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domenica 20 gennaio 2008

A Modena per il Giorno della Memoria si proietta la 'Shoah'.

(Modena 2000) Un dibattito pubblico con la presentazione di spezzoni del film "Shoah", incontri con ex internati, mostre fotografiche e il "Treno per Auschwitz" che porterà gli studenti delle scuole superiori di Modena e provincia a un toccante incontro con uno dei più grandi orrori della storia del Novecento.
Sono numerose, a partire da lunedì 21 gennaio, a Modena e provincia, le iniziative per celebrare la Giornata della Memoria, istituita per non dimenticare il genocidio nazista di ebrei, zingari, omosessuali e perseguitati politici durante la Seconda guerra mondiale. La Giornata si celebra il 27 gennaio, perché fu il 27 gennaio di 63 anni fa che le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, arrivando presso la città polacca di Oświęcim, nota con il nome tedesco di Auschwitz, scoprirono il campo di sterminio e liberarono i pochi superstiti.

Il programma completo degli appuntamenti per la Giornata della Memoria è on line sul sito web del Comune di Modena (www.comune.modena.it) o dell'Istituto storico di Modena (www.istitutostorico.com). È stato definito dal Comitato comunale permanente per la memoria e le celebrazioni, composto da Comune e Provincia di Modena, in collaborazione con Istituto storico, Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, Fondazione ex Campo Fossoli, Fondazione Villa Emma, Università degli studi di Modena e provincia, Confederazione associazioni combattentistiche di Modena, Ufficio scolastico provinciale e Circoscrizioni.

Lunedì 21 gennaio alle 9.30, all'aula magna della Facoltà di Lettere e filosofia in largo Sant'Eufemia 129 è in programma "Il racconto del testimone, voci della Shoah", incontro rivolto agli studenti universitari e degli istituti superiori in partenza per Auschwitz. L'incontro si aprirà con i saluti delle autorità: il sindaco Giorgio Pighi, il rettore dell'Università Giancarlo Pellicani, la presidente della Comunità ebraica Sandra Eckert. Dopo l'introduzione di Claudio Silingardi, direttore dell'Istituto storico, interverrà Floriano Sessi dell'Università di Mantova per presentare un estratto del film "Shoah" di Claude Lanzmann: il documentario, di oltre 9 ore, raccoglie testimonianze originali di sopravvissuti all'Olocausto e di ex nazisti, ed è distribuito in Italia in dvd da Einaudi. È infatti grazie alla collaborazione del Punto Einaudi di piazza Mazzini a Modena che è stato possibile ottenere l'autorizzazione alla proiezione pubblica di parti del film. Sempre lunedì mattina, alle 8.30 alle scuole Lanfranco di via Valli 40, gli studenti delle scuole medie della Circoscrizione 3 incontreranno Gilberto Salmoni, ex internato a Fossoli e a Buchenwald.

Martedì 22 gennaio
alle 21 l'appuntamento è nell'aula magna del Liceo Muratori in viale Cittadella 50, per un incontro con gli studenti in partenza per Auschwitz e le loro famiglie. Dopo il saluto del sindaco interverranno la dirigente scolastica Rossella Bertoni, il presidente della Fondazione ex Campo Fossoli Francesco Berti Arnoaldi Veli e l'assessore all'Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè. Nel corso della serata, coordinata dalla responsabile culturale della Fondazione ex Campo Fossoli Silvia Mantovani, saranno proiettati il documentario "Un treno per Auschiwitz 2007" realizzato da Trc e alcuni cortometraggi tratti dal video-dizionario della Shoah - volume 1. Mercoledì 23 gennaio alle 10, nell'atrio centrale dell'Università in via Università 4 ci sarà la deposizione delle corone alla lapide che ricorda docenti e studenti perseguitati a causa delle leggi razziali e alla lapide dell'internato militare Giovanni Russo. La sera alle 21 alla Polisportiva 4 ville di Villanova, in via Barbolini 7, Armando Gasiani racconterà la propria prigionia nel campo di sterminio di Mauthausen, nell'incontro a cura della Circoscrizione 4.

La mattina di giovedì 24 gennaio alla Tenda di viale Molza andrà in scena lo spettacolo di canti e poesie "Nie mehr! (Mai più!)" realizzato dagli alunni della scuola media Paoli, aperto al pubblico e agli studenti delle scuole medie con ingresso gratuito, a cura della Circoscrizione 1. Sempre il 24 gennaio inaugura nella Sala delle Mura in via della Conciliazione a Castelnuovo la mostra di cultura ebraica "Il popolo del libro", curata da Anna Coen e Paolo Battaglia del Fotomuseo "G. Panini" con la collaborazione della Comunità ebraica, che resterà aperta fino a martedì 29 gennaio.

Dalla stazione ferroviaria di Carpi partirà poi, venerdì 25 alle 15, il treno che porterà gli studenti delle scuole medie superiori a Cracovia - Auschwitz. A salutarli ci saranno Francesco Berti Arnoaldi Veli, presidente della Fondazione ex Campo Fossoli, Enrico Campedelli, sindaco di Carpi, Paola Manzini, assessore regionale all'Istruzione e formazione professionale, Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, Sandra Eckert, presidente della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia e i presidenti delle Fondazioni bancarie.

Venerdì 25 gennaio si rinnova poi, alle 16, la consuetudine del Consiglio provinciale straordinario, che quest'anno è in programma a Montese per valorizzare il contributo dato dalle popolazioni montane, dai parroci e dai partigiani al salvataggio degli ebrei. Al Consiglio, che si terrà nella sala consiliare del Palazzo comunale di Montese, parteciperà il sindaco di Montese Carlo Castagnoli. Dopo l'introduzione del presidente del Consiglio provinciale Luca Gozzoli interverranno Francesco Berti Arnoaldo Veli, presidente della Fondazione ex Campo Fossoli, il giornalista e scrittore Walter Bellisi e i rappresentanti dei gruppi consiliari. Le conclusioni sono affidate al presidente della Provincia Emilio Sabattini.

Sabato 26 gennaio al teatro Comunale di Modena in Corso Canalgrande è in programma il "Concerto della Memoria" con musiche dei compositori israeliani Arik Shapira e Joseph Bardanas e dell'italiano Luciano Chailly, canzoni Yddish e Klezmer eseguite da studenti e musicisti israeliani e palestinesi. Il concerto è promosso dall'associazione Amici della Musica di Modena, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Modena e la Comunità ebraica. Sempre sabato sera, al teatro Comunale di Carpi, si terrà invece lo spettacolo "Soluzione Finale", tratto da"In quelle tenebre" di Gitta Sereny, con Roberta Biagiarelli e Filippo Plancher, la regia di Franco Brambilla e la consulenza alla drammaturgia di Giovanna Guaitoli. Lo stesso spettacolo andrà in scena a Formigine domenica 27 al teatro Incontro di Corlo in via Battezzate 72.

Domenica 27 gennaio gli appuntamenti sono alla Sinagoga di Modena in piazza Mazzini e alla Fondazione villa Emma a Nonantola. Alla Sinagoga, alle 17.30, ci sarà una lettura di salmi e una preghiera in ricordo dei deportati, mentre alla Fondazione Villa Emma ragazzi e ragazze delle scuole proporranno, dalle 17.45 con la regia di Ivan Andreoli, "..... si sta avvicinando l'inverno e avrò tante memorie", con testi di Mario Rigoni Stern, Primo Levi e altri testimoni del Novecento, scelti da Antonietta Notarangelo, Claudia Terzi e Fausto Ciuffi.

Il programma della Giornata della Memoria è stato realizzato con la collaborazione di Istituto storico di Modena, Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, Fondazione ex campo Fossoli, Fondazione villa Emma, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Confederazione associazioni combattentistiche di Modena, Ufficio scolastico provinciale. Per informazioni: Istituto storico di Modena, via Ciro Menotti 137, 059 219442, istituto@istitutostorico.com. Altre iniziative specifiche sono in programma in numerosi comuni della Provincia di Modena, come da programma pubblicato sul sito www.istitutostorico.com

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Carnevale. Sfilate, eventi e varia umanità... si parte.

Venezia
(Style) Sarà un carnevale da sentire, vedere, gustare, toccare, immaginare, che investe i cinque sensi più uno, la mente, da scoprire vagando per i sestrieri quello in programma da venerdì 25 gennaio a martedì 5 febbraio 2008 a Venezia.

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Viareggio
Il 20-27 gennaio e il 3-5-10 febbraio sfilano sul grande palcoscenico dei viali a mare di Viareggio le costruzioni in cartapesta dei carri allegorici, le mascherate in gruppo, i complessi e la banda. Ma è ricchissimo anche il programma di appuntamenti tra feste rionali, veglioni in maschera spettacoli e cultura.

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Cento
Inizia domenica 20 gennaio e prosegue anche nelle giornate 20 - 27 gennaio e 10-17-24 febbraio a Cento (Ferrara), uno dei Carnevali più famosi e coinvolgenti d’Europa, primo carnevale al mondo gemellato dal 1993 con il di Rio de Janeiro. Slogan di quest'anno Eccessi in maschera. Tra le madrine Jo Squillo.

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Ivrea
Da domenica 20 gennaio a martedì 5 febbraio a Ivrea un ricco calendario di appuntamenti culmina nella storica battaglia delle arance che trae origine da una consuetudine (malvista dal popolo) di origine medievale: il feudatario donava una pignatta di fagioli alle famiglie povere che, per disprezzo, li gettavano per le strade. Sostituiti i fagioli con le arance nell'Ottocento, lo scontro si svolge nelle principali piazze della città.

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Foiano
Il Carnevale di Foiano è il più antico Carnevale d'italia (nasce nel 1539). Quattro i rioni che si battono per la vittoria. Per quattro domeniche consecutive (dal 20 gennaio al 10 febbraio) Foiano sarà al centro dell'interesse di cittadini e appassionati per vedere i suoi carri ( conservati gelosamente nel più stretto riserbo fino alla giornata di inaugurazione), partecipare alle molte manifestazioni collaterali, godersi la musica delle bande invitate alla festa.

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Putignano
E' programmata per le 15 di domenica 20 gennaio la prima sfilata di carri del Carnevale di Putignano, che, sul piano organizzativo e sociale,è a tutti gli effetti una Festa nel senso antico del termine: l’intera comunità contribuisce in diversa misura a produrre uno spettacolo nuovo ogni anno che rinnova una tradizione antichissima e ancora vitale.

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Busseto
Domenica 20 gennaio 2008 si alzerà il sipario anche sulla 127esima edizione del Fantasmagorico Carnevale della Risata di Busseto (Parma) : carri giganti, Gormiti Show e il concorso “Peppone e Don Camillo” tra gli eventi clou di quest'anno.

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I Premi Ubu per il teatro 2007. L'edizione del trentennale al Piccolo Teatro Studio di Milano.

Claudio Cirillo in un momento dello spettacolo "Le cinque rose di Jennifer" di Annibale Ruccello".

(Claudia Logoluso - La Voce) Arturo Cirillo, attore napoletano e regista intellettuale che conosce l'arte del riso: premiato due volte negli ultimi due anni partecipando alla medesima cerimonia, presenterà la trentesima edizione del Premio Ubu 2007 che si svolgerà al Piccolo Teatro Studio di Milano lunedì 21 gennaio, alle 18.30 con ingresso libero. Il Premio Ubu, fondato nel 1979 dal critico Franco Quadri, è considerato il riconoscimento più importante di teatro in Italia che segnala gli avvenimenti fondamentali dello spettacolo sul palcoscenico.

Sarà al solito una festa per gli appassionati con la presenza di molti teatranti venuti anche da lontano per appoggiare i vincitori che anche quest'anno, secondo una consuetudine poco italiana ma consueta agli Oscar, pioveranno a grappolo su qualche spettacolo, non essendo certo controllabili i cinquanta critici che hanno partecipato al ballottaggio finale seguito alla prima votazione, sempre per posta. E nella serata verrà anche presentato il nuovo Patalogo, l'annuario del teatro italiano che ha lanciato la manifestazione, oltre 400 pagine splendidamente illustrate per festeggiare il suo trentesimo numero.

51 i critici che hanno esaminato i partecipanti e tra loro sono stati scelti coloro che proprio lunedì sera gareggeranno per ricevere il riconoscimento di miglior regista, migliore novità, migliore attrice protagonista e tanto altro ancora.Insomma una serata che si preannuncia ricca di personaggi importanti e in cui potremo avere modo di conoscere le nuove stelle dello spazio teatrale, anche perché, dopo tre decenni di puntuale presenza, di attento reperimento di quanto di più vivo accada sulla scena italiana ed europea, Premio “Ubu” come premio e "Il Patalogo" come rivista-annuario hanno finito col costituire un punto di riferimento per tutti coloro che si interessano di teatro, unico nel suo genere non solo in Italia ma anche in Europa.

I Premi Ubu per il teatro 2007
Cerimonia del Trentennale
Piccolo Teatro Studio di Milano
Lunedì 21 gennaio ore 18.30
Ingresso libero
Per informazioni: www.ubulibri.it

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A Bitonto il debutto di Angela Finocchiaro in 'Miss Universo'. Tutte le date del tour.

(Anna de Marzo - Puglialive) Uno, due, tre ma molto di più i personaggi che la bravissima Angela Finocchiaro porta in scena al Teatro Traetta di Bitonto, Miss Universo per la regia di Cristina Pezzoli, da sola per circa 100 minuti senza interruzione, senza neanche prender fiato con la sola mimica facciale e corporea (che tanto la caratterizza) ed il cambio della tonalità della voce, il tutto per parlare di Laura, donna depressa sull’orlo di una crisi nervosa e fisicamente anche sull’orlo di una finestra che tenta il suicidio.

La Finocchiaro con la sua interpretazione recitativa ma soprattutto con la sua intelligenza ama calcare il palcoscenico portando personaggi disperati e tormentati ma con quel pizzico di autoironia tanto da sdrammatizzare e trascinare lo spettatore alla risata.

Un palcoscenico scarno dove il solo gioco di luci sembra offrire il movimento e lei con pantaloni e casacca sblusata, incarna tutte quelle donne sulla soglia della cinquantina single “per colpa degli altri” ipocondriache, insicure tanto che per paura della disapprovazione preferiscono perdere pezzi di sé stessi, e aumentare sempre più la propria disistima.

Il tutto accade un giorno in uno studio di un dermatologo, medico di Laura che ritarda all’appuntamento con la sua paziente.
Nell’ attesa Laura fa un viaggio imprevisto con la sua mente e scopre con sorpresa che è una donna divisa in due, perche un’altra sé stessa la guarda e la giudica, come se fosse all’esterno del suo corpo, e tenta di smuoverla da quella sua eterna insicurezza, provando a farle capire che le sue non sono malattie ma solo fobie e cerca di spronarla a non trovare scuse per non avere un uomo accanto a sé.
Nel frattempo altri personaggi anche se sembrano non avere niente in comune, ma solo il finale farà vedere il filo conduttore che li lega, si alternando come un caleidoscopio sul palcoscenico e un gioco più grande segnerà per sempre non solo il loro destino, ma anche quello dell’intera Umanità.

Così un medico ”idiota” che tenta inutilmente di mettersi in contatto con l’antennista perché il suo VHS non funziona e non può registrare le puntate di un documentario storico, tarda all’appuntamento con la sua paziente.
L’antennista, che doveva andare dal medico, Davide Moretto di Cesano vince ad un Gratta e Vinci e vuole dare un cambio alla sua vita ma nel frattempo di domanda perché proprio lui ha vinto, lui che non ha fatto proprio niente per meritarlo e rivolge il suo interrogativo, questa sua preghiera a Dio.

Dio incarna non l’essere supremo della creazione ma bensì un manutentore dell’Universo, stanco di correre da una parte all’altra, con le scarpe antinfortunistiche luminose, per aggiustare quello che nel frattempo durante l’eternità si danneggia.
E così mentre una galassia sta per collassare e vanno a lamentarsi da lui gli dei degli universi potenziali, quelli che agiscono con il …si potrebbe fare … si potrebbe desiderare e …si potrebbe dire, Dio sente la voce di Davide Moretto che come un tormentone lo assilla con la sua domanda : “Perché proprio io ho vinto al Gratta e Vinci?”.
Nel frattempo Laura dialoga con sé stessa e scopre forse che la causa della sua vulnerabilità è stata sua nonna che le raccontava, paragonando la sua nipotina alla storia dell’uccellino che non sapeva cantare e veniva allontanato da tutti, l’unico ad apprezzarlo un rospo più stonato di lui.

Ma Laura le chiedeva : “Perché nonna per incoraggiarmi non mi racconti la storia del brutto anatroccolo?” - e lei dal canto suo rispondeva : “A questo mondo c’è posto per tutti ma un conto è generare aspettative”.
Le parole feriscono più di una spada e quelle della nonna ferirono nel profondo l’animo di Laura portandolo in uno stato di angoscia, rendendola vulnerabile e schizofrenica.

Ma grazie agli dei degli universi paralleli che impersonano : il dio dell’occasione da prendere al volo, della verità tutta , dell’indipendenza del parere altrui, del sapersi immaginare un’altra vita e dell’amore ideale, la sua vita prenderà un’altra strada.
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Tutte le date del tour

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A Milano. Exister – danzare nel silenzio, dieci risposte per una sola domanda.

(Panorama) Nell’ambito della prima edizione della rassegna milanese Exister – danzare nel silenzio (in scena dal 15 gennaio al 28 aprile), Panorama.it ha raccolto l’ideologia coreutica dei dieci protagonisti della danza contemporanea internazionale (e della manifestazione meneghina). Abbiamo formulato una domanda uguale per tutti, a partire dal titolo della manifestazione: Che rapporto c’è tra le parole “esistere”e “danzare”? Ciascun coreografo ha contribuito a dare la propria visione di un’arte che non accetta più di “restare nel silenzio” e che lancia una nuova sfida alla contemporaneità. “Esistere vuol dire esprimere qualcosa” spiega ad esempio Guillermo Botelho (Alias Compagnie) “Chi non esprime è un corpo senza significato. La mia forma di espressione è la danza. E l’improvvisazione è lo strumento più affilato che conosco per esprimere cosa sono veramente”.

Ha tratti che sembrano mutuati da Sartre, invece, il pensiero di Nigel Charnock: “Tutto ciò che esiste è ciò che accade. Esserci è accadere. La maggior parte di noi vive nell’utopia di essere un individuo completamente separato dal mondo che lo circonda. In realtà nessuno di noi è completamente libero di compiere le proprie scelte. La danza è movimento immobile e il suono è silenzio che suona. Questo è tutto ciò che esiste ed è ciò che sta accadendo per ognuno di noi”.

La creatività nasce dalla riflessione, dal silenzio e si trasforma in danza e in azione per Bruno Catalano (compagnia PiccoliProduction), che dice: “Spesso il silenzio accompagna le nostre prove. Il silenzio permette di capire cosa è necessario. Ci si muove se si ha una ragione per farlo o semplicemente se si ha la voglia di farlo. Il silenzio sottrae alla danza quello che non è necessario dichiarare, ma far soltanto supporre. A volte il silenzio lascia tracce indelebili, solchi profondissimi. È da queste fessure che noi proviamo a comprendere la nostra contemporaneità, è da questi spiragli che noi traiamo spunti per i nostri passi di danza, per essere nel mondo, per esistere”. Un’idea simile viene da Roberto Zappalà (compagnia Zappalà Danza): “Credo sinceramente che voler gridare la propria esistenza non sia sempre necessario. Basterebbe essere coerenti con se stessi e solo eccezionalmente manifestare con forza le proprie idee, la propria identità, presenziare gli spazi, puntare all’onestà di un corpo da accettare con i limiti che lo caratterizzano, nella continua ricerca della migliore azione tra quelle possibili. Questa è la mia idea di esistenza” dice il coreografo “questa è la mia idea di contemporaneità, la mia idea di danza”. Sono parole che sembrano distillate da antichi proverbi zen. Mentre Lisbeth Gruwez sceglie di prendere in prestito le parole di Ezra Pound: “Il silenzio è la quarta dimensione, il potere della bestia selvaggia”. La carellata prosegue con Laila Diallo: “Secondo me esistere, oggi, significa trovare la propria strada passando attraverso i valori della coerenza, i riferimenti personali e l’influenza di ciò che ci circonda. La natura fluida, costantemente in mutazione di tutto questo, è qualcosa non molto distante dalla danza”.

Elegante e impietosa, dice Ariella Vidach: “Apprezzo gli artisti che esprimono con la loro arte l’impegno verso il rinnovamento del linguaggio, proponendo attraverso visioni contemporanee quelle forme che il tempo a volte consuma. La danza in Italia non ha la voce che merita, è trascurata, ignorata, ma la tensione verso questa forma d’espressione sembra non voler abbandonare i cuori e le menti di chi la pratica e di chi la segue. La difficoltà che si incontra nel praticare quest’arte, non deve influire sulla tensione e la passione che induce a creare. Sarebbe senz’altro il silenzio più tragico. Se la situazione attuale non ci fa parlare è giusto, anche sussurrando, urlare il desiderio e la voglia di raccontare il nostro tempo. È più facile sopportare il silenzio di chi non può parlare che quello terrificante di chi non ha più niente da dire”.

Non hanno paura di andare contro corrente Michael Bugdahn e Denise Namura della Compagnie à fleur de peau. Il loro pensiero si può riassumere nell’antico monito: Apri la bocca solo se sei sicuro che quello che dirai è più bello del silenzio. “Ci siamo ispirati proprio a questa frase” dicono “Quando noi artisti creiamo, pensiamo che sia il senso a far esistere la nostra danza e noi con e per lei. La contemporaneità” aggiungono “non dovrebbe obbligatoriamente essere un obiettivo o una qualità. Troppo spesso non si fa che riprodurre il “contemporaneo” di un’epoca passata, il vuoto. Forse non è una visione dell’arte esattamente alla moda, ma essere alla moda vuole necessariamente dire essere contemporaneo? Il nostro solo obiettivo, la nostra grande emozione, è danzare oggi per esistere sempre”.

La Compagnia Schuko, per dare una definizione di esistenza parte dal Devoto Oli “essere nella realtà, far parte delle cose reali” E aggiunge “Danzare è una cosa reale, il corpo è reale, il peso e la forza di gravità sono reali. Il movimento è reale e danzare per noi è soprattutto muoversi, far circolare energia, spostare aria, creare cambiamento. Della contemporaneità temiamo la stasi che si cela dietro la frenesia e l’anestesia prodotta dalla saturazione dei sensi. Per noi danzare è tenere acceso il motore, produrre realtà più che riprodurla”. E se per loro l’accento è su chi si muove, Juan Diego Puerta Lopez si rivolege invece a chi resta immobile e guarda: “Danzare vuol dire per me esistere, la danza è già un atto di vita, generativo. Ma ogni forma di creazione, ogni opera d’arte ha bisogno di un ascolto, di uscire dall’isolamento creativo altrimenti non avrebbe il confronto necessario con l’ascoltatore, con lo spettatore, che è necessario perché l’opera possa respirare, vivere”.

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Mandiamoli a casa. Chiude Italia.it, Francesco Rutelli non è all’altezza di capire il medium Internet.

(Gennaro Carotenuto) La notizia è facile da riassumere. Nonostante i 45 milioni di Euro stanziati (90 miliardi del vecchio conio), il portalone turistico italia.it voluto da Francesco Rutelli, ammaina bandiera e chiude per manifesta incapacità di metterlo online.

E’ un fallimento che al di là di ogni altra considerazione sullo spreco di denaro pubblico, è simbolico della specificità e rivoluzionarietà di Internet come medium. Non sono i soldi che fanno il successo di un sito Internet, come accade per il cinema o la tv, è la qualità, lo stare sull’onda, all’avanguardia, quello che conta.

Free software, condivisione, creative commons, social network, partecipazione, non consulenze miliardarie agli amici degli amici. Tra l’altro non si riesce neanche a immaginare come spendere 45 milioni di Euro per un sito Internet. Datene 45.000 di Euro a Dario Caregnato, webmaster di Giornalismo Partecipativo e farebbe sicuramente di meglio.

Bisognerebbe chiedere le dimissioni di Francesco Rutelli, perché buttare nella spazzatura 45 milioni di Euro per fare un sito internet e non essere neanche capaci di tenerlo online, dimostra come minimo l’inadeguatezza culturale del ministro e dei collaboratori che si è scelto. Un vero disastro, una catastrofe che segna una stagione, un governo e una legislatura. Questo paese non innoverà mai con i pellegrinaggi a San Pietro e i Papa Day, ma solo con una classe dirigente completamente nuova. Diranno che è demagogico, populista, qualunquista chiedere le dimissioni di Francesco Rutelli (e con Clemente Mastella saltato e Alfonso Pecoraro Scanio giustamente sulla graticola, sarebbe troppo anche per un governo dalle sette vite come quello di Romano Prodi), ma è innanzitutto doveroso. Rutelli non sei all’altezza. Torna a casa!

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Claudio Magris ed un articolo superficialmente troppo frettoloso.

(Fra) Claudio Magris (e le sirene al contrario).

(Bioetica) La premessa sul significato di laicità è abbastanza condivisibile, ma poi Magris parte per la tangente (Il senso del laico, Il Corriere della Sera, 20 gennaio 2008):

È lecito a ciascuno criticare il senato accademico, dire che poteva fare anche scelte migliori: invitare ad esempio il Dalai Lama o Jamaica Kincaid, la grande scrittrice nera di Antigua, ma è al senato, eletto secondo le regole accademiche, che spettava decidere; si possono criticare le sue scelte, come io criticavo le scelte inqualificabili del governo Berlusconi, ma senza pretendere di impedirgliele, visto che purtroppo era stato eletto secondo le regole della democrazia.
Se avesse perso poco del suo prezioso tempo si sarebbe reso conto che nessuno ha preteso di impedire un bel niente. Se dissentire (o sottolineare una scelta come inappropriata) viene giudicata come una imposizione, la sola alternativa è quella di subire in silenzio qualunque azione. Il senato accademico è forse Luigi XIV? Mi è sfuggito qualche passaggio fondamentale della riforma universitaria?
Ma questa doverosa battaglia per la laicità dello Stato non autorizza l’intolleranza in altra sede, come è accaduto alla Sapienza; se il mio vicino fa schiamazzi notturni, posso denunciarlo, ma non ammaccargli per rivalsa l’automobile.
Ma quale sarebbe stata l’intolleranza? Suona ancora più strana la mancanza di una spiegazione approfondita di questo giudizio, anche alla luce della ammissione di Magris della frequente supina sudditanza da parte dello Stato e degli organi di informazione [rispetto alla ingerenza della Chiesa]. Anche Magris è organo di informazione e sarebbe stato apprezzabile una posizione almeno prona - se non altro per spezzare le abitudini.
La conclusione di Magris lascia davvero addosso un senso di sconfitta irrimediabile. Se la protesta contro B16 diventa un ennesimo spauracchio contro il ritorno di Berlusconi, se le uniche ragioni per arginare il malumore prendono la forma della minaccia che potrebbe andare peggio (signora mia), se insomma dobbiamo tapparci le orecchie perché la musica è molesta e insopportabile è ormai ascoltarla - nemmeno qualche minuto in più - se la genuflessione fa bene alla salute, allora smettiamo di sbraitare e porgiamo il collo verso il coltello sacrificale senza agitarci troppo. Tanto è inutile, e il taglio netto è meno doloroso.
Una cosa, in tutta questa vicenda balorda, è preoccupante per chi teme la regressione politica del Paese, i rigurgiti clericali e il possibile ritorno del devastante governo precedente. È preoccupante vedere come persone e forze che si dicono e certo si sentono sinceramente democratiche e dovrebbero dunque razionalmente operare tenendo presente la gravità della situazione politica e il pericolo di una regressione, sembrano colte da una febbre autodistruttiva, da un’allegra irresponsabilità, da una spensierata vocazione a una disastrosa sconfitta.
Mi rimane soltanto un dubbio: chissà se Magris spera nella salvezza divina o in un pezzo di potere temporale. Chissà che non sia deluso in entrambi i casi. I potenti sono spesso molto avari. Meglio ricordarselo.

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Discariche e inceneritori: se chi protesta avesse ragione ad aver paura?

(Panorama) L’ultimo episodio è di lunedì. La magistratura ha sequestrato l’inceneritore municipale di Terni e ha inviato nove avvisi di garanzia, tra cui al sindaco e ai consiglieri di amministrazione della società che gestisce l’impianto, per reati ambientali. I casi di chiusura di strutture per lo smaltimento dei rifiuti, autorizzati ma che si rivelano inquinanti, sono numerosi. Precedenti che a volte giustificano le paure dei cittadini e fanno nascere le proteste.

2 febbraio 2007: i carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) sequestrano la discarica di Timpazzo, vicino a Gela. Stessa sorte per il termovalorizzatore di Montale (Pistoia), chiuso per fumi non a norma nel luglio 2007. Sigilli nell’agosto 2007 anche alla discarica comunale di Trapani e nell’ottobre 2006 a quella di San Giovanni a Piro (Salerno). Nel novembre 2007 il Noe sequestra la discarica di Lo Uttaro, nel Casertano, riaperta dal commissario straordinario per l’emergenza pochi giorni prima. L’impianto, destinato a rifiuti urbani, è ormai saturo di residui speciali e la concentrazione di sostanze pericolose è così alta che per alcuni dei 12 indagati si ipotizza il reato di disastro ambientale.

Non è sempre colpa della cosiddetta “Sindrome Nimby” (Not in my backyard). I dati sugli interventi del Noe, forniti dal Comando dei carabinieri per la tutela dell’ambiente parlano chiaro. Nel 2007 sono state controllate 358 discariche, autorizzate e non. Di queste, 262 (quasi i tre quarti) sono risultate fuori norma, quelle in regola erano solo 70 e in 26 casi è stato necessario approfondire le analisi. I motivi dell’irregolarità sono diversi. A volte si scelgono siti non adatti, come parchi naturali o zone archeologiche. Spesso i progetti sono buoni e hanno le carte in regola, ma una volta in funzione gli impianti cominciano a produrre emissioni e scarichi nocivi e a contaminare terreni e falde acquifere con sostanze cancerogene. In questo caso è la gestione che lascia a desiderare e nessuno vigila sul rispetto delle leggi.

“Ecco perché non ci fidiamo più delle garanzie date dalle istituzioni”, dice Antonio Cariello, del Nucleo guardie ambientali Wwf di Salerno, che ha denunciato il disastro ambientale della discarica di Basso dell’Olmo e ha promosso le proteste contro quella di Serre. “Qui finisce ogni tipo di rifiuti, senza alcun controllo”, continua. “Tre mesi fa abbiamo sequestrato un tir con 300 quintali di materiali ritenuti pericolosi. A bordo dei cento camion che scaricano ogni giorno ci sono frigoriferi, pneumatici, televisori, scarti nocivi che andrebbero adeguatamente trattati oppure umidi che dovrebbero essere smaltiti nei siti di compostaggio. Tutti rifiuti per cui la discarica non è stata progettata”.


Gli scarichi di Basso dell’Olmo, Salerno

Per Alessandro Beulcke, direttore del progetto Nimby Forum, gli allarmismi possono essere evitati. “Le proteste dei cittadini spesso nascono da una cattiva conoscenza dei progetti degli impianti”, spiega. “È normale che gli abitanti di una certa zona si preoccupino, quando si vedono aprire un cantiere davanti a casa senza sapere il perché oppure hanno solo informazioni che derivano dal passaparola. Ad esempio, pochi sanno che il tanto odiato termovalorizzatore di Acerra di fatto produrrebbe emissioni al di sotto dei limiti fissati dalla normativa europea. Sarebbe opportuno comunque ascoltare i cittadini in fase di progetto e successivamente è fondamentale il monitoraggio, certificato da enti indipendenti, di emissioni e scarichi. In questo modo si guadagna la fiducia della gente. L’azienda che gestisce i termovalorizzatori di alcune città dell’Emilia Romagna, per citare un caso, ha scelto questa strada già da qualche anno: i dati sulle emissioni vengono aggiornati in tempo reale e sono disponibili su Internet“.

LEGGI ANCHE: il dossier rifiuti

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Il Papa day discusso su La7 tra verità propaganda e ipocrisie.

(La7) Oggi ad Omnibus parliamo con Rocco Buttiglione, Franco Grillini, Massimo Teodori, Mario Morcellini e Moni Ovadia della vicenda del papa Benedetto sedicesimo, del rifiuto alla Sapienza e della chiamata di oggi a piazza S.Pietro che ha assunto sfumature politiche.
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Stanotte Wener Herzog con il suo "Echi da un regno oscuro" a Fuori Orario.

(Tvblog) Stanotte FuoriOrario su RaiTre propone un ciclo di film dedicati all’Africa. Il primo, Echi da un regno oscuro (all’1.50) merita particolare attenzione.

Il film, del bravissimo documentarista tedesco Werner Herzog, è crudo e, purtroppo, veritiero. Un’indagine su Bokassa, dittatore della repubblica centraficana, accusato di crimini efferati e di cannibalismo, attraverso interviste e testimonianze.

Ci dice il Morandini: Michael Goldsmith, corrispondente dell’Associated Press dal Nordafrica, conduce l’inchiesta su Jean Bedel Bokassa, ex imperatore della Repubblica Centrafricana, spodestato da un colpo di stato, accusato di molti crimini efferati, condannato a morte in contumacia e poi chiuso nel carcere di Bangui.

Diversi tipi di testimonianze e di testimoni, interessati e disinteressati, si alternano con spezzoni di documentari. Non mancano gli inserti di taglio grottesco e surreale: i granchi sulla spiaggia all’inizio, lo scimpanzé che fuma alla fine, immagine insopportabile perché, al tempo stesso, troppo umana e troppo vera.

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I servi del servo di Dio oggi in piazza per l'Angelus "riparatore".

Il Papa all'Angelus: "Grazie della solidarietà".
"Cari universitari, rispettate le opinioni altrui".


In 200.000 hanno risposto all'appello del cardinale Ruini a participare questa domenica all'Angelus per esprimere affetto e vicinanza al Papa, dopo la vicenda della Sapienza. In piazza San Pietro anche molti esponenti politici di tutti i partiti, da Rutelli e Franceschini ad Alemanno e Cicchitto.

12:48 Ruini: "Bellissima giornata, sono molto felice"
Era presente in piazza San Pietro con i giovani della diocesi di Roma anche il cardinal Camillo Ruini, promotore di questa straordinaria adunanza. "E' una bellissima giornata di sole, sono molto felice", ha detto il vicario del Papa ai giornalisti.

12:47 Borghezio: "Dal Papa lectio magistralis di libertà"
L'Angelus di papa Benedetto XVI, oggi a San Pietro, "è stata una lectio magistralis in nome della libertà di espressione ed un insegnamento contro l'intolleranza per la ricerca della verità". E' il commento dell'europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio.

12:46 Mastella: "Prodi e D'Alema dovevano scusarsi con il Papa"
"Il Presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro degli Esteri Massimo D'Alema avrebbero dovuto chiamare il Segretario di Stato Bertone per scusarsi". Lo ha detto l'ex Guardasigilli Clemente Mastella arrivando a Piazza San Pietro per assistere all'Angelus, rispondendo alle domande dei cronisti in merito alla mancata visita del Papa all'Università.

12:45 Follini: "Mia presenza è già una dichiarazione"
"La mia presenza è già una dichiarazione": così Marco Follini, responsabile dell'informazione del Pd, ha risposta ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulla sua sua presenza in piazza san Pietro per l'Angelus del Papa.

12:39 Cossiga: "Si crei alleanza tra laici e cattolici"
Anche il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, è stato in piazza san Pietro per l'Angelus. Dicendosi ammiratore di papa Ratzinger, Cossiga ha auspicato che, nel Paese, si crei un'alleanza tra laici e cattolici con il motto "Insieme uniti nella libertà per la verità".

12:26 Il Papa: "Impegno comune per una società tollerante"
"Grazie a voi tutti, buona settimana, e andiamo avanti in questo spirito di fraternità e amore per libertà e verità, e impegno comune per una società fraterna e tollerante". Così il Papa ha concluso, a braccio, prima di congedarsi dai fedeli. E' stato alla finestra venti minuti e l'applauso conclusivo è durato tre minuti.

12:21 Sala Stampa Vaticana: "Sono 200.000 i presenti"
"Sono 200 mila i presenti questa mattina in piazza San Pietro e dintorni". Lo ha reso noto padre Ciro Benedettini vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede. "Il dato - ha spiegato ai giornalisti - è stato calcolato dalla Gendarmeria vaticana".

12:18 Papa: "Importante il compito della scuola cattolica"
"Nell'educazione alla fede dei ragazzi e dei giovani, un compito importante è affidato anche alla scuola cattolica". Lo ha ricordato il Papa dopo la preghiera dell'Angelus rivolgendosi "ai responsabili, dirigenti, docenti, genitori e alunni delle scuole cattoliche, convenuti in occasione della Giornata della scuola cattolica, che la Diocesi di Roma celebra quest'oggi".

12:12 Il Papa: "Incoraggio gli studenti a ricercare la verità e il bene"
"Come professore, per così dire, emerito, che ha incontrato tanti studenti nella sua vita - dice ancora il Papa - vi incoraggio tutti, cari universitari, ad essere sempre rispettosi delle opinioni altrui e a ricercare, con spirito libero e responsabile, la verità e il bene". "A tutti e a ciascuno - conclude - rinnovo l'espressione della mia gratitudine, assicurando il mio affetto e la mia preghiera".

12:11 Il Papa: "Ho soprasseduto all'invito della Sapienza mio malgrado"
"Come sapete, avevo accolto molto volentieri il cortese invito all'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza. Il clima che si era creato aveva però reso inopportuna la mia presenza: ho soprasseduto mio malgrado", prosegue il Papa.

12:09 Il Papa saluta i giovani universitari
"Desidero innanzitutto salutare i giovani universitari - esordisce il Papa dopo l'Angelus - e voi tutti che siete venuti così numerosi in piazza San Pietro per esprimermi la vostra solidarietà".

12:04 Il Papa invoca l'unità dei cristiani
Prima della preghiera il Papa ha parlato della settimana della preghiera per l'unità dei cristiani: "Cattolici, ortodossi, anglicani e protestanti coscienti che le loro divisioni sono un ostacolo alla accoglienza del Vangelo", ha detto il Papa, ricordando che "abbiamo tutti il dovere di pregare e operare per il superamento di ogni divisione tra i cristiani rispondendo all'anelito di Cristo 'Un unum sint'".

12:03 Forse superate le 200.000 persone
Piazza San Pietro e l'attigua piazza Pio XII sono gremite di persone, mentre gruppi di fedeli continuano a sfilare in via della Conciliazione. Il numero dei partecipanti sembra superare le aspettative che erano di circa 200 mila persone.

12:03 Cominciato l'Angelus
A mezzogiorno preciso il Papa ha dato inizio all'Angelus. Un boato lo ha salutato quando si è affacciato su Piazza San Pietro

12:01 Cesa: "L'intolleranza non paga"
"La straordinaria partecipazione di popolo a piazza San Pietro dimostra quanto l'intolleranza non paghi". Lo sottolinea il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, arrivando a San Pietro per assistere all'Angelus di Benedetto XVI.

12:00 In piazza Rutelli, Binetti, Garavaglia e Lucidi
In piazza San Pietro è entrato verso le 11:45 il Ministro dei Beni e delle attività culturali e vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli, assieme alla vicesindaco di Roma, Mariapia Garavaglia, e fra gli altri, la senatrice Paola Binetti. In piazza c'è anche il sottosegretario al ministero del'interno Marcella Lucidi.

11:56 Gasbarra: "Normale per un cattolico assistere all'Angelus"
"E' normale e naturale per un cattolico assistere all'Angelus domenicale. Oggi i cattolici raccolgono l'invito di Ruini di pregare per il Pontefice". Lo ha dichiarato Enrico Gasbarra presidente della Provincia di Roma venuto anche lui quest'oggi per manifestare la propria solidarietà a Benedetto XVI.

11:53 Molti a Milano in attesa davanti al maxischermo
Numerose persone si sono già raccolte in piazza Duomo a Milano in attesa che il maxischermo, installato sulla facciata del Palazzo dell'Arengario, trasmetta in diretta l'Angelus di Papa Benedetto XVI da piazza San Pietro.

11:52 In piazza anche Andreotti
Il senatore a vita Giulio Andreotti è da pochi minuti arrivato a piazza San Pietro per ascoltare l'Angelus di papa Benedetto XVI.
Andreotti è entrato in piazza senza rilasciare alcuna dichiarazione ai cronisti.

11:52 Alemanno: "Siamo qui per solidarietà al Papa"
"Siamo venuti senza bandiere politiche e colori di parte a testimoniare la solidarietà profonda verso il Santo Padre per i fatti accaduti a La Sapienza. La religione cattolica è parte integrante dell'identità del nostro paese e chi cerca di espellerla commette una grave offesa non solo ai cattolici ma a tutti gli italiani". Lo ha detto Gianni Alemanno, dell'ufficio politico di An e presidente della federazione romana del partito, giugendo a piazza San Pietro per assistere all'Angelus di Benedetto XVI.

11:51 Franceschini: "Sono qui per solidarietà al Papa"
"Le basi di uno Stato laico - ha affermato Dario Franceschini, del Pd, in piazza San Pietro per l'Angelus - sono la libertà di parola, di pensiero e delle idee altrui. La mia presenza quindi è un atto di solidarietà al Santo Padre".

11:46 Cicchitto: "E' la reazione ad atto illiberale"
"E' la reazione ad un atto illiberale fatto da un gruppo di estremisti faziosi che per di più si definiscono laici": lo ha detto il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto in piazza San Pietro riferendosi alle proteste contro la visita del papa alla Sapienza.

11:45 Casini: "Siamo qui per dimostrare affetto al Papa"
"Siamo qui per dimostrare tutto il nostro affetto per il Papa e per affermare con forza i valori della libertà". Lo ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, giungendo a piazza San Pietro con la moglie Azzurra Caltagirone e la figlia Caterina per assistere all'Angelus di Benedetto XVI.

11:35 Ronchi (An): "Una barbarie impedire al Papa di parlare"
Impedire al Papa di parlare alla Sapienza è stato "un atto di barbarie, di razzismo culturale e di intolleranza" da parte di una minoranza di sinistra vetero marxista". Ne è convinto il portavoce di Alleanza Nazionale Andrea Ronchi appena arrivato in piazza San Pietro per partecipare assieme ad una delegazione di An all'Angelus di Benedetto XVI.

11:28 Baccini: "Cattolici non disposti a subire in silenzio"
"Siamo qui a dimostrare solidarietà al Papa perchè noi cattolici non siamo disponibili a subire in silenzio". Lo ha detto il vicepresidente del Senato Mario Baccini (Udc) giunto a piazza San Pietro per l'Angelus di Benedetto XVI.

11:27 Cento: "Grave politicizzare messaggio Papa"
"Il fatto che questa mattina decine di esponenti politici del centrodestra e purtroppo qualcuno anche del centrosinistra siano a San Pietro per politicizzare il tradizionale messaggio domenicale del Papa è un fatto grave e inaccettabile": lo dice il deputato dei Verdi Paolo Cento.

11:26 Tajani: "Porto la solidarietà del Partito popolare europeo"
"Sono venuto a portare la solidarietà del Partito popolare europeo al Santo Padre cui è stato impedito di parlare all'università de La Sapienza, con un atteggiamento di intolleranza incomprensibile nei confronti del capo della cristianità nonchè massimo teologo del '900. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia all'Europarlamento e vicepresidente del Partito popolare europeo, Antonio Tajani, giunto a piazza San Pietro per assistere all'Angelus di Benedetto XVI.

10:56 Mastella in viaggio per il Papa Day
L'ex ministro della giustizia Clemente Mastella è in viaggio verso Roma per partecipare all'Angelus in piazza San Pietro in occasione del Papa day. Il leader dell' Udeur - al centro in questi giorni di un caso giudiziario che coinvolge anche la moglie, Sandra Lonardo, la quale è agli arresti domiciliari - ha lasciato intorno alle nove la propria residenza di Ceppaloni (Benevento) per raggiungere la Capitale.

10:46 Canti sotto le finestre del Papa
Proprio sotto le finestre del Papa, i ragazzi del cammino neocatecumenale intonano i loro canti. Un grande striscione di Comunione e Liberazione è ancora steso sui sanpietrini. Tantissime le bandiere della Cisl.

10:29 In piazza gli Universitari di Roma
Per gli Universitari di Roma, struttura del Vicariato che fa capo a mons.Lorenzo Leuzzi, presenti in piazza San Pietro con degli striscioni, "quanto accaduto alla Sapienza è stata una grande occasione per poter parlare, confrontarsi su temi importanti come la religione e la tolleranza".
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TG sky24 Papa Day, mondo politico solidale | Papa day, in 200mila a San Pietro

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Alleanza anti Aids tra la Glaxo e il Vaticano.

Il Pontificio consiglio per la pastorale della salute riceve farmaci a prezzo di costo per l’Africa. Una malattia, l’Hiv-Aids, che secondo la Chiesa è «patologia dello spirito», derivante com’è «dall’abitudine di identificare nel piacere l’unica finalità della sessualità, e dalla tossicodipendenza, figlia della medesima carenza di valori e cultura del benessere.

(Elisa Pasetto - L'Arena di Verona) Ogni giorno nel mondo più di 6.500 persone muoiono a causa dell’Aids. Secondo la Banca mondiale, una spesa sanitaria pro capite di 14 dollari all’anno è il minimo indispensabile per fornire i servizi essenziali, ma la spesa media dell’Africa Sub-sahariana, per esempio, non supera i sei dollari. Ecco perché è fondamentale una mobilitazione internazionale per raccogliere fondi aggiuntivi che garantiscano una sanità sostenibile anche nei Paesi in via di sviluppo, dove i governi quasi sempre non dispongono delle risorse necessarie. Di questo si occupa la fondazione Il buon samaritano, che dal 2004, quando fu istituita da Giovanni Paolo II, ha distribuito 500mila euro ricevuti in donazione per sostenere economicamente i malati più bisognosi dei Paesi più poveri del mondo, in special modo quelli che soffrono di Hiv-Aids. Ne è responsabile il cardinale Javier Lozano Barragàn, presidente del Pontificio consiglio per la pastorale della salute, che ieri è giunto a Verona per una visita nella sede della GlaxoSmithKline e un incontro con i dipendenti.

Un modo per consolidare il sodalizio che lega il cardinale, coordinatore delle attività poste in atto dalla Santa Sede per agevolare l’accesso alle cure da parte delle popolazioni svantaggiate, e la multinazionale farmaceutica, che da anni è impegnata sul fronte sociale, in particolare per il miglioramento della salute nei Paesi in via di sviluppo. Proprio Gsk, infatti, si è impegnata con Il buon samaritano a garantire per i Paesi poveri i farmaci antiretrovirali contro l’Hiv-Aids a prezzo di costo: solo 217 dollari per il trattamento necessario a una persona per un anno, contro i 10-15 mila dollari stando ai listini delle case farmaceutiche.

«Da anni collaboriamo col Vaticano», ha spiegato Angelos Papadimitriou, presidente Gsk, «da quando ci si è resi conto della necessità che i Paesi occidentali, privilegiati, scendano in prima linea per garantire l’accesso alla salute anche a chi è svantaggiato. Il nostro obiettivo, come azienda farmaceutica, è investire nella ricerca indirizzata alle malattie che colpiscono soprattutto il mondo in via di sviluppo».

Gsk è infatti l’unica realtà del settore i cui ricercatori lavorano sia per la prevenzione che per il trattamento delle tre malattie prioritarie del Sud del mondo: malaria, tubercolosi e, appunto, Hiv-Aids. In Spagna, inoltre, esiste un centro di ricerca dedicato, con oltre 100 scienziati che studiano esclusivamente queste patologie.

Un aiuto fondamentale, quello di Gsk, per la fondazione del cardinale Barragàn, che dimostra anche la possibilità di un dialogo concreto tra scienza e fede. «Un dialogo efficace è decisamente possibile», ha affermato il cardinale, «basti pensare che il creatore del mondo e l’autore della parola coincidono. Il problema, semmai, nasce quando non si agisce nel nome della parola di Dio». L’alto prelato ha poi ringraziato i vertici aziendali e i dipendenti prima di presentare l’attività de Il buon samaritano, che sfrutta la «rete diplomatica» vaticana dei nunzi apostolici in 172 Paesi per superare le eventuali barriere governative e «garantire, al di là di ogni rischio di corruzione e di ogni lungaggine burocratica, che il denaro proveniente dalle donazioni internazionali si trasformi integralmente e il più rapidamente possibile in medicine per i bisognosi». Perché la prevenzione è certamente importante, sostiene il cardinale, ma «la priorità sono le persone che già muoiono ogni giorno come mosche».

Una malattia, l’Hiv-Aids, che secondo la Chiesa è «patologia dello spirito», derivante com’è «dall’abitudine di identificare nel piacere l’unica finalità della sessualità, e dalla tossicodipendenza, figlia della medesima carenza di valori e cultura del benessere. Fenomeni aggravati dalla povertà, e dalla promiscuità. Ecco perché l’Aids va combattuto con il ritorno alla sacralità della vita e del sesso e con l’educazione alla castità».

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Prodi al Paese: "Serve uno scatto di orgoglio". Si, quello di mandarti a casa diciamo noi...

(Tiscali notizie) "Chiedo al Paese uno scatto di orgoglio, di coraggio, di solidarietà: il nostro futuro non c'è se non ci teniamo uniti insieme come società, pur nelle diversità politiche". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, al termine del suo intervento a Forlì per la presentazione della mostra di Guido Cagnacci ai Musei San Domenico.

In Italia poco spirito di solidarietà - "Siamo in presenza di una grande decadenza in senso etico - ha spiegato Prodi, che ha fatto anche un lungo riferimento alla rinuncia dell'intervento del Papa alla Sapienza di Roma - dello spirito di solidarietà, emergono solo piccoli grandi egoismi. Mi chiedo se ognuno di noi - ha detto ancora Prodi rivolto alla platea - ha fatto veramente fino in fondo la sua parte, anche se io sono consapevole - ha concluso - che ho una responsabilità in più, e intendo portarla fino in fondo, come ho sempre fatto, esponendomi in prima persona".

Governo deve durare un'intera legislatura - "Ora - ha spiegato Prodi - serve il grande salto in avanti: nelle innovazioni, nella solidarietà sociale, nei servizi di cura per tutti i cittadini". Il Premier ha voluto sottolineare la necessità per il Governo di durare un'intera legislatura per fare quelle riforme che necessitano al Paese. Serve uno scatto in avanti, ha detto ancora Prodi, "soprattutto in una politica che porti verso i giovani la possibilità di esprimersi e di avere una capacità creativa che a loro è stata impedita".

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Aids. La Fda approva l'Etravirine.

Nuovo farmaco retrovirale e nuove speranze per i malati d'Aids.

(Agi) In Usa, l'ente che vigila sulla sicurezza dei medicinali (la Food and Drug Administration, Fda) ha dato il 'via libera' a un nuovo farmaco, destinato ai pazienti adulti risultati resistenti ad altri medicinali. Il farmaco, anche noto come TMC125 o etravirine, appartiene alla famiglia dei cosiddetti inibitori non-nucleosidi della transcrittasi inversa e aiuta a bloccare l'enzima di cui il virus Hiv ha bisogno per progredire. Attualmente sono piu' di una ventina i farmaci approvati per la lotta all'Aids; e sono in grado di offrire un ampio ventaglio di opzioni ai pazienti, considerato che il virus puo' mutare e maturare resistenze. Quando e' usato con altri medicinali anti-Hiv e preso come prescritto, l'etravirine riduce la quantita' di virus presente nel sangue ed aumenta il numero dei globuli bianchi che rafforzano le difese immunitarie, diminuendo dunque il rischio di morte.

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Australia: in scena spettacolo con Gesù gay, polemiche.

(Agr) In uno spettacolo teatrale che andrà in scena a Sydney, Gesù è rappresentato come un omosessuale sedotto da Giuda. Lo scrive oggi la stampa australiana, citando inoltre i responsabili della Chiesa anglicana australiana, infuriati per lo spettacolo. La pièce, intitolata 'Corpus Christì', dell'americano Terrence McNally (nella foto), dovrebbe andare in scena a febbraio nel quadro del Martedì grasso gay e lesbico di Sydney. Nello spettacolo, che nel 1997 era andato in scena negli Usa, Gesù celebra anche un matrimonio gay tra due apostoli. Allora l'autore era stato minacciato di morte. Il regista Leigh Rowney, che si definisce cristiano, ammette che lo spettacolo possa offendere i credenti ma sottolinea che l'intento è aprire un dibattito in seno alla Chiesa sull'omosessualità.

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Cinema. Zac Efron e Orson Welles.

Nel prossimo film di Richard Linklater “Me and Orson Welles” Zac Efron interpreterà la parte di un giovane studente che, girovagando tra le strade di New York incontra, davanti al Mercury Theatre, nientepopodimeno che Orson Welles! Il grande regista gli affida un ruolo marginale nella sua prossima opera teatrale, il Julius Caesar. Da questa esperienza il ragazzo uscirà più maturo. Il ruolo di Welles sarà affidato a Christian McCay e Ben Chaplin interpreterà l’affermato attore inglese George Coulouris. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Robert Kaplow; le riprese saranno effettuate tra i set di New York, Londra e l’Isola di Man.

L'attore è stato ricoverato lo scorso 15 gennaio per una operazione di appendicite. Il suo agente ha confermato che tutto si è svolto nel migliore dei modi e che sarà presente in grande forma alla 14esima edizione degli Screen Actors Guild Award, in programma per il 27 gennaio. Il business e il red carpet prima di tutto...

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Mandiamoli a casa. Vergognosa dichiarazione di Pecoraro Scanio: Mozione di sfiducia non contro di me ma contro governo.

(Asca) ''La mozione di sfiducia nei miei riguardi e' una mozione di sfiducia palesemente strumentale: non e' contro di me ma per fare cadere il governo Prodi''. Lo ha affermato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.

''Non si puo' criticare un ministro - ha detto Pecoraro parlando ai microfoni di Ecotv - perche' nel 2002 in merito ad iniziative su alcuni termovalorizzatori, insieme a tutte le forze politiche di centro destra e centro sinistra, diceva che in alcune zone c'era una totale inadeguatezza a fare alcuni impianti. Se invece la mozione di sfiducia e' sull'attivita' ministeriale credo di aver dimostrato in un anno e mezzo di lavorare esattamente al servizio del paese e del programma del governo di centro sinistra. Mi sembra che questo e' il mio dovere, dopodiche' il dibattito in parlamento consentira' di discutere. Ed e' evidente una cosa: la mozione di sfiducia non e' fatta contro Pecoraro Scanio, la mozione di sfiducia e' l'ennesimo atto dell'opposizione per far cadere il governo Prodi e per guidare il centro destra al potere''.
''E' chiaro che questo significhera' la necessita' di tutti i parlamentari del centro sinistra di mantenere la lealta' rispetto all'impegno che abbiamo preso di fronte agli elettori''.

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Se sei un amante del porno Budapest ti chiama...

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Unioni civili: Alfredo Biondi, Berlusconi è per i Cus ma non può dirlo.

(Ansa) “Berlusconi la pensa come me, è d’accordo sui Cus ma non lo può dire; bisogna disciplinare le coppie di fatto”. Lo ha affermato il senatore di Fi Alfredo Biondi, ospite di Pierluigi Diaco a “Temporale”, il programma di attualita’ politica in onda su Canale Italia e in contemporanea su Sky al canale 883. “Lo aveva asserito anche Bondi - ha aggiunto - ora non so se ci hanno ripensato”.

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A Springfield un Museo “Brad Pitt”?!?

(Travelblog) I fan di Brad Pitt sanno tutto del loro attore preferito, compreso il fatto che il bel giovanotto è nato in Oklahoma ma è cresciuto a Springfield nel Missouri.

E così ogni anno migliaia di loro organizzano dei veri e propri pellegrinaggi nella cittadina statunitense per conoscere più da vicino il loro idolo, e, chissà, magari vanno addirittura a mangiare da Arris’ Pizza, il ristorante dove un paio di settimane fa è andata a cena la famiglia Pitt al completo, nella speranza di incontrarlo. La cosa, ovviamente, non è passata inosservata all’amministrazione comunale che ha deciso di cominciare a far fruttare la notorietà che ha acquistato grazie al suo concittadino realizzando un museo a lui dedicato.

L’iniziativa ha naturalmente suscitato reazioni più o meno favorevoli, e io mi schiero fra gli scettici: i musei realizzati per ricordare i personaggi famosi non suscitano il mio interesse e, visto che Brad Pitt è ancora vivo e decisamente in forma, un suo “reliquiario” non mi attira proprio. Ma se a voi l’idea piace e aspettate con ansia l’apertura del museo per partire, almeno organizzate un bel fly&drive (ad esempio qui con Konrad Travel) lungo la Route 66, la “strada madre” che corre per 3750 chilometri da Chicago a Los Angeles, e che merita davvero un viaggio negli USA!

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Milano. Mostre "osè", verifica tra Sgarbi e Moratti.

Malumori in giunta per le esposizioni di Witkin e Saudek, dopo l'iniziativa (censurata) dell'estate scorsa "Arte e omosessualità".

(Il Corriere della Sera) Dopo il battage dell'estate scorsa sulla mostra, poi censurata, 'Arte e omosessualità', le scelte di programmazione culturale dell'assessore Vittorio Sgarbi per il Comune di Milano tornano a creare malumore in Giunta, al punto che nei prossimi giorni si terrà un incontro-verifica tra il sindaco Letizia Moratti e il critico d'arte. A suscitare le perplessità di alcuni assessori e, a quanto si apprende, della stessa Moratti, sono le mostre fotografiche (in programma a Palazzo Reale) di Joel Peter Witkin e di Jan Saudek.

IL DIBATTITO - In giunta, nonostante l'assenza di Sgarbi, si sarebbe dovuta approvare la delibera con il finanziamento di tutte le iniziative culturali per il 2008, ma dopo il dibattito sulle due controverse esposizioni, che ha fatto emergere un'anima più rigorista e una più possibilista, assessori e sindaco hanno preferito rinviare il provvedimento in attesa di un incontro chiarificatore tra Letizia Moratti e Sgarbi.

LINEE GUIDA - «Dopo due anni - ha affermato il vicesindaco Riccardo De Corato - occorre capire se le linee guida culturali della politica del Comune sono condivise oppure no. Noi non siamo una giunta incolore, come lo è Sgarbi che non è né di centrodestra né di centrosinistra». La soluzione del caso delle due mostre si avrà nei prossimi giorni, al ritorno in Italia di Sgarbi, ammesso che - come suggerisce un altro assessore - dietro la polemica sulle due esposizioni non ci sia una rimessa in discussione complessiva del ruolo politico dell'assessore alla Cultura.

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