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sabato 10 novembre 2007

Appello del cineasta Parvez Sharma: "L'occidente non faccia film su di noi".

"E' una moda, ma gli occidentali non hanno la sensibilità giusta".

(Apcom) - Basta film sull'Islam girati da occidentali: lo dice il cineasta Parvez Sharma, indiano di nascita, musulmano, cresciuto fra Gran Bretagna e Stati Uniti. E autore di un documentario su cosa voglia dire essere gay e musulmani, presentato ieri sera in prima europea allo Sheffield International Documentary Festival.

Il suo film si chiama "A Jihad for Love" e intervista gay musulmani di tutto il mondo, spaccati fra la fede e l'omosessualità. Per Sharma, scrive oggi The Independent, realizzare questo documentario è stata un'esperienza profondamente personale. "E' stato importante non trattare l'Islam come un monolito. Mentre è così che molti in Occidente vogliono vederlo".

E aggiunge, "Troppi film sull'Islam sono mediati da occhi occidentali. Oggi tutti saltano sul carro musulmano", soprattutto dopo l'11 settembre. Questione di moda. "Ma pochissimi di quei film rendono giustizia all'Islam. Peccano di scarsa comprensione". Mentre, lamenta, i registi musulmani, e soprattutto di documentari, sono pochi. "E' cruciale avere voci musulmane nell'arte, e nel settore dei documentari, perché raccontino le storie dei musulmani come le vedono loro. Il clima, oggi, esige che i cineasti musulmani si alzino in piedi a raccontare".

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