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venerdì 1 febbraio 2008

Chiesa Svizzera. Il vescovo chiede perdono alle vittime dei pedofili.

(Swissinfo) Bernard Genoud – vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo – si è espresso in merito agli abusi sessuali ai danni di minori compiuti nella sua diocesi: il prelato ha chiesto perdono alle vittime.
Al fine di garantire in futuro maggiore trasparenza, l'ecclesiastico ha deciso di istituire una commissione incaricata di effettuare verifiche in caso di sospetti concernenti membri del clero.

Dopo gli scandali legati ad atti di pedofilia commessi da religiosi, la diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo ha deciso di creare una speciale commissione incaricata di intervenire in presenza di situazioni dubbie. L'organo sarà presieduto dalla ex giudice istruttrice friburghese Françoise Morvant.

In particolare, ha spiegato venerdì alla stampa Bernard Genoud, la commissione dovrà registrare tutte le informazioni che riceve in merito a eventuali abusi, controllarne la veridicità e presentare un rapporto all'autorità diocesana. «Suggeriremo sistematicamente alle vittime di rivolgersi alla giustizia civile e, se necessario, le accompagneremo durante l'iter», ha aggiunto il vescovo.

Secondo Genoud, potrebbe anche essere necessario rivedere le direttive della Conferenza svizzera dei vescovi, introducendo segnatamente l'obbligo di denuncia contro i religiosi sospettati di abusi sessuali.

Richiesta di perdono
Si tratta della prima occasione in cui il vescovo Genoud si esprime ufficialmente in merito agli abusi commessi nella sua diocesi. Il prelato ha sottolineato il dovere, per la Chiesa, di domandare perdono alle vittime.
Il religioso ha in special modo evidenziato «la mancanza di trasparenza, di chiarezza, di comunicazione e di coraggio, che hanno purtroppo condotto a casi di recidiva». La linea telefonica speciale, recentemente istituita dal vescovo, è stata utilizzata da 14 persone: due casi sono stati trasmessi alla giustizia civile (uno a Friburgo, l'altro a Ginevra).

«Clero integro»
Il vescovo Genoud ha poi affermato che, nonostante la gravità dei casi in questione, la grande maggioranza del clero è integra e merita di essere difesa. In generale, il prelato ha affermato di non approvare lo spostamento, in caso di problemi, dei preti coinvolti. A suo parere, è necessario trovare soluzioni sul posto.
In merito alla questione dei risarcimenti alle vittime, l'ecclesiastico ha commentato: «Non apprezzo questo termine: preferisco si parli di "aiuto alla ricostruzione"». Secondo Genoud, le somme versate non hanno mai avuto l'obiettivo di pagare per ottenere il silenzio delle vittime. Le cifre sarebbero infatti state calcolate, per esempio, in base alle spese per le cure.

Banca dati
Dal canto suo, il nuovo responsabile delle questioni giuridiche della diocesi, l'abate Nicolas Betticher, ha rilanciato l'idea di creare una banca dati concernete i religiosi coinvolti in casi di abusi. Il prelato ha ricordato che papa Benedetto XVI aveva già sostenuto un'iniziativa simile cinque anni or sono.

Secondo Betticher, è importante assicurare la trasparenza tra i dati disponibili a Roma, quelli della commissione d'esperti in materia di abusi sessuali della Conferenza episcopale svizzera e della commissione diocesana. In generale, ha concluso il sacerdote, le strutture attuali devono comunque essere migliorate.

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Usa. Le posizioni dei candidati Repubblicani e Democratici verso gli omosessuali.

(Sostenibile) Sia Barack Obama che Hillary Clinton sono contrari ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, ma favorevoli alle unioni civili. Entrambi si oppongono ad un divieto costituzionale ai matrimoni omosessuali e ritengono che la scelta spetti infine ai singoli Stati.

Tra i Repubblicani, John McCain si oppone ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, ma, come i suoi rivali democratici, è favorevole alle unioni civili, si oppone ad un divieto costituzionale ai matrimoni omosessuali e ritiene che spetti ai singoli Stati decidere la propria legislazione in materia.
Ron Paul, anche in questa materia, segue la sua logica di un governo minimale. Conseguentemente, pur ritenendo a titolo personale che il matrimonio sia definibile come l'unione tra persone di sesso diverso, considera che una simile definizione non possa essere inserita nella Costituzione federale e che i singoli Stati debbano essere liberi di regolare come meglio credono la materia.
Mike Huckabee si oppone sia ai matrimoni omosessuali che alle unioni civili.
Problematica la posizione di Mitt Romney, che anche su questo argomento ha recentemente cambiato idea per non alienarsi il supporto dei neocon. Da governatore del Massachussets aveva promosso una legge in favore del riconoscimento delle unioni civili tra omosessuali, ma oggi si dice contrario sia ai matrimoni omosessuali che alle suddette unioni civili.

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Inghilterra. La sanità pubblica pensa ad un rimborso per chi usa una "madre surrogato". Ammesse anche coppie gay.

(Apcom) In attesa della trasformare le cellule del midollo osseo femminile in sperma, il servizio sanitario nazionale inglese potrebbe aiutare in un altro modo le coppie infertili, erogando loro fino a 15.000 sterline, circa 20.000 euro, per 'usufruire dei servigi' offerti dalle madri surrogate, le cosiddette 'madri in affitto'. Una iniziativa che andrebbe in aiuto anche delle coppie omossessuali e dei single che desiderano avere un bambino. Lo si legge sul quotidiano britannico Daily mail secondo il quale, se la proposta sarà approvata, il servizio sanitario inglese erogherà dalle 7.000 alle 15.000 sterline, oltre al rimborso dei costi della fecondazione in vitro, non come 'pagamento' alla madre surrogata, ma rigorosamente come 'rimborso spese' alle coppie etero e omosessuali che decideranno di diventare genitori in questo modo

Alla azienda sanitaria North East Essex Primary Care, che ha proposto il progetto, si è già discusso 'ad alti livelli' di questa eventualità, e secondo la 'asl' inglese altre aziende sanitarie potrebbero essere interessate a seguire questa strada, come quelle di Cambridge, Doncaster, Nottingham e Gloucestershire. Iniziativa che, per i critici, potrebbe costituire un pericoloso precedente in casi estremi, come quello di potere avere dei figli grazie alla maternità surrogata usando gli embrioni della propria moglie morta. Proprio per vagliare questi casi-limite la decisione verrà presa tra un mese, dopo ulteriori approfondimenti.

Se si considera il rimborso dei costi della fecondazione in vitro, che non sempre ha successo e deve quindi essere ripetuta al costo di 3.000 sterline ogni volta, la spesa totale si aggirerà attorno alle 30.000 sterline per coppia o single.

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Il "carro della Shoah" non può sfilare al Carnevale di Rio.

Lo ha stabilito un giudice, dopo le proteste della comunità ebraica. "Diventerà un'allegoria della libertà d'espressione", spiegano gli inventori.

(La7) Da carro della Shoah a allegoria della libertà d'espressione. E' questo l'escamotage trovato dalla scuola di samba di Viradouro, per uscire dalla dura polemica scatenato dall'idea di portare al carnevale di Rio de Janeiro un carro allegorico che rappresentava l'Olocausto degli ebrei, con tanto di immagini di corpi scheletrici delle vittime e ballerini di samba vestiti da Hitler. Dopo la denuncia presentata dalla Federazione ebraica di Rio, un giudice ha stabilito una sanzione di 113.000 dollari per la scuola di samba se lunedì presenterà al Sambodromo della città le immagini proibite e 28.000 dollari di multa per ogni ballerino vestito da Hitler. Dalla direzione di Viradouro fanno sapere che lunedì sfileranno lo stesso, ma che stanno smantellando il carro per trasformarlo in un allegoria della libertà d'espressione.
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Unioni civili a Milano. Secondo il quotidiano dei Vescovi è "Una scelta che divide".

AN: "Il registro era nel programma del centrosinistra e per fortuna il governo Prodi è caduto.

(Cinzia Arena - L'Avvenire) A Milano entra nel vivo il dibattito sull’istituzione di un registro delle coppie di fatto. La scorsa settimana il Consiglio comunale aveva scelto un nuovo rinvio in commissione, dove ieri l’argomento è stato affrontato, anche alla luce della situazione nazionale. Il centrosinistra guidato da Prodi aveva messo nel programma il riconoscimento dei diritti dei conviventi senza però poi legiferare in materia per le tante polemiche e perplessità che il testo sui famigerati 'dico' aveva sollevato. Alcuni Comuni però hanno deciso di andare per la loro strada istituendo lo stesso i registri, peraltro con scarsi risultati in termini di iscrizioni. A Milano da più di un anno si parla di questa eventualità, ma senza troppa convinzione. Ieri il dibattito in commissione ha visto il centrosinistra (con l’eccezione di tre consiglieri dell’ex Margherita) convergere sulla mozione presentata dalla consigliera Patrizia Quartieri (Prc) che è stata sottoscritta anche da cinque esponenti della CdL tra i quali il capogruppo di Fi Giulio Gallera. La mozione propone l’istituzione del registro anche per le coppie omosessuali e il riconoscimento di alcuni diritti da parte del Comune, a partire da quelli per l’assegnazione degli alloggi popolari e il subentro nei contratti. «Mi sembra doveroso in una città dove un’unione su quattro non è fondata sul matrimonio» ha detto la Quartieri. Gli azzurri si sono spaccati con l’ala formigoniana che ha presentato un altro testo. Nell’ordine del giorno (primo firmatario Aldo Brandirali) si chiede al governo di legiferare in «materia dei diritti fra conviventi senza nessuna confusione con l’istituzione della famiglia» e si propone un’anagrafe dei conviventi che riguardi però solo le coppie eterosessuali e non preveda l’affido di bambini.

I due documenti dovrebbero arrivare in aula tra due settimane. Le date indicate dal presidente Manfredi Palmeri sono due: l’11 o il 14 febbraio. Ma in molti nel centrodestra ritengono che non ci sia fretta. «Noi di An siamo contrari – ha detto il capogruppo Carlo Fidanza –. Il registro era nel programma del centrosinistra e per fortuna il governo Prodi è caduto. Non spetta al Comune prendere queste decisioni ». Sulla stessa lunghezza d’onda Pasquale Salvatore capogruppo dell’Udc: «Sono assolutamente contrario ad ogni tipo di scorciatoia che rischi di minare la solidità della famiglia».

Sì in commissione a due documenti che aprono, con toni diversi, alle coppie di fatto. Ma nella CdL c’è chi frena.

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"Amici di Maria". Antonino in lacrime: "Mio padre non accetta che io danzi".

(TGCom) Tante lacrime di commozione. I Bianchi, a sopresa, vengono portati nello studio del teatro 5 di Cinecittà dove andrà in onda in diretta su Canale5 la fase finale di Amici. All'interno ad accoglierli una grande scritta: "Benvenuta squadra Bianca". Scorrono le immagini del loro ingresso nella scuola. Antonino singhiozza e rivela a Susy di soffrire per l'ostilità di suo padre alla sua scelta di fare il ballerino.

Antonino piange quando guarda i suoi passi di danza e le discussioni con la Celentano, mentre tutti i ragazzi alla fine si abbracciano commossi. Luca parla loro dell'esordio, e fa sentire la sigla d'apertura che dovranno ballare. I ragazzi sono emozionatissimi, e molto felici. La visita si conclude con il "grido di battaglia" della squadra Bianca.

Intanto Jurman vuole preparare Marta, Maria Luigia e Cassandra al palco, e propone loro di fare degli esercizi bendate e di isolarsi il più possibile dal contesto che le circonda: le ragazze cantano camminando con le gambe piegate, stando attente a non "ondeggiare" con la voce, poi fanno delle flessioni, e poi cantano le canzoni vere e proprie. Jurman dice però a Maria Luigia, che canta "Voglio il tuo profumo", che all'interpretazione manca la necessaria sensualità.

Alessandra cerca di far stare con i piedi per terra Giulia, dicendole che, anche se l'hip-hop è la sua danza preferita e lei è molto brava, la ragazza non deve sentirsi arrivata, perché c'è ancora molta strada da fare. Alessandra continua spronando la ragazza a concentrarsi su quello che sa fare bene, senza voler a tutti i costi allargare il proprio raggio d'azione. L'insegnante conclude dicendo a Giulia che un lungo soggiorno negli Stati Uniti le potrebbe fare molto bene, e al ritorno in Italia la renderebbe "una regina dell'hip-hop".

Spazio anche per le confessioni personali: in giardino Antonino parla a Susy di suo padre, e di come sia dispiaciuto di non essere mai riuscito a instaurare con lui un buon rapporto, per via dell'ostilità del genitore nei confronti del suo sogno di diventare ballerino. Antonino singhiozza, e dice di voler scrivere una lettera al padre per invitarlo a guardare il serale, dove il figlio ballerà per lui. Susy incoraggia il ragazzo: "I padri non dovrebbero sperare di vedere nei figli il realizzarsi dei propri sogni, ma dei loro. Vedrai che le cose cambieranno".

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Unioni civili a Genova. La Bindi frena: "Ci pensi lo stato".

Regione, lite tra il diniano Monteleone e Costa (Pd). Gasparri: nel capoluogo ligure ci sono altre priorità.

(Silvia Neonato - Il secolo XIX) Non vuole pronunciarsi Lamberto Dini, leader di Ld ieri impegnato con Franco Marini nella ricerca di un accordo sul futuro governo: del resto è un tema di cui non si è mai occupato. Sarà per la prossima volta, per ora non supporta le dichiarazioni di Rosario Monteleone, ex Margherita e ora suo referente ligure per il partito dei liberal democratici. Monteleone ha speso parole favorevoli al progetto allo studio del Comune di Genova di istituire un'anagrafe per le coppie di fatto e ha criticato "l'ipocrisia" del vicepresidente della Giunta regionale Massimiliano Costa (Margherita). «Lo giudico un ipocrita e un falso moralista, un anno e mezzo fa , prima delle elezioni politiche, ha posto lui la questione facendo approvare un testo che riconosce i diritti alle coppie di fatto», ha spiegato Monteleone.

Neppure Francesco Rutelli è reperibile, inutile insistere. Rosy Bindi non si sottrae, invece, al dibattito che si è scatenato sul caso Genova. Bindi ribadisce una posizione già tenuta a Roma, quando il Comune guidato da Veltroni, ha di fatto bocciato la proposta di creare un registro delle coppie di fatto avanzata da Rifondazione, Rosa nel Pugno e Sinistra democratica. Secondo il ministro della Famiglia Bindi (firmataria con Barbara Pollastrini anche della proposta di legge sui Dico, poi bocciata) occorre che «i Comuni non procedano in ordine sparso». Coerente con l'impegno profuso nel voler regolamentare le coppie di fatto (dette Dico, poi Pacs e infine Cus), l'esponente della Margherita dice che è«indispensabile una legge nazionale che consenta finalmente ai Comuni di lavorare con maggiore efficacia giuridica». Sono proposte sacrosante, insomma, e l'anagrafe delle coppie di fatto ha un grande valore simbolico (il che non è poco), ma senza una legge accade che poi la coppia non abbia alcun effettivo diritto.

Intanto la Giunta comunale di Genova è corsa ai ripari: dopo aver compreso che il certificato per le unioni di fatto non avrebbe avuto un riconoscimento politico di tutti gli alleati della maggioranza, ha corretto il tiro. Invece del certificato il Comune potrebbe autorizzate l'emissione di un attestato di convivenza, poco più di un'autocertificazione il cui valore legale è nullo.

Chi non ha dubbi è l'esponente di Alleanza Nazionale Maurizio Gasparri. «Una proposta sbagliata fatta fuori tempo», dice Gasparri commentando proprio il dibattito circa la possibilità di istituire un registro anagrafico delle coppie di fatto nel Comune del capoluogo ligure. Dibattito che sta creando forti scontri anche nel Pd ligure.

«Ritengo che sia una proposta che creerà solo lacerazioni nel loro fronte, come è stata di impaccio, causa non secondaria delle difficoltà di Prodi - ha proseguito Gasparri, ieri a Genova per presentare il suo libro "Il cuore a destra" - Credo che potrà essere causa di impaccio, politicamente parlando, per il Comune, che penso abbia altre priorità da affrontare».

Secondo Gasparri la proposta è«sbagliata perché in contrasto con principi laici della Costituzione che vedono la famiglia come un'unione tra un uomo e una donna. Siamo cattolici e quindi crediamo anche ad un principio tradizionale della famiglia - ha aggiunto - ma basta fare riferimento a testi assolutamente laici come la Costituzione voluta anche da Togliatti. Aveva ragione il cardinal Bertone che diceva che era meglio Togliatti di quelli di oggi. Quando arrivarono di fronte ad alcune cose, i comunisti del dopoguerra si fermarono».

La Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani apprezza, invece, «l'apertura del dibattito in merito all'istituzione di un registro anagrafico delle coppie di fatto». E si augura che «si apra una discussione seria e costruttiva e che anche Genova possa essere un esempio per tutto il paese».

«Riteniamo - si legge in una nota - che questo sia uno strumento utile che va incontro alle esigenze di tanti giovani e non, che scelgono la convivenza come scelta di vita e che oggi non si sentono adeguatamente tutelati dalle istituzioni, come invece avviene nella maggior parte dei Paesi europei».

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I socialisti rispondono ai vescovi, in Spagna lo scontro Chiesa-PSOE accende la campagna elettorale.

(Rainews 24) E' uno "scontro senza precedenti", scrive oggi il quotidiano spagnolo Abc, tradizionalmente vicino all'elettorato cattolico. Ad un mese dalle elezioni politiche ( si vota il 9 marzo) la Spagna si spacca in due dopo la discesa in campo dei vescovi con un documento ufficiale della Conferenza episcopale spagnola (Cee).

"La reazione dei socialisti contro la presa di posizione della Chiesa prima dell'appuntamento elettorale trova un precedente ed una motivazione - si legge su Abc - nella grande manifestazione per la famiglia" promossa dai vescovi, anche se allora "gli attacchi si indizrizzarono solo ad alcuni cardinali" che erano scesi in piazza.

Botta e risposta
Per il Partito Socialista (Psoe) spagnolo è "immorale" che la Chiesa spagnola utilizzi il terrorismo per fare campagna elettorale. Il duro comunicato dei socialisti ha seguito, ieri, quello della commissione permanente della Conferenza Episcopale Spagnola, in cui i vescovi hanno formulato una serie di consigli agli elettori cattolici in vista delle elezioni politiche. Ta questi, anche quello di non non votare chi adotta come "interlocutore" un'organizzazione terroristica. Una raccomandazione che è stata interpretata come un chiaro attacco al premier Jose Luis Rodriguez Zapatero.

I socialisti, che durante la legislatura che volge al termine si sono resi protagonisti dei negoziati con l'organizzazione terroristica separatista dell'Eta per una soluzione pacifica della questione basca, hanno replicato che "è immorale che i vescovi, cosi' come il Partito Popolare (Pp), utilizzino il
terrorismo per fare campagna". Ancora, i socialisti ricordano alla Cee che i governi precedenti non si differenziano dall'attuale, perché "Adolfo Suarez, Felipe Gonzalez, Jose Maria Aznar: tutti hanno dialogato con l'Eta".

Il Psoe, il cui governo è stato criticato nello stesso comunicato dei prelati anche per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali e per l'introduzione della materia di Educazione alla cittadinanza (assimilabile all'educazione civica) nei programmi scolastici, ha ricordato che l'ex premier conservatore
Aznar si servi' durante le trattative di "un vescovo come intermediario". "Per cui -hanno concluso i socialisti riferendosi all'invito a non votare a chi ha trattato con i terroristi- si tratta di un argomento ipocrita e malintenzionato".

L'affondo del Gurdiasigilli
Nella polemica interviene oggi anche Mariano Fernandez Bermejo, ministro della Giustizia del governo socialista: la Chiesa, assicura, non influirà sul risultato elettorale delle prossime elezioni politiche in Spagna. In un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano spagnolo El Mundo, tradizionalmente vicino ai popolari, il guardasigilli spagnolo spiega che la gerarchia ecclesiastica spagnola non ha compreso che la società iberica non accetterà nessun passo indietro e non voterà contro il Psoe per seguire le indicazioni dei vescovi.

"Credo che- ha affermato Bermejo -ci sia un gruppo integralista all'interno dell'episcopato spagnolo che non ha compreso quasi nulla dell'evoluzione della società e della democrazia. Non è stata esattamente la Chiesa chi ha lottato per le libertà in questo paese", ha detto il guardasigilli alludendo al passato franchista del Paese. E ancora: "Se qualcuno crede che, protetto dalla porpora, può realizzare affermazioni di questa natura, attaccare un governo legittimo e entrare in campagna elettorale, deve sapere che c'è una società che non retrocedera' nemmeno un millimetro nelle libertà ottenute". Insomma, ha concluso Bermejo, "i vescovi possono provare a fare campagne elettorale per il Pp, ma che ci riescano è un'altra cosa".

Sullo stesso terreno si scatena El Pais, che nelle ultime 48 ore muove all'attacco delle gerarchie ecclesiastiche spagnole. "In questo campo non sono i pastori d'anime che stabiliscono i prinicipi - si legge nell'editoriale di oggi del quotidiano molto vicino al premier Zapatero - Posto che vide il principio 'una persona, un voto', non possono reclamare il monopolio della verità se non esponendosi ad accuse di fanatismo".
E ancora: "Il ritratto negativo dei partiti che secondo i vescovi non devono essere votati dai cattolici non corrisponde alla realtà. Non è che sussistano 'difficoltà crescenti per incorporare lo studio libero della religione cattolica nella scuola pubblica' (come sostiene il documento della Conferenza espiscopale spagnola, ndr.) Quello che succede, al contrario, è che la scuola pubblica non può trasformarsi in un agente di catechesi cattolica, come pretende la fazione più intrgralista dei vescovi. Il riferimento al negoziato con i terroristi è particolarmente malevolo: né la società spagnola né alcun partito democratico ha mai considerato che una banda di assassini sia 'rappresentante política di alcun settore della popolazione' o 'interlocutore político' di qualcuno". La campagna elettorale, se non si fosse capito, è partita.

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GF8. Si parla solo di sesso nella casa. Presto anche i fatti?

Nadia, la sexy-psicologa. E Fabio "ruba" le polpette del Gf

(TGCom) Nadia gioca a fare la psicologa con Mario e gli pone una serie di domande maliziose. Da subito indaga a che età il muratore ha fatto l'amore per la prima volta, quindi gli chiede del rapporto con il figlio e su come ha vissuto la paternità. Mario non sembra imbarazzato e risponde alle curiosità dell'amica. Intanto scoppia il "caso polpette", tirato in ballo da Gian Filippo e che vedrà coinvolta la famiglia Orlando.

Il muratore umbro racconta all'amica di aver conosciuto l'amore fisico all'età di sedici anni e di essere diventato padre a ventiquattro. Della paternità, fortemente voluta da lui e dalla ex compagna, parla come di una bellissima esperienza, anche se a suo avviso per una donna è divero: "Per forza di cose, una madre vive la nascita di un figlio in maniera molto più intensa", dice Mario.

Intanto, nel Camping scoppia il "polpette gate". Gian Filippo denuncia la scomparsa di alcune polpette, avanzate la sera prima e accusa la famiglia Orlando di averle nascoste, per poi cibarsene tra loro. La famiglia non ci sta e rifiuta l'accusa del ragazzo palermitano. Le immagini, però, rivelano che è stato il figlio Fabio ad intrufolarsi nel camper e mangiare di nascosto le polpette.

I ragazzi cercano pagliativi per passare il tempo. Non disponendo di una rete ed un pallone da pallavolo, Teresa, Andrea e Alice si servono del divano come rete e dei cuscini colorati per sostituire il pallone, dando vita ad un set di volley quanto mai inedito.

Nadia e Teresa parlano del più e del meno, arrotolate sotto le coperte. Quindi spostano l'attenzione su Alì, mettendo in dubbio il suo racconto sull'esperienza vissuta nella Bolla di Ponte Milvio, prima di entrare nella Casa. Nadia domanda ironicamente all'amica: "Quando mai si è sentito che il Grande Fratello rinchiude delle persone prima dell'inizio del programma?". Mai sottovalutare le potenzialità del Gf.

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Milano il carnevale è "Leonardesco".

( 02blog) Dal 7 al 9 febbraio Milano riscopre il carnevale, pare che Palazzo Marino abbia deciso di rinforzare la ‘tradizione’ carnescialesca milanese per attirare turisti anche durante il periodo di carnevale. In ogni caso, il tema di quest’anno sarà Leonardo da Vinci. L’assessore al turismo Massimiliano Orsatti ha così commentato le scelte per quest’anno:

“Il tema di Leonardo, che segue quello del futurismo che ispirò la passata edizione del Carnevale, consente alla città di coniugare il divertimento tipico del Carnevale con momenti di conoscenza di tratti importanti della storia di Milano e dei personaggi che l’hanno resa grande. Un divertimento consapevole perché Milano intende entrare, grazie a questa ricca programmazione nel circuito dei principali carnevali italiani e internazionali, coinvolgendo i milanesi e i tanti turisti che sempre più scelgono Milano quale meta delle loro vacanze”.

Da oggi inoltre sarà funzionante la fabbrica dei coriandoli in Via Mercanti, una struttura dall’apparenza leonardesca che trasformerà vecchi giornali e riviste in coriandoli da regalare a tutti i bambini che li vorranno. Maledetti coriandoli, aggiungo io. In ogni caso sul sito del comune trovate tutto.

Vi segnalo l’evento più consistente, ovvero la parata con i carri allegorici che, dopo due anni di assenza, si svolgerà sabato 9, dalle ore 15. Il percorso sarà questo: partenza dai Giardini di via Palestro, c.so Venezia, p.za San Babila, c.so Vittorio Emanuele e conclusione in Piazza Duomo verso le ore 17.30.

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Non c'è pace nel Pd. Spaccatura a Genova sul registro delle coppie di fatto.

La sindaco Marta Vincenzi: sarà solo un segnale per eliminare sofferenze. Il Pd Costa: è solo una sparata ideologica.

(Eduardo Di Blasi - L'Unità) La possibilità che anche Genova accolga l’anagrafe delle coppie di fatto sul modello di quella nata a Padova, pur non essendo ancora all’ordine del giorno del consiglio comunale, ha provocato uno scossone tra le fila del Pd ligure. È bastata la proposta, lanciata tre giorni fa in conferenza stampa dal consigliere comunale dei Verdi Luca Dall’Orto, dalla presidente della commissione comunale Pari Opportunità Michela Tassistro (Pd) e da Alessandro Zan, consigliere comunale a Padova, e l’auspicio della sindaco Marta Vincenzi (nella foto) a discuterne in Consiglio, a provocare la reazione del vicepresidente della Liguria Massimiliano Costa, esponente del Pd di provenienza Dl (che la bollava come «una sparata dal sapore ideologico, senza nessun fondamento giuridico né vantaggio per i cittadini»). Fatto sta che nella giornata di oggi, in un’altra conferenza stampa, il gruppo del Pd presenterà la propria proposta e non parla dell’anagrafe sulle coppie di fatto. Simone Farello, 33 anni, capogruppo Pd a Palazzo Tursi, la chiama però «l’anagrafe dei diritti». E spiega come nell’impostazione data alla questione ci sia ben poco di ideologico e molto di realtà concreta: «Quello che il Comune deve fare è fornire servizi ai propri cittadini, secondo i servizi che questi richiedono, indipendentemente dalla forma che hanno deciso di dare alla loro affettività. Il problema è che noi non la conosciamo questa realtà. Per questo l’anagrafe va fatta in base a quello che è la realtà: le persone ci devono dire di cosa hanno bisogno. E quali ritengano siano i loro diritti. A quei diritti noi dobbiamo dare risposte. Punto». Una sorta di «mappatura della domanda», che, dal punto di vista amministrativo, supera il concetto di «stato di famiglia». Spiega Farello: «Lo stato di famiglia di uno che è separato, e Genova è la città con più divorzi in Italia, mi dice che quello è separato, ma non mi dice che magari quel genitore separato per tenere il figlio nei periodi che gli spettano, deve avere un appartamento di un certo tipo, e magari in graduatoria è trecentesimo dietro ai nuclei familiari numerosi. Il problema è che noi oggi non abbiamo strumenti per tracciare quel bisogno e quel diritto. Per noi quello è un single». La mappatura, non senza qualche ulteriore discussione, dovrebbe essere anche alle convivenze omosessuali (che richiedono diritti specifici come gli anziani soli, le coppie eterosessuali, i single...). Quello che Farello rimpiange è che all’interno del gruppo del Pd, in questo frangente «chi ha sollevato questa problematica non ha fatto nessun confronto collettivo». Afferma: «Rimpiango tanto le sezioni di partito e gli scout che ti insegnavano che le posizioni politiche devono essere condivise prima che essere affermate. Io credo, ad esempio, che noi dovremo ripartire dal punto di mediazione che il Pd aveva trovato con i Dico». Sullo stesso piano Victor Rasetto, giovane segretario provinciale del Pd, che, alle prese con un partito ancora diviso per provenienza, avvisa: «Noi non dobbiamo decidere se per noi una data legge sia giusta o ingiusta, ma se sia legittima o meno. Ed è questo, adesso, che manca».

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Lele Mora in Vaticano? Si, ma non con Costantino forse con Christian.

Questo è Christian, il nuovo "oggetto" entrato a far parte della squadra di divette e divetti dell'ex parrucchiere ed oggi manager Lele Mora. Christian è l'ultimo entrato della scuderia di "stalloni" di cui Mora cura interessi e calendari nonchè ospitate televisive che, peraltro, ultimamente sono in ribasso grazie al suo coinvolgimento nel cosidetto scandalo "vallettoppoli". Di Christian sappiamo solo che attualmente è impegnato nella trasmissione di Maria De Filippi "Uomini e Donne" ed uno dei corteggiatori di Paolo.
Non c'è molto altro da dire se non che Christian è un bel ragazzo, soprattutto sembrerebbe più "a modo" quasi un "aristocratico"se raffrontato ai vari Costantino o Daniele interrante. Che sia lui l'accompagnatore di Lele Mora dal Papa? Perlomeno una bella figura sarebbe assicurata. Staremo a vedere...

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"Il 14 febbraio sposati con chi vuoi tu!” A Roma libero matrimonio per tutte le coppie, etero e omosessuali.

Se lo Stato non sa riconoscere lo “stato” di coppie etero ed omo che si pongono al di fuori delle sfere inquadrabili e delle norme già esistenti, ecco un’idea originale che, seppur nella nota simpatica che la connota, induce però a riflettere seriamente.

(Giovanni Zambito - Affari italiani) Il Governo da poco detronizzato non aveva ancora avuto l’occasione né molta voglia, a onor del vero, di affrontare di petto la questione socialmente pressante e giuridicamente rilevante delle nuove forme di convivenza e il riconoscimento civile di coppie di fatto etero/omosessuali.
Di fronte a una così notevole inadempienza, a colmare, sebbene in parte, una lacuna vistosa e ingiusta ci pensano le associazioni che come in altri casi compensano e rimediano alle tipiche inconcludenti azioni della politica.

Se dunque lo Stato non sa riconoscere lo “stato” di coppie etero ed omo che si pongono al di fuori delle sfere inquadrabili e delle norme già esistenti, ecco un’idea originale che, seppur nella nota simpatica che la connota, induce però a riflettere seriamente. Al grido dello slogan “Le vie dell’amore sono infinite - Il 14 febbraio sposati con chi vuoi tu!” il Partito Umanista per il prossimo appuntamento dedicato alla festa degli innamorati organizzerà un San Valentino molto speciale, la “Giornata della libera celebrazione di matrimonio” in cui dalle ore 15 in poi a Ponte Milvio di Roma coppie di qualsiasi orientamento sessuale, etnia e religione, potranno unirsi in un matrimonio simbolico.

Un modo “diverso” per dare voce a chi vuole veder tutelati i propri diritti senza dover essere necessariamente etero e riportare l’attenzione sul tema dei Pacs, Dico ecc., trascurato e messo in sordina da quasi tutte le forze politiche perché spinoso.
Sul ponte più romantico della capitale, quello consacrato dai lucchetti dei giovani innamorati consacrati e immortalati dai romanzi di Federico Moccia, sono invitate più coppie possibili a sposarsi simbolicamente e tutti coloro che vogliono dare voce ad una politica che vuole essere realmente a tutela dell’individuo, di qualsiasi etnia, religione, sesso e anche di qualsiasi orientamento sessuale.

Da simbolo degli amori adolescenziali, i lucchetti si trasformeranno per un giorno in segni di un (augurato) cambiamento sociale che vuole riportare l’attenzione non solo sul tema della tutela delle coppie di fatto, ma anche sul dare la possibilità a coppie dello stesso sesso di potersi sposare.
Un’iniziativa forte che rischia però di rimanere nell’ombra grazie alla complicità di certa informazione distratta che si presta al gioco politico del silenzio su argomenti che, pur toccando la sfera personale e quotidiana di molti cittadini italiani, vengono spudoratamente snobbati o destinati in minuscoli trafiletti.

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Capello non convoca Beckham. E lui si tatua la moglie sul braccio...

David non convocato dal ct inglese per l'amichevole con la Svizzera.

(Sky sport) Il capitano dell'Inghilterra David Beckham non è stato convocato dal neo ct della nazionale inglese Fabio Capello per l'amichevole in programma la prossima settimana contro la Svizzera a Londra: la notizia, anticipata dai tabloid inglesi, è stata ufficializzata oggi con la pubblicazione da parte della Football Association della lista dei 30 convocati dal tecnico italiano per la sua prima da ct inglese.

Il centrocampista dei LA Galaxy, che sperava di poter giocare la sua centesima convocazione in Nazionale, non aveva giocato l'ultima gara di qualificazione a Euro 2008 che l'Inghilterra ha perso contro la Croazia lo scorso novembre. Nel frattempo, comunque, David ha provveduto a tatuarsi su un braccio l'immagine della moglie Victoria, come riporta il tabloid The Mirror. Lo consolerà dell'esclusione?

Le spiegazioni di Fabio - "Ho spiegato a Beckham che lui fa ancora parte dei miei piani: ma in pratica non gioca una partita da novembre". Così Fabio Capello ha spiegato la sua prima scelta-choc, l'esclusione del centrocampista del Los Angeles Galaxy sulla soglia delle 100 presenze con la maglia della nazionale inglese. Capello ha convocato 30 giocatori per l'amichevole con la Svizzera, il suo esordio sulla panchina dei Tre Leoni in programma mercoledì prossimo a Londra, e non vi figura l'ex capitano. "So che ci saranno molte discussioni su questa scelta - ha spiegato il tecnico italiano, dal sito della FA, la federcalcio inglese - Ho parlato con lui: se non è qui, è perché non gioca una partita vera da novembre".

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Moratti: l´Expo è a portata di mano. Domani arrivano delegati e ambasciatori. E il sindaco ripulisce la città.

Sgarbi: attenti alla compravendita dei voti. Rizzo chiede più trasparenza. Bandiere e grandi pulizie in centro per accogliere gli ospiti del Bie.

(Giuseppina Piano - La Repubblica) La città imbandierata e ripulita per accogliere da domani 180 tra delegati Bie, ministri degli Esteri, ambasciatori e invitati da mezzo mondo. E lei, Letizia Moratti, che prova a zittire le voci pessimiste sulla sfida per l´Expo del 2015 contro la turca Smirne: la crisi di governo non azzopperà Milano, assicura, perché «ho parlato con il presidente Prodi e con il ministro D´alema: tutto va avanti, non ci sono missioni internazionali annullate». E a chi le ricorda che l´infornata dei nuovi 40 Paesi votanti si dice remi contro Milano, replica secca: «È ormai da qualche mese che sono entrati e noi ci stiamo già lavorando».
Ci prova, il sindaco, a zittire le Cassandre, ci prova il presidente provinciale Penati assicurando che «il lavoro diplomatico sta andando molto bene». Non ci prova per niente l´assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, che si dice «pessimista» e accusa senza mezzi termini la rivale Smirne: «Denuncio il rischio di un mercato nero dei voti». Ottimismo anche da parte di Paolo Glisenti, il segretario esecutivo del Comitato Expo, che ieri ai consiglieri comunali ha ribadito la «soddisfazione per il lavoro svolto», l´assicurazione che «la crisi di governo non ci penalizzerà», la consapevolezza che è sull´Africa che bisogna puntare gli sforzi per recuperare i nuovi Paesi entrati nel Bie, il Bureau dove 140 Paesi assegnano l´Expo.
Basterà? Questo nessuno lo dice, in Comune. E restano i dubbi di una partita difficilissima perché «c´è l´anomalia dei 40 Paesi entrati nel Bie, ma Comune e governo stanno lavorando benissimo», per dirla con il forzista Giulio Gallera. Mentre dal Pd Marilena Adamo insiste sul «forte lavoro del ministro D´Alema», e Davide Corritore sulla speranza che «nessuno tradisca il patto che ha consentito di lavorare insieme: vittoria e sconfitta devono essere di tutti».
A caccia di voti soprattutto in Africa, intanto, nel road show finale. Sul punto, peraltro, Basilio Rizzo invoca «trasparenza: è doveroso sapere quanto è stato speso e come per sostenere la candidatura. So ad esempio che per i tanti invitati alla Prima della Scala sono stati spesi 75mila euro tra alberghi e ospitalità». Un resoconto ufficiale ma soprattutto completo dei costi per la promozione della candidatura non c´è. Ci sono solo alcuni dati dichiarati: 175.880 euro per 21 missioni che hanno toccato 46 Paesi. Dati che riportano, però, solo le spese del Comune, non di altri enti pubblici o privati, con costi che oscillano da 30mila euro per sei persone negli Stati Uniti ai soli 316 euro per una missione di tre giorni in Ghana.
Dati parziali che di per sé non dicono molto. Di certo ora si cercherà di fare il massimo della promozione al Forum con cui, il 4 e 5 febbraio, si presenta ai delegati del Bie il progetto dedicato all´alimentazione. Due giorni di lavori ma anche cene di gala e accompagnatori per lo shopping. Ci sono 180 invitati accreditati da 94 Paesi, «un record nella storia del Bie» assicurano in Comune. Ma del resto il Bie è passato solo due mesi fa da 98 a 140 aderenti. E tra due settimane si replica a Smirne.

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Autofecondazione. Maschio in disarmo, ora lo sperma può essere ricavato dal midollo delle donne.

(Il sole 24ore) Cari uomini, addio. Dopo avere raggiunto la parità dei sessi, ora le donne attuano il sorpasso "definitivo" nei confronti del maschio, rendendosi autonome nell'unica cosa che, fino ad oggi, non potevano fare: autofecondarsi.

Una prospettiva "estrema", che nel prossimo futuro potrebbe non essere così fantascientifica dopo la scoperta degli scienziati inglesi dell'università di Newcastle Upon Tyne, che stanno elaborando un sistema per trasformare le cellule staminali del midollo osseo femminile in sperma, tagliando di fatto il maschio fuori dal processo di creazione della vita.
La ricerca è stata pubblicata sul New Scientist e ha avuto subito ampio risalto su tutti i principali quotidiani inglesi. Il professor Karim Nayernia, che guida l'èquipe, è pronto ad iniziare gli esperimenti entro i prossimi due mesi, previo il rilascio delle necessarie autorizzazioni e si dice certo di potere produrre le prime cellule spermatiche femminili entro due anni. Lo sperma maturo, capace di fertilizzare gli ovuli, richiederà invece almeno tre anni di esperimenti.
Una sorta di "primo stadio" dello sperma da cellule di midollo osseo femminile sarebbe già stato prodotto dai ricercatori lavorando sui topi di laboratorio, bombardando le staminali del midollo osseo di vitamine e composti chimici. Secondo gli scienziati la scoperta potrebbe rappresentare una tappa fondamentale nella lotta contro l'infertilità.

C'è solo un non insignificante particolare che va tenuto presente: i bambini nati in questo modo potrebbero essere esclusivamente di sesso femminile, perché nella riproduzione non entrerebbe in gioco il cromosoma Y, che è un "copyright" esclusivamente maschile. Cosa che, comunque, potrebbe non importare alle coppie omosessuali, che potrebbero avere in questa "terapia" l'unico modo per ottenere dei figli che siano biologicamente il prodotto di entrambe le persone della coppia. Ma gli scenari aperti da questa scoperta, anche a livello etico, possono diventare inquietanti: le ricerche potrebbero consentire a una donna di avere un bambino "tutta da sola", grazie allo sperma prodotto dalle cellule del proprio midollo osseo e ai propri ovuli.

E l'uomo? Potrebbe produrre similarmente le cellule uovo dal proprio midollo osseo. Ma attenzione: in entrambi i casi si tratterebbe di ipotesi ad alto rischio di anormalità genetiche.

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Aumentano le malattie trasmesse attraverso il sesso. Effetto viagra. Gli over 50 non mettono il preservativo.

Secondo un sondaggio inglese solo uno su dieci lo utilizza anche quando non conosce la partner.

(Emanuela Di Pasqua - Il Corriere della Sera) Vogliono insegnarlo ai giovani, ai figli e ai nipoti, ma quando si tratta della loro vita le persone che hanno oltrepassato il mezzo secolo sono molto meno sagge e caute e per la maggior parte non utilizzano il preservativo. Per l’esattezza, secondo un sondaggio realizzato da Saga Magazine su un campione di 8 mila persone, lo usa solo uno su dieci. Sarà che gli ultracinquantenni sono abituati ad altri tempi, sarà che i contraccettivi alla loro età non hanno più il compito di prevenire gravidanze indesiderate, fatto sta che tra le persone di questa fascia di età c’è scarsa consapevolezza circa i rischi di trasmissione di infezioni sessuali.

EFFETTO VIAGRA - La Health Protection Agency conferma un aumento preoccupante delle cosiddette Sexually transmitted infections (STIs), le malattie a trasmissione sessuale, tra le persone d’età. Da una parte c’è la convinzione che sia un problema da giovani, dall’altra parte il sesso fatto non più da giovanissimi è in forte crescita. L’effetto Viagra gioca un ruolo cruciale, ma anche la longevità delle persone e il cambiamento culturale contribuiscono a creare una società in cui avere una vita sessuale, anche molto attiva, in età matura è nella norma.

SESSO FREQUENTE MA NON PROTETTO - Secondo lo studio il 65 per cento degli intervistati continua ad avere rapporti sessuali continuativi e la metà di loro dichiara di aver avuto un rapporto sessuale circa una volta alla settimana. Qualcuno addirittura confessa di essere ben più appagato che a vent’anni su questo piano. Inoltre l’aumento galoppante delle separazioni fa sì che lievitino anche i rapporti meno collaudati e più occasionali. E negli incontri sporadici, in cui non si conosce abbastanza il vissuto del partner, è essenziale a qualsiasi età una protezione.

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Omofobia gratuita. Calderoli pensa sempre ai gay. Botta e risposta tra il senatore della lega e l'Arcigay.

Calderoli: "Povero Marini, quanti interlocutori..."

(L'occidentale) La Lega Nord ipotizza le dimissioni in massa dei propri deputati e senatori nel caso in cui vada in porto la formazione di un nuovo governo, con conseguente rinvio delle elezioni.

"Povero presidente Marini, nelle consultazioni schiera al suo fianco Enzo Bianco, altrimenti noto come 'Penelope', nonché relatore della legge elettorale, che tanto ha fatto per allungare i tempi per arrivare al referendum da non riuscire in un anno e mezzo a non farsi approvare neppure il testo base in commissione". Lo afferma il senatore Roberto Calderoli.

Il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord e vice presidente del Senato in una nota scrive: "E gli tocca coinvolgere anche tutte quelle parti sociali che come un sol uomo sono scese in campo contro le elezioni. A questo punto - si chiede Calderoli - perché non convocare anche l'Arcigay che sabato si riunirà per decidere la propria posizione sul Governo? Se non ci fosse in ballo il dramma delle famiglie che non arrivano a fine mese, dell'economia in crisi, della sicurezza e dell'ordine pubblico, ci sarebbe più da ridere che davanti ad un film di Totò. Peccato - conclude - che Totò le diceva, questi invece le fanno...".
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La pronta risposta dell'Arcigay:
CRISI/ ARCIGAY: CON POLITICA SERIA CALDEROLI NON SAREBBE SENATORE.
Degno padre del Porcellum non perde occasione per tacere.

(APCom) - "Se questo paese fosse veramente serio non avrebbe affidato a uno sguaiato umorista dalla naturale propensione alla comicità la stesura dell'attuale legge elettorale (il Porcellum), non avrebbe avuto il piacere averlo visto all'opera come ministro spogliarellista e il vicepresidente del Senato dall'abile capacità nel fare imboscate regolamentari". E' questa la replica che Aurelio Mancuso riserva alle dichiarazioni rese dal leghista nel corso della giornata e che hanno tirato in ballo l'arcigay.

Il presidente dell'associazione sottolinea che proprio così "vogliamo rispondere al senatore leghista che commenta con subdola ironia il fatto che sabato Arcigay riunirà la sua Segreteria nazionale per analizzare l'attuale crisi politica. Forse Calderoli non lo sa, ma il suo partito farebbe bene ad informarsi, che gli elettori lgbt sono alcuni milioni e le nostre intenzioni di voto conteranno non poco durante la prossima campagna elettorale. Se il centrodestra seguirà le posizioni omofobe di Calderoli - fa presente Mancuso - difficile che chi, nelle scorse tornate, ha votato per la Casa delle Libertà (secondo alcuni sondaggi circa 600 mila elettori omosessuali, ovvero un quinto dell'elettorato gay) rinnoverà a loro la sua fiducia".

"L'attuale crisi - conclude - imporrebbe serietà e sobrietà, anche perché la questione da noi posta su stalking e norme antidiscriminatorie è al centro delle cronache italiane da alcuni anni. Invece i politici come Calderoli proseguono nel loro indegno teatrino che insulta le cittadine e i cittadini italiani, così come è avvenuto recentemente nell'aula del Senato".

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I Cesaroni 2 dal 25 gennaio su Canale 5: il video del backstage.

(Televisionando) Sta per tornare in tv la famiglia più “chiassosa” e “allargata” della fiction italiana: il 25 gennaio su Canale 5 inizia la seconda serie de I Cesaroni, con la famiglia al completo e numerose guest star, da Francesco Totti a Raul Bova, da Alessandro Gassman a Maria De Filippi. Sotto il “prossimamente” natalizio che apre la serie dei promo.
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Qualche anticipazione sul nuovo cast l’avevamo già data tempo fa (si veda il nostro articolo). Ora, a pochi giorni dalla messa in onda si è delineato il quadro dei protagonisti. Tornano, e non poteva essere altrimenti, tutti i membri della famiglia Cesaroni, dai fratelli Giulio (Claudio Amendola) e Cesare (Antonello Fassari), proprietari e gestori di un’avviata bottiglieria alla Garbatella, a Lucia Liguori in Cesaroni (Elena Sofia Ricci), moglie di Giulio, con la numerosa prole ale seguito, intorno alla quale si compongono alcune storylines portanti. Continua, infatti, la storia d’amore, ostacolata dai genitori, tra Marco (Matteo Branciamore), il figlio maggiore di Giulio, ed Eva (Alessandra Mastronardi), la maggiore delle figlie di Lucia; crescono anche Rudi (Niccolò Centinoni) e Alice (Micol Olivieri), mentre Mimmo (Federico Russo) continua a detenere il titolo di “cucciolo” della famiglia, che accoglie quotidianamente una pletora di amici e parenti. Tra questi vanno annoverati la madre di Lucia, Gabriella (Rita Savagnone) e la famiglia di Ezio (Max Tortora), che continua il suo rapporto “travagliato” con la moglie Stefania (Elda Alvigini) e con il figlio Walter (Ludovico Fremont).

A quella dei Cesaroni si aggiunge anche la famiglia Barilon (il nome è decisamente evocativo), una sorta di Cesaroni alla milanese che occupa la villetta accanto, assumendo il non facile ruolo di vicini di casa.

Presenze eccellenti nel cast della seconda edizione, che può vantare la partecipazione di alcuni giocatori della Roma, come Francesco Totti, lo storico capitano, ma anche di Christian Panucci, Daniele De Rossi e Simone Perrotta. L’occasione è data da una sfida, impossibile, tra la squadra della Capitale e quella, dilettante, della Romulana, guidata proprio dai fratelli Cesaroni.

Non mancherà anche una comparsata di Maria De Filippi, nel ruolo di se stessa alla conduzione di una puntata “speciale” di C’è Posta per Te, nella quale la famiglia Cesaroni esaudirà il sogno di Cesare ed Ezio, conoscere Alena Seredova, altra guest star della seconda serie. A questi si aggiungono Raul Bova, con un cameo, e Alessandro Gassman, che entra invece a pieno titolo nel cast della fiction: in linea con lo spirito scanzonato della serie, Gassman interpreterà la parte di uno “smemorato”, dalle mille identità, convinto di essere Giulio Cesaroni, con tutte le situazioni comiche ed “equivoche” che tale convinzione potrà suscitare nella famiglia Cesaroni.

In attesa di rivedere i protagonisti sul piccolo schermo, potete scoprire qualcosa di più seguendo i video del backstage proposti in basso. Va aggiunto che ad aprile cominceranno le riprese de I Cesaroni 3: per usare un parallelo calcistico, caro ai fratelli Cesaroni, “squadra che vince non si cambia”.
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Heath Ledger. Un video shock lo mostra mentre assumerebbe cocaina. Ma non viene trasmesso integralmente.

(TGCom) Entertainment Tonight ha comprato per 200mila dollari un video scottante con Heath Ledger ad un droga party. L'attore confessa: "Attraverserò un periodo di m**** con la mia donna (Michelle Williams, ndr) perché abbiamo avuto una bambina tre mesi fa". E poi: "Fumo almeno cinque spinelli al giorno". Comunque sia l'emittente che la trasmissione The Insider hanno deciso di non mandare in onda il video anche se alcuni stralci circolano in Rete.

Alla fine la redazione The Insider ha solo trasmesso alcuni stralci dello scottante video come anticipazione della messa in onda (poi cancellata) in cui si vede Ledger che parla con alcune persone mai incontrate prima (infatti chiede "Da dove venite ragazzi?"). Questi ultimi, invece, chiaramente fanno uso di sostanze stupefacenti. La clip risale a due anni fa ed è 'saltata fuori' solo dopo la morte dell'attore. Fiutando l'affare Entertainment Tonight ha subito contattato il possessore pagandolo a suon di dollari. Alla fine però "per rispetto della famiglia Ledger" si è deciso di non tramettere lo speciale.

Confuso ma allo stesso tempo consapevole di non fare la cosa giusta (infatti esclama "forse non dovrei essere qui"), Ledger appare ad un droga party di Hollywood a disagio. Non conosce nessuno e i ragazzi che interagiscono con lui fanno sfacciatamente uso di sostanze stupefacenti. Famoso, ma fragile psicologicamente, Ledger evidentemente non era ancora riuscito ad uscire dal tunnel delle droghe e ammette anche di fumare spinelli cinque volte al giorno.

Secondo quanto riportato dal settimanale Usa "US Weekly", da tempo Ledger combatteva una dura battaglia contro la dipendenza da alcol e droghe varie, tra le quali cocaina, eroina e psicofarmaci. Un cocktail micidiale che aveva portato anche alla fine del suo rapporto con l'attrice Michelle Williams.
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Petizione per la vita di Hamzeh e Loghman: due giovani gay che si amano e rischiano la condanna a morte in Iran.

E non dimentichiamoci di Pegah: il Regno Unito potrebbe consegnarla al boia.

La Repubblica Islamica dell'Iran perseguita gli omosessuali, i dissidenti e i liberi pensatori, attuando nei loro confronti una politica criminale. Le relazioni omosessuali in Iran sono considerate un crimine passibile di sadiche punizioni corporali e della pena di morte.

Il 23 gennaio 2008 Hamzeh Chavi e Loghman Hamzehpour, due ragazzi gay di appena 18 e 19 anni, sono stati arrestati a Sardasht, nell'Azerbaijan iraniano. Le autorità usano metodi di tortura fisica e psicologica per ottenere le confessioni delle persone che cadono nelle loro mani, e i due giovani hanno ammesso di amarsi, di avere una relazione sentimentale. La loro confessione è bastata perché il tribunale islamico li rinviasse a giudizio con due accuse gravissime: Mohareb, il reato di chi è "nemico di Allah" e Lavat, sodomia.
Il codice penale iraniano prevede la forca per gli omosessuali, che sono considerati "nemici di Allah". In Iran esistono tuttavia anche personalità politiche e religiose moderate, che vorrebbero cambiare le cose ed evitare che tanti innocenti perdano la vita. Il popolo iraniano per la maggior parte è contrario all'orrore delle condanne alla forca e alla lapidazione; solo pochi fondamentalisti ritengono che tortura e fustigazione siano strumenti leciti. I movimenti clandestini per i diritti umani si battono con eroismo contro queste pratiche barbariche e a rischio delle loro vite cercano di costruire un Iran migliore, in cui le minoranze siano rispettate e la vita umana torni a essere un valore. Migliaia di islamici ritengono che Allah sia un Dio d'amore e che la pena di morte e le punizioni corporali crudeli siano crimini contro l'umanità. Ricordiamo che il 5 dicembre 2007 un ragazzo iraniano innocente fu martirizzato dal regime di Teheran e quindi assassinato sulla forca.

Da tutto il mondo, in risposta alla campagna per la vita di Makwan Moloudzadeh avviata dal Gruppo EveryOne, migliaia di islamici, cristiani, induisti, buddisti e laici avevano inviato fiori rossi e bianchi al presidente Ahmadinejad e ai giudici dell'Iran: rossi, perché non fosse versato sangue innocente; bianchi per supplicare i carnefici di risparmiare la vita di un altro condannato senza alcuna colpa. Una grande campagna internazionale che è servita solo a ritardare un'esecuzione già decisa. Così Makwan è oggi il simbolo del martirio di tanti innocenti, vittime di un regime spietato. Ricordiamo che anche Pegah Emambakhsh, lesbica iraniana che si trova attualmente nel Regno Unito, in attesa del giudizio in appello, rischia di essere deporata in Iran, verso la tortura e la lapidazione. Il Gruppo EveryOne ha ricevuto notizie poco confortanti dal Regno Unito, dove la Corte d'Appello è orientata a non concedere asilo all'iraniana, in spregio a tutte le Convenzioni internazionali. Pegah è annientata dall'atteggiamento del governo inglese e ci ha comunicato di essere stanca di lottare, di non voler più apparire sulle pagine dei giornali, di non credere più a quela che Anne Frank definì "l'intima bontà dell'uomo".

Dobbiamo rispettare la volontà di Pegah, ma dobbiamo essere pronti a dire no al governo del Regno Unito, che ha abbandonato la via del rispetto dei diritti delle donne, degli omosessuali, dei rifugiati. Dobbiamo essere pronti a sollevare un coro di proteste, in tutto il mondo, per fermare la mano del boia e dei suoi complici. Ecco perché vi invitiamo a dedicare a questa petizione qualche minuto del vostro tempo; aderite con la vostra firma e poi inviate una protesta a tutti gli indirizzi indicati qui sotto, perché molte vite umane e il concetto stesso di giustizia, il valore stesso dei Diritti Umani, sono in gioco.

PetitionOnline
Fai clic qui per firmare
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Per sostenere la petizione e protestare contro queste gravissime violazioni dei diritti umani, ti preghiamo di inviare e-mail e, ove possibile, fax di protesta a:

dr-ahmadinejad@president.ir
info@dadgostary-tehran.ir
infoDesk@ohchr.org
iranembassy@hotmail.com
info@iran-embassy.org.uk

Ambasciata iraniana in Italia
00162 Roma (RM)
Via Nomentana, 361
06 86328493
06 86391029

Iranian Ambassador
Embassy of Iran
16 Prince’s Gate
London SW7 1PT
info@iran-embassy.org.uk
Tel: 020 7225 3000
Fax: 020 7589 4440

Per sostenere la campagna di concessione dell’asilo a Pegah Emambakhsh, invia anche un’e-mail di protesta a:

smithjj@parliament.uk
public.enquiries@homeoffice.gsi.gov.uk
asylum@iglhrc.org

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Orgia lesbo per Maggie Gyllenhaal. Video per lo sciopero di Hollywood.

(TGCom) Che fosse un'attivista della prima ora si sapeva, ma che si lanciasse in un'orgia lesbo per una giusta causa nessuno poteva immaginarlo. Maggie Gyllenhaal appare in un corto per sostenere lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood. In un albergo tre ragazze aspettano un uomo chiamato AMPiTePa (Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi) ma si accorgono che possono fare a meno di lui e stringono un'alleanza ad alto tasso erotico.

Il video si gioca tutto sul filo dell'ironia e dei doppi sensi. Chiaramente non è stato un caso che l'uomo che le tre ragazze aspettano si chiami AMPiTePa (Alliance of Motion Picture and Television Producers) che poi è la stessa Associazione contro cui si battono gli sceneggiatori di Hollywood da mesi. La Gyllenhaal entra in un'ascensore dove la raggiungono altre due affascinanti fanciulle. Sguardi d'intesa tra le tre che si ritrovano nella stessa stanza d'albergo.

Ma lui, AMPiTePa, non si presenta ed ecco che Maggie offre alle altre del vino per riscaldare l'atmosfera. I discorsi si fanno via via sempre più piccanti e alla fine la protagonista esclama: "Ma noi non vogliamo lui! Tutto quello di cui abbiamo bisogno è già qui. Allora ragazzi - dice Maggie con uno sguardo molto sexy - che ne dite di stringere una allenza tra noi?".

La prima a sdraiarsi sul letto è proprio Maggie, poi la raggiungono le altre due ragazze e la porta si chiude. Cosa accadrà mai in quella stanza d'albergo? Deve essere successo di tutto dal momento che poi il video si chiude con il fattorino della pizza che apre la porta e rimane letteralmente a bocca aperta. La clip è già diventata un cult a Hollywood e da più parti sono arrivati i complimenti per la performance artistica alla Gyllenhaal, che ha offerto tutto il suo appoggio ai motivi della protesta che da settimane ha messo in ginocchio la Mecca del cinema.
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GF8 rivelazioni. Christine è la ex di Danny Quinn. E' stata 2 anni col figlio dell'attore con una storia passionale e turbolenta.

(TGCom) Importante rivelazione sul passato amoroso di un'inquilina della Casa. Christine Del Rio era fidanzata con Danny Quinn. L'hanno dichiarato gli amici della concorrente del Grande Fratello a Diva e donna, in edicola da mercoledì 30. La bionda 28enne avrebbe infatti avuto una relazione con il figlio del celebre attore Anthony Quinn e dell'attrice di origine italiana Jolanda Addolori.

Gli amici della ragazza hanno raccontato al settimanale che la relazione tra i due è durata un paio d'anni, ed è avvenuta nel periodo in cui Danny Quinn era reduce dalla vittoria al reality show La fattoria. La storia tra Christine e il figlio dell'attore di La strada di Fellini sarebbe stata, nelle parole degli amici, "passionale e turbolenta".

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Firenze. Corso di formazione per la salute di gay, lesbiche e trans.

Presentazione del corso di formazione per i Volontari del Consultorio della Salute della Comunità Queer organizzato da IREOS, centro servizi autogestito della comunità queer di Firenze, in collaborazione con la Azienda Sanitaria di Firenze.
Il corso si articola in 2 tavole rotonde, 8 lezioni, e due laboratori (30 ore), dal 2 febbraio al 12 aprile 2008. La presentazione prevede una tavola rotonda dal titolo “Gay, lesbiche, trans: pazienti imprevisti”, alla quale prenderanno parte Francesca Circolo, Direttrice U.O. Educazione alla Salute ASL 10, il Prof. Carlo Conti, Presidente del Centro Italiano di Sessuologia, Barbara Santoni, psicologa IREOS e Annamaria Imbarrato, psicologa Arcilesbica Firenze.

Per informazioni: Firenze, Associazione IREOS, via dei Serragli 3 - 055/216907 www.ireos.org

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Pete Doherty e il bacio gay. Il cantante beccato con un amichetto...

(TGCom) Mentre la sua ex fidanzata Kate Moss sta progettando le nozze con il musicista Jamie Hince, Pete Doherty si consola a modo suo. Il cantante dei Babyshambles è apparso sul sito Perezhilton.com mentre, su un letto, si scambia un bacio appassionato con un altro uomo, un musicita di nome Wolf. L'ennesimo colpo di testa oppure Doherty ha deciso di fare outing con la pubblicazione di una foto molto esplicita.

Non si sa chi abbia scattato la foto e chi l'abbia messa in Rete. Di certo c'è che il cantante e il suo amichetto non sembrano affatto infastiditi dai flash.

Sigaretta in mano, sorriso complice, Doherty dopo il bacio ammicca all'obiettivo, mentre Wolf nasconde il viso sulle spalle di Doherty.

Ultimamente erano circolate voci di una sua presunta paternità. La futura mamma, Laura, la ventenne figlia di Alex Ferguson non aveva dubbi: il papà è di sicuro Pete.

Lui, però da subito, ha negato sostenendo addirittura di non conoscere la giovane. A questo punto è lecito chiedersi: non è che questo bacio è una "trovata" per far sapere a tutti che il padre del piccolo in arrivo non può essere lui?

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Spagna. Una chiesa sempre più omofoba che fa politica. I vescovi contro Zapatero, non votatelo.

Il primo ministro si difende: la maggioranza è dalla mia parte.

(Luigi La Spina - La Stampa) Il ministero della Sanità fronteggia uno dei più belli e noti viali di Madrid, il Paseo del Prado. Sulla facciata spiccano tre enormi fotografie con i volti di alcuni fra gli uomini più conosciuti della Spagna: un famoso giudice, uno scrittore e un presentatore tv. Sono, tutti e tre, gay dichiarati e, sotto i loro sorrisi, c’è un messaggio esplicito: «Noi usiamo il preservativo».

Basterebbe pensare a una trasposizione italica di tale scena, con gli effetti che avrebbe nella nostra società, per capire come, nonostante le apparenze, Madrid sia molto più lontana dalle nostre città delle due ore scarse che un aereo impiega per collegare i nostri due paesi latini. E per capire come il capo di governo di una nazione nominalmente cattolica come la Spagna possa affrontare senza troppi timori, senza imbarazzate giustificazioni, soprattutto senza palinodie un attacco così duro come quello che, ieri, i vescovi spagnoli gli hanno sferrato. Eppure, si stimano ancora in 8-10 milioni gli spagnoli praticanti. Persino nel suo partito, il Psoe, Luis Rodriguez Zapatero può trovare tra gli uno e i due milioni di sostenitori che si dichiarano cattolici.

La Spagna, erede di un impero unitario dalla fine del Quattrocento, conta su un senso dello Stato orgogliosamente difeso da tutti i suoi cittadini. Una separazione con la Chiesa tranquillamente rivendicata dall’intera classe politica, anche quella del centrodestra. E’ significativo, a questo proposito, che i leader del Partito popolare, lo schieramento che cercherà, il 9 marzo, di ottenere i voti per scalzare Zapatero dal palazzo presidenziale della Moncloa, non abbiano promesso, ad esempio, di cancellare tutte quelle riforme introdotte da colui che, in Italia, viene dipinto come un pericoloso e incosciente mangiapreti. Vogliono solamente togliere la dizione «matrimonio» alle unioni tra gay, ma non si sognano di abolire una legislazione di protezione giuridica ben più estesa di quella che era prevista nei cosiddetti «Dico», la proposta avanzata timidamente dal centrosinistra italiano e subito naufragata per i dissidi interni all’Unione.

Così le riforme approvate da Zapatero nel campo dei diritti civili, quelle più contundenti nei confronti della Chiesa, hanno ottenuto un consenso valutato, dai sondaggi dell’epoca, tra il 70 e l’80 per cento della popolazione. Ecco perché nel ritratto che traccia Suso de Toro nell’ultimo libro sul leader spagnolo, Zapatero rivendica di «non essere affatto un radicale» e di aver sempre interpretato il pensiero e la volontà della maggioranza dei suoi compatrioti.

Maria Teresa Fernandez de la Vega, vicepresidente del suo governo, peraltro composto per la metà da donne, forse caso unico al mondo, riassume la personalità del premier spagnolo con una formula molto efficace: «Una miscela di idealismo e pragmatismo». Zapatero è uno strano leader carismatico che deve smentire la sua fama di «timido», una caratteristica inadatta alla figura del capo di un partito moderno, ma si compiace di presentarsi come «reservado» e «austero». Una attitudine a frenare l’eccessiva esibizione di sé, che lui stesso definisce, con un termine difficilmente traducibile con una solo parola italiana «contencion». «La principale virtù - afferma il premier - di chi ha anche molto potere».

Perché un capo di governo che autodescrive la propria personalità a tinte così poco rutilanti abbia puntato la gran parte del suo primo mandato su un tale allargamento dei diritti individuali da suscitare la furibonda opposizione della Chiesa, in un paese, comunque, di antica tradizione cattolica, è spiegato da lui stesso con queste parole, sempre affidate al suo biografo: «Teoricamente il principio di uguaglianza tra uomo e donna non era una questione prioritaria della socialdemocrazia classica, così come lo era la difesa dei lavoratori, l’educazione, l’accesso alla sanità. Oggi, invece, è prioritaria, perché è un fattore di democratizzazione sociale. La sinistra operaia mancò di capire, ed è comprensibile per l’epoca, che il soggetto di cambio della storia, soprattutto nel XXI° secolo,... è la cittadinanza. Questo significa un’ampia espansione dei diritti, di libertà. Diritti sociali, economici e individuali».

Zapatero è consapevole, dunque, che la sua proposta ai partiti riformisti dell’Europa si differenzia notevolmente dai canoni della socialdemocrazia classica. E’ la variante iberica, applicata con la massima coerenza e con la massima decisione. Una parte della società spagnola, appoggiata dai vescovi, è rimasta traumatizzata dall’esperimento. Il 9 marzo sapremo se la maggioranza dei cittadini di questo paese riterrà che l’ esperimento possa continuare.

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Premi Ubu per il teatro 2007 - edizione del trentennale. I vincitori.

Festa grande al Piccolo Teatro Studio per i Premi Ubu, che hanno compiuto i trent'anni, rifacendo il pieno di pubblico per la ricorrenza orchestrata nell'occasione da un personaggio della scena come Arturo Cirillo, che un premio l'aveva vinto come regista e come attore nelle ultime due annate, e che, presentando la serata, l'ha consegnato anche a Monica Piseddu, sua partner nel suo più recente lavoro risultata miglior attrice non protagonista. Ma il premio più importante e più ambito, quello per lo spettacolo dell'anno, è andato allo Studio su Medea, creato e diretto da Antonio Latella, che era arrivato appositamente da Berlino dove vive e dove ha creato questo grande spettacolo innovativo, ed è stato molto festeggiato dai molti attori che lavorano solitamente con lui, convenuti a Milano per l'occasione.

Non era la sola tribù teatrale presente a questa serata. Come spesso accade agli Oscar anche gli Ubu amano distribuire i premi a grappoli, e alle Albe di Ravenna per Sterminio dell'austriaco Werner Schwab ne sono andati quattro: per la regia a Marco Martinelli, per la miglior attrice a Ermanna Montanari, per la scenografia di luci a Vincent Longuemare, per il miglior testo straniero, ritirato da Sonia Antinori che l'ha tradotto, perché l'autore è scomparso una decina d'anni fa per una overdose alcolica. Il riconoscimento per il miglior attore è andato invece a Saverio La Ruina, premiato anche per il miglior nuovo testo italiano per il suo Dissonorata, monologo in dialetto calabrese da lui interpretato in abiti femminili, acclamato anche dagli altri artisti del suo gruppo, Scena Verticale di Castrovillari.

Nella categoria per lui insolita di miglior attore non protagonista per l'interpretazione di Angels in America, dove faceva la parte di Al Pacino, ha vinto il suo primo Ubu Elio De Capitani e nello stesso spettacolo figurava Umberto Petranca, eletto come nuovo attore under 30, ex aequo con il coetaneo Emiliano Masala, che invece ha lavorato anche con Latella, un bel duetto di giovanissimi. E appartiene alle nuove leve anche Marco Rossi, artefice per Luca Ronconi e per il Piccolo Teatro della scena raffinatissima per riflessi coloristici e architetture di Inventato di sana pianta di Hermann Broch. Due premi speciali sono stati attribuiti al Festival delle Colline Torinesi, ormai numero uno della nostra scena, e per una vita dedicata all'illuminazione scenica a Gigi Saccomandi, mentre il Faust di Nekrosius, che figura anche in copertina del Patalogo, che organizza i premi e la manifestazione, ha avuto la palma per il miglior spettacolo straniero, assente il regista lituano che non si è ancora rimesso dalle fatiche per montare il suo ultimo kolossal.

  • Spettacolo dell’anno: Studio su Medea (Antonio Latella, Teatro Stabile dell’Umbria)
  • Miglior regia: Marco Martinelli (Sterminio di Werner Schwab, Ravenna Teatro-Teatro delle Albe)
  • Miglior ccenografia: Marco Rossi (Inventato di sana pianta di Hermann Broch)
  • Miglior attore: Saverio La Ruina (Dissonorata)
  • Miglior attrice: Ermanna Montanari (Sterminio)
  • Miglior attore non protagonista: Elio De Capitani (Angels in America di Tony Kushner)
  • Miglior attrice non protagonista: Monica Piseddu (Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello)
  • Nuovo attore under 30 (ex aequo): Umberto Petranca e Emiliano Masala
  • Nuovo testo italiano: Dissonorata di Saverio La Ruina (Scena Verticale)
  • Migliore novità straniera: Sterminio di Werner Schwab (Ravenna Teatro-Teatro delle Albe
  • Migliore spettacolo straniero presentato in Italia: Faust di Goethe (regia Eimuntas Nekrosius, Lituania)
Premi speciali:
  • Festival delle Colline Torinesi, per la continuità dell’impegno innovativo, attento alla varietà dei contenuti e delle compagnie ospitate, in una lucida prospettiva di rinnovamento culturale.
  • Vincent Longuemare, per aver segnato con le sue luci gli spettacoli delle Albe con uno spirito da scenografo che integra il lavoro registico.
  • Gigi Saccomandi, per il magistero e l’alta qualità del suo lavoro pluriennale sulle luci.

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Omosessuali. Una rete di avvocati per la tutela dei diritti Lgbt.

La rete Lanford.

L'avvocatura per i diritti LGBT è un'Associazione costituita di recente per rispondere al bisogno di informazione e di diffusione della cultura e del rispetto dei diritti delle persone omosessuali nel nostro Paese.
L'avvocatura per i diritti LGBT sta promuovendo la costituzione di una rete di avvocati su tutto il territorio nazionale che si occupano della tutela giudiziaria delle persone omosessuali.

La rete è stata chiamata Rete Lenford per ricordare il barbaro omicidio di un avvocato jamaicano impegnato nel rispetto e nella lotta per i diritti delle persone siero positive.
Quattro rapinatori, introdottisi nottetempo nella sua casa, vista una fotografia che lo ritraeva in compagnia del suo compagno, lo aggredirono trasportandolo fuori dalla sua abitazione per ucciderlo dopo averlo torturato.

Questo succedeva nel 2005 e non in epoche buie e risalenti al medioevo.

Per i membri dell'avvocatura per i diritti LGBT, Lenford rappresenta un esempio da proporre ai colleghi avvocati che hanno deciso di assolvere, anche nel campo della tutela dei diritti delle persone omosessuali, la loro funzione sociale di sostegno e tutela alle persone discriminate all'interno della nostra società.

L'obbiettivo della Rete Lenford è quello di mettere in contatto professionisti che operano su tutto il territorio nazionale in modo che possano scambiarsi informazioni, individuare colleghi che possano seguire da vicino fatti che si svolgano a molta distanza, individuare momenti di confronto e di crescita culturale che consenta loro di affrontare in maniera più efficace la propria attività professionale.

Per il momento è già in funzione un indirizzo di posta elettronica:
retelenford@ gmail.com

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GF8. Silvia a Raffaella: "Non hai carica sessuale". Thiago se ne sta in disparte.

Silvia, la più "sessuale" del Gf8. Tocca a Raffaella pulire il bagno.

(TGCom) Silvia e Raffaella continuano a litigare, e i maschietti esprimono le loro preferenze per le sorelline della Casa. All'unanimità, Silvia è definita da tutti la più sessuale, mentre Raffaella intriga Francesco, ma è considerata immatura dagli altri ragazzi. Thiago non sta al gioco e non esprime alcuna preferenza. Intanto proseguono i lavori, coordinati da Mario che è entrato sempre più nella parte del "capomastro".

Il risveglio è stato più frizzante del solito, con Teresa che esce subito in giardino e si esibisce in una danza rock. I letti comodi e caldi della Casa devono aver rigenerato fratellini e sorelline, dopo settimane di campeggio.

Come dicevamo, non sembra placarsi la lite tra Silvia e Raffaella. Le due ragazze non si sopportano e non appena entrano in contatto vanno ai ferri corti. "Non hai carica sessuale", insiste l'ex truccatrice della Tv della Libertà rispolverando il discorso che tanto ha fatto arrabbiare la bella napoletana, che questa volta non scoppia in lacrime, ma si mette a urlare istericamente. Il culmine della lite sta nella battuta di Silvia: "Ma tu sei una povera pazza! Mandate uno psichiatra immediatamente".

Francesco, parlando con gli altri maschietti della Casa, rivela di avere un debole per la giovane Raffaella. Per Gian Filippo, invece, l'unica donna "intrigante" del Condominio è Alice: "Ha un qualcosa che... a me prende!". Tutti però concordano su una cosa: Silvia è la più "sessuale".

Mentre Carmela si dà da fare ai fornelli, cucinando per tutti dalla mattina alla sera e cercando di coinvolgere anche i ragazzi più svogliati nei lavori domestici, proseguono i lavori agli ordini di Mario. Teresa, Andrea, Nadia e Christine obbediscono ai suoi ordini senza fiatare, "terrorizzati" dai modi dell'esperto muratore, entrato sempre più nella parte di "capomastro".

Alì, che ha il carattere più irascibile e in teoria sarebbe ufficialmente il capo dei lavori, non si pronuncia, ma quando arriva il momento di montare la moquette all'interno della casa, per poco non scoppia, di fronte alla saccenza di Mario.

Per decidere chi avrà l'onere di pulire il bagno, i ragazzi organizzano un gioco: bisogna colpire con delle palline una bottiglia d'acqua. Raffaella e Thiago falliscono e tocca a loro il gravoso compito.

La puntata del lunedì sera si avvicina e i concorrenti cominciano a pensare alle nominations. Roberto ne discute con Raffaella e la ragazza rivela che non ha intenzione di votare nuovamente Fabio, dicendo che potrebbe orientarsi sui genitori Orlando, anche se questo la farebbe sentire in colpa. Quando poi il cummenda le chiede con chi si sia trovata meglio lei fa i nomi di Lina, Gian Filippo, Francesco...insomma il gruppetto più compatto. "Sei forte sei intelligente hai legato con i più forti", le dice Roberto tutto compiaciuto.

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