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giovedì 29 novembre 2007

Brad Pitt: "Cosa non si fa per i figli".

Dal quotidiano inglese "The Sun", apprendiamo della dichiarazione rilasciata da Brad Pitt durante un'intervista: “Non girerò piu’ nessuna scena di nudo” perche' non vuole che i suoi bambini lo vedano nudo sullo schermo. Gia' tempo fa Pitt, quando aveva adottato i tre figli di Angelina Jolie, e in seguito all’arrivo dell’ultimogenita Shilol Nouvel, aveva sostenuto di voler realizzare solo film che la sua famiglia possa vedere: "Non voglio sentirmi in imbarazzo quando i miei figli diventeranno grandi e vedranno i miei film". La prima, storica, scena di nudo che Brad Pitt interpreto' fu in 'Thelma e Louise', nel 1991.

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Doppio Veltroni: duro e in ascesa in Italia, indeciso e in calo a Roma.

Walter Veltroni soddisfatto del risultato delle primarie del 14 ottobre
(Panorama) Roma ha vissuto ieri una giornata da incubo per la serrata dei taxi. Domani il bis, con l’aggiunta dello sciopero dei mezzi pubblici. Il sindaco della capitale, per ora, usa parole dure: “Non tratto con i rivoltosi”. Ma la durezza però, è soltanto verbale: la trattativa in realtà va avanti da un anno, su un piatto 500 nuove licenze, sull’altro un aumento delle tariffe. Né finora, sempre il sindaco, ha chiesto al Prefetto o a qualche altra autorità di pubblica sicurezza di intervenire per rimuovere una situazione di disagio per centinaia di migliaia di cittadini.

Il problema è che il sindaco si chiama Walter Veltroni. Cattivissimo e decisissimo quando veste i panni di leader del Partito democratico. Incerto e zigzagante quando sta in Campidoglio. Come segretario del Pd, Veltroni si sta scontrando con i partitini alla sua sinistra, una zavorra dalla quale ha detto di volersi liberare, e anche con l’apparato della Quercia, la sua casa di provenienza. Il tesoriere dei ds, Ugo Sposetti, ne sa qualcosa: richiesto da Veltroni di conferire al Pd i beni del fu Partito comunista, ha tentato di opporre un rifiuto che Walter ha rispedito al mittente. Vedremo come andrà a finire: ma il precedente dei dirigenti locali Democratici che Veltroni ha imposto (ultimo esempio: Marco Follini come responsabile Informazione) dall’alto non lascia molti margini.

Anche la trattativa sulla riforma elettorale rivolta principalmente a Silvio Berlusconi fa intravvedere un Veltroni muscolare, che scavalca i rituali di partito e i vincoli di coalizione. Tanto più che Veltroni, come Berlusconi, non fa mistero di non temere il referendum. I sondaggi sono altalenanti: oggi l’Ipsos attribuisce al Pd il 35% contro il 33 del Pdl berlusconiano; altri invertono le percentuali. Ma la sensazione è che si vada verso una sfida a due.

Per accreditare l’immagine di un leader affidabile, Veltroni nell’ultimo mese ha cercato di cancellare alcuni suoi tratti buonisti. Si è scagliato contro i rom e ha preso di mira gli immigrati romeni, attirandosi le ire della Romania e dell’Unione europea; ha dichiarato più volte che la sicurezza “non è una cosa di destra” e vorrebbe dimostrarlo; ha rimosso il capo dei vigili urbani di Roma sorpreso a servirsi abusivamente di un bollo per invalidi; ha promesso di agire con il pugno di ferro contro i dipendenti dell’azienda di trasporti pubblici e di quella dei rifiuti che non trovavano di meglio, di notte, che appartarsi con una squilibrata in una cappella del cimitero del Verano.

Storie, queste, anche un po’ surreali ma che a Roma stanno tenendo banco. Il fatto però è che proprio a Roma l’indice di popolarità del Veltroni sindaco scende, mentre decolla il Veltroni leader nazionale. La città, anche grazie alle esternazioni veltroniane, ha scoperto che esiste un emergenza nomadi. Non che prima non lo sapesse: ma i più ignoravano che nella metropoli della Festa del Cinema, dei grandi eventi e della politica del buonismo sociale, ci fosse gente, anche pericolosa, che vive nelle grotte. Che le stazioni della metro e delle ferrovie extraurbane fossero luoghi bui e degradati dove si rischia una coltellata.

E se l’economia a Roma continua a tirare, un po’ meno bene va per le tasche dei contribuenti che si sono visti aumentare l’addizionale comunale e regionale. Insomma, il modello romano sul quale Walter ha costruito immagine e fortuna politica sta scricchiolando, e il sindaco lo sa benissimo. Tra un po’ sul Campidoglio rischia di abbattersi anche il contraccolpo della crisi dell’Unione: Rifondazione, che proprio dal Pd di Veltroni è sospinta ai margini della politica nazionale, potrebbe passare all’opposizione a Roma trascinandosi dietro tutta l’estrema sinistra.

Tutto ciò non nuoce all’immagine di “cattivissimo”, o almeno di decisionista, che Vetroni vorrebbe cucirsi addosso in vista di uno scontro elettorale che prima o poi arriverà. Anche per questo la tentazione di mollare il Campidoglio è sempre più forte. A primavera 2008 a Roma si vota per le provinciali: lo staff veltroniano sta cercando di capire se abbinarle con lo comunali sarebbe una buona mossa per garantire continuità al kombinat politico-economico che da 15 anni governa la Capitale, o se viceversa tutto ciò potrebbe tramutarsi in una disfatta sia al comune sia alla provincia, con inevitabili ripercussioni sul Veltroni nazionale.

Certo che fare il sindaco di Roma e contemporaneamente il leader di un partito che aspira a governare l’Italia si sta rivelando sempre più difficile. Sia per il Veltroni buono sia per quello cattivo.

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Amici, tutto previsto: Sebastiano fuori!


(Spetteguless) Sebastiano ha APPENA perso la Sfida di recitazione, è ufficialmente FUORI dalla scuola, dopo aver vinto una sfida appena due settimane fa, e solo a 3 giorni dal CASO COMING OUT che ha fatto tremare le fondamenta di Cinecittà.
Il MOTIVO per il quale è stato messo in SFIDA nel giro di 3 giorni è ancora PURO MISTERO, e oggi GUARDACASO ha perso... la scuola di Amici annaspa e naviga sempre più nella merda... programma ancora più taroccato rispetto a quello dello scorso anno... complimentoni agli autori!

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Roma: Preservativi gratis per tutti per la giornata mondiale di lotta all'Aids.

(06 blog) Preservativi gratis per tutti, ma per un giorno solo. Il sogno di molti adolescenti o ex adolescenti alle prese con avventure sessuali ed notti brave si realizzerà per la prima volta il prossimo primo dicembre in occasione della Giornata mondiale di lotta all’Aids.

L’iniziativa, organizzata da Farmacap allo scopo di dare un “un piccolo, ma significativo contributo per la sensibilizzazione e per impedire la diffusione dell’Aids”, vedrà protagoniste tutte le farmacie comunali romane aderenti all’associazione. I preservativi verranno regalati in confezione singola e non sappiamo se si potrà cumulare il regalo…

Al di là dell’ironia: il gesto delle farmacie di Roma, secondo quanto ricordato dala stessa Farmacap, ha uno scopo preciso: “evitare ingiustificabili cali di tensione ed attenzione nei confronti di una malattia” che a Roma sembra in crescita nella comunità gay e che in Italia si è fatta sentire molto ed a colpito migliaia di giovani: circa 180 mila persone dal 1983 ad oggi con circa 40.000 morti. Un piccolo gesto, quindi, per riflettere prima di divertirsi come si deve…

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Il test per l’Hiv? Già a 16 anni senza i genitori.

(06 blog) La proposta probabilmente farà saltare qualcuno dalla sedia: abbassare da 18 a 16 anni, l’età minima per effettuare il test dell’Hiv senza essere accompagnati dai genitori.

Ad avanzare la richiesta, l’assessore alla Comunicazione del Municipio XII, Andrea Santoro, che la presenterà al Ministero della Salute dopo aver raccolto le firme tra i giovani della città. Un’iniziativa motivata da Santoro col fatto che

L’età del primo rapporto sessuale è ormai arrivata a 16 anni . E’ stata abbassata l’età per votare alle primarie, perché non abbassarla anche per fare il test dell’Hiv?

Non solo. Il 1 dicembre, in occasione della Giornata mondiale per la lotta all’Aids, l’ex circoscrizione promuoverà un concerto dal nome emblematico “I love, I live” durante il quale si esibiranno alcuni gruppi emergenti del territorio. E partirà presto anche una campagna informatica con distribuzione di volantini e pieghevoli nelle scuole e nei circoli sportivi.

Via | Municipio12

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Harry Potter, Superman e Dart Fenner versione drag.

Harry Potter drag queen(Pinkblog) Un famoso gay bar di Manila, la capitale delle Filippine, ha escogitato questa divertente trovata per pubblicizzare una serata drag.

Con uno spirito paranatalizio alcuni personaggi pop come Harry Potter, Superman e Dart Fenner, nella loro forma più commerciale (ovvero la statuetta da collezionare) sono stati trasformati nei loro rispettivi alter ego al femminile.

E così Harry indossa il completino da collegiale di Ermione, Superman veste il bikini di Wonder Woman e Dart Fenner si toglie lo sfizio di indossare i panni della Principessa Leila, sogno erotico di tutti i fan della saga. via | Jezebel

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Uccide il figlio gay. Scarcerato dopo 4 giorni, Perchè?

Il caso denunciato oggi alla Camera da Franco Grillini.

"Vogliamo sapere – esordisce Aurelio Mancuso, Presidente nazionale Arcigay, per quale ragione il Gip di Monza ha deciso di rimettere in libertà Flavio Vescovini dopo soli 4 giorni di detenzione, dopo che ha ucciso il figlio Gabriele con 12 colpi pistola e che ha confessato il crimine. Da come apprendiamo dall’intervento svolto oggi in Aula dall’on. Franco Grillini, l’omicidio sarebbe maturato a causa del fatto che Gabriele era omosessuale."

"Colpisce – sottolinea Paolo Ferigo, Presidente del Gig Arcigay di Milano – che secondo quanto riportato dai quotidiani milanesi e dallo stesso deputato Grillini, il padre avesse inviato il ragazzo già anni fa in cura dagli psicologi, che non avevano riscontrato problemi gravi, ma disturbi proprio legati ai rapporti tesi con il genitore che lo ha ucciso."

"Ci uniamo alle richieste presentate da Franco Grillini – prosegue Aurelio Mancuso – vogliamo conoscere dal Ministro Mastella cosa è accaduto nel Tribunale di Monza, quali sono i provvedimenti che intende assumere, per quale ragione un omicida è lasciato libero dopo quattro giorni. Riteniamo, inoltre, che la morte di Gabriele sia un’ulteriore segno di ciò che sta avvenendo in questo paese e che siano urgenti adeguate misure, di cui il Governo deve farsi protagonista, tra cui l’approvazione dell’estensione della Legge Mancino per i reati d’odio contro le persone omosessuali".

"In mancanza di risposte convincenti e d’atti concreti – conclude Paolo Ferigo – organizzeremo nel più breve tempo possibile un sit in davanti al Tribunale di Monza, per denunciare la gravità dell’accaduto".

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Letizia Moratti indagata per incarichi d'oro.

(Tiscali notizie) Il sindaco di Milano Letizia Moratti è indagato per abuso d'ufficio a scopo patrimoniale nell’ambito dell’inchiesta sugli "incarichi d'oro" assegnati a consulenti esterni. Perquisizioni e acquisizioni di documenti sono in corso a Palazzo Marino da parte della Guardia di finanza e dei carabinieri.
Indagati altri quattro - Altri quattro dipendenti comunali devono rispondere di vari reati, tra loro ci sono anche Giampietro Borghini, ex sindaco del capoluogo lombardo e attuale direttore generale del Comune, e la sua vice Rita Amabile. Borghini è accusato di corruzione, abuso d'ufficio e truffa aggravata, la Amabile di concussione. Gli altri due indagati sono Alberto Bonetti Baroggi, capo di Gabinetto, accusato di truffa aggravata e Federico Bordogna, ex direttore centrale delle risorse umane, che deve rispondere del reato di concussione. L'indagine era stata avviata dalla Procura di Milano e titolare è il pm Alfredo Robledo.

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Paddy Power sponsorizza con 100 mila euro un torneo gay di Rugby.

(Giochi & Giochi) Paddy Power, bookmaker online, ha versato centomila euro per sponsorizzare un torneo internazionale di rugby tra gay. La notizia è apparsa su alcuni tabloid inglesi che hanno valutato la mossa della società irlandese molto astuta. Sembra che il bookie voglia attrarre nelle scommesse i grandi fondi monetari di cui sembra disponga la comunità gay.
Il direttore marketing non ha confermato, ma non ha smentito. L'evento è decisamente appropriato per l'azienda, secondo il manager: "La nostra è una società che fa quello che la gente si aspetta da un bookmaker. La decisione attirerà molte critiche, ma non abbiamo paura di questo". Richie Whyte, direttore del torneo della Bingham Cuo ha espresso grande soddisfazione: "Paddy Power ha un approccio al mercato innovativo e corre i suoi rischi".

Ma ci sarebbero altri incentivi che spingono Paddy Power ad entrare in questi tipi di sponsorizzazioni. L'anno prossimo Dublino, patria del bookmaker, ospiterà il Mark Kendhall Bingham Memorial Rugby, il più grande evento di gay-rugby al mondo che si tiene ogni due anni, Nell'edizione 2006 la sede era New York. Nella grande mela sono arrivate 30 squadre internazionali per un totale di 700 giocatori. "Vogliono diventare monopolisti nel mondo del gay-rugby", hanno ironizzato alcuni opinionisti inglesi.

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Sposati, lei cambia sesso e divorziano. Il giudice: "Manca una delle parti?".

Dopo un momento di perplessità, il magistrato ha sancito il divorzio tra un cubano di 33 anni e un'italiana di 34, che ha cambiato sesso. Si tratta di una situazione che permette di non passare dalla fase di separazione, accedendo immediatamente al divorzio diretto.

(Quotidiano.net) Si sposano, ma poi lei cambia sesso. Chiedono di divorziare. Il giudice: "Ma manca una parte?". Poi sancisce il divorzio. La sentenza e' stata emessa oggi, ma la vicenda ha origine nel 1996. Cubano di 33 anni lui, italiana di 34 lei, undici anni fa si sposano in Comune e vivono la loro vita di coppia finche' lei non decide di cambiare sesso.

Per farlo, nel 2004 ottiene dal tribunale l'autorizzazione alla rettifica dei caratteri sessuali e biologici. L'intervento chirurgico avviene pochi mesi dopo e ne segue la rettifica dello stato civile. Poi la coppia, assistita dai legali Davide Gagliardi e Domenico Radice, presenta la domanda di divorzio diretto, senza passare dalla fase di separazione. Una possibilità prevista dalla legge sul divorzio in casi estremi come quello del tentato omicidio del coniuge.

Oggi l'udienza davanti al giudice della nona sezione civile Anna Maria Gerli. Trovandosi davanti a due uomini, il giudice ha avuto un momento di perplessita'. Poi, capita la situazione, ha sancito il divorzio.

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Il mio nome è Bond. Daniel Craig nega di avere firmato per altri 4 film.

(Mtv) Con un colpo di scena degno del miglior agente segreto, Daniel Craig ha smentito le voci circolate circa un mese fa. Tradotto: non è vero che lui e MGM hanno firmato un contratto per farlo recitare in altri quattro film di James Bond.

La realtà è che c'è un reciproco interesse perché lui continui a vestire i panni di 007, però "non siamo arrivati al punto di mettere tutto nero su bianco. Ho un contratto che mi vincola per il prossimo film della serie e dopo quello vedremo".
Questo significa anche che nel portafogli di Daniel Craig non sono entrati i 67 milioni di dollari che secondo indiscrezioni gli erano stati promessi per i 4 film successivi (quelli del contratto mai firmato).
Resta però un dubbio: perché un mese fa Harry Sloan (boss di MGM) aveva detto all'Hollywood Reporter che il contratto invece esisteva? Boh.

Sia come sia, bisogna rifare i conti: al momento Daniel Craig torna dietro Pierce Brosnan (per 4 volte interprete di James Bond). Restano lontani i primati di Sean Connery (6 volte) e Roger Moore (7 volte).

P.S.: "James Bond 22" (ancora senza un titolo ufficiale) esce nelle sale di mezzo mondo il 7 novembre 2008. (nella foto Daniel Craig nudo nella vasca)

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Falso di Moda: Firenze risponde alla contraffazione con un convegno.

(Nove da Firenze) La contraffazione dei prodotti a Firenze e in Europa è al centro del convegno nazionale “Falso di moda” che l’assessore alla Moda della Provincia di Firenze, Elisabetta Cianfanelli, promuove nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, venerdì 30 novembre 2007, a partire dalle ore 10. I lavori saranno avviati dagli interventi del Presidente della Provincia Matteo Renzi e del Prefetto Andrea De Martino. Al confronto parteciperanno docenti di strategia d’impresa e di relazioni internazionali, nonché rappresentanti dell’Unione Europea e delle associazioni e sindacati di categoria. La prima sessione, nella mattinata di venerdì, sarà guidata dalla giornalista Marcella Gabbiano. Vi prenderanno parte cinque relatori. Cristiano Ciappei, docente di strategia e valore d’impresa dell’Università degli Studi di Firenze, analizzerà il tema dell’ ‘Autenticità e inautenticità della fruizione moda’. La tigre dell’Asia, la Cina, è invece al centro dell’intervento di Antonio Fiori, professore di Relazioni internazionali dell’ateneo bolognese. Quindi Marco Mari, del Bureau Veritas, sottolineerà l’importanza dei modi di verifica nelle filiere produttive. Anguel Beremliysky, dell’Ufficio stampa della Rappresentanza della Commissione Europea a Roma, riassumerà le politiche dell’Unione Europea per la lotta alla contraffazione. Massimo Casini, infine, dell’Associazione nazionale Ciclo Motociclo Accessori, prenderà in esame la tutela della proprietà industriale nel sistema fieristico, a partire dall’esperienza del Salone del Ciclo e motociclo.

I lavori riprenderanno nel pomeriggio, alle 14.30, con un saluto del Presidente del Consiglio provinciale Massimo Mattei. Quindi la seconda sessione con otto relazioni, moderata da Michele Marchi, del Dipartimento Politica dell’ateneo di Bologna e analista del Centro studi Progetto Europa. Il primo intervento, sul sistema fieristico della moda e la contraffazione, è di Alberto Scaccioni, segretario generale del Centro Firenze per la moda italiana. ‘Contraffazione, vale la pena fermarla?’ è l’interrogativo a cui cercherà di rispondere Riccardo Braccialini, Presidente della Sezione Pelletteria di Confindustria Firenze. Riccardo Zucconi, vice Presidente di Confindustria Firenze, dedicherà la sua relazione al difficile cammino delle aziende italiane in rapporto alla contraffazione e in un mondo che cambia. Della realtà del Made in Italy parlerà Maurizio Bonas, presidente del Consorzio per la tutela del marchio nazionale. Andrea Calistri, Presidente del ‘Centopercento italiano al falso dilagante’, illustrerà le strategie messe in campo dalla sua associazione. Quindi Giorgio Cannara, Presidente del’Associazione Pellettieri Italiani, relazionerà su ‘Il prezzo della contraffazione’. Valeria Fedeli, segreteria generale Filtea e Presidente del Sindacato Europeo della Moda, porrà l’accento sulle proposte e sul ruolo del sindacato nella lotta alla contraffazione. Le conclusioni sono affidate all’assessore alla Moda della Provincia di Firenze Elisabetta Cianfanelli.

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Matthew Perry è il padre di Zac Efron.

Matthew Perry (38 anni) sarà il padre di Zac Efron (20 anni) nel film di prossima produzione "17". L'indimenticabile attore di "Friends" infatti interpreterà il padre di mezza età di Zac che si risveglierà nelle vesti dell'adolescente Zac Efron, all'età di 17 anni appunto.

Il film rivolto ad un pubblico giovane, è diretto da Burr Steers e prodotto dagli stessi produttori di "Hairspray" Adam Shankman e Jennifer Gibgot. Leslie Mann interpreterà il ruolo di Scarlett la moglie di Perry cioè la madre di Efron, ovviamente nella finzione cinematografica. Le riprese inizieranno il prossimo mese.

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Il bello e la bestia.

Chi non ha letto quest’estate del nuovo flirt tra Paris Hilton e un turista svedese conosciuto “per caso e per strada”? Alex Vaggo era il suo nome e pare che il flirt resista. Ecco i due mentre passeggiano per le strade di Los Angeles, facendosi fotografare e filmare dai paparazz e tv di varie specie. Guardate bene la foto e noterete come lei continui ad adocchiarlo mangiandoselo con gli occhi e come lui, faccia l'indifferente. Ma si sa in amor vince chi fugge, almeno si dice e questo Alexander von Zweigbergk Vaggo pare un gran furbacchione, quest’estate non era nessuno e ora ha un agente ed un mucchio di offerte per lavorare come modello. Diciamo che la materia prima e cioà la bellezza, non gli manca.

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Non fomentiamo l'odio. Gay.it ed il forum "è ora di uccidere gli omofobi".

C'è da restare di stucco a leggere i post inviati al forum ospitato sul portale Gay.it "sono stanco, è ora di uccidere gli omofobi".
Troviamo il link già nella prima pagina del sito e pensiamo sia sfuggito ai responasibili del portale gay e che probabilmente è frutto di qualche sconclusionato che, fregandosene di un briciolo di morale, invita gli istinti più brutali ad uscire per il tramite di questo forum.

No, non ci stiamo a questo modo di fare giornalismo. Crediamo sia nostro dovere informare, comunicare ed anche educare, in modo civile non fomentare odio. Occhio per occhio e dente per dente, non fa parte della cultura gay. Visto che ci vedono "diversi" in questo frangente cerchiamo di esserlo veramente.

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Raitre, domenica si parla di omofobia. Ruggin finalmente non c'è.

Perché l'omofobia? A Racconti di vita si parla della violenza che sempre più di frequente si scatena contro le persone omosessuali con aggressioni fisiche e offese verbali. In studio con Giovanni Anversa alcuni giovani gay vittime di questi atti e il portavoce di Militia Christi. Domenica 2 dicembre 2007, alle 12.45, su Rai Tre.

Racconti di vita si chiede "perché l'omofobia?" e lo fa non solo per l'allarme lanciato recentemente dal rapporto della Ong Human rights first che documenta come in Europa aumentino i reati contro gay, ebrei e musulmani, ma anche per l'escalation di violenze a danno di omosessuali che si sono verificate in molte città italiane da Milano a Bologna, da Roma a Napoli. In studio con Giovanni Anversa i ragazzi gay che a Roma sono stati aggrediti nei pressi della Stazione Termini dopo una serata in discoteca e il presidente dell'Arcigay di Milano, Paolo Ferigo (nella foto), offeso e schiaffeggiato in una pizzeria di Milano.

A reagire a questi racconti è stato invitato in studio anche un esponente di Militia Christi che sull'omosessualità ha opinioni contrapposte e spesso manifesta la propria contrarietà in occasione di manifestazioni come il Gay Pride. I filmati saranno dedicati a raccontare da una parte alcuni episodi di violenza subita da giovani gay a Bologna e dall'altra i risultati di una ricerca dedicata a persone omosessuali con disabilità costretti a vivere una doppia discriminazione spesso anche da parte del mondo gay.

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Alberto Ruggin: "Voglio solo tornare a cantare". E forse è meglio, la sua casa è la parrocchia.

Alberto ieri a Roma ha registrato con Costanzo ed è stato alla Camera.

(Beatrice Andreose - Il Mattino di Padova) Una mattinata passata a Roma tra il salotto di Maurizio Costanzo e Palazzo Madama, sede della Camera dei Deputati. Giornata intensa ieri per Alberto Ruggin, il giovane omosessuale estense espulso dal coro della parrocchia delle Grazie a causa della sua comparsata in tv alla trasmissione «Ciao Darwin» di Paolo Bonolis. Il giovane ha partecipato alla trasmissione «Stella» condotta in diretta da Maurizio Costanzo su Sky Tv dalle 11 alle 13. In salotto quattro ospiti tra cui lui e Franco Grillini, presidente nazionale di Arcigay. Numerose le domande a cui Costanzo ha sottoposto il suo ospite, che è stato poi portato in giro da Grillini, parlamentare del nuovo Partito Socialista. Intanto Alberto Ruggin replica anche alle accuse mossegli dai Volontari della Parrocchia delle Grazie e da Carlo Zaramella responsabile dell’Acr.

Alberto Ruggin osserva: «Io non muovo alcuna accusa alla Chiesa, in nome della quale sono sempre disponibile a dare una mano. Specie a favore di chi ne ha veramente bisogno. E’ la chiesa che accusa me. Chiedo solo - dice il giovane omosessuale - di poter ritornare a cantare. Cosa che nonostante le grandi parole di apertura nei mie confronti nessuno mi ha detto di poter fare».

Stamattina si potrà acquistare in edicola il nuovo numero di Vanity Fair che dedica quattro pagine dense di fotografie al ragazzo estense. Gli scatti sono stati realizzati dentro i giardini pubblici e per le vie del centro cittadino.

Ieri sera, appena tornato da Roma, Alberto si è recato a Padova nella sede di Arcigay dove ha firmato, insieme ad Alessandro Zan (assieme nella foto), una querela contro la parlamentare leghista Paola Goisis e contro Emanuela Soattin, la mamma di Este che lo aveva pubblicamente accusato di pedofilia al teatro Farinelli durante il match verbale sulla famiglia tra la stessa Goisis e l’altra parlamentare Vladimir Luxuria. Ieri a Palazzo Madama Alberto ha ricevuto grandi attenzioni. Ha incontrato i parlamentari di Forza Italia Benedetto della Vedova e Isabella Bertolini.

Infine la secca replica di Alberto agli amici della Parrocchia delle Grazie: «Io non ho mai criticato la Chiesa. Anzi non me ne sono mai allontanato, a testimoniarlo è il fatto che mi reco sempre in chiesa per la Messa. Ritengo che qualcuno debba fare un esame di coscienza - dice -. Io voglio solo tornare a cantare nel coro. Tutto il resto sono solo chiacchere».

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L'ora di segregazione-

(Metilparaben) Dal messaggio della CEI in vista della scelta di avva­lersi dell’insegnamento della religio­ne cattolica nell’anno scolastico 2008/­2009:

Il favore di cui gode in Italia l’insegna­mento della religio­ne cattolica ci riempie di gioia: esso costituisce un seme fecondo, desti­nato a portare frutto non solo nella comunità ecclesiale, ma per il bene dell’intera società italiana.
Dalla Repubblica di oggi:
In Liguria uno studente oltraggiato con la scritta "gay" e una svastica sulla schiena durante l'ora di religione.
Per essere fecondo, il seme, è fecondo.
Si tratterebbe di farsi un paio di domande sui frutti, ma insomma, perché sottilizzare?

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Una nuova coppia? Cecchi Paone-Coco insieme all'opera. I due insieme a teatro e a cena.

(TGCom) Uno è desideroso di acculturarsi, l'altro ha doti da pigmalione: quale miglior assortimento? E così, come riporta Novella Duemila, Francesco Coco e Alessandro Cecchi Paone hanno passato una serata particolare, a vedere l'opera. Per Coco una prima assoluta, non era mai stato alla Scala. Un evento da festeggiare. E cosa c'è di meglio di una cena a casa di Alessandro per iniziare Coco anche ai piaceri della buona tavola?

Un sodalizio, quello fra i due, inizato ai Caraibi, ma che continua anche nelle fredde serate meneghine. Il giornalista, che non ha mai nascosto di trovare carino l'ex calciatore, aveva promesso a Coco, quando ancora si trovavano sulle bianche spiagge di Cayo Cocinos che lo avrebbe iniziato alla lirica. Quale migliore occasione di un'opera buffa e scanzonata come "Così fan tutte" di Mozart, in agenda alla Scala? E la strana coppia si è divertita così tanto da decidere di proseguire con un dopo-teatro, una cena a casa di Cecchi Paone per iniziare Francesco anche alla buona tavola, o meglio ai buoni vini. Sembra che il giornalista abbia stappato per l'occasione un pregiato Amarone. E così tra una chiacchiera e l'altra si è fatto tardi. E ad attendere l'ex naufrago sotto casa di Alessandro c'era la mamma.

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Ancora gli "Amici" di Maria: La verità di Luigia sull'outing di Sebastiano.

1188318_307248(River-blog) Il giorno dopo il giorno dopo la rivelazione del triangolo gay (eh lo so, volevo una scusa per parlarne), tutto tace, ufficialmente. Secondo il brillante e aggiornato sito di Amici (scritto con la verve di un impiegato del catasto), nulla è successo: neanche viene spiegato perché Sebastiano Formica, protagonista del triangolo, debba affrontare domani una sfida. Ma oggi, la battuta più bella e soprattutto più vera, è di Luigia. A proposito di una coreografia, ha detto:

Che ne so, pensavo che Luca (Zanforlin) non volesse, qui non si sa mai come ci si deve comportare”.

Il problema di questa trasmissione - oggi è più evidente che mai - è che Maria de’ Filippi, più per necessità che per stima incondizionata, si sia affidata in tutto e per tutto ai suoi autori, Luca Zanforlin in primis (foto). A loro delega e dà carta bianca. Quindi se da due giorni si censura un outing e si mettono toppe sulla faccenda, la colpa è dello strapotere di chi non ci sente di dover rendere conto a nessuno. Neanche al pubblico.

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Manuela Villa è la regina dell'Isola numero 5.

"Non tirate in ballo mio padre".

(TGCom) I pronostici la davano per vincente e così è stato. Manuela Villa è la trionfatrice della quinta edizione dell'Isola dei Famosi. ''Sono io che ho spaccato i cocchi, non mettete mio padre sull'isola, io non l'ho voluto sbandierare'' dice nelle ultime battute della finale prima di sapere di essere la vincitrice. ''Non capisco perché mi sono fatta io il mazzo e poi - dice la Villa rivolta ad Alda D'Eusanio - si tira in ballo sempre mio padre''.

Anche se ''l'isola mi ha dato l'opportunità di farmi conoscere come Manuela, non cambio cognome, ci ho messo una vita - sbotta ricordando la lunga e dolorosa vicenda del suo riconoscimento dal parte del padre Claudio Villa - ad avere ciò che è' mio''. Sull'ultima spiaggia ''di pianti me ne sono fatti parecchi da sola, ma il pensiero di mio figlio, di mia madre, della mia famiglia mi hanno aiutato a vedere tutto meraviglioso. Ora - aggiunge fiera - mi sento più forte, avevo un po' sfiducia in Manuela, ora non più".

Per arrivare in finale, la quarantenne cantante aveva una motivazione forte: ''se sono andata fino in fondo è per mio figlio, se no - dice tra il serio e il faceto - chi me la mantiene la baracca?''. Il premio per la vincitrice è di 200 mila euro, di cui 100 mila andranno, come prevede il regolamento della trasmissione, in beneficenza: la Villa ha deciso di destinarli a un'associazione che si occupa di talassemici.

Ha perso 16 chili, Manuela. Il televoto l'ha eletta naufraga più amata dell'Honduras. In un'incandescente finale, tutta al femminile dopo l'eliminazione di Miriana Trevisan e di Nicola Canonico, l'erede di Claudio Villa è rimasta in gara contro Deborah Caprioglio. ''Una sfida tra Nord e Sud, tra il diavolo e l'acqua santa'', come l'ha definita il direttore di Rai Due, Antonio Marano, che alla fine è stata vinta dalla cantante partenopea. La voce di Pocahontas era rimasta insieme agli altri famosi per 33 giorni, mentre ne aveva passati 35 sull'ultima spiaggia in totale solitudine, come era accaduto a Sergio Muniz, che poi aveva trionfato in finale.

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Trasporti, domani un altro venerdì nero: la mappa dei disagi.

Autobus del trasporto pubblico locale
(Panorama) Aerei, treni, autobus, navi: venerdì il mondo dei trasporti si ferma di nuovo, con orari e modalità diverse. Il governo non ha revocato i tagli ai fondi per il settore, e i sindacati hanno deciso di confermare le agitazioni. Se Claudio Claudiani della Cisl parla di “evasività delle proposte del governo”, per Roberto Panella dell’Ugl non è stata colta “la disponibilità dei sindacati a lavorare fino all’ultimo momento”. Anche la Uil conferma la mobilitazione. Secondo Fabrizio Solari della Cgil, comunque, è ancora possibile riprendere “il filo del discorso per trovare una soluzione”.

Ecco la mappa dei disagi. Le ferrovie si fermeranno per otto ore continuate dalle 9 fino alle 17: saranno garantiti alcuni treni a media e lunga percorrenza, e Trenitalia mette a disposizione il numero verde 800 892 021. Per i trasporti locali sono previsti disagi della durata di otto ore con autobus, tram, metro: le modalità sono diverse in ogni città, come rivelano i siti delle aziende per la mobilità urbana di Milano, Roma, Bologna, Napoli e Torino. Negli aeroporti le partenze saranno cancellate dalle 11 alle 15, ma sono assicurati alcuni voli, elencati sul sito dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. Per le tratte Alitalia si può chiamare il numero verde 800 650 055. La società Autostrade comunica che il personale dei caselli autostradali potrebbe sospendere il servizio in tre fasce orarie: dalle 2 alle 6, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 (numero verde: 840 04 21 21). Le navi, inoltre, ritarderanno la partenza di 24 ore. Sono previsti disagi nell’autonoleggio e nel soccorso stradale.

Intanto a Roma non accenna a placarsi la protesta dei tassisti, che ieri hanno bloccato il traffico della capitale per protestare contro la decisione del sindaco Veltroni di assegnare cinquecento nuove licenze. Questa mattina in Piazza Venezia è stato confermato il presidio e si annuncia per tutti una nuova giornata di disagi.

Treno fermo in stazione

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Brescia: Abusi, cinque anni a un bidello.

Sentenza per Fabio Bertozzi: tra le accuse la violenza a un 16enne disabile.

Non potrà mai più mettere piede in una scuola in veste di bidello Fabio Bertozzi, il 50enne di Salò che per anni ha curato le pulizie nel liceo locale, il Battisti.
L'altrogiorno è stato condannato dal tribunale di Brescia a 5 anni e 2 mesi di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici, scuole comprese. Era accusato di aver palpeggiato un alunno di 14 anni e peggio ancora di aver violentato un altro ragazzo dell’istituto, un 16enne disabile. A far scoppiare il caso nel giugno del 2006 fu un esposto indirizzato da una classe al preside dell’istituto. Ad agosto l’arresto, che fece scalpore.
Nella circostanza infatti si scoprì che il bidello era già stato condannato per atti di libidine violenta ai danni di minori. Soddisfatto l’avvocato Giambattisti Bellitti, che ha curato la parte civile: «È stato premiato il coraggio dei ragazzi che hanno denunciato». La sentenza è stata emessa dal gup Spanò a conclusione di un rito abbreviato. Il pm Marcon, lo stesso che ieri ha chiesto l’arresto di don Marco Baresi, aveva chiesto 6 anni e 6 mesi. Il giudice ha anche previsto una provvisionale di 10.000 e 20.000 euro per le due vittime. Il bidello attualmente si trova relegato agli arresti domiciliari per assistere la madre e un fratello disabile.

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CortoFonino e Pocket Film Festival: a Terni i video vincitori.

video, terni, cellulari(Artsblog) Mi sembra di notare che Terni stia diventando un centro interessante per quanto riguarda le manifestazioni di videoarte realizzata con il cellulare. Per chi è della città o dei dintorni ed è attento ai nuovi mezzi di informazioni e a quegli strumenti con cui la si può realizzare in modo creativo, quella del 30 si presenta come un’occasione da non perdere.

In anteprima assoluta italiana saranno presentati i cortometraggi vincitori del Pocket Film Festival del Centro Pompidou di Parigi, precursore dei festival di corti girati con il telefonino. Sempre nella serata saranno presentate le opere vincitrici del 2° CortoFonino Film Festival, King Kong Redux ex-aequo con Marselo, evento gemellato con il Pocket. Gli spettatori potranno assegnare il premio relativo per la città di Terni.

In seguito ci sarà il dibattito Cellulare. Nuovo mezzo d’informazione/intrattenimento.

Corti vincitori del Pocket Film Festival del Centro Pompidou e del CortoFonino, Palazzo di Primavera, Terni, 30 novembre ore 17.00.

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Le illusioni de "Il Tempo": Inutile provarci, la famiglia tiene duro.

L'opinione pubblica, manipolata dai grandi mezzi di informazione, si è quasi convinta che nel futuro ci sarebbero state solamente forme alternative di famiglia, che nel prossimo avvenire quella comunità tradizionale formata da un uomo, una donna e dai figli nati dall'amore consacrato dal matrimonio religioso o sancito da quello civile avrebbe lasciato il passo ad altri tipi di unione, i pacs, i dico, le convivenze omosessuali.

(Il Tempo) Invece le cose stanno diversamente come dimostra il decimo rapporto sulla famiglia in Italia del Cisf (Centro internazionale di studi sulla famiglia) per convincersene e per farsi coraggio. Si apprende, infatti, che il 76 per cento degli italiani non ritengono affatto il matrimonio un'istituzione superata, che 92 italiani su cento sono convinti che, per crescere bene, un bambino ha bisogno di una famiglia con un padre e una madre. Insomma, il modello culturale della famiglia tradizionale, quella composta dal matrimonio di un uomo e di una donna che danno alla luce dei figli, non solo resiste bene agli assalti del laicismo e del radicalismo imperanti, ma guadagna sempre più consenso nella società italiana.
La stragrande maggioranza della popolazione italiana vive in una famiglia normale ("normale", il Cisf non ha paura delle parole) e di conseguenza si aspetta norme precise che tutelino accanto, ai doveri, anche i diritti che spettano alle famiglie. Parlando chiaramente: gli italiani nella stragrande maggioranza (oltre il 93%) chiedono politiche adeguate, di sostegno e di equità a favore della famiglia che non ci sono mai state e non ci sono soprattutto oggi, mentre si moltiplicano le rivendicazioni di chi vorrebbe estendere solo i diritti dell'istituto famigliare a stili di vita diversi e minoritari anche se politicamente e mediaticamente molto ben rappresentati. "Ma che senso ha", scrivono gli estensori del rapporto Cisf "rivendicare il riconoscimento dall'essere famiglia per una mera situazione di fatto o per un puro desiderio privato. Perché mai chiedere di essere riconosciuti come famiglia se si sostiene che si vive più felici senza sposarsi".
Già, che senso ha? A ben vedere però un senso questa operazione di neutralizzazione di tutti i valori ce l'ha, ed è l'orientamento che vorrebbe imprimere alla realtà sociale del Paese l'élite nemica del diritto naturale e dei costumi tradizionali.
Sempre il rapporto Cisf ci dice, dinanzi alla pretesa dall'élite relativista di adozione dei figli da parte delle coppie omosessuali che: "I bambini cresciuti da un padre e una madre in famiglie tradizionali presentano livelli più elevati di felicità e successo rispetto ai bambini allevati da coppie omosessuali".
Dunque la famiglia regge. Il 93 per cento degli italiani ritiene questa istituzione più importante di tutti gli altri ambiti esistenziali, compreso il lavoro che pure è la fonte del sostentamento economico.

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Gay uccisi. Il nonno serial killer dell'Alsazia.

L'irreprensibile 68enne arrestato dopo 27 anni di delitti nel mondo gay.

(Domenico Quirico - La Stampa) E' invecchiato fino a 68 anni con i suoi delitti, metodicamente, tranquillamente, portando a spasso ogni mattina il cagnolino, ogni sera partendo per il lavoro nei cabaret dell'Alsazia e della vicina Germania, con nella borsa le calze a rete, il corsetto e la parrucca, scambiando cortesie e regalini con i vicini del suo bel condominio di Mulhouse; e ammazzando almeno 18 persone. Così, una dopo l'altra, in sistematica e ordinata cadenza. Una strage di cui bisogna seguire le gocce di sangue sulla carta geografica, undici vittime in Alsazia, quattro in France-Comtè e tre, le più recenti, nella regione parigina. Omosessuali quasi tutti. Poi tornava a casa, in treno o in tram, con la borsa sotto il braccio, un impiegato della morte, sempre gentile, caloroso, disponibile.

Un tranquillo, simpatico vecchio signore, questo Nicolas Panard, di professione artista di cabaret in pensione. E' tondo, pacioso, solo la bocca ha qualcosa di pesante, sornione e vagamente animalesco. Tutti sapevano che era omosessuale, non lo nascondeva affatto e questo in fondo era un motivo in più per trovarlo spigliato e simpatico. Poi, ieri mattina, in avenue Aristide Briand sono arrivati quelli della criminale, e hanno iniziato a perquisire con la furia di chi si prepara ad avvistare impronte che sa assai sgradevoli. Li hanno visti scendere innumerevoli volte con scatoloni pieni di oggetti libri biancheria, così per ore, fino al tardo pomeriggio. Si sono dimenticati, gli agenti, nell'ansia di iniziare il lavoro, di mettere i contrassegni sulle auto in strada; e hanno trovato le multe degli implacabili colleghi del traffico.

E' arrivato anche un volontario della società protettrice degli animali: per prendere in custodia il cane di Panard. «Solo per qualche giorno» ha sussurrato con un sorriso triste, guardandolo allontanarsi trotterellando; prima che portassero via anche lui, mentre porte e finestre dei condomini si socchiudevano per sbirciare il presunto mostro, il barbablù dalle scelleratezze più frenetiche, che hanno salutato ogni giorno, per anni. Chi ha detto che il delitto è ossessione, infuocata tenaglia del rimorso? Per Panard è stato abitudine, normalità, un dignitoso tran tran da cronaca nera.

Il procuratore di Montbéliard per ora indaga ufficialmente «solo» su sei omicidi. In realtà potrebbe essere una stima orribilmente ottimistica quella di 18 vittime; perché Panard viaggiava molto per i suoi spettacoli, anche in Germania. E la polizia sta riaprendo di furia tutti i dossier brulicanti di delitti impuniti, i casi dubbi, la svogliata putrefazione delle sparizioni rimaste senza perché. La vita dell'arrestato assomiglia a un imbuto che sprofonda come l'inferno di Dante. Inchiesta difficile, 27 anni sono tanti, i cabaret dove l'uomo si esibiva come travestito e cercava le vittime - «Le fantasio» e «Le palace Bar» di Mulhouse - hanno chiuso da tempo, difficile trovare testimoni, tracce, indizi. Si enumerano per ora le sanguinolente macerie dei supplizi di cui Panard è indiziato: Claude Madru, garagista omosessuale, ucciso a Mulhouse nell'80, forse il primo della serie, undici colpi di coltello e la testa scardinata da un pesante crocifisso; Daniel Decker, impiegato, trovato nudo nel suo studio, la faccia maciullata a colpi di ferro da stiro, per di più strangolato con un fil di ferro; Amor Delhas, un ragazzo invalido, algerino, morto e stramorto a Sochaux nel '91 per decine di coltellate distribuite al cuore, alla nuca, al collo, ai polsi; Joelle Schneider, prostituta, il cranio smantellato a martellate; Henri Figenwald, assicuratore, ucciso a colpi di statuetta e trovato con un guanto da doccia cacciato in gola, e ancora un cameriere a Colmar, un sarto in pensione.

Molto, forse, potrebbe raccontare un tunisino, Slim Fezzani, 43 anni, conosciuto come Michel nel giro dei locali per omosessuali; campava svolgendo piccoli lavori per le prostitute. E' già in prigione, condannato nel 1999 a vent’anni, colpevole ufficiale dell'uccisione dell'assicuratore di Mulhouse. Secondo la polizia sarebbe il complice di Panard, dopo esserne stato l'amante.

E' come se la giustizia fosse passata vicino alla verità senza accorgersene. Adesso ci sono mille fili staccati che bisogna ricomporre. Chi può riuscirci è il tenace poliziotto di Montbéliard che da due anni si è accanito su questi casi irrisolti convinto che dietro ci fosse un unico assassino. Forse non c'è l'avrebbe fatta se non avesse utilizzato un programma informatico, «Salvac», che allinea le similitudini di vari delitti. E allora si è imbattuto in un tranquillo signore di Mulhouse.

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Imma Battaglia: le dichiarazioni su fatti di bullismo a Finale Ligure.

"L'episodio di bullismo omofobo avvenuto nell'Istituto alberghiero Migliorini di Finale Ligure è agghiacciante". Con queste parole Imma Battaglia, presidente di Di' Gay Project, stigmatizza l'episodio di violenza. "Un atto lesivo della dignità della persona e una vera e propria violenza fisica ai danni di un minore" continua. Per il presidente di Di' Gay Project "se in questo episodio la scuola si è mossa immediatamente, non possiamo certo dire la stessa cosa della politica che è ancora in ritardo nel contrastare con leggi specifiche l'omofobia e la transfobia". Da qui la richiesta al Governo di "un intervento, chiaro, serio ed immediato del ministro Fioroni volto a contrastare il bullismo nelle scuole", ma anche di un impegno da parte del ministro dell'Interno Amato si impegni "affinché i Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica affrontino il tema della violenza di matrice omofoba e transfoba". L'associazione chiede, inoltre, "che rapidamente si estenda la legge Mancino anche agli atti di discriminazione e abuso per orientamento sessuale e identità di genere". Per quanto ancora, si chiede la Battaglia, "i cittadini dovranno pagare sulla propria pelle l'arretratezza delle nostre leggi e il silenzio della politica sulla violenza verso le persone omosessuali e transessuali?".

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Don Riboldi sul presunto prete pedofilo arrestato. "E' in atto una strategia diabolica per colpire la chiesa".

Sulla vicenda del prete pedofilo arrestato e poi messo agli arresti domiciliari a Brescia è intervenuto anche Monsignor Antonio Riboldi, vescovo emerito di Acerra: "La Chiesa non ha peli sulla lingua e se verrà dimostrato che questo sacerdote avrà sbagliato, sarà condannato. In ogni caso la Chiesa non va criminalizzata anche se attualmente è in atto una strategia diabolica volta a colpirla nel suo complesso. Ma non si può gettare fango su tutti per qualche mela marcia".

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Spot nell'intervallo della partita "Africani, la Svizzera è un inferno".

Un video per scoraggiare l'immigrazione clandestina. "Rischierete la vita, poi sarete perseguitati".

(Concetto Vecchio - La Repubblica) Africani, state alla larga dalla Svizzera! Firmato: il governo svizzero. L'ammonizione, sotto forma di uno spot tv, s'è materializzata nelle case di molti paesi africani martedì 20 novembre durante l'intervallo della partita amichevole Svizzera-Nigeria. Un immigrato di colore telefona al padre da una cabina telefonica e gli racconta di com'è bella e civile la Confederazione elvetica: in realtà vive sulla strada, s'arrangia con l'elemosina, ed è perseguitato dalla polizia. Una campagna anti-stranieri, per scoraggiare l'arrivo di altri cittadini africani, con un messaggio che non potrebbe essere più esplicito: non venite da noi, non c'è lavoro per tutti, finireste nel girone degli ultimi.

A confezionare l'annuncio è stato il dipartimento dell'emigrazione, il cui responsabile, Eduard Gnesa, ha dichiarato al Sonntags Blick, il quotidiano popolare di Zurigo che ha svelato il caso: "Abbiamo la responsabilità di aprire gli occhi a queste persone affinché si rendano conto della vita che potrebbe attenderle".

Il leader populista, e fresco trionfatore delle ultime elezioni politiche, il ministro della giustizia Christoph Blocher, ha benedetto l'iniziativa: "Dobbiamo dimostrare agli africani che non siamo un paradiso!". Gli svizzeri sembrano apprezzare. L'83 per cento dei lettori del Sonntags Blick si dice d'accordo con Blocher. Sui blog le voci critiche sono perlopiù isolate. "Dov'è finita la nostra identità? Se passeggio nella mia città, Biel, ho la sensazione di trovarmi in Africa. E' tempo di fermarli", scrive Bootvoll, la barca è colma, un nome che riecheggia il titolo del film del regista Markus Imhof sul mancato accoglimento di sei rifugiati politici nella neutrale Svizzera durante la Seconda Guerra Mondiale.

La disoccupazione è pressoché inesistente, ferma al 3,5 per cento, ma il governo motiva la sua campagna con le difficoltà a garantire agli immigrati di colore un regolare permesso di soggiorno, che viene concesso solo se si può vantare un impiego fisso. "La forza lavoro africana è ricercata poco o nulla" fanno notare dal dipartimento. "L'unica chance è quella di chiedere asilo, una trafila complicata e lunga, da cui intendiamo scoraggiarli. E poi il nostro è anche un modo per risparmiare sul budget previsto per i rifugiati".

"Migliaia di africani, in cerca di fortuna in Europa, annegano nel Mediterraneo" ammonisce Gnesa. "Anche da questi rischi intendiamo metterli in guardia". Lo spot sembra aver fatto scuola. Altri paesi europei intendono seguire l'esempio elvetico. Pare che l'Unione europea stia collaborando già con la Svizzera per mandarne in onda uno sulla tv pubblica del Camerun. Lo spot per il Congo invece è già quasi pronto.

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Azzurri confusi. Torna in campo Letta.

Retroscena Fedelissimi e «resistenti».
Critiche al progetto: li ricorderemo come i dieci giorni che non sconvolsero il mondo.

(Marco Galluzzo - Corriere della Sera) «Mi viene da pensare a John Reed, al reportage sulla rivoluzione d'Ottobre. Solo che sono i dieci giorni che non sconvolsero il mondo, siamo al flop. Quello di Berlusconi si sta dimostrando un atto disperato, che ha generato solo confusione, rischia di diventare un bolla di sapone».

Angelo Sanza è il decano della Camera, ha collezionato più legislature di tutti, ha la pelle democristiana e l'eloquio molto libero. Non ha ancora lasciato Forza Italia, ma sta per farlo. Assiste al «teatro» dei colleghi azzurri, al terrore dei peones, ai conciliaboli dei dirigenti che temono di perdere il posto, con invidiabile calma: «Io mi diverto, lo avevo detto, tanto caos era prevedibile».
Il caos cui dice di assistere Sanza ha degli elementi concreti: qualcuno ci gode, vedi An e dintorni (il Secolo d'Italia,
a firma Conan: «la montagna di piazza San Babila ha partorito un topolino »); altri negano (Bonaiuti rivolto a Fassino, alla buvette della Camera: «Berlusconi non può certo fare marcia indietro ormai...»); altri ancora dicono che era tutto previsto (Rocco Crimi, ieri mattina, davanti al Cavaliere, spiegando che un partito è come una società, ci sono i debiti e i crediti, i bilanci, non si può chiudere da un giorno all'altro).
La cronaca dice che Forza Italia al momento non si scioglie più, ma il Cavaliere nega sia uno stop. Fini la mette a ridere: «Bella idea geniale...». Berlusconi ribadisce che non c'è nessuno stop: «Il Pdl nascerà, sarà una rete, un contenitore di partiti, modello Ppe». Eppure in piazza San Babila aveva invitato gli alleati a «confluire», non ad aderire. C'è una differenza e sta creando non poca confusione. Forse anche in Giovanardi: ha annunciato l'addio all'Udc, poi ci ha ripensato. Casini lo prende in giro: «Forse ho letto male i giornali».
Ieri mattina il Cavaliere ha riunito 30 persone a Palazzo Grazioli, la vecchia guardia e i volti nuovi, qualcuno li chiama i 40enni. Li ha ascoltati tutti, ha chiesto consigli. Mentre parlava più d'uno pensava ad altro: Gianni Letta, non una parola in oltre due ore di riunione, ma seduto lì davanti a loro in carne ed ossa, la prima partecipazione a una riunione di Forza Italia in 10 anni. Nel caos di Sanza c'è almeno una certezza: «Se Letta segue la cosa esiste un progetto».
Non dice di più Sanza, ma fa capire che c'è del segreto. Riservati sono rimasti i colloqui che nelle ultime settimane l'uomo più fidato del Cavaliere ha avuto con l'uomo più fidato di Veltroni, Goffredo Bettini. Ritorna la suggestione di due grandi partiti che si sfidano ma si strizzano l'occhio, il Pd e il futuro Pdl insieme al governo. I 40enni nel pomeriggio tornano a Palazzo Grazioli, per altre riunioni. Berlusconi li carica come non mai: Fini e Casini «dicono che non tornerò mai a Palazzo Chigi? Può darsi, ma loro non faranno più nulla».
Il clima da materassi è alimentato dai sondaggi di Berlusconi: An poco sopra l'8%, l'Udc al 4,3%, la nuova creatura (qualsiasi cosa sarà) al 34,8%. A tarda sera a Palazzo Grazioli si definiscono le domande che nel week-end saranno sottoposte nelle piazze d'Italia al popolo del centrodestra: il nome del nuovo partito innanzitutto. Sul resto c'è ancora incertezza.

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Il ritorno. Raffa, per ora un dvd e poi la tv. E la Carrà polemizza con Endemol.

(TGCom) Raffaella Carrà è pronta per tornare su Raiuno, a ottobre, con un nuovo programma. Ma prima si toglie qualche sassolino dalla scarpa e attacca (pacatamente e indirettamente) la casa di produzione Endemol. Tutto questo lo fa dalla durante la presentazione di Raffica Raffa, un dvd (e un doppio cd) che in 37 sigle televisive racconta la storia della Raffa nazionale e quindi del costume dell'Italia dagli anni Settanta ad oggi.

'E' un programma che sento come un saluto" dice. ''Voglio prepararlo molto bene. Aspetto che Del Noce mi richiami, e poter firmare il contratto''. Racconta di essere già stata chiamata a luglio da direttore di Rai Uno e di avergli parlato della sua idea di tv, che ''deve essere fatta di idee. Se porto un'idea la lancio, non mi era mai accaduto che mi fosse scippata senza dirmi niente, cambiando il titolo''. Il riferimento è a Il Treno dei desideri, condotto da Antonella Clerici su Raiuno, che la Raffa nazionale dice di ''non vedere per principio''. Ma anche a C'e' posta per te di Maria De Filippi. Immediata la replica della casa di produzione del Treno dei desideri Endemol: "Ci teniamo a precisare che nessuna idea è stata scippata alla signora Carrà, visto che tanto il programma Sogni, da lei condotto, quanto il Treno dei desideri sono entrambi tratti dal medesimo format creato da Endemol France Re've d'un jour, di cui Endemol Italia detiene i diritti per il nostro territorio".

Nel attesa di tornare sul piccolo schermo non esclude un'incursione su La7 a Bombay, ospite di di Gianni Boncompagni e Giovanni Benincasa. Dopo Amore, il programma di due stagioni fa dedicato alle adozioni a distanza, Raffaella sente che ''il rapporto col pubblico e' rimasto sospeso. Mi piacerebbe ricontattarlo''. Anche se, precisa, ''sono per fare un programma ogni due-tre anni, è la teoria contraria a quella di Baudo. Ho più paura che la gente dica 'ancora lei', di 'dove e' andata a finire?''. Non nasconde di essere rimasta molto legata ad Amore, un programma sulle adozioni a distanza ''che e' nella mia anima''. Ma lamenta: ''Sono stata messa in condizione di fare una trasmissione con le briciole. Non da Del Noce. Ho sofferto molto. Non voglio fare la vittima, ma c'era qualcosa di strano. La tv si fa insieme. Forse sono punita perchè dico sempre la verità. Ma voglio andare via avendo un rapporto pulito con la gente''.

In Raffica Raffa si va da Ma che musica maestro a Rumore e Tanti auguri, Ma che serà (anno 1978). Se Raffica andrà bene, potrebbe uscire un altro dvd con i suoi duetti con le grandi star con cui ha lavorato. ''Ho sempre cercato di essere credibile. Non sono mai stata perbenista o buonista, ho ballato con l'ombelico di fuori, per me era naturale. Da anticonformista, negli anni '70 vivevo con un uomo separato con tre figlie. Mia madre neanche voleva che facessi questo mestiere. Quando mi ha vista la prima volta in tv ha chiesto 'ma eri tu quella che ballava?'''. Rivela che non fu Boncompagni a lanciarla in tv ma Giovanni Salvi, 'il terrore degli artisti', che le fece il provino di Io Agata e tu. Gli aneddoti non finiscono: a Milleluci Mina si rifiutò di abbassare le zeppe, nonostante la differenza di altezza con lei. Maga Maghella? ''Mi stava antipatica, era un incubo. Non mi è mai piaciuto fare canzoni che ammiccassero ai bambini, che invece facevano il Tuca Tuca...''. E una 'serata Raffaella' come quella di Celentano, magari prima di Natale? ''Una notte è poco per parlare con la mia gente", risponde. "E poi credo che non avrei lo stesso budget di Adriano''.

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AIDS: il papa ancora contro l'uso del preservativo.


(Chiesa cattiva) A pochi giorni dalla giornata mondiale per la lotta all'AIDS non potevano mancare le esternazioni di papa Benedetto contro le libertà sessuali. In occasione della cerimonia di consegna delle credenziali al nuovo ambasciatore del Lesotho in Vaticano, il pontefice ha ribadito l'assoluto divieto ai rapporti fuori dal matrimonio.

Ratzinger ha confermato la linea dura della chiesa contro l'uso del preservativo, che previene le malattie sessuali, se usato in modo corretto, con un'efficacia del 100%. Lo stesso concetto era stato espresso lo scorso dicembre al precedente ambasciatore del povero stato africano.

Il Losotho è uno dei paesi con il più altro tasso di infezioni da HIV del mondo: è sieropositivo oltre il 30% della popolazione e il 38% è cattolico. Questa situazione provoca forti danni anche all'approvigionamento alimentare a causa della scarsità di manodopora. Come se non bastase, la siccità ha dannegiato il recente raccolto di mais e si stima che il 20% della popolazione avrà bisogno di aiuto per riuscire a sfamarsi entro i primi tre mesi del 2008. Su questo il papa non ha detto nulla.

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Videoart Yearkbook 2007, a Trento i migliori video italiani.

Videoart Yearbook 2007(Artsblog) Giovedì 29 e venerdì 30 a Trento la seconda edizione del meglio della videoarte italiana realizzata tra l’autunno 2006 e la primavera 2007.

Videoart Yearbook 2007, è un progetto di Renato Barilli, nato dalla collaborazione della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento con il Lab_unitn e con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi della città. La rassegna propone i video selezionati uno di seguito all’altro in maniera continuativa e concentrata.

Gli autori selezionati sono Rebecca Agnes, Alessandro Ambrosini, Andreco, Caterina Arcuri, Marco Belfiore, Riccardo Benassi, Bertocchi & Kolko 2, Blu, Angela Buccino, Stefano Cagol, Annalisa Cattani, Elmerico Cetronio, Andrea Contin, Cuoghi Corsello, Giulio De Mitri, Paola di Bello, Daniela Di Maro, Michael Fliri, Michela Formenti, Patrizia Giambi, Giannotti & Schaider, goldiechiari, Sabina Grasso, Alberto Guidato, Giovanni Kronemberg, Domenico Mangano, Francesca Maranetto Gay, Tommaso Meles, Moio & Sivelli, Nark BKB, Massimiliano Nazzi, Stefano Pasquini, Gabriele Pesci, Roberta Piccioni, Giovanna Ricotta, Mili Romano, Anna Rossi, Saul Saguatti, Angelo Sarleti, Felice Serreli, Elisa Sighicelli, Pierfrancesco Solimene, Diego Zuelli, Italo Zuffi.

Videoart Yearkbook 2007, Università degli Studi di Trento, Facoltà di Lettere e Filosofia, Trento, 29 e 30 novembre dalle ore 16.00.

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Natale all'Auditorium: villaggio di Roma Neve e concerti al Parco della Musica.

(06 blog) Come di consueto con l’arrivo delle festività l’Auditorium si trasforma in un piccolo villaggio natalizio, tra mercati, concerti e divertimenti.

Tona infatti la manifestazione “Natale all’Auditorium” che, a partire dall’8 dicembre e fino dopo all’Epifania, trasformerà il Parco della Musica nel “Villaggio di Roma Neve”. In programma, come da tradizione, il coro di Voci Bianche dell’Accademia di Santa Cecilia nel Foyer Sinopoli, che si esibiranno il 10 dicembre.

Diventata famosa in questi anni, la pista di ghiaccio della cavea (aperta tutti i giorni fino al 3 febbraio) dove pattinare con Babbo Natale, molto amata dai bambini. Per i grandi invece allestita una vasta area pedonale tra alberi di Natale e casette di legno. In programma spettacoli, gastronomia, marionette, clown, mostre mercato e molto altro. La musica è ovviamente una parte importante del programma e occupa ampi spazi negli spettacoli con eventi musicali internazionali.

Tra gli ospiti della manifestazione, Peppe Servillo, Mimmo Ciaramella, Fausto Mesolella (Avion Travel), Simone Cristicchi, Lucio Dalla (solo il 5 gennaio) e Alessia Tondo. Non poteva mancare inoltre il classico Babbo Natale pronto a farsi immortalare in foto con le famiglie tra le mura della sua casa.

Per informazioni: 06-80241281 (06-80241705 per la pista di ghiaccio)
website: www.auditorium.com

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La busta sorpresa col "Nudo" desnudo...

(Dagospia) Non sappiamo se i padroni della Edizioni Alfa di Roma sono padri o nonni di bambini, ma se lo sono poveri figlioletti e poveri nipotini. A meno che, si capisce, i signori non riservino i loro prodotti solo ai figli e ai nipoti degli altri. Guardandosi bene dal rifilare alla propria prole la loro merce. Tipo le «buste sorpresa», che possono riservare sorprese a dir poco sgradite. Soprattutto ai genitori. Andate in edicola, cercate lo scaffale dei bambini, scegliete tra i giornalini una «Busta magica», edizioni Alfa srl, via Sabina 22, Roma. Colori sgargianti. Disegni di bambole, palloncini, girandole, pentoloni, trombette, stelline, trottole e orsacchiotti. Cosa siete indotti a immaginare? Ovvio: nella busta ci sono un mucchio di giocattoli, magari a poco prezzo ma giocattoli, per i più piccoli. Lo dice anche la frase stampata bella grossa: «Tante sorprese e tanti giochi per i tuoi divertimenti!!!».
Walter Nudo per Eva Tremila
I tre punti esclamativi scappano invece all'apertura dell'involucro. Dove, insieme con due o tre cianfrusaglie, cosa c'è? Un poster gigante di Walter Nudo. Titolo: «A tu per tu con l'uomo e il naufrago dell'isola». Bel colpo: padri, madri, nonni e maestre cercano di spiegare ai bambini che devono stare alla larga non solo dalla violenza ma anche da una certa spazzatura televisiva e l'«orsacchiotto» della busta sorpresa è un «velino» tatuato dai bicipiti oliati, fotografato discinto in formato gigante.

Si scopre così che il fusto più amato dalle parrucchiere «sognava di diventare un cantante famoso», aveva «un look trasandato» con «jeans sfilacciati pieni di buchi », ha vissuto a Los Angeles dove «dovette lavorare sodo» facendo «lo spogliarellista », «probabilmente non era in regola col permesso di soggiorno, così la polizia lo arrestò» e «nel 1994 fu eletto "L'uomo più bello del mondo"». Che figo! Perché mai, con un idolo così, un bambino dovrebbe sognare di diventare ingegnere, avere i pantaloni senza buchi, «lavorare sodo» sui sussidiari e crescere pensando che nella vita occorre avere le carte in regola?

E via così. Sotto l'ammiccante titolo «Storie di Nudo» si scopre che l'uomo fu «per otto mesi ospite fisso al Maurizio Costanzo Show » (wow!), venne scelto da Maria De Filippi nel ruolo di «postino in bicicletta» in C'è posta per te (wow!), ha sposato una ballerina, è comparso «nel cast della soap opera Un posto al sole e Beautiful » ed è stato il vincitore, «con un plebiscito», dell'Isola dei famosi. Wow! Come non sognare di diventare un «velino»? Non manca il cenno al sesso sull'isola. «Premesso che lì, sessualmente, era un disastro, forse con Barbara Chiappini: bella e di poche parole, dice, prudente, Walter e aggiunge "In una donna cerco la complicità. Vorrei una storia d'amore come quella di Carmen Russo e Paolo Turchi"».

Punteggiatura a parte, se proprio non trova il modo per procedere contro certi giornalisti-camerieri che negli anni si sono genuflessi ai piedi dei politici di riferimento, l'Ordine dei Giornalisti che richiama sempre la «Carta di Treviso» e ha radiato Giampiero Mughini per una pubblicità, non ha niente da dire neppure sulla collega Alessandra Circi, la «fatina » che firmava come direttore responsabile la «busta sorpresa » col Nudo desnudo? E gli editori, non hanno nulla di cui scusarsi?

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Forum delle Culture, Napoli perde ancora.

La sconfitta Dopo Expò e America’s Cup, un’altra esclusione. L’edizione 2010 assegnata a Valparaiso (Cile) Oddati: «Però restiamo in corsa per il 2013».

(Paolo Cuozzo - Il Corriere del Mezzogiorno) Napoli non ce la fa. Il Forum delle Culture del 2010 si farà a Valparaiso, in Cile. Un flop che arriva nel giorno in cui a Parigi, Romano Prodi, la sindaca di Milano, Letizia Moratti, e il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, illustravano la candidatura del capoluogo lombardo per l’Expo 2015. Un flop, dunque. Che al Comune di Napoli hanno cercato di mitigare in ogni modo. Anche perché la notizia che l’assessore alla Cultura, Nicola Oddati ha dato per ufficiale solo ieri con tanto di comunicato stampa (mentre la Iervolino dichiarava che «è una bella sfida ma incrociamo le dita, io non ci dormo la notte»), a Barcellona era ufficiale già dall’altro ieri sera quando la più importante agenzia di stampa in lingua spagnola del mondo, la «Efe», annunciava alle 21.52 la scelta di Valparaiso come sede del Forum 2010. Eppure a palazzo San Giacomo continuavano a dire: «Napoli è in corsa». Possibile che al Comune nessuno sapesse nulla? Ora invece dicono: «Siamo in corsa per il 2013». Ma non è proprio così. Perché il Forum del 2013, tecnicamente, non è ancora assegnabile. Allo stato, infatti, lo statuto della Fondazione di Barcellona, che stabilisce la sede dei Forum, non prevede l’assegnazione di due edizioni di fila (2010 e, appunto, 2013). E così, a meno di sviluppi positivi nei prossimi giorni, dal 4 all’8 dicembre prossimo, a Monterrey, dove si sta svolgendo il Forum 2007, si formalizzerà solo la candidatura di Valparaiso. Poi basta. A Napoli toccherà attendere.
E sperare. Anche se Oddati continua a ripetere: «In questa occasione è stato ribadito l’apprezzamento per il progetto della città di Napoli, che resta comunque la più accreditata per lo svolgimento del Forum 2013. E il mio non è solo un auspicio, abbiamo impegni scritti sia noi che il governo italiano». E non solo. Perché sempre Oddati ha sostenuto che «a chiedere la candidatura di Napoli per il 2010 è stata direttamente la Fondazione». Strano. Soprattutto perché navigando sui siti internet si leggeva un po’ ovunque che, oltre a Valparaiso, erano candidate Chicago (Usa), Amsterdam (Olanda), Fukuoka (Giappone), Alexandria (Egitto), Suwon and Gwangju (Korea del Sud), Santiago del Cile (Cile), Budapest (Ungheria) e Durban (Sud Africa). Insomma, Napoli era tutt’altro che da sola e in pole position. Malgrado i rappresentanti della Fondazione di Barcellona, nell’incontro di domenica scorsa alla Regione con Bassolino e con Anna Bottiglieri, capo di Gabinetto del ministro Rutelli, e nei sopralluoghi a Bagnoli (sempre Bagnoli) e alla Mostra d’Oltremare, continuassero a dire: «Todo bien». Sarà. Evidentemente, però, troppo «bien» non è andata. Perché Valparaiso, con i suoi spazi enormi e i pochi lacciuoli urbanistici, ha battuto Napoli. Senza storie. Nonostante l’assessore alla Cultura sostenga ora che «pur dichiarandoci disponibili, l’eventualità del 2010, così ravvicinata nel tempo, non ci avrebbe consentito di completare alcuni interventi rispetto al progetto su cui siamo impegnati da mesi». Parole che fanno a cazzotti con quelle della Iervolino, che appena domenica dichiarava: «Mi piacerebbe congedarmi da sindaco con questo regalo per Napoli». Invece toccherà, forse, al suo successore.

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Che ci facciamo in Second Life? Nuove amicizie e molto shopping.

http://www.flickr.com/photos/saschapohflepp/1230445144/
(Panorama) Mentre anche le università italiane iniziano a muovere i primi passi nei mondi virtuali (presto due studenti della Sapienza discuteranno la tesi di laurea su Second Life), arriva un studio che smentisce molti timori che circondano il metaverso più chiacchierato (e criticato) del momento. Alla base della ricerca c’è il tentativo di spiegare perché mai SL piace tanto. In fondo non c’è nessun mostro da uccidere, scopo da raggiungere o punteggio da accumulare. Certo, c’è molto sesso virtuale e gioco d’azzardo. Ma non sembra essere questa la principale motivazione a spingere i residenti a fare log-in ogni giorno. Dal sondaggio condotto da due ricercatori tra oltre 650 residenti è emerso piuttosto che le attività più coinvolgenti sono lo shopping e la socializzazione. Solo il 13,6% dei residenti ha dichiarato di praticare “spesso” o “sempre” cyber-sesso; mentre una risicata minoranza (2,2%) frequenta regolarmente i casino. Nella maggior parte dei casi, invece, i residenti sono per lo più interessati a fare nuove amicizie, teletrasportarsi insieme per scoprire nuovi angoli e isole, al limite flirtare un po’. Molto gettonato anche lo shopping, per personalizzare e rendere più attraente l’avatar personale. E così aumentare le chance di socializzazione, senza per forza voler andare oltre.

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Uso del preservativo: quante regole rispettiamo?

preservativi(Queerblog) Preservativo sì, preservativo no, preservativo cosa, preservativo chi sei. Tanti sono i dubbi che attanagliano il giovane ragazzo e la giovane ragazza italiana. Tutti dicono: è importante! Bisogna usarlo! Ti protegge!

Grazie, amici miei, ma prima di tutto mi vergogno come un ladro a comprarli anche solo dal distributore (non io, parlo per una fetta di pubblico che capisco e comprendo), se faccio le prove a casa per capire come si usano li spreco e sono soldi (tanti, troppi) e soprattutto non ho la più pallida idea di come si usi come si deve.

Ciò che non si conosce fa paura e a fare i paurosi solo dal lato meno pauroso della medaglia si rischia la pellaccia. Poi c’è chi ignora sistematicamente il problema, ma è un’altra questione. Proviamo a testare oggi quante regole rispettate del decalogo sull’uso sicuro del preservativo fornito da un importante centro MTS italiano. Con a seguire il sondaggio dedicato.

Alcune regole sembreranno banali, ma nulla è banale come sembra, ve lo dico perchè nella mia giovane vita ne ho veramente sentite di ogni. Ecco le regole, che saranno valide solo se rispettate nella loro completezza:

1. Usare il preservativo con tutti i partner, in particolare con quelli occasionali o conosciuti da poco, nei rapporti vaginali, nei rapporti orali e nei rapporti anali.
2. Usare preservativi in lattice con il serbatorio in punta: occhio alla data di scadenza!
3. Indossarlo quando il pene è in erezione, dall’inizio fino alla fine del rapporto.
4. Far scorrere il preservativo lungo il pene fino alla radice tenendo premuto il serbatoio per evitare che si formino delle bolle d’aria
5. In caso di nuovo rapporto lavarsi con cura e usare un nuovo profilattico.
6. Usare solo lubrificanti a base d’acqua.
7. Non esporre i preservativi a fonti di calore (cruscotto dell’auto, tasca dei jeans)
8. Non aprire la confezione con i denti o le forbici per non danneggiare il preservativo
9. Non usare mai due preservativi (uno sopra l’altro). Se non vi sentite sicuri evitate di usare quelli troppo sottili.
10. Subito dopo il rapporto, estrarre il pene ancora eretto (se resiste...) tendendo stretto il bordo del profilattico con due dita.

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