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martedì 22 luglio 2008

Pesaro. "Sono gay". E in gioielleria ruba preziosi per 25mila euro.

Era andato dal titolare dell'oreficeria 'La Maison Claire' e lo aveva impietosito dicendo di essere omosessuale e di avere problemi con la famiglia. Poi, con particolare destrezza, è riuscito a scappare con i gioielli.
(Il Resto del Carlino) Ha cominciato dicendo che era gay, che la sua famiglia non voleva, che gli aveva reso la vita difficile. Nel frattempo si faceva mostrare anelli e altri preziosi dalla titolare della oreficeria 'La Maison Claire', al primo loggiato lungo il Corso. Alla fine, è riuscito a fuggire con 25.000 euro di valore: un furto fatto con particolare destrezza, quello di ieri mattina, intorno alle 11.

Per preparare il tutto, il ladro, ben vestito, modi gentili, età apparente sui 30 anni, lo scorso sabato era già andato nello stesso esercizio e si era fatto preparare dei gioielli, dicendo che sarebbe ripassato per prenderli e pagarli ieri mattina. E infatti, ieri è ripassato. Ha ubriacato di parole la titolare, a un certo punto ha anche comprato una cosa di poco valore, in argento, per acquisire fiducia.

Alla fine, prima di 'volare' via con quel rotolo di merce preziosa, ha detto che usciva per prendere un fiocco per il pacco e che tornava subito. Ha girato subito a sinistra, a piedi, e nessuno l’ha visto. Sul posto personale della Volante e della Mobile per le indagini.

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E dopo la Germania l'Australia. Al via una casa di riposo per Glbtq anziani.

Campi da tennis, piste da bowling, teatro all'aria aperta, oltre a un centro benessere con piscina, palestra, bar e ristorante. Sono tutte le strutture di cui sarà dotato il primo villaggio per pensionati gay, lesbiche e transgender che verrà costruito in Australia. Il progetto Linton Estate costerà 12 milioni di sterline. Nonostante le polemiche di una comunità di attivisti contrari al progetto, i lavori dovrebbero iniziare nel 2009.

I direttore Peter Dickson ha detto che il villaggio sarà fatto apposta per gli anziani membri della comunità gay e lesbica. "Sia che siano in una relazione stabile o single, tutti vogliono essere circondati da amici", ha detto Dickson. "Vorrei che Linton Estate fosse diverso dalle altre case di riposo per anziani", ha aggiunto.

La struttura sarà costruita vicino Daylesford, città che ospita la più grande comunità omosessuale dell'Australia rurale.
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Leggi anche:
A Berlino la prima casa di riposo per anziani gay d'Europa.

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Costretto a difendere i minori dalla sua gente. Ecco i dolori del Papa.

Ratzinger e gli abusi sessuali dei preti australiani: la tecnica delle scuse come politica di governo.
(Brett Neilson* - Il Manifesto) A un certo punto, durante la sua visita per la Giornata mondiale della gioventù, il pontefice ha indossato un berretto della polizia del Nuovo Galles del Sud, lo stato dell'Australia di cui Sydney è la capitale. La foto-op, scattata durante la benedizione da un poliziotto malato in fase terminale, ha rapidamente invaso i media. Secondo i giornali australiani, con questo gesto scherzoso il papa ha dato un suo tocco personale alla cerimonia. Ma per chi non è contento della blindatura della città per la presenza di Ratzinger e dei suoi 250.000 pellegrini, quella foto ha un altro significato.

Pochi giorni prima dell'arrivo del pontifice a Sydney, il tribunale federale dell'Australia aveva bocciato una legge speciale promulgata dal governo del Nuovo Galles del Sud con lo scopo di impedire qualsiasi interruzione della grande festa dei cattolici da parte dei contestatori della biopolitica vaticana. La legge prevedeva un'estensione dei poteri di polizia e multe fino a 5.500 dollari per chi importunasse i pellegrini. Nonostante la bocciatura, il tribunale federale ha sottolineato che le leggi generali contro il turbamento della quiete pubblica rimangono in vigore, facendo riferimento alle misure che sono state decise nel contesto della «guerra al terrore», come in occasione degli scontri anti-musulmani a Cronulla nel sud di Sydney nel 2005 e della visita di George W. Bush durante il vertice Apec nel settembre 2007.

La bizzarria di quel berretto da poliziotto al posto dello zucchetto papale va letto in questo quadro. Un quadro che mostra lo sbiadire della distinzione fra il «potere pastorale» identificato da Foucault come base della governance moderna e il potere poliziesco che suggella le nuove forme della sovranità. Altro che gli scontri medievali fra papa e imperatore: oggi va emergendo un amalgama in cui governance e sovranità diventano due lati della stessa medaglia. Per un verso avanzano processi di depoliticizzazione, decostituzionalizzazione, mediatizzazione. Per l'altro verso, la violenza sovrana aumenta avvalendosi del richiamo ai valori e al culto dell'autorità e con l'aiuto della spettacolarità. Più lo stato moderno cede il suo potere sovrano alla tecnica e all'amministrazione, più si aggrappa a un supplemento teologico che gli fornisce l'ultima giustificazione mentre le altre svaniscono. Detto altrimenti, il papa ha bisogno della polizia e la polizia ha bisogno del papa.

Vale la pena di ricordare che per Foucault l'oggetto del «potere di polizia» era la regolazione del traffico prodotto dalla circolazione di persone, beni e merci. Per la maggioranza degli abitanti di Sydney, il problema della visita del papa non era la sua posizione sull'aborto, la contraccezione, l'omosessualità, la posizione delle donne nella Chiesa, ma il traffico, gli ingorghi e a mobilità ridotta in città. Tantissimi infatti se ne sono andati al mare. Fra quelli che sono rimasti, una minoranza piccola ha dato vita a un collettivo «no-to-pope», una specie di esercito di omosex, trans, queer e altri alieni che ieri, il giorno della grande processione verso la messa all'ippodromo, hanno lanciato preservati gonfiati verso i pellegrini e fatto il controcanto ai loro slogan. Una manifestazione molto politicizzata, che per qualche ora ha conteso i titoli dei giornali alle scuse di Ratzinger alle vittime degli abusi sessuali dei preti australiani.

Significativamente, il papa ha molto insistito sul fatto che come pastore di queste vittime ne condivide il dolore e la sofferenza. Anche qui però si vede l'intreccio fra il pastore e il poliziotto. Negli anni '90, la tecnica delle scuse come tecnica di governo ha avuto i suoi pionieri fra i leader dei paesi più potenti e liberisti del mondo. Nel '97, Clinton si scusò con le vittime dell'esperimento di Tuskegee e Blair per la grande fame di patate dell'800 in Irlanda; e all'inizio di quest'anno il premier australiano Kevin Rudd - per questo molto elogiato ora da Ratzinger - si è scusato (finalmente, dopo il silenzio di Howard) per la sottrazione dei bimbi indigeni alle loro famiglie. Le scuse di Ratzinger sono un'eco ritardata di queste voci precedenti, il gesto del nuovo leader che enuncia quello che il vecchio leader non poteva dire.

Ovviamente questi gesti di contrizione pubblica sono importanti perché cambiano la percezione del significato di eventi passati e il modo in cui se ne può pubblicamente parlare. Tuttavia, le scuse restano pur sempre un gesto del sovrano. La pubblica richiesta di perdono per l'imperdonabile non comporta mai una perdita di potere per chi lo detiene; anzi lo rinforza e ne giustifica la continuità. Le scuse di Ratzinger non diminuiranno né correggeranno il potere della chiesa che ha protetto per decenni i preti pedofili, come le scuse di Rudd non hanno diminuito il potere sovrano dello stato australiano e la finzione legale della terra nullius che l'ha sostenuto fin dal primo atto della colonizzazione inglese nel '700.

C'è chi vede nella scelta di Sydney per la giornata mondiale della gioventù un tentativo di rovesciare le sorti alquanto misere della chiesa cattolica in un paese molto laico e culturalmente diversificato. Senza dubbio uno degli aspetti rilevanti di questa giornata mondiale della gioventù sono stati i tanti eventi inter-religiosi in cui i giovani cattolici hanno incontrato musulmani, hindu, ebrei, buddisti, ecc. Anche qui però è importante tenere presente la complessità del rapporto fra potere sacro e potere secolare.

Il multiculturalismo australiano - che, non va dimenticato, è una politica ufficiale promossa dal governo - fornisce l'antidoto perfetto allo scandalo delle parole sui musulmani pronunciate da Ratzinger a Ratisbona nel 2006. D'altra parte è probabile che lo stato australiano, secolare e multiculturale, abbia bisogno del mistero spettacolare offerto dalla visita del papa come la chiesa ha bisogno di questa visita in un paese che gode fama di esser tollerante per migliorare la sua posizione a livello globale. Del resto, la tolleranza multiculturale comporta sempre una frattura di potere fra quelli che tollerano e i tollerati, esattamente come le scuse sono una tecnica di governance che mantiene la frattura di potere fra vittime e persecutori. Anche l'ateismo laico e tollerante occidentale è marcato da una storia inseparabile dal contesto dell'eredità monoteistica.

(*Università di West Sydney)
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Scuse papali
«Provo vergogna per gli abusi sessuali sui minori da parte di alcuni sacerdoti o religiosi in Australia» Lo ha detto papa Benedetti XVI parlando ieri nella cattedrale di Sidney durante la messa con i vescovi (in occasione della giornata mondiale della gioventù) intervendendo sulle violenze contro minori commessi da appartenenti al clero cattolico in diverse nazioni del mondo, compresa l'Australia dove lo scandalo ha suscitato proteste e accusa contro la Chiesa da parte dell'opinione pubblica.

Non bastano
Le parole di rincrescimento espresse da Benedetto XVI non hanno però soddisfano neanche un po' i gruppi di sostegno delle vittime dei preti pedofili: «Il papa - hanno detto gli operatorid el gruppo di supporto Broken Rites - deve chiedere scusa di persona alle vittime, le quali avrebbero dovuto essere inviatate alla messa, e senza la loro presenza le scuse restano senza significato». Per Anthony e Christine Foster, le cui due figlie furono ripetutamente stuprate da un prete da bambine, e una delle quali si è poi suicidata - tutte le arcidiocesi dovrebbero offrire sostegno pratico e illimitato alle vittime e smettere di bloccare le azioni legali».
Preservativi Gay
Poco prima della messa papale nella cattedrale di Sidney, centinaia di esponenti del movimento «No To Pope Coalition, hanno manifestato a esponendo magliette con scritte contro Ratzinger lanciando anche preservativi contro i pellegrini che stavano raggiungendo l'ippodromo di Randwick, dove Ratzinger ha poi officiato la veglia di preghiera con i giovani. Un pellegrino è stato arrestato per aver aggredito uno dei manifestanti.

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Con l'obiettivo è promuovere la tolleranza in Olanda la polizia sfila al gaypride.

(Ansa) La polizia di Amsterdam partecipera' per la prima volta alla sfilata in battello organizzata annualmente per il Gay Pride nella citta' olandese.

L'obiettivo - dicono gli agenti - e' promuovere la tolleranza, anche se all'interno del corpo di polizia la decisione e' stata preceduta da molte polemiche.

All'evento, previsto per il 2 agosto, i poliziotti parteciperanno indossando le loro uniformi e utilizzando un'imbarcazione da loro descritta come 'dignitosa'.

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