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giovedì 10 aprile 2008

Elezioni. Alessandro Cecchi Paone si schiera per Rutelli. Polemiche bollenti tra gay.

Tutta la comunità Lgbt appoggia Rutelli. Ma...
Alessandro Cecchi Paone (DIRE): "Da gay e da uomo di cultura ho scelto di impegnarmi in questa campagna elettorale perche' a Roma sia garantita un'amministrazione laica, moderna ed europea che assicuri e tuteli i diritti di tutti. Per questo sosterro' alle prossime amministrative Francesco Rutelli fin dal primo turno ed invito la comunita' gay a fare altrettanto".
"Pur essendo amico di Franco Grillini, non ho condiviso la sua scelta e i toni duri e negativi della sua campagna elettorale. Ho avuto un colloquio telefonico con Francesco Rutelli, durante il quale ho ribadito la richiesta di un impegno sui temi della laicita' e...

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Su 630 deputati 448 sanno già di essere certamente eletti.

(Adnkronos) Tre deputati su quattro e altrettanti senatori, entreranno in Parlamento senza essere votati, senza che gli elettori li abbiano espressamente scelti. E' uno degli effetti della lista bloccata, architrave della legge elettorale con cui gli italiani andranno a votare il prossimo 13 e 14 aprile, che determina in anticipo e quasi con certezza scientifica una buona parte della composizione del prossimo Parlamento.
Presi in esame i voti delle precedenti consultazioni, fatta la media dei risultati dei sondaggi sulle intenzioni di voto, il presidente del Comitato per i referendum elettorali, Guzzetta, ha elaborato uno studio che sottolinea tra l'altro le conseguenze delle candidature multiple.
Su 630 deputati, 448 sanno gia' di essere stati certamente eletti, mentre solo 181 rimangono in sospeso.
Il calcolo e' presto fatto: il 71% dei componenti della Camera si conosce gia', cognome per cognome, prima del voto. Al Senato la percentuale del 'seggio sicuro' sale al 74%: 236 hanno gia' ottenuto il lasciapassare per la XVI legislatura e altri 56 attendono il verdetto dell'urna. Con il Porcellum e' quindi passato il principio del "si vota ma non si sceglie", ha spiegato Guzzetta, che ha arricchito il repertorio delle originalita' delle legge in vigore con un altro dato.
A Montecitorio e a Palazzo Madama sono state presentate 242 candidature multiple che "rischiano di diventare -ha aggiunto il presidente del Comitato referendario- oggetto di un negoziato post elettorale", amministrato da 53 "plurieletti". Guzzetta ha stilato anche una classifica dei candidati presentati in piu' circoscrizioni.
In pole position c'e' Berlusconi (26), seguito da Fini (25), Casini (21), Di Pietro (18) e Bossi, che si ferma a quota 12. Veltroni 'colleziona' invece cinque presenze.
Ce n'e' abbastanza, secondo Guzzetta, per lanciare l'"allarme". "Non siamo contro nessuno ma rivolgiamo un appello, soprattutto alle forze politiche che avranno la responsabilita' di guidare il Paese, a valutare l'effetto di questa situazione in termini di disaffezione, se non di rabbia, dell'elettorato". Non ci si stupisca, ha osservato l'esponente del fronte referendario, se il 13 e
14 aprile "si dovra' registrare un forte aumento dell'astensionismo e sarebbe preoccupante se questa fosse l'unica forma di contestazione da parte dei cittadini".
"Dal giorno dopo le elezioni l'orologio referendario ricomincera' a correre. Il tempo dato ai partiti per cercare un accordo non e' eterno". Vietato siglare, ha concluso Guzzetta, un'intesa solo per onore di firma. "L'accordo deve essere buono. Per questo dal 18 maggio, giorno in cui doveva svolgersi il referendum, attiveremo una sorta di vigilanza civile sulle riforme istituzionali".

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Cina, petizione per il riconoscimento del matrimonio omosessuale.

La petizone lanciata dall'associazione LGBT Tongyu.

(Tetu.com - traduzione Lamanicatagliata.com) La notizia è di quelle che fanno il giro del mondo in poco tempo, ed è il sito francese Tetu.com in un articolo di Fabien Lavie a pubblicarla nella sua edizione di ieri. L'Associazione LGBT cinese Tongyu ha lanciato una petiizone per il riconoscimento del matrimonio omosessuale in Cina. L'Associazione, nel corso di un mese di campagna, ha raccolto circa diecimila firme nelle più grandi città cinesi, che verranno presentate alla riunione annuale del Partito Comunista Cinese che si terrà a Pechino, come ogni anno.

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Il Generale Del Vecchio incontra l'associazione omosessuali in divisa.

Del Vecchio ribadisce poi di ''non aver mai fatto le affermazioni riportate dai quotidiani''.

(Ansa) Pace fatta tra il generale Mauro Del Vecchio e i gay in divisa: oggi il militare e candidato del Pd, protagonista recentemente di forti polemiche per alcune sue dichiarazioni sull'omosessualita' e le forze armate, ha incontrato l'associazione di poliziotti e militari gay e lesbiche ''Polis Aperta'', con cui si e' impegnato a presentare, durante la prossima legislatura, provvedimenti atti a eliminare le disciminazioni nei confronti dei gay nelle forze armate.

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“Da Sodoma a Hollywood” 23° Torino International Glbtq FilmFest. Il programma completo.

“Da Sodoma a Hollywood” Torino International GLBT Film Festival si avvia verso la XXIII edizione, la terza sotto il tetto della Mole, con il Museo Nazionale del Cinema per la gestione e l’organizzazione: 23 anni di ricerca di un cinema che esplora e costruisce l’immaginario queer. Grazie a uno sguardo acuto e sensibile, anno dopo anno il Festival è cresciuto diventando una delle principali finestre e occasioni di dialogo per la comunità glbt e il grande pubblico.

Il Festival ha inoltre il merito di aver fatto conoscere in Italia le prime opere di registi come François Ozon, Gus Van Sant, Derek Jarman, Todd Haynes e, recentemente, Eytan Fox, Apichatpong Weerasethakul, Alain Guiraudie, Auraeus Solito e Brillante Mendoza.

A vent’anni dalla morte di Divine, icona per eccellenza del camp,
scomparsa prematuramente a soli 43 anni nel 1988 (e già omaggiata
indirettamente con i film di John Waters nel 2005) il Festival la ricorda attraverso l’immagine-regalo di Francesco Vezzoli e con la proiezione di un film di Paul Bartel, Lust in the Dust (1985), dove appare in coppia con Tab Hunter: fu il loro più grande successo.

Concorso Internazionale
Tre sezioni competitive: lungometraggi, corti e documentari. Tre giurie internazionali (una per sezione) assegnano il Premio Ottavio Mai al miglior lungometraggio e un premio alla miglior opera delle altre sezioni. Per ogni sezione competitiva è previsto anche un premio del pubblico.

Panorama
Tre sezioni non competitive (lunghi, corti e doc) con la più recente e interessante produzione in pellicola e in video.

La Retrospettiva: “ j-ender: big bang love in Japan”
Una immersione inedita, nell'impero dei segni e dei sensi. Da Sodoma a Hollywood e NEO(N)EIGA presentano per la prima volta in Europa una retrospettiva che percorre, lungo le trame del genere e dei generi, la storia del cinema giapponese dagli anni 60 a oggi e di riflesso la cultura del Sol Levante.
Dalla libertà artistica e di costumi della cosiddetta nuberu bagu (la nouvelle vague giapponese) passando attraverso il teatro tradizionale ed il soft core politico e spiazzante dei pinku eiga, il travestitismo e schegge deliranti di cultura pop, fino ad arrivare ad Anime dove attraverso i cartoon viene aperto un mondo di desideri e passioni che difficilmente potrete trovare altrove.
Il cinema si fa lente capace di avvicinare il nostro sguardo di “osservatori distanti” a un Paese e a una cultura la cui complessità si svela negli infiniti paradigmi della sua auto-rappresentazione.

Gli Omaggi
Sébastien Lifshitz: L’eterno road movie
Uno dei personaggi più interessanti del cinema contemporaneo francese, Sébastien Lifshitz, sarà a Torino per raccontare le storie dei suoi film: quelle di giovani dal passato inquieto e alla continua ricerca dell’equilibrio; quelle di giovani in fuga, protagonisti di road movie esistenziali pieni di spiritualità, ma anche di fisicità, a volte unico mezzo d’espressione per il contatto umano. La gioventù, sradicata e ridotta a piccoli frammenti di vita, diventa l’unico tempo possibile della manifestazione dell’Io e delle illusioni non consolabili. Dai primi cortometraggi, tra cui Il faut que je l'aime (1996) e Les Corps ouverts (1998), vincitore del premio Jean Vigo, fino a Presque rien (Quasi niente, 2000), uno dei film più amati dalla comunità gay, e Wild Side (2004), titolo-omaggio ai drop-out di Lou Reed, una delle massime rappresentazioni del cinema queer non rivendicato come genere ma come cinema d’appartenenza alla totalità dei sentimenti.

Stanley Kwan: identità e desiderio
Documentario o fiction, la produzione di Stanley Kwan traccia un percorso unico e fondamentale nella cinematografia di Hong Kong nei due decenni a cavallo dell’annessione alla Cina Popolare. I protagonisti dei suoi film raccontano la Storia in chiave intima, ne vivono in prima persona le lacerazioni, ce la restituiscono attraverso intarsi di storie personali. I corpi attraversano il passaggio del tempo e il mutamento delle città (Hong Kong, Pechino, Shanghai), forti dell’antico sogno di preservare la bellezza e, per amore, infondono alle immagini la struggente magia del desiderio. La passione che alimenta il cinema di Stanley Kwan si insinua come una brezza leggera da una finestra socchiusa che silenziosa cresce, crea assuefazione e all’improvviso scardina gli equilibri precari dell’esistenza. Tra i film dell’omaggio, presentati a Torino dal regista stesso, Hold You Tight (1997), Lan yu (2001) e Everlasting Regret (2006).

Joe Oppedisano
Uno dei personaggi più interessanti del fashion world statunitense. Inizia la sua carriera come assistente di Robert Bryan e si fa conoscere nell’ambiente lavorando per riviste come Vanity Fair, L’Uomo Vogue e W. Ha vestito star come Ricky Martin e Carol King. Diventa famoso come fotografo sia nel campo della moda, come collaboratore del New York Times Magazine e di Vibe, che dell’editoria gay, firmando servizi regolarmente per BUTT, Gay Times, Pref e Männer Aktuell. I suoi lavori fotografici sono pubblicati anche su prestigiosi volumi d’arte come Self Exposure (2005, Rizzoli) e History of Photography 1840-2005. La sua ultima monografia, Testosterone (2006, Bruno Gmünder) è un best-seller negli USA, dove è andata esaurita nel giro di poche settimane. Al Festival, Joe Oppedisano presenta i suoi due ultimi lavori video: il videoclip That’s Me (2008), singolo dell’ultimo album di Colton Ford, ex attore hard ora cantante dance di successo, anch’egli presente al Festival, e Knockout (2008), making of di uno dei calendari più desiderati dalla comunità gay di tutto il mondo.

Parker Williams
Amato e desiderato da tutti i numerosi estimatori dei suoi film, prima solo attore ora anche regista, Parker Williams, star dell’industria XXX americana e volto di case come Raging Stallions Studios, Falcon e Titan sarà a Torino a presentare il suo lavoro d’esordio alla regia, Lube Job (2005), e la sua performance d’attore nella commedia teatrale Cell Block Q. Dopo otto anni dall’inizio della sua carriera, e dopo gli studi in campo cinematografico, insieme a Matthew Rush, sta creando una sua casa di produzione chiamata Savage Monkey, dedicata all’intrattenimento e al cinema gay a 360 gradi.

Music & Movie Icons: Alaska, la Reina del Glam
Nel film Pepi, Luci, Bom y otras chicas del montón (Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio, 1980) Olvido Gara interpreta la parte di una giovane artista che scarica una lluvia dorada, una pioggia di pipì, sulla moglie masochista di un poliziotto.
Una scena rimasta per sempre nella memoria del cinema spagnolo e non.
Olvido Gara, meglio conosciuta come Alaska, è l’enfant prodige della Movida madrileña. Più tardi sarà considerata la musa del movimento. Nata in Messico, nel 1963 e trasferitasi a Madrid nel 1973, a soli 15 anni fa parte del gruppo musicale Kaka de Luxe, dalle cui ceneri all’inizio degli anni ‘80 nasce il gruppo Alaska y los Pegamoides. In quel periodo i bambini spagnoli ricorderanno Alaska nella presentazione di gusto tutto gotico dell’innovativo programma pomeridiano per ragazzi La Bola de Cristal (La sfera di cristallo), trasmesso dalla Televisión Española. Oggi insieme al compositore Nacho Canut è la cantante del gruppo electro-pop Fangoria, figlio del gruppo Alaska y Dinarama. Il loro ultimo disco, El extraño viaje, del 2006, ha scalato le classifiche spagnole. Il Festival vuole ripercorrere la carriera di questa artista completa che, insieme ad Almodóvar, è una dei protagonisti dell’epoca che meglio si è saputa adattare e reinventare nel post-Movida, come cantante, attrice, presentatrice, imprenditrice e influente intellettuale.

Europa Mon Amour: “Fantasmas do amor”
Un viaggio in Portogallo, terra di confine d’Europa, territorio d’amore e di desiderio imprigionato. La scoperta di un cinema-garage, pre-almodovariano e fuori legge nei lavori di Óscar Alves, realizzati tra la metà e la fine degli anni settanta; il cinema degli anni ottanta, con i film di Joaquim Pinto, tra cui Onde Bate o Sol (1989) con Laura Morante, uno dei titoli più significativi della cinematografia portoghese queer, e Na pedra no bolso (1988), uno dei più belli; i fiammeggianti ritratti notturni di Paulo Rocha nel suo A Raíz do Coração (2000); fino a João Pedro Rodrigues, a Torino con O Fantasma (2000), uno dei più amati-odiati dalla comunità gay, e Odete (2005). In collaborazione con Queer Lisboa.

Classici & Moderni: scelti da Giovanni Minerba
Poco o quasi mai visti; o forse troppo, ma mai abbastanza. Una selezione di 9 film, scelti tra i più belli, o semplicemente per ricordi personali. Immagini sparse: a volte casuali, altre necessarie. Come quelle dei film scelti per ricordare Philippe Noiret (Gli occhiali d’oro, 1987, di Giuliano Montaldo) o Michel Serrault (La cage aux folles-Il vizietto, 1978, di Edouard Molinaro) entrambi scomparsi durante l’anno scorso. O ancora Malanoche in versione restaurata (1986), il film d’esordio di Gus Van Sant e primo vincitore del Festival, la poesia della Trilogia di Terence Davies (The Terence Davies Trilogy) fino al folgorante Madame Satã (2002) di Karim Ainouz, davvero troppo poco visto.

Voice Over
La sezione, nata tre anni fa per promuovere il cinema più sperimentale, anti-narrativo e la video-arte, dà spazio a una serie di artisti e registi di fama internazionale, del passato e del presente, il cui lavoro analizza i vari aspetti e caratteri dell’identità queer.

Terence Koh: Uno dei giovani artisti più rappresentativi del panorama contemporaneo statunitense. Nella sua breve carriera ha già raccolto numerose mostre personali nei più prestigiosi spazi museali del mondo tra cui The Whitney Museum of American Art, The Royal Academy of Arts e Kunsthalle Zürich. Le sue opere sono già presenti nelle più rappresentative collezioni di arte contemporanea, pubbliche e private, come ad esempio quella di Charles Saatchi. Il Festival rende omaggio a Terence Koh, con il supporto della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, presentando God (2007), che si può considerare un vero e proprio film-manifesto di tutta la poetica dell’artista, sempre in bilico tra una forte sensibilità decadente e l’estetica della contro-cultura giovanile.

Guy Maddin: Con il suo progetto intitolato Workbooks, il regista canadese offre piccole perle di bellezza cinematografica attraverso una serie di cortometraggi ricchi di spunti estetici e melodramma.

Vincent Dieutre: L’ultimo film di Vincent Dieutre, Después de la revolución (2007), sarà presentato a Torino dal regista stesso: video-diario di un viaggio in Argentina tra ricordo e desiderio.

Patrick Carpentier: Uno dei registi più promettenti di oggi, torna al Festival a presentare due video d’esordio e i primi due capitoli della trilogia L’Irrégularité de la déchirure, dopo averne presentato il terzo, Combat, in concorso, nel 2006.

Peter de Rome: Un particolare omaggio viene reso a Peter De Rome, con la presentazione dei suoi The Erotic Films (1969-1972). Immagini in Super 8 dove convivono arte ed erotismo, i piccoli film di Peter De Rome, acclamati dalla critica e apprezzati da importanti personaggi come Andy Warhol e William Burroughs, sono ancora oggi considerati una vera e propria rarità.

Due i programmi speciali della sezione:
Die Young Stay Pretty
Programma video che indaga le inquietudini e l’estetica del mondo giovanile. Gli spunti arrivano dalla musica con tra gli altri il videoclip Elvis (2007) dei These New Puritans, pupilli del fashion designer della maison Dior, Hedi Slimane; dall’arte con Bruce LaBruce e Slava Mogutin; dal cinema con Pascale Robitaille, giovane cineasta canadese che si è fatto conoscere in numerosi festival internazionali con il suo Dogme 41: Lonely Child, primo film canadese realizzato secondo le regole del manifesto Dogma 95 di Lars von Trier, che al Festival presenterà in anteprima il suo ultimo lavoro Le Gout de néant (2007) e una piccola selezione di cortometraggi.

Lovett/Codagnone: A Personal Shout
John Lovett e Alessandro Codagnone, il duo italo-americano già omaggiato al Festival nella passata edizione, sono quest’anno invitati come curatori a presentare una selezione di video. Il programma, dal titolo A Personal Shout, include tra gli altri lavori di artisti come Shahryar Nashat, Glen Fogel, Monica Bonvicini e Assume Vivid Astro Focus.

Tra gli altri lavori spiccano Brüder, laßt uns lustig sein (2006) del regista austriaco Ulrich Seidl, autore dei bellissimi Canicola e Import-Export, La Camera (2006) di Rä di Martino, con Filippo Timi, Entracte (2007) di Yann Gonzalez, Induction (2006) di Nicolas Provost, Patterns Trilogy (2005-2006) di Jamie Travis, menzione speciale al Festival lo scorso anno con The Saddest Boy in the World, e New York Story (2007) di Nicolas Jenkins, documentario poetico sulla vita di Genesis P-Orridge.

Compagne di scuola
Un excursus da Mädchen in Uniform (1931) di Leontine Sagan a Naissance des pieuvres (2007) di Céline Sciamma sul visitatissimo tema letterario e cinematografico dell'amore che sboccia tra le mura di scuola. Al suo interno, e introdotto dal documentario It's Still Elementary di Debra Chasnoff e Johnny Simons, sarà organizzato un workshop per educatori e insegnanti impegnati ad affrontare le tematiche LGBTQ nelle scuole. Alcuni titoli: Olivia (Jaqueline Audry, 1951), The Children's Hour (William Wyler, 1961), Loving Annabelle (Katherine Brooks, 2006).

Jodie: un'icona
Una serata dedicata al talento di Jodie Foster, attrice capace da sempre di incarnare un'icona lesbica pur non avendo mai interpratato film a esplicita tematica. Il documentario di Pratibha Parmar Jodie: An Icon racconta come questo sia avvenuto nel corso di più di trent’anni di carriera. Hotel New Hampshire di Toni Richardson, maestro del Free Cinema inglese, è a torto uno dei titoli meno noti in Italia e mostra una giovane Jodie ben disposta a giocare con l'identità queer.

The Angelic Conversation: A Live Performance in Memory of John Balance
In collaborazione con Musica 90, un omaggio dedicato al connubio artistico Derek Jarman/Coil e alla figura di John Balance, uno dei membri fondatori del gruppo, scomparso nel 2004. L’appuntamento è incentrato sulla proiezione di The Angelic Conversation, capolavoro di Derek Jarman, per il quale i Coil composero le musiche originali nel 1985.
Per l’occasione Peter Christopherson and The Threshold HouseBoys Choir accompagna la proiezione del film, rimusicandolo in una live performance appositamente creata per questo progetto e supportata dal prezioso intervento di amici storici del gruppo come David Tibet dei Current 93 e Ivan Pavlov/COH. L’appuntamento è previsto per il 16 aprile 2008, come serata di pre-apertura del Festival.

Da Sodoma a Hollywood 23
TORINO GLBT Film Festival
17 - 25 Aprile 2007
Via Montebello, 15 - 10124 Torino
tel. 011.813 88 47 - fax 011.813 88 93
www.tglff.com

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Expo 2015, a Milano nasce "Beic": La Biblioteca Europea di Informazione e Cultura più grande d'Italia.

(Milano 2.0) L'entusiasmo dell'Expo2015 tira fuori energie impensabili, e speriamo che i segni di questa magia restino anche dopo il grande evento che Milano celebrerà tra qualche anno.

Sfogliando il Corriere della Sera di ieri, domenica 6 aprile, i lettori avranno potuto notare l'intervento sulla futura Beic dell'ex-Ministro del Governo Prodi Antonio Padoa-Schioppa in veste di giurista e docente. Cos'è la Beic? E', anzi sarà, tra quattro anni la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che verrà costruita nell'area di Porta Vittoria.

Milano e l'Italia, possiamo dirlo, vincono ancora una volta. Tra le iniziative di alto profilo, quella di...

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Conferenza "Discriminati per legge?" il 21 maggio a Pavia.

Sei gay?! Allora ti licenzio!
Più o meno questa è la conseguenza in cui molti lavoratori LGBT si sono trovati o rischiano di trovarsi qualora dichiarino ai loro datori di essere omosessuali. E la legge glielo permette! Il nostro parlamento, infatti, nel 2003, ha recepito “male” alcune direttive comunitarie aprendo, così, spazi di discriminazione legale. I giuristi dibattono da tempo su questi temi, gli avvocati si fanno in quattro per difendere un discriminato, i politici parlano e, in tutto questo, gli omosessuali continuano a subire, tante volte nel silenzio, vessazioni e differenze negative.

Il 21 maggio 2008 alle ore 21:15 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Pavia, con il patrocinio di Arcigay Milano e UDU - Unione Degli Universitari, il gruppo Coming-Aut ( www.coming-aut.it ) alla presenza di giuristi, avvocati, politici di rilievo nazionale, dibatterà di questi temi, offrendo al pubblico partecipante spunti di riflessione e, agli interessati, tecniche utili di tutela e prevenzione.

L'obiettivo principale della Conferenza “Discriminati per legge?” è in apparenza semplice: parlare.

Parlare della discriminazione nei luoghi di lavoro delle persone omosessuali significa dare a loro visibilità.

Essere un gay, un bisex, una lesbica o un transessuale, che non vuole più mimetizzarsi, oggi, specialmente in Italia, ha una importanza ed un peso che cambiano secondo il contesto sociale e l'ambiente dove si decide di divenire visibili. Il percorso che ha portato, porta e porterà gli uomini e le donne a decidere di vivere pienamente e in ogni ambiente la propria condizione è e sarà diverso per ogni persona. Una cosa tuttavia accomuna tutti questi percorsi: il valore politico della visibilità che passa –anche e soprattutto- attraverso campagne di sensibilizzazione, quali questa.

Come potrebbe un cambiamento culturale prescindere dalla responsabilità di ognuno degli interessati ad agire l'evoluzione?

In ogni caso la visibilità gay è la libertà di essere se stessi in ogni luogo, di lavoro o familiare.

Ciò che in Italia è più urgente, forse ancor di più della costruzione di nuovi dispositivi di legge, è promuovere un processo di conoscenza che permetta di vivere il proprio orientamento sessuale, di affermare la propria identità di genere senza condizionamenti esterni. Una battaglia di tutto il mondo civile.

Costruire un processo di conoscenza significa anche, ed è questo il motivo di una Conferenza siffatta, parlare di tutti gli aspetti legati alla discriminazione dell'omosessuale nei luoghi di lavoro in modo tale da superare gli ostacoli alla completa libertà di esprimersi e di essere.

Giuseppe Eduardo Polizzi (per info: giuzit@yahoo.it)
Responsabile legale Staff Coming-Aut

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Anche Imma Battaglia con Rutelli.

(River-blog) In principio fu l’Arci Gay di Roma: la prima associazione gay a mollare ufficialmente il candidato sindaco dell’Arci Gay, Franco Grillini, e a sostenere Francesco Rutelli. Una mossa inaspettata, soprattutto perché Rutelli ha chiaramente lasciato intendere che non ha nessuna intenzione di appoggiare la creazione di un registro delle unioni civili a Roma. Il Mario Mieli, invece, non ci ha pensato per niente: “Noi appoggiamo Grillini”. Non hanno potuto mandare giù il fatto che Rutelli, da sindaco, ritirò il patrocinio al Gay Pride del 2000. L’ultima sortita è di pochi minuti fa: arriva da Imma Battaglia, leader...

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Pagare con il sesso: così il baratto sessuale ha contagiato l'Italia.

(Pierangelo Sapegno - La Stampa) Ma poi che colpa ha Sara, 32 anni, da Roma, precaria, se alla fine decide di regalare il suo corpo «per una e soltanto una notte di sesso», in cambio di «un contratto reale, a tempo indeterminato con uno stipendio minimo di 1200 euro»? Forse, molto più semplicemente, è la nostra società che è costruita così. Sara è una vittima o ne ha capito le regole? Su Napoli.bakeca.it persino l'idraulico promette lavori gratis, «se sei una donna abbastanza piacente dai 25 ai 50 anni», in cambio di «sano sesso ». Non chiude la porta in faccia a nessuno, è molto democratico. Post scriptum: «Massima serietà e discrezione».

Eppure, tutto questo non sarebbe nient'altro che la legge del sesso che viene dalle scimmie, da una loro specie soprattutto, il macaco rhesus, come sostiene uno scienziato di Chicago, il professore di biologia evolutiva DarioMaestripieri. Le scimmie e gli uomini, dice, hanno conquistato il mondo così, donando favori e esibendo fisicità, «con un nepotismo capillare e ramificato, alleanze politiche contorte, doppiogiochismo e sesso elargito in modo mirato».Dovremmo arrenderci all'evidenza: è il mondo che funziona in questo modo, Italia inclusa. Lo scandalo di Bari, con le studentesse che regalavano il loro corpo per degli esami, ne sarebbe solo l'ultimo mortificante esempio. Da noi, abbiamo già mandato al macero Salvo Sottile, ex portavoce di Gianfranco Fini, per la sua storia, molto privata e mai provata, con Elisabetta Gregoraci. Con una differenza. Sottile non c'è più. La Gregoraci è tutte le domeniche su Canale 5. Qual è il segreto? Sottile era più brutto? O, come spiega Dario Maestripieri, il macaco rhesus diventa un perdente appena la sua carriera retrocede, «circondato da femmine infide e dall'aggressività di tutti gli altri maschi del gruppo»? E' solo la legge delle scimmie. D'altro canto uno come potrebbe spiegare in qualche modo tutta questa serie di annunci rintracciabili su Internet. Sempre su napoli.bakeca.it un giovane odontoiatra offre «in cambio di sesso prestazioni gratuite. Scrivete indicando il tipo di problema dentale con recapito e sarete contattate».Su Vivastreet. it un altro signore, 45enne di bella presenza, «annuncio serio», affitta «stanza arredata in palazzo signorile al Vomero» a studentesse universitarie, «massimo due, in cambio di due prestazioni sessuali mensili ». Post scriptum: scrivere solo se seriamente interessate. E ci mancherebbe. Un altro, di 48 anni, milanese: «Cerco studentesse per trascorrere momenti di vera gioia e godimento. Offro mantenimento agli studi». A Fuorigrotta, invece, se hai un virus al computer, c'è quello che signori si nasce che te l'aggiusta gratis, ma solo se sei una donna: «Poi mi ricambierai a modo tuo». Sotto al Duomo, un altro di quelli che la classe non è acqua, promette di offrire «a ragazza italiana o europea max 32 anni posto in camera doppia centro di Milano. Completamente gratis. Prestazioni saltuarie da concordare. Sono un professionista di 29 anni, sano e pulito». Per chi si scandalizzasse per così poco, sappia che c'è anche di peggio, e a Campodarsego, vicino a Padova, alcuni ragazzini delle scuole medie, tra i 10 e i 14 anni, «avevano avviato un proficuo traffico fatto di favori sessuali in cambio di ricariche per telefoni cellulari». Nella cronaca, il giornale locale precisa: tutti consenzienti. A Belluno, l'insegnante di un istituto tecnico dava bei voti anche lui per un po' di sesso spiccio con delle minorenni.Aparte il sesso in cambio di droga, che rende ancora più patologico il ricatto, quello più bravo di tutti è il candidato alle elezioni amministrative di Bellante, in provincia di Teramo, che ha regalato delle notti con una famosa pornostar ai suoi elettori.

A Gessica Massaro aveva offerto 10mila euro per questo compito. Poi lei riprese i suoi ospiti e denunciò tutto a Striscia la Notizia. La cosa che uno può chiedersi è se davvero Bellante in provincia di Teramo vale tutta quella spesa.Masono domande che lasciano il tempo che trovano, a cui non riesce a rispondere nemmeno lo scienziato di Chicago Dario Maestripieri nel suo trattato sull'intelligenza delle scimmie: «How Rhesus Macaques and HumansConquered the World». In fondo è molto più comprensibile l'impegno preso a Bruxelles dalla candidata al Senato del partito NEE, Tania Derveaux: «in seguito a numerose richieste, ho deciso di offrire quarantamila prestazioni orali a chiunque ne faccia richiesta su queste pagine». Il fatto è che gli altri partiti avevano imparato la lezione italiana e andavano in giro per campi e grattacieli a promettere 400mila nuovi posti di lavoro, che, tanto per intenderci, considerata la densità del Belgio, è molto più del milione vantato da Berlusconi. Gli altri promettevano i posti di lavoro. Lei dei lavori. Tutto il mondoè paese. La cronaca ci racconta grandi scandali di sesso in America, in Grecia, in Inghilterra, persino alla Volkswagen con i sindacalistiammorbiditi da gite di piacere in Brasile, e soprattutto nella nuova Cina, adesso. Lì, il vicepresidente del Parlamento, Cheng Kejie, alla fine fu condannato a morte e giustiziato in fretta e furia. L'aveva tradito una delle sue concubine, in un ritratto così simile a quelli descritti per i macachi di Maestripieri. Perché gira e rigira siamo sempre da capo. Prendete Kelli Still, Arizona, non una bellezza francamente. Ha offerto i propri servigi in cambio di un pieno di benzina, da 4 dollari al gallone. Poi è successo che lei è finita in carcere, e lui all'ospedale. Ma mica per lo scambio. È che lei gli ha tagliato quella roba lì in mezzo, con un paio di forbici. Lui aveva preso i piaceri senza rispettare i patti. Chiedetelo ai macachi se si fa così.

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HollywoodIntruder. David Duchovny e le voci sulla "dotazione" a misura di Oscar...

(River-blog) Rientrato finalmente a casa dopo tre settimane di pellegrinaggi sui set in cui lavorano alcuni nostri clienti. River non me ne voglia, ma proprio non ce l’ho fatta a buttare giù i miei pensieri. Al limite mi sarei buttato al fiume, tanto ho lavorato. Sono stato a Vancouver, sul blindatissimo set del nuovo film di X-Files e a Sidney per un sopralluogo a Cockatoo Island dove stanno girando Wolverine. Avevo più valigie al seguito della povera amica stylist di Gillian Anderson che si portava dietro una cinquantina di vestitini nuovi (e finalmente guardabili) per la bella detective.
A Vancouver abbiamo fatto una due giorni con i giornalisti provenienti da tutto il mondo che hanno potuto assistere ad alcuni momenti delle riprese e intervistare, a gruppi, oltre ai due protagonisti anche quel genio di Chris Carter, l’inventore della serie. C’erano giornalisti da ogni dove: incluso il Giappone. C’è davvero moltissima attesa intorno a questo film, e le pressioni per far trapelare dettagli sono moltissimi. Devo anche dire che il fascino che David Duchovny esercita sulle giornaliste, e su alcuni giornalisti, è rimasto immutato. Sarà forse anche per quel che si dice, a Hollywood, della sua dotazione… più o meno a misura di Oscar (nella foto, in basso, è ripreso in un momento di pausa a Vancouver).
Adoro Sydney perché per me vuol dire Hugh Jackman. Il preferito tra i miei. Adorabile, affettuoso e molto fisico. Ho visto molte persone perdersi nei suoi abbracci di saluto. L’aneddoto che racconta spesso ai giornalisti sulla sua normale e disinvolta vita da star del cinema mondiale è che la moglie gli ordina ancora, ogni mattina, di portar fuori la spazzatura perché, “nessuno è una star a casa propria”. Invidiatissima donna: God bless you.

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Egitto. Tre anni di carcere per cinque omosessuali ammalati di Aids.

Motivazione sentenza: "Prostituzione corpo in relazioni perverse".

(Apcom) Tre anni di carcere per Cinque omosessuali affetti di aids. E' quanto ha deciso ieri il tribunale del Cairo. Il sito web della tv satellitare al Arabiya riporta oggi la motivazione della sentenza emessa dal Tribunale penale di Qasr al Nil della capitale egiziana che "in mancanza di leggi che considerano reato i rapporti omosessuali" ha stabilito che i cinque imputati svolgevano attività di "prostituzione del corpo in relazioni sessuali perverse". La vicenda per? sembra avere dei risvolti diversi: Fonti giudiziarie citate dall'emittente araba, riferiscono che i cinque condannati "sono stati arrestati tre settimane fa dopo una rissa avvenuta in ristorante" della capitale. Clienti del locale gli avrebbero accusati di "perversione sessuale". Secondo la versione riportate da attivisti di organizzazioni civili le cose sarebbero andate diversamente: Le forze di sicurezza avrebbero sequestrato uno degli imputati, cinque mesi fa, "mentre passeggiava per strada". Alla richiesta delle sue generalità, l'uomo avrebbe spiegato ai poliziotti di "frequentare un programma governativo per combattere l'Aids" di cui è affetto. Portato al commissariato, avrebbe fornito i nomi di altri suoi quattro amici "malati di Aids" che venivano subito arrestati. Analisi mediche hanno stabilito di seguito che i quattro dei condannati erano effettivamente "affetti del virus HIV". Dando per scontato che i cinque abbiano affettivamente contratto il virus a seguito di rapporti omosessuali, in Egitto non esiste tuttavia una legge che considera reato tali rapporti. Ma secondo al Arabiya i giudici egiziani fanno ricorso ad una legge del 1961 che persegue la prostituzione. Il loro legale Adnan Ramadan, attivista dei diritti civili, contesta per? la sentenza in quanto i suoi assistiti non sono stati presi 'in flagranza di reato'. "Quando sono stati arrestati non stavano compiendo atti sessuali", ha detto il legale che accusa le autorità di averli arrestati "solo per il timore che trasmettessero la loro malattia". "Speravamo che la la procura avesse pietà per la loro malattia - ha concluso Ramadan - ma dopo le offese e i maltrattamenti subiti, sono stati sequestrati in ospedale pubblico e legati ai loro letti". Ci sarebbe da scommettere che altri, effetti del virus in quel paese, difficilmente si presenteranno all'ospedale per ricevere le cure necessarie per la loro soppravvivenza.

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Milano, record di maschi depressi. Pesano carriera e famiglia, il crollo tra i 30 e i 40 anni.

Se la situazione degenera spesso si preferisce l´automedicazione, e dallo psichiatra si arriva a patologia avanzata.

(Laura Asnaghi - La Repubblica, edizione di Milano) Andrea, trent´anni, una carriera da manager, non ci voleva credere. «Io depresso? Vi sbagliate. È solo stress. Mi prendo un weekend di pausa e torno come prima». Ma il fine settimana al mare non è servito a migliorare l´umore di Andrea. Lui, che era sempre stato uno studente modello della Bocconi, dopo qualche anno di lavoro ai vertici di grandi aziende multinazionali si era logorato. Perdeva la calma per un nonnulla, tirava pugni sulla scrivania e, in auto, diventava una belva se qualcuno davanti a lui andava troppo lento.
La storia di Andrea, che oggi è in cura al Fatebenefratelli, è quella che accomuna molti giovani milanesi travolti dalla depressione, malattia che, di solito, si pensa sia solo un dramma che riguarda le donne. Ma non è così. Secondo le ultime statistiche mediche a Milano il "male di vivere" colpisce almeno 60mila donne mentre gli uomini depressi sono più di 26mila. «Certo le donne sono più numerose ma l´incidenza della depressione tra i maschi è in forte crescita» spiega Claudio Mencacci, primario di psichiatria al Fatebenefratelli. La depressione in chiave maschile sarà uno dei temi centrali di un convegno, "La prevenzione in psichiatria", che si tiene a Sondrio, in Valtellina, da oggi fino a domenica. Milano guida la classifica delle città italiane più esposte al rischio di depressione tra i maschi con il 3 per cento dei malati, pari a 26 mila casi. Al secondo posto c´è Torino con il 2,8 per cento e 21.500 pazienti, al terzo posto si colloca Roma con il 2,5 per cento e 47.500 depressi. Seguono Napoli con il 2,4 per cento di malati (pari a 20mila casi) e Palermo con il 2 per cento (14mila casi).
Ma perché Milano detiene il primato? «Qui ci sono condizioni ambientali che rendono la vita più dura - spiega Mencacci - spesso si pretende dai maschi di essere dei professionisti Superman, brillanti e capaci. Ma oltre alla carriera si richiedono performance d´alto livello anche sul fronte familiare. Non tutti reggono la sfida». Così l´ansia cresce e la paura di non essere all´altezza della situazione si traduce prima in disagio e poi in malattia vera e propria. Chi ne soffre di più sono i maschi, dai 30 ai 40 anni, nel pieno della loro carriera. «Per alcuni uomini riuscire a fronteggiare tutte queste sfide diventa uno sforzo intollerabile - spiega Mencacci - molti diventano cupi, irascibili e il loro malumore spesso degenera in quello che noi medici definiamo "la caduta della performance" che significa difficoltà a concentrarsi nel lavoro e disinteresse verso la famiglia e la vita». Ma i maschi, a differenza delle femmine, non ricorrono subito ai medici. Anzi, se ne tengono ben alla larga. «Prima di trovare il coraggio di farsi curare passano mesi - ricorda Mencacci - c´è chi si auto-prescrive farmaci contro l´ansia, chi si rifugia nell´alcol e chi non trova più neanche la forza di uscire di casa». Risultato: quando i maschi si arrendono all´evidenza e bussano alla porta di uno psichiatra la loro malattia è a uno stadio avanzato. «Le cure sono a base di farmaci, psicoterapia e, se possibile, sport - conclude Mencacci - perché il calcio, il tennis o lo sci aiutano a ritrovare la voglia di vivere. Dalla depressione si esce ma il cammino è lungo. Soprattutto per i maschi: proprio perché fanno di tutto per evitare di ammettere di aver bisogno d´aiuto».

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Trappole elettorali. A sinistra i gay lodano Dell'Utri che ricorda l'olocausto omosessuale nazista.

Il senatore di FI condanna i silenzi sullo sterminio degli omosessuali e Liberazione applaude. Gullotta: l'elogio è troppo. Pezzana critico.

(Il Corriere della Sera) «Che dire? Ha ragione », scrive Aurelio Mancuso, presidente dell'Arcigay, su Liberazione analizzando uno scritto (ebbene sì) di Marcello Dell'Utri che così condanna la rimozione dell'omocausto, lo sterminio dei gay nella Seconda guerra mondiale: «Il tema è sempre stato ritenuto una sorta di pruderie, ed è tuttora grave il silenzio su questa pagina nera della storia. È stato sbagliato non tirarlo fuori, quando invece bisogna guardare con chiarezza ad argomenti così importanti». Dunque una novità: un uomo vicino alla sinistra che loda Dell'Utri sui gay e su Liberazione.

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X Factor. Ramazzotti critica Morgan (e distrugge X Factor...).

(Gossipblog) Eros Ramazzotti ha il dente avvelenato. Il 44enne cantante sul quotidiano la Repubblica ha rivolto un’accusa moto chiara a Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, suo collega:

“Anni fa Morgan ha detto: ‘Mi vergogno di essere rappresentato nel mondo da uno come Ramazzotti’. Ma chi è Morgan? Che vuole? Che fa? Il giurato, il giudice a X Factor, il posto peggiore dove un cantante esordiente possa capitare”.

Più che un’accusa a Morgan, sembra una pratica di distruzione atomica del talent show di Raidue.

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I Giovani Socialisti aiuteranno Milly ad attaccare i suoi manifesti. Li ricambierà in "Natura"?

"La Federazione dei Giovani Socialisti, al contrario di quanto sotenuto del Partito Socialista, giudica positivamente la campagna lanciata dalla candidata Milly D'Abbraccio contro la solita politica." Afferma Elisabetta Palumbo, candidata al Comune di Roma per il PS "Appoggeremo sempre qualsiasi iniziativa contro il moralismo. Il vero scandalo...

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Zac Efron: Un ruolo gay per lui in un film scandalo.

(Tutto quello che ci interessa) Zac Efron è stato contattato per interpretare un (o meglio due) personaggi gay nel nuovo film di Steven Klein. Il film sarà basato sulla relazione fra Andy Warhol e i due gemelli Richard e Robert Dupont: la produzione vuole Zac Efron per il ruolo dei gemelli. Andy Warhol è stato la figura predominante del movimento pop art americano: pittore, scultore e regista, le sue opere più famose sono diventate delle icone (Marilyn Monroe, Mao Tse Tung, Che Guevara solo per citarne alcune).

La relazione fra Andy Warhol e i gemelli Dupont fu controversa ed è ben spiegata in un lungo articolo del New York Megazine che trovate in lingua inglese qui. Uno dei pezzi salienti, che ho appena finito di tradurre, è questo:

Robert: noi abbiamo sempre detto di no ad Endy quando ci chiedeva di fare sesso o di posare nudi per un film. "Diventerete famosi" ci diceva, "diventerete delle star".

Richard: non dimenticherò mai un pomeriggio del 1979. Era inverno e Andy stava dipingendo “Shadows”. Lui, Rupert, Robert, e io andammo a mangiare a Canal Street, e un uomo basso si unì a noi. Dopo la cena, sentì come se avessi bevuto sei drinks invece di uno. Dovevo essere stato drogato.

Robert: anch'io.

Richard: andammo in un loft con grandi finestre.

Robert: era tutto bianco e molto sterile.

Richard: e c'era un letto. Qualcuno ha cominciato a sbottonare i miei pantaloni. E c'era una video camera lì. L'uomo basso voleva che io e Robert facessimo qualcosa insieme. Andy, intanto, stava a guardare.

Richard: io dissi qualcosa tipo "che diavolo?! Che scena è, Dean?", “No! è mostruoso!” E uscì dall'appartamento come una furia. Andy mi seguì. Due isolati dopo, Andy entrò in un negozio e mi comprò una giacca di piuma giapponese.

Robert: lui si sentì in colpa, così ci ha comprato qualcosa.

Una foto dell'epoca dei gemelli (twins) Richard e Robert Dupont:

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Torino. Festival del cinema gay: Tutti pazzi per la diva Jodie Foster

Sarà Jodie Foster, la diva de «Il silenzio degli Innocenti», l’icona del Festival Cinema Gay edizione 2008 che si svolgerà dal 17 al 25 aprile. A lei, una delle omosessuali dichiarate più note di Hollywood, sarà dedicato anche un documentario. Giovanni Minerba, ideatore e realizzatore: «Quest’anno avremo meno sesso e più film per tutti. Il festival è molto cambiato. Per importanza e dimensioni ha assunto un carattere internazionale, si sono moltiplicate le richieste di accrediti di giornalisti stranieri e l'interesse del pubblico è aumentato».

Il programma completo.

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Da Coin alla Rinascente ai distributori automatici nelle toilette, la nuova vita dei sextoys.

Anche in Italia i giocattoli erotici arrivano a un pubblico vasto.
(Maria Cristina Righi - La Repubblica) A Londra, Parigi, New York, Madrid e Barcellona le boutique più innovative hanno già da tempo proposto i nuovi oggetti del desiderio del pubblico femminile (e non solo), i sextoys dalle forme più fantasiose. Ma anche in Italia qualcosa sta cambiando. Dopo l'ingresso della linea "Play" della Durex nelle farmacie, i sextoys e tutta l'attrezzatura per l'immaginario erotico arriva nella grande distribuzione: da Coin alla Rinascente fino alle macchinette automatiche nelle toilette per signore.

Al settimo piano del rinnovato Coin milanese di piazza 5 Giornate è nata la "Paradise Lounge" dove oltre all'intimo sexy si trovano prodotti per il corpo commestibili, kit per lo spogliarello, con manette e copricapezzoli decorati da strass ma anche diversi modelli di sextoys. "Non è un tradizionale sexy shop - spiega Patrizia Pinato, category intimo per Coin - La scelta è orientata verso brand con un contenuto di seduzione e divertimento elevati". La Rinascente invece ha puntato sull'intimo sexy (coordinato a mascherine e fruste) di Agent Provocateur e di Madame V.

Sul fronte distributori automatici invece, la linea My-yoyo sta facendo il suo ingresso nelle toilette delle signore dei locali più trendy (partendo da Milano) fino ai centri benessere. Nei distributori è possibile scegliere tra diversi prodotti (tra sei e venti euro): il gioco dei dadi dell'amore, il vibratore da viaggio, l'anello vibrante, il gel lubrificante, le boules de geisha (per tonificare i muscoli perineali) e la papera vibrante waterproof. Ma la giovanissima e italianissima My-yoyo ha grandi progetti come l'apertura di boutique monomarca, una linea di intimo e di cosmetici sensuali.

Per capire la portata del fenomeno dei giocattoli erotici basti pensare che alla fine del 2004 solo il 7% degli italiani dichiarava di utilizzare un vibratore, contro il 45% di inglesi, americani e australiani. Ora il 67% delle donne italiane sa che cosa sono, il 4% li usa da sola, il 28% li usa in coppia. Circa sei su dieci (58%) pensa che sia accettabile la presenza nei negozi tradizionali di accessori per migliorare la vita sessuale (Durex Global Sex Survey).

Insomma sembra finita l'era dei vecchi sexy-shop senza vetrine, frequentati quasi esclusivamente da un pubblico maschile. Perfino le star sono state avvistate a fare shopping proibito, come Gwyneth Paltrow, Madonna, Liz Hurley e la coppia Victoria e David Beckham colpiti dalla collezione Agent Provocateur, nella boutique-boudoir londinese di Serena Rees e Joseph Corre, il figlio di Vivienne Westwood. Alcune boutique (come la londinese Sh!) hanno vietato l'ingresso ai clienti di sesso maschile, ammessi solo se accompagnati da una donna.

Apripista al successo di questi accessori è stata Sex & the City, serie tv cult negli Usa e poi in Europa, Italia compresa. Le quattro protagoniste hanno abituato le donne a non considerare i sextoys un oggetto proibito ma anzi a portarli in una borsetta firmata o a esporli su un mobile. Infatti molti sextoys sono opera di famosi designer, come Marc Newson, Tom Dixon, il direttore creativo di Habitat, Marie-Ruth Oda, la scultrice Tara Cottam. Tanto che un tempio dello stile come il milanese 10 Corso Como è stato tra i primi a proporre i sextoys di design.

Molte delle boutique che vendono i sextoys sono frequentate da giovani coppie alla ricerca di qualche emozione in più, a dimostrazione che questi accessori possono diventare un divertente gioco di coppia. Ma chi sono le donne che acquistano i sextoys? Un team di studenti del corso di Consumer Culture Theory (Laurea Specialistica in Marketing Management della Bocconi) con il docente Luca Visconti ha messo a fuoco l'identikit attraverso una ricerca con interviste a un campione di oltre cento donne, provenienti da tutta Italia fra i 16 e i 45 anni.

Tre intervistate su 4 hanno dichiarato di fare uso di sextoys, il 13% quotidiano. I sexy shop sono il luogo d'acquisto più utilizzato (56%), non ancora superato da quelli virtuali (36%) mentre le boutique specializzate (6%) sembrano ancora un fenomeno di nicchia. Il 54% del campione ha acquistato oggetti erotici per fare un regalo alle amiche.

"Sono ragazze che hanno respirato un'aria non legata al senso di colpa e questo ha permesso lo sviluppo di una sessualità legata a realizzazione e conoscenza - dice Chiara Simonelli, psicosessuologa all'università La Sapienza di Roma - Ragazze aperte, ironiche che propongono il profilattico a chi ha rapporti sessuali con loro la prima volta. Ma anche donne tra i 40 e i 50 anni che hanno vissuto l'epoca della grande rivoluzione sessuale. In generale le donne negli ultimi anni hanno letto e parlato molto di sessualità. Sono molto informate. Si è parlato molto di diritto alla sessualità senza falsi pudori e i sextoys sono uno spunto, un pretesto per trasgredire e divertirsi. Le più giovani li trovano uno strumento per conoscere meglio il proprio corpo e per conoscersi. Questi oggetti possono poi diventare un gioco per la coppia".

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Il Papa in Usa parlerà di pedofilia e di diritti umani.

Il tema dei diritti umani sara' al centro del discorso di Benedetto XVI all'Onu, ma in altri incontri durante il viaggio in Usa, e in particolare nella cattedrale di San Patrizio, nel suo discorso ai sacerdoti, sabato 19 aprile, il Pontefice affrontera' anche lo scandalo pedofilia che "ha ferito la Chiesa Cattolica negli Stati Uniti cosi' come la Chiesa Cattolica in tutto il mondo". Lo ha detto il card. Tarcisio Bertone in un'intervista rilasciata alla tv americana "Fox News". "Il Papa - ha anticipato il segretario di Stato - esortera' tutti a partecipare in modo deciso e con una purificazione, una purificazione della vita, per costruire una cultura di integrita' morale, di giustizia, di fiducia reciproca, soprattutto nel campo educativo. E questo perche' davanti a questi problemi e a questi rischi, che incombono purtroppo sempre sulla vita di ogni persona - vediamo quante persone, di ogni estrazione sociale, possono essere colpite da questa tentazione e da questo degrado umano - tutti noi dobbiamo sempre lavorare nel campo educativo'. Quanto al tema dei diritti umani, anticipazioni le ha fornite l'arcivescovo Celestino Migliore in un'intervista al Servizio Informazione Religiosa. "Molti funzionari e diplomatici dell'Onuche seguono ed apprezzano la chiarezza e fecondita' di pensiero del Santo Padre si attendono - ha sottolineato l'osservatore permanente della Santa Sede al Palazzo di Vetro - che egli parli nella medesima linea in cui ha saputo cogliere ed esprimere fin dagli inizi del suo pontificato la grande sfida del secolo, e cioe' il rapporto- crisi tra ragione e fede. In particolare, c'e' vivo interesse per il discorso sui riverberi, sulle potenzialita' e sugli sviluppi che questa crisi sta avendo sulla coesistenza internazionale, sulla visione dei rapporti sociali e culturali, sull'interpretazione dei diritti umani, della democrazia, della liberta', del dialogo interculturale e interreligioso".

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Amici di Maria. Vincono i Blu, fuori Susy. Francesco "Idolo delle folle"... Cronaca della serata.


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(Televisionando) Stasera (ndr. ieri...) si deciderà il quartetto che mercoledì prossimo si contenderà il titolo di vincitore della settima serie di Amici di Maria De Filippi. Per allentare la tensione la produzione ha deciso di regalare alle due squadre una giornata rilassante alle terme, ma le prove non lasciano tregua. In alto la preparazione dei musical che vedremo stasera, Dirty Dancing per i Blu e In&Out per i Bianchi.

Nel pomeriggio di ieri sono arrivati anche i pronostici degli allievi eliminati durante il serale: Luca Zanforlin ha chiesto loro di “disegnare” la propria finale ideale e di fare il nome del loro vincitore.
Roberta raccoglie il maggior numero di voti tra gli ex allievi, con Antonino, Giulia, Simonetta e Giuseppe che vorrebbero vederla trionfare. Si dice sicura della sua vittoria anche Cassandra, che però in cuor suo vorrebbe vincesse Francesco, desiderio condiviso da Marta e Marina. Solo due preferenze per Marco, gli irriducibili Gennaro e Maria Luigia. Addirittura Simonetta non vorrebbe vedere il suo conterraneo neanche in finale, non essendo stato un grande esempio di impegno. Ma rivediamo i pronostici dei ragazzi e i commenti di Marco e Francesco.
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Intanto Cristina continua a provare le coreografie che ballerà al posto di Francesco, ovvero il passo a due di Steve e la coreografia hip hop di Maura. In attesa di rivederci tra pochissimo per la nostra blogcronaca in diretta web, vi lasciamo con le prove di Cristina e Leon.
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21.18
Ci siamo, sta iniziando la penultima puntata di Amici, alla fine della quale conosceremo il quartetto finalista. Un vestitito nero monacale per Maria che chiama la sigla (Marco accenna a ballare e fa anche una ruota!), mentre al banco della commissione ritroviamo Gheorghe Iancu e Platinette. Maria annuncia il primo posto nella top ten del disco “Ti Brucia” per le compilation e il quarto nella classifica generale, dopo Vasco Rossi, R.E.M. e Jovanotti.
Prima prova, canto, Back to Black, Marco contro Roberta. Decisamente buona la sua esibizione. Luca: “Non è un brano per un uomo, ma ha fatto tutto come dveva essere”; Platinette: “Mi è piaciuto molto, l’ha cantata all’italiana e l’ha fatta bene”. Rvm per Marco, con i commenti di Roberta sulle possibilità canore di Marco: solita questione del timbro e solite polemiche tra i due. Il pubblico si divide tra applausi e fischi per Roberta, rimasta male per il “repressa” datele da Marco, a proposito del suo silenzio, della sua tendenza a non dire, secondo il ragazzo, quello che pensa, e della “stupida” e della “gallina”. I due non si sopportano e tant’è: tocca a Roberta cantare. Seduta su una sedia a centro studio, Roberta ce la mette tutta, ma non ci sembra una delle sue migliori prove.
Luca: “E’ un pezzo nel suo stile, ma avrei preferito un po’ meno differenze di dinamiche”. E cioè? “I volumi variano troppo e troppo repentinamente, ma sono cose piccole”. Grazia parte subito in difesa, spiegando che la sua era un’interpretazione depressa e quindi la sua dinamica ricreava questa sensazione”. Luca replica: “Non è solo lutto, ma anche sesso, per questo volevo dinamiche forti”. Platinette: “Esaltante!”. Rvm per Roberta, a cura del solito Marco, che le dà della “urlatrice, ignorante, stupida e gallina”, nonchè contraddittoria, prima aggressiva e ora dolcissima. Nel mezzo della discussione Maria chiude il televoto, ma i due continuano e chiamano in causa il solito Vessicchio, ormai giudice super partes, che afferma: “Non è vero che Marco ha solo il timbro, ma il valore delle sue esibizione oscilla da 4 a 9, non ci ha mai abituato ad uno standard costante“.
Carte, la prima prova la vince Marco, uno a zero per i Blu.
Seconda prova, ballo, passo a due di Garrison, Francesco contro Susy. Pubblicità.

21.40
Inizia Susy e il primo commento è di Iancu, che ha trovato questa esibizione la migliore di sempre, ha dosato meglio la sua sensualità. Incredibile! Alessandra: “Meglio questo tipo di coreografia dove del resto c’è poco da fare se non essere sensuale”. Colpo per Garrison, che ribatte esaltando la sua dinamica, ma la Celentano non molla, dicendole che non usa i muscoli (?). Susy a posto, tocca a Francesco.
Garrison: “Mi fa molto piacere dirti che in questo genere di ballo stai migliorando, siamo sulla buona strada, anche se non siamo al top”; Alessandra: “Pur essendo la stessa coreografia, la parte dell’uomo era più difficile. Su questi pezzi non sono paragonabili”. E Garrison” Non sei credibile!”. A Iancu Francesco piace comunque.
21.40
Inizia Susy e il primo commento è di Iancu, che ha trovato questa esibizione la migliore di sempre, ha dosato meglio la sua sensualità. Incredibile! Alessandra: “Meglio questo tipo di coreografia dove del resto c’è poco da fare se non essere sensuale”. Colpo per Garrison, che ribatte esaltando la sua dinamica, ma la Celentano non molla, dicendole che non usa i muscoli (?). Susy a posto, tocca a Francesco.
Garrison: “Mi fa molto piacere dirti che in questo genere di ballo stai migliorando, siamo sulla buona strada, anche se non siamo al top”; Alessandra: “Pur essendo la stessa coreografia, la parte dell’uomo era più difficile. Su questi pezzi non sono paragonabili”. E Garrison” Non sei credibile!”. A Iancu Francesco piace comunque.
Carte, la sfida è vinta da Francesco, due a zero per i Blu.
Terza prova, canto, Vieni da me, Marco contro Pasqualino.
Inizia Marco, ma le Vibrazioni non fanno per lui.
Luca: “E’ partito abbastanza bene, poi ha perso l’intonazione” e Marco, su domanda di Maria, ammette l’errore. Per Platinette la canzone si adattava bene a lui e gli chiede perchè non ci sia riuscito: “Sei come la Juve, giochi meglio con le piccole”. E tocca a Pasqualino.
Decisamente meglio, intonato e dentro al pezzo. Luca: “E’ sempre preciso, a parte due portamenti che non mi sono piaciuti, ma è gusto. Quei portamenti mi hanno distratto dall’emozione del bravo”; Fabrizio: “Siamo stati attaccati sulla troppa precisione e abbiamo lavorato di più sull’interpretazione. Mi sei piaciuto, colorato, sostenuto, vissuto, bravo”. Maria chiede a Luca: “L’hai sentito di nuovo anonimo?”, Luca: “Anonimo è una parola grossa, ma mi arriva poco e potrebbe fare di più”. Fabrizio: “L’intonazione e il tempo ce l’ha di natura”. Platinette: “Se questo programma lo vince chi ha versatilità lui è versatile, anche grazie alle doti di parodista”. Maria non ha ancora chiuso il televoto, mentre parte un rvm, su Marco che parla di Pasqualino. Anche per lui il sardo non ha parole dolci, considerandolo freddo nelle interpretazioni e stratega nelle sue parodie, per lui l’ultima spiaggia.
Pasqualino preferisce non attaccare. Chiuso il televoto e carte, la terza prova viene vinta da Marco, tre a zero per i Blu. E stasera vinceranno i Blu.

22.08
Quarta prova, ballo, passo a due di Alessandra, Polonnaise, Francesco contro Susy. Dimostrano Anbeta e Josè, ed è spettacolo.
Inizia Susy e nei suoi occhi si dipinge il terrore. Alessandra: “Una cos aimportante che Susy non ha è il portamento da ballerina che si conquista con anni di studio. Per l’esibizione ha fatto quello che poteva”. Iancu: “e’ un mondo da cui Susy è molto lontana. Vorrei Anbeta in finale”. E Susy chiude dicendo che si è sentita bene mentre ballava”. Maria domanda ad Alessandra se qualche passo avanti l’ha fatto e Alessandra: “Beh, ci mancherebbe, sta qui da cinque mesi”. E Susy vuole continuare a studiare.
Tocca a Francesco che fa una bella esibizione. Alessandra: “Non ha ballato al meglio per il ginocchio, ma è stato bravo. La sua pecca però sono la camminata e la corsa, ma il portamento ce l’ha”. E Steve ribatte: “Allora non ha il portamento, visto che hai detto che c’è sempre”. 1 a 1 tra Steve e Alessandra. Si chiude il televoto. La questione portamento va avanti, ma la soluzione sta nel mezzo, Susy non ce l’ha, Francesco ha tanto da studiare. Uelaaa, si inserisce anche Maura, giusto per dire che per Francesco dici sempre che c’è solo un piccolo problema, gli altri devono cambiare mestiere. Platinette ne dà una lettura diversa: “Lei ha una parola buona per i maschi e massacra le donne. Sara casuale? E soprattutto quando ci sarà un duetto tra lei e Francesco?”. Iancu conclude dicendo che non si è proprio accorto del ginocchio infiammato, ha ballato benissimo. E Maura: “Con lui siete sempre esagerati, non allunga una linea, e detto da voi che ha ballato benissimo è una cosa grossa”. Francesco: “Ognuno ha il suo giudizio. Grazie a tutti”. Carte, la quarta prova la vince Susy, tre a uno per i Bianchi.

Quinta prova, canto, Ogni Volta, Marco contro Pasqualino. Inizia Marco seduto su uno sgabello. Santo cielo, particolarmente faticata questa esibizione. Luca: “A me è piaciuto”, Fabrizio: “Mi è piaciuto come espressione, ma trovo sempre un difetto in Marco [Marco: “E certo”], cala sempre il vibrato su alcune note e perde l’intonazione talvolta”. E Luca dice che per la prima volta si è distratto e non ha segnato gli errori… ma viaaaaa! E dice anche che suoi Blu ha fatto sempre critiche molto pesanti. Lasciamo perdere, i docenti sono peggio dei ragazzi, lo stiamo dicendo da tempo.

22.37
Tocca a Pasqualino, Bravo Pasqualino, anche perchè cantare un pezzo di Venditti e dargli una personalità non è proprio facile (e lo stesso valeva ovviamente per Marco, la par condicio è dentro di noi!). Luca passa la palla a Fabrizio: “Due leggerissime imperfezioni in due punti, buona interpretazione, bene l’acuto più lungo, e hai sentito la canzone”; Luca: “Di glissati ne ho sentiti parecchi (vabbè, lasciamo il tecnico), ma sul testo, chiedo a Pasqualino, non hai sbagliato un po’ troppo?” Insomma Luca ha sentito parecchi errori sul testo e Pasqualino: “Mi è capitato, sono cinque mesi che canto dal vivo!”, ma poi Luca gli fa i complimenti per l’acuto. In sostanza Maria domanda: “Ma allora per te Fabrizio non è imparziale”. E Fabrizio chiede l’intervento di Vessicchio: “Rischio di diventare un notaio - esordisce Peppe - ma è vero che ha sbagliato il testo e aggiungo VivaDio, vuole dire che molla un po’ il controllo e si dà di più. Ha fatto un acuto bellissimo, che ha chiamato gli applausi a scena aperta. E Fabrizio è stato obiettivo e ha pienamente ragione su Marco”. Ma Maria insiste sul glissato e Fabrizio coglie la palla al balzo: “Visto che gli si dice sempre che è freddo, il glissato dà calore ed è tipico del cantato napoletano”. Platinette, invece, non è d’accordo con Vessicchio, notando che l’inizio più soft di Marco è stato più adeguato al testo: Marco è stato più “originale”.
Carte, la quinta prova è vinta da Pasqualino, tre a due per Blu.
Sesta prova, Ballo, passo a due di Garrison, Dormi e Sogni (Avion Travel) Francesco vs Susy, e con questa si esauriscono le coreografie ballate da Francesco.
Inizia Susy che balla con Kledi: coreografia difficile a detta di Garrison, l’autore. E si balla. Kledi non riesce ad alzarla (lei non si dà abbastanza spinta) sulla presa più bella della coreografia. Garrison: “So cosa vuol dire per un ballerino non fare una presa…”, ma Gheorghe spezza una lancia a suo favore, dicendo che lo sbaglio della presa l’ha poi deconcentrata, ma aveva iniziato bene. A distruggerla interviene Alessandra: “Non ha per niente stile”. In sua difesa scende Maura. “All’inizio lo stile c’era, poi l’errore l’ha sbalestrata”.
Tocca a Francesco con Maria.
Belli e bravi. Garrison: “Mi è piaciuto molto”, così come ad Alessandra. Maura: “Maria lo aiuta molto a tirare fuori il tuo lato più istintivo ed è un bene, così come ha aiutato ballare senza maglietta, ma qualcosa manca sempre”. Georghe: “Insieme sono bellissimi”. E Alessandra chiede l’intervento di Vessicchio, ormai un mito. Pubblicità.

23.04
Carte, la sesta prova la vince Francesco, quattro a due per i Blu.
Settima prova, canto, Almeno tu nell’Universo, Marco contro Roberta e inizia Marco. L’inizio è buono, e nonostante la difficoltà del brano ottima esibizione, considerati gli standard. Luca: “A parte la dizione, l’ho visto preso e sento i miglioramenti”; Fabrizio: “Forse un po’ alta la tonalità, sei arrivato con un po’ di fatica”. Platinette: “Ringrazio Marco per l’omaggio a Mia Martini e per l’intensità che ci ha messo nel cantare”. E Marco si lascia andare ai ringraziamenti al suo splendido vocal coach e a Fioretta e Patrick, che l’hanno aiutato, per quanto possibile nella dizione e nell’interpretazione”.
Tocca a Roberta, con un’interpetazione ugualmente convincente ma totalmente diversa.
Platinette: “Ho sentito molto Mimì”; Luca: “La cosa che mi soddisfa è che evidentemente qualcosa tra i litigi arriva. In questo brano mi è piaciuta”. E Fabrizio chiede spiegazioni: “Vuoi dire che hai stimolato tu il nostro lavoro?” e riparte il match tra i due. Si ricaccia la questione dei foglietti, mentre lo scontro tra il veterano Fabrizio e la new entry Luca continua senza soluzione di continuità. E il televoto è ancora aperto. Platinette intanto richiama l’attenzione: “Mi sono persa, negli ultimi cinque minuti stiamo parlando della posizione della lingua”. E Roberta prende la parola per dedicare la canzone al padre. Carte, vince Marco, cinque a due per i Blu.
Ottava prova, ballo, coreografia di Steve, ballano Susy e Cristina. Bellissima la coregrafia di Steve, fantastica. Steve, su Susy: “Nella parte centrale un po’ si è persa, ma poi si è ripresa, e come stile mi è piaciuta.” Alessandra: “Penso che attraverso questa esperienza Susy stia capendo un po’ questo mondo e che tanti elogi non aiutano. Io ti bacchetto, ma serve”. Maria: “Ma tu non la bacchetti, peggio. La tua talvolta non è didattica, tu massacri. Mi tengo da quattro puntate, ma non puoi dire sempre il peggio. Le critiche vanno bene, ma ogni tanto una possibilità di insegnamento ci vuole. Persino Iancu le dà una possibilità. Poi ti hai affinato una tecnica dialetticamente perfetta, inizi con un complimento e poi dai la bordata. Se metto in fila i tuoi giudizi, non discuto il contenuto ma i modi da stroncatura”. Alessandra: Ma io non posso dire altro è quello che vedo”. E Maria non ha tutti i torti. Pubblicità.

23.33
Balla Cristina in sostituzione di Francesco. Steve: “E’ difficile stare seduti due ore e mezzo prima di ballare, eh? Comunque eri rigida, tesa, non scaldata, in prova molto meglio. Ti sei persa nei giri, il problema di stasera è che non ho visto la tua solita fluidità”. Alessandra: “Hai sbagliato tanto, ma tornando sul discorso di prima, il peggior danno è senza dubbio l’indifferenza”. Maria: “parto dal presupposto che credi in quello che dici, che tu abbia un cuore e che quando dici “sacco di patate” non ti riferisci alle doti della persona, ma ci sono modi e modi. Ti ho sentito più volte dire che è una brava ragazza”. Platinette: “Ho scoperto il vero problema della Celentano: mangia caramelle per buttar giù la rabbia nei confronti delle donne. Lei è amara dentro.”
Cristina ringrazia tutti, compresi i suoi maestri fuori dalla scuola e dice: “Io il mondo fuori l’ho visto e posso assicurarvi che fuori è molto più dura di quanto possa apparire qui”. Spot per Alessandra, ammonimento di Maria.
Carte, vince Francesco/Cristina, dominio blu.
Ultima prova, musical, , iniziano i Blu con Dirty Dancing. Protagonista femminile Maria Zaffino, mentre Francesco interpreta il ruolo di Patrick Swayze. Bravo Francesco, ti meriti la vittoria! Marco ha distrutto The Time of My Life.
Garrison: “E’ stato carino, mi ha fatto sorridere”.

Subito ai Bianchi, con In&Out, Pasqualino è il protagonista, Roberta è la mamma e Susy la fidanzata. Peccato che Pasqualino debba uscire stasera, sarebbe stato un ottimo vincitore… per noi il futuro nei musical è assicurato. Anche se la commissione potrebbe decidere di eliminare Susy. Fioretta ringrazia Patrick e Maria “che mi dai la possibilità di far nascere talenti come Pasqualino” davvero sorprendente per Platinette. Pubblicità, prima delle carte finali.

23.57
La semifinale è vinta dai Blu (ma va!): Marco e Francesco in finale con il 53% contro il 47%. E’ salvo solo il primo in classifica. Il primo nome dei Blu è Pasqualino, terzo in classifica, salito di ben due posizioni rispetto alla scorsa settimana, e LA COMMISSIONE LO SALVA! Ci fa piacere!!!! Secondo nome Susy, quinta, precipitata quindi all’ultima posizione. La Commissione LA SALVA, mentre tocca a Roberta, seconda in classifica: la commissione LA SALVA, quindi esce Susy. La commissione ha così evitato di decidere dell’eliminazione di Susy. Garrison è il lacrime, mentre Susy abbraccia i suoi maestri. La classifica della finale è la seguente:

1) Marco
2) Roberta
3) Pasqualino
4) Francesco.

Sono loro i quattro finalisti della settima edizione di Amici. L’ultimo in classifica deciderà chi sfidare per primo la prossima settimana. Maria: “Mi spiace, sei cresciuta tanto, sei migliorata, sei cambiata. Mi spiace tanto”.
Siamo contenti comunque della permanenza di Pasqualino nella finale di Amici, se lo merita davvero. Ci spiace per Susy, che ha sempre lavorato tanto, contro tutto. Chapeau.
Appuntamento a mercoledì prossimo per la finalissima, tutti contro tutti, tutti in tutte le discipline. Da scoprire il ballo di Marco e il canto di Francesco. Sarà una bella finale. A presto per le news.

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Milano. All'Arcimboldi dieci ballerini per uno spettacolo.


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(Tuzone) La compagnia di danza moderna “Aspen Santa Fe Ballet” è attesa a Milano con due date del loro ultimo spettacolo. Nota come una compagnia eclettica ed innovatrice, ma con solide fondamenta nel balletto classico, Aspen Santa Fe Ballet si è creata un’immagine internazionale grazie ad una compagnia di dieci ballerini versatili ed energici che portano in scena un repertorio raffinato creato da alcuni dei maggiori coreografi del mondo.
Fondata nel 1990, Aspen Santa Fe Ballet è un’istituzione con doppia sede ad Aspen ed a Santa Fe, dove ospita non solo la compagnia di danza diretta da Tom Mossbrucker e Jean-Philippe Malaty, ma anche un centro di studi sulla danza e l’Aspen Dance Festival. Con una media di cinquanta esibizioni all’anno, Aspen Santa Fe Ballet si è esibita a New York (Joyce Theater), alle Hawai, a Dallas, a Denver, ad Albuquerque, a Salt Lake City, a Charleston, a St Sauveur in Canada, a Biarritz ed Arcachon in Francia.
Per oltre una decade, lo stile della compagnia ha compreso una visione estetica ampia e libera dell’arte della danza. Infatti sotto la direzione dinamica dei due direttori, la compagnia continuamente arricchisce ed espande il proprio repertorio (che va da Balanchine ai grandi nomi della danza contemporanea americana, da Parsone a Paul Taylor, a Twyla Tarp) con una gamma emozionante di nuove coreografie, compresa la scoperta del talento fresco del norvegese Jorma Elo.

INFO:
www.teatroarcimboldi.it

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