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lunedì 19 novembre 2007

La mamma di Brit a letto con Kevin?

(Yahoo news) Britney Spears continua a far parlare di sé per la sua turbolenta vita privata. Stavolta, però, c'è un risvolto alquanto piccante, degno di "Beautiful"...

La cantante ha accusato sua madre Lynne di essere andata a letto con Kevin Federline.
Pare che l'interprete di "Toxic" non veda di buon occhio il rapporto che intercorre tra la mamma e il suo ex marito.
Una fonte ha raccontato che Britney, furiosa, ha sbottato con Lynne, dicendole a brutto muso: "Suppongo che stai dormendo con Kevin ora, non è così?".
Britney e la madre, già durante l'estate, hanno avuto dei problemi: la donna ha accusato la figlia di aver perso ogni controllo e di rovinare, così facendo, la vita dei suoi due bambini. Di tutta risposta, Brit ha impedito alla signora Spears di vedere Sean Preston e Jayden James. Ora, però, i due piccoli sono stati affidati a Federline e il solito bene informato ha detto: "Britney è furiosa del fatto che Kevin sia diventato così intimo con sua madre".

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Piazza Navona, manifestazione rosa contro violenza e discriminazioni.

(06 blog) Contro le sopraffazioni, il maschilismo e le discriminazioni di genere: il 24 novembre le “signore” della Capitale scenderanno in strada e manifesteranno a Piazza Navona.

L’iniziativa anticipa la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, prevista per il 25 novembre, e vedrà la partecipazione anche dell’assessore alle Pari Opportunità della regione Lazio, Alessandra Tibaldi che ha detto:

La violenza contro le donne è una vera e propria emergenza sociale. Questo crimine orrendo, spesso consumato tra le mura domestiche, ma presente in ogni contesto sociale e lavorativo, rappresenta la prima causa di morte per le donne di età compresa tra i 15 ed i 45 anni.

L’assessore, dopo aver auspicato una massiccia presenza delle donne in piazza, ha poi annunciato la creazione, entro la fine dell’anno, di un portale regionale on line necessario a illustrare e armonizzare le politiche di genere dell’assessorato.

Via | Italy.indymedia.org

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Aids/Ministero della Salute: Campagna Comunicazione con spot e musica.

Verranno affisi nelle città messaggi di prevenzione.

(Apcom) - Il ministero della Salute rilancia la lotta all'Aids. A partire da una nuova campagna di comunicazione, in collaborazione con la Commissione nazionale Aids e la Consulta delle associazioni per la lotta contro l'Aids, che si protrarrà per tutto il 2008.

La campagna ha l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull'importanza della prevenzione e in particolare sull'uso del preservativo quale principale strumento di tutela nei confronti dell'infezione da HIV e delle altre malattie sessualmente trasmissibili. Tre gli strumenti che saranno utilizzati nell'attività di comunicazione: uno spot televisivo, la realizzazione e diffusione di un brano di musica rap, la realizzazione di una campagna di affissioni.

Lo spot sarà girato nei prossimi giorni dalla regista Francesca Archibugi e verrà presentato in anteprima alla stampa il prossimo 30 novembre. Protagonisti due coppie di giovanissimi e di adulti le cui storie si incrociano in una farmacia aeroportuale. La conclusione dello spot è affidata all'attrice Ambra Angiolini, già testimonial della campagna radiofonica della scorsa estate.

Lo spot andrà in onda a partire dal mese di gennaio 2008 sulle reti maggiori televisive e nei circuiti cinematografici. Il brano di musica rap, che sarà trasmesso sui principali circuiti radiofonici a livello nazionale, sarà realizzato da Antonello Fassari. Altro strumento della campagna è costituito dalle affissioni. Nelle principali città italiane saranno veicolati entro la primavera del 2008 messaggi di prevenzione e informazione rivolti a target specifici (persone sieropositive, omosessuali, popolazione migrante, ecc.).

In occasione del World Aids Day, che si celebra in tutto il mondo il 1° dicembre, il Ministero della Salute ha organizzato, in collaborazione con le associazioni di volontariato e di pazienti più rappresentative alivello nazionale, "Scratch AIDS Away", il primo Dj Set Festival dedicato ai giovani. L'obiettivo è quello di sensibilizzarli ed informarli utilizzando la musica ed un linguaggio a loro vicino.

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Giornata mondiale contro la transfobia. Transgender day of remembrance 2007.

In decine di città, in tutto il mondo, il 20 novembre si celebra il Transgender Day of Remembrance, il TdoR, che dal 1999 commemora le vittime dell’odio transfobico. L’omicidio di Rita Hester nel 1998, nel cui nome si celebrò a San Francisco il primo Candle Light, resta un caso insoluto, come centinaia di altri delitti commessi contro persone transessuali. E spesso ciò accade perché all’odio che ha armato la mano che ha ucciso si unisce il pregiudizio transfobico, che ha pesato sulla vita, così come sulla morte.

Quest’anno in Italia ricordiamo le morti barbare di Valentina, Tatiana, Manuela e Stefania ma a questo significato si aggiunge la consapevolezza di consegnare alla società il dono di una data importante, storica e simbolica, come lo sono il Primo Maggio e l’Otto Marzo. Ricordare le persone che hanno pagato con la vita la propria autenticità e il sacrosanto diritto a essere se stess*, è vitale per la coscienza civile, per indirizzare l’indignazione che promuove il cambiamento. La transfobia che uccide è la cima di una montagna di transfobia ordinaria, quotidiana, che riempie pagine di giornali e umilia la vita delle persone. La transfobia è una variante odiosa del ceppo della violenza sessuale, fisica e psicologica che colpisce donne, bambini, lesbiche, omosessuali e che ha le sue radici nel sessismo, che si fonda e si mantiene sull’oppressione maschilista.

Quest’anno il Tdor si celebra a pochi giorni dalla Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne e mentre il Parlamento lavora sulle norme che estendono la legge Mancino anche ai reati d’odio legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Auspichiamo che questa data oltre a ricordare avvenimenti luttuosi possa essere il momento per riuscire finalmente ad adeguare la legislazione italiana a quella degli altri paesi d’Europa, della quale restiamo tristemente fanalino di coda in materia di diritti.

Il nostro cammino però continuerà con la lotta per l’approvazione della proposta di legge dell’on. Luxuria sul cambio del nome e del genere per le persone transgender, perché i crimini nascono in una società che non vuole ascoltare ed accettare le differenze.

Il coordianmento trans “Sylvia Rivera”
Mit – movimento identità transessuale, Bologna
ArciTrans Libellula 2001, Roma
Gruppo Transessuali Luna, Torino
Ait – Associazione italiana transessuali, Firenze
Transgender Pink, Verona
Ireos, Firenze
Crisalide Azione Trans, Toscana
Aderiscono:
Arcigay nazionale
Arcigay, Torino
Circolo Maurice, Torino
Arcilesbica, Napoli
Circolo Pink, Verona
Circolo Open Mind, Catania
Fuoricampo Lesbian Group, Bologna
I Ken, Napoli
Dì Gay Project, Roma
Orsi Italiani

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Australia: matrimonio gay collettivo.

(Queerblog) Quindici coppie omosessuali – dodici composte da lesbiche e tre da gay – hanno celebrato ieri a Melbourne un matrimonio di massa simulato, per attirare l’attenzione sul tema del riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso. La cerimonia, chiamata Loved Up, rientra nel programma del festival lgbt che prende il nome di Feast.

Il governo di John Howard, primo ministro australiano, nel 2004 ha fatto passare una legge che limita l’istituzione del matrimonio alle coppie eterosessuali. Ora, in campagna elettorale, Howard sembra voler concedere qualche contentino, come la promessa di riconoscere alle coppie gay gli stessi diritti sulle pensioni delle coppie etero.

Nessuna concessione tuttavia al matrimonio né al riconoscimento ufficiale delle unioni civili. L’iniziativa del Feast Festival intende dunque mostrare un esempio di “amore diverso” e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

Quand’è che in Italia le associazioni gay inizieranno a organizzare azioni propositive di questo tipo, invece che piangersi addosso e lamentarsi tutto il tempo? Invece che strumentalizzare ogni fatto di cronaca con insopportabile faziosità? Magari un matrimonio di massa gioioso e provocatorio non convincerà nessun governo, ma almeno darà un’immagine diversa della comunità omosessuale. Del resto, non mi pare che i piagnistei italici siano serviti a qualcosa fino ad ora.

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Van Sant sul set a gennaio.

(Comingsoon.it) Prenderanno il via a gennaio le riprese di Milk, il nuovo film di Gus Van Sant. Si tratta di un progetto a lungo cullato dal regista di Portland, quello di un film biografico su Harvey Milk, politico statunitense ed attivista gay, che eletto consigliere comunale a San Francisco fu il primo politico apertamente omosessuale ad essere eletto ad un incarico pubblico negli Stati Uniti. Van Sant batte così sul tempo Bryan Singer, che stava tentando di realizzare un analogo film. Nei panni del protagonista in Milk ci sarà Sean Penn, mentre come direttore della fotografia Harris Savides firmerà la quinta collaborazione con Van Sant.

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Berlusconi batte DS e Margherita.

(Cadutodallestelle) Si pensava che la nascita del Partito Democratico fosse già di per sè una bella presa in giro per gli elettori del centro sinistra, ma ancora una volta il cavaliere ha stupito tutti superando di gran lunga quanto hanno saputo fare DS e Margherita. In fin dei conti la nascita del Partito Democratico è un evento meditato, che ha richiesto tre anni di tempo, che ha visto le elezioni del segretario direttamente dai cittadini, insomma una macchina che per essere messa in piedi ha richiesto le energie di due partiti di governo. Energie che sono state in qualche modo sottratte al governo del paese, energie che hanno portato alla nascita di un partito per il quale gli elettori non si sono mai epressi non esseno presente aslle elezioni del 2006. Per questo molti lo considerano una burla ed un tradimento per gli elettori del centro sinistra.

Berlusconi è stato molto più efficiente e sbrigativo. Senza che nessuno sapesse niente, senza che nessuna notizia trapelasse, ieri ha preso il megafono ed ha annunciato la nascita del Partito del Popolo Italiano delle Libertà annunciando addirittura l'assemblea costituente per il 6 dicembre, fra tre settimane. Questa si che singifica efficienza ed organizzazione altro che la sinistra. Insomma alla faccia di chi ha votato Forza Italia, di chi siede in parlamento in nome di quel partito ed alla faccia di tutti gli alleati della Cdl.

Conclusione .... l'Italia è alla frutta.
Una maggioranza che governa il paese con tre voti di margine sull'opposizione, una maggioranza che pensa a costruire nuovi partiti, un'opposizione che invece di proporre una politica veramente alternativa non sa fare altro che gridare "Elezioni, elezioni" ed ora addirittura copiare la sinistra con un nuovo partito. Ecco questo sanno fare le nostre coalizioni di governo e opposizione: dare vita a nuovi partiti.

Comunque il nuovo partito di Berlusconi avra subityo qualche effetto positivo: FINALMENTE QUANDO GIOCA LA NAZIONALE POTREMO GRIDARE DI NUOVO FORZA ITALIA

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Etero oppure gay? La sfida della settimana a Ciao Darwin 5.

(Simone Rossi - Satred) Martedì 20 novembre 2007 alle ore 21.10 su Canale 5, decimo appuntamento con “Ciao Darwin – l’anello mancante”, ildivertente, improbabile, scanzonato viaggio alla ricerca del carattere antropologico dominante dell’uomo e della donna del Terzo Millennio,condotto da Paolo Bonolis con Luca Laurenti.

Questa settimana a “Ciao Darwin” si sfideranno due nuove categorie miste, ETERO contro GAY, rispettivamente supportate da Franco Califano e Costantino Della Gherardesca.I due ospiti vip, insieme alle proprie categorie,dovranno affrontareuna serie di prove, dimostrando di possedere doti di canto, ballo, coraggio, forza, intelligenza, prontezza, e cultura. A giudicarle in studio, un pubblico misto.
I due concorrenti scelti da madre natura che dovranno affrontarsi nella prova “a spasso nel tempo verranno magicamente trasportate dalla “macchina del tempo” nel FAR WEST.
Grande ritorno questa settimana della bellissima Flaminia Romeo, la “Madre Natura” che ogni settimana ha il compito di scegliere casualmente i concorrenti delle due squadre che dovranno battersi nelle singole prove.

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Storytellers, i cantastorie italiani si raccontano così.

(Panorama) Una volta li chiamavano “cantastorie”. Oggi va di moda usare il termine inglese, “storytellers”, ma la sostanza resta quella: sono gli artisti che raccontano al pubblico un’avventura, una favola, un’emozione. Alcuni lo fanno in musica: salgono sul palco, spesso con la chitarra al collo, e riempiono l’aria di note e parole.

Ma finita la canzone, finisce anche il contatto con l’artista: lui scompare dietro le quinte, al massimo si affaccia per inchinarsi agli applausi o per fare qualche bis. Come scoprire qualcosa di più della sua anima? Facendolo parlare. Ma non in un’intervista staccata dal contesto musicale, magari registrata nel salottino di un albergo di lusso. No, in un’intervista che rimanga costantemente intersecata alla musica. Una nuova formula: un concerto piccolo, acustico, e il pubblico o un giornalista a chiacchierare col cantante, tra un pezzo e l’altro.

Il format Storytellers, partito in sordina sul canale tv americano Vh1 a metà degli anni Novanta, fu un successo. Tra i protagonisti ci furono ad esempio Bruce Springsteen, Elton John, Alanis Morisette. Gli ascolti furono altissimi, la trasmissione divenne un cult. Nel 2005 a qualcuno venne in mente di portare il programma anche in Italia. Quel qualcuno era Luca De Gennaro, responsabile del dipartimento Talent&Music di Mtv. E per realizzare il progetto decise di coinvolgere la più istrionica delle giornaliste musicali italiane: Paola Maugeri, già vj di Mtv e conduttrice di 105 Night Express su RaiUno.

Per chi si fosse perso la trasmissione, oggi De Gennaro trasferisce in libreria quell’esperienza televisiva, in un libro (scritto naturalmente a quattro mani con la Maugeri, e pubblicato da Tea) che raccoglie quegli incontri con Jovanotti, Giorgia, i Subsonica, Ligabue, i Marlene Kunts, Vinicio Capossela, Cesare Cremonini, Carmen Consoli e Ivano Fossati (nella gallery alcuni scatti degli eventi). Il libro, facile intuirlo, si intitola Storytellers, sottotitolo: “La musica si racconta - le storie, il mondo, le idee dietro le canzoni che amiamo”.

Qualche assaggio? Giorgia che ricorda la sua sonora bocciatura all’esame di compositore alla Siae, da cui poi scaturì il pezzo M’hanno bocciato (contenuto nell’album Giorgia del 1994). La cantante romana racconta che se la legò al dito: uno dei commissari le disse “Guardi che lei non ha tanta musicalità”, salvo poi cambiare repentinamente idea, dopo averla sentita cantare in un club. Ligabue invece teorizza l’importanza dell’incipit in una canzone per arrivare “a bomba nell’atmosfera”. E affinché non rimangano ulteriori dubbi, specifica: “Le canzoni non hanno tempo per le pippe”! Vinicio Capossela che confida la ragione che lo ha spinto a iniziare a creare canzoni: l’invidia. Un’invidia nei confronti “di chi ha scritto qualcosa di grande”, un sentimento simile all’emulazione che gli ha fatto nascere il desiderio di “riuscire a scrivere un pezzo che abbia qualcosa di quel grande soffio di vita e di mito che sento negli artisti che amo”. Lorenzo “Jovanotti” Cherubini che cita i suoi più famosi strafalcioni, da quel “non c’è niente che ho bisogno” dentro Ragazzo Fortunato alla consecutio temporum tutta sbagliata della canzone La valigia.

LA GALLERY

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Usa: abusi sessuali su eschimesi, gesuiti pagheranno 50 milioni di dollari.

(Ansa) L'ordine dei gesuiti ha accettato di pagare 50 milioni di dollari per chiudere cause legali avviate da 110 eschimesi dell'Alaska, che sostengono di essere stati vittime di abusi sessuali da parte di religiosi tra il 1961 e il 1987. L'annuncio e' stato dato dai legali dei promotori delle azioni giudiziarie, secondo i quali si tratta di una cifra record per un ordine religioso. La Compagnia di Gesu', attraverso il padre provinciale dell'Oregon, John Whitney, responsabile per l'Alaska, ha sottolineato che l'annuncio e' pero' ''prematuro'' perche' devono essere definiti una serie di dettagli.

Al centro della cause per risarcimenti e' l'operato nei decenni scorsi di una decina di preti e tre missionari che sono stati accusati di aver abusato di minori in 15 villaggi dell' Alaska abitati da eschimesi.

La Compagnia di Gesu' ha negato di aver inviato 'in esilio' in Alaska sacerdoti di cui conosceva le tendenze sessuali, come invece sostengono alcune delle vittime. Lo stato nel nord-ovest del continente americano viene invece definito dai gesuiti come ''una delle terre di missione piu' difficile'' e per questo la Compagnia sostiene di inviarvi i migliori missionari.

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Alberto Ruggin, ragazzo modello, discriminato dopo aver confessato di essere gay: Non ho nulla di cui vergognarmi".

«Democrazia è rispettare tutti. Ce n’é a centrodestra, non nella bigotta Forza Italia di Este».

(Beatrice Andreose - Il Mattino di Padova) Per Este, cittadina perbenista, bianca per tradizione, ieri mattina è stata una domenica particolare. Uno dei suoi figli, praticante cattolico con grande convinzione, sempre in chiesa e al patronato, giacca e cravatta, senza grilli per la testa e con tanta voglia di far bene, all’improvviso esce dal suo ruolo sociale e sbandiera ai quattro venti di essere omosessuale. E per questo viene ripreso dal parroco delle Grazie e «invitato» a non partecipare più alla messa cantando nel coro. Nella fredda domenica autunnale ne parlano tutti. Lui è in piazza Maggiore, imperturbabile, con un sorriso per i suoi amici che lo sostengono, a raccogliere firme per mandare a casa il governo Prodi su iniziativa dei Circoli della libertà di cui è fra i fondatori. Al pomeriggio «incassa» una telefonata di solidarietà del presidente nazionale di Gaylib Enrico Oliari. Poi torna in piazza, convinto di non doversi vergognare.
Sino ad una settimana fa Alberto Ruggin è stato un ragazzo come gli altri. Anzi è un giovane che molte mamme estensi vorrebbero avere. Frequenta la chiesa delle Grazie, è catechista da cinque anni, nel coro da sette. Prima è stato scout e animatore del Grest al Patronato Redentore. Ama il nuoto, che pratica da anni. Nel 2005 si iscrive a Forza Italia ed è tra i fondatori della sezione cittadina dei Circoli della libertà di Michela Brambilla. Compirà 21 anni in dicembre, porta la giacca e cravatta e, dopo la maturità conseguita l’anno scorso al Liceo di Scienze sociali a Montagnana (voto 66/100), va a lavorare col padre Maurizio nella ditta MT che produce ferro battuto in zona industriale ed ha da poco un negozio: Excalibur, in via Cavour.
Da oltre un anno frequenta locali gay padovani. Un amico gli propone di partecipare alla trasmissione «Ciao Darwin» condotta da Paolo Bonolis e Luca Laurenti su Canale 5: la sfida sarà omo contro eterosessuali. Lui accetta e venerdì scorso va a Roma dove registra la trasmissione che andrà in onda martedì sera. Prima però parla col «Mattino» della sua partecipazione e, con disinvoltura, confessa la sua omosessualità. «Io sto bene, mi hanno chiesto di partecipare al gioco e mi hanno detto di far vedere il meglio di me - dice - Non bisogna vergognarsi di essere quello che si è. Una persona non si giudica per quello che fa sotto le coperte. La vera democrazia si vede quando si ha rispetto delle minoranze. Credo di dar voce a molti altri omosessuali. Ce ne sono anche ad Este. Conosco anche sacerdoti omosessuali, che vivono relazioni nascoste. E’ ora che se ne parli».

Tu hai anche una passione politica per Forza Italia, un partito che certo non brilla per la difesa degli omosessuali.
«Il Veneto e la Lombardia sono le sole regioni dove i gay votano in prevalenza per il centrodestra. E’ ora di finire di dire che i gay sono di sinistra. Poi basta vedere la politica di Sarkozy in Francia. A parte il caso Zapatero, vediamo che anche in Olanda, Belgio, persino in Croazia, Ungheria ci sono i pacs. Apprezzo molto le posizioni di Giancarlo Galan, ma anche di Chiara Moroni o Marco Taradash. Non quelle invece di Forza Italia estense, composta da ex democristiani, piuttosto bigotta se non fascista. A Trentin rispondo che nel mio sito non c’è alcuna foto porno. Oggi si sta dando troppo retta alla Lega, apprezzo di più le esternazioni di Fini. Faccio un appello anche ad Alessandro Zan affinché se ne continui a parlare».

Hai un compagno?
«Frequento da qualche tempo un ragazzo di Padova».

Ma come mai all’improvviso decidi di parlare?»
«Mi sembrava doveroso far sapere che avrei partecipato alla trasmissione di Bonolis. Il caso non l’ho creato io. Tutto sarebbe finito lì se don Paolino non mi avesse imposto di non partecipare al coro. Mi ha detto: “Tu ti siedi tra i banchi e ti batti il petto come tutti gli altri fedeli”».

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Una coppia fa sesso al concerto dei Bloc Party. Stop allo show.

(Mtv) Singolare concerto quello che i Bloc Party hanno tenuto a Utrecht in Olanda la settimana scorsa.
La band inglese ha interrotto il proprio concerto dopo avere avvistato una coppia fra il pubblico, che incurante della situazione, faceva bellamente sesso sotto il palco.

L'aneddoto curioso è stato raccontato dal frontman Kele Oreke, nel corso di un'intervista al Daily Mirror. "Abbiamo detto qualcosa al microfono", ha detto Oreke, "ma i tizi in questione non hanno fatto una piega e hanno portato a termine la loro attività". I Bloc Party suonano questa sera al Teatro della Concordia di Venaria Reale (TO).

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L'allarme di amato sulle baby squillo: «Ora molti sono dell'Est. Clienti anche di 60 anni».

Parla Don Rigoldi, cappellano del carcere per minorenni Beccaria di Milano: «Agire non bastano le denunce».

(Giuseppe Guastella - Il Corriere della Sera) Cappellano del carcere per minorenni Beccaria di Milano, fondatore di Comunità Nuova, un'associazione non profit impegnata nel campo del disagio e nella promozione delle risorse giovanili, don Gino Rigoldi conosce a fondo la devianza giovanile.

Don Gino, si torna a parlare di prostituzione dei minori.
«Invece di continuare a denunciare eventi catastrofici, cominciamo a fare qualcosa. Se ci sono cose che non vanno è perché i bambini sono curati male e non sono seguiti. Bisogna che i sindaci, invece di fare i questori, pensino a come far rivivere la socialità e la partecipazione, a far tornare nelle strade le persone, che credono di essere circondate dai nemici. Alla sicurezza ci pensano le forze dell'ordine. La prostituzione minorile c'è sempre stata. Negli anni passati era molto legata alla droga, chi si vendeva lo faceva per procurarsi i soldi per la dose. Poi è arrivata l'ondata di stranieri dell'Est e accanto ai tanti italiani sono comparsi romeni, polacchi, ucraini che hanno trovato l'occasione per guadagni veloci e facili».

Dove adescano i clienti?
«A Milano gli sfigati si vendono nella zona della stazione Centrale, in piazza Trento o davanti all'Ortomercato. Tantissimi lavorano nei locali destinati agli omosessuali, non in tutti perché la maggior parte sono locali seri, e si prostituiscono in casa per cifre molto più alte di quelle chieste per strada. C'è un libro recente dove ci sono tutti i locali per gay, le saune, i luoghi di incontro e i posti dove si possono trovare ragazzini. Milano è ai primi posti in Europa, evidentemente qui il genere è molto richiesto. Il punto di partenza è fare soldi. Anni fa un gruppo di ragazzi finì coinvolto in un'inchiesta. Si scoprì che c'era stato il passaparola. Uno aveva cominciato a prostituirsi e a fare soldi. L'aveva detto a un compagno che a sua volta l'aveva raccontato a un altro. Una specie di domino. Erano diventati una ventina».

La cronaca parla anche di bambini.
«In questi casi sono venduti dai genitori o da qualche parente».

Qual è il cliente tipo?
«Tra i 40 e i 60 anni, non necessariamente gay. Talvolta sono persone che vogliono provare sensazioni diverse e sfogare le loro perversioni. Magari è gente insoddisfatta del rapporto con la moglie. Un ragazzino che faceva il prostituto mi disse che l'uomo che lo pagava era gentile e premuroso con lui. Doveva incontrare uno così per trovare uno che lo amasse ».

La Chiesa come reagisce a questi fenomeni?
«Quando si parla di sesso la Chiesa ha dei sussulti. E' un po' un tabù. Ma chi lavora con tanti ragazzi e ragazze sa di cosa parlo. Tutti i preti mi dicono che negli ultimi dieci anni i peccati sessuali confessati sono pochissimi. Sono diventati tutti vergini e casti? Non credo, penso che i ragazzi affrontino il sesso con minori sensi di colpa e forse con troppa leggerezza ».

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In migliaia al Gay Pride di Buenos Aires .

(Babilonia) Erano svariate migliaia gli argentini scesi in piazza sabato per manifestare a favore del sempre maggiore inserimento dei gay nella società.
La colonna sonora del Gay Pride 2007 di Buenos Aires è stata l’immancabile musica techno, mentre uno stuolo di bandiere arcobaleno colorava le vie cittadine.

Buenos Aires è stata la prima città Sud-americana ad approvare fin dal 2002 l’unione civile tra persone dello stesso sesso, mostrando sempre una notevole lungimiranza in materia di politiche sociali pro-gay.
E quest’anno è stata scelta proprio la capitale argentina per disputare la coppa del mondo di football gay.

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Aussiebum, la mutanda da record:

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(Tulife) Nel tentativo di ottenere una posizione nel Guinnes, libro dei record mondiali, Aussiebum mostrerà quella che potrebbe essere “La mutanda più grande del mondo“. Con una larghezza di 15.5 metri , 32 metri di circonferenza vita e alta 11 metri, la gigantesca mutanda è stata realizata con 300 metri di tessuto, 500 metri di banda elastica, 5000 metri di cotone e un logo lungo 1.5 x 6 metri, il suo peso raggiunge quasi 180 chilogrammi.
La più grande mutanda del mondo è stata realizzata da Aussiebum in collaborazione con Eurojersey che ha contribuito con 300 metri di tessuto Sensitive. La morbidezza, leggerezza e incredibile qualità del tessuto Sensitive hanno contribuito alla realizzazione di questa sfida.

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Milano: Ticket antismog, si riparte con gli sconti.

Si pagherà in base al numero di ingressi. Agevolazioni per chi entra meno volte in centro.

(Gianni Santucci - Corriere della Sera) Ticket antismog, il Comune vara le «tariffe progressive»: più si entra in centro città e più si paga.
Una serie di incontri tra tecnici e politici, a partire da oggi. Un'ipotesi sul tavolo: sconti per chi entra nei Bastioni solo occasionalmente. E tempi strettissimi per discutere. Venerdì arriva in giunta la delibera sul bilancio, che dovrà contenere i conti del ticket antismog, con o senza sconti. Come dire, i margini di manovra non vanno oltre questa settimana.
In questo clima ripartono le trattative sulle possibili modifiche alle tariffe dell'ecopass. Ma a fronte di una strada che secondo i più stretti collaboratori della Moratti è «già tracciata nei suoi aspetti fondamentali », i contrasti politici sollevati da ampi settori della maggioranza sembrano tutt'altro che risolti.
La contesa ruota sempre intorno alle agevolazioni per entrare all'interno dei Bastioni. Tramontati gli abbonamenti a prezzi scontatissimi, rimane in piedi solo l'ipotesi di sconti. Ovvero: per i primi quaranta ingressi, qualunque sia la classe dell'auto e quindi la tariffa, si pagherà la metà. Per i secondi quaranta si pagherà il 75 per cento. Dopo gli ottanta ingressi, prezzo pieno. La ratio
del provvedimento: aiutare chi entra in centro soltanto poche volte, e disincentivare invece chi entrerebbe ogni giorno. In pratica: premi a chi lascia più spesso a casa l'auto. «Da un punto di vista di strategia e filosofia del provvedimento — spiega il consigliere dei Verdi, Enrico Fedrighini — siamo tornati sui binari più giusti. Così si disincentiva l'uso dell'auto e si crea un circuito virtuoso, non una tassa aggiuntiva indiscriminata come sarebbero stati gli abbonamenti ».
Le rilevazioni fatte finora parlano di 90 mila auto al giorno in ingresso nei Bastioni. Tra queste, 25 mila dovrebbero pagare. E quelle che fanno più di 200 ingressi all'anno sono appena 5 mila: «Significa che la battaglia contro il ticket e puramente ideologica», dice Fedrighini.
Forza Italia, di fronte alla presa di posizione della Moratti di venerdì scorso («O si fa il ticket, o potete trovarvi un altro sindaco»), sembrava aver fatto un passo indietro. Ora il capogruppo degli azzurri in Comune, Giulio Gallera, chiarisce: «Abbiamo semplicemente preso atto che l'accordo politico che avevamo raggiunto a settembre non si può realizzare attraverso gli abbonamenti. Ma per noi una cosa è chiara: l'accordo politico resta ». Si tratta di accettare l'ecopass solo a condizione di tutelare chi è costretto a venire al lavoro in centro in auto. E i pacchetti di entrate scontate? Come giudicate questa possibilità? «Siamo ancora all'inizio — risponde Gallera — bisognerà vedere le modalità realizzative, ci sediamo intorno a un tavolo per questo».
Per Forza Italia il risultato politico non c'è. Significa che
I veleni
Sono già 127, dall'inizio dell'anno, i giorni in cui i valori di Pm10 hanno superato la soglia d'allarme
da oggi a giovedì potrebbero esserci vari altri smottamenti. Nel frattempo è già in moto la macchina per la preparazione e stampa dei pass, che poi saranno distribuiti ai cittadini. Allo stesso modo dovranno essere stampate e inviate ai cittadini le lettere con le «istruzioni » dell'ecopass. Altre due questioni che spingono il Comune ad accelerare i tempi, perché se la data di partenza del ticket resta fissata al 2 gennaio, i milanesi non sono stati ancora formalmente avvertiti. Il repubblicano Franco De Angelis chiede più decisione alla maggioranza: «Le scelte politiche di base non possono essere oggetto di centinaia di aggiustamenti. Se la maggioranza fa una scelta dovrebbe perseguirla con serenità e coraggio ».

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Il gossip è una scienza esatta, regolata da leggi matematiche.

http://www.flickr.com/photos/kamshots/193853553/
(Panorama) Le copertine dei settimanali di gossip vanno ormai strette a quello che un tempo si chiamava pettegolezzo, attività talvolta biasimata, tuttavia sempre praticata senza lesinare gustosi dettagli, anche quando a essere preso di mira non è un vip ma il collega d’ufficio. La chiacchiera maliziosa sulla vita privata altrui ha imprevedibilmente spiccato il balzo sulle più autorevoli riviste scientifiche internazionali, come quella dell’American Physical Society, che ospita uno studio (file pdf) sul rapporto tra l’ampiezza di estensione e la rapidità di diffusione di un pettegolezzo, realizzato da un gruppo di fisici sparsi tra la Germania, la Svizzera, il Brasile e il Portogallo. Il complesso modello matematico da loro elaborato poggia su un campione di più di 90.000 studenti di 84 scuole, e prende in considerazione due variabili: il fattore e il tempo di diffusione. Il primo coincide con il numero di amici della vittima che vengono a conoscenza del pettegolezzo che lo vede involontario protagonista, e viene quantificato con il numero 1 nel caso peggiore, quando cioè la diceria giunge a tutti gli amici e conoscenti, nessuno escluso. Il tempo calcolato è invece quello minimo necessario affinché la stessa diceria riesca a raggiungerli uno per uno a passaparola avviato. Il risultato è che il numero ottimale di amici che serve all’interessato per minimizzare la diffusione di un pettegolezzo più o meno compromettente è di circa sei; superata questa soglia, la sua diffusione può diventare inarrestabile e devastante. Alla vittima, la matematica concede però in tal caso di confidare in una propagazione molto più imperfetta e rallentata, approntando così qualche opportuno rimedio per demolire la credibilità delle voci in circolazione al suo riguardo, come quello di mettere in serio dubbio l’autorevolezza e la rispettabilità della probabile fonte. Impresa comunque non facile dato che, come chiarisce un ulteriore studio pubblicato dalla rivista dell’Accademia delle scienze statunitense, il potere del pettegolezzo è tanto forte che spesso vi si crede anche quando la propria conoscenza diretta di una persona indurrebbe a smentirne il contenuto.

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Ue - Riunione della commissione per le petizioni a Bruxelles il 22 novembre.

Saranno trattati i seguenti dossier "italiani".

(AsgMedia) Petizione 905/2006, presentata da Carlo Buono, cittadino italiano, sui diritti delle coppie omosessuali ai sensi della direttiva 2004/38/Ce relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri: Il firmatario afferma che il Ministero della Giustizia irlandese ha negato al suo partner il diritto di residenza in quanto la coppia non ha potuto fornire alcuna documentazione attestante la loro unione. Egli sostiene di non aver potuto fornire questo tipo di documentazione poiché né l'Irlanda né l'Italia (dove la coppia risiedeva fino al 2001) hanno disposizioni di legge che consentano il riconoscimento delle relazioni omosessuali di lunga durata.- Petizione 981/2003, presentata da Alexandra Polysou, cittadina greca, sul mancato riconoscimento dell'esperienza di insegnamento: La firmataria, che è insegnante di francese e ha insegnato 5 anni in Grecia, si è ora trasferita in Italia con il marito. Le è stato comunicato che puó insegnare nella scuola pubblica in Italia, ma che la sua esperienza di insegnamento in Grecia non puó essere tenuta in considerazione ai fini del suo inquadramento nel sistema retributivo, e che quindi "deve cominciare da capo". - Petizione 0531/2006, presentata da M. W., cittadina italiana, sui termini discriminatori dei bandi per sovvenzioni agli studi dell'Università di Innsbruck, rivolti unicamente ai laureati di nazionalità austriaca e ai figli di lavoratori immigrati.- Petizione 928/2006, presentata da Andrea Morelli, cittadino italiano, sull'estensione della copertura della garanzia su computer ai sensi della direttiva 1999/44/.

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Pronto? Dottor gay?

(Tulife) Gli svizzeri non si smentiscono mai. E lo diciamo in senso positivo. Anche nella lotta contro l’Aids non ci girano troppo attorno e affrontano il problema in maniera diretta, senza preclusioni tantomeno preconcetti. Ne è una dimostrazione Dr Gay, ovvero un sito (www.drgay.ch) che è un progetto di prevenzione HIV/Aids dell’Aiuto Aids svizzero nell’ambito del programma MSM (”men having sex with men”: uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini), supportato anche da finanza pubbliche. Oltre alle domande relative a HIV/Aids, www.drgay.ch risponde anche a tutte le domande riguardanti omosessualità, coming-out, sesso, amore, amicizia, rapporti ecc. www.drgay.ch è aperto a tutti, quindi anche ad amici/amiche e parenti di persone sieropositive, gay, lesbiche, bisessuali o transessuali e naturalmente a tutte le persone interessate a queste tematiche. In questo modo, dr. Gay intende contribuire, oltre alla prevenzione HIV/Aids, all’accettazione sociale delle persone sieropositive, gay, lesbiche e bisessuali.

www.drgay.ch è stato messo in rete nel luglio del 1999 e si è affermato rapidamente diventando un’asse portante nelle campagne di prevenzione di Aiuto Aids svizzero.

Un team di redattori specializzati ed esperti di diversa formazione (assistenti sociali, terapeuti, psicologi, medici ecc.) risponde alle domande in tedesco, francese e italiano. I redattori sono uomini gay di età e provenienza diversa. In caso di necessità ci si può rivolgere anche a una rete di altri specialisti per ulteriori consulenze.

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Pena di morte: All’Onu si vota ma in Iran...

(Giorgio De Neri - L'Opinione.it) All’alba del 15 novembre è stato impiccato sulla pubblica piazza della città iraniana di Hamedan il diciottenne Mohammed Reza Turk. Di anni ne aveva sedici al momento dell’omicidio di un suo coetaneo, il reato di cui è stato accusato. Le baby gang esistono anche in Iran, solo che lì c’è la certezza della pena: quella di morte. I parenti dell’ucciso non lo hanno perdonato. Né voluto che pagasse in soldi la sua famiglia, il prezzo del sangue. E quindi, secondo la feroce legge della shariah sciita, l’impiccagione è diventata inevitabile. Dall’inizio dell’anno sono oltre 270 le vittime del boia di Teheran e i reati spesso non sono solo di sangue ma anche di natura sessuale. Con la vita, infatti, si pagano sia i rapporti omosessuali e l’incesto, sia l’adulterio. Ma si finisce lapidati anche per avere subìto (badate bene: subìto) uno stupro. Ne sa qualcosa la sedicenne Zhila Yiadi, che ne aveva tredici quando nel 2005 il fratello la violentò e dalla violenza nacque un figlio.

Pochi mesi fa questa ragazzina è stata lapidata senza pietà. L’elenco potrebbe allungarsi fino a diventare uno di quei rapporti che Amnesty “amnesy” International si dimentica spesso di pubblicizzare, non di compilare, quando c’è di mezzo il regime degli ayatollah. Che il 14 novembre è finito su tutte le prime pagine per la crudeltà delle dichiarazioni del proprio membro della commissione parlamentare sull’energia e capo delegazione in Inghilterra Mohsen Yayhavi. Yyahavi, infatti, ha detto al proprio interlocutore, il primo ministro inglese Gordon Brown, che ci sono ottime ragioni per impiccare e torturare gli omosessuali. Anzi: meglio impiccarli dopo averli torturati. E questo perché non si riproducono e danno scandalo, oltre che per il fatto che la pubblica attestazione di omosessualità è punita senza pietà dalla shariah coranica. Purtroppo queste parole in Iran raccontano fatti che continuano ad accadere e di cui in Europa ci accorgiamo raramente. Come quando, lo scorso settembre, scoppiò il caso della lesbica iraniana Pegah Emamabakhsh, costretta chiedere all’Inghilterra di non essere estradata a Teheran per evitare la stessa sorte di tutti gli altri omosessuali. E ce la fece per un soffio, visto che l’ottusa burocrazia giudiziaria britannica non voleva riconoscerla come vittima di persecuzione. E se non ci fosse stata la mobilitazione internazionale... chissà come sarebbe andata a finire.

Non è stata così fortunata, invece, la povera Fakhte Samadi, una donna impiccata lo scorso 17 ottobre per avere ucciso il pretendente marito, una sorta di padre-padrone di 80 anni che la violentava e la costringeva ad avere rapporti sessuali con lui, nonostante la donna non volesse neanche sposarlo. Lo stesso giorno che Fakhte veniva impiccata nel carcere di Evin, a farle compagnia c’erano altre dieci persone tra cui un ragazzo di diciotto anni. Cari europei, l’Iran oggi è questo. E non è un caso se gli esponenti in esilio della resistenza pregano ogni giorno che George W Bush si decida a rovesciare il regime degli ayatollah e di Ahmadinejad.

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Film hard, ricatti ed estorsioni dietro l’arresto del maresciallo.

La Maddalena: sviluppi dell’inchiesta sui furti allo spaccio Usa. Le scene calde sarebbero state girate in una cabina del quadrato ufficiali della Emory Land la nave appoggio Usa.

(Giampiero Cocco - La Nuova Sardegna) Quello appena disposto dalla Procura della Repubblica di Tempio sarà certamente catalogato come l’ultimo degli “omissis” che, per trent’anni, hanno costellato di segreti e misteri la presenza della marina statunitense sull’isola di Santo Stefano. Il caso riguarda un sottufficiale dell’Arma, Attilio Mele, già comandante della stazione carabinieri della Maddalena, il suo amico Carmine Di Martino, ex responsabile civile dello spaccio della base Usa della Maddalena e una donna ufficiale della Us Navy coinvolta (suo malgrado) in un “affaire” di sesso e estorsioni finito male, malissimo.
Si è tentato di barattare delle scene di sesso, girate amatorialmente all’interno di una delle cabine del quadrato ufficiali della “Emory Land” - la nave che poco meno di un mese fa ha lasciato il trentennale ormeggio di Santo Stefano per rientrare, con i suoi cuccioli sottomarini armati con testate nucleari, in patria -, con una riassunzione in massa nello spaccio militare, depredato per anni dai dipendenti infedeli.
Quel segreto riguardava le riprese hard effettuate con una videocamera (magari, questa sì, regolarmente acquistata nello spaccio depredato per anni) e che, nell’angusto spazio della cabina di una nave militare, immortalava la “ufficiale gentildonna” mentre, anima e corpo, era impegnata in esercitazioni fuori ordinanza.
Una registrazione privatissima, capitata chissà come nelle mani sbagliate, che Carmine Di Martino avrebbe voluto sfruttare a suo favore. Dopo la sospensione dal servizio, dovuto alle perquisizioni effettuate nel luglio scorso dalla guardia di finanza e dal Ncis (gli 007 della marina statunitense) che trovarono nella sua abitazione e nei suoi garage tanto di quel materiale elettronico da porter aprire uno spaccio in proprio, l’uomo, pare consigliato dal maresciallo Mele su cosa dire durante l’interrogatorio - «devi sostenere che quella merce te l’hanno regalata gli americani», gli avrebbe detto: ma i due ignoravano d’essere intercettati dalla guardia di finanza - cercò di rientrare di prepotenza dentro lo spaccio, chiamando in causa direttamente il commodoro Usa, Gregory Billy. Al quale, telefonicamente, chiese un appuntamento. L’alto ufficiale, nel settembre scorso, incaricò di occuparsi del caso il responsabile delle pubbliche relazioni della base Usa, Richard Johnson. Che, all’interno di un bar della Maddalena, si trovò faccia a faccia con Di Martino e il maresciallo Attilio Mele.
«Avrei un filmato che potrebbe mettere in serio imbarazzo i vertici della marina Usa», avrebbe detto l’uomo, sollecitando, come contropartita, il suo reintegro (e quello di altri dipendenti civili) nello spaccio militare.
L’ufficiale statunitense, sorpreso dalla presenza a quel riservatissimo incontro del maresciallo Mele, rientrò a bordo e riferì il tutto al commodoro. Il quale impiego meno di un minuto per informare dell’accaduto gli ufficiali della guardia di finanza di Sassari e Olbia che stavano occupandosi delle “sparizioni” per centinaia di migliaia di euro di mercanzia dallo spaccio Usa.
Pochi giorni dopo (il perchè resta coperto dagli “omissis”), il maresciallo Mele avrebbe consegnato, segretamente ripreso dalle telecamere della fiamme gialle, il compromettente Cd al responsabile delle pubbliche relazioni Usa.
L’inchiesta, a quel punto, ebbe un’impennata clamorosa. Il pubblico ministero Elisa Calligaris, che stava indagando sui furti allo spaccio americano, formulò i capi d’accusa per il sottufficiale dei carabinieri e il suo amico Carmine Di Martino: tentata estorsione e associazione per delinquere, in concorso con altri indagati, finalizzata al furto e al contrabbando. Chiedendo al gip del tribunale di Tempio l’emissione di una misura cautelare nei confronti dei due. Il maresciallo Attilio Mele e Carmine Di Martino sono finiti agli arresti domiciliari, e nei prossimi giorni è previsto uno dei primi interrogatori di garanzia. Il fascicolo, ora, è stato secretato dalla magistratura gallurese, ma molte notizie continuano a trapelare.
L’inchiesta, portata avanti da circa un anno dalla guardia di finanza, riguardava (inizialmente) soltanto i furti che, sistematicamente, venivamo messi a segno all’interno dell minimarket Usa da parte di diversi dipendenti.
Spariva di tutto, dal materiale elettronico alla carta igienica.
Un affare lucrosissimo, che sarebbe stato gestito - stando alle meticolose indagini delle fiamme gialle di Olbia e del comando provinciale di Sassari - da Carmine Di Martino e da un ex dipendente americano della base navale. Un business a spese dell’amministrazione militare Usa per il quale valeva la pena rischiare ulteriori incriminazioni tirando in ballo il filmato hard compromettente, un qualcosa di scabroso che, non avendo come protagonista una marinaia semplice, avrebbe gettato discredito, in un ambiente sessuofobico come quello militare americano, sui quadri di comando dell’Emory Land.

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F1: Hamilton playboy, flirta con finalista Miss Turchia.

(Adnkronos) - Dalla separazione con la storica fidanzata Jodia Ma, il pilota della McLaren-Mercedes, Lewis Hamilton continua a collezionare flirt veri o presunti.L'ultimo, in ordine di tempo, lo rivela al tabloid inglese 'The Sun' ed e' quello con la 20enne Cemre Mirel, finalista di Miss Turchia. La giovane ha raccontato della sua love-story con il talentuoso pilota britannico, durata circa dieci mesi. I due si sono conosciuti in un night-club londinese, e Hamilton si sarebbe presentato come un corriere della DHL, per poi rivelare la sua vera identita' in occasione del primo appuntamento. Il racconto della giovane e' ricco di particolari piccanti.

Soprattutto, la Mirel si sofferma su alcune 'fobie' di Hamilton come quella relativa ai piedi e alla frutta. "E' ossessionato dai piedi -ha raccontato la ragazza-, tanto da chiedermi di fare una pedicure prima di andare a letto con lui. Ed e' un maniaco dell'igiene e dell'ordine". "Inoltre -ha aggiunto-, una volta ha mangiato una banana direttamente dal mio corpo".

La giovane, studentessa a Londra, elogia le prestazioni amatorie di Hamilton "veloce come in pista ma dotato di grande energia", e si dice dispiaciuta per la conclusione della relazione, dovuta soprattutto ai molteplici impegni del pilota. Recentemente ad Hamilton e' stato attribuito un altro flirt, in questo caso con Nicole Scherzinger, componente della band musicale 'Pussycat Doll'

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Investiga sui siti pedofili ma si ritrova imputata.

Aurelia Passaseo ha rifiutato il patteggiamento.

(Il Messaggero Veneto) «In aprile mi è stato proposto di patteggiare la condanna a un mese e una multa. Ho rifiutato: avrebbe significato riconoscere una colpa mai commessa. E togliere le castagne dal fuoco alla procura: sono anni che ricevono le mie segnalazioni, se erano illegali perchè non l’hanno mai detto?». Paradossale destino quello di Aurelia Passaseo, presidente del Coordinamento internazionale delle associazioni a tutela dei diritti dei minori, conosciuta da media e addetti ai lavori come «cacciatrice di siti» pedopornografici: in una decina di anni di attività ne ha scovati e denunciati alle autorità oltre 5 mila, ma domani si ritroverà in un’aula di tribunale, nelle scomode vesti di imputata ai sensi dell’articolo 600 quater del Codice penale, quello che punisce con la reclusione fino a tre anni chiunque «consapevolmente si procura o dispone di materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale dei minori di anni 18».
Nel marzo 2003, Passaseo si ritrovò a sorpresa tra gli oltre 300 indagati nella maxioperazione denominata «Pedoland» solo per aver «visitato» un sito contenente un listino dettagliato di video pedopornografici, con tanto di prezzi e di condizioni di acquisto. Sito puntualmente denunciato alla polizia postale e alla procura di Ivrea.
Superato lo choc iniziale, Passaseo pensò che la situazione si sarebbe chiarita presto. In realtà, la sua odissea giudiziaria era solo all’inizio. «Il mio fascicolo, stralciato dal resto dell’inchiesta – racconta – finì per competenza territoriale alla procura di Pordenone». Dove il pubblico ministero Antonella Dragotto, il 25 maggio 2005, presentò al giudice per le indagini preliminari la richiesta di archiviazione: «Passaseo – scriveva il pm – è conosciuta da anni dagli uffici di questa procura per aver presentato numerose denunce contro siti pedopornografici».
«È quindi evidente - continuava - che il possesso, da parte sua, di materiale pedopornografico, presso la sede legale del Ciatdm (che peraltro coincide con la sua abitazione, ndr) si giustifica pienamente con l’esercizio dell’attività cui si dedica da anni».
Fine dell’incubo? Macchè. Il gip prima rigettò la richiesta riservandosi di decidere, poi, il 29 maggio 2006, si pronunciò per la prosecuzione del procedimento: il materiale è stato scaricato dalla rete e salvato (sebbene inconsapevolmente), quindi il reato esiste, diceva in sintesi nella sua ordinanza, indipendentemente dall’esistenza di un “dolo specifico”. In pratica: non importa il motivo, pur nobile, per cui il materiale è stato scaricato, chi individua dei siti di natura illegale deve limitarsi a denunciarli.
Morale: rifiutata la proposta di patteggiamento il 5 aprile scorso, Aurelia Passaseo tornerà in aula domani («quando in tutto il mondo si celebra la giornata dei diritti dell’infanzia: oltre il danno la beffa...», ironizza) accompagnata dai suoi legali, Riccardo Cattarini e Maria Pia Maier.
«Preoccupata? Più che altro amareggiata», sottolinea Passaseo. «Le bande criminali che controllano il mercato della pornografia on line scorrazzano libere per la rete, chi prova a denunciarle subisce processi. La verità è che tutti sapevano quel che facevo, sono stata chiamata a fare parte dall’allora ministro Gasparri della commissione internet e minori, ho collaborato alla stesura di un Codice deontologico ad hoc».

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Rifiuti, politica e camorra a Mondragone: Landolfi tra gli indagati.

L'ex ministro di An: «Non ho nulla da temere sono a disposizione della magistratura».

(Ifatti.com) Anche l'ex ministro delle Comunicazioni e attuale presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, Mario Landolfi (An) risulta nella lista degli indagati nell'ambito di una inchiesta su intrecci tra camorra e politica per la gestione della raccolta rifiuti a Mondagrone (Caserta). «Fino a questo momento non ho ricevuto alcun avviso - dice intanto Landolfi -. Ma sono a disposizione della magistratura. Sono sereno, non ho nulla da temere». Il nome di Landolfi comparirebbe nel filone che riguarda le dimissioni di un consigliere date per salvare la giunta capeggiata dal sindaco Ugo Conte. Ma Landolfi spiega «Da gennaio 2007 noi di Alleanza nazionale siamo fuori dall'amministrazione di Mondragone».
La Guardia di Finanza di Mondragone, la squadra mobile della Questura di Caserta e il comando provinciale dei Carabinieri di Caserta hanno eseguito sei ordinanze applicative di misure cautelari personali per i delitti di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e corruzione di pubblico ufficiale, aggravate dalla finalità camorristica e truffa ai danni dello Stato. Tali provvedimenti sono stati emessi dal G.i.p. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. E’ stato inoltre eseguito il sequestro preventivo di un ingente credito, dell’ammontare di euro 4.700.000,00, vantato dalla Eco4 spa nei confronti del Consorzio CE4 ed oggetto di fraudolenta cessione ad un Istituto di credito. L'inchiesta altro non è che il prosieguo di quella che già nel marzo scorso ricostruì la continua e costante pressione “mafiosa” di affiliati al clan La Torre, dominante in Mondragone e zone limitrofe, esercitata dal 2001 almeno sino alla prima metà dell’anno 2005 nei confronti della spa Eco/4 nonché la profonda infiltrazione del medesimo clan, nello stesso arco temporale, all’interno dell’amministrazione comunale di Mondragone, pressione ed infiltrazione che hanno trovato un rilevantissimo ed indispensabile dato di sintesi e di collegamento tra le diverse entità (Pubblica Amministrazione, da un lato, e sodalizio La Torre dall’altro) nella figura di Giuseppe Valente – già Presidente del Consorzio CE4. Le indagini hanno, inoltre, infranto il patto di omertà che legava gli amministratori dell’ECO4 s.p.a. - partners del socio occulto mafioso, riconducibile agli esponenti apicali del clan dei casalesi - alla criminalità organizzata di Mondragone, svelando l’esistenza di una coeva tangente periodica, pari a 15.000 euro mensili, versata dai vertici della società mista Eco 4 s.p.a. per circa quattro anni. Tale tangente costituiva una rilevante fonte di reddito criminale del gruppo e la dipendenza finanziaria del clan rispetto all’amministrazione locale. La soggezione finanziaria si traduceva nell’intervento richiesto dalla parte politica al clan locale, poi attuato, nel dare sostegno alla Giunta comunale, apporto che vedrà poi necessariamente implicata – per la concessione di posti lavoro – la parte imprenditoriale. Valente risultava la cerniera tra la sfera politico/amministrativa comunale, il potere imprenditoriale e l’aggregazione mafiosa, risultando capace di realizzare i diversi interessi mediando tra i rispettivi protagonisti e procedendo a complessi accordi sinallagmatici. Da un lato infatti induceva gli uomini del clan La Torre ad assicurare, grazie al loro proprio incontrastato potere mafioso, un decisivo appoggio ai fini della nascita e della permanenza in vita della giunta di Conte e dall’altro avvantaggiava il clan per il tramite della società mista Eco4, garantendo un sicuro benessere economico a tale società, potendo così assumere – a titolo permanente ovvero temporaneo – nuovi dipendenti, nella loro quasi totalità legati al medesimo gruppo delinquenziale. Le indagini hanno inoltre chiarito un’ulteriore ingente truffa ai danni dello stato, per un importo pari a 4 milioni e settecentomila euro, condotta da Valente, Michele e Sergio Orsi – questi ultimi due anche attraverso il prestanome Aldo Schiavone ed il Direttore Generale del Consorzio CE4 Claudio De Biasio – e da alcuni dipendenti e funzionari della BNL. Le manette sono dunque scattate ai polsi di: Giuseppe e Giacomo Fragnoli, Vincenzo Filoso, Gennaro Sorrentino, Augusto La Torre e Giuseppe Diana. Individuato, inoltre, uno dei mandanti delle attività estorsive, ovvero Antonio La Torre – all’epoca latitante in Scozia -, e Aniello Pignataro quale co-esecutore.

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Tornano gli anni Settanta, in punta di piedi.


(Panorama) La domanda sorge spontanea, come direbbe qualcuno: “Ma gli stilisti si sono messi d’accordo?”. Tomaia in camoscio, puntale tondo, para in gomma chiara, impunture a contrasto. E un’eleganza lasciata per strada nel corso delle stagioni della moda.

Le sneakers maschili dell’autunno-inverno strizzano l’occhio agli anni ‘70 e si ripropongono come calzature informali, abbandonano del tutto la competizione con il mondo sportivo. Da indossare sotto i completi, nelle tonalità più scure (su tutte il blu), le stringate in pelle, camoscio e (perché no?) qualche dettaglio in tessuto impermeabile o tecnico, riscoprono lo stile del casual. Le tonalità predominanti sono le varianti del bruciato, i marroni, il blu notte e il verdone, vero colore di stagione.

Nate come scarpe americane da college, bicolore, in lino e plastica, le sneakers si sono imposte subito per la loro comodità. Si dice che la loro origine sia legata ai sandali usati alla fine dell’ottocento per il gioco del croquet, e poi scelte per sport emergenti come il tennis e il basket (da qui: scarpe da tennis).

Oggi, dopo aver testimoniato scontri generazionali e sociali, tornano all’uso che le ha rese popolari soprattutto tra i non sportivi: camminare comodi, senza costringere i piedi in tomaie austere e modelli troppo classici per la frenesia della vita quotidiana.

Scarpe da indossare tutti i giorni, a metà tra lo stile casual e quello formale, si adattano ai gusti moderni che le vogliono sempre, anche di sera. Così l’attenzione ai materiali di qualità differenzia le sneakers di ultima generazione dalle calzature tecniche, che viceversa scelgono la strada dell’hi-tech applicato al comfort, con l’obiettivo di migliorare sempre le prestazioni per le quali sono state ideate.

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I retroscena di “Ciao Darwin: Gay contro etero”.

(Napoligaypress) Registrata giovedì scorso, martedì prossimo alle ore 21.00, su canale cinque verrà trasmessa la puntata di Ciao Darwin: Gay contro Etero. Nella squadra omosessuale c’era una folta pattuglia di gay napoletani: Arcangelo, Mariano, Giovanni, Simone, Donato.

Arcangelo, noto frequentatore della gaylife napoletana si è presentato con una spilla enorme a forma di corona, ma la corona del vincitore va a Mariano, enorme ed incontenibile revisore dei conti dell’arcigay di Napoli, selezionato per la fase del gioco: “la macchina nel tempo”, è risultato divertente ed irresistibile al punto che Bonolis si è complimentato con lui dopo la trasmissione.
Giovanni del gruppo giovani Arcigay Napoli, occhi verdi e cuore impavido, era candidato alla prova di coraggio, ma la prova non si è svolta per le intemperie.

I nostri inviati ci riferiscono alcuni retroscena (anche piccanti): la trasmissione registrata nei giorni di mercoledì e giovedì è stata tagliata in alcune parti a causa di alcune battute considerate non politicamente corrette, lo stesso Bonolis è intervenuto a calmierare gli eccessi di alcuni etero.

I 50 tra gay e lesbiche che hanno trascorso tutti insieme due notti, hanno così potuto approfondire le nuove conoscenze, pare che Mariano abbia conquistato uno dei ragazzi più belli del gruppo. Il capo squadra dei gay è stato Costantino della Gherardesca, mentre a capeggiare gli etero c’era Franco Califano. Chi ha vinto? Nel mondo di Darwin noi trionfiamo sempre!

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Padova, dichiara di essere gay e il parroco lo caccia dal coro.

Alberto Ruggin, fervente cattolico, ora tuona contro la Chiesa: «Tollera le relazioni omosessuali dei sacerdoti».

(La Stampa) Ammette la sua omosessualità e per questo viene allontanato dal parroco del suo paese. È accaduto a Este nella bassa padovana dove un giovane attivista di Forza Italia, cattolico praticante è stato allontanato dal coro della sua parrocchia dove ogni domenica cantava.

Ne dà notizia «Il mattino di Padova», quotidiano del gruppo Finegil. Alberto Ruggin, questo il nome del giovane, aveva confessato di essere gay in vista di una sua partecipazione alla trasmissione televisiva «Ciao Darwin» condotta da Paolo Bonolis dove si sarebbe parlato dell’argomento.

Amarezza ma anche voglia di lanciare un messaggio ai suoi stessi compagni di partito, in Veneto e in Lombardia secondo quanto Ruggin racconta al «Mattino». Ruggin dalle colonne del quotidiano Finegil lancia anche un pesante «J’accuse» alla Chiesa che tollera le relazioni omosessuali nascoste di alcuni sacerdoti.

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A Crozza-Italia: Veltroni al telefono, affondo a Berlusconi.

"Nuovo partito è ammissione sconfitta".

(TGCom) "Forse è il riconoscimento di una sconfitta" dopo l'annunciata spallata, poi non verificatasi, nei confronti del governo. "E comunque il riconoscimento che si è conclusa una stagione politica". Con queste parole il segretario del Pd Walter Veltroni, parlando in diretta con "Crozza Italia", trasmissione de "La7", ha commentato l'annuncio di un nuovo partito fatto da Silvio Berlusconi.

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