banda http://blografando.splinder.com

venerdì 2 maggio 2008

Giappone, in 9 mesi guarda 780mila siti porno.

(Il Giornale) Kinokawa (Giappone) - Un impiegato comunale di 57 anni della città giapponese di Kinokawa è riuscito a visitare oltre 780.000 siti porno in nove mesi dal computer dell’ufficio, una media di 10.000 pagine al giorno, venti al minuto. Il comune non lo ha licenziato, ma lo ha degradato e gli ha ridotto lo stipendio di 190 dollari.

L’impiegato è stato scoperto solo quando un virus ha infettato il suo pc e i superiori hanno fatto fare un controllo sui siti visitati. Un funzionario del comune ha spiegato che nessuno si era accorto di nulla perchè ogni postazione di lavoro è separata dalle altre. Lo scorso luglio l’impiegato aveva raggiunto il suo record, riuscendo a visitare 177.000 siti porno in un mese.

Sphere: Related Content

Nonna Amanda e il ritorno di fiamma con Casella. I due in coppia nella vita e in tv.

E' di nuovo passione tra Amanda Lear e Manuel Casella. La 61enne show-girl (ndr. ma in molti dicono essere 64...) è riuscita a riconquistare il suo giovane ex, di appena 29 anni, col quale si prepara anche a lavorare sul piccolo schermo. "Il mio cuore batte esclusivamente per lui - ha detto a "Visto" - non mi innamoro certo del primo palestrato che capita, devo ammirare l'uomo con cui sto". Amanda è innamorata come una ragazzina, alla faccia dei 60 anni!

La relazione tra i due era collassata qualche mese fa, dopo ben 7 anni d'amore. Ma la crisi durava già da tempo, da quando Manuel era tornato dall'Isola dei Famosi, totalmente cambiato da quel momentaneo successo televisivo.

A tranquille serate romantiche o uscite culturali il bel Casella aveva iniziato a preferire la vita mondana, aprendo una voragine tra lui e la fidanzata. Soprattutto quando ha iniziato ad essere tempestato di sms e telefonate da giovani e avvenenti ammiratrici, pronte a tutte per lui. La Lear si sentiva messa da parte, trascurata. E così ha detto basta.

Ma evidentemente i sentimenti non sono stati cancellati, né da una parte, né dall'altra. Manuel ce l'ha messa tutta per riconquistarla e, alla fine pare esserci riuscito. "Ci molliamo e riprendiamo come Elisabeth Taylor e Richard Burton - ha spiegato la show-girl -. E adesso siamo di nuovo felici di lavorare insieme. Abbiamo anche altri progetti comuni, Manuel è speciale, unico. Il mio cuore batte solo per lui".

Un amore senz'età: tra i due ci sono ben 32 anni di differenza: "Ci sono 20enni che sembrano vecchi da quanto son spenti dentro e degli 80enni che si divertono e giocano". Amanda Lear si sente ancora una ragazzina pronta a tenersi stretta il suo innamorato. Gelosia permettendo...

Sphere: Related Content

Nella classifica del Time il Papa conta meno di Kakà e della Jolie. Al Vaticano sono contenti.

(Tiscali notizie) E' il Dalai Lama il leader più influente nel mondo. Come ogni anno, la rivista Time ha stilato l'elenco di uomini politici, ma anche pionieri, scienziati, attori e "titani" che sono stati capaci di lasciare un segno nella nostra epoca. Nessun italiano tra i big-100, ci sono invece Kakà, George Clooney, la coppia Brangelina.

Il giudizio del Vaticano
- Nella classifica manca anche il Papa, fatto questo che ha suscitato la reazione del Vaticano. "Mi fa molto piacere che il Papa non ci sia, perché sono stati utilizzati criteri assolutamente estranei a valutazioni sull'autorità religiosa e morale del pontefice", ha detto ai giornalisti padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede. "E' difficile - ha proseguito - fare paragoni e graduatorie con caratteristiche che sono eterogenee: ci sono attori, tennisti etc". "Per questo - ha continuato - trovo positivo non confondere il tipo di autorità e di servizio del Papa con altri criteri di carattere mondano". Il portavoce ha sorvolato ad una domanda sul perché nella lista sia stato inserito il Dalai Lama. "E' un discorso diverso", ha osservato.


Autorità spirituali e politici - Assente Benedetto XVI, è invece presente all'undicesimo posto Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli. Il leader spirituale dei tibetani svetta in cima alla classifica del 2008 dinanzi al presidente russo Vladimir Putin, al senatore afro-americano Barack Obama, e agli altri due sfidanti per la 'corsa' alla Casa Bianca, Hillary Clinton e John McCain. Estromesso dalla lista dello scorso anno, il presidente Usa W.J. Bush è al settimo posto, dopo il suo omologo cinese Hu Jintao. Al dodicesimo l'imam radicale sciita Muqtada al-Sadr, considerato evidentemente più influente del leader di Al-Qaeda, Osama bin Laden, e del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, entrambi spariti.

Rivoluzionari e sportivi - Tra i 'leader e rivoluzionari', anche Sonia Gandhi ed Evo Morales. Nel gruppo 'eroi e pionieri', svetta la coppia più glamour del pianeta, Brad Pitt e Angelina Jolie, seguiti da Oprah Winfrey - la star dei talk show americani, inclusa per la quinta volta - 'blade runner' Oscar Pistorius, Mia Farrow, il tennista Andre Agassi, Kakà e -nonostante abbia trascorso la gran parte degli ultimi diciotto anni agli arresti domiciliari- la leader della resistenza birmana Aung San Suu Kyi.

Artisti e scienziati - Tra gli artisti, Joel ed Ethan Coen -i fratelli pluripremiati nell'ultima notte degli Oscar per Non e' un paese per vecchi, Bruce Springsteen, Mariah Carey, George Clooney e, per la prima volta, Miley Cyrus -la star appena quindicenne di 'Hannah Montana'- la più giovane presenza nella lista e che, recentemente è stata indicata come l'attrice giovane più ricca di Hollywood (18 milioni di dollari solo nel 2007). Tra gli scienziati, il sindaco della 'grande mela', Michael Bloomberg, lo scienziato-manager padre della decifrazione del genoma, Craig Venter; tra 'titani', Rupert Murdoch. Steve Jobs e Karl Lagerfeld.

Sphere: Related Content

Genova. Bagnasco sul Pride laico: «Manifestate ma con giudizio».

(Il Secolo XIX) «Ognuno, nel limite della libertà e del rispetto di tutti, penso che abbia la possibilità di esprimere le proprie opinioni, ripeto, nel rispetto e nella civiltà delle forme, dei modi e dei tempi»: è la risposta dell’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, a una domanda sul “pride laico”, manifestazione annunciata da diversi centri sociali e associazioni laiche genovesi, tra le quali Arcigay e Arcilesbica, in occasione della visita pastorale del Papa il 17 e 18 maggio nel capoluogo ligure.

Una serie di eventi che avrà il suo momento clou in un corteo in programma il pomeriggio del 17 da Sampierdarena a Caricamento, nel centro città. Da parte di Bagnasco, che questa mattina ha preso parte all’ inaugurazione, alla Fiera del Mare di Genova, della Festa dell’ età libera dedicata agli anziani, l’auspicio che «prevalga il buon senso e il reale rispetto delle opinioni altrui» e l’ invito a seguire l’esempio dei nonni: «penso che la prospettiva sapiente dei nonni e di tutte le persone che sono avanti nel cammino della vita suggerisca sempre a tutti tanto buon senso, tanto equilibrio e la non esasperazione delle cose».

Intanto a Savona è possibile prenotare sul sito della diocesi di Savona i pass per la Messa solenne che il papa terrà a Savona il 17 maggio. Inviando la richiesta, si avrà subito una mail di risposta con il biglietto allegato. Tutti i pass saranno muniti di codice a barre, per motivi di sicurezza, e recheranno l’indicazione del settore dove prendere posto; ogni settore sarà contraddistinto da un colore e una lettera. I biglietti per la Messa possono essere ottenuti anche chiamando l’apposito numero che è stato attivato in Curia.

Sphere: Related Content

Sesso senza amore. L'uomo è sempre il più favorevole e senza contraccezione.

(Ansa) Nonostante l'emancipazione e costumi sempre più disinibiti, quella di divertirsi sotto le lenzuola senza complicazioni sentimentali rimane un'abitudine più cara al sesso maschile. Circa il 60% degli uomini infatti farebbe sesso senza amore, contro il 27% delle donne. A rivelarlo è un'indagine condotta in 12 paesi europei su sessualità e contraccezione, presentata al X congresso della Società europea di contraccezione a Praga. Tuttavia, che si sia coinvolti o meno dalla propria partner, di una cosa sono convinti i maschi italiani, che la seduzione sia uno degli ingredienti immancabili per una vita sessuale soddisfacente. Regola valida per l'85% del campione intervistato. Quanto all'importanza del sesso per la vita di coppia, gli italiani si collocano nella media europea: il 78% lo ritiene molto importante, il 53% vorrebbe farlo più spesso, mentre il 20% interromperebbe una relazione se il sesso iniziasse a diventare noioso.
---
Sesso: niente contraccezione per 53% italiani, tra ultimi Ue.
Il 38% non conosce metodi e il 9% li usa in modo errato.
(Ansa)In Italia oltre la meta' degli abitanti, ben il 53%, non vuole utilizzare alcun metodo di protezione nei rapporti sessuali. Senza contare che il 38% non conosce pillole contraccettive e preservativi e che il 9% li usa in modo errato. Dati che ci pongono agli ultimi posti rispetto all'Ue.Le donne che usano la pillola sono circa 2,2 mln tra 15 e 49 anni: al 1/o posto Sardegna (28,6%), Val d'Aosta (22,8) e Liguria (19,9). Minor uso in Basilicata (7,3), Campania (7,6) e Molise (8,7).

Sphere: Related Content

Famiglia Cristiana, il Papa e i preti pedofili...

LA VERGOGNA DEI PRETI PEDOFILI.
Tutta la comunità deve impegnarsi in un’opera di purificazione, invocando la misericordia di Dio e degli uomini. Ma senza trascurare la speranza che deve alimentare la Chiesa e l’umanità.

Sono un laico non credente, ma da ragazzino facevo parte degli Scout, ero iscritto all’Azione cattolica, frequentavo la parrocchia e facevo il chierichetto. Mi sono allontanato dalla Chiesa dopo che il parroco, poi diventato monsignore, aveva tentato nei miei confronti un "approccio" non proprio ortodosso. Per fortuna, sono riuscito a scappare a gambe levate, e in parrocchia non ci ho più rimesso piede: non volevo che il prete ci riprovasse! Capisco che sia quasi fisiologico che in ogni struttura si trovino persone d’ogni tipo: santi, idealisti, profittatori, delinquenti..., e che anche la Chiesa non ne sia immune, ma chi ha autorità dovrebbe intervenire. Soprattutto, quando in queste situazioni scabrose sono coinvolti degli ecclesiastici. Io sono fiorentino e certe storie di sesso tra "chierici e verginelle" mi richiamano alla mente le novelle del Boccaccio. Perché la Chiesa non è più drastica nei suoi interventi, non foss’altro per tutelare i tanti preti perbene, che vanno distinti dalle "mele marce"? Proprio oggi leggo che un prete è stato arrestato perché coinvolto in un giro di prostituzione. Mi auguro che le gerarchie ecclesiastiche intervengano subito, sospendendolo o allontanandolo almeno fino a quando la sua situazione non sarà chiarita. Non vorrei che si giustificasse l’inerzia dietro l’ipocrisia del dire che «ognuno è innocente fino a prova contraria». I sacerdoti, lo dico da laico, devono essere al di sopra d’ogni sospetto. Nell’interesse di tutti coloro che credono in voi. Temo, purtroppo, che non sarà così. Ovviamente, so che non mi risponderà. Lettera firmata

(Don Antonio Sciortino*) Benedetto XVI nella sua recente visita negli Stati Uniti ha denunciato ben cinque volte la vergogna dei preti pedofili. E ha chiesto alla Chiesa d’impegnarsi in un’opera di purificazione, invocando la misericordia di Dio e degli uomini. Con altrettanta forza, ha ricordato la speranza che deve sempre alimentare la comunità ecclesiale e l’umanità.

La Chiesa è più grande del peccato dei suoi membri, e se dei sacerdoti ne hanno offuscato il volto, ha in sé le risorse per rialzarsi e continuare a essere sorgente e via di salvezza per gli uomini. Sui preti pedofili, come su tutto, è sbagliato generalizzare. Quando condanniamo, con amarezza e rabbia, i sacerdoti che hanno tradito la loro missione, non possiamo ignorare che tantissimi preti, suore e missionari spendono la loro vita nel silenzio e nella dedizione totale al prossimo, in Italia e nel mondo.

L’insistenza e la forza con cui Benedetto XVI, già da cardinale e ora da Papa, ha condannato i preti pedofili, ha cambiato radicalmente il modo con cui questa "vergogna" era affrontata in passato.

Per paura di scandalizzare i fedeli e per timore che perdessero la fiducia nei loro preti, si tendeva a coprirli col silenzio o a non dedicargli un’attenzione specifica. I superiori intervenivano con rimproveri o trasferendo i colpevoli ad altre sedi o ad altri incarichi, pensando – con molta ingenuità – che un trasferimento bastasse a sanare la situazione. Non si accorgevano che si spostava il "male", togliendolo da una parte e trapiantandolo altrove.

Oggi il Papa ha affrontato il problema alla radice, chiedendo un esame più accurato di chi vuole farsi prete. Vale sempre il consiglio che san Tommaso dava a proposito dei giovani che desideravano andare in monastero: «Bisogna giudicarli in base a quello che sono oggi, e non cullarsi nella speranza di un futuro cambiamento, specialmente quando si tratta di persone cui verranno affidati compiti di guida e di azione salvifica».

La Chiesa non purifica sé stessa limitandosi a denunciare i preti pedofili, emarginandoli e mettendoli in situazioni di non nuocere. Questo è il primo passo. Nel delitto di pedofilia non va dimenticata la vittima, violata e ferita, che spesso si chiude nel silenzio, pagando pesanti conseguenze per tutta la vita. Se qualcuno ha avuto modo di incontrare chi, nell’infanzia o nell’adolescenza, ha subìto questa ferita, sa che la vittima cerca di dimenticare e rimuovere il passato.

Ma, anche a distanza di anni, il trauma fa sentire i suoi devastanti effetti, e si acuisce quando si sta per stabilire un rapporto affettivo con un’altra persona. Le ferite del passato sono radici avvelenate che, prima o poi, generano fiori marci. Quando il Papa parla di purificazione, invita la Chiesa a curare e sanare le "piaghe aperte" di questi suoi figli. L’ha fatto intendere con chiarezza, anche nel recente viaggio negli Usa, accettando di incontrare le vittime dei preti pedofili.

Infine, una parola anche sui pedofili. Premesso che occorre "tolleranza zero", la Chiesa deve aiutarli a prendere coscienza della loro perversione, per contenerla e guarirne. Non basta "stracciarsi le vesti", bisogna anche "redimerli". Opera non facile, né di breve durata, che richiede l’impegno serio del pedofilo e l’aiuto di persone esperte.

*Direttore di Famiglia Cristiana.

Sphere: Related Content

Panzeri: E ora dico io qualcosa di leghista.

Antonio Panzeri, europarlamentare Pd, ex leader della Cgil di Milano

(Paola Sacchi - Panorama) La sinistra è accusata di atteggiarsi come se avesse sempre la verità in tasca. Perde anche per questo?
Non bisogna mai avere atteggiamenti presuntuosi. A Roma, la vicenda sicurezza ha pesato, eccome. Ci sono stati alcuni errori. Ma soprattutto non c’è stato ricambio della classe dirigente. In Campidoglio si è passati da Rutelli a Veltroni, poi di nuovo Rutelli… Si è data l’impressione di una gestione poco aperta, molto privata...

Continua su Il voto gay.

Sphere: Related Content

Milano, lite davanti a discoteca: un morto. Scattata la caccia all'uomo.

L'uomo, un peruviano di 42 anni, è stato ucciso da una coltellata all'addome. Ferito un suo connazionale. L'omicidio davanti la discoteca milanese 'Rainbow'.

(Adnkronos/Ign) E ' finita nel sangue la lita scoppiata ieri sera all'interno della discoteca milanese 'Rainbow', in via Besenzanica. Un peruviano di 42 anni , Miguel Angel Buitron Pimentel, è morto per una coltellata all'addome e un suo connazionale è ricoverato in prognosi riservata.

L'episodio è avvenuto intorno alle 23.30, alla periferia della città, in zona Forze Armate. Secondo una prima ricostruzione della polizia, l'aggressore - un peruviano attualmente ricercato - era accompaganato da una donna bionda che parlava spagnolo e proprio qualche apprezzamento di troppo avrebbe causato lo scoppio della lite all'interno della discoteca. Il sudamericano e la donna sono stati accompagnati fuori dalla security ma la discussione sarebbe continuata alla chiusura del locale. L'uomo avrebbe raggiunto i due connazionali che stavano camminando verso le loro auto e li avrebbe aggrediti con un coltello.

Inutile, per il quarantaduenne ferito all'addome, la corsa in ospedale. Il peruviano è morto alle 5.30, dopo un'operazione chirurgica all'ospedale San Paolo. Migliorano invece le condizione di Morses Cipriano Cullahua Munguia, 43 anni, residente a Milano e senza regolare permesso di soggiorno. L'uomo ha ricevuto due coltellate al torace ed è ricoverato al Fatebenefratelli.

Gli investigatori sperano di poterlo interrogare al più presto. Intanto è caccia all'aggressore fuggito, insieme alla donna, a bordo di un'auto di piccola cilindrata.

Sphere: Related Content

Cittadino francese perde la cittadinanza dopo le sue nozze gay contratte in Olanda.

Per Parigi rimane celibe e deve rinunciare a passaporto.
(Apcom) Frederic Minvielle, nato 37 anni fa nella località di Lorient, si è visto ritirare la cittadinanza francese dopo essersi sposato - legalmente - nei Paesi Bassi con il suo compagno, di nazionalità olandese. La faccenda sembra puramente burocratica ma è indizio dei molti problemi cui vanno incontro gli omosessuali i cui matrimoni contratti in Belgio, Olanda e Spagna non vengono riconosciuti negli altri paesi dell'Unione.

In Francia esistono i "Pacs", i patti civili di solidarietà per i conviventi anche gay; ma non il matrimonio. Minvielle, sposandosi, nel 2006 ha assunto la cittadinanza olandese. Se avesse sposato una donna non vi sarebbero stati problemi burocratici. Infatti in base alla convenzione in vigore tra Francia e Olanda è possibile mantenere una doppia cittadinanza solo in caso di matrimonio (eterosessuale): in tutti gli altri casi chi acquista una nazionalità perde automaticamente l'altra.

E siccome, come ricorda il quotidiano francese Liberation, la Francia non riconosce le unioni omosessuali sancite all'estero, Minvielle di fatto si è trovato a non essere più francese. Con perdita del diritto di voto.

Quando si è recato al consolato per iscriversi nel registro elettorale Minvielle - che per la legge francese rimane celibe - si è visto chiedere la restituzione dei propri documenti. Cosa che si è rifiutato di fare: "Ho avuto l'impressione di essere stato rinnegato dal mio Paese, dalle mie radici, dalla mia eredità: sono stato trattato come un criminale e non ho fatto nulla di male".

Sphere: Related Content

Gaypride. Meloni e Concia: Due opinioni faziose e non utili al movimento Lgbt.

GAY PRIDE. MELONI: OSTENTAZIONE FASTIDIOSISSIMA, CONTROPRODUCENTE. SI SONO VISTE SCENE RACCAPRICCIANTI, CHE FANNO MALE ANCHE AI GAY.

"Ho amici gay e non ho mai manifestato alcuna forma di repulsione o discriminazione verso il mondo omosessuale, mentre ho manifestato e continuo a manifestare una forma di disappunto verso il Gay Pride, una ostentazione che ho trovato fastidiosissima perche' si sono viste scene sinceramente raccapriccianti, scene che fanno male anche ai gay".

E' quanto sostiene Giorgia Meloni, deputata del Pdl, ai microfoni di Klauscondicio, trasmissione on line su You Tube, sostenendo che "le persone omosessuali di buon senso se ne rendono conto meglio di me".

Inoltre, prosegue la parlamentare, sempre con riferimento alla manifestazione lgbt del 28 giugno, a Bologna, "mi sembra che siamo di fronte a forme di privilegio, altro che discriminazione, considerato che, ad esempio, a me nessuna amministrazione locale ha mai dato dei soldi per andare a manifestare i miei gusti sessuali".
---

Mai piu' omissioni su Olocausto, gay e Gulag
(Velino) "Le forme di genocidio realizzate in Unione Sovietica da Stalin con milioni di morti nei gulag cosi' come l'olocausto gay e quello Rom, quest'ultimo costato la vita a cinquecentomila persone, sono state spesso colpevolmente omessi dalla storiografia di sinistra. È stato un errore". Lo ha dichiarato l'esponente del Pdl, Giorgia Meloni, a Klaus Davi, autore e conduttore del programma Klauscondicio on air su You Tube. "A differenza di quello che ha fatto la sinistra, io non credo che noi dovremmo dare la nostra lettura della storia. Dico, invece, che tutto quello che e' accaduto, i meri fatti storici, debbano avere sempre uno spazio e che non si dovrebbe esercitare mai la liberta' di scegliere cosa si deve o non si deve raccontare dei trascorsi storici".
---

CONCIA (PD) A MELONI: SBAGLI, È SIMBOLO GRANDE VALORE .
SUE PAROLE SONO ANTIPASTO DI CIÒ CHE VEDREMO CON GIUNTA ALEMANNO?
(Dire)
"Non so quali omosessuali conosce l'onorevole Meloni, ma quelli che conosco io- e sono altrettanto dotati di buon senso- come la stragrande maggioranza degli omosessuali nel mondo, riconoscono il valore del Gay Pride: un momento di gioia per milioni di persone che finalmente, dopo secoli di repressione e violenze, hanno modo di manifestare liberamente il loro orientamento sessuale e la dignita' delle proprie vite e relazioni di coppia". E' quanto afferma Paola Concia, Deputata Partito Democratico, portavoce del Tavolo Lgbt del Partito democratico, in risposta a quanto dichiarato da Giorgia Meloni (Pdl), secondo cui e' "una ostentazione che ho trovato fastidiosissima perche' si sono viste scene sinceramente raccapriccianti, scene che fanno male anche ai gay".

Per l'esponente del Pd, invece, il Gay Pride "e' anche un simbolo e come tutte le cose simboliche- e questo l'on. Meloni dovrebbe saperlo bene- hanno un grandissimo valore. Ci chiediamo se, dato che l'on. Meloni e' autorevolissima esponente del partito di Alemanno, le sue parole rappresentino un antipasto di quello che vedremo con la giunta del neosindaco di Roma rispetto alle politiche per i cittadini gay".

"Se proprio l'on. Meloni vuole rimuovere ogni forma di discriminazione- va avanti- si impegni a presentare insieme a me in Parlamento una proposta di legge contro l'omofobia e per le unioni civili. Noi omosessuali siamo cittadini di questo Paese e come tutti gli altri abbiamo diritto a stare in Parlamento e a fare tutte le battaglie che riteniamo giuste. Sarebbe utile, visto che governano questo Paese- conclude Concia- che anche tra i banchi del Pdl ci fosse uno sforzo in piu' perche' la questione dei diritti civili riguarda tutte le societa' moderne e chiunque le governi".
---

Sphere: Related Content