimento del danno, oltre alla rifusione delle spese legali. "La sentenza ribadisce soprattutto l'assoluto rifiuto e la piena condanna da parte dell'ordinamento italiano per ogni forma di intolleranza e di aggressione, fisica o verbale, da chiunque realizzata, per motivi di discriminazione sessuale", sottolinea l'avvocato Paola Balducci che ha seguito il caso.

"Dopo sette anni finalmente ottengo una sentenza esemplare che mi rende giustizia rispetto a quanto ho subito", ha commentato Massimo Frana ricordando che dopo l'aggressione non solo non ricevette alcuna solidarietà ma "pochi mesi mi sono visto revocare la delega come assessore, ufficialmente per motivi politici". Frana spera che la sentenza diventi "un segnale di incoraggiamento per tutti coloro che subiscono violenza o discriminazione per il loro modo di vita", ma aggiunge: "Non bastano le aule dei tribunali per mettere fine a simili episodi, ci vuole una rivoluzione culturale". "La storia di Massimo Frana - commenta Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay - evidenzia come da alcuni anni grazie alle sentenze dei Tribunali i gay si sentono finalmente più tutelati", e - sottolinea Mancuso - "se finalmente fosse approvata una legge contro l'omofobia, le tutele e i tempi giudiziari sarebbero più chiare e celeri".

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Prostituzione online, partono i controlli via Web.

(Affari italiani) “Da settembre, attraverso un’ordinanza, innalzeremo le multe ai clienti che adescano le ‘lucciole’ per le strade di Milano dagli attuali 166 a 500 euro. E gli introiti continueranno a finanziare il progetto “Accoglienza vittime della tratta” che ha permesso di salvare dal 2001 a oggi circa 500 donne dalla strada. Andremo a colpire il fenomeno ancora più capillarmente. A tal fine, a seguito di quanto apparso alcuni giorni fa su un quotidiano nazionale, ho dato disposizione al comandate della Polizia Municipale di effettuare un monitoraggio delle vie e delle località dove si eserciterebbe la prostituzione secondo quanto riportato via web dal sito Google Maps”

Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.
“La Polizia Municipale - spiega De Corato - ha naturalmente un’approfondita conoscenza dei luoghi della prostituzione e gli agenti della specifica task force fanno uscite mirate. Questa notte, per esempio, hanno controllato piazza Bonomelli, piazza Trento, viale Umbria, corso Lodi e le vie Ortles, Crema, Adige, Ippodromo, Aniene, Vezza d’Oglio, Ludovico di Breme, Soave, Marco d’Agrate, Vittadini, Vallarsa, Sant’Elia, Ferrari, Calabiana, Trebbia, Palladio, Cassano d’Adda, Bocconi, Trenno, Salmoiraghi, Papa e Terzaghi.

“Dal momento che - prosegue De Corato - apprendiamo dell’esistenza di una presunta dettagliata mappa via web sulla prostituzione faremo apposite verifiche per sapere se ci sono luoghi finora sfuggiti ai controlli. E con l’opportunità della specifica ordinanza che emaneremo a settembre, andremo a sanzionare anche in quei posti. Senza dimenticare che il decreto sicurezza ci ha dato uno strumento in più: quello del sequestro di appartamenti affittati a clandestini. Due fenomeni, quello della prostituzione e della clandestinità, che spesso vanno a braccetto”

“Il Comune di Milano - sottolinea De Corato - dispone di un’ordinanza ad hoc contro la prostituzione sin dal 1998. Un provvedimento, deciso dal sottoscritto come sindaco d’agosto e mai contestato. E che solo quest’anno ha permesso di infliggere 2099 multe a seguito del controllo di 4068 persone e 3633 veicoli. E collateralmente, nell’ambito di questa attività, di effettuare 2 arresti, 33 denunce, 7 accompagnamenti in Questura, 5 fotosegnalamenti per stranieri irregolari, 7 fermi amministrativi di veicoli e il ritrovamento di 4 auto furtive”.

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Le fantasie erotiche sono terapeutiche.

(Pinkblog) Un tempo venivano considerate un vizio inconfessabile, prodotto delle deviazioni della nostra mente: le fantasie erotiche, terreno minato nel quale ci si addentra con un misto di frenesia e di timore, sono state sdoganate da una recente ricerca britannica, che le ha definite salutari per il benessere psico/sessuale. Sono di vario genere e alle volte turbano non poco chi se le ritrova in testa. Qualche altra volta si prova a metterle in atto, non sempre ottenendo i risultati sperati perchè si sa: le fantasie spesso sono belle solo finchè restano tali.

Ora un libro dal titolo che è tutto un programa, “Indovina chi viene a letto?”, scritto dallo psichiatra freudiano Brett Kahr, ci chiarisce molte cosette a riguardo. Le fantasie erotiche non solo non sono dannose ma anzi esse “sono un ottimo indicatore dello stato di salute della società”, come spiega Kahr.

Sono un prodotto dell’inconscio e contengono informazioni preziose sul nostro rapporto col sesso. Oltre a svolgere funzioni fondamentali per la nostra salute, ad esempio per soddisfare desideri nascosti o esprimere creatività.

Si va dal classico pensare a qualcunaltro mentre si fa sesso col proprio partner ( 90% degli adulti)al 15% che sogna un rapporto a tre (secondo me sono molti di più). Ma ci sono anche cose ben più stravaganti tipo immaginarsi sul set di un film porno (11%) o addirittura gente che descrive scene di necrofilia o di sesso con alieni. Fantasticare sul sesso è talmente importante che ci sono diversi approcci psicoterapeutici che partono proprio dalle fantasie e dalla loro interpretazione per arrivare ad una terapia valida. Specialmente analizzando quelle più inconfessabili. Fantasticate quindi gente, fantasticate…tutta salute!

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Primo spot tv per Burn After Reading - A prova di spia.

(Cineblog) Chiamato ad inaugurare la Mostra del Cinema di Venezia, ecco che Burn After Reading ci regala oggi il suo primo spot televisivo. Diretto da Joel & Ethan Coen, con Brad Pitt, George Clooney, Tilda Swinton, John Malkovich e Frances McDormand, il film è il vero evento della Mostra di quest’anno, con tanto di super passerella glamour.

Aspettando l’uscita nelle sale, attesa per il 19 settembre, eccovi il trailer
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La 7 incontra Oliviero Toscani. Il video integrale.

(La7) Il fotografo Oliviero Toscani racconta le sue visite a sette bracci della morte statunitensi in un'intervista realizzata da Edoardo Camurri che andrà in onda, in sintesi, domenica 31 agosto alle 21.30 nel corso di ISTANTANEA, programma condotto da Rula Jebreal.

Il programma propone al suo interno il documentario "Finché morte non ci separi - La storia di Kenneth Foster", un ritratto del ragazzo afro-americano che ha attirato l’attenzione e il rispetto dell’opinione pubblica di tutto il mondo per la sua estenuante lotta per la vita contro il governo del Texas che l’ha condannato a morte per un delitto mai commesso.

Nella stessa puntata Rula Jebreal intervista Emma Bonino.
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Sesso, scende Il 'macho' e sale il 'bravo ragazzo'.

(Adnkronos Salute) Addio sciupafemmine (... ma degli sciupapatte non parlano mai?) dagli addominali scolpiti e l'aria poco affidabile, impegnati a far strage di cuori. Secondo i maschi del 2008 sono più importanti onore, fiducia in se stessi e rispetto degli altri, piuttosto che fascino e successo col gentil sesso. Lo rivela un'indagine condotta dai ricercatori dell'Indiana University (Usa) su un esercito di uomini di otto Paesi del mondo, Italia compresa. Una ricerca che in poche pagine sfata gli stereotipi della virilità. Lo studio, pubblicato sul 'Journal of Sexual Medicine', è stato condotto su 27 mila italiani, tedeschi, americani, britannici, spagnoli, brasiliani, messicani e francesi.

E sembra testimoniare una sorta di rivoluzione per il cosiddetto sesso forte: in barba alle classifiche sugli addominali più hot che impazzano sulla stampa, il vero uomo non è il macho affamato si sesso, ma un bravo ragazzo affidabile e rispettato, attento a famiglia e coppia. Senza troppe differenze fra età e nazionalità, infatti, gli intervistati hanno detto che stare bene in salute, godere di una vita familiare serena e di un buon rapporto con la propria compagna è più importante, per la propria qualità di vita, rispetto ai beni materiali o all'aspetto puramente sessuale. Lo studio, parte del progetto 'Males' (acronimo di Men's Attitude to Life Events and Sexuality), puntava a disegnare le caratteristiche della virilità e della qualità di vita per gli uomini di oggi, con o senza problemi sessuali.

Ebbene, se il 16% del campione ha confessato qualche difficoltà di erezione, sull'idea della virilità sembrano tutti d'accordo. "Molti significati, positivi e negativi, si agganciano al termine virilità - spiega Julia Heiman, direttore del Kinsey Institute dell'Indiana University, fra gli autori dello studio - Chiedere a un vasto campione maschile che cosa voglia dire virilità è molto utile per la ricerca. E i risultati mostrano che dovremmo essere più attenti a chiedere, piuttosto che presumere di sapere".

Insomma, secondo i maschi moderni essere giudicati uomini d'onore è una componente essenziale per la virilità. Mentre l'importanza data al successo con il gentil sesso, più contenuta, non cambia se si hanno problemi nell'intimità. Anzi, pensare di ricorrere a delle cure per trattare questi problemi non modifica l'idea di virilità scolpita nella mente degli uomini.

Ma qual è l'aspetto più importante per i nuovi 'uomini veri'? Italiani, britannici e tedeschi pensano che "avere il controllo della propria vita" sia la caratteristica più importante di un vero macho, mentre per tutti gli altri al primo posto c'è l'essere riconosciuti come uomini d'onore.

L'indagine, infine, punta il dito sul trionfo dei sentimenti: per la maggioranza degli intervistati, il rapporto di coppia supera il piacere sessuale nella classifica delle cose davvero importanti. Insomma, magari le compagne non se ne sono ancora accorte, ma gli uomini moderni hanno messo in cantina il mito della 'sexy-canaglia', per investire nella salute della propria relazione sentimentale. Come dire, per lui amore batte sesso due a zero.

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Confessioni di una mistress: "Gli uomini pagano 1200 euro all'ora per farsi frustare".

Sapphiria DeSade è diventata popolare con la trasmissione Lucignolo.
(Cronaca qui) È la “mistress” più famosa d’Italia. Diventata popolare con la trasmissione Lucignolo di Italia Uno, oggi gira in lungo e in largo il Paese. Invitata nei locali e lautamente pagata, Noemi Masoero, 25 anni, in arte Sapphiria DeSade, non disdegna le feste private dove, davvero, riesce a dare il meglio di sè.
La sua specialità è quella di infliggere sofferenze atroci a uomini che, solo così, trovano piacere. Giù la maschera, Noemi Masoero è una ragazza come tante, che ha trovato il successo attraverso le sue performances. Viene dalla provincia torinese, da Casalborgone, dove vive e dove tutti la conoscono...

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Perchè Ahmet Yildiz, ragazzo gay turco, è stato assassinato?

(Digayproject) Sono passate tre settimane da quando l'assassinio di Ahmet ha scosso la comunità di gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e travestiti (GLBTT) turca. Nonostante ciò la polizia e le autorità giudiziarie non hanno ancora azzardato alcuna ipotesi sull'accaduto. Non si sa chi abbia commesso l'omicidio, non si conosce il movente, e questo non ha fatto che accrescere la preoccupazione all'interno della comunità.
L'associazione Kaos Gl (Ankara) ha inviato una lettera alla polizia che si sta occupando del caso al fine di capire a che punto siano le indagini, e ha annunciato alla stampa che non permetterà che l'omicidio di Ahmet Yildiz venga dimenticato.

Perchè Ahmet Yildiz è stato ucciso?
Ahmet è stato ucciso a causa del suo orientamento sessuale o per altre ragioni? Qualcuno l'ha ucciso per rispettare le vecchie tradizioni sull'onore? Si tratta di un crimine basato sull'odio? Non si può ancora dire. Tutto quello che sappiamo è che Ahmet Yildiz era omosessuale, è stato ostracizzato dalla sua famiglia a causa del suo orientamento sessuale e ha condiviso il suo dolore con la comunità GLBT.
In Turchia è normale che alcune persone possano essere uccise solo perchè vogliono avere una relazione gay alla luce del sole.
Fino ad oggi, nessuna giustizia è stata fatta per i gay, le lesbiche, i bisessuali, i transessuali e travestiti turchi che sono stati uccisi a causa del genere o del loro orientamento.
Gli assassini, che spesso provengono dalla famiglia stessa delle vittime, vengono protetti e sostenuti dalla famiglia in nome dell'onore, mentre in sede di giudizio ottengono il minimo della pena, grazie ad assurde attenuanti.

Onore o odio?
Ahmet Yildiz, in uno scritto in cui descrive il suo rapporto con i famigliari, usa l'espressione "pistola alla tempia" un numero impressionenate di volte per far capire quanto fosse sotto pressione e quanto fossero violenti gli insulti ricevuti dalla famiglia.
Viene quindi istintivo chiedersi se sia stato proprio chi gli era più vicino a "puntargli alla tempia" quella pistola che lo ha ammazzato, giustificato dall'ancora diffusissima tradizione dell' "omicidio d'onore". Dopo che un giornale indipendente ha pubblicato la storia dal titolo "primo omicidio d'onore gay in Turchia", altri media hanno trovato il coraggio di chiamare le cose col loro nome, "omicidio d'onore gay".
Ahmet Yildiz però non è stato il primo gay ad essere ucciso. Anche se fosse stato ucciso per una questione d'onore, certo non è il primo omicidio d'onore gay che avviene in Turchia. Sebbene molti altri casi non siano stati presi in considerazione dalla stampa, e quindi siano rimasti nell'ombra, non è la prima volta che si sente parlare di uccisioni di omosessuali. Un caso molto popolare è quello di un ragazzo gay di Kahramanmaras condannato a morte dalla sua famiglia: il fratello maggiore infatti ha confessato di averlo ucciso perchè "ci aveva disonorato e la famiglia aveva bisogno di ripulirsi da quest'onta".
La dinamica dei fatti ancora non si conosce. Nonostante ciò, la completa indifferenza della famiglia durante il funerale (il cadavere è stato abbandonato in obitorio per una settimana) danno l'impressione che il fatto non abbia riscosso poi molto stupore.
Naturalmente, parte della famiglia starà piangendo la perdita di Ahmed YIldiz (chiunque sia l'assassino e qualunque siano state le sue ragioni), nonostante ciò altri si sentiranno sollevati perchè il loro onore è stato ripulito.
Attendiamo spiegazioni dalla polizia di Istanbul.
Un omicidio dev'essere spiegato in base al movente e alle circostanze.
Il chiarimento di questo omicidio è un dovere, non solo per il processo ma anche per quanto riguarda le implicazioni politiche e sociali.
Ecco perchè stiamo continuando a fare pressioni sulla polizia di Istanbul affinchè ci dia le risposte che stiamo cercando. Perchè sembra che stiano insabbiando la sua morte?
Speriamo che i Media regiscano al nostro appello in modo responsabile.
Nella copertura dei Media del fatto, si è solo detto che Ahmed Yildiz "è stato ucciso perchè gay". I giornali devo smettere di trattare come leggeri pettegolezzi le storie di chi viene ammazzato solo perchè gay, come fosse una parabola sistematica che tutti i GLBTT devono prima o poi percorrere.
Certi articoli che incoraggiano e danno nuovi impulsi ai più bassi istinti omofobici rende la vita dei GLBTT un inferno e devono essere fermati.
Anche la comunità GLBTT è parte di questa società e la discriminazione è un reato.
Speriamo che i Media agiscano in modo sensibile e responsabile nel parlare di fatti che riguardano la comunità GLBTT e che ci assistano affinchè questo omicidio venga risolto nel più breve tempo possibile.

Kaos Gl
E-mail: kaosgl@kaosgl.org

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Un Cardinale critica la gravidanza di Ricky Martin.

(Gossipblog) Il cardinale dell’Honduras Oscar Andres Rodriguez non ha visto di buon occhio la nascita dei gemelli di Ricky Martin, concepiti tramite un utero in affitto.

“Quello che ha fatto Martin va contro alla dignità dell’essere umano. Non si può noleggiare o comprare la vita di un individuo. E’ ancora peggio quando lo fa qualcuno di famoso e sotto gli occhi di tutti”.

In America Latina poi diversi talk show hanno parlato dell’argomento. Esteban Arce, presentatore, ha così commentato:

“Non penso sia giusto negare ad un figlio la figura materna, soltanto perchè Martin ha un ego spropositato”.

Voi cosa ne pensate?

Via: GabbyBabble

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New York, I Love You: le prime immagini del film corale con Johansson e Portman registe.

Natalie Portman sul set del film

(Panorama) Le prime immagini del film corale New York, I Love You circolano ormai sul web. Il trailer della pellicola dichiarazione d’amore all’amore stesso e alla “città che non dorme mai” e “mai smette di sognare”, come dice il teaser, è stato appena rilasciato. Si possono intravedere spezzoni dei dodici episodi, firmati da altrettanti registi, che inscenano storie romantiche che hanno per sfondo l’Empire State Building, i ponti di Brooklyn e Manhattan o i grandi teatri di Broadway. Mentre volti ben noti come Orlando Bloom, Robin Wright Penn, Christina Ricci e Shia LaBeouf attraversano le strade newyorchesi.
Il primo trailer americano da YouTube:

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A firmare i dodici episodi, che hanno gli stessi produttori - e lo stesso formato - del famoso Paris, je t’aime (2006), sono Yvan Attal, Allen Hughes, Shunji Iwai, Wen Jiang, Joshua Marston, Mira Nair, Brett Ratner, Andrei Zvyagintsev, Fatih Akin, Randall Balsmeyer, Shekhar Kapur, che sostituisce per la storia “Upper East Side” Anthony Minghella, il regista de Il paziente inglese, deceduto poco prima dell’avvio della produzione. Oltre a questi, è da annotare l’esordio dietro la macchina da presa delle due attrici Scarlett Johansson e Natalie Portman. Ed è stato proprio il cortometraggio girato dalla Portman a suscitare polemiche. Nel teaser la diva d’origine israeliana è in abito da sposa, in procinto di unirsi in matrimonio secondo la tradizione hassidica, il ramo più ortodosso del giudaismo. L’attore che interpretava il suo promesso sposo, Abe Karpen, professa la fede hassidica e ha dovuto lasciare le riprese in seguito a pressioni da parte della sua comunità religiosa che è contro il cinema, la televisione e internet.

In altre scene del trailer compaiono un solitario Kevin Bacon seduto di fronte l’oceano, Orlando Bloom che apre la porta a una Chrstina Ricci che nasconde il viso dietro un libro, Hayden Christensen che si scontra per strada con Andy García, il giovane Shia LaBeouf insieme alla veterana Julie Christie, interprete della scena scritta da Minghella. Ci sono anche Ethan Hawke, Chris Cooper, Rachel Bilson, John Hurt… Un cast ricco di star.
Il film sarà presentato in anteprima il mese prossimo al Toronto Film Festival e dovrebbe uscire nelle sale americane a metà febbraio 2009.

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Orlando Bloom e Christina Ricci sul set

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Per tagliare il collo al pollo incidentalmente si taglia il pene e il cane se lo mangia.

Una ricostruzione tragicomica dell'incidente occorso ad un romeno racconta che l'uomo è sceso in cortile in piena notte, nudo, per tagliare il collo a un pollo che faceva rumore e non gli permetteva di chiudere occhio, ma si è sbagliato e ha tagliato il suo pene. E' accaduto in Romania, in un villaggio vicino a Galati. Protagonista un uomo di 67 anni, Constantin Mocanu. E se possibile la vicenda ha ancora più dell'incredibile: il pene, caduto a terra, è stato prontamente divorato dal cane di Costantin.

La terribile vicenda è stata raccontata dall'uomo dopo essere giunto in ospedale in evidente stato di choc. "L'ho tagliato io confondendolo col collo del pollo", ha ammesso il malcapitato che nel giro di pochi minuti ha visto consumarsi sotto i propri occhi una vera tragedia: dapprima il terribile errore, il taglio del pene al posto del collo del rumoroso animale, poi l'arrivo del cane che mangia quello che inavvertitamente e erroneamente era stato tagliato.

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Il Cardinale riesumato e il parere de L'Avvenire. "Illazioni sulla sua omosessualità".

Londra Newman riesumato: e c’è chi inventa la polemica.
Alcuni attivisti inglesi contestano la rimozione della tomba con illazioni sulla sua omosessualità. "Sciocchezze", replicano in coro gli studiosi.

(Lorenzo Fazzini - L'Avvenire) "Stupidaggini", "sciocchezze", "assurdità". Così diversi esperti della figura e dell’opera del cardinale John Henry Newman qualificano le insinuazioni che da ambienti legati a gruppi organizzati di omosessuali inglesi sono piovute in questi giorni sul famoso teologo di Oxford di cui – secondo alcune indiscrezioni – sarebbe prossimo l’annuncio della beatificazione. Ieri il quotidiano The Independent è arrivato a dar voce e credito alle accuse di 'omofobia' contro la Chiesa lanciate da militanti dei mivimenti gay britannici secondo cui la scelta di riesumare il corpo di Newman e trasferirlo altrove sarebbe un’incredibile 'mossa' del Vaticano per nascondere l’omosessualità dello stesso cardinale.
Oggi Newman è sepolto, come da suo lascito, accanto a padre Ambrose St. John, un confratello dell’Oratorio di San Filippo Neri (lo stesso cui apparteneva Newman).
«La decisione del Vaticano di muovere la salma di Newman dal luogo dove riposa – ha attaccato l’attivista gay Peter Tatchell – è un atto da ladri di tombe. Viola il desiderio più volte ripetuto di Newman di essere sepolto per l’eternità insieme al partner di una vita».
Nelle scorse settimane il ministero della Giustizia di Londra ha autorizzato la riesumazione e la traslazione del corpo di Newman dal cimitero di Rednal, nei dintorni di Birmingham, nel più centrale Birmingham Oratory, la chiesa dove operò il teologo ammirato da Benedetto XVI, la cui tomba oggi viene visitata da 15 mila devoti ogni anno.

Sin da professore Ratzinger ha espresso più volte il suo debito intellettuale per il teologo cattolico prima anglicano: «La dottrina di Newman sulla coscienza divenne per noi il fondamento di quel personalismo teologico che ci attrasse tutti col suo fascino».

Per Austen Ivereigh, ex consigliere del cardinale Cormac-Murphy O’Connor, primate della Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles, le critiche degli ambienti gay sono «sciocchezze». Alla Bbc ha spiegato che l’esumazione del corpo di Newman «è parte del processo che porta alla canonizzazione». Ivereigh ha aggiunto che i resti del futuro beato vanno portati in un luogo adatto «per consentire ai pellegrini di venerarlo». Tempo fa padre Paul Chavasse, postulatore della causa di beatificazione di Newman, aveva chiesto alle autorità di Rednal un intervento «urgente a protezione» della tomba del cardinale per preservarla da «possibili vandalismi»: nel 2003, infatti, anche la casa di Newman era stata sfregiata a più riprese.
«Che dire? Se due persone sono veramente amiche, e qualcuno insinua che si tratta di omosessuali, cosa possiamo farci?». Allarga le braccia padre Edoardo Aldo Cerrato, procuratore generale della Confederazione degli Oratori di San Filippo Neri. «Quello tra Newman e padre Ambrose fu un legame di amicizia che durò tutta la vita. Sono sepolti vicini anche perché si tratta del cimitero degli oratoriani di Birmingham, che è un fazzoletto di terra». Un’idea sul perché di tali insinuazioni Cerrato ce l’ha: «Si tratta di un pretesto con cui propagandare una certa linea anticlericale».
Anche per Joseph Pearce, docente di Letteratura alla Ave Maria University, in Florida, studioso dei 'grandi convertiti' inglesi, «è assurdo insinuare che Newman, un uomo celibe e infaticabile difensore della dottrina morale della Chiesa, fosse un omosessuale praticante. Certamente è stato legato da amicizia con uomini ma considerava peccato un atto omosessuale. L’aver avuto un amico non significa che 'abbia dormito' con lui, e solo la sordida epoca in cui viviamo potrebbe suggerire un simile nonsenso». Ivereigh ribadisce: «È sbagliato leggere con categorie odierne l’era vittoriana quando queste relazioni amichevoli erano molto comuni a Oxford e nella comunità anglo-cattolica».

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Milano. Guerra fra trans: il misterioso manifesto di Piazzale Lagosta.

Da qualche tempo in piazzale Lagosta sono comparsi questi manifesti: uno incollato su un albero, uno sul muro di cinta di una delle villette disseminate verso viale Zara, altri strappati o cosparsi di materiale che ricorda molto feci umane. Cosa c’è scritto? Potete scoprirlo da soli cliccando sull’immagine, ma vi faccio comunque una breve sinossi: guerra fra trans e protettori per il giro della prostituzione all’Isola. Imperdibile.

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L’appello di Hillary: Obama come Clinton.

Hillary Clinton

Il discorso di Hillary: la trascrizione del New York Times
Sul Washington Post: l’editoriale sull’appello dell’ex first lady

(Panorama) Accolta dal boato della folla quando ha fatto il suo ingresso sul palco della Convention Democratica di Denver, Hillary Clinton ha mantenuto la promessa: nel nome dell’unità del partito democratico, ha chiesto ai suoi 1629 delegati di lasciare da parte i risentimenti della lunga battaglia alla convention e di impegnarsi senza indugi a favore dell’ex rivale Barack Obama di cui si è definita, sin dalla prima frase di un discorso durato 23 minuti, “un’orgogliosa sostenitrice”: “Non importa se avete votato per me o per Barack. Ma è giunto il momento di essere uniti come un partito unito con uno scopo preciso: siamo tutti nella stessa squadra e nessuno può permettersi di stare ai bordi del campo”.

Il discorso di Denver

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Ma Hillary si è tolta anche qualche soddisfazione, citando, non a caso, il suo impegno a favore della sanità pubblica e gli otto anni di presidenza di Bill Clinton: un modo, elegante, per ricordare a Obama quanto sia importante la gratitudine in politica. Tanto più che sarebbe proprio suo marito Bill, sul palco del Pepsi Center, il più offeso nei confronti di Obama. Da lui - ha raccontato al New York Times un suo confidente - non ha nemmeno ricevuto una telefonata dopo la vittoria nella gara per la nomination.

Presentata dalla figlia Chelsea come “la mia eroina, mia madre” dopo un breve video che la mostrava spesso insieme ad Obama, Hillary ha avuto parole di affetto anche nei confronti dei suoi sostenitori che ha vezzeggiato e poi invitato a votare per Obama: “Mi avete insegnato tanto, mi avete fatto ridere e mi avete fatto piangere'’ . Un ringraziamento che - si augurano negli staff del candidato afroamericano - potrebbe neutralizzare le previste contestazioni antiobamiane dei delegati-fan più accesi e delusi della Clinton. Quelli che hanno già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di votare per l’odiato Obama. A loro, per convincerli, ha detto: “Non avete lavorato così duramente negli ultimi diciotto mesi e resistito così orgogliosamente negli ultimi 8 anni, per soffrire un’altra sconfitta”.

Il riferimento è al repubblicano John McCain, che ha definito “un amico personale” ma ha anche presentato come il più coerente erede della fallimentare linea dell’amministrazione Bush: “E’ un mio collega e un amico. Ha servito il nostro paese con onore e coraggio - ha detto - Ma non possiamo permetterci altri quattro anni degli ultimi otto anni”. E ancora, rivolta ai suoi supporter più scettici: “Tutto quello che avete fatto in campagna elettorale era solo per me o per i valori in cui crediamo, per le madri malate di cancro senza assicurazione sanitaria? Mi ero candidata per dar voce alle persone che per otto anni sono rimaste invisibili: sono le stesse ragioni per cui oggi dovete votare per Obama”.

E’ stata la giornata dell’ex first lady. Da questo lungo abbraccio con i suoi fan, ne esce rafforzata e con ambizioni intatte. Se voleva conservare qualche chance di essere candidata e poi eletta nel 2012, non aveva altra scelta che quella di mantenere unito il partito, a dispetto delle reciproche antipatie. Il sostegno a Obama era però in qualche modo obbligato. Almeno a parole. Saranno le prossime settimane, nel giorno dell’unità riconquistata, a dire di più delle sue reali intenzioni. Oggi toccherà all’ex presidente Bill pronunciare il suo endorsement a favore di Obama. Un altro passaggio chiave. Ma parlerà anche Joe Biden, il senatore del Delaware e vecchia volpe del partito che il giovane Obama ha scelto, non a caso, come vice. Per allontanare i dubbi che sia troppo inesperto, avendo solo una legislatura alle spalle (come JFK, quando fu eletto presidente - dicono i suoi fan), per diventare presidente degli Stati Uniti.

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Tinto difende i gay, ma il suo "corto" è molto etero.

(Il Giornale) Che ci fa Tinto Brass alla Mostra? Il presidente di giuria. Mica quella ufficiale, presieduta da Wenders. E neanche delle minori. Però, insieme al padovano Massimo Benvegnù e all'olandese Boyd van Hoeij, assegnerà a fine Mostra il Queer Lion Award al «miglior film con tematiche omosessuali». L'offerta, lì per lì, lo lasciò stupito.
Proprio lui, il «cinecologo», l'uomo che alle forme femminili, con particolare riferimento al lato B, ha dedicato una speciale «poetica», chiamato a scegliere, tra i film della Mostra, il più intonato alla sensibilità omosex? «Sospetto sia un'iniziativa di Müller, che è un raffinato sinologo. Deve aver saputo che in Cina sono un'icona gay. Del resto, i miei film abbondano di scene lesbiche, di sesso e strusciate tra donne, da Caligola a Tra(sgre)dire, passando per Salon Kitty. Sicché...».
A 75 anni, Brass è il Tinto di sempre. Rimasto vedovo dell'amata Tinta, non s'è fatto schiantare dalla depressione. Anzi, in attesa di girare in Croazia l'annunciato Ziva, starring una disinibita psicoanalista junghiana, il regista di Miranda ha preparato per Circuito Off (proiezioni all'isola di San Servolo) un cortometraggio di 14 minuti, Kick the cock, qualcosa che potremmo tradurre «prendi a calci l'uccello». Dove lui, con inseparabile sigaro, mette alla prova una procace cuoca-cameriera dagli abiti succinti in un tripudio di ortaggi di forma fallica e smaneggiamenti vari, con contorno di musiche mozartiane (del padre Leopold).
«Ormai il sesso lo fanno più gli omosessuali che gli etero, ne sono sicuro. E si divertono. Non è il sesso triste e punitivo che si vede in tanti film da festival. Ne ricordo uno di Chéreau, una tristezza», teorizza alla sua maniera, appena sceso dall'aereo. Lui preferisce inscenare un erotismo spigliato e gioioso, anche se il mercato s'è ristretto (il suo ultimo film, Mon(a) amour, è uscito solo in dvd). «Sono curioso di venire al Lido, sul tema gravano tanti pregiudizi, spero di smantellarne qualcuno».
Intanto ricorda le sue Mostre, quando girava film d'avanguardia, accolti nel programma ufficiale. Chi lavora è perduto nel 1963, Col cuore in gola nel 1967, La vacanza nel 1971. «A dirla tutta, partecipai anche alla contestazione del '68. Ma non ero granché convinto. Stavo con Chiarini. Infatti non mi prendevano sul serio. Forse perché avevo uno spirito anarchico».

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Rocky Horror in crisi cerca nuovi attori.

Da 28 anni al Mexico, il musical tormentone deve rinnovare il cast. Gli appassionati dilettanti che ogni venerdì cantano e ballano il mitico rock show lanciano l´appello: "Venite a darci il cambio".

(Laura Bellomi - La Repubblica) Dopo più di quindici anni di spettacoli gli attori non convenzionali del The Rocky Horror Picture Show chiedono rinforzi. Nessuno di loro vorrebbe appendere al chiodo giarrettiere e tubini ma per trasformarsi tutti i venerdì sera in inquietanti maggiordomi ed eccentrici transessuali serve per lo meno la sicurezza di qualche attore appassionato pronto alle sostituzioni. Qualcuno che in caso di contrattempi o di una febbre improvvisa possa indossare i panni dei personaggi del musical che, un cast dopo l´altro, va in scena ogni settimana al cinema Mexico di via Savona ormai dal 1981.

«I personaggi principali sono una dozzina ma poi servono almeno tre o quattro nuovi transilvani che coinvolgano il pubblico - spiega Patrizia Bossi, 37 anni, che dal 1991 interpreta il personaggio di Magenta, la domestica sensuale - e abbiamo anche bisogno di un nuovo maggiordomo dato che Emanuele, il ragazzo che l´anno scorso impersonava Riff Raff, si trasferirà fuori Milano». Per riprendere la stagione del musical interattivo che ogni venerdì al Mexico fa il tutto esaurito, il gruppo dei fedelissimi deve aspettare dunque di trovare nuove leve. «Per il maggiordomo cerchiamo un ragazzo alto e magro, preferibilmente pelato. Ma se è capelluto non è un problema, camuffiamo con le parrucche», chiarisce Patrizia.

Gli attori sanno tutte le battute del film a memoria e il venerdì mettono in scena un´interpretazione imbattibile di vizi e virtù dei personaggi, mentre sullo schermo scorrono le immagini del film tratto dallo spettacolo teatrale di Richard O´Brien, che nel 1973 fece scalpore per la trasgressività con cui venivano raccontate storie di bisessuali e travestiti. Poi, all´improvviso, riso e acqua piombano addosso agli spettatori, tutti invitati a ballare e scatenarsi al ritmo dello spettacolo. Per gli attori, dilettanti appassionati, il "Rocky" - come familiarmente lo chiamano loro - è un amore viscerale. «Il film l´ho visto a 17 anni e da quel momento non ho fatto altro che ascoltare la colonna sonora e seguire il motto "Don´t dream it, be it" - racconta con trasporto Patrizia - . Dal cast precedente (cui sono subentrati nel 1991, ndr) ho ereditato il grembiule nero, nei mercatini ho cercato un reggiseno paiette e un tubino scollacciato: così sono diventata Magenta».

Per preparasi allo spettacolo bisogna arrivare al cinema con un´ora di anticipo. Però, ne vale la pena. «Balli, urli e metti il reggicalze senza che nessuno parli male di te - racconta Arianna Robba, 29 anni, quasi dottoressa in Veterinaria - quando ho visto la groupie Columbia mi sono detta che anch´io volevo essere così, frac e cilindro d´oro. Poi la passione per la musica e i costumi hanno fatto il resto». Qualcuno ogni tanto sarebbe tentato di mollare ma poi ci ripensa. «Dire basta è impossibile, verso maggio la fatica si fa sentire ma poi ad agosto non vedi l´ora di ricominciare - dice Roberto Distano, musico-terapista trentottenne che dal 1992 è l´ex fattorino Eddy - ho basettoni grossi e capelli lunghi, quando sono Eddy mi sento me stesso, un ribelle rockettaro». Un successo giunto quasi alla ventottesima stagione. «Nel 1981, per un anno, ho proiettato il film tutte le sere. Poi ho lanciato il musical con gli allievi della scuola di recitazione del Piccolo, fra cui c´era anche Claudio Bisio - racconta Antonio Sancassiani, gestore del cinema che da ormai 15 mesi ha in cartellone Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti - e ora andiamo avanti, il pubblico del Rocky, coinvolto, non fa altro che divertirsi».

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Usa, Advocate contro Barack Obama.

L'editore: Non sostengo la sua candidatura.

(Apcom) Sono bastate poche parole di Paul Colichman, magnate dell'editoria e icona del movimento gay che fa di testate come Advocate e Out la propria bandiera, e si è sollevato un polverone. Indignato dalle parole del candidato democratico alla Casa Bianca - a favore delle unioni tra persone dello stesso sesso, ma che ha definito il matrimonio come "l'unione fra un uomo e una donna" - Colichman ha deciso di non dare al senatore dell'Illinois il proprio sostegno nella corsa presidenziale.

Nel corso di un'intervista al New York Post, Colichman ha detto che "con quell'affermazione è come se avesse gettato la comunità gay fuori dalla finestra", sollevando l'ira degli omosessuali che minacciano addirittura di boicottare le sue riviste, ma raccogliendo anche parole di sostegno. Colichman, che è stato un acceso sostenitore della senatrice di New York Hillary Clinton e ha mal digerito la sua sconfitta, è rimasto più che perplesso per le affermazioni di Obama nel corso del Saddleback Civil Forum di una settimana fa.

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Ellen Degeneres e Portia De Rossi: Noi sposate per allegria".

Intervista sul settimanale "A".

(Apcom) E' stato il matrimonio gay dell'estate, il più rinomato da quando la California ha legalizzato le unioni omosessuali, nello scorso mese di maggio. Le attrici Ellen DeGeneres e Portia De Rossi, sua compagna da quattro anni, si sono sposate in una cerimonia privata nella loro villa di Beverly Hills. "Tutte le ragazze, in fondo, sognano di sposarsi, con un abito o bianco o rosa. Noi l`abbiamo fatto" dice al numero di "A" in edicola dal 27 agosto Ellen DeGeneres, attrice ed entertainer televisiva americana di grande successo.

"Non è stato unicamente per me che un giorno ho deciso di fare coming out e raccontare la mia verità" spiega la DeGeneres, pilastro della comunità gay-lesbica di Los Angeles, "a volte mi sento vergognosamente felice e privilegiata per la bellezza della mia compagna, per il successo nel mio lavoro. E allora cerco di dare al mondo quello che ho, impegnandomi in opere civili, non escludendo domani di aiutare a crescere bambini che hanno bisogno di genitori sereni, e che dalla vita, a differenza di me, hanno avuto poco o nulla".

Aggiunge Portia De Rossi: "Questo matrimonio è anche un segno forte per tutta la nostra famiglia e la comunità alla quale siamo entrambe legate". Ma sottolinea: "La parola lesbian non fa assolutamente parte del mio vocabolario, se proprio dovessi darmi un'etichetta, allora preferisco quella di girlfriend...".

Per Ellen DeGeneres "La nostra è stata una scelta affettiva, al di là di ogni implicazione legale. Sicuramente, comunque, la possibilità del matrimonio è stato un grande passo avanti: a prescindere dal fatto che qualcuno decida di usare questa opportunità, oppure no. Ha un valore simbolico. Noi ci siamo sposate per allegria e per felicità. Sperando, come tutti si augurano, che sia per sempre. Quando ci siamo incontrate non eravamo due adolescenti... Avevamo alle spalle le nostre vite, i nostri incontri, i ricordi delle nostre giovinezze non sempre facili. Tra me e Portia c`è stata subito grande affinità per un progetto di vita in comune. La seduzione tra noi è stata immediata e reciproca".

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Esibizionista si difende: “Non è possibile che abbiano visto il mio pene, è troppo piccolo”.

Un uomo di cui non è stato diffuso il nome è stato processato nei giorni scorsi a Houston, Texas, per atti osceni. L’uomo era stato arrestato da due agenti in borghese in un parco della città. Va detto, per la cronaca, che le modalità dell’arresto possono lasciare un po’ perplessi, dato che l’uomo è accusato in pratica di aver accettato di tirarsi giù i pantaloni in un’area appartata davanti ad uno degli agenti che si fingeva omosessuale, e quindi può sembrarepiù una lotta ai gay che ai pervertiti.

In ogni caso, l’uomo ha tentato una difesa quantomeno originale: con tanto di perizia dell’urologo, l’uomo voleva dimostrare che il suo pene è talmente piccolo che non avrebbe potuto compiere un atto osceno. In primo luogo, Inoltre l’uomo ha dichiarato che considera “le sue dimensioni” tanto imbarazzanti da evitare di lasciare vedere il suo pene ad altre persone, eccetto sua moglie. In secondo luogo, il pene sarebbe stato completamente nascosto dalla mano che lo sorreggeva (secondo la perizia, larga quasi il doppio…).

Purtroppo per lui, la corte non ha accettato la sua ricostruzione dei fatti, e lo ha ugualmente condannato.

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