(Apcom) - L'omicidio di Meredith Kercher è un crimine ludico-sessuale, un delitto a sfondo sessuale nato da un gioco pericoloso. E' l'opinione del criminologo Vincenzo Mastronardi, rilasciata ad Apcom sul caso della studentessa inglese uccisa a Perugia.
Il gip di Perugia Claudia Matteini ha oggi convalidato i fermi dei tre sospettati: l'americana Amanda Marie Knox, coinquilina della vittima, Raffaele Sollecito, il laureando in ingegneria fidanzato di Amanda e il barista zairese Patrick Diya Lumumba. E nell'ordinanza, spiega Mastronardi, si rintracciano precise tipologie criminali.
Nell'ordinanza del gip si legge: "Volevano provare una nuova sensazione". Quindi, è l'ipotesi accusatoria, la lesione mortale al collo di Meredith potrebbe essere stata inizialmente una minaccia, qualcosa che poi, perso il controllo, si è trasformata nel delitto. E le cause, scrive il giudice, sarebbero collegate alla volontà di "provare una qualche nuova sensazione", soprattutto da parte di Amanda e Raffaele Sollecito.
Nuove sensazioni, proprio ciò che ricercano allo spasimo quelli che gli esperti dell'Fbi, spiega Mastroanrdi, inseriscono tra gli stupratori nella categoria dei 'taking risk', "coloro che devono provare a tutti i costi una sensazione di rischio, un brivido eccessivo, un jumping portato alle estreme conseguenze", dice il criminologo.
Una ricerca folle che il branco alimenta, sottolinea Mastronardi. Se infatti colui che cerca nuove emozioni, non riesce a soddisfarle in modo singolo, spesso si rivolge al branco ed è il branco che lo sostiene. Un conduttore e dei gregari.
Lumumba, era desideroso di avere rapporti "con una ragazza che gli piaceva e lo rifiutava", si legge ancora nell'ordinanza del gip. Un'altra delle situazioni tipiche che possono spiegare lo stupro, "un rifiuto che se si scontra con un narcisismo maligno, che cerca a tutti i costi l'affermazione personale, può portare anche all'omicidio".
Un crimine ludico-sessuale quello di Perugia, quindi, secondo l'analisi di Mastroanardi, un gioco molto pericoloso che è sfuggito di mano. Non sempre in questi casi si giunge all'omicidio, spiega il criminologo ricordando una casistica Usa secondo cui solo nel 20% dei casi l'atto sessuale aggressivo si trasforma in omicidio. "Ma - continua Mastronardi - se c'è di mezzo la droga le cose si complicano. Non è escluso, dal punto di vista della casistica, che anche qui l'uso di droghe abbia fatto sfuggire di mano la situazione".
A leggere le cronache che ricostruiscono la dinamica del delitto, stupisce la ipotizzata partecipazione di una donna, la giovane americana. In linea teorica non c'è affatto da stupirsi, spiega il criminologo, perché sono già stati evidenziato casi di violenza gruppo e di stupro di gruppo in cui a partecipare anche con ruoli attivi c'era una donna, e la motivazione è sempre la stessa: "appetizione sessuale".
-
Nessun commento:
Posta un commento