(Handicap e rivoluzioni) F. ha 32 anni, è alta 1m e 50 ed ha la sindrome di Down. Lo psicologo ha stabilito dopo un colloquio di qualche minuto che F. ha un'età mentale di 4 anni e ha anche deciso che non è in grado di consentire a rapporti di natura sessuale.
Il fatto che non sia in grado di consentire a rapporti sessuali, non significa affatto che F. non abbia pulsioni di natura sessuale. Anzi. F. ha un "boyfriend" che frequenta nel centro diurno e, sopratutto, una relazione affettiva molto intensa con la sua "Amica"e coinquilina T.
Il sospetto che F. possa avere una relazione di carattere omosessuale proprio in casa ha gettato nel panico i miei colleghi. E' stata avviata una procedura per verificare se ci fosse stato un abuso (anche se non si è ancora capito bene chi sia l'abusato e chi l'abusante), sono stati avvertiti con urgenza i servizi sociali e sono state adottate procedure per controlla la sessualità deviante di F.
Io sono state bonariamente rimproverato per non aver scritto un rapporto dopo aver scoperto che F. e T. avevano dormito (vestite e ben separate) sullo stesso letto (matrimoniale). A nulla è valso far notare che i bambini spesso desiderano dormire vicini (e, si badi bene, F. è un adulto di 4 anni mentali) e che pure nel mio letto hanno dormito uomini, donne e bestie senza che succedesse alcunchè di piccante. Trattamento simile è capitato ad una mia ingenua collega che non ha visto nulla di male nel fatto che F. lavasse la schiena a T. nella vasca da bagno.
Alla fine i servizi sociali si sono visti costretti a inviare in missione speciale una giovane e intrepida psicologa. Questa dopo alcuni colloqui di qualche minuto e lunghe consultazioni di natura legale e scientifica con il proprio capo è giunta alle seguenti conclusioni:
1. A F. piace frequentare T.
2. Non ci sono prove per pensare che F. vada oltre a qualche carezza con T., ma anche se fosse...
3. non esiste legge che regolamenti i rapporti di tipo lesbico concernenti adulti vulnerabili.
In conclusione, abbiamo una persona a cui è stata attribuita, una volta per sempre, l'età di 4 anni, ma che viene ipocritamente chiamata adulta; abbiamo un approccio interno alla sessualità di tipo proibizionistico privo di ogni aspirazione a promuovere una sessualità consapevole (nonostante "choice" sia una delle parole d'ordine "aziendali"); abbiamo una legislazione in materia che ignora le problematiche connesse al rispetto del corpo, ma ossessionata dalla penetrazione (omo ed etero).
Che dietro il libertinismo di facciata della società inglese, non si nascondano sostanziosi residui di moralismo vittoriano?
Nessun commento:
Posta un commento