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sabato 3 maggio 2008

Aussiebum lancia Vintage: La nuova linea di underwear

(Fashionblog) Aussiebum, la famosa casa australiana di costumi, lancia una linea Vintage dedicata all’underwear. Una piccola collezione che offre tutta una serie di slip e pantaloncini da uomo. Articoli curatissimi nei particolari che ripropongono diversi modelli ispirati al passato e che puntano a diventare dei nuovi classici dell‘intimo.

Un passato rivisitato con quel piglio scanzonato e disinvolto che da sempre contraddistingue il marchio e che ha fatto sì che Aussiebum via via conquistasse sempre più grosse fette di pubblico. Disponibile su YouTube il video della collezione 2008 Aussiebum Vintage, eccolo.
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Rob Lowe: continuano i suoi guai giudiziari.

rob lowe scandalo (Gossip blog) Sarà pure che i guai non vengono mai da soli! Ora però non si capisce se questo ci è o ci fa! Chissà!

Sta di fatto che la seconda ex bambinaia di casa Lowe ha sporto denuncia per molestie sessuali contro l’attore Rob Lowe e sua moglie Sheryl, questo è quanto confermato ad E!News da Gloria Allred, l’avvocato della querelante. Intanto per ora la coppia non ha reagito a questi nuovi sviluppi.

Laura Boyce era una delle tre ex impiegate a cui l’attore aveva fatto causa circa un mese fa con l’accusa di aver violato un accordo di riservatezza che avevano firmato quando erano state assunte e di aver poi successivamente complottato per estorcere del denaro.

Staremo a vedere come andrà a finire questa guerra imbastita su botta e risposta legali! Non sarà mica la trama di una nuova saga familiare vero?!

Via: People

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"I Re di Roma": l'inchiesta di Report sul nuovo Prg.

Gabanelli (06blog) Se a febbraio l’ormai ex sindaco Veltroni e la sua giunta gioivano per la storica approvazione nel nuovo Piano Regolatore Generale domani (Report, Rai 3 h. 21.30) la bravissima Milena Gabanelli dimostrerà che il nuovo documento programmatico sarà carta straccia di fronte alla volontà dei grandi costruttori romani. Ecco le anticipazioni di Rai.it:

Lo scorso febbraio, il consiglio comunale di Roma ha approvato il nuovo piano regolatore. Le previsioni parlano di nuovi edifici per 70 milioni di metri cubi di cemento su un territorio di 11-15 mila ettari. Una nuova città, più grande di Napoli, che verrà costruita nelle campagne di Roma.

Tutto questo nonostante la crescita demografica nella capitale sia vicino allo zero, esclusi i circa 200 mila nuovi residenti tra gli extracomunitari. Nel piano regolatore è stata prevista, dall’amministrazione comunale, la realizzazione di tante piccole città, denominate Centralità, tutto intorno all’attuale zona urbanizzata.

Queste micro città verranno costruite su aree private che sono in possesso dei grandi costruttori: Toti, Scarpellini, Ligresti, Caltagirone, Santarelli, che chiedono già oggi di aumentare le cospicue previsioni cubatorie previste dal piano regolatore appena approvato. Lo strumento attraverso cui queste richieste possono realizzarsi è il cosiddetto “Accordo di Programma”.

Basta che un costruttore o un proprietario di un’ area chieda all’Amministrazione di andare in deroga al piano regolatore, che questa procedura sostituisce alla decisione pubblica un tavolo di trattativa tra le parti. è grazie a questa tecnica che molte regole urbanistiche possono saltare.

Buona parte della videoinchiesta verrà dedicata al progetto della nuova Centralità di Acilia-Madonnetta, descrivendo anche la storia dei palazzoni Ligresti sulla via di Acilia, oggi chiamati “Le terrazze del Presidente”.

Alla realizzazione del documentario hanno collaborato il Laboratorio Urbanistica del XIII Municipio, che ringraziamo per la segnalazione, il CdQ Amici della Madonnetta e il Comitato Civico Entroterra13.

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Adieu Cadinot. Un ricordo del grande regista francese.

(Il teatro dei vampiri) Si è spento, a 64 anni, Jean-Daniel Cadinot, (ndr. ne avevamo dato notizia il 30 aprile scorso) incrollabile Icona della cinema “hard” gay: sublime pornografo, nel senso più sano del termine, e solido Regista (cosa non sempre ovvia, nelle Malebolge del porno). A onor del vero, lo avevo abbandonato da quando aveva iniziato a prediligere il digitale rispetto alla pellicola. Ma come dimenticare la carrellata che apre Gamins de Paris, atto d’amore nei confronti della Parigi anni Trenta, col suo valzer di stupendi “apache” (i teppistelli di strada) e di innocenti puttane come, appunto, Notre Dame des Fleurs
E si posson non citare i flou e gli abbellimenti Art-Deco di Sacre College che è la versione anticlericale (e profondamente surrealista) de I turbamenti del giovane Torless? E che dire della solarità esibita in quel bildungsroman sbarazzino che è Pension Complete? Giornata tristerrima, oggi: un altro grande “immoralista” che se ne va…Adieu, Jean Daniel: fatti dare una camera vicino a quella di Genet: mi sognerò le vostre risate.

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Profondo Rosso. Da film a musical con protagonista il bel Michel Altieri.

(Nicole Cavazzuti - Affari italiani) Scoperto da Luciano Pavarotti che lo volle nel cast di Rent, l’attore e cantante italo francese Michel Altieri sta vivendo un momento d’oro. Dopo essere stato protagonista del film presentato all’ultimo Festival di Berlino “Cuando la verdad despierta” (in cui recita al fianco del vero Fidel Castro), è tornato alle origini. Ed è protagonista di un musical rock elettronico, Profondo Rosso, ispirato al celebre film di Dario Argento.
Michel veste i panni di Mark Harris che, nella versione cinematografica del 1975, fu di David Hemmings. “Si tratta di un musical rock particolarmente innovativo, anzi: di un thriller rock. La scenografia è di impatto, giocata sull’uso degli specchi e di video installazioni e la colonna sonora rock/elettronica è di Simonetti, un marchio di garanzia.
Non basta: è la prima volta che Dario Argento fa capolino a teatro, con un omaggio al suo film storico”, chiosa ad Affari Altieri.Che ammette: “In comune con Mark Harris ho la testardaggine e la passione per le donne”. Nonostante il bel 29enne sia sposato da due anni con Jessica Polsky, con cui sogna una famiglia. Anche se non subito. “I bambini fanno parte dei nostri pensieri e stiamo preparandoci per poterli crescere al meglio. E se capitasse di diventare padre per caso sarei contentissimo, nonostante razionalmente sappia che sia meglio aspettare un po’”.

Profondo Rosso. Il Musical
Regia di Marco Calindri
Supervisione Dario Argento
Dal 6 all’11 maggio
Teatro Smeraldo
Milano, piazza XXV Aprile 10
Biglietti da 18 a 36 euro
Telefono 02.29006767
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Verona, penalizzate le coppie conviventi.

(Laura Eduati - Liberazione) Tutto questo è accaduto in via Leoni, nel pieno centro di quella Verona che il sindaco Flavio Tosi (in foto) vorrebbe perfetta e cioè senza immigrati clandestini, senza rom, senza turisti che bivaccano all'ombra dell'Arena mangiando un panino o vecchietti che schiacciano un pisolino sulla panchina.
Nei giorni scorsi la giunta leghista ha persino proposto un regolamento per dare la precedenza negli asili nido ai figli delle coppie sposate, penalizzando le ragazze madri e le coppie conviventi o separate. Nella città utopica di Flavio Tosi, insomma, non c'è spazio per le irregolarità e verrà un giorno nel quale passeggerrano per le vie veronesi soltanto coppie bianche di cittadinanza italiana, sposate con figli, sorridenti e felici. In fondo la tolleranza zero del leghismo ultracristiano non è altro che questo, lo sforzo disperato di tornare ad una arcadia felice mai esistita. Ma nel tentativo di ricreare il villaggio perfetto, senza stranieri né gay né zingari né turisti scostumati, i sindaci leghisti come Tosi dimenticano che non possono eliminare le irregolarità made in Italy come questo terribile episodio di violenza irragionevole. Sappiamo quale sarà l'obiezione del leghista: «Perché mi devo accollare i crimini degli stranieri quando ho già i miei?». Obiezione accolta. Il problema sta nel fatto che Verona, dispiace per Tosi, non è una Arcadia felice perché i migranti vivono da 15 anni nel territorio, si sono integrati e lavorano. E peraltro esiste il divorzio e spesso nascono figli da coppie non sposate, come esistono turisti che, bontà loro, vorrebbero mangiare un panino mentre si rilassano in una delle piazze più belle d'Italia. Insomma, il caos che muove l'universo non smetterà mai di mangiucchiare l'oasi veronese. Non si tratta di tollerare la criminalità, bensì di non oltrepassare il buon senso delle cose. Quel buon senso secondo il quale se qualcuno delinque, siano ragazzi italianissimi o stranieri, viene punito dalla legge. Stupisce che, almeno fino a ieri sera, il sindaco Tosi non abbia rilasciato alcun commento sulla vicenda che ha coinvolto Nicola Tommasoli- Poco prima dell'aggressione, Tosi aveva chiesto al ministero dell'Interno 72 nuovi agenti delle forze dell'ordine per tutelare la sicurezza della città. Molto probabilmente saranno utili per prevenire i reati, ma sarebbe utile che nei discorsi pubblici venisse sottolineato che questi reati vengono commessi anche dagli italiani.

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Moggistory. La polemica con i gay diventa internazionale. L'ex dg della Juve invitato a Londra ai campionati gay di calcio.

Sembrano non avere mai fine le polemiche innestatasi dopo le cosidette frasi omofobe e certamente non consapevoli di Luciano Moggi a proposito di gay e calcio. Ora la querelle diventa internazionale grazie all'intervento dell portavoce del “Gay Football Supporter Network“. Ecco cosa dice a Pink News:

“Il signor Moggi ovviamente non è a conoscenza della florida comunità gay che gioca a calcio che si riunisce e ama il calcio che si riunisce all’evento IGLFA World Championships di Londra in agosto”.

E doopo aver chiarito che, un membro della Federazione calcistica inglese è apertamente gay gli fa una proposta:

“Se il signor Moggi fosse davvero inconsapevole di questa cosa, saremo felici di invitarlo questa estate come ospite del Gay & Lesbian Football Association World Championship”

Che farà Lucianone?
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Leggi anche:
Commissione giustizia EU contro l'omofobia nel calcio e nello sport.

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GF8. Silvia si fa operare a Trieste. Operazione riuscita, ora è donna a tutti gli effetti.

(Agi) Silvia Burgio, una delle concorrenti piu' popolari dell'ottava edizione della trasmissione 'Grande Fratello', si e' sottoposta a Trieste all'operazione che ha cambiato la sua identita' sessuale. L'intervento - come riporta oggi il quotidiano 'Il Piccolo' di Trieste - e' avvenuto al Centro universitario per la diagnosi e la terapia dei disturbi di identita' di genere dell'ospedale di Cattinara dove dal 1994 al 2007 si sono sottoposte a questo tipo di intervento ben 213 persone. Nata ventinove anni fa a Gallarate in provincia di Milano con il nome di Giuseppe, Silvia Burgio ha fatto il grande passo affidandosi alla clinica diretta dal professor Emanuele Belgrano. Ad operarla e' stato lo specialista Carlo Trombetta. A chi la definisce un transessuale, non risparmia una precisazione: 'Io sono un ex-transessuale perche' trans - spiega - vuol dire attraversare, essere in una fase transitoria ed io non lo sono piu'. Se prima ero Giuseppe, un uomo, oggi sono diventata Silvia: una donna a tutti gli effetti. Chi e' diverso - ha dichiarato - e' sempre visto male. Io sono una persona che ha fatto delle scelte, che le ha inseguite e realizzate e sfido chiunque a sentirsi perfetto'. Ora che si e' sottoposta all'intervento otterra' dal giudice la rettifica anagrafica su tutti i documenti, tranne il casellario giudiziario e il certificato integrale di nascita. Al Cedig, il centro di Trieste per la diagnosi e la terapia dei disturbi dell'identita' dove l'aspetto umano e la competenza sono a ottimi livelli, c'e' una lista d'attesa di quasi due anni. Il costo si aggira intorno ai 15mila euro.

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Ecuador. La chiesa non accetta una legge sulle unioni gay.

I Vescovi chiariscono che “in nessun modo accetterebbero una legge a beneficio della legalizzazione delle unioni omosessuali come fonte specifica di particolari diritti ed obblighi”.
(Fides) Mons. Antonio Arregui, Arcivescovo di Guayaquil e Presidente della Conferenza Episcopale Ecuadoriana, ha inviato una lettera aperta ai cattolici del paese nella quale si precisano alcuni orientamenti dei Vescovi che hanno causato preoccupazione in un considerevole numero di credenti, perché sono stati interpretati male.
Nella sua lettera l’Arcivescovo sottolinea che "l'unica finalità di ogni intervento della Chiesa cattolica in materie sociali e giuridiche consiste nella promozione e nella tutela della dignità della persona umana alla luce del Vangelo e della retta ragione". Quindi ricorda che il matrimonio è "una relazione naturale dell'uomo con la donna, fonte delle nuove generazioni, un bene umano che caratterizza tutte le epoche e tutte le culture. Ben iscritto nella natura stessa della persona umana, non è a disposizione di alcun potere politico". Tuttavia, in Ecuador, in occasione dei dibattiti sulla nuova Costituzione, “sono sorte delle proposte mirate ad equiparare l'unione tra persone omosessuali al matrimonio e alla famiglia". Secondo quanto spiega il Presidente della Conferenza Episcopale, "quelle unioni o associazioni sono contrarie alla natura e di suo sterili, ed in nessun modo possono assomigliare alla reciproca donazione personale, propria ed esclusiva, per la quale l'uomo e la donna tendono alla propria realizzazione come persone, per collaborare con Dio nella generazione ed educazione dei figli". Non si può avere pertanto un cosiddetto “matrimonio omosessuale” né una “famiglia omosessuale”.
Inoltre "la morale cristiana considera la pratica omosessuale come un grave disordine morale incompatibile con la vita di fede, perché contrasta con la legge naturale ed i comandamenti della Legge di Dio", sebbene mantenga sempre il rispetto per tutta la persona umana e le sue libere decisioni. Perciò "la Chiesa accoglie con rispetto, comprensione e delicatezza gli uomini e le donne che hanno tendenze omosessuali".
Portando tutto questo nel campo della legislazione, Mons. Arregui considera che "nessuna legge può tentare di assimilare queste relazioni e convivenze all'incomparabile ricchezza del matrimonio e della famiglia".
Una volta spiegati e chiariti questi punti essenziali per la coscienza cristiana, l’Arcivescovo constata che la confusione si è prodotta "parlando della regolazione dei diritti e degli obblighi che possono nascere in una relazione duratura tra persone omosessuali, rispetto alle quali non potrebbe esserci un vuoto giuridico". Cioè "come tutti i cittadini, anche loro, gli omosessuali, grazie alla loro autonomia privata, possono ricorrere anche al diritto comune per ottenere la tutela di situazioni giuridiche di interesse reciproco". Ma in nessun modo i Vescovi potrebbero accettare in questo senso "una legge a favore della legalizzazione delle unioni omosessuali come fonte specifica di particolari diritti ed obblighi”.
La lettera si conclude con un appello a tutti per unire gli sforzi "al di sopra delle differenze politiche, per rendere un buon servizio alla nostra Patria".

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Giuliano Gemma e i cowboy gay a Markette.

(La7) Il cowboy, da sempre l'emblema del macho, un'icona cambiata dopo Brokeback Mountain: non più le figura dei pistoleri interpretati da Giuliano Gemma. Gaetano Sanguineti e Piero affrontano questo tema con Giuliano Gemma.
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L'omosessualità nella Bibbia. Un libro per scoprire le relazioni amorose fra uomini nel testo sacro.

(Affari Italiani) L'omosessualità è uno dei grandi temi sociali odierni anche nell'ambito delle chiese. Tra i cristiani, l'argomentazione biblica gioca un ruolo decisivo ma pericoloso: il ricorso alla Bibbia rischia infatti di legittimare, in maniera a-storica, posizioni antitetiche di condanna e giustificazione.

Gli oltre duemila anni che ci separano dalla Bibbia ebraica comportano invece un'attenta lettura contestuale dei testi biblici nonché di quelli delle antiche civiltà che li hanno influenzati.
In "L'omosessualità nella Bibbia e nell'antico Vicino Oriente", Thomas Römer e Loyse Bonjour delineano così un percorso storico e informativo nel mondo dell’antico Vicino Oriente e della Bibbia per identificare concezioni e statuto delle relazioni amorose e sessuali tra uomini in tali società.

Il libro sarà presentato a Torino lunedì 12 maggio (ore 21, Salone della Casa Valdese, corso Vittorio Emanuele II, 23).

Thomas Römer e Loyse Bonjour
“L’omosessualità nella Bibbia e nell’antico Vicino Oriente”
a cura di Maria Ambrogio
Piccola Collana Moderna” 123 - pp. 144. Euro 12,50

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Berlusconi a luci rosse. Scandalo a palazzo Grazioli. Le cenette per "sole donne".

(g. sassone Dagospia) Berlusconi ha dato a Palazzo Grazioli il giorno della Liberazione, per festeggiare la stravittoria elettorale. Tra i suoi fedelissimi, tra cui Schifani, e l'immancabile stornellatore Mariano Apicella, un mazzo di fanciulle, curvacee e disponibili al gran diletto, in adorazione del Santo Cavaliere. Ma Silvio ha avuto occhi solo per una, che ha tenuto seduta sulle sue ginocchia mentre le intonava "Malafemmena".

Spiritoso come sempre, ha pure gigioneggiato: "Se ora ci fosse qui un fotografo, questo scatto varrebbe 100mila euro". Chi è la fanciulla in questione, attrice di belle speranze, di origine straniera ma ben trapiantata in Italia, subito ribattezzata dalle presenti (invidiose) 'l'ape regina'? Noi la conosciamo bene e da tempo. E di lei, siamo sicuri, sentiremo presto parlare. Anche se le invidiose di cui sopra non facevano altro che dire: "Guardatela, si è rifatta dalla testa ai piedi in Brasile, non sempre neanche più lei!". Intanto, 'l'ape regina' ha già girato "Casa Vianello in crociera" e è in ballo per il nuovo film di Roberto Faenza, tutto marchiato Mediaset e Medusa, of course.

I ben informati aggiungono che in mezzo alla settimana, il mercoledì o il giovedì, Silvio è solito organizzare nella sua dimora romana delle deliziose cenette ‘only for woman'. Al suo desco, solo fanciulle prosperose e bellissime, perlopiù extracomunitarie. L'unico maschietto ammesso, oltre i camerieri e il solito appiccicoso menestrello Apicella che cura la colonna sonora delle soirèe, è lui: Superman Silvio. "Almeno una volta a settimana gli uomini li voglio vedere e sentire solo per lavoro", ha ammesso agli intimi il Premier in pectore. Che succederà dopo la cena? E come saranno selezionate le ragazze degne di sedere al suo presidenziale desco? Ah, quanto ci piacerebbe saperlo! Silvio, qualche volta invita pure me, please!

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L'editto di Emilio Fede su Santoro. E' bufera politica su "Annozero" con la Rai che censura Santoro. Gli insulti di Sgarbi. Il video.

(Wikinews) Ieri sera ad Annozero, il programma di Michele Santoro, sono piovute parole pesanti. Già la puntata era dedicata al V2 Day di Beppe Grillo, che è stato tenuto il 25 aprile scorso, a Torino, dal comico ligure, in contemporanea a centinaia di altri appuntamenti organizzati in Italia e all'estero, e che hanno tra l'altro consentito di raccogliere centinaia di migliaia di firme per i 3 referendum proposti (abolizione della Gasparri, dell'Ordine dei giornalisti, del finanziamento pubblico ai giornali) da parte di Grillo.

Dai grandi schermi televisivi delle pareti dello studio scorrevano le immagini un Beppe Grillo scatenato, sagoma scura stagliantesi contro un cielo moderatamente nuvoloso, che tuonava contro il sistema dell'informazione che in sostanza, a suo dire, non ha indipendenza e non informa correttamente i cittadini, pur incassando oltre un miliardo d'euro l'anno in contributi. Le affermazioni di Grillo su Umberto Veronesi/Cancronesi, e sul sonno di 'Morfeo' Napolitano, benché già apparse sul suo blog e negli spettacoli dal vivo, hanno suscitato le ire di Claudio Petruccioli, che ha seccamente condannato l'accaduto, anche se Santoro non ha fatto altro che trasmettere una parte dello spettacolo/comizio di Grillo.

Petruccioli ha detto che: «A nessuno, quindi neppure a Michele Santoro- insiste il presidente della Rai- è consentito confondere la libertà del giornalista e la responsabilità del conduttore con l'appalto di fatto della tv pubblica a terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente. Chi è responsabile di un programma non lo è solo per quanto dice personalmente, ma per tutto quel che, nel programma stesso, avviene; non ci sono "zone franche". Anche Santoro, come tutti coloro che in Rai lavorano e con la Rai collaborano, ha il dovere non eludibile di tutelare la dignità e il prestigio del servizio pubblico».

La puntata di Annozero non si è contraddistinta solo per questo, perché parole molto grosse sono volate anche dentro lo studio tra i presenti. Tra gli ospiti non coinvolti nella bagarre c'era il cantante degli Afterhour, che era reduce dalla grande giornata del 1 Maggio a Roma, dove in Piazza S. Giovanni si è radunata una folla stimata in circa mezzo milione di persone (era più piena del solito ha commentato).

Chi non ha avuto nessuna intenzione di mettere la discussione in un piano di serena dialettica è stato invece Vittorio Sgarbi, che quasi gomito a gomito con Marco Travaglio lo ha interrotto in continuazione e lo ha insultato pesantemente.

Sgarbi ha dato a Travaglio dello 'stronzo' , della 'faccia di .. niente', e così via. Ha insultato e attaccato anche Norma Rangeri, del Manifesto, pure presente in studio in un compito difficile (era già stata ospite di Annozero in un'altra puntata dedicata a Grillo), quello di difendere sia la libertà di informazione sul V2 Day che di non approvarne i contenuti (sul finanziamento pubblico ai giornali). Ma è stato sopratutto Travaglio il bersaglio di Sgarbi. Oltre agli insulti diretti, lo ha interrotto almeno 4 volte quando questi stava dicendo che Enzo Biagi è stato cacciato dalla Rai, cosa che Sgarbi invece ha smentito con veemenza. Sgarbi ha anche cercato di interrompere i filmati andati in onda ad Annozero su Grillo, sopratutto quando questi ha cominciato ad elencare i finanziatori di Umberto Veronesi. Si è alzato, ha fatto un giro attorno alla sedia e poi ha chiesto a Santoro di interrompere la trasmissione del filmato. Travaglio, tra una interruzione e un altra ha continuato con freddezza ad esporre i propri argomenti, ma ha anche ricambiato le attenzioni veementi di Sgarbi con qualche battuta veloce, come la richiesta, durante uno dei suoi sfoghi verbali più violenti, di farlo portare via dalla Neuro.

Alla fine della trasmissione Vauro ha presentato le sue solite vignette satiriche, ma per prima cosa ha iniziato con una richiesta a Sgarbi: 'siccome ha dato dello stronzo a tutti, lo dica anche a me'. Poi ha avuto l'ultima frase disponibile prima della 'sfumatura': per dire telegraficamente che sì, Enzo Biagi è stato veramente cacciato dalla Rai.

Ieri sera al TG4 delle 19.00 Emilio Fede, nel dare notizia dell'attacco di Petruccioli ad Annozero, ha attaccato Michele Santoro augurandosi che 'levi le tende' dalla RAI, per avere concorso ad insultare il presidente Napolitano e Veronesi. Non ha fatto nessuna menzione, invece, del comportamento e delle parole di Sgarbi.
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Da Petruccioli dura reprimenda a Santoro per le esternazioni di Grillo.
(L'Unità) Critiche pesanti dal presidente della Rai, Claudio Petruccioli, all'indirizzo di Michele Santoro per la conduzione dell'ultima puntata di AnnoZero, andata in onda giovedì sera e finita tra l'altro con un violento battibecco tra Marco Travaglio e Vittorio Sgarbi. Secondo la valutazione del presidente Rai «Michele Santoro ha di nuovo messo il servizio pubblico radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo; il quale, dagli schermi della Rai ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al presidente della Repubblica, oltreché ad una personalità universalmente stimata come il professor Umberto Veronesi. il danno, l'umiliazione e la vergogna che vengono al servizio pubblico da questi episodi, sono incalcolabili- rimarca Petruccioni- per la mia funzione e personalmente ne faccio ammenda e prendo impegno,nell'ambito delle mie responsabilità, a fare tutto il possibile per impedire che qualcosa del genere possa ripetersi».

«A nessuno, quindi neppure a Michele Santoro- insiste il presidente della Rai- è consentito confondere la libertà del giornalista e la responsabilità del conduttore con l'appalto di fatto della tv pubblica a terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente. Chi è responsabile di un programma non lo è solo per quanto dice personalmente, ma per tutto quel che, nel programma stesso, avviene; non ci sono "zone franche". Anche Santoro, come tutti coloro che in Rai lavorano e con la Rai collaborano, ha il dovere non eludibile di tutelare la dignità e il prestigio del servizio pubblico».
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Annozero su Grillo: la Rai censura Santoro.
(Il Giornale) È stata una puntata tutt’altro che tranquilla quella di Annozero su Beppe Grillo andata in onda ieri sera su Raidue: protagonista è stato Vittorio Sgarbi che ha apostrofato Marco Travaglio con insulti e parolacce. Bene comunque gli ascolti con 3.6 milioni di telespettatori e il 15,79% di share. Linguaggio colorito da parte dell’assessore alla Cultura di Milano anche nei confronti di Beppe Grillo che, in Piazza San Carlo a Torino, lo scorso 25 aprile ha, tra l’altro, attaccato Umberto Veronesi: lo spezzone è stato mostrato in studio, provocando la reazione irata del critico. Sgarbi, ascoltando le parole del comico contro l’oncologo, si è alzato più volte come se volesse abbandonare lo studio, dicendo: "Questa è m... Basta".

Ma la tensione è salita alle stelle ogni volta che Travaglio ha preso la parola con Sgarbi che puntualmente lo interrompeva e Santoro che tentava una difficile mediazione. Travaglio ha evocato l'allontanamento di Enzo Biagi dalla Rai: "Se non fossimo quel Paese nel quale Biagi...". Ma non ha fatto in tempo a terminare la frase che Sgarbi ha detto: "Siamo un grande Paese con un pezzo di m... come te". "Questa è la casa della Libertà, anzi il Popolo della Libertà", ha commentato Travaglio. "E tu sei il popolo del nulla...".

Inarrestabile Sgarbi che ha accusato il giornalista di essere "un diffamatore", di "dire bugie" e sostenendo che Biagi non è stato mai cacciato dalla Rai: in realtà, secondo Sgarbi, gli era stato proposto un semplice cambio di orario. Travaglio oggi ha reso noto di aver ricevuto un messaggio da Bice Biagi: "Questa è la cosa che mi ha fatto davvero un grandissimo piacere".

Petruccioli: "Faccio ammenda per Santoro"
"A nessuno, quindi neppure a Santoro, è consentito confondere la libertà del giornalista e la responsabilità del conduttore con l’appalto, di fatto, della tv pubblica a terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente". Claudio Petruccioli, presidente della Rai, interviene sull'ultima puntata di Annozero: "Ieri sera - dice in una nota - Michele Santoro ha di nuovo messo il servizio pubblico radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo; il quale, dagli schermi della Rai ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al presidente della Repubblica, oltrechè ad una personalità universalmente stimata come il professor Umberto Veronesi. Il danno, l’umiliazione e la vergogna che vengono al servizio pubblico da questi episodi, sono incalcolabili; per la mia funzione e personalmente ne faccio ammenda e prendo impegno - nell’ambito delle mie responsabilità - a fare tutto il possibile per impedire che qualcosa del genere possa ripetersi".

Sgarbi: "Santoro? Cassa di risonanza agli insulti di Grillo"
"Santoro ieri ha concesso a Beppe Grillo di avere un megafono di milioni di telespettatori che hanno ascoltato i suoi insulti. Santoro non ha preso adeguatamente le distanze da quegli insulti senza possibilità di replica", Vittorio Sgarbi, torna a parlare della puntata di ieri di "Annozero" e attacca il conduttore. "L’autorità garante dovrebbe prendere provvedimenti e sanzionare Santoro perché ha concesso a Grillo di insultare tramite tv di Stato il presidente della Repubblica Napolitano, un senatore del Pd (Veronesi), Dell’Utri, Cuffaro, direttori di rete come Mazza e Mimun e via dicendo. Tutto questo è inaccettabile", aggiunge Sgarbi. "Nessuno è indispensabile - afferma ancora - bisogna uscire dalla logica del ricatto che vige dopo l’impropriamente definito 'editto Bulgaro'. Biagi non è stato cacciato. Anzi, Biagi appartiene alla casta dei giornalisti. Io sono stato allontanato e nessuno mi ha difeso. È giusto che un palinsesto possa cambiare senza per questo che qualcuno si atteggi a vittima". "Non si può chiamare censura - sostiene - l’impedire questa cassa di risonanza compiaciuta di uno che fa comizi in piazza per insultare destra e sinistra e disinformare come ha fatto sulle basi della Nato che non vuole la guerra ma ci difende. Non ci vedrei nulla di male - conclude Sgarbi - se Santoro venisse spostato in fascia pomeridiana. Come è lecito che un direttore non pubblichi un articolo pieno di insulti e ingiurie, altrettanto è lecito evitare che Grillo insulti attraverso la tv di Stato".
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Ndr. Eppure quest'uomo che fa dell'"incontinenza" il suo verbo, a parere di molti è un paladino dei gay. E' grottesco. Può un intollerante essere amico dei gay?

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Inghilterra. Video, droga e sesso con un membro della famiglia reale. Condannati due ricattatori

Ma il "nome" reale tirato in ballo smentisce lo scandalo; affermazioni "false".
(Ap) Sono stati condannati a cinque anni di prigione ciascuno i due imprenditori che tentarono di ricattare un rampollo della famiglia reale britannica, il cui nome rimane ancora avvolto nell'oscurità. L'anno scorso i due, Ian Strachan e Sean McGuigan, rispettivamente 31 e 41 anni ed entrambi di Londra, tentarono di estorcere denaro al membro minore della famiglia Windors, dopo che quest'ultimo era stato accusato di aver fornito della cocaina a un aiutante di Palazzo in cambio di una prestazione di sesso orale. La notizia fece scoppiare uno scandalo.

In un comunicato letto dal tribunale, il Windsor afferma che le accuse sono false. Dice di essere consapevole dei commenti fatti in un video "hard" girato da uno dei suoi aiutanti (identificato nell'aula solo come "Testimone D"), ma ribadisce che si tratta di affermazioni "false".

Strachan e McGuigan sono stati arrestati l'11 settembre scorso proprio mentre cercavano di farsi pagare 50mila sterline (70mila euro circa) dal misterioso lord in un hotel londinese.

Lo scandalo scoppiò dopo che l'aiutante in questione fornì un'ampia testimonianza ai due imprenditori, che intendevano presentarsi al "young royal" con una confessione registrata su videocamera.

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